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28 95. Gela, Tetras, 420-405 a.C. (AE 3,70 gr.) D: ΓΕΛΑΣ, toro andante verso d. con la testa abbassata; in alto chicco di orzo, in esergo tre globetti R: Anepigrafe, testa del fiume Gela con i ca- pelli fluttuanti a d., dietro chicco d’orzo, Calciati 18, B.M.C. 2, 65, (RR) SPL 500 96. Gela, Tetras, 420-405 a.C. (AE 3,36 gr.) D: ΓΕΛΑΣ, toro stante a d.; in esergo tre globetti R: Anepigrafe, testa del dio- fiume Gela a d.; dietro chicco d’orzo, Calciati 18, Jenkins, The Coinage 507, SPL 700 Ex NAC 21, n. 73. 97. Gela, Tetras, 420-405 a.C. (AE 3,29 gr.) D: ΓΕΛΑΣ retrogrado, toro andante a d. con la testa alzata e di tre-quarti, sopra ramo d’ulivo; in esergo tre globetti R: ΓΕΛΑΣ, testa giovanile del dio-fiume Gela a d., Jenkins AIIN 25, 523a, (RRR) SPL 500 Ex Leu 79, n. 345. La città fu fondata da Arconide, re di Erbita nel 403 a.C. e per questo fu detta Arconidea. Secondo un’altra tradizione i fondatori furono i Cartaginesi. Fu la prima città siciliana a passare dalla parte dei Romani nel 263 a.C. e fu trattata con particolare favore, rendendola città libera e immune. La decadenza iniziò in età augustea. 98. Alaisa Arconidea, Semisse, 44-43 a.C. (AE 6,00 gr.) D: HAL ARC, testa laureata di Apollo a s. R: CAEC RVF II VIR, tripode, Calciati 17, (RR) BB 500 Ex Arsantiqva 2, n. 34. Moneta molto rara; oltre a questa sono conosciuti solamente tre esemplari. La sua fondazione, secondo Tucidide, si deve a un gruppo di Calcidesi di Zancle sotto la guida di Euclide, Simo e Saccone, e ad una gens siracusana in esilio a causa della guerra civile scop- piata in quel periodo nella città. Fu la vicinanza al mare a segnare il suo destino. Nel 480 a.C. Terone, tiranno di Akragas, invase Himera, per appropriarsi di una città che poteva garantirgli l’accesso ad un porto della co- sta settentrionale della Sicilia, con tutti i vantaggi commerciali che ne conseguivano. I Cartaginesi, chiamati in aiuto, giunsero in Sicilia con un notevole spiegamento di forze militari. L’eserci- to punico, sotto la guida di Annibale, era costituito di circa trecentomila uomini e più di duecento galere e altre navi. Terone chiese aiuto a Gelone di Siracusa. Grazie al suo inter- vento i Greci inflissero una pesante sconfitta ai Cartaginesi. Il successo militare portò un periodo di pace e prosperità duran- te il quale la città poté svilupparsi anche artisticamente e cultu- ralmente. Questa fase fu bruscamente interrotta nel 408 a.C. quando Anni- bale, nipote di Amilcare, decise di vendicare la sconfitta subita dai suoi avi. Dopo aver saccheggiato Selinunte, si diresse infatti verso Himera, non più protetta dall’esercito siracusano. Questa volta i Cartaginesi ebbero la meglio: Himera fu completamente distrutta ed i suoi abitanti trucidati o deportati a Cartagine. Il colpo sferrato dai Punici segnò definitivamente la rovina della città.

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95. Gela, Tetras, 420-405 a.C. (AE 3,70 gr.) D: ΓΕΛΑΣ, toroandante verso d. con la testa abbassata; in alto chicco di orzo, inesergo tre globetti R: Anepigrafe, testa del fiume Gela con i ca-pelli fluttuanti a d., dietro chicco d’orzo, Calciati 18, B.M.C. 2,65, (RR) SPL € 500

96. Gela, Tetras, 420-405 a.C. (AE 3,36 gr.) D: ΓΕΛΑΣ, torostante a d.; in esergo tre globetti R: Anepigrafe, testa del dio-fiume Gela a d.; dietro chicco d’orzo, Calciati 18, Jenkins, TheCoinage 507, SPL € 700

Ex NAC 21, n. 73.

97. Gela, Tetras, 420-405 a.C. (AE 3,29 gr.) D: ΓΕΛΑΣretrogrado, toro andante a d. con la testa alzata e di tre-quarti,sopra ramo d’ulivo; in esergo tre globetti R: ΓΕΛΑΣ, testagiovanile del dio-fiume Gela a d., Jenkins AIIN 25, 523a, (RRR)SPL € 500

Ex Leu 79, n. 345.

La città fu fondata da Arconide, re di Erbita nel 403 a.C. e perquesto fu detta Arconidea.Secondo un’altra tradizione i fondatori furono i Cartaginesi.Fu la prima città siciliana a passare dalla parte dei Romani nel263 a.C. e fu trattata con particolare favore, rendendola cittàlibera e immune.La decadenza iniziò in età augustea.

98. Alaisa Arconidea, Semisse, 44-43 a.C. (AE 6,00 gr.) D: HALARC, testa laureata di Apollo a s. R: CAEC RVF II VIR, tripode,Calciati 17, (RR) BB € 500

Ex Arsantiqva 2, n. 34.

Moneta molto rara; oltre a questa sono conosciuti solamente treesemplari.

La sua fondazione, secondo Tucidide, si deve a un gruppo diCalcidesi di Zancle sotto la guida di Euclide, Simo e Saccone, ead una gens siracusana in esilio a causa della guerra civile scop-piata in quel periodo nella città.Fu la vicinanza al mare a segnare il suo destino. Nel 480 a.C.Terone, tiranno di Akragas, invase Himera, per appropriarsi diuna città che poteva garantirgli l’accesso ad un porto della co-sta settentrionale della Sicilia, con tutti i vantaggi commercialiche ne conseguivano. I Cartaginesi, chiamati in aiuto, giunseroin Sicilia con un notevole spiegamento di forze militari. L’eserci-to punico, sotto la guida di Annibale, era costituito di circatrecentomila uomini e più di duecento galere e altre navi.Terone chiese aiuto a Gelone di Siracusa. Grazie al suo inter-vento i Greci inflissero una pesante sconfitta ai Cartaginesi.Il successo militare portò un periodo di pace e prosperità duran-te il quale la città poté svilupparsi anche artisticamente e cultu-ralmente.Questa fase fu bruscamente interrotta nel 408 a.C. quando Anni-bale, nipote di Amilcare, decise di vendicare la sconfitta subitadai suoi avi. Dopo aver saccheggiato Selinunte, si diresse infattiverso Himera, non più protetta dall’esercito siracusano. Questavolta i Cartaginesi ebbero la meglio: Himera fu completamentedistrutta ed i suoi abitanti trucidati o deportati a Cartagine. Ilcolpo sferrato dai Punici segnò definitivamente la rovina dellacittà.

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99. Himera, Oncia, 435 a.C. (AE 6,39 gr.) D: Anepigrafe,gorgoneion R: ΗΙΜΕΡΑΙΟΝ intorno ad un grande globetto, ine-dita, qSPL € 4.400

Ex Leu 77, n. 80.

100. Himera, Trias, 430 a.C. (AE 21,89 gr.) D: Anepigrafe,gorgoneion R: Anepigrafe, quattro globetti disposti su due file,Calciati 9, 1, AMB 304, Gabrici tav. 15, 18, (RR) BB € 2.100

Ex NAC 21, n. 80.

101. Himera, Hexas, dopo il 420 a.C. (AE 2,46 gr.) D: Anepigrafe,figura bacchica su capra a s.; sotto le gambe tre globetti R:ΗΙΜΕΡΑΙΟΝ, Nike alata a s., Calciati 31, SPL € 130Patina verde chiaro.

102. Himera, Emilitra, prima del 413 a.C. (AE 16,23 gr.) D:Anepigrafe, gorgoneion R: Anepigrafe, sei globetti, SNG Dan.313, Laffaille 147, SPL € 700

Ex UBS 69, n. 509.

103. Himera, Trias, prima del 413 a.C. (AE 13,60 gr.) D:Anepigrafe, gorgoneion R: Anepigrafe, tre globetti, SNG Dan.315, (R) BB/SPL € 400

Ex Italphil.

104. Himera, Emilitra, 413-408 a.C. (AE 4,70 gr.) D: IM, testadi ninfa a s., sei globetti a s. R: Anepigrafe, sei globetti all’inter-no di una corona di foglie di alloro, Calciati 3, 5, SNG Dan. 320var., SPL € 220

Ex Astarte II, n. 275.

Kamarina fu fondata nel 598 a.C., come punta avanzata dellapolitica espansionistica. Con l’aiuto di alcune città greche dellaSicilia meridionale, quindi, mosse guerra a Siracusa e da essavenne sconfitta, insieme ai suoi alleati, nel 553 a.C., dopo menodi cinquanta anni dalla sua fondazione.Nei successivi tre secoli Kamarina vide periodi di grande splen-dore, potenza, libertà e ricostruzioni, alternati ad altri di mise-ria, decadenza, schiavitù e distruzioni, fino a quando i Romanila presero nel 258 a.C., sotto il comando del console AttilioCalatino, e, dopo un lungo assedio, la saccheggiarono e la rase-ro al suolo.l pochi kamarinesi che scamparono alla distruzione della città,si rifugiarono nei pressi di Punta Secca, formando più villaggiseparati, che, distribuiti fra la costa e l’interno, presero il nomedi Kaucanae.La monetazione di bronzo di Kamarina non cominciò prima del420 a.C.Nell’ultimo gruppo della monetazione di bronzo la testa dellaGorgone venne sostituita con quella di un’Atena arcaica. La sceltasembra fosse legata all’intervento ateniese in Sicilia tra il 415ed il 413 a.C.

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105. Kamarina, Trias, 413-405 a.C. (AE 3,10 gr.) D: Anepigrafe,testa frontale della Gorgone R: ΚΑΜΑ , civetta stante a d., latesta di fronte, tiene una lucertola, in esergo tre globetti, B.M.C.2, 36, SNG Dan. 166, BB € 400

Ex Spink 114, n. 13.

106. Kamarina, Trias, 413-405 a.C. (AE 3,00 gr.) D: Anepigrafe,testa di Gorgone R: ΚΑΜΑ , civetta stante a s., tiene una lucerto-la; in esergo, tre globetti, B.M.C. 2, 37, SNG Dan. 168, Sear1062, SPL € 240

107. Kamarina, Trias, 413-405 a.C. (AE 3,90 gr.) D: Anepigrafe,testa galeata di Atena a s. R: ΚΑΜΑ , civetta stante a s., la testadi fronte, tiene una lucertola; tre globetti in esergo, B.M.C. 2, 40,SNG Dan. 169, Calciati 28, qFDC € 450

Secondo Tucidide Catania fu fondata nel 729 a.C. da coloni gre-ci provenienti da Calcide nell’Eubea: dopo aver dato vita a Naxosnel 734 a.C. scacciarono dalle loro sedi i Siculi e crearono lecittà di Leontini e di Catania.Nel 476 a.C. la conquista da parte del tiranno siracusano Geronesconvolse la vita della città: egli ne espulse gli abitanti calcidesi,la ripopolò con un cospicuo numero di Dori di origine siracusanae peloponnesiaca, la rinominò Aitna; nel 461 a.C., dopo la cadu-ta della tirannide siracusana, i Calcidesi ritornarono nella lorocittà ridandole l’antico nome.Nella seconda metà del V secolo, nel corso della grande spedi-zione ateniese in Sicilia (415-413 a.C.), gli abitanti di Catania sischierarono dalla parte della città attica cercando di contrasta-re le mire della vicina Siracusa sul proprio territorio. Una deci-na d’anni dopo la sconfitta ateniese, nel 403 a.C., Catania venneconquistata dal tiranno siracusano Dionigi il Grande: egli nevendette in parte come schiavi gli abitanti, e introdusse nellacittadinanza gruppi di suoi mercenari campani.Dopo questi avvenimenti, nel IV secolo e nei primi decenni delIII, Catania restò inserita nell’orbita della potenza siracusana.

108. Katane, Oncia, II-I sec. a.C. (AE 1,60 gr.) D: Anepigrafe,busti accollati di Serapide e Iside a d. R: ΚΑΤΑΝΑΙΩΝ , duespighe di grano, Calciati 23, SNG Dan. 188, (R) qSPL € 200

Ex Astarte II, n. 242.

L’antica Centuripae, che lo storico greco Tucidide ritiene cittàdei Siculi, si alleò con Atene contro Siracusa.Centuripae rimase indipendente da Siracusa, eccetto per un pe-riodo di dominio sotto il tiranno Agatocle, finchè fu conquistatada Roma durante la prima guerra punica.

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109. Kentoripai, Dramma, 339 a.C. (AE 31,77 gr.) D:Anepigrafe, testa di Persefone con corona di spighe di grano a s.;intorno quattro delfini R: ΚΕΝΤΟΡΙΠΙΝΩΝ, pantera rampantea s., Rizzo tav. 59, 12, SNG ANS 1306, SNG Dan. 209, AMB344, (RRR) qSPL/mBB € 3.200

Ex NAC 21, n. 65.

110. Kentoripai, Dekonkion, dopo il 241 a.C. (AE 12,02 gr.) D:Anepigrafe, testa laureata di Zeus a d. R: ΚΕΝΤΟΡΙΠΙΝΩΝ,fulmine alato, sotto ∆, SNG Dan. 210, Calciati 3, SPL € 550

Ex Hess Divo 307, n. 1057; ex Coll. Lafaille (Monnaies et Mé-dailles SA 1991, n. 168).

111. Kentoripai, Dekonkion, dopo il 241 a.C. (AE 12,90 gr.) D:Anepigrafe, testa laureata di Giove a d. R: ΚΕΝΤΟ ΡΙΠΙΝΩΝ,fulmine, SNG ANS 1307, SNG Dan. 212, SPL € 1.400

Ex Spink 114, n. 16.

Lipari, secondo lo storico Diodoro Siculo, era comunque abitatada poche centinaia di indigeni al momento dell’impianto dellacolonia greca di Lipàra, fondata durante la cinquantesima olim-piade (580-576 a.C.) da abitanti di Cnido, città dorica dell’AsiaMinore, insieme a un gruppo originario dell’isola di Rodi.Per la strategica e privilegiata posizione geografica la storiapiù antica di Lipàra è caratterizzata dalla rivalità e dai conflitticon gli Etruschi per il predominio nel basso Tirreno.