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EUROPÄISCHES PARLAMENT

ΕΥΡΩΠΑΪΚΟ ΚΟΙΝΟΒΟΥΛΙΟ EUROPEAN PARLIAMENT PARLAMENTO EUROPEO PARLEMENT EUROPEEN PARLAMENTO EUROPEO EUROPEES PARLEMENT PARLAMENTO EUROPEU

Nicole PERY (PSE, F)

Georgios ANASTASSOPOULOS (PPE, GR)

Klaus HÄNSCH

(PSE, D)

Paraskevas AVGERINOS Poul SCHLÜTER

(PSE, GR) (PPE, DK)

Ursula SCHLEICHER Antonio CAPUCHO

(PPE, D) (ELDR, Ρ)

994­1997

José Maria GIL ROBLES Sir Jack

GIL DELGADO STEWART-CLARK

(PPE, E) (PPE, UK)

Josep VERDE I ALDEA Renzo IMBENI

(PSE, E) (PSE, I)

Antoni GUTIÉRREZ DÍAZ Alessandro FONTANA

(SUE, E) (FE, I)

Il presidente e i vicepresidenti

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Il Parlamento europeo

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Page 5: Parlamento Europeo approva Stone ax

Il Parlamento europeo Indice Cos'è l'Unione europea?

Un Parlamento per l'Europa Un lungo cammino

Poteri e competenze La legislazione Il bilancio Il controllo

Il Parlamento e la Commissione Il Parlamento e il Consiglio Il Parlamento e il Consiglio europeo Il Parlamento e la politica estera e di sicurezza comune Il Parlamento e la cooperazione nei settori della giustizia e degli affari interni

Cooperazione con il terzo mondo L'impulso politico

Organizzazione e funzionamento La Presidenza e l'Ufficio di presidenza Le commissioni I gruppi politici Dove e come si svolgono i lavori del Parlamento europeo?

Page 6: Parlamento Europeo approva Stone ax

I suoi 12 Stati membri:

Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lus­

semburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Spagna.

I suoi obiettivi:

• Realizzare un'unione sempre più stretta tra i popoli europei.

• Promuovere un progresso economico e sociale equilibrato e

.sostenibile, segnatamente mediante la creazione di uno spazio

senza frontiere interne, il rafforzamento della coesione economi­

ca e sociale e l'instaurazione di un'unione economica e monetaria . . .

che comporli a termine una moneta unica.

• Merman; la sua identità sulla scena internazionale, segnatamente

mediante l'attuazione di una politica estera e di sicurezza comune, ivi

compresa la definizione a termine di una politica di difesa comune.

• Rafforzare la tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini dei suoi

Stati membri mediante l'istituzione di una cittadinanza dell'Unione.

• Sviluppare una stretta coopcrazione nel settore della giustizia e

degli affari interni.

I suoi mezzi

• La legislazione comunitaria applicabile nei dodici paesi.

• Il bilancio, alimentato da «risorse proprie» (essenzialmente i dazi

doganali, i prelievi agricoli ed una quota dell'IVA e del PNL degli

Stali membri).

• Le istituzioni e gli organi dell'Unione.

Le sue istituzioni e i suoi organi:

• Π Parlamento europeo. Garantisce la partecipazione dei cit­

tadini ed esercita il controllo democratico. Composto di 567 par­

lamentari eletti a suffragio universale diretto, partecipa al proces­

so di elaborazione delle «leggi comunitarie» e formula proposte

politiche intese a rafforzare la Comunità; e impegnato nella dife­

sa dei diritti dell'uomo e intrattiene relazioni con tulli i Parlamenti

del mondo democraticamente eletti.

• La Commissione. Composta di 17 commissari che esercitano

le loro funzioni in piena indipendenza rispetto ai governi nazio­

nali, la Commissione esprime l'interesse generale della Comunità.

Sottoposta al solo controllo del Parlamento europeo, la Commis­

sione dispone dei poteri di iniziativa e di esecuzione che fanno di

essa al contempo il motore e il gestore della Comunità europea.

• Π Consiglio. Composto da ministri rappresentanti i 12 Stati

membri, il Consiglio varia a seconda degli argomenti trattati, nel

senso che ri è un ministro per ciascun governo e per ciascuna mate­

ria (ad esempio, il Consiglio dei ministri degli Affari esteri riuni­

sce i 12 ministri degli Esteri). Ai voti espressi dagli Stati membri

viene applicala una ponderazione, in modo da ottenere maggio­

ranze qualificate. Vero e proprio «legislatore» della Comunità adot­

ta, previo intervento del Parlamento, le «leggi comunitarie» pro­

poste dalla Commissione.

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Cos 'è rUnione europea? • Π Consiglio europeo. Istituzionalizzato con l'Atto unico euro­

peo nel 1986, raccoglie i capi di Stato e di governo degli Stati

membri nonché il presidente della Commissione. Esso si riunisce

almeno due volle l'anno per definire i grandi orientamenti poli­

tici comunitari.

• La Corte di giustizia. È il giudice supremo della Comunità

europea. Composta di 13 giudici nominati di comune accordo dagli

Stati membri, nonché di 6 avvocati generali, la Corte di giustizia

garantisce il rispetto del diritto nell'applicazione e nell'inter­

pretazione dei trattati.

• La Corte dei conti. Composta di 12 membri nominati dal Con­

siglio previa consultazione del PE, controlla la gestione delle finan­

ze comunitarie.

• Π Comitato economico e sociale. Comitato consultivo com­

posto da 189 rappresentanti delle varie categorie economiche e

sociali della Comunità, il CES esprime il proprio parere sui pro­

getti di «leggi comunitarie» che gli vengono sottoposti.

• Il Comitato delle regioni. Comitato consultivo composto di

189 rappresentanti degli enti regionali e locali nominati dagli Stati

membri. Il Comitato esprime il proprio parere per i settori di sua

competenza, inserendo la realtà regionale e locale in una dimen­

sione comunitaria. Dispone di una struttura organizzativa in comu­

ne con il Comitato economico e sociale.

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Un

Il Parlamento europeo rappresenta i «popoli degli Stati riuniti nella

Comunità». Attualmente, circa 345 milioni di cittadini europei

partecipano, tramite il Parlamento europeo, all'edificazione

dell'Europa.

Inizialmente (1957) limitati nei testi, i poteri del Parlamento si sono

progressivamente rafforzali ed estesi, in particolare in seguito alle

modifiche in materia di bilancio apportate ai trattati nel 1970 e 1975

e alla firma, nel 1986, dell'Atto unico europeo come pure, nel 1992,

del trattato sull'Unione europea. Attualmente il Parlamento europeo

interviene nel processo di elaborazione delle «leggi comunitarie» e

svolge un ruolo essenziale, a fianco della Commissione e del Consi­

glio, nella gestione della Comunità europea.

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Parlamento per FEuropa Un lungo cammino Giugno 1979: il Parlamento europeo viene eletto a suffragio univer­

sale diretto. Per la prima volta nella storia, milioni di cittadini di nove

nazioni europee si recano alle urne per eleggere i deputati di

un'Assemblea.

Tutto era cominciato da una certa idea dell'Europa nella mente di

alcuni visionari...

• 9 m a g g i o 1 9 5 0 : Robert Schuman lancia l'idea della

«Comunità europea del carbone e dell'acciaio» (CECA)

che si concretizza con la firma del trattato di Parigi nell'aprile del

1951.

La sua dichiarazione si ispirava ad

un'idea già proposta da Jean Monnet

che voleva «fare l'Europa» passo dopo

passo, nello slesso modo in cui un

muraton; edifica una costruzione. Le

sue fondamenta sono state poste da sei Stati membri: il Belgio, la

Francia, la Germania. l'Italia, il Lussemburgo ed i Paesi Bassi. La

CECA si è vista dotare di una «Assemblea parlamentare» che si è

riunita per la prima volta nel settembre 1952 a Strasburgo.

• 2 5 marzo 1 9 5 7 : i sei Slati membri fondatori compiono un

ulteriore passo d'importanza fondamentale firmando i trattati di

Roma dai quali nasce la Comunità economica europea

(CEE) e la Comunità europea dell'energia atomica

(Euratom). Nella stessa occasione essi istituiscono l'Assemblea

delle Comunità europee, competente sia per la CEE e l'Euratom

che per la CECA. E allora che nasce effettivamente il Parlamento

europeo, i cui membri sono delegati dai rispettivi parlamenti

nazionali. Nel marzo 1958. quando si riuniscono per la prima volta

a Strasburgo, i deputati sono 142.

• 1 ° g e n n a i o 1 9 7 3 : l'Europa a Sei diventa l'Europa a ¡Nove con

l'adesione della Danimarca, dell'Irlanda e del Regno Unito. Il

numero dei membri del Parlamento europeo sale a 198.

• D i c e m b r e 1 9 7 4 : al vertice di Parigi, i nove capi di Slato e di

governo decidono in merito al principio dell'elezione dei membri

del Parlamento europeo a suffragio universale diretto, conforme­

mente ai principi già previsti dai trattati di Roma.

• S e t t e m b r e 1 9 7 6 : il Consiglio approva definitivamente l'«Atlo

relativo all'elezione dei rappresentanti nel Parlamento europeo a

suffragio universale diretto».

• 7 -10 g i u g n o 1 9 7 9 : prima elezione del Parlamento europeo

a suffragio universale diretto.

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• 17 luglio 1 9 7 9 : prima seduta del Parlamento eletto. 110

deputati, usciti dal responso delle urne dei nove Stati membri, si

riuniscono nel nuovo emiciclo del Palazzo d'Europa a Strasburgo.

• 1° g e n n a i o 1 9 8 1 : la Grecia diviene il decimo Stato membro

ddla Comunità. L'arrivo dei deputati greci porta a 131 il numero

dei membri del Parlamento europeo.

• Febbraio 1 9 8 4 : il Parlamento europeo approva il «progetto

di trattato che istituisce l'L ninne europea» mirante ad ampliare il

campo delle competenze della Comunità e a rafforzare la sua legit­

timità democratica.

• 14-17 g i u g n o 1 9 8 4 : seconda elezione del Parlamento euro­

peo a suffragio universale diretto.

• 1 ° g e n n a i o 1 9 8 6 : la Spagna e il Portogallo aderiscono alla

Comunità europea. Il Parlamento europeo eonta ormai 518 depu­

tati: Francia (81), Germania (81). Italia (81), Regno Unito (81),

Spagna (60), Paesi Bassi (25), Belgio (24), Grecia (24), Portogallo

(24), Danimarca (16), Irlanda (15), Lussemburgo (6).

• 1 9 8 6 : sollecitali dal Parlamento e nella prospettiva della realiz­

zazione dell'Unione europea, i governi sottoscrivono l'Aito

unico europeo, successivamente ratificato dai parlamenti dei

Dodici. Con questo nuovo trattato, vera e propria riforma istitu­

zionali1 dei trattati di Parigi e di Roma, i Dodici si impegnano a

creare, in particolare, al più tardi entro il 31 dicembre 1992, un

mercato effettivamente unificato dove possano liberamente circo­

lare le persone, i capitali, i beni ed i servizi.

• 15 -18 g i u g n o 1 9 8 9 : terza elezione del Parlamento europeo

a suffragio universale diretto.

• 9 n o v e m b r e 1 9 8 9 : crolla il muro di Berlino, preludio alla

riunificazione tedesca e all'entrata della Germania orientale nella

Comunità europea.

• D i c e m b r e 1 9 8 9 : il Consiglio europeo riunito a Strasburgo

decide di convocare, entro la fine dell'anno 1990, le conferenze

intergovernative sull'Unione economica e monetaria (LEM) e

sull'Unione politica.

• Giugno 1 9 9 0 : il Consiglio europeo riunito a Dublino appro­

va l'avvio della prima fase dell'UEM a partire dal 1° luglio 1990.

Durante tale fase, gli Stati membri devono perseguire la conver­

genza delle rispettive politiche economiche, la coesione delle deci­

sioni in questo campo e la promozione dell'impiego di una mone­

ta comune, l'ecu. In un'ulteriore fase si assisterà alla creazione di

una banca centrale. Inoltre, i dodici capi di Stato e di governo si

accordano in merito al calendario da seguire per la realizzazione

dell'Unione politica.

• N o v e m b r e 1 9 9 0 : a Parigi, il vertice della Conferenza sulla

sicurezza e la cooperazione in Europa segna l'inizio di una nuova

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era. I 31 Stati membri della Conferenza (I insieme dei paesi euro­

pei eccettuata l'Albania, oltre agli Stati l niti ed al Canada) pun­

gono una pietra miliare sul cammino della pace e della coopera­

zione in Europa.

• N o v e m b r e 1 9 9 0 : convocazione a Roma delle "assise parla­

mentari» tra ¡ rappresentanti del Parlamento europeo e quelli dei

dodici parlamenti nazionali.

• D i c e m b r e 1 9 9 0 : storico vertice europeo a Roma. I dodici capi

di Slato e di governo inaugurano le conferenze intergovernative

destinate a trasformare l attuale mercato comune in un i ninne

economica e monetaria e in un'L ninne politica.

• Febbraio 1 9 9 2 : a Maastricht viene firmato il trattato

sull'Unione europea. Il testo prevede la trasformazione del Mer­

cato unico in un'L ninne europea le cui principali caratteristiche

sono:

­ un'unione politica (instaurazione di una politica estera e di sicu­

rezza comune: diritti civili europei: nuove competenze per la

Comunità europea; poteri supplementari per il Parlamenti

rumi I: \ 'Λ-tirarti M

­ un'unione economica e monetaria (una moneta europea comu­

ne entro il 1999).

• 1° n o v e m b r e 1 9 9 3 : entrala in vigori· del trattato sull'I ninni

europea.

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• S e t t e m b r e 1991 : eliminando il rischio di una «Europa a due

velocita», i ministri delle Finanze dei Dodici fissano ad Apeldoorn

(Paesi Bassi) tre principi: il passaggio alla terza fase dell'UEM sarà (l

aperto entro la fine del 1996 a tutti i paesi che il Consiglio giu­

dicherà idonei sulla base di criteri obiettivi: nessuno Stalo sarà

obbligato a prendere tale via: il passaggio alla terza fase non potrà 6 1 I rr O i l IM)} Ν 1 Al. I S

essere impedito da un singolo paese, anche se la decisioneva presa ■ ι ι ι * \jfik.

sulla base di un consenso.

• D i c e m b r e 1 9 9 1 : il Consiglio europeo di Maastricht decidi­

la creazione dell'I ninne europea e dell'Unione economica e x ' ΙΛί TTC V.M

• 9 -12 g i u g n o 1 9 9 4 : quarta elezione del Parlamento europeo

a suffragio universale diretto. Il Parlamento conta ormai 567

deputati. iui\i'i>a

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monetaria.

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Le decisioni che il Parlamento è autorizzato a prendere nei confronti delle altre istituzioni si iscrivono nel quadro giuridico stabilito dai trattati comunitari e dal trattato sull'Unione europea. Di conseguenza il Parlamento europeo:

• partecipa all'attività legislativa della Comunità, • approva il bilancio della Comunità dopo averlo stabilito

congiuntamente al Consiglio, • esercita un controllo generale sulle attività della

Commissione e del Consiglio, • svolge un ruolo di stimolo politico.

La legislazione

La legislazione comunitaria prevista dai trattati di Roma è elaborata

in base ad un processo triangolare: la Commissione propone ed il

Consiglio decide, previa consultazione del Parlamento.

L'Atto unico europeo del 1986 aveva rafforzato il potere legislativo

del Parlamento europeo mediante istituzione di una procedura di

cooperazione che prevedeva una «doppia lettura» delle proposte

comunitarie da parte del Parlamento e del Consiglio, con l'attiva par­

tecipazione della Commissione. Il trattalo sull'Unione europea del

1992 rappresenta un nuovo passo verso il riconoscimento di un pote­

re legislativo del Parlamento europeo. Esso prevede infatti, per una

serie di importanti settori, una procedura di codccisionc che confe­

risce al Parlamento il potere di decidere, congiuntamente con il Con­

siglio, regolamenti e direttive su un piano d'uguaglianza. L'iter di una

«legge comunitaria» diventa quindi il seguente:

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Poteri e competenze La Commissione elabora una proposta su cui il Parla­mento esprime un parere ed il Consiglio adotta succes­sivamente una «posizione comune» a maggioranza qualificata. Il testo del Consiglio è sottoposto, per una «seconda lettura», al Parlamento europeo che può approvarlo oppure, a maggioranza assoluta dei membri che lo com­pongono, modificarlo o respingerlo. . Se il Parlamento manifesta al Consiglio l'intenzione di respingere la posizione comune, il Consiglio può convo­care un Comitato di conciliazione per trovare un accordo tra le due parti (questo comitato speciale è composto di membri del Consiglio e del Parlamento). Se il Parlamento europeo conferma la reiezione della posizione comune, l'atto non è adottato. Se sono stati apportati emendamenti, il Consiglio ha due possibilità: - adottare gli emendamenti parlamentari (a maggioranza

qualificata, se gli emendamenti sono accolti dalla Com­missione; all'unanimità, se la Commissione ha emesso un parere negativo). Il testo così modificato è approvato;

- in caso di disaccordo, avviare una procedura di conci­liazione in seno a un comitato di conciliazione. Se non si trova un accordo, la proposta non è adottata.

È previsto un tentativo supplementare di «terza lettura» per evitare che il testo non sia adottato in questa fase della procedura. Il Consiglio può confermare a maggio­ranza qualificata la sua posizione comune.

Questa procedura, pur conservando alla Commissione il ruolo molo-

re che le è proprio, consente al Parlamento di influenzare in manie­

ra sostanziale la decisione del Consiglio. In tal modo essa conferisce

all'Assemblea un vero e proprio potere di codecisione legislativa, nella

misura in cui è diffìcile per il Consiglio adottare all'unanimità una

proposta che sia stata respinta dal Parlamento.

I settori nei quali trova applicazione questa procedura si riferiscono

al mercato interno, alla ricerca e a nuovi campi d'applicazione del

trattato sull'Unione europea, ossia le reti transeuropee, la tutela dei

consumatori, l'istruzione, la cultura e la sanità. Per contro, per quan­

to riguarda le decisioni sui prezzi agricoli, il Parlamento dispone di

un potere consultivo.

Una «legge comunitaria» risulta nulla se non è stato soddisfatto l'ob­

bligo di consultazione: così ha stabilito la Corte di giustizia delle

Comunità europee annullando un regolamento per il quale non era

stato chiesto il parere dell'Assemblea.

Indipendentemente dalla procedura di codecisione, il Parla­

mento può chiedere l'apertura di una procedura di concerta­

zione con il Consiglio in caso di disaccordo tra le due istituzioni su

una proposta della Commissione la cui adozione avrebbe importan­

ti conseguenze finanziarie.

Page 14: Parlamento Europeo approva Stone ax

Adesioni ed accordi di associazione:

Il trattato sull'Unione europea conferisce al Parlamento euro­peo un effettivo potere di codecisione con il Consiglio per quanto concerne l'adesione alla Comunità di nuovi Stati e la conclusione degli accordi di associazione con i paesi terzi. In questi due settori, il Consiglio non può decidere se non previo «parere conforme» del Parlamento europeo. La procedura del parere conforme è stata estesa alla legge elettorale uniforme e alla cittadinanza europea. Tale estensione comporta un rafforzamento dei poteri del Parlamento.

Il bilancio

A che serve il bilancio?

A finanziare le spese della Comunità europea che sono di due tipi:

- Un'ampia proporzione (circa il 60% del volume di bilancio) è costi­

tuita dalle spese relative alla politica agricola comune (PAC), in

particolare quelle connesse al sostegno dei prezzi agricoli e

all'organizzazione dei mercati. La PAC è, dal punto di vista slori-

co, la prima politica comune. Spetta al Consiglio l'ultima parola

in merito a tali spese, che gli specialisti chiamano «obbligatorie»

- Le restanti spese riguardano le altre politiche ed In particolare i

fondi strutturali (Fondo sociale europeo, Fondo europeo di

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sviluppo regionale), le politiche di ricerca, quelle in campo

ambientale, energetico, industriale e di aiuto allo sviluppo. Il

Parlamento europeo può modificarne la ripartizione e soprattutto,

entro un certo limite, accrescerne il volume. Per gli addetti ai

lavori, queste sono «le spese non obbligatorie».

Le spese presuppongono corrispondenti entrate.

Da cosa sono alimentate le risorse di bilancio?

In un primo tempo, il bilancio della Comunità è stato finanziato

mediante contributi nazionali. Dopo la soppressione dei dazi dogana­

li tra gli Stati membri (1970). tali contributi sono stati progressiva­

mente sostituiti dalle risorse proprie della Comunità, ossia:

- I dazi doganali ed i prelievi agricoli riscossi sui prodotti importa­

ti dai paesi terzi. Il loro importo corrispondi· ad un quarto circa

delle entrate.

- I na quota (1,4%) dell'imposta sul valore aggiunto gravante sui beni

e servizi neli insiemi' della (.luminila. A questo gettito si deve il

60% circa delle entrate.

- Lna "quarta risorsa» calcolata in funzione della prosperità degli

Stati membri, e quindi del loro I 'M. (entro un limite dell" 1.2%).

Corrisponde al 10% circa delle entrate.

Lna volta realizzata l'autonomia finanziaria della Comunità era logi­

co che il Parlamento europeo esercitasse un controllo diretto su un

bilancio comunitario che esulava ormai completamente dalle com­

petenze dei parlamenti nazionali. Oggi Parlamento e Consiglio eser­

citano congiuntamente il [intere di decisione in materia di bilancio.

Inoltre il trattato sull'I nione europea rafforza il ruolo del Parlamento

in materia di controllo del bilancio comunitario.

E il Parlamento europeo che. al termine della procedura, adotta defi­

nitivamente il bilancio. Esso può anche, per motivi importanti,

respingere il progetto di bilancio nel suo insieme. Si tratta di un arma

temibile ed estrema cui il Parlamento ha latto ricorso in due occa­

sioni, nel 1979 e nel 1981. per sottolineare il proprio disaccordo poli­

tico con il Consiglio. Per cercare di evitare conflitti nell ambito della

procedura di bilancio, il Parlamento e il Consiglio sono chiamati a

cooperare.

Nell'esercizio dei propri poteri di bilancio, il Parlamento europeo

afferma le sue responsabilità politiche, nel senso che intende tra­

sformare il bilancio in uno strumento politico destinato a sen ire allo

sviluppo della Comunità. Nel 1988 la decisione del Consiglio euro­

peo di accrescere in misura significativa le risorse proprie della

Comunità ed il successivo accordo interistituzionale che ha stabili-

Page 16: Parlamento Europeo approva Stone ax

A grandi linee, la procedura di bilancio si articola nelle

seguenti fasi:

• la Commissione elabora un progetto preliminare di bilan­

cio che sottopone al Consiglio;

• su tale base, il Consiglio stabilisce un progetto che tra­

smette al Parlamento per una prima lettura;

• il Parlamento si pronuncia sul progetto di bilancio: può

approvarlo o trasmettere al Consiglio un testo modificato.

Per quanto riguarda ΙΘ spese obbligatorie, il Parlamento

può trasmettere al Consiglio solo proposte di modificazio­

ne. Per le spese non obbligatorie esso dispone invece di un

effettivo diritto di emendamento;

• il Consiglio esamina questo nuovo progetto, che può a

sua volta modificare. Le modifiche relative alle spese ob­

bligatorie sono definitive, mentre le altre sono trasmesse al

Parlamento per una seconda lettura;

• nell'ultima fase, il Parlamento può nuovamente emendare

le modifiche apportate dal Consiglio ai suoi emendamenti

iniziali. Al termine della procedura, è il Parlamento che

approva definitivamente il bilancio o, eventualmente, lo

respinge.

Page 17: Parlamento Europeo approva Stone ax

to il voli inic i l i massima dei bi lanci f ino al 1992 hanno evitato, in

una certa misura, l'insorgere i l i conf l i t t i con il Consiglio dei ministr i .

Mentre le responsabilità del Parlamento nell'elaborazione del bilan­

cio vengono condiv ise dal Consiglio. Γ Vssemblea e inv eie la sola com­

petente per la concessione alla Commissione del discarico per l'ese­

cuzione del bilancio. Nella procedura di discarico, il Consiglil i non

interviene se non per formulare una semplice raccomandazione. La

decisione di discarico costringe la Commissione ad attenersi ai sug­

gerimenti in essa contenuti e a rendere conto al Parlamento del pro­

prio operato in materia. Inoltre la Commissione deve fornire tutte le

informazioni necessarie in materia di bilancio se i l Parlamento ne fa

richiesta.

Il controllo

I l Parlamento dispone dei mezzi per esercitare un controllo polit ico

efficace sull ' insieme dell 'attività comunitár ia/Lale controllo, che in i ­

zialmente riguardava unicamente I operalo della Commissione,

direttamente responsabile nei suoi confronti , si è in effetti esteso

anche al Consiglio dei ministr i , al Consiglio europeo e agli organi

della cooperazione politica.

Il Parlamento e la Commissione

Il trattato sull'Unione europea conferisce al Parlamento europeo

il potere di intervenire nella procedura di designazione

dei membri della Commissione. Infatti il Parlamento approva

la designazione del presidente e la composizione della

Commissione con un voto di investitura. Per rendere più efficace

tale diritto, il mandato della Commissione sarà adattato al

mandato quinquennale del Parlamento a partire dal 1995.

Deliberando a maggioranza dei due terzi dei voti espressi e a mag­

gioranza assoluta dei membri che lo compongono, i l Parlamento euro­

lieo può votare una ''mozione di censura» che costringe la Commis­

sione a dimettersi. Tale potere d i censurare la Commissione costi­

tuisce un'arma giuridica concreta di cui il Parlamento (Untone ma

che deve rappresentare una (natica del lutto eccezionale, data la gra­

vità della crisi clic il suo impiego non mancherebbe di comportare.

Pertanto, anche se finora sono state presentate varie mozioni di cen­

sura, nessuna di esse e slata adottata.

Il controllo parlamentare sulla Commissione si esercita abitualmen­

te mediante strumenti meno radicali.

Page 18: Parlamento Europeo approva Stone ax

Ogni anno la Commissione

deve sottoporre la sua «Rela­

zione generale sull'attività

delle Comunità europee» al

Parlamento che la discute

in seduta pubblica.

E pratica ormai invalsa che

la Commissione alleghi a

tale relazione il suo «Programma annuale di lavoro» che viene con­

testualmente discusso nell'ambito del Parlamento.

Un altro strumento di controllo sulla Commissione consiste nelle

interrogazioni scritte od orali, con o senza discussione, presentate dai

membri del Parlamento ai commissari o ai loro rappresentanti. Inol­

tre, a partire dal 1975, il Parlamento ha istituito il «Tempo delle

interrogazioni», di durata pari a circa tre ore, che consente una suc­

cessione di interrogazioni e risposte brevi su argomenti di attualità

sollevati dai membri.

Infine, i membri o gli alti funzionari della Commissione assistono

non solo alle sedute plenarie del Parlamento ma anche, e con rego­

larità, alle riunioni delle commissioni parlamentari dove prende avvio

il dialogo tra le due istituzioni.

Il Parlamento e il Consiglio

Nei confronti del Consiglio dei ministri il Parlamento non dispone­

va inizialmente di alcun potere di controllo diretto. Successivamen­

te l'ampliamento dei poteri attribuiti al Parlamento in materia di

bilancio e l'instaurazione della «procedura di concertazione» hanno

accresciuto la sua influenza su tale istituzione. Infine la «procedura

di codecisione», rafforzata dal trattato sull'Unione europea del 1992,

ha limitato lo strapotere legislativo del Consiglio.

Le altre relazioni fra le due istituzioni si sono sviluppate su una base

più pragmatica. E infatti prassi abituale che all'inizio della sua pre­

sidenza il presidente in carica del Consiglio esponga il suo pro­

gramma all'Assemblea e che, a chiusura del mandato, renda conto

dei risultati conseguiti.

Secondo gli argomenti trattati, i membri competenti del Consiglio

dei ministri assistono alle sedute plenarie del Parlamento. D'altra

parte, analogamente ai membri della Commissione, quelli del Con­

siglio sono pregati di rispondere alle interrogazioni scritte od orali

loro rivolte dai deputati e devono inoltre partecipare al «Tempo delle

interrogazioni».

Page 19: Parlamento Europeo approva Stone ax

Nel 1981 il Parlamento ha presentato per la prima volta alla Corte

di giustizia un «ricorso per carenza» nel confronti del Consiglio in

materia di politica europea dei trasporti. La sentenza della Corte, pro­

nunciata nel maggio 1985, gli ha dato ampliamente soddisfazione e

lo ha insieme confermato nel suo diritto di esercitare un controllo

sul Consiglio.

Il Parlamento e il Consiglio europeo

Il Consiglio europeo riunisce almeno due volte l'anno i capi di Stato

e di governo degli Stati membri nonché il presidente della Commis­

sione. Pur senza concretizzarsi in decisioni a carattere formale, tale

incontro al pili alto livello consente di affrontare in modo privile­

giato, e talvolta di sbloccare, le questioni più importanti per la costru­

zione europea.

Il Consiglio europeo presenta al Parlamento europeo una relazione

dopo ciascuna delle sue riunioni, nonché una relazione scritta annua­

le sui progressi compiuti dall'Unione.

A sua volta il presidente del Parlamento assiste ormai alle riunioni

del Consiglio europeo, cui comunica la posizione dell'Assemblea in

merito ai più importanti problemi all'ordine del giorno.

Il Parlamento e la politica estera

e di sicurezza comune

Istituita agli inizi degli anni '70, la Cooperazione politica europea

mira a superare il quadro economico e sociale, istituito con i tratta­

ti comunitari, per sviluppare una vera e propria azione comune dei

Dodici in materia di politica estera. Nel trattato sull'Unione europea

si è riconosciuta la necessità di integrare nella politica estera una

dimensione di sicurezza comune gestita congiuntamente (PESC:

politica estera e di sicurezza comune). In linea di principio essa si

estende a tutti i settori della politica internazionale suscettibili di

ripercussioni sugli interessi della Comunità europea e costituisce il

prolungamento naturali' dell'attività comunitaria.

Il Parlamento europeo, nelle proprie discussioni, attribuisce una

grande importanza alla PESC. in particolare in seno alla propria com­

missione per gli affari esteri, la sicurezza e la polìtica di difesa.

La presidenza consulta il Parlamento europeo sui principali aspetti

e sulle scelte fondamentali della politica estera e di sicurezza comu­

ne e provvede affinché le opinioni del Parlamento europeo siano

debitamente prese in considerazione. Il Parlamento europeo è rego­

larmente informato dalla presidenza e dalla Commissione in merito

allo sviluppo della politica estera e di sicurezza dell'Unione.

Page 20: Parlamento Europeo approva Stone ax

Il Parlamento europeo, un'istituzione sempre vigile.

Il Parlamento europeo può rivolgere interrogazioni o formulare rac­

comandazioni al Consiglio. Esso procede ogni anno ad un dibattito

sui progressi compiuti nell'attuazione della politica estera e di sicu­

rezza comune.

Il Parlamento e la cooperazione nei settori

della giustizia e degli affari interni

Il Parlamento è regolarmente informato e consultato sulla coopcra­

zione nel settore della giustizia e degli affari interni.

Il Parlamento europeo può rivolgere al Consiglio interrogazioni o rac­

comandazioni. Esso procede ogni anno ad un dibattito sui progressi

compilili in tali settori.

Cooperazione con il terzo mondo

\j\ Comunità europea ha sempre assegnato un posto di grande

importanza alla coopcrazione con i paesi del terzo mondo. Nel 1975.

la firma della prima convenzione di Lomé tra la CEE ed i paesi \CP

ha dato avvio ad una lunga politica ili cooperazione tra i paesi indu­

strializzati della Comunità europea ed i paesi in via di sviluppo

dell'Africa, dei Caraihi e del Pacifico. Ut più recente convenzione, la

Lomé l\. entrata in vigore nel marzo 1990. non solo prevede rela­

zioni privilegiate in campo commerciale, culturale, sociale e nel set­

tore dell'aiuto allo sviluppo ma esige altresì da tulli i firmatari il ri­

spello dei diritti dell uomo e dei principi democratici. Dal giunto di

vista istituzionale, i lavori si svolgono a livello di una "Assemblea pari­

tetica« composta in ugual numero di deputati del Parlamento euro­

peo e di rappresentanti dei 70 paesi ACP.

L'impulso politico

Non meno essenziale, quantunque meno puntuale rispello alle sue

competenze in campo legislativo, di bilancio o di controllo, è la fun­

zione di impulso politico del Parlamento europeo. Rappresentante

di 345 milioni di cittadini, foro europeo per eccellenza, crogiolo delle

sensibilità politiche e nazionali dei Dodici, è del tutto naturale che

il Parlamento europeo assuma l'iniziativa di avviare e portare avan­

ti una riflessione su numerosi problemi di ordine sociale afferenti

all'Europa dei cittadini.

Adollando risoluzioni di propria iniziativa, il Parlamento europeo

invila regolarmente la Commissione e il Consiglio a sviluppare o a

correggere le politiche esistenti, ovvero a vararne di nuove. Ad esem­

pio, il «progetto di trattato che istituisce IT ninne europea», appro­

vato dal Parlamento nel 1981. è stato il catalizzatore decisivo che.

due anni dopo, ha condotto i Dodici a firmare l'Atto unico europeo

e. nel 1992. il trattato sull'I ninne europea.

Page 21: Parlamento Europeo approva Stone ax

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Page 22: Parlamento Europeo approva Stone ax

Il Parlamento europeo è la sola istituzione comunitaria che si riunisce e delibera in pubblico. Le sue discussioni, i suoi pareri e le sue risoluzioni vengono pubblicate sulla Gazzetta ufficia­le delle Comunità europee.

Nell'emiciclo i deputati non sono raggruppati per delegazioni nazionali ma a seconda del gruppo politico cui appartengono. Attualmente il Parlamento europeo comprende nove gruppi politici e un certo numero di deputati »non iscritti». Nel ven­taglio dell'emiciclo trovano posto tutte le sfumature politiche dell'Europa a Dodici.

La Presidenza e l'Ufficio di presidenza Tutte le attività del Parlamento e dei suoi organi sono poste sotto la

direzione dell'Officio di presidenza del Parlamento, composto

dal presidente e dai 11 vicepresidenti. Ne fanno altresì parte, con

funzione consultiva, cinque questori competenti per le questioni

amministrative e finanziarie concernenti direttamente i deputati.

Tutti i membri dell'I fficio di presidenza sono eletti per due anni e

mezzo.

La conferenza dei presidenti, conquista dal presidente del Parla­

mento e dai presidenti dei gruppi politici, è competente in partico­

lare per I organizzazione dei lavori del Parlamento e la fissazione

dell'ordine del giorno delle tornate.

Le commissioni

Per preparare ed agevolare i lavori delle sedute plenarie del Parla­

mento europeo i deputati si suddividono In 20 .commissioni

Or ganu? permanenti, ciascuna delle quali è specializzata in alcuni settori

specifici:

• commissione per gli affari esteri, la sicurezza e la politica di difesa

• commissione per l'agricoltura e Io sviluppo rurale

• commissione per i bilanci

• commissione per i problemi economici e monetari e la politica

industriale

• commissione per la ricerca. Io sviluppo tecnologico e l'energia

• commissione per le relazioni economiche esterne

• commissione giuridica e per i diritti dei cittadini

• commissione per gli affari sociali e l'occupazione

• commissione per la politica regionale

• commissione per i trasporti e il turismo

• commissione per la protezione dell'ambiente, la sanila pubblica

e la tutela dei consumatori

• commissione per la cultura, la gioventù. I istruzione e i mezzi

di informazione

• commissione per lo sviluppo e la coopcrazione

• commissione per le libertà pubbliche e gli affari interni

Page 23: Parlamento Europeo approva Stone ax

nazione e funzionamento • commissione per il controllo dei bilanci

• commissione per gli affari istituzionali

• commissione per la pesca

• commissione per il regolamento, la verifica dei poteri e le immunità

• commissione per i diritti della donna

• commissione per le petizioni.

Oltre a queste 20 commissioni permanenti il Parlamento può inoltre creare sottocommissioni, commissioni temporanee, commissioni d'inchiesta che affrontano problemi comunitari più specifici quali la droga, il razzismo, le eccedenze agricole, ovvero commissiom' temporanee d'inchiesta il cui scopo e esami­nare le eventuali carenze nell applicazione del diritto comunitario.

Vi sono inoltre le delegazioni interparlamentari, che intrat­tengono relazioni con un gran numero di parlamenti e di organiz­zazioni internazionali nel mondo.

Per quanto riguarda le relazioni tra i parlamenti nazionali e il Par­lamento europeo, i Dodici auspicano un'intensificazione dei contat­ti e degli scambi ili informazione. Si è accolto il principio ili una con­ferenza dei parlamenti che consenta di discutere i grandi orienta­menti dell'Unione europea.

Lussemburgo

Page 24: Parlamento Europeo approva Stone ax

I gruppi politici

I gruppi parlamentari traducono gli orientamenti pol i t ic i dell'Assem­

blea. Ciascuno d i essi e rappresentato in seno alla conferenza dei pre­

sidenti dal suo presidente, i l quale è altresì incaricato di i l lustrare,

in commissione e in seduta plenaria, le posizioni del suo gruppo in

merito ai problemi trattal i .

Per costituire un gruppo polit ico occorri

un numero min imo d i ventisei deputati si

provenienti da uno solo degli Slati meni

br i . I l numero è di ventuno se i deputati

provengono da due Stati membr i , di sedici

se provengono da tre Slati membri e c

tredici qualora provengano da (piatirò o

più Stali membri .

Gruppo del partito del socialismo europeo

Gruppo del partito popolare europeo

Gruppo del partito europeo dei liberali democratici β riformatori

Gruppo confederale della sinistra unitaria europea

Gruppo «Forza Europa»

Gruppo dell'Alleanza democratica europea

Gruppo Verde al Parlamento europeo

Gruppo dell'Alleanza radicale europea

Gruppo «Europa delle nazioni»

Non iscritti

Totale

Β

6

7

6

-

--2

1

-3

25

DK

3

3

5

-

--1

-4

-

16

D

40

47

-

-

--

12

-

-

-

99

GR

10

9

-

4

-2

-

-

-

-

25

E

22

30

2

9

---1

-

-

64

F

15

13

1

7

-14

-13

13

11

87

IRL

1

4

1

-

-7

2

-

-

-

15

I

18

12

7

5

27

-4

2

-12

87

L

2

2

1

-

--1

-

-

-

6

NL

8

10

10

-

--1

-2

-

31

Ρ

10

1

8

3

-3

-

-

-

-

25

UK

63

19

2

-

---2

-

I

87

198

157

43

28

27

26

23

19

19

27

567

Ihntr: DG I. ludio 1991.

Page 25: Parlamento Europeo approva Stone ax

Gruppo Verde al Parlamento europeo

Gruppo dell'Alleanza radicale europea

\

Gruppo del partito europeo dei liberali democratici e riformatori

Gruppo del partito popolare europeo

Gruppo dell'Alleanza democratica europea

Gruppo del partito del socialismo europeo

Gruppo confederale della sinistra unitaria europea

Gruppo «Forza Europa»

Gruppo «Europa delle nazioni»

Non iscritti

Fonte: DGI, luglio 1994.

Page 26: Parlamento Europeo approva Stone ax

Strasburgo •«'d Dove e come si svolgono i lavori

del Parlamento europeo?

Oltre alle sedute dell'Assemblea, il deputato europeo assiste anche a numerose riunioni (commissioni spe­cializzate, sottocommissioni, gruppo politico e gruppi di lavoro).

In seduta plenaria il deputato prende la parola a proprio nome o, talvolta, in quanto relatore di una commissione o a nome del suo gruppo politico. Rivolge inoltre interrogazioni scritte od orali ai membri del Consiglio e della Commissione.

Egli vota sui testi presentati dai relatori a nome delle rispettive commissioni, ovvero su quelli presentati da più deputati, a nome proprio o del gruppo politico di appartenenza.

Essendo vietato il voto per procura, il deputato parte­cipa personalmente alle votazioni.

La sede del Parlamento è a Strasburgo, dove ogni mese si svolgono

tornate della durata di una settimana.

Per facilitare i contatti con la Commissione e il Consiglio, le

commissioni parlamentari si riuniscono generalmente a Bruxelles

per due settimane al mese, mentre la terza settimana è dedicata alle

riunioni dei gruppi politici e la quarta alle sedute plenarie a

Strasburgo. Il Parlamento può tenere tornate aggiuntive a Bruxelles.

Per quanto riguarda il segretariato generale del Parlamento, la sua

sede è a Lussemburgo.

Tutte le discussioni del Parlamento e delle commissioni hanno

luogo, grazie ad un servizio di interpretazione simultanea, nelle nove

lingue ufficiali della Comunità, ossia il danese, il francese, il greco,

l'inglese, l'italiano, l'olandese, il portoghese, lo spagnolo e il tedesco.

Analogamente, tutti i documenti parlamentari sono tradotti e stam­

pati in queste nove lingue.

Page 27: Parlamento Europeo approva Stone ax

Dopo aver ricevuto le richieste di parere trasmesse dal Consiglio al

Parlamento le commissioni parlamentari preparano i lavori

dell'Assemblea designando, per ciascun argomento trattato, un rela­

tore scelto tra i loro membri. Le commissioni possono altresì ela­

borare una relazione di propria iniziativa, previa autorizzazione

dell'Ufficio di presidenza del Parlamento.

Oltre all'esposizione delle relazioni da parte dei membri designa­

ti e alle discussioni che su esse hanno luogo, i lavori della seduta

plenaria includono le interrogazioni parlamentari, le discussioni

d'urgenza su argomenti di attualità, le dichiarazioni delle altre isti­

tuzioni, i turni di votazione ecc.

In seduta plenaria il Parlamento vota innanzitutto sugli emenda­

menti, poi »nil'insieme del testo in merito al quale è stato con­

sultato e infine sulla risoluzione che lo accompagna. Tale risolu­

zione, che è detta «legislativa» se l'Assemblea è consultata dal Con­

siglio in merito ad una proposta della Commissione, costituisce il

parere del Parlamento e specifica se l'istituzione ha approvato,

respinto o modificato la proposta di «legge comunitaria».

Bruxelles

Page 28: Parlamento Europeo approva Stone ax

u*

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Page 29: Parlamento Europeo approva Stone ax

L'attuale processo di consolidamento

dell'I ninne europea, e in particolare

l'evoluzione dei suoi meccanismi

istituzionali, mirano a consentirne

l'ampliamento, soprattutto a vantaggio

dei paesi dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA); tale

processo è già stato avviato con la creazione dello Spazio econo­

mico europeo dal Io gennaio 1993 (I S K K comprende i paesi

ιΙιΊΙΈΚΤΑ - fatta eccezione per la Svizzera - e quelli della Comu­nità). L'SEE costituisce per molti paesi dell'KFTA una prima

tappa in vista dell'adesione all'Unione europea. L'Austria, la

Svezia, la Finlandia, la Svizzera e la Norvegia hanno già presen­

tato una richiesta in tal senso.

Nel 1996 avrà luogo una conferenza intergovernativa degli Stati

membri che dovrà decidere in inerito alla concessione di poteri sup­

plementari al Parlamento europeo.

Β

Page 30: Parlamento Europeo approva Stone ax

Infor • · inazioni

5 I :

a|

La presente pubblicazione è stata realizzata dalla Direzione generale dell' informazione e delle relazioni pubbliche del Parlamento europeo (luglio 1994).

Contributi fotografici : Servizio fotografia del Parlamento europeo

Collaborazione copertina : Fotogram-Stone/D. Harding

ΑΘΗΝΑ Λεωφ. Αμαλίας 8, GR-10557 Αθήνα, © (30-1 ) 331 15 41

BONN Bonn-Center. Bundeskanzlerplatz, D-5311.3 Bonn, © (49-228) 91 43 00

BERLIN KurfOrstendamm 102. D-10711 Berlin. © (49-30) 893 01 22

BRUSSEL Belliardstraat 97-113, IMO 17 Brussel. © (32-2) 281 2006

BRUXELLES Rue Bellianl 97-113. IMO 17 Bruxelles, © (32-2) 281 20 06

DEN HAAG Korte Vijverberg, 6, 2513 AB Den Haag. Nederland © (31-70) 362 49 41

DUBLIN 13. Molesworth Street, Dublin 2. Irland © (353-1) 671 91 00

KØBENHAVN Børeen, DK.­1217 København, © (45) 33 II 33 77

LISBOA

(Icnlrn Europeu Jean Mininet

Lirgii Jean Monnet, 1­6.°. P­1200 Lisboa. © (351­1) 57 80 31

LONDRES

2. Queen \nncs Gate, Lindou Stt III 9AA, United Kingdom © (11­935) 222 04 11

LUXEMBOURG I. rue du Furt Thüngen, L­2929 Luxembourg, © (352) 13 00 25 97

MADRID Calle Fernanflor, 1,7°. E­28014 Madrid, © (31­1) 129 33 52

PARIS 288. boulevard Saint­Germain, F­75311 Paris Cedex 07. © (33­1) 40 63 40 00

ROMA Via IV Novembre. 1 19. 1­000187 Koma. © (39­6) 699501

STRASBOURG BP 102 I. F­67070 Strasbourg Cedex, © (33) 88 17 10 01

Abbreviazioni

PSE: Gruppo del partito del socialismo europeo

PPE: Gruppo del partito popolare europeo

ELDR: Gruppo del partito europeo dei liberali democratici e riformatori

SUE: Gruppo confederale della sinistra unitaria europea

FE: Gruppo «Forza Europa»

ADE: Gruppo dell'Alleanza democratica europea

V: Gruppo Verde al Parlamento europeo

ARE: Gruppo dell'Alleanza radicale europea

EN: Gruppo «Europa delle nazioni»

NI: Non iscritti

. Λ . UFFICIO DELLE PUBBLICAZIONI UFFICIALI * 2 £ * DELLE COMUNITÀ EUROPEE

* * * L­2985 Luxembourg Ν. di catalogo; AX­84­94­379­IT­C ISBN 92­823­0620­8

Page 31: Parlamento Europeo approva Stone ax

Presidenti della CECA

(1952-1958)

Paul­Henri Spaak 1952­1954

Viride de Gasperi L954

Giuseppe Pella 1951­1956

Hans Furler 1956­1958

Presidenti del Parlamento europeo

(1958-1992)

Hubert Schuman

Hans Furier

Gaetano Martino

Jean Duvieusart

\ ietor Leemans

Alain Poher

lario Seelba

Walter Behrendt

Cornells Berkhoiiw

•s Spellale

ι Colombo

ie Veil

Hunkert

erre l'flimlin

Lord Plumb

Enrique liaron Crespi

Egon klepsch

Klaus I lausch

1958­1960

1960­1962

1962­1961

1961­1965

1965­1966

1966­1969

1969­1971

1971­197.}

1973-1975

1975-1977

1977-1979

1979-1982

1982-1981

1981-1987

1987-1

1989-1992

1992-1991

Ufficio di presidenza

Presidente:

Klaus Hansen (PSE, D)

Vicepresidenti:

Nicole Fontaine (PPE, F)

David Martin (PSE. UK)

Nicole Pérv (PSE, F)

Georgios Anastassopoulos (PPE, (ìli)

Paraskevas Avgerinos (PSE, GR)

Poul Schlüter (PPE, Dk)

Ursula Schleicher (PPE, D)

Antonio Capucho (ELDR, P)

José Maria Gii Kohles (iii Delgado (PPM E)

Sir Jack Stewart­Clark (PPE, I k )

Josep Veide i Aldea (PSE, E)

Renzo Imbeni (PSE, 1)

Antoni Gutierrez Díaz (SI E. E)

Alessandro Fontana (Fl·]. I)

m Questori:

Joa.» Soares (PSE. Ρ)

J.­P. Raffarin (PPE, F)

Otto Bardong (PPE. D)

Richard Balle (PSE, UK)

Sérgio Ribeiro (SL Fl Ρ)

Presidenti dei gruppi politici

Gruppo del partito del socialismo europeo:

Pauline Green (l k)

Gruppo del partito popolare europeo:

Wilfried Martens (Β)

Gruppo del partito europeo dei liberali

democratici e riformatori:

Gijs de Vries (NL)

Gruppo confederale della sinistra unitaria

europea:

Alonso J. Puerta (E)

Gruppo «Forza Europa>

(nanearlo I.ljiabue (I)

Gruppo dell'Alleanza democratica

europea: Jean­Claude Pasty (F)

Gruppo Verde al Parlamento europe

Claudia Roth (D)

Alexander Langer (I)

(Coprésident!)

Gruppo dell'Alleanza radicale euro

Catherine Lalumièrc (F)

Gruppo «Europa delle nazioni»:

James Michael Coldsmith (E)

Page 32: Parlamento Europeo approva Stone ax

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