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IL LIPOGRAMMAdi Nol Polignano

Il lipogramma (dal greco , da - che manca di e lettera) un componimento letterario in cui viene omessa sistematicamente una lettera dellalfabeto. Si tratta in sostanza di evitare di usare parole che contengano la lettera in questione, cercando sinonimi o, a volte, modificando limpostazione della frase senza alterarne il significato. Di seguito un racconto dal titolo La lettera smarrita, tratto dalla raccolta LA DICIOTTESIMA STORIA. Lintero racconto stato scritto omettendo una lettera che verr svelata solamente nelle pagine finali.(La diciottesima storia; amazon.it)

La lettera smarrita

Maxwell P. Lewis attravers di corsa il lungo corridoio, sal in tutta fretta le scale fino al secondo piano e raggiunse la stanza numero sette. La targa d'ottone diceva in una elegante grafia tutta svolazzi e ghirigori: Ispettore P.J. Crocket. Colp pi volte la porta con le nocche della mano finch non ud una voce, nella cui inflessione si poteva percepire un leggero accento del sud, che disse: -Avanti, chiunque voi siate.-L'ispettore P.J. Crocket era uno degli investigatori pi accorti, pi capaci e pi svegli che Scotland Yard avesse mai conosciuto. Insomma, il migliore.Non dimostrava i suoi sessant'anni. Qualche capello grigio in verit era gi spuntato, questo s, e pure da tanto tempo; ma il suo portamento elegante, l'incedere sicuro ed un certo non so che nello sguardo (qualcosa di profondo, forse, o penetrante, in cui si accendeva come la fiamma della lussuria in presenza di una donna), erano quelli di un quarantenne.La sua carriera era stata in costante ascesa; in oltre quarant'anni passati nella polizia, aveva risolto casi famosi divenuti oramai leggendari, cui la stampa, a suo tempo, aveva dedicato ampio risalto. Era questo il caso, per esempio, dell'omicidio del signore e della signora Stafford, i cui corpi furono trovati, orrendamente straziati, nelle campagne del Madison.Dal modo in cui era riuscito a risolvere il caso, dall'acume dimostrato in quella occasione, era assurto agli onori della cronaca. I giornali parlarono di lui con toni entusiastici; da allora in poi era stato un susseguirsi di successi professionali, riconoscimenti, promozioni e finanche una menzione d'onore dal Primo Ministro in persona.Nella sua vita non c'era spazio per le cose frivole: i funghi, la caccia alla volpe o la pesca li lasciava volentieri agli altri. Il suo principale passatempo e l'unico suo interesse era assicurare i criminali alla giustizia.E adesso, sulla soglia dei sessant'anni, gli mancava solo la promozione a commissario per coronare nel migliore dei modi la sua carriera.Quando Lewis entr, l'ispettore Crocket stava leggendo l'ultimo numero della rivista 'The little Sherlock'. Era la sua lettura preferita, insieme ai racconti del terrore e del mistero di Edgar Allan Poe: vi si descrivevano le imprese del giovane Holmes, dal quale, secondo la modestissima opinione dell'ispettore, c'era sempre qualcosa da imparare.-Ispettore,- disse l'agente. -E' appena arrivato un telegramma dall'ufficio postale di Stockville.- Parlava con un certo affanno. Anche se giovane e forte, due piani di scale a piedi spezzano il fiato a chiunque. -Viene da parte del senatore Wipplestone, ci prega di recarci a casa sua per questioni della massima urgenza.--Questioni della massima urgenza...?- Ripet l'ispettore. Ripose la rivista sul tavolo, senza preoccuparsi di lasciare un segno nel punto in cui era arrivato a leggere, e si gratt la fronte. -Di che potr trattarsi? Non dice altro il telegramma?--Parla dello smarrimento di una certa lettera, ma si mantiene sul vago...--Effettivamente, caro Lewis, utopico cercare la chiarezza nelle parole di un politico,- disse l'ispettore, ma Lewis, non conoscendo il significato del termine 'utopico', si limit a fare un sorriso come di chi la sa lunga su certe cose.-Quale sar mai l'importanza di una lettera?- Disse poi l'ispettore, leggermente stizzito. Per una persona che aveva affrontato i peggiori serial killer, quale soddisfazione ci poteva essere nell'occuparsi di una volgarissima lettera? -Non se ne pu occupare il tenente O'Hara?--Il senatore ha chiesto espressamente la sua presenza, ispettore. Credo sia meglio non contraddirlo.-Crocket rimase senza parole. Il senatore era una di quelle persone alle quali non si pu mai dire di no. I suoi intrallazzi arrivavano sino alle stanze pi occulte del potere e con uno schiocco delle dita poteva decidere sulla carriera di chiunque; pertanto era meglio assecondarlo. Non farlo poteva significare dire addio alla tanto sospirata promozione a commissario.-D'accordo, Lewis, mi hai convinto,- disse. Era, questa, una tecnica che utilizzava per gratificare i suoi sottoposti: spostava gli occhi ora qua ora l, mostrando indecisione, poi prendeva un grosso respiro come si fosse trattata di una decisione sofferta, infine, osservandoli negli occhi, diceva: -Mi hai convinto.--Se c' da trovare una lettera, la troveremo,- disse. -Fai preparare la macchina. Destinazione, Stockville.-Quando Lewis lasci la stanza, Crocket si grattava ancora la fronte, ma non per il prurito.L'auto era una Cadillac, di quei modelli che erano in uso alla polizia di Scotland Yard a quei tempi. Al volante c'era Flanagan, un giovane poliziotto appena assunto, dai capelli rossicci e pieno di lentiggini. Accanto a lui era seduto l'ispettore, mentre nei sedili posteriori si trovava l'agente Lewis.L'auto costeggi per un certo tratto il fiume, super Kensington Square e prosegu lungo la Lifton Road, diretta a Stockville.Era, quest'ultima, una piccola frazione situata appena fuori citt; vi si trovavano delle ville signorili immerse nel verde, col loro portico in puro stile palladiano (che faceva pi chic), pochi negozi, l'ufficio postale e la villa del senatore Wipplestone, davanti alla quale un paio di uomini in divisa, verosimilmente due guardie del corpo, stavano aspettando.A quel punto la macchina rallent; il pi alto di quegli uomini si avvicin ed in maniera ossequiosa indic il cancello grigio. Di lato a questo, il muretto di recinzione era interamente occupato da un'edera rampicante.-Entrate e seguite il vialetto principale. Quando arrivate ad una grossa quercia, l c' il laghetto con i cigni, voi girate a destra e continuate dritti finch non vedete la serra. Non dovreste avere difficolt a riconoscerla. A quel punto svoltate a sinistra, costeggiate il campo da golf e vi troverete davanti alla villa. La macchina potrete lasciarla l.-L'agente Flanagan segu pedissequamente le indicazioni fornitegli dall'uomo al cancello ma si perse egualmente. In fondo il giardino era cos grande che non se ne vedeva la fine, e ricordare una per una tutte quelle indicazioni era cosa complessa.-Avremmo dovuto prendere appunti,- disse Lewis.-I suggerimenti dati in ritardo non servono a niente,- replic seccato Flanagan.A quel punto fu l'ispettore a sedare gli animi irrequieti e dare prova del suo grande acume investigativo:-Vai a destra,- disse. Sapeva dare gli ordini con tale grazia che parevano dei consigli. -Il mio fiuto mi suggerisce che la villa si trova da questa parte.-Flanagan segu l'indicazione di Crocket e dopo una decina di minuti arrivarono.-Come ha fatto, ispettore?- Domand Lewis.-Semplice. Ho sentito odore di arrosto provenire da questa direzione. Ho pensato che qui vi fossero le cucine. E se ci sono le cucine... dev'esserci per forza anche la villa!--Complimenti,- disse Flanagan.-Caspita, che villa!- Disse Lewis, osservando le colonne, il portico e la scalinata. -Qui dentro anche i cani avranno lo smoking.--Lewis, ognuno pu vestirsi come meglio crede, e se i cani del senatore Wipplestone vogliono lo smoking, che lo indossino pure! Flanagan,- disse poi l'ispettore. -Lascia la macchina qui e andiamo, il senatore ci aspetta. Tu, Lewis, prenderai appunti. Scriverai ogni cosa sar detta, anche se di scarsa importanza. A volte le grandi verit si celano dietro piccoli particolari.-Un maggiordomo in cima alle scale li introdusse nel salone. I tre uomini si guardarono attorno. Se esisteva un aggettivo adeguato per esprimere l'arredamento, era questo: sfarzoso. In nessun altro posto avevano veduto una tale concentrazione di marmi preziosi, avori e vasi in porcellana cinese, questi ultimi tutti della dinastia Ming, veri e propri pezzi di antiquariato di cui era difficile stimare il valore.Una grande scalinata portava al piano superiore, di cui si vedeva, per tutta la sua lunghezza, un lungo corridoio con diverse porte, e proprio da questa scalinata stava scendendo in quel momento il senatore Wipplestone. -Che sollievo vedervi, signori, che sollievo,- disse mentre gli veniva incontro.Il senatore era un tipo opulento, con una voluminosa pappagorgia sotto il mento; anche le dita delle mani erano grassocce. Nel vestire era di una eleganza ricercata. Il completo che indossava, un doppiopetto scuro tagliato su misura da un sarto di Parigi, ne nascondeva egregiamente le flaccide carni. Eppure, malgrado la stazza, si muoveva con agilit.L'ispettore venne al sodo senza troppo tergiversare: non era infatti tipo da perdersi in convenevoli (come sta, ma che piacere conoscerla e via di seguito).-Ci dica, senatore, cos' questa storia?- Il senatore nello scendere la scalinata si ferm al secondo scalino, dall'alto del quale dominava la scena. Si pass una mano tra i pochi capelli rimastigli e, disse:-Non trovo pi una lettera, ispettore. Scomparsa!- Mentre lo diceva agitava le dita grassocce in aria.-Ma di che lettera si tratta?- Chiese Crocket.-Non posso dirlo, ispettore, mi creda! Non posso!--Ma una lettera importante?--Ispettore! E' una lettera della massima importanza!- Disse, calcando sulla parola 'massima'.-Pu dirci come si sono svolti i fatti?-Il senatore si schiar la voce e cominci a raccontare:-Stamane mi sono svegliato alla solita ora. Deve sapere che sono un tipo mattiniero, io. Non riesco a dormire sapendo che la nazione gi in piedi e lavora senza di me. Sono sceso, ho fatto la mia solita colazione con un paio di uova sode, un toast, pancetta e spremuta d'arancia, e poi mi sono ritirato nel mio studio al piano di sopra, dove ho cominciato a studiare il discorso che devo tenere luned prossimo in parlamento. Ed stato a quel punto, cari signori,- e qui si ferm un attimo per il colpo di scena finale, -che mi sono accorto della scomparsa della lettera!-Il senatore si compiaceva dei propri discorsi; li accompagnava con significative espressioni del volto e li condiva con molta prosopopea. Di tanto in tanto prendeva un monocolo da un taschino della giacca, se lo portava all'occhio e poi lo rimetteva al suo posto. Quando fin di parlare fu sul punto, quasi, di applaudirsi da solo.-Possiamo vedere i luoghi dove si sono svolti i fatti, senatore?--Lei intende il mio studio! Certo, venite signori, vi faccio strada,- e tutti e quattro presero a salire le scale, il senatore Wipplestone davanti, a seguire l'ispettore Crocket; gli agenti Lewis e Flanagan chiudevano il corteo.Il primo piano era un lungo corridoio che per un lato si affacciava sul salone. Al centro di questo, proprio in cima alle scale, si trovava lo studio del senatore.Era una stanza molto grande, con uno scrittoio in stile Luigi XIV, delle poltroncine ed un grande lampadario a gocce di cristallo. Una intera parete era occupata da volumi; si trattava di edizioni estremamente pregiate ormai fuori commercio e che valevano un occhio della testa, stipati su mensole in legno di mogano finemente lavorato.Su un piccolo tavolino campeggiava il ritratto in marmo di George Washington, mentre alla parete, accanto a titoli onorifici e ad altre carte che ricordavano le origini illustri del senatore, vi erano ritratti di personaggi forse illustri un tempo ma di cui si era persa memoria. Era questo il caso del marchese di Stapleton e di sua moglie, la duchessa di Garland di cui oramai non si ricordava pi nessuno. La finestra, situata dietro lo scrittoio, aveva un pesante tendaggio: delle tende di seta gialle con soprattende in velluto grigio. -Quindi lei si trovava in questa stanza...- disse l'ispettore, pensieroso.-Proprio cos, e per la precisione mi trovavo qui, davanti alla statua del generale Washington... ah, George, George, che peccato non esserci conosciuti! Chiss quanti consigli avrei potuto darti...- disse con aria trasognata. -Insomma, stavo qui, in piedi, che declamavo il mio discorso, ed ero arrivato al momento topico, quello in cui dicevo...- a questo punto alz la testa, tir le spalle indietro e il petto in fuori (pi la pancia che il petto), e declam: -...e cos a voi oggi mi rivolgo, padri della patria...- e si ferm d'improvviso.-E poi?--E poi mi sono accorto della scomparsa della lettera! Ma forse lei preferisce ascoltare tutto quanto il mio discorso per avere una idea pi precisa sull'accaduto!- Accompagn la frase a dei movimenti ondulatori del capo, come a suggerire di s.-Non necessario,- disse l'ispettore. -Piuttosto, vedo che questa stanza piena di testi preziosi, codici ed enciclopedie; noto che ha una ricca raccolta delle opere di Shakespeare, Dickens, Shelley...--Non solo, ispettore,- disse con orgoglio il senatore. -Possiedo l'opera omnia di Coleridge e di Wilde, dei veri giganti della letteratura!--Le faccio i miei complimenti, ma non ha pensato che una lettera possa nascondersi facilmente all'interno di uno di questi volumi?-Ci ho pensato pure io, ispettore, e li ho sfogliati tutti uno per uno, ma senza trovare niente.--Senta... la porta di questa stanza sempre aperta?--No, ispettore. Qui dentro ci sono tutte le mie cose. C' la mia vita! Non permetto a nessuno di entrarvi senza il mio permesso! Neanche a mia moglie, la signora Wipplestone.--E nella villa c' qualcun altro che possiede le chiavi di questa stanza?--No, nel modo pi assoluto. Le donne delle pulizie entrano solo col mio permesso. Le uniche altre persone che possono entrarvi sono il primo maggiordomo, Wilfred, e le mie guardie del corpo, ma sempre previa mia autorizzazione.--Oltre a lei e alla signora Wipplestone ci sono altre persone della famiglia?--I nostri due figlioli, i gemelli Richard e William. Ma ora sono al college. Se tutto va nel verso giusto, passeranno il Natale con noi.--Adesso, senatore, le far una domanda alla quale esigo che lei mi risponda con la massima franchezza. Secondo lei, questa lettera andata smarrita, o pensa di essere stato vittima di un furto?--Un furto? Oh my God!- Disse il senatore Wipplestone, atteggiandosi per l'occasione in una posa plastica di sicuro effetto scenico. -Ma ad opera di chi, ispettore, di chi?--Non saprei francamente di chi. La mia del resto era solo una supposizione. In questi casi, come lei potr immaginare, occorre prendere in considerazione tutte le ipotesi.- -Lei ha senz'altro ragione, ma io non credo che dei ladri siano potuti entrare nella villa. Il giardino pieno di cani. Sono estremamente aggressivi ed hanno dei denti affilatissimi. E per quanto riguarda il personale di servizio, lavorano tutti con me da anni e mi fido ciecamente di loro.- Intanto l'agente Lewis scriveva su una piccola agenda tutta la conversazione, con la sua calligrafia piccola ma ordinata. Scriveva cos veloce che riusciva a riportare i discorsi quasi per intero. Flanagan invece era agli esordi della sua attivit investigativa; a Scotland Yard lo utilizzavano per lavori marginali, come guidare l'auto di servizio o ripulire le macchie di sangue dal luogo del delitto. In quel momento assisteva passivamente alla conversazione, contando i giorni che mancavano alla riscossione del suo primo stipendio.L'ispettore continuava imperterrito a porre domande su domande, facendosi un quadro della situazione sempre pi preciso:-Quante persone lavorano qui dentro?--Il senatore parve fare qualche calcolo tra s, aiutandosi pure con le dita delle mani, ma evidentemente non era avvezzo a far di conto perch ogni tanto si innervosiva e ricominciava da capo, cos usc dalla stanza a dalla cima delle scale chiam:-Wilfred!-Dopo neanche un minuto arriv Wilfred, il primo maggiordomo. Era alto e magro; il viso, pallido e scavato, non tradiva alcuna espressione. Quando vide gli ospiti inarc le sopracciglia e socchiuse leggermente gli occhi a m di saluto.-Wilfred,- disse il senatore. -Sai dire ai signori quante sono le persone che lavorano qui dentro?--Sissignore signor Wipplestone. Tre maggiordomi, due donne delle pulizie, quattro guardie del corpo, tre giardinieri e due cuochi. Con me, il primo maggiordomo, fanno quindici.- Tutto questo lo disse mantenendo il viso perfettamente amimico.A quel punto l'ispettore prese la parola.-Senta, Wilfred, di queste quindici persone, quante erano presenti stamane?--Stamane eravamo di turno io, un maggiordomo, le due donne delle pulizie, un giardiniere, due guardie di scorta e due cuochi. I cuochi fanno sempre gli straordinari.--Wilfred, limitati all'essenziale e rispondi soltanto alle domande che ti vengono poste!- Lo redargu il senatore.Wilfred inarc un sopracciglio.-Lei stamane ha notato qualcosa di strano in villa?- Chiese ancora l'ispettore.-No signore, tutto normale, come al solito.--E i giorni scorsi? Non successo mai niente di insolito?--Proprio niente, signore.--Grazie Wilfred, pu andare.- Wilfred agit una narice e sempre mantenendo la sua espressione amimica se ne and.E quasi nello stesso momento in cui Wilfred usciva dalla stanza, arrivava la signora Wipplestone.Era una donna non meno opulenta del marito; prosperosa pi del dovuto, indossava una vestaglia piena di svolazzi e lustrini e aveva un pesante trucco nero attorno agli occhi. Portava un paio di scarpine col tacco, cos piccole che il piede non vi era contenuto tutto quanto. Giunse in studio accompagnata da una cameriera che la sorreggeva per un gomito. Era vistosamente preoccupata per l'accaduto; aveva tra le mani un fazzolettino con cui ogni tanto si soffiava il naso e piagnucolava, mentre con la sua voce in falsetto andava ripetendo: -Che disgrazia, che disgrazia!-Si avvicin all'ispettore e lo prese per il collo della giacca. -Ci dica che la trover! Ce lo dica!-L'ispettore riusc a divincolarsi dalla stretta e le chiese se quella mattina avesse sentito qualcosa di diverso dal solito.-Sono rimasta a letto fino a tardi. Avevo una forte emicrania, e quando mi prendono gli attacchi non posso sopportare la luce n i rumori forti,- disse piagnucolando.-Torna in camera, fringuellino,- le disse il senatore. -Ti devi riposare. E cerca di mangiare qualcosa, ti stai sciupando.-La signora Wipplestone si soffi sonoramente il naso, quindi, accompagnata dalla cameriera, usc dalla stanza.L'ispettore cominci a camminare avanti e indietro, ragionando sui fatti. Ogni tanto si fermava, puntava un dito verso l'alto come se un'idea si fosse fatta strada nelle sue meningi, e riprendeva a camminare.Ad un certo punto il suo sguardo si pos sulla tenda. In un modo o nell'altro, i suoi studi letterari gli erano sempre di aiuto.-Lewis,- disse. -C' un racconto di Edgar Allan Poe in cui si cerca una lettera scomparsa, proprio come succede a noi oggi...--Non sono molto amante della lettura, signore,- rispose l'agente.-Peccato, avresti imparato che il posto migliore dove nascondere qualcosa sotto gli occhi di tutti. In quel racconto, dopo aver messo sottosopra tutta la casa, scoprono che la lettera che cercavano si trovava...- lasci la frase in sospeso e guard i presenti negli occhi -...tra i risvolti della tenda!- Detto questo, Crocket e Lewis cominciarono a cercare nel folto tendaggio, osservando tra i risvolti e sgrullando la tenda per una estremit, mentre il senatore seguiva la scena osservandola da dietro il monocolo. La ricerca dur alcuni minuti ma si concluse con un nulla di fatto.-Peccato, ispettore, la sua era stata una intuizione veramente geniale,- disse il senatore.Terminata l'operazione l'ispettore rivolse la sua attenzione alla finestra. Valut se gli infissi mostrassero segni di effrazione e se la serratura funzionasse a dovere, quindi apr la finestra e vi si affacci. Da l riusciva a vedere parte del giardino; in cielo alcuni nuvoloni promettevano tempesta.-Flanagan, tu vai in giardino, vedi se trovi qualcosa di sospetto,- disse. -Qualsiasi cosa... e stai attento ai cani!--S signore,- disse l'agente che usc immediatamente.-Senatore, adesso avremmo la necessit di ispezionare la casa. Possiamo contare sul suo aiuto?--Sicuramente, signori! Seguitemi!- Usciti dallo studio si trovarono nel corridoio; mentre camminavano, il senatore indicava loro le varie stanze:-A destra rispetto al mio studio vi sono le stanze degli ospiti e i servizi; a sinistra invece troviamo la camera da letto dove ho il piacere di dormire con la signora Wipplestone, e pi in l c' la camera da letto dei signorini Wipplestone,- e a quel punto si mise il monocolo all'occhio per sottolineare la frase, -i miei figlioli, Richard e William.--Mi scusi, senatore, le dev'essere sfuggita una stanza! Vedo una porta laggi in fondo.-Il senatore esit. Il monocolo gli cadde dall'occhio. Per un attimo diede l'impressione di aver perso la propria sicurezza. -L non c' niente, ispettore, mi creda. Dietro quella porta non c' nulla che possa avere relazione col caso in questione, le assicuro. La dimentichi!-Tra i due poliziotti ci fu uno sguardo d'intesa. Quelle parole, il modo in cui erano state dette e lo sguardo gelido del senatore non avevano fatto altro che stimolare la loro curiosit.-E poi,- riprese il senatore Wipplestone con un tono di voce pi conciliante, -al piano terra c' il salone e sulla destra le cucine.--Lewis, disegna una pianta della villa, indica la disposizione delle stanze e dove sono posizionate le finestre. Senatore, possiamo interrogare il suo personale?--Consideri il personale qui presente a sua completa disposizione e faccia pure tutte le domande che vuole! Io adesso mi ritiro nella mia stanza a studiare il discorso che devo tenere. E se lei lo volesse ascoltare, glielo faccio sentire volentieri. E' un discorso pieno di sentimento e viene dritto dal cuore, soprattutto nel punto in cui dico: ...e cos a voi oggi mi rivolgo, padri della patria...'- e con un paio di salti e con la mano sul cuore rientr nello studio, chiudendosi la porta alle spalle.-Che facciamo, ispettore?--Un medico, Lewis, non pu sapere cosa c' dentro un corpo se prima non lo ha visitato dall'esterno. Usciamo. Voglio vedere la villa da fuori.-Andarono nel giardino. Il tempo peggiorava. Crocket e Lewis si incamminarono su un acciottolato fino al retro della villa.Flanagan, poco distante, cercava nei prati.Si fermarono a guardare le finestre del primo piano. L'ispettore chiese a Lewis di mostrargli il disegno dell'appartamento.-Vediamo... se queste sono le stanze del primo piano... questa la camera da letto... questi sono i servizi, le stanze degli ospiti... allora, se il tuo disegno fedele all'originale, la finestra dello studio deve essere quella,- disse indicando col dito.La finestra in questione era distante circa cinque metri dal suolo. Non c'erano punti di appiglio ai quali aggrapparsi, solamente un'edera rampicante a qualche metro dalla finestra, ma troppo esile per poter reggere il peso di un uomo. -E l, ispettore, c' la finestra della stanza misteriosa!- Disse Lewis.--Gi, la stanza dei misteri...- fece eco l'ispettore. -Ma visto che ci troviamo in giardino, sai che ti dico?--Mi faccia indovinare: andiamo a interrogare il giardiniere!--Complimenti, Lewis. Dovresti leggere anche tu 'Il piccolo Sherlock'.-Impiegarono alcuni minuti prima di arrivare alla serra. Il giardino era grande e non conoscevano la strada, ma alla fine la trovarono. Quando vi entrarono furono assaliti da un'ondata di aria calda e umida da togliere il fiato.-C' qualcuno? Siamo di Scotland Yard!-A quel punto da un cespuglio di gelsomini comparve un uomo di mezza et; portava un paio di guantoni gialli e nella mano sinistra aveva un innaffiatoio. -Scotland Yard? Allora avete gi saputo? Non pensavo che la nostra polizia fosse cos efficiente!- Disse l'uomo. -In che senso, scusi...? Cosa dovremmo sapere? Non capisco di cosa sta parlando!--Ma non siete venuti per la scomparsa dei fiori?--Francamente credo che lei stia equivocando. Ma se ci vuole spiegare esattamente l'accaduto... Tu, Lewis ,scrivi tutto e non farti sfuggir nulla, mi raccomando!--Certo, ispettore.-Il giardiniere depose l'innaffiatoio per terra. Nel parlare si percepiva una certa amarezza nella voce.-Stamattina sono venuto a lavorare come sempre, alle otto. Ho cominciato a dare l'acqua alla Auruncula Centifolia, ho potato la Parrelia Afaniensis, ho concimato la Cuprinia Perennis. Sa, ci tengo molto alle fanerogame. Richiedono cure continue: lucido le foglie, taglio i rami secchi, poto, innaffio e zappo e cos via fino a sera. Io adoro le mie piante, anzi, mi spingo oltre: le amo. Scusi se dico 'mie', chiaro che sono del senatore, ma le sento un po anche mie... Insomma, tutto procedeva liscio stamattina. Poi, ad un certo punto, sono andato dai miei tulipani, e non li ho trovati. Mi sono guardato un po attorno e ho scoperto che mancavano anche gigli e giacinti, e non solo, perch poi ho scoperto che dall'orto mi sono scomparse le monocotiledoni, dagli asparagi ai porri, dall'aglio alle cipolle. E adesso, chi glielo dice al senatore che non potr pi mangiare la frittata di cipolle? Gli piace tantissimo. E anche i fiori! Figuratevi che alcuni tulipani erano delle variet preziosissime, li aveva fatti venire il senatore stesso dalle colonie olandesi. Non so proprio come reagir a questa notizia.--Mi dica. Quando ha visto l'ultima volta queste piante?--Ieri sera, gli ho dato un po d'acqua e sono andato a casa. E stamattina mi sono accorto che mancavano. Ma la serra era chiusa a chiave, ispettore. L'avevo chiusa io stesso ieri sera!--Troppe cose scompaiono in questa villa, Lewis,- disse l'ispettore quando uscirono dalla serra. Camminavano con passo deciso verso la casa. Oramai la vicenda si stava tingendo decisamente di giallo; il cielo, di nero.-Flanagan, hai trovato qualcosa?--Ancora niente, ispettore!- Disse l'agente, che stava accovacciato dietro un cespuglio alla ricerca di segni sospetti.-Stai facendo un ottimo lavoro. Continua cos.-Nel rientrare in casa passarono nuovamente sotto la finestra dello studio. Le tende erano state tirate e dietro i vetri si vedeva la figura del senatore che agitava le mani. A Crocket e Lewis parve anche di sentirne, seppure in lontananza, la voce che declamava: -...e cos a voi oggi mi rivolgo, padri della patria...--Adesso voglio fare un salto nelle cucine. Sentiamo cosa hanno da raccontare i cuochi.-Le cucine del senatore Wipplestone lavoravano senza sosta. Si trovavano al piano terra, accanto al salone; trovarle non fu difficile: dovettero semplicemente seguire l'odore di stufato. I fornelli lavoravano a pieno regime; si udiva un forte clangore di pentole e tegami, mentre un vapore denso e aromatico, ma caldo e umidiccio, aleggiava nell'aria e nascondeva ogni cosa. Erano l gi da una decina di minuti, muovendosi a fatica a causa di quei fumi davanti agli occhi, quand'ecco tra i vapori comparvero due figure piuttosto in carne. Il pi giovane dei due venne loro incontro e si present: -Je suis Antoine, le chef, et ici est Jean, le capo chef,- disse indicando l'altro.-Noi siamo l'ispettore Crocket e l'agente Lewis di Scotland Yard.-A quelle parole i due cuochi si gettarono a terra alle loro ginocchia con le mani congiunte.-D'accordo, ispettore, confessiamo, non siamo francesi, ma italiani. Siamo costretti a fingere perch al senatore piace la cucina francese!- Disse il pi anziano.-Non ci mandi in prigione, per carit! Ho moglie e figli!- Aggiunse l'altro.-Ma nessuno vuole mandarvi in prigione! Noi siamo venuti solamente per avere informazioni sulla scomparsa di una lettera.--Una lettera? Noi non sappiamo niente di lettere!--E' vero ispettore! Siamo ignoranti!--Non vi preoccupate. Vogliamo soltanto sapere se stamattina avete notato qualcosa di strano, qui in villa.-A quel punto il pi anziano rispose:-Non mi pare, ispettore. Stamattina, non appena sono arrivato, mi sono messo ai fornelli e ho preparato la colazione: due uova, cotte con tutto il guscio in un intingolo di pepe, curcuma, chiodi di garofano e vin rosso, una volta cotte al punto giusto le ho tolte dal fuoco, sgusciate e messe sul piatto, servite in grasso di maiale con una spruzzata di succo di limone per favorire la digestione. Poi due etti di pancetta, mezzo chilo di pane, latte, the e spremuta d'arancia. Quando il senatore prepara i suoi discorsi preferisce mantenersi leggero.--Io invece ho preparato il pranzo: fagiano in umido, coniglio in salm, cinghiale arrosto, tartufi in salsa di tonno, patate lesse, carciofi alla giudia, formaggio della Cornovaglia, filetti di salmone, trota marinata, pere cotte nel vino, torta di mele e panna acida. La signora Wipplestone va ghiotta per la panna acida.--Ma non mi pare cucina francese,- not l'ispettore.-E' vero, ma il senatore non lo sa. Noi chiamiamo questi piatti consomm de Genevieve, champignon de la marquise, pat de la malheur; il senatore mangia ed contento. Ma mi raccomando, ispettore, non gli dica niente!--Non glielo dica! Ho moglie e figli!- Disse l'altro.-Penso che qui non ci sia altro da domandare...- disse l'ispettore andando via. -Anzi, una domanda, in verit, ce l'avrei: per caso, avete notato se manca qualcosa dalle cucine?-I due uomini si consultarono frettolosamente.-In effetti, s, ispettore. Ora che ci fa pensare, avevamo preparato ieri sera dei tagli di carne di vitello con tutto l'osso. Della carne tenerissima alta due dita; l'avremmo cucinata alla griglia presentandola come scaloppen d'Artois.--Ma mi raccomando, ispettore: non gli dica niente!--Non gli dica niente, ho moglie e figli!--Questa faccenda diviene sempre pi strana,- disse l'ispettore a Lewis, quando furono usciti dalle cucine. -Ha ragione. In effetti troppe cose sono sparite stamane da questa casa,- conferm Lewis.Rientrando in salotto videro le due cameriere che, con fare sospetto, si muovevano lungo il corridoio al primo piano. I due poliziotti si nascosero immediatamente dietro una colonna per spiare i movimenti delle donne. Queste si guardarono ripetutamente attorno; poi, quando furono sicure di non esser viste, entrarono nella stanza degli ospiti, quella pi lontana dallo studio del senatore. Dopo qualche istante arrivarono Wilfred ed un alto maggiordomo. Si muovevano con circospezione anche loro. Arrivati alla stanza dove erano entrate le donne, diedero due colpi leggeri, intervallati da tre pi rapidi. Dopo un po la porta si apr e i due uomini entrarono.-Hai visto, Lewis? Mentre il senatore lavora, c' chi si diverte!-Non aveva finito di terminare la frase che un rumore si ud provenire da dietro il divano. L'ispettore fece dei cenni a Lewis. Lentamente, senza far rumore, misero in atto una manovra di accerchiamento nei confronti del divano, armati di un vaso della dinastia Ming e di un fermacarte d'avorio.La manovra fu eseguita secondo le direttive dei pi aggiornati manuali in uso a Scotland Yard; quando fu conclusa, i due poliziotti si trovarono davanti a due ragazzi sui quattordici anni di et intenti a spartirsi un pezzo di plumcake.-Fermi l, polizia!- Disse l'ispettore.-Oddio, ci hanno scoperti!- Disse uno dei ragazzi. -Non dica niente a pap, per favore!--Pap? Ma allora voi siete...-Io sono Richard.--E io sono William.--Ma non dovreste essere al college?--Non ci piace il college! Nostro padre vuole mandarci per forza,- dissero all'unisono.Nello studio dove preparava il discorso, il senatore ud un certo scompiglio provenire dal piano di sotto. Usc a dare un'occhiata e con sua grande sorpresa e vivo rammarico vide i suoi figli nel salotto di casa, nascosti dietro un divano a mangiare plumcake. Il senatore Wipplestone pronunci delle parole che non sapeva neanche lui di conoscere, anzi, fino a due minuti prima, ancora felice e spensierato, ne ignorava addirittura l'esistenza; dopodich con un guizzo fulmineo scese al piano di sotto e, paonazzo in volto, cominci a inveire nei confronti dei figli. Quel giorno, oltre alle parolacce, anche i ceffoni volarono in casa Wipplestone.-Se il college non fa per voi, vorr dire che assaggerete la disciplina dell'esercito!- Disse alla fine. -In questi giorni sta scoppiando una guerra nelle colonie dell'Asia. Provveder io stesso a scrivere un telegramma al mio amico, il generale Stacey, affinch vi arruoli.--Mi scusi, sentore, vorrei rivolgere una domanda ai suoi figli, prima che partano per l'esercito,- disse l'ispettore. -Ragazzi, siete stati voi a prendere la carne dalle cucine?--No, ispettore!--Vero... lo giuro!- -E adesso filate nella vostra stanza!- Url il senatore Wipplestone.I due ragazzi scapparono lungo le scale; in quel momento la signora Wipplestone usc dalla camera da letto per capire cosa fosse tutto quel frastuono che le impediva il riposo, ma quando vide i figli si commosse per la felicit, e piagnucolando, cominci a ripetere con la sua voce in falsetto: -Amori della mamma! Siete ritornati,- e se li port in camera.-Intende mandarli in guerra, senatore?- Chiese l'ispettore quando la situazione fu tornata alla normalit.-Neanche per sogno. Andranno a scegliere i volontari che partiranno. Mi commuovo al pensiero di quei poveri ragazzi che rischiano la vita per la patria! A proposito, cos' questa storia della carne?--Pare che ci sia stato un furto di carne nelle cucine. E anche in serra manca qualche pianta.-Il senatore si aggiust il monocolo davanti all'occhio e disse:-Volete dire che qualcuno si mangiato il mio pranzo?-Per fortuna Lewis riusc a trarre d'impaccio l'ispettore con la sua presenza di spirito:-Non si preoccupi, senatore, il suo pat de la malheur non stato toccato.--Meno male! Vado matto per quel piatto!- Disse il senatore. -Ora torno nel mio studio, sono alle prese col mio discorso.- E con un guizzo sal veloce le scale, declamando con voce imperiosa: -...e cos a voi oggi mi rivolgo, padri della patria...-Quando il senatore rientr nel suo studio e chiuse la porta, nella villa parve essere ritornata la calma.-Ricapitoliamo, Lewis: stamattina il senatore Wipplestone si acccorge della scomparsa di una lettera, sul cui contenuto non ha saputo, o potuto, rivelarci alcunch. Sempre stamane il giardiniere si accorge dell'assenza di alcuni fiori, e finch si tratta di variet pregiate di tulipano un conto, ma quando a mancare sono asparagi e cipolle c' qualcosa che non quadra. Contemporaneamente a tutto questo, in cucina si sono accorti che mancava la carne di vitello. Tutto questo non ha senso...--Non dimentichi i due signorini Wipplestone. Chi le dice che non siamo stati loro?--Cosa se ne fanno, Lewis, due quattordicenni di un paio di cipolle e di qualche cresta d'aglio?--Ha ragione ispettore. E' come se qualcuno volesse prendersi gioco di noi.-Dalla voce dell'ispettore parve essere scomparso quel leggero accento del sud quando disse:-S, Lewis. Ed io so dove cercare quel qualcuno!-I suoi occhi fissavano un punto al di sopra di Lewis, che ruot lentamente la testa, accertandosi di indovinarne la direzione dello sguardo.-Entreremo nella stanza misteriosa, Lewis, che il senatore lo voglia o no. Ma occorre fare attenzione. Hai visto tu stesso la reazione che ha avuto prima, quando gli ho fatto una domanda su quella stanza.-Nella villa adesso era calato il silenzio: il senatore era nello studio che preparava il discorso, la signora Wipplestone stava in camera da letto a parlare con i suoi figlioli, i maggiordomi si trovavano nella camera degli ospiti in dolce compagnia.Cercando di non fare il minimo rumore, Crocket e Lewis salirono le scale, lentamente, uno scalino dopo l'altro. Per loro fortuna il pavimento al primo piano era coperto di tappeti che ne attutivano i passi. Trattenendo il fiato passarono davanti alla stanza del senatore. Lo sentirono distintamente mentre diceva:-Che ne pensi, George, meglio: '...padri della patria...', o: '...eccellentissimi padri della patria...'?-Gli uomini avanzavano cautamente, porgendo l'orecchio ad ogni suono sospetto quale un rumore di passi o il cigolio di una porta. Poco pi oltre lo studio del senatore vi era la camera da letto, dove la signora Wipplestone stava parlando, con la sua voce in falsetto, ai due figlioli.-Siete tornati, amori della mamma!-Mancavano ancora una decina di metri per raggiungere la stanza, da percorrere tutti in punta di piedi e trattenendo il fiato, quando d'un tratto il senatore apr la porta. Con uno scatto fulmineo si appiattirono sulla parete e tirarono indietro la pancia, ma il senatore neanche si accorse della loro presenza. Si dirigeva, infatti, con passo piuttosto deciso verso le cucine. Approfittando del fatto che rivolgeva loro le spalle, Crocket e Lewis entrarono immediatamente nella stanza dei gemelli, che sapevano essere vuota.-Antoine,- disse il senatore mentre si trovava ancora lungo le scale, c' del craquel alla gourdignon? Lavorare mi mette appetito!-Rimase un paio di minuti in cucina e ne usc con un cosciotto di pollo in una mano ed un tovagliolo al collo. Salite le scale, rientr nello studio. Quando udirono il rumore della porta che si chiudeva, Lewis e l'ispettore uscirono dalla stanza tirando un sospiro di sollievo.Erano quasi arrivati, oramai. La stanza che cercavano era l accanto, alla loro destra.L'ispettore pose la mano sulla maniglia, e sperando che la ruggine non ne avesse intaccato i meccanismi interni, rendendoli cigolanti, la ruot, senza che la porta accennasse ad un minimo movimento. -Guardami le spalle e avvertimi se arriva qualcuno,- disse l'ispettore a Lewis; quindi, con un agile movimento del polso si sfil il fermacravatte, lo introdusse nella serratura e vi lavor sopra alcuni minuti finch sent una certa resistenza: il suo improvvisato strumento da scasso aveva fatto presa sugli ingranaggi della serratura. Ruot in senso antiorario e spinse. La porta si apr. Entrarono e la richiusero immediatamente. Dentro era tutto nero, come la notte.-In questa oscurit, Lewis, cercare una lettera sar difficilissimo,- disse l'ispettore.-Aspetti, devo avere un cerino,- disse Lewis. Si tast nelle tasche fino a che non ne trov uno. Lo accese, e gli oggetti pi vicini alla fiammella uscirono dall'oscurit. Si muovevano con maggiore sicurezza adesso, finch l'ispettore non ud un rumore, come un fruscio, provenire dalla sua destra. -Hai detto qualcosa, Lewis?--No, ispettore.--Nemmeno io,- disse una voce che proveniva dalla stessa direzione del fruscio. In quel momento il cerino si spense.-Ho trovato una candela, ispettore. Aspetti che la accendo...--Lewis, ma hai sentito pure tu?- Disse l'ispettore quando la candela fu accesa.-No, ispettore, che cosa?--Mi parso di udire una voce.--Io non ho parlato.--Neanche io ho parlato,- disse la voce di prima. E in quel momento nell'alone di luce della candela comparve un volto, a pochi centimetri di distanza da quello dell'ispettore. Era un viso aggrinzito, pieno di rughe, gli occhi fissi nel vuoto; a guardarlo con maggiore attenzione si capiva che era una donna, molto, ma molto, ma molto avanti con l'et. Un odore fetido si propag nell'aria, mentre una risata sguaiata risuon nella stanza, tale da far accapponare la pelle.-Oh mio Dio,- url l'ispettore per lo spavento.-Oh mio Dio,- url l'agente Lewis.-Ahahahaha,- rideva intanto quella donna. -Chi siete voi? Chi siete? Perch siete qui?- E poi riprendeva a ridere. -Ma io lo so perch siete qui! Cercate la lettera, vero che cercate la lettera?-In quel momento si udirono dei rumori provenire dal corridoio. Gli strilli dell'ispettore, di Lewis, e la risata della vecchia, avevano attirato il senatore; anche la signora Wipplestone con i due gemelli erano usciti dalla camera da letto.-Che succede l dentro?- Disse l'ispettore mentre apriva la porta.Un'ondata di luce invest la stanza. La donna si port d'istinto una mano davanti agli occhi, poi guard l'ispettore e disse: -Io lo so dove si trova! Dietro l'azzurro dovete cercare! Dietro l'azzurro!--Insomma, che succede qui?- Url il senatore.-Zia!- Disse piagnucolando la signora Wipplestone, che and incontro alla donna e la strinse forte. -Stai calma, non successo niente!-Il senatore, con voce imperiosa chiam Wilfred. Dalla stanza degli ospiti usc Wilfred in tutta corsa, seguito dalle due cameriere e dall'altro maggiordomo che si aggiustava la giacca.-Voi,- disse il senatore alle cameriere,- mettete in ordine la stanza e sistemate la tavola. Voi,- disse rivolto ai maggiordomi, andate in cucina e portate qualcosa da mangiare, e voi, smettetela di dar fastidio alla zia!- Disse infine rivolto ai gemelli, che correvano intorno alla vecchia e giocavano con la cintura della vestaglia.-In quanto a voi...- disse rivolgendosi al senatore, il quale in cuor suo pens: 'Addio promozione', -In quanto a voi, mi dovete scusare, ma la zia di mia moglie non ci sta con la testa, capite cosa voglio dire... Cos la teniamo in questa stanza, ma non le facciamo mancare niente! Niente! Mi dispiace se vi siete spaventati!-E mentre l'ispettore e Lewis si riprendevano dallo spavento, le cameriere riassettarono la stanza, rifecero il letto e prepararono la tavola, Wilfred apriva le tende facendo luce nella stanza e l'altro maggiordomo andava in cucina a prendere qualcosa da mangiare per la donna. -Qualcosa di molle,- fu la raccomandazione della signora Wipplestone, -alla zietta rimasto solo un dentino.- Sul corridoio, l'ispettore ed il senatore conversavano riguardo l'accaduto.-Ma lei non crede, senatore, che la sua illustre parente possa c'entrare qualcosa con i fatti strani successi questa mattina?--No, ispettore. Mi creda, non pu essere. La porta sempre chiusa, la poveretta non pu uscire dalla stanza se non in nostra compagnia. Lei ha visto la condizione in cui si trova. E' un pericolo farla girare in casa!-Tornarono i maggiordomi con i vassoi pieni di tazze di consomm e verdure passate.-Giovanotti, adesso lasciate in pace vostra zia mentre le signorine le danno da mangiare,- disse ai gemelli. -E tu, cara, vai a riposarti,- disse poi rivolto alla moglie, che fece qualche osservazione a proposito della propria emicrania e torn nella camera da letto.-Io, signori, torno a lavorare sul mio discorso, vorrei finirlo prima di pranzo. A proposito, volete ascoltarlo?--Lo ascolteremmo volentieri, ma il dovere ci attende,- rispose l'ispettore.-Ah, parole sante! Magari ci fosse pi gente in questo mondo col senso del dovere! Anzi, un giorno voglio tenere un discorso in Parlamento sul senso del dovere! S, signori, voglio risvegliare le coscienze, io! Alla nostra Nazione serve gente con la testa sulle spalle. O tempora, o mores! C' lassismo nell'aria!- Parlando, passarono davanti alla porta dello studio. -Io allora vado a lavorare al discorso... voi proseguite le vostre ricerche, e se vi serve qualcosa, chiedete pure a Wilfred, il mio factotum.- Saltellando rientr nello studio e richiuse la porta.-Peccato, Lewis, avrei scommesso che in quella stanza avremmo trovato la soluzione del caso,- disse l'ispettore mentre scendevano al piano terra. In quel momento l'orologio a pendolo appeso ad una parete del salone suon dodici colpi.-Qual la prossima mossa, ispettore?--Andiamo a vedere se Flanagan ha scoperto qualcosa, e poi voglio sentire se le guardie del corpo hanno qualcosa da raccontarci.-Usciti in giardino andarono alla ricerca di Flanagan. Lo trovarono rannicchiato dietro il cespuglio dove l'avevano lasciato l'ultima volta.-Flanagan, stai ancora l?--E' una ispezione un po lunga, ispettore. Se mi d altri cinque minuti forse ho finito.--Vuoi che Lewis ti dia una mano?--Grazie, no. Certe cose vanno fatte da soli.-Crocket e Lewis lasciarono Flanagan che continuava ad adempiere alle sue funzioni e si avviarono lungo il giardino. Era un piccolo angolo di paradiso rallegrato da fiori di ogni specie e piante profumate, pieno di odori e di colori.-Da quella parte, Lewis, percorriamo quel viale di magnolie,- propose l'ispettore. Camminarono a lungo, e per un momento temettero di essersi persi, quando d'un tratto udirono, improvviso, un latrato. Dietro di loro una muta di cani inferociti. Crocket e Lewis presero a correre a pi non posso, senza sapere dove andavano, quando un fischio, lungo e acuto, risuon nell'aria, seguito da una voce:-A cuccia!- I cani si fermarono immediatamente. Un paio di guardie del corpo erano accorse e avevano calmato gli animali. Uno dei due era alto e magro, l'altro aveva i due occhi che guardavano costantemente la punta del naso.-E' una fortuna che noi eravamo qui, ispettore. Sono feroci. Dei veri cani da guardia.--Grazie ragazzi, ci avete salvato,- disse l'ispettore con un certo fiatone. -Cercavo giusto voi. Volevo sapere se per caso avete notato qualcosa di strano stamattina.-I due uomini si guardarono. -Che intende per strano?--Qualsiasi cosa diversa dal solito,- disse Lewis.-No ispettore, niente di strano,- disse il pi alto dei due, guardandosi la punta delle scarpe.-Vero, niente di strano,- disse l'altro guardandosi la punta del naso.Lewis si avvicin all'orecchio dell'ispettore e sussurr:-Questi due non mi convincono,- che era la stessa cosa che in effetti pensava lo stesso ispettore.-In fondo ci sono Stelton, Harrison, Winsley e Hurricane che fanno la guardia; con loro nel giardino qui dentro non entra nessuno.--Voi vi fidate ciecamente di loro, vero?--S, tenente! Sono intelligentissimi! Cattivi ma intelligenti! Di loro ci si pu fidare!- Disse il pi alto.-Vero, con loro si possono fare sonni tranquilli!- Disse il piccoletto guardandosi la punta del naso.-E scommetto che stamattina voi stavate schiacciando un pisolino, vero? Tanto, con questi quattro cani, si possono fare sonni tranquilli!-I due uomini capirono di essere stati scoperti.-Per carit, ispettore, non dica nulla al senatore! Ogni tanto ci mettiamo a dormire durante il lavoro, vero...--S, ispettore, a volte succede, ma le ripetiamo: con Stelton, Harrison, Winsley e Hurricane nella villa non pu entrare nessuno. Non dica niente al senatore, la prego. Io ho famiglia!--Ed io ne ho due! Non ci rovini!--Non vi preoccupate, questo stato un discorso confidenziale,- disse l'ispettore. -Il senatore non sapr nulla.--Grazie ispettore, grazie!- Dissero, quindi una delle guardie tir qualcosa da mangiare nel prato ed i cani vi si avventarono.-Ora potete tornare verso la villa tranquillamente. Stelton, Harrison, Winsley e Hurricane vi conoscono, adesso, e sanno che non vi devono assalire.-Sulla strada del ritorno c'era Flanagan ad aspettarli.-Io non ho scoperto niente, ispettore, e voi?-Crocket era taciturno e pensieroso, ma Lewis fece un resoconto di tutte le loro scoperte durante la giornata. Raccont di quanto era successo nella serra, del colloquio con i cuochi e dell'incontro nella stanza in fondo al corridoio.-Un momento!- Disse a quel punto l'ispettore, picchiandosi la fronte col palmo di una mano. -La megera ha detto qualcosa a proposito della lettera!--Ma ispettore, d retta ai ragionamenti sconclusionati di quella donna?--Anche gli alcolizzati non ragionano, eppure si dice: in vino veritas.--L'ispettore ha ragione,- disse Flanagan. -Occorre essere intelligenti per raccontar panzane.--Per non ricordo cosa ha detto esattamente.--Non ricordo neanch'io, ispettore. Mi pare che avesse parlato di qualcosa di colorato...--S, ecco, ha detto di cercare una cosa gialla... o forse verde...--Non gialla ispettore, neanche verde... mi pare fosse... celeste, ecco. O turchina...--Azzurra!- Url l'ispettore. -S! Ha detto che si deve cercare una cosa azzurra!-La voce dell'ispettore era ritornata calma quando disse:-Non una cosa azzurra, Lewis. Cerca di ricordare le parole esatte. Ha detto: cercate dietro l'azzurro!--Guardi, ispettore,- disse Flanagan. -Il cielo nero. Rientriamo in casa.-Cominciarono la ricerca. Se la vecchia aveva detto quella frase, evidentemente aveva visto qualcosa: era questa l'idea di Crocket. E poich non avevano altri indizi, tanto valeva provare. Cercarono sotto i tappeti, dietro le tende ed all'interno dei vasi; cercarono dietro i quadri e ne smontarono finanche le cornici; insomma, dappertutto purch vi fosse un minimo accenno di azzurro. La ricerca venne eseguita secondo le indicazioni riportate nel numero di agosto de 'Il piccolo Sherlock'. Le cameriere li aiutarono a cercare tra gli effetti personali della signora Wipplestone, del marito e dei due gemelli, ma le uniche cose che trovarono furono una monetina da cinque penny e un bottone.Le ricerche erano terminate, l'ora del pranzo si avvicinava; dalla cucina giungevano gli odori di intingoli all'apparenza gustosi, col nome (ma solo il nome) rigorosamente francese. In salotto, Lewis e Flanagan erano seduti su un soffice divano, i cui cuscini affondavano sotto i loro pesi, mentre l'ispettore Crocket camminava nervosamente su e gi davanti a loro. Aveva creduto che trovare una lettera fosse cosa semplice, ma si stava ricredendo.-Lewis, Flanagan, cerchiamo di ragionare... cosa accomuna una lettera scomparsa, dei fiori, qualche etto di carne e il colore azzurro?--Non saprei proprio, ispettore,- disse Lewis.-Proprio non ci arrivo,- disse Flanagan.-Signori,- disse l'ispettore dopo aver riflettuto a lungo. -Credo che qualcosa ci stia sfuggendo in tutta questa situazione.--Che intende dire, ispettore?- Chiese Lewis.-Ecco, mi pare che in questa storia ci sia qualcosa che manca...--Certo, manca una lettera,- disse Flanagan. Lewis lo guard di traverso.-S, ma voglio dire: c' un particolare che ci sfugge. Insomma, come se fosse sempre stato sotto il nostro naso, ma noi non ce ne siamo accorti.--Ma ispettore, non ce ne siamo accorti proprio perch non c'era,- osserv Flanagan.Negli occhi dell'ispettore si accese una luce.-Che hai detto, Flanagan?- Domand.-Ho detto che non ce ne siamo accorti proprio perch non c'era.--Lewis, dammi l'agendina! Hai fatto tutto il resoconto di quello che accaduto in questa giornata?--S, ispettore, per filo e per segno,- disse mentre porgeva l'agendina all'ispettore.Crocket la prese e cominci a sfogliarla con avidit, saltando da una pagina all'altra, scorrendo le righe a velocit impressionante, e pi sfogliava e pi gli occhi gli si illuminavano.Quando chiuse l'agendina era euforico.-Lewis, Flanagan... dite al senatore che ho risolto il caso. So dove si trova la lettera,- disse infine raggiante.Il senatore Wipplestone si trovava nel suo studio, con lui la sua dolce met, la signora Wipplestone. Si trovavano in piedi accanto alla statua di Washington ed aspettavano che l'ispettore prendesse la parola, mentre Lewis e Flanagan avevano preso posto a sedere vicino alla scrivania.-Quando stamane mi stato presentato questo caso, signori, ho pensato si trattasse di un caso semplice, quale un furto o uno smarrimento. Poi ci sono state alcune cose che hanno reso il caso pi strano e se vogliamo anche pi interessante. Dalla serra mancavano tulipani, ortensie e gigli, oltre a cipolle aglio e asparagi, mentre dalle cucine mancava la carne. Forse quelle sparizioni non c'entravano niente col nostro caso; per qualcosa mi solleticava le orecchie. Poi la sua parente, signora Wipplestone, ha fatto una osservazione, un po strana, in verit. Ha detto... mi sai dire, Lewis, le testuali parole che sono state pronunciate?--S ispettore,- disse Lewis sfogliando l'agendina. -Ecco qui. Ha detto: 'Dietro l'azzurro dovete cercare.'--Dietro l'azzurro! Ripet l'ispettore. L per l non ho dato peso a questo suggerimento, finch una osservazione dell'agente Flanagan mi ha messo sulla strada giusta. Ha detto: 'non ce ne siamo accorti perch non c'era'. Ed in effetti da stamattina, diciamo da quando iniziata questa storia, che manca qualcosa. Lo sentivo, lo percepivo. Poi ho dato un'occhiata agli appunti dell'agente Lewis, e vi assicuro che lui scrive tutto quanto, non si lascia sfuggire nemmeno le virgole, ed arrivata la conferma. Ho capito dove cercare. Sua zia, signora, aveva visto giusto: infatti c' solo un posto dove si trova l'azzurro... quell'azzurro... E l dietro, signori, c' la lettera scomparsa!-Si avvicin alla scrivania. Sopra, accanto al lume, c'era il primo volume del dizionario. Lo sfogli.-L'ultima parola che comincia con la lettera A, signori, la parola azzurro... e dietro azzurro...- gir la pagina, -c' la lettera che mancava, la lettera che finora non mai stata presente in tutta questa storia. La lettera B, signori, eccola!-Wipplestone spalanc gli occhi ed anche la bocca, ma non per mangiare. -Ma... sicuro?- Disse poi.-S! Controlli lei stesso, anzi, controllate tutti se volete! Rileggete gli appunti di Lewis, rileggete tutta quanta la storia e vedrete: la lettera B sempre stata assente fino ad ora. Ma non perch si era smarrita, signori, solo per dimenticanza. Una svista, diciamo cos.-Il senatore si gir in direzione della signora Wipplestone, che piagnucolava in piedi accanto a lui. Le pose le mani sulle spalle e disse:-Barbara...-E la moglie, col fazzolettino tra le mani, si soffi energicamente il naso e rispose:-Bill...-A quel punto si abbracciarono.Mentre il signore e la signora Wipplestone erano intenti nelle loro effusioni, Lewis disse:-Complimenti, ispettore! Ma che c'entrano le scomparse in serra ed in cucina?--Caro Lewis, tu scrivi tanto ma leggi poco. Se leggessi di pi, scopriresti che le piante sono suddivise in varie classificazioni, per esempio fanerogame e crittogame, monocotiledoni e dicotiledoni. E proprio i monocotiledoni, tra i quali vi sono tulipani, gigli e giacinti, sono piante bulbacee, in quanto provvisti di bulbo.--E dalle cucine mancavano hamburger, bistecche e braciole,- aggiunse Flanagan che aveva seguito il ragionamento.-Ispettore, mi devo complimentare con lei! E' stato veramente geniale!- Disse Wipplestone. -Ora posso finalmente chiamare per nome la mia Barbara...--Ed io il mio Bill.--E potr tornare a mangiare le sue bistecche.--A proposito di mangiare, ispettore. E' ora di pranzo oramai, volete rimanere con noi? I cuochi hanno preparato delle fliquineuse a l'Alembert da leccarsi i baffi, lo sente l'odore?--Ci fermeremmo volentieri ma dobbiamo rientrare in centrale a scrivere il rapporto.--Allora andate, andate, il dovere innanzi tutto.- Poi chiam in disparte l'ispettore, gli mise una mano sulla spalla, e disse, quasi in un sussurro:-Mi ricorder di lei... domani scriver una bella lettera ai suoi superiori, commissario Crocket!-Crocket fu contento. Non sperava che questa storia finisse cos bene.I tre uomini tornarono all'automobile. Le nuvole si stavano diradando. Ancora qualche minuto e sarebbe tornato il bel tempo.-Ha avuto un gran bell'intuito, ispettore,- disse Lewis.-Vero,- disse Flanagan. -Io per esempio non mi ero accorto di nulla. Certo che quella lettera si era nascosta proprio bene.--Quindi la vecchietta non era poi cos matta.--No, Lewis, e questo insegna che dobbiamo sempre ascoltare le persone, e mai sentirci superiori. Per, poverina, tenerla in quelle condizioni... al buio, sola, chiusa in camera... ricordo ancora quel tanfo, anzi, quel fetore, quella... diciamolo, quella puzza di fogna che ho sentito non appena l'abbiamo vista, vero, Lewis?--S, ispettore, e a questo proposito volevo scusarmi, ma lo spavento stato cos forte che non sono riuscito a trattenermi!-L'automobile oltrepass la serra, il campo da golf ed il lago coi cigni; infine super il cancello. Ed emettendo una nuvola di gas, si lasciarono Stockville alle spalle.