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RETTIFICHE E SPOSTAMENTI A B C T 1 T 2 A ˆ B ˆ C ˆ M N ω

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RETTIFICHE E SPOSTAMENTI

A

B

C

T1

T2

A

B

C

M

N

ω

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Concetti generali

RETTIFICHE

SPOSTAMENTI

INDICE

Confine bilatero ABC con un confine rettilineo uscente dal vertice A

Confine bilatero ABC con un confine rettilineo MN uscente da un punto M in posizione nota sul confine laterale

Confine bilatero ABC con un confine rettilineo MN parallelo ad una data direzione r

Confine poligonale con un confine rettilineo uscente dal vertice A

Confine poligonale con un confine rettilineo MN uscente da un punto M in posizione nota sul confine laterale

Confine poligonale con un confine rettilineo MN parallelo ad una data direzione r

Confine rettilineo AB con un confine MN uscente da un punto M in posizione nota sul confine laterale

Confine rettilineo AB con un confine MN parallelo ad una data direzione r

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Rettificare un confine significa sostituire un confine

(bilatero, poligonale, curvilineo) con un confine rettilineo

Spostare un confine rettilineo consiste nel sostituirlo con un

altro confine rettilineo di direzione diversa

Sia le rettifiche che le sostituzioni si realizzano lasciando

inalterate le aree dei fondi confinanti (compenso),

cambiando solamente la loro configurazione geometrica

Negli esempi che seguono considereremo noti tutti gli

elementi misurati, lati e angoli, utili alla risoluzione del

problema

Concetti generali

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RETTIFICHE

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Si congiunge A con C e da B si traccia la

parallela ad AC, che interseca il confine

laterale nel punto M.

AM è il nuovo confine rettilineo di

compenso perchè i due triangoli ABC e

AMC, appartenenti tutti e due al

proprietario T2 hanno stessa area (uguale

base b e uguale altezza relativa h)

CASO 1 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A. Metodo

grafico

distanze AB BC

angoli A B C

A

B

C

T1

T2

M

b

h h

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A

B

C

T1

T2

M

AC

A

B

1B

C

1C

CASO 1 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A. Metodo

analitico

distanze AB BC

angoli A B C

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CASO 2 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso MN uscente da un punto M in

posizione nota sul confine laterale

distanze AB BC

angoli A B C

è nota la distanza AM del vertice M del nuovo confine da A

A

B

C

T1

T2

M

A

B

C

N

In questo caso l’area del triangolo ABC

appartenente a T2 deve essere uguale all’area del

quadrilatero MACN

Dopo aver calcolato tutti gli elementi del

triangolo ABC, l’incognita CN si ottiene

applicando al quadrilatero la formula inversa di

camminamento:

SMACN = 0.5 x [MA x AC x sen MÂC + AC x CN x

sen AĈN – MA x CN x sen (MÂC + AĈN)]

CN = (2 x SMAC – MA x AC x sen MÂC) /

[(AC x sen AĈN – MA x sen (MÂC + AĈN)]

distanza AM nota

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CASO 2 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso MN uscente da un punto M in

posizione nota sul confine laterale

distanze AB BC

angoli A B C

è nota la distanza AM del vertice M del nuovo confine da A

A

B

C

T1

T2

M

A

B

C

1C

N

Â1

1B

MÂC AĈN

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CASO 3 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una data

direzione r

distanze AB BC

angoli A B C

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

A

B

C

T1

T2

A

B

CM

Questo caso può risolversi:

• Applicando il metodo del trapezio

• Lavorando con il teorema dei seni

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CASO 3.1 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una data

direzione r

distanze AB BC

angoli A B C

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

METODO DEL TRAPEZIO

Per risolvere il problema è possibile tracciare un confine

provvisorio AE parallelo alla direzione data calcolando

tutti gli elementi incogniti del quadrilatero ABCE e l’area

SABCE appartenente a T2. Per trovare la posizione del nuovo

confine MN è necessario che le due aree, quella del

quadrilatero ABCE e quella del trapezio MAEN risultino

uguali:

SABCE = SMAEN = 0.5 x (AE + MN) x h

Calcolata l’altezza h del trapezio sarà possibile con le

funzioni trigonometriche calcolare le due incognite

principali del problema AM e EN

A

B

C

T1

T2

A

B

C

E

M

N

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CASO 3.1 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una data

direzione r

distanze AB BC

angoli A B C

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

METODO DEL TRAPEZIO

SMAEN = 0.5 x (AE + MN) x h

in questa equazione sono presenti due incognite MN e h. Ma:

MN = AE – (AM’ + N’E)

tan  = h/AM’ ---> AM’ = h/tan Â

tan Ê = h/N’E ---> N’E = h/tan Ê

sostituendo:

MN = AE – h x (1/tang  + 1/tang Ê)

e sostituendo in SMADN otteniamo:

SMAEN = 0.5 x [AE + AE – h x (1/tan  + 1/tan Ê)] x h

ordinando otteniamo una equazione di 2° grado avente come

incognita l’altezza h del trapezio:

h2 x (1/tan  +1/tan Ê) – 2 x AE x h + 2 x SMAEN = 0

Delle due soluzioni si sceglie quella positiva; se lo sono

entrambe la soluzione esatta è quella che più si avvicina al

rapporto SMAEN/AE. Nota h, nei due triangoli rettangoli

MAM’ e NN’E, con la funzione seno è possibile calcolare le

due incognite del problema, AM e EN

A

N

E

h

h

M’

N’

M

Ê

Â

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CASO 3.2 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una data

direzione r

distanze AB BC

angoli A B C

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

RISOLUZIONE CON IL T. DEI SENI

Se i confini laterali si incontrano nel punto F, è possibile

calcolare l’area dell’appezzamento appartenente a T1

(che si ottiene sottraendo all’area del triangolo AFC,

l’area del triangolo ABC appartenente a T2). Quest’area

dovrà essere uguale a quella del triangolo MFN sempre

appartenente a T1. Di questo triangolo sono noti i tre

angoli (M corrispondente alla direzione assegnata, F

calcolato, N per differenza)

A

B

C

T1

T2

A

B

C

r

M N

ω

F

M

F

N

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CASO 3.2 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine bilatero con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una data

direzione r

distanze AB BC

angoli A B C

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

A

B

C

T1

T2

A

B

C

r

M N

ω

F

M

F

N

1B

1A

1C

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CASO 4 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A

distanze AB BC CD DE

angoli A B C D E

BC

T1

T2

A

M

E

D

Per determinare la posizione del nuovo confine rettilineo

(distanza di M dal vertice E) è necessario risolvere la

poligonale ABCDE rispetto ad un sistema di riferimento

con origine in A e semiasse positivo delle X diretto come il

lato AB. Dopo aver calcolato azimut, coordinate è possibile

calcolare, con Gauss, l’area del contorno poligonale

compreso tra la poligonale e la congiungente AE (che

appartiene a T1). Quest’area dovrà risultare uguale a quella

del triangolo AEM, in cui AM rappresenta il nuovo confine

rettilineo di compenso

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CASO 4 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A

distanze AB BC CD DE

angoli A B C D E

B C

T1

T2

A

E

D

M

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BC

T1

T2

A

M

E

D

E

1E2E

AEM

E(ED)-)EA(=E2

PARTICOLARE CALCOLO ANGOLO Ê2

)EA(

)ED(

CASO 4 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A

distanze AB BC CD DE

angoli A B C D E

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Nel caso in cui la congiungente gli estremi della poligonale AE

interseca la poligonale stessa in uno o più punti si procede in maniera

leggermente diversa dal caso precedente. Dopo aver risolto la

poligonale con il calcolo degli azimut e delle coordinate è necessario

calcolare, con Gauss l’area del contorno poligonale ABCDEA, formata

da triangoli e quadrilateri appartenenti ai proprietari T1 e T2.

Applicando Gauss si ottiene un’area che risulta essere la differenza

della somma algebrica tra le aree positive (percorse in senso

antiorario) e quelle negative (percorse in senso orario). Se l’area così

calcolata risultasse uguale a zero, la somma dei due triangoli ABP e

RDE, appartenenti a T1 risulterebbe uguale a quella del triangolo PCR

appartenente a T2. Il nuovo confine sarebbe proprio la congiungente

AE.

CASO 4.1 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A

distanze AB BC CD DE

angoli A B C D E

B

C

T1

T2

A

E

D

P

R

+

+-

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CASO 4.1 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A

distanze AB BC CD DE

angoli A B C D E

Se tale ipotesi non risulta soddisfatta si dovrà analizzare quale

delle due aree risulti maggiore. Se l’area che si ottiene è positiva,

significa che l’area somma dei due triangoli ABP e RDE (T1),

risulta maggiore di quella del triangolo PCR (T2). Se il confine

fosse quello delimitato dalla congiungente AE, il proprietario T1

perderebbe del terreno. Per compensare la differenza di aree, il

nuovo confine AM, dovrà essere ruotato verso il basso, in modo

tale che l’area del triangolo AME, risulti uguale a quella che si

ottiene dalla formula di Gauss.

SABCDEA = SAEM

Da questo punto in poi si procede come nel caso n° 4, risolvendo il

triangolo AEM per calcolare l’incognita del problema EM

B

C

T1

T2

A

M

E

DP

R

+

+- AEM

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CASO 4.1 APPLICAZIONE ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente dal vertice A

distanze AB BC CD DE

angoli A B C D E

B

C

T1

T2

A

M

E

DP

R

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CASO 5 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente da un punto in

posizione nota sul confine laterale

distanze AB BC CD

angoli A B C D

è nota la distanza AM del vertice M del nuovo confine da A

In questo caso è necessario risolvere la poligonale

rispetto ad un sistema cartesiano con origine nel punto M

e semiasse positivo delle X diretto verso A (si considera

MA noto come il primo lato della poligonale). Dopo aver

calcolato le coordinate, si calcola con Gauss, l’area del

contorno poligonale MABCDM (T1). Quest’area dovrà

essere uguale a quella del triangolo MDN (T1)

SMABCDM = SMDN

Da questo punto in poi si procede come nel caso n° 4,

risolvendo il triangolo MDN per calcolare l’incognita del

problema DM

B

C

T1

T2

A

N

DD

M

A

B

C

distanza AM nota

+

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CASO 5 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso uscente da un punto in

posizione nota sul confine laterale

distanze AB BC CD

angoli A B C D

è nota la distanza AM del vertice M del nuovo confine da A

2D

MDN

B

C

T1

T2

A

N

DD

M

A

B

C

1D

distanza AM nota

+

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CASO 6 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una

direzione data r

distanze AB BC CD

angoli A B C D

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

Per determinare la posizione del nuovo confine MN è

necessario tracciare un confine provvisorio, che non

intersechi il confine poligonale, avente la stessa

direzione di r. Sia PD il confine provvisorio prescelto. È

necessario prima di tutto risolvere la poligonale ABCD e

calcolare con Gauss, l’area del contorno poligonale ABCDA

(T1). Successivamente si deve poi risolvere e calcolare

l’area del triangolo PAD (T1). La somma di queste due

aree dovrà essere uguale a quella del trapezio MNDP

sempre appartenente a T1B

C

T1

T2

A

N

D

M

+

r

P

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CASO 6 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una

direzione data r

distanze AB BC CD

angoli A B C D

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

P

B

C

T1

T2

A

N

D

M

+

r

P

DAP

PDA

1A

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CASO 6 ELEMENTI NOTI

Rettifica di un confine poligonale con un confine

rettilineo di compenso MN parallelo ad una

direzione data r

distanze AB BC CD

angoli A B C D

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

B

C

T1

T2

A

N

D

M

r

P

h

P’

D’

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SPOSTAMENTI

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CASO 1 ELEMENTI NOTI

Sostituzione di un confine rettilineo AB con un altro,

rettilineo di compenso MN, uscente da un punto M in

posizione nota sul confine laterale. Metodo grafico

distanze AB

angoli A B

è nota la distanza AM

Si congiunge M con B e da A si traccia la

parallela ad MB, che interseca il confine

laterale nel punto N.

MN è il nuovo confine rettilineo di

compenso perché i due triangoli MAB e

MNB, appartenenti tutti e due al

proprietario T1 hanno stessa area (uguale

base b e uguale altezza relativa h) A

B

T1

T2

M b

h

A

B

N

AM nota

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CASO 1 ELEMENTI NOTI

Sostituzione di un confine rettilineo AB con un altro,

rettilineo di compenso MN, uscente da un punto M in

posizione nota sul confine laterale. Metodo grafico

distanze AB

angoli A B

è nota la distanza AM

A

B

T1

T2

M b

h

A

B

N

AM nota

1B

2B

MBN

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CASO 2 ELEMENTI NOTI

Sostituzione di un confine rettilineo AB con un altro,

rettilineo di compenso MN, parallelo ad una data

direzione r

distanze AB

angoli A B

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

METODO DEL TRAPEZIO

Dal punto A si traccia la parallela alla direzione

assegnata r, fino ad intersecare il confine

laterale nel punto C. Si calcola l’area del

triangolo ACB, appartenente a T2 (passata a

T1). Quest’area dovrà essere restituita a T2 in

forma di trapezio.

SABC = SACNM

SACNM = 0.5 x (AC + MN) x h

B

T2

A

B

r

M N

ω

AC

T1

h

Prof. Dagore Ristorini

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CASO 2 ELEMENTI NOTI

Sostituzione di un confine rettilineo AB con un altro,

rettilineo di compenso MN, parallelo ad una data

direzione r

distanze AB

angoli A B

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

B

T2

A

B

r

M N

ω

1B

1ACA

C

T1

h

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CASO 2 ELEMENTI NOTI

Sostituzione di un confine rettilineo AB con un altro,

rettilineo di compenso MN, parallelo ad una data

direzione r

distanze AB

angoli A B

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

RISOLUZIONE CON IL T. DEI SENI

Nel caso in cui i due confini laterali si

intersecano nel punto F il problema può

risolversi calcolando l’area del triangolo ABC

(T1). Quest’area dovrà essere uguale a quella

del triangolo FMN (T1) con MN nuovo confine

parallelo alla direzione data

B

T2

A

B

r

MN

ω

A

T1

F

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CASO 2 ELEMENTI NOTI

Sostituzione di un confine rettilineo AB con un altro,

rettilineo di compenso MN, parallelo ad una data

direzione r

distanze AB

angoli A B

la direzione r è data dalla misura dell’angolo ω rispetto ad uno dei confini laterali

B

T2

A

B

r

MN

ω

A

T1

F

F

MN

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CASO 2.1 ELEMENTI NOTI

Sostituzione di un confine rettilineo AB con un altro,

rettilineo di compenso MN, perpendicolare ad uno dei

confini laterali

distanze AB

angoli A B

Rispetto al confine laterale ω = 100c

BN e AM calcolano si FB e AF con differenza per

F cos

FM = FN >------

FN

FM = F cos

F tan

S x 2 = FM

F tan x FM = S x 2

ottiene si S in osostituend

F tan x FM = MN >------ FM

MN = F tan

incognite due sono MN e FM cui in

MN x FM x 2

1 = S = S

MFN rettangolo triangolo del

quella con (T1) AFB triangolo del areal' coincidere facendo

risolto essere può problema il laterali, confini dei uno ad

lareperpendico è confine nuovo del direzione la cui in caso Nel

TANGENTE FUNZIONE LA CON ERISOLUZION

MFN

2MFN

MFN

MFNAFB

B

T2

A

B

r

M

Nω = 100c

A

T1

F

F

c100 = M

N