2
La radiazione luminosaCon il termine luce si intende l’insieme delle onde elettromagnetiche
percepibili dall’occhio umano.
Illuminotecnica
Le onde elettromagnetiche sono caratterizzate da:
• lunghezza d’onda λ
• frequenza f
Le quali sono legate dalla relazione:
λ=fc
Definizione di Coloresensazione visiva di colore è caratterizzata essenzialmente da
tre aspetti:• tono/tinta: è legato alla lunghezza d’onda dominante e
individua il colore con cui viene visto un oggetto• purezza/saturazione: rappresenta la quantità di dominante
presente ed è la vivacità del colore che si differenzia dalla visione di grigio (una lunghezza d’onda monocromatica fornisce un colore puro; lo stesso colore può essere ottenuto con luci diverse ma la sua saturazione diminuisce)
• luminanza/luminosità: esprime l’intensità luminosa nella direzione della visione (quantità di bianco).
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La sensazione visiva, a differenza di quella uditiva, non permette di distinguere in un fascio luminoso policromatico le componenti monocromatiche.Il sistema CIE adottato a partire dal 1931 definisce univocamente ed in modo matematico una radiazione luminosa dal punto di vista cromatico, attraverso la quantificazione di due coordinate numeriche.Il sistema CIE nasce dalla constatazione sperimentale che dalla combinazione di tre luci colorate è sempre possibile ottenere un fascio luminoso che dia la stessa sensazione di colore di una luce qualsiasi.
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La percezione di un colore dipende da:• parametri oggettivi (composizione spettrale della
radiazione)• parametri soggettivi (sensibilità dell’occhio ad alcune
radiazioni)Si rende necessaria la definizione di un sistema univoco di valutazione, per l’importanza che il colore assume in ambito commerciale ed industriale. La CIE (Commissione Internazionale dell’Illuminazione) ha introdotto il triangolo tricromatico per determinare le caratteristiche spettrali di sorgenti primarie normalizzate, capaci di riprodurre tutti i colori per miscela additiva. Dal diagramma tricromatico è possibile ricavare, note le coordinate del colore, la sua lunghezza d’onda e la sua saturazione.
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Il CIE ha definito tre colori fondamentali, con le seguenti caratteristiche: • ROSSO (R) λ=700 nm
Luminanza Rosso = 1 nit (cd/m2)• VERDE (V) λ=546,1 nm
Luminanza Verde = 4,5909 nit (cd/m2)• BLU (B) λ=435,8 nm
Luminanza Blu = 0,06012 nit (cd/m2)
Luminanza (L, nit o cd/m2) rapporto tra l’intensità luminosa irradiata e la superficie emittente apparente (proiezione della superficie emittente sull’ortogonale alla direzione)
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Il diagramma colorimetrico CIE è una rappresentazione piana di uno stimolo di colore. In esso si riconoscono le aree dei colori fondamentali (nei tre vertici, blu, rosso e verde) e dei tre complementari (giallo, magenta e ciano)Il diagramma CIE è un triangolo equilatero, ai cui vertici sono posti i tre colori primari rosso, verde e blu, appunto, indicati come X, Y e Z, considerati ipersaturi in modo da racchiudere nella propria configurazione la curva dei colori spettrali, evitando valori positivi o negativi delle coordinate.
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11
Illuminotecnica
Al di fuori di tale fascia le radiazioni luminose non sono più visibili e si
entra nel campo:
• Ultravioletto
• Infrarosso
Lo spettro del visibile ricade nell’intervallo di lunghezze d’onda:
[ ] [ ]mm 99 1078010380 −− ⋅<<⋅ λ
[ ]m910380 −⋅<λ[ ]m910780 −⋅>λ
Lo spettro visibile
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Illuminotecnica
Lunghezza d’onda λ in Colore
380→420 violetto420→495 blu495→566 verde566→589 giallo589→627 arancio627→780 rosso
[ ]m910 −
I Colori
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Illuminotecnica
Una sorgente luminosa può emettere:
• Una lunghezza d’onda
• Un insieme discreto di lunghezze d’onda
• Uno spettro continuo di lunghezze d’onda
Ad ogni lunghezza d’onda proveniente dalla sorgente corrisponde una
potenza emessa detta potenza radiante associata alla lunghezza d’onda λ.
La potenza radiante della sorgente è la somma delle potenze radianti
associate a tutte le lunghezze d’onda emesse:
Potenza luminosa
RP
( ) ∫ ⋅⋅−
=2
112
1 λ
λλ λ
λλdPPR
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Illuminotecnica
L’occhio umano stima in maniera diversa la luce emessa alle varie
lunghezze d’onda.
Esso presenta sensibilità massima alla lunghezza d’onda del giallo-verde
mentre ha sensibilità nulla all’esterno dello spettro visibile.
L’occhio umano
440 460 480 500 520 540 555 560 580 600 620 640 660
0.05 0.08 0.15 0.3 0.7 0.9 1 0.95 0.9 0.6 0.35 0.18 0.08
[ ]m910−λ
λS
Sarà dunque nescessario ricorrere a sorgenti luminose in grado di
emettere lunghezze d’onda nel campo del giallo-verde.
E’ detta allora potenza luminosa il prodotto tra potenza radiata e
sensibilità:LP
SPP RL ⋅=
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Illuminotecnica
Il rapporto tra la potenza luminosa e la potenza radiante
definisce l’efficienza cromatica della sorgente:
Esso è un numero puro che indica la capacità della sorgente di emettere
radiazioni nel giallo-verde, cioè nel campo di massima sensibilità
dell’occhio umano.
Efficienza cromatica
LP RP
R
L
PP
=1η
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Illuminotecnica
Sia data una sorgente che emette tre lunghezze d’onda:
con potenza
con potenza
con potenza La potenza radiante totale è:
Esempio
[ ]m91 10580 −⋅=λ
[ ]m92 10600 −⋅=λ
[ ]m93 10620 −⋅=λ
[ ]WP 61=λ
[ ]WP 41=λ
[ ]WP 51=λ
[ ]WPPPPR 15321=++= λλλ
La potenza luminosa totale è:[ ]WSPSPSPPL 55,9
332211=⋅+⋅+⋅= λλλλλλ
L’efficienza cromatica è:
637,01 ==R
L
PPη
Cioè il 63,7% della potenza radiante emessa dalla sorgente è
rilevata dall’occhio umano
Resa dei Colori delle Sorgenti LuminoseUn vetro trasparente colorato appare di un determinato colore perché si lascia attraversare dalle lunghezze d’onda relative a quel colore mentre assorbe o riflette tutte le rimanenti. Se nello spettro di emissione della sorgente incidente non sono presenti le lunghezze d’onda del materiale osservato, il suo colore sarà alterato. È quindi importante per avere una buona resa dei colori che nello spettro di emissione della sorgente luminosa siano presenti tutte le lunghezze d’onda, ciascuna con valori quantitativi equilibrati
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La Temperatura di Colore (TC, K) è definita come latemperatura di un corpo nero espressa in Kelvin che emetteluce avente lo stesso colore della luce emessa dalla lampada(la luce rossastra ha una bassa TC, la luce bluastra haun’elevata TC)Il sole ha una TC di circa 6000 K, il filamento di unalampadina normale ha una TC di circa 2200 K mentre unalampada allo iodio ha una TC di circa 2500 K.TC (K) è un parametro che individua in modo oggettivo ilcolore della luce di una sorgente luminosa confrontata con lasorgente campione (il corpo nero). Il corpo nero emette intutte le zone dello spettro il massimo dell’energia raggiante edassorbe completamente l’energia raggiante che lo colpisce.Dire che una lampada ha una TC di 3000 K, significa che ilcorpo nero, a questa temperatura, emette luce della stessatonalità.
18
L’indice di Resa Cromatica (IRC, %)L’effetto cromatico di una superficie dipende sia dal suo colore effettivo che dal tipo di sorgente luminosa. L’indice di resa cromatica (IRC Colour Rendering Index) è la misura di quanto una sorgente luminosa è capace di rendere i colori.IRC è un fattore numerico ed ha indice 100. La resa cromatica è: • ottima con IRC tra 85 e 100• buona con IRC tra 70 e 85• discreta con IRC tra 50 e 70.La sorgente campione, a rigore il corpo nero, è un metallo, al quale viene somministrata una quantità di calore crescente, portandolo all’incandescenza. Aumentando la temperatura, cambierà colore passando dal rosso cupo fino all’azzurro, per il bianco.
20
24
Illuminotecnica
Il rapporto tra la potenza radiante emessa dalla sorgente e
la potenza elettrica assorbita definisce l’efficienza radiante
della sorgente:
Una sorgente luminosa (lampada) trasforma in potenza radiante
solo una piccola parte della potenza elettrica assorbita dalla linea
di alimentazione.
Efficienza radiante
RP
EP
E
R
PP
=2η
RP
EP
La differenza tra la potenza elettrica assorbita e la potenza radiante
definisce la porzione di potenza trasformata in calore dalla lampada:
REQ PPP −=
25
Illuminotecnica
Sia data una lampada:
con potenza elettrica assorbita
con efficienza radiante
La potenza radiante totale è:
Esempio
[ ]WPE 60=13,02 =η
[ ]WPP ER 8,72 =⋅= η
La potenza trasformata in calore è:
( ) [ ]WPP EQ 2,521 2 =−⋅= η
26
Illuminotecnica
Che si può anche esprimere in funzione dell’efficienza cromatica
e dell’efficienza radiante :
L’efficienza totale definisce la capacità di una sorgente di trasformare in
potenza luminosa la potenza elettrica assorbita :
Efficienza totale
1ηE
L
PP
=η
LP EP
2η
21 ηηη ⋅=⋅=⋅⋅
==E
R
R
L
RE
RL
E
L
PP
PP
PPPP
PP
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Illuminotecnica
Alcuni valori indicativi…..
per una lampada con potenza 40W, il 35% si trasforma in potenza
radiante di cui ancora il 22% stimola effettivamente l’occhio umano.
In definitiva solo circa il 7% della potenza elettrica assorbita si
trasforma in potenza luminosa, mentre il 65% è calore ed il 27% è
radiazione luminosa non visibile!
Dunque la potenza termica è:
Efficienza totale( )21 η−⋅= EQ PP
E la potenza radiante è: 2η⋅= ER PPLa potenza radiante non visibile è: ( )11 η−⋅= RRR PPLa potenza radiante visibile è: 1η⋅= RL PP
28
Illuminotecnica
Il Flusso Luminoso può anche essere espresso in funzione di efficienza
cromatica, efficienza radiante, potenza elettrica assorbita:
E’ detto flusso luminosa emesso da una sorgente:
Flusso luminoso[ ]lumenPL⋅= 680φ
Un lumen equivale a una potenza luminosa:
[ ] [ ]mWWPL 5,1680
1==
Ed ovviamente 1[W] equivale a 680[lm]
EP⋅⋅⋅= 21680 ηηφ
29
Illuminotecnica
Sia data una sorgente S che emette una lunghezza d’onda:
Allora si ottiene:
Esempio
[ ]m910555 −⋅=λSe si verifica che:
cioè S emette solo λ
tutta la P elettrica è P radiante
Con efficienza totale:
11 =η12 =η
1=η
Dunque la sorgente che emette solo λ è IDEALE e converte
in luce tutta la potenza elettrica assorbita.
RE PP ⋅=⋅⋅⋅= 680680 21 ηηφ
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Illuminotecnica
Il rapporto tra il flusso luminoso e la potenza elettrica assorbita
definisce l’efficienza luminosa della sorgente:
Una Sorgente che converte in luce di lunghezza d’onda
Efficienza luminosa
φ EP
[ ]WlmPE
L /φη =
[ ]m910555 −⋅=λ
tutta la potenza elettrica assorbita presenta una efficienza luminosa:
[ ]WlmL /68011680680 21 =⋅⋅=⋅⋅= ηηη
31
Illuminotecnica
Data una superficie di area S investita da un flusso luminoso ,
si definisce Illuminamento E il rapporto:
Illuminamento
φ
[ ]luxS
E φ=
Si introduce poi una superficie di calcolo chiamata Piano di Lavoro,
convenzionalmente posta a 0,85 metri da piano di calpestio sulla quale si
effettuano tutti i calcoli dei fattori di illuminamento.
32
Illuminotecnica
Tra le varie tipologie di illuminazione ricordiamo:
• Illluminazione diretta
Ove la sorgente emette radiazione direttamente verso il piano di lavoro
• Illuminazione indiretta
Ove la radiazione luminosa emessa raggiunge il piano di lavoro per
riflessioni successive, dunque indirettamente.
In ogni caso tutti gli apparecchi illuminanti emettono secondo un
proprio Cono di Emissione che dipende dalla parabola riflettente ed in
minima parte dalla lampada
Illuminamento
33
Illuminotecnica
Per una superficie illuminata si definisce:
• Illuminamento Medio
• Coefficienti di Uniformità
Criterio generale per la disposizione in campo degli apparecchi è che la
distanza d tra i centri luminosi non sia maggiore del raggio r dei coni di
emissione dei singoli apparecchi illuminanti.
Disposizione delle Lampade
2minmax EEE m
+=
mEE min=α
max
min
EE
=β
34
OBIETTIVI della NORMA UNI EN 12464-1
ILLUMINAZIONE ADEGUATA
ED APPROPRIATA
SVOLGIMENTO EFFICACE ED ACCURATODEI COMPITI VISIVI
TIPO E DURATA MINIMO SFORZO
E MINIMI ERRORI
ILLUMINAZIONE DEI POSTI DI LAVORO NEGLI INTERNINUOVA NORMA UNI 12464-1
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ART.33 D.LGS 626-94
SICUREZZA (PRESTAZIONI VISIVE)SALUTE (IGIENE VISIVA )BENESSERE (COMFORT VISIVO)
COMPITO VISIVO
• LUMINANZA
• CONTRASTI
• DURATA DELLA PRESTAZIONE
• DIMENSIONE OGGETTI
• VISIBILITA’ DETTAGLI
• NUMERO DI OGGETTI PRESENTI
(ERGONOMIA DELLA VISIONE)
36
I valori Em della UNI 12464-1 sono validi per condizioni visive abitualie tengono conto dei seguenti fattori:• aspetti psico-fisiologici (comfort e benessere)• requisiti dei compiti visivi• ergonomia della visione• esperienza pratica• sicurezza• economia
CONDIZIONI DI QUALITÀ DELL’ILLUMINAZIONE
• Valori di illuminamento• Uniformità di illuminamento• Luminanze• Distribuzione delle luminanze• Distribuzione spettrale della luce• Flicker• Disegno di luci
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DECISIONI DEL PROGETTISTA lux
• CONDIZIONI DI VISIBILITA’ ABITUALI Em(UNI)
• COMPITO VISIVO CRITICO 1.5 Em
• ERRORI COSTOSI 1.5 Em
• ALTA PRODUTTIVITA’ 1.5 Em
• CAPACITA’ VISIVE RIDOTTE 1.5 Em
• DETTAGLI MOLTO PICCOLI 1.5 Em
• TEMPI DI LAVORO LUNGHI 1.5 Em
• DETTAGLI MOLTO GRANDI Em/1.5
• TEMPI DI LAVORO BREVI Em/1.5
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VARIAZIONE DELLA PRESTAZIONE VISIVA (SICUREZZA)
Con illuminamento Em=500 lux
LIVELLO DI IMPEGNO MEDIO
COMPITO PRESTAZIONE VISIVA PRESTAZIONE VISIVA
facile 0.97 0.83medio 0.85 0.7difficile 0.7 0.45
GIOVANI ANZIANI
Con illuminamento Em=500 lux
LIVELLO DI IMPEGNO ELEVATO
COMPITO PRESTAZIONE VISIVA PRESTAZIONE VISIVA
facile 0.83 0.75medio 0.7 0.6difficile 0.6 0.4
GIOVANI ANZIANI
39
E’ CONSENTITO RIDURRE L’ILLUMINAMENTO NELLA ZONA IMMEDIATAMENTE CIRCOSTANTE
IL COMPITO VISIVO
FASCIA DI ALMENO 0,5 m DILARGHEZZA INTORNO ALLA ZONA DEL COMPITO VISIVO
40
ILLUMINAMENTO DEL COMPITO ILLUMINAMENTO DELLE ZONE IMMEDIATAMANTE CIRCOSTANTI
lx lx
≥750 500
500 300
300 200
≤200 Ecompito
Uniformità:≥0.7 Uniformità:≥0.5
41
TERMINI MINIMI INTRODOTTI
20 LUX MINIMO ESSENZIALE
200 LUX ZONE OCCUPATE PERMANENTEMENTE
UNIFORMITA’ Emin/ Emed
= 0.7 ZONA DI LAVORO= 0.5 ZONA CIRCOSTANTE
42
DISTRIBUZIONE DELLE LUMINANZEFattori di riflessione consigliati
SOFFITTO 0.6 ÷ 0.9
PARETI 0.3 ÷ 0.8PIANO DI LAVORO 0.2 ÷ 0.6PAVIMENTO 0.1 ÷ 0.5
43
COMFORT
RAPPORTI DI LUMINANZA ADEGUATI
NEL COMPITO VISIVOda 1 A 3
COMPITO VISIVO/ AMBIENTEda 1 A 5
AFFATICAMENTO VISIVO
CATTIVO ADATTAMENTO NEL COMPITO VISIVO
CATTIVO ADATTAMENTO DEL COMPITO VISIVO - AMBIENTE
44
LUMINANZE ALTE
ABBAGLIAMENTI
LUMINANZE TROPPO BASSE
AMBIENTE PIATTO E MONOTONO
ERGONOMIA DELLA VISIONE
NUMERO ECCESSIVO DI OGGETTI NEL COMPITO VISIVO
45
ABBAGLIAMENTI
MOLESTO O DEBILITANTE
LUMINANZE ELEVATE ANCHE CON ILLUMINAZIONE INDIRETTA
• ERRORI • AFFATICAMENTI• INCIDENTI
46
INDICE UGRABBAGLIAMENTO MOLESTO
)Lb
0,25(log8UGR 2
2
10 ∑=p
L ω
Lb LUMINANZA DI SFONDO IN cd x m-2 calcolata con Eindiretto / π (Ev SULL’OCCHIO)
L LUMINANZA DELLE PARTI LUMINOSE
ω ANGOLO SOLIDO, IN STERADIANTI, DELLE PARTILUMINOSE
p INDICE DI POSIZIONE DI GUTH, CHE E’ FUNZIONEDELLO SCOSTAMENTO ANGOLARE RISPETTOALL’ASSE DELLA VISIONE, PER OGNI SINGOLO APPARECCHIO DI ILLUMINAZIONE
(funzione di:d = distanza longitudinales= distanza trasversale)
47
p = INDICE DI POSIZIONE DI GUTH
sorgente la e occhiol' trale trasversadistanza ssorgente la e occhiol' traalelongitudin distanza
)1(12,06,45,1
1
)01,018,0(
2
2
32
===
−+++
=
+−
deA
AddAd
p
ds
ds
48
SCHERMATURA DEGLI APPARECCHI
Luminanza della lampadakcd / m2
Angolo minimo di schermatura
da 20 a <50 15°
da 50 a < 500 20°
≥500 30°
49
RIFLESSIONI VELANTI E ABBAGLIAMENTO RIFLESSO
RIDUZIONE MEDIANTE
• sistemazione adeguata degli apparecchi d’illuminazione e dei posti di lavoro
• finitura della superficie (superfici opache)
• riduzione della luminanza degli apparecchi d’illuminazione
• aumento dell’area luminosa dell’apparecchio d’illuminazione
• pareti e soffitti chiari
N.B. I COLORI DELLE SUPERFICI SONO DI COMPETENZA DI DIVERSE FIGURE PROFESSIONALI
50
ILLUMINAZIONE DIREZIONALE
PUO’ INFLUENZARE LA VISIBILITA’DEL COMPITO VISIVO
MODELLATO =
RAPPORTO OTTIMALE TRAILLUMINAZIONE DIFFUSA EILLUMINAZIONE DIREZIONALE
(creazione di ombre gradatamente marcate)
51
CARATTERISTICHE DELLE OMBRE
EVIDENZIARE I DETTAGLI E LE INFORMAZIONI VISIVE
DIREZIONE OPPORTUNA DELLA LUCE IN RELAZIONE ALLA DIMENSIONE MEDIA DEI DETTAGLI
ASPETTI E APPARENZA DEL COLORE
RICONOSCERE IL COLORE DEGLI OGGETTIE RISPETTARE LA LORO CROMATICITA’ATTRAVERSO LA TONALITA’ DELLA LUCE
PER AMBIENTI FREQUENTATIINDICE Resa del colore Ra ≥ 80
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IL COLORE DELLA LUCE(TONALITA’ CROMATICA)
Apparenza del colore Temperatura correlata del colore TCP
K
Calda minore di 3 300 K
Intermedia da 3 300 K a 5 300 K
Fredda maggiore di 5 300 K
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EVITARE SFARFALLAMENTI ED EFFETTI STROBOSCOPICO
• PROVOCA CEFALEE
• PROVOCA PERICOLO CON PARTI IN MOVIMENTO
• PROVOCA CATTIVA VISIONE DEGLI OGGETTI IN MOVIMENTO
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VIDEOTERMINALICOMPITI SU CUI EVITARE RIFLESSIONI• LETTURA DELLO SCHERMO• LETTURA DEL TESTO STAMPATO• SCRITTURA SU CARTA• LAVORO SULLA TASTIERAEVITARE LE ZONE D’INSTALLAZIONE CRITICHE
Classe dello schermo secondo la ISO 9241-7 I II III
Qualità dello schermo buona media bassa
Luminanza media degli apparecchi che sonoriflessi nello schermo
≤1 000 cd / m2 ≤200cd / m2
LIMITI DI LUMINANZE
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N.RIF. ATTIVITA’ EmLx
UGR Ra NOTEK
1.2.6 V.MEDICA 500 16 90 >4000
2.6.5 L.PRECIS. 750 19 80
1.5.2 CORRIDOI 150 22 60 Em a 0m
2.4.1 INDUSTRIA 150 28 20 COLORISICUR.
ESTRATTO TABELLA UNI 12464-1
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CRITERI DI PROGETTAZIONEILLUMINOTECNICA
Em= ILLUMINAMENTO MEDIO MANTENUTO
Eo= ILLUMINAMENTO INIZIO IMPIANTO (>100h)
Em
EoEo’
Em= TABELLE UNI12464-1 necessario per garantire comfort e prestazioni visivequalunque sia l’età e lo stato dell’installazione
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FATTORE DI MANUTENZIONEDELLA VECCHIA NORMA
(NON E’ PRESENTE NELLA NUOVA)
TABELLA E DELLA UNI 10380
Grado di impolveramentodel locale
Tipo di lampadeAd incande- scenza A vapore di
mercurioAd alogenuri
Minimo 0.85 0.75 0.65
Medio 0.7 0.65 0.55
Elevato 0.6 0.5 0.45
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FATTORE DI MANUTEZIONE
IL PROGETTISTA DEVE:
• stabilire il fattore di manutenzione ed elencare tutte le ipotesi richieste per la valutazione di questo valore
• specificare gli apparecchi d’illuminazione idoneiall’ambiente
• preparare un programma di manutenzione completo che comprendala frequenza del ricambio delle lampade, gli intervalli di pulizia degliapparecchi d’illuminazione, del locale ed il metodo di pulizia piùadeguato
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IL FATTORE DI MANUTENZIONE
“Il rapporto tra l’illuminamento medio sul piano di lavoro dopo un certo periodo di uso dell’impianto (1°manutenzione) rispetto al valore medio dell’illuminamento ottenuto sotto le stesse condizioni quando l’impianto è nuovo” [IEC/CIE 17.4]
( ) ( ) ( )tLORtLLOtLSFFM ⋅⋅=
LSF: (Fattore di Sopravvivenza delle Lampada);LLO: (Lighting Lumen Output) fattore dimanutenzione della lampada;LOR: (Lighting Output Ratio) fattore dimanutenzione dell’apparecchio
(WFM) Fattore di manutenzione dei muri
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SOSTITUZIONE PROGRAMMATA MASSICCIA DI LAMPADE PIÙPULIZIA PROGRAMMATA MASSICCIA DI APPARECCHI
Tempo, in mesi, tra due sostituzioni programmate
Numero di pulizie dell’apparecchio illuminante eseguite nello stesso tipo di
politica
61
SOSTITUZIONE PROGRAMMATA E CORRETTIVAMASSICCIA DI LAMPADE PIÙ PULIZIA PROGRAMMATAMASSICCIA DI APPARECCHI
Tempo, in mesi, tra due sostituzioni programmate
Numero di pulizie dell’apparecchio illuminante eseguite nello stesso tipo di
politica.
62
VERIFICHE
• Em (Illuminamento)
• U (Uniformità)
• Ra (Resa del colore della luce)
• K lampade (Temperatura di colore nella luce)
• UGR (Indice di abbagliamento molesto)
• Luminanza apparecchi
• Luminanze ambiente
• Contrasti (compito visivo – ambiente)
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