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Statistica Industriale Lez. 8 Test F per la significativit` a del modello Per verificare la significativit` a dell’intero modello si utilizza il test F . Si vuole verificare l’ipotesi H 0 : β 1 =0,...,β k = 0 contro l’alternativa che almeno uno dei parametri sia diverso da zero. La devianza totale ammette sempre la scomposizione SST = SSE + SSR e sotto l’ipotesi che gli errori siano N (02 ) vale che SST = (Y i - ¯ Y ) 2 σ 2 χ 2 n-1 SSE = (Y i - ˆ Y i ) 2 σ 2 χ 2 n-p SSR = ( ˆ Y i - ¯ Y i ) 2 σ 2 χ 2 p-1 La statistica F = ( ˆ Y i - ¯ Y ) 2 /(p - 1) (Y i - ˆ Y i ) 2 /(n - p) = SSR/(p - 1) SSE/(n - p) se ` e vera H 0 , si distribuisce come una F di Snedecor con p - 1e n - p g.d.l, e pu` o essere utilizzata per verificare la significativit` a del modello. Infatti si decide di rifiutare l’ipotesi nulla se F>c e per determinare c, fissato α si pone P (F>c)= α. Quindi dalle tavole della distribuzione F si trova il valore c α tale per cui P (F>c α )= α. 1

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Test F per la significativita del modello

Per verificare la significativita dell’intero modello si utilizza il test F . Sivuole verificare l’ipotesi H0 : β1 = 0, . . . , βk = 0 contro l’alternativa chealmeno uno dei parametri sia diverso da zero. La devianza totale ammettesempre la scomposizione SST = SSE + SSR e sotto l’ipotesi che gli errorisiano N(0, σ2) vale che

SST =∑

(Yi − Y )2 ∼ σ2χ2n−1

SSE =∑

(Yi − Yi)2 ∼ σ2χ2

n−p

SSR =∑

(Yi − Yi)2 ∼ σ2χ2

p−1

La statistica

F =

∑(Yi − Y )2/(p − 1)∑(Yi − Yi)2/(n − p)

=SSR/(p − 1)

SSE/(n − p)

se e vera H0, si distribuisce come una F di Snedecor con p−1 e n− p g.d.l,e puo essere utilizzata per verificare la significativita del modello. Infattisi decide di rifiutare l’ipotesi nulla se F > c e per determinare c, fissato α

si pone P (F > c) = α. Quindi dalle tavole della distribuzione F si trova ilvalore cα tale per cui P (F > cα) = α.

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Test F per il modello ridotto

Supponiamo di avere il modello completo

Y = β0 + β1x1 + β2x2 + . . . + βkxk + ε

Vogliamo verificare l’ipotesi

H0 : β1 = β2 = . . . = βq = 0, q < k

Se fosse vare l’ipotesi H0 il modello sarebbe

Y = β0 + βq+11xq+1 + βq+21xq+2 + . . . + βkxk + ε

Denotiamo con SSRr e SSEr le somme dei quadrati spiegati e residui del

modello ridotto. La statistica

(SSR − SSRr)/q

SSE/(n − p)=

(SSEr − SSE)/q

SSE/(n − p)

sotto l’ipotesi nulla si distribuisce come una F con q e n−p gradi di liberta.

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Test F per l’aggiunta delle variabili nel modello

Si parte dal modello con nessuna variabile e si aggiungono le varibili ad unaad una. Il modello j-esimo e

Y = β0 + β1x1 + β2x2 + . . . + βjxj + ε, j = 1, . . . , p

Si vuole sapere come l’aggiunta delle variabili nel modello riesca a spiegarela variabilita totale della variabile da spiegare. Si calcola allora la SSR(1)per il modello con una sola variabile, la SSR(2) del modello con due va-riabili e cosı via. La differenza SSR(2)− SSR(1) ha il significato di quantavariabilita il secondo modello riesce a spiegare in piu rispetto al primo.

Si confrontano i due modelli successivi. Il test consiste nel verificare per ilmodello j-esimo l’ipotesi nulla.

H0 : βj = 0,

La statistica test

SSR(j)− SSR(j − 1)

SSE/(n − p)∼ F1,n−p, j = 2, . . . , p − 1

porta a rifiutare l’ipotesi nulla (e quindi l’aggiunta della variabile e signifi-cativa) per alti valori.

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Variabili indipendenti qualitative

Di solito le variabili nella regressione sono variabili continue.

In molte applicazioni si rende necessario l’introduzione di un fattore a due

o piu livelli.

Ad esempio: i dati provengono dalla produzione di tre macchine differenti,

oppure un’azienda si serve o meno di alcuni strumenti, oppure vi sono 5

operatori diversi.

Possiamo assegnare a queste variabili dei livelli in modo da poter appurare

se hanno un qualche effetto sulla variabile da spiegare.

Queste variabili si chiamano dummy. Sono variabili che assumono in gene-

re solo i valori (0,1) a seconda che il fattore di interesse abbia assunto una

delle sue modalita. Se il fattore ha solo due modalita basta una variabile

dummy, altrimenti per k modalita servono k − 1 dummy.

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Esempio: Il peso e l’eta di 13 tacchini consumati durante il Giorno

del Ringraziamento sono riportati nella seguente tabella, con la regione di

provenienza.

age weight county1 28.00 13.30 G2 20.00 8.90 G3 32.00 15.10 G4 22.00 10.40 G5 29.00 13.10 V6 27.00 12.40 V7 28.00 13.20 V8 26.00 11.80 V9 21.00 11.50 W

10 27.00 14.20 W11 29.00 15.40 W12 23.00 13.10 W13 25.00 13.80 W

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Il grafico seguente mostra il grafico a dispersione dei punti osservati:

20 22 24 26 28 30 32

910

1112

1314

15

Age

Wei

ght

● gruppo Ggruppo Vgruppo W

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Stimiamo i parametri della retta di regressione y = β0 + β1x + ε dove con

y indichiamo il peso e con x l’eta. La bonta di adattamento e R2 = 0.66,

la stima di s = 1.096.

Estimate Std. Error t value Pr(>|t|)(Intercept) 1.9833 2.3327 0.85 0.4133

age 0.4167 0.0892 4.67 0.0007

Come mostrano i grafici seguenti, i residui sembrano distribuirsi in ma-

niera casuale, ma se li rappresentiamo per i diversi valori della regione di

provenienza, si nota un particolare andamento patologico.

Si osserva quindi che la regione di provenienza sembra avere una qualche

influenza sul peso dei tacchini.

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20 22 24 26 28 30 32

910

1112

1314

15

I punti osservati e la retta stimata

Age

Wei

ght

11 12 13 14 15

−1.

5−

1.0

−0.

50.

00.

51.

01.

5

Grafico dei Residui vs. Valori stimati

Valori Stimati

Res

idui

●● ●●

● ● ●●

● ● ● ●●

−1.5 −1.0 −0.5 0.0 0.5 1.0 1.5

1.0

1.5

2.0

2.5

3.0

Grafico dei residui vs la regione di provenienza

Residui

Reg

ione

Cerchiamo di inserire la variabile che indica il paese di provenienza nel

modello.

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Variabili indipendenti qualitative

Poiche il fattore assume tre valori introduciamo due variabili z1 e z2 ciascuna

delle quali assume solo i valori (0,1) in modo che il modello sia

Y = β0 + β1x1 + α1z1 + α2z2 + ε (1)

In pratica quando entrambe le dummy valgono zero si ha il modello di

riferimento, quando una delle due vale 1 si hanno gli altri due modelli da

confrontare con quello di riferimento:

Y = β0 + β1x1 + ε

Y = (β0 + α1) + β1x1 + ε

Y = (β0 + α2) + β1x1 + ε

Se si usassero tre variabili dummy la matrice X dei coefficienti del modello

(1) non avrebbe rango massimo perche una colonna sarebbe combinazione

delle altre. La matrice X per il modello (1) e riportata nella pagina seguente

insieme alla matrice di varianza e covarianza dei coefficienti stimati: Σ =

(X ′X)−1s2,

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x z1 z21 28 0 01 20 0 01 32 0 01 22 0 01 29 1 01 27 1 01 28 1 01 26 1 01 21 0 11 27 0 11 29 0 11 23 0 11 25 0 1

X ′X =

13 337 4 5337 8887 110 1254 110 4 05 125 0 5

Σ = (X ′X)−1s2 =

0.45 -0.02 0.01 -0.03-0.02 0.00 -0.00 0.000.01 -0.00 0.05 0.02-0.03 0.00 0.02 0.04

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I risultati della stima sono riassunti nella seguente tabella:

Estimate Std. Error t value Pr(>|t|)(Intercept) −0.4875 0.6734 −0.72 0.4875

age 0.4868 0.0257 18.91 0.0000countyV −0.2735 0.2184 −1.25 0.2421countyW 1.9184 0.2018 9.51 0.0000

I valori delle stime in corrispondenza delle righe denominate countyV e

countyW sono rispettivamente i valori di α1 e α2. Il modello stimato risulta

quindi:

y = −0.4875 + 0.4868x − 0.2735z1 + 1.9184z2

Ovvero:

y = −0.4875 + 0.4868x per G

y = −0.761 + 0.4868x per V

y = 1.4309 + 0.4868x per W

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Il valore di R2 = 0.9794 e notevolmente cresciuto, quindi la provenienza

ha un peso non indifferente nello spiegare y. Il significato dei parametri e

il seguente:

α1 stima la differenza della risposta tra il gruppo G di riferimento e il gruppo

V . Il test H0 : α1 = 0 ci porta a concludere che questa ipotesi e plausibile,

cioe tra i due gruppi la differenza non e significativa.

α2 stima la differenza della risposta tra il gruppo G di riferimento e il gruppo

W . Il test H0 : α2 = 0 ci porta a concludere che questa ipotesi va rigettata,

cioe tra i due gruppi la differenza e significativa.

La differenza tra i gruppi V e W e data da α1−α2 = −2.1919. La varianza

la otteniamo da

Var(α1−α2)=Var(α1)+Var(α2)−2Cov(α1, α2)= .048+.041−2·.022= .045

La statistica T vale t = −2.1919/(√

.0447) = −10.35 che porta a rifiutare

l’ipotesi nulla che i due paramentri siano uguali, e quindi a concludere che

la differenza nei due gruppi e significativa.

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Il grafico mostra le tre rette stimate

20 22 24 26 28 30 32

910

1112

1314

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I punti osservati e le rette stimate

Age

Wei

ght

grupp Ggruppo Vgruppo W

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Se vogliamo verificare l’ipotesi nulla

H0 : α1 = α2 = 0

Utilizziamo ancora la statistica la statistica F . La tavola della varianza

Df Sum Sq Mean Sq F value Pr(>F)age 1 26.20 26.20 290.71 0.0000county 2 12.40 6.20 68.81 0.0000Residuals 9 0.81 0.09

In corrispondenza della colonna della somma dei quadrati, nella prima riga

abbiamo la devianza spiegata dal modello con solo la variabile age. Cioe

S2 = SSRr = 26.20 dove il modello ridotto e Y = β0 + β1x1 + ε. Nella

seconda riga abbiamo la differenza tra la devianza spiegata del modello

completo, Y = β0 + β1x1 + α1z1 + α2z2 + ε e quella del modello ridotto,

SSRc − SSRr = 12.40. Tanto piu questa differenza e grande, tanto piu il

modello completo e plausibile. Si verifica che la differenza S1 − S2 ∼ σ2χ22,

dove S2 = SSRc, ed e indipendente da s2. Quindi possiamo costruire il test

F

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La statistica F sotto l’ipotesi nulla si distribuisce come una F di Snedecor

con 2 e 9 gradi di liberta e il suo valore e

(SSRc − SSRr)/2

SSE/(13− 4)=

12.40/2

0.81/9= 68.81

In questo caso rifiutiamo l’ipotesi nulla. Possiamo concludere che la regione

di provenienza influenza il peso dei tacchini.

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Analisi della varianza per il confronto di piu medie

Pensiamo ad una variabile quantitativa il cui valore dipenda da variabili qua-litative. Ad esempio vogliamo analizzare una risposta quantitativa su unapopolazione che ha subito piu di due trattamenti: l’efficienza del motore diun’automobile quando sono stati utilizzati 5 differenti marchi di benzina.

Siano k il numero di trattamenti e µ1, µ2, . . . , µk la media nelle rispettivepopolazioni che hanno subito il trattamento 1,2, . . . , k.

Denotiamo con yij l’osservazione j-esima nell’i-esimo gruppo, i = 1, . . . , k,j = 1, . . . , ni,

∑ni = n. Possiamo decomporre l’osservazione come

yij = yi. + (yij − yi.)

Il termine (yij − yi.) e lo scostamento dell’osservazione dalla media del suogruppo.

Possiamo supporre il modello teorico

Yij = µi + εij, εij ∼ N(0, σ2) (2)

Uno stimatore per µi e yi. =1ni

∑nij=1 yij, (yij − yi.) risulta una stima di εij e

il valore previsto per yij da questo modello e yi..16

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Possiamo decomporre l’osservazione come

yij = y.. + (yi. − y..) + (yij − yi.)

Il termine (yi. − y..) e lo scostamento della media del gruppo dalla media

totale, mentre (yij − yi.) e lo scostamento dell’osservazione dalla media del

suo gruppo.

Il modello teorico risulta quindi

Yij = µ + αi + εij, εij ∼ N(0, σ2),k∑

i=1

αi = 0 (3)

In questo caso y.. = 1n

∑ki=1

∑nij=1 yij e la stima di µ mentre (yi. − y..) e la

stima di αi. Ora poiche

k∑i=1

ni(yi. − y..) = 0

si deduce che i parametri αi non sono univocamente determinabili, per cui

occorre porre il vincolo∑k

i=1 αi = 0.

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Il modello si puo vedere come un modello di regressione. Supponiamo di

avere k trattamenti. Allora possiamo riscrivere il modello (2) come

Y = Xα + ε

dove Y = (y11, . . . y1n1, y21, . . . y2n2

, . . . , yk1, . . . yknk)′, ε e l’analogo vettore

degli errori, α = (α1, α2, . . . , αk)′ e la matrice del disegno sperimentale e

X =

1 0 0 . . . 0... ... ... ... ...1 0 0 . . . 01 1 0 . . . 0... ... ... ... ...1 1 0 . . . 0... ... ... ... ...1 0 0 . . . 1... ... ... ... ...1 0 0 . . . 1

La matrice X ha dimensioni n = n1 + · · ·+ nk righe e k colonne.

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In questo caso il modello e

Y = β0 + α1z1 + α2z2 + . . . + αk−1zk−1 + ε

Le variabili z1, . . . , zk−1 sone le variabili dummy per identificare i k tratta-

menti. Il trattamento va visto come una variabile qualitativa con k fattori.

In questo caso le osservazioni dal k-esimo fattore costituiscono il gruppo

di riferimento, identificato con zi = 0 per ogni i. Quindi la stima di β0 sara

data dalla media di y calcolata sul k-esimo gruppo. Ciascun parametro αi

invece e la differenza tra la media nel gruppo i e la media nel gruppo k.

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Verificare l’ipotesi che le medie siano tutte uguali equivale a verificare

l’ipotesi

H0 : α1 = α2 = . . . = αk−1 = 0

Se indichiamo con SSRc la varianza spiegata dal modello completo, abbia-

mo che

SSRc ∼ σ2χ2k−1

e risulta essere indipendente da S2. Quindi la statistica

SSRc/(k − 1)

SSE/(n − k)

Si distribuisce come una F di snedecor con gradi di liberta k − 1 e n − k,

dove con SSE si e indicata la varianza residua del modello completo.

Tanto piu SSRc e grande rispetto a SSE tanto piu siamo portati a rifiutare

l’ipotesi nulla

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Esempio. Per studiare l’effetto che un tipo di cuscinetto ha sulla vibrazione

del motore, 5 diversi tipi di cuscinetti sono stati montati ciascuno su 6

motori. La quantita di vibrazione (misurata in micron) e stata registrata

per i 30 motori. I risultati sono riportati nella seguente tabella

Gruppo Media1 13.10 15.00 14.00 14.40 14.00 11.60 13.682 16.30 15.70 17.20 14.90 14.40 17.20 15.953 13.70 13.90 12.40 13.80 14.90 13.30 13.674 15.70 13.70 14.40 16.00 13.90 14.70 14.735 13.50 13.40 13.20 12.70 13.40 12.30 13.08

Si vuole capire se il tipo di cuscinetto ha qualche effetto sulla riduzione

della vibrazioni del motore.

Il grafico nella pagina seguente ci rappresenta le osservazioni nei 5 gruppi

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Statistica Industriale Lez. 8

1 2 3 4 5

1213

1415

1617

Brand

vibr

atio

n

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Esaminiamo i coefficienti per il modello proposto per i dati dell’esempio.

Estimate Std. Error t value Pr(>|t|)(Intercept) 13.6833 0.3902 35.07 0.0000

Brand2 2.2667 0.5518 4.11 0.0004Brand3 −0.0167 0.5518 −0.03 0.9761Brand4 1.0500 0.5518 1.90 0.0686Brand5 −0.6000 0.5518 −1.09 0.2873

I coefficienti non vanno interpretati come nel modello lineare. In questi mo-

delli l’intercetta e la media del primo gruppo, mentre gli altri coefficienti

sono gli scostamenti della media degli altri gruppi dal primo. Per α = 0.05

dalla tavola deduciamo che solo la media del secondo gruppo e significati-

vamente diversa dalla media del primo gruppo. Per α = 0.1 risulta diversa

dalla media del primo gruppo anche la media del quarto gruppo.

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La tavola dell’analisi della varianza e

Df Sum Sq Mean Sq F value Pr(>F)Brand 4 30.86 7.71 8.44 0.0002Residuals 25 22.84 0.91

Nella prima colonna dopo la colonna dei gradi di liberta sono riportati ivalori SSRc e SSR.

Nella colonna successiva vi sono le somme dei quadrati divise per i rispettivigradi di liberta.

Il valore della statistica F e ottenuto come rapporto tra i due Mean Sq. Ilp-value pari a 0.0002 ci porta a rifiutare l’ipotesi nulla che le medie sianouguali nei 5 gruppi ad un livello di significativita α = 0.01.

Una volta che il test F ha mostrato che c’e una qualche differenza tra lemedie occorre andare a cercare dove si trova questa differenza. E necessarioconfrontare i gruppi tra loro.

Parte di questa informazione l’abbiamo gia vista e si trova nei coefficientidel modello e nella loro significativita rispetto al test t.

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La tavola dei coefficienti ci permette di confrontare la significativita solotra il gruppo di riferimento e gli altri. Per un confronto globale possiamoeffettuare il confronto per ogni coppia di gruppi. Ricordiamo che per veri-ficare se le medie di due popolazioni sono uguali si puo utilizzare il test t.Se x1, x2, s21 e s22 sono le medie e le varianze campionarie di due campionidi ampiezza n1 ed n2, si puo costruire un test t per verificare l’ipotesi nullaH0 : µ1 = µ2 contro le usuali alternative, basato sulla statistica

t =x1 − x2

s√

1n1

+ 1n2

dove s =

√√√√(n1 − 1)s21 + (n2 − 1)s22n1 + n2 − 2

Poiche la statistica t si distribuisce come una t di Student con g = n1+n2−2d.f, il test di livello α corrisponde alle seguenti regole di decisione

quando H1 : µ1 6= µ2, Rifiutare H0 se |t| > tg1−α

2

quando H1 : µ1 > µ2, Rifiutare H0 se t > tg1−α

quando H1 : µ1 < µ2, Rifiutare H0 se t < tgα

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I valori del p-value per i test per il confronto delle medie dei gruppi a due

a due per i dati dell’esempio sono riportati nella tabella seguente.

1 2 3 42 0.00 – – –3 0.98 0.00 – –4 0.32 0.22 0.32 –5 0.86 0.00 0.86 0.04

Per α = 0.05 la media del gruppo 2 e significativamente diversa dalla media

dei gruppi 1,3,5. Per lo stesso livello risultano diverse anche le medie dei

gruppi 4 e 5.

In pratica sono stati calcolati k(k−1)/2 intervalli di confidenza per µi−µl e

sono state ritenute diverse le medie i cui intervalli non contengono lo zero.

Un metodo alternativo consiste nel controllo simultaneo di questi intervalli

ed e noto come Procedura di Tukey

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Statistica Industriale Lez. 8

La Procedura di Tukey si basa sull’ utilizzo di una statistica detta Range

Studentizzato e la cui distribuzione e detta distribuzione di Tukey.

Supponiamo che ogni gruppo abbia la stessa numerosita n0, quindi n = kn0.

Sia s2 = MSE/n0. Allora il range Studentizzato e definito da

qk,n−k = max1≤i<l≤k

|yi. − yl.|s√n0

La distribuzione del Range Studentizzato si chiama ditribuzione di Tukey

ed e denotata con Qk,n−k e i valori dei quantili si trovano in apposite tavole

al variare dei parametri. L’intervallo di confidenza per la differenza µi − µl

e dato da

yi. − yl. − qα;k,n−ks

√n0

≤ µi − µl ≤ yi. − yl. − qα;k,n−ks

√n0

dove qα;k,n−k e tale che P (Qk.n−k ≤ qα;k,n−k) = 1− α.

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Il test di Tukey eseguito sulle 10 differenze da i seguenti risultati. Le

differenze sono prese dalla piu piccola alla piu grande e in modo che siano

sempre positive.

diff lwr upr3-5 0.58 -1.04 2.201-5 0.60 -1.02 2.224-5 1.65 0.03 3.272-5 2.87 1.25 4.491-3 0.02 -1.60 1.644-3 1.07 -0.55 2.692-3 2.28 0.66 3.904-1 1.05 -0.57 2.672-1 2.27 0.65 3.892-4 1.22 -0.40 2.84

Da questa tabella si deduce che i gruppi con medie significativamente

differenti sono quelli in cui l’intervallo di confidenza non contiene lo zero. In

questo caso abbiamo 4-5, 2-5, 2-3, 2-1. I risultati di questo test coincidono

a livello 0.05 con quelli ottenuti con i test t.

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