PLATONE E PLUTARCO: INTRECCI TEMATICI TRA IL · PDF fileG. Reale, Storia della filosofia...

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Scuola di Dottorato in Humanae Litterae Dipartimento di Scienze dell’antichità Dottorato di ricerca in Filologia, Letteratura e Tradizione Classica XXII ciclo PLATONE E PLUTARCO: INTRECCI TEMATICI TRA IL λόγος ATLANTICO E IL MITO DI ISIDE E OSIRIDE (L- FIL- LET/02) Tesi di Dottorato di Erica Nijhuis Tutor: Dott. Andrea Capra Coordinatore del Dottorato: Ch. mo Prof. Giuseppe Lozza Anno Accademico 2010- 2011

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  • Scuola di Dottorato in Humanae Litterae

    Dipart imento di Scienze dellantichit

    Dottorato di r icerca in Filologia, Letteratura e Tradizione

    Classica

    XXII ciclo

    PLATONE E PLUTARCO: INTRECCI TEMATICI TRA IL

    ATLANTICO E IL MITO DI ISIDE E OSIRIDE

    (L- FIL- LET/02)

    Tesi di Dottorato di Erica Nhuis

    Tutor: Dott. Andrea Capra

    Coordinatore del Dottorato: Ch. mo Prof. Giuseppe Lozza

    Anno Accademico 2010- 2011

  • ,

    .

    La mente non ha bi sogno, co me un vaso , di essere

    r iempi ta, ma piut tosto , come legna, di una sc int i l la che

    l 'accenda infondendo vi lo s lancio per la r i cerca e

    l amore per la ver i t .

    P l u t a r c o , D e r e c t a r a t i o n e a u d i e n d i 1 8 , 4 8 C D

  • Ringraziamenti

    e parole del l esergo rappresentano un ricordo, un appunto

    lasciato dalla mia insegnante di Ginnasio in calce al mio

    primo tema, come sua conclusione ideale ma soprattutto come

    augurio ed esortazione a ricercare quel sapere vivo e dinamico che

    solo in grado di nutrire veramente l animo umano. dunque a tal i

    parole che ho voluto af f idare i l compito di condensare non solo i l

    senso del mio lavoro, ma anche di incarnare quello che, a mio avviso,

    costituisce lo spiri to profondo dell opera plutarchea, ispirandomi al

    quale ho inteso scrivere queste pagine, che dedico con immenso

    affetto e sincera grati tudine a coloro che mi hanno sempre,

    generosamente, sostenuta ed incoraggiata. Che mi hanno spronata,

    lodata e anche rimproverata. Che hanno creduto in me quando non vi

    riuscivo io stessa. Che ogni giorno mi insegnano la potente bel lezza

    che pu scaturire unicamente dalla condivisione autentica delle cose

    che amiamo. A tutti voi , grazie .

    E. N.

    L

  • II

    Sommario

    Ringraziamenti p. I

    Sommario p. II

    Introduzione p. III

    Una nota. Sulle traduzioni p. XII

    Capitolo primo. I testi p. 1

    Capitolo secondo. I luoghi p. 61

    Capitolo terzo. Le verit p. 150

    Capitolo quarto. Le divinit p. 197

    Capitolo quinto. Il mare p. 254

    Conclusioni. O, meglio, riflessioni p. 318

    Appendice. Al capitolo quinto p. 327

    Bibliografia. Dei testi antichi e moderni p. 332

  • Introduzione

    al tempo in cui, grazie alla decifrazione della

    scr ittura geroglif ica, la scienza egittologica stata

    in grado di fruire direttamente del r icco patrimonio art ist ico e

    letterario dellantico Egitto, il De Iside et Osiride opera matura

    di Plutarco di Cheronea, redatto approssimativamente intorno

    al 120 d. C. 1 dopo essere stato per secoli, in virt del suo

    indubbio valore documentario, una fonte privilegiata per gli

    studi concernenti l antica civilt dei faraoni, in part icolar modo

    per la conoscenza della rel igione e degli aspetti caratterist ici

    del culto, ha visto venir meno il suo ruolo di test imonianza

    primaria, per calamitare invece lattenzione sulla funzione

    esegetica che, nelle intenzioni di Plutarco, doveva costituire il

    cuore pulsante del trattato, colpendo daltro canto il let tore per

    la poliedricit dei propri contenuti, per gli innumerevoli

    risvolt i interpretativi, per la moltitudine delle voci che,

    1 Cfr . in f ra , cap. I , p . 2 .

    D

  • Platone e P luta rco .

    Intr ecc i t emat ic i t ra i l at l ant ic o e i l mit o d i I s id e e O si r ide

    IV

    levandosi ciascuna a dipingere un particolare di un mondo

    tanto antico quanto affascinante, si compongono infine in una

    armonia esotica e raffinata, evanescente e concreta al tempo

    stesso, come il profumo penetrante del sacro Kyphi , che gli

    egiziani, mescolato e vario com nelle sue qualit, bruciano

    sugli altar i sul far della notte. 2

    Fulcro narrativo dellopera l antico mito di Iside e

    Osir ide, che Plutarco riporta att ingendo ad una tradizione di

    venerabile antichit 3: cardini del trattato, da una parte, la ferma

    volont del Cheronese di fornire una corretta esegesi della

    vicenda della coppia divina onde prevenire il pericolo

    2 Cfr . De Is ide e t Osi r ide 80 , 384 C: la descr izione del sacro miscugl io del

    Kyphi dotato di propriet r i lassant i e l eni t ive (c fr . I b id em 8 0 , 383 F) ,

    impiegato come balsamo e unguento ( c fr . I b idem 80 , 384 B) o appunto co me

    essenza da bruciare sugl i al tar i cost i tuisce la parte f inale del De Is ide e t

    Osi r ide , che su questa notazione estro samente s i chiude. I l Kyphi era

    o t tenuto mescolando ben sedic i d iversi ingredient i (c f r . I b id em 8 0 , 383 E) ;

    l a compl icata r i cet ta veni va preparata da espert i profumier i , seguendo

    precise indicazioni , r iportate nei l ibr i sacr i (c f r . Ib id em ) .

    3 Cfr . in f ra , cap. I , pp. 1 - 2 , nota 1 .

  • Introduzione

    V

    dell insorgere di interpretazioni devianti, colpevoli di far

    precipitare chi le segue nellabisso dellempiet e della

    superst izione 4; dall altra, la scelta di uno schema di pensiero

    cui far r ifer imento per poter attuare tale ambizioso proposito,

    scelta che si concreta, per Plutarco, nellassunzione del mito

    verisimile 5 narrato da Platone nel Timeo come strumento

    fondamentale attraverso il quale cogliere la verit contenuta nel

    mito isiaco.

    I l Timeo , daltronde, testo che esercita una profonda

    suggest ione su Plutarco 6, i l quale dedic al dialogo platonico

    4 Cfr . in f ra , cap. I , pp. 10 e segg.

    5 Cfr . Timeo 29 d . A ttraverso i l mi to ver i s imi le narrato da Timeo di Locr i ,

    che postula l e s i stenza del Demiurgo, ar tef i ce divino preposto a foggiare

    l uni verso f i s i co imitando, nei l imi t i del le possibi l i t concesse dal la

    mater ia base di cui cost i tui to i l mondo, la perfezione del mo ndo del le

    idee , Plato ne tenta di i l lustrare la re laz ione che appunto , secondo i l

    f i losofo , sussi ste tra queste due real t .

    6 I l Timeo i l d ialogo platonico che pi incontr i l favore del medio

    platonismo, di cui Plutarco un s igni f i cat ivo espo nente . Cfr . G. Reale ,

    Stor i a d e l la f i lo so f i a ant ica , Mi lano , Vi ta e Pensiero , 1978 (1987) , vo l . IV, p .

    316 .

  • Platone e P luta rco .

    Intr ecc i t emat ic i t ra i l at l ant ic o e i l mit o d i I s id e e O si r ide

    VI

    quella che forse rappresenta la sua pi impegnativa ed

    ambiziosa dissertazione f ilosofica, ossia il De Animae

    procreatione in Timaeo , in cui il Cheronese affronta la diff icile

    quest ione relat iva alla creazione dellanima del mondo. 7

    I l Timeo , tuttavia, oltre a costituire un cardine

    dell impianto teoretico platonico in quanto luogo in cui il

    f ilosofo, attraverso il mito narrato appunto da Timeo, affronta il

    nodo tematico del rapporto esistente tra il mondo delle idee e

    l universo f isico, tra il modello e la natura nell infinita variet

    delle sue manifestazioni, altres i l dialogo in cui l autore

    introduce, per bocca di Crizia, i l celeberrimo racconto

    concepito da Platone quale rappresentazione concreta del

    funzionamento dei meccanismi dello stato ideale descritto da

    Socrate nella Repubblica 8 del mito di Atlantide 9 che, interrotto

    7 Cfr . in f ra , cap. I , p . 21- 22 . In Timeo 33 c - 34 a Pl atone introduce la

    nozione di unani ma del mondo, ossia unanima inte l l igente , pl asmata dal

    Demiurgo seco ndo precise proporzioni numeriche .

    8 Cfr . in f ra , cap. I , pp. 29- 30 e Timeo 19 b- c .

  • Introduzione

    VII

    per lasciar spazio al discorso di Timeo, viene r ipreso pi

    distesamente nel Crizia .

    Ora, considerando Timeo e Crizia se non due sezioni

    dist inte di ununica opera per lo meno due dialoghi

    strettamente collegati tra loro 10 e tenendo conto dell interesse

    mostrato da Plutarco nei r iguardi del mito di Atlantide, ad

    esempio, nel De facie quae in orbae lunae apparet 11, legitt imo

    9 Platone par la del mi to di Atlant ide come di un (c fr . in f ra , cap. I I I ,

    p . 171 , nota 36) . Sul valore di questo termine in re l azione al racco nto

    at lant ico c fr . in f ra , cap. I I I , pp. 150 e segg.

    10 Cfr . in f ra , cap. I , p . 2 3 , nota 40 .

    11 Nel la sezione conclusiva del dialogo De f ac ie quae in o rbe lunae apparet ,

    in cui i var i inter locutor i r iportano diverse ipotesi in meri to al la natura

    del le macchie lunari , Plutarco int roduce