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Rif. bando n. 13619/2009 ENRICO SCOMPARIN: CURRICULUM FORMATIVO E DELL’ATTIVIT ` A SVOLTA STUDI COMPIUTI E TITOLI CONSEGUITI - Nato a Torino il 27/10/1964. - 1988: summer student presso il CERN (divisione EP). - 28/10/1988: laurea in Fisica presso l’Universit` a degli Studi di Torino. Votazione: 110/110 con lode e menzione onorevole. Titolo tesi: ”Produzione di η in inter- azioni protone-nucleo” (relatore prof. E. Chiavassa). - 11/1988-7/1989: borsista presso il Laboratoire Nationale SATURNE di Saclay (Francia). - 12/1989: vincitore di borsa di studio I.N.F.N. (linea di ricerca ”Fisica Nucle- are”, secondo classificato in graduatoria nazionale). Non usufruita, in quanto contemporaneamente ammesso al quinto ciclo del corso di Dottorato di Ricerca in Fisica presso l’Universit` a di Torino. - 12/1992: vincitore di un concorso della Sezione di Torino dell’I.N.F.N. (gruppo III, Ricercatore di III livello). Assunto il 15/11/1993. - 5/1993-11/1993: borsista post-doc dell’I.N.F.N. presso la Sezione di Torino . - 22/9/1993: consegue il titolo di Dottore di Ricerca, con una tesi dal titolo: ”La produzione di η nell’interazione p - p e p - A in prossimit` a della soglia”. - 10/1996-12/1998: fellow nella divisione PPE (poi EP) del CERN di Ginevra. - 12/1999: concorso nazionale I.N.F.N. per 24 posti di primo ricercatore (bando n. 7427/99). Giudizio buono sull’insieme dei titoli e ottimo per l’esame collo- quio. Non risulta vincitore. - 1/2002: vincitore nel concorso nazionale I.N.F.N. per 29 posti di primo ricer- catore (bando n. 8679/2001). - 12/2007: concorso nazionale dell’ INFN per 30 posti di dirigente di ricerca (bando n. 12394/2007). Giudizio molto buono sull’attivit` a scientifica ed isti- tuzionale. Non risulta vincitore. - 2/2010: concorso nazionale dell’ INFN per 14 posti di dirigente di ricerca (bando n. 13619/2009)...... Non risulta vincitore. FUNZIONI ESERCITATE E INCARICHI RICOPERTI - 1997-2000: ”Group Leader in Matter of Safety (GLIMOS)” e reponsabile del calcolo presso il CERN, nella collaborazione NA50. - 1997-2001: reponsabile del calcolo presso il CERN, esperimento NA50. 1

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Rif. bando n. 13619/2009

ENRICO SCOMPARIN:CURRICULUM FORMATIVO E DELL’ATTIVITA SVOLTA

STUDI COMPIUTI E TITOLI CONSEGUITI

- Nato a Torino il 27/10/1964.

- 1988: summer student presso il CERN (divisione EP).

- 28/10/1988: laurea in Fisica presso l’Universita degli Studi di Torino. Votazione:110/110 con lode e menzione onorevole. Titolo tesi: ”Produzione di η in inter-azioni protone-nucleo” (relatore prof. E. Chiavassa).

- 11/1988-7/1989: borsista presso il Laboratoire Nationale SATURNE di Saclay(Francia).

- 12/1989: vincitore di borsa di studio I.N.F.N. (linea di ricerca ”Fisica Nucle-are”, secondo classificato in graduatoria nazionale). Non usufruita, in quantocontemporaneamente ammesso al quinto ciclo del corso di Dottorato di Ricercain Fisica presso l’Universita di Torino.

- 12/1992: vincitore di un concorso della Sezione di Torino dell’I.N.F.N. (gruppoIII, Ricercatore di III livello). Assunto il 15/11/1993.

- 5/1993-11/1993: borsista post-doc dell’I.N.F.N. presso la Sezione di Torino .

- 22/9/1993: consegue il titolo di Dottore di Ricerca, con una tesi dal titolo: ”Laproduzione di η nell’interazione p− p e p− A in prossimita della soglia”.

- 10/1996-12/1998: fellow nella divisione PPE (poi EP) del CERN di Ginevra.

- 12/1999: concorso nazionale I.N.F.N. per 24 posti di primo ricercatore (bandon. 7427/99). Giudizio buono sull’insieme dei titoli e ottimo per l’esame collo-quio. Non risulta vincitore.

- 1/2002: vincitore nel concorso nazionale I.N.F.N. per 29 posti di primo ricer-catore (bando n. 8679/2001).

- 12/2007: concorso nazionale dell’ INFN per 30 posti di dirigente di ricerca(bando n. 12394/2007). Giudizio molto buono sull’attivita scientifica ed isti-tuzionale. Non risulta vincitore.

- 2/2010: concorso nazionale dell’ INFN per 14 posti di dirigente di ricerca(bando n. 13619/2009)...... Non risulta vincitore.

FUNZIONI ESERCITATE E INCARICHI RICOPERTI

- 1997-2000: ”Group Leader in Matter of Safety (GLIMOS)” e reponsabile delcalcolo presso il CERN, nella collaborazione NA50.

- 1997-2001: reponsabile del calcolo presso il CERN, esperimento NA50.

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- 2002-2007: responsabile nazionale della sigla IPER (gruppo III), relativa agliesperimenti NA50/NA60 al CERN.

- 2002-2007: responsabile del Calorimetro a Zero Gradi (ZDC) dell’esperimentoNA60.

- 2002-2009: membro del Computing Board dell’esperimento ALICE.

- 2002-2006: editor del Physics Performance Report (PPR) di ALICE.

- 2002-2011: responsabile locale (Torino) della sigla ALICE/GRID (gruppo III),relativa alle attivita di calcolo dell’ esperimento ALICE.

- 2002-2010: Physics Coordinator dell’esperimento NA60 al CERN.

- 2004-oggi: membro dell’ International Advisory Committee della serie di con-ferenze ”Hard and Electromagnetic Probes of High Energy Nuclear Collisions(Hard Probes)”.

- 2005-2010: Deputy Spokesman dell’esperimento NA60 al CERN.

- 2006-2011: vice-responsabile del centro di calcolo Tier-2 di Torino dell’ esperi-mento ALICE.

- 2008-oggi: referee per la CSNIII degli esperimenti SIDDHARTA e AMADEUS

- 2009-oggi: contact person dell’ esperimento ALICE nel ”Quarkonium WorkingGroup”

- 2009-2011: membro del Conference Committee (CC) dell’ esperimento ALICE.

- 2009-2011: convener del Physics Working Group ”Cold nuclear matter effects”,ReteQuarkonii network, I3 Hadron Physics Program, EU 7th FP.

- 2009-2012: membro dell’ Editorial Board del Muon Arm Project dell’ esperi-mento ALICE (Muon-EB).

- 2010-oggi: membro di 6 Paper Committees (coordinatore di 5 di essi), e mem-bro di 4 Internal Review Committees, relativi a pubblicazioni dell’esperimentoALICE.

- 2010-oggi: convener del gruppo ”Quarkonium in media” del ”QuarkoniumWorking Group”.

- 2012-2014: responsabile del Physics Working Group sulla fisica del quarkonioe dei dileptoni (PWG-DQ) dell’ esperimento ALICE.

- 2012-oggi: membro del Physics Board dell’ esperimento ALICE.

- 2014-oggi: chairman dell’Editorial Board dell’ esperimento ALICE.

- 2014-oggi: membro del Management Board dell’ esperimento ALICE.

- Referee per le riviste ”New Journal of Physics”, ”Physics Letters B”, ”Journalof Physics G”, ”European Journal of Physics C”.

Il candidato e stato autore o coautore, fino al 31/12/2008, di 125 pubblicazionisu riviste internazionali con referee.

E stato inoltre relatore, fino al 31/12/2008, a 32 conferenze e workshop in-ternazionali (di cui 18 presentazioni su invito) e a 8 conferenze nazionali (di cui 3

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presentazioni su invito al congresso SIF). L’ elenco completo e dato nell’ appendice1 del presente documento.

Ha svolto attivita didattica presso l’Universita di Torino, tenendo un ciclodi esercitazioni per il corso di Esperimentazioni di Fisica II (1992-1993) e cicli dilezioni per il corso di Fisica Nucleare delle Alte Energie (dal 2006 a oggi). E statoinoltre relatore o co-relatore di 4 tesi di dottorato e di 5 tesi di laurea in Fisicapresso le Universita di Torino e Clermont-Ferrand. Ha fatto parte nel 2006 dellacommissione giudicatrice di una tesi di HDR (Habilitation a Diriger des Recherches)presso l’ Universita di Lione. Ha tenuto infine cicli di lezioni a 3 scuole (di cui 2internazionali). Dettagli sull’ attivita didattica sono dati nell’appendice 2.

Ha partecipato all’ organizzazione, in qualita di membro del Comitato Scien-tifico, di 2 mostre curate dall’ Ufficio Comunicazione dell’ INFN: ”I microscopi dellafisica” (2004) e ”La natura si fa in 4” (2007).

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ATTIVITA SCIENTIFICA SVOLTA

Il candidato ha lavorato nell’ ambito di un gruppo di ricerca della sezione diTorino dell’ I.N.F.N., afferente al gruppo III (anni 1988-1996, dal 1999 ad oggi), enella divisione EP del CERN (anni 1996-1998). L’ attivita di ricerca del candidatosi e articolata, dal periodo della stesura della tesi di laurea (1988) ad oggi, su duelinee principali, nel campo della fisica nucleare sperimentale.

In un primo tempo (dal 1988 al 1993) il candidato si e occupato principalmentedi un esperimento di fisica nucleare alle energie intermedie (linea di ricerca A), perpoi dedicarsi (dal 1993 ad oggi) alla fisica nucleare con ioni ultrarelativistici (linee diricerca B1-B4). Nel seguito, per ognuna delle linee di ricerca, verrano brevementerichiamate le motivazioni scientifiche, per poi descrivere l’attivita e il contributopersonale del candidato.

A) Studio della produzione di mesoni η in interazioni p−p, p−d e p−nucleoal sincrotrone SATURNE di Saclay (esperimento PINOT, 1988-1993).

Motivazione.

Intorno alla meta degli anni ’80, nell’ ambito della fisica nucleare alle energieintermedie con sonde adroniche, si sviluppa, stimolato da studi preliminari portatiavanti a Los Alamos, un interesse per lo studio dell’ interazione con la materia nu-cleare di mesoni piu pesanti del pione, in particolare del mesone η(549). Poiche,contrariamente al caso del π, non e possibile ottenere fasci di η, in quanto tale parti-cella e neutra e a vita media molto breve (τη=8·10−19 s), uno studio dell’ interazioneη −N puo avvenire solo mediante la produzione del mesone nel nucleo, nell’ inter-azione pA, seguita dalla sua propagazione nella materia nucleare. Chiaramente,un programma di questo genere richiede la conoscenza dettagliata dei meccanismidi produzione del mesone, allora assai poco investigati, sia teoricamente sia sper-imentalmente. Si riteneva che la produzione elementare dell’ η (nell’ interazionep−N) passasse attraverso l’ eccitazione e il decadimento di alcune delle risonanzeN∗, in quanto la ∆(1232) non puo accoppiarsi all’ η per ragioni di isospin. Tuttavianessuno studio approfondito in tal senso era stato portato avanti. Da un punto divista microscopico, l’ interesse nei confronti dell’ η risiedeva nella componente ssinsita nella sua funzione d’ onda; si ipotizzava che dal confronto tra lo studio dell’interazione πN ed ηN fosse possibile ottenere informazioni sul comportamento deiquark s nella materia nucleare.

Descrizione dell’ attivita.

Allo scopo di investigare le tematiche sopra esposte, era in fase di progettazionee costruzione a Torino, quando il candidato inizio la sua attivita scientifica, unrivelatore in grado di misurare particelle che decadono in coppie di γ, quali appuntol’ η ed il π0. Tale apparato era costituito da due bracci identici, ognuno dei qualirivelava punto di impatto ed energia di un fotone. Con questo apparato sperimentale

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era possibile misurare, con una risoluzione energetica di pochi MeV, mesoni η e πaventi energia cinetica fino a circa 500 MeV. L’ apparato venne poi usato, fino al1995, per studi di produzione del mesone η.

In un primo periodo (1989-1990) venne misurata la sezione d’ urto doppiamentedifferenziale d2σ/dΩdT in interazioni p−A ad energie del protone incidente Tp=0.8,0.9 e 1 GeV, con un’ intensita del fascio incidente di circa 109 protoni/s. In questaserie di misure l’ energia del protone incidente era sempre inferiore alla soglia dellaproduzione libera di η (reazione pp→ ppη), situata a Tp=1.26 GeV.

Successivamente (1991-1993), per interpretare questi dati, ma anche per capire imeccanismi elementari di produzione dell’η in prossimita della soglia, allora sconosciuti,varie sessioni di presa dati vennero dedicate allo studio delle reazioni pp → ηX epd → ηX . In particolare il processo pp → ηX fu studiato per energie del protoneincidente comprese tra 1.265 (ovvero circa 2 MeV sopra la soglia energetica dellareazione) e 2 GeV, ottenendo i valori di sezione d’urto totale. In parallelo, lo studiodel processo pd → ηX permise di stimare la sezione d’ urto di produzione di η suneutrone.

Confrontando i risultati con le predizioni di modelli teorici del tipo ”one-boson exchange”, si verifico che il migliore accordo era ottenuto con modelli cheassumevano che la reazione procedesse attraverso l’ eccitazione e il successivo decadi-mento della risonanza N∗(1535). L’ eccitazione della risonanza avveniva tramite loscambio di mesoni tra i due nucleoni nello stato iniziale. Nello scambio giocavanoun ruolo preponderante i mesoni isovettoriali π e ρ, con interferenza distruttiva trale loro funzioni d’onda.

La conoscenza dei meccanismi elementari cosi ottenuta ha successivamente per-messo una migliore interpretazione dei dati relativi a interazioni p − A. Tenendoconto di processi di produzione ”primari” (pN → pNη) e ”secondari” (πN → ηN)all’interno del nucleo bersaglio, si e trovato che i dati potevano essere spiegati as-sumendo una interazione dell’η prodotto nella materia nucleare, con σηN= 30 mb.

Contributo personale.

Su questa linea di ricerca il candidato si e personalmente occupato, nel triennio1988-1991, della fase finale dell’ installazione dello spettrometro, dello svilupo disoftware online e offline relativo all’ esperimento, delle prese dati e delle prime analisidei dati raccolti. Risale a questo periodo la tesi di laurea dal titolo ”Produzione di ηin interazioni protone-nucleo” Nel periodo 1991-1993 ha lavorato in particolare all’analisi dei dati relativi alle reazioni pp→ ηX e pd→ ηX . I risultati sono contenutinella tesi di dottorato del candidato, dal titolo ”La produzione di η nell’interazionep − p e p − A in prossimita della soglia” e sono alla base della pubblicazione 1presentata dal candidato, che ha ottenuto piu di 100 citazioni.

Su questa linea di ricerca il candidato e stato relatore di 2 presentazioni aconferenze internazionali e di 2 comunicazioni a congressi SIF.

B) Studio delle collisioni di ioni pesanti ultrarelativistici, dalle energie

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dell’ SPS all’ LHC.

Motivazione generale.

L’ interesse nei confronti dello studio delle collisioni nucleo-nucleo ad altissimaenergia (

√s >> 1GeV) risiede principalmente nella possibilita di studiare la for-

mazione di uno stato della materia in cui quark e gluoni non sono confinati negliadroni, ovvero di un Quark-Gluon Plasma (QGP). Questa linea di ricerca ha originenegli anni ’80 al CERN e a Brookhaven, dove vengono adattati acceleratori alloraesistenti (SPS, AGS) allo scopo di ottenere fasci di ioni. Lo scopo e quello di creare,nella collisione, un sistema adronico esteso e fortemente interagente. Negli annisuccessivi vengono accelerati via via ioni di massa sempre piu elevata (fino al Pb) evengono costruiti colliders dedicati (RHIC a Brookhaven) o comunque compatibili(LHC al CERN) con l’ accelerazione di ioni pesanti.

Calcoli di QCD su reticolo prevedono che, per densita di energia superiori a ∼1GeV/fm3, avvenga una transizione di fase da un sistema i cui gradi di liberta sonorappresentati dagli adroni a un sistema composto di quark e gluoni deconfinati.Dopo piu di 20 anni di studi al CERN e a Brookhaven, si ritiene oggi di avereottenuto un’ evidenza sperimentale per la transizione di fase, grazie in particolareallo studio del comportamento di varie osservabili in funzione dell’ energia e dellacentralita delle collisioni.

Il candidato ha partecipato attivamente a questa linea di ricerca dalle sue primefasi fino ad oggi. In particolare si e occupato dello studio della produzione dicoppie di muoni (dimuoni) in interazioni nucleo-nucleo e dei vari metodi per ladeterminazione, evento per evento, della geometria della collisione.

B1) Studio della produzione di coppie di muoni in interazioni p-W eS-W a 200 GeV/nucleone, all’ SPS del CERN (esperimento HELIOS/3,anni 1990-1991).

Motivazione.

Questa ricerca, svolta subordinatamente a quella di cui al punto A, rappresentail primo approccio del candidato verso la fisica nucleare delle alte energie, alloraancora in una fase iniziale. La collaborazione NA34/3, nota anche come HELIOS/3,studio, con un apparato sperimentale composto principalmente da uno spettrometrodi muoni e da un rivelatore di molteplicita di particelle cariche, la produzione didimuoni di bassa massa (<2 GeV/c2) e basso impulso trasverso in interazioni p−We S −W a 200 GeV/nucleone.

Scopo dell’esperimento era principalmente la misura del rapporto φ/ρ, per ilquale era previsto un innalzamento in caso di transizione di fase, dovuto all’ aumentodella produzione di quark strani in un QGP. Si voleva inoltre studiare la produzionenon risonante di dimuoni nella zona di massa da 0.2 a circa 2 GeV/c2, il cui scopo

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era la rivelazione di dimuoni termici emessi nello stato deconfinato, sovrapposti aquelli prodotti da sorgenti note.

Descrizione dell’ attivita.

L’ esperimento raccolse, nell’ estate 1990, dati relativi alle collisioni p −W eS−W . Per quanto riguarda la produzione di stranezza, l’ esperimento mise in luce,in interazioni S −W rispetto a p −W , un aumento di un fattore ∼2 del rapportoφ/ρ; un aumento di un fattore ∼1.5 venne osservato passando da collisioni S −Wperiferiche a centrali. Inoltre, su tutto l’ intervallo di massa accessibile, fu messain luce la presenza di un eccesso di dimuoni, in interazioni S −W , di origine nonriconducibile a sorgenti note e che poteva essere interpretato come un segnale ditipo termico. Tali risultati erano chiaramente compatibili con quanto previsto incaso di transizione di fase verso il QGP. Tuttavia, altri modelli teorici, elaboratidopo la comparsa dei dati, permisero di spiegare gli effetti osservati senza ricorrereal deconfinamento.

Contributo personale.

Il candidato si occupo, nel 1990, dela costruzione e del montaggio di uno degliodoscopi di scintillatori plastici, utilizzato nella logica del trigger, e dello sviluppodel software online e offline relativo a tale odoscopio. Nello stesso anno prese partealla presa dati e, fino al 1991, alle prime fasi dell’ analisi dei dati raccolti.

B2) Studio della produzione di dimuoni in interazioni p − A e Pb − Pball’SPS del CERN (esperimento NA50, 1991-2001).

Motivazione.

I primi esperimenti con fasci di ossigeno e zolfo avevano dato indicazioni promet-tenti ma non definitive sulla possibilita di ottenere la transizione di fase alle energiedell’ SPS. Una possibile strada per ottenere densita di energia piu elevate su vo-lumi di reazione piu estesi, e pertanto condizioni piu favorevoli alla formazione delQGP, era quella di usare proiettili piu pesanti di quelli impiegati fino ad allora.Nei primi anni ’90 il CERN decise di modificare il suo sistema di acceleratori perpermettere l’ accelerazione di ioni Pb a 160 GeV/nucleone, e vennero sottomessevarie proposte di esperimento. In particolare la collaborazione NA50 progetto lostudio della produzione di dimuoni in interazioni Pb−Pb, con particolare attenzioneverso la regione delle alte masse, ed in particolare verso la J/ψ. L’ interesse di talemisura, nell’ ambito della ricerca del QGP, e legata al fatto che, in presenza di unmezzo deconfinato, si verifica una schermatura dell’ interazione di colore (analogaalla schermatura di Debye nel caso elettrostatico) che impedisce ai quarks c e c dilegarsi a formare i vari stati del charmonio, tra cui la J/ψ. In caso di formazionedel QGP dovrebbe pertanto prodursi una riduzione del tasso di produzione (sop-pressione) di tale mesone.

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Grazie alla buona accettanza dell’ apparato anche nella regione delle bassemasse, era inoltre possibile investigare con il medesimo esperimento altre interes-santi ”segnature” del QGP accessibili attraverso lo studio di coppie di leptoni, comel’ aumento di stranezza (mesone φ) e l’ eccesso nella produzione non risonante didimuoni. Queste osservabili erano gia state studiate in collisioni di ioni leggeri,ma senza giungere a conclusioni definitive, dalle collaborazioni NA38, HELIOS/3 eCERES.

Descrizione dell’ attivita.

L’ esperimento NA50 ha raccolto dati relativi a collisioni Pb− Pb dal 1994 al2000. Era costituito principalmente da uno spettrometro di muoni, composto daun magnete toroidale e da due insiemi di 4 camere a filo. Un assorbitore adronico,di ferro e grafite, lungo 4.8 m, separava lo spettrometro dalla regione del bersaglio.In tale zona tre rivelatori erano utilizzati, indipendentemente, per la misura dellacentralita della collisione: un calorimetro elettromagnetico (Pb e fibre ottiche) chemisurava l’ energia trasversa prodotta nella collisione, un rivelatore a strip di silicioche misurava il numero di particelle cariche prodotte nell’ urto, e un calorimetro azero gradi (ZDC), posto sull’ asse del fascio, che misurava l’ energia dei nucleoniche non interagivano nella collisione (spettatori).

Quest’ ultimo rivelatore intercettava il fascio incidente e doveva pertanto avereuna elevatissima resistenza alle radiazioni, una notevole velocita di risposta, e di-mensioni piuttosto contenute. Progettato e costruito a Torino, era costituito dafibre di quarzo immerse in una matrice di tantalio, e rivelava la luce prodotta pereffetto Cerenkov nel quarzo dalle particelle dello sciame adronico generato nel tan-talio. I segnali di questo rivelatore avevano un larghezza di soli 10 ns alla base e,grazie all’ elevata resistenza alla radiazione del quarzo, la risposta non mostrava undeterioramento apprezzabile fino a una dose di parecchi Grad. Le dimensioni dellacomponente dello sciame adronico che genera luce Cerenkov sono assai contenute(σ ∼ 7 mm), permettendo di costruire rivelatori molto compatti. Lo ZDC di NA50,infatti, aveva dimensioni di 5·5·65 cm3, che ne facevano il piu piccolo calorimetroadronico mai costruito. Aveva una risoluzione di circa il 6% per ioni Pb incidentidi (208× 0.160)∼ 32 TeV.

Con questo apparato sperimentale, sono state portate a termine svariate presedati, tra il 1994 e il 2000, studiando colisioni Pb-Pb a 158 GeV/nucleone e p-A a 400e 450 GeV. Lo studio di queste ultime e infatti molto importante come riferimentoper l’ interpretazione dei dati nucleo-nucleo.

L’ esperimento ha ottenuto risultati estremamente rilevanti per quanto riguardala soppressione della J/ψ e lo studio della produzione non risonante nella zona dimassa invariante tra 1 e 3 GeV/c2.

Per quanto riguarda la J/ψ, si e osservato innanzitutto che la sezione d’ urtototale di produzione di J/ψ e di un fattore 0.7 piu bassa di quello che ci si atten-derebbe estrapolando i risultati ottenuti con ioni piu leggeri; ovvero che oltre ai

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meccanismi di soppressione gia in atto nelle collisioni O−U e S−U , e dovuti prob-abilmente ad interazioni J/ψ-nucleone, un meccanismo addizionale entra in azionenelle collisioni Pb− Pb.

In secondo luogo si e visto che questa soppressione anomala si verifica solo apartire da un ben determinato valore della centralita della collisione, corrispondentead un parametro di impatto di circa 8 fm. Questi risultati, descritti in dettaglionella pubblicazione 4 presentata dal candidato (che ha ottenuto piu di 200 citazioni),rappresentano una delle indicazione piu chiare della transizione di fase dalla materianucleare ordinaria verso il QGP alle energie dell’SPS. Nessun modello teorico infattie stato in grado di riprodurre quantitativamente i risultati di NA50 senza ipotizzareil deconfinamento di quark e gluoni.

Il secondo risultato importante di NA50 e legato allo studio della regione 1.5 <mµµ < 2.5 GeV/c2 (detta anche ”delle masse intermedie”). In tale regione, dove lesorgenti note di dimuoni sono il processo Drell-Yan e il decadimento semileptonico dicoppie di mesoni D, e stata stabilita, come descritto in dettaglio nella pubblicazione3 presentata dal candidato (che ha ottenuto circa 100 citazioni), la presenza di unforte eccesso di dimuoni, rispetto alle estrapolazioni dei dati di collisioni p-nucleo.

Si e trovato, studiando le distribuzioni in massa e momento trasverso di taleeccesso, che esso e compatibile con due scenari: un aumento di un fattore circa 3nella produzione di charm aperto in collisioni centrali Pb − Pb, o la produzione didimuoni ”termici”, ovvero l’ emissione di radiazione elettromagnetica dal QGP inequilibrio termico.

In parallelo alle attivita con ioni Pb, l’ esperimento ha raccolto, con alta sta-tistica, dati relativi alla produzione di J/ψ in collisioni p − A a 400 e 450 GeV/c.Lo studio di tali collisioni e molto importante perche permette di stimare la sop-pressione della J/ψ dovuta alla sua interazione con i nucleoni del nucleo bersaglio(materia nucleare ”fredda”). Questa sorgente di soppressione e presente anche incollisioni nucleo-nucleo e il suo contributo va ovviamente considerato quando si vuolemettere in luce la frazione della soppressione della J/ψ legata al deconfinamento.

I risultati di precisione ottenuti analizzando questi dati sono argomento dellapubblicazione 5 presentata dal candidato, e dimostrano che la soppressione osservatain collisioni Pb-Pb e piu grande di quella imputabile ad effetti di materia nucleare”fredda”.

In conclusione, questa ricerca ha portato a risultati indicati dalla comunita sci-entifica come la prova dell’ avvenuta transizione di fase verso il QGP. Tali risultati,insieme a quelli di altri esperimenti con ioni Pb, sono stati alla base del comuni-cato stampa del CERN ”New State of Matter created at CERN” (febbraio 2000),relativo alla scoperta di uno stato in cui quark e gluoni non sono confinati.

Contributo personale.

Su questa linea di ricerca il candidato si e occupato:

- nell’ anno 1992, di studi preliminari di prototipi del calorimetro a zero gradidell’ esperimento;

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- negli anni 1993-1994, dello studio di fattibilita della versione finale del calorimetroa zero gradi dell’ esperimento, e dello sviluppo del software offline e online rel-ativo a tale rivelatore, nonche della sua integrazione nel software dell’ esperi-mento;

- negli anni 1995-1996, dell’ analisi dei dati raccolti, relativamente al calorimetroa zero gradi, in un primo momento, e successivamente alla produzione di J/ψin interazioni PbPb;

- negli anni 1996-1998 ha usufruito di un ”fellow” di ricerca del CERN nell’ambito dell’esperimento. In questo periodo e stato responsabile dell’ analisi deidati relativi alla regione delle masse intermedie dello spettro dei dimuoni (vedipubblicazione 3 presentata dal candidato), e ha continuato ad occuparsi dell’analisi relativa alla produzione di J/ψ.

- negli anni 1999-2002, e stato responsabile dell’ analisi dei dati relativi a colli-sioni p−A (vedi pubbicazione 5 presentata dal candidato), e degli ulteriori studisulla soppressione anomala della J/ψ in collisioni Pb− Pb (vedi pubblicazione4 presentata dal candidato).

Il candidato ha inoltre partecipato a tutte le prese dati e ha coordinato, dal1997, le attivita dell’ esperimento relative al calcolo presso il CERN, rappresentan-dolo presso il Computer Time Allocation Group (COCOTIME).

Si e occupato delle attivita connesse con il controllo delle norme di sicurezza sta-bilite dal CERN per gli esperimenti, rivestendo il ruolo di GLIMOS (Group Leaderin Matter of Safety) di NA50. E stato inoltre, dal 2000, responsabile nazionale dellasigla IPER, relativa all’ esperimento NA50 (e all’ esperimento NA60, vedi linea diricerca B3).

Ha presentato i risultati dell’ esperimento NA50 a 10 conferenze e workshop in-ternazionali (di cui 5 su invito e 2 alla conferenza ”Quark Matter”, la piu importantedel settore).

Nello stesso periodo e stato invitato a presentare, a conferenze e workshopinternazionali, 5 talk di rassegna generali sugli esperimenti con ioni all’ SPS e sutematiche varie legate alla produzione di coppie di muoni.

Appendice: l’ esperimento NA51

Nell’ ambito della collaborazione NA50 e stato anche effettuato (1992) uno stu-dio della rottura di simmetria di isospin nei quark del mare del nucleone, attraversolo studio del processo Drell-Yan (esperimento NA51). Tale studio non fa parte dellalinea di fisica con ioni descritta in queste pagine, ma venne portato a termine utiliz-zando il relativo apparato sperimentale. Lo studio venne effettuato comparando laproduzione di muoni nel processo di tipo Drell-Yan su bersagli di idrogeno e di deu-terio, con un fascio di protoni dell’SPS da 450 GeV/c. La misura dell’asimmetrianella sezione d’urto relativa a coppie µ+µ− di massa mµµ > 4.3 GeV/c2, espressada ADY = (2σpp/σpd)−1, ha fornito per la prima volta una chiara indicazione della

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violazione della simmetria di isospin nei quarks del mare. I risultati sono contenutinella pubblicazione 2 presentata dal candidato, che ha ottenuto piu di 200 citazioni.

B3) Studio della produzione di dimuoni e di charm aperto in collisionip-A e In-In all’SPS del CERN (esperimento NA60, dal 2002 ad oggi).

Motivazione.

Lo studio delle produzione di coppie di leptoni in collisioni Pb-Pb all’ SPSaveva lasciato, al terminare del relativo programma sperimentale, alcune importantidomande rimaste insolute. In particolare:

- L’ esperimento CERES aveva misurato un eccesso nella produzione di coppiedi elettroni nella zona di massa invariante 0.2 < mµµ < mρ. Una possibilespiegazione era una modifica delle proprieta della ρ nel mezzo adronico denso,ma l’ insufficiente statistica e risoluzione dell’ apparato impediva di verificarecon precisione tale ipotesi;

- Gli esperimenti Helios-3, NA38 e NA50 avevano misurato un eccesso nella pro-duzione di coppie di muoni nella zona di massa invariante tra la φ e la J/ψ.L’ origine di questo eccesso non era pero chiara, con interpretazioni che com-prendevano un innalzamento anomalo della produzione di open charm, o laproduzione di dimuoni termici dalla fase deconfinata;

- L’ esperimento NA50 aveva scoperto, in collisioni Pb-Pb, una soppressioneanomala della J/ψ al di la di un valore di centralita corrispondente a circa100 nucleoni partecipanti. Si rendeva ora necessario il paragone dei risultati diNA50 con uno studio simile, compiuto con proiettili piu leggeri, in modo dacapire quale fosse la variabile piu strettamente connessa con l’ instaurarsi dellasoppressione anomala (densita di energia, numero di partecipanti, dimensionidella zona di reazione...).

A tale scopo un esperimento di terza generazione, NA60, e stato approvatonel 2000. I suoi risultati hanno recentemente permesso avanzamenti estremamentesignificativi nella comprensione dei problemi sopra citati.

Descrizione dell’ attivita.

L’ apparato sperimentale e basato sullo spettrometro per muoni e sul calorimetroa zero gradi (ZDC) di NA50. A tali rivelatori e stato aggiunto uno spettrometrodi vertice basato su rivelatori a pixel di silicio, del tipo di quelli progettati per l’esperimento ALICE, e immerso in un campo megnetico. Grazie a questo upgradee possibile rivelare le coppie di muoni prima che l’ informazione sul loro puntodi origine sia stata degradata dall’ assorbitore adronico che separa la regione delbersaglio dallo spettrometro per muoni. I muoni, che attraversano lo spettrometrodi vertice insieme alle centinaia di particelle prodotte nella collisione nucleo-nucleo,vengono identificati attraverso una procedura di ”matching” con le tracce misuratenello spettrometro per muoni. Si riesce ad ottenere in questo modo un notevole

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miglioramento della risoluzione in massa, da 70 a 20 MeV per la ω e da 100 a 70MeV per la J/ψ. Inoltre, lo spettrometro di vertice permette di misurare il punto diorigine dei muoni, rispetto al vertice primario dell’ interazione, con una risoluzionedi qualche decina di µm. Cio permette di distinguere i decadimenti semileptonicidei mesoni con charm aperto dalla produzione di tipo ”prompt”, quale e ad esempioquella dovuta a dimuoni termici.

L’ esperimento ha preso dati con fasci di protoni a 158 e 400 GeV, e di Indio a158 GeV/nucleone negli anni 2003-2004. L’ analisi dei dati e tuttora in corso. Peril momento sono stati ottenuti i seguenti, importanti, risultati:

- Nella zona di bassa massa gia studiata da CERES e stata confermata la pre-senza di un eccesso. Tale eccesso e dovuto ad un allargamento del mesone ρdovuto alle interazioni con il mezzo adronico denso. Non si e osservato, contrari-amente a quanto atteso da molte previsioni teoriche degli ultimi 10 anni, unospostamento in massa della ρ. I risultati sono descritti nella pubblicazione 7presentata dal candidato, che ha ottenuto, per il momento, piu di 100 citazioni.

- Nella zona di massa intermedia, grazie all’ identificazione dell’ ”offset” del puntodi produzione dei muoni, e stata esclusa la presenza di un aumento anomalodella produzione di charm aperto. E stato invece messo in luce un eccessodi produzione di muoni di tipo ”prompt”. Recenti studi confermano che l’interpretazione piu probabile di tale eccesso e la produzione di dimuoni termicidalla fase deconfinata. Si tratta del primo segnale misurato di questo genere,a circa 20 anni di distanza dalle prime predizioni.

- E stata messa in luce una soppressione anomala della J/ψ in collisioni In-In,confermando le osservazioni relative a collisioni Pb-Pb. Tale soppressione siinstaura, in In-In e Pb-Pb, approssimativamente allo stesso numero di nucleonipartecipanti alla collisione. I risultati sono descritti nella pubblicazione 10presentata dal candidato, che ha ottenuto, per il momento, piu di 20 citazioni.

- Sono stati presentati risultati preliminari sulla produzione della J/ψ in collisionip-A a 400 GeV e, per la prima volta, a 158 GeV, la stessa energia delle collisioniIn-In e Pb-Pb studiate da NA50 e NA60. Si e osservato, in particolare, che glieffetti di assorbimento della J/ψ in materia nucleare “fredda” sono assai piucospicui quando l’ energia del fascio incidente e minore. Piu quantitativamente,

la sezione d’urto di assorbimento della J/ψ (σJ/ψabs ) e di 4.3± 1 mb e 7.8±0.9 mb

per energie dei protoni incidenti di 400 e 158 GeV, rispettivamente. Questorisultato ha conseguenze importanti sullo studio della soppressione anomala

della J/ψ. Finora infatti, in assenza di dati p-A a 158 GeV, i valori di σJ/ψabs a 400

GeV erano usati come riferimento per la determinazione degli effetti di materianucleare fredda in collisioni nucleo-nucleo. Questo risultato ha portato a unari-valutazione dell’ entita del fenomeno di soppressione anomala, che e statoquantificato con precisione, in varie pubblicazioni, nel corso del 2009 (periodonon preso in considerazione dal presente bando di concorso). Recentissimiconfronti con analoghi risultati di RHIC (ad energia nel centro di massa 10volte superiore) stanno aprendo nuovi scenari, di cui si sta occupando anche la

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teoria, sull’ interpretazione della soppressione della J/ψ.

Contributo personale.

Il candidato e stato, fin dalla fase di progetto, uno dei principali propugna-tori di questo esperimento, partecipando alla fase di stesura e approvazione delproposal, e ottenendo, in qualita di responsabile nazionale, l’ approvazione e il rel-ativo finanziamento da parte della Commissione Scientifica Nazionale III. Nelle fasisuccessive:

- ha coordinato le attivita del gruppo di Torino nella fase di presa dati, in qualitadi responsabile del calorimetro a zero gradi dell’ esperimento;

- ha coordinato le attivita di analisi del gruppo di Torino, relative allo studio dellasoppressione della J/ψ in collisioni In-In (vedi pubblicazione 10 presentata dalcandidato);

- dal 2003, in qualita di Physics Coordinator, ha seguito e indirizzato le varielinee di analisi dati attualmente in fase di svolgimento, sulle quali il candidatoha maturato una esperienza pluriennale (vedi pubblicazioni 7 e 10);

- dal 2005, in qualita di Deputy Spokesman, si e affiancato allo spokesman nellagestione delle varie attivita dell’esperimento.

Ha presentato i risultati dell’ esperimento NA60 a 7 conferenze e workshopinternazionali (di cui 2 alla conferenza ”Quark Matter”, la piu importante del set-tore).

Nello stesso periodo e stato invitato a presentare, a conferenze e workshopinternazionali, 6 talk di rassegna generali sugli esperimenti con ioni pesanti e sutematiche varie legate alla produzione di coppie di muoni. Un esempio di talipresentazioni e contenuto nella pubblicazione 6 presentata dal candidato.

Ha infine presentato 2 relazioni su invito ai congressi nazionali SIF.

B4) Studio delle collisioni Pb-Pb e p-p all’LHC del CERN (dal 1995 adoggi, esperimento ALICE).

Motivazione.

Dopo gli esperimenti all’ SPS e al collider RHIC a Brookhaven, la nuova fron-tiera degli esperimenti con ioni pesanti ultrarelativistici e costituita dall’esperimentoALICE, che ha iniziato recentemente (autunno 2009) a studiare collisioni p-p a√s=0.9 e 2.36 TeV. Nel corso del 2010 iniziera una lunga presa dati (almeno 18 mesi)

con collisioni p-p a√s = 7 TeV e Pb-Pb a 2.75 TeV/nucleone. Successivamente,

si raggiungera l’ energia di progetto (√s = 14 Tev per p-p e 5.5 TeV/nucleone per

Pb-Pb). Ci si aspetta, rispetto agli esperimenti a RHIC (√s=200 GeV/nucleone)

un aumento di un fattore ∼ 2 sulla temperatura e di circa un ordine di grandezzasulla densita di energia raggiunta in collisioni nucleari. Cio permettera di accederead una regione ben al di la della transizione di fase verso il QGP. Scopo principale

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dell’esperimento e investigare il maggior numero possibile di osservabili relative all’interazione nucleo-nucleo, in modo da poter estrarre un’ accurata descrizione dell’evoluzione spazio-temporale della collisione. I dati p-p saranno fondamentali comeriferimento per l’interpretazione dei risultati che verranno ottenuti in collisioni nu-cleari, ma ALICE si occupera anche di molti aspetti di fisica p-p vera e propria (adesempio studi di fisica diffrattiva, QCD,....). Il candidato, coerentemente con i suoiinteressi e le sue esperienze precedenti, si occupa di tematiche legate alla produzionedi coppie di leptoni e alla misura della centralita dell’urto.

Descrizione dell’ attivita.

L’ apparato sperimentale consiste di:

- un ”barile” centrale, immerso in un campo magnetico, che copre la regione dipseudorapidita –0.8< η <0.8, dedicato allo studio della produzione di adroni ecoppie di elettroni;

- un insieme di rivelatori in avanti (2.5< η <4), dedicato allo studio della pro-duzione di dimuoni, e in particolare delle risonanze cc (J/ψ, ψ’) e bb (Υ, Υ’,Υ”);

- una serie di rivelatori “very forward” (contatori di molteplicita, calorimetri azero gradi) principalmente dedicati alla misura della centralita della collisione.

Il gruppo di ricerca di cui il candidato fa parte ha costruito i calorimetri a zerogradi (ZDC) e i rivelatori di trigger (basati su rivelatori RPC) per lo spettrometroper muoni.

Gli ZDC sono dei calorimetri a fibre di quarzo, che assicurano un’ elevatis-sima resistenza alla radiazione (alcuni Grad, senza deterioramento sensibile delleprestazioni) e un’ elevata velocita di risposta (il segnale e contenuto in ∼10 ns).Si basano sulla stessa tecnica gia adottata in passato con pieno successo per gliZDC degli esperimenti NA50 e NA60. I dettagli relativi a tali rivelatori sono ri-portati nella pubblicazione 9 presentata dal candidato. Gli ZDC sono installati suambo i lati del punto di interazione (IP), e a circa 115 m da esso. Su ogni latovi sono 2 rivelatori, che intercettano rispettivamente i protoni e i neutroni spetta-tori, il cui numero e correlato con la centralita della collisione. In collisioni p-p, ilsegnale degli ZDC viene utilizzato, insieme all’informazione del barile centrale, perselezionare particolari topologie di eventi, ad esempio di tipo “single-diffractive” e“double diffractive”.

I rivelatori per il trigger dello spettrometro per muoni sono Resistive PlateChambers (RPC) operate in modo streamer (collisioni nucleo-nucleo) o avalanche(collisioni p-p). Il sistema di trigger consiste di 4 piani di camere posizionate altermine dello spettrometro per muoni. In collisioni Pb-Pb esse devono sopportareun tasso di particelle incidenti fino a circa 40 Hz/cm2. La selezione degli eventiviene effettuata richiedendo tracce che puntano nella direzione del vertice di in-terazione, ed effettuando una prima selezione sul momento trasverso. Il sistema

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produce dunque trigger di muone singolo e trigger relativi a coppie di muoni, conla possibilita di distinguere la carica dei medesimi.

In parallelo allo sviluppo e costruzione dei rivelatori, e stata portata avantiuna attivita di sviluppo e scrittura del software necessario per la ricostruzione deidati che verranno raccolti dai rivelatori. Inoltre, Torino e sede di un centro dicalcolo ”Tier-2” dell’ esperimento, che costituisce, insieme al centro ”Tier-1” alCNAF (Bologna) e ad altri analoghi centri ”Tier-2” (Bari, Catania, Legnaro) l’ossatura del sistema di calcolo nazionale della Collaborazione. Il ”Tier-2” di Torinoe attualmente in piena attivita e viene utilizzato per la produzioni di eventi simulatie per l’analisi di tali eventi e dei dati reali.

Infine, e stata portata avanti una attivita di studio dei segnali di fisica accessi-bili ad ALICE, in particolare nel campo della produzione di coppie di muoni e dellostudio della selezione degli eventi in base alla loro centralita. Questo studio, iniziatonel 2001, ha portato nel 2006 alla pubblicazione di un ”Physics Performance Re-port” (PPR). Parte di esso costituisce la pubblicazione 8 presentata dal candidato.Successivamente questo tipo di attivita continua nell’ ambito dei Physics WorkingGroups 2 (soft physics) e 3 (heavy flavours) dell’ esperimento.

Contributo personale.

Il candidato fa parte della collaborazione fin dal periodo della stesura della”Letter of Intent (LoI)” (1993) e del ”Technical Proposal (TP)” (1995). Negli annisuccessivi:

- tra il 1995 e il 2000 ha lavorato alla fase di progettazione degli ZDC e ai test suiprimi prototipi. Si e anche occupato dei problemi connessi con l’ integrazionedi tali rivelatori sulla linea di fascio dell’ LHC, e delle loro conseguenze intermini di prestazioni ottenibili dal rivelatore, interagendo piu volte con l’ ”LHCExperimental Requirements Committee”.

- a partire dal 2000 ha lavorato al software per gli ZDC, e ne ha coordinatolo sviluppo. In tale veste, fa parte del Computing Board dell’ esperimentoALICE, che piu in generale detta le linee guida per lo sviluppo del softwaredell’ esperimento.

- a partire del 2001 si e occupato dello studio delle prestazioni del rivelatore perla misura della centralita e piu in generale per l’ investigazione delle caratter-istiche generali dell’ evento. In particolare, e stato convener del capitolo 6.1del Physics Performance Report, relativo a tali tematiche, che e allegato comepubblicazione 8 presentata dal candidato.

- a partire dal 2002 ha lavorato al progetto e alla realizzazione del centro dicalcolo Tier-2 dell’ esperimento ALICE cha ha sede a Torino. E attualmentevice-responsabile del Tier-2 di Torino.

- a partire dal 2006 si occupa dello studio dei segnali di fisica accessibili allospettrometro per muoni. In particolare ha coordinato uno studio di fattibilitarelativo alla misura della polarizzazione degli stati del charmonio e del bottomo-nio, che rappresenta una degli aspetti piu interessanti di fisica del quarkonio, in

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particolare in collisioni p-p. Studi precedenti di questa osservabile, effettuati alTevatron da CDF e D0, hanno fornito infatti indicazioni di una polarizzazionedi tipo longitudinale, difficilmente interpretabile dalla teoria, che ora guardacon molto interesse ai prossimi risultati degli esperimenti a LHC. Il candidatoha dedicato via via una parte piu importante delle sue ricerche a questo tema,e piu in generale all’ organizzazione dell’ analisi dei dati di produzione di J/ψad ALICE, fino a ricoprire in epoca recente (2009, periodo non preso in con-siderazione dal presente bando di concorso) ruoli di responsabilita in questoambito.

Appendice 1: elenco presentazioni a workshop e conferenze

Internazionali

- ”η production in pp and pA interactions near threshold”, International Con-ference on Mesons and Nuclei at Intermediate Energies, Dubna (Russia) 3-7Maggio 1994;

- ”η production in pp and p-nucleus collisions”, International Conference onPhysics with GeV-Particle Beams, Julich (Germania) 22-25 Agosto 1994.

- ”Study of the muon pairs and vector mesons produced in high energy Pb−Pbinteraction: the NA50 experiment”, XXXIII International Winter Meeting onNuclear Physics, Bormio (Italia) 23-27 Gennaio 1995;

- ”Intermediate mass muon pair continuum in Pb-Pb collisions at 158 GeV/c”,12th Internatonal Conference on Ultrarelativistic Nucleus-Nucleus Collisions(QM96), Heidelberg (Germania) 20-24 Maggio 1996 (relazione su invito insessione plenaria);

- ”Recent results on anomalous J/ψ suppression in Pb − Pb collisions at 158GeV/c”, 4th International Workshop on Progress in Heavy Quark Physics,Rostock (Germania) 20-22 Settembre 1997 (relazione su invito);

- ”Intermediate mass dimuons in NA38/NA50”, Workshop on Quarkonium Pro-duction in Relativistic Nuclear Collisions, Seattle (USA) 11-15 Maggio 1998(relazione su invito);

- ”Intermediate mass dimuons in NA38/NA50”, 4th International Conference onStrangeness in Quark Matter, Padova (Italia) 20-24 Luglio 1998;

- ”Intermediate mass dimuons in NA38/NA50”, Meeting on Heavy Ion Physicsat the SPS, Chamonix (Francia) 25-27 Settembre 1998 (relazione su invito);

- ”Intermediate mass dimuon production in p−A, S−U and Pb−Pb collisions atthe CERN SPS”, XXXVII International Winter Meeting on Nuclear Physics,Bormio (Italia) 25-30 Gennaio 1999;

- ”Intermediate mass dimuons as a probe of open charm production in heavy-ioncollisions at the SPS”, in ”Charm production in Heavy Ion collisions”, CERNHeavy-Ion Forum, 26 Aprile 1999 (relazione su invito);

- ”Centrality dependence of the J/ψ suppression in ultrarelativistic Pb-Pb col-lisions”, XXXV Rencontres de Moriond, QCD and High Energy Hadronic In-teractions, Les Arcs (Francia) 18-25 Marzo 2000;

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- ”Charmonia suppression in p–A collisions at 450 GeV/c; new results fromNA50”, 15th International Conference on Ultra-Relativistic Nucleus-NucleusCollisions (QM2001), Stony Brook, New York (U.S.A.) 15-20 Gennaio 2001;

- ”Experiments with heavy ions at the CERN SPS; from hadronic to deconfinedmatter”, 3rd Catania Relativistic Ion Studies (CRIS2000), Acicastello (Italia),22-26 Maggio 2000 (relazione su invito in sessione plenaria);

- ”Heavy Ion physics at CERN after 2000 and before LHC”, International Work-shop on the Physics of the Quark-Gluon Plasma, Palaiseau (Francia) 4-7 Set-tembre 2001 (relazione su invito);

- ”Overview of Heavy Ions program : RHIC results, LHC”, 3rd Four Seas Con-ference, Thessaloniki (Grecia) 16-21 aprile 2002 (relazione su invito);

- ”Open charm production in heavy-ion collisions at CERN SPS: status andfuture developments ”, International Workshop on Charm Production: fromthreshold via SPS to RHIC and LHC, Trento (Italia) 17-22 giugno 2002 (re-lazione su invito);

- ”Dilepton production in heavy-ion collisions: a probe of deconfinement”, 5thInternational Conference on Quark Confinement and the Hadron Spectrum,Gargnano (Italia) 10-14 settembre 2002 (relazione su invito);

- ”Dilepton and Charmonium Production at the SPS”, 32nd International Con-ference on High-Energy Physics (ICHEP2004), Beijing (Cina), 16-22 agosto2004 (relazione su invito);

- ”Dimuon and charmonium production in heavy-ion collisions at the CERNSPS”, 5th Italy-Japan Symposium, Recent achievements and Perspectives inNuclear Physics, Napoli (Italia) 3-7 novembre 2004 (relazione su invito);

- ”Charmonium and Heavy Quarks: status and future perspectives”, 1st In-ternational Conference on Hard and Electromagnetic Probes of High EnergyNuclear Collisions (Hard Probes 2004), Ericeira (Portogallo) 4-10 novembre2004 (relazione su invito in sessione plenaria);

- ”Summary of the Hard Probes 2004 Conference”, International Workshop onHeavy Flavors in Heavy Ion Collisions at the LHC, Clermont-Ferrand (Francia)13-15 dicembre 2004 (relazione su invito);

- ”NA60: dimuon and charm production in p-A and In-In collisions at the CERNSPS”, XVIII International Conference on Nucleus-Nucleus Collisions (QuarkMatter 2005) Budapest (Ungheria) 4-9 agosto 2005 (sessione plenaria);

- ”SPS charm(onium) and bottom(onium) measurements”, International Work-shop on Heavy Flavor Productions and Hot/Dense Quark Matter, Brookhaven(USA), 12-14 dicembre 2005 (relazione su invito);

- ”Dilepton production in high-energy heavy-ion collisions”, XLIV InternationalWinter Meeting On Nuclear Physics, Bormio (Italia) 29 gennaio- 5 febbraio2006;

- ”Dimuon measurements with NA60”, International Workshop on the Physicsof High Baryon Density, Trento (Italia), 29 maggio - 2 giugno 2006;

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- ”Dilepton production and the onset of deconfinement”, International Work-shop on Critical Point and Onset of Deconfinement”, Firenze 3-6 luglio 2006(relazione su invito);

- ”J/ψ production in In-In and p-A collisions”, XIX International Conferenceon Nucleus-Nucleus Collisions (Quark Matter 2006), Shanghai (Cina) 14-20novembre 2006(sessione plenaria);

- ”Dimuon and charm production in In-In and p-A collisions”, 4th DimuonNetInternational Workshop, Paris (Francia) 4-6 dicembre 2006;

- ”Dimuon and charm production in In-In and p-A collisions”, XLV InternationalWinter Meeting On Nuclear Physics, Bormio (Italia) 14-21 gennaio 2007;

- ”Dilepton measurements with NA60”, International Workshop on Critical Pointand Onset of Deconfinement, GSI Darmstadt (Germania), 9-13 luglio 2007 (re-lazione su invito);

- ”Study of the quarkonium polarization in the muon channel at ALICE”, XXInternational Conference on Nucleus-Nucleus Collisions (Quark Matter 2008),Jaipur (India) 4-10 febbraio 2008 (poster);

- ”The physics program of ALICE”, String and Strong Interaction Workshop,Frascati (Italia), 18-19 settembre 2008;

- ”J/ψ production in pA collisions at 158 and 400 GeV: recent results from theNA60 experiment”, 21st International Conference on Ultrarelativistic Nucleus-Nucleus Collisions (Quark Matter 2009), Knoxville, TN (USA), 30 marzo - 4aprile 2009;

- ”The role of anti-shadowing in the comparison of p-A and A-A results on J/ψsuppression at SPS energy”, 21st International Conference on UltrarelativisticNucleus-Nucleus Collisions (Quark Matter 2009), Knoxville, TN (USA), 30marzo - 4 aprile 2009 (poster);

- ”J/ψ and ψ′ results from the SPS (p-A , In-In, Pb-Pb)”, ECT* Workshopon Heavy Quarkonia Production in Heavy-Ion Collisions, Trento (Italy), 25-29maggio 2009 (relazione su invito);

- ”The first ALICE paper on muon physics”, Annual Workshop on ALICE MuonSpectrometer Project and Related Physics, Aussois (France), 8-12 giugno 2009;

- ”Recent results from NA60”, Rencontres QGP-France 2009, Etretat (France),15-18 settembre 2009;

- ”Charmonia production in heavy-ion collisions: status and perspectives”, 48thInternational Winter Meeting on Nuclear Physics, Bormio (Italy), 25-29 gen-naio 2010 (relazione su invito);

- ”The role of parton shadowing in the comparison of p-A and A-A results onJ/ψ suppression at SPS energies”, Workshop on nuclear Parton DistributionFunctions, Annecy (France), 22-23 febbraio 2010;

- ”Quarkonium production in p-p and A-A collisions: ALICE status report”,International Workshop on Heavy Quarkonium 2010, Fermilab, Batavia IL(USA), 17-21 maggio 2010;

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- ”Quarkonium in the ALICE Muon Spectrometer”, International Workshop onQuarkonium and deconfined matter in the LHC era, Martina Franca (Italy),16-18 giugno 2010;

- ”Preliminary ALICE results”, Quarkonium 2010, Three days of QuarkoniumProduction in pp and pA collisions International Workshop, Palaiseau (France),29-31 luglio 2010;

- ”Latest results on charmonium suppression in p-A and A-A collisions at theCERN-SPS”, 4th International Conference on Hard and Electromagnetic Probesof High-Energy Nuclear Collisions (Hard Probes 2010), Eilat (Israel), 10-15 ot-tobre 2010;

- ”Review of SPS data”, First Rete Quarkonii Workshop (RQW2010), Nantes(France), 25-28 ottobre 2010;

- ”Quarkonium production in ALICE”, LHCC Physics Day on Charm and Bot-tom Production at the LHC, CERN Geneva (Switzerland), 3 dicembre 2010;

- ”J/ψ in pp collisions”, International Workshop on First Physics with ALICEMuon Spectrometer, Kolkata (India), 1-4 febbraio 2011;

- ”Early pp physics in ALICE”, Les Rencontres de Physique de la Vallee d’ Aoste,La Thuile (Italy), 27 febbraio - 5 marzo 2011;

- ”The nucleus as a laboratory to study quarkonium production”, InternationalWorkshop on Quarkonium production: Probing QCD at the LHC”, Vienna(Austria), 17-21 aprile 2011;

- ”J/ψ production in Pb-Pb collisions at√sNN = 2.76 TeV in the ALICE ex-

periment”, Quarkonium Production in Elementary and Heavy Ion Collisions,Brookhaven National Laboratory (BNL), Upton, NY (USA), 6-18 giugno 2011;

- ”Open charm and charmonium production in p-A collisions at the CERN SPS”,486th WE-Heraeus-Seminar: Charaterization of the Quark-Gluon Plasma withHeavy Quarks, Bad Honnef (Germany) 11-15 luglio 2011;

- ”Recent results from the ALICE experiment on p-p and Pb-Pb collisions”,50th International Winter Meeting on Nuclear Physics, Bormio (Italy), 23-27gennaio 2012 (relazione su invito);

- ”Results on quarkonia from ALICE”, 23rd International Conference on Ultra-relativistic Nucleus-Nucleus Collisions (Quark Matter 2012), Washington, D.C.(USA), 13 - 18 agosto 2012 ( sessione plenaria);

- ”Experimental summary and final remarks”, 5th International Workshop onheavy quark production in heavy-ion collisions, Utrecht (Netherlands), 14-17novembre 2012 (relazione su invito);

- ”LHC results on open heavy quarks and quarkonia”, International Workshopon heavy quark and quarkonia in thermal QCD, Trento (Italy), 2-5 aprile 2013(relazione su invito);

- ”Charmonium production in Pb-Pb collisions: a look at LHC results”, FirstSapore Gravis Workshop (SGW 2013), Nantes (France), 2-5 dicembre 2013(relazione su invito);

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- ”Open charm and charmonium production: results from the NA60 experi-ment”, HICforFAIR workshop on heavy-flavor physics with CBM, Frankfurt(Germany), 26-28 maggio 2014 (relazione su invito);

- ”Quarkonia and heavy flavours: where do we stand? What next?”, LargeHadron Collider Physics Conference (LHCP2014), New York (USA), 2-7 giugno2014 ( sessione plenaria);

Nazionali

- ”Produzione di η in interazioni protone-nucleo sotto la soglia della reazioneNN → NNη”, LXXVI Congresso Nazionale SIF, Trento 1990;

- ”Misure di sezione d’urto per la reazione NN → NNη in prossimita della soglia(Tp=1.26 GeV)”, LXXVIII Congresso Nazionale SIF, Pavia 1992.

- ”La misura della centralita in urti Pb− Pb ultrarelativistici attraveso l’uso diun calorimetro a zero gradi”, LXXXI Congresso Nazionale SIF, Perugia 1995;

- ”The ALICE Physics Program”, 16th Conference on High Energy Physics(IFAE 2004), Turin, Italy, 14-16 Apr 2004;

- ”Produzione di dimuoni e open charm in interazioni In–In all’ SPS del CERN”,XC Congresso Nazionale SIF, Brescia 20-25 settembre 2004;

- ”Caratterizzazione degli eventi Pb-Pb”, I Convegno Nazionale sulla Fisica diALICE, Catania, 11-12 gennaio 2005;

- ”Recent results from the NA60 experiment”, XCII Congresso Nazionale SIF,Torino, 18-23 settembre 2006;

- ”Thermal dimuons and J/ψ production in In-In collisions at the CERN SPS”,XCIV Congresso Nazionale SIF, Genova, 22-27 settembre 2008;

- ”Quarkonio e Quark-Gluon Plasma: risultati e prospettive a LHC”, C Con-gresso Nazionale SIF, Pisa 22-26 settembre 2014;

Appendice 2: organizzaione di workshop e conferenze

- 2004-oggi: membro dell’ International Advisory Committee della serie di con-ferenze ”Hard and Electromagnetic Probes of High Energy Nuclear Collisions(Hard Probes)”;

- 2010: working group coordinator, ”Quarkonium 2010, Three days of Quarko-nium Production in pp and pA collisions International Workshop”, Palaiseau(France), 29-31 luglio 2010;

- 2011: Scientific Programme Advisor del workshop ”Quarkonium Production,probing QCD at the LHC”, Vienna (Austria), 18-21 aprile 2011;

- 2011: coordinatore del workshop ”Quarkonia in Deconfined Matter”, Aci Trezza(Italy), 28-30 settembre 2011;

- 2011: working group convener, ”International Workshop on Heavy Quarkonium2011”, GSI Darmstadt (Germany), 4-7 ottobre 2011;

- 2012: co-chairman della ”5th International Conference on Hard and Electro-magnetic Probes of high-energy nuclear collisions (HP2012)”, Cagliari (Italia),27 maggio - 1 giugno 2012;

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- 2013: working group convener, ”9th International Workshop on Heavy Quarko-nium 2011”, Beijing (China), 22-26 aprile 2013;

- 2014: coordinatore del programma ”Heavy Flavor and Electromagnetic Probesin Heavy Ion Collisions”, Institute for Nuclear Theory, University of Washing-ton, Seattle (USA), 15 settembre - 10 ottobre 2014;

Appendice 3: seminari, scuole, attivita didattica, divulgazione scientifica

Seminari

- ”Heavy quarkonia and the Quark-Gluon Plasma: a saga with (at least) threeepisodes”, NIKHEF Colloquium, Amsterdam (Netherlands), 15 giugno 2012;

- ”Charmonium production in Pb-Pb collisions at ALICE: from suppressionto regeneration?”, CERN PH-LHC seminar, CERN Geneva (Switzerland), 6novembre 2012;

- ”Heavy quarkonia and the Quark-Gluon Plasma: a saga with (at least) threeepisodes”, EMMI/GSI Seminar, GSI Darmstadt (Germany), 17 aprile 2013;

Scuole

- ”Ultrarelativistic Heavy-Ion Physics: from SPS to LHC Energies”, XIII Sem-inario Nazionale di Fisica Nucleare e Subnucleare, Otranto (Italia), settembre2001.

- ”Dileptons and Vector Mesons”, International School on Quark-Gluon Plasmaand Heavy Ion Collisions: past, present, future, Torino (Italia) maggio 2005;

- ”The Physics Program of ALICE”, Doctoral Training Program 2008, NuclearMatter undere Extreme Conditions, ECT* Trento (Italia), maggio 2008;

- ”Heavy quarkonium in collisioni nucleari dall’SPS a LHC”, Quark Matter Italia,Roma (Italia), aprile 2009;

- ”Heavy quarks and Quark-Gluon Plasma: a saga with (at least) three episodes”,Helmholtz Research School for Quark Matter Studies in Heavy Ion Collisions,S. Gimignano (Italia), aprile - maggio 2013;

- ”Heavy Ions and Quark-Gluon Plasma”, Summer Student Lecture ProgrammeCourse, CERN (Switzerland), luglio 2013;

- ”Heavy Ions and Quark-Gluon Plasma”, XXV Seminario Nazionale di FisicaNucleare e Subnucleare ”Francesco Romano”, settembre 2013;

- ”Heavy quarks: where do we stand ? What next ?”, Student Day at theXXIV International Conference on Ultrarelativistic Nucleus-Nucleus Collisions(QM2014), giugno 2014;

Corso di Laurea in Fisica dell’ Universita di Torino

- Corso di Esperimentazioni di Fisica II, esercitazioni (A.A. 1992-1993).

- Corso di Fisica Nucleare delle Alte Energie, lezioni (dall’ A.A. 2006-2007 all’A.A. 2010-2011).

- Corso di Fisica Nucleare, lezioni (dall’ A.A. 2011-2012 ad oggi).

Relatore o co-relatore delle seguenti tesi

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- ”Intermediate mass dimuons in ultrarelativistic proton-nucleus and nucleus-nucleus collisions at the CERN SPS”, Torino 1999 (Dottorato di Ricerca inFisica, dott.ssa Cristina Soave);

- ”J/ψ, ψ′ and Drell-Yan production in proton-nucleus collisions at 450 GeVincident energy at the CERN SPS”, Torino 2000 (Dottorato di Ricerca in Fisica,dott. Pietro Cortese).

- ”Study of the J/ψ suppression in Pb-Pb collisions at the CERN SPS as afunction of the centrality measured with a zero degree calorimeter”, Clermont-Ferrand 2000 (Docteur d’Universite en Physique Corpusculaire, dott.ssa RobertaArnaldi).

- ”Centrality measurement in the ALICE experiment with the zero degree calorime-ters”, Torino 2002 (Dottorato di Ricerca in Fisica, dott. Chiara Oppedisano).

- ”Study of the J/ψ suppression in In-In collisions at the CERN SPS”, Torino2005 (Dottorato di Ricerca in Fisica, dott. Alberto Colla).

- ”J/ψ polarization in pp collisions at√s = 7 TeV with the ALICE muon spec-

trometer at the LHC”, Torino 2012 (Dottorato di Ricerca in Fisica, dott. LivioBianchi).

Membro della commissione giudicatrice per le seguenti tesi

- ”Etude de la production des dimuons dans les collisions In-In dans l’experienceNA60 au CERN-SPS”, Lyon 2006 (These d’Habilitation a Diriger des Recherches,dott. Laurent Ducroux).

- ”J/psi production and suppression at 158 and 400GeV at the CERN SPS”,Lisbon 2010 (PhD thesis, dott. Pedro Oscar Sa’ Martins).

- ”Etude de la densite de particules chargees et des mesons vecteurs de bassesmasses en collisions Pb-Pb a

√sNN = 2.76 TeV dans ALICE au LHC”, Lyon

2013 (PhD thesis, dott. Maxime Guilbaud).

Divulgazione scientifica

- Autore dell’ articolo ”Cosi al CERN di Ginevra abbiamo riprodotto i primiistanti dell’ universo”, Tuttoscienze (supplemento scientifico del quotidiano LASTAMPA di Torino), 8 Marzo 2000;

- Autore degli articoli ”Un nuovo stato della materia: il plasma di quark e gluoni”e ”La scomparsa della J/psi”, INFN Notizie, maggio 2000;

- Membro del Comitato Scientifico, della mostra ”I microscopi della fisica” (2004),organizzata dall’ Ufficio Comunicazione dell’ INFN;

- Membro del Comitato Scientifico, della mostra ”La natura si fa in 4” (2007),organizzata dall’ Ufficio Comunicazione dell’ INFN;

- Autore dell’ articolo ”ALICE unveils mysteries of the J/ψ”, CERN Courier,marzo 2012;

Torino, 15/9/2014

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Enrico Scomparin

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