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“STATO CRITICO”
UNIVERSITA’
DEGLI STUDI DI FIRENZEDipartimento di Ingegneria Civile e AmbientaleSezione geotecnica (www.dicea.unifi.it/geotecnica)
Johann [email protected]
http://www.dicea.unifi.it/~johannf/
Corso di GeotecnicaIngegneria Edile, A.A. 2010\2011
Percorsi tensionali
2/632/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
STATI E PERCORSI TENSIONALI
Def.
Lo
stato
tensionale
in
un
punto
di
un
mezzo
continuo
solido
in condizioni assialsimmetriche
è
rappresentato nel piano di Mohr
(σ, τ)
da un
cerchio
avente
il
centro
sull’asse
delle
ascisse
(cerchio
di
Mohr).
La successione
continua
degli
stati
tensionali
che
il
terreno
attraversa
si
definisce percorso tensionale.
Un percorso tensionale
può essere definito come:‐
una successione di cerchi sul piano di Mohr‐
una
linea
continua
ottenuta
esprimendo
lo
stato
tensionale
in
funzione
delle variabili di tensione
O
A
t
s
τ
σσ3
a)
σ1
(σ1-σ
3)/2
(σ1+σ
3)/2
b)
(σ1+σ
3)/2
O σ3
(σ1+σ
3)/2
A
O
Percorso tensionale
( )2
s 31 σ+σ=
( )2
t 31 σ−σ=
32
p 31 σ⋅+σ=
31q σ−σ=
(q)
(p)
Percorsi tensionali
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1)
Le
variabili
t
e
s,
per
ogni
stato
tensionale
rappresentano
il
vertice
del cerchio
di
Mohr
corrispondente
sul
piano
di
Mohr
ed
hanno
solo
un
significato geometrico.
2)
Le
variabili
p
e
q,
rappresentano
rispettivamente
la
pressione
media
e
il deviatore delle tensioni (invarianti di tensione)
3tsp −=
t2q ⋅=
6qps +=
2qt =
Tali parametri di tensione sono legati dalle seguenti relazioni biunivoche
Percorsi tensionali
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Nel
caso
dei
terreni
i
percorsi
tensionali
possono
essere
definiti
con riferimento sia alle tensioni totali
(TSP = Total Stess
Path) sia alle tensioni
efficaci
(ESP = Effective
Stress Path).Applicando il principio delle tensioni efficaci
si ha
( ) us2
'''s 31 −=σ+σ
=
( ) t2
'''t 31 =σ−σ
=
up3
'2''p 31 −=σ⋅+σ
=
q'''q 31 =σ−σ=
Utilizzando
i
percorsi
tensionali
è
possibile
descrivere
la
successione continua nel tempo degli stati tensionali
totali ed efficaci
di un provino di
terreno
durante
l’esecuzione
delle
prove
geotecniche
assialsimmetriche standard di laboratorio che sono state descritte, nei piani:
(s’, t)(s, t)
(p’, q)(p, q)TSP
ESP
Percorsi tensionali
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1) CONSOLIDAZIONE isotropa (Δσ)
A s,s’
t
B.P.
A’ B’ B
A = stato tensionale
iniziale totale
A’
= stato tensionale
iniziale efficace
u0
= 0 A = A’
B = stato tensionale
finale totale (t = ∞)
B’
= stato tensionale
finale efficace (t = ∞)
(q)
(p,p’)
Δσ
C = stato tensionale
intermedio totale (t > 0)C’
= stato tensionale
intermedio efficace (t > 0)
B = B’= CC’A = A’
Δu
Prima fase delle prove TxCID,TXCIU
A
B
s,s’
t
u(t)45°
TSP
Δ Δσs =
( ) 1+k Δσ
( ) 1-k Δσ
( ) 1-k Δσ2
2
2
ESP TSP
A’
B’
V’V
αk0 0 0= arctg[(1-K )/(1+K )]
(T = 0) (T = 0)
0
0 0
0
0
(T = T )c
C
Δs’ =
Δt =
Δs -Δs’ =
Percorsi tensionali
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2) CONSOLIDAZIONE edometrica
(Δσ)
A = stato tensionale
iniziale totale
A’
= stato tensionale
iniziale efficace
B = stato tensionale
finale totale (t = ∞)
B’
= stato tensionale
finale efficace (t = ∞)
C = stato tensionale
totale (t = 0)C’
= stato tensionale
efficace (t = 0)
A = A’
= C’
B = B’
V = stato tensionale
totale (t > 0)V’
= stato tensionale
iniziale efficace (t > 0)
( )( ) 's
K1K1
t0
0 ⋅+−
=
LINEA K0
Prova edometrica
u0
= 0 A = A’
Percorsi tensionali
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3) COMPRESSIONE ASSSIALE (Δσ)
B = stato tensionale
iniziale totale
B’
= stato tensionale
iniziale efficace
C = stato tensionale
finale totale
C’
= stato tensionale
finale efficace
Seconda fase delle prove TxCID,TXCIU
s,s’
t
45°
B.P.
B’
C’ C
B
ESP
TSP
(q)
(p,p’)
31
Δt’
= Δt =Δσ/2
Δs’
= Δs = Δσ/2
t = s’
+ s’0
Δq = Δq’
= Δσ
Δp = Δp’
= Δσ/3q = p’/3 + p’0(q = p/3 + p0
)
(t = s + s0
)
Caso drenato (TxCID)
p0p’0
Percorsi tensionali
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3) COMPRESSIONE ASSSIALE (Δσ)
B = stato tensionale
iniziale totale
B’
= stato tensionale
iniziale efficace
C = stato tensionale
finale totale
C’
= stato tensionale
finale efficace
Seconda fase delle prove TxCID,TXCIU)
Caso non drenato (TxCIU)
s,s’
t
45°
B.P.Δu
B’
a)
C’ C
B
ESP
TSP
s,s’
t
45°
B.P.Δu
B’
b)
C’ C
B
ESP
TSP
Terreno NC Terreno OC
Percorsi tensionali
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In
generale
a
incrementi
delle
tensioni
principali
maggiore
e
minore rispettivamente
pari
a
Δσ1
e
a
Δσ2
=
Δσ3
corrisponde
un
segmento
di percorso tensionale
di lunghezza L e pendenza α:
s-ts-t
τ, t
σ, sO
ΔL αΔt
3Δσ 1Δσ
Δs
2L
23
21
tsσΔ+σΔ
=Δ −
31
31tstan
σΔ+σΔσΔ−σΔ
=α −
nel piano s,t
3123
21qp 141310
31L σΔ⋅σΔ⋅−σΔ⋅+σΔ⋅⋅=Δ −
31
31qp 2
)(3tanσΔ⋅+σΔσΔ−σΔ⋅
=α −
nel piano p,q
1)
Δσ1
= Δσ3
= ΔσσΔ=Δ −tsLσΔ=Δ −qpL
0tan ts =α −
0tan qp =α −
2)
Δσ1
= Δσ;
= Δσ3
= 0
2L ts
σΔ=Δ −
σΔ⋅=Δ − 310L qp
1tan ts =α −
3tan qp =α −
Teoria dello stato critico
1010/63/63
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La teoria dello Stato Critico
fornisce un quadro interpretativo generale del comportamento
dei
terreni
saturi
e
consente
di
affrontare
i
problemi
relativi alla deformabilità
ed alla resistenza dei terreni.
TEORIA DELLO STATO CRITICO
Nel
seguito,
si
introdurrà
un
modello
matematico
un
poco
più
complesso ma
più
generale
(il
modello
Cam
Clay
Modificato)
per
la
previsione
quantitativa di tale comportamento.
I parametri di tale modello possono essere ricavati dai risultati delle prove geotecniche
standard
di
laboratorio
già
descritte
per
la
determinazione
del
comportamento
meccanico
dei
terreni
sono
le
prove
triassiali
e
le
prove
di compressione edometrica, entrambe assialsimmetriche.
Teoria dello stato critico
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STATO TENSIONALE STATO DEFORMATIVO
σ1
= σaσ2
= σ3
= σr 01a H
HΔ=ε=ε
03r D
DΔ=ε=ε
031rav V
V22 Δ=ε⋅+ε=ε⋅+ε=ε
( ) ( )31ras 32
32
ε−ε⋅=ε−ε⋅=ε
Tensione assiale
Tensione radialeDeformazione assiale
Deformazione radiale
Deformazione volumetrica
Deformazione deviatorica
H0
= altezza iniziale del provinoD0
= diametro iniziale del provinoV0
= volume iniziale del provino
σ1
= σa
σ2
= σ3
= σr
I percorsi di carico si rappresentano in uno spazio tridimensionale definito dalla terna di assi cartesiani ortogonali p’(p)‐q‐v:
)p(3
'2''p 31 σ⋅+σ=
31q σ−σ=
)e1(VVv
S
+==
Deviatore
Pressione media
Volume specifico
Teoria dello stato critico
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LINEE NCL E URL (consolidazione
isotropa)Durante
la
fase
di
compressione
isotropa
drenata
(prima
fase
delle
prove
TXCID
e
TXCIU),
il
percorso
efficace
(e
totale)
di
carico
si
svolge interamente sul piano p’‐v
(ovvero sul piano q = 0).
La
curva
sperimentale
corrispondente
(linea
di
normal‐consolidazione, NCL),
se
rappresentata in
un
piano
semilogaritmico
(ln
p’,v),
può
essere
schematizzata con una retta, di equazione:
p’
q
p’
v
B
A
A
C
C
D
DB
⎩⎨⎧
=⋅λ−Ν=
0q)'pln(v
dove:N è il valore del volume specifico
sulla NCL corrispondente ad una pressione efficace p’=1 e dipende dal sistema di unità di misura adottato;
λ è la pendenza della NCL ed èadimensionale (dipende dal tipo di terreno)
Teoria dello stato critico
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Qualora
la
pressione
di
cella
venga
diminuita
gradualmente (deconsolidazione
isotropa),
il
percorso
tensionale
efficace
(e
totale),
si
svolge
ancora
sul
piano
p’‐
v
(q
=
0),
dove
è
rappresentato
da
un
ciclo d’isteresi,
che
se
riportato
sul
piano
semilogaritmico
lnp’
–
v,
può
essere
sostituito con il suo asse (linea di scarico‐ricarico, URL)
p’ (ln)
v
1
11
-λ
-κκ
N
vB
A
C
c
D
p’
Comportamento
elastico
(deformazioni volumetriche interamente reversibili)⎩
⎨⎧
=⋅κ−= κ
0q)'pln(vv
dove:vκ è il valore del volume specifico
sulla URL corrispondente ad una pressione efficace p’=1 e dipende dal sistema di unità di misura adottato;
κ è la pendenza della URL ed èadimensionale, e dipende dal tipo di terreno
Teoria dello stato critico
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La
linea
NCL
è
unica
per
ciascun
terreno,
mentre
esistono
infinite
linee
di scarico
e
ricarico,
ciascuna
corrispondente
ad
un
diverso
valore
della
pressione di consolidazione p’c
,e tra loro parallele (κ
costante).Infatti
è
possibile
determinare
una
relazione
biunivoca
tra
vκ
e
p’c
imponendo l’appartenenza del punto B sia alla URL sia alla NCL:
( ) ( )'cplnv ⋅κ−λ−Ν=κ ⎥⎦
⎤⎢⎣⎡
κ−λ−Ν
= κvexpp'c
p’(ln)
v
1
11
-λ
-κ
N
vκ 1
B1
A
C1
p’c 1
1-κ
1-κ
B2
B3
C2
C3
vκ 2
vκ 3
p’c 2
p’c 3
Un
terreno
il
cui
stato
tensionale
si trova sulla linea URL è
isotropicamente
sovraconsolidato
(OC).
Il
rapporto
tra la
pressione
efficace
attuale
e
quella
di
consolidazione
è
detto
rapporto
di sovraconsolidazione
isotropa:
'0
'c
0 pp
R =
ed
è
legato
al
rapporto
di
sovraconsolidazione
edometrica
(OCR)
dalla relazione:
OCR)OC(K21)NC(K21R
0
00 ⋅
⋅+⋅+
=
o:
Teoria dello stato critico
1515/63/63
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Def.
Si definisce pressione efficace media equivalente, p’e, di un terreno il cui stato
tensionale
è
descritto
dai
parametri
(p’A
,
qA
,
vA
),
il
valore
della pressione
efficace
media
p’
che,
sulla
linea
NCL
corrisponde
alllo
stesso
valore di volume specifico, vA
p’(ln)p’
v
1-λ
N
v AA
A
A
A
A eA
eA
NCL
p’ p’
v
q
q
v
A
NCL
p’ p’
a) b)
)'pln(v eAA ⋅λ−Ν= ⎟⎠⎞
⎜⎝⎛
λ−
= A'eA
vNexpp
Teoria dello stato critico
1616/63/63
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LINEA k0
(consolidazione
edometrica)Durante la fase di compressione edometrica
drenata
, assialsimmetrica
e ad
espansione laterale impedita (prova edometrica), le variabili che esprimono lo stato tensionale
e deformativo
diventano:
( ) )K1(q;K213
'p
K
;0
0'10
'1
'10
'3
'2
1v32
−⋅σ=⋅+⋅σ
=
σ⋅=σ=σ
ε=ε=ε=ε
Ad ogni incremento di carico Δσ’v
= Δσ’1
, durante la prova edometrica, si ha una corrispondente variazione delle variabili tensionali:
Δp’
= Δ[(σ’1
+2σ’3
) /3] = (Δσ’1
+ 2Δσ’3
)/3 = (Δσ’1
+ 2k0
∙Δσ’1
)/3 = (1+2k0
)/3∙Δσ’vΔq
= Δ(σ’1
‐
σ’3
) = Δσ’1
‐
Δσ’3
= Δσ’1
‐
k0
∙Δσ’1
= (1‐k0
)∙Δσ’v
da cui si ottiene che:
( )( )0
0
K21K13'pq
⋅+−⋅
⋅Δ=Δ
Teoria dello stato critico
1717/63/63
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Se
il
terreno
è
normalmente
consolidato,
K0
è costante
e
il
percorso tensionale
nel
piano
p’‐q
è
rettilineo,
passa
per
l’origine
degli
assi
(linea
K0
), ed ha equazione: ( )
( )0
0
K21K13'pq
⋅+−⋅
⋅=
p’
q
1
1
3
K = 00
K = 10
K > 10
0 < K < 10
Linea K
0
p’
q
(Compressione isotropa)
a) b)
N.B.
Non potendo essere k0
< 0
(altrimenti σ’3
< 0 sarebbe uno sforzo di trazione che il terreno non può sostenere), ne risulta
che la pendenza della linea k0
, mk0
= ≤
3.
q = 3p’ è la linea che delimita gli stati tensionali
possibili sul piano p’q
A ≡
A’
B’
(p)
B
mk0
(mk0
= 3)(0 < mk0
< 3)
(mk0
= 0)
(mk0
< 0)
Δp = Δσv
/3
( )v
0
3K21'p σΔ⋅
+=Δ
Δq=
(1‐k0
) Δσv
( )( )0
0K21K13
⋅+−⋅
Δp – Δp’= ‐2/3∙k0
∙Δσv
Δu(t) stati tensionali
impossibili
Teoria dello stato critico
1818/63/63
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Nel
piano
p’‐v
il
percorso
tensionale
è
del
tutto
simile
a
quello
della compressione
isotropa
e
può
essere
schematizzato
nel
piano
semilogaritmico ln
p’‐v, con una retta di equazione:
'plnNv 0 ⋅λ−=
dove:N0 è il valore del volume specifico
sulla linea k0 corrispondente ad una pressione efficace p’=1 e dipende dal sistema di unità di misura adottato;
p’(ln)
v
1
11
-λ
-κ
N0
c,edo
K0vB’
A’
Linea K0
C’
D’
p’
λ è la pendenza della linea k0, che èquindi parallela alla linea NCL
Teoria dello stato critico
1919/63/63
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In
condizioni
di
scarico
tensionale,
il
terreno
diventa
sovraconsolidato (OCR
>1)
ed
anche
il
coefficiente
di
spinta
a
riposo
k0
,
prima
costante
al variare
della
tensione
efficace
raggiunta
(k0
(NC)
=
1
– senϕ’),
ora
varia
e aumenta
al
diminuire
della
tensione
efficace
verticale,
ovvero
all’aumentare di OCR (k0
= k0
(NC)∙OCRα)
A ≡
A’
B’
p’C’
k0
(NC)
k0
(OC) > k0
(NC)
q
p’(ln)
v
1
11
-λ
-κ
N0
c,edo
K0vB’
A’
Linea K0
C’
D’
p’
N.B. La linea k0
per un terreno NC è
unica, mentre per un terreno OC varia al variare del gradi sovreaconsolidazione
OCR
Teoria dello stato critico
2020/63/63
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ciascuna
corrispondente
ad
un
diverso
valore
della
pressione
di consolidazione edometrica
p’c,edo
.Infatti
è
possibile
determinare
una
relazione
biunivoca
tra
vκ0
e
p’c,edo
imponendo
l’appartenenza
del punto
B
sia
alla
linea
di
scarico‐
ricarico sia alla linea k0
:
p’(ln)
v
1
11
-λ
-κ
N0
c,edo
K0vB
A
Linea K0
C
D
p’
Nel
piano
p’‐v
il
percorso
tensionale
è
del
tutto
simile
a
quello
della compressione
isotropa
e
può
essere
schematizzato
nel
piano
semilogaritmico ln
p’‐v, con infinite rette parallele di equazione:'plnvv
0K ⋅κ−=
( ) ( )'edo,c0K plnv
0⋅κ−λ−Ν=
⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡κ−λ
−Ν= 0K0'
edo,c
vexpp
N.B. Anche la curva di compressione edometrica
sul piano ln
p’,e è
rettilinea ed esiste una corrispondenza con la pendenza delle linea k0
: λ⋅=⋅λ= 303,210lnCc
Solo approssimativamente
(variando k0
) per i terreni OC: κ⋅=⋅κ= 303,210lnCs
Teoria dello stato critico
2121/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
A
differenza
della
linea
NCL
che
si
sviluppa
solo
sul
piano
(v,p’),
la
linea k0
si sviluppa nello spazio (v,p’,q) ed ha equazione:q
p’ 1
Linea K0
Linea NCL
v
( )( )0
0K21K13
⋅+−⋅
( )( )⎪⎩
⎪⎨
⎧
⋅+−⋅
⋅=
⋅λ−=
0
0
0
K21K13'pq
'plnNv
Teoria dello stato critico
2222/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
LINEA CSL E STATO CRITICO (compressione
assiale
per terreni
NC)
1. Compressione triassiale
drenata di terreno NC (TXCID)Dopo
la
prima
fase
di
compressione
isotropa
lungo
la
linea
NCL,
fino
alla
pressione
di
consolidazione
isotropa
p’c
,
la
compressione
assiale
in
condizioni drenate
avviene
a
pressione
di
confinamento
costante
(σ’3
=
p’c
=
cost),
dalla fine
della
fase
di
consolidazione
(A’)
fino
al
raggiungimento
della
condizione
di stato critico
(B’). a) Al crescere della deformazione assiale εa
(prova
a
deformazione
assiale
controllata)
la
tensione
deviatorica
q
cresce progressivamente
fino
ad
un
valore
massimo qf
poi si mantiene circa costante.
b)
Il
volume
decresce
progressivamente fino ad un valore minimo, poi si mantiene circa costante
a
a
baq
ε⋅+ε
=A’
B’
B’
q
εv
εa
qf
Def.
La
condizione
di
stato
critico
è
quella
per
cui
la
tensione
deviatorica raggiunge un valore costante pur continuando il terreno a deformarsi.
p’A’
A’
B’
B’
q
31
p’
v
p’c p’f
Teoria dello stato critico
2323/63/63
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c)
Il
percorso
tensionale
efficace
A’B’
(e
totale
AB),
ha
come
proiezione
sul piano
p’‐q
un
segmento
rettilineo
con
pendenza
3:1,
da
A(p’c
,0)
a
B(p’f
,qf
). Infatti per un incremento della tensione assiale Δσ1
=Δσ’1
(prova drenata):
d)
Nel
piano
p’‐v
il
percorso
tensionale efficace
ha
origine
nel
punto
A’
sulla
linea
NCL
e
termina
nel
punto
B’
sottostante
la linea NCL
Δp’
= Δp = Δ[(σ’1
+2σ’3
)/3] = (Δσ’1
+ 2Δσ’3
)/3 = (Δσ’1
)/3Δq
= Δ(σ’1
‐
σ’3
) = Δσ’1
‐
Δσ’3
= Δσ’1
Δq/Δp’
= Δq/Δp
= 3
q = 3∙(p’
–p’c)(ESP) q = 3∙(p‐pc
) (TSP)
(p)
Bu0
ESP
TSP
Teoria dello stato critico
2424/63/63
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Se 3 provini della stessa argilla satura isotropicamente
consolidati a pressioni p’c
diverse
sono portati a rottura in condizioni drenate si osserva che:
le tre curve εa–q hanno la stessa forma e, normalizzate rispetto alla pressione di consolidazione p’c, sono (quasi) coincidenti;
A = A = A1 2 3
A1
A1
B1 B1
a) b)
c)
q
p’
εv
εa
q
p’
NCLCSL
CSL
v
M1
qf1
qf2
qf3B2
B3
B 1
B1
p’c1
A2
A2
B2
B2
A3
A3
B3
B3p’f3
p’c2p’c3
p’f2p’f1
vf1vf2vf3
B 2 B3
la deformazione volumetrica durante la compressione assiale varia in modo pressoché eguale per i tre provini, aumentando lievemente al crescere della pressione di consolidazione;i punti A’ rappresentativi
dello stato iniziale (fine consolidazione isotropa) stanno su una stessa linea (linea NCL)i punti B’ rappresentativi
dello stato finale (condizione di stato critico) dei tre provini giacciono su una linea, detta di Stato Critico (CSL).
p’ccrescente
Teoria dello stato critico
2525/63/63
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La linea di stato critico (Critical
State
Line)
si
sviluppa
nello
spazio
v‐p’‐q
ed ha equazione:
⎪⎩
⎪⎨⎧
⋅=
⋅λ−Γ=
)II(pMq
)I(plnv'ff
'ff
q
p’ 1
M
CSL
NCL
v
(I)
La
proiezione
sul
piano
v‐p’
è una
curva
che
può
essere
schematizzata nel
piano
semilogaritmico
ln
p’‐v, con
una retta
parallela
alla
linea
NCL
(pendenza λ),
dove
Γ
è il
valore
del volume
specifico
sulla
linea
CSL
corrispondente
ad
una
pressione efficace
p’=1
e
dipende
dal
sistema
di unità
di misura adottato.
(II)
La
proiezione
sul
piano
q‐p’
è una
retta,
la
cui
equazione
equivale,
solo
per
i
terreni
NC,
al
criterio
di rottura di Mohr‐Coulomb:
'cs
'nf tan ϕ⋅σ=τ
dove
ϕ’cs
è l’angolo
di
resistenza
al
taglio
in
condizione
di
stato
critico (ovvero al crescere di εa
, q e εv
rimangono costanti)
STATO CRITICO ≡
ROTTURA
Teoria dello stato critico
2626/63/63
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Il
parametro
di
stato
critico
M
è
funzione
dell’angolo
di
resistenza
al
taglio allo stato critico, ϕ’cs
, (e quindi dipende dal tipo di terreno) e delle modalità
di prova:
Infatti
durante
se
il
provino
è
portato
a
rottura
per
compressione
assiale (prova triassiale
standard):
'r
'2
'3
'a
'1
σ=σ=σ
σ=σ ( ) ( )
f
'r
'a
f
'3
'1'
f
f'r
'af
'3
'1f
32
32p
q
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ⋅+σ=⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ⋅+σ=
σ−σ=σ−σ=
e ricordando che a rottura: 'cs
'cs
f'3
'1
sen1sen1
φ−φ+
=⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛σσ
( )( )
( )( )
⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡+⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛φ−φ+
⎥⎦
⎤⎢⎣
⎡−⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛φ−φ+
⋅
=+σσ
−σσ⋅=
σ⋅+σσ−σ⋅
===
2sen1sen1
1sen1sen13
2/1/3
23
pqMM
cs
cs
cs
cs
f'r
'a
f'r
'a
f'r
'a
f'r
'a
'f
fc
( )( ) '
cs
'cs
f'cs
'cs
'cs
'cs
sen3sen6
sen22sen1sen1sen13
φ−φ⋅
=φ−+φ+φ+−φ+⋅
=
c
c'cs M6
M3sen
+⋅
=φ'cs
'cs
c sen3sen6M
φ−φ⋅
=
Teoria dello stato critico
2727/63/63
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Invece,
nel
caso
in
cui
il
provino
sia
portato
a
rottura
per
estensione
assiale (ovvero aumentando la tensione efficace di confinamento a tensione efficace assiale costante):
e ricordando che a rottura:'cs
'cs
f'3
'1
sen1sen1
φ−φ+
=⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛σσ
'a
'3
'r
'2
'1
σ=σ
σ=σ=σ ( ) ( )
f
'a
'r
f
'3
'1'
f
f'a
'rf
'3
'1f
32
32p
q
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ+σ⋅=⎟⎟
⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛ σ+σ⋅=
σ−σ=σ−σ=
( )( ) '
cs
'cs
f'r
'a
f'a
'r
'f
fe sen3
sen62
3pqMM
φ+φ⋅
=σ⋅+σσ−σ⋅
===
'cs
'cs
e sen3sen6M
φ+φ⋅
=e
e'cs M6
M3sen−⋅
=φ
N.B.
ϕ’cs(e)
=
ϕ’cs(c)
,
mentre
Me
<
Mc
,
e
per
lo
stesso
terreno
e
a
parità
di
pressione efficace media, qf(e)
< qf(c)
.
Me
< Mc
p’
q CSL
CSL
Mc
Me
1
(a)
(b)
1qf(e)
qf(c)
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I percorsi tensionali
efficaci nello spazio p’‐q‐v, ottenuti per lo stesso terreno al variare
della
pressione
di
consolidazione,
durante
la
fase
di
compressione
drenata si svolgono tutti su uno stesso piano, detto piano drenato.q
A
A’
B’
Bp’ 13
CSLPiano drenato
NCL
v
Teoria dello stato critico
2929/63/63
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2. Compressione triassiale
non drenata di terreno NC (TXCIU)
Dopo
la
prima
fase
di
compressione
isotropa
lungo
la
linea
NCL,
fino
alla pressione
di
consolidazione
isotropa
p’c
,
la
compressione
assiale
in
condizioni non drenate
avviene
a
pressione
di
cella
costante
(σ3
=
pc
=
cost),
dalla
fine della fase di consolidazione (A’) fino condizione di stato critico (B’).
a) Al crescere della deformazione assiale εa
la
tensione
deviatorica
q
cresce progressivamente
fino
ad
un
valore
massimo
qf
poi
si
mantiene
circa
costante (condizione di stato critico).
b)
Il
volume
del
provino
(e
quindi
v) rimane costante
(prova non drenata)
c) La pressione interstiziale u, a partire dal valore
iniziale
u0
(back
pressure) cresce progressivamente
fino
al
raggiungimento
di
un
valore
massimo,
uf
,
corrispondente alla
condizione
di
stato
critico,
poi
si
mantiene circa costante
A’
B’
B’
q
Δu
εa
qf
Teoria dello stato critico
3030/63/63
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d)
Il
percorso
tensionale
totale
AB,
ha
come
proiezione
sul
piano
p’‐q
un segmento
rettilineo
con
pendenza
3:1,
da
A(pc
,0)
a
B(pf
‐
qf
).
Infatti
per
un incremento della tensione assiale Δσ1
f)
Nel
piano
p’‐v
il
percorso
tensionale
ha origine
nel
punto
A’
sulla
linea
NCL
e
procede
in
direzione
orizzontale
(v
=
cost) fino al punto B’
Δp
= Δp = Δ[(σ1
+2σ3
)/3] = (Δσ1
+ 2Δσ3
)/3 = (Δσ1
)/3Δq
= Δ(σ1
‐
σ3
) = Δσ1
‐
Δσ3
= Δσ1
Δq/Δp
= Δq/Δp
= 3 q = 3∙(p‐pc) (TSP)
e)
Il
percorso
tensionale
efficace
A’B’,
ha come
proiezione
sul
piano
p’‐q
una
curva
monotona da A(p’c
,0) a B(pf
,qf
), determinata dal fatto che la distanza tra i percorsi TSP e ESP
(ovvero
la
pressione
interstiziale
u)
cresce
fino
alla
condizione
di
stato
critico (mentre p’
in generale decresce)
TSP
ESP
NCL
p,p’
ufΔuf
A
A’
B
q
31
p’
v
pc pf
B’
B’
A’p’cp’f
u0
u0
Teoria dello stato critico
3131/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Se 3 provini della stessa argilla satura isotropicamente
consolidati a pressioni p’c diverse
sono portati a rottura in condizioni non drenate si osserva che:
le tre curve εa–q hanno la stessa forma e, normalizzate rispetto alla pressione di consolidazione p’c, sono (quasi) coincidenti;
TSP 3
ESP3
A = A = A1 2 3A1 A2
B’1
B’2
B’3
A’1 A’2
A’1B’1
a) b)
c)
q
p,p’εa
q
p’
NCLCSL
CSL
v
M1
qf1
qf2
qf3
B1
p’f3
v01
B2 B3
Δu
Δuf1
Δuf2
Δuf3
Δuf2Δuf3
B1B1
B2B2
B3B3
A’2A’3
B’2
B’3
A3A’3
v02v03
p’f2p’f1
Δuf1
la sovrappressione interstiziale Δu, aumenta in modo uguale per i tre provini fino ad un valore massimo che cresce al crescere della pressione di consolidazione p’c;i punti A’ rappresentativi
dello stato iniziale (fine consolidazione isotropa) stanno su una stessa linea (linea NCL)i punti B’ rappresentativi
dello stato finale (condizione di stato critico) dei tre provini giacciono sulla stessa linea giàdefinita nel caso drenato (lineaCSL).
p’ccrescente
q
A
A’
B’
Bp’
CSL
ESP
Piano non drenato
NCL
v
Teoria dello stato criticoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
I percorsi tensionali
efficaci nello spazio p’‐q‐v, ottenuti per lo stesso terreno al variare
della
pressione
di
consolidazione,
durante
la
fase
di
compressione
non
drenata
si
svolgono
tutti
su
uno
stesso
piano
parallelo
al
piano
p’‐q
(v
=
cost), detto piano non drenato.
3232/63/63
Teoria dello stato criticoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
La proiezione sul piano q‐p’
è
dunque una retta di equazione:
L’equazione
della
linea
di
stato
critico
(Critical
State
Line)
nel
caso
non drenato (essendo v = cost. = v0
), può essere così
scritta:
⎪⎩
⎪⎨⎧
⋅=
⋅λ−Γ=='ff
'f0f
pMq
plnvv
⎟⎠⎞
⎜⎝⎛
λ−Γ
⋅Μ=⋅Μ= 0'ff
vexppq
⎪⎩
⎪⎨
⎧
⋅=
⎟⎠⎞
⎜⎝⎛
λ−Γ
=
ff
0'f
'pMq
vexpp
e,
come
nel
caso
drenato,
la
sua
equazione
equivale,
solo
per
i terreni
NC,
al
criterio
di
rottura
per
condizioni
non
drenate
(criterio
di Tresca), per il quale:
⎟⎠⎞
⎜⎝⎛
λ−Γ
⋅Μ
== 0fu
vexp
22qc
N.B.
Per
un
dato
terreno
i
parametri
M,
Γ
e
λ
sono
costanti,
quindi
cu
dipende
soltanto
dal
volume
specifico
v0
=
1+e0
=
1+w∙Gs
(per
terreni saturi), e quindi dal contenuto in acqua w. 3333/63/63
σ
τ
cu
σ1fσ3f
Teoria dello stato criticoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Tutti
i
percorsi
tensionali
efficaci,
di prove
drenate
e
non
drenate,
che
dalla
linea
di
consolidazione
normale
(NCL) pervengono
alla
linea
di
stato
critico
(CSL) giacciono per uno stesso terreno su una
superficie
nello
spazio
p’‐q‐v,
detta
Superficie di Roscoe, che limita il dominio degli stati tensionali
possibili
q
p’
CSLSuperficie di Roscoe
NCL
v
q/p’e
CSL
Superficie di Roscoe normalizzata
NCL
p/p’e
3434/63/63
N.B.
Se normalizziamo, per lo stesso terreno NC, tutti i percorsi drenati e non drenati rispetto alla pressione efficace
media
equivalente,
p’e
(che
è costante
nei percorsi non drenati e varia in quelli drenati)
Tali
percorsi
coincidono,
nel
piano normalizzato
p’/p’e
‐q/p’e
con
un’unica
curva (superficie di Roscoe
normalizzata)
Teoria dello stato criticoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
3. Compressione triassiale
drenata di terreno OC (TXCID)
Dopo
la
prima
fase
di
compressione
isotropa
lungo
la
linea
NCL,
fino
alla pressione
di
consolidazione
isotropa
p’c
,
il
provino
viene
isotropicamente decompresso in condizioni drenate, fino ad una pressione efficace p’0
<< p’c
in modo
da
divenire
fortemente
sovraconsolidato,
con
grado
di
sovraconsolidazione
isotropo:
INVILUPPO A ROTTURA (compressione
triassiale
per terreni
OC)
Infine sottoposto a compressione assiale drenata, a pressione di confinamento costante
(σ’3
=
p’c
=
cost),
dalla
fine
della
fase
di
consolidazione
(A’)
fino
al raggiungimento
della
condizione
di
rottura
(B’)
seguita
dalla
condizione
di
stato critico
(C’).
R0
= p’c
/p’0
3535/63/63
Teoria dello stato critico
3636/63/63
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IMP.
La
condizione
di
stato
critico
e
quella
di
rottura
non
coincidono
per
i terreni OC.
A
A
D
D
B
B
C
C
q
εv
εa
qf
εa
qcs
a) Al crescere della deformazione assiale εa
la
tensione
deviatorica
q
cresce progressivamente
fino
ad
un
valore
massimo
qf
che
corrisponde
alla condizione
di
rottura
(punto
B’),
poi
decresce
fino
a
stabilizzarsi
su
un
valore minore
(qcs
)
che
corrisponde
allo
stato critico
(punto C’)
b)
Il
volume
del
provino
prima diminuisce,
poi
aumenta,
supera
il
valore
iniziale e infine tende a stabilizzarsi.La
curva
εa
‐εv
presenta
tangente orizzontale nei
punti
C’
e
D’
che
corrispondono al valore q = qcs
, e un flesso nel punto B che corrisponde a q = qf
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛=
εε
0dd
a
v
maxa
v
dd
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛εε
‘
‘‘
‘
‘
‘‘
p’A
A
B
C = D
B
C
D
qESP
31
p’
v
p’0
p’0
p’f
p’f
qf
qcs
p’c
vDvAvBvC
Teoria dello stato critico
3737/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
c)
Il
percorso
tensionale
efficace
A’B’C’
(e totale
ABC),
ha
come
proiezione
sul
piano
p’‐q
un
segmento
rettilineo
con
pendenza 3:1.
Nel
tratto
da
A(p’c
,0)
a
B(p’f
,qf
),
fino alla
rottura,
il
percorso
è
ascendente,
nel
tratto da B(p’f
,qf
) a C(p’cs
,qcs
) è
discendente.
d)
Nel
piano
p’‐v
il
punto
A’ rappresentativo dello stato iniziale si trova sulla
curva
di
scarico‐ricarico
corrispondente
alla
pressione
di consolidazione
p’c
.
La
proiezione
del percorso
tensionale
efficace
(A’B’C’)
nel
piano
p’‐v
ha
tangente
orizzontale
nei punti C’
e D’
(p)
B
u0
ESP
TSP
‘
‘ ‘
‘
‘ ‘ ‘‘
B
Teoria dello stato criticoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Se
3
provini
della
stessa
argilla
satura
isotropicamente
consolidati
alla
stessa pressione p’c
ma sovraconsolidati
a diversi vsalori
di R0
,
sono portati a rottura in condizioni drenate si osserva che:
se il punto rappresentativo dello stato iniziale del provino nel piano pʹ‐v è sotto la CSL (punto A1), esso è fortemente sovraconsolidato, qf >> qcs, e manifesta un comportamento dilatante (aumento di volume); se il punto rappresentativo dello stato
iniziale del provino nel piano pʹ‐v è sotto la NCL ma sopra la CSL (punto A2), esso èdebolmente sovraconsolidato, qf = qcs, e manifesta un comportamento contraente(diminuzione di volume)
se il punto rappresentativo dello stato iniziale del provino nel piano pʹ‐v è sulla NCL, esso è normalmente consolidato, qf = qcse manifesta un comportamento contraente(diminuzione di volume)
a)
b)p’
q
p’
NCL
URLCSL
CSL
v
M
Linea di inviluppoa rottura
m
q
1
1
A2
A2A1
A1
B1
B1
C1
C1A3
A3
D3
p’cp’02p’01
D1
D1
D2C2
C3
D2C2 D3C3
13
p’
qCSL
M
Linea di inviluppoa rottura
m
q
1
1
A2A1
B1
C1
A3
D3
D1
D2C2
C3
13
Teoria dello stato critico
3939/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
I
punti
rappresentativi
delle
condizioni
di
rottura
(punti
C)
di
provini
con eguale
pressione
di
consolidazione
p’c
(punti
A
sulla
stessa
linea
di
scarico‐ ricarico)
giacciono
su
una
retta
(linea
inviluppo
a
rottura)
distinta
dalla
CSL
per
i
provini
fortemente
sovraconsolidati,
e
sulla
CSL
per
i
provini debolmente sovraconsolidati
e normalconsolidati.
I punti rappresentativi delle condizioni ultime
(punti D) giacciono sulla CSL La
linea
inviluppo
a
rottura,
per
i
terreni sovraconsolidati, ha equazione:
'pmqq ff ⋅+=
Alla
linea
inviluppo
a
rottura
definita nel
piano
p’‐q,
corrisponde nello
spazio
v‐p’‐q
una
superficie
detta superficie di Hvorslev.
Imponendo
la
condizione
che
i
terreni non
possano
sostenere
tensioni
di
trazione e che quindi per σ’3
= 0, q = σ’1
e p’
= σ’1
/3, allora: q = 3p’
Si deduce che la linea inviluppo a rottura è
limitata a sinistra dalla retta che delimita gli stati tensionali
ammissibili (piano limite per trazione).
Teoria dello stato critico
4040/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Per le argille sovraconsolidate, il criterio di rottura di Mohr‐Coulomb
diventa:
'tan'c 'nf φ⋅σ+=τ
( ) ( )'sen'gcot'c
221 f
'3
'1
f'3
'1 φ⋅⎥
⎦
⎤⎢⎣
⎡φ⋅+
σ+σ=σ−σ⋅
( ) ( ) ⋅φ⋅+φ⋅σ+σ=σ−σ 'cos'c2'senf'3
'1f
'3
'1
e può anche essere espresso in funzione delle tensioni principali a rottura, σ’1f
e σ’3f
:
Oc’
D
3,f
n,f
ff
f
τ
σ’σ’
σ’
τ
ϕ’
θ = π/4+ϕ ’/2
2θA
inviluppo di rotturatraccia del pianodi rottura
F C B
1,fσ’
'sin1'cos'c2
'sin1'sin1
f'3f
'1 φ−
φ+
φ−φ+
σ=σ
'pmqq ff ⋅+=
Essendo: qf
= (σ’1
–
σ’3
)f p’f
= (σ’1
+ 2σ’3
)f
/ 3
( ) ( )32
mq f'3
'1
f'3
'1
σ+σ⋅+=σ−σ m3
q3m3m23
f'3f
'1 −
+−
+σ=σ
Teoria dello stato critico
4141/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Quindi, essendo:
'tan'c 'nf φ⋅σ+=τ 'sin1
'cos'c2'sin1'sin1
f'3f
'1 φ−
φ+
φ−φ+
σ=σ
'pmqq ff ⋅+=m3
q3m3m23
f'3f
'1 −
+−
+σ=σ
'sin1'sin1
m3m23
φ−φ+
=−
+
'sin1'cos'c2
m3q3
φ−φ
=−
'sin3'sin6mφ−
φ=
'sin3'cos'c6q
φ−φ
=
Teoria dello stato criticoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
4. Compressione triassiale
non drenata di terreno OC (TXCIU)
Dopo
la
prima
fase
di
compressione
isotropa
lungo
la
linea
NCL,
fino
alla pressione
di
consolidazione
isotropa
p’c
,
il
provino
viene
isotropicamente decompresso
in
condizioni
drenate,
fino
ad
una
pressione
efficace
p’0
<<
p’c
(terreno fortemente sovraconsolidato).Infine
sottoposto
a
compressione
assiale
non
drenata, a
pressione
di
cella
costante
(σ3
=
pc
= cost), dalla fine della fase di consolidazione (A’) fino al raggiungimento della condizione di stato critico
(B’).
4242/63/63
A
q
+-
Δu
εa
εa
qcs B’
’
A’
B’
a)
Al
crescere
della
deformazione
assiale
εa
la tensione
deviatorica
q
cresce
progressivamente
in
modo
monotono
fino
ad
un
valore
massimo qf
che
corrisponde
alla
condizione
di
stato critico
(punto B’).
b)
Il
volume
del
provino
rimane
costante
(v
= cost),
mentre
la
sovrappressione
interstiziale
Δu
prima aumenta, poi diminuisce, si annulla e infine
tende
a
stabilizzarsi
(duale
di
εa
‐εv
nel caso drenato).
qf
Teoria dello stato critico
4343/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
c)
Il
percorso tensionale
totale
AB
ha
come proiezione
sul
piano
p’‐q
un
segmento
rettilineo
con
pendenza
3:1.
Il
percorso tensionale
efficace
A’B’
è
curvilineo
(la
pressione
media
efficace
può
anche decrescere
nella
fase
iniziale, mentre
in
generale è
crescente fino allo stato critico).
d)
Nel
piano
p’‐v
il
punto
A’ rappresentativo dello stato iniziale si trova sulla
curva
di
scarico‐ricarico
corrispondente
alla
pressione
di consolidazione
p’c
.
La
proiezione
del percorso
tensionale
efficace
(A’B’)
nel
piano
p’‐v
è
orizzontale
(essendo
v
=
cost) e si muove dalla linea URL alla linea CSL.
b)
d)
+
-
p,p’AA’
A
BB’
B
q
TSP
ESP
ESP
NCL
URL
3u
Δu u0
1
p’
v
p0
u0ufΔuf
p’0
p’0 p’f
qcs
p’c
v0
Δucs ucs
Teoria dello stato criticoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Se 3 provini della stessa argilla satura isotropicamente
consolidati
a
pressioni
p’c
uguali
e
scaricati
pressioni
p’0
(differenti
R0
)
sono
portati
a
rottura
in
condizioni non drenate si osserva che:
se lo stato iniziale è sotto la CSL (A1), il terreno è fortemente sovraconsolidato, il percorso è curvilineo (con p’ in generale crescente, a parte una fase iniziale eventualmente decrescente) e perviene prima alla condizione di rottura e poi allo stato critico (B1), con Δu prima crescente e poi decrescente e q sempre crescente; se lo stato iniziale è sotto la NCL ma
sopra la CSL (punto A2), è debolmente sovraconsolidato, il percorso curvilineo (con p’ prima crescente e poi decrescente), perviene alla condizione di stato critico (coincidente con la condizione di rottura)
a)
b)
p,p’
q
p’
NCL
URL
CSL
CSL
v
MLinea di inviluppo
a rottura
m
q
1
1
A2
A2A1
A1 B2
B2B1
B1A3
A3
B3
B3
p’c
R = p’01 c/p’ = 601
p’02p’01
R = p’02 c/p’ = 1.502R 03 = 1
se lo stato iniziale è sulla NCL, ènormalmente consolidato, il percorso curvilineo (con p’ generalmente decrescente) perviene alla condizione di stato critico (con Δu è sempre crescente)
p,p’
q
CSL
MLinea di inviluppo
a rottura
m
q
1
1
A2A1
B2B1
A3
B3
Teoria dello stato critico
4545/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
I
punti
rappresentativi
delle
condizioni
di
rottura
di
provini
con
eguale pressione
di
consolidazione
p’c
(punti
A
sulla
stessa
linea
di
scarico‐ricarico) giacciono
sulla
linea
inviluppo
a
rottura
precedentemente
definita
per
i
provini
fortemente
sovraconsolidati,
e
sulla
CSL
per
i
provini
debolmente sovraconsolidati
e normalconsolidati.
Teoria dello stato critico
4646/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
N.B. Se si confrontano il deviatore a rottura
e relativo allo stato critico
ottenuti per lo stesso terreno OC
(con uguale pressione di consolidazione p’c
e uguale grado
di
sovraconsolidazione
R0
)
da
prova
drenata
e
non
drenata
si
osserva che: qcs
< qcsu qf
< qfu
AA
BE
D
F
D
E F
C
C E
a) b)q
p,p’εa
A
D BC
F
q
NCLCSL
URL
p’
v
MCSL
m
1
1
p’0
p’0
qcsu
qcs
p’c
v0
c)
qfqfu
BC
Teoria dello stato critico
4747/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
SUPERFICIE DI STATOLa superficie di Roscoe, che contiene tutti i percorsi drenati e non drenati dalla
NCL
alla
CSL
per
una
stessa
argilla
satura,
la
superficie
di
Hvorslev,
la
cui intersezione con il piano p’‐q determina l’inviluppo a rottura e il piano limite di
rottura
formano
nello
spazio
p’‐q‐v la
Superficie
di
Stato,
che
delimita
il
volume degli stati di tensione possibili. q
p’
CSLSuperficie di Roscoe
Superficie di Hvorslev
Piano limite di trazione
NCL
v
Teoria dello stato critico
4848/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Così
come
per
la
superficie
di
Roscoe,
anche
il
piano
limite
di
trazione
e
la superficie
di
Hvorslev
possono
essere
rappresentati
sul
piano
normalizzato
p’/pe
– q/p’e
,
in
particolare
la
superficie
di
Hvorslev
diventa
una
retta
di equazione:
⎟⎟⎠
⎞⎜⎜⎝
⎛⋅+= '
e'e p
'phgpq 'phpgq '
e ⋅+⋅=
⎟⎠⎞
⎜⎝⎛
λ−
=vNexpp'
e⎩⎨⎧
⋅=⋅λ−Γ='pMq
'plnv
'phvexp)hM(q ⋅+⎟⎠⎞
⎜⎝⎛
λ−Γ
⋅−=
'tan'c 'nf φ⋅σ+=τ
Resistenza per attrito
Resistenza per coesione
N.B.
M, h, Γ, λ
sono i parametri di stato critico
dipendenti dal tipo di terreno, mentre
il
volume
specifico
v
dipende
dall’indice
dei
vuoti,
e,
e
quindi
dal
contenuto in acqua, w.
q
p’
CSLSuperficie di Roscoe
Superficie di Hvorslev
Pareteelastica
NCL
URL
v
Modello Cam‐Clay
modificato
4949/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
MODELLO CAM‐CLAY MODIFICATO (CCM)Il
modello
Cam
Clay
Modificato
è un
modello
matematico
che
viene
utilizzato
per
la
previsione
quantitativa
del
comportamento
dei
terreni
e che si basa sulle definizioni di dominio elastico
e curva di plasticizzazione.
Si
definisce
parete
elastica (o
dominio
elastico)
nello
spazio p’‐q‐v
una superficie cilindrica,
limitata
dalla
superficie
di
stato,
avente come direttrice una linea di scarico‐ricarico
(URL)
e
come
generatrice
una
retta parallela
allʹasse
q
(p’=cost.,v=cost.).
q
p’
CSL
NCL
v
Modello Cam‐Clay
modificato
5050/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Un punto appartenente ad una parete
elastica
(A)
può
spostarsi
su
unʹaltra
parete elastica
(C)
solo
raggiungendo
prima la superficie limite (B) e muovendosi
anche
su
di
essa.
Nel
percorso
sulla
superficie limite
si
producono
deformazioni plastiche.
Un
punto
appartenente
ad
una
parete
elastica
può
muoversi
liberamente
su di essa
provocando solo deformazioni elastiche.
A
B
B’
C
C’
Parete elastica 1
Parete elastica 2La
proiezione
del
percorso
sul
piano
v‐p’
giace
sulla URL
della
parete
1
(AB’)
finché
il
punto
si
trova sula
parete
1,
quindi
si
sposta
fino
a
raggiungere la linea URL della parete 2 (B‘C’)
Modello Cam‐Clay
modificato
5151/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Il
percorso
tensionale
efficace
(ESP)
di
una
prova
TxCIU
si
svolge
interamente sul piano non drenato
(v = cost), e, nel caso di provino OC (stato iniziale A sulla
URL),
la
parte
iniziale
(elastica)
del
percorso
è il
segmento
intersezione
fra
il piano non drenato e la parete elastica che contiene la URL.
Percorso non drenato (TxCIU)
Tale
segmento
(AB),
essendo
il piano non drenato verticale (v = cost),
nel
piano
p’‐q
è
anch’esso
verticale, e quindi, non variando p’,
non
variano
i
parametri
elastici
ed
il
comportamento
è elastico lineare
q
A
B C
p’
CSLPiano non drenato
Parete elasticaNCLURL
v
Invece
sul
piano
v‐p’
la proiezione
del
percorso
corrispondente
(AB’)
coincide con il punto A (A≡B’)
B’
≡
Modello Cam‐Clay
modificato
5252/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Il
percorso
tensionale
efficace
(ESP)
di
una
prova
TxCID
si
svolge
interamente sul piano drenato, e, nel caso di provino OC (stato iniziale A sulla URL), la parte iniziale (elastica) del percorso è il segmento intersezione fra il piano drenato e la parete elastica.
Percorso drenato (TxCID)
Tale
segmento
(AB),
essendo
il piano drenato con pendenza 3:1, nel
piano
p’‐q
è un
segmento
anch’esso
di
pendenza
3:1,
e quindi,
non
p’,
variano
i
parametri
elastici
ed
il comportamento
è
elastico
non
lineare
URL
q
A
B
Cp’ 13
CSL
Piano drenato
NCL
v
Parete elastica
Invece
sul
piano
v‐p’
la proiezione
del
percorso
corrispondente
(AB’)
giace
sulla linea URL .
B’
Modello Cam‐Clay
modificato
5353/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
CURVA DI PLASTICIZZAZIONENel piano delle tensioni esiste una curva, detta di curva di plasticizzazione
(yield
curve),
che
separa
gli
stati
di
tensione
che
producono
risposte elastiche dagli stati di tensione che producono risposte plastiche.
Evidenze
sperimentali
indicano
che
per
i
terreni
la
forma
della
curva
di plasticizzazione
nel
piano
delle
tensioni
p’‐q
è
approssimativamente
ellittica
Nel
modello
CCM
tale
curva
è
rappresentata da un’ellisse F di equazione:
( ) 0Mqp'p'pF 2
2'c
2 =+⋅−=
dove:
‐
la lunghezza dell’asse maggiore è
pari alla pressione di consolidazione p’c‐
la lunghezza dell’asse minore è
pari a M∙
p’c
/2
‐
la
linea
di
stato
critico
CSL
interseca
l’ellisse
nel
suo
vertice
V
e,
sul piano v‐p’, tale punto V’
corrisponde all’intersezione tra la CSL e la URL
q
P’
v
NCL p’c
CSL
URL
CSL
p’c
/2
Mp’c
/2V
V’∈
CSL & V’∈
URL
V’B’
B’∈
NCL & B’∈
URL⇒ Γ – N ‐
(k‐λ)∙ln2 = 0 (valida solo nel modello CCM)
Modello Cam‐Clay
modificato
5454/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
q
Mc
A
A - Stato di tensione elasticoB - Inizio della plasticizzazioneC - Stato elasto-plastico
BC Curva di plasticizzazione
iniziale
Curva di plasticizzazioneespansa
p’p’ /2c
p’c
Se lo stato di tensione di un elemento di terreno è
rappresentato da un punto interno
alla
curva
di
plasticizzazione
iniziale
(A)
la
risposta
del
terreno
è
elastica.Se
lo
stato
di
tensione
è
rappresentato
da
un
punto
sulla
curva
di
plasticizzazione
iniziale
(B)
ogni
incremento
di
tensione
che
comporti
un movimento
verso
l’esterno
della
curva
è
accompagnato
da
deformazioni
elasto‐plastiche
e
da
un’espansione
della
superficie
di
plasticizzazione cosicché
il punto rappresentativo dello stato di tensione permane sulla curva
di plasticizzazione
(C).
Se il percorso dal punto C si
muove
verso
l’interno
vi
saranno
deformazioni elastiche,
poiché
la
curva
di
plasticizzazione
si
è espansa
e
la
regione
elastica
è
divenuta
più grande.
Modello Cam‐Clay
modificato
5555/63/63
Dr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
Si consideri un provino di terreno consolidato isotropicamente
alla pressione p’c
e
poi scaricato
(sempre
isotropicamente)
alla
pressione
p’0
,
esso
risulta isotropicamente
OC, con grado sovraconsolidazione
isotropo R0
= p’c
/p’0.
PERCORSI TENSIONALI IN PROVE TxCID
E TxCIU SECONDO IL MODELLO CCM
Alla luce dei concetti espressi sul percorso tensionale
efficace
di un provino di
argilla
isotropicamente
OC,
che
è
inizialmente
elastico
e
che
quindi
nel
tratto
iniziale
si
svolge
sulla
parete
elastica
associata
alla
pressione
di preconsolidazione,
p’c,
nonché
sulla
forma
ellittica
della
curva
di
plasticizzazione, tali percorsi nelle prove di compressione triassiale
standard, possono essere interpretati secondo il modello Cam
Clay Modificato (MCC).
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
1.Prova TxCID
ESP
CSL
13
q
p’
qf
A
B
GE
C=F
D
p’0 p’f
AB
DE
p’
v
vfp’c
NCLCSL
C=F
G
a)
Durante
la
seconda
fase
della
prova
di compressione
assiale,
il
percorso
tensionale
(che
si
svolge
sul
piano
drenato
con
pendenza
3:1) appartiene
per
un
primo
tratto
(AB)
alla
parete
elastica,
dove si svolge, sul piano p’‐q, all’interno dell’ellisse
di
plasticizzazione
corrispondente
a
p’c
, con deformazioni elastiche.b) Sul piano v‐p’
il primo tratto del
percorso
si
svolge interamente sulla linea URLc)
Raggiunta
la
fase
di
plasticizzazione
(B),
il
percorso sul piano p’‐q si svolge sulla stessa linea con
pendenza
3:1:
se
l’ascissa
di
B,
p’B
>p’c
/2 (terreno
debolmente
OC)
il
percorso
si
muove
verso
l’esterno
dell’ellisse,
che
si
espande
(D)
e
a cui
corrispondono
valori
di
p’c
sempre
maggiori,
fino allo stato critico=rottura
(C=F).d)
Sul
piano
v‐p’
il
percorso
scende
e
attraversa
linee
URL
con
p’c
sempre
maggiori
fino
a raggiungere la linea CSL (C=F)
Ellisse di plast.allo stato critico (rottura)
Ellisse di plast.fine cons.
Stato A = fine consolidazioneStato C (=F) = critico = rottura
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
c)
Se
l’ascissa
di
B
p’B
<
p’c
/2
(terreno fortemente
OC)
il
percorso
si
muove
verso
l’interno dell’ellisse, che si contrae (C) e a cui corrispondono valori di p’c inferiori, fino alla condizione
di
stato
critico
(C),
distinta
da
quella di rottura (F=B).d)
Sul
piano
v‐p’
il
percorso
sale
e
attraversa
linee
URL
con
p’c
inferiori
fino
a
raggiungere la linea CSL (C)
ESP
CSL
13
q
p’
qfqcs
A
D=C
B=F
C
D
p’0
AD
D
p’
v
p’c
NCLCSL
p’ /2c
B=F
Ellisse di plast.allo stato critico
Ellisse di plast.a rottura (= iniz.)
Stato A = fine consolidazione
Stato C = critico
Stato B (=F) = rottura
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
ESP
CSL
13
a) b)
d)
q
p’ ε1
q
v
qf qf
c)A
B
GE
C=F
DB
A
p’0 p’f
A AB B
D
E
p’
v
vfp’c
NCLCSL
ε1C=F
G
C=F
C=F
D
D
5858/63/63
1a. Prova TxCID
su argille debolmente OC (p’B
> p’c
/2)
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
5959/63/63
1b. Prova TxCID
su argille fortemente OC (p’B
< p’c
/2)
ESP
CSL
13
a) b)
d)
q
p’ ε1
q
qfqcs
c)A
D=C
B=F
C
C
D
D
B=F
A
p’0
A
A
D B=F D
p’
v
p’c
NCLCSL
ε1
εv
p’ /2c
D B=F
C
TSP
CSL
13
q
p’,p
qf
A
B
C=F
u0E G
p’0p’f
A BD E
p’
v
v = vA f
p’c
NCLCSL
D
C=F G
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
2.Prova TxCIU
a)
Il
percorso
tensionale
(che
si
svolge
sul
piano non drenato verticale, con v = cost) appartiene per un
primo
tratto
(AB)
alla
parete
elastica,
e
si
svolge,
sul
piano
p’‐q,
su
un
segmento
verticale fino
a
incontrare
l’ellisse
di
plasticizzazione
(B)
corrispondente a p’c
, con deformazioni elastiche.b)
Sul
piano
v‐p’
il
primo
tratto
del
percorso
coincide con lo stato iniziale
(A) sulla linea URLc) Raggiunta la plasticizzazione
(B), il percorso sul
piano
p’‐q
si
svolge
su
una
linea
curva,
che,
se l’ascissa di B, ovvero p’0
, è
maggiore di p’c
/2
(R0
<2, terreno
debolmente
OC)
il
percorso
si
muove
allontanandosi
dal
percorso
TSP
(Δu
crescenti) verso
l’esterno
dell’ellisse,
che
si
espande
(D)
e
a
cui
corrispondono
valori
di
p’c
sempre
maggiori, fino allo stato critico=rottura
(C=F).
d)
Sul
piano
v‐p’
il
percorso
è
orizzontale
verso sin.
e
attraversa
linee
URL
con
p’c
sempre maggiori fino a raggiungere la linea CSL (C=F)
Ellisse di plast.allo stato critico (rottura)
Ellisse di plast.fine cons.
Stato A = fine consolidazioneStato C (=F) = critico = rottura
TSP
ESP
CSL
13
q
p’,p
qfqcs D
D
B=F
B=F
D
C
D
p’0
D
p’
v
p’c
NCL
CSL
Δucs
Δuf
p’ /2c
A u0
A=B=F
C
C
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
c) Se l’ascissa di B è
maggiore di p’c
/2
(R0
>2, terreno fortemente OC) il percorso si muove verso l’interno dell’ellisse, che si contrae (C) e a cui corrispondono valori di p’c inferiori, fino
alla
condizione
di
stato
critico
(C),
distinta
da
quella
di
rottura
(F=B).
Il
punto (D)
in
corrispondenza
del
quale
il
percorso
ESP attraversa il percorso TSP corrisponde a Δu
=0.
d)
Sul
piano
v‐p’
il
percorso
è
sempre orizzontale,
ma
verso
dx
e
e
attraversa
linee
URL
con
p’c
inferiori
fino
a
raggiungere
la linea CSL (C).
Ellisse di plast.allo stato critico
Ellisse di plast.a rottura (= iniz.)
Con
riferimento
al
punto
B
(p’f
=p’0
,qf
), ponendo
l’appartenenza
all’ellisse
di
plasticizzazione: ( ) 0Mqppp 2
2f'
c'0
2'0 =+⋅−
2Rperc21RpMq 0u0'0f >⋅=−⋅⋅=
Stato A = fine consolidazioneStato C = criticoStato B (=F) = rottura
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
6262/63/63
2a. Prova TxCIU
su argille debolmente OC (p’0
> p’c
/2, R0
<2)
TSP
CSL
13
a) b)
d)
q
p’,p ε1
q
qf
qf
c)A
B
C=F
u0
C=F
E G
DB
A
p’0p’f
A
A
B
B
D
E
p’
v
v = vA f
p’c
NCLCSL
ε1
Δu
D
C=FD
C=F G
Modello Cam‐Clay
modificatoDr. Dr. IngIng. Johann Facciorusso. Johann FacciorussoCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileCorso di Geotecnica per Ingegneria EdileA.A. 2010/2011A.A. 2010/2011
6363/63/63
2b. Prova TxCIU
su argille fortemente OC (p’0
< p’c
/2, R0
>2)
TSP
ESP
CSL
13
q
p’,p
qfqcs D
D
B=F
B=F
D
C
D
p’0
D
p’
v
p’c
NCL
CSL
Δucs
Δuf
p’ /2c
A u0
A=B=F
C
C
ε1
q
A
A ε1
Δu
Δucs
Δuf
B=F D C
B=F
D
C