Ὀδυσσεύς

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Ὀδυσσεύς Ὀδυσσεύς ς ς s s ύ ύ ς ς

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Ὀδυσσεύς. o Polutla ς dio s Odisse ύς. Andra moi ennepe , Mousa , polutropon , O s mala polla plagcQh , Epei Troih s ieron ptolieQtron eperse. Narraci, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, dopo che distrusse la rocca sacra di Troia . IL NOME - PowerPoint PPT Presentation

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ὈδυσσεύςὈδυσσεύςςςssύςύς

Page 2: Ὀδυσσεύς

ss

Narraci, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò,dopo che distrusse la rocca sacra di Troia.

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IL NOMEIL NOMEL’ Odisseo dei Greci è l’Ulisse dai RomaniL’ Odisseo dei Greci è l’Ulisse dai Romani

Odisseo significa, letteralmente «colui che è odiato» e gli Odisseo significa, letteralmente «colui che è odiato» e gli fu dato questo nome dal nonno Arcesio che aveva previsto fu dato questo nome dal nonno Arcesio che aveva previsto quanto il nipote avrebbe combattuto in guerra;quanto il nipote avrebbe combattuto in guerra;

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Odisseo, Odisseo,

è un è un eroe complessoeroe complesso,,affascinante e controverso, affascinante e controverso,

ingannatore e spregiudicato, ingannatore e spregiudicato, avido di conoscenza e terribile in battaglia…avido di conoscenza e terribile in battaglia…

Ma iniziamo con la sua carta d’identità…Ma iniziamo con la sua carta d’identità…

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LaerziadeUlisse per i Romani, Odisseo per i Greci

Itacagreca

Itaca,20 anni in viaggio.

Sposato latitanteRe e comandante

mare

1 metro + molta astuziascuri

Verdi; vedono ogni cosas

Multiforme,che ha molto viaggiato,abile, avveduto

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Secondo Esiodo anche Ulisse discende da un dio poiché

Ermes era padre di suo nonno Autolico;

le qualità di Odisseo sono quasi tutte “ermetiche”.

1)Egli è come Ermes s 1(da us e ,molto + mi muovo mi volgo) quindi, che ha molto viaggiato, mutevole, avveduto, abile, multiforme;

2) e s (da= variegata + is= mente avvedutezza senno/consilium) dai vari accorgimenti, ricco si espedienti, astuto

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L’Odisseo Omerico

A differenza degli eroi monolitici dell’Iliade,A differenza degli eroi monolitici dell’Iliade,

La figura dell’Odisseo omerico è La figura dell’Odisseo omerico è

multiforme e complessamultiforme e complessa, , con le tipiche contraddizioni con le tipiche contraddizioni

psicologiche ed interiori della natura umanapsicologiche ed interiori della natura umana

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Odisseo e Achille a confrontoAchille• semi-dio figlio di

Teti, egli è rappresentato

come un eroe, quasi un dio, le cui caratteristiche e abilità sono divinamente potenziate

Odisseonon vanta di caratteristiche semi- divine ma ostenta peculiarità umane, quali la mortalità

egli egli rifiutarifiuta il dono dell’immortalità

per due volte: quando glielo offre Circe e quando glielo offre Calipso!

Non un semi-dio, ma un uomo che affronta il destino,anche con “ aiutanti positivi”diviniMa soprattutto con mezzi umani

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Odisseo e Achille a confronto

Achille• E’ l’incarnazione

dell’, della virtus guerresca

E dell’eccesso: nell’ira Nel doloreNella vendetta

OdisseoHa due aspetti:è astuto (s, ingegnoso, versatile, prudente, inquieto, saggio.

È anche un guerriero coraggioso e sa essere feroce e terribile(strage dei proci)

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Odisseo e Achille a confronto

Achille• E’ l’eroe della “società

della vergogna”: • agisce in virtù del pensiero

dei suoi concittadini ed è alla continua ricerca di fama- nel presente) e di gloria- os gloria (per l’eternità ) anche a scapito della vita.

OdisseoOdisseoÈ l’eroe della conoscenza

E incarna le qualità tipiche degli antichi navigatori

quali la prudenza, la pazienza, la curiosità, il coraggio e la capacità di adattamento.

E’ l’eroe del viaggioInteso come esperienza

conoscitiva

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Quale significato assume il viaggio di Ulisse per la cultura greca?

Per comprenderlo dobbiamo tenere a mente che il viaggio di Ulisse è innanzitutto

un NOSTOS, vale a dire un RITORNO

IL VIAGGIO

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costituiscono

il MOTORE delle azioni di

Ulisse.

LA VOLONTA’ TENACE DI

CONOSCENZA

LA VOLONTA’ TENACEDI FAR

RITORNO A CASA

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IL VIAGGIO

È CONOSCENZA.

Ma perchè il RITORNO?

Il ritorno è il fine ultimo del viaggio di conoscenza del proprio io perché l’identità che ciascuno di noi acquista valore nel momento in cui, con consapevolezza nuova, rinsaldiamo e rinvigoriamo il legame con le nostre radici

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Ulisse traccia i contorni di una identità grecache , proprio perché definita in limiti spaziali e culturali circoscritti,è fonte di sicurezza

Ulisse è uno dei tanti uomini-frontiera che disegna i contorni della spiritualità greca.

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IL SACRIFICIOGLI INCONTRI

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La identità individuale e culturale dell’uomo greco si definisce in rapporto all’altro:i “non umani”•più che umani sono dei e semidei ed umani ideali, che vivono ai confini del mondo conosciuto •(i Feaci)•Meno che umani sono mostri ed animali e creature che vivono al di fuori di ogni societas •(i Ciclopi)

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Il motivo del viaggio di Ulisse come ritorno dopo avere acquisito consapevolezza, e coscienza della propria identità culturale, oggetto di riflessione di molti studiosi del mondo antico

è stato colto dalla sensibilità del poeta greco Kavafis nella sua lirica “Itaca”

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ITACASe ti metti in viaggio per Itacaaugurati che ti sia lunga la via,piena di conoscenze e di avventure.

Non temere Lestrigoni e Ciclopio l'irascibile Poseidone:nulla di ciò troverai mai per la strada,se non tieni elevato il pensiero, seun'emozione eletta non ti tocca il corpo e il cuore.Non incontrerai Lestrigoni e Ciclopinè Poseidone l'arcignose non li porti dentro, nel tuo cuore,se non è il cuore a alzarteli avanti.

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Augurati che ti sia lunga la via.Che siano molti i mattini estiviin cui soddisfatto e feliceentri in porti mai visti prima;fai scalo negli empori dei Fenicie acquista belle mercanzie,madreperle e coralli, ebani ed ambre,ed ogni sorta d'aromi voluttuosi,quanti più aromi voluttuosi puoi;e va in molte città d'Egitto,ad imparare, ad imparare dai sapienti.

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Tienila sempre in mente, Itaca.La tua meta è approdarvi. Ma non far

fretta al tuo viaggio.Meglio che duri molti anni, e che, ormai

vecchio, alla tua isola attracchi,ricco di quel che guadagnasti per via,senza aspettarti da Itaca ricchezze.Itaca ti ha donato il bel viaggio.Non saresti partito senza di lei.Questo solo ha da darti. E se la trovi povera, Itaca non ti ha illuso.Sei diventato così esperto e saggio che

avrai capito che cosa vuol dire Itaca.K. KAVAFIS

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la meta è nienteil mezzo è tutto

Il viaggio di Ulisse è un ritorno

il viaggio dell’Ulisse moderno è un errare senza meta

L’Ulisse dello spot della Renault sceglie di continuare il suo viaggio:

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Page 33: Ὀδυσσεύς

nel XXVI canto, nell’ottava bolgia dell’ottavo cerchio, dove sono puniti i consiglieri fraudolenti,Dante racconta l’incontro con Ulisse che arde in eterno in un’unica fiamma insieme a Diomede,

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Dante non conosceva il greco nel Medioevo era nota solo l’Iliade, in una

traduzione d’età neroniana

Dante quindi non conosceva la fine di Ulisse profetizzata da Tiresia

nel IX canto dell’Odissea

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Dal IX Canto dell’OdisseaOdisseo racconta la sua discesa nell’Ade e la profezia di

Tiresia

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Tiresia gli profetizza il suo ritorno in patria e conclude:

“…E quando i pretendenti nel tuo palazzo avrai spento,o con l'inganno, o apertamente col bronzo affilato,allora parti, prendendo il maneggevole remo,finché a genti tu arrivi che non conoscono il mare,non mangiano cibi conditi con sale,non sanno le navi dalle guance di minio,né i maneggevoli remi che sono ali alle navi.”   

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con verità ti predico».“E il segno ti dirò, chiarissimo: non può sfuggirti.Quando, incontrandoti, un altro viandante ti dicache il ventilabro tu reggi sulla nobile spalla,allora, in terra piantato il maneggevole remo,”

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con verità ti predico».“offerti bei sacrifici a Poseidone sovranotorna a casa e celebra sacre ecatombiai numi immortali che il cielo vasto possiedono,a tutti per ordine. Morte dal mareti verrà, molto dolce, a ucciderti vintoda una serena vecchiezza. Intorno a te popolibeati saranno.”

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Nella Divina Commedia invece il racconto è diverso

Ulisse racconta a Dante che, dopo aver lasciato Circe,«né dolcezza di figlio, né la pièta / del vecchio padre, né 'l debito amore / lo qual dovea Penelope far lieta»

Lo inducono a desistere dal desiderio di arrivare là dove nessuno era giunto.

E così parte

.

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Giunto ai confini del mondo, così sprona i compagni:

« "O frati," dissi, "che per cento miliaperigli siete giunti a l'occidente,a questa tanto picciola vigilia

d'i nostri sensi ch'è del rimanentenon vogliate negar l'esperïenza,di retro al sol, del mondo sanza gente.”

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“Considerate la vostra semenza:fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza.”

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Oggi L’uomo moderno considera la figura di Ulisse come il simbolo

della ricerca del sapere.

Ma Dante Non è un uomo copernichiano,

la sua visione cosmologica portano a vedere l’impresa di Ulisse

come la violazione delle leggi divine, Ulisse e il suo «il folle volo»,oltre le

colonne d’Ercole rappresentano il simbolo dell’empietà e della

scelleratezza.

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mentre la Vera sapienza innalza verso Dio

Ulisse è l’emblema della Vana sapienza

che sprofonda l’uomo verso il peccato come la nave dell’eroe che si inabissa .

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Circe…. …..è una gommista

Il Ciclope…è un camionista…guercio!

Le sirene…ragazze in gita

e Penelope?

Aspetta con il fedele cane Argo il suo Ulisse…

La meta è niente il mezzo è

…TUTTO!

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Il porto dei Feaci in un dipinto del XIX sec.

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L’aiutante positivo: Nausicaa

«Ti supplico, o sovrana: un dio sei forse o un mortale? Se un dio tu sei - essi hanno il vasto cielo -assai somigliante ad Artemide, la figlia del grande Zeus, mi sembri in volto, statura ed aspetto. Se uno dei mortali tu sei, che abitano sulla terra, tre volte beati tuo padre e la madre augusta, beati tre volte i fratelli: il loro animo certo si scalda sempre di gioia per merito tuo , quando ti vedono danzare

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Gli dèi ti concedano quanto nel tuo cuore desideri,un marito e una casa, e per compagna la feliceconcordia; pèrché non c'è bene più saldo e prezioso,di quando con pensieri concordi reggono la casaun uomo e una donna: molto dolore ai nemici,ma gioia agli amici, e soprattutto fama per essi».

Vidi a Delo, vicino all'altare di Apollo, una volta, un giovane germoglio di palma levarsi così:perché sono stato anche là e mi seguì molta gente 'in quel viaggio, da cui doveva venirmi dolore e sventura.

E come nel vedere anche quello stupii nell'animoa lungo, perché dalla terra un fusto così non crebbe mai prima,così, o donna, ti ammiro e stupisco e temo tremendamentedi toccarti i ginocchi: ma un grave dolore mi opprime.Abbi pietà, o sovrana: dopo molto soffrire vengo supplice a te.

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Il Ciclope di Redon

Le prove: Polifemo

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"Ciclope, mi chiedi il nome famoso, ed io ti dirò: tu

dammi, come hai promesso, il dono ospitale. Nessuno è il

mio nome: Nessuno mi chiamano mia madre e mio

padre e tutti gli altri compagni".

Dissi così, lui subito mi rispose con cuore spietato:

"Per ultimo io mangerò Nessuno, dopo i compagni, gli altri prima: per te sarà questo il dono ospitale".

Disse, e arrovesciatesi cadde supino, e poi

giacque piegando il grosso collo: il sonno,

che tutto doma, lo colse; dalla strozza gli uscì fuori

vinoe pezzi di carne umana;

ruttava ubriaco.

E allora io spinsi sotto la gran cenere il palofinché si scaldò: a tutti i compagni fecicoraggio, perché nessuno si ritraesse atterritoE appena il palo d'ulivo stava per avvampare nel fuoco, benché fosse verde - era terribilmente rovente -,allora lo trassi dal fuoco. I compagni stavano "intorno: un dio ci ispirò gran coraggio.Essi, afferrato il palo d'ulivo, aguzzo all'estremità,lo ficcarono dentro il suo occhio; Lanciò un grande urlo pauroso: rimbombò intorno la roccia.Noi atterriti scappammo. Dall'occhiosi svelse il palo, sporco di molto sangue. Lo scagliò con le mani lontano da sé, smaniando:

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Quelli, udendo il suo grido, arrivarono chi di qua chi di là e,

fermatisi presso il suo antro, chiedevano cosa lo molestasse

"Perché, Polifemo, sei così afflitto e hai gridato così nella

notte divina, e ci fai senza sonno? Forse un mortale porta via le tue

greggi, e non vuoi? forse qualcuno ti uccide con l'inganno o la forza?"

Ad essi il forte Polifemo rispose dall'antro:

"Nessuno, amici, mi uccide con l'inganno, non con la forza".Ed essi rispondendo dissero

alate parole:"Se dunque nessuno ti fa violenza

e sei solo, non puoi certo evitare il morbo del

grande Zeus:allora tu prega tuo padre,

Posidone signore".Dicevano così, e rise il mio

cuore, perché il nome mio e l'astuzia perfetta l'avevano

ingannato».

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Le prove: la fuga dall’antro di Polifemo

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Nella vallata trovarono le case di Circe costruitecon pietre squadrate, in un luogo protetto:c'erano intorno lupi montani e leoniche ella aveva stregato, dandogli filtri maligni.Essi non assalirono gli uomini, maagitando le lunghe code si alzarono.Come quando i cani scodinzolano al padrone che tornada'un pranzo, perché porta ogni volta dei buoni bocconi;così i lupi dalle forti unghie e i leoni scodinzolavanoad essi: temettero, quando videro le orribili fiere.

Se la prova è l’aiutante positivo

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Disse così; io, tratta l'aguzza lama contro la

coscia, assalii Circe, come fossi bramoso d'ucciderla. Lei con un urlo corse, m'afferrò le ginocchia e piangendo mi

rivolse alate parole:"Chi sei, di che stirpe? dove

hai città e genitori? Mi stupisce che bevuti i miei

farmaci non fosti stregato. Nessun altro sopportò questi farmaci, chi li bevve, appena varcarono il recinto dei denti:

una mente che vince gli inganni hai nel petto. Certo

Odisseo tu sei, il multiforme, che sempre l'Arghifonte

dall'aurea verga mi diceva sarebbe arrivato, venendo da

Troia con la nera nave veloce.

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Ma orsù, riponi la lama nel fodero, e tutti e due saliamo sul letto, perché congiunti nel letto e in amore ci si possa l'un l'altro fidare".

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Le prove: le sirene e la conoscenza

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Il ritorno: il riconoscimento

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Quale significato assume il viaggio di Ulisse per la cultura greca?

Per comprenderlo dobbiamo tenere a mente che il viaggio di Ulisse è innanzitutto

un NOSTOS, vale a dire un RITORNO

IL VIAGGIO E LA MEMORIA

Page 60: Ὀδυσσεύς

costituiscono

il MOTORE delle azioni di

Ulisse.

LA VOLONTA’ TENACE DI

CONOSCENZA

LA VOLONTA’ TENACEDI FAR

RITORNO A CASA

Page 61: Ὀδυσσεύς

IL VIAGGIO

È CONOSCENZA.

Ma perchè il RITORNO?

Il ritorno è il fine ultimo del viaggio di conoscenza del proprio io perché l’identità che ciascuno di noi acquista valore nel momento in cui, con consapevolezza nuova, rinsaldiamo e rinvigoriamo il legame con le nostre radici

Page 62: Ὀδυσσεύς

Ulisse traccia i contorni di una identità grecache , proprio perché definita in limiti spaziali e culturali circoscritti,è fonte di sicurezza

Ulisse è uno dei tanti uomini-frontiera che disegna i contorni della spiritualità greca.

Page 63: Ὀδυσσεύς

La identità individuale e culturale dell’uomo greco si definisce in rapporto all’altro:i “non umani”•più che umani sono dei e semidei ed umani ideali, che vivono ai confini del mondo conosciuto •(i Feaci)•Meno che umani sono mostri ed animali e creature che vivono al di fuori di ogni societas •(i Ciclopi)

Page 64: Ὀδυσσεύς

Il motivo del viaggio di Ulisse come ritorno dopo avere acquisito consapevolezza, e coscienza della propria identità culturale, oggetto di riflessione di molti studiosi del mondo antico

è stato colto dalla sensibilità del poeta greco Kavafis nella sua lirica “Itaca”

Page 65: Ὀδυσσεύς

ITACASe ti metti in viaggio per Itacaaugurati che ti sia lunga la via,piena di conoscenze e di avventure.

Non temere Lestrigoni e Ciclopio l'irascibile Poseidone:nulla di ciò troverai mai per la strada,se non tieni elevato il pensiero, seun'emozione eletta non ti tocca il corpo e il cuore.Non incontrerai Lestrigoni e Ciclopinè Poseidone l'arcignose non li porti dentro, nel tuo cuore,se non è il cuore a alzarteli avanti.

Page 66: Ὀδυσσεύς

Augurati che ti sia lunga la via.Che siano molti i mattini estiviin cui soddisfatto e feliceentri in porti mai visti prima;fai scalo negli empori dei Fenicie acquista belle mercanzie,madreperle e coralli, ebani ed ambre,ed ogni sorta d'aromi voluttuosi,quanti più aromi voluttuosi puoi;e va in molte città d'Egitto,ad imparare, ad imparare dai sapienti.

Page 67: Ὀδυσσεύς

Tienila sempre in mente, Itaca.La tua meta è approdarvi. Ma non far

fretta al tuo viaggio.Meglio che duri molti anni, e che, ormai

vecchio, alla tua isola attracchi,ricco di quel che guadagnasti per via,senza aspettarti da Itaca ricchezze.Itaca ti ha donato il bel viaggio.Non saresti partito senza di lei.Questo solo ha da darti. E se la trovi povera, Itaca non ti ha illuso.Sei diventato così esperto e saggio che

avrai capito che cosa vuol dire Itaca.K. KAVAFIS

Page 68: Ὀδυσσεύς

la meta è nienteil mezzo è tutto

Il viaggio di Ulisse è un ritorno

il viaggio dell’Ulisse moderno è un errare senza meta

L’Ulisse dello spot della Renault sceglie di continuare il suo viaggio:

Page 69: Ὀδυσσεύς

Circe…. …..è una gommista

Il Ciclope…è un camionista…guercio!

Le sirene…ragazze in gita

e Penelope?

Aspetta con il fedele cane Argo il suo Ulisse…

La meta è niente il mezzo è

…TUTTO!

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ODISSEO NELLA ODISSEO NELLA TRAGEDIA TRAGEDIA

GRECAGRECA D’ETA’ D’ETA’

CLASSICA CLASSICA

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Abbiamo visto come in Omero, Odisseo incarna perfettamente una Abbiamo visto come in Omero, Odisseo incarna perfettamente una figura di assoluta positività. figura di assoluta positività.

Questa visione presto andrà gradatamente deteriorandosi. Questa visione presto andrà gradatamente deteriorandosi.

Nella tragedia del V sec. A.C.,egli sarà visto anche come Nella tragedia del V sec. A.C.,egli sarà visto anche come ll’Eroe del dèilos, dell’inganno.’Eroe del dèilos, dell’inganno.

La La metis di Odisseo è volta verso il male, metis di Odisseo è volta verso il male, verso la verso la guerra, guerra, e non possiede nulla di eroico né di giustificantee non possiede nulla di eroico né di giustificante. .

. .

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??

ODISSEO NEL FILOTTETE DI SOFOCLEODISSEO NEL FILOTTETE DI SOFOCLE

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ODISSEO NEL FILOTTETE DI SOFOCLEODISSEO NEL FILOTTETE DI SOFOCLE

Odisseo è costantemente consigliere d’inganni e Odisseo è costantemente consigliere d’inganni e CORRUTTORE DI GIOVANICORRUTTORE DI GIOVANI

Egli tenta di rendere simile a sé il giovane Neottolemo, che Egli tenta di rendere simile a sé il giovane Neottolemo, che inizialmente lo segue, ma infine rifiuta di mentire inizialmente lo segue, ma infine rifiuta di mentire

ODISSEO PROBABILMENTE INCARNA LA SOFISTICA ?ODISSEO PROBABILMENTE INCARNA LA SOFISTICA ?

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ODISSEO NELL’AIACE DI SOFOCLEODISSEO NELL’AIACE DI SOFOCLE

Page 77: Ὀδυσσεύς

ODISSEO NELL’AIACE DI SOFOCLEODISSEO NELL’AIACE DI SOFOCLE

Nell’Aiace, Sofocle ESPRIME Nell’Aiace, Sofocle ESPRIME LA PRECARIETA’ DELL’ESISTENZA UMANALA PRECARIETA’ DELL’ESISTENZA UMANA

Odisseo rappresenta LA RAGIONE UMANA Odisseo rappresenta LA RAGIONE UMANA che si rende conto del fatto che che si rende conto del fatto che

CHE NULLA PUÒ DI FRONTE AL FATO:CHE NULLA PUÒ DI FRONTE AL FATO:““l’uomo è l’ombra di un sogno”l’uomo è l’ombra di un sogno”

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Odisseo a Roma

Page 79: Ὀδυσσεύς

Nel del mondo romano la sua figura venne rivestita di caratteristiche positive, e rispecchiava

il perfetto “Vir Romanus”

L’Ulisse-Odisseo dei poemi omerici appare caratterizzato da tre diverse qualità:

1)l’intelligenza = consilium et curiositas

2) la capacità di sopportazione(che è anche la pazienza nell’attendere il kaipos ) = patientia

3) l’ardimento in ambito militare. = virtus

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Nella letteratura latina,

ad eccezione della traduzione dell’Odissea di Livio Andronico , non sono presenti opere di rilievo sulla figura di Ulisse né sulle sue vicende

Page 81: Ὀδυσσεύς

Fra i pochi autori che trattarono il personaggio di Ulisse troviamo tre grandi esponenti del mondo latino: Cicerone, Orazio, Seneca,

Page 82: Ὀδυσσεύς

Cicerone, (età di Cesare) commentando l'episodio dell'incontro di Ulisse con le Sirene dice dell'eroe: “... le Sirene gli promettono la conoscenza: non deve quindi meravigliare se ad Ulisse, questa apparisse più cara della patria, tanto era desideroso di conoscenza” (Sul sommo bene e sul sommo mal).

Page 83: Ὀδυσσεύς

Orazio (età augustea) definisce Ulisse “modello di virtù e di sapienza” (“...conobbe i costumi degli uomini... e soffrì molte asperità nel vasto mare”, Epistole)

Page 84: Ὀδυσσεύς

Seneca (età di Nerone)

accosta Ulisse ed Ercole celebrandoli come uomini “vincitori di ogni genere di paure”(Costanza del sapiente

Page 85: Ὀδυσσεύς

MA NON VA DIMENTICATA L’ENEIDE DI VIRGILIO

Il poeta d’età augustea , nel creare la figura di Enea, ebbe come modello Odisseo,

• Il viaggio, • la nekyia,

• la lotta per il potere, una volta giunto a destinazione

Malo reinterpreta totalmente in chiave romana

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Page 87: Ὀδυσσεύς

nel XXVI canto, nell’ottava bolgia dell’ottavo cerchio, dove sono puniti i consiglieri fraudolenti,Dante racconta l’incontro con Ulisse che arde in eterno in un’unica fiamma insieme a Diomede,

Page 88: Ὀδυσσεύς

Dante non conosceva il greco nel Medioevo era nota solo l’Iliade, in una

traduzione d’età neroniana

Dante quindi non conosceva la fine di Ulisse profetizzata da Tiresia

nel IX canto dell’Odissea

Page 89: Ὀδυσσεύς

Dal IX Canto dell’OdisseaOdisseo racconta:

… Io, tratta l'aguzza lama contro la coscia,…versai intorno un'offerta per tutti i defunti (…)

….afferrai e scannai sulla fossa le bestie: fosco come nube il sangue scorreva. Dall'Erebo si accalcarono le anime dei morti

defunti.”

Page 90: Ὀδυσσεύς

Donne, giovani, vecchi provati da molto dolore,tenere spose con acerbo strazio nell'animo molti squarciati da armi di bronzo,uomini uccisi in battaglia, con le armi lorde di sangue:s'aggiravano in folla attorno alla fossa,con strano gridio: mi prese una pallida angoscia.

Page 91: Ὀδυσσεύς

“Infine venne l'anima del tebano Tiresia,con uno scettro d'oro, e mi conobbe e disse:

    «Divino Laerzìade, ingegnoso Odisseo,perché infelice, lasciando la luce del sole,venisti a vedere i morti e questo lugubre luogo?    Ma levati dalla fossa, ritira la spada affilata,che beva il sangue delle vittime  e poi il vero ti dica.»”

Page 92: Ὀδυσσεύς

Tiresia gli profetizza il suo ritorno in patria e conclude:

“…E quando i pretendenti nel tuo palazzo avrai spento,o con l'inganno, o apertamente col bronzo affilato,allora parti, prendendo il maneggevole remo,finché a genti tu arrivi che non conoscono il mare,non mangiano cibi conditi con sale,non sanno le navi dalle guance di minio,né i maneggevoli remi che sono ali alle navi.”   

Page 93: Ὀδυσσεύς

con verità ti predico».“E il segno ti dirò, chiarissimo: non può sfuggirti.Quando, incontrandoti, un altro viandante ti dicache il ventilabro tu reggi sulla nobile spalla,allora, in terra piantato il maneggevole remo,”

Page 94: Ὀδυσσεύς

con verità ti predico».“offerti bei sacrifici a Poseidone sovranotorna a casa e celebra sacre ecatombiai numi immortali che il cielo vasto possiedono,a tutti per ordine. Morte dal mareti verrà, molto dolce, a ucciderti vintoda una serena vecchiezza. Intorno a te popolibeati saranno.”

Page 95: Ὀδυσσεύς

Nella Divina Commedia invece il racconto è diverso

Ulisse racconta a Dante che, dopo aver lasciato Circe,«né dolcezza di figlio, né la pièta / del vecchio padre, né 'l debito amore / lo qual dovea Penelope far lieta»

Lo inducono a desistere dal desiderio di arrivare là dove nessuno era giunto.

E così parte

.

Page 96: Ὀδυσσεύς

Giunto ai confini del mondo, così sprona i compagni:

• « "O frati," dissi, "che per cento miliaperigli siete giunti a l'occidente,a questa tanto picciola vigilia

d'i nostri sensi ch'è del rimanentenon vogliate negar l'esperïenza,di retro al sol, del mondo sanza gente.”

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“Considerate la vostra semenza:fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e canoscenza.”

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• Oggi• L’uomo moderno considera la figura di

Ulisse come il simbolo della ricerca del sapere.

• • Ma Dante

• Non è un uomo copernichiano,• la sua visione cosmologica portano a vedere

l’impresa di Ulisse • come la violazione delle leggi divine,

• Ulisse e il suo «il folle volo»,oltre le colonne d’Ercole rappresentano

• il simbolo dell’empietà e della scelleratezza.

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mentre la Vera sapienza innalza verso Dio

Ulisse è l’emblema della Vana sapienza

che sprofonda l’uomo verso il peccato come la nave dell’eroe che si inabissa .

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Perché proprio Ulisse, più di altri personaggi del mito, abbia sollecitato poeti, drammaturghi, prosatori a «gareggiare» con Omero?

Qualità «neutra» dell’

Che può essere vista come dote

+ -

da chi voglia esaltare in Ulisse il prototipo dell'uomo artefice e padrone del proprio destino, grazie all'iniziativa ed all'ingegno

che spinge a troppo osare, a dimenticare ogni senso della misura o ad apparire solo mezzo di opportunismo

Ripresa del tema del

dell’eroe comunque benvoluto dal fato che, pur dopo un lungo e travagliato viaggio ritorna alla sua terra natia

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Foscolo

Magari per contrapporre la fortuna dell’eroe classico in contrapposizione all’infausto destino dell’eroe romantico.

saluta la città natia, dove non potrà più ritornare, in quanto il suo destino di esule lo condanna a morire lontano dalla patria

In “A Zacinto”

“Tu non altro che il canto avrai del figlio,

o materna mia terra; a noi prescrisse il fato

illacrimata sepoltura. “

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Il dolore diventa dunque un segno distintivo: l'esilio è sofferenza, ma può anche nobilitare e rendere famosi

E Omero ha cantato anche la bellezza di Ulisse, che l'esilio ha reso degno di eterna fama

“bello di fama e di sventura”

il poeta sente di rinnovare l'esule mitico nell'intimo della propria personalità inquieta, ma il suo è un destino capovolto, in quanto diversa è la conclusione

Foscolo non toccherà più Zante Ulisse baciò la sua petrosa Itaca

Dopo lungo errare

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l’eroe romantico, sentendosi sradicato, escluso da una società e dall’insieme dei suoi valori in cui

non si riconosce, ama rappresentarsi “romanticamente” come un esule, un diverso, un

incompresoUn eroe solitario, costretto a un perenne vagabondare e destinato comunque alla

malinconia e all’infelicità

Chi non ha mai sognato di fuggire dallo stress quotidiano e di rifugiarsi in un’isola più o meno deserta? Solo che la nostra isola - grazie alla nostra cultura da depliant turistico più o meno patinato - è un’isola del pacifico, con sole, palme, amaca e long drinks.

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Tennyson è ritornato a

Ma è insoddisfattoItaca

Diviene isola inospitale («sterili

rocce»)

Ulisse annoiato

Non può appagarsi di una vita tranquilla, scandita da ritmi

sempre uguali, chi ha vissuto l'avventura della scoperta

William Waterhouse – Ulisse e le sirene

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il punto di più stretto contatto tra l'Ulisse di Tennyson e quello di Dante:

nel motivo dell'eroe che vuole intraprendere l'ultima avventura

pur essendo già avanzato negli anni e che associa a sé i compagni di un tempo, usando l’eloquenza

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Omette la punizione dell'eroe

Rispetto a

l'infrazione del limite

portava necessariamente alla punizione «lottare e cercare e trovare «lottare e cercare e trovare

né cedere mai»né cedere mai»

Vista come

eccesso di ardimento tempra eroica

Elogio della volontà di

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Ulysses 

1 Simbolo della lotta romantica contro la conformità della borghesia

Tennyson vive , in una nazione le cui flotte solcano i mari, impegnata in un progetto di espansione che esige le doti di determinazione e tenacia

2 Emblema dello spirito pionieristico

2 interpretazioni

l'ultimo verso della poesia, ""to to strive, to seek, to find, and not to strive, to seek, to find, and not to yield"yield" (lottare, cercare, trovare, e non cedere)

finì per diventare un vero e proprio motto.

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dopo aver compiuto il viaggio alla ricerca degli uomini che non conoscono il mare, prescrittogli da Tiresia, per nove anni rimane ad Itaca.

L'eroe del Pascoli

assorto nella rievocazione del proprio passato, nel rimpianto dei tempi eroici, è nello stesso tempo colto da un dubbio sempre più tormentoso:

 gli episodi che egli va ricordando appartengono alla realtà o all'immaginazione?

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Questo dubbio che, nel decimo anno, lo spinge a riprendere la navigazione, con quei compagni che fedelmente lo hanno atteso

Il viaggio è un navigare a ritroso, alla ricerca dei luoghi e delle figure che più fortemente

hanno segnato l'esperienza dell'eroe

Ma nulla di ciò che Ulisse ha conservato nel ricordo corrisponde a verità:

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nella grotta di Polifemo abita un innocuo pastore, che a stento ricorda di aver udito raccontare che da quel monte piovevano pietre in mare « ... e che appariva un occhio / nella sua cima, un tondo occhio di fuoco» (XX, vv. 40-41).

Circe non esiste, la sua canzone, che l'eroe si illude di risentire, non è che lo sciacquio del mare mosso dal vento

Il mito si dissolve, l'avventura di Ulisse si rivela sogno

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Nell'Odissea, le Sirene avevano invitato Ulisse a fermarsi ad ascoltare il loro canto, giacché gli avrebbero rivelato ogni cosa.

Alle Sirene ora si rivolge l’Ulisse pascoliano deciso ad affrontare il rischio di restare ammaliato dal dolce canto e di non far più ritorno in patria.