12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari...

13
Il cielo a braccia tese 12 COSTELLAZIONE DELL'AQUILA Altair γ PLEIADI 2° 1° 1/2 ° 1/2 ° 10° 5° SOLE LUNA S e l’occhio è indubbia- mente il protagonista dell’osservazione del cielo, anche altre parti del nostro corpo possono colla- borare validamente. E’ noto che il “palmo” e la “spanna” (ovvero rispettivamente la distanza fra pollice e migno- lo della mano aperta e quel- la fra polso e gomito) sono state, per molto tempo, unità di misura pratiche, usate, ad esempio, dai mercanti per calcolare la lunghezza di nastri e tessuti. Nel nostro caso, invece, il braccio e, soprattutto, la mano entra- no in gioco per “prendere le misure” al cielo. Se si allunga un braccio tenendo le dita della mano ben allargate, infatti, si può misurare sul cielo un angolo di circa 20°, se, invece, si allarga solo il pollice tenen- do le altre dita ben unite, l’angolo sarà di circa 15°. La mano con le dita tutte accostate misura un angolo approssimativo di circa 10°, mentre la distanza fra le noc- che dell’indice e del mignolo della mano chiusa a pugno equivale a circa 9°. Per misure ancora più picco- le si può utilizzare lo spesso- re del pollice che equivale a circa 2° e 30’ e quello dell’in- dice corrispondente appros- simativamente a 1°. La nostra mano, insomma, contiene un vero campiona- rio di misure! Proviamo ora ad applicarlo concretamente a qualcuno degli oggetti celesti meglio noti. Prendiamo per esempio la Luna che, quando è piena, occupa nel cielo lo spazio corrispondente a circa la metà dello spessore di un dito indice: il suo diametro appare, quindi, di circa 30’, ovvero mezzo grado; l’intero ammasso delle Pleiadi, inve- ce, equivale allo spessore del dito ovvero a 1°. Come tralasciare, infine, il Grande Carro? Ebbene la distanza fra le due stelle superiori del carretto equi- vale a circa 10°: possiamo quasi dire di tenerlo... in palmo di mano!

Transcript of 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari...

Page 1: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Il cieloa bracciatese12

COSTELLAZIONE DELL'AQUILA

Altair

γ

PLEIADI

1/2°

1/2°

10°

SOLE

LUNA

Distanze angolari di alcuni corpi celesti

Se l’occhio è indubbia-mente il protagonistadell’osservazione del

cielo, anche altre parti delnostro corpo possono colla-borare validamente. E’ notoche il “palmo” e la “spanna”(ovvero rispettivamente ladistanza fra pollice e migno-lo della mano aperta e quel-la fra polso e gomito) sonostate, per molto tempo, unitàdi misura pratiche, usate, adesempio, dai mercanti percalcolare la lunghezza dinastri e tessuti. Nel nostrocaso, invece, il braccio e,soprattutto, la mano entra-no in gioco per “prendere lemisure” al cielo.Se si allunga un bracciotenendo le dita della manoben allargate, infatti, si puòmisurare sul cielo un angolodi circa 20°, se, invece, si

allarga solo il pollice tenen-do le altre dita ben unite,l’angolo sarà di circa 15°. La mano con le dita tutteaccostate misura un angoloapprossimativo di circa 10°,mentre la distanza fra le noc-che dell’indice e del mignolodella mano chiusa a pugnoequivale a circa 9°.

Per misure ancora più picco-le si può utilizzare lo spesso-re del pollice che equivale acirca 2° e 30’ e quello dell’in-dice corrispondente appros-simativamente a 1°.La nostra mano, insomma,contiene un vero campiona-rio di misure!

Proviamo ora ad applicarloconcretamente a qualcunodegli oggetti celesti meglionoti. Prendiamo per esempiola Luna che, quando è piena,occupa nel cielo lo spaziocorrispondente a circa lametà dello spessore di undito indice: il suo diametroappare, quindi, di circa 30’,ovvero mezzo grado; l’interoammasso delle Pleiadi, inve-ce, equivale allo spessoredel dito ovvero a 1°.Come tralasciare, infine, ilGrande Carro? Ebbene ladistanza fra le due stellesuperiori del carretto equi-vale a circa 10°: possiamoquasi dire di tenerlo... inpalmo di mano!

Page 2: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

13

La mano contiene unvero campionario che ci

permette di “prenderele misure” al cielo.

Page 3: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Tutte le informazioni checi arrivano dallo spazioceleste sono espresse

nel linguaggio della luce e laloro interpretazione è stata,per lungo tempo, condiziona-ta dai limiti fisiologici dell’oc-chio umano. Consideriamo,ad esempio, la capacità didistinguere separatamentedue punti molto vicini fraloro. Perché ciò possa avveni-re, è necessario che le imma-gini dei due punti si forminoognuna su una cellula distin-ta della retina (la membranafotosensibile dell’occhio);sono dunque il numero e ledimensioni di queste cellulea stabilire la qualità comples-siva dell’immagine. L’osser-vazione delle stelle, però,avviene necessariamente dinotte, quando il diametrodella pupilla si allarga peradattarsi alla scarsa lumino-sità e questo dà origine ad

immagini un po’ più confusee meno puntiformi. È perquesto motivo che è difficileidentificare ad occhio nudole cosiddette stelle doppie.Mettiamoci alla prova rivol-gendo lo sguardo verso ilGran Carro e in particolareverso la seconda stella apartire dall’estremità deltimone chiamata Mizar.In buone condizioni di visibi-lità un occhio normale (o bencorretto dagli occhiali)dovrebbe riuscire a distin-guere, vicinissima a Mizar,una seconda stella, un po’più piccola e meno luminosa:non a caso gli Arabi la chia-mavano Alcor che significa,appunto “la prova”.Un “truc-co” molto utile consiste nelfissare la stella che si suppo-ne doppia non direttamente,ma un po’ di sbieco. La spie-gazione del fenomeno ha,ancora una volta, una base

fisiologica. La retina contie-ne, mescolati uniformemen-te, sia coni, cellule sensibilisoprattutto alla luce viva e alcolore, sia bastoncelli, chefunzionano meglio con laluce fioca. Fa eccezione lafovea, una “fossetta” postaal centro della retina, checontiene solo coni e rappre-senta, quindi, la zona dellacosiddetta visione distinta.(La mobilità della testa edegli occhi ci aiuta a centrarela fovea ogni volta che voglia-mo “vederci chiaro”). Inpenombra, però, le cose cam-biano: la fovea, con i suoiconi, è praticamente inutile,mentre le due stelle vicinesono visibili più distintamen-te se le si guarda un po’ dilato, in modo che le loroimmagini si formino sullaperiferia della retina, doveabbondano soprattutto ibastoncelli.

Vedercidoppio14

Alcor

Mizar A

Mizar B

α

β

γ

δεη

ζ

La seconda stella a partiredall'estremità del timonedel Gran Carro, ossia del-

l'Orsa Maggiore, ad occhionudo appare formata da

due stelle, Mizar, la più bril-lante, e Alcor. Osservando

Mizar con un buon cannoc-chiale si scopre che questa

è a sua volta una stella dop-pia composta da Mizar A, la

più luminosa, e Mizar B.

Page 4: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Catturare un po' dimateriale provenien-te dagli spazi stellari

è più semplice di quantosi creda. Sulla terra,infatti, arrivano giornal-mente fino a cinque ton-nellate di meteoriti (chesono particelle un po' piùgrandi rispetto alle picco-lissime meteore).Basterà, dunque, aspetta-re un bell'acquazzone edesporre all'aperto un'am-pia bacinella, preventiva-mente ben lavata e asciu-gata, pronta a raccoglierel'acqua piovana.Dopo aver fatto riposare iltutto al coperto per unpaio di giorni, si elimineràlentamente, con cautela,la maggior parte dell'ac-qua residua, stando benattenti a non smuovere ilsedimento. Si lascerà,infine, evaporare all'arial'ultima umidità residua.Quando la polvere saràben asciutta, se ne potrà

prelevare qualche granel-lo con un pennellino,anch'esso asciutto, perpoi osservarlo con unabuona lente d'ingrandi-mento o, meglio ancora,al microscopio.Per controllare se, come èpossibile, ci sono nelmateriale alcune particel-le ferrose, si potrà avvici-nare una calamita avvoltain un pezzetto di cartabianca, sul quale le parti-celle, una volta attratte, sidepositeranno. Una raccomandazioneimportante: le operazionidescritte non devonoessere eseguite in vici-nanza di una strada ditraffico o, di una zonaindustriale. Si rischiereb-be di esaminare, al postodella "polvere di stelle",delle semplici particellesolide inquinanti, prodot-te dall'attività umana, equindi, molto... terrestri!

Polveredi stelle 1512

3

4

5

6 7 8

Page 5: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

La Luna è il più mutevoledei corpi dell’universovisibile e il più regolare

nelle sue complicate abitudi-ni: non manca mai agliappuntamenti e puoi sempreaspettarla al varco, ma se lalasci in un posto la ritrovisempre altrove e se ricordi lasua faccia voltata in un certomodo, ecco che ha già cam-biato posa, poco o molto...... Ora è un lago di lucentez-za che sprizza raggi tutt’in-torno e trabocca nel buio unalone di freddo argento einonda di luce bianca la stra-da dei nottambuli. Non c’èdubbio che quella checomincia è un splendida

notte di plenilunio...”da Palomar di I. Calvino

Il signor Palomar si congedada noi in una notte di Lunapiena, “ideale”, si direbbed’istinto, per chi voglia scru-tare il cielo. Ma non è così: quel candidosplendore è d’intralcio perl’osservazione delle stelle e,perfino, della Luna stessa. Laluminosità troppo intensatende, infatti, ad appiattire irilievi e ad eliminare i con-trasti: le montagne, i crateri,i cosiddetti “mari” si distin-guono più nitidamente se siesamina con un binocolo laLuna al primo quarto e,

soprattutto, se si guarda invicinanza del “terminatore”,ovvero del limite internodella parte illuminata. Lascia-mo, quindi, la bellezza di unanotte di plenilunio ai poeti eagli innamorati.Per quanto ci riguarda, pren-deremo appuntamento con laLuna in fase crescente. Ilprimo problema è proprioquello di decidere, guardan-do una sottile falce di Luna,se essa si appresta a cresce-re, o se sta per diminuire finoa scomparire del tutto. Ci aiu-terà un modo di dire popola-re basato su una rima bacia-ta: “gobba a ponente, Lunacrescente, gobba a levante,

Che fai tu,Luna inciel?da Canto di un pastore errante dell’Asia di G. Leopardi16

qu

into

ap

un

tam

ento

co

n i

l ci

elo

Schema riassuntivodelle fasi lunari

Page 6: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Luna calante”. In termini piùconcreti, se la falce di Luna,nelle ore che precedono lamezzanotte, si trova a Ovest,si tratta di Luna crescente(fra la Luna nuova e la Lunapiena), se invece è visibilenelle prime ore del mattino invicinanza del Sole nascente,siamo in presenza una Lunain fase calante (da Lunapiena a Luna nuova). Giac-ché la luce lunare non è altroche il riflesso di quella emes-sa dal Sole, la curva dellaLuna crescente non può chetrovarsi sempre di fronte alSole. Possiamo quindi affer-mare con certezza che se unpittore (o un bambino) rap-presenta un falce di Luna conle due punte rivolte verso unrosso Sole al tramonto, saràmagari un buon artista, manon conosce l’astronomia!Torniamo ora al nostroappuntamento con la Lunacrescente. Il periodo migliore per l’os-servazione, nella zona diRoma e dintorni, coincide conla primavera, quando la Lunaè più alta sull’orizzonte; l’oradell’appuntamento sarà inve-ce quella che segue il tra-monto del Sole.La Luna crescente ci appari-rà come un’esile falce con lagobba rivolta verso Ovest.Già la notte successiva la

falce sarà un po’ più larga e laLuna sorgerà un po’ più inalto nel cielo e con qualcheminuto di ritardo. Nel giro diuna settimana la Luna avràl’aspetto di un semicerchioluminoso: è il primo quarto diLuna crescente. Dopo un’al-tra settimana si presenteràcome un disco perfetto, chesorge ad Est nel momento incui il Sole tramonta ad Ovest:è il momento della Lunapiena, che brillerà nel cieloper tutta la notte e scompari-rà solo al sorgere del Sole.Già a partire dalla notteseguente il disco non saràpiù perfetto, la Luna sorgeràsempre un po’ più in ritardo

rispetto al tramonto del Solee mostrerà via via una gobbasempre più pronunciata(rivolta verso levante). Dopouna settimana la faccia dellaLuna è divisa a metà: siamonella fase dell’ultimo quarto.In seguito la Luna continueràa calare e sorgerà sempre piùtardi trasformandosi in unafalce (con la gobba rivoltaverso il punto in cui il Sole staper sorgere) sempre più sot-tile, fino a “scomparire”.È la fase della Luna nuova onovilunio. Tra un novilunio el’altro sono passati fra i 29 e i30 giorni, un periodo che giàin epoca antichissima è statochiamato mese.

17

Che bel tramonto!Eppure, dal punto di

vista scientifico, c’è qual-cosa che non va! Sapreste

dire di che si tratta?

Page 7: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Quando il disco lunare èilluminato per metà esi avvia a crescere

verso la Luna piena, dicia-mo che la Luna è al primoquarto; si parla, invece, diultimo quarto se la metàvisibile si accinge a decre-scere e a cedere il passo allaLuna nuova.Ma perché, mentre vedia-mo di fatto una metà deldisco lunare, insistiamo aparlare di un quarto, primoo ultimo che sia?L’espressione “quarto diluna” che, in apparenza nondescrive con precisione ciòche vediamo, contiene,invece, due nozioni scienti-fiche precise: da un lato ciinforma che, in corrispon-denza di quella fase, la Lunaha percorso esattamente unquarto della sua orbita intor-no alla Terra e, dall’altro, ciricorda che, oltre alla facciache vediamo, la Luna ne haun’altra a noi costantemen-te nascosta. Di conseguen-za, la metà illuminata dellafaccia rivolta verso di noicorrisponde proprio ad unquarto dell’intera superficielunare!

Se, però, lasciando da partel’astronomia, parliamo, adesempio di stendardi e ban-diere, ci imbattiamo dinuovo nella stessa confu-sione di termini.Il temibile vessillo chesventolava sull’albero mae-stro delle navi pirata sara-cene portava, infatti, lacosiddetta “mezza luna”che, però, a ben vedere,non era affatto mezza, matutt’al più “la metà di unquarto”.Insomma, per uscire dalginepraio delle frazioni,possiamo concludere che lacosiddetta “mezza luna”islamica è, a mala pena,una falce di luna!Anche Sole e stelle, com-paiono su molte bandiere:basti pensare al Sol Levan-te del Giappone, o alle stel-line che con il loro numero(speriamo sempre crescen-te), rappresentano i paesiche aderiscono all’UnioneEuropea.

Provate ora a trovare aquali nazioni appartengo-no queste bandiere e poicoloratele. Cercando suun atlante geograficopotrete scoprire altrebandiere che contengonosimboli astronomici. Il loro numero visorprenderà.

Lunastelle e...bandiere18

Page 8: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

19

Page 9: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Avete mai osservato quante volte ilcielo, la Luna, il Sole e gli altri “oggetticelesti” compaiono nei modi di dire

che usiamo quotidianamente?In alcune espressioni affiora addirittura ilricordo dei “sette cieli” previsti dall’anticosistema tolemaico, oppure la convinzioneche i corpi celesti siano formati da una

sostanza particolare detta “quinta essenza”(quinta, appunto, dopo i quattro elementiche, secondo i Greci, formavano tutti gli altrioggetti comuni).Vi proponiamo, qui di seguito, un certonumero di modi di dire “celestiali”.E voi, ne conoscete altri?

Astriquotidiani20

Nascere sotto una cattiva stella

Toccare il cielo con un dito

Essere lunatico

Cercare la luna del pozzo

• Essere al settimo cielo• Padre nostro che sei nei cieli ...• Toccare il cielo con un dito• Essere la quintessenza

(del buon gusto, della bontà, ecc.)• Avere un carattere solare• Essere lunatico• Avere un umore saturnino• Passare veloce come una meteora• Avere la luna storta• Nascere sotto una buona stella • Nascere sotto una cattiva stella• Essere una stella di prima grandezza• Cercare la luna nel pozzo• Essere in luna di miele• Essere belli come il Sole• I prezzi sono alle stelle• Dalle stelle alle stalle• Essere una stella del cinema• Vedere le stelle per il dolore• Chiaro come il Sole!

Page 10: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

21Il cruciverba

delle stelle

Prova a riempire le caselle di questo cruciverba scrivendo la parola corrispondentealla definizione proposta. Nella colonna incorniciata comparirà un termine che siriferisce al ... cammino del Sole.

Soluzione

1) Costellazione che prende il nome di un mitico cavallo.2) Gobba a ponente Luna ...3) Si definisce così una costellazione che rimane sempre al disopra dell’orizzonte.4) Costellazione invernale che prende il nome di un mitico cacciatore.5) Frammenti solidi vaganti nel Sistema Solare che possono cadere sulla Terra.6) Sono “vagabondi” fra le stelle.7) La costellazione “regina” dell’emisfero boreale.8) “Sentiero celeste” popolato da animali e figure mitiche.9) Con questa lettera greca viene indicata la stella più luminosa di ogni costellazione.

PEGA S O CRES C E N T E

C I R C U M P O LA E O R IO N E M E TE O R I T I

I P A N E TA

R O S A M A G G IO E O D Z I A C

AL F A

1

2

3

4

5

6

7

8

9

R

R O

1

2

3

4

5

6

7

8

9

Page 11: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Circumpolare: si chiama così una stella,o una costellazione che percorre in cieloun’intera circonferenza centrata su unPolo celeste, restando sempre visibile esenza allontanarsi (es. Orsa Maggiore).

Cometa: corpo minore del Sistema Solare,caratterizzata da una lunga “coda”, cheruota intorno al Sole seguendo orbiteellittiche molto allungate.

Costellazione: gruppi di stelle nei quali sicredeva di riconoscere figure caratteristi-che (animali, oggetti, personaggi mitolo-gici). Oggi si chiamano così le 88 zone incui è stata suddivisa la sfera celeste.

Eclittica: traiettoria apparente del Sole,rappresentata da un circolo massimodella Sfera celeste, nel quale si identifica-no le diverse posizioni del Sole nel corsodell’anno.

Equinozio: uno dei due giorni dell’annoin cui le ore di luce e quelle di buio hannola stessa durata. L’equinozio di primaveracoincide con il 21 marzo.

Fasi lunari: diversi aspetti di illuminazio-ne presentati dalla faccia della Luna rivol-ta verso la Terra, che dipendono dallaposizione reciproca di Terra, Luna e Sole.

Meteore: particelle (generalmente prove-nienti dalle code delle comete) che, attra-versando l’atmosfera terrestre bruciano,lasciando una scia luminosa.

Meteoriti: frammenti solidi che vaganonel Sistema Solare, di dimensioni variabi-li fino ad alcuni metri di diametro. Posso-no consumarsi attraversando l’atmosferaterrestre, o provocare addirittura dei cra-teri cadendo al suolo.

Nova: stella che compare improvvisa-mente in cielo in seguito a un enormeaumento (fino a un milione di volte) dellasua luminosità

Occidue: stelle e costellazioni che, pereffetto della rotazione apparente dellaSfera celeste, sorgono, culminano e tra-montano nascondendosi dietro l’orizzonte.

Poli celesti: punti fissi della Sfera celeste,attraversati idealmente dall’asse terre-stre attorno ai quali le stelle descrivonoorbite concentriche.

Punto gamma: punto dell’eclittica in cuisi trova il Sole alla data del 21 marzo(equinozio di primavera).

Sfera celeste: grandissima sfera cavasulla quale si immaginano che siano col-locati tutti gli astri, con la Terra postaidealmente al centro.

Terminatore: limite interno della falcelunare.

Le parolesonostrumenti22 glossario

Page 12: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

ASIMOV I.L’orologio su cui viviamo, Mondadori 1980

BOURGE P. e LACROUX J.Il cielo ad occhio nudo(e con il binocolo),Zanichelli 2002

GISLON M. e PALAZZI R. Dizionario di mitologiadell’antichità classica,Zanichelli 2000

GRIMAL P.Mitologia, Le Garzantine 1999

HOGBEN L.Sacerdoti, astronomie antichi navigatori,Zanichelli 1978

MASINI G.Sulla giostra delle stelle,Giunti-Nardini Firenze 1980

OVIDIOLe metamorfosi,Enaudi 1998

SHIPMAN H. L.Introduzione all’astronomia,Zanichelli 1992

23Bibliografia

Page 13: 12 tese S · guere, vicinissima a Mizar, una seconda stella, un po’ ... te dagli spazi stellari è più semplice di quanto si creda. Sulla terra, infatti, arrivano giornal-mente

Labnet Lazio

C.so V. Emanuele III, 8 04016 Sabaudia (LT)

telefax 0773 520027

[email protected]

Istituto Pangea onlusc/o Centro Visitatori del Parco Nazionale del Circeo

04016 Sabaudia (LT) telefax 0773 511352 [email protected] www.istpangea.it

REGIONE LAZIO Assessorato all'AmbienteDipartimento Ambientee Protezione Civile

Comune di SabaudiaCITTÀ DI FONDAZIONE

Il cielo è di tutti gli occhi Silvana Nesi Sirgiovanni

illustrazioniLuciano Bracci

Giulia Sirgiovanni

revisionedidattico-scientifica

Rita De Stefano

progetto graficoGabriella Monacostampa e fotolito

Poligrafica Mancini