Post on 16-Feb-2019
Infiammazione(flogosi, dal greco ϕλοξ: fiamma)
• Reazione di un tessuto vascolarizzato ad un danno locale
– Componente vascolare (angioflogosi)
– Componente cellulare e tissutale(istoflogosi)
Fasi dell’infiammazione acuta
1) Alterazione del calibro dei vasi con aumento del flusso ematico
2) Aumento della permeabilità capillare
3) Migrazione leucocitaria (neutrofili, monociti, linfociti)
Mediatori chimici dell’infiammazione
– Amine vasoattive (mast cells, basofili)– Istamina, serotonina– Complemento, chinine, fattori della
coagulazione– Metaboliti dell’acido arachidonico
• Prostaglandine e trombossano (cicloossigenasi)• Leucotrieni (lipossigenasi)
– Citochine (linfociti e macrofagi attivati)– Chemochime– Radicali liberi dell’ossigeno e dell’azoto– Proteasi, mieloperossidasi, idrolasi– Neuropeptidi (Sostanza P), PAF…
Esiti dell’infiammazione acuta
• Entità e durata dello stimolo flogistico, sede della flogosi, risposta dell’ospite possono esitare in:
– Completa risoluzione (restitutio ad integrum)
– Formazione di un ascesso
– Cicatrice, con sostituzione del tessuto danneggiato con tessuto fibroso
– Progressione verso una flogosi cronica
Infiammazione cronica:infiammazione di durata prolungata
• Esito di una infiammazione acuta• Conseguenza di ripetuti attacchi di flogosi
acuta• Inizio insidioso
– Infezione intracellulare persistente: risposta immunitaria in assenza di flogosi acuta
– Prolungata esposizione a sostanze potenzialmente tossiche esogene o endogene
– Reazioni immunitarie, specie verso i tessuti dell’organismo (autoimmunità).
Gli esseri viventi si dividono in
Poichilotermi: (dagli animali inferiori ai rettili) temperatura corporea uguale a quella dell’ambiente
Omeotermi: (uccelli e mammiferi) mantengono la temperatura corporea ad un valore costante che dipende dalla specie (uomo 37°C).
La termoregolazione
Differenti sistemi.. di regolazione della temperatura
OMEOTERMI
ECTOTERMI
Isotermia [sole]Poichilotermia [ambiente esterno]
Bradimetabolismo [letargo]
La termoregolazione è sotto il controllo di centri termoregolatori situati nella regione preottica
dell’ipotalamo i quali ricevono segnali termici locali (temperatura del sangue circolante) e periferici
(termorecettori superficiali e profondi). I neuroni presenti nei centri termoregolatori sono sensibili a variazioni
positive o negative della temperatura corporea rispetto alla temperatura di riferimento (37°C). Quando la
temperatura si sposta da quella di riferimento vengono innescati processi termogenetici o termodispersivi atti
a mantenere l’omeostasi .
Termoregolazione
Il processo di termoregolazione, cioè la capacità dell’organismo di mantenere costante la temperatura corporea ad onta delle variazioni di quella ambientale, rappresenta una condizione di equilibrio omeostatico tra la quantità di calore prodotta dall’organismo (termogenesi) e la quantità di calore da esso perduta (termodispersione).
Termogenesi: il calore è prodotto da tutte le cellule durante il loro metabolismo che trasforma gli alimenti in calore – sopratutto carboidrati e lipidi. Una parte di questa energia viene anche immagazzinata sotto forma di ATP. A seguito dell’irolisi dell’ATP da parte delle ATPasi (attivate da diversi ioni calcio, sodio, potassio) in ADP viene rilasciato altro calore. La produzione di calore è stimolata dagli ormoni tiroidei, adrenalina e ormoni glicorticoidi. L’organismo produce calore anche con contrazione dei muscoli volontari (striati) in modo involontario (brivido). Importante è anche la termoconservazione: vasocostrizione (pallore).
Termodispersione: principalmente attraverso la cute con possibilità di dilatazione dei vasi superficiali (rossore da riscaldamento). Il calore viene eliminato normalmente attraverso la perspiratio insensibilis (evaporazione continua del sudore che riveste la cute). In condizioni di termodispersione aumenta la sudorazione. Perdita di calore si ha anche per via respiratoria (aria) per via digerente (feci) e urinaria (urina).
Meccanismi della termoregolazione
VALORI NORMALI (misurazione ascellare)
0-3 mesi 37.4 + 0.4 °C3-12 mesi 37.5 + 0.3 °C1-5 anni 37.0 + 0.2 °C6-12 anni 36.7 + 0.2 °Cadulti 36.6 + 0.1 °C
La temperatura normale
• Temperatura rettale < 37,6°C al mattino e < 38,1°C alle ore 16.
• La temperatura orale è 0,4°C inferiore alla rettale
• La temperatura timpanica è 0,8°C inferiore alla rettale
• La temperatura più affidabile è l’esofagea inferiore
• L’ascellare è inaffidabile
VARIAZIONI FISIOLOGICHE
- lieve aumento nel pomeriggio (maggiore attività muscolare);
- non differenze di sesso nei bambini (tranne che dopo il menarca)
VARIAZIONI TEMPERATURA CORPOREA
Oscillazioni fisiologiche giornaliere della temperatura corporea in rapporto a:
• pasti• riposo• variazioni del tono neuro-vegetativo• lavoro fisico
Temperatura Max alle ore 17-18Temperatura Minima alle ore 3
FREQUENZA DEL POLSO E TEMPERATURA
La frequenza del polso di solito aumenta di 10 battiti per ogni grado di temperatura in più
Un’eccezione è data daILEO -TIFO ove c’èbradicardia relativa
Perchè ho paura della febbre?
1) provoca convulsioni
2) il bambino febbrile può avere una meningite
3) provoca la morte
4) c’è una sottostante batteriemia
5) altro
Rivisitazione della fobia della Febbre: E’cambiata la concezione erronea della febbre da
parte dei genitori in 20 anni?Pediatrics, Volume 107, Number 6, June 2001, Michael Crocetti1 MD
Tipo Schmitt (n = 81) Crocetti et al (n = 340)• Convulsioni 15% 32%
• Danni cerebrali 45% 21%
• Morte 8% 14%
• Disidratazione 4% 4%
• Malattia grave 1% 2%
• Coma 4% 2%
• Delirio 12% 1%
• Cecità 3% 1%
• Nessuna risposta 6% 9%
• Altro - 14%
• Totale 100% 100%
Effetti nocivi della febbre
ANTIBIOTICI e FEBBRE(il parere della famiglia)
1) Meglio usare sempre un antibiotico anche se il medico non me lo prescrive
2) Non userò un antibiotico, anche se il medico me lo prescrive
3) Aspetto 2 giorni prima di decidere se dare un antibiotico
GENITORI, MEDICI E ANTIBIOTICIBauchner H, et al: Pediatrics 1999; 103:395
Indagine svolta dall’AAP( 610 intervistati)
� 40% dei genitori richiedono l’uso dell’antibiotico sebbeneil medico non lo ritenga necessario
�48% dei medici affermano che i genitori spesso fannopressione affinchè prescrivano antibioticied 1/3 affermache frequentemente dà il proprio assenzo alla prescrizione
COME misurare la febbre
- Scarsa precisione-Tempo di mis. breve
-Atossici
-Infrangibili
Strisce reattive
- Meno preciso dei t. a mercurio
-Tempo di mis. breve
-Uso in diverse sediT. Elettronici
- Precisione non elevata-Tempo di mis. breve
-Gradito da genitori e bambino
-Sicuro
T. a infrarossi
-Tempo di mis. lungo
-Pericolo di rottura
-Preciso
-Affidabile
-Basso costo
-Uso in diverse sedi
T. a mercurio
METODI DI DETERMINAZIONE
- Termometro a mercurio (non quelli a cristalli liquidi che sottostimano)- Cute ben asciutta senza sudore- Non applicare borse calde o fredde- Non dopo esercizi o cibo
- Durata opportuna (7 minuti per l'ascellare-inguinale; 1 minuto per la rettale)
- Sede di determinazione: ascellare o inguinale;rettale (preferibile nel piccolo sia per la rapidità
che per la maggiore attendibilità, in quanto piùaderente alla temperatura interna);svantaggi: accurata antisepsi; errori per stipsi o diarrea.
Ipotermia diminuzione della temperatura corporea al di sotto di 37°C
permanenza per lungo tempo in ambiente molto freddo
Ipertermiaaumento della temperatura corporea al di sopra di 37°C
Ipertermia in senso stretto (non febbrile)aumento della temperatura corporea senza alterazione della temperatura di riferimento
per aumentata termogenesidi origine endocrina conseguente all’ipertiroidismoa seguito di esercizio fisico ipertermia maligna (da anestetici; malattia ereditaria)
da ostacolata termodispersionecolpo di calore
aumento della temperatura corporea con innalzamento della temperatura di riferimento.
decorso:
1) fase di rialzo termico o prodromica: la temperatura aumenta; l’individuo ha freddo, ↑ termoproduzione(brivido) e termoconservazione (vasocostrizione-pallore )
2) fase stazionaria o del fastigio: la temperatura resta costante; l’individuo ha caldo per elevata temperatura corporea
3) fase della defervescenza: la temperatura diminuisce; l’individuo ha caldo e suda; aumento termodispersioneper sudorazione; questa fase può avvenire gradualmente (per lisi) o bruscamente (per crisi)
Ipertermia febbrile
FASI DELL'INSTAURARSI DELLA FEBBRE
1) PERIODO INIZIALE O STADIO PIRETOGENO: A) brusco : es. infezioni batteriche (polmonite pneumococcica)B) lento e progressivoC) lento e irregolare
2) FASE DI STATO O "FASTIGIO"
3) FASE DI DEFERVESCENZA: A) PER CRISI (rapido) (es. infez. batteriche)B) PER LISI (lento) (es. morbillo)
Febbre vs. Ipertermia vs. Iperpiressia
Febbre
• Aumento della temperatura corporea in concomitanza con un innalzamento del punto termostatico ipotalamico per azione di citochine e prostaglandine: i neuroni vasomotori sono attivati e si ottiene vasocostrizione (conservazione del calore interno). Inoltre aumenta la produzione di calore con brividi e aumentata attività metabolica epatica.
Febbre vs. Ipertermia vs. Iperpiressia
Ipertermia• Aumento della temperatura corporea senza innalzamento
del punto termoregolatore ipotalamico. Il corpo riceve più calore di quanto ne possa eliminare.
• Colpo di calore da sforzo, tirotossicosi, feocromocitoma• Negli anziani, fattori predisponenti: antistaminici,
diuretici, antiparkinson, ambienti disagiati• Il paziente è caldo ma asciutto; presenta allucinazioni,
delirio, è midriatico; rabdomiolisi; non risponde agli antipiretici; è a rischio di morte a breve.
Febbre vs. Ipertermia vs. Iperpiressia
Iperpiressia• Aumento della temperatura corporea oltre
41,5°C• Neuropeptidi encefalici funzionano
abitualmente da antipiretici ed evitano che si superi tale limite
• L’iperpiressia si ha in soggetti con gravi sepsi o lesioni del SNC (emorragia cerebrale, trauma, affezioni ipotalamiche)
CLASSIFICAZIONE DELLA FEBBRE(IN BASE ALL'INTENSITA')
Temp. subfebbrile 37 - 37.4 °C
Febbricola 37.5 - 37.9 °C
Febbre moderata 38 - 38.9 °C
Febbre elevata 39 - 39.9 °C
Iperpiressia > 40 °C
Febbre Simulata (Factitia)
• Per lo più intermittente
• Dissociazione tra polso e temperatura
• Assenza di variazioni nictemerali, di brividi e sudorazione
• Febbre troppo elevata
Ipertermia abituale• Temperatura sino a 38°C con massimo alla sera,
che dura anni.
• La temperatura normale si assesta a livelli superiori alla media.
• Tipica di giovani donne asteniche, cefalalgiche, dispeptiche
• Diagnosi possibile dopo un adeguato periodo di osservazione
Febbre / Ipertermia da farmaci
Caratteristiche cliniche e biologiche
Meccanismi
Effetto pirogeno diretto del farmacoPerturbazione del centro termoregolatoreMeccanismo immuno- allergico
Febbre intermittente o continuaBrividiMialgieLeucocitosi > 10.000Eosinofilia (1/4 dei casi), ipotensione, cefalea, ra sh, dispepsia
Febbre / Ipertermia da farmaci
Antineoplastici: Bleomicina, 6 MP, Clorambucil, Idrossiurea
Psicotropi: Anfetamine, triciclici, cocaina, LSD, carbamazepinaClorpromazina, Aloperidolo
Antibiotici: Penicillina, Cotrimoxazolo, Vancomicina,INI, ASA, Ibuprofene
Cardiovascolari: Alfametildopa, Nifedipina, Diltiazem
Diversi: Cimetidina, Metoclopramide, Allopurinolo, Folati, In terferon
Ipertermia maligna
Sindrome neuroletticamaligna
In individui con un’anomalia congenita del reticolosarcoplasmatico muscolo- scheletrico, alotano o altri anestetici inalati o succinilcolina causano un rapid o
aumento del calcio intracellulare, aumento del metabolismo muscolare, rabdomiolisi, rigidità, acid osi,
insufficienza cardiorespiratoria, morte.
Fenotiazine, butirrofenoni, aloperidolo, fluoxetina , triciclici, metoclopramide inibiscono i recettori centrali dopam inergiciipotalamici, causando un’aumentata produzione di c alore,
sregolazione autonomica, rigidità muscolare.Antidoto: Dantrolene.
SINTOMI DI ACCOMPAGNAMENTO
All'inizio:Brividi: vasocostrizione periferica (per minimizzare
le perdite) e quindi senso di freddo, pallore cutaneo, estremità fredde; e intensa attivita'muscolare (piloerezione, tremori muscolari)
Cefalea, delirioAnoressia, nausea, astenia, artralgie
In un secondo tempo :sudorazione, tachicardia, polipnea(disidratazione)
CARATTERISTICHE DINAMICHE1) CONTINUA : temperatura elevata con oscillazioni < 1 °C (es. tifo)
2) REMITTENTE: variazioni di 1-3 °C senza raggiungere i valori normali (es. endocardite subacuta)
3) INTERMITTENTE : ampie oscillazioni con sfebbramento(ascessi) - biquotidiane: es. salmonellosi, leishmaniosi
- quotidiane: es. ascessi, setticemie- terzana, quartana, quintana
- erratiche: es. cistopieliti
4) ONDULANTE : periodi di febbre a curva crescente e calante (es. brucellosi , m. di Hodgkin)
5) RICORRENTE : periodi di febbre continua di alcuni giorni e intervalli di apiressia (es. spirochetosi)
Tipi di febbre: il rialzo termico febbrile assume andamenti caratteristici a seconda delle cause.
Febbre continua: si mantiene sempre al di sopra dei 37°C nonostante le oscillazioni giornaliere (tifo ← Salmonella Typhi)
Tipi di febbre
Febbre remittente: la temperatura rimane sempre al di sopra di 37°C anche se nel corso della giornata si hanno variazioni molto alte –anche un grado- (febbre settica-setticemia)
Febbre intermittente: si hanno dei picchi ipertermici alternati a fasi (ore o giorni) di apiressia (assenza di febbre): nella malaria a seconda dell’agente eziologico(plasmodium) si ha una febbre quotidiana, terzana (febbre il primo giorno, apiressia il secondo e febbre il terzo) o quartana (febbre il primo giorno, apiressia per due giorni e febbre il quarto)
Febbre ondulante: si hanno cicli febbrili e afebbrili che durano vari giorni con passaggio graduale (per crisi) dagli uni agli altri (brucellosi)
Febbre ricorrente: come sopra ma il passaggio fra una fase è l’altra e per lisi (linfoma di Hodgkin)
Pirogeno: sostanza in grado di indurre febbre
Pirogeni esogeni: scoperti per primi (endotossina) ma poi si è capito che non sono i responsabili diretti (periodo di latenza fra inoculazione ed effetti) ma agiscono determinando la produzione di pirogeni endogeni (effetto immediato)
Pirogeni esogeni: endotossina dei Gram-
esotossine dei gram +
prodotti diversi
Pirogeni endogeni: TNF
IL-1
IL-6
IF
I pirogeni endogeni vengono rilasciati nel sito della infiammazione, raggiungono i centri encefalici(barriera ematoencefalica) e inducono nei neuronidei centri termoregolatori la produzione di PGE2
che è responsabile degli effetti pirogeni. (Aspirina antifebbrile → ciclossigenasi)
Eziopatogenesi della febbre
UTILITA' DELLA FEBBRE
• RISPOSTA DELL'ORGANISMO ALLE
INFEZIONI non solo nei mammiferi, ma
anche negli uccelli, rettili, anfibi e pesci
• e a svariati antigeni: neoplasie, traumi,
infarto, immunocomplessi (malattie
autoimmuni), emolisi acuta, ipertiroidismo.
La febbre fin dai tempi di Ippocrate è considerata un processo attivo e benigno verso le infezioni e nonun processo passivo. Infatti la febbre determina:
• aumento della mobilita' dei leucociti neutrofili
• aumento della loro attivita' battericida
• produzione di linfochine
• attivazione dei linfociti B e produzione di anticorpi
• diminuzione della stabilita' dei lisosomi
• aumento della produzione di interferon
Si tratta di una risposta (molto costosa in termini energetici) mantenuta durante tutta l’evoluzione quindi deve certamente servire a qualcosa!
� Alcuni microrganismi muoiono a temperature raggiunte durante la febbre (spirochete > 41°C; pneumococchi 40°C), quindi almeno nelle infezioni sembra essere utile;
� La funzionalità dei leucociti è fortemente aumentata (mobilità per es) dall’aumento della temperatura;
� la efficacia del TNF nell’uccidere le cellule tumorali è aumentata.
E’ utile curare la febbre?
Le febbri superiori ai 40-41°C sono generalmente pericolose.
A cosa serve la febbre?
CONSEGUENZE CLINICHE
- Aumento dell'attivita' metabolica :(incremento di circa il 12 %/°C)
- Aumento delle perdite idriche (300-400 ml/m2/°C) ed elettrolitiche
- Aumento della frequenza cardiaca (15 battiti/min/°C) e respiratoria
N.B. Bradicardia relativa:tifo, ipertensione endocranica o altre affezioni del SNC (meningiti), febbre da farmaci, febbri simulate (sindrome di Munchausen)
PRINCIPALI CAUSE (in Pediatria)
1) INFEZIONI: batteri, virus, miceti, protozoi, ecc
2) CONNETTIVITI: es. m. reumatica, artrite reumatoide, lupus
3) DISIDRATAZIONE
4) FARMACI :a) a dose normale : sulfamidici, cefalosporine, eritromicina,
diuretici, antiaritmicib) a dose eccessiva : atropina, antistaminici, aloperidolo, salicilati
5) TRAUMI ed ematomi
6) DENTIZIONE (?)
8) M. ENDOCRINE: ipertiroidismo, (eziocolanolone)
9) M. NEUROLOGICHE: ipertensione endocranica
10) AD ORIGINE PSICOGENA
7) NEOPLASIE: es. m. di Hodgkin, neuroblastoma
11) IPERPIRESSIA MALIGNA (> 41 °C) :
Complicanza rara (1:14.000 a Toronto) e spesso mortale (70%) di un'anestesia generale a base di alotano e derivati, usati per via ventilatoria
Eziologia: ereditaria (autosomica dominante); il gene responsabile (cromosoma 19) sembra sia quello che codifica il recettore della rianodina, che controlla i canali del calcio nel reticoloendoplasmatico.
Clinica: Segno premonitore: anziché miorilassamento si ha contrazione muscolare generalizzata (massetere all'inizio).
Profilassi : CPK elevata (familiarità); lievi turbe ECG. In realta' l'unico test diagnostico e' quello di contrazione muscolare in vitro (dopo prelievo bioptico) e si basa sulla contrazione delle fibre muscolari dopo aggiunta di alotanoe caffeina. Oppure RICERCA DEL GENE ALTERATO
Terapia : sospendere anestesia, iper-insufflazione di O2, dandrolene e.v.
LA FEBBRE DI ORIGINE LA FEBBRE DI ORIGINE SCONOSCIUTA (FUO)SCONOSCIUTA (FUO)
CONDIZIONE FEBBRILE PERDURANTE DA ALMENO DUE SETTIMANE LA CUI CAUSA E’
DIFFICILMENTE INDIVIDUABILE AD UNA PRIMA VALUTAZIONE
CLINICA
CAUSE DI FUO
•• DALLDALL’’ANALISI DI ALCUNE CASISTICHE AMERICANE ANALISI DI ALCUNE CASISTICHE AMERICANE EUROPEE ED ASIATICHE:EUROPEE ED ASIATICHE:
�� A) SU 895 PAZIENTI AFFETTI DA FUO, SOLO IN 707 EA) SU 895 PAZIENTI AFFETTI DA FUO, SOLO IN 707 E’’
POSSIBILE RAGGIUNGERE UNA DIAGNOSI FINALE. POSSIBILE RAGGIUNGERE UNA DIAGNOSI FINALE.
�� B) IL 77% ERA INQUADRABILE IN UN NUMERO RISTRETTO DI B) IL 77% ERA INQUADRABILE IN UN NUMERO RISTRETTO DI
FORME CLINICHE (24).FORME CLINICHE (24).
�� C) IL RESTANTE 23% DEI PAZIENTI C) IL RESTANTE 23% DEI PAZIENTI DIAGNOSTICATI SI DIAGNOSTICATI SI
DISPERDEVA NELLE RESTANTI 52 FORME CLINICHEDISPERDEVA NELLE RESTANTI 52 FORME CLINICHE
•• IL NUMERO DEI PAZIENTI RIMASTI SENZA DIAGNOSI NELLE IL NUMERO DEI PAZIENTI RIMASTI SENZA DIAGNOSI NELLE CASISTICHE PEDIATRICHE DISPONIBILI ECASISTICHE PEDIATRICHE DISPONIBILI E’’ MOLTO ELEVATO MOLTO ELEVATO OSCILLANDO TRA IL 18 ED IL 26%OSCILLANDO TRA IL 18 ED IL 26%
CAUSE DI FUO
•• QUESTI 4 GRUPPI POSSONO PRESENTARE QUADRI CLINICI SIMILIQUESTI 4 GRUPPI POSSONO PRESENTARE QUADRI CLINICI SIMILI
•• LE INFEZIONI RAPPRESENTANO LA CAUSA LE INFEZIONI RAPPRESENTANO LA CAUSA PIUPIU’’ FREQUENTE DI FEBBRE FREQUENTE DI FEBBRE NEL BAMBINONEL BAMBINO
•• IL 5IL 5--20% DI FUO SONO CAUSATE DA MALATTIE REUMATOLOGICHE20% DI FUO SONO CAUSATE DA MALATTIE REUMATOLOGICHE
•• LE MALATTIE REUMATOLOGICHE POSSONO RICHIEDERE SETTIMANE O LE MALATTIE REUMATOLOGICHE POSSONO RICHIEDERE SETTIMANE O MESI PER LA DIAGNOSI O SONO SPESSO UNA DIAGNOSI CLINICA O MESI PER LA DIAGNOSI O SONO SPESSO UNA DIAGNOSI CLINICA O DI ESCLUSIONE!DI ESCLUSIONE!
••
MALIGNITAMALIGNITA’’ MALATTIEMALATTIEREUMATOLOGICHEREUMATOLOGICHE
INFEZIONIINFEZIONI
MISCELLANEAMISCELLANEA
CAUSE DI FUO
�� MALATTIE INFETTIVE SISTEMICHEMALATTIE INFETTIVE SISTEMICHE (batteriche, virali, (batteriche, virali,
protozoarieprotozoarie))
�� MALATTIE INFETTIVE A LOCALIZZAZIONE DIMALATTIE INFETTIVE A LOCALIZZAZIONE DI
ORGANO ORGANO (endocarditi, osteomieliti)(endocarditi, osteomieliti)
�� MALATTIE INFIAMMATORIE A PATOGENESI NON MALATTIE INFIAMMATORIE A PATOGENESI NON
INFETTIVA (INFETTIVA (malattie malattie reumatologichereumatologiche, , granulomatosegranulomatose))
�� MALATTIE NEOPLASTICHEMALATTIE NEOPLASTICHE (leucemie, linfomi, (leucemie, linfomi,
neuroblastomineuroblastomi))
�� MALATTIE EREDITARIOMALATTIE EREDITARIO--METABOLICHE (METABOLICHE (ittiosiittiosi, ,
disautonomiadisautonomia familiare)familiare)
�� FEBBRE DA INGANNOFEBBRE DA INGANNO (fittizia, (fittizia, MunchausenMunchausen byby proxyproxy))
�� ASSUNZIONEASSUNZIONE DIDI FARMACIFARMACI (antibiotici, FANS, (antibiotici, FANS,
anticomiziali)anticomiziali)
CAUSE DI FUO NEI PAESI CAUSE DI FUO NEI PAESI INDUSTRIALIZZATIINDUSTRIALIZZATI
AIGAIG
Malattia di KawasakiMalattia di Kawasaki
Malattia di Malattia di CrohnCrohn
LESLES
NEOPLASIENEOPLASIE
LLALLA
LinfomaLinfoma
Infezione da Infezione da EBVEBV
TubercolosiTubercolosi
BartonellaBartonella
SalmonellosiSalmonellosi
DA FARMACIDA FARMACI
FansFans
AnticomizialiAnticomiziali
AtropinaAtropina
DA INGANNODA INGANNO
Infezioni vie UrinarieInfezioni vie Urinarie
BroncopolmoniteBroncopolmonite
OsteomieliteOsteomielite
EndocarditeEndocardite
Ascesso Ascesso peritonsillareperitonsillare
MeningiteMeningite
Ascesso addominaleAscesso addominale
SinusiteSinusite
FORME FORME INFIAMMATORIEINFIAMMATORIE
FORME FORME INFETTIVE INFETTIVE SISTEMICHESISTEMICHE
FORME INFETTIVE DI FORME INFETTIVE DI ORGANOORGANO
FEBBRE DA CAUSA IGNOTA (F.U.O.)
1.ascessi (epatico, perirenale, sottodiaframmatico, dentario);
2.endocardite batterica; 3.osteomielite; 4.pielonefrite; 5.mastoidite; 6.sarcoidosi; 7.connettiviti
CAUSE DI FEBBRICOLA PERSISTENTE (> 10 gg)(da Pocecco e Panizon, n=100)
1) COMPLESSO PRIMARIO TBC 282) F. "SENZA SUBSTRATO ORGANICO" 223) INFEZIONI RESPIRATORIE 134) F. DA ANTIBIOTICI 105) SINUSITE 96) INFEZ. STREPTOCOCCICA SUBACUTA 97) MONONUCLEOSI 38) ENTERITE DA COLI PATOGENO 29) FEBBRE DA TENSIONE 210) FEBBRE DA INGANNO 1
CAUSE DI IPERPIRESSIA (> 40 C) IN BAMBINI < 24 MESI (N=330)
(casistica di un Pronto Soccorso Americano)
1) OTITE MEDIA 37.0 %2) M. NON SPECIFICA 25.5 %3) BRONCOPOLMONITE 15.5 %4) SEPSI 6.1 %5) M. VIRALI ESANTEMATICHE 5.8 %6) MENINGITI VIRALI 3.6 %7) GASTRO-ENTERITI 1.8 %7) LARINGITI 1.5 %8) MENINGITI BATTERICHE 1.2 %9) INFEZ. VIE URINARIE 0.6 %
PRINCIPALI ESAMI PER LA DIAGNOSI1) EMOCROMO CON FORMULA LEUCOCITARIA,
indici infiammatori (VES, proteina C, alfa2-globuline); transaminasi
2) ES. URINE3) ES. CULTURALI : urine, feci, sangue, escreati, essudati, midollo4) REAZIONE DI MANTOUX alla tubercolina5) TASL (e Streptozyme test)6) SIERODIAGNOSI: per tifo e paratifo (WIDAL), brucellosi
(WRIGHT), toxoplasmosi, mononucleosi (Paul Bunnele anticorpi anti-EB virus), adenovirus, ecc.
7) VALUTAZIONE AUTOANTICORPI: antinucleo (ANA), anti-DNA, cellule LE, Waaler-Rose o Reuma-Test, C3 e C4
8) ESAMI RADIOLOGICI e ECOGRAFICI: torace, seni paranasali, mastoide
9) CONSULENZE: ORL E ODONTOIATRICA 10) BIOPSIE : linfonodi, midollo, ecc
TERAPIA DELLA FEBBREEZIOLOGICA: antibiotici, cortisonici, ecc
SINTOMATICA:
a) TERAPIA FISICA : borse di ghiaccio, spugnature con acqua e alcol, poche coperte, ADEGUATA IDRATAZIONE
b) ANTIPIRETICI:1)ACIDO ACETIL-SALICILICO (Aspirina, Cemirit, Bufferin)
alla dose di 10-20 mg/Kg/dose ripetibile2)ACETIL-SALICILATO DI LISINA (Flectadol, Aspegic)3)PARACETAMOLO (Tachipirina, Puernol) alla dose di
10 mg/Kg/dose ripetibile (dopo 4-6 ore); puo' essere associato ai precedenti, ma l'effetto antipiretico e' lo stesso,anche se forse un po’ piu' prolungato (6 ore).
4)PIRAZOLONICI (Novalgina, 4)PIRAZOLONICI (Novalgina, CausithCausith)])]
Quando fare la terapia sintomatica ?
- nei bambini “sani” quando la temperatura supera i 38,5-39 °C
- nei bambini con problemi neurologici e in quelli che hanno già presentato crisi convulsive ‘febbrili’ già a temperature più basse: 37,5 (-38) °C
EFFETTI SECONDARI DEGLI ANTIPIRETICI
L'Aspirina può dare:
1) allungamento del tempo di emorragia (diminuzione del
Fattore VII): non usare nei soggetti sottoposti a
intervento chirurgico
2) broncospasmo nei soggetti sani (0.3 %) e nei soggetti
asmatici (3%). L'azione spastica non e' di tipo
allergico, ma da intolleranza
3) epato-tossicità se dato a lungo e a forti dosi (sindrome
di Reye specie se si usa durante varicella e influenza)
4) gastro-lesività