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FULVIO GIARDINA - Presidente Ordine Regionale Care colleghe e cari colleghi, la nostra professione vive un periodo di grandi cambiamenti. La riforma universitaria è già nella fa- se sperimentale: tra non molto in tutte le Università italiane saranno attivati i corsi di laurea triennali in scienze e tecniche psicologiche e quelli biennali specialistici. Gli Ordini professionali dovranno ade- guarsi a queste nuove figure, istituendo al loro in- terno delle sezioni speciali aperte ai triennalisti. Ancora non sappiamo come ci chiameremo: se “se- nior” rispetto al triennalista “iunior”, così come ha indicato il Presidente del Consiglio Giuliano Ama- to, e come invece sta contrastando il nostro Consi- glio Nazionale tramite un ricorso al Consiglio di Stato. Non si tratta di un mera dissertazione semantica sui termini, ma di una difesa del titolo di psicologo: “iunior” si inten- derebbe colui che ha una formazione parziale rispetto al “senior”, ma nella comune accezione italiana per ancora molti anni la qualifica professionale resterà correla- ta al titolo corrispondente. In altre parole, lo psicologo - iunior o senior - nel vissuto collettivo è percepito come un professio- nista con una propria autonomia decisionale e con una piena competenza diagnostica, che invece non sono previsti per il laureato triennalista in scienze e tecniche psicologiche. Se è vero che è necessario condividere nel conte- sto comunitario una unica progettualità formativa, è altrettanto vero che ciò non può contrastare con la garanzia del prodotto offerto e con la tutela del con- sumatore. Anche nella fruizione di attività intellettuali, le erogazioni delle prestazioni professionali devono essere quanto più trasparenti, niente affatto equivo- cabili, ben distinte da altre omologhe. E, considerato che le linee di confine tra la nos- tra professione ed altre non sono ben marcate, si comprende bene come non sia affatto il caso di ren- derle ancora più confusive e fumose con una riedi- zione equivoca del titolo. Ma, cari colleghi, sarebbe banale limitare la no- stra attenzione e le nostre difese esclusivamente alla denominazione del titolo di psicologo, che invece va difeso innanzi tutto con le competenze. Molti nostri giovani iscritti manifestano non tanto delle comprensibili lacune formative, quanto - e ben più grave - una assenza di progettualità libe- ro-professionale, che li spinge verso una ricerca spa- smodica, a qualunque costo, del “posto- fisso”. E’ questo, secondo chi vi scrive, il vero, grosso problema che affligge la nostra professione: l’assen- za di una cultura della imprenditorialità professio- nale. Probabilmente sarà anche opportuno rivedere le modalità di accesso ai tirocini, che in atto vengono espletati nella quasi totalità all’interno di strutture sanitarie, pubbliche e private, determinando indi- rettamente un modello ed una aspettativa di pari entità. Anno IV - n. 1 - Giugno 2001 Giornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia EDITORIALE Psicologi e Psicologia in Sicilia Ψ Ψ 2 - IN PRIMO PIANO Cambia la formazione universitaria: Ulteriore caos o occasione di rinnovamento? 5 - LA PROFESSIONE Lo sviluppo della professione di psicologo in Sicilia: la politica dell’Ordine regionale nell’ambito della Psicologia dell’educazione e della formazione Psicologia e scuola rapporto da pensare e ri-pensare Storia di un servizio di psicologia ospedaliera La professione di psicologo e l’emergenza sismica 18 - INIZIATIVE PATROCINATE Seminario con Daniel Stern Convegno sull’adolescenza 22 - RECENSIONI 24 - AGGIORNAMENTO ALBO SOMMARIO CONTINUA IN ULTIMA PAGINA La riforma degli Ordini e la ricerca di nuove modalità di intervento

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FULVIO GIARDINA - Presidente Ordine Regionale

Care colleghe e cari colleghi,la nostra professione vive un periodo di grandi

cambiamenti. La riforma universitaria è già nella fa-se sperimentale: tra non molto in tutte le Universitàitaliane saranno attivati i corsi di laurea triennali inscienze e tecniche psicologiche e quelli biennalispecialistici. Gli Ordini professionali dovranno ade-guarsi a queste nuove figure, istituendo al loro in-terno delle sezioni speciali aperte ai triennalisti.Ancora non sappiamo come ci chiameremo: se “se-nior” rispetto al triennalista “iunior”, così come haindicato il Presidente del Consiglio Giuliano Ama-to, e come invece sta contrastando il nostro Consi-glio Nazionale tramite un ricorso al Consiglio diStato.

Non si tratta di un mera dissertazione semanticasui termini, ma di una difesa del titolo di psicologo:

“iunior” si inten-derebbe colui cheha una formazioneparziale rispetto al“senior”, ma nellacomune accezioneitaliana per ancoramolti anni la qualifica professionale resterà correla-ta al titolo corrispondente.

In altre parole, lo psicologo - iunior o senior -nel vissuto collettivo è percepito come un professio-nista con una propria autonomia decisionale e conuna piena competenza diagnostica, che invece nonsono previsti per il laureato triennalista in scienze etecniche psicologiche.

Se è vero che è necessario condividere nel conte-sto comunitario una unica progettualità formativa,è altrettanto vero che ciò non può contrastare con lagaranzia del prodotto offerto e con la tutela del con-sumatore.

Anche nella fruizione di attività intellettuali, leerogazioni delle prestazioni professionali devonoessere quanto più trasparenti, niente affatto equivo-cabili, ben distinte da altre omologhe.

E, considerato che le linee di confine tra la nos-tra professione ed altre non sono ben marcate, sicomprende bene come non sia affatto il caso di ren-derle ancora più confusive e fumose con una riedi-zione equivoca del titolo.

Ma, cari colleghi, sarebbe banale limitare la no-stra attenzione e le nostre difese esclusivamente alladenominazione del titolo di psicologo, che inveceva difeso innanzi tutto con le competenze.

Molti nostri giovani iscritti manifestano nontanto delle comprensibili lacune formative, quanto -e ben più grave - una assenza di progettualità libe-ro-professionale, che li spinge verso una ricerca spa-smodica, a qualunque costo, del “posto- fisso”.

E’ questo, secondo chi vi scrive, il vero, grossoproblema che affligge la nostra professione: l’assen-za di una cultura della imprenditorialità professio-nale.

Probabilmente sarà anche opportuno rivedere lemodalità di accesso ai tirocini, che in atto vengonoespletati nella quasi totalità all’interno di strutturesanitarie, pubbliche e private, determinando indi-rettamente un modello ed una aspettativa di parientità.

Anno IV - n. 1 - Giugno 2001

Giornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia

EDITORIALE

Psicologi e Psicologia in SiciliaΨΨΨΨ

2 - IN PRIMO PIANO• Cambia la formazione universitaria:

Ulteriore caos o occasione di rinnovamento?

5 - LA PROFESSIONE• Lo sviluppo della professione di psicologo

in Sicilia: la politica dell’Ordine regionalenell’ambito della Psicologia dell’educazionee della formazione

• Psicologia e scuola rapporto da pensare e ri-pensare

• Storia di un servizio di psicologia ospedaliera

• La professione di psicologo e l’emergenza sismica

18 - INIZIATIVE PATROCINATE• Seminario con Daniel Stern

• Convegno sull’adolescenza

22 - RECENSIONI

24 - AGGIORNAMENTO ALBO

S O M M A R I O

CONTINUA IN ULTIMA PAGINA

La riforma degli Ordini e la ricerca di nuove modalità di intervento

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IN PRIMO PIANO

SANTO DI NUOVO- Ordinario di Psicologia, Università di Catania*

Nella formazione universitaria i recenti decretisull’autonomia e sulle classi di laurea prospettanouna vera e propria ‘rivoluzione’. Alcuni elementiconcorrenti spingono ad un cambiamento radicaledegli ordinamenti: la necessità di adeguarsi ai cri-teri europei, lo sforzo di rinnovare strutture didat-tiche non più al passo coi tempi, il rapido muta-mento delle condizioni del mercato del lavoro.

In sintesi, è previsto un triennio di studi cheporterà ad una laurea di primo livello, già profes-sionalizzante e che permetta di inserirsi nel merca-to del lavoro; ed un biennio di secondo livello checonferirà la laurea specialistica.Ci saranno poi, dopo il secondolivello ma in certi casi anche do-po il primo, specializzazioni (al-meno biennali) o master annualiche consentiranno un ulterioreapprofondimento in certi settori.

Gli studi verranno strutturatia tutti i livelli in ‘crediti formati-vi’; ogni credito corrisponde a 25ore di attività dello studente, dicui una quota riservata a lezioni,seminari, esercitazioni e una con-sistente in attività di studio. Que-sto tempo riservato allo studiopersonale, o ad altre attività for-mative di tipo individuale, consi-sterà in genere nel 60-70 per cento dell’impegnoorario complessivo, con possibilità di percentualiminori per singole attività formative ad elevatocontenuto sperimentale o pratico.

Un anno di studio universitario, a tutti i livelli,consisterà in 60 crediti formativi.

Il sistema di crediti formativi, secondo gli stan-dard europei, permetterà di passare da un livelloall’altro, o anche da una classe all’altra di studidello stesso livello, col riconoscimento dei crediticongruenti con il percorso che si intende fare. Il ri-conoscimento dei crediti è previsto ovviamente an-che per chi si iscrive ad un corso di studio (laureaspecialistica, master, ecc.) essendo già in possessodi altro titolo conseguito in precedenza.

Questi cambiamenti, che a molti sembranotroppo complessi e difficili da gestire in tempi bre-vi in un sistema già ingolfato come è quello uni-versitario italiano, corrono certamente il rischio dicreare confusione; ma questo è inevitabile quandoci si deve adeguare, in parte forzatamente, ad esi-genze pressanti provenienti dall’esterno.

Certo, le strutture dell’università sono quelleche sono, e in gran parte lo resteranno: situazionilogistiche e organizzative che erano e sono inade-

guate lo saranno ancora di più dopo questi cam-biamenti, che non prevedono – per ragioni ‘ideolo-giche’ più che tecniche - alcun numero program-mato. Al solito, le risorse finanziarie e di persona-le, che poi sono quelle che consentono l’effettivofunzionamento delle strutture, non aumenterannosignificativamente, e questa necessità di cambiare‘a costo zero’ rende ancora più marcato il rischio divelleitarismo nascosto dietro ogni rivoluziona-mento formale.

Riferendoci in particolare al campo della psico-logia, il panorama si presenta complesso e variega-to.

Le lauree di primo livello in “Scienze e tecnichepsicologiche”, nellevarie articolazioniche possono cambia-re da sede a sede, for-mano operatori che –secondo le indicazio-ni del Decreto Mini-steriale – devono ave-re acquisito le cono-scenze di base carat-terizzanti i diversisettori delle discipli-ne psicologiche; ade-guate conoscenze sumetodi e proceduredi indagine scientifi-

ca; competenze operative e applicative; esperienzee capacità di operare professionalmente nell’ambi-to dei servizi diretti alla persona, ai gruppi, alle or-ganizzazioni e alle comunità. Devono avere acqui-sito inoltre adeguate competenze e strumenti perla comunicazione e la gestione dell’informazione;nonché adeguate abilità nell’utilizzo, in formascritta e orale, di almeno una lingua dell’UnioneEuropea, oltre l’italiano, nell’ambito specifico dicompetenza e per lo scambio di informazioni ge-nerali.

I laureati di primo livello della classe in Scienzee Tecniche Psicologiche – prosegue la tabella alle-gata al Decreto Ministeriale - svolgeranno attivitàprofessionali in diversi ambiti, quali quelli psico-sociali, ergonomici, della valutazione psicometrica,della gestione delle risorse umane, della formazio-ne e delle istituzioni educative, dell’assistenza edella promozione della salute, in strutture pubbli-che e private, nelle imprese e nelle organizzazionidel terzo settore.

Ai fini indicati, i curricula dei corsi di laureadella classe:

• comprendono attività finalizzate all’acquisi-zione di fondamenti teorici e di adeguati elementi

2 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

Cambia la formazione universitaria: ulteriore caos o occasione di rinnovamento?

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 3

LA RIFORMA UNIVERSITARIA

operativi: della psicologia generale, sociale e dellosviluppo; delle metodologie di indagine; dei meto-di statistici e delle procedure informatiche per l’e-laborazione dei dati; dei meccanismi psicofisiolo-gici alla base del comporta-mento; delle dinamiche dellerelazioni umane;

• prevedono corsi finaliz-zati a un adeguato inquadra-mento delle discipline psico-logiche e cognitive nel conte-sto delle scienze naturali e diquelle umane;

• prevedono, tra le attivitàformative nei diversi settoridisciplinari, non meno di 20crediti (500 ore nei tre anni)per seminari, attività di labo-ratorio, esperienze applicati-ve, in situazioni reali o simu-late, finalizzate all’acquisizio-ne di competenze nelle meto-diche sperimentali e nell’uti-lizzo di strumenti di indaginein ambito personale e sociale;

• includono lo svolgimen-to di attività con valenza di tirocinio in misura noninferiore a 10 crediti (pari a 250 ore);

• prevedono, in relazione a obiettivi specifici,attività extra-universitarie e soggiorni di studiopresso altre università italiane ed estere, anche nelquadro di accordi internazionali.

Per quanto riguarda i corsi di laurea specialisticain Psicologia, i laureati specialisti devono acquisireun’avanzata preparazione in più ambiti teorici,progettuali e operativi della psicologia, e devonopossedere capacità:

• capacità di assumere la responsabilità negliinterventi centrati sulla persona per la prevenzio-ne, la diagnosi, il sostegno psicologico, la riabilita-zione, tenendo conto della dimensione di genere;

• di progettare ambienti relazionali e di gestireinterazioni congruenti con le esigenze delle perso-ne, dei gruppi, delle organizzazioni e delle comu-nità;

• di valutare la qualità e l’efficacia degli inter-venti;

• di condurre interventi sul campo in piena au-tonomia professionale.

Devono acquisire inoltre i principali strumentiinformatici e della comunicazione telematica negliambiti specifici di competenza; nonché una cono-scenza avanzata, in forma scritta e orale, di almenouna lingua dell’Unione Europea oltre l’italiano,con riferimento anche ai lessici disciplinari.

Sul piano professionale la tabella ministerialeprevede che “i laureati nei corsi di laurea speciali-stica in Psicologia potranno esercitare funzioni dielevata responsabilità nelle organizzazioni e neiservizi diretti alla persona, ai gruppi, alle comu-nità (scuola, sanità, pubblica amministrazione,

aziende). Potranno inoltre svolgere attività libero-professionale in campo clinico, nonché attività diconsulenza presso enti pubblici e privati” (il riferi-mento al campo clinico, a prescindere dalla specia-

lizzazione ex art. 3 legge56/’89, non mancherà di su-scitare ambiguità e conten-ziosi!).Ciascuna laurea specialisticaattivata in una sede universi-taria potrà fare riferimento,nei suoi obiettivi formativicaratterizzanti, a uno o piùambiti di intervento profes-sionale tra quelli che la tabel-la allegata al Decreto elencain dettaglio: psicologia gene-rale e sperimentale; psicolo-gia dinamica; psicologia co-gnitiva applicata; ergonomiacognitiva; psicobiologia, psi-cofisiologia e neuroscienzecognitive; psicologia dellosviluppo; psicologia dell’i-struzione e della formazione;psicologia scolastica; psico-

logia sociale; psicologia del lavoro e delle organiz-zazioni; psicologia economica; psicologia dei pro-cessi di acculturazione; psicologia della comunica-zione; psicologia clinica; psicologia della salute.

Per formare adeguatamente a questa attivitàprofessionale, i curricula formativi prevedono atti-vità volte all’acquisizione di conoscenze teoriche emetodologiche caratterizzanti i diversi settori dellapsicologia; allo sviluppo di competenze operativee applicative generali e specialistiche; allo svilup-po di conoscenze sulle problematiche connesse al-l’attività professionale in ambito psicologico e allasua deontologia.

Per conseguire la laurea specialistica sono pre-visti – includendo i crediti già acquisiti nel trienniodi base, che vengono integralmente convalidati -almeno 30 crediti per seminari, attività di laborato-rio, esperienze applicative in situazioni reali o si-mulate; attività che abbiano valenza di tirocinioper almeno 20 crediti. Come si vede, ampio spazioè dato a quella ‘pratica’ che tanto si lamenta man-care negli attuali corsi di studio, e che va intercon-nessa alla indispensabile formazione teorico-meto-dologica.

Prevedibile – l’Ordine ha già dato indicazioniprecise alla commissione ministeriale che lavorasull’argomento – che l’iscrizione all’Albo, differen-ziata a secondo del grado di laurea di cui si èin possesso, corrisponda ad una differente articola-zione delle aree della professionalità psicologica,che saranno diverse tra il primo e il secondolivello.

Ma, se vogliamo che non si ripeta il gattoparde-sco “tutto cambia perché niente cambi”, alle modi-fiche formali devono corrispondere rinnovamenti

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4 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

IN PRIMO PIANO

sostanziali nelle prospettive formative. Formazio-ne che – come gli stessi testi psicologici suggerisco-no – nelle helping professions deve essere miratanon solo ad un sapere aggiornato, e a un ‘saper fa-re’ al passo con i tempi, ma anche al ‘saper essere’:e questo implica una formazione esperienziale agestire le situazioni complesse e difficili, formazio-ne che l’università deve attrezzarsi per dare in mi-sura e qualità diverse rispetto a quanto è avvenutofinora.

Esiste per questo, come si è visto, un monte oremolto ampio dedicato al tirocinio; che non vuol di-re – come finora spesso è stato - solo ‘veder fare’ equindi imparare dall’esperienza di altri più esper-ti, ma anche sperimentare se stessi nelle situazioniin cui si dovrà poi lavorare. Significa avere oppor-tunità di riflettere sulle percezioni, sulle motiva-zioni, sulle emozioni che entrano in gioco quandosi opera in settori così delicati, discutendone con itutors designati dalla struttura in cui si fa il tiroci-nio, ma anche in una supervisione di gruppo inter-na all’Università, cui i tutors delle strutture devo-no partecipare a pieno titolo (come attualmente av-viene nella nostra Facoltà per il Corso di Laurea diScienze dell’Educazione).

In questo campo la partecipazione attiva del-l’Ordine alla definizione dei percorsi di tirocinio,alla individuazione delle strutture e dei tutors, allaverifica dell’efficacia della formazione ‘sul campo’appare indispensabile, e per quanto riguarda i cor-si di laurea che prevediamo di attivare nella Siciliacentro-orientale essa è già stata programmata econcordata.

Quanto detto con riferimento ai nuovi percorsiformativi non vale solo per la preparazione dellegiovani generazioni di psicologi, ma anche perl’aggiornamento e la riqualificazione dei già iscrittiall’Albo. Cercheremo nell’Università di attivareopportunità di formazione anche in questo senso,attivando lauree specialistiche, master e specializ-zazioni nei settori strategici della professione psi-cologica e riconoscendo come crediti formativi i ti-toli già acquisiti e le esperienze già fatte e docu-mentate.

Tra questi settori strategici andranno certamen-

te inclusi quelli più richiesti dall’attuale mercatodella professione: psicologia scolastica, riabilitati-va, del lavoro e delle organizzazioni, giuridica, dicomunità. Settori in cui ad una nuova professiona-lità deve corrispondere una formazione specialisti-ca ed aggiornata, al passo con gli standard europeie con le richieste del mondo del lavoro.

Se la revisione degli ordinamenti comporteràun ulteriore caos oppure una occasione di realerinnovamento e miglioramento dei processi forma-tivi è una scommessa ancora tutta da giocare. E, al-l’interno di questa, la scommessa sulla formazionedelle nuove generazioni di psicologi è ancora piùdelicata. Accademia e Ordine devono giocarla in-sieme, come in molte regioni d’Italia – e la Sicilia èall’avanguardia in questo - si è già cominciato a fa-re. Solo la sinergia tra la realtà accademica e quellaprofessionale può offrire garanzie di successo inquesta lunga e difficile partita, in cui è in gioco ilfuturo stesso della nostra professione.

* Indirizzo e-mail per la corrispondenza: [email protected]

Il giorno 8 marzo nella sede dell’Or-dine a Palermo si è tenuto un primo in-contro tra il Consiglio dell’Ordine e irappresentanti dell’Università, nellepersone dei professori Sarno, Di Maria,Di Vita, Profita, Ruvolo dell’Universitàdi Palermo; Di Nuovo, Licciardello, Ca-storina e Mendorla dell’Università diCatania, in quanto rappresentanti dellesedi che prevedono di attivare corsi dilaurea di primo e secondo livello (per laSicilia centro-orientale è stata propostaanche la sede di Enna, che ha strutturelogistiche e finanziarie adeguate all’av-vio di corsi nuovi di laurea).

Al termine dell’incontro è stata pro-grammata una commissione pariteticadi lavoro Università-Ordine che saràcomposta dai professori Sarno e Di Vita(Palermo), Di Nuovo e Castorina (Cata-nia), Larcan (Messina) e per l’Ordine iconsiglieri Ciavirella, Cuffaro, Lipani,Notarbartolo, Sperandeo.

La commissione ha il compito dicoordinare la programmazione e la veri-fica dei corsi di laurea in psicologia at-tivati e da attivare nella regione, e deirelativi tirocini.

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LA PROFESSIONE

ANTONIO SPERANDEO- Vice Presidente Ordine Regionale

Analizzare la domanda del cliente-scuolaHo voluto dare un sottotitolo al mio interven-

to, che sintetizzasse nel migliore dei modi il sensodel mio pensiero, frutto di una elaborazione svi-luppata all’interno dell’Ordine, ma anche di veri-fica personale delle esperienze di intervento psico-logico in ambito scolastico.

Infatti l’esperienza ci sta dicendo che i buonirisultati, conseguiti anche attraverso lo svolgimen-to di ottimi progetti, durano appena l’arco di unanno, come una sorta di placebo o di “effetto pig-malione”, probabilmente necessitate dalla presen-za del progetto stesso, senza reali trasformazionied acquisizioni di nuove strategie didattiche daparte della scuola.

Proprio questa settimana l’Osservatorio Pro-vinciale contro la dispersione scolastica di Paler-mo ha pubblicato i dati delle scuole medie cittadi-ne e della provincia che, rispetto allo scorso annoe, in modo più marcato, a due anni fa, registranoun incremento di 7 punti della dispersione, conpunte del 35%. Due anni fa, anno scolastico 1998-1999, 30 scuole medie “a rischio”, vennero impe-gnate in un progetto molto articolato per contenu-ti e strumenti denominato “La scuola orienta lascuola”, Sottoprogramma 14, misura 3, che regi-strò al termine dell’anno una riduzione considere-vole del tasso di dispersione, ovviamente nellescuole interessate dal progetto.

Personalmente ho lavorato, nell’ambito di que-sto progetto, in una scuola a rischio dove insiste-vano gli alunni provenienti sia da quartieri degra-dati della città che da una Istituzione socio-scola-stica per ragazzi di famiglie multiproblematiche.Si è registrata in quell’anno, interessando solo letre seconde classi più esposte, una riduzione delladispersione dal 25,4 al 18,2, con una flessione dioltre sette punti. A due anni di distanza, e senzache quegli alunni frequentino più la scuola, il tas-so si è riportato attorno al 25%.

Cosa vuol dire questo?Null’altro di diverso dal fatto che obiettivi pro-

gettuali chiari e predeterminati, la possibilità dipotere contare su una consulenza, la necessità diverifica e un modesto incentivo, hanno mobilitatomaggiormente gli insegnanti al perseguimento de-gli stessi, ingenerando anche un ottimismo opera-tivo e valutativo.

Vuol dire però anche qualche altra cosa: che lascuola, impegnata (spesso di malavoglia ed a ma-lincuore) in vasti processi di riforma (autonomia,

cicli, individualizzazione, funzioni obiettivo, ver-ticalizzazione) non riesce ad interessare circa unquarto dei suoi utenti, mandando in tilt atteggia-menti, metodologie e strumenti, consolidati o in-novativi che siano.

L’analisi psicologica di quanto sopra illustratoindicherebbe, con intollerabile saccenteria e sem-plificazione, una dinamica di “resistenza al cam-biamento” e, sulla base dell’inefficacia dell’azioneeducativa e formativa, un “burn-out” professiona-le che investirebbe gli operatori della scuola.

Questa immagine è un falso stereotipo, un su-perficiale psicologismo, frutto di pregiudizio, pri-vo di reale conoscenza.

I vissuti del mondo della scuola sono moltopiù complessi ed all’interno della stessa scuolaesistono i fermenti e le energie necessarie, purchèsollecitate ed aiutate, per fare fronte alle esigenzedi cambiamento. Occorre che gli psicologi ne ri-spettino i tempi e le modalità di elaborazione e sipongano in funzione di helper e polo di ascolto,

Lo sviluppo della professione di psicologo in Sicilia:la politica dell’Ordine regionale nell’ambito della psicolo-gia dell’educazione e della formazioneLavorare per progetti in un assetto di Servizio

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6 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

LA PROFESSIONECa-

loe-

con l’atteggiamento delricercatore che non pos-siede ricette miracolisti-che ma rielabora ed adat-ta i propri strumenti sullabase delle nuove cono-scenze che va acquisen-do, anche accettando ilpunto di vista degli altri,almeno come base di par-tenza.

Non si può tuttaviadisconoscere che gli inse-gnanti, affiancati da“esperti” si sentano mag-giormente incoraggiati,confortati ed aiutati nelcomprendere i loro ragaz-zi e nel predisporre asset-ti e strumenti didatticiche ne suscitino maggior-mente l’interesse e, so-prattutto, consentano direalizzare quella “centra-tura sull’alunno”, cioè suisuoi reali bisogni formativi, sulle sue motivazionied il suo personale stile cognitivo, che rappresentala chiave di volta della riforma, ma anche il puntopiù controverso e di più difficile assunzione nellapratica didattica di tutti i giorni.

Non sono pochi i casi in cui i collegi dei docen-ti hanno respinto il POF, Piano dell’Offerta Forma-tiva, proprio perché metteva in crisi un assetto di-sciplinare e metodologico consolidato.

La scuola si trova davvero ad un passaggioepocale e non solo per le riforme e per l’inevitabilecrisi organizzativa che la attraversa, ma anche perla disidentità dei suoi quadri, a causa della richie-sta di competenze sempre più ampie, preminente-mente di natura psicologica, che travalicano la di-dattica pura e semplice.

Ecco perché verso la psicologia e gli psicologigli operatori della scuola manifestano un atteggia-mento ambivalente di amore-odio, richiesta e ri-fiuto, se non sul piano pratico senz’altro su quello

dell’immaginario, con alternivissuti di fascinazione e pa-zientizzazione e con le inevi-tabili diffidenze e chiusure,ma spesso con ampie apertu-re e disponibilità all’innova-zione.Allora ci sono due processitra di loro contraddittori chevanno resi coerenti e comple-mentari: da un lato il bisognodi un intervento psicologicoqualificato, mirato a specificiobiettivi di efficacia, produtti-vità del lavoro didattico e be-nessere di operatori ed utenti,dall’altro un ampio, quantodiscontinuo e poco verificatointervento psicologico, che ri-schia di giocarsi, in questomodo, la propria credibilità.Prima di accettare un incaricooccorre sapere se si è metodo-logicamente attrezzati perleggere la domanda ed il con-

testo e stabilire obiettivi perseguibili, obiettivabilie verificabili, cioè comprensibili dall’utente attra-verso i normali parametri della prassi scolastica: la“concretezza” rappresentata in primo luogo dal-l’interesse e dal profitto.

La politica dell’Ordine nazionale e siciliano Da tutto questo è derivata l’esigenza di supe-

rare gli interventi estemporanei, i progetti “pre-confezionati” e mai sottoposti a verifica di effica-cia, compresa la stessa velleità di “insegnare agliinsegnanti”, senza verificarne la domanda e senzalegarne i contenuti a reali processi di sviluppo del-la professione, ivi compreso il riconoscimento con-trattuale e di carriera, e di impegnarsi alla realiz-zazione del Servizio di Psicologia Scolastica: “Ser-vizio”, che garantisse, con continuità e verificabi-lità, tutte le condizioni di autonomia istituzionalee contrattuale con gli utenti, grazie al convenzio-namento, e che postulasse un intervento attuatoper “progetti elaborati dalle istituzioni scolastiche,quindi “centrato sul cliente-scuola”, con un fortecoinvolgimento delle famiglie.

Il disegno di legge della senatrice Maria Gra-zia Daniele Galdi, che realizzava la sintesi di altrisei disegni di legge, di diversa cultura di base edimpostazione, costituiva uno strumento per l’av-vio della sperimentazione triennale del Servizio diPsicologia Scolastica, affidando alle regioni il com-pito di legiferare autonomamente per la sua istitu-zione a regime.

L’Ordine siciliano ha lavorato fianco a fiancocon l’Ordine nazionale, alcuni Ordini regionali tracui la Liguria, l’Umbria e la Campania, e soprat-tutto ha sviluppato una consistente iniziativa cul-turale e politica, realizzando il Convegno regiona-le “Sistemi Formativi e Servizio di Psicologia Sco-

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PSICOLOGIA SCOLASTICA

lastica, ma anche collaborando con la Commissio-ne Speciale Infanzia del Senato, contattando edimpegnando le parti politiche, con un lavoro di ri-spettoso confronto culturale.

Tutti ricorderanno il confronto diretto tra l’On.Lumia ed il Sen. La Loggia ospitato dal nostroconvegno, il nostro lavoro per smussare in quellasede riserve e perplessità e gli impegni assunti daquesti autorevoli rappresentanti politici ed istitu-zionali.

Ritenevamo di avere determinato le condizioniper un onorevole e giusto compromesso proprioin ragione delle riserve che il centro destra avevaavanzato.

La prima riguardava la preoccupazione che sipotesse trattare di un interven-to richiesto dall’Ordine alloscopo di realizzare un mero re-cupero occupazionale.

Tale rilievo veniva mossosia dal centro destra che da set-tori del centro sinistra, ivi com-presi alcuni funzionari dellaCommissione.

Al di là della considerazio-ne circa la grande rilevanza so-ciale che riveste, da sempre,l’intervento degli psicologi inambito formativo e le non in-differenti risorse finanziare inesso investite, testimoni di unadomanda reale da parte dei si-stemi formativi, è singolare chein un paese come il nostro, do-ve il problema dell’occupazio-ne riveste i caratteri dell’emer-genza, ivi compresa la disoccu-pazione delle professioni intel-lettuali, susciti meraviglia cheun Ordine professionale si ponga nell’ottica dellosviluppo della propria professione, tra l’altro inun ambito di tale pertinenza e specificità, trattan-dosi di aiutare i processi evolutivi dei minori.

Ma proprio questo aspetto suscitava una se-conda riserva, per così dire, di natura più “ideolo-gica”, da parte del centro destra, relativamente al-lo scopo del servizio di “contribuire a sostenere losviluppo della personalità dell’alunno”.

In particolare la destra (vedi intervento dellasenatrice Scopelliti nel corso della seduta del 25Ottobre 2000) riteneva che “l’obiettivo di promuo-vere la formazione della personalità dell’alunnoda parte del servizio di psicologia scolastica possacostituire una dannosa interferenza nei confrontidella specificità propria della personalità di ognibambino”.

Vi era quindi una opposizione radicale non so-lo all’istituzione del Servizio ma alla professionedello psicologo, il cui compito fondamentale èproprio quello di “….promuovere il benessere psi-cologico dell’individuo, del gruppo e della comu-nità. In ogni ambito professionale opera per mi-

gliorare la capacità delle persone di comprenderesé stessi e gli altri e di comportarsi in maniera con-sapevole, congrua ed efficace”(commi 1-2, articolo3 Codice Deontologico), in un quadro di grandespessore etico e di responsabilità: “Nell’eserciziodella professione, lo psicologo rispetta la dignità,il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazioneed all’autonomia di coloro che si avvalgono dellesue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze,astenendosi dall’imporre il suo sistema di valo-ri….” (comma 1, articolo 4).

Anche il “contribuire a sostenere lo sviluppodella personalità dell’alunno”, versione adottatadalla commissione nella stesura definitiva del te-sto, veniva aspramente contestata, come del resto

ribadito dall’intervento del Sen. La Loggia al con-vegno di Palermo. Con la tolleranza che ci con-traddistingue, nonostante l’inaccettabile attacco,abbiamo suggerito alla senatrice Daniele Galdi disoprassedere a questa specificazione, rientrando lastessa comunque nei compiti nella professione.

E infatti l’ultima versione dell’articolo sugliscopi parla di “sostegno allo sviluppo armonicodell’alunno”, alla stregua dell’educazione fisica.

La terza riserva riguardava la possibilità dellascuola di avvalersi o meno del servizio, dimenti-cando che questa opzione era assicurata dal com-ma 2 dell’articolo 2 del d.d.l. che affidava allascuola di predisporre in autonomia i progetti, for-mulando in questo modo la sua domanda di servi-zi. E tuttavia, anche su nostro parere, la senatriceDaniele Galdi modificava ancora questo commacon la dicitura “possono avvalersi”.

Tutto questo non è bastato e gli impegni solen-ni che erano stati assunti sono stati disattesi.

Il disegno di legge sulla sperimentazione delServizio di Psicologia scolastica è rimasto nei cas-setti della Commissione Speciale Infanzia; il previ-

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8 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

LA PROFESSIONE

sto parere della Commissione Bilancio per la co-pertura finanziaria del triennio di sperimentazio-ne non è mai pervenuto, ovviamente la sede deli-berante è rimasta una pia illusione e non essendostata iscritta all’ordine del giorno dell’aula, perespresso diniego della minoranza, la legge dovràessere interamente rifatta, sempre che ce ne sia lavolontà politica, dal Parlamento che andremo adeleggere da qui a qualche giorno.

L’iniziativa dell’Ordine siciliano e del Nazio-nale continuerà anche in rapporto al nuovo qua-dro politico, qualunque sia la sua composizione,sapendo di portare avanti una causa giusta e seria,sia sul piano sociale che su quello professionale,all’altezza dei sistemi in atto negli altri paesi euro-pei.

Quindi l’iniziativa dell’Ordine siciliano è stataal passo con i tempi e con l’azione degli psicologinel resto del paese e così continuerà a fare, standodentro i processi reali, con un ruolo di elaborazio-ne culturale e tecnica e di proposta circa la politicadi sviluppo della professione, il cui compito è affi-dato dalla legge all’Ordine professionale.

I nuovi compiti:gestione del Protocollo d’Intesa erapporti con l’Ente Regione

Il Consiglio Regionale dell’Ordine è chiamatoa svolgere due importanti appuntamenti di gran-de interesse per lo sviluppo della psicologia del-

l’educazione e della formazione. Il primo è rappresentato dai compiti di ge-stione del Protocollo d’intesa firmato il 9Febbraio dall’Ordine Nazionale con ilMinistero della Pubblica Istruzione.Il protocollo, in assenza della legge, rap-presenta un valido strumento di indicazio-ni sull’incontro tra domanda di servizi daparte delle istituzioni scolastiche e offertadi prestazioni professionali psicologiche,promuove sistemi di monitoraggio, anchetelematico, per la verifica della qualità edell’efficacia degli interventi psicologici,predispone criteri, metodi e modalità perla verifica e ne individua gli standard diqualità.Poiché il protocollo affida un ruolo fonda-mentale agli Ordini territoriali, saremochiamati da subito a iniziare un lavoro diricognizione sulle esperienze sviluppatedai professionisti nel territorio siciliano. Sitratta di analizzare, in modo documentale,l’effettivo rapporto tra bisogni, domanda eofferta di servizi psicologici nella scuola,con ampie e formali testimonianze da par-te degli utenti, predisponendo un appositoquestionario; nel contempo conoscere edanalizzare i modelli utilizzati e la loro ri-spondenza alla “capacità di servizio” eraccogliere un repertorio delle esperienzeattuate e dei risultati professionali conse-guiti.E’ finita l’epoca degli psicologi tesi ad in-

segnare agli insegnanti le caratteristiche di una co-municazione efficace o quella di altri che basava-no l’efficacia taumaturgica dell’intervento alla solasupervisione delle dinamiche di gruppo, tra l’altronell’ambito di interventi troppo frammentari e dibreve durata. Senza nulla togliere a tali strumenti,la scuola oggi pone domande più precise e circo-stanziate, come:

• l’innalzamento dei livelli di interesse degliallievi, verificabili attraverso l’incremento dellafrequenza scolastica;

• la definizione di criteri per l’accoglienza el’analisi della nuova domanda formativa, l’orien-tamento ex ante, la definizione di test d’ingressoper l’accertamento dei prerequisiti cognitivi arti-colati nelle diverse tipologie, la consulenza nellaformazione delle classi, verificabili attraverso ilgradimento, il sentimento di appartenenza alprogetto didattico, ed i risultati didattici già albiennio;

• una consulenza specifica per il migliora-mento della metodologia didattica, e del metododi studio individuale degli allievi, coerente lostile cognitivo personale, l’intervento nei distur-bi specifici dell’apprendimento, anch’essi obiet-tivabili e verificabili;

• il coinvolgimento dei genitori nel progettoeducativo, attraverso progetti di formazione de-gli adulti, uso del patrimonio culturale e profes-

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 9

PSICOLOGIA SCOLASTICA

sionale dei genitori, creazione di geni-tori-tutor;

• l’orientamento ex post, per lascelta post diploma, formativo-lavora-tiva o universitaria, ed il follow-up peril feedback circa la spendibilità del ti-tolo.

Da ciò deriva una grande responsa-bilità per gli psicologi siciliani e perl’Ordine regionale nel promuovere qua-lità e verifica della qualità del lavoropsicologico, attraverso forme di accre-ditamento che sono allo studio, nonvessatorie ma tese allo scopo di tutelareil titolo professionale e la credibilità so-ciale della professione, che tuttavia do-vranno prevedere specifiche certifica-zioni, che attestino il rapporto tra tipo-logie di competenze e loro efficacia inrelazione alle tipologie di utenza.

A proposito di competenze ci piacesottolineare che ben due progetti su die-ci di corsi triennali di primo livello (lau-rea c.d.”breve”), redatti dalle Universitàdi Palermo e Catania, riguardino Scien-ze e Tecniche Psicologiche nell’ambitodell’educazione e della formazione, dicui uno, quello proposto dalla Facoltà di Scienzedella Formazione, Corso di Laurea in Scienze del-l’Educazione dell’Università di Catania, prevedefin da ora una sviluppo nel biennio di laurea spe-cialistica.

Allo stesso modo ci sembra encomiabile l’ini-ziativa di quelle agenzie formative che si stannoprodigando per offrire possibilità formative seriein questo ambito.

Non può sfuggire a nessuno il ruolo semprepiù ampio e specifico che nell’ambito dell’accredi-tamento debba svolgere l’Ordine, anche in rappor-to ai programmi ed alle modalità di erogazionedella formazione da parte di tutte le agenzie, pub-bliche e private, per la funzione specifica che gliviene attribuita dalle legge di tutelare sia il valoredel titolo, che il diritto degli utenti a usufruire diservizi qualificati e utili.

Per quanto riguarda i rapporti con l’Ente Re-gione riteniamo di dovere avviare fin dall’insedia-mento del nuovo Parlamento e del nuovo Gover-no della Regione Siciliana il confronto sulla politi-ca di sviluppo della professione che riguarderà lapsicologia ospedaliera, la presenza dello psicologonei servizi degli enti locali, la psicologia del lavo-ro, a partire dai distretti industriali, e la psicologianella scuola e nella formazione.

Pensiamo di avviare un serrato confronto, gra-zie alla ricca elaborazione sviluppata sul piano na-zionale, per la realizzazione in Sicilia, attraverso lalegislazione speciale siciliana in materia di pubbli-ca istruzione, del Servizio di Psicologia Scolastica,attraverso il varo di una legge quadro, che incor-pori la sperimentazione e la prassi del protocollod’intesa, e possa captare e coordinare risorse fi-

nanziarie che a vario titolo convergono sulla scuo-la e sul sistema formativo.

Del resto non possiamo trascurare il fatto checomunque, anche la legge nazionale, affidava alleregioni il compito di istituire il Servizio; occorrerecuperare il tempo perduto e sensibilizzare le for-ze politiche regionali ad avviare il confronto conl’Ordine regionale.

Pensiamo che a tale riguardo occorra sviluppa-re l’iniziativa “insieme alla scuola”, mobilitandoanche i soggetti scolastici con i quali abbiamo rea-lizzato le iniziative più interessanti, innovative edefficaci, e valorizzando il rapporto di collaborazio-ne e di scambio stabilito con la nuova Direzioneregionale della Pubblica Istruzione.

Lo stesso sistema della formazione professio-nale, che in Sicilia riguarda una utenza di oltrequarantamila allievi e cinquemila addetti, impe-gnato in un processo di riforma e di riqualificazio-ne, ponendosi come soggetto per l’orientamentoattraverso appositi sportelli, interessato a perse-guire standard di qualità, sia per l’obbligo di ac-creditamento delle strutture formative che per inuovi criteri di finanziamento europei, può trova-re significativo apporto nella presenza di specificiServizi di Psicologia. Proprio questa settimana ab-biamo iniziati contatti con l’Agenzia Regionaleper l’Impiego per l’adeguamento degli sportellimultifunzionali all’orientamento scolastico.

Ce n’è abbastanza per una nuova ed entusia-smante stagione di impegno che questo Consigliodell’Ordine siciliano intende portare avanti, con lapartecipazione dei colleghi, fino a compimentodel mandato che ci è stato affidato.

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10 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

LA PROFESSIONE

Gruppo di Ricerca ed Intervento coordinato dal Prof. Franco Di Maria (Dipartimento di Psicologia, Università di Palermo)*

Formazione dei docenti: aggiornare l'insegnamento

Ormai da molti anni lo sviluppo professionaledegli insegnanti, il loro aggiornamento e riqualifica-zione, la trasformazione del loro ruolo e della lorofunzione è diventato uno degli obiettivi sociali prio-ritari sul quale si stanno concentrando gli sforzi ditutti i paesi dell’Unione Europea.

In particolare, i networks internazionali, attraver-so la loro attività, sostengono e valorizzano le com-petenze e la professionalità dei docenti in una di-mensione fortemente trasformativa.

Ciò obbliga il mondo della scuola ad interrogarsicirca le profonde modificazioni scientifiche, tecnolo-giche e culturali che segnano l'ingresso del nuovomillennio, ridefinendo il proprio tessuto culturale edepistemologico e aggiornando saperi e metodi d'in-segnamento, al fine di elaborare nuove connessioni,aprirsi all'educazione e alla comunicazione intercul-turale e, soprattutto, alla formazione per il rispettodei diritti umani al fine di costruire una cittadinanzaconsapevole e pienamente democratica.

Flessibilità e precisione: binomio possibile nella formazione?

L'attuale quadro normativo in materia di aggior-namento prevede un sistema rigoroso ma flessibile.Il ministro fissa annualmente criteri e obiettivi del-l'aggiornamento, affida ad IRRSAE, Università eProvveditorati precisi compiti formativi, autorizzaassociazioni professionali e altre agenzie a svolgerepiani di formazione con un coinvolgimento di circa600.000 insegnanti. Ma ogni scuola è libera di piani-ficare i corsi più funzionali alle proprie esigenze eogni docente è libero di scegliere i programmi piùutili al proprio insegnamento. Unico e coerente è ildisegno di ampliamento delle conoscenze, personalee sfaccettato è il bagaglio professionale dei singoliinsegnanti.

Il Ministero della Pubblica Istruzione affida aiprotocolli d’intesa e ai progetti ministeriali lo svilup-po e l’approfondimento di alcune grandi questioni.L’aggiornamento dei docenti riceve forti stimoli dal-l’elaborazione dei singoli programmi.

La nostra proposta in tale ottica prevede la possi-bilità di sviluppare un pensiero divergente, creativo,in grado di innescare un percorso di ri-pensamentoindividuale all’interno di una struttura istituzionalecollettiva quale l’organizzazione scolastica. Ed è,quindi, orientata nel senso di un'acquisizione di unpensiero autonomo, innovativo, creativo, svincolatoda una rigida ottica di programma, verso una fonda-zione individuale del ruolo docente in una scuolarealmente autonoma, flessibile e contestuale.

Di seguito alcune domande utili per una possibi-le ed iniziale riflessione critica al riguardo:

✓ Chi è cos’è e com’è un insegnante veramentecompetente?

✓ Quali sono le sue capacità professionali? ✓ Come gestisce il suo ruolo, la sua funzione, i

suoi rapporti con studenti, gruppo-classe, colleghi,famiglie, organizzazione-scuola?

✓ Cos’è una scuola che funziona, che raggiunge isuoi obiettivi?

✓ La formazione mira a creare membri di una“società competente” o solo persone istruite? Citta-dini o uomini di successo?

✓ Quali sono le linee e gli stili manageriali chepermettono ad una scuola di essere un centro di for-mazione alla “cittadinità”, e al sentimento di cittadi-nanza (polietis)?

In termini molto trasparenti, dobbiamo affermareche un insegnante che non è competente sul pianodelle relazioni e del lavoro di gruppo non è adattoalla scuola “del futuro”.

Sottolineiamo le dimensioni più squisitamentepersonali, interpersonali, gruppali, delle vicende,dei fatti, del lavoro che quotidianamente va fatto perprovare a realizzare una scuola che sia capace di‘formare’; sulla fatica che tutto questo comporta eche nessuna competenza solamente tecnica è in gra-do di supportare, quanto invece lo è una formazionecapace di aiutare a rivedere criticamente il propriolavoro e le implicazioni sociopsicologiche che lo at-traversano.

Scuola tradizionale e scuola dell’autonomia Con l'autonomia la scuola ha più strumenti per

utilizzare le risorse del territorio: le altre scuole, glienti e organismi istituzionali, tutti gli spazi di pro-duzione culturale e lo stesso mondo del lavoro.“Strumenti di bilancio più agili, un uso più flessibiledel budget, eventuali scambi di docenti dotati dellostesso stato giuridico fanno sì che la scuola dell'auto-nomia non abbia né la tentazione né la possibilità ditrasformarsi in un'isola autosufficiente. Essa ha piut-tosto la fisionomia e la collocazione di un'isola in unarcipelago nel quale il mare costituisce un mezzo dicollegamento e quindi una fonte di arricchimento.

I contatti tra scuole e amministrazione centralesono determinati dalle funzioni svolte e non più daivecchi livelli gerarchici.”

La scuola può e deve utilizzare la nuova culturadell’autonomia quale strumento per inserirsi all’in-terno del territorio promuovendone risorse e possi-bilità. Se la scuola tradizionale, la scuola del pro-gramma tracciava un binario entro il quale muoversiper così dire “senza rischi”, essa rendeva tuttaviaproblematico lo sviluppo di spazi individuali dicreatività e progettazione. La scuola dell’autonomia,al contrario, intende andare proprio in tale direzio-ne, evidenziando, esaltandoli, gli aspetti relazionalied interpersonali del docente piuttosto che quellistrettamente inerenti le sue competenze specialisti-che e tecniche.

Psicologia e scuola: rapporto da pensare e ri-pensare

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 11

PSICOLOGIA SCOLASTICA

Da un lato, quindi, la scuola dei programmi, conle sue caratteristiche di rigidità ed inflessibilità infunzione dell’omogeneità e dell’omologazione; dal-l’altro la scuola della programmazione, flessibile, ca-lata entro la realtà sociale in cui insiste.

Per gli insegnanti, ciò significa in particolar mo-do valorizzare la loro funzione di attori competentinel corso dell’intera progettazione. Il POF (Pianodell’Offerta Formativa), espressione di tale attivitàdi progettazione, fa sì che la didattica risulti adegua-ta ai bisogni e le necessità individuali e del gruppoclasse, senza ignorare il contesto socio-culturale en-tro il quale la comunità scolastica si trova inserita;ciò avviene lungo un’azione di verifica e monitorag-gio continui dei risultati attesi.

Tali nuovi aspetti della funzione docente, ovvia-mente, non rimandano a capacità possedute chepossono essere date per scontate, non sono un “giàdato”; essi possono esprimersi e svilupparsi solograzie ad un’adeguata formazione che non sia episo-dica, che includa aspetti anche di consulenza al do-cente (supervisione), che valorizzi le esperienze per-sonali e che consenta di elaborarle.

Nuove frontiere per la scuola dell’autonomia: educazione interculturale ed educazione ai diritti umani

L’Educazione ai Diritti Umani include due aspet-ti tra di essi complementari: l’Educazione ai diritti(la consapevolezza dei diritti, intesi come principiuniversali cui conformarsi) e l’Istruzione dei diritti(conoscenza dei diritti cui si è soggetto).

In tale ambito, uno dei nodi problematici che lacomunità si troverà ad affrontare nei prossimi anni,sarà relativo alla gestione dei rapporti tra etnie diffe-

renti. Se, come si prevede, ci si avvia sempre più ver-so società multietnica, la difficoltà sarà diffondereuna cultura della convivenza, volta alla pluricittadi-nanza, all’accettazione dell’Altro, allo scambio ed al-la dialogicità. L’inserimento di altre etnie spesso èstato accompagnato da una serie di fenomeni chevanno dalla superficiale tolleranza a veri e propriscontri e conflitti. L’alterità e la diversità, ci sentiamodi esprimere quest’opzione ideologica, costituisconouna ricchezza, una risorsa che va condivisa.

La funzione docente, in questo stato di cose, nonpuò essere rinchiusa all’interno delle attività didatti-che specialistiche; l’insegnante, proprio in quantooperatore attivo all’interno della propria comunità,acquista così una dimensione eminentemente opera-tiva. La convivenza, da questo punto di vista, siesprime come recupero e sviluppo di una forma dicittadinanza che renda pensabili le differenze all’in-terno di un senso di comunanza, espressione di unbenessere derivante dalla sensazione di comprende-re ed essere compresi al di là delle proprie categoriedi appartenenza, linguistiche, sociali od economiche(Koinonia).

Per educazione interculturale si intende tantol’insegnamento di lingue e culture plurime in otticadi superamento delle barriere e dei vincoli struttura-li alla comunicazione ed alla pace, quanto l’educa-zione, la formazione all’interdipendenza dinamicaintersoggettuale, svincolata da stereotipi e pregiudi-zi di qualsiasi genere, di razza, di lingua, di sesso, diclasse sociale o economica etc…

L’educazione interculturale mira alla formazionedi un dialogo koinemico, basato su assunti condivisie condivisibili, calibrato sulle singole individualitàin relazione, per la costruzione di una polis sociale,dove i cittadini siano attori principali e protagonistidella reciproca integrazione, formazione, attività, ri-levanza pubblica e amministrazione civica.

Per questi ultimi due obbiettivi ci proponiamo diattivare un percorso formativo che valorizzi ed esaltile differenze, innescando il passaggio, la trasforma-zione dei vincoli strutturali, in risorse ineguagliabilied inestinguibili di cambiamento e promozione so-ciale ed individuale.

Riteniamo che la scuola dell’autonomia possaconfigurarsi quale motore di tale percorso di cam-biamento dinamico, attraverso il ripensamento,già in atto, di se stessa, ed attraverso il ripensamentodei suoi motori interni (insegnanti, personale tecnicoamministrativo, manager, dirigenti scolastici,alunni).

* Il gruppo di ricerca ed intervento è costituito daidott.: G. Mannino, G. Falgares, G. Di Stefano,G. Venza. Posta elettronica: [email protected].: 0338.4951790 (Prof. F. Di Maria)Tel/Fax: 091-583111 (Dott. Giuseppe Mannino)Posta ordinaria: Dipartimento di Psicologia, ViaDivisi 81, 90133 Palermo (Alla cortese attenzionedel Prof. Franco Di Maria)

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12 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

LA PROFESSIONE

Servizio di Psicologia dell’Azienda “Ospedali Vittorio Emanuele– Ferrarotto - S. Bambino” di CataniaResponsabile: dott. G. Silvana Verdura

In data 30. 04.1999 viene deliberato il Servizio diPsicologia dell’Azienda “Ospedali Vittorio Emanuele– Ferrarotto - S. Bambino” di Catania. Ad oggi risul-ta quasi unico in Sicilia e, per questo, assume unavalenza altamente significativa come promotore emotore di una formalizzazione dell’autonomia psi-cologica all’interno delle strutture ospedaliere, che ,nate come “luoghi medici“, ancora stentano ad ade-guarsi ad un’ottica di condivisione della gestionedell’assistenza sanitaria, in termini di approccio al-la salute sia che questa riguardi il paziente attenzio-nato in una complessiva visione olistica, sia che ri-guardi l’operatore sanitario e l’organizzazione incui è inserito.

Il percorso storico con cui si arriva alla defini-zione di Servizio riguarda gli ultimi 21 anni ed hainizio dalla generale sollecitazione che la Legge194/78 promuove sulla dimensione psicologica del-la maternità responsabile e, conseguentemente, sul-la opportunità che di questa se ne occupassero degliPsicologi.

L’Ospedale S. Bambino ed il Vittorio Emanueleassumeranno il primo, per concorso, tre psicologi, ilsecondo per incarico, altre tre unità. Presso il presi-dio S. Bambino, gli Psicologi, posti alle dirette di-pendenze della Direzione Sanitaria, operano nei re-parti in collaborazione con il personale sanitario(sembra superfluo ricordare, in questa sede, quantosofferto sia stato negli anni il termine “collaborazio-ne”!), ma possono strutturare ambiti d’interventocompletamente avulsi dalla specifica attività delleDivisioni, come la psicoterapia.

Nel 1996, il passaggio alla aziendalizzazioneconsente di compattare quattro presidi, oltre che ilpersonale Psicologo per cui l’unità del VittorioEmanuele (gli altri due colleghi preferiscono andaread occupare ruoli di ben altra responsabilità) si in-serisce nella organizzazione del S. Bambino. La pri-ma “ricaduta” dell’aziendalizzazione è la promo-zione della evoluzione dell’intervento psicologicoospedaliero che dalla esclusiva cripta della gineco-logia ed ostetricia passa a dover fornire accessibilitàassistenziale a tutte le unità operative dell’Azienda.Nel 1997, lo Psicologo Coadiutore, che fino ad allo-ra ha svolto funzioni di responsabile, chiede formal-mente la realizzazione della delibera che accreditifinalmente l’autonomia del Servizio di Psicologia.

Si dovrà arrivare al 1999 perché questa venga ap-provata, prevedendo, contestualmente, l’individua-zione del Responsabile di Servizio. Il provvedimen-to deliberativo consente l’apertura a processi di pro-grammazione d’indirizzo professionale ed econo-mica istituzionalizzati, nello specifico alla negozia-zione di budget, il cui referente diretto è la Direzio-ne Generale.

Parallelamente, il lavoro sindacale svolto in sededi contrattazione decentrata all’interno del compar-to aziendale, supporta proficuamente la accettazio-ne della “grigliatura” relativa agli incarichi profes-sionali del personale psicologo proposta e che vedei Dirigenti Psicologi inquadrati in fasce funzionalinon solo adeguate alla realtà lavorativa, ma chesoddisfano anche criteri di omologazione ad altreprofessionalità storicamente più presenti, e quindi,fino ad allora, meglio definite nella struttura ospe-daliera.

Nulla togliendo ad una obiettiva attestazione diapertura alla nuova cultura sanitaria che l’Ammini-strazione della nostra Azienda ha mostrato di con-dividere e che assume maggiore significato in unpanorama regionale che, invece, continua a disat-tendere non solo il diritto d’autonomia della Psico-logia Ospedaliera, ma, attraverso questo, il dirittoalla assistenza psicologica del ricoverato, il meritoprimo che i quattro Dirigenti Psicologi attualmentein carico al Servizio si riconoscono è stato il saperuscire da un atteggiamento individualistico a cuicondizioni storiche avevano abituato, per aderire adun comune progetto di Servizio, certi che lotte inte-stine per il riconoscimento personale avrebberoavuto esiti disastrosi alterando o, addirittura, impe-dendo il processo di crescita della nostra organizza-zione.

Questo per quanto attiene all’iter burocraticoche, comunque, costituisce solo la parte formale diun processo evolutivo che riguarda anche cambia-menti d’indirizzo professionale radicali, frutto discelte che ci auguriamo risultino soddisfacenti sia alivello di strategia aziendale, che nel merito delle at-tività verso le quali il Servizio ha concentrato la suaattenzione.

ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITA’L’organizzazione dell’attività lavorativa del Ser-

vizio è attualmente suddivisa in tre AREE specifi-che: Area della prevenzione – Area della clinica –Area della formazione, didattica e ricerca.

Tale suddivisione si sviluppa dalla provenienzadella domanda psicologica (analisi dei bisogni) edalla capacità di produrre risposte soddisfacenti, te-nendo presenti le risorse spendibili (umane, profes-sionali ed economiche). Riveste particolare impor-tanza l’aspetto dei carichi di lavoro rapportati alladomanda: è chiaro che quattro Dirigenti Psicologinon possono soddisfare tutte le domande che arri-vano da un Azienda Ospedaliera tanto articolata co-me la nostra, ed è consequenziale che devono essereoperate delle scelte.

Sembra utile ricordare che, alle attività già strut-turate nel passato, Training Prenatale e l’AttivitàClinica Ambulatoriale, si è deciso di dare conti-nuità.

Nella prima, contemplata nella Area della Pre-venzione, la funzione del Servizio di Psicologia è

Storia di un servizio di psicologia ospedaliera

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 13

PSICOLOGIA OSPEDALIERA

quella di Coordinamento del-l’Equipe composta da Gineco-logi, Pediatri, Anestesisti eOstetriche che oltre a condurregruppi di futuri genitori sulletematiche della genitorialitàresponsabile e della natalitàcondivisibile e partecipata intermini di obiettivi di qualità,è misurabile in termini diquantità per numero di accessinella misura di circa 160 cop-pie per anno. In questa specifi-ca attività è allo studio un cor-so di aggiornamento per glioperatori della sala parto nel-l’ottica dell’innalzamento del-la qualità dell’assistenza sani-taria.

L’attività clinica ambulato-riale, che prevede, per il futu-ro, un rapporto con l’utenzaproveniente dall’esterno sem-pre più ridotto, nel rispetto della scelta di operare inmodo integrato alla soddisfazione dei bisogni pro-venienti dall’interno dei presidi ospedalieri, con l’e-rogazione di prestazioni di consulenza psicodia-gnostica, di psicoterapia individuale, di coppia e fa-miliare sia in setting individuali che di gruppo. Inquesta specifica attività convergono molte delle ini-ziative contenute nei protocolli d’intesa con leUU.OO. mediche.

Accanto a queste attività storico/istituzionali,compaiono le attività emergenti per le quali è statoindispensabile il processo d’analisi da cui sono sca-turiti i criteri di fondo delle scelte: evitare la parcel-lizzazione della nostra presenza in ospedale a favo-re della ricerca di un linguaggio comune capace diintegrare le risorse professionali per una diffusionedella cultura psicologica, individuando attività concaratteristiche di progettualità a medio e a lungotermine, utilizzando strumenti e metodi omogeneitra loro.

Le scelte hanno così una ricaduta diretta sia inrapporto alle 3 aree che al metodo di lavoro, cioè so-no diverse (per contenuti) e simili (nel processo) al-lo stesso tempo.

Viene avviato, dapprima ,un processo di studiodella domanda specifica di una Unità Operativamedica, per poi fornire al committente una rispostadi tipo progettuale che, se condivisa, esita in unprotocollo d’intesa che contiene gli obiettivi, il me-todo e i tempi dell'intervento psicologico, chiaman-do in causa un processo partecipativo multidiscipli-nare già effettuato a monte.

I protocolli d’intesa così ottenuti costituisconoparte del piano di programmazione del Servizio cheil Responsabile sottopone al Direttore Generale e alDirettore Sanitario nella contrattazione di Budget,costituendo la struttura portante del lavoro del Ser-vizio.

L’adesione ai processi formali del sistema azien-

dale è di fondamentale importanza per la definizio-ne dell’autonomia professionale ma è altresì impor-tante avere realizzato una impostazione lavorativache si basa sui valori e sui principi della Psicologiain quanto capace, a nostro parere, di perseguireobiettivi come:

- integrare, tra i fattori di rischio delle malattieorganiche, anche le variabili di personalità, gli stilidi vita, i modelli comportamentali e le relazioni in-terpersonali che rappresentano i requisiti fonda-mentali per qualificare il malato come una personache soffre e non come oggetto depositario di unamalattia;

- recuperare lo stile di un’arte sanitaria che ponel’accento più sulla persona che sulla malattia comeentità nosografica a sé stante;

- riumanizzazione del rapporto medico - pazien-te a fronte di un processo tecnologico sempre piùsofisticato che rischia di appiattire l’Uomo e la sof-ferenza umana nella sua globalità di esperienze edemozioni;

- intervenire sul sistema organizzativo sanitarioaziendale attraverso un management delle risorseumane e professionali a tutela dell’operatore sanita-rio e della organizzazione stessa;

- agire all’interno della formazione professionaleper operatori sanitari come per la formazione del-l’Infermiere Professionale triagista di Pronto Soc-corso, progetto a carattere regionale a cui il Serviziodi Psicologia presta le proprie competenze sulla co-municazione efficiente ed efficace.

Attraverso il quadro sinottico presentato di se-guito, si è inteso rappresentare sinteticamente l’or-ganigramma generale delle attività, comprendentianche i protocolli d’intesa stilati con le UU.OO. sa-nitarie, negoziate con il Direttore Generale dellaAzienda in sede di budget 2001. Questo modello ri-sulta essere il prodotto finale del lavoro svolto inquesti anni, ma non vuole essere di riferimento peraltre realtà.

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14 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

LA PROFESSIONE

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 15

PSICOLOGIA OSPEDALIERA

CONCLUSIONILa Psicologia Ospedaliera, per tanti di noi è stato

uno degli spazi professionali più importanti nellanostra storia.

Gli svariati cambiamenti della sanità pubblica,hanno contribuito a marcare la nostra professioneconsentendo a tutt’oggi un’operatività incisiva nel-l’ambito sanitario. Ciò nonostante va rilevato, forsecon ritardo, che, almeno in Sicilia sono pochissimi espesso isolati gli Psicologi operanti negli Ospedaliautonomi, appena 19 Dirigenti, (sono 9 le Aziendesanitarie speciali in Sicilia), che finalmente avverto-no la considerazione che meritano dall’Ordine, cheultimamente ha promosso una serie di incontri sul-la Psicologia Ospedaliera, decidendo di costituireun gruppo di lavoro specifico che offrirà il propriocontributo, ad un momento di grande confronto inautunno. Diversi sono i motivi che giustificano lapromozione della Psicologia Ospedaliera, che se sa-prà trasmettere in modo chiaro i motivi della neces-sità della propria presenza, di fronte ai nuovi con-cetti di salute e di malattia, non potrà che avere svi-luppi significativi sia in termini occupazionali chescientifici. In particolare, abbiamo rilevato l’impor-tanza del raggiungimento di una identità di struttu-ra che consenta l’agire dell’autonomia, senza laquale il nostro intervento rischierebbe di risultaresottostimato. Ci domandiamo se l’attività psicologi-ca svolta all’interno di una singola divisione, perquanto inappuntabile professionalmente, possa ga-rantire la sopravvivenza stessa del collega ai presu-mibili “tagli” sulla sanità, e costituire, allo stessotempo, strumento di promozione della nostra pro-fessionalità anche in termini occupazionali. Giacchél’autonomia, nelle regole aziendali, rientra nella di-mensione della concertazione con gli altri attori del-la sanità, ci sembra opportuno operare per il rag-giungimento di questo livello che noi riteniamo es-sere un obiettivo primario. Laddove, come nella no-stra esperienza, questo sia stato realizzato, è possi-bile passare all’individuazione e all’attuazione dipiani di lavoro che implementino la professionalitàpsicologica nell’assistenza sanitaria e che costitui-scono la base per vincere le scommesse future: larealizzazione di protocolli pluridisciplinari per lagestione delle liste d’attesa in trapiantologia, lastandardizzazione di metodologie diagnostico-tera-peutiche per tipologie di patologie (come accade adiversi colleghi europei), l’intervento sui sistemi or-ganizzativi per l’ottimizzazione delle risorse lavora-tive e per il miglioramento della qualità di relazionecon il degente, la definizione di nuclei di ricercaspecificamente psicologici. Siamo consapevoli delledifficoltà che incontra lo Psicologo nel fornire datioggettivamente misurabili della sua attività, maquesta è la realtà attuale, che soprattutto in ambitoospedaliero ci viene richiesta. Il nostro modellod’intervento ci sembra fortemente caratterizzato dauno spirito propositivo che lungi dall’essere perfet-to riassume un’analisi del reale lontano da vecchiestrategie di chiusura che risulterebbero fatalmenteperdenti.

Riteniamo che l’iniziativa dell’Ordine possa con-tribuire sia per il fronte interno, agevolando il con-fronto e lo scambio tra i pochi colleghi che operanoall’interno delle aziende Ospedaliere Autonome, siaper il fronte esterno, istituzionale, perché agli ap-puntamenti di vertice, nel momento di pianifica-zione delle risorse per la Sanità Regionale , si perorila causa della salute, anche con piattaforme pro-grammatiche in cui lo Psicologo Ospedaliero siaprotagonista.

Speriamo di vincere…!

LA S.I.P.O. (SOCIETA' ITALIANADI PSICONCOLOGIA) ISTITUISCE UNA PROPRIA SEZIONE SICILIANA

Lucia Toscano - Dirigente Psicologo Psicoterapeuta Direzione Sanitaria P.O. San Luigi di Catania. Consigliere SIPO

Ogni anno, in Italia, oltre 250.000 persone vivonola terribile esperienza di sentirsi diagnosticare unamalattia tumorale. Assume, quindi, particolare rilie-vo sociale la necessità di fornire a questo tipo di ma-lati un'assistenza frutto di un'accurata ricerca scien-tifica e del confronto tra tutte le figure professionaliche operano nel settore.

Tutti, oggi, sanno che l'assistenza e la cura dellepatologie tumorali non si basano esclusivamentesugli aspetti clinici della malattia, ma comprendonoanche le problematiche strettamente o intimamentepersonali del paziente.

In tale ottica, medici e operatori sanitari si con-tendono il privilegio di essere stati pionieri di que-sta nuova cultura, sempre più raccomandata allenuove leve quale importante fattore di una correttadeontologia professionale.

Occorre precisare tuttavia che, a fronte di un ob-bligo morale di fornire un supporto psicologico almalato oncologico, esiste un obbligo professionale,a carico di psicologi specificatamente formati, di or-ganizzare e coordinare questo tipo d'intervento te-rapeutico, per prevenire errori dovuti ad una scarsao approssimativa conoscenza delle problematicherelative alla psiche umana, in una fase ancor più de-licata, in dipendenza della tipologia della malattia.

In quest'ambito, la psiconcologia è una discipli-na specifica di collegamento tra l'area oncologica equella psicologica nell'approccio con il paziente conil cancro, la sua famiglia e l'équipe che si occupa dilui.

Negli Stati Uniti, già alla fine degli anni '20, ven-gono svolti corsi di formazione in psiconcologia, in-tesa quale disciplina specialistica, ma occorre atten-dere gli anni '70 per trovare in Italia i primi pro-grammi della disciplina medesima, ora presenti indiversi Centri e Servizi di psiconcologia ospedalierie universitari.

Sul piano scientifico la materia trova la sua sinte-si a livello nazionale nella S.I.P.O. (Società Italianadi Psiconcologia), costituita a Milano nel 1985, che

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16 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

LA PROFESSIONE

svolge la propria azione attraverso un ConsiglioNazionale (Presidente è la dott.ssa Gabriella Moras-so dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancrodi Genova) e si articola in sezioni regionali che per-seguono gli stessi obiettivi.

La S.I.P.O., tra i suoi fini, si propone di "promuo-vere la conoscenza, il progresso e la diffusione dellapsiconcologia in campo clinico, formativo, sociale edi ricerca" e di "contribuire alla formazione del per-sonale e a promuovere lo sviluppo e la diffusione diattività per l'assistenza ai pazienti affetti da neopla-sie, al fine di favorirne l'adattamento e il recuperodella qualità di vita".

Ha già predisposto un documento contenenteStandard, opzioni e raccomandazioni per una buo-na pratica in psiconcologia, che è il risultato di unpercorso avviato all'interno dell'associazione, ma ènel contempo il punto di partenza per una ridiscus-sione collegiale con altre società scientifiche coin-volte nella cura dei pazienti affetti da tumore e deiloro familiari.

Pubblica, da tre anni, (Il Pensiero Scientifico Edi-tore) il Giornale Italiano di Psiconcologia, periodicosemestrale.

In occasione del prossimo 1° Convegno regiona-le di psiconcologia, la S.I.P.O. istituisce la propriaSezione Siciliana.

REGIONE SICILIANAAZIENDA OSPEDALIERA DI RILIEVO NAZIONALE

E DI ALTA SPECIALIZZAZIONE OSPEDALI “GARIBALDI - SAN LUIGI SANTI CURRÒ

ASCOLI TOMASELLO” CATANIA

SOCIETÀ ITALIANA DI PSICONCOLOGIA

1° CONVEGNO REGIONALE

DI PSICONCOLOGIA

L’integrazione multidisciplinarenell’assistenza

al malato oncologico

Con il patrocinio di:Assessorato Regionale alla SanitàProvincia Regionale di CataniaComune di CataniaOrdine degli Psicologi della Regione SiciliaOrdine dei Medici Chirurghi della Provincia di Catania

Settembre 2001

Il programma definitivo verrà comunicato successivamente

La professione di psicologo e l’emergenza sismica

BARBARA NOTARBARTOLO- Consigliere, delegato presso il Comitato Provinciale degli Ordini Professionali di Catania

Nonostante la terra di Sicilia sia considerata trale zone ad elevata sismicità, poco si è fatto nelcampo della prevenzione dell’emergenza, in parti-colare per quanto riguarda il consolidamento deifabbricati, le reti infrastrutturali del tessuto urbanoe la cultura della popolazione.

E’ questo l’interessante tema a cui il Comitatoche riunisce tutti gli Ordini Professionali della Pro-vincia di Catania, ha dedicato una giornata di stu-dio in sinergia con la Facoltà di Ingegneria dell’U-niversità di Catania.

Il Convegno si è svolto il 16 marzo scorso pres-so l’Aula Magna della suddetta Facoltà con il titolo“Verso una città sicura: strumenti tecnici e norma-tivi per la riduzione dei rischi in un’area ad elevatasismicità “.

Il nostro Ordine vi ha partecipato tramite lascrivente che svolge le funzioni di delegato pressoil Comitato Provinciale degli Ordini Professionali.

Nonostante la ristrettezza dei tempi per la dif-fusione dell’iniziativa, vi è stata una larga parteci-pazione di pubblico, prevalentemente compostoda ingegneri, architetti, geologi, speleologi, ecc.

Sono intervenuti il Rettore, molti uomini politi-ci che hanno manifestato interesse al tema dell’in-contro per le iniziative da intraprendere, ed il rap-presentante nazionale del Gruppo Nazionale Dife-sa dai Terremoti, con cui sono stati presi contattiper un collegamento stabile con il nostro OrdineProfessionale, anche a livello nazionale.

Il nostro intervento è stato volto a mettere in ri-lievo come lo specifico professionale dello psicolo-go può fornire un contributo rilevante nell’affron-tare eventi di così forte rilevanza emotiva per lacollettività umana come gli eventi calamitosi.

E’ già noto come tanti psicologi abbiano dedi-cato la propria professionalità a favore di popola-zioni colpite da eventi sismici, ad es. nel recenteterremoto in Umbria, ovvero da eventi bellici, ades. durante la guerra in Iugoslavia, e come tali in-terventi siano fondamentali per consentire ai grup-pi sociali e, soprattutto, ai bambini, una rielabora-zione dell’evento traumatico al fine di facilitare unadattamento a nuove condizioni di vita spessoprecarie.

Nel contesto della giornata di studio dedicataagli interventi da realizzare in fase preventiva, din-nanzi ad un pubblico composto prevalentementeda tecnici del sistema urbano, è stato sottolineatocome la città, oltre ad essere un insieme di edifici,fabbriche, strade,ecc., è soprattutto un insieme dipersone che pensano ed agiscono.

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 17

LA PROFESSIONE

In particolare ci si è soffermati sul mettere inevidenza come reagisce l’uomo dinnanzi ad un pe-ricolo e come il comportamento collettivo si diffe-renzi notevolmente da quello individuale, secondoquanto gli studi e le ricerche in campo psicologicohanno evidenziato già dai primi del ‘900.

Pertanto, per un’efficace campagna di preven-zione dei rischi sismici, oltre a consolidare gli edi-fici ed individuare le vie di fuga, occorre formarele persone affinché dinnanzi ad un’emergenza edalla emotività a questa connessa, mettano in attodei comportamenti che riducano i rischi.

Ciò potrebbe essere realizzato attraverso la pia-nificazione di processi formativi da attuare attra-verso la metodologia dei gruppi allo scopo distimolare la consapevolezza del problema e,quindi, favorire l’apprendimento di codici di com-portamento a livello individuale, familiare e collet-tivo.

Secondo il vertice di osservazione dello psico-logo, quindi, occorre pensare ad un progetto com-plessivo che coinvolga sia le istituzioni che i citta-dini affinché la popolazione, in caso di pericolo si-smico, sappia cooperare e non solo agire emotiva-mente, si trasformi, cioè, da massa in gruppi orga-nizzati.

All’interno di tale progetto lo psicologo potreb-be fornire il suo contributo professonale nel:

• progettare e rendere efficaci i processi comu-nicativi verso e tra la popolazione;

• pianificare ed addestrare gruppi di supportoe di intervento;

• favorire l’apprendimento di codici comportamentali adeguati.

In conclusione è stato sottolineato che, dal pun-to di vista dello psicologo, la progettazione di in-terventi finalizzati ad una prevenzione sui rischisismici deve tenere conto dei bisogni fondamentalidell’essere umano che sono alla base delle princi-pali spinte motivazionali.

Poiché uno dei bisogni fondamentali è la ricer-ca della sicurezza sia fisica che emotiva, sarà attra-verso la possibilità di dare una risposta a questadomanda e, quindi, attraverso la creazione di unclima di fiducia, che si potrebbe basare un progettodi aggregazione degli individui per una campagnadi prevenzione sismica.

Lo scopo ultimo verso cui tendere sarà quellodi favorire la creazione di una cultura nella popo-lazione tale per cui l’evento sismico possa esserepensato, cioè tollerato mentalmente come una ca-lamità che può essere affrontata con interventiadeguati e non generare soltanto angoscia e sensodi impotenza.

Il riscontro ottenuto è stato positivo ed è statorichiesto al nostro Ordine Professionale di mante-nere un rapporto di collaborazione con il rappre-sentante locale del Gruppo Nazionale Difesa daiTerremoti.

Si terrà a Siracusa il 29 Giugno la sedutaufficiale del Consiglio Nazionale dell’Ordinedegli Psicologi.

E’ sicuramente un avvenimento impor-tante per la nostra regione, che ospiterà perla prima volta un incontro di questo livello.

Saranno presenti il presidente dott. P. Sar-di (Campania), il vice presidente dott.C. Tonzar (Friuli), il segretario dott. P. Palma(Puglia), il tesoriere dott. U. Romualdi (To-scana), i consiglieri dott.ssa S. Zanoni (Ao-sta), dott.ssa L. Recrosio (Piemonte), dott. R.Bergonzi (Lombardia), dott. T. Zorzi (Vene-to), dott. M. Doffer (Bolzano), dott.ssaL. Gatti (Trento), dott. A. Verde (Liguria),dott. F. Frati (Emilia-Romagna), dott.ssaI. Tomay (Umbria), dott. M. Micozzi (Mar-che), dott. M. della Rocca (Lazio), dott.ssaR. La Porta (Molise), dott. G. Contempo(Abbruzzo), dott. T. Viglione (Basilicata),dott. F. Tristaino (Calabria), dott. T. Garau(Sardegna), dott. F. Giardina (Sicilia).

CONISCUOLA REGIONALE DI SPORT DELLA SICILIA

CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE DEGLI PSICOLOGI

UNIVERSITÀ DI PALERMODIPARTIMENTO DI PSICOLOGIA

PROVINCIA REGIONALE DI SIRACUSAORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA REGIONE SICILIANA

con l’alto patrocinio della Presidenza della Repubblica

CONVEGNO NAZIONALE

MOVIMENTI DEL CORPO

LA PSICOLOGIA DELLO SPORT TRA RICERCA E APPLICAZIONE

SIRACUSAGRAND HOTEL VILLA POLITI

28 - 29 - 30 GIUGNO 2001

COMUNE DI SIRACUSA - APT SIRACUSABanca Agricola Popolare di Ragusa

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18 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

INIZIATIVE PATROCINATE

MARCO GUCCIONE - Psicologo

Quando la fama di uno studioso è così grandeche egli è noto non solo agli addetti ai lavori maanche ad un pubblico con interessi lontani daisuoi, all’avvicinarsi della possibilità di incontrar-lo, l’idea che ci si può fare è di essere in presenzadi un mito, una persona che deve avere certa-mente qualcosa di speciale.

Infatti, quest’attesa emozionante, per chi sa-peva già del seminario fissato per la fine di Gen-naio (seminario dal titolo “Lo sviluppo come me-tafora della relazione” organizzato dall’Istitutodi Gestalt - Human Comunication Center), avevacreato mille fantasie ed un alone magico diaspettative sulla figura del professor DanielStern e sui contenuti che avrebbe esposto.

Sicuramente ha avuto come effetto qualcosadi magico, riuscendo a riunire allo stesso tavolodelle personalità di grande risalto nel panoramasiciliano: chi avrebbe mai immaginato LucioSarno e Giovanni Salonia concordare sulla neces-sità di dialogo tra le scuole di pensiero psicotera-pico? Forse solo gli studenti che aspettano divedere crollare gli ultimi “muri di Berlino”, pre-senti negli orientamenti clinici localmentepiù diffusi.

Un altro effetto straordinario è stato il richia-mo che ha avuto la prima giornata di studi: l’af-fluenza di richieste di partecipazione è stata taleda imporre, agli organizzatori del seminario,una variazione tanto necessaria quanto repentinadella sede in cui si sarebbe dovuto svolgerel’incontro, dall’Ordine dei Medici all’Hotel Ad-daura.

Stern, per nulla intimorito da quella notevolemassa di persone, ascoltati con attenzione i salutida parte delle personalità di rilievo invitate adaccoglierlo, ha iniziato il proprio intervento conquella tranquilla sicurezza che ha caratterizzatotutte e due le giornate di lavoro.

La evidente dimestichezza con le situazio-ni congressuali e la sua grande capacità comuni-cativa hanno immediatamente carpito l’attenzio-ne dell’uditorio, che ha avuto l’opportunità dicogliere alcune delle intuizioni del professore.Questi si è introdotto nei piccoli segreti che han-no caratterizzato il gruppo di lavoro e supervi-

sione di cui fa parte, per poi giungere ad una tra-ma di affermazioni, propedeutiche all’esposizio-ne di alcuni importanti elementi delle sue teorie.

Usando un linguaggio semplice e conciso,esempi chiari e appropriati e pronunziando sag-giamente in italiano la maggior parte delle paro-le chiave del suo discorso, l’esperto relatore,partendo dal titolo del seminario (Lo sviluppocome metafora della relazione) ha centratol’intervento sulla modalità, per certi versi inspie-gabile, con cui i bambini riescono ad entrare indiretto contatto con la mente dell’adulto.

L’apprendimento, nel lattante può verificarsida un oggetto, con l’uso dell’orifizio orale, o daun adulto ovvero per imitazione: l’imitazione,però, non tanto di ciò che egli vede, quanto di ciòche è l’intenzione dell’altra persona. Il bambino,quindi, ha già una evidente capacità empatica.

La psicoanalisi ipotizza l’esistenza di fantasie

Due giorni con Daniel Stern(Visto con gli occhi di un “apprendista stregone”)

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 19

SEMINARIO CON DANIEL STERN

originarie o oggetti interni pre-senti nell’essere umano alla nasci-ta, mentre Stern, come è noto, af-ferma che l’unico imprinting delbambino è la relazione con la ma-dre, ovvero “ (…) un modo proto-tipico di essere in esperienza conla madre”, che farà da modello aqualunque relazione e ad ogni ap-prendimento.

L’importante conseguenza èche il bambino non impara tantoche un determinato oggetto, cheviene chiamato “trenino” dallamadre, ha un nome, ma piuttostoche esiste una relazione tra un og-getto ed un suono nell’universo.

Gli apprendimenti, inoltre,vanno distinti in espliciti ed im-pliciti, i quali procedonoparallelamente per tutta la vita,seguendo una via non lineare ma caotica e se-gnata da momenti di improvviso mutamento.

E’ quanto avviene anche in psicoterapia. Ilprocesso di cambiamento non è lineare, ma fattodi alti e bassi, periodi preparatori e momenti diintensa crescita.

Pensate ad una paziente che per anni è statadisciplinatamente distesa sul lettino e che sente ilbisogno impellente, a seguito di un momento diparticolare intimità nel processo terapeutico, diguardare in viso il proprio analista: si alza, in-contra il suo sguardo per alcuni imbarazzati edintensissimi secondi, gli sorride e gli dice: “Hal-lo!”.

Ebbene, quello è un passaggio in cui è possibi-le riassumere ciò che è avvenuto esplicitamentein quei pochi secondi, ma, all’interno della tera-pia, è un momento nel quale il grado di cambia-mento causato da un apprendimento “implici-to”, non categorizzabile con precisione, è tale daavere degli effetti di cambiamento! Quell’attimo,nella economia della terapia, sembrerà esserestato più proficuo di tante ore spese nel correttosvolgimento degli incontri.

Ed è proprio quello che è successo nella se-conda giornata, quando, stanchi un po’ tutti del-la lunga introduzione teorica, e in funzione dellarealizzazione di un confronto “all’americana” trai diversi (ma poi non così tanto) modelli applica-tivi, lo stesso Stern, in seguito ad una prima si-mulata, ha avuto la freschezza di voler provarelui stesso a proporsi nella situazione, regalando,

grazie ad una onestà intellettuale straordinaria,un momento di eccezionale coinvolgimento, dalquale ciascuno dei partecipanti ha potuto pren-dere/apprendere qualcosa.

Come lo stregone assaggia la pozione che luistesso ha preparato, seguendo quanto ha impa-rato da libri antichi e dalla quasi settuagenariaesperienza, sfidando il proprio stesso sapere, allostesso modo questo personaggio di così grandespessore, e di così schietta disponibilità, non si èrifugiato dietro la propria fama per nasconderel’interesse ad andare oltre, ma ha cercato, perfinonel contesto in cui era l’indiscusso maestro, ilconfronto e la possibilità di scoprire qualcosa dinuovo.

Se anche qualche partecipante non ha potutogustare alcune delle conclusioni teoriche a cuiquesto scienziato è giunto durante la sua carrie-ra, non ha però potuto esimersi dal goderedell’esempio di un uomo che non si è mai accon-tentato del risultato ottenuto, ma che continua lasua ricerca con la stessa socratica curiosità, chetanto richiama quella dei bambini da lui descrit-ti, mettendosi in discussione in prima persona eridefinendo continuamente ciò che sembrava an-che a lui scontato.

Una caratteristica del mito è la possibilità dicondividerlo anche senza un “apprendimentoesplicito”, perché ha una veste universale, e daquesto punto di vista, l’umile maestosità scienti-fica di Daniel Stern ne rappresenta un vero e pro-prio esempio.

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20 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

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INIZIATIVE PATROCINATE

CONCETTA PAVONE COCO - Psicologo - MembroAssociato dell’Associazione Italiana di Psicoanalisi(A.I.Psi.)

Una giornata di studio è stata realizzata per ini-ziativa del Soroptmist International d’Italia club diCatania con il patrocinio dell’Università, del Comu-ne e della Provincia Regionale di Catania, dell’Or-dine degli Psicologi della Regione Sicilia, e dell’Or-dine dei medici e Odontoiatri di Catania sul tema“L’adolescenza - Aspetti attuali di una realtà proble-matica”, avente come oggetto una fascia di età adalto rischio che investe molteplici aspetti di cambia-mento. Il convegno si è svolto il 17 giugno 2000presso i suggestivi locali delle Biblioteche RiuniteUrsino-Recupero. I lavori sono stati aperti dall’As-sessore alla Sanità del Comune di Catania dott. Er-minio Costanzo, medico neurologo, che ha portato isaluti del Sindaco ed ha riconosciuto la validità del-la iniziativa, e dal Presidente dell’Ordine degli Psi-cologi dott. Fulvio Giardina, il quale ricordandoSartre ha definito l’adolescenza il male del secolo,ha sottolineato l’importanza di strutturare nei ra-gazzi valori positivi e la necessità di cogliere i piùpiccoli segnali di malessere affinché eventuali con-flitti non assumano una dimensione irreversibile,ed ha raccomandato la tempestività dell’interventodell’operatore il quale dovrebbe essere coinvoltonella gestione della normalità e non essere chiamatosolo per intervenire sul “problema”.

L’adolescenza è un fenomeno dall’infinita varia-bilità che fa riferimento non solo ai cambiamenti fi-siologici del corpo e delle rappresentazioni mentalidel Sé e degli altri, ma anche al cambiamento cheinveste i rapporti con i genitori, con i compagni, conil gruppo. L’adolescente percepisceil proprio corpo come un oggettoche non fa parte del proprio Sé; egliaduso al confronto con il corpo del-l’infanzia che gli è familiare, si de-ve confrontare con il nuovo corposessuato, diverso e quasi scono-sciuto. Un profondo senso di isola-mento si aggiunge a queste sensa-zioni corporee, di cui non ha co-scienza. Sembra avvenire una scis-sione nella comunicazione all’inter-no dell’Io del ragazzo: la comuni-cazione periferica che è orientataverso l’esterno ed il clamore, e lacomunicazione nucleare, silenzio-sa, inconscia rivolta verso l’interno

che ha la peculiarità di non essere esplicitata, e sullaquale alle esperienze corporee e sessuali infantili siinnesta la nuova fase genitale.

Queste due modalità si alternano, ed è mediantela comunicazione periferica che l’adolescente alle-via la propria tensione; qualora questa alternanzanon si realizzi il corpo può essere depositario dell’o-dio e dell’aggressività diventando un luogo di con-flitto psichico rappresentato dai disturbi psicosoma-tici e dell’anoressia.

La malattia psicosomatica durante la pubertàmette in evidenza che la psiche ed il soma sono le-gati indissolubilmente e che la malattia del corpopuò essere una delle strategie per impedire l’emer-gere dell’angoscia; la malattia prende il posto diuna depressione psichica o di una paura insosteni-bile del crollo.

L’anoressia è la manifestazione della paura delcrescere, disturbo che spesso inizia in modo “sub-dolo” rivelando una distorsione della immaginecorporea, il cui superamento è lungo, faticoso spes-so fallimentare.

Un’altra caratteristica di questa fase è l’indeci-sione, il dubbio, l’incertezza, la delusione, ma ancheil desiderio del possibile. I ragazzi sono sottoposti atroppi stimoli ed informazioni e non prendono mainessuna decisione, non sanno contro chi o cosa ri-bellarsi e sostituiscono l’agire esterno con una lottacontro l’immaginario terrifico; per il ragazzo la scel-ta implica pensieri fluttuanti tra uno stato di beati-tudine ed uno stato di angoscia.

L’adolescente prende coscienza della comple-mentarità dei due sessi, raggiunge la propria iden-tità di genere sessuale, avverte i primi innamora-menti e pratica le prime esperienze sessuali; si nota

inoltre il disimpegno dall’attacca-mento dalle figure genitoriali perinvestire un nuovo oggetto: il com-pagno, il gruppo. La gravidanza in questa fase di cre-scita della ragazza è sentita comeun evento che porta ad uno scon-volgimento emozionale e fisiologi-co, e che fa riemergere i precedenticonflitti, laddove invece dovrebbeessere il passaggio alla maturità, alsentirsi ed essere donna, il raggiun-gimento della propria identità ses-suale, la realizzazione della separa-zione dalla madre.L’interruzione volontaria dellagravidanza ha un aspetto polise-

L’adolescenza - Aspetti attuali di una realtà problematica

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 21

mico, che comporta la non accettazione del proprioSé corporeo, un profondo senso di perdita, un dolo-re prolungato il cui lutto si può manifestare anchedopo anni, perdita di stima del proprio Sé, sensi dicolpa, depressione, conflitti con le figure genitorialie con il partner, ed aggressività rivolta verso se stes-si, così come evidenziato dai casi clinici.

Per quanto riguarda i soggetti con disturbi dellapersonalità, l’aborto volontario potrebbe avere co-me modalità interpretativa “qualcosa di irraziona-le”, ed a tal proposito si è fatto riferimento al mitodelle Baccanti nella tragedia di Euripide.

La richiesta dell’aborto e l’intervento dovrebberoessere meno normativi per rendere questo spazioelitario e per meglio contenere pensieri non pensa-bili, dando alla ragazza la possibilità di riparazionee di elaborazione dell’evento abortivo.

Altro aspetto non meno interessante dell’argo-mento che ci occupa è l’incontro dell’adolescentecon l’idea della morte, specialmente se ciò si concre-tizza in occasione di una malattia drammatica esenza speranza come l’AIDS. Ma ha un senso pren-dere in trattamento persone già destinate a morire?Attraverso l’esperienza clinica si è notato come lapsicoterapia sia un luogo privilegiato per una com-prensione di situazioni che alternano momenti didolore e di speranza, di mitico e di quotidiano; gliadolescenti cercano nel terapeuta una mente vica-riante, ed il terapeuta si sente come Caronte il tra-ghettatore di tanti morti.

E’ stato detto inoltre che non bisogna sopravva-lutare il disturbo considerando patologica una nor-male difficoltà del crescere, né sottovalutarlo, ma bi-sogna fare una valutazione attenta in modo da co-gliere il reale significato di ogni fenomeno ; questo èuno dei compiti del Servizio di Psicologia che offreun intervento psicologico a breve termine sia per gliadolescenti che per le famiglie.

Un ulteriore riflessione è stata fatta a propositodell’Unità di Psichiatria per Adolescenti che assolveal compito di contenimento ed alla sedazione far-macologica dei ragazzi con sintomi di grave agita-zione psicomotoria che la famiglia non riesce a ge-stire, ed il rischio è quello di un ulteriore stigma.

L ‘aspetto più significativo di questo convegno èquello di aver analizzato l’adolescenza con una plu-ralità di modelli teorici.

Questi argomenti sono stati trattati dallaprof.ssa C. Auteri, dal prof. D. Mazzone, dalladott.ssa. S. Scirè, dal prof. G. Grassi, dalla dott.ssaG. Papa in rappresentanza del “Gruppo di studiosull’Adolescenza”, dal dott. S. Sapienza, dallaprof.ssa A. Fogliani, dal dott. P. Smirne, dopo che ladott.ssa C. Pavone Coco presidente del ComitatoOrganizzatore ha avviato i lavori con una breve re-lazione introduttiva.

CONVEGNO SULL’ADOLESCENZA

Commissione Europea per le impreseBureau de Rapprochement des Enterprises

Corrispondente n. 965Via Roma n. 170/a 97100 RAGUSATel.:0932-683079 Fax: 0932-655868

ORDINE DEGLI PSICOLOGIDELLA SICILIA

• INFORMAEUROPA •

L’Ordine degli Psicologi della Sicilia ed il BRE965 di Ragusa, hanno sottoscritto una convenzio-ne, in cui si prevede che il BRE 965 fornirà, a tuttigli psicologi iscritti all’Ordine, informazioni per:

• Ricerca partners esteri per attività di sviluppo professionale;

• Informazioni circa la struttura dell’Unione Europea per le sue direzioni;

• Informazioni circa i programmi di finanziamento comunitario;

• Sostegno per la formulazione di progetti.

L’iniziativa viene codotta gratuitamente e senza scopo di lucro.

Gli iscritti all’Ordine, occupati e non, possono tra-smettere al BRE i propri dati ed eventuali progettiutilizzando il numero verde di fax 800-042929, me-diante la compilazione di un modulo da richiedere al-la segretria dell’Ordine. Saranno contattati da esperti,che forniranno tutte le informazioni necessarie.

CASELLE POSTALI ELETTRONICHEDI SERVIZIO DEL NOSTRO ORDINE

[email protected] è l’e-mail ufficiale dell’Ordine.

[email protected] per il Presidente

[email protected] per il Vicepresidente

[email protected] per il Consigliere Segretario

[email protected] per il Consigliere Tesoriere

[email protected] per questioni riguardanti ildominio [email protected]

[email protected] per quel che riguarda il sito webwww.ordinepsy.sicilia.it

[email protected] per raggiungere i componentidel Comitato di Redazione

[email protected] per inoltrare un proprio contri-buto alla lista sperimentale

[email protected] per chiedere di essere aggiuntialla lista sperimentale

La lista sperimentale viene utilizzata per diffondere in tempi ridotti infor-mazioni di interesse generale per la nostra categoria, in genere si trattadi incontri, convegni, congressi, seminari.

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22 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

RECENSIONI

Paolo BozzaroPsicologia Didattica ApprendimentoEd. La Tecnica della Scuola, Catania 2000, pp. 205, £ 25.000

Al piacere di segnalare agli psicologi sicilianiun libro scritto da un nostro collega si affianca –in questo caso – l’attualità degli argomenti trat-tati, in sintonia con l’interesse che gli insegnantida una parte e gli psicologi dall’altra stanno ri-scoprendo verso una presenza più incisiva, piùprofessionale e più adeguata della psicologianella scuola. Il dibattito che in tutta Italia ha ac-compagnato la proposta di legge di istituzionedi un servizio di psicologia scolastica e che havisti impegnati in prima fila i Consigli Regionalidegli Ordini (quello siciliano in testa) ha eviden-ziato la necessità di approntare strumenti dianalisi e di lettura della realtà scolastica attin-gendo al sapere psicologico, che attorno alle te-matiche dell’apprendimento, dei processi cogni-tivi, ma anche della relazione educativa e dellasocializzazione ha negli anni raccolto e forma-lizzato un insieme sistematico di teorie, di mo-delli, di strumenti, che non sempre i docenti co-noscono e utilizzano nella pratica quotidiana. Ilmotivo è da ricercarsi nel fatto che, come affer-ma l’autore – che prima di dedicarsi interamen-te alla psicologia ha per quindici anni svolto at-tività di docente e poi di preside nelle scuole su-periori – “nel percorso formativo per diventareinsegnanti non è ancora presente, in forma siste-matica e coerente, uno studio approfondito del-la psicologia, pur essendo ormai evidente chenotevoli sarebbero i vantaggi di una conoscenzapiù precisa da parte del docente dei processi diapprendimento, dei processi cognitivi (attenzio-ne, comprensione, memoria), delle dinamichemotivazionali al fine di una migliore conoscenzadegli allievi e di una più efficace azione didatti-ca” (p. 7).

Anche se da tempo gli orientamenti legislati-vi e le indicazioni didattiche dei documenti uffi-ciali fanno continuo riferimento a modelli di in-terpretazione derivati dalla psicologia dell’edu-cazione o dell’età evolutiva o di gruppo, nellarealtà quotidiana delle scuole lo psicologo restaancora una presenza sporadica, occasionale,consultato in occasione di emergenze o di crisi equindi con una richiesta di tipo “riparativo” suisingoli casi che non di intervento sul “sistema”scuola.

Il libro, come recita il sottotitolo, vuole offrir-si come una guida per conoscere ed affrontarecon efficacia i processi di apprendimento e le di-namiche del gruppo classe: i destinatari elettivisono dunque proprio gli insegnanti, ai qualil’autore propone un percorso di informazione edi riflessione sul rapporto psicologia e didattica(I cap), sulle teorie psicologiche e l’apprendi-

mento (II cap.), sul rapporto tra apprendimentoe sviluppo (cap. 3) e infine su psicologia e orga-nizzazione dell’attività scolastica (cap. 4), in mo-do particolare sulla gestione del gruppo/classe.

Ma anche per gli psicologi che vogliono im-pegnarsi professionalmente in questo settore, lalettura di questo libro può risultare oltremodointeressante. La rivisitazione che l’autore com-pie delle teorie psicologiche e delle ricerche piùimportanti in tema di psicologia scolastica pri-vilegia una prospettiva che – pur dichiarando leproprie ‘simpatie’ di derivazione analitica e inparte cognitivista – invita a recuperare con equi-librio anche gli apporti provenienti da altri ap-procci, nella convinzione che è ancora aperta laricerca di uno statuto fondante della psicologiascolastica, che deve oggi confrontarsi anche conil forte impatto che le nuove tecnologie (massmedia, computer…) hanno sui processi di ap-prendimento e di riflesso sui processi di inse-gnamento scolastico.

Antonio Sperandeo

a cura diAngela Maria di Vita e Giacomo CalderaroLa tutela degli affettiPsicologia e Diritto verso un linguaggio comuneEdizioni UNICOPLI

Il volume offre un’ampia rassegna, attraversodiversi contributi, di alcune delle più rilevanti edelicate problematiche psicologico-giuridicheinerenti gli aspetti dei contesti e delle relazionifamiliari, della tutela dell’infanzia, della que-stione penitenziaria e dell’esecuzione delle pe-ne. Come Vittorio Cigoli mette in evidenza nellasua premessa, il testo fa opportuno riferimentoalla “ triade virtuosa ” ricerca, intervento, for-mazione, intesa non solo come processo circola-re, ma, soprattutto come rimando ideale alloscambio proficuo tra ambiti disciplinari e atti-vità professionali tra loro diverse, com’è il casodella psicologia e del diritto.

Psicologia e diritto hanno un terreno in co-mune: la vita stessa di persone, coppie, famiglie;nonché valori fondamentali: il valore della leggee quello della relazione. Questo libro costituisceil primo contributo di un’articolata produzionedi ricerca epistemologico-operativa, prodottadalla sezione di Psicologia Giuridica del Dipar-timento di psicologia dell’Università degli studidi Palermo. La raccolta costituisce un momentodi riflessione e di confronto tra figure professio-nali appartenenti al mondo giuridico e a quellopsicologico (giudici, giudici minorili, psicologi,avvocati, operatori del penitenziario).

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 23

RECENSIONI

Finalmente il manuale che molti operatori(psicologi, magistrati, avvocati, assistenti socia-li, educatori, pedagogisti e chiunque altro operinel settore della psicologia applicata al diritto),aspettavano da tempo. I contributi multidisci-plinari sono infatti necessari allo psicologo perlavorare sulla persona tenendo presente le ra-gioni del diritto e sono necessari ai giuristi perlavorare sul diritto tenendo conto della persona.Gli autori di diverse discipline, sapientementecoordinati da A.M. DI Vita e da G. Calderaro, af-frontano qui, infatti, differenti approcci realiz-zando una finalità di integrazione epistemologi-ca applicativa.

Di Vita e Calderaro sottolineano, nell’intro-duzione, come il senso delle azioni e la loro mo-tivazione trovano ragione nella psicologia e co-me sta mutando il ricorso ad essa in campo giu-ridico tanto che, nella prassi operativa ha per-messo l’interazione di modelli e categorie di va-lutazione strutturatisi in un’interazione di codi-ci e linguaggi comuni; così come, nella forma-zione degli operatori della giustizia, ha permes-so l’introduzione del concetto di “esperti del be-nessere”. L’introduzione della gnoseologia psi-cologica in campo giuridico, ha permesso di su-perare il mero ricorso della giurisprudenza a di-scipline quali la medicina legale e la psichiatriaforense.

Queste due gnoseologie coadiuvavano infattipiù l’aspetto costituzionale e strutturale dellequestioni giuridiche, senza entrare a fondo nelmerito del “ significato” della “dinamica”, quin-di dell’ “interpretazione”, della cui funzione be-ne si guardavano lasciandola rigorosamente algiudice. Tali discipline hanno storicamente of-ferto alla giurisprudenza un supporto legitti-mizzante per tutte le questioni difficili da ripor-tare ad una completa fattispecie giuridica, a vol-te con senso pretestuoso e niente affatto scienti-fico, cosa a cui la psicologia difficilmente si pre-sta per la funzione dinamica che la connota eche la rende poco asservibile, atta com’è a soste-nere e sostanziare l’esigenza di certezza, ma le-gata ancora a un vivace dibattito rispetto ad unmodello appropriato di conoscenze integrateper l’esercizio delle funzioni giudiziarie e, forsein un futuro, nuovo fondamento epistemologicoper la formulazione ed applicazione di esso.

La psicologia, insomma, è parte fondamenta-le del processo volto ad attuare uno dei piùgrandi mutamenti sulla natura stessa del diritto.Il senso della disciplina si pone quindi non piùrelativamente all’esegesi bensì al suo scopo, dimettere cioè il giudice in guardia dagli errori co-gnitivi, dai pregiudizi e dalle proiezioni che in-sidiano il giudizio.

M. Q.

Pierantonio Piccini et al.Access Integrazione e disabilitàOrientamento - Formazione - LavoroProgetti area handicap e psichiatriaEdizioni Franco Angeli

Segnaliamo con vivo piacere il contributo delcollega Piccini che, nell’ambito della pubblica-zione “Access Integrazione e Disabilità“, sintesieditoriale del progetto transnazionale Horizon,ha posto in essere, con notevole originalità, unorientamento metodologico in cui la coniuga-zione tra tecnologie avanzate e il perseguimentodi obiettivi socio-riabilitativi presentano una ca-ratterizzazione fortemente sinergica anche sulpiano delle applicazioni operative.

Il progetto Horizon dell’O.D.A. (Opera Dio-cesana Assistenza) di Catania, Ente morale cheda decenni si occupa di soggetti portatori dihandicap psichico, si colloca nell’ambito deltentativo di migliorare le prospettive occupazio-nali dei soggetti disabili psichici in sede locale,partendo dalla considerazione che attualmenteè carente l’analisi e la valutazione delle abilità epotenzialità del soggetto disabile stesso. In talsenso il progetto, descritto nel libro, si articolanei seguenti obiettivi:

• strutturazione di un sistema di valutazio-ne/diagnosi della disabilità-potenzialità/jobcounseling personalizzato, per i disabili riferitiall’Orientamento, utilizzabile attraverso stru-menti informatici e tecnologici di particolare in-novazione;

• realizzazione di una banca dati e reteHandy.net per la catalogazione e realizzazio-ne/verifica delle richieste occupazionali presen-ti nel territorio;

• progettazione e realizzazione di un sistemainterattivo, gestibile su piattaforme di VirtualReality associata alla multimedialità, riferito al-l’orientamento socio-lavorativo ed ai possibiliinserimenti lavorativi con adattamento dei postidi lavoro in modo innovativo;

• analisi e valutazione sull’orientamento so-cio-lavorativo dei disabili a livello locale-territo-riale e comparazione dei risultati a livello nazio-nale ed europeo.

L’uso di tecnologie avanzate, come quelle re-lative alla Realtà Virtuale, con lo specifico scopodi delineare un quadro psico-attitudinale e neu-ro-psicologico attendibile sul piano dell’orienta-mento lavorativo, sposterebbe tali tecniche dalcontesto prettamente “ludico” a quello di “ser-vizio”. Ciò a prima vista sembrerebbe “preten-zioso” ma l’autore nella disamina applicativadel metodo riesce ad essere molto convincente,anche se l’esperienza in quanto tale rimane an-cora in progress.

Roberto Pagano

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24 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

1. Accardi Rosaria2. Adorno Valentina3. Albo Maria Grazia Rosa4. Alemagna Salvina5. Alma Giuseppa6. Amenta Giombattista7. Anastasi Sebastiano8. Arcuri Antonia9. Arena Fortunata10. Arista Starace Carla11. Asero Manfredi12. Avvocato Vincenza13. Ballistreri Giuseppina14. Balsamo Agata15. Barbera Maria Grazia

16. Battaglia Maria17. Battiato Lella18. Baudo Adele19. Belfiore Giovanni20. Bellini Maria Rita21. Bellissima Salvatore22. Bello Vincenza23. Bellomo Marina24. Bertorotta Sara25. Bonanno Sabina26. Bongiorno Antonio27. Bongiorno Claudia Stefania28. Bonomo Maria Lorella29. Borino Teresa30. Borzì Luigia

31. Branca Giuseppina32. Bruno Pierangela33. Busà Donatella34. Cacciola Giuseppe35. Cafiero Vitalba36. Caleca Giuseppa37. Caltanissetta Giovanni38. Campana Maria39. Cantone Gabriele Vito40. Capizzi Eloisa41. Capodanno Maria Cristina42. Caradonna Castrenza43. Caratozzolo Amalia44. Caruso Angela45. Casiglia Amedeo

AGGIORNAMENTO ALBO

Si è finalmente conclusa l’esamina delle richiesteinoltrate per il riconoscimento dell’esercizio dell’atti-vità psicoterapeutica.

I lunghi tempi, di cui ci scusiamo, sono stati det-tati dalle numerose domande (complessivamente242 di cui 223 esitate favorevolmente) pervenute en-tro la scadenza prevista per il 2 agosto1999, e dallaconsequenziale accurata analisi per stabilire la vali-dità dei documenti allegati alla domanda poiché,l’art. 35 comma 2, attribuisce agli Ordini il compitodi stabilire la validità di detta certificazione conside-rando che nell’esercizio di tale compito è da esclu-dersi la possibilità di una automatica presa d’attodella stessa da parte degli ordini.

Nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italianaserie generale n. 14 del 19-1-1999 è stata pubblicatala legge 14 gennaio 1999 n. 4 “Disposizioni riguar-danti il settore universitario o della ricerca scientifi-ca, nonché il servizio di mensa nelle scuole” chemodifica l’art. 35 della legge 56 del 18/02/89 inquanto, in deroga all’art. 3, l’esercizio dell’attivitàpsicoterapeutica è consentito a coloro i quali:a) iscritti all’Ordine degli Psicologi; b) laureatisi entro l’ultima sessione di laurea

dell’a.a. 1992/93;c) dichiarino, sotto la propria responsabilità, di ave-

re acquisito una specifica formazione professio-nale in psicoterapia;

d) documentino – di quella specifica formazione – ilcurricolo formativo con l’indicazione delle sedi,dei tempi e della durata;

e) documentino – di quella specifica formazione - ilcurriculo scientifico e professionale, documentan-do (in esso) la preminenza e la continuità dell’e-sercizio della professione psicoterapeutica;Il nostro Ordine, nell’individuare i criteri oggetti-

vi per la valutazione dei documenti succitati, ha pre-

so in considerazione la delibera del Consiglio Nazio-nale dell’Ordine n° 341 del 22/02/99 che indica i cri-teri minimi, non vincolanti per l’esame delle istanzeex art. 35 L. 56/89, così come modificato dall’art.1, L.4/99":1) percorso formativo teorico-metodologico coeren-

te al proprio interno e chiaramente individuabilecome supporto all’esercizio dell’attività psicote-rapeutica;

2) supervisione o controllo della prassi clinica (casi,gruppi, ecc);

3) attività psicoterapeutica esercitata in manieracontinuativa, ove per continuità si intende la nonsporadicità o momentaneità, usufruendo conte-stualmente di documentati momenti formativi.Comunichiamo inoltre che la Legge 29/12/2000

n.401 all’Art.2 comma 3 recita:“Il titolo di specializzazione in psicoterapia, rico-

nosciuto ai sensi degli articoli 3 e 35 della legge 18febbraio 1989, n. 56, come equipollente al diplomarilasciato dalle corrispondenti scuole di specializza-zione universitaria, deve intendersi valido anche aifini dell'inquadramento nei posti organici di psicolo-go per la disciplina di psicologia e di medico o psico-logo per la disciplina di psicoterapia, fermi restandogli altri requisiti previsti per i due profili professio-nali”.

Operativamente, quindi, grazie a questa norma ildiploma di Scuola riconosciuta e/o il riconoscimen-to ex art. 35, diventano titoli equipollenti alle specia-lizzazioni universitarie, permettendo l’ammissioneai concorsi nell’ambito del Servizio Sanitario Nazio-nale. Si ricorda, infine, che il possesso del riconosci-mento dell’attività psicoterapica può essere autocer-tificato come può esserlo l’iscrizione all’Albo.

CLAUDIO CASIGLIA - Consigliere Segretario

Riconoscimento dell’attività psicoterapeutica ai sensi dell’art. 35 L. 56/89 come modificato dalla L. 4/99

Elenco degli iscritti che hanno ottenuto il riconoscimento dell’attivitàpsicoterapeutica (ex art. 35, L. 56/89, come modificato dalla L. 4/99)

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 25

AGGIORNAMENTO ALBO

46. Castelli Maria47. Castrogiovanni Filippo Claudio48. Cavallaro Lorenza49. Cecchini Daniela50. Celi Maria Celeste51. Ciaurella Nerina52. Ciccione Sandra53. Cinquemani Giuseppa54. Comis Roberto55. Commodari Elena56. Consoli Maurizio57. Contino Rosanna58. Corleo Nicolò59. Coscarelli Chiara60. Costanzo Maria61. Cuffaro Anna Maria62. Cusimano Gaspare63. D’Alberto Beatrice64. De Blasi Roberta65. De Franco Maria Teresa66. De Miceli Nino67. Di Blasi Concetta68. Di Maio Fabrizio69. Di Pasquale Grazia70. Di Rosa Piera Lilia71. Diana Biagia Catena72. Dinatale Filippo73. Dipasquale Giovanna74. Falco Vincenza75. Faraci Grazia76. Favara Scacco Cinzia Concetta77. Fecarotta Marina78. Ferrante Maria Barbara79. Ferrera Rosaria80. Ficili Maria Assunta81. Filoramo Sebastiana82. Fimiani Deborah83. Forzano Maria Angela84. Franco Rosaria85. Furnari Francesco86. Fusari Giuseppe Maria87. Gagliano Daniela88. Gagliano Salvatore89. Gangemi Giuseppa90. Garofalo Patrizia91. Gatto Francesco92. Genovese Carmelo93. Geraci Nicolina94. Gestivo Maria95. Giorlando Mariano96. Giuffrida Alfia97. Gnoffo Francesca98. Grasso Daniela99. Gressini Carmela100. Gruttadauria Silvana101. Guastella Giovanni102. Guenzati Eva103. Guglielmino Fernanda104. Gugliermo Letizia Basilia Rosa105. Gulino Teresa

106. Gulletta Letterio107. Gurrieri Giovanni108. Gurrieri Tiziana109. Iacona Valeria110. Iervolino Luigi111. Immordino Anna112. Indelicato Mariano113. Inguì Maria114. La Grutta Sabina115. Landieri Adriana116. Lanzarone Cristina117. Laudani Nunziata118. Lauricella Olivia119. Lazzarotto Rosalba120. Leonardi Teresa121. Leone Maria122. Liuzza Guglielmo123. Lo Bosco Marcella124. Lo Cascio Martino125. Lo Giudice Angela126. Lo Verde Silvia127. Longo Fernanda128. Maganuco Antonia129. Maggio Sebastiana130. Mallia Maria131. Mallia Venerina132. Mancuso Annalisa133. Mangia Eugenio134. Marino Rosaria135. Mastrosimone Liboria 136. Matano Elisabetta Maria137. Mazzotta Maria Pia138. Mejia Maza Ruby Mariela139. Messina Vittoria140. Molino Rosaria141. Moltisanti Luigia142. Moncada Valentina143. Mondati Anna Maria144. Mondati Silvana145. Mondo Riccardo146. Morabito Sonia147. Morana Giuseppa148. Moro Roberta149. Morselli Nunzia150. Muscuso Santa151. Nicastro Saverio152. Nicosia Salvatrice153. Pagano Silvana154. Paglialonga Elisa155. Palella Lidia156. Palumbo Daniela157. Palumbo Salvatore Antonio158. Paravisi Gabriella159. Parisi Maria160. Passarello Giuseppa161. Pecoraro Carmela162. Pecoraro Emanuele163. Pellegrino Silvana164. Petronaci Francesca165. Piampiano Adriana

166. Piccini Pietro Antonio167. Pilato Emilia168. Pinetti Daniele169. Pisani Antonina170. Pisano Stefania171. Polizzi Giovanni172. Ponente Anna Maria173. Privitera Michele174. Puglia Antonella175. Puglisi Rosario176. Ragonese Nicoletta177. Randazzo Alessandra178. Randazzo Maria Francesca179. Ratto Giovanna180. Reina Maria Adelaide181. Reina Maria Tania182. Respini Daniela183. Rimoldi Celestina184. Rizo Gabriela185. Romeo Anna Francesca186. Rosano Cinzia187. Russo Patrizia188. Saccà Giuseppe189. Sallì Gaetana190. Savarino Francesco191. Scafidi Giuseppe192. Scaletta Giovanni193. Scardilli Salvatore194. Schembri Renato Maria195. Scimeca Roberta196. Scirpo Franco197. Seidita Gasperina198. Sidoti Maria199. Sieli Gaspare200. Sieli Giuseppe201. Silvestri Roberta202. Smirne Miletti Giuseppina203. Soldano Maria Isabella204. Sperandeo Antonio205. Spina Sabrina206. Streva Franco207. Stringi Alessandra208. Tamburello Elda209. Tedesco Alessandra210. Tedesco Rita211. Teramo Elisa212. Tesé Maria Daniela213. Tolomei Rosalia214. Trovato Maria Grazia215. Truglio Elena216. Vassallo Daniela217. Vecchio Agatella218. Vedda Vincenza219. Vinciguerra Agata220. Vita Gaetano221. Volpes Elena222. Zappulla José Augusto223. Zocco Antonietta

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26 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

Nuovi iscritti all’Albo dal 22-12-2000 al 01-06-2001N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES.

2060 Aragona Elena PA2061 Impellizzeri Roberta PA2062 Runfola Marina PA2063 Zambito Felicia PA2064 Agosta Girolama TP2065 Barbera Maria Gabriella TP2066 Castiglione Lilli TP2067 Castorina Elisabetta CT2068 Celestino Maria TP2069 Ciulo Maria Calogera CL2070 Cucchiara Maria PA2071 Di Benedetto Velia PA2072 Di Fresco Carmelo PA2073 Di Stefano Giovanni PA2074 Elia Fabiola PA2075 Fodale Tiziana TP2076 Franciamore Antonina AG2077 Gennaro Maria Felicia AG2078 Guarrasi Giuseppe PA2079 Impennato Daniela PA2080 La Genga Maria Antonella AG2081 Leonardi Rosa CT2082 Lo Mauro Valentina PA2083 Lovecchio Paola CL2084 Mancuso Giuseppina CL2085 Marramaldo Marcella PA2086 Mazzaglia Domenico CT2087 Micale Felicia ME2088 Mirisola Alessandra CL2089 Mura Elisabetta PA2090 Muscò Maria Concetta CT2091 Nuara Fabrizio CL2092 Pieri Lissia PA2093 Pizzurro Angela PA2094 Pizzuto Loredana PA2095 Prestimonaco Anna Maria ME2096 Scandura Marina CT2097 Smiraglia Marisa PA2098 Tolomeo Daniela PA2099 Trupia Antonia AG2100 Urso Teresa AG2101 Veneziano Broccia Stella Silvia PA2102 Astorina Angela Alessandra CT2103 Brucato Stefania PA2104 Capritta Camilla Maria Romina PA2105 D’ Urso Nunzia Caterina Grazia CT2106 Di Franco Alessandra PA2107 Di Rosa Maria Assunta CT2108 Feist Annagioia PA2109 Gambino Carlo PA2110 Garigliano Angelo CT2111 Genovese Maria ME2112 Giunta Pietro PA

N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES.

2113 Guttadauro Fede CT2114 Inì Teresa Lara RG2115 Lauria Irene AG2116 Li Pomi Giuseppina PA2117 Liuzza Maria Concetta Luisa TP2118 Lui Simona CT2119 Milazzo Giovanna CT2120 Monforte Maria CT2121 Murana Maria Cristina TP2122 Musumeci Aldo Pietro CT2123 Pinco Marilena CT2124 Sidoti Simona PA2125 Smirni Daniela CT2126 Amodeo Pasqualina PA2127 Bartolomei Francesca TP2128 Blumetti Cinzia PA2129 Cammarata Salvatore Armando PA2130 Crisafulli Giuseppe ME2131 D’ Aleo Massimo PA2132 Di Francesco Teresa Donatella CL2133 Di Natale Daniela PA2134 Donato Rosaria Daniela PA2135 Esposito Gabriella PA2136 Favetti Carmelita CT2137 Finocchiaro Roberta PA2138 Gambino Giuseppa PA2139 Ganci Claudia PA2140 Gelardi Alessandra CT2141 Genna Maria Giovanna PA2142 La Franca Maria PA2143 Lo Cascio Silvana PA2144 Longo Ornella PA2145 Mangiafico Concetta SR2146 Marchese Simone PA2147 Marino Giovanna PA2148 Miceli Carmelina Loredana AG2149 Murania Rosalia PA2150 Nuara Tiziana PA2151 Palmeri Rosalia AG2152 Sanfratello Laura PA2153 Savatteri MariA AG2154 Savio Tecla CT2155 Sellaro Agnese PA2156 Tommasi Tiziana CT2157 Tulumello Calogera AG2158 Zito Maria Teresa PA2159 D’ Antonio Maria PA2160 Anile Paolo Antonio CT2161 Bredice Daniela CT2162 Brigandì Giovanna ME2163 Bruschetta Simone CT2164 Carletta Barbara PA2165 Cassaro Girolama AG

AGGIORNAMENTO ALBO

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 27

N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES.2166 Catinella Rosanna SR2167 Centanni Concetta PA2168 Chinnici Rita PA2169 Cuddetta Marcella PA2170 De Vita Silvia ME2171 Faraone Rosaria PA2172 Farinello Giovanna Sabrina CT2173 Fatta Clementina PA2174 Gervasi Ornella PA2175 Giannalia Nadia PA2176 Guagenti Stefania AG2177 Guggino Ines AG2178 Leone Maria Antonietta AG2179 Marabello Katia ME2180 Nangano Moira PA2181 Nicolosi Beatrice RG2182 Novembre Maria Rosalia PA2183 Oddo Giovanna SR2184 Palumbo Cristina TP2185 Pantaleo Vincenzo TP2186 Raineri Gloria PA2187 Riggio Rita PA2188 Scarlata Angela PA2189 Spampinato Angelita CT2190 Turtula Giuseppina RG2191 Vezzosi Annalisa ME2192 Adelfio Fabrizio PA2193 Ambra Giada CL2194 Baiunco Salvatore EN2195 Bellomo Anna Maria Ivana CL2196 Calvo Giuseppina PA2197 Cappello Giuseppina PA2198 Cavalieri Cinzia Simona CT2199 Costanzo Elena CT2200 Giuliano Claudia SR2201 Marrelli Valeria SR2202 Matera Arianna TP2203 Milazzo Valeria CL2204 Modica Floriana RG2205 Musolino Sara CL2206 Oliveri Marcella PA2207 Piave Morena Giusy CL2208 Piazza Maria Cristina CT2209 Picone Salvatore AG2210 Prezzabile Francesco PA2211 Rumbolo Pierpaolo PA2212 Russa Patrizia CL2213 Sciara Deborah PA2214 Settineri Valentina PA2215 Sposito Roberto PA2216 Tolve Simona PA2217 Trapani Roberta PA2218 Zangara Iolanda CT

2122 iscritti all’albo al 01-06-2001

AGGIORNAMENTO ALBO

La morte spara nel mucchio, indifferen-te ad ogni principio di giustizia naturale.

Nessuno può sentirsi al riparo, la mor-te ha una mira capricciosa e infallibile, ecolpisce chiunque, adulto o bambino.Adesso è toccato ad un nostro collega,Franco Pavone, ancora giovane. Una mor-te crudele, per cancro.

Conoscevo Franco dai tempi del liceo;poi, dopo la laurea, c'eravamo persi di vi-sta, salvo incontrarci in sporadiche occa-sioni professionali. Non era cambiato mol-to, lui. Sempre lo stesso aspetto trascurato,da intellettuale che destina le proprie cureagli esercizi della mente; sempre la stessa-parlata profonda e colta, quasi d'attore. Edi Franco conservo, infatti, un preciso ri-cordo, risalente a quando entrambi, giova-ni studenti, militavamo nel MovimentoStudentesco: il ricordo di lui che, mai inti-morito dalle platee, arringava la folla uti-lizzando un eloquio che già allora era forbi-to, esibendo tutte le tonalità di quella suavoce robusta, nella quale la passione politi-ca incideva un'espressività abile e vaga-mente istrionica.

Ricordo che lo invidiavo per quella suacapacità di non impappinarsi conservan-dosi invece rigoroso anche nelle situazionipiù impegnative, quando ad esempio sitrattava di fronteggiare le autorità scola-stiche.

L'ho già detto, di cosa Franco facesse damaturo professionista non ho notizie per-sonali, ma chi l'ha avuto accanto come col-lega, in quest'ora del cordoglio e del rim-pianto, non può che parlarmene come diuna figura insostituibile, dotata di un ta-lento e di una capacità lavorativa fuori dal-l'ordinario.

Continuo ad immaginarti, caro Franco,in questa tua attuale vita a noi invisibile,con i capelli scomposti e la giacca dalle ta-sche sformate, mentre, aggiustandoti gliocchiali sul naso, ti fermi a parlare conqualcuno che avrai avuto piacere a rivede-re, tu e lui immersi in un qualche impe-gnativo tema celeste.

Pippo Bella

In ricordo di Franco Pavone

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28 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)EDITORIALE

La prevalenza dell’area clinica ed assistenzialenella nostra professione ha contribuito ad una ipo-valutazione di quelle legate alla salute, al “benesse-re”, alla ricerca ed al mantenimento della “qualitàdella vita”.

Paradossalmente, anche nel contesto pubblico visono pochi segnali di una progettualità psicologicaoriginale e creativa, legata a bisogni emergenti.

Nella sanità siciliana, in cui operano oltre 500colleghi, nonostante l’istituzione dei servizi di psi-cologia la nostra professione negli ultimi anni nonha avuto lo sviluppo previsto.

Basti pensare che in Sicilia vi è appena un con-sultorio familiare per circa 23.000 residenti, e chenon in tutti i consultori è presente la figura dellopsicologo!

E, se l’aziendalizzazione della sanità mira prin-cipalmente alla riduzione dei costi ed alla ottimiz-zazione dei servizi, non dobbiamo leggere la pre-senza dello psicologo quale costo aggiuntivo, maquale “valore aggiunto”.

Infatti è quanto mai opportuno considerare cheil servizio sanitario nazionale italiano eroga presta-zioni multidisciplinari e pluriprofessionali, poichéinterviene in tutte le fasi della vita del cittadino.

L’assistenza sanitaria italiana – così come è nor-mata - non è confrontabile con l’omologa assistenzache viene erogata negli altri paesi europei, in cui in-vece la sanità è rivolta principalmente alle proble-matiche relative alla ospedalizzazione ed è ben se-parata dai servizi complementari (prevenzione eriabilitazione), che sono di pertinenza anche di sani-tari non medici.

In altre parole, se ci deve essere confronto contutti gli altri paesi comunitari, questo deve essereeffettuato anche sugli indicatori di efficienza e di ef-

Psicologi e Psicologia in SiciliaGiornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia

a cadenza trimestrale

Direttore Responsabile:FULVIO GIARDINA

Coordinamento Editoriale:MARIA GABRIELLA D’ANGELO, ROBERTO PAGANO

Comitato di Redazione:SERGIO AMICO, CLAUDIO CASIGLIA,

SEBASTIANO CIAVIRELLA, MAURIZIO CUFFARO

Redazione:Via Salvatore Marchesi, 5 - 90144 Palermo

Tel. 091 6256708 - 840500290 Fax 091 7301854e-mail: [email protected]

Aut. Trib. di Palermo, n. 29/98 del 17/19-11-1998

Chiuso in Redazione il 19 giugno 2001

La Grafica EditorialeVia Saponara, 5/7 - Vill. Annunziata - Messina

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ficacia delle prestazioni erogate in ospedale, in cui -così come deve essere - tutti i cittadini devono ri-trovare uno standard minimo di prestazioni, di assi-stenza e di decoro.

Il cittadino siciliano ha gli stessi diritti rispettoagli altri cittadini dell’Unione Europea di riceverein ospedale non solo diagnosi e terapie sempre piùadeguate, aggiornate, sperimentate, ma anche unamodalità di ricovero e di fruizione dell’assistenzadignitosa e coerente con il livello economico del no-stro Paese.

L’intervento dello psicologo rientra ormai inmolti protocolli terapeutici ospedalieri.

Eppure nei numerosi ospedali siciliani (17aziende ospedaliere, 3 policlinici universitari, 1struttura per la riabilitazione, 1 ospedale medio aPalermo, 59 presidi ospedalieri pubblici, 48 presidiospedalieri privati) svolgono la loro attività appenadiciotto psicologi.

Il numero è così ridotto che si commenta da so-lo!

La promozione della nostra professione nel con-testo ospedaliero pubblico e convenzionato deve es-sere coerente col ruolo che la nostra regione dovràassumere nei prossimi anni, in cui il meridione del-l’Europa si sposterà verso i paesi dell’Est, che franon molto entreranno a far parte dell’Unione Euro-pea.

E’ augurabile, cari colleghi, che ogni iscritto di-venga promotore della professione di psicologo, su-perando la frammentarietà delle esperienze, chepurtroppo molto spesso è caratterizzante del nostro“sapere”, e ricercando quella identità ed apparte-nenza professionale, che danno un senso ed una le-gittimità collettiva al lavoro del singolo.

Un caro saluto e buon lavoro.

Gli iscritti possono recarsi presso la sede:- lunedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00- martedì e giovedì dalle ore 16.30 alle ore 18.30Tel. 091 6256708

840 500290 accessibile con tariffa urbana datutti i distretti telefonici della Sicilia esclusoquello di Palermo (091) con un costo pari allatelefonata urbana.

fax: 091 7301854 (attivo 24 ore/24 ore)E-mail: [email protected] internet: www.ordinepsy.sicilia.itIl Presidente, il Vicepresidente e il Segretario ri-cevono in sede gli iscritti previo appuntamentotramite la segreteria.

ORARIO DI RICEVIMENTO IN SEDE

La Segreteria dell’Ordine rende noto che dal 1° agosto p.v. gli uffici della sede resteranno chiusi per feriee che i normali orari di ricevimento, riprenderanno da lunedì 3 settembre.