Rischio NBCRE in ambito ospedaliero Rischio Radiologico Giulia Bencini ...
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Sostanze Radioattive
Le Radiazioni ionizzanti possono essere:
Particelle Cariche (elettroni, protoni, ecc..)
Particelle Neutre (neutroni)
Onde elettromagnetiche (raggi X, raggi γ..)
Quando un atomo instabile si trasforma emette particelle che possono essere di tipo:
α: alta energia ma scarsa capacità di penetrazione (possono essere fermate da un foglio di carta)
β: particelle più energetiche
γ: le più penetranti, possono attraversare materiali
Ci sono due tipologie di esposizione a queste sostanze:
Esposizione ESTERNA: sorgente di radiazioni è esterna al corpo umano.
Esposizione INTERNA: sorgente di radiazioni viene introdotta all’interno dell’organismo.
Ci si protegge dall’ irradiazione esterna tramite:
La distanza
Riducendo il tempo di esposizione
Utilizzando schermature adeguate
Emergenze Radiologiche
Quando arriva un paziente contaminato è necessario:
Determinare il bisogno della decontaminazione
Cercare di identificare la fonte di contaminazione
Ricordare che raramente un’esposizione esterna determina un alto rischio radiologico per il paziente
Emergenze Radiologiche
Facendo rimuovere i vestiti al paziente, si elimina il 90% della contaminazione
Se il paziente è in pericolo di vita (ad es. arresto cardiocircolatorio) prima va trattato e poi decontaminato
Se il paziente non è in pericolo di vita, prima va decontaminato e poi trattato
Emergenze Radiologiche
Il rischio di essere contaminati dal paziente è molto basso, in ogni caso bisogna munirisi di:
Guanti
Camice
Mascherina (non necessaria)
Emergenze Radiologiche
Il Piano per la Gestione delle Emergenze biologiche, chimiche, radiologico- nucleari (NBCRE) di Careggi prevede che in caso di incidenti
implicanti contaminazione radioattiva sia prioritario stabilizzare clinicamente il paziente in quanto il danno associato alle radiazioni è in
genere secondario rispetto a quello dovuto ad altre cause.
Emergenze Radiologiche
Quindi qualora si dovesse trattare un paziente potenzialmente contaminato bisogna:
1: valutare, trattare o stabilizzare pazienti CRITICI 2: procedere all’esaminare la quantità di radiazioni assorbita dal paziente 3: evitare o interferire con la contaminazione interna del paziente 4: valutare contaminazione esterna e decontaminare se possibile
( NON decontaminare in caso di tagli/ferite poiché le radiazioni potrebbero fare breccia all’interno dell’organismo)
5: valutare e trattare danni radioindotti 6: completare il follow-up dei pazienti
Procedura Decontaminazione
1: protezione delle ferite per evitare che materiale contaminato possa portare contaminazione interna
2: rimozione vestiti
3: sequenza di decontaminazione tramite: -risciacquo abbondante con acqua tiepida (direzione cranio-caudale) -lavaggio con sapone liquido neutro -risciacquo con acqua tiepida -risciacquo finale con acqua dopo avere superato tutte le docce disponibili
Procedura Decontaminazione
-Come già detto NON si sottopongono a decontaminazione persone che presentano ferite, ustioni o abrasioni.
-L’acqua NON deve essere troppo calda (altrimenti c’è vasodilatazione e viene assorbito maggiormente l’agente)
-NON bisogna strofinare in modo energico (si potrebbero causare microlesioni che favorirebbero l’assorbimento)
Scala Ines