CINETICA CHIMICA

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CINETICA CHIMICA CINETICA CHIMICA Il meccanismo e la velocità Il meccanismo e la velocità delle reazioni in fase delle reazioni in fase gassosa gassosa

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CINETICA CHIMICA. Il meccanismo e la velocità delle reazioni in fase gassosa. - PowerPoint PPT Presentation

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CINETICA CHIMICACINETICA CHIMICA

Il meccanismo e la velocità Il meccanismo e la velocità delle reazioni in fase gassosadelle reazioni in fase gassosa

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La velocità e la spontaneità delle La velocità e la spontaneità delle reazionireazioni

La velocità e la spontaneità delle La velocità e la spontaneità delle reazionireazioni

Le reazioni di combustione sono reazioni spontanee (ΔG < 0) e completamente spostate a destra, tuttavia esse non avvengono a condizioni ambiente: il legno (CxHyOz) degli alberi di un bosco non brucia se non ad alta temperatura.

CxHyOz + O2 CO2 + H2O

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Anche la combustione del metano (CH4) non avviene se non dopo che la reazione sia stata innescata e per effetto del calore che essa produce. Questi risultati sperimentali non contraddicono i dati termodinamici: le reazioni di combustione seppure spontanee a 298 K sono infinitamente lente in queste condizioni e di fatto non avvengono. Non c’è nessuna relazione fra cinetica e termodinamica di una reazione.

La velocità e la La velocità e la spontaneità delle reazionispontaneità delle reazioni

La velocità e la La velocità e la spontaneità delle reazionispontaneità delle reazioni

CH4 + 2O2 CO2 +2H2O

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Durante il decorso di una reazione dall’inizio alla fine (equilibrio), ad esempio:

N2O5 2NO2 + ½O2

le concentrazioni dei reagenti e dei prodotti variano col tempo: quelle dei reagenti diminuiscono, quelle dei prodotti crescono.

La variazione delle concentrazioni dei La variazione delle concentrazioni dei reagenti e dei prodottireagenti e dei prodotti

La variazione delle concentrazioni dei La variazione delle concentrazioni dei reagenti e dei prodottireagenti e dei prodotti

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La velocità di una reazione: la La velocità di una reazione: la definizionedefinizione

La velocità di una reazione: la La velocità di una reazione: la definizionedefinizione

La velocità di una reazione è definita in base alla variazione della concentrazione molare di una specie (reagente o prodotto) in funzione del tempo.

La velocità della reazione

2 N2O5 4 NO2 + O2

è definita come:

Siccome [N2O5] diminuisce, Δ[N2O5] < 0. Per rendere positivo il valore della velocità di reazione, si cambia di segno al rapporto. Dividendo per i coefficienti stechiometrici, il valore della velocità è lo stesso indipendentemente dalla specie di riferimento.

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La legge cinetica di una reazione: la La legge cinetica di una reazione: la velocità dipende da velocità dipende da TT e e cc

La legge cinetica di una reazione: la La legge cinetica di una reazione: la velocità dipende da velocità dipende da TT e e cc

In generale la velocità di una reazione aumenta con la velocità di una reazione aumenta con l’aumentare della temperatura e con la concentrazione dei l’aumentare della temperatura e con la concentrazione dei reagenti.reagenti.

La dipendenza della velocità di una reazione dalla sua temperatura e dalla concentrazione molare dei reagenti in fase gassosa fu trovata sperimentalmente da Arrhenius. La legge cinetica della reazione

CO + NO2 CO2 + NO è espressa dall’equazione:

v = A e–(Ea/RT )[CO]x[NO2]y

A (fattore di frequenza) ed E (energia di attivazione), x, y sono parametri empirici caratteristici di ciascuna reazione. Gli esponenti x e y possono coincidere o non coincidere con i coefficienti stechiometrici della reazione.

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Teoria degli urtiUn tentativo per spiegare i

fenomeni cinetici delle reazioni

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Il meccanismo delle reazioni che si basa Il meccanismo delle reazioni che si basa sul “modello delle collisioni”sul “modello delle collisioni”

Il meccanismo delle reazioni che si basa Il meccanismo delle reazioni che si basa sul “modello delle collisioni”sul “modello delle collisioni”

1. Il modello delle collisioni definisce un meccanismo di reazione che spiega i risultati sperimentali espressi dall’equazione di Arrhenius.

2. Tre aspetti sono fondamentali:a. Le molecole dei reagenti debbono urtarsi per reagire fra

loro e dare i prodottia. maggiore è la frequenza degli urti e maggiore è la

probabilità che le molecole possano reagire fra loro (temperatura e concentrazione)

b. L’urto deve avere una energia sufficiente (energia di attivazione - Ea)

c. L’urto deve avvenire secondo una orientazione opportuna (fattore sterico – A)

3. Le condizioni b e c definiscono “l’urto efficace”

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Osservazione sperimentale: l’aumento della concentrazione dei reagenti fa aumentare la velocità della reazione. Perché?

Interpretazione: Aumenta il numero degli urti tra le molecole dei reagentiQuindi aumentano percentualmente gli “urti efficaci”Solo una piccola percentuale degli urti trasforma effettivamente i reagenti nei prodotti.

Il modello delle collisioni: la dipendenza della Il modello delle collisioni: la dipendenza della velocità dalla concentrazionevelocità dalla concentrazione

Il modello delle collisioni: la dipendenza della Il modello delle collisioni: la dipendenza della velocità dalla concentrazionevelocità dalla concentrazione

v1< v2

CC11 < C < C22

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Le molecole dei reagenti si trasformano nei prodotti solo se gli urti avvengono in posizioni favorevoli, cioè quelle adatte a trasformare i reagenti nei prodotti. Nella reazione:

CO + NO2 CO2 + NO le molecole dei reagenti si debbono urtare nelle posizioni indicate nella figura.

Questo fattore è detto “sterico” cioè è legato alla geometria delle molecole

Per molecole complesse diventa un fattore che influenza pesantemente la cinetica della reazione

Gli urti “efficaci” fra le Gli urti “efficaci” fra le molecole dei reagentimolecole dei reagentiGli urti “efficaci” fra le Gli urti “efficaci” fra le molecole dei reagentimolecole dei reagenti

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Gli urti “efficaci” fra le Gli urti “efficaci” fra le molecole dei reagentimolecole dei reagentiGli urti “efficaci” fra le Gli urti “efficaci” fra le molecole dei reagentimolecole dei reagenti

NO + O3 NO2 + O2

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Gli urti disegnati nella figura sono “inefficaci” nel senso che avvengono in una posizione inadatta a dare i prodotti di reazione. Le molecole rimbalzano inalterate dopo l’urto.

Gli urti Gli urti “inefficaci” fra “inefficaci” fra le molecole dei le molecole dei

reagentireagenti

Gli urti Gli urti “inefficaci” fra “inefficaci” fra le molecole dei le molecole dei

reagentireagenti

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NO + O3 NO + O3

Gli urti “inefficaci” fra le Gli urti “inefficaci” fra le molecole dei reagentimolecole dei reagenti

Gli urti “inefficaci” fra le Gli urti “inefficaci” fra le molecole dei reagentimolecole dei reagenti

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Il termine A dell’equazione di Arrhenius:

vreaz= A e–E/RT [CO]x[NO2]y

dipende dalla frequenza degli urti nella posizione favorevole.

Questa condizione non è tuttavia sufficiente a trasformare i reagenti nei prodotti.

La frequenza degli urti “efficaci” fra le molecole La frequenza degli urti “efficaci” fra le molecole dei reagenti: il fattore dei reagenti: il fattore AA

La frequenza degli urti “efficaci” fra le molecole La frequenza degli urti “efficaci” fra le molecole dei reagenti: il fattore dei reagenti: il fattore AA

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L’energia di attivazione, L’energia di attivazione, EEaaL’energia di attivazione, L’energia di attivazione, EEaa

Le molecole dei reagenti che si urtano in posizione favorevole alla reazione debbono avere un’energia cinetica maggiore di un valore di soglia chiamata energia di attivazioneenergia di attivazione, il termine EEaa dell’equazione di Arrhenius

v = A e–(Ea/RT) [CO]x[NO2]y

Soltanto quelle molecole dei reagenti che hanno Ecin > EE att reagiscono fra loro per dare i prodotti di

reazione

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Il profilo energetico di una Il profilo energetico di una reazione: l’entalpia di reazionereazione: l’entalpia di reazione

Il profilo energetico di una Il profilo energetico di una reazione: l’entalpia di reazionereazione: l’entalpia di reazione

Il profilo energetico di una reazione rappresenta la variazione di energia (ΔH) della reazione durante il suo svolgimento che porta dai reagenti ai prodotti. La differenza di energia fra i prodotti ed i reagenti è ΔH della reazione. Nella figura è riportato il profilo di una reazione esotermica (ΔH < 0). L’energia dei prodotti è minore di quella dei reagenti.

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Per passare dai reagenti ai prodotti la reazione deve superare un salto energetico (una barriera di potenziale): questa è

l’energia di attivazione.l’energia di attivazione.L’energia di attivazione è

un ostacolo allo svolgimento della reazione verso l’equilibrio.

Il profilo energetico di una Il profilo energetico di una reazione: l’energia di attivazionereazione: l’energia di attivazione

Il profilo energetico di una Il profilo energetico di una reazione: l’energia di attivazionereazione: l’energia di attivazione

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Il profilo energetico di una reazione: Il profilo energetico di una reazione: l’entalpia di reazionel’entalpia di reazione

Il profilo energetico di una reazione: Il profilo energetico di una reazione: l’entalpia di reazionel’entalpia di reazione

Nella figura è riportato il profilo energetico di una reazione endotermica, endotermica, (ΔH > 0): l’energia dei prodotti è maggiore di quella dei reagenti.

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La distribuzione statistica dell’energia La distribuzione statistica dell’energia cinetica nei gascinetica nei gas

L’energia cinetica media di un gas è legata a T dalla relazione:

Ecin = ³/2kTLe molecole di un gas

hanno energia cinetica compresa nei limiti

0 < Ecin < Nella figura sono mostrate

le curve di distribuzione dell’energia cinetica di un gas a due temperature diverse. Ecin

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Le zone ombreggiate della figura rappresentano le percentuali di molecole che hanno EEcincin maggiore di un certo valore di soglia. Se questo valore di soglia è stato preso uguale a EEaa allora a TT più alte ci sono percentuali maggiori di molecole che hanno EEcin cin > EEa a e quindi possono reagire fra loro per dare i prodotti di reazione.

Energia cinetica ed energia di Energia cinetica ed energia di attivazioneattivazione

EEcin

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Velocità di reazione e Velocità di reazione e temperaturatemperatura

Velocità di reazione e Velocità di reazione e temperaturatemperatura

Siccome con l’aumentare della temperatura aumenta la percentuale di molecole che hanno Ecin>Eatt di conseguenza aumenterà la velocità di reazione

La velocità di una reazione aumenta con la La velocità di una reazione aumenta con la temperaturatemperatura, , termine TT dell’equazione di Arrhehius

V = A e–(Ea/RT) [NO]x[O3]y

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Energia di attivazione e velocità di Energia di attivazione e velocità di reazionereazione

Quanto maggiore è l’energia di attivazione tanto minore è la velocità di reazione

Quanto minore è l’energia di attivazione, tanto maggiore è la velocità di reazione

reagenti

prodotti

reagenti prodotti

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I catalizzatoriI catalizzatori Quali sono le loro caratteristiche? Partecipano alla reazione ma non sono indicati

nell’equazione chimica Compaiono prima e dopo la reazione come se non

avessero partecipato e quindi non possono essere indicati

Svolgono la loro funzione efficacemente anche in piccole quantità poiché vengono riciclati

Esistono catalizzatori che agiscono in fase omogenea o in fase eterogenea

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Il problema degli ossidi di Il problema degli ossidi di azotoazoto

Il problema degli ossidi di Il problema degli ossidi di azotoazoto

L’aria contiene principalmente N2 ed O2 in rapporto 4/1 (circa). Nondimeno nell’aria non si forma NO nelle condizioni ambiente. Infatti

N2 + O2 2 NOha ΔG ° = 86,7 kJ mol–1(298) e Kp(298) = 6·10–16

La reazione è completamente spostata sinistra a 298 K. L’aumento della temperatura favorisce la reazione sia termodinamicamente (principio di Le Chatelier) sia soprattutto cineticamente.

A 1000 K Kp = 8·10–5 per cui i prodotti, pure aumentati, sono ancora in concentrazione minore rispetto ai reagenti ma si formano velocemente perchè a 1000 K la velocità della reazione è elevata. Lo stesso vale per NO2.

Per questi motivi la combustione di un qualunque combustibile con aria produce inevitabilmente ossidi di azoto.

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La catalisi ed i La catalisi ed i catalizzatoricatalizzatori

La catalisi ed i La catalisi ed i catalizzatoricatalizzatori

La catalisi ed i catalizzatori sono una delle punte avanzate della scienza nel campo della chimica, della fisica, della biologia, dell’ingegneria dei materiali. La catalisi è il mezzo per aumentare la velocità di reazione.

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I catalizzatori sono sostanze che, messe a contatto coi reagenti, fanno aumentare la velocità di reazione abbassandone l’energia di attivazione.

I convertitori catalitici dei veicoli, “le marmitte catalitiche”, sono sistemi che trasformano velocemente CO in CO2, NO in N2 ed O2, benzina incombusta in CO2 e H2O contenuti nei gas di scarico dei motori termici.

La catalisi ed i La catalisi ed i catalizzatoricatalizzatori

La catalisi ed i La catalisi ed i catalizzatoricatalizzatori

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Catalizzatori Catalizzatori eterogeneieterogenei

Catalizzatori Catalizzatori eterogeneieterogenei

Sono miscele di sostanze solide (spesso ossidi di metalli di transizione) che interagiscono con i gas con cui sono messe in contatto, indebolendone i legami covalenti; in questo modo diminuisce l’energia di attivazione ed aumenta la velocità di reazione. I catalizzatori delle marmitte per auto hanno struttura a nido d’ape e contengono Pt, Pd, Rh.

2 CO + O2 2 CO2

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Superficie specifica (S/V)Superficie specifica (S/V)

È l’ultimo dei fattori che influenzano la velocità di una reazione

Nelle reazioni in fase omogenea non è influente. Perché?

È importante nelle reazioni in fase eterogenea Se i reagenti o i reagenti e il catalizzatore sono in fasi

diverse

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Dividendo per 4Dividendo per 4

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Caratteristiche del complesso attivato

Caratteristiche del complesso attivato

È uno stadio intermedio che può esistere per pochissimo tempo (labile)

Si trova a valori di energia superiori ai prodotti ed ai reagenti (energia di attivazione)

Alcuni atomi del complesso non rispettano la valenza che normalmente possiamo attribuire loro

Il complesso può evolversi verso i prodotti ma, nel caso di reazioni reversibili, anche tornare verso i reagenti

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O O

L’energia di L’energia di attivazioneattivazioneL’energia di L’energia di attivazioneattivazione

L’energia di attivazione dipende dalle caratteristiche di legame delle molecole dei reagenti, dal loro stato di aggregazione e dal meccanismo della reazione. La reazione

N2 + O2 2 NO

ha una elevata energia di attivazione perché richiede l’iniziale rottura di legami molto forti.

N Ncomplesso attivato

O O

N N

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Espressione matematica della velocità di reazione

• La velocità è quindi una variazione di concentrazione nell’unità di tempo

• Quindi per una generica reazione del tipo:• aA + bB cC + dD

• v = k . [A]x . [B]y

• Dove– k è la costante cinetica e dipende dalla temperatura e

dall’energia di attivazione– [A] = concentrazione molare di A (mol/L)– x e y sono valori sperimentali non interi e quasi mai

uguali ai coefficienti stechiometrici

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Un esempio reale

• 2NO(g) + 2H2(g) 2H2O(g) + N2(g)

• L’equazione di velocità è data dalla• v = k [H2] [NO]2

• Le reazioni chimiche avvengono in diversi stadi• Ciascuno stadio ha una sua caratteristica

velocità• La velocità della reazione sarà data

esclusivamente dallo stadio più lento• Gli esponenti della equazione rappresentano

l’ordine della reazione cioè:– Il numero di molecole coinvolte nello stadio più lento