Introduzione all'archeologia

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L'archeologia: definizione L'archeologia (dal greco ρχαιολογία, composto dalle parole ρχα ος, "antico", e λόγος, "discorso" o "studio") è la scienza che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali che hanno lasciato (architetture, manufatti, resti biologici e umani).

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L'archeologia: definizione

L'archeologia (dal greco ρχαιολογία, composto dalle parole ἀρχα ος, "antico", e λόγος, "discorso" o "studio") è la scienza ἀ ῖ

che studia le civiltà e le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente circostante, mediante la raccolta, la documentazione e l'analisi delle tracce materiali che hanno lasciato (architetture, manufatti, resti biologici e umani).

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L'archeologia: storia

Il termine archeologia era già utilizzato dagli storici antichi, nel suo senso letterale di "discorso sul passato". Lo storico greco Tucidide utilizza in qualche caso le testimonianze materiali come prova per una ricostruzione del passato (i Cari avrebbero abitato in passato le isole dell'Egeo in quanto a Delo erano state rinvenute dagli ateniesi molte tombe antiche con oggetti e tipo di sepoltura simili a quelli utilizzati ancora ai suoi tempi da quella popolazione).

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L'archeologia: storiaA partire dall'Umanesimo si sviluppò un collezionismo di antichità greco-romane, dalle opere d'arte agli oggetti di uso comune. Tuttavia questi resti non erano ancora utilizzati ai fini di una ricostruzione storica, ma erano visti come semplici raccolte di "curiosità". Ciriaco di Ancona, umanista e viaggiatore, venne chiamato dai suoi contemporanei "pater antiquitas", cioè padre delle antichità, per il fatto che la sua ricerca incessante di testimonianze del mondo antico non era dettata da semplice curiosità, ma era invece finalizzata a "riportare in vita" (come lui stesso diceva) il passato romano e greco.

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L'archeologia: storiaNegli anni trenta del ‘700, Maria Amalia Cristina, moglie di Carlo di Borbone, affascinata dai reperti presenti a corte, convinse in consorte a scavare nei pressi del Vesuvio. Così, anno dopo anno, rividero la luce molti reperti, tracce di ciò che un tempo erano state le città di Ercolano e Pompei, distrutte dalla furia del vulcano nel 79 d.C.

A questi reperti s’interessò colui che potremmo definire il primo archeologo propriamente detto, Johann Joachim Winckelmann (+ 1768), ma questi dava più importanza all'estetica che alla storia dell'opera d'arte, ritenendo il periodo classico (che trattava la storia dell'arte greca dal 490 al 323 a.C. circa, cioè dalle guerre contro i Persiani alla morte di Alessandro Magno) l'apice e il periodo di massima maturazione dell'arte nella storia dell'uomo

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Gli scavi archeologici di Pompei in un'immagine settecentesca

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L'archeologia: storiaUn altro decisivo passo nello sviluppo della scienza archeologica si ebbe con Heinrich Schliemann, il quale, a partire dalle fonti scritte, giunse a scoprire tra il 1869 e il 1873 dei resti di quella che possiamo identificare con la storica città di Ilio/Troia, in Turchia.

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L'archeologia: metodo

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Compito di chi scava è stabilire l’esatta sequenza della stratificazione accumulatasi nel tempo, prima distinguendo fra loro le varie unità, poi ponendole in relazione le une con le altre. Si tratta di una ricostruzione a ritroso della storia (dallo strato più superficiale, a quello più profondo, che è il più antico). Ogni strato, deve essere asportato solo dopo essere stato accuratamente registrato, documentato, fotografato, riprodotto su carta.

Il metodo stratigrafico

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L'archeologia: metodo

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Il metodo stratigrafico

Alla fase analitica di documentazione, di asportazione e di raccolta, fa seguito quella sintetica. A tal scopo ci è utile il diagramma stratigrafico di Harris (detto Matrix). Le singole unità verranno considerate nella loro relazione fisica (sovrapposizione, correlazione o non rapporto) e temporale (anteriorità, contemporaneità e posteriorità). Il diagramma serve a visualizzare in forma schematica la sequenza stratigrafica. Ciascuna unità equivale ad un singola azione e una serie di azioni coordinate tra loro corrisponde ad un’attività. Più unità solidali tra loro verranno raggruppate in attività, stabilendo così una cronologia assoluta, partendo da quella relativa dei singoli strati. Poi quindi si passerà ad una sintesi delle attività, anche con l’aiuto di altre fonti, utile alla ricostruzione completa degli eventi succedutisi nel sito.

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L'archeologia e le altre discipline

L'indagine archeologica può inoltre usufruire oggi di tecniche di rilevamento e di datazione o di analisi scientifiche elaborate da altre discipline.

L'esame del territorio, sia come ricerca preliminare ad uno scavo, per

individuare la presenza di resti archeologici, sia per acquisire dati statistici

generali sulla storia del territorio stesso, oltre che della tradizionale

ricognizione archeologica di superficie (osservazione diretta), può avvalersi

dell'interpretazione delle fotografie aeree e di prospezioni geofisiche (in

particolare magnetometriche o con georadar). I sonar possono essere

utilizzati in ambiente subacqueo, mentre sonde fotografiche sono state

impiegate per esplorare preliminarmente cavità presenti nel terreno, quali

tombe non ancora scavate.

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L'archeometria

Lo studio dei materiali, sia di quelli raccolti nello scavo, sia quelli privi di contesto stratigrafico, ha gli scopi di comprenderne i modi di utilizzo e l'origine e di arrivare ad una datazione.

Il primo modo per datare un oggetto in senso relativo è il suo

inserimento nella sequenza stratigrafica. Tuttavia per gli oggetti

rinvenuti in un momento in cui questa tecnica non era ancora stata

elaborata, o comunque fuori contesto, si continua ancora ad

utilizzare il confronto formale e stilistico con altri oggetti simili. A

questo si aggiunge l'insieme delle tecniche scientifiche oggetto

dell'archeometria.