Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.) Ξενοφάνης, Xenofánes.

4
Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.) Ξενοφάνης, Xenofánes

Transcript of Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.) Ξενοφάνης, Xenofánes.

Page 1: Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.) Ξενοφάνης, Xenofánes.

Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.)

Ξενοφάνης, Xenofánes

Page 2: Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.) Ξενοφάνης, Xenofánes.

Senofane di Colofone(Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.)

È famoso per aver criticato impietosamente l’antropomorfismo religioso e il politeismo.

Per lui esiste una sola divinità che si identifica con il cosmo (panteismo) e perciò non ha alcuna sembianza umana ed è eterna:

non nasce e non muore, perché se nascesse proverrebbe dal nulla, il che non è possibile; né può cadere nel nulla, cioè cessare di essere.

Page 3: Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.) Ξενοφάνης, Xenofánes.

Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.)

Omero ed Esiodo hanno attribuito agli dei tutto ciò che per gli uomini è onta e biasimo: e rubare e fare adulterio e ingannarsi a vicenda.

[...] I mortali si immaginano che gli dei siano nati e che abbiano vesti, voce e figura come loro.Ma se i bovi e i cavalli e i leoni avessero le mani,o potessero disegnare con le mani, e far opere come quelle degli uomini, simili ai cavalli il cavallo raffigurerebbe gli dei,e simili ai bovi il bove, e farebbero loro dei corpi come quelli che ha ciascuno di loro.

Gli Etiopi dicono che i loro dèi hanno il naso camuso e son neri;I Traci, che hanno gli occhi azzurri e i capelli rossi.

Europa e il Toro di Gustave Moreau, 1869 circa

Page 4: Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.) Ξενοφάνης, Xenofánes.

Senofane di Colofone (Colofone, 570 a.C. – 475 a.C.)

Sulla natura

E nessun uomo ha mai scorto l'esatta verità, né ci sarà maichi sappia veramente intorno agli dei ed a tutte le cose ch'io dico che se anche qualcuno arrivasse ad esprimere una cosa compiuta al più alto grado, neppur lui ne avrebbe tuttavia vera conoscenza, poiché di tutto vi è solo un sapere apparente.

Un solo dio, il più grande tra uomini e dei,né per la figura né per i pensieri simile ai mortali.

Ma senza fatica scuote tutto con la forza della mente

Rimane sempre nello stesso luogo immobilené gli si addice spostarsi or qui or là.

I Presocratici, testimonianze e frammenti, a cura di Gabriele Giannantoni, Laterza, Roma - Bari, 1995