ΚΟΥΡΟΣ [ΠΡΩΤΟ-ΚΟΥΡΟΣ] ΤΗΣ ΣΑΜΟΥ -Scolpire-il-marmo_057-084_Iozzo.pdf

28
IL «PROTO-KOUROS» DA SAMOS NEL MUSEO ARCHEOLOGICO DI FIRENZE Mario Iozzo Il Museo Archeologico di Firenze ospita una piccola ma significativa raccolta di originali greci in marmo: il kouros detto Apollo Milani (Fig. 1), opera attica in marmo insulare 1 , probabilmen- te pario, inserita da G. Richter – anche per l’elaborata acconciatura con diadema (Fig. 2) che offre la più antica sovrapposizione di due file di riccioli 2 – nel Gruppo di Tenea-Volomandra e generalmente datata al 560-550 a.C. 3 ; il kouros o Apollino Milani (Figg. 3-5), delicata scultura in marmo insulare 4 realizzata da un artista un tempo variamente collocato – in Attica, nelle Cicladi o in Beozia – ma che oggi, grazie al recente ricongiungimento con la sua testa ( Fig. 6), riconosciuta in uno straordinario pezzo nel Palazzo Barberini (già Briganti-Bellini) a Osimo, dobbiamo chiamare kouros Milani-Barberini (Fig. 7) e attribuire a uno scultore di Paros, at- tivo negli anni 520-510 a.C. 5 ; la testa ionica in marmo greco, forse insulare 6 , molto lacunosa (Figg. 8-10) e in qualche parte persino rilavorata per restauri (Fig. 11) – secondo C. Laviosa forse eseguiti in epoca granducale –, ma raro e pregevole esempio di scuola milesia dell’epoca Per i fruttuosi scambi di opinioni e per aver agevolato il mio lavoro in vario modo, ringrazio gli amici Annie Piérard (Mariemont), Vincenzo Saladino e Stefania Berutti (Firenze), Elena Ghisellini e Luca Mercuri (Roma), Andy J. Clark (Los Angeles), Vincenzo La Rosa (Catania), Gianluca Casa e Mario Benzi (Pisa). Un sentito ringra- ziamento a Sylvain Verbanck, che da Bruxelles mi ha fornito con eccezionale rapidità strumenti bibliografici che avevo difficoltà a reperire. 1 Firenze, Museo Archeologico, inv. 99042: Kouroi Milani, 31-36, n. 1, con bibliografia (M. Iozzo); Gentili 2002; Carter - Steinberg 2010, 108, 114, fig. 6. 2 Brinkmann 1998, 69-70, D36. 3 L’inquadramento cronologico proposto in Richter 1960, 83-84, n. 70 è stato successivamente accettato, tra gli altri, da Boardman 1991, 72; Floren 1987, 254; Karanastassis 2002; Carter - Steinberg 2010, 114, fig. 6, nono- stante un ribassamento intorno al 530 a.C. proposto da Paribeni 1982 e uno, decisamente eccessivo, di De Luca 1964, verso il 500 a.C. 4 Firenze, Museo Archeologico, inv. 99043: Kouroi Milani, 36-41, n. 2, con bibliografia (M. Iozzo); Landolfi 2000; Gentili - Luni 2001; La forza del bello, 313, n. 2 (M. Iozzo). Sulla scultura arcaica di Paros: Kourayos - Detoratou 2000; Zapheiropoulou 2003; Kourayos 2003. 5 Per le due sculture si propone ora una provenienza proprio dalle Marche, più precisamente dalla bassa Valle del Musone, che si apre nell’entroterra di Numana; per la provenienza dei kouroi fiorentini da Osimo: Luni - Cardone 1998; Luni 2007a; Di Filippo Balestrazzi 2007 e Rosignoli 2007. 6 Firenze, Museo Archeologico, inv. 91266: Laviosa 1964; Tuchelt 1970, 76-77, K 45, tav. 42; Floren 1987, 440-441 (che lo ritiene un kouros e ne accetta la provenienza dall’Etruria, messa invece in dubbio da Laviosa 1964, seguita da Andrén 1967, 9 nota 15). 57 Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009 ISBN 978-88-7916-465-8 http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

Transcript of ΚΟΥΡΟΣ [ΠΡΩΤΟ-ΚΟΥΡΟΣ] ΤΗΣ ΣΑΜΟΥ -Scolpire-il-marmo_057-084_Iozzo.pdf

  • Il proto-kouros da samosnel museo archeologIco dI FIrenzeMario Iozzo

    Il museo archeologico di Firenze ospita una piccola ma significativa raccolta di originali greci in marmo: il kouros detto Apollo Milani (Fig. 1), opera attica in marmo insulare 1, probabilmen-te pario, inserita da g. richter anche per lelaborata acconciatura con diadema (Fig. 2) che offre la pi antica sovrapposizione di due file di riccioli 2 nel gruppo di tenea-Volomandra e generalmente datata al 560-550 a.c. 3; il kouros o Apollino Milani (Figg. 3-5), delicata scultura in marmo insulare 4 realizzata da un artista un tempo variamente collocato in attica, nelle cicladi o in Beozia ma che oggi, grazie al recente ricongiungimento con la sua testa (Fig. 6), riconosciuta in uno straordinario pezzo nel palazzo Barberini (gi Briganti-Bellini) a osimo, dobbiamo chiamare kouros Milani-Barberini (Fig. 7) e attribuire a uno scultore di paros, at-tivo negli anni 520-510 a.c. 5; la testa ionica in marmo greco, forse insulare 6, molto lacunosa (Figg. 8-10) e in qualche parte persino rilavorata per restauri (Fig. 11) secondo c. laviosa forse eseguiti in epoca granducale , ma raro e pregevole esempio di scuola milesia del lepoca

    per i fruttuosi scambi di opinioni e per aver agevolato il mio lavoro in vario modo, ringrazio gli amici annie pirard (mariemont), Vincenzo saladino e stefania Berutti (Firenze), elena ghisellini e luca mercuri (roma), andy J. clark (los angeles), Vincenzo la rosa (catania), gianluca casa e mario Benzi (pisa). un sentito ringra-ziamento a sylvain Verbanck, che da Bruxelles mi ha fornito con eccezionale rapidit strumenti bibliografici che avevo difficolt a reperire. 1 Firenze, museo archeologico, inv. 99042: Kouroi Milani, 31-36, n. 1, con bibliografia (m. Iozzo); gentili 2002; carter - steinberg 2010, 108, 114, fig. 6. 2 Brinkmann 1998, 69-70, d36. 3 linquadramento cronologico proposto in richter 1960, 83-84, n. 70 stato successivamente accettato, tra gli altri, da Boardman 1991, 72; Floren 1987, 254; karanastassis 2002; carter - steinberg 2010, 114, fig. 6, nono-stante un ribassamento intorno al 530 a.c. proposto da paribeni 1982 e uno, decisamente eccessivo, di de luca 1964, verso il 500 a.c. 4 Firenze, museo archeologico, inv. 99043: Kouroi Milani, 36-41, n. 2, con bibliografia (m. Iozzo); landolfi 2000; gentili - luni 2001; La forza del bello, 313, n. 2 (m. Iozzo). sulla scultura arcaica di paros: kourayos - detoratou 2000; zapheiropoulou 2003; kourayos 2003. 5 per le due sculture si propone ora una provenienza proprio dalle marche, pi precisamente dalla bassa Valle del musone, che si apre nellentroterra di numana; per la provenienza dei kouroi fiorentini da osimo: luni - cardone 1998; luni 2007a; di Filippo Balestrazzi 2007 e rosignoli 2007. 6 Firenze, museo archeologico, inv. 91266: laviosa 1964; tuchelt 1970, 76-77, k 45, tav. 42; Floren 1987, 440-441 (che lo ritiene un kouros e ne accetta la provenienza dalletruria, messa invece in dubbio da laviosa 1964, seguita da andrn 1967, 9 nota 15).

    57

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • del gruppo di geneleos: generalmente considerata femminile 7, pi di recente B. sismondo ridgway ha proposto che la testa possa appartenere a un kouros piuttosto che a una kore, come indicherebbero la disposizione delle file di riccioli sulla fronte, di un tipo che a mileto ca-ratteristico delle figure maschili, e la doppia treccia (Fig. 12) che attraversa longitudinalmente la volta cranica, non esclusiva delle acconciature femminili 8; infine, il grande leone funerario attico, in marmo proconnesio 9, originale del tardo V sec. a.c. (Figg. 13-15), un tempo a roma, prima nella collezione del Bufalo, poi in quella del cardinale Ippolito deste, quindi passato nel 1573 al cardinale Ferdinando I de medici, futuro terzo granduca di toscana, che lo ave-va esposto nella sua celebre Villa sul pincio, successivamente trasferito a Firenze durante lo smantellamento della residenza romana sotto i lorena e pertanto entrato a far parte del museo archeologico fiorentino nel 1880/81, insieme a tutta la raccolta di originali antichi.

    malgrado questo convegno verta sulla scultura in marmo, vorrei richiamare lattenzio-ne quasi ai limiti del fuori tema su un piccolo capolavoro le cui notevoli qualit formali vengono considerate strettamente legate ai grandi kouroi marmorei e il cui inquadramento stili-stico, in assenza di precisi confronti tipologici, pu avvenire esclusivamente alla luce della pro-duzione scultorea in marmo (Figg. 16-19). Il recente restauro 10, effettuato proprio in occasione di questo convegno, ha offerto lo spunto per una riconsiderazione e allo stesso tempo consente ora di apprezzare pi pienamente alcuni caratteri di questa statuetta, che sembra ritornare di tanto in tanto alla ribalta sollevando ogni volta problemi diversi. si tratta di un piccolo kouros di piombo 11 proveniente da tigani, lantica samos, oggi pythagoreion, una statuetta alta non pi di cm 11,5, il che corrisponde allincirca a mezza spitham, ovvero mezza spanna 12: unope-ra non di marmo, dunque, e per di pi di piccole dimensioni, ma nella quale vengono ricono-sciute dirette relazioni con le origini della scultura di grande modulo dellisola. Il kouros fu

    7 la testa fiorentina era stata solo tentativamente assegnata a una statua della serie dei Branchidi al British museum, la figura femminile B 272, seduta su un trono a spalliera bassa, ma il ricongiungimento fu rigettato gi nel 1970 da k. tuchelt, in quanto la statua londinese, che egli data intorno al 580 a.c., velata mentre la testa fiorentina non lo . 8 ridgway 1977, 127, 145; tale interpretazione stata accettata da Floren 1987, 440-441. 9 Firenze, museo archeologico, inv. 13832: romualdi 2004, 216-219, n. 87 (che ha proposto di rialzare la datazione nella prima met del V sec. a.c.). Il marmo non mi sembra insulare, n pentelico, ma la grana fine e compatta, che alla luce ravvicinata rivela microcristalli interni, il tipo di frattura a scaglie e soprattutto le lunghe venature grigie che attraversano longitudinalmente il dorso della fiera mi inducono a proporre una provenienza dalle cave di prokonnesos, sullisola di marmara. 10 curato dal restauratore conservatore giuseppe Venturini, del centro di restauro della soprintendenza per i Beni archeologici della toscana, il quale ha provveduto a una ripulitura delle superfici effettuata con mezzi aggiornati che hanno consentito un intervento delicato ma risolutivo per le incrostazioni calcaree e terrose che ancora ricoprivano parte della superficie, dopo oltre un secolo dal rinvenimento. al contempo sono stati rimossi o risistemati gli interventi dei vecchi restauri, mirati a ricongiungere gli arti spezzati (entrambe le gambe, dalle ginocchia in gi) e che avevano impiegato saldature a base di stagno e perni in acciaio inseriti in fori praticati in ciascuna gamba delloriginale. lesame microscopico delle superfici ha evidenziato che la matrice era molto buona e dettagliata, ma una serie di imperfezioni che appaiono come un reticolo di sottili linee rivelano una fusione realizzata a temperatura non elevatissima, o per lo meno non sufficiente a far s che il piombo raggiunges-se una fluidit tale da depositarsi in maniera simultanea e omogenea in tutto lo stampo. la nuova documentazione fotografica digitale stata eseguita da Fernando guerrini, del laboratorio Fotografico della soprintendenza. 11 Firenze, museo archeologico, inv. 99044. laltezza complessiva (oggi si conservano solo cm 11,3), con i piedi idealmente ricostruiti, doveva aggirarsi sui cm 11,5; la larghezza massima, alle spalle, di cm 3,1; lo spessore massimo, in corrispondenza della circonferenza dei glutei, di cm 1,2. dopo laccurata editio princeps, che risale a minto 1943, e a parte linquadramento di richter 1960, 55, n. 21, il kouros viene occasionalmente citato o molto brevemente trattato da schauenburg 1955-1956, 75 nota 106; Buschor 1960, 62, figg. 233-235; EAA, VI, s.v. piombo, 176, fig. 191 (l. Vlad Borrelli); Boardman 1967, 203 nota 12; tlle 1969, 84-85, fig. 47; Buchholz 1972, 15 nota 106; Bianchi Bandinelli - paribeni 1976, n. 59 (e. paribeni); de miro 1976, 64; croissant 1983, 45; Floren 1987, 363; stibbe 2000, 137 nota 121; Boss 2000, 223, n. 10 (la fig. 131, erroneamente riferita alla statuetta di Firenze, invece quella del kouros di piombo probabilmente dal tempio di apollo epikourios, a Bassai, un tempo nella collezione stathatos e oggi nel museo nazionale di atene: richter 1960, figg. 114-116); donofrio 2003, 232-233 nota 152 (che purtroppo fa confusione tra la statuetta fiorentina e una minoica da kampos, su cui stais 1917, 202). 12 la corrispondenza soltanto orientativa, in quanto la misura presa in considerazione sarebbe quella attica (cm 22,6), mentre quella olimpica era di cm 24, quella pergamena di cm 24,7 e quella egineta di cm 25: hultsch 1864, 323, 363; lorenzen 1966, 104, 108-109.

    58

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • donato il 30 aprile 1889 allallora regio museo archeologico di Firenze, diretto da l.a. milani, dal celebre zoologo e paleontologo scozzese charles Immanuel Forsyth major, noto per aver contribuito alle conoscenze sui grandi vertebrati del Valdarno e allincremento del museo della specola 13; nel 1887, Forsyth aveva a lungo soggiornato a samos per studiare i fossili dellisola, partendo dalla descrizione dei mostruosi nades dalla voce tonante, lasciataci da euagon di sa-mos e soprattutto da plutarco 14, e finendo per creare una cospicua raccolta, oggi nella sezione Natural Sciences del British museum.

    la statuetta priva di dati sulle circostanze e sullesatto luogo di provenienza, ma va considerato che fu rinvenuta proprio nel periodo delle prime, pi fruttuose e intense ricerche nellHeraion e che potrebbe facilmente essere un ex voto di quel santuario 15.

    Quanto al materiale, a samos erano celebri le miniere doro e dargento, ancora pie-namente in uso allepoca di teofrasto (9.61) 16 e le cui fonderie si trovavano lungo il corso dellImbrasos; ma quelle di piombo, individuate sulle pendici del monte kerkis, lantico ker-keteus, nella parte occidentale dellisola, e sfruttate in epoca moderna, forse servirono come altrove anche nellantichit 17. Questo richiama il celebre episodio raccontato con aperto scetticismo da erodoto (3.56) di policrate che avrebbe beffato gli spartani che assediavano lisola offrendo loro uningente somma di denaro, ma in realt pagando con monete di piombo foderate doro (nmisma kyanta polln molbdou katacrussanta), fornendo cos anche una delle pi antiche testimonianze di una truffa monetaria e la prima sulle monetae suberatae dellantichit classica. sempre dellepoca di policrate un medaglione in piombo, proveniente da samos ma oggi perduto, che raffigura una dea in piedi sul dorso di un leone, di un tipo che si ritrova anche a chios, efeso e klazomenai e che ha i suoi antecedenti in esemplari della fase assira di zincirli 18, mentre almeno un altro piccolo kouros testimonia la pratica devozionale di dedicare nellHeraion statuette maschili di piombo 19; non va inoltre dimenticato limpie-go del metallo per le riparazioni e per ancorare le statue alle basi, documentato nel santuario gi dallalto arcaismo, ma che recenti analisi hanno dimostrato provenire dal laurion 20. I pic-coli kouroi plumbei sono piuttosto rari rispetto alla quantit di figure femminili, di gruppi o silhouettes ritagliate e soprattutto di statuette in bronzo, ma sono attestati in vari centri greci: la recente raccolta di m. Boss elenca esemplari da sparta, dallAphrodision di argos, da Bassai, da tegea e dal santuario di apollo maleatas a epidauro, ai quali possiamo aggiungerne due da mavriki, in arcadia e uno da creta 21; tuttavia, in questi casi si tratta sempre di miniature,

    13 glasgow, 15 agosto 1843 - monaco, 25 marzo 1923; azzaroli 2002-2003. latto di donazione, costituito da un ritaglio di un biglietto da visita dello stesso Forsyth major, riporta, di pugno di l.a. milani, i dati noti; lo stesso ritaglio reca sul lato opposto la didascalia della statuetta, rimasta in uso dal 1889 fino al 16 ottobre 2009 (archivio storico della soprintendenza, nota prot. n. 17081, del 16.10.2009, inserita nel Faldone del 1889). 14 Dr. C. Forsyth-Majors Palaeontological Discoveries in the Isle of Samos, geological magazine (decade III), 6 (1889), 431; mayor 2001, 91-94. nei mostri nades, ricordati oltre che da euagon e plutarco, anche da euforio-ne (apud ael. Peri zoon id. 17.28), viene generalmente riconosciuta una variet di mastodonti i cui resti si trovano ancora oggi nei giacimenti fossili dellisola e la cui eco si coglie nel mito della battaglia di dioniso contro le amazzoni, costrette dal dio a rifugiarsi a samos e da questo l sconfitte con laiuto dei suoi elefanti: mayor 2001, 55-58. 15 sugli inizi delle esplorazioni archeologiche nel santuario di hera e in particolare per il decennio 1880-1890: minto 1943, 17 nota 36 e kyrieleis 1993, 126-128. 16 mottana 2001. 17 del mar 1902, 49; davies - Finley 1935, 256; nriagu 1983, 80, 136; chatzidimitriou 1999; lykiardopoulou-petrou 2008. 18 mbius 1941; Boardman 1980, 75-76; su questa classe di materiali: von Bissing 1942; Boss 2000, 228; ce vi-zo glou 2009. 19 Vathy, museo: Boss 2000, 223, n. 10. 20 samos XI, 14, 135, 164. 21 Boss 2000, 143-144, 218-223, sia per il tipo del kouros che per altri tipi di figure umane, anche femmini-li, ritagliate o a tutto tondo, cui adde, oltre allesemplare da lokroi epizephyrioi, la piccola kore da ephesos (hogarth 1908, 153, tav. XX, 5; Buchholz 1972, 15 nota 105; Boardman 1967, 203 nota 12), gli esemplari di mavriki darcadia (Voyatzis 1990, 124, 247, 306, nn. B11-12, tav. 62) e quello da creta (mariani 1895, 180-181, fig. 14); inoltre, per gli esemplari di aigies: Bonias 1998, 214-217, tav. 65. sugli oggetti di piombo e alcuni aspetti del commercio del metallo si vedano gi schauenburg 1955-1956 e Buchholz 1972.

    59

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • alte in genere fra i 3 e i 6 cm. pi grandi sono, invece, il kouros dal sounion 22 (Fig. 20) e quelli rinvenuti a locri dallabitato di centocamere (Fig. 21) e dal santuario della mannella, entrambi della fine del VI sec. a.c. 23. una categoria a parte invece costituita dalle statuette plumbee impiegate in funzione di defixiones, pertanto con forme e caratteristiche del tutto peculiari e legate a particolari pratiche magiche archeologicamente documentate in grecia, magna gre-cia, etruria e roma almeno dal V sec. a.c., eseguite secondo rituali ai quali non dovette essere estranea neanche la natura stessa del piombo, metallo secondo le credenze legato a saturno e quindi ritenuto apportatore, come il dio, di maleficio e di morte 24.

    la nostra statuetta, che si data nel decennio finale del VII sec. a.c., sarebbe dunque una precoce attestazione della produzione di plastica in piombo sullisola di samos. Il kouros infatti ritenuto samio da g. richter, che lo definisce un esponente molto antico, forse un pre-cursore (forerunner), del suo primo gruppo quello del sounion e da e. Buschor 25, che, datandolo alla met del VII sec. a.c., lo pone alle soglie (an der schwelle) della scultura greca di grande modulo, riconoscendovi leredit delle figurine urartee della prima met del I millennio a.c. nel 1987 J. Floren rettifica la datazione, giustamente ricollocandolo nel tardo dedalico, e lo classifica come un Vorlufer, un precursore dei kouroi samii monumentali; nella capigliatura a ciocche pesanti e nel torso piatto che contrasta con le gambe possenti Floren riconosce infatti un prodotto dellisola, ma dipendente da prototipi nassii 26. pi di recente, c. stibbe 27 vi vede come elemento maggiormente samio la capigliatura, che corrisponderebbe al tipo suddiviso in quadrelli e con due ali sulla fronte che si aprono verso le tempie: la compresenza dei due elementi (ali e quadrelli concavi), che si apprezza meglio in opere della grande scultura, fu ritenuta caratteristica di samos gi da F. eckstein 28, ma lapertura ad ali sulla fronte si riconosce oggi in varie scuole insulari (come per esempio quelle efesia e milesia) mentre la particolare lavorazione a quadrelli incavati ricorre anche in attica, per esempio nel kouros I del sounion 29. Infine, m. Boss si espresso a favore di unattribuzione ad argos, in quanto la massima concentrazione dei kouroi di piombo nelle regioni intorno a questo cen-tro, e lo confronta con la statuetta della collezione stathatos, forse da Bassai 30.

    ora, la figurina di piombo del museo fiorentino quasi sbalordisce per larticolazione pos-sente dei volumi e per le masse corporee semplici e cos nettamente scandite da conferire al-linsieme un effetto di impressionante monumentalit, che quasi contrasta con le reali dimensioni dellopera. laspetto generale si discosta in maniera a mio parere piuttosto decisa da quei canoni samii che risulteranno ben consolidati nella fase cronologica immediatamente successiva 31: i ca-

    22 atene, museo nazionale, inv. 14930: stais 1917, 202, fig. 13; davaras 1979, 62, fig. 34; Boss 2000, 225 nota 400 (con bibliografia). 23 locri, museo archeologico nazionale, inv. 99207 e 28616: costamagna - sabbione 1990, 121-122, fig. 159; Le arti di Efesto, 187, nn. 14-15 (m. rubinich); entrambi gli esemplari locresi sono stati realizzati con la stessa matrice bivalve, il primo dei quali con tutta probabilit un peso, vista la presenza dellanello di sospensione. 24 gialanella 1996 (con bibliografia). 25 In Buschor 1950 il kouros non viene preso in esame, mentre in Buschor 1960 si accoglie linquadramento di richter 1960, 55, n. 21. 26 Floren 1987, 363. 27 stibbe 2000, 136 nota 118, il quale tuttavia accomuna il nostro esemplare con quelli in richter 1960, figg. 17-19 (statuetta lignea da samos) e figg. 107 e 110 (testa mobile in legno, da samos): la capigliatura di questi esemplari presenta lunghe striature sulla fronte e sulla calotta cranica, le quali nelle ondulazioni della massa che ricade sulla nuca e sul collo nella tipica suddivisione della Etagenpercke diventano a spina di pesce; figg. 120-122 (bronzetto da samos, con solcature longitudinali sulla calotta cranica, mentre le suddivisioni ricadenti sono lisce); figg. 108-109 (kouros bronzeo da selinunte con calotta e suddivisioni lisce). 28 eckstein 1962, 50; kyrieleis 1984, 106-107, che in realt si riferisce maggiormente alla massa rigonfia sulla fronte, che si apre ad ali verso le tempie; samos X, 21-22. 29 atene, museo nazionale, inv. 2720: richter 1960, n. 2, figg. 37-39; Buschor 1950, 27, fig. 28. 30 atene, museo nazionale, inv. 414: rolley 1975, 12, fig. 17 (con bibliografia); Boss 2000, 222, n. 7, con fig. 131 erroneamente attribuita alla statuetta fiorentina; hermary 2003, 184 nota 6. Boss 2000, 222 avvicina anche il torso di un altro piccolo kouros in piombo nella medesima collezione: atene, museo nazionale, inv. 307. 31 sulla scultura samia arcaica: himmelmann-Wildschtz 1965; samos XI; duval 1974; davis 1981; donnay 1983; kyrieleis 1984 e 1986; Floren 1987, 340-373; kyrieleis 1990; guralnick 1996; moustaka 2001; samartzidou-orkopoulou 2001; samos X; Brinkmann 2003; duplouy 2006.

    60

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • ratteristici piani che si fondono dolcemente, lincarnato morbido e spesso addirittura sfumato, i volumi mai contrastanti, i pettorali posti in alto, s, ma appena rigonfi, delicatamente carnosi, non certo tesi e plastici come nel nostro piombo, il trattamento del dorso, nel quale i glutei non sembrano mai aggettare cos prominenti (se non in qualche opera molto pi tarda 32) e la notazione delle scapole che, quando c, solo una lieve increspatura della superficie che non interferisce con la struttura generale, come nel kouros di mesokampos, mentre spesso manca del tutto, come nel colossale agalma di Isches o in quello di leukios 33; nel nostro caso, invece, le sporgenze scapolari hanno quasi lo stesso impatto dei pettorali, e sul davanti il nostro artigiano si preso la briga persino di delineare accuratamente le clavicole e la fossetta giugulare, per non dire dei capezzoli a rilievo, con le grandi aree mammarie, e persino le pupille ben evidenti.

    si potrebbe obbiettare che tutto questo rientra nel quadro generale degli stilemi propri dellarte dedalica, che sono piuttosto omogenei, ma oggi si cominciano a distinguere sempre pi le diverse produzioni regionali; e, proprio in questottica, qui tutto mi sembra differire da quanto conosco di samos: non vedo le premesse per quello che sar scolpito sullisola pochi anni dopo, non vedo il Vorlufer della scultura samia in marmo, se consideriamo quanto a sa-mos c, in marmo o no, nei primi anni del VI sec. a.c.; forse pu valere ancora quanto diceva la richter, un forerunner in generale, un proto-kouros per i tipi del gruppo del sounion, ma non concordo nel considerarlo allo stesso modo rispetto allo stile della scuola samia.

    nel 1983, Fr. croissant 34, trattando la documentazione di samos, ha contestato il quadro delineato da Buschor negli Altsamische Standbilder, arrivando persino a dire che lo studioso tedesco non aveva certo facilitato le cose nello studio della scultura samia, in quanto aveva attribuito allisola opere che non le appartengono proprio, tra cui anche il piccolo kouros fio-rentino, che sarebbe invece da collocare nella grecia centrale. croissant non fornisce giusti-ficazioni n propone confronti, ma credo che, per esempio, la cd. metopa di micene possa essere facilmente richiamata 35. come gi detto, m. Boss ha proposto invece unattribuzione del kouros a botteghe argive, fondamentalmente sulla base della distribuzione della maggior parte degli anathemata in piombo nella citt e nelle regioni a essa circostanti; questo potrebbe esser vero, ma tali ex voto sono tutti miniaturistici e di tipi completamente diversi e tra questi lunico confronto plausibile comunque per la sola struttura del corpo, non certo per il volto rimane il piccolissimo kouros della collezione stathatos, alto cm 3,7 e la cui provenienza dalle vicinan-ze di apollo epikourios, tra laltro, non accertata.

    In anni recenti, h. kyrieleis e a. lebesi hanno proposto lattribuzione a creta di alcune famose opere di legno rinvenute a samos 36, come il celebre fanciullo inginocchiato, parte di una lira se non di un trono 37, la cd. hera di samos con il pyleon 38, un tipo di figura che si ripete anche nella tradizione cretese (dalle metope di gortyna alle figurine di roussa ekkle-sia 39) e anche altre statuette meno conservate. alla luce di queste nuove posizioni, abbastanza rivoluzionarie ma che hanno trovato largo seguito, mi chiedo se non si possa rivedere anche

    32 per esempio, samos XI, tav. 43. 33 Vathy, museo, inv. 69 (leukios), 71 (mesokampos), Isches (sine inv.): samos X, tav. 29; samos XI, tavv. 21 e 37; duplouy 2006. 34 croissant 1983. 35 atene, museo nazionale, inv. 2869: kaltsas 2002, 37-38, n. 11. 36 kyrieleis 1980 e 1998, 277-286 (con discussione); lebesi 1999; Floren 1987, 369-370, li considera invece prodotti locali ma sotto influsso cretese; cos anche rolley 1994, 147-148, che propende ugualmente per una produzione locale nella quale sarebbero da vedere gli esiti di concomitanze culturali dovute alla circolazione di modelli (piuttosto che di artisti itineranti), seguito in questo da dacunto 2000, 316. 37 Vathy, museo, inv. 1665 (e88): assegnata allambito corinzio da B. Freyer-schauenburg ed e. homann-Wedeking, nonch da croissant 1988, la statuetta era laconica per marangou 1969, 139 e costituiva invece un caposaldo dellarte samia per sinn 1982, in particolare 46-47; per la sua attribuzione a creta: lebesi 1983 e 1999, accettata da dacunto 2000, 296-297, 323, a 99, fig. 10. 38 Vathy, museo, inv. 2613 (h41). lacconciatuta ad altissimo polos a torre aperto sul retro ricordata da callimaco negli Aitia, 80.5; fr. 358 pfeiffer. 39 per le metope gortinie con la triade di dee (herakleion, museo archeologico, inv. 379): Boardman 1991, fig. 31; per le statuette votive fittili: erickson 2009.

    61

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • lassegnazione a samos del nostro piccolo kouros fiorentino, in favore di uno spostamento verso creta o meglio verso lambito nassio-cretese.

    Figurine di piombo sullisola di minosse sono note fin dallet del Bronzo 40 e recenti analisi metallurgiche hanno dimostrato che gi dal medio minoico I il metallo, povero s, ma tanto utile, per esempio, nellarchitettura e per le riparazioni dei grandi pithoi dei magazzini, era importato a creta in piccola parte dallarea delle cicladi, che ne erano ricche 41, ma in larga maggioranza dal laurion, come sar in et successiva per le figurine ritagliate e altri ex voto di sparta e per i tenoni di alcune sculture a samos 42. Il nostro kouros, dunque, si inserisce nella lunga tradizione di piccole figure votive fuse a tutto tondo nel metallo povero con matrici bi-valve, che risale allambito anatolico del II millennio a.c. 43, ben attestata nel mondo minoico e ancora viva in et classica, come dimostra la piccola statuetta vista a Ini alla fine del XIX se-colo 44.

    purtroppo, lassenza di altre statuette in piombo dello stesso tipo non consente di istituire confronti diretti; tuttavia, credo che si possa almeno provare a richiamare alcune opere come il noto bronzetto da delfi 45, quasi unanimemente attribuito a maestranze cretesi, con il quale condivide la struttura generale, il torso fortemente triangolare, reso tale dalle spalle partico-larmente ampie e dritte che si contrappongono alla forte cesura della vita, qui ulteriormente accentuata dalla cintura, i pettorali distinti in corrispondenza dello sterno, i fianchi affusolati e soprattutto le lunghe gambe che conferiscono alla figura proporzioni particolarmente slancia-te. Questa resa peculiare delle figure, che si trovano cos ad avere gambe lunghissime rispetto al busto, considerata proprio uno stilema caratteristico dellarte cretese di questo periodo 46, un tratto che perdura fino al VI sec. a.c. inoltrato e che si ritrova anche nelle placchette di terracotta e nelle sculture, cos come nelle sagome ritagliate in bronzo e nelle figure dipinte. un esempio eclatante la lastrina in avorio di Pothnia theron del museo di herakleion, nella quale si ha il corrispettivo femminile ancor pi chiaramente che nellhera di samos gi nella prima fase dedalica 47. In questo panorama si inserisce anche il cd. peleo del piatto di praisos 48, nel quale le gambe lunghe si associano anche a unintenzionale corposit dei glutei. a questo proposito, il particolare dei glutei fortemente sporgenti come nel nostro piombo tor-na in un bronzetto rinvenuto nellantro Ideo, purtroppo in cattivo stato, ma di cui F. halbherr pubblic il disegno nel 1888 49: anche se le proporzioni delle gambe sono diverse, si tratta di un esemplare sicuramente cretese, del pieno VII sec. a.c. daltronde, una netta sporgenza dei glutei si trova in alcuni kouroi nassii, come per esempio sul fr. a 4052 di delos (625-600 a.c.),

    40 Verlinden 1984. 41 gale - stos-gale 1981, in particolare 181, 185; Wagner - Weisgerber 1985; Webb et al. 2006. 42 Boss 2000, 224; gill - Vickers 2001; stibbe 2006, 166 nota 273 (per il piombo di riempimento in uno dei leoncini sul lebete bronzeo di hochdorf). 43 emre 1971; Vorys canby 2003; emre 1993; Boss 2000, 226-229. sulla tradizione artistica: Badre 1999. 44 mariani 1895, 180-181, fig. 14. limpiego del piombo prosegue a creta in et ellenistica, come dimostra la figurina a bassorilievo di afrodite anadiomene impiegata probabilmente come sacrificio di fondazione di una casa di eleutherna: Eleutherna, 218, n. 191, III-II sec. a.c. (p. themelis); per let romana, si menziona il meda-glione (forse originariamente dorato?) rinvenuto nella basilica della stessa citt: Eleutherna, 224, n. 218, I sec. d.c. (p. themelis). 45 delfi, museo archeologico, inv. 2527: dacunto 2000, 293-295 nota 28, 323, a 98 (con bibliografia), fig. 5. 46 sullarte del periodo dedalico a creta: demargne 1947; homann-Wedeking 1950, in particolare 98-115; rizza - santa maria scrinari 1968; Ddalische Kunst; davaras 1972; Beyer 1976; adams 1978; Blome 1982; Floren 1987, 119-149 (con bibliografia); lebesi 1999; dacunto 2003, in particolare nota 23 (con discussione del pro-blema e bibliografia sulle varie posizioni); hermary 2003. dacunto riprende lidea dellassegnazione a naxos del ruolo primario e fondamentale nella creazione della scultura greca di grande modulo, invece che a creta; contra Boardman 2006. In particolare, per le proporzioni particolarmente allungate delle gambe rispetto al torso, valga per tutti il teseo della celebre oinochoe di arkades: LIMC, III, s.v. ariadne, 1061, n. 105 (m.-l. Bernhard - W.a. daszewsky). 47 herakleion, museo archeologico, inv. 709: lebesi 1999, fig. 6. sulle proporzioni del torso nellarte dedali-ca cretese: lebesi 1999, 153-154; sakellarakis 1992, 117, tavv. 20-21; altri chiari esempi sono le figure di teseo e arianna nel pinax di Basilea: Blome 1990, 49, n. 76. 48 herakleion, museo archeologico: dacunto 2000, 297, fig. 11 (con bibliografia essenziale). 49 herakleion, museo archeologico: ivi, 295-296, 322, a 76 (con bibliografia), fig. 8.

    62

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • forse appartenente alla nota base di euthykartides 50, e in altri esemplari nei quali si coglie bene il contrasto con la sottigliezza del busto della figura 51.

    la nostra statuetta di piombo stata considerata samia ma derivante da prototipi nassi da J. Floren, che ne vede i modelli soprattutto in due sculture in marmo di naxos rinvenute a delos: il torso del coevo kouros a 334, che per molto corroso, per cui la plasticit si ap-prezza poco, anche se la struttura generale sembra molto simile (ma non la testa, con la calotta fortemente schiacciata, n le spalle, morbide e arrotondate, n il torace, che mostra un profilo incurvato e lievemente rigonfio) e le celebri gambe di un altro, a 333 (pi tardo, del secondo quarto del VI sec. a.c.), entrambe sculture nelle quali le relazioni con quelle di creta sono state tante volte richiamate, anche a proposito della cintura 52. la critica stata a lungo piuttosto concorde nel vedere uno stretto legame tra le prime opere nassie e larte cretese, arrivando a supporre anche che scultori cretesi di et dedalica siano stati attivi nelle cicladi e abbiano anzi rivestito un ruolo fondamentale nella nascita delle sculture monumentali in marmo, grazie alla loro esperienza nel lavorare pietre pi morbide; questo, naturalmente, confortati anche dalla testimonianza di plinio e pausania su dipoinos e skyllis, bench questa osservazione sia da riferirsi con tutta probabilit ai primi decenni del VI sec. a.c. e senza una diretta relazione con naxos n con il marmo dellisola 53. una forte eco della cultura artistica di creta stata sempre vista, per esempio, proprio nel kouros a 333 di delos dalle gambe cos slanciate, tanto da essere collocato accanto al coevo pinax da gortyna con il despotes theron 54. I recenti studi di m. dacunto, che contribuiscono alla distinzione tra le scuole artistiche delle due isole (per tecnica, stile, iconografia, funzione, contesti, etc.) non smantellano tuttavia la stretta interrela-zione tra le sculture dei due ambiti culturali e le pi antiche opere di naxos risultano ancora in qualche modo stilisticamente collegate a quelle di creta 55.

    lattivit delle botteghe di scultori e artigiani mi sembra infatti da ritenere indipenden-te almeno in parte dalla distribuzione delle testimonianze e dalla localizzazione dei grandi santuari nei quali le loro opere venivano inviate oppure direttamente realizzate (a seconda delle dimensioni previste), nel senso che uno scultore pu avere inviato unopera altrove oppure essersi spostato per realizzarla, ma il suo prodotto soprattutto agli inizi sar sempre il frutto della propria formazione culturale, eventualmente con qualche concessione alle esigenze locali, nel tempo. anche per largomento degli artisti itineranti, e su quelli cretesi c da anni un acceso dibattito 56, questo pu forse essere scartato per le statuette di legno, bronzo, piombo o avorio e per tutte le altre opere di piccole dimensioni che potevano facilmente viaggiare, ma per gli eventuali kouroi e korai e per tutte le altre sculture a grandezza naturale e oltre, bisogna pensare proprio ad artigiani che si spostavano, dal momento che le concomitanze culturali

    50 kokkorou-alewras 1995, 12-13, tav. 18 (e fig. 27 per la ricostruzione con la base di euthykartides); la veduta in dacunto 2003, fig. 6, decisamente di scorcio e poco consona ai punti di vista selezionati dallo scultore, offre lillusione ottica di un eccessivo aggetto dei glutei: la reale volumetria del frammento si apprezza in maniera pi corretta nelle vedute laterali di kokkorou-alewras 1995. 51 Ibidem. 52 dacunto 2000, 290-291, 322, a 68-69 (con bibliografia), figg. 2-3, e 2003; hermary 2003, che considera a 333 una possibile replica arcaizzante di una statua pi antica, ma che sembra comunque ammettere una forte in-fluenza cretese, a differenza di dacunto. sui due frr. di sculture kokkorou-alewras 1995, 82, nn. 6-7, tavv. 11, 14. 53 revisione del problema in dacunto 2003, 156-158. 54 herakleion, museo archeologico, inv. 11418: Bianchi Bandinelli - paribeni 1976, n. 45 (e. paribeni); per il pinax gortinio: Blome 1982, 35, tav. 16, 1; Creta antica, 113-114, fig. 116 (m.a. rizzo); LIMC, VIII, s.v. despotes theron, 555, n. 14 (V. lambrinoudakis). 55 alla posizione di dacunto, di netta distinzione tra le due scuole e ridimensionamento dellapporto cretese alla nascita della scuola nassia, si contrappone quella pi moderata di hermary 2003 (a proposito del problema della cintura cd. cretese), per il quale il rapporto tra le due isole nella fase della nascita della grande scultura sem-bra ancora salvo, come ha di recente ancora affermato (con ottica pi tradizionale) Boardman 2006. un identico interscambio culturale tra creta e naxos sembra potersi cogliere anche a proposito delle produzioni vascolari nassie: perfetti 2006. 56 di recente la discussione di l. Badre, h. kyrieleis, a. lebesi, g. markoe, s. morris, m. shaw, n. stam-polidis, in karageorghis - stampolidis 1998, 284-286; Borell 1998; inoltre, Boardman 2006. Il problema stato ovviamente affrontato pi volte in questo stesso convegno, ai cui contributi si rimanda, in particolare a quello di a. dimartino.

    63

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • talvolta invocate tra due ambienti diversi come creta e naxos non si creano spontaneamente ma attraverso artisti che si scambiano direttamente idee ed esperienze oppure opere di piccole dimensioni 57.

    la nostra statuetta non ha confronti precisi, per cui posso solo tentare di richiamare lat-tenzione su una vaga somiglianza in alcuni dettagli, come il trattamento delle clavicole e dei capezzoli nel nostro piombo e quelli, sia pure pi delicati anche in ragione del materiale, nella statuetta dellefebo inginocchiato davorio. anche se in maniera un po diversa, pettorali ben marcati e glutei molto prominenti si riscontrano nel kriophoros di Berlino, statuetta cretese considerata quasi minoizzante 58; e non vorrei osare troppo, ma i deltoidi sviluppati tanto da essere distinti in maniera sensibile dai sottostanti bicipiti (che saranno quasi normali nei kou-roi da kleobis e Biton in poi) potrebbero avere un precedente nello sphyrelaton maschile di dreros 59.

    Il profilo generale della testa e lovale a u, il rapporto tra calotta cranica, capelli e propor-zioni del volto mi sembra che ricordino chiaramente quelli del torso di astritsi, nella grande plastica (cos come della dama dauxerre, da attribuire forse a un atelier di eleutherna, ma daltra parte anche della kore di nikandre e di quella nassia recentemente rinvenuta a thera 60), mentre, se vogliamo trovare un confronto pi preciso in unopera delle stesse dimensioni del nostro piombo e in un materiale morbido paragonabile, si possono richiamare alcuni volti im-pressi nellargilla, tra cui quelli del piccolo pinax di gortyna, in particolare di egisto 61; il viso ha il naso grosso e prominente, che potrebbe ricordare in qualche modo alcune mascherette di avorio da eleutherna 62, ma che mostra soprattutto quella caratteristica insistenza, che proprio a creta ha tanta importanza, sui grandi occhi, sulle orbite che si uniscono al setto nasale in maniera evidente, mai sfumata, e soprattutto sulle arcate sopracciliari sottolineate, decisamente marcate, nella terracotta anche con la pittura, che spesso sono unite o fortemente ravvicinate alla radice nasale 63.

    anche per quanto riguarda la capigliatura, che stibbe dice essere tipicamente samia, nel nostro kouros non ci sono le due masse di capelli sulla fronte che formano le ali verso le tem-pie; inoltre, va considerato che in una figuretta in materiale morbido, alta poco pi di cm 11, non credo si possa distinguere se le minute partizioni delle ciocche intermedie tra la calotta e le treccine terminali siano veramente a perle incavate o piuttosto a semplici trattini; genericamen-te, pu essere considerato un trattamento analogo a quello di una statuetta maschile lignea da samos che viene ora attribuita a creta, anche se in questo caso il kouros ha i capelli pi corti e una tainia che gli stringe le tempie, creando cos una distribuzione diversa della capigliatura 64. Il tipo di testa e di capigliatura ricordano in parte una testa nassia conservata a leiden 65, nella quale ritorna anche il particolare delle orecchie poste molto in alto, come peraltro anche sulla kore di nikandre 66.

    57 dacunto 2000, 316, con riferimento alle opinioni di c. rolley e J. Floren. 58 Berlino, staatliche museen, antikensammlung, inv. 7477: Blome 1982, 97, 106, tav. 22, 1; rolley 1983, 76, 230, n. 226; Floren 1987, 138, tav. 7, 7. 59 herakleion, museo archeologico, inv. 2446: Floren 1987, 135-137, tav. 6, 1; veduta laterale in Boardman 2006, 3, fig. 1. 60 herakleion, museo archeologico, inv. 407 (torso di astritsi); parigi, muse du louvre, inv. 3098 (dama di auxerre); atene, museo nazionale, inv. 1 (kore di nikandre): stampolidis 2004, 236, n. 253; sulle placchette in oro da orthi petra: 287-288, n. 255; kokkorou-alewras 1995, 80, tav. 9; sulla kore di thera si rinvia al contributo di o. palagia in questi stessi atti. 61 herakleion, museo archeologico: davaras 1972, 9, figg. 2-3; sipsie-eschbach 1982; Floren 1987, 127-128, tav. 7, 2. per il pinax di gortyna: Blome 1982, 102, fig. 23; Creta antica, 114, fig. 117 (m.a. rizzo); LIMC, VI, s.v. klytaimestra, 74, n. 4 (Y. morizot). 62 soprattutto le teste nn. 1-3 del gruppo, mentre la n. 4 mostra caratteri diversi, di ascendenza greco-orienta-le: stampolidis 1992; 2004, 295, n. 397; 2009, 97, fig. 20a-b. 63 Blome 1982, tavv. 12, 6-9; 14, 1; 17, 2. 64 Vathy, museo, inv. h5: dacunto 2000, 315 (con bibliografia), fig. 34. 65 kokkorou-alewras 1995, 106, figg. 58-59. 66 Ivi, 80, tav. 9.

    64

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • un importante elemento stilistico-formale cretese vedrei nella posizione delle braccia lun-ghissime, nettamente staccate dal corpo e con le mani aperte, come si trova nella dee scolpite sul larchitrave del tempio a di prinias 67, con la differenza che nel nostro caso la posizione a palme allin su, che potrebbe forse corrispondere al gesto della preghiera expansis manibus, che ben si adatterebbe allatteggiamento e alle intenzioni di chi aveva forse dedicato la statuetta di piombo come ex voto nel santuario di hera.

    In conclusione, anche se con poche certezze, soprattutto per la mancanza di quei con-fronti puntuali che speriamo gli scavi a creta e a naxos ci forniscano presto, vorrei proporre lestrapolazione del piccolo kouros di Forsyth major dal corpus delle opere attribuite a samos e la sua assegnazione allambito nassio-cretese, forse con preferenza per una localizzazione a naxos 68. pi difficilmente credo che lopera possa essere argiva, se lunico confronto plausibile rimane finora la miniatura della collezione stathatos 69.

    67 herakleion, museo archeologico, inv. 230-231: Blome 1982, 47-48, tav. 20,3; dacunto 2000, 314 (con bibliografia a nota 97), fig. 31. 68 contro lipotesi di una produzione a creta potrebbe giocare anche il fatto che nellarte del periodo dedali-co non sono finora note figure maschili completamente nude (Boardman 1991, 13-14). 69 anche il confronto con il piccolo kouros Gillet al louvre si limita a qualche assonanza nella struttura gene-rale della figura: rolley 1975; sullesemplare bronzeo si veda la relazione di h. aurigny in questi atti.

    65

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Durante le more di stampa si provveduto a sottoporre il kouros fiorentino alle analisi degli iso-topi del piombo, condotte da Marco Benvenuti e Laura Chiarantini, del Dipartimento di Scienze della Terra - Universit degli Studi di Firenze, e da Andrea Dini, dellIstituto di Geoscienze e Georisorse, del CNR di Pisa, che ringrazio per la cortesia e liberalit, oltre che per la rapidit del lavoro, svolto in tempo utile perch i risultati potessero essere accolti negli Atti di questo Conve-gno, in Appendice a questo contributo.

    Le analisi hanno escluso che il piombo della nostra statuetta provenga dalle miniere di Sa-mos, oppure da quelle del Laurion, di Thera, di Siphnos e delle altre isole Cicladi, ma anche di Creta e Naxos (cos come, con buona approssimazione, di Cipro). Lunico distretto plausibile sem-bra essere quello che va da Thasos alla costa anatolica di Troade ed Eolia, in particolare della zona intorno al Golfo di Adramitto. Il dato pu risultare singolare, ma va almeno considerata lipotesi che il piccolo kouros sia stato realizzato fondendo piombo di diversa provenienza o forse riciclando manufatti diversi.

    AppendiceAnAlisi isotopiche del piombo del kouros

    del museo Archeologico di Firenze

    gli isotopi del piombo sono notoriamente lo strumento pi largamente utilizzato in campo archeometallurgico per rintracciare la provenienza dei metalli impiegati per la produzione di manufatti. non solo di quelli di piombo, ma anche di altri metalli o leghe, purch contengano sufficienti quantitativi di piombo (con i moderni spettrometri di massa sono sufficienti quan-tit minime di questo elemento, dellordine di alcune ppm, parti per milione). oggi disponi-bile una ricca banca dati della composizione isotopica del pb di mineralizzazioni metallifere sfruttate sin da epoche antiche 70. Il suo utilizzo pu consentire di discriminare le pi probabili aree minerarie sfruttate per la produzione metallurgica (non necessariamente coincidenti con le aree di produzione), o perlomeno di escluderne altre con ragionevole certezza. non va tutta-via trascurata lipotesi che per la produzione del manufatto metallico siano stati riciclati oggetti preesistenti e/o impiegati minerali metalliferi provenienti da mineralizzazioni con diversa com-posizione isotopica del piombo: in tali casi, tuttaltro che infrequenti, lo studio isotopico non riesce a fornire indicazioni attendibili sulla provenienza del piombo impiegato.

    tenendo ben presenti queste premesse metodologiche, sono stati prelevati alcuni micro-grammi di piombo dal residuo cordolo di fusione ancora presente sul lato interno delle gambe del kouros conservato al museo archeologico di Firenze. Il frammento stato opportunamente trattato e analizzato con lo spettrometro di massa a Ionizzazione termica e con multicollettore Finnigan mat 262 di cui dotato il laboratorio di spettrometria di massa dellIstituto di geo-scienze e georisorse del cnr di pisa. le analisi sono state effettuate dal dott. andrea dini.

    Questi i dati ottenuti, riportati secondo consuetudine in termini di rapporti isotopici dei tre isotopi radiogenici 206pb, 207pb e 208pb rispetto allisotopo stabile 204pb:

    206pb/204pb = 18.7716 0.0007207pb/204pb = 15.6512 0.0006208pb/204pb = 38.8165 0.0015

    per visualizzare in forma grafica landamento isotopico del pb si riportano i dati analitici nei due diagrammi binari 207pb/204pb vs. 206pb/204pb e 208pb/204pb vs. 206pb/204pb. Il dato relativo al kouros stato inizialmente confrontato con i dati isotopici di letteratura relativi alle principali mineralizzazioni a piombo dellarea egea 71 (Tab. 1). tra gli altri sono stati riportati i (pochi) da-

    70 stos-gale et al. 1995; sayre - Joel - Blackman 2001. 71 gale 1978 e 1980; Vavelidis et al. 1985; Wagner et al. 1985.

    66

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • ti disponibili per le mineralizzazioni a piombo dellisola di samos (da cui proviene la statuetta): essi formano due distinti gruppi composizionali, a testimonianza della complessa e plurifasica evoluzione geologica e metallogenica dellisola 72. si noti che la composizione isotopica del kou-ros non ricade in prossimit di nessuno dei due suddetti gruppi di samos e nemmeno su una lo-ro ipotetica linea di mixing: questo dato porta dunque a escludere una provenienza del piombo della statuetta dai giacimenti di samos, in accordo con quanto da alcuni affermato circa un loro sfruttamento solo a partire dallepoca romana 73. confrontando altres la composizione isotopi-ca del piombo della statuetta con quella dei principali giacimenti dellarea egea, possiamo con buon grado di approssimazione escludere come possibili sorgenti del metallo alcuni importanti distretti minerari, tra cui laurion (piombo, rame, argento), siphnos (piombo, zinco, argento) e le altre isole cicladi 74. sempre sulla base della composizione isotopica delloggetto possiamo escludere anche una provenienza dallisola di cipro 75, nota soprattutto per le celebri miniere di rame, cos come non sembra plausibile nemmeno una provenienza del piombo dallisola di creta 76. lunico distretto minerario dellarea egea che mostra una similarit composizionale con il campione indagato quello dellisola di thasos, nota per le sue mineralizzazioni di piom-bo 77 sfruttate sin dal VII sec. a.c. se estendiamo il confronto allodierna turchia (Tab. 2), si pu rilevare come tra le numerose mineralizzazioni sfruttate sin dallantichit 78 vi sia una buo-na corrispondenza composizionale tra il kouros e il piombo proveniente da mineralizzazioni localizzate in prossimit della costa occidentale della turchia (dagoba, maden adasi, Bekten, Bayla), in corrispondenza dellisola di lesbos. la presenza, in alcune di queste aree, di tracce antichissime di coltivazioni minerarie (sin da epoca preistorica 79), d ulteriore consistenza al-lipotesi che questa zona possa essere larea di provenienza del metallo impiegato per la produ-zione della statuetta in esame, in alternativa allaltra possibilit prima ricordata (thasos).

    Marco Benvenuti - Laura Chiarantini - Andrea Dini

    72 ring - laws - Bernet 1999. 73 stos-gale - gale 1982. 74 gale 1978 e 1981; gale, stos-gale 1982; stos-gale - gale - annetss 1996. 75 gale - stos-gale - annetss 1997. 76 gale - stos-gale 1986. 77 epitropou - konstantinides - Bitzios 1981; koukouli-chrysanthaki - Weisgerber 1995. 78 gale 1980 e 1981; gkce - Bozkaya 2006; koptagel - ulusoy - Fallick 2007; sayre - Joel - Blackman 2001; Yener et al. 1991; seeliger et al. 1985; Vavelidis et al. 1985; Wagner et al. 1985. 79 hauptmann et al. 2002; Wagner et al. 1985.

    67

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Tab. 1a-b Confronto tra la composizione isotopica del piombo del proto-kouros e quella di varie mineralizza-zioni dellarea egea. Lerrore analitico della misura dello stesso ordine di grandezza del simbolo usato per il proto-kouros. I punti rappresentativi delle mineralizzazioni di Samos presentano dimensioni inferiori per una migliore lettura del diagramma.

    68

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Tab. 2a-b Confronto tra la composizione isotopica del piombo del proto-kouros e quella di varie mineraliz-zazioni dellodierna Turchia. Lerrore analitico della misura dello stesso ordine di grandezza del simbolo usato per il proto-kouros. I punti rappresentativi delle mineralizzazioni presentano dimensioni inferiori per una migliore lettura del diagramma.

    69

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Figg. 1-2 Kouros attico (Apollo Milani). Firenze, Museo Archeologico Nazionale,inv. 99402.

    70

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Figg. 3-5 Kouros pario (Apollino Milani).Firenze, Museo Archeologico Nazionale, inv. 99403.

    71

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Fig. 6 Testa del kouros pario(Apollino Milani).

    Osimo, Palazzo Barberini.

    Fig. 7 Kouros pario (Apollino Milani-Barberini):fotomontaggio.

    72

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Figg. 8-12 Testa di kouros milesio.Firenze, Museo Archeologico Nazionale, inv. 91266.

    73

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Figg. 13-15 Leone attico (Del Bufalo - Este - Medici).Firenze, Museo Archeologico Nazionale, inv. 13832.

    74

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Figg. 16-19 Kouros di piombo(Ch.I. Forsyht Major).Firenze, Museo Archeologico Nazionale, inv. 99044.

    75

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Fig. 20 Kouros di piombo,dal Poseidonion di Capo Sounio.

    Atene, Museo Archeologico Nazionale,inv. 14930.

    Fig. 21 Peso configurato a kouros in piombo,da Lokroi Epizephyrioi (Centocamere).Locri, Museo Archeologico Nazionale, inv. 99207.

    76

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • riFerimenti bibliogrAFici

    adams 1978 l. adams, Orientalizing sculpture in soft limestone from Crete and Main-land Greece, oxford 1978 (Bar suppl. 42).

    andrn 1967 a. andrn, Marmora Etruriae, antpl 7 (1967), 7-42.azzaroli 2002-2003 a. azzaroli, Gli inizi della Paleontologia dei vertebrati in Toscana, atti

    della societ toscana di scienze naturali, memorie, serie a, 108 (2002-2003), 125-127.

    Badre 1999 l. Badre, Les figurines en plomb de Ain al-Djoudj, syria 76 (1999), 181-196.

    Beyer 1976 I. Beyer, Die Tempel von Dreros und Prinias und die Chronologie der kre-tischen Kunst des 8. und 7. Jhs. v. Chr., Freiburg 1976 (diss.).

    Bianchi Bandinelli - r. Bianchi Bandinelli - e. paribeni, Larte dellantichit classica. Grecia,paribeni 1976 torino 1976.Blome 1982 p. Blome, Die figrliche Bildwelt Kretas in der geometrischen und frhar-

    chaischen Periode, mainz am rhein 1982.Blome 1990 p. Blome (hg.), Antikenmusem Basel und Sammlung Ludwig. Orient

    und frhes Griechenland. Kunstwerke der Sammlung H. und T. Bosshard, Basel 1990.

    Boardman 1967 J. Boardman, Excavations in Chios 1952-1955. Greek Emporio, london 1967 (Bsa suppl. 6).

    Boardman 1980 J. Boardman, The Greeks overseas, new York - london 19802.Boardman 1991 J. Boardman, Greek sculpture. The Archaic period, london 19912.Boardman 2006 J. Boardman, Sources and models, in palagia 2006, 1-12.Bonias 1998 z. Bonias, Ena agrotiko hiero stis Aigies Lakonias, athenai 1998.Borell 1998 B. Borell, Das Werk eines wandernden Knstlers, in B. Borell - d. rittig,

    Orientalische und griechische Bronzereliefs aus Olympia. Der Fundkom-plex aus Brunnen 17, Berlin 1998, 154-161 (olympische Forschungen 26).

    Boss 2000 m. Boss, Lakonische Votivgaben aus Blei, Wrzburg 2000.Brinkmann 1998 V. Brinkmann, Frisuren in Stein, mnchen 1998.Brinkmann 2003 V. Brinkmann, Der nackte Marmorkoloss von Samos, in Bunte Gtter.

    Die Farbigkeit antiker Skulptur, ausstellung (mnchen, 2003-2004), mnchen 2003, 66-69.

    Buchholz 1972 h.-g. Buchholz, Das Blei in der mykenischen Kultur und in der bronze-zeitlichen Metallurgie Zyperns, JdI 87 (1972), 1-59.

    Buschor 1950 e. Buschor, Frhgriechische Jnglinge, mnchen 1950.Buschor 1960 e. Buschor, Altsamische Standbilder, IV, Berlin 1960.carter - steinberg 2010 J.B. carter - l.J. steinberg, Kouroi and statistics, aJa 114 (2010), 103-128.cevizoglou 2009 h. cevizoglou, Zwei Bleimedaillons aus Klazomenai, in r. einicke et al.

    (hg.), Zurck zum Gegenstand. Festschrift fr A.E. Furtwngler, langen-weibach 2009, 217-224.

    chatzidimitriou 1999 a. chatzidimitriou, Molybdino anaglypho elasma me parastase Herakle. He chrese tou molybdou stin Euboia, adelt 54 (1999), 214-228

    costamagna - l. costamagna - c. sabbione, Una citt in Magna Grecia: Locri Epizefiri, sabbione 1990 reggio calabria 1990.Creta antica Creta antica. Cento anni di archeologia italiana (1884-1984), mostra

    (ro ma - athenai, 1984-1985), roma 1984.

    croissant 1983 Fr. croissant, Les protoms fminines archaques. Recherches sur les reprsentations du visage dans la plastique grecque de 550 480 av. J.C., I-II, paris - athenai 1983 (B.e.F.a.r. 250).

    croissant 1988 Fr. croissant, Tradition et innovation dans les ateliers corinthiens archaques: Matriaux pour lhistoire dun style, Bch 112 (1988), 91-97.

    77

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • dacunto 2000 m. dacunto, Lattributo della cintura e la questione della scultura monu-mentale a Creta e a Naxos, ostraka 9 (2000), 289-326.

    dacunto 2003 m. dacunto, La function de la plus ancienne sculpture naxienne Dlos et la comparaison avec les productions crtoises ddaliques: sur les dbutes de la sculpture monumentale en Grce, in kourayos - prost 2003, 133-182

    Ddalische Kunst Ddalische Kunst auf Kreta im 7. Jahrhundert v. Chr., ausstellung (ham-burg, 1970), mainz am rhein 1970.

    davaras 1972 k. davaras, Die Statue aus Astritsi. Ein Beitrag zur ddalische Kunst auf Kreta und zu den Anfngen der griechischen Plastik, Bern 1972 (antk 8. Beiheft).

    davaras 1979 k. davaras, Sounion. Archaeological Guide, athenai 1979.

    davies - Finley 1935 o. davies - m.I. Finley, Roman mines in Europe, oxford 1935.

    davis 1981 W.m. davis, Egypt, Samos, and the Archaic style in Greek sculpture, Jea 67 (1981), 61-81.

    del mar 1902 a. del mar, A history of the precious metals, from the earliest times to the present, new York 1902.

    de luca 1964 g. de luca, Kouroi in italienischen Museen, antpl 3 (1964), 33-60.

    demargne 1947 p. demargne, La Crte Ddalique, paris 1947.

    de miro 1976 e. de miro, I bronzi figurati della Sicilia greca (periodo arcaico e V se co -lo a.C.), palermo 1976.

    di Filippo Balestrazzi e. di Filippo Balestrazzi, Ritrovamento dei Kouroi a Osimo. I dati negati,2007 in luni 2007, 73-102.

    donnay 1983 g. donnay, Une statuette grecque archaque en bronze, cahmariemont 14 (1983), 34-38.

    donofrio 2003 a.m. donofrio, Lapporto cicladico nella pi antica scultura monumen-tale in Attica, in kourayos - prost 2003, 201-262.

    duplouy 2006 a. duplouy, Latelier du kouros dIschs. Observations sur lorganisation de la production statuarie en Ionie archaque, rea 108 (2006), 249-269.

    duval 1974 n. duval, Une petit kouros archaque en bronze, rlouvre 24 (1974), 313-318.

    eckstein 1962 F. eckstein, Archaische Jnglingskopf in Istanbul, antpl 1 (1962), 47-59.

    Eleutherna n.chr. stampolidis (ed.), Eleutherna: Polis - Acropolis - Necropolis, exhibition (athenai, 2004-2005), athenai 2004.

    emre 1971 k. emre, Anatolian lead figurines and their stone moulds, ankara 1971.

    emre 1993 k. emre, New lead figurines and moulds from Kltepe and Kizilhamza, in m. mellink - e. porada - t. zg (eds.), Aspects of art and iconogra-phy: Anatolia and its neighbors. Studies in honor of Nimet zg, ankara 1993, 169-177.

    epitropou - n. epitropou - d. konstantinides - d. Bitzios, Le mineralizzazioni carsi-konstantinides - Bitzios che a Pb-Zn dellIsola di Thassos (Grecia), memorie della societa geolo-1981 gica Italiana 22 (1981), 139-143.

    erickson 2009 B. erickson, Roussa Ekklesia, Part 1: Religion and politics in East Crete, aJa 113 (2009), 353-404.

    Fitton 1992 J.l. Fitton (ed.), Ivory in Greece and the Eastern Mediterranean from the Bronze Age to the Hellenistic period, 14th British museum classical colloquium (london, 1990), london 1992 (British museum occasional paper 85).

    Floren 1987 J. Floren, Die griechische Plastik, I. Die geometrische und archaische Pla-stik, mnchen 1987 (hdarch).

    gale 1978 n.h. gale, Lead isotopes and Aegean metallurgy, in c. doumas (ed.), Thera and the Aegean Word I, papers presented at the second Interna-tional scientific congress (santorini, 1978), london 1978, 529-545.

    78

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • gale 1980 n.h. gale, Some aspect of lead and silver mining in the Aegean, in c. doumas (ed.), Thera and the Aegean World II, papers and proceed-ings of the second International scientific congress (santorini, 1978), london 1980, 161-195.

    gale - stos-gale 1981 n.h. gale - z.a. stos-gale, Cycladic lead and silver metallurgy, Bsa 76 (1981), 169-224.

    gale - stos-gale 1982 n.h. gale - z.a. stos-gale, Bronze Age copper sources in the Mediter-ranean: a new approach, science 216 (aprile 1982), 11-19.

    gale - stos-gale 1986 n.h. gale - z.a. stos-gale, Oxide copper ingots in Crete and Cyprus and Bronze Age metals trade, Bsa 81 (1986), 81-100.

    gale - stos-gale - n.h. gale - z.a. stos-gale - n. annetss, Lead isotopes from Isotraceannetss 1997 Laboratory, Oxford: archaeometry database 4, ores from Cyprus, archaeo-

    metry 39 (1997), 237-246.

    gentili 2002 g.V. gentili, I due kouroi da Osimo e i tre kouroi del vecchio Museo Archeologico di Siracusa nello studio e ricordo di Luigi Bernab Brea, in m. cavalier - m. Bernab Brea (a cura di), In memoria di Luigi Bernab Brea, palermo 2002, 67-106.

    gentili - luni 2001 g.V. gentili - m. luni, La testa ritrovata a Osimo dellApollino Milani, rendlinc 12 (2001), 533-584.

    gialanella 1996 c. gialanella, Una nuova figurina in piombo da Puteoli, Ba 39-40 (1996), 165-168.

    gill - Vickers 2001 d.W.J. gill - m. Vickers, Laconian lead figurines: mineral extraction and exchange in the Archaic Mediterranean, Bsa 96 (2001), 229-236.

    gkce - Bozkaya 2006 a. gkce - g. Bozkaya, Lead and sulphur isotope evidence for the origin of the Iner Yaylasi lead-zinc deposid, Northern Turkey, Journal of asian earth sciences 30 (2006), 53-62.

    guralnick 1996 e. guralnick, The monumental new kouros from Samos. Measurements, proportions and profiles, aa (1996), 505-526.

    hauptmann et al. 2002 a. hauptmann - s. schmitt-strecker - F. Begemann - a. palmieri, Chemical composition and lead isotopy of metal objects from the Royal tomb and other related finds at Arslantepe, Eastern Anatolia, palorient 28 (2002), 43-70.

    hermary 2003 a. hermary, Kouroi la ceinture, de Crte aux Cyclades, in kourayos - prost 2003, 183-197.

    himmelmann-Wildschtz n. himmelmann-Wildschtz, Archaischer Bronzekuros in Wien, JdI 80 1965 (1965), 124-137.

    hogarth 1908 d.g. hogarth, British Museum excavations at Ephesus. The Archaic Ar te -misia, london 1908.

    homann-Wedeking 1950 e. homann-Wedeking, Die Anfnge der griechischen Grossplastik, Berlin 1950.

    hultsch 1864 F.o. hultsch, Metrologicorum scriptorum reliquiae, I, leipzig 1864 (rist. 1971).

    kaltsas 2002 n. kaltsas, Sculpture in the National Archaeological Museum, Athens, los angeles 2002.

    karageorghis - Eastern Mediterranean: Cyprus, Dodecanese, Crete 16th-6th cent. B.C., pro-stampolidis 1998 ceedings of the International symposium organized by the university

    of crete, rethymnon and the a.g. leventis Foundation (nicosia - rhetymnon, 1997), ed. by V. karageorghis - n. stampolidis, athenai 1998.

    karanastassis 2002 p. karanastassis, Hocharchaische Plastik, in p.c. Bol (hg.), Die Geschichte der antiken Bildhauerkunst, I. Frhgriechische Plastik, mainz am rhein 2002, 171-221.

    kokkorou-alewras 1995 g. kokkorou-alewras, Die archaische naxische Bildhauerei, antpl 24 (1995), 37-138.

    79

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • koptagel - ulusoy - o. koptagel - u. ulusoy - a.e. Fallick, Sulphur and lead isotope inves-Fallick 2007 tigations of the carbonate-hosted Pb-Zn deposits in the Yahyali Region,

    Kayseri, Southern Turkey, turkish Journal of earth sciences 16 (2007), 57-76.

    koukouli-chrysanthaki - ch. koukouli-chrysanthaki - g. Weisgerber, Prehistoric ochre mines onWeisgerber 1999 Thasos, in Thasos: matires premires et technologie de la Prhistoire

    nos jours, actes du colloque International (limenaria, 1995), d. par ch. koukouli-chrysanthaki - a. muller - s. papadopoulos, paris 1999, 129-144.

    kourayos 2003 g. kourayos, He anaskaphike drasterotita sten Paro kai to chroniko tes anakalypsis ton neon glypton, in kourayos - prost 2003, 87-130.

    kourayos - g. kourayos - s. detoratou, Hemiergos archaikos kouros sto Mouseion detoratou 2000 tes Parou, adelt 55 (2000), 57-72.kourayos - prost 2003 La sculpture des Cyclades lpoque archaque: histoire des ateliers, rayon-

    nement des styles, actes du colloque International organis par lpho-rie des antiquits prhistoriques et classiques des cyclades et lcole franaise dathnes (athenai, 1998), d. par Y. kourayos - F. prost, athenai 2003 (Bch suppl. 48).

    Kouroi Milani m. landolfi - g. de marinis (a cura di), Kouroi Milani. Ritorno ad Osimo, mostra (osimo, 2000-2001), roma 2000.

    kyrieleis 1980 h. kyrieleis, Archaische Holzfunde aus Samos, am 95 (1980), 87-147.kyrieleis 1984 h. kyrieleis, Zwei samische Bronze-Kuroi, am 99 (1984), 105-111.kyrieleis 1986 h. kyrieleis, Neue archaische Skulpturen aus dem Heraion von Samos, in

    Archaische und klassische griechische Plastik, akten des Internationalen kolloquiums (athenai, 1985), I, mainz am rhein 1986, 35-45.

    kyrieleis 1990 h. kyrieleis, Samos and some aspects of Archaic Greek bronze casting, in Small bronze sculpture from the ancient world, papers delivered at a symposium organized by the department of antiquities and antiquities conservation and held at the J.p. getty museum (malibu, 1989), malibu 1990, 15-30.

    kyrieleis 1993 h. kyrieleis, The Heraion at Samos, in n. marinatos - r. hgg (eds.), Greek sanctuaries: new approaches, london - new York 1993, 125-152.

    kyrieleis 1998 h. kyrieleis, Cretan works of art in Samos, in karageorghis - stampolidis 1998, 277-286.

    La forza del bello m.l. catoni (a cura di), La forza del bello. Larte greca conquista lItalia, mostra (mantova, 2008), milano 2008.

    landolfi 2000 m. landolfi (a cura di), Auximi in Domo Belliniana. Testa di kouros, roma 2000.

    laviosa 1964 c. laviosa, Una testa ionica arcaica nel Museo Archeologico di Firenze, archcl 16 (1964), 13-25.

    Le arti di Efesto a. giumlia-mair - m. rubinich (a cura di), Le arti di Efesto. Capolavori in metallo dalla Magna Grecia, mostra (trieste, 2002), milano 2002.

    lebesi 1983 a. lebesi, To elephantino eidolio tou neou apo te Samo, asatene 61, n.s. 45 (1983), 303-322.

    lebesi 1999 a. lebesi, Scheseis Samou kai Kretes ton 7 ai., in n.chr. stampolidis (ed.), Phos Kykladikon. Timetikos tomos ste mneme tou N. Zapheiropou-lou, athenai 1999, 148-157.

    lorenzen 1966 e. lorenzen, Technological studies in ancient metrology, kbenhavn 1966.

    luni 2007 I Greci in Adriatico nellet dei Kouroi, atti del convegno Internazionale (osimo - urbino, 2001), a cura di m. luni, urbino 2007 (Quaderni di archeologia delle marche 13).

    luni 2007a m. luni, I Kouroi di Osimo ed i Greci in Adriatico, in luni 2007, 15-64.luni - cardone 1998 m. luni - m. cardone, I Kouroi Milani a Osimo tra Seicento e Sette-

    cento, rendlinc 9 (1998), 669-706.

    80

    marIo Iozzo

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • lykiardopoulou-petrou m. lykiardopoulou-petrou, Molybdos: ena euteles metallo, prosklese gia 2008 to synterete, in Amicitae Gratia. Tomos ste mneme A. Stauride, athenai

    2008, 271-286.marangou 1969 l. marangou, Lakonische Elfenbein- und Beinschnitzereien, tbingen 1969.mariani 1895 l. mariani, Antichit cretesi, monant 6 (1895), 153-348.mayor 2001 a. mayor, The first fossil hunters: paleontology in Greek and Roman

    times, princeton 2001.minto 1943 a. minto, Figure virili arcaiche (Kouroi) del Museo Archeologico di Fi -

    renze, critica darte 8 (1943), 17-20.mbius 1941 h. mbius, Griechisch-orientalische Bleimedaillons aus Ionien, aa

    (1941), 2-36.mottana 2001 a. mottana, Il pensiero di Teofrasto sui metalli secondo i frammenti delle

    sue opere e le testimonianze greche, latine, siriache ed arabe, rendlinc 12 (2001), 133-241.

    moustaka 2001 a. moustaka, Thrausma mias neas samiakes Kores, in Agalma. Meletes gia ten archaia plastike pros timen tou G. Despine, thessalonike 2001, 21-27.

    nriagu 1983 J.o. nriagu, Lead and lead poisoning in antiquity, new York 1983.palagia 2006 o. palagia (ed.), Greek sculpture: function, materials, and techniques in

    the Archaic and Classical periods, cambridge 2006.paribeni 1982 e. paribeni, La Sala Milani dellAntiquarium. Museo Archeologico Na -

    zionale di Firenze, Firenze 1982.perfetti 2006 a. perfetti, La ceramica di Naxos dallVIII al VII secolo a.C., asatene 84

    (2006), 219-266.richter 1960 g.m.a. richter, Kouroi. Archaic Greek youths. A study of the develop-

    ment of the Kouros type in Greek sculpture, london - new York 19602.ridgway 1977 B. sismondo ridgway, The Archaic style in Greek scuplture, princeton

    1977.ring - laws - Bernet 1999 u. ring - s. laws - m. Bernet, Structural analysis of a complex nappe

    sequence and late-orogenic basins from the Aegean Island of Samos, Greece, Journal of structural geology 21 (1999), 1575-1601.

    rizza - g. rizza - V. santa maria scrinari, Il santuario sullacropoli di Gortina, I, santa maria scrinari 1968 roma 1968.rolley 1975 cl. rolley, Une statuette archaque au Muse du Louvre, ra (1975), 3-12.rolley 1983 cl. rolley, Les bronzes grecs, Fribourg 1983.rolley 1994 cl. rolley, La sculture grecque, I. Des origines au milieu du Ve sicle, paris

    1994.romualdi 2004 a. romualdi (a cura di), Museo Archeologico Nazionale di Firenze. I

    marmi antichi conservati nella Villa Corsini a Castello, I. Le statue, li -vorno 2004.

    rosignoli 2007 B. rosignoli, Osservazioni sulla provenienza dei Kouroi di Osimo, in luni 2007, 103-106.

    sakellarakis 1992 J.a. sakellarakis, The Idean Cave ivories, in Fitton 1992, 113-140.samartzidou-orkopoulou s. samartzidou-orkopoulou, Kouros apo te Samo, in Agalma. Meletes 2001 gia ten archaia plastike pros timen tou G. Despine, thessalonike 2001,

    29-37.samos X h. kyrieleis - h.J. kienast - g. neumann, Der grosse Kuros von Samos,

    Bonn 1996 (samos X).samos XI B. Freyer-schauenburg, Bildwerke der archaischen Zeit und des strengen

    Stils, Bonn 1974 (samos XI).sayre - Joel - Blackman e.V. sayre - e.c. Joel - m.J. Blackman, Stable lead isotopes studies of 2001 black sea Anatolian ore source and related Bronze Age and Phrygian arte-

    facts from nearby archaeological sites. Appendix: new central Tauros ore data, archaeometry 43, 1 (2001), 77-115.

    81

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • schauenburg 1955-1956 k. schauenburg, Die Cameliden im Altertum, BJb 155-156 (1955-1956), 59-94.

    seeliger et al. 1985 t.c. seeliger - e. pernicka - g.a. Wagner - F. Begemann - s. schmitt-strecker - c. eibner ztunali - I. Baranyi, Archaeometallurgische Unter-suchungen in nord- und ostanatolien, Jbmusmainz 32 (1985), 597-659.

    sinn 1982 u. sinn, Ein Elfenbeinkopf aus dem Heraion von Samos. Zur ostionischen Plastik im 3. Viertel des 6. Jh. v. Chr., am 97 (1982), 35-55.

    sipsie-eschbach 1982 m. sipsie-eschbach, Bemerkungen zum Torso aus Astritsi, aa (1982), 487-491.

    stais 1917 B. stais, Souniou Anaskaphai, aephem (1917), 168-213.

    stampolidis 1992 n. stampolidis, Four ivory heads from the Geometric-Archaic cemetery at Eleutherna, in Fitton 1992, 141-161.

    stampolidis 2009 n. stampolidis, Can Crete be excluded? Direct or indirect contacts between Cyprus, the East Aegean and Crete during the Geometric-Archaic periods, in Cyprus and the East Aegean. Intercultural contacts from 3000 to 500 BC, an International archaeological symposium, held at pytha-goreion (samos, 2008), ed. by V. karageorghis - ou. kouka, nicosia 2009, 94-102.

    stibbe 2000 c.m. stibbe, The sons of Hephaistos. Aspects of the Archaic Greek bronze industry, roma 2000.

    stibbe 2006 c.m. stibbe, Agalmata. Studien zur griechisch-archaischen Bronzekunst leuven - paris - dudley (mass.) 2006 (BaBesch suppl. 11).

    stos-gale - gale 1982 z.a. stos-gale - n.h. gale, The sources of Mycenean silver and lead, Journal of Field archaeology 9 (1982), 467-485.

    stos-gale - gale - z.a. stos-gale - n.h. gale - n. annetss, Lead isotopes from Isotrace annetss 1996 Laboratory, Oxford: archaeometry database 3, ores from Aegean part 1,

    archaeometry 38 (1996), 381-390.

    stos-gale et al. 1995 z.a. stos-gale - n.h. gale - J. houghton - r. speakman, Lead isotopes from Isotrace Laboratory, Oxford: archaeometry database 1, ores from western Mediterranean, archaeometry 37 (1995), 407-415.

    tlle 1969 r. tlle, Die antike Stadt Samos, mainz am rhein 1969.

    tuchelt 1970 k.F. tuchelt, Die archaischen Skulpturen von Didyma. Beitrge zur frh-griechischen Plastik in Kleinasien, Berlin 1970 (Istanbuler Forschungen 27).

    Vavelidis et al. 1985 m. Vavelidis - I. Bassiakos - F. Bagemann - k. patriarcheas - e. per-nicka - s. schmitt-strecke - g.a. Wagner, Geologie und Erzvorkommen, in Wagner - Weisgerber 1985, 59-80.

    Verlinden 1984 c. Verlinden, Les statuettes anthropomorphes crtoises en bronze et en plomb, du IIIe millnaire au VIIe sicle av. J.-C., providence - louvain 1984.

    von Bissing 1942 F.W. von Bissing, Zu den griechisch-orientalischen Bleimedaillons aus Ionien, aa (1942), 48-50.

    Vorys canby 2003 J. Vorys canby, A figurine from Urkesh: A darling from Troy to Meso-potamia, Iraq 65 (2003), 171-173.

    Voyatzis 1990 m. Voyatzis, The early sanctuary of Athena Alea at Tegea and other Archaic sanctuaries in Arcadia, gteborg 1990.

    Wagner - Weisgerber 1985 g.a. Wagner - g. Weisgerber (hg.), Silber, Blei und Gold auf Sifnos: Pr-historische und antike Metallproduktion, Bochum 1985 (der anschnitt 3. Beiheft).

    Wagner et al. 1985 g.a. Wagner - e. pernicka - t.c. seelige - o. oztunali - I. Baranyi - F. Begemann - s. schmitt-strecker, Geologische Untersuchungen zur frhen Metallurgie in NW-Anatolien, Bullettin of mineral and explora-tion Institute of turkey 100-102 (1985), 45-81.

    82

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Webb et al. 2006 J.m. Webb - d. Frankel - z.a. stos - n. gale, Early Bronze Age metal trade in the Eastern Mediterranean. New compositional and lead isotope evidence from Cyprus, oxfJa 25 (2006), 261-288.

    Yener et al. 1991 k.a. Yener - e.V. sayre - e.c. Joel - h. zbal - I.l. Barners - r.h. Brill, Stable lead isotope studies of Central Taurus ore sources and related artefacts from Eastern Mediterranean Chalcolithic and Bronze Age sites, Journal of archeological sciences 18 (1991), 541-577.

    zapheiropoulou 2003 ph. zapheiropoulou, He pariane glyptike kai oi protoporoi demiourgoi tes, in kourayos - prost 2003, 55-71.

    83

    Il proto-kouros da samos nel museo archeologIco dI FIrenze

    Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html

  • Scolpire il marmo. Importazioni, artisti itineranti, scuole artistiche nel Mediterraneo antico Atti del convegno di studio tenuto a Pisa, Scuola Normale Superiore, 9-11 novembre 2009

    ISBN 978-88-7916-465-8http://www.lededizioni.com/archeologia-arte-antica.html