ANNO SCOLASTICO 2009-2010 - … · Nel corso della lettura si dice anche che “πha infinite cifre...
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A questo punto dell’anno scolastico il lavoro di
laboratorio può esserci utile per iniziare a studiare il
cerchio,
imparare a disegnare poligoni inscritti e circoscritti
e per prendere confidenza con l’uso di riga e
compasso
perciò...
Si continua con la lettura del libro “I MAGNIFICI DIECI”.
Nel capitolo intitolato “I guardiani di pi greco”il nonno e Filo preparano una torta da cuocere in una teglia rotonda e intanto discutono del grande Archimede e di come fece a scoprire questo misterioso “pi greco”...
Nel corso della lettura si dice anche che “π ha infinite cifre dopo la virgola e, a qualunque di esse noi scegliamo di fermarci,
abbiamo sempre un’approssimazione del suo vero valore. La circonferenza e il suo
diametro sono incommensurabili, come il lato del quadrato e la sua diagonale.”
Ci si sofferma quindi sull’idea di “incommensurabilità” e si fa l’esempio con il quadrato di lato 1 la cui diagonale può essere espressa solo come “radice di 2”.
Alla fine si da spazio alle domande...
Cos’è il pi greco?
Come fai a trovare, a
mettere e disegnare i
due esagoni?
I lati devono essere
sempre 96?
Si può andare
avanti di 3,141?
La figura dentro
il cerchio che
cos’è?
Non c’è nessun
modo per calcolare
le diagonali di un
quadrato?
Su π ci sono tante cose interessanti da sapere...
La “corsa” per trovare il maggior numero possibile di decimali di “pi greco” ha inizio già nella più remota
antichità. I risultati più significativi di questo periodo sono i seguenti:
• TSU CH’UNG CHI (430-501 a.C.) 355/113
• TOLOMEO (150 circa) 3,1416
• AL JWARIZMI (800 circa) 3,1416
• AL-KASHI (1430 circa) 14 cifre
• VIETE (1540-1603) 9 cifre
•VAN ROOMEN (1561-1615) 17 cifre
•VAN CEULEN (1600 circa) 35 cifre
Nel giugno del 1949, il matematico e informatico ungherese von Neumann e i suoi
collaboratori idearono un programma per il calcolo di π a cui avrebbe lavorato l’ENIAC,
uno dei primi computer della storia. La macchina impiegò 70 ore per calcolare 2.037 cifre.
Questo fatto inaugurò l’epoca in cui algoritmi e computer si sarebbero avvicendati nel
calcolo di π .Via via che la potenza dei computer aumentò, gli algoritmi di implementazione
divennero sempre più sofisticati. Di cifre esatte di π se ne contavano ormai a centinaia,
migliaia o centinaia di migliaia. Oggi si conoscono già con precisione 1.241.100.000.000
cifre decimali, trovate grazie al lavoro, durato più di 600 ore, di un supercomputer Hitachi
SR8000. Queste cifre sarebbero sufficienti a riempire un libro di spessore pari a 135 volte
l’altezza della torre Eiffel: a un ritmo normale, si impiegherebbero 40.000 anni per recitarle
tutte.
Esistono organizzazioni matematiche dedite esclusivamente allo studio del π.
Il fascino e talvolta l’ossessione per questo numero hanno portato a cercare testi che
in qualche modo ne criptassero la sequenza di cifre .
Un esempio si trova in questa frase:
“AVE O ROMA, O MADRE GAGLIARDA DI LATINE VIRTU’, CHE TANTO LUMINOSO
SPLENDORE PRODIGA SPARGESTI CON LA TUA SAGGEZZA”
Qui il numero di lettere di ogni parola corrisponde esattamente alle prime 19 cifre di
π
3,141592653589793238
Ci proviamo anche noi...
“PER I CANI E GATTI CUCINIAMO LE PATATE MISTE CON PASTA...
C’è perfino chi ha deciso di imparare a memoria questa successione,
come Simon Plouffe, che nel 1977 entrò nel Guinness dei Primati per essere stato
capace di memorizzare le prime 4.096 cifre di π
Oggi il record è di circa 42.000 cifre.
A questo punto si chiede ai bambini di dire ciò che hanno capito e imparato fino a questo momento su π. Le diverse osservazioni vengono raccolte in una mappa. E’ un’occasione per discutere e chiarire ulteriormente i diversi concetti.
Durante la lezione di matematica si riprende a parlare diCIRCONFERENZA specificando che con questo termine si intende parlare di una linea chiusae di CERCHIO che è la porzione di superficie piana racchiusa dalla circonferenza, cioè la sua regione interna.
Si comincia quindi a prendere confidenza con il compasso disegnando tante circonferenze, poi mettendo in evidenza e dando la definizione di diametro, raggio , corda, arco.
Riprendendo il discorso sul calcolo della circonferenza ci accorgiamo che per molti bambini l’idea di un numero fisso che indica un rapporto, pur essendo stata tanto discussa, non è stata ancora compresa.
Gli esempi portati dagli insegnanti non sono sufficienti a convincere qualcuno che resta perplesso...(“ma se la misura del diametro diventa più grande, come fa 3,14 a rimanere sempre uguale?”)
COMPITO PER CASA:Trova almeno cinque oggetti di forma circolare, misurane il diametro e la circonferenza rettificata.
Nel frattempo all’interno del laboratorio si inizia a studiare
DISEGNO TECNICOOgni bambino dovrà avere una matita dura ed una morbida, gomma, temperino, riga e compasso. Si spiegano le caratteristiche e l’uso dei due diversi tipi di matita, l’eventuale uso della gomma pane e si insiste sulla necessita’ di lavorare con estrema precisione a partire dalla scrittura del nome e dalla squadratura del foglio.
Quindi si procede con il primo disegno:
Diversi bambini hanno
bisogno di essere aiutati e
molti compagni sono
contenti di farloIl risultato è una figura che sembra in 3D
Il secondo disegno (tavola n.2)
Anche con questo disegno si ottiene un effetto tridimensionale ed un effetto di curvatura delle linee
Poi viene proposto ai bambini di cimentarsi con il disegno di un cerchio senza usare il compasso...
Si tracciano tante linee ai due lati di un righello mantenendo il centro sempre nello stesso punto...
Questa scheda fornisce l’occasione
per rivedere il significato di
SEGMENTO
RETTA
ASSE
ARCO
SI PROCEDE PROPONENDO SCHEDE NELLE QUALI VIENE DESCRITTA LA PROCEDURA DA SEGUIRE
Si invitano i bambini a leggere attentamente, ascoltare la spiegazione dell’insegnante, immaginare le azioni da compiere, porre eventuali domande e, solo dopo, procedere, il più possibile autonomamente, all’esecuzione del disegno.(accanto alla spiegazione vi è il disegno. Nello spazio sottostante, dove sarà il bambino a mettersi alla prova, è tracciato solo il segmento AB)
Questa scheda fornisce
l’occasione per rivedere il
significato di
PERPENDICOLARITA’
INTERSEZIONE
La difficoltà per qualche bambino consiste nel fatto che, data la posizione del punto P, il disegno risulteràspeculare a quello dato
Questa scheda fornisce
l’occasione per rivedere il
significato di
ANGOLO
LATI
VERTICE
e per apprendere il significato
di
BISETTRICE
In questa scheda l’unico segmento già tracciato è VA.Viene richiesto quindi di tracciare la perpendicolare all’estremità del segmento. I bambini dovranno rifarsi alla tavola n.6 e disegnare l’angolo retto prima di poter procedere con il disegno delle semirette che lo dividono.
PER POTER COMPRENDERE COME CALCOLARE L’AREA DEL CERCHIO ABBIAMO BISOGNO DI CONOSCERE I POLIGONI REGOLARI...
Prima di disegnare il quadratoprocediamo alla SQUADRATURA DEL FOGLIO bianco per trovarne il centro
POI PROCEDIAMO CON GLI ALTRI POLIGONII ragazzi cercano di lavorare in autonomia seguendo le istruzioni della scheda
L’ESAGONO REGOLAREIL TRIANGOLO EQUILATERO
IL PENTAGONO
Il procedimento relativo a questa figura èpiuttosto complesso perciò viene prima illustrato alla lavagna dall’insegnante.Solo dopo i bambini si mettono all’opera...
A questo punto del percorso osserviamo che molti bambini sono in grado di operare
con precisione mostrando di saper usare con sicurezza gli strumenti.
Alcuni, all’inizio particolarmente incerti, mostrano di avere comunque fatto notevoli
progressi e, consapevoli di ciò, lavorano con piacere ritenendo importante mettersi
alla prova in autonomia.
Questa attività inoltre mette in luce i modi di lavorare di ciascuno:
c’è chi è particolarmente puntiglioso e risulta estremamente preciso ma molto lento,
c’è chi non fa mai la punta alla matita e fa dei segni che non si cancellano più,
c’è chi potrebbe riuscire molto bene ma ha fretta e traccia le bisettrici ad occhio...
IMPARIAMO A CALCOLARE L’AREA DEI POLIGONI REGOLARI
Intanto scopriamo cos’è l’APOTEMA e come calcolarlo partendo dalla misura del lato ed usando il NUMERO FISSO.
Anche questo numero fisso indica un rapporto, proprio come π, solo che questa volta il numero indica quante volte la misura del lato sta in quella dell’apotema .
Quindi ritagliamo il nostro poligono in tanti triangoli congruenti e sistemiamo i triangoli in modo da ottenere un PARALLELOGRAMMA.
Base x altezza
Di questa figura conosciamo bene la formula per calcolare l’area:
Ma la base del parallelogramma corrisponde a metà perimetro dell’esagono e l’altezza all’apotema perciò la formula per calcolare l’area dei poligoni regolari si può esprimere con
META’ PERIMETRO PER
APOTEMA
e quindi
P : 2 x a
PASSIAMO A CALCOLARE L’AREA DEL CERCHIO
Dalla formula dei
poligoni...
P : 2 x a
a quella del cerchio...
C : 2 x r
SCHEDE DISEGNO TECNICOPer vederle
scaricarlestamparle
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Al termine del percorso si può dire che i ragazzi
• hanno lavorato con interesse e con impegno
• hanno consolidato ed ampliato la conoscenza
del linguaggio della geometria
• hanno acquisito una sufficiente padronanza
nell’uso degli strumenti (matita, riga, compasso)
• hanno lavorato con sempre maggior autonomia
rispetto alle indicazioni fornite dalle schede
Il momento di verifica ha richiesto a ciascun alunno una autovalutazione rispetto a
• capacità di comprendere e rispettare la procedura indicata
• capacità di usare gli strumenti (qualità del segno)
Gli insegnanti hanno fornito quindi la loro valutazione di ciascuno prendendo in esame
tutti gli elaborati