N polinomi trigonometrici di grado ordine N - dsi.unive.itacarraro/Slides-Fourier.pdf · se P (X,Y...
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Serie trigonometriche e di Fourier
Ci occuperemo di serie le cui ridotte N-esime sono polinomitrigonometrici di grado (o ordine) N :
SN (x) =N∑
n=0
(an cos (nx) + bn sin (nx)) , an, bn ∈ R
(periodiche di periodo 2π, con termini di periodo 2π/n) oppure
SN (x) =N∑
n=0
(an cos
(n2π
Tx
)+ bn sin
(n2π
Tx
)), an, bn ∈ R, T > 0
(periodo T , con termini di periodo T/n). Porremo ω :=2π
T.
Il nome e dovuto al fatto che, per identita trigonometriche,se P (X, Y ) e un polinomio algebrico di grado N alloraP (cos (ωx) , sin (ωx)) e un polinomio trigonometrico di grado N .
Non saremo interessati a studiare il carattere delle serie trigono-metriche
∞∑n=0
(an cos (nωx) + bn sin (nωx))
= a0 +∞∑
n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx))
per an, bn generici.
Ad esempio e immediato osservare che c’e convergenza totale
(quindi assoluta ed uniforme) su R se le serie∞∑
n=0an e
∞∑n=0
bn
convergono assolutamente: ∀x ∈ R
|an cos (nωx) + bn sin (nωx)| ≤ |an cos (nωx)|+ |bn sin (nωx)|≤ |an|+ |bn|
e si applica il criterio di Weierstrass.
Discuteremo piuttosto condizioni sotto le quali una funzione f
sia sviluppabile in serie trigonometrica.
Quali funzioni considerare?
Poiche le ridotte SN : R → R sono periodiche di periodo T ,
considereremo (almeno inizialmente) funzioni
f periodiche di periodo T > 0
(vedremo che cio non e restrittivo quanto potrebbe sembrare).
Si noti che tali funzioni sono individuate dalla loro restrizione ad
un qualsiasi intervallo di ampiezza T , ad esempio [0, T ].
Quanto alla regolarita, chiederemo
f continua a tratti su [0, T ] (ossia su un qualsiasi periodo)
cioe continua in tutti i punti di [0, T ] tranne al piu un numero
finito (dove puo anche non essere definita), in cui abbia solo
discontinuita eliminabili o di salto.
Lo spazio (vettoriale) delle funzioni periodiche di periodo T > 0
e continue a tratti su [0, T ] sara indicato con CT .
Proprieta. Se f ∈ CT allora ∀a ∈ R∫ T
0f (x) dx =
∫ T/2
−T/2f (x) dx =
∫ a+T
af (x) dx .
Ad ogni f ∈ CT associamo una particolare serie trigonometrica,
detta serie di Fourier di f .
Definizione. Se f ∈ CT allora i numeri reali
a0 = a0 (f) :=1
T
∫ T
0f (x) dx, an = an (f) :=
2
T
∫ T
0f (x) cos (nωx) dx
bn = bn (f) :=2
T
∫ T
0f (x) sin (nωx) dx
sono detti coefficienti di Fourier di f . Con tale scelta di coef-
ficienti (che motiveremo piu avanti), scriviamo
f ≈ a0 +∞∑
n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx))
dove la serie trigonometrica e detta serie di Fourier di f .
Finora non abbiamo concluso niente: abbiamo solo costruito una
serie a partire da f .
Proprieta (dei coefficienti di Fourier).
Se f ∈ CT e dispari, allora a0 (f) = an (f) = 0 e
bn (f) =4
T
∫ T/2
0f (x) sin (nωx) dx.
Se f ∈ CT e pari, allora bn (f) = 0 e
a0 (f) =2
T
∫ T/2
0f (x) dx, an (f) =
4
T
∫ T/2
0f (x) cos (nωx) dx.
Convergenza quadratica e identita di Parseval
Teorema. Sia f ∈ CT e sia SN,f la ridotta N-esima della serie diFourier di f . Allora
limN→∞
∫ T
0
∣∣∣f (x)− SN,f (x)∣∣∣2 dx = 0
e vale l’identita di Parseval
1
T
∫ T
0|f (x)|2 dx = a2
0 +1
2
∞∑n=1
(a2
n + b2n)
dove a0, an, bn sono i coefficienti di Fourier di f .
Dunque, senza ulteriori ipotesi, la serie di Fourier di una qual-siasi f ∈ CT converge ad f in media quadratica su un qualsiasiintervallo limitato: lim
N→∞
∥∥∥f − SN,f
∥∥∥2,[α,β]
= 0, ∀ [α, β] ⊂ R.
L’identita di Parseval
1
T
∫ T
0|f (x)|2 dx = a2
0 +1
2
∞∑n=1
(a2
n + b2n)
e utile per calcolare somme di serie numeriche.
Inoltre implica il seguente
Corollario (Lemma di Riemann-Lebesgue). Se f ∈ CT allora
limn→∞ an = lim
n→∞ bn = 0
dove an, bn sono i coefficienti di Fourier di f .
Convergenza puntuale
Per garantire convergenza puntuale serve regolarita maggiore
(“di un ordine”).
Definizione. Una funzione continua a tratti su [a, b] e regolare
a tratti su [a, b] se
• e derivabile in [a, b] tranne al piu in un numero finito di punti
• la sua funzione derivata e continua a tratti su [a, b].
Definizione. Una funzione e monotona a tratti su [a, b] se
esiste una suddivisione finita di [a, b] in sottointervalli su cui essa
e monotona.
Teorema. Sia f ∈ CT regolare a tratti su [0, T ] oppure monotona
a tratti su [0, T ]. Allora
a0 +∞∑
n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx)) =f(x−)+ f
(x+
)2
, ∀x ∈ R
dove a0, an, bn sono i coefficienti di Fourier di f e
f(x±):= lim
h→0±f (x + h) (limiti destro e sinistro di f in x).
In altri termini, la serie di Fourier di una f ∈ CT regolare o mono-
tona a tratti su [0, T ] converge puntualmente su R (e quindi
su ogni suo sottoinsieme) alla funzione regolarizzata f di f ,
definita da
f (x) :=f(x−)+ f
(x+
)2
, ∀x ∈ R.
Si noti che f (x) = f (x) se f e continua in x, da cui segue
f (x) = a0 +∞∑
n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx))
in ogni x in cui f e continua (piu in generale, in cui f (x) = f (x)).
Convergenza uniforme
Data la continuita dei termini della serie, condizione necessariaper avere convergenza uniforme e la continuita della somma.Nell’ipotesi di regolarita a tratti del teorema precedente, la con-tinuita della somma e anche sufficiente.
Teorema. Sia f ∈ CT regolare a tratti su [0, T ] e continua su[a, b]. Allora la serie di Fourier di f converge ad f uniformementesu [a, b].
Se in particolare [a, b] = [0, T ] (ossia f e continua su R), si haconvergenza uniforme su R.
Teorema. Sia f ∈ CT regolare a tratti e continua su [0, T ] (sidice anche che f e di classe C1 a tratti su [0, T ]). Allora laserie di Fourier di f converge ad f uniformemente su R.
Riepilogo della discussione sulla convergenza
• Se f ∈ CT , allora la sua serie di Fourier converge ad f in media
quadratica su un qualsiasi intervallo limitato [α, β] ⊂ R.
• Se f ∈ CT e regolare o monotona a tratti su [0, T ], allora la sua
serie di Fourier converge puntualmente su R alla regolarizzata f
(e quindi ad f in ogni x in cui f(x) = f(x), in particolare in ogni
punto di continuita di f).
• Se f ∈ CT e regolare a tratti su [0, T ] e continua su [α, β], allora
la sua serie di Fourier converge ad f uniformemente su [α, β]
(su tutto R se f e continua su R).
Esempio (gradino unitario periodico)
Consideriamo la funzione (o segnale) definita da
f (x) :=
{0 se − (2k + 1)π < x < 2kπ
1 se 2kπ < x < (2k + 1)πk ∈ Z,
cioe la funzione 2π-periodica
non definita in x = kπ, k ∈ Z,
e tale che
f (x) =
{0 se − π < x < 0
1 se 0 < x < π-5 5 10 15
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
f e continua a tratti su [0,2π], perche esistono finiti i limiti
limx→0+
x→π−
f (x) = 1 e limx→π+
x→(2π)−
f (x) = 0.
Dunque f ∈ CT con T = 2π.
Calcoliamo i coefficienti di Fourier di f (T = 2π, ω = 2π/T = 1):
a0 =1
T
∫ T
0f (x) dx =
1
2π
∫ 2π
0f (x) dx =
1
2π
∫ π
0dx =
1
2
an =2
T
∫ T
0f (x) cos (nωx) dx =
1
π
∫ 2π
0f (x) cos (nx) dx
=1
π
∫ π
0cos (nx) dx =
1
πn
∫ π
0cos (nx)ndx =
[sin (nx)]π0πn
= 0
bn =2
T
∫ T
0f (x) sin (nωx) dx =
1
π
∫ 2π
0f (x) sin (nωx) dx
=1
π
∫ π
0sin (nωx) dx =
[− cos (nx)]π0πn
=1− cos (nπ)
πn=
1− (−1)n
πn.
Dunque a0 =1
2, an = 0, bn =
1− (−1)n
πncon
1− (−1)n =
{0 se n = 2,4, ...
2 se n = 1,3, ... (cioe n = 2k + 1 con k ≥ 0)
e quindi risulta
f ≈1
2+
∞∑n=1
1− (−1)n
πnsin (nx) =
1
2+
2
π
∞∑k=0
sin ((2k + 1)x)
2k + 1.
La convergenza e quadratica su ogni intervallo limitato di R,
puntuale su R alla funzione regolarizzata di f , cioe
f (x) :=
{f (x) se x 6= 0,±π,±2π, ...
1/2 se x = 0,±π,±2π, ...,
uniforme ad f su ogni [α, β] non contenente alcuna discontinuita.
S1 = 1/2 + (2/π) sinx = S2 S3 = S1 + (2/π) sin(3x)/3
-2 2 4 6 8
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
-2 2 4 6 8
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
S11 = 1/2 + ... + (2/π) sin(11x)/11 S1, S3, S7, S11
-2 2 4 6 8
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
-2 2 4 6 8
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
Scriviamo l’identita
1
T
∫ T
0|f (x)|2 dx = a2
0 +1
2
∞∑n=1
(a2
n + b2n)
di Parseval :
1
2π
∫ 2π
0|f (x)|2 dx =
(1
2
)2+
1
2
∞∑n=1
(1− (−1)n
πn
)2
cioe
1
2=
1
4+
1
2
∞∑k=0
(2
π (2k + 1)
)2
=1
4+
1
2
4
π2
∞∑n=0
1
(2n + 1)2
da cui si ottiene
∞∑n=0
1
(2n + 1)2=
π2
2
(1
2−
1
4
)=
π2
8.
Scriviamo la convergenza puntuale
f (x) =1
2+
2
π
∞∑n=0
sin ((2n + 1)x)
2n + 1
in x =π
2:
f
(π
2
)=
1
2+
2
π
∞∑n=0
sin((2n + 1) π
2
)2n + 1
cioe
1 =1
2+
2
π
∞∑n=0
(−1)n
2n + 1
da cui si ottiene∞∑
n=0
(−1)n
2n + 1=
π
2
(1−
1
2
)=
π
4.
Funzioni definite su intervalli limitati
I risultati visti consentono di trattare anche funzioni f continuea tratti su un intervallo limitato qualsiasi [a, b] ∗, ottenendo unosviluppo in serie di Fourier su tale intervallo.Infatti, considerato il prolungamento periodico fp di f
fp(x) := f(x− kT ) se x ∈ [a + kT, b + kT ) , k ∈ Z
di periodo T := b− a , risulta fp ∈ CT e fp = f su [a, b) .
N.B. La scelta di riprodurre f|[a,b) invece di f|(a,b] e arbitraria:in generale si effettua la scelta piu comoda (se c’e) e la questionenon si pone se f (a) = f (b), o se nessuno dei due esiste.
∗Si osservi ad esempio che una funzione f definita e continua su [a, b) tranne alpiu in un numero finito di punti in cui abbia limiti unilaterali finiti e continuaa tratti su [a, b] se e solo se esiste finito anche f
(b−)
Quindi
fp ≈ a0 +∞∑
n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx))
dove tutti i parametri possono essere calcolati in termini di f, a, b:
ω =2π
T=
2π
b− a
a0 =1
T
∫ T
0fp (x) dx =
1
T
∫ a+T
afp (x) dx =
1
b− a
∫ b
af (x) dx
an = an (fp) =2
b− a
∫ b
af (x) cos (nωx) dx
bn = bn (fp) =2
b− a
∫ b
af (x) sin (nωx) dx.
Inoltre
• limN→∞
∥∥∥f − SN,fp
∥∥∥2,[a,b]
= limN→∞
∥∥∥fp − SN,fp
∥∥∥2,[a,b]
= 0
• fp e regolare o monotona a tratti su [0, T ] se e solo se f e,rispettivamente, regolare o monotona a tratti su [a, b], quindi
limN→∞
SN,fp (x) =fp(x−) + fp(x+)
2=
f(x−) + f(x+)
2se x ∈ (a, b)
f(b−) + f(a+)
2se x = a, b.
Per la convergenza uniforme conviene ragionare caso per caso,applicando ad fp i risultati visti per funzioni periodichee particolarizzando poi all’intervallo [a, b] di partenza.
Serie di soli seni o coseni
Una funzione f continua a tratti su un intervallo del tipo [0, T/2]ammette sviluppi in serie di Fourier di soli seni e soli coseni,su tale intervallo.Infatti, estendendo f a tutto [−T/2, T/2] tramite disparificazione
fd (x) :=
f (x) se x ∈
[0, T
2
]−f (−x) se x ∈
[−T
2 ,0]
ovvero parificazione
fp (x) :=
f (x) se x ∈
[0, T
2
]f (−x) se x ∈
[−T
2 ,0]
ci si ritrova nella situazione gia considerata (di funzioni continuea tratti su un intervallo limitato qualsiasi).
I prolungamenti periodici fdp di fd ed f
pp di fp soddisfano pero
fdp ∈ CT dispari e f
pp ∈ CT pari
e quindi risulta
fdp ≈
∞∑n=1
bn sin (nωx) e fpp ≈ a0 +
∞∑n=1
an cos (nωx)
(con coefficienti calcolabili tramite integrali su [0, T/2]).
La discussione sulla convergenza procede come prima.
Derivabilita termine a termine
Data una f sviluppabile Fourier (almeno quadraticamente) cheabbia derivata f ′ sviluppabile Fourier (almeno quadraticamente),ci chiediamo: quando lo sviluppo di f ′ e la serie derivata dellosviluppo di f ?
Se f ∈ CT e regolare a tratti su [0, T ], allora f, f ′ ∈ CT e quindi
f ≈ a0 +∞∑
n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx))
e
f ′ ≈ a′0 +∞∑
n=1
(a′n cos (nωx) + b′n sin (nωx)
);
sotto che condizioni risulta
a′0 = 0 , a′n = nω bn , b′n = −nω an ?
Una condizione sufficiente e senz’altro f ∈ C1(R)∩CT , che implica
(per il teorema fondamentale ed integrando per parti)
a′0 =1
T
∫ T
0f ′ (x) dx = f (T )− f (0) = 0
a′n =2
T
∫ T
0f ′ (x) cos (nωx) dx
= [f (x) cos (nωx)]T0 + nω2
T
∫ T
0f (x) sin (nωx) dx = nω bn
b′n =2
T
∫ T
0f ′ (x) sin (nωx) dx
= [f (x) sin (nωx)]T0 − nω2
T
∫ T
0f (x) cos (nωx) dx = −nω an.
Piu in generale, e sufficiente anche l’ipotesi del teorema di con-
vergenza uniforme su R, come espresso dal seguente
Teorema (di derivabilita termine a termine). Se f ∈ CT e
regolare a tratti e continua su [0, T ], allora
f ≈ a0 +∞∑
n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx))
e
f ′ ≈∞∑
n=1
nω (bn cos (nωx)− an sin (nωx)) .
Deduzione dei coefficienti di Fourier
Ricordiamo che se V e uno spazio vettoriale euclideo e W e unsuo sottospazio di dimensione finita dimW = k, allora
∀x ∈ V, ∃!xW ∈ W, x− xW ⊥ W
cioe (x− xW ,y) = 0, ∀y ∈ W.
Il vettore xW e detto proiezione ortogonale di x su W ed eanche l’unico elemento di W tale che
‖x− xW‖ = miny∈W
‖x− y‖ .
Se {e1, ..., ek} e una base ortonormale di W , allora
xW =k∑
i=1
(x, ei) ei e ‖x− xW‖2 = ‖x‖2 −k∑
i=1
(x, ei)2 . (1)
Consideriamo l’insieme CT delle funzioni f : R → R periodiche
di periodo T > 0, continue a tratti su [0, T ] e regolarizzate, che
forma spazio vettoriale rispetto alle usuali operazioni funzionali:
(f + g)(x) := f(x) + g(x) e (λf)(x) := λf(x).
La forma bilineare
(f, g) :=∫ T
0f (x) g (x) dx
e un prodotto scalare su CT (la regolarizzazione serve per avere
l’implicazione (f, f) = 0 ⇒ f = 0), la cui norma e
‖f‖2 :=√
(f, f) =
(∫ T
0|f (x)|2 dx
)1/2
cioe la norma quadratica.
Consideriamo ora in CT il sistema di vettori (funzioni) dato da
u0(x) := 1 , un(x) := cos (nωx) , vn(x) := sin (nωx) , n = 1,2, ... .
Poiche si verifica (tramite formule di Werner) che∫ T
0uh(x)uk(x)dx =
∫ T
0vh(x)vk(x)dx =
∫ T
0uh(x)vk(x)dx = 0
(con h 6= k nei primi due integrali), il sistema {u0, un, vn}n∈N e
ortogonale rispetto al prodotto scalare (f, g).
Un sistema ortonormale si ottiene allora normalizzando:
u0 :=u0
‖u0‖2, un :=
un
‖un‖2, vn :=
vn
‖vn‖2,
dove ‖u0‖2 =(∫ T
0 |u0 (x)|2 dx)1/2
=√
T e ‖un‖2 = ‖vn‖2 =√
T/2 .
Dunque, nello spazio CT , il sistema infinito {u0, un, vn}n∈N, cioe u0√T
,un√T/2
,vn√T/2
n∈N
=
1√T
,cos (nωx)√
T/2,sin (nωx)√
T/2
n∈N
,
e ortonormale rispetto al prodotto scalare (f, g)
(quindi e linearmente indipendente e dim CT = ∞).
L’insieme PN dei polinomi trigonometrici P di grado N ≥ 1 (e
periodo T ) e il sottospazio di CT generato da {u0, un, vn}n=1,...,N :
P (x) =α0√
T+
N∑n=1
αn√T/2
cos (nωx) +βn√T/2
sin (nωx)
, α0, αn, βn ∈ R.
{u0, un, vn}n=1,...,N e base ortonormale di PN e dimPN = 2N +1
(quindi ha senso proiettare ortogonalmente ogni f ∈ CT su PN).
La proiezione ortogonale fPNdi una qualsiasi f ∈ CT su PN e il
polinomio di Fourier di ordine N di f (ossia la ridotta N-esimaSf,N della sua serie di Fourier): infatti per la (1) si ha
fPN= (f, u0) u0 +
N∑n=1
((f, un) un + (f, vn) vn) con
(f, u0) =∫ T
0f (x)
1√T
dx =1√T
T a0 =√
T a0
(f, un) =∫ T
0f (x)
cos (nω x)√T/2
dx =1√T/2
T
2an =
√T/2 an
(f, vn) =∫ T
0f (x)
sin (nω x)√T/2
dx =√
T/2 bn
e quindi fPN= a0 +
N∑n=1
(an cos (nωx) + bn sin (nωx)) = Sf,N .
Di conseguenza vale la seguente
Proposizione. ∀f ∈ CT , il polinomio di Fourier Sf,N di f el’unico polinomio trigonometrico di grado N ≥ 1 (e periodo T )che minimizza lo scarto quadratico da f , cioe∥∥∥f − Sf,N
∥∥∥2
= minP∈PN
‖f − P‖2 .
Inoltre risulta (per la (1))
∥∥∥f − Sf,N
∥∥∥22
= ‖f‖22 − (f, u0)2 −
N∑i=1
((f, un)
2 + (f, vn)2)
=∫ T
0|f (x)|2 dx− T a2
0 −T
2
N∑i=1
(a2
n + b2n)
(che conduce all’identita di Parseval).
N.B. Il risultato vale anche per f ∈ CT , in quanto gli oggetti noncambiano passando alla regolarizzata f ∈ CT .