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Semi-seminario: Espansioni asintotiche in
geometria quantisticadi Simone Camosso
Universita degli studi Milano BicoccaDottorato in matematica pura ed applicata
09/05/2012
Sia M una varieta simplettica di dimensione 2n e ω la forma simplettica asso-ciata. Per una funzione f su M il corrispondente campo hamiltoniano Xf e datoda ω(·, Xf ) = df . Le parentesi di Poisson sono definite dalla relazione f, g =−ω(Xf , Xg). L’obiettivo della quantizzazione geometrica e quello di assegnare adogni varieta (M,ω) uno spazio di Hilbert separabile H e una mappa Q : f 7→ Qf
da Obs sottospazio delle funzioni reali su M che e un’algebra di Lie con ·, · nelsottospazio degli operatori lineari autoaggiunti in H in modo che:
Q1 Q1 = Id.
Q2 f 7→ Qf e lineare per ogni f ∈ Obs.
Q3 [Qf , Qg] = −i~Qf,g per ogni f, g ∈ Obs.
Q4 e funtoriale, per ogni (M (1), ω(1)), (M (2), ω(2)) e ϕ diffeomorfismo diM (1) inM (2)
che manda ω(1) in ω(2) , la composizione con ϕ sara una mappa da Obs(2) inObs(1) e ci sara un operatore unitario Uϕ da H(1) in H(2) tale che:
Q(1)fϕ = U∗
ϕQ(2)f Uϕ ∀f ∈ Obs(2).
Q5 M = R2, ω standard, si pone Qqjψ = qjψ e Qpjψ = −i~ ∂ψ∂qj
con ψ ∈ L2(R2, dq).
La soluzione del problema e stata data da Kostant e Souriau, in due passi:1)PREQUANTIZZAZIONE: costruisco la mappa considerando prima il caso del fi-brato cotangente, M = T ∗N scelgo un potenziale simplettico θ tale che dθ = ω, sem ∈M e ξ ∈ TmM si pone θ(ξ) = m(π∗ξ) dove π :M → N e la proiezione del fibratocotangente e π∗ : TM → TN e la mappa derivata, in coordinate locali (pj, qj) su Msi ha che:
θ =n∑j=1
pjdqj ω =n∑j=1
dpj ∧ dqj
in queste coordinate Xf =∑n
j=1
(∂f∂pj
∂∂qj
− ∂f∂qj
∂∂pj
)e f, g = −ω(Xf , Xg) = Xfg.
Un semplice conto mostra che [Xf , Xg] = −Xf,g quindi Qf = −i~Xf soddisfa
1
Q2, Q3, Q4 ma non Q1 allora prendo Qf = −i~Xf+f e adesso vale Q1 ma [Qf , Qg] =i~(Qf,g + f, g) viola Q3 ma osservo che:
Xf (θ(Xg))−Xg(θ(Xf )) = −θ(Xf,g) + f, g
e prendo Qf = −i~Xf −θ(Xf )+f soddisfa Q1, · · · , Q4. La stessa procedura la sivuole ripetere in generale, effettuo una scelta diversa dei potenziali, ω = dθ = dθ′ ⇒θ′ = θ+ du allora localmente per qualche u reale θ′(Xf )− θ(Xf ) = Xfu = −euXfe
−u
quindi:
eui~Q′
fϕ = Qfeui~ϕ ∀ϕ ∈ C∞
ricordando che un fibrato in rette complesso e dato da un atlante Uα e unafamiglia di funzioni di transizione gαβ non nulle C∞ in Uα ∩ Uβ che soddisfanogαβgβγ = gαγ in Uα ∩Uβ ∩Uγ una sezione ϕ di L e una famiglia ϕα : Uα → C tale cheϕα = gαβϕβ in Uα ∩Uβ. L e hermitiano se e data una famiglia eα di funzioni positiveC∞ su Uα tale che
eα = |gαβ|−2eβ
in Uα∩Uβ. Risulta possibile definire un prodotto scalare (ϕ, ψ)m = eα(m)ϕα(m)ψα(m)con m ∈ Uα si definisce la mappa (ξ, ϕ) 7→ ∇ξϕ da H(M) ×M(L) → M(L) dettaconnessione lineare in ξ e ϕ tale per cui:
∇fξϕ = f∇ξϕ
∇ξ(fϕ) = (ξf)ϕ+ f∇ξϕ
per ogni f ∈ C∞(M). Si definisce curvatura della connessione la
curv(∇)(ξ, η)ϕ = i(∇ξ∇η −∇η∇ξ −∇[ξ,η])ϕ
per ogni ξ, η ∈ H(M), ϕ ∈M(L). La connessione ∇ e compatibile se
ξ(ϕ, ψ) = (∇ξϕ, ψ) + (ϕ,∇ξψ)
per ogni ϕ, ψ sezioni e ξ ∈ V (M)C, suppongo di avere Uα ricoprimento,θα, uαβe θα = θβ + duαβ in Uα prendo
gαβ = e−uαβi~
cosı i Qf possono essere incollati per formare un operatore globale sulle sezioni delcorrispondente fibrato in rette. Queste gαβ soddisfano la condizione di cociclicita se e
solo se e−1i~ (uαβ+uβγ+uγα) se e solo se uαβ+uβγ+uγα = nαβγh per ogni α, β, γ t.c.Uα∩
Uβ ∩ Uγ = ∅. Significa che[ωh
]e integrabile in H2(M,R) localmente definisco per
ξ ∈ H(M), ψ ∈M(L) in Uα:
2
(∇ξψ)α = ξψα +θα(ξ)
i~ψα
comparando con la situazione del caso particolare si trova:
Qf = −i~∇Xf+ f.
Osservazione 1. Dal fatto che le gαβ sono unimodulari possiamo dotare L con una
struttura hermitiana semplicemente prendendo eα = 1 cosı (ϕ, ψ)m = ϕα(m)ψα(m).
Osservazione 2. Per (M,ω) esiste L con ∇ compatibile con curv(∇) = 2πω see solo se ω soddisfa le condizioni di integrabilita, cioe
∫Σω = n2π dove Σ e una
superficie 2 dimensionale orientata di M .
2)POLARIZZAZIONE:una polarizzazione complessa e una distribuzione P su Mcioe una mappa che assegna ad ogni punto m ∈M un sottospazio lineare Pm di TmMtale che:
• dim(Pm) = 2n.
• per ogni m0 ∈ M esiste un intorno U di m0 e campi X1, · · · , Xk su U tale chePm e generato da X1|m0 , · · · , Xk|m0 .
• P e involutiva ( X, Y ∈ P ⇒ [X, Y ] ∈ P ).
• P e lagrangiana ( ω(X, Y ) = 0 ∀X,Y ∈ P ).
• dimC(Pm ∩ Pm) = n.
• P + P e involutiva.
0.1 Espansioni asintotiche
Idea: f(t, x) soddisfa f(0, ·) = f e (∂t − ∆x)f = 0 l’equazione del calore che hasoluzione:
f(t, y) = (4πt)−n∫e−
∥x−y∥24t f(x)dx
formalmente f(t, y) = fet∆x con un cambio di variabile ho che α = 14t
quindi(1
4πt
)n=
(απ
)ne ∫
U
e−α∥x−y∥2
f(x)dx =(πα
)n ∞∑k=0
α−k
4kk!∆kf(y)
e vera nel senso delle espansioni asintotiche per α→ ∞.
3
Teorema 0.1.1. Sia (M,J, ω) una varieta di Kahler, f ∈ C∞0 (M), D(z, w) =
Φ(z, z) + Φ(w,w) − Φ(z, w) − Φ(w, z) detta funzione di Diastasi non dipendente daΦ e ∈ Cω(U × U)con U ∈ Cd e dimC(M) = d allora:
∫e−αD(x,y)f(x)dV (x) ∼ 1
g
(πα
)d ∞∑m=0
α−m3m∑k=m
Lk(fgSk−m)
k!(k −m)!
con S resto del terzo ordine di D(·, y).
Piu compattamente Iα ∼(πα
)d∑∞m=0 α
−mRm(f) e si puo dare una interpretazioneintrinseca degli Rm, essi risultano essere operatori covarianti di grado ≤ 2m. Dalcalcolo diretto risulta che R0 = Id, R1 = L1− ρ
2. L1 e l’operatore di Laplace Beltrami
e ρ e la curvatura scalare.
0.2 Espansioni asintotiche per gli integrali di La-
place
La dimostrazione del risultato precedente si basa su stime asintotiche effettuate suintegrali di laplace. Per avere un’idea, un integrale di laplace e della forma:
∫ b
a
eλS(x)f(x)dx = I[λ].
Vediamo come e possibile ottenere uno sviluppo asintotico per questi integraliconsiderando per semplicita il caso di una dimensione. Iniziamo con l’osservare cheil maggiore contributo dell’integrale e dato da un intorno del punto di massimo dellafunzione S(x). Sia c questo punto di massimo, allora sviluppando la funzione in unopportuno intorno di c si ha S(x) = S(c) + 1
2S ′′(c)(x− c)2, pertanto:
I[λ] ∼∫ c+ε
c−εeλ[S(c)+
12 ]f(x)dx
∼ eλS(c)∫ c+ε
c−εe−
(−S′′(c))2
(x−c)2f(x)dx =eλS(c)
2π
∫ +∞
−∞F(f)(ξ)F
(e−
(−S′′(c))2
(x−c)2)(ξ)dξ =
=eλS(c)
2πeiξc
√1
−S ′′(c)λ
∫e− ξ2
(−S′′(c))2λF(f)(ξ)dξ.
dove si e utilizzata la trasformata di fourier della gaussiana:
4
F(e−
(−S′′(c))2
(x−c)2)(ξ) =
e−icξ√2π
∫ +∞
−∞e−iξte−λ
(−S′′(c))2
t2dt =
con t = x− c,
= e−iξc
√1
−S ′′(c)λe− ξ2
2(−S′′(c))λ .
Definiamo con h = 1/λ, l’integrale J(f, h) = eiξc∫ +∞−∞ e
− ξ2
(−S′′(c))2λF(f)(ξ)dξ allora
J(f, 0) = 2πf(c).
e
∂hJ(f, h) = J(pf, h) ∂khJ(h, f) = J(h, pkf)
in particolare si ha che:
∂khJ(f, 0) = 2π(pkf)(c)
vale quindi lo sviluppo:
J(f, h) =N−1∑k=0
hk
k!∂kJ(f, 0) +
hN
N !RN
quindi
I[λ] = eλS(c)
√1
−λS ′′(c)
+∞∑k=0
hk
k!pkf(c)
il primo termine mi da: I[λ] ∼ eλS(c)f(c)√
1−S′′(c)λ
.
0.3 Applicazioni alla quantizzazione di Berezin
Si consideri Ω ⊆ Cd, [gij] metrica di Kahler analitica, Φ potenziale di Kahler global-mente definito, sia
A2α(Ω,Φ) = f : Ω → C : ∂f = 0
∫Ω
|f(z)|2e−αΦ(z)dVg(z) <∞
A2α spazio di Hilbert, con nucleo Kα(z, ζ) =
∑∞j=1 ϕj(z)ϕj(ζ), con ϕj = ϕj,α,Φ
sistema ortonormale di A2α con Kα riproducente.
Osservazione 3. In pratica A2α e A2 con dµh(z) = e−αΦdV (z).
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Suppongo di avere f ∈ C∞0 (Ω) considero:
Pf(z) =
∫Ω
K(z, ζ)f(ζ)dV (ζ).
E’ un proiettore ortogonale su A2(Ω). Considero Mf (g) = fg e
Tf =∏
Mf ∏
operatore di Toepliz. Tale che Tf : L2(Ω) → A2
α(Ω),
Tfg(z) =∏
Mf ∏
g(z) =
=
∫Ω
Tf (z, w)g(w)e−αΦ(w)dVg(w)
con Tf (z, w) =∫ΩKα(z, u)f(u)Kα(u,w)e
−αΦ(u)dVg(u).
Definizione 0.3.1. Si definisce α-esima trasformata di Berezin di f :
Berα(f)(w) =Tf (w,w)
Kα(w,w)=
1
Kα(w,w)
∫Ω
f(z)|Kα(z, w)|2e−αΦ(z)dVg(z)
Osservazione 4. Se f e olomorfa si ha Berα(f) = f inoltre la trasformata di Berezindipende solo dalla metrica e non dal potenziale.
In generale per α→ ∞ vale lo sviluppo:
Kα(x, y) ∼(απ
)deαΦ(x,y)
∞∑m=0
α−mBm(x, y)
con Bm(x, y) sesquiolomorfa.
• B0 = 1.
• |Kα(x,y)|2Kα(y,y)
∼(απ
)deα[Φ(x,y)+Φ(y,x)−Φ(y,y)]
∑∞m=0 α
−mBm(x, y). Con B0 = 1, B1 =
B1(x, y)+B1(y, x)−B1(y, y), in generale Bm e c.l. di Bk(x, y), Bl(y, x), Bm(y, y).
Berα(f) ∼(απ
)d ∞∑m=0
α−m∫Ω
e−α[Φ(x,x)+Φ(y,y)−Φ(x,y)−Φ(y,x)]fBm(x, y)dV (x)
∼(απ
)d ∞∑m=0
α−m∫Ω
e−αD(x,y)fBm(x, y)dV (x)
6
con D(x, y) Diastasi di gij
∼∞∑
k,m=0
α−k−mRk[fBm(·, y)]x=y
perche
(απ
)d ∫Ω
e−αD(x,y)Bm(x, y)dV (x)
∼∞∑k=0
α−kRk(Bm)|x=y =∞∑m=0
α−mm∑k=0
Rk[fBm−k(·, y)]|x=y
∼∞∑m=0
α−mQm(f)(y).
con calcoli espliciti si arriva
Berα(f) ∼ f + α−1L1(f) +O(α−2).
Grazie all’utilizzo di questa stima asintotica risulta ad esempio possibile dimo-strare la validita di Q3 asintoticamente per h→ 0 cioe che:
[Qf , Qg] = −i~Qf,g +O(h2).
7