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Chimica acido-base dei composti carbonilici
Produzione di enolati: deprotonazione al carbonio in α ad un gruppo carbonilico (aldeidi, chetoni, esteri)
L’acidità del protone legato al carbonio in α compete con la natura elettrofilica del carbonio carbonilico, analogamente a quanto accade con gli acidi carbossilici e le ammidi primarie e secondarie
S Ch 20
2
Addizione di una base/nucleofilo al carbonile
L’atomo di carbonio elettrofilo è in grado di reagire con nucleofili
S918
Il protone acido è in grado di reagire con basi
3
Acidità di acidi carbossilici, solfonici e fosforici
Maggiore è la forza dell’acido più basso è il valore di pKa.
Questa acidità origina dalla stabilizzazione della base coniugata, lo ione carbossilato
Gli acidi carbossilici tendono a dare reazioni acido-base con i nucleofili.
Il pKa di un acido carbossilico è circa 5, cosa che li rende le molecole più acide contenenti solamente C, H e O.
S980
4
Acidità di acidi solfonici (pKa < 0) e fosforici (pKa ≈ 2)
Gli altri acidi solfonici e fosforici sono ancora più forti. Gli acidi fosfonici in basse concentrazioni possono anche perdere il secondo
protone (cosa che accade ad esempio in condizioni fisiologiche)
Esercizio:Disegnare le formule di risonanza del dianione di un acido fosforico
ottenuto per dissociazione di due protoni (RO-PO32-)
S980
5In acqua tutti questi acidi si dissociano
Acidità in acqua di acidi carbossilici, solfonici e fosforici
S981
6
Variazione di acidità – Effetti induttivi
Perchè l’acido cloroacetico ha pKa più basso?
Una razionalizzazione semplificata si basa sull’elettronegatività dei sostituenti: la maggior elettronegatività del cloro rende più positivo il carbonio ad esso legato, che a sua volta sottrae densità elettronica al carbonio carbonilico e all’ossigeno, rendendo il legame O-H più debole e di conseguenza il protone più acido.Un effetto analogo agisce sulla base coniugata, che risulta quindi più stabile.
S982
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Variazione di acidità – Effetti induttiviDerivati acido acetico
S983
8
Gli effetti induttivi influenzano l’acidità degli acidi carbossilici: gruppi elettron-attrattori aumentano l’acidità; gli elettron-donatori la dimuiscono.
L’effetto diminuisce all’aumentare del numero di atomi che separano il sostituente dalla funzione carbossilica.
Variazione di acidità – Effetti InduttiviDerivati acido butanoico
S984
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Variazione di acidità – Effetti InduttiviDerivati acido benzoico
S985
10
Anche nel caso dei derivati degli acidi benzoici possiamo individuare un effetto induttivo dei sostituenti in anello sull’acidità. Anche in questo caso i sostituenti elettron-attrattori (EWG) aumentano l’acidità mentre quelli elettron-donatori (EDG) la diminuiscono. Un sostituente in posizione orto porta ad una diminuzione sul valore della pKa, indipendentemente dalla sua natura. Questo fenomeno (effetto orto), deriva da interazioni di carattere sterico tra il sostituente e la funzione carbossilica.
pKa pKa
pKa = 4.21
Variazione di acidità – Effetti InduttiviDerivati acido benzoico
S985
11
Acidi dicarbossilici
Sulla base di quanto visto precedentemente, questi acidi sono acidi più forti dell’acido acetico, per lo meno per quel che riguarda la dissociazione della prima funzione carbossilica, e l’effetto del sostituente dipende fortemente dal numero di legami che lo separano dalla funzione acida.Il valore più alto della seconda pKa dipende dalla presenza di un sostituente carbossilato (effetto elettron-donatore) e dalla solvatazione.
S985
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Esercizio:
La prima dissociazione dell’acido ossalico e malonico potrebbe essere aumentata anche dalla formazione di un forte legame ad idrogeno nel mono-anione.
Disegnare queste strutture e spiegare perchè dovrebbero essere più stabilizzate rispetto a quelle generate dagli altri diacidi mostrati nella tabella precedente.
S986
COOH
COOH
COO-
COOH
O
O
O-
O
H
COOH
COOH
COO-
COOH
O-
O
H
O
O
13
1. Gli effetti di risonanza sono molto importanti nel determinare l’acidità dei composti organici, rendendo gli acidi carbossilici i composti organici più acidi tra quelli che contengono gruppi O-H
2. Gli effetti induttivi di sostituenti presenti sulla molecola ne modulano l’acidità, rimuovendo o donando densità elettronica dal o al gruppo carbossilico
Acidità degli acidi carbossilici e delle ammidi
S986
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Acidità delle ammine e delle ammidi
Un’ammide può essere deprotonata, almeno in parte, da basi molto meno forti, anche OH-. Tra i derivati degli acidi, le ammidi sono quelle che si idrolizzano più difficilmente in condizioni basiche. Infatti l’ammide deprotonata, stabilizzata per risonanza, è meno prona a reagire con un OH- del carbonile degli altri derivati degli acidi.
L’N,N-dimetilbutanammide viene idrolizzata in NaOH acquoso più velocemente della butanammide stessa. Perchè?
S987
Un’ammina (pKa ≈ 40) può essere deprotonata solo da una base molto forte, quale RLi.
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Acidità dei chetoniIn un composto come l’acetone, il gruppo metile in α al carbonile si comporta come un OH di un acido carbossilico o un NH di un’ammide. In presenza di una base forte il protone può essere rimosso generando un carbanione, l’enolato.
La stabilizzazione della carica negativa mediante risonanza consente di spiegare perchè la pKa di un protone legato ad un carbonio in α a un carbonile ha un valore ≈ 20 rispetto al CH di un alcano (pKa ≈ 50).
S987-8
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Valori di pKa di derivati carbonilici e dei loro analoghi metilenici
La presenza di un gruppo carbonilico rende i protoni di un gruppo in α molto più acidi rispetto all’analogo idrocarburo
S988
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Come si forma un enolato?
Un enolo (alcol vinilico) può essere ottenuto per idratazione di un alchino:
L’enolo non è un composto stabile e si trasforma velocemente in un composto carbonilico mediante un processo chiamato tautomeria cheto-enolica
S989
18
Un polimero molto diffuso: l’alcol polivinilico
H٢C CHOHn CH٢ CH
OH
n???
CH٣CHO
CH٢ CH
OH
nCH٢ CH
OCOCH٣
n
idrolisiH٢C CHOCOCH٣n
vinile acetato poli(vinile acetato)
HC CH
CH٢ CH
OH
n
19
Esercizio: nel seguente processo la forma enolica è favorita: perchè?
S989
20
Come si forma un enolato? L’enolato altro non è che il prodotto di una reazione acido-base di un enolo (alcol vinilico)
C
H
C
O
C C
OH
C C
O-
- H+ - H+
C C
Ocheto enolo
enolato
C
H
C
O
cheto
C C
OH
enolo
H+, OH- cat.
Carica negativa delocalizzata tra C e O
CO
C
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Meccanismo della tautomeria cheto-enolica (ambiente acido):
H2O come nucleofilo idrato
H2O come base enolo
S990
22
Meccanismo della tautomeria cheto-enolica (ambiente basico):
Formazione di enolati a partire da composti carbonilici:
S991
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Enoli in biochimica
Processo di glicolisi:Isomerizzazione di zuccheri mediante trasposizione della funzione carbonilica (D-glucosio fosfato a D-fruttosio fosfato)
La reazione avviene via formazione di un endiolo acido-catalizzata (l’enzima utilizza funzioni acide)
Vitamina C
O
OHHO
OC OHH
CH2OH
S991
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Reazioni di racemizzazione di composti carbonilici
Se un chetone enantiopuro viene trattato con un acido o una base racemizza attraverso la formazione di un intermedio achirale, l’enolo
La racemizzazione è un processo entropicamente favorito, poiché la concentrazione dell’enantiomero di partenza si dimezza durante il processo
∆G° = ∆H° - T∆S° ; ∆H° ca. 0
C 25 a kcal/mol41.02ln)0(2lnln)lnln(
);lnln(
21
21
21
21
21
21
212211
°−=−=∆−=∆>=−=+−=∆
==+−=∆
RTSTGRRRSxxxxxxRS
S992
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Reazioni di racemizzazione di composti carboniliciRacemizzazione dell’(R)-Thalidomide
sedativo teratogeno
Anche gli amminoacidi possono racemizzare con questo tipo di meccanismo, anche se questo normalmente non avviene in condizioni fisiologiche
S992
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α-Alogenazione dei chetoni
O
CH
H
H
X2, H+ oppure OH-O
CX
H
H
La reazione porta alla sostituzione di uno o tutti gli H con X. Procede attraverso la formazione dell’enolo o enolato
X = Cl, Br, I
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α-Alogenazione dei chetoni via enolato: condizioni basiche
Formazione dell’enolato
Addizione elettrofila α-bromochetone
Formazione di un nuovo enolato (H più acido)
Addizione elettrofila (Dibromo derivato)
La monoalogenazione non può essere ottenuta in condizioni basiche. La maggior reattività dei prodotti può essere sfruttata per la produzione di un aloformio (CHX3)
S993
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Reazione dell’aloformio
L’α,α,α-triiodometilchetone reagisce con OH-
Si forma un intermedio tetraedrico. l’ α,α,α-triiodometil carbanione è un gruppo uscente relativamente buono in queste condizioni di reazione.
La protonazione del carbanione genera lo iodoformio.
S994
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α-Alogenazione dei chetoni via enolo: condizioni acide
Formazione dell’enolo(stadio lento)
Protonazione del chetone
Addizione elettrofila
Br- agisce da base e rigenera la funzione carbonilica
S995
30
Cosa accade se Br- porta un attacco nucleofilo al carbonio carbonilico?
Si genera una bromoidrina geminale che è instabile e rigenera la funzione carbonilica eliminando HBr
L’α-bromo-chetone enolizza più lentamente del chetone non sostituito, quindi si può ottenere il prodotto monoalogenato.
α-Alogenazione dei chetoni via enolo: condizioni acide
S995-6
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Sintesi di enolati con basi fortiSe si vogliono utilizzare nucleofili diversi da un alogenuro si deve generare l’enolato in presenza di una base forte (pKa ≈ 20-25).
Generalmente si utilizzano solventi aprotici quali il THF (nel quale LDA è solubile). Con l’LDA si utilizza una base non nucleofila, con NaH si ottiene H2 come prodotto secondario
S996
32
Un enolato generato in queste condizioni è generalmente stabile.
Solitamente si disegna un enolato con la carica localizzata sull’atomo di ossigeno:
L’ossigeno è più elettronegativo e quindi queste sono le forme di risonanza più significative
Cationi piccoli quali Li+ e K+ hanno maggior affinità per l’ossigeno che per il carbonio.
L’atomo di carbonio è più nucleofilo, e quindi è in questa posizione che le reazioni avvegono preferenzialmente
O
HH
H O
HH
H
Sintesi di enolati con basi forti
33
Cosa avviene se abbiamo un chetone non simmetrico?
Si possono formare due enolati: il primo è quello che si forma più velocemente (prodotto cinetico).Il secondo è quello più stabile (prodotto termodinamico) (alchene tetrasostituito). Si forma principalmente se il sistema viene portato all’equilibrio.
S997
Prodotto cinetico (minor ingombro sterico)
Prodotto termodinamico (alchene più stabile)
34
Prodotto cinetico vs. prodotto termodinamico
I protoni in posizione 6 sono meno ingombrati da un punto di vista sterico, per cui possono essere rimossi più facilmente se si utilizza una base stericamente ingombrata come l’LDA. Per cui, scegliendo le condizioni di reazione possiamo favorire la formazione del prodotto cinetico o del prodotto termodinamico. Se lavoriamo a bassa temperatura e con una base forte favoriamo il prodotto cinetico (diminuiamo l’energia dello stato di transizione); se lavoriamo a temperature più elevate, eccesso di chetone e con basi deboli favoriamo il prodotto termodinamico.
S998
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Controllo cinetico: base forte e ingombrata, bassa T
Controllo termodinamico: base meno forte e poco ingombrata, alta T
Prodotto cinetico vs. prodotto termodinamico
S998
36
Esercizio: Razionalizzare la selettività di queste due reazioni.
S998
Prodotto cinetico (meno ingombrato)
Prodotto termodinamico (più stabile)
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Reazione di un enolato con un alogenuro alchilico
Se si tratta un enolato con un alogenuro alchilico si ottiene il prodotto di alchilazione. La reazione procede con un tipico meccanismo SN2 se l’alogenuro è primario. Con alogenuri secondari e terziari i prodotti di eliminazione prevalgono poiché l’enolato è una base forte.
In realtà la reazione non si ferma a livello di mono alchilazione. Infatti l’enolato di partenza può agire da base e deprotonare nuovamente il prodotto mono-alchilato
S999
38
Il nuovo enolato può nuovamente essere alchilato portando al derivato diachilato. Per cui si ottengono miscele di prodotti polialchilati.
In alcuni casi si possono ottenere selettivamente prodotti di mono-alchilazione
Reazione di un enolato con un alogenuro alchilico
S999-1000
39
Esercizio: Come preparereste questi composti utilizzando un’alchilazione? Potete utilizzare composti organici fino a 8 atomi di carbonio e qualsiasi reagente inorganico.
S1000
O
α
O-
CH2 X
O
CH3
40S1002
41
Alchilazione di un chetone via derivati enamminici
I problemi principali dell’alchilazione di composti carbonilici via formazione dell’enolato sono la polialchilazione e la scarsa regioselettività del processo.
Le ammine secondarie possono reagire con composti carbonilici generando un’enammina.
S1002
42
Le enammine sono nucleofili stabili, e possono reagire con alogenuri alchilici reattivi generando un ione imminio sostituito, che non ha più carattere nucleofilo.
Dopo idrolisi si ottiene il composto carbonilico di partenza mono-alchilato
Alchilazione di un chetone: derivati enamminici
S1003
43
Il processo avviene solamente con alogenuri alchilici molto reattivi
Alchilazione di un chetone: derivati enamminici
S1003
44
Carbanioni di chetimmine
Invece che un’enammina possiamo generare un carbanione di una chetimmina, che avrà un carattere nucleofilo maggiore
Molti chetoni condensano facilmente con ammine primarie come la cicloesilammina per generare l’immina corrispondente
S1004
45
Il trattamento dell’immina con un composto di Grignard genera un derivato molto simile ad un enolato, nel quale il metallo è probabilmente associato più fortemente con l’eteroatomo che con il carbonio in α.
In presenza di un alogenuro alchilico si ha la reazione di sostituzione
Carbanioni di chetimmine
S1004
46
L’idrolisi porta alla rigenerazione della funzione carbonilica di partenza
L’anione di una chetimmina è un utile nucleofilo poiché è stabile e regisce con elevate regioselezioni senza fornire prodotti di polialchilazione. Generalmente si ottiene il prodotto di alchilazione al carbonio meno sostituito.
Carbanioni di chetimmine
S1005
47
Esercizio: I dimetil idrazoni possono essere usati al posto delle immine nelle reazioni viste prima. Quale sarà il prodotto atteso dalla seguente serie di reazioni? (il trattamento con sodio periodato idrolizza l’idrazone in condizioni blande)
S1006
O
Me2NNH2
NNMe2
LDA
NNMe2
i-PrINNMe2
NaIO4
O
48
Carbanioni di immine ingombrate – enolati di aldeidiGli enolati delle aldeidi non hanno problemi di regiochimica nella reazione di alchilazione, ma sono molto reattivi e subiscono reazioni di autocondensazione
La reazione di un aldeide con un’ammina primaria produce l’immina corrispondente, che per trattamento con una base forte produce un carbanione molto più stabile e meno tendente all’auto-condensazione
S1006
49
Alchilazione e idrolisi acida che rigenera la funzione carbonilica di partenza
Possono anche essere usati reagenti di Grignard
Carbanioni di immine ingombrate – enolati di aldeidi
S1007
50
Enolati di esteri e nitrili
Il pKa di un protone in α di un estere (pKa = 24-25) è 4-5 ordini di grandezza maggiore di quella di un chetone o un’aldeide (pKa ca. 20).Questo deriva dalla minore stabilizzazione dell’anione, poiché il sistema carbossilico è già parzialmente delocalizzato ancor prima della deprotonazione.
Una delle formule di risonanza pone una carica positiva sul carbonio carbonilico, aumentando per effetti induttivi l’acidità dei protoni in α
Una delle formule di risonanza pone la carica positiva sull’atomo di ossigeno estereo piuttosto che su quello carbonilico
S1008
51
Vi è comunque un elevato grado di stabilizzazione della carica negativa rispetto ad un alcano
Per i protoni legati al carbonio in α ad un nitrile, anch’esso stabilizzato per risonanza, si hanno valori di pKa = 25-30.
Enolati di esteri e nitrili
S1008
52
Se si utilizzano basi forti come LDA, le reazioni tipo condensazione di solito non competono. Inoltre c’è solo una posizione α
Una volta formato, l’enolato può reagire con un alogenuro alchilico con un tipico meccanismo SN2 portando al prodotto alchilato. Se si utilizzano alogenuri secondari o terziari la reazione di eliminazione può competere poiché lavoriamo in presenza di una base forte.
Enolati di esteri e nitrili
S1009
53
Come elettrofili possono essere usati alogenuri alchilici o epossidi
Enolati di esteri e nitrili
S1009
54
Anche la presenza di un gruppo fenile riesce ad attivare un metilene consentendo l’ottenimento di chetoni ed esteri α-sostituiti
Alchilazione di reagenti contenenti metileni attivati
S1013
55
Enolati degli acidiPuò essere generato l’enolato di un acido?
Il pKa dei protoni di un carbonio in α al carbonio di un acido ha un valore confrontabile con quella di un estere
Per cui in presenza di 2 equiv. di base si ottiene l’enolato
S1010
56
La reazione con un alogenuro alchilico seguita da trattamento acido porta all’acido sostituito.
La reazione è analoga alla formazione di un enolato di un estere, alchilazione e idrolisi. E’ quindi più semplice da un punto di vista operativo e la reazione di condensazione non compete.
Enolati degli acidi
S1010
57
Esercizio: proporre delle vie sintetiche per i seguenti composti partendo sia da un acido che da un estere e da un organoalogenuro.
S1010
Cl
COOH
α
C
H
COOH
Cl
X
O-
O-
58
Metileni attivati: malonati, acetoacetati, cianoacetati
La presenza di due gruppi elettron-attrattori rende i protoni del carbonio metinico o metilenico particolarmente acidi e reattivi nella formazione di enolati. Questi protoni hanno pKa = 10-14.
S1011
59
Enolati fortemente stabilizzati per risonanza
La carica viene delocalizzata su tutto il sistema: i due carbonili e il carbonio metinico.
D’altro canto già il derivato di partenza esiste parzialmente nella forma enolica, stabilizzato da HB intramolecolari
S1011
60
Spettro 1H NMR (300 MHz) del tert-butil acetoacetato
In che rapporto sono? Lo si può determinare via 1H NMR?
S1012
61
Alchilazione di reagenti contenenti metileni attivati
L’enolato che si forma è il prodotto cineticamente e termodinamicamente favorito. Inoltre la reazione richiede condizioni molto meno drastiche: si usa una base molto meno forte (NaOEt).
In presenza di un eccesso di base si ottiene la doppia sostituzione
Se si utilizzano α,ω-dialoalcani in presenza di un eccesso di base si possono ottenere cicloalcani (anelli da 3 a 6 atomi).
S1013
62
Esercizio: Come preparereste i seguenti composti utilizzando un alogenuro alchilico e un derivato con metileni attivati?
S1013
O
COOEt
H
O
COOEt
CH2(CH2)5COOEt
EtO-
O
COOEtBrCH2(CH2)5COOEt
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Attivazione dell’idrogeno α con gruppi solforati
Diversi gruppi funzionali contenenti lo zolfo (e anche il fosforo) hanno proprietà elettron-attrattrici e possono quindi attivare gli idrogeni di un carbonio in α. Lo stesso DMSO in condizioni basiche può essere deprotonato:
La presenza del gruppo carbonilico attiva ulteriormente i gruppi metilenici rendendoli più acidi
S1014
64
L’etil fenilsolfoacetato viene deprotonato facilmente in presenza di NaH generando l’enolato corrispondente:
Quindi in generale:
Attivazione dell’idrogeno α con gruppi solforati
S1014
65
Ad elevate temperature un solfossido elimina facilmente portando alla formazione di un doppio legame.
Come ottenere il β-cheto solfossido?
Attivazione dell’idrogeno α con gruppi solforati
S1015
66
Esercizio: un enolato di un estere reagisce con dimetil o difenil disolfuro producendo l’analoga specie α-solfenilica. Quale è il prodotto atteso dalla seguente sequenza di reazioni?
S1015
R CH2 COOEtLDA
R CH COOEtMe2S2
R CH COOEt
SMe
NaHR C COOEt
SMe
R C COOEt
SMe
EtI
Et
67
Decarbossilazione di funzioni carbossiliche in β a gruppi carbonilici
La presenza di due gruppi attivanti rende i protoni metilenici più acidi e quindi reattivi, ed elimina problemi di regiochimica o reazioni collaterali
S1016
68
Cosa possiamo fare se vogliamo il prodotto monofunzionalizzato?
La funzione esterea decarbossila facilmente per semplice riscaldamento in acido diluito
Decarbossilazione di funzioni carbossiliche in β a gruppi carbonilici
S1016
69
Decarbossilazione di funzioni carbossiliche in β a gruppi carbonilici
Idrolisi acida
L’acido carbossilico che si forma ha una funzione C=O in posizione β che facilita la rimozione di CO2 in ambiente acido grazie alla formazione di un enolo. Il processo può avvenire sia con l’intervento dell’H2O (2a) che per via intramolecolare (2b)
S1017
70
L’enolo poi tautomerizza generando il chetone
La stessa reazione con il dietil malonato o l’etile cianoacetato porta all’ottenimento di un estere o un nitrile
Decarbossilazione di funzioni carbossiliche in β a gruppi carbonilici
S1017-8
71
Acetoacetato Metil chetone
Malonato Acido acetico sostituito
H3C C
O
CH2 COOEt
EtOOC CH2 COOEt
1. EtOH/EtONa2. RX
H3C C
O
CH COOEt
EtOOC CH COOEt
R
R
- CO2H3C C
O
CH2 CH2 COOHRR
NC CH2 COOEt
NC CH COOEt
R
CH2 CNR
Alchilazione e decarbossilazione dei metileni reattivi
Cianoacetato Nitrile
ENOLATO EQUIVALENTE
72
Composti con metileni attivati enolato equivalenti
S1018
73
Esempio: proporre una sintesi per il seguente composto utilizzando reagenti che abbiano fino a 7 atomi di carbonio
S1018
74
Esercizio: Come preparereste questi composti utilizzando un precursore dicarbonilico?
S1019
CH2
COOEt
COOEt
EtO-
CH-
COOEt
COOEt
Br(CH2)3BrCOOEt
COOEt
decarb.COOH
O
COOEt
H
EtO-
O
COOEtRX
O
COOEt
R
decarb.
O
R
75
Riepilogo: reazioni degli enolati
Acidità: Acidità di acidi, ammidi, ammine. Effetti induttivi e di risonanza. Acidità C-H
Enoli/enolatiTautomeria cheto-enolica (acido o base catalizzata)Isomerizzazione zuccheri, racemizzazione aa
76
Alfa-alogenazioni (sintesi aloformio)Ambiente basico: trialogenazione fino ad aloformioAmbiente acido: solo α-alogenazione
Riepilogo
R
O
CH3
X2 / OH-
R
O
O-
+ CHX3
X2 / H3O+
R
O
CH2X
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Sintesi enolati di chetoni con basi forti: regiochimicaAlchilazione enolati: polialchilazione – alchil. via enammine, chetimmine
Riepilogo
O
LDA
O
regiochimica?
CH3X
O
CH3
O
CH3
CH3
polialchilazione?
O
pirrolidinaN
CH3X
O
CH3
no polialchilazione
O
cicloesilamminaN
RMgBrN
CH3XVedi anche aldeidi
78
Gli enolati di esteri, nitrili e acidi possono essere alchilati
Riepilogo
COOEt
LDA
COOEt
CH3X
EtOOC CH3
COOH
2 LDA
COO-
CH3X
HOOC CH3
CN
LDA
CN
CH3X
NC CH3
79
Enolati di derivati con metileni attivati; decarbossilazione
Riepilogo
O 1. LDA2. PhSSPh3. NaIO4
O
SPh
O
HNaH
O
SPh
O
O
SPh
O
R
O
R
H3C C
O
CH2 COOEt
EtOOC CH2 COOEt
1. EtOH/EtONa2. RX
H3C C
O
CH COOEt
EtOOC CH COOEt
R
R
- CO2H3C C
O
CH2
CH2 COOHR
R Acetoacetato Metil chetone
Malonato Acido acetico sost.
80
Addenda
81
Decarbossilazione di β-cheto acidi: una importante trasformazione metabolica in processi biologici
Questo processo avviene a causa della intrinseca instabilità degli acidi carbossilici in β a una funzione carbonilica Ciclo dell’acido citrico – metabolismo aerobico
Il citrato viene isomerizzato a isocitrato via formale eliminazione e addizione di acqua
S1020
82
L’ossidazione della funzione alcolica a CO da parte del NAD+ produce un β-chetoacido intermedio che decarbossila fornendo l’α-chetoglutarato.
Il meccanismo di decarbossilazione non è molto diverso da quello che abbiamo visto avvenire in soluzione.
Decarbossilazione di β-cheto acidi: una importante trasformazione metabolica in processi biologici
S1020
83
La perdita di CO2 porta alla formazione di un enolato stabilizzato da un catione Mn(II) presente nel sito attivo dell’enzima.
La protonazione dell’enolato porta al derivato carbonilico corrispondente
Decarbossilazione di β-cheto acidi: una importante trasformazione metabolica in processi biologici
S1021