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E. Martinelli: Elettronica per Sensori 1
Elementi di elettronica per Sensori
Molti sensori sono dispositivi passivi che condizionano i circuiti nei quali sono inseriti inserendo una dipendenza funzionale delle grandezze elettriche (I, V, f, φ) da uno o più parametri ambientali.
sensore
Circuito di
condizionamento
Parametro Ambientale M (misurando)
Alimentazione V, I
Segnale sensibile S(M) A
Segnale misurabile
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 2
Generatori di Tensione Continua
I generatori di tensione continua sono utilizzati per: generare tensioni di riferimento; generare correnti di riferimento; polarizzare elementi
del circuito; definire punti di lavoro di dispositivi attivi; … Interrogare Sensori a variazione di Resistenza.
Generatore Ideale di Tensione Continua
Non idealità dei generatori reali di tensione continua: impedenza di uscita non nulla; rumore; drift (precisione limitata); accuratezza limitata
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 3
Non idealità del generatore di tensione continua
Il generatore di tensione ideale non può esistere perché la sua esistenza condurrebbe ad assurdi fisici (i generatori di tensione reali devono avere impedenza di uscita non nulla, rumore in uscita, precisione e accuratezza limitate). Collegando in parallelo due generatori
ideali di tensione si contraddice la legge di Kirchhoff alle tensioni.
Per molte applicazioni i generatori di tensione reali sono rappresentati dal modello al primo ordine:
≅
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Impedenza d’uscita
la tensione generata si ripartisce tra il carico e l’impedenza di uscita
Un buon generatore di tensione deve avere impedenza di uscita molto piccola (così la tensione sul carico è circa uguale alla tensione nominale indipendentemente, entro certi limiti, dal carico stesso).
Zout«Zload
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Generatori di Tensione Continua
Il diodo ha una caratteristica simile al generatore di tensione ideale. Nei circuiti elettronici i riferimenti di tensione sono:
basati su diodi polarizzati direttamente basati su diodi Zener di tipo bandgap
Generatore ideale di Tensione
v
i
Diodo
v
i
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Il Diodo come generatore di tensione di riferimento
Diodo in polarizzazione diretta Termicamente poco stabili Sensori di temperatura !
Diodo in Breakdown Si può ottenere (variando opportunamente i profili di drogaggio) Vref
qualsiasi (2 ÷ 200 V ) Quando Vref ≈ 6V si riesce ad avere TC ≈ 1ppm/°C (compensazione tra
effetto valanga ed effetto Zener) Tolleranza elevata sulla tensione di riferimento
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Generatore di tensione con diodo Zener
Questo semplice circuito è sufficiente per la maggior parte delle applicazioni.
Con diodi Zener di buona qualità (Vref ≈6 volt), si ha TC dell’ordine di qualche ppm/°C.
Questo circuito è però sensibile alle variazioni della tensione di alimentazione VCC (che ovviamente non è “stabilizzata”).
-VCC
-VCC/R
v
i Le variazioni di R e di VCC si ripercuotono in variazioni della retta di carico, e quindi di Vz
Iz Vz
R
Iz
Vz
Iz
R
IL
Nel carico scorre una corrente pari a:
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Alimentatore Stabilizzato
Molto spesso è necessario disporre di generatori di tensione continua capaci di fornire correnti elevate.
I circuiti visti finora sono in grado di generare tensioni continue sufficientemente accurate per la maggior parte delle applicazioni, ma conservano le loro proprietà solo se erogano correnti di intensità non troppo elevata.
R
Rload
La massima corrente che scorre su R deve essere minore di VCC/R; La massima corrente che può scorrere sul carico è quindi minore di VCC/R; La resistenza R non può essere scelta troppo piccola per non deteriorare la capacità del diodo Zener di “regolare” la tensione (al limite per R →0 la tensione di uscita è pari a VCC, cioè alla tensione di alimentazione non stabilizzata)
Nel circuito in figura, usando VCC < 10 V, R = 1 kΩ, si ha Imax < 10 mA.
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Generatori di Corrente Continua
I generatori di corrente continua sono utilizzati per: generare correnti di riferimento; generare tensioni di riferimento; polarizzare elementi
del circuito; realizzare carichi attivi; definire punti di lavoro di dispositivi attivi; generare rampe lineari di tensione; …
Interrogare Sensori a variazione di Resistenza. Generatore Ideale di Corrente Continua
Non idealità dei generatori reali di corrente continua: impedenza di uscita finita; rumore; drift (precisione limitata); accuratezza limitata
I0 ZLoad
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Non idealità del generatore di corrente continua
Il generatore di corrente ideale non può esistere perché la sua esistenza condurrebbe ad assurdi fisici (i generatori di corrente reali devono avere impedenza di uscita finita, rumore in uscita, precisione e accuratezza limitate). Collegando in serie due generatori ideali di corrente si
contraddice la legge di Kirchoff alle correnti. Per molte applicazioni i generatori di corrente reali possono
essere descritti dal semplice modello:
≅
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Impedenza d’uscita
la corrente generata si ripartisce tra il carico e l’impedenza di uscita
Un buon generatore di corrente deve avere impedenza di uscita elevata (così che la corrente sul carico sia circa uguale alla corrente nominale indipendentemente, entro certi limiti, dal carico stesso).
Zout»Zload
I0
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Generatori di Corrente e BJT
Generatore di Corrente Ideale (impedenza d’uscita infinita)
v
i
VCE
IC
-VEARLY
Valore tipico: 10 ÷ 100 kΩ
Caratteristica d’uscita del BJT impedenza di uscita “elevata”, cioè molto maggiore dei normali carichi che devono essere pilotati nei circuiti integrati
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BJT in zona attiva
In generale un generatore di corrente reale, progettato per erogare I=I0, può erogare I ≅ I0 solo se il carico è “adatto”.
Equivalentemente, un generatore di corrente reale eroga I ≅ I0 solo se la tensione ai capi del generatore è compresa tra Vmin e Vmax v
i
Vmin Vmax
Zona attiva
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Amplificatori operazionali
Principali Caratteristiche
Ideale Reale A=∞ A=104-106 Rin= ∞ Rin=106-1012 Ω Rout= 0 Rout=10-1000Ω Iin=0 Iin=nA uscita limitata a +Vs -Vs
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Op-amp con feedback
La controreazione negativa limita il guadagno ed estende la banda passante
L’op amp ideale in equilibrio ha: 1. Le tensioni all’ingresso uguali (massa virtuale)
2. Corrente in ogni ingresso nulla.
Vin
Vin
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Amplificatore invertente
Guadagno infinito Guadagno finito A<∞
RF
Rin Vin
Vout Iin
IF
RF Vin
Rin Vout
Vin RF Rin
Vout
V-
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Amplificatore non-invertente
R1
R2
Vout Vin
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Amplificatore differenziale
R1 R2
Vout
V1
R1 R2
V2
I1 I2
Utilizziamo le due regole: 1 V-=V+ 2 la corrente di ingresso è nulla
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To make the gain variable, R1 is implemented as the series combination of a fixed resister R1f and a variable resistor R1v. Resistor R1f ensures that the maximum available gain is limited.
Analysis of the circuit in (a) assuming ideal op-amps
Amplificatore per strumentazione
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Instrumentation amplifier calcolo del guadagno
vo1
vo2
v2
v1
i
R2
R2
R1
Di solito, R4=R3 quindi per R1=∞ si ottiene G=1
R1=0 non è una condizione possibile (v1=v2)
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E. Martinelli: Elettronica per Sensori 22
Generatori di Corrente con Op.Amp.
La retroazione negativa dell’operazionale forza la tensione del morsetto invertente ad essere molto vicino a massa;
la corrente IR è quindi circa Vin/R ; la corrente IR viene interamente iniettata nel carico (impedenza
di ingresso dell’operazionale idealmente infinita).
R
semplice elevatissima impedenza di uscita ridottissimo offset del convertitore tensione-corrente possibilità di alimentare il carico con correnti positive o negative
non consente l’alimentazione di carichi “grounded” in un circuito integrato occupa un’area molto maggiore di un semplice circuito del tipo current mirror
Vantaggi Svantaggi
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Howland Current Source
L’uscita dell’amplificatore differenziale (Ad = 1) è Vload-Vin.
Sulla resistenza R scorre quindi IR=(Vload-Vin - Vload)/R = -Vin/R
La corrente IR viene interamente iniettata nel carico (impedenza di ingresso dell’operazionale idealmente infinita).
RA
RA
RA
RA
R
zload
elevatissima impedenza di uscita ridottissimo offset del convertitore tensione-corrente possibilità di alimentare il carico con correnti positive o negative possibilità di alimentare carichi “grounded”
in un circuito integrato occupa un’area molto maggiore di un semplice circuito del tipo current mirror
Vantaggi Svantaggi
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Misura di un sensore resistivo con partitore
Per misurare un sensore resistivo utilizziamo un circuito a partitore di tensione.
V Vo
R
RS
Esempio: RS è un sensore resistivo lineare
La relazione tra il segnale d’uscita e la variazione di R è non lineare.
Se il sensore varia la sue resistenza linearmente rispetto al misurando, il segnale di tensione misurabile è non lineare rispetto al misurando.
€
ΔM→ ΔR→ ΔV
€
R = f (M)V = f (R)
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 25
Quale è il valore di Rs che massimizza la sensibilità nell’intorno di δ=0?
Misura di un sensore resistivo con partitore
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 26
Misura di un sensore resistivo con partitore
V Vo
R0
RS
E. Martinelli: Elettronica per Sensori
lineare
La non linearità deriva dal fatto che anche la corrente dipende da RS La relazione tra V0 e δ diventa lineare se R>>RS
27
€
Vo = V ⋅RS ⋅ 1+ δ( )
R + Ro ⋅ 1+ δ( )= V ⋅
1+ δ2 + δ
Vo = V ⋅RS
R + RS
⇒ R >> RS ⇒Vo = V ⋅RS
R=
V ⋅Ro
R⋅ 1+ δ( )
SLIN =dVo
dδ=
V ⋅Ro
R ; SNONLIN =
V4
Vn = 4 ⋅ k ⋅T ⋅B ⋅Req ⇒Vn LIN = 4 ⋅ k ⋅T ⋅B ⋅R0
Vn NONLIN = 4 ⋅ k ⋅T ⋅B ⋅ R0
2
δLOD =Vn
S⇒
δLOD LIN
δLOD NONLIN
=4 ⋅ k ⋅T ⋅B ⋅R0
4 ⋅ k ⋅T ⋅B ⋅ R0
2
⋅
V4
V ⋅Ro
R
=24
RRo
E. Martinelli: Elettronica per Sensori
La condizione R>>RS deve valere per ogni valore di δ Esempio δ<10 R=200R0
28
€
Vo
V=1200
⋅ 1+ δ( )
δLOD LIN
δLOD NONLIN
==24200 = 35
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
0 2 4 6 8 10 12
V0/
V
δ
non lineare
lineare
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Il Ponte di Wheatstone
Configurazione circuitale che consente di misurare il valore di una resistenza attraverso una misura di zero
Una volta bilanciato il ponte consente di misurare la variazione di resistenza in uno o più rami: sensori resisitivi
R1
R2
R3
R4
∆V
V
V2 V1
Il ponte si dice bilanciato quando ∆V=0 Condizione ideale in quanto:
• non è possibile realizzare resistenze uguali • rumore termico scorrelato.
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 30
Misura di un Sensore Resistivo
δ: variazione relativa di R
R
R
R(1+δ)
R
∆V V2 V1
V
La relazione tra ∆V e δ è non lineare
Un parametro importante per valutare le prestazioni del ponte è la Sensibilità definita
Supponiamo il ponte bilanciato, con R1=R2=R4=R, valore a riposo della resis tenza del sensore. Una delle resistenze è un sensore resistivo
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 31
Configurazione del ponte con sensibilità massima: caso con un sensore
R1
R3o+∆R
R2
R4
V2 V1
V
Il ponte è equilibrato con δ=0, quindi la condizione di massima sensibilità si ottiene con R2=R4, quindi con R1=R3. In pratica si usa porre R1=R2 =R4 =R3o
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Misura con due sensori “uguali”
Le prestazioni del ponte migliorano utilizzando due sensori uguali e sottoposti alla stessa sollecitazione
R
R(1+δ)
R(1+δ)
R
∆V V2
V1 La relazione può essere linearizzata nel caso di piccole variazioni di R
La Sensibilità è doppia rispetto al caso con un sensore
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Misura con due sensori sottoposti a sollecitazioni opposte
L’uso di due sensori di caratteristiche simmetriche consente di ottenere una relazione input-output lineare.
Sensori simmetrici sono molto difficili da ottenere: Esempio: termistori NTC: R ≈ T-α PTC: R ≈ α T
R
R
R(1+δ)
R(1-δ)
∆V V2
V1
La sensibilità è la stessa del ponte con due sensori
lineare
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 34
Misure con sensori simmetrici: caso con tre sensori 1
Configurazioni con più sensori simmetrici conducono ad un aumento della sensibilità del ponte.
R
R(1+δ)
R(1-δ)
∆V V2
V1
R(1-δ)
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 35
Misure con sensori simmetrici: caso con tre sensori 2
R(1+δ)
R(1-δ)
∆V V2
V1
R
R(1+δ)
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Misure con sensori simmetrici: caso con quattro sensori
R(1+δ)
R(1-δ)
∆V V2
V1
R(1+δ)
R(1-δ) lineare
Sensibilità massima
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Confronto delle prestazioni
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 38
Ponte a cinque terminali
R
R(1+δ)
∆V
R
R
- +
Vx
R(1+δ)
-
+
R
R
R Vx
R(1+δ)
-
+
R
R/2
Vx
Vx/2
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Ponte a cinque terminali calcolo della relazione input/output
Sensibilità massima Lineare
R(1+δ)
-
+
R
R/2
Vx
Vx/2
Vu Vx R R(1+δ)
Vu Vx/2
I1 I2
A=∞
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Effetto della tensione di offset
R
R
R(1+δ)
R
∆V V2
V1 -
+
Voff
Per valori piccoli di δ la stabilità della tensione di offset diventa importante
V
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Alimentazione in corrente
R
R
R+∆R
R
∆V V2 V1
Voff
I Considerando nulla la corrente in ingresso nell’op.amp si ha il seguente partitore di corrente: 2R 2R+∆R
I
- +
E. Martinelli: Elettronica per Sensori 42
Alimentazione in corrente corrente imposta da un op.amp
R
R
R+∆R
R
- +
Voff
I
-
+ Rrif
Vrif
43
+
A Valor medio
fo
t+π/2
t
Vrif
1
1
2
2 3
3
4-
4
-1 5
5
S R+ΔR
6
6
Amplificatore LOCK-IN