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FULVIO GIARDINA - Presidente Ordine Regionale Care colleghe e cari colleghi, a distanza di molti mesi riprendono le pubblica- zioni del nostro notiziario, che speriamo possa uscire con cadenza periodica a partire dal prossimo anno. Abbiamo organizzato di recente - tra le altre atti- vità - in collaborazione con la Sovrintendenza Sco- lastica Regionale e con il Dipartimento di Psicolo- gia dell'Università di Palermo il Convegno “SISTE- MI FORMATIVI E SERVIZIO DI PSICOLOGIA SCOLASTICA”, che si è tenuto a Palermo, presso l’Istituto “V. Pareto”, il 17 e 18 Novembre 2000. Il successo di tale iniziativa (quasi 600 parteci- panti) mi spinge a dedicare questo editoriale alla psicologia scolastica. Gli argomenti in discussione sono infatti di grande attualità, non solo perché il Parlamento po- trebbe varare la legge sul servizio di psicologia sco- lastica, ma soprattutto perché il mondo della profes- sione, della formazione e della scuola si sono incon- trati per dibattere e per ricercare e definire un modello di in- tervento moderno, rispondente ai reali bisogni degli utenti. L’Ordine degli Psicologi della Sicilia in questo ultimi die- ci anni è cresciuto e si è radicalmente trasformato nella sua cultura dell’appartenenza. Alla fine degli anni ‘80 era prevalente un modello profes- sionale e prestazionale di tipo sanitario, legato - per intenderci - alla diade “diagnosi - terapia”, cioè alla gestione del “males- sere”. Ciò era dovuto al fatto che la legge istitutiva dell'Ordine (L. 56/89) aveva recepito le esperienze maturate negli anni '70 ed '80, svolte prevalentemente in contesti sanitari, tant'è che nei primi anni di vita dell’Ordine il numero degli iscritti coin- cideva quasi con il numero degli psicologi inseriti nel SSN. Oggi, tenuto conto che il numero degli iscritti è cresciuto al ritmo del 10% annuo, a fronte di 2000 psicologi, i colleghi afferenti al SSN rappresentano appena un quarto. Anche l'ambito psicoterapeutico, che in passato è cresciuto in poco tempo grazie alle due leggi di sanatoria, e che oggi - a regime - si espande lentamente, per metà è rappresentato dai colleghi del SSN (464 su un totale di 846 psicoterapeuti). Di fatto si è quasi saturato il contesto occupazionale tradi- zionale, quello sanitario per intenderci, e ciò ha determinato una trasformazione culturale lenta, ma costante, che oggi spin- ge i numerosi giovani colleghi a ricercare, all'interno di un forte senso di appartenenza professionale, modelli d'intervento e contesti nuovi, o almeno poco battuti, in cui l'obiettivo è il mantenimento del "benessere", della "salute". La psicologia del lavoro e delle organizzazioni, la psicolo- gia scolastica, la psicologia dello sport, la psicologia dell'e- mergenza, la psicologia del turismo, la psicologia dell'immi- grazione, corrispondono ad ambiti sociali e culturali in grande evoluzione e di grande impatto. E, consentitemi, non si può considerare l'intervento dello psicologo come un costo aggiuntivo al prodotto richiesto, ma come il "valore aggiunto", che rende quel prodotto unico in termini di qualità e di soddisfacimento dei bisogni del com- mittente. Anno III - n. 2 - Dicembre 2000 Giornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia EDITORIALE Psicologi e Psicologia in Sicilia Ψ Ψ 2 - IN PRIMO PIANO Altri due passi nella storia Intervista al Prof. Angelo Majorana 5 - LA PROFESSIONE Le nuove frontiere della Psicologia del lavoro 6 - PSICOANALISI L’interpretazione dei miti: II Congresso Nazionale organizzato dall’I.I.P.G. 7 - PSICODIAGNOSI Intervista a Dolores Passi Tognazzo 8 - A COLLOQUIO CON DANIEL STERN 10 - INIZIATIVE DELL’ORDINE Convegno sulla Psicologia Scolastica 13 - LA PSICOLOGIA DELLA SALUTE Uno spazio per la Psicologia della salute in Sicilia 14 - RECENSIONI - NEWS 15 - BILANCIO CONSUNTIVO ’99 16 - REGOLAMENTI 18 - INFORMAZIONI 19 - AGGIORNAMENTO ALBO SOMMARIO CONTINUA A PAG. 20

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FULVIO GIARDINA - Presidente Ordine Regionale

Care colleghe e cari colleghi,a distanza di molti mesi riprendono le pubblica-

zioni del nostro notiziario, che speriamo possa uscirecon cadenza periodica a partire dal prossimo anno.

Abbiamo organizzato di recente - tra le altre atti-vità - in collaborazione con la Sovrintendenza Sco-lastica Regionale e con il Dipartimento di Psicolo-gia dell'Università di Palermo il Convegno “SISTE-MI FORMATIVI E SERVIZIO DI PSICOLOGIASCOLASTICA”, che si è tenuto a Palermo, pressol’Istituto “V. Pareto”, il 17 e 18 Novembre 2000.

Il successo di tale iniziativa (quasi 600 parteci-panti) mi spinge a dedicare questo editoriale allapsicologia scolastica.

Gli argomenti in discussione sono infatti digrande attualità, non solo perché il Parlamento po-trebbe varare la legge sul servizio di psicologia sco-lastica, ma soprattutto perché il mondo della profes-sione, della formazione e della scuola si sono incon-trati per dibattere e per ricercare e definire un modello di in-tervento moderno, rispondente ai reali bisogni degli utenti.

L’Ordine degli Psicologi della Sicilia in questo ultimi die-ci anni è cresciuto e si è radicalmente trasformato nella suacultura dell’appartenenza.

Alla fine degli anni ‘80 era prevalente un modello profes-sionale e prestazionale di tipo sanitario, legato - per intenderci- alla diade “diagnosi - terapia”, cioè alla gestione del “males-sere”. Ciò era dovuto al fatto che la legge istitutiva dell'Ordine(L. 56/89) aveva recepito le esperienze maturate negli anni '70ed '80, svolte prevalentemente in contesti sanitari, tant'è chenei primi anni di vita dell’Ordine il numero degli iscritti coin-cideva quasi con il numero degli psicologi inseriti nel SSN.

Oggi, tenuto conto che il numero degli iscritti è cresciutoal ritmo del 10% annuo, a fronte di 2000 psicologi, i colleghiafferenti al SSN rappresentano appena un quarto.

Anche l'ambito psicoterapeutico, che in passato è cresciutoin poco tempo grazie alle due leggi di sanatoria, e che oggi - aregime - si espande lentamente, per metà è rappresentato daicolleghi del SSN (464 su un totale di 846 psicoterapeuti).

Di fatto si è quasi saturato il contesto occupazionale tradi-zionale, quello sanitario per intenderci, e ciò ha determinatouna trasformazione culturale lenta, ma costante, che oggi spin-ge i numerosi giovani colleghi a ricercare, all'interno di unforte senso di appartenenza professionale, modelli d'interventoe contesti nuovi, o almeno poco battuti, in cui l'obiettivo è ilmantenimento del "benessere", della "salute".

La psicologia del lavoro e delle organizzazioni, la psicolo-gia scolastica, la psicologia dello sport, la psicologia dell'e-mergenza, la psicologia del turismo, la psicologia dell'immi-grazione, corrispondono ad ambiti sociali e culturali in grandeevoluzione e di grande impatto.

E, consentitemi, non si può considerare l'intervento dellopsicologo come un costo aggiuntivo al prodotto richiesto, macome il "valore aggiunto", che rende quel prodotto unico intermini di qualità e di soddisfacimento dei bisogni del com-mittente.

Anno III - n. 2 - Dicembre 2000

Giornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia

EDITORIALE

Psicologi e Psicologia in SiciliaΨΨΨΨ

2 - IN PRIMO PIANO• Altri due passi nella storia

Intervista al Prof. Angelo Majorana

5 - LA PROFESSIONE• Le nuove frontiere della Psicologia del lavoro

6 - PSICOANALISI• L’interpretazione dei miti: II Congresso

Nazionale organizzato dall’I.I.P.G.

7 - PSICODIAGNOSI• Intervista a Dolores Passi Tognazzo

8 - A COLLOQUIO CON DANIEL STERN

10 - INIZIATIVE DELL’ORDINE• Convegno sulla Psicologia Scolastica

13 - LA PSICOLOGIA DELLA SALUTE• Uno spazio per la Psicologia della salute

in Sicilia

14 - RECENSIONI - NEWS

15 - BILANCIO CONSUNTIVO ’99

16 - REGOLAMENTI

18 - INFORMAZIONI

19 - AGGIORNAMENTO ALBO

S O M M A R I O

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IN PRIMO PIANO

BARBARA NOTARBARTOLO- Consigliere

Il prof. Angelo Majorana è un medico neuropsichiatrache ha ricoperto una delle prime cattedre di Psicologia inSicilia, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Univer-sità di Catania. In questo ruolo ha fondato e diretto il primoIstituto di Psicologia ed è pertanto considerato uno dei pa-dri fondatori della psicologia nella nostra regione.

Quando telefono per chiedergli un’intervista da pubbli-care su questo Notiziario del nostro Ordine Professionale,mi sembra di cogliere uno stupore ed un entusiasmo giova-nili: è compiaciuto e quasi divertito dell’iniziativa.

Accetta subito di incontrarmi e mi accoglie con la con-sueta amabilità.

Lo invito ad immergersi nei ricordi della sua vita perrecuperare le prime tracce della Psicologia in Sicilia.

Professore, da poco ha compiuto 90 anni, data cheha festeggiato circondato dalla stima e dall’affetto ditanti colleghi ed allievi. La sua vita professionale coin-cide con la nascita e la diffusione della psicologia non soloin Sicilia, ma in Italia.

Il mio interesse per la psicologia è sorto quando, ancorastudente presso l’Università di Roma nel ’33-’34, lessi unavviso su cui era scritto che il Prof.Banissoni, triestino, pro-veniente da Vienna dove aveva frequentato S.Freud e laSocietà Psicoanalitica, avrebbe tenuto un seminario sui sogni.L’argomento mi appassionò moltissimo ed iniziai a frequen-tare l’Istituto di Psicologia, presso la Facoltà di Medicina,che era allora diretto dal Prof. Sante De Sanctis. È a questogrande maestro che devo le mie scelte intellettuali, scientifi-che e culturali.

Mi laureai nel ’35-’36, dopo un internato di 3 anni in Cli-nica Medica con il prof. Frugoni. Poi vinsi il concorso perAssistente presso l’Istituto di Farmacologia ed ebbi così lapossibilità di svolgere un’attività di ricerche sperimentali inlaboratorio su ciò che costituiva il mio interesse primario inquegli anni: l’anatomia e la fisiologia del cervello, le morfi-nomanie ed i farmaci adrenalina-insulinici.

In particolare mi dedicai per molti anni ad una serie diricerche sul comportamento dei ratti che, quando furono pub-blicate, suscitarono un certo interesse presso gli studiosi.Ricordo che mi scrisse il prof. D. Berlyne dall’Università diYale, negli Stati Uniti, per congratularsi sulla qualità dei ri-sultati cui ero giunto.

In quel lavoro elaborai un’ipotesi circa l’esistenza di unistinto esplorativo alla base del comportamento, a confermadel mio obiettivo di rintracciare, attraverso la ricerca speri-mentale, le basi del funzionamento mentale dell’uomo.

Infatti il mio interesse principale era rivolto alla clinica,cioè a quell’infinita e misteriosa varietà di manifestazioni concui la mente umana si può esplicare.

Mi iscrissi alla Scuola di Specializzazione delle MalattieNervose e Mentali ed iniziai a frequentare con assiduità laClinica Universitaria annessa, che aveva funzioni di ricoveroe cura dei malati di mente, sotto la guida del prof. Cerletti, dacui appresi moltissimo.

Questo è stato un dato costante nella mia vita: l’incontro ela frequentazione di grandi maestri.

Ebbi l’opportunità di conoscere personalità come CesareMusatti, Padre Agostino Gemelli, Fabio Metelli e tenni sem-pre un contatto aperto alle occasioni d’incontro, in un climain cui alla passione di pochi si contrapponeva la svalutazionedi molti, soprattutto in ambito nazionale.

All’estero si respirava un clima diverso e, subito dopo laguerra, crebbe l’interesse per gli studi psicologici e per la psi-coanalisi in particolare.

Ho conosciuto ed ho avuto scambi personali ed epistolaricon personalità famose come Kurt Goldstein dagli Stati Uni-ti, Renè Zazzo dalla Francia, Donald Winnicott dall’Inghil-terra, Donald Hebb dal Canada, Christian Muller ed EdmondGillèron dalla Svizzera ed altri ancora.

Nell’ambito della Società Psicoanalitica Internazionaleho conosciuto Silvano Arieti, Phillys Greenacre, Limentani;in un congresso ho conosciuto anche Melanie Klein davveronella mia vita ho avuto modo di entrare in contatto con perso-nalità eccezionali!

Per tornare alla mia vita, i miei studi subirono una battutad’arresto per il clima pre-bellico causato dagli eventi storicidi quegl’anni.

Dal ’40 fino al ’45 ero Ufficiale Medico e quando scoppiòla guerra fui assegnato ad una compagnia di minatori del Ge-nio nel fronte iugoslavo dove rimasi per quasi 2 anni. Poisvolsi la mia attività al Celio, dove coordinavo il reparto neu-ropsichiatrico, allora detto di “segregazione”.

Dopo la guerra, rientrato a Catania, nel ’47 mi sposaied iniziai l’attività professionale nella clinica dove tutt’oralavoro.

Professore anche lei è stato un maestro per molti di noi,direi non solo per i contenuti del suo sapere, ma soprattut-to per la sua passione verso lo studio, sentimento che riu-sciva a trasmettere attraverso le sue lezioni all’Università,che ricordo sempre affollatissime di studenti.

2 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

Con il Professor Angelo Majorana, continuiamo questa rubrica del nostro notiziario che ospiterà testimo-nianze privilegiate di personaggi che hanno sicuramente contribuito alla professionalità dello psicologonella nostra regione.

Altri due passi nella storiaIntervista con il Prof. Angelo Majorana

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 3

IN PRIMO PIANO

Credo che nell’ambito universitario siciliano la suaattività abbia più o meno coinciso con l’inserimento dellapsicologia nel mondo accademico.

È divertente ricordare come la psicologia abbia fatto ilsuo ingresso ufficiale nell’Università in Sicilia.

Subito dopo la guerra, negli anni ’43-’45, la nostra regio-ne era governata dalle truppe di occupazione americane chesi chiamavano AMGOT. Il loro comandante chiese quali fos-sero i punti di riferimento per la psicologia e, quando venne asapere che non esistevano né Istituti né cattedre di insegna-mento, si stupì e impose l’istituzione immediata di una catte-dra che, a Palermo, fu affidata al prof. Canziani.

L’Università di Catania isti-tuì ufficialmente la prima catte-dra di psicologia nel 1951 pres-so la Facoltà di Lettere e Filo-sofia.

Venne chiamato il prof.Metelli che la tenne soltantoper un anno perché poi si tra-sferì all’Università di Trieste,ma prima di andare via insistet-te perché la cattedra venisseaffidata a me. Ci eravamo co-nosciuti a Roma, all’Istituto diPsicologia del CNR.

Così iniziai l’insegnamentouniversitario nel 1952. Furonoanni bellissimi, perchè ricchi diun’attività febbrile e pionieri-stica che ebbe modo di svilup-parsi anche perché io ottennidal CNR un cospicuo finanzia-mento che mi consentì di fon-dare nei locali di Via della Log-getta un efficiente Istituto diPsicologia dotato di strumenti edi biblioteca. Ciò mi permise diaffiancare all’attività didatticaanche una attività di ricerca chesi espanse grazie alla collabora-zione di molti allievi che oggisono stimati professionisti.

Con grande entusiasmo fon-dai una rivista che veniva pub-blicata a Palermo con periodi-cità quadrimestrale, ma che eradiffusa su tutto il territorionazionale.

Il suo titolo era “Rassegna di Psicologia Generale e Clini-ca” e la sua novità, nel panorama scientifico di quegli anni,era costituita proprio da quella declinazione “clinica” che rap-presentava una svolta fondamentale: la psicologia, cioè, usci-va dal ristretto ambito del laboratorio, non era più soltantopsicologia sperimentale, ma si estendeva a tutte le possibiliapplicazioni che riguardavano il comportamento dell’uomo.

Per non urtare la suscettibilità di alcuno cercai ed ottennil’approvazione di tutti i cattedratici del tempo che compari-vano sul frontespizio della rivista costituendo il Comitato diDirezione. Cito i nomi: Gastone Canziani dell’Università diPalermo, Leandro Canestrelli dell’Università di Roma, Ame-deo Dalla Volta dell’Università di Genova, Alberto Marzidell’Università di Firenze, Gaetano Kanizsa dell’Universitàdi Trieste, Angiola Massucco Costa dell’Università di Caglia-ri, Cesare Musatti dell’Università di Milano, Fabio Metellidell’Università di Padova, ed infine Mario Ponzo, Presidentedella Società Italiana di Psicologia.

Io ero il redattore capo ed ero affiancato da tanti giovaniassistenti universitari che poi diventarono quasi tutti catte-dratici.

Mi fa piacere ricordare alcuni nomi come O. AndreaniDentici, P. Bellanova, R. Canestrari, A. Fonzi, L. Meschieri,I.Munari, A. Ossicini, L. Riccobono, G. Sprini, F. Traina,G. C. Zapparoli ed altri ancora.

Erano anni di grande fermento. Ricordo che nel ’51 partecipai al 1° Congresso Mondiale

di Psichiatria, dove L. Davost dell’Università di Rennes,propose di fondare un gruppo che si occupasse dello studiodella “Psichologie Medical” ed io vi aderii subito con grande

interesse.Nel ‘57 fui chiamato come

borsista fullbreight presso laColumbia University di NewYork per collaborare alle ricer-che del laboratorio di Psicologiadella Clinica Psichiatrica.

Quelli sono stati gli anni incui la psicologia, come scienzaa sé stante, iniziava il suo pro-cesso di affermazione sia nel-l’ambito accademico, sia inquello culturale più vasto.

Basti pensare che, pur conqualche ritardo rispetto al pano-rama internazionale, in Italia sisvolse il 1° Convegno di Psico-logia Clinica nel 1956 a Milano,grazie all’impegno del prof. A.Gemelli.

Questo processo di acquisi-zione di identità culturale dellapsicologia culminò con l’istitu-zione del primo Corso di Laureain Psicologia, presso le Facoltàdi Magistero delle Università diRoma e di Padova.

In occasione di questo even-to storico mi trasferii a Roma,nel ’69, perché fui chiamato acoprire la cattedra di PsicologiaFisiologica. A Catania venneroal mio posto Govanni Sprini eFranco Di Maria, miei cari col-leghi giovani di Palermo. Tutta-via, quando nel ’74 fu apertauna cattedra di Psicologia pres-

so la Facoltà di Scienze Politiche a Catania, preferii rientrarenella mia città, dove ho continuato ad affiancare l’attivitàaccademica a quella clinica.

Nell’ambito della sua attività didattica lei ha semprediffuso il modello psicoanalitico. Molti psicologi della miagenerazione ricordano le dispense che lei distribuiva du-rante le sue lezioni in cui cercava di sintetizzare i concettipiù importanti della teoria psicoanalitica.

Ho sempre avuto rapporti molto intensi e frequenti con ipiù grandi psicoanalisti del tempo, da Cesare Musatti ad Emi-lio Servadio, da Nicola Perrotti a Franco Fornari e, in Sicilia,con Francesco Corrao.

Ricordo che quando si doveva organizzare il primo con-vegno di psicoanalisi in Italia, io suggerìi a Cerletti l’oppor-tunità che venisse ospitato presso l’Università di Roma e fugrazie al suo interessamento che ciò accadde, non alla Fa-coltà di Medicina ma alla Facoltà di Lettere.

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4 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

IN PRIMO PIANO

Il Presidente di quel 1° Convegno fu l’autorevole Wolff-Stomersee, principessa Tomasi di Lampedusa ed il tema deilavori aveva come titolo “L’aggressività”.

Per diversi anni, nella mia clinica, ho organizzato cicli diseminari di studio che erano svolti da psicoanalisti come Pie-ro Bellanova, Francesco Siracusano ed altri.

Effettivamente credo di avere contribuito alla formazionedi tanti giovani psichiatri e psicologi, che oggi sono stimatiprofessionisti.

Professore, nel corso di tanti anni di attività accade-mica, lei ha conosciuto molti giovani studenti e credo chesia presente nel ricordo di tutti l’atteggiamento benevol-mente paterno con cui ha sempre mostrato interesseverso di loro. Tutt’ora segue dei giovani tirocinanti pres-so la sua clinica. Ha notato qualche differenza tra i giova-ni psicologi di ieri e quelli di oggi?

L’interesse nei confronti dello specifico sapere psicolo-gico è sempre presente negli uni quanto negli altri. Oggi,però, il desiderio di conoscenza è più facilmente raggiungi-bile perché i giovani psicologi hanno a disposizione moltis-simi testi e riviste. Forse questo determina un maggiore ap-pagamento e, proporzionalmente, un minore slancio verso lacuriosità che i giovani di ieri mantenevano vivo perché do-vevano misurarsi con molte più difficoltà.

Quale consiglio darebbe ai giovani psicologi?Poiché ho sempre privilegiato l’ambito clinico della psi-

cologia, il consiglio che darei sarebbe rivolto ad un futuropsicologo clinico, cui suggerirei di dedicare molta cura allapropria formazione. Secondo me, alla base di un buona pre-parazione clinica sarebbe ottimale avere la possibilità disvolgere primariamente un’attività di ricerca sperimentale inlaboratorio, cosa che, purtroppo nelle nostre Università nonè facile.

Non è, inoltre, da sottovalutare il raggiungimento di unabuona esperienza nel campo della psicopatologia clinica e mi

sembra fondamentale affinare le competenze psicodiagnosti-che attraverso la conoscenza e l’uso degli strumenti testolo-gici. Basti dire che D. Wechsler, che conobbi a New York,lavorava al Bellevue Hospital, dove era anche presente Lau-retta Bender, moglie del neuropsicologo P. Schilder, tuttifamosi psicologi.

Prima di congedarmi il Professore desidera mostrarmiuna copia della rivista che ha fondato quando la Psicologiain Sicilia era agli albori e che per anni ha costituito uno deipochi punti di riferimento scientifico.

Desidera accompagnarmi personalmente nella sua biblio-teca nonostante si debbano salire due rampe di scale, mal’entusiasmo che lo anima nel parlare della sua passionescientifica per lo studio della Psicologia sembra permetter-gli di superare ogni difficoltà.

Entriamo nella biblioteca e resto stupita nel trovarmi inun vasto ambiente dove, sopra scaffali e dentro armadi, sitrovano ben allineati e catalogati circa 10.000 volumi atti-nenti la Psicologia e scienze affini.

Respiro un’atmosfera sacrale mentre egli mi illustrala suddivisione per argomenti con cui i libri sono stati distri-buiti.

Sopra un enorme tavolo, al centro della stanza, sono col-locate serie di riviste scientifiche e sembra palpabile la gioiacon cui il professore rievoca gli anni in cui è stata fondata laPsicologia in Sicilia, attraverso il suo racconto circa gli epi-sodi che hanno caratterizzato la nascita di questa o quell’al-tra rivista.

Prendo commiato da lui e nel ringraziarlo per la gentilez-za con cui ha accettato di farsi intervistare per il nostro Noti-ziario, penso a come riuscire a trasferire su queste righeil sentimento di ammirazione per una vita trascorsa condedizione verso lo studio e l’impegno clinico, affinché i gio-vani psicologi possano sentirsi stimolati dall’esempio dellepassate generazioni che hanno fatto la storia della nostraprofessione in Sicilia.

In prima fila il Prof. Majorana (il terzo partendo da destra) insieme a Padre Gemelli (al centro) e andando verso sinistra sono riconoscibiliMusatti, Metelli, Canziani, Jacono, Ancona, Ossicini, Zunini; andando verso destra: Cancitrelli, Kanitza, Potter, Cesabianchi, Canestrari.Nelle file retrostanti sono riconoscibili: Alberoni, Bellanova, Spaltro, Cattonaro, De Vivo, Quadrio, Lazzari, Trentini. (Foto per gentile con-cessione della Prof. ssa D. Passi Tognazzo)

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 5

LA PROFESSIONE

a cura diProf. Francesco CeresiaDocente di Psicologia IndustrialeCorso di Laurea in Psicologia, Università di Palermo.

Che la Psicologia del Lavoro rappresenti oggi uno dei più si-gnificativi sbocchi occupazionali per gli psicologi è un datoormai incontestabile. Il Convegno, svoltosi a Siracusa il 23 giu-gno u.s., organizzato dall’Ordine degli Psicologi della RegioneSicilia e dall’Assindustria di Siracusa, sul tema dello sviluppodella Psicologia del Lavoro in Italia, ha consentito di inquadrarealcune questioni di rilevanza cruciale per una corretta analisi del-lo stato dell’arte della psicologia del lavoro. Il Convegno ha re-gistrato la partecipazione del nostro Presidente Regionale - dott.Fulvio Giardina - e dell’avv. Vittorio Pianese in rappresentanzadell’Assindustria di Siracusa che ha ospitato i lavori dell’eventoscientifico. Quali relatori sono stati invitati i Proff. GiovanniSprini, Renzo Carli, Guido Sarchielli e Francesco Ceresia.

Una prima questione sollevata ha interessato l’analisi delleprospettive occupazionali di questa disciplina della psicologia.In un momento della sua relazione, il prof. Carli ha dichiaratoche la maggior parte degli psicologi diplomati alla Scuola diSpecializzazione dell’Università di Roma hanno trovato occupa-zione presso aziende e organizzazioni come psicologi del lavoro.

È un dato senz’altro confortante - soprattutto per chi investeormai da molti anni in questo settore della psicologia - ma cheapre numerosi interrogativi sulla politica di gestione dello svi-luppo accademico e professionale di questa affascinante attività.

Il prof. Sarchielli - anch’egli impegnato in una relazione alconvegno - ha contribuito a definire il “campo” della psicologiadel lavoro illustrando gli scenari professionali con i quali glipsicologi del lavoro si confronteranno nei prossimi anni, edidentificando gli ambiti di intervento e le prospettive di sviluppoculturale ed occupazionale.

Il Convegno - peraltro - è stato occasione per analizzare an-che alcune dimensioni teoriche della psicologia del lavoro. Traqueste, ampio spazio è stato dedicato al ruolo svolto dall’analisidei sistemi culturali al fine di un corretto posizionamento degliinterventi. Il prof. Carli ha rivendicato con determinazione lacentralità dell’analisi delle culture locali quale strumento privi-legiato di indagine per una corretta centratura di un qualsivogliaintervento di cambiamento organizzativo. Ha a tal propositocitato dei casi aziendali che lo hanno visto come consulente.

Le due relazioni di Sprini e Ceresia hanno ulteriormentecontribuito ad arricchire il dibattito sui temi in questione; il prof.Sprini, ripercorrendo la storia di tale disciplina nel territoriosiciliano, ha illustrato le logiche che ne hanno determinatol’evoluzione e le prospettive di sviluppo per il futuro.

Infine il prof. Ceresia ha descritto il contesto psicosocialeche spesso circonda l’impresa siciliana, con particolare menzio-ne al ruolo dei modelli culturali paternalistici e burocraticiopposti a quelli cooperativi e tecnocratici, riprendendo il temadel ruolo dei modelli culturali quale fattore cruciale di influenzadei comportamenti organizzativi.

Il Convegno inoltre è stata l’occasione per ribadire l’impor-tanza di una formazione specificatamente mirata per gli psicolo-gi del lavoro, attraverso percorsi di sviluppo professionale accu-ratamente disegnati e gestiti da agenzie qualificate, prima fratutte l’Università.

È proprio su questo specifico che possono essere lamentatealcune lacune, magari valutate come fisiologiche da molti, mainterpretate come sintomatiche da altri (fra i quali il sottoscrit-to). È curioso infatti constatare come il Corso di Laurea in Psi-cologia dell’Università di Palermo – terzo per “anzianità di ser-

vizio” – non abbia ancora attivato l’indirizzo di triennio “Lavo-ro e Organizzazione”, nonostante le esplicite richieste prove-nienti dagli studenti. La psicologia accademica palermitanasembra attualmente imprigionata tra le due uniche alternativedell’educativo e del clinico, nonostante - e questo rende tuttodavvero paradossale - le più significative istanze del mondo dellavoro spingano nella direzione della psicologia del lavoro.

Qual è la ragione di questo stato di cose? Ho provato a inter-rogarmi, e davvero non riesco che a fare delle congetture, chedesidero qui riconsiderare confidando nella pazienza del lettore.La prima ipotesi è che “i tempi non sono ancora maturi”, inquanto il nostro corso di laurea non gode di una tradizione con-solidata nel settore in questione. La seconda è invece connessaalla difficoltà di ampliare l’offerta formativa in un Corso di Lau-rea impegnato su vari fronti, con significative carenze di organi-co e con importanti vincoli logistici ed economici. Tali due ipo-tesi sono certamente supportate da fatti incontestabili, la cui ge-stione rappresenta il “lavoro quotidiano” del Presidente del CdL- prof. Sarno - e del Direttore del Dipartimento – prof. Sprini -che pure molte energie investono nel tentativo di migliorare laqualità dei servizi accademici offerti agli studenti.

Non resta che lavorare per dimostrare a noi stessi psicologi,ancora prima che alla nostra potenziale committenza, il ruolodeterminante che la psicologia del lavoro e il complesso baga-glio tecnologico e culturale che ad essa si accompagna, puòsvolgere per migliorare contestualmente la qualità della vitaorganizzativa oltre che – naturalmente – l’efficacia dell’agireorganizzativo.

Nel 2000 alcuni importanti successi sono stati conseguiti inquesta area: in primo luogo il Corso di Laurea in Psicologia hadeciso di potenziare la propria offerta formativa attivando l’in-segnamento di Psicologia Industriale, offrendo quindi agli stu-denti la possibilità di acquisire competenze nell’ambito dellagestione degli interventi psicologici nelle organizzazioni indu-striali; parallelamente il Corso di Laurea in Ingegneria Gestio-nale ha attivato l’insegnamento di Psicologia del Lavoro, dimo-strando inequivocabilmente interesse e sensibilità verso il temadella gestione psicologica delle risorse umane.

Inoltre, è stata finalmente attivata una sezione regionale del-la SIPLO (Società Italiana di Psicologia del Lavoro e dell’Orga-nizzazione), attualmente coordinata dal prof. Marco Depolo –Docente di Psicologia dell’Organizzazione all’Università di Bo-logna. La SIPLO è un'associazione senza fine di lucro che sipropone di promuovere lo sviluppo e la diffusione della Psicolo-gia del Lavoro e dell’Organizzazione come disciplina scientificae professionale. Per fare questo fornisce il proprio contributo aduna serie di iniziative: convegni e seminari di formazione, studie ricerche, rapporti e scambi con analoghe associazioni italiane,estere ed internazionali, e collaborazioni con le strutture forma-tive italiane ed internazionali (Università etc.). Chi fosse inte-ressato ad approfondire l’argomento può collegarsi al sito Webdella SIPLO (http://www.psice.unibo.it/~siplo/index.html) oinviare una mail all’indirizzo [email protected]. Inoltre è an-che possibile collegarsi al sito SIPLO dall’interno del sito Webdell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, dove è già stato resoattivo un link, unitamente ad una descrizione dettagliata dellaSIPLO scaricabile in formato pdf.Molta strada deve ancora esser fatta. Credo, tuttavia, che moltisegnali – alcuni dei quali ancora non perfettamente definiti, equindi necessitanti di buone capacità di intuito per essere corret-tamente interpretati – possono far ben sperare chi vorrà costrui-re il proprio futuro professione in questa straordinaria ed affa-scinante attività.

Le nuove frontiere della psicologia del lavoroOrizzonti futuri, sviluppi previsti e opportunità occupazionali offerte dalla Psicologia del Lavoro

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6 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

PSICOANALISIa-

loe-

TURI SAPIENZA - Psicologo dell’I.I.P.G.BARBARA NOTARBARTOLO - Consigliere

L’interpretazione dei mitiè il titolo dell’interessante con-gresso nazionale che l’I.I.P.G. (Istituto Italiano di Psicoanalisidi Gruppo) ha organizzato dal 29 giugno al 2 luglio a Taorminae Siracusa.

Il titolo dato al convegno richiama l’Interpretazione dei so-gni di Freud un secolo dopo la data della sua pubblicazione. Ilnesso associativo all’opera di Freud non è stata l’ennesima veri-fica di ciò che è rimasto nel corpus dottrinario della psicoanali-si, ma ha cercato di recuperare l’esigenza epistemofilica delpensiero freudiano.

Dal congresso è emerso che il sogno non serve a scoprirequalcosa e non serve quindi ad un buon lavoro, se invece cometutti gli altri processi mentali viene elaborato nell’analisi, puòdiventare mito della coppia o del gruppo analitico. I miti cosìprodotti in seduta e dal settingpossono essere considerati i verisoggetti analitici.

Del resto l’interpretazione dei miti classici tramandati è unottimo esercizio propedeutico per l’interpretazione dei sogni,dei ricordi o delle fantasie dei pazienti. È emerso dall’assise checomunque l’interpretazione dei miti nell’analisi, sia essa dualeo gruppale, deve seguire i processi elaborativi ed interpretatividei sogni. Il mito infatti mantiene delle regole strutturali e fun-zionali, conserva finalità comunicative simili in tutte le cultureed è transgenerazionale.

Raccontando, parlando dei miti, gli uomini possono comu-nicare, confrontarsi e conoscersi, in quanto attraverso i miti gliuomini rappresentano affetti e pensieri nascenti. L’uomo di og-gi, di contro, sembra che disattenda la creazione dei miti, maquesto è dovuto alla fretta di consumare anche le storie, ri-schiando di cadere in una condizione deprivata del tempo, dellospazio e del senso. Dall’intenso e prolifico dibattito si evincevala necessità di recuperare lo spessore mentale e porre attenzionee cura prolungata ai mitologhema e quindi in tutte le pieghe na-scoste che le stratificazioni culturali hanno prodotto. E’ statodunque un congresso di psicoanalisi per psicoanalisti, che haavuto lo spazio ed il tempo per far comprendere il senso del mi-to e delle sue applicazioni.

Al Dr. Riccardo Romano, Presidente dell’I.I.P.G., ideatore emotore del Congresso è stato chiesto del perché dell’attualitàdel mito oggi, ove la ricerca scientifica procede a ritmo incal-zante con altri strumenti ed altrettanta tecnica. Per lo studioso,risponde Romano, vige in atto un uso spregiativo del terminemito, per cui mitico ha assunto il significato di qualcosa di ine-sistente, contrapposto a scientifico o storico che rappresentereb-be qualcosa di reale e vero. In quest’uso distorto è da inserire ilbisogno di negazione, dell’uomo contemporaneo, al dolorementale in alcune esperienze. Si sente dire ad esempio, purtrop-po anche da storici, che l’olocausto è un mito.

L’uso positivo è dato dal riconoscimento e quindi discerni-mento dei miti attuali. Esempi di creazione di miti sono datidalla pubblicità e da internetche è vissuto ancora da molti comequalcosa di mitico, ma che è anche un possibile contenitore dimiti, che nascono e si sviluppano in questa dimensione dellarealtà odierna che sembra essere distante ed inafferrabile per lecategorie conoscitive che possediamo. Ma è comunque falso ri-tenere, sostiene ancora Romano, che l’uomo contemporaneonon è più capace di creare miti, perché questo è impossibile, an-che se in una società consumistica come la nostra, le storie sonodivorate e i miti sostituiti frettolosamente.

Di grande rilevanza culturale, crogiolo per ulteriori rifles-sioni e studio è stato l’avere inserito nel programma congres-suale ben due rappresentazioni delle tragedie di Euripide, l’Ore-

stee l’Elettra, per offrire la possibilità ai partecipanti di immer-gersi emotivamente nel racconto di un mito. La storia di un ma-tricidio rappresenta, per il suo significato destruente, il sensodel disagio dell’uomo moderno di fronte alla scelta tra valoripaterni e materni attualmente in corso di radicale e profondamodificazione, basti pensare alla tecnica della clonazione,espianto/impianto di organi, adozioni, parti plurimi che attivanopensieri di morte e quanto ancora di straordinariamente nuovonella nostra attualità, ove spesso si cela un dolore rimosso per-ché non rappresentabile.

Durante il lavoro congressuale si è poi cercato di utilizzareuno specifico modello di ricerca e studio, dando spazio non adinfinite relazioni, comunicazioni, ma a specifici e selezionati in-terventi tematici che hanno dato l’opportunità di creare pensabi-lità e riflessione. Il Presidente dell’Ordine, Dott. Fulvio Giardi-na nel presenziare ai lavori di apertura ha sottolineato lo spesso-re culturale delle iniziative scientifiche che l’Ordine patrocina.

I lavori congressuali hanno messo in luce una visione polie-drica del mito cogliendo aspetti ed angolature che hanno favori-to una permeabilità alla comprensione dello stesso. È emersoche il mito ha regole psicologiche-costruttive e finalità comuni-cative simili in tutte le culture. Gli uomini attraverso il mitocomunicano, si confrontano e si conoscono. Infatti la nascita delpensiero si ritroverebbe nella sua ontologica espressione neimiti, così come la costellazione degli astri attiva i processiproiettivi.

In fondo se il mito oggi ha un colore sbiadito, questo rap-presenta per gli analisti un ulteriore elemento di forza, infatti ènoto che tra tutto ciò che è considerato dagli altri studiosi comescarto il clinico vi trova degli elementi enzimatici, nessi trasfor-mativi e gnosis.

Diventa dunque prioritario per ogni analista cercare con edattraverso il paziente la relazione con il proprio mito, in quantoil mito rimane l’elemento essenziale dell’identità dell’indivi-duo, come della coppia o del gruppo. Pertanto il mito si trasferi-sce nell’analisi e l’analisi nel mito. È anche ovvio che il mitomai sarà realmente spiegato, ma il paziente avrà appreso adamarlo a perseguirlo e ad avvantaggiarsene nel cammino chefarà nel frattempo. Se il mito è ciò che non c’è, ma è come se cifosse, la mitologia è la scienza di ciò che non c’è. Perseguirescientificamente con pazienza e cura ciò che non c’è, rappresen-ta la migliore possibilità per la conoscenza analitica e per avereuna sana vita mentale dinamica, attraverso una ricca attività tra-sformativa e creativa. Il problema nasce nella cultura attuale inquanto è ormai sancito lo iato tra mytose logos. Ci sembraormai evidente invece riaffermare l’unione indissolubile tra illogos(ciò che esiste e può essere dimostrato) e il mytos(ciò che“come se” esistesse e non può essere trovato). La nostra realtàappare ormai sterile, è incapace di mantenere ed affermare unacapacità mitopoietica, tuttavia bisogna ricordare che il pensieroindividuale è svincolato dalla creazione del mito. Il rischio èche questa cultura della consumazione immediata, obblighi glianalisti a consumare anch’essi velocemente, sogni, ricorsi, fan-tasie dei pazienti al fine di rispettare la frenesia operativa diprodurre un’ enorme quantità di materiale clinico.

Sembra assistere ad un sorta di tendenza bulimica, così seda un lato si ricercano avidamente sogni, ricordi, miti, dall’altroquesti sono evacuati ed espulsi senza essere stati digeriti e me-tabolizzati. Da rimarcare infine la metodologia dei lavori checome già detto ha privilegiato la lettura e l’ascolto di ampie re-lazioni in sede assembleare, mentre ha adottato la modalità di o-perare in piccoli gruppi, nell’ultimo giorno, quasi a volere reim-mettere su un piano clinico e metodologico la conduzione e te-rapia di un gruppo che mantiene le istanze apotropaiche tipichedel mito.

L’interpretazione dei miti: II Congresso Nazionale organizzato dall’I.I.P.G.

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 7

PSICODIAGNOSI

MAURIZIO CUFFARO - Consigliere

Dolores Passi Tognazzo, Presidente dell’Associazione Ita-liana Rorschach, è stata in Sicilia in settembre per parteciparea tre seminari sulla psicodiagnostica organizzati rispettiva-mente dal Prof. Santo Di Nuovo, Presidente del Corso di Lau-rea in Scienze della Formazione dell’Università di Catania, dalProf. Salvatore Settineri per la Scuola di Specializzazione inPsicologia Clinica dell’Università di Messina, dal CERPSCentro Ricerche Formazione Intervento in Psicologia di Paler-mo, quest’ultimo con il patrocinio dell’Ordine Regionale degliPsicologi.

Abbiamo colto l’occasione per rivolgerle alcune domande.

Non c’è psicologo siciliano che non abbia imparato daituoi testi l’uso della psicodiagnostica, ma non sono moltiquelli che hanno avuto il privilegio di incontrarti e ascoltar-ti. A cosa dobbiamo il piacere di averti qui adesso?

L’inverno scorso sono stata invitata ad aprire con una rela-zione il convegno “Nuove frontiere della psicodiagnosi”. Ne horicavato un’esperienza gratificante ma soprattutto tanto stimo-lante da desiderare di tornare in Sicilia per approfondire le te-matiche già toccate in dicembre. Rientra trai miei compiti, inquanto Presidente dell’Associazione Italiana Rorschach, dareimpulso alle iniziative ed alle realtà che seriamente e scientifi-camente portano avanti e diffondono la psicodiagnostica e inparticolare le tecniche proiettive. In ciò la Sicilia ha dimostratodi non essere seconda alle altre regioni; Palermo, Messina e Ca-tania costituiscono poli di ricerca e di formazione certamentemeritevoli dell’attenzione dell’Associazione. L’esperienza diquesti tre giorni, realizzata insieme ad alcuni colleghi esperti inpsicodiagnostica, ha largamente confermato le impressioni avu-te in dicembre e mi ha consentito di interagire positivamentecon i numerosissimi partecipanti agli incontri che hanno dimo-strato, oltre all’enorme interesse per gli argomenti trattati, uninstancabile desiderio e adeguate capacità di discutere e ap-profondire quanto veniva presentato dai relatori. Ciò confermala vitalità e l’utilità degli strumenti diagnostici quando vengonoutilizzati e trasmessi alle nuove generazioni con serietà e rigo-re.

Vorrei aggiungere inoltre che tornare in Sicilia in questa oc-casione mi ha permesso di vedere in anteprima la pubblicazionea stampa degli Atti del convegno di dicembre, edita dalla Fran-co Angeli. Devo complimentarmi per l’accuratezza del lavoro eper il modo intelligente con cui, nel primo e nell’ultimo capito-lo, avete introdotto e concluso la pubblicazione.

C’è dunque un futuro per la psicodiagnostica o hannoragione quanti la considerano una sorta di residuo bellicoda riporre in cantina?

Credo che chiunque possieda una seria preparazione in psi-cologia –specialmente se in ambito clinico, ma non solo- nonabbia mai preso in seria considerazione l’opinione di coloro(ma esistono davvero?) che ritengono la psicodiagnostica qual-cosa di obsoleto. Nel decennio successivo al sessantotto c’è sta-ta una generica e ormai datata contestazione verso la psicodia-gnostica, o meglio verso alcuni test utilizzati allo scopo di clas-sificare le persone con delle etichette nosografiche. Io stessadel resto considero un abuso il fatto di strumentalizzare i testpsicodiagnostici al fine di etichettare ed emarginare dal tessutosociale i soggetti più deboli. Ma attualmente un atteggiamentonegativo verso la psicodiagnostica da parte di qualche collegapotrebbe essere una specie di difesa per giustificare la propriaimperizia in quest’area. La validità degli strumenti psicodia-gnostici si basa in primo luogo sulla preparazione di chi li uti-lizza. Il fatto che ci siano colleghi impreparati può screditare

non solo questi strumenti ma talvolta la stessa categoria deglipsicologi. Chi è in grado di fare un uso corretto della psicodia-gnostica è, al contrario, molto avvantaggiato. Per esempio, puòrispondere con cognizione di causa alle domande poste da ungiudice, in psicologia forense, oppure può risolvere dei dubbidiagnostici in psicopatologia. Ma, in particolare, può dare ini-zio nel modo più idoneo a un trattamento psicoterapeutico.

Quale consiglio ti senti di dare a un giovane che voglia u-tilizzare la diagnostica nel setting clinico o sociale?

Il consiglio principale è di affidarsi a buoni maestri, conprovata esperienza e preparazione clinica. Non basta aver lettodei libri, anche se scritti da autori qualificati. Occorre un solidotraining di formazione in psicodiagnostica. Ci sono corsi di for-mazione post-lauream di buon livello in alcune Università ita-liane o anche in scuole private. Aver sostenuto un esame di“psicodiagnostica” o di “teorie e tecniche dei test di persona-lità” durante il corso di laurea può fornire alcune basi ma non èsufficiente per una preparazione professionale. Ma vorrei anchemettere in guardia i giovani verso alcuni corsi privati che sonoscarsamente formativi, se non addirittura dannosi. E’ necessarioseguire corsi di formazione di provata serietà. Una garanzia intal senso viene data, ad esempio, dai corsi di formazione in psi-codiagnostica che hanno ottenuto il Patrocinio dell’Associazio-ne Italiana Rorschach.

Tre tappe, tre differenti tipi di pubblico, professionisti aCatania, specializzandi a Messina, giovanissimi a Palermo, aquali ti rivolgi più volentieri e perché?

Sono stati tre incontri in cui ho trattato temi diversi. Ancheper questo non posso dire a quale pubblico mi sono diretta piùvolentieri. Ho notato in tutte e tre le situazioni un forte interesseper la psicodiagnostica proiettiva. L’ho dedotto dal folto nume-ro di presenze e dalla molteplicità di interventi e di domandeche ci sono state rivolte. In particolare a Palermo dove, comeben sai, abbiamo presentato alcuni casi clinici ed è stato datomolto spazio alla discussione col pubblico, si è potuto ap-profondire di più l’argomento, dando un taglio seminariale al-l’incontro. Ma l’interesse era molto vivo anche da parte dell’u-ditorio di Catania e di Messina. Gli specializzandi in psicologiaclinica e in psichiatria all’Università di Messina ci avevanochiesto di riferire su un tema molto specifico: gli indici psico-diagnostici nella schizofrenia. Le loro domande e i loro inter-venti mirati hanno tenuto alto il livello della discussione finoalla fine dell’incontro.

C’è ancora un po’ di Sicilia nei tuoi progetti per il futuro?Potrei rispondere semplicemente “sì”, o anche “perché no?”

ma questa tua domanda mi dà l’opportunità di dire che allaSicilia mi sento molto legata culturalmente e affettivamente.Per l’amicizia e la collaborazione scientifica e professionalecon stimati colleghi quali siete tu e Patrizia Garofalo a Palermo,Santo Di Nuovo a Catania e Salvatore Settineri a Messina. Maanche per la stima e l’affetto che da molti anni nutro per AngeloMajorana –che ha recentemente festeggiato il suo novantesimocompleanno- a Catania. Gli stessi sentimenti mi legano a IreneMunari, veneta di nascita e catanese di adozione. E ancora a Pa-lermo mi unisce l’affettuoso ricordo per lo scomparso GastoneCanziani che è stato il primo a ricoprire una cattedra di Psicolo-gia in questa Università. Majorana e Canziani sono stati amici ecolleghi del mio Maestro Fabio Metelli, il quale fu il primo al-lievo, a Padova, di Cesare Musatti. Tutti e quattro questi pionie-ri della Psicologia italiana credono (volutamente uso questoverbo al presente per quelli scomparsi anagraficamente, ma an-cora presenti in chi li ha conosciuti) all’intramontabile valore ealla preziosa utilità della Psicodiagnostica.

Intervista a Dolores Passi Tognazzo

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8 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

A COLLOQUIO CON DANIEL STERN

Con grande piacere accettiamo l’invito dell’Ordine degli Psi-cologi della Regione Sicilia di pubblicare questo dialogo con ilProfessor Daniel Stern, Professore di Psicologia infantile allaColumbia University di New York e all’Università di Ginevra,sul pensiero attuale circa lo sviluppo infantile e sul suo correlatonel pensiero psicoterapeutico.

MSL and GS: Professor Stern, vogliamo innanzitutto ringra-ziarla per avere accettato di dialogare con noi sull'interconnes-sione tra teorie dello sviluppo e modelli di psicoterapia. Nell'at-tesa di approfondire questo scambio nel convegno che la nostraScuola ha organizzato a Palermo il 26 gennaio 2001, vorremmorivolgerle alcune domande che possono servire da pre-contattonon solo tra di noi ma anche per i colleghi psicologi della Sicilia.

I suoi studi rappresentano ormai una dimensione nuova e ri-voluzionaria con cui guardare al bambino e allo sviluppo infanti-le. Se ripercorriamo la storia del pensiero sullo sviluppo infanti-le, ci accorgiamo che dalla teoria freudiana a quella di MargaretMahler si è compiuto un lungo cammino. Le sue ricerche e ri-flessioni hanno certamente prodotto tra gli studiosi dello svilup-po umano nonché tra gli psicoterapeuti un cambiamento radicaledelle precedenti prospettive, per esempio per quanto riguarda laconsiderazione fondamentale di partire dal "bambino osservato"anziché dal "bambino clinico". Tra le molteplici somiglianzeteoriche che percepiamo tra il nostro e il suo pensiero c'è la suaprospettiva e attenzione al sé, concepito come un evento di con-fine tra il soggetto e il suo ambiente. La teoria del sé si focalizzapertanto sull'esperienza della relazione e dello sviluppo proces-suale di questa. Concorda sul fatto che una delle differenze piùrilevanti tra la sua teoria e quella della Mahler consiste nel fattoche mentre il suo modello di sviluppo tiene costantemente inconsiderazione l'"essere-con", quello della Mahler - come la teo-ria delle relazioni oggettuali in genere - rimane alla fine in unaprospettiva intrapsichica?

DS: Direi di si, certamente. Concordo pienamente con quan-to dite. Per me il bambino non solo ha i propri impulsi e una pro-pria intenzionalità di contatto, ma ha anche la capacità percettivadi distinguere se stesso dalla madre. Questa capacità si aggiungeal fatto di avere impulsi. In altre parole, il bambino ha la propriaintenzionalità, che è separata, ed ha anche delle capacità percetti-ve integre per distinguere se stesso dalla madre. Nel “Mondo in-terpersonale del bambino” ho cercato di affermare con decisioneche il bambino ha il proprio mondo percettivo. Credo che unadelle ragioni fondamentali per cui non concordo con la teoriasulla simbiosi della Mahler è che lei ritiene che il bambino nasca“fuso” con la madre, e poi vede il resto della vita della personaumana come un tentativo di diventare autonomo e indipendente.Io vedo la cosa in senso quasi opposto. Ritengo che il bambinonasca solo, con proprie capacità, e con una propria intenziona-lità, e vedo il resto dello sviluppo del bambino come un tentativodi sviluppare legami, attaccamenti, passioni, eccetera. Il bambi-no parte da una posizione opposta all’attaccamento, cioè dall’op-posto della simbiosi.

MSL: Quindi lei vede lo sviluppo del bambino come uncammino dalla capacità di essere autonomo alla capacità di “es-sere-con”.

DS: Esatto. “Autonomo” è forse un termine troppo deciso,visto che il bambino di fatto non può prendersi cura di sé, egli èdipendente fisiologicamente. Ma psicologicamente il bambinonon è ancora dipendente. Il bambino diventa dipendente attra-verso la propria intenzionalità. All’inizio è semplicemente solo,con una psiche separata.

MSL: Nasciamo soli per poi imparare a vivere “con”.DS: Esatto.MSL e GS: Nel nostro modello di psicoterapia della Gestalt,

consideriamo lo sviluppo psicopatologico come un fallimentodell’intenzionalità di contatto in relazioni significative precoci.Può dirci qualcosa del suo pensiero sullo sviluppo psicopatologi-co? Quali sono nel suo modello gli elementi relazionali che por-tano il bambino ad uno sviluppo disfunzionale?

DS: Credo che solo in casi molto rari ci sia un "fallimento"dell'intenzionalità di contatto. .. In situazioni non gravissime,non credo che si tratti di un “fallimento” dell’intenzionalità dicontatto. Credo che questa sia lì, intatta; è per altre condizioniesterne che le richieste e l’intenzionalità di contatto prendonouna strada molto difficile, in modo tale che il bambino è costret-to in schemi di comportamento che in quel momento sono adatti-vi. Ma non c’è un problema con l’intenzionalità di contatto: ilbambino la mantiene viva molto bene.

MSL: Sta dicendo che il bambino nasce comunque sano, eche poi è l’ambiente, o il tipo e la qualità di relazioni in cui ècoinvolto che creano difficoltà?

DS: Si, escludendo rare volte, l’ambiente definitivamenteconvoglia l’intenzionalità di contatto del bambino. Eccetto pochicasi, come l’autismo e disturbi simili, sono convinto che l’inten-zionalità di contatto generalmente si mantiene molto bene, sem-plicemente è usata in modo distorto. Questo è diverso da ciò chevoi dite, quando usate la parola “fallimento”.

MSL: In effetti quando parliamo di “fallimento” intendiamoun effetto relazionale, non una mancanza interna al bambino.

DS: Allora siano in accordo, pensavo che vi riferiste a qual-cosa di fallimentare nel bambino.

MSL e GS: Lei parla della relazione madre/bambino in ter-mini di una danza, di un contatto basato sul ritmo. Nel nostroIstituto prestiamo particolare attenzione alla dimensione del tem-po in quanto fattore importante nella definizione della relazione.Questo implica che sia le teorie dello sviluppo che i metodi psi-coterapeutici devono tenere in considerazione il ritmo, la modu-lazione del tempo nello sviluppo della relazione. Pensa che siaimportante, se non necessario, aggiungere alla tradizionale di-stinzione di contenuto e processo il ritmo, o il tempo, come terzadimensione? Pensa che sia utile considerare le tre dimensioni dicontenuto, processo e tempo non solo nello sviluppo del bambi-no ma anche nell’intervento terapeutico?

DS: La mia risposta è un nettissimo si. Vi dirò di più: sonoimpegnato a scrivere un libro su questo tema. Non so se aveteavuto occasione di leggere un articolo che ho scritto assieme aaltri sei autori, pubblicato sull’“International Journal of Psychoa-nalysis”, credo nel 1998. Si intitola “Il processo di cambiamentoin psicoterapia, è qualcosa di più dell’interpretazione”. È lì cheabbiamo iniziato a parlare del tempo, nel caso specifico lo fac-ciamo riferendoci a diverse funzioni di momenti particolari. Masto lavorando su questo soggetto, anzi sono coinvolto totalmentein esso. Lo trovo una delle cose a cui valga maggiormente la pe-na pensare.

MSL e GS: Per confermare questa vicinanza teorica, voglia-mo dirle che in un lavoro di Giovanni Salonia, pubblicato nelrecentissimo libro a cura di Margherita Spagnuolo Lobb, “Psico-terapia della Gestalt. Ermeutica e clinica”, viene trattato appuntoil tema di “tempo e relazione”, cioé come l’esperienza del tempoè fondamentale nel vissuto della relazione. Quando abbiamoascoltato la conferenza che lei ha tenuto a Vienna durante il3° Congresso Mondiale delle Psicoterapie, nel 1999, ci siamosorpresi piacevolmente nel trovare molte somiglianze tra il suomodo e il nostro di intendere la dimensione temporale nella rela-zione.

DS: Si, cominciavo allora a interessarmi al tema; e mi pia-cerebbe parlare di questo a Palermo.

MSL e GS:La sua divergenza dalla teoria di Margaret Mah-ler sulla simbiosi infantile è ben nota. La psicoterapia della Ge-

Lo sviluppo come metafora della relazioneConversazione tra Daniel Stern, Margherita Spagnolo Lobb e Giovanni Salonia

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 9

A COLLOQUIO CON DANIEL STERN

stalt, un approccio che si focalizza tra l’altro sulla percezione deiconfini relazionali, usa il concetto di confluenza per indicare lamancanza di percezione di tali confini. Si tratta di un concettodiverso da quello di simbiosi, che si basa più sulla dipendenzatematica e affettiva. Lei afferma che il neonato non è passivo, nétotalmente dipendente dalla madre. Possiamo dire che il neonato,sebbene parta da una confluenza percettiva dei confini relaziona-li, e “miri” a costruire una percezione in cui i confini ci sono,non è completamente simbiotico, in quanto dotato di una inten-zionalità di contatto propria con la madre? Il concetto di simbio-si non considera la possibilità di una intenzionalità propria delneonato nella relazione, mentre la confluenza descrive una capa-cità percettiva e non esclude l’intenzionalità del neonato. È d’ac-cordo sul fatto che c’è una differenza tra la percezione confluen-te e la dipendenza affettiva? La dipendenza del neonato ha a chefare fondamentalmente con gli affetti o con le percezioni?

DS: Si, credo che la distinzione c’è, ma soprattutto credo chela dipendenza affettiva, che sia la madre che il bambino natural-mente devono attraversare, non rende il bambino simbiotico: lorende semplicemente dipendente.

MSL: Essere dipendente è diverso da essere simbiotico. Elei pensa che la dipendenza è focalizzata sulla percezione deiconfini, ossia corrisponde ad una mancanza di percezione deiconfini tra sé e il mondo?

DS: La dipendenza è focalizzata su molti dati di realtà: ilbambino ha bisogno che la madre lo veda, che gli fornisca cibo,protezione, eccetera. Questo è reale.

MSL: È reale, ma possiamo dire che la percezione è con-fluente?

DS: Non credo. Lei, la madre, è un’altra persona; il bambinoe la madre non sono la stessa persona. Essere dipendente nonrende il bambino “fuso”.

Credo che il bambino molto presto diventi dipendente a li-vello affettivo, ma c’è una differenza tra il modo percettivo e ladipendenza affettiva, sono cose diverse. Essere dipendente affet-tivamente non implica per il bambino sperimentarsi fuso.

MSL: Credo che in questo aspetto specifico il nostro pensie-ro potrebbe divergere. Noi pensiamo che a livello percettivo ilbambino sperimenta all’inizio della vita una mancanza di confinitra sé e il mondo, un bisogno di confluenza necessario per la suacrescita, mentre lei confina ciò ad un mero stato di realtà, ad unamera dipendenza, dato che il bambino si percepisce invece di-stinto dall’altro.

DS: Si, è così. Credo che sia rarissimo che un essere umanosi senta completamente fuso con qualcun altro. Nella vita norma-le ciò può avvenire nel migliore dei casi nell’orgasmo sessuale.

MSL: Mi sembra che la sua sia un’affermazione esistenzia-le. Se un bambino è arrabbiato con la madre, perché lei non faquello che lui vorrebbe, dimostra una dipendenza affettiva. Leidice che non si tratta anche di una dipendenza percettiva.

DS: Direi di no. Direi che sebbene il bambino potrebbe fun-zionare con l’idea di essere confluente, non è mai totalmente aldi là dei confini.

MSL e GS: In ogni contesto storico e culturale, il bambinoci insegna diverse prospettive e strumenti per comprendere lerelazioni significative. Frederick Perls, uno dei fondatori dellapsicoterapia della Gestalt, ha concepito questo nuovo modellopartendo dall’idea che l’esperienza dello sviluppo dentale ha unaparticolare rilevanza nell’itero sviluppo relazionale. In questomodo egli spostò l’attenzione dalla competenza introiettiva delbambino alla sua capacità positiva di destrutturazione dellarealtà nel processo di apprendimento. Se consideriamo che ilcontesto culturale era quello della ribellione all’autorità, è chiaroche questa intuizione di Perls sottolinea una competenza umanaprecoce che può sostenere quella tendenza culturale. Nei suoistudi, lei ha sottolineato l’autonomia del bambino, e questo èsuccesso in un contesto culturale in cui veniva focalizzata l’uni-cità della soggettività. Oggi, in una società che è stata descrittacome “frammentata”, che cosa può insegnarci il bambino sullerelazioni? In altre parole, quali sono le tendenze delle nuove del-le teorie dello sviluppo?

DS: E’ vero che il mio modello sottolinea l’autonomia delbambino, e credo che questo corrisponda ad una tendenza cultu-rale. Noi diciamo che il bambino ha capacità percettive proprie,che distinguiamo in tre rappresentazioni del mondo. Stiamo par-lando del neonato. La prima rispecchia ciò di cui si è occupatoPiaget. La seconda è il sé, una struttura piuttosto complicata, cheè un po’ come un album di famiglia. La terza, che è la più rile-vante per questa domanda, è una percezione dell’altro come di-verso, con una memoria diversa dell’altro, e una rappresentazio-ne di ciò. Ciò che pensiamo adesso è che il neonato ha la capa-cità di mettere se stesso in relazione ad un’altra persona, e cheriesce a fare questo molto presto, sin dall’inizio. In altre parole,il neonato nasce con un certo tipo di capacità intersoggettiva.Questo è l’opposto di essere autonomo, indipendente, questo si-gnifica che il neonato ha le capacità di base per essere intersog-gettivo, empatico, per capire la modalità della faccia dell’altro.Allora, la vera domanda è: a che cosa serve questa capacità? Per-ché il bambino possiede tutta questa capacità empatica? Ponia-mo pertanto l’enfasi sulla funzione di questo dato di fatto osser-vabile e naturale.

MSL: Possiamo dire che il bambino nasce con questa capa-cità intersoggettiva e che questo è qualcosa che ci insegna delnostro tempo?

DS: Si, è molto importante. Penso che il bambino ci insegnache siamo nati per essere intersoggettivi, con capacità empati-che. Credo che questo sia il tema culturale che egli ci rimanda:che siamo necessariamente animali intersoggettivi e credo chequesta sia una prospettiva nuova. Questo dato di fatto è vero intutte le culture, ed è accettato con più facilità in ambienti multi-culturali.

MSL e GS: Bene, è stato un vero piacere dialogare con lei.E’ stato un po’ come una danza: abbiamo iniziato con le somi-glianze teoriche, per poi raggiungere una differenza, per poi ..

DS: .. ritornare alle somiglianze.MSL e GS: Si. Grazie per averci dato un esempio di ascolto

reale, anche con l’uso delle pause, o con un linguaggio che si èsempre agganciato al nostro. A presto.

DS:A Palermo.

LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN PSICOTERAPIADELL’ISTITUTO DI GESTALT - HUMAN COMMUNICATION CENTER

(approvata con D.M. 9/5/94)

Direttori: GIOVANNI SALONIA e MARGHERITA SPAGNUOLO LOBBcon il Patrocinio e il contributo

dell’ORDINE DEGLI PSICOLOGI DELLA REGIONE SICILIA

INVITA I COLLEGHI PSICOLOGI

AL SEMINARIOUna giornata con Daniel Stern

“LO SVILUPPO COME METAFORA DELLA RELAZIONE”Ordine dei Medici, Villa Magnisi - via Rosario da Partanna, 22 - Palermo

26 GENNAIO 2001 - ORE 11.00-18.00

L’ingresso è gratuito. Per garantire l’accoglienza, è gradita nota di prenotazionecon fax da inviare al numero 0931-442734, con e.mail: [email protected], o perposta da inviare a Istituto di Gestalt, via Alaimo da Lentini, 2, 96100 Siracusa.Non sarà possibile entrare in aula oltre l’orario di inizio del seminario.

DURANTE IL SEMINARIO VERRA’ PRESENTATO IL LIBROPSICOTERAPIA DELLA GESTALT: ERMENEUTICA E CLINICA

A cura di MARGHERITA SPAGNUOLO LOBBAngeli Editore, Milano, 2000

Il Professor Stern sarà ospite dell’Istituto di Gestalt anche il giorno 27gennaio, per gli allievi della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia.Il Seminario del giorno 27 è aperto anche a Psicoterapeuti diplomati oin formazione, al costo di £ 300.000. La registrazione delle lezioni delProfessor Stern verrà pubblicata nella rivista “Quaderni di Gestalt”.

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10 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

INIZIATIVE DELL’ORDINE

ANTONIO SPERANDEO - Vice Presidente Ordine Regionale

Si è svolto nei giorni 17 e 18 Novembre il Convegno orga-nizzato dall’Ordine regionale siciliano, insieme alla Sovrinten-denza scolastica ed al Dipartimento di Psicologia dell’Univer-sità di Palermo, sulla istituzione del Servizio di PsicologiaScolastica.

L’iniziativa ha riscosso un grande interesse raccogliendo lapartecipazione di 570 tra colleghi, insegnanti, dirigenti scola-stici ed altri professionisti interessati.

L’Ordine siciliano tenendo questo convegno all’interno diun istituto scolastico, l’I.T.C. “V. Pareto” di Palermo, ha volutodare un chiaro segnale delle reali finalitàdel servizio, la cui agibilità è basata sullacentralità della scuola dell’autonomia edei sui nuovi bisogni. L’intervento dellopsicologo scolastico, infatti, agisce da“supporto all’attività delle singole istitu-zioni scolastiche”, impegnate a realizzare,nella inedita e complessa realtà istituzio-nale, organizzativa e sociale della scuola, ipropri obiettivi formativi ed educativi.

Il dibattito si è articolato nelle quattrotavole rotonde, centrate su altrettanti a-spetti di questa problematica, consentendoun confronto ampio ed uno scambio inten-so tra esperienze di operatori ed agenzieinteressate: la scuola dell’autonomia, biso-gni emergenti e servizi di psicologia; mo-delli ed esperienze a confronto; la forma-zione dello psicologo scolastico; la leggeistitutiva del servizio.

Si è sviluppato un confronto di elevatocontenuto scientifico e professionale, evidenziando una maturaelaborazione, sia da parte degli operatori scolastici che deglipsicologi dell’isola, manifestando una chiara consapevolezzadelle sfide che pongono a tutti i nuovi compiti della scuola del-l’autonomia, le nuove declinazioni del diritto allo studio, laflessibilità curricolare, l’integrazione tra sistemi formativi (si-gnificativa la presenza dell’Agenzia Regionale per la forma-zione professionale), la rete sociale delle agenzie, il mercatodel lavoro, così come lo sviluppo di competenze trasversalinell’alunno, il successo formativo ed il benessere di tutte lecomponenti del sistema-scuola.

Si sono delineati modelli di intervento non invasivi ma ba-sati sull’analisi della domanda, la ricerca-azione, la valutazio-ne dei risultati e la validazione degli interventi, cercando alcontempo di definire il nuovo profilo professionale dello psi-cologo scolastico, la sua “complessità” e polivalenza, in ambitiquali l’apprendimento, l’educazione, l’orientamento e l’orga-nizzazione, lo spessore delle sue competenze, postulando l’esi-genza di un nuovo ed adeguato percorso formativo, anche at-traverso la laurea specialistica.

Particolare rilevanza è stata attribuita alla definizione deiconfini con i “professionisti di diversa formazione” ed i servizisocio-sanitari territoriali, le cui competenze rimangono impre-giudicate ma, anzi, rafforzate dalla collaborazione tra i servizi.

La franchezza del confronto ha evidenziato anche le diffi-coltà che gli psicologi hanno talvolta incontrato nel rapportocon la scuola, a causa di reciproci preconcetti o per la fram-mentarietà degli interventi, superabili solo attraverso la chia-

rezza, che la legge aiuta a delineare, circa i compiti del servizioe la sua continuità.

Il convegno dell’Ordine siciliano ha aperto, di fatto, il con-fronto ed inaugurato il comune lavoro interistituzionale cheScuola, Ordine, Regione, Enti Locali, Famiglie e Universitàdovranno svolgere per la realizzazione del Servizio nella regio-ne siciliana, tenendo conto della specificità territoriale e delleesperienze in corso, in particolare quelle interne alla scuola,ancora prima ed indipendentemente dal varo della legge, ancheper individuare criteri e procedure della sperimentazione.

Al termine della seconda giornata il convegno ha registratoun evento politico la cui portata potrebbe avere un ruolo deter-

minante nel prosieguo dell’iter parlamen-tare del disegno di legge: il confronto tral’Onorevole Giuseppe Lumia, Presidentedella Commissione Parlamentare Antima-fia e membro della commissione affari so-ciali, leader dei D.S. e del centrosinistra,ed il Senatore Enrico La Loggia, Capo-gruppo di Forza Italia al Senato, leaderdel centrodestra. Nonostante il clima poli-tico non lo favorisse, i due leaders sonointervenuti sulla legge e sui compiti delservizio, soffermandosi con competenzasul merito degli aspetti più controversi,(di rilievo la finalità di “sostenere lo svi-luppo della personalità” e l’opzionalitàdei consigli scolastici nell’avvalersi o me-no del servizio) e concordando sulla pos-sibilità che il disegno di legge della Sena-trice Maria Grazia Daniele Galdi, conqualche lieve emendamento “di princi-pio”, potesse trovare il favore di tutti i

gruppi, affinchè la stessa Commissione Speciale Infanzia ap-provi la legge con poteri deliberanti, rendendo superfluo il ri-corso all’aula.

Il convegno ha accolto questo passaggio con un applauso diconsenso. Per l’Ordine siciliano e per quanti insieme a noistanno collaborando, oltre alla consapevolezza dell’impegnati-vo lavoro che ancora ci attende, l’orgoglio di avere dato in que-sta fase questo nostro contributo.

Il contributo dell’Ordine Siciliano alla realizzazionedel Servizio di Psicologia ScolasticaResoconto del Convegno svoltosi il 17-18 novembre u.s. a Palermo

IL CONVEGNO IN CIFRE570 i partecipanti accreditati140 gli psicologi iscritti all’Albo siciliano11 gli abilitati non ancora iscritti87 i tirocinanti per l’abilitazione

119 gli studenti di psicologia333 il totale dei partecipanti di area psicologica161 gli insegnanti

9 i dirigenti scolastici9 gli educatori2 gli psicopedagogisti2 i neuropsichiatri infantili1 assistente sociale1 sociologo

28 gli altri professionisti61 le relazioni e gli interventi13 le ore di dibattito

L’On. Lumia e il Sen. La Loggia al Convegno

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 11

PSICOLOGIA SCOLASTICA

ANTONIO SPERANDEO - Vice Presidente Ordine Regionale

Il processo di individuazione di modelli strutturati ed affi-dabili di intervento psicologico nella scuola deve necessaria-mente rispondere ad alcuni interrogativi di fondo:

quale valutazione si può fare dell’esperienza sviluppata inquesti anni nel Paese ed in Sicilia? a quali bisogni della scuo-la gli psicologi possono dare il loro contributo? quali possonoessere gli ambiti e le modalità dell’intervento? quali sono iconfini ed i terreni di collaborazione con i servizi territoriali econ le altre professionalità? quale profilo professionale di psi-cologo scolastico si va delineando? come valutare l’efficaciadegli interventi?

Il dibattito che si è sviluppato nel corso della tavola roton-da del convegno di Palermo, ha dato i primi interessanti con-tributi ed ha offerto ulteriori spunti di riflessione.

Intanto dalle nebbie degli innumerevoli disegni di legge edel dibattito sofferto tra le “istituzioni” psicologiche si va deli-neando un modello di servizio “a domanda”, cioè fondato suprogetti elaborati dalla scuola ai quali il servizio, nella formadella convenzione, assicura il proprio apporto, conservandouna posizione di neutralità.

In questo senso si tratta di integrare diverse autonomie confunzioni e compiti differenziati: la Scuola che forma ed orien-ta, gli Enti locali che organizzano la domanda sociale ed ilServizio di psicologia che, collaborando con altri servizi terri-toriali, assicura un sostegno psicologico competente ai progettidelle singole istituzioni scolastiche, con l’obiettivo di conse-guire il successo formativo e lo sviluppo organizzativo dellascuola.

In tale rete di servizi integrati sarà possibile dare forza ediversificazione alla proposta formativa della scuola autonomae superare l’ormai insostenibile dicotomia tra curricolo ed ex-tracurricolo, come tra scuola ed extrascuola.

Infatti i bisogni che la scuola esprime e le domande chepone agli psicologi, pur essendo molteplici e diversificati, ri-guardano essenzialmente la difficoltà a dare una risposta effi-cace agli accresciuti e complessi bisogni dei giovani, sia for-mativi che identificativi, in un contesto familiare e sociale infortissimo deficit di credibilità, ruoli e funzioni educative.

Al convegno gli interventi dei relatori si sono misurati inmodo aperto su questi aspetti ed hanno consentito anche unconfronto con una esperienza internazionale, grazie all’inter-vento della collega J. Bratbo, Presidente dell’Associazione de-gli psicologi della Danimarca. In questo caso si è apprezzatal’analogia quantitativa tra Danimarca e Sicilia (analogo nume-ro di abitanti e di giovani scolarizzati, non certo per il numerodegli psicologi impegnati nella scuola: 800!) e neanche suquello del modello che include in un unico servizio prestazionieducativo-formative e cliniche.

Dagli interventi degli altri relatori sono emerse ampie con-vergenze sul profilo dello psicologo scolastico e del servizio,seppure nelle diverse accentature e sensibilità: “figura familia-re dentro la scuola con competenza psicologica ad ampio rag-gio” (P.Bozzaro), “consulente per il successo formativo attra-verso interventi di ricerca azione” (M. Gentile), “promo-tore/facilitatore del benessere e di empowerment, attraversometodologie di rete per i soggetti che popolano la scuola” (G.Cacciola), “membro di un team socio-psico-pedagogico cheinterviene con modalità operative globali ed integrate” (A.Marù), “consulente nei servizi di orientamento professionale enell’integrazione tra i sistemi formativi” (L. Carrara), “ricerca-tore ed operatore scrupoloso, capace di predisporre strumentidi valutazione di efficacia dell’intervento e dello stesso model-lo” (A. Lo Coco).

Gli ambiti di intervento attengono a tre aree fondamentali

che delineano specifici profili professionali per lo psicologoscolastico:

• la psicologia dell’apprendimento e del disagio ad esso le-gato, sia di natura affettivo-cognitiva che sociale, con una co-noscenza approfondita dei processi psicologici di base e dellestrategie innovative, ad esempio la didattica metacognitiva;

• la psicologia dell’educazione e della relazione educativa,intesa come ricerca dei metodi, dei contesti e dell’ambientescuola maggiormente efficaci e facilitanti lo sviluppo del séscolastico (identità ed appartenenza) dell’alunno ed il succes-so formativo, come condizioni del suo benessere e di quello delpersonale della scuola;

• la psicologia dell’orientamento scolastico e professionalecome predisposizione di esperienze, training e attività di con-sulenza per favorire la consapevolezza di sé e delle proprie ri-sorse, la consapevolezza nelle scelte e lo sviluppo di compe-tenze trasversali.

Da parte di tutti si avvertono esigenze di una formazione dibase dello psicologo scolastico di grosso spessore culturale eprofessionale, il possesso di strumenti di valutazione indivi-duale, di gruppo e dell’organizzazione, oltre ad una competen-te conoscenza del mondo della scuola, dei suoi bisogni e dellesue dinamiche, soprattutto in relazione all’autonomia, allariforma dei cicli scolastici, al contratto formativo, al POF, allefunzioni obiettivo.

Le esperienze proposte dai relatori indicano una buona vi-vacità e diversificazione degli interventi psicologici in Sicilia,seppure contrassegnati da occasionalità e discontinuità, com-promettendo, in taluni casi, il rapporto con gli operatori dellascuola. Fino ad ora lo scarso confronto e scambio di esperien-ze professionali non ha consentito di avviare l’integrazione deimodelli attraverso un processo di selezione degli approcci edelle pratiche più efficaci. Sarà questo un terreno privilegiatodel confronto tra i professionisti che operano con la scuola e,certamente, un compito di lavoro dell’Ordine siciliano.

La legge, in quest’ottica, costituisce anche una risorsa dichiarezza sul cosa fare e sulla cornice istituzionale ed organiz-zativa che deve caratterizzarlo e delinea un modello centratosulla scuola, (sia dal punto di vista dei bisogni che della pro-gettualità), metodologicamente basato sull’analisi delle do-mande che pongono le sue componenti ed improntato alla ri-cerca-intervento, che salda le esigenze progettuali con quelledella sperimentazione, della ricerca e della verifica.

L’integrazione riguarda anche il rapporto con i “professio-nisti di diversa formazione”, sia in ambito psicologico, che pe-dagogico e sociale, che la legge e la logica vogliono alleati eco-protagonisti del servizio, nel rispetto delle specifiche com-petenze di ciascuno.

Il modello deve fare chiarezza anche circa i confini esternie le competenze dei servizi sanitari: il Servizio di psicologiascolastica lascia impregiudicate le competenze delle EquipePluridisciplinari, dei Servizi Territoriali per la Tutela della Sa-lute Mentale, dei SER.T., dei Consultori Familiari e degli Uffi-ci di Educazione alla Salute ed anzi ne rafforza le funzioni po-tendosi raccordare con operatori che potranno monitorare conmaggiore frequenza ed efficacia i bisogni della scuola, poten-do servire con maggiore affidabilità e copertura vasti bacini diutenza scolastica.

Rimane aperto il problema delle tipologie delle forme dicontratto professionale da privilegiare nelle convenzioni per lagestione del servizio. Ne continueremo a discutere nel nostroOrdine con iniziative specifiche. Tuttavia la legge, pur preve-dendo la possibilità del convenzionamento delle scuole consingoli professionisti, indica il ricorso a strutture specializzate,ponendo in risalto l’esigenza associativa e la realizzazione dilivelli di qualità eccellenti.

Modelli di intervento: ricerca ed esperienze a confronto

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12 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

PSICOLOGIA SCOLASTICA

ISTITUZIONE DEL SERVIZIODI PSICOLOGIA SCOLASTICA

Disegno di legge della Commissione Specialein materia di Infanzia.

Relatrice: Senatrice MARIA GRAZIA DANIELE GALDI

ART. 1Istituzione e finalità del Servizio di Psicologia Scolastica

1. - Le Regioni a statuto ordinario, nell’ambito del territorio diloro competenza, provvedono ad istituire il Servizio di PsicologiaScolastica.

1bis. - Le Regioni a statuto speciale e le province autonomedi Trento e di Bolzano regolano la materia di cui alla presente leg-ge nel rispetto dei relativi statuti e delle rispettive norme di attua-zione.

2. - Scopo del Servizio di Psicologia Scolastica, quale supportoall’attività delle singole istituzioni scolastiche, è di contribuire asostenere lo sviluppo della personalità dell’alunno, alla prevenzio-ne dei disagi psicosociali e relazionali dell’età evolutiva, al miglio-ramento della vita scolastica, al complessivo benessere degli alun-ni, degli operatori scolastici e delle famiglie.

ART. 2Criteri per l’organizzazione del Servizio

di Psicologia Scolastica

1. - Le Regioni, nell’ambito delle funzioni loro attribuite,provvedono ad istituire i servizi di psicologia scolastica, definen-done l’organizzazione con apposito Regolamento che prevedaespressamente il ricorso all’opera di strutture specializzate o disingoli professionisti, anche mediante apposite convenzioni stipu-late ai sensi della normativa vigente, al fine di far fronte con conti-nuità a tutte le esigenze rilevate.

2. - Le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomiadidattica, organizzativa, di ricerca e sperimentazione, avvalendosidei servizi di psicologia scolastica, predispongono i progetti di in-tervento basandoli sulla valutazione complessiva dei problemi rile-vati, con il contributo di specialisti di diversa formazione profes-sionale.

ART. 3Compiti ed attività del Servizio di Psicologia Scolastica

1. - E’ compito del Servizio di Psicologia Scolastica:a) operare in collegamento con gli altri servizi territoriali, fatte

salve le rispettive competenze;b) redigere relazioni sulle esigenze individuate e sugli inter-

venti attuati e curare la raccolta e il mantenimento di specifica do-cumentazione sugli interventi effettuati e sui risultati raggiunti;

2. - Le attività svolte dal Servizio di Psicologia Scolasticacomprendono:

a) attività di consulenza e sostegno ai docenti, agli alunni e ailoro genitori sia in forma collegiale che individuale. Gli interventidi consulenza individuale agli alunni sono effettuati di norma conil consenso dei genitori;

b) partecipazione alla progettazione ed alla valutazione diiniziative, sperimentazioni e ricerche che riguardano l’organizza-zione del servizio scolastico nel suo complesso o nei suoi settoriorganici;

c) promozione di attività di formazione per gli operatori scola-stici;

d) attività di orientamento e collegamento per e con i genitorifinalizzata alla promozione e al coordinamento delle attività diorientamento scolastico e professionale, promozione di studi suifenomeni di abbandono e insuccesso scolastico, promozione di unclima collaborativo all’interno della scuola, e fra la scuola e la fa-miglia.

ART. 4Sperimentazione del Servizio di Psicologia Scolastica

1. - Il Ministro della Pubblica Istruzione organizza una speri-mentazione della durata di tre anni scolastici, seguenti la data dientrata in vigore della presente legge per la realizzazione del Ser-vizio di Psicologia Scolastica interessante almeno ogni regione oprovincia autonoma.

2. - Per la sperimentazione di cui al comma 1. È istituito un co-mitato tecnico-scientifico composto da due professori universitari,uno di psicologia ed uno di pedagogia, con comprovate competen-ze in campo psico-socio-educativo, designati dalla consulta deipresidi delle rispettive facoltà, da due psicologi designati dal Con-siglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, da due psicologi desi-gnati dalle associazioni scientifiche accreditate nel campo psico-socio-educativo, da quattro delegati degli Ordini degli PsicologiRegionali, designati dal Consiglio Nazionale dell’Ordine, tra colo-ro che hanno maturato esperienza nel campo psico-socio-educativoe che siano rappresentativi delle aree nord, centro, sud ed isole delPaese, da due dirigenti scolastici, da due docenti, da un dirigentedesignati dal Ministro della Pubblica Istruzione.

3. - Il comitato tecnico-scientifico avvia la sperimentazione, neverifica l’andamento e ne valuta i risultati. Al termine del trienniodi sperimentazione è indetta dal Ministero della Pubblica Istruzio-ne una Conferenza Nazionale per la valutazione dei risultati e per iconseguenti provvedimenti. Gli esiti della sperimentazione e le va-lutazioni emerse nella Conferenza Nazionale costituiscono oggettodi una relazione alle competenti Commissioni parlamentari per l’e-spressione del conseguente parere.

ART. 5Copertura finanziaria

1. - Agli oneri relativi alla sperimentazione di cui all’articolo 4determinati il lire 8 miliardi annui, per ciascuno degli anni 2001,2002 e 2003, i quali sono distribuiti sulla base dell’allegata tabellaA alle regioni e province autonome, nonché agli oneri per il fun-zionamento del Comitato scientifico, determinati in lire 30 milioniper ciascuno degli anni 2001, 2002 e 2003, si provvede mediantecorrispondenti riduzioni dello stanziamento iscritto, ai fini del bi-lancio triennale 2001-2003, nell’ambito dell’unità previsionale dibase di parte corrente “Fondo speciale” dello stato di previsionedel Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione eco-nomica per l’anno 2001, allo scopo parzialmente utilizzando l’ac-cantonamento relativo ai Ministeri della pubblica istruzione e degliaffari sociali.

2. - Il Ministero del tesoro, del bilancio e della program-mazione economica è autorizzato ad apportare, con propri decreti,le occorrenti variazioni di bilancio.

N.B. - La relatrice Daniele Galdi ha presentato due emenda-menti al testo sopra indicato; con il primo evita di specificare larappresentanza della scuola nel Comitato tecnico-scientifico, las-ciando al Ministero P.I. la scelta dei 5 rappresentatnti tra le variecomponenti scolastiche; con il secondo, al comma 3 dell’art. 4,sostituisce l’espressione: “avvia la sperimentazione”, con: “indi-ca i criteri generali per la sperimentazione”, allo scopo di preser-vare l’autonomia delle regioni. Infine aggiunge che la Conferenzanazionale venga indetta, oltre che dal Ministero, dalla ConferenzaStato-Regioni. Il sottosegretario alla P.I. Manzini ha precisato chein atto non può prevedersi l’avvio a regime del Servizio, dopo iltriennio di sperimentazione, in quanto non sarebbe possibile indi-carne la copertura finanziaria. Per questo motivo ha proposto unemendamento che corrisponde all’attuale formulazione dell’arti-colo 5. In atto, per la copertura del triennio di sperimentazione, laCommissione speciale Infanzia attende il parere della Commis-sione Bilancio per il previsto parere.

Chi lo desiderasse può trovare i resoconti dei lavori dellaCommissione speciale infanzia sul sito www.Senato.it, “Lavori delSenato”, Commissioni Speciali, Commissione Speciale per l’In-fanzia. Le sedute che ci interessano sono le n. 56, 58, 78, 79, 80,81, 82, 83, 84, 86, 91.

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 13

LA PSICOLOGIA DELLA SALUTE

MARIA GABRIELLA D’ANGELO - Consigliere

Si è svolto ad Orvieto dal 21 al 23 settembre, presso il Palazzodel Popolo, il IV Congresso Italiano di Psicologia della Salute daltitolo “ Dalla lotta alla malattia alla costruzione della salute “, orga-nizzato dalla S.I.P.S. L’attuale Presidente è il Prof. M. Bertini, cuiva riconosciuta oltre che una grande esperienza nel campo della ri-cerca scientifica, l’estrema apertura ad un cambiamento radicale deiparadigmi nel panorama della concezione della salute umana.

Negli ultimi due secoli, le scienze biopsicologiche si sono pro-digate con indiscutibile successo nella lotta alla malattia, tuttaviasembra aver prevalso un aspetto più di cura, nello spirito di Pana-cea, lasciando sullo sfondo quello della promozione alla salute che,secondo il mito, Igea insegnava ai Greci. L’inevitabile rigore deglispazi tipografici costringerà a selezionare il materiale e quindi, aprivare il lettore dei molteplici stimoli offerti. Tuttavia per daremaggiore spazio a tali contributi, l’articolo dedicato al Convegnosarà suddiviso in due parti (la seconda sarà pubblicata con il prossi-mo numero). La psicologia della salute dovrebbe avere oggi una di-gnità ed uno statuto di esistenza, a partire anche dalla psicologia so-ciale e psicodinamica, poiché anche lì dove si parla di benesserecollettivo è importante prevedere modelli e strumenti psicologicispecifici che abbiano alla fine una ricaduta nel benessere individua-le e dei piccoli gruppi.

Questo convegno, oltre a dare una vastissima panoramica deipossibili ambiti di intervento dello psicologo, ha avuto il merito diporre l’attenzione su una prevenzione specializzata e competenteche non improvvisi interventi a pioggia o solo per interesse pura-mente personalistico, ma li calibra dopo una ricerca attenta ai biso-gni e all’integrazione con altre figure professionali.

Mi rammarico del fatto che, se questo tipo di logica si è verifi-cata nell’Italia Nord-centrale, altrettanto non è successo o forse nonne sono informata, da noi dove la presenza dello psicologo è debo-le, nella migliore delle ipotesi gli interventi non sono coordinati el’educazione alla salute è affidata nella maggior parte dei casi a so-ciologi e, pedagogisti, veterinari ecc.

Il Piano Sanitario Nazionale indica come 1° obiettivo “la pro-mozione di comportamenti e stili di vita in grado di favorire la salu-te e di sostenere la diffusione di attività di controllo e di riduzionedei fattori di rischio in riferimento all’alimentazione, al fumo, al-l’alcool e all’attività fisica”. In questo programma è contenutaun’opportunità ed una sfida per la Psicologia della salute, connessaalla possibilità di ottenere più riconoscimento sociale.

Credo che l’aspetto più significativo di questo convegno è statoquello di riuscire a toccare un ampio arco di interventi che, schema-tizzando, vanno dall’intervento sul singolo e mi riferisco all’intera-zione tra psicologia e studio della salute nella prevenzione e riabili-tazione nelle specifiche malattie; al rapporto di ricerca e interventoin piccoli gruppi (reparti ospedalieri, scuole, equìpe di sanitari,operatori sociali ecc.); ad un nuovo modo di intendere il benesserenelle città e cioè l’integrazione della Psicologia della salute all’a-spetto tecnico-urbanistico al fine di un miglioramento della qualitàdella convivenza cittadina.

Gli argomenti proposti dal Convegno sono stati distribuiti in tregiornate e suddivisi in sei sessioni tematiche all’interno delle qualierano previste almeno quattro relazioni, collegati a questi temi viera la presenza di circa 150 poster. Tra le relazioni magistrali, inte-ramente affidate a professori americani, vale la pena di ricordarequella del Prof. F. Halberg, figura mitica nella storia della psicolo-gia medica poiché a lui si deve la ricerca sui ritmi circadiani.

Per quel che riguarda i simposi, ne abbiamo potuto ascoltare so-lo alcuni più o meno interessanti, poiché il ventaglio di proposte eratalmente ampio che è stato necessario operare una scelta. Quest’a-spetto, se da un lato da rilievo all’impegno degli organizzatori, dal-l’altro ha determinato una certa frammentarietà e frettolosità duran-te i dibattiti.

Ci sono stati diversi interventi sulla SALUTE DI CHI CURAcon particolare riferimento alla Sindrome di Burn-out degli opera-tori che segnalavano, anche attraverso l’uso di una ricerca /inter-

vento, l’importanza di intervenire sui climi organizzativi e sulleprofessioni di assistenza , non ultime quelle impegnate nella rela-zione costante con i malati oncologici.

E’ auspicabile pensare ad una buona manutenzione organizzati-va, all’opportunità cioè di analizzare, comprendere e fare ipotesisui motivi del malessere degli operatori , lì dove c’è un vissuto discissione tra il proprio sé professionale e l’appartenenza istituziona-le e un difetto di pensabilità di programmi all’interno dell’equipe.In questa sessione si è pure parlato della salute degli operatori im-pegnati in interventi di emergenza e sulle tecniche per prevenirequello che è stato definito il disturbo post-traumatico da stress (per-sonale del 118, elisoccorso, vigili del fuoco ecc.).

Sono numerose infine le ricerche effettuate con l’uso di scale adhoc e questionari strutturati sul burn-out degli insegnanti e delleprofessioni di aiuto in genere.

Nella sessione dedicata alla SALUTE DEI CONTESTI EDU-CATIVI sono state presentate esperienze diverse di intervento siaper stili di ricerca che per obiettivi previsti, per la scelta dei destina-tari. A tale proposito la mia impressione è che spesso dalla descri-zione delle ricerche emerge un certo scollamento tra l’interesse spe-rimentale dei professori universitari e gli interessi operativi dei Ser-vizi sanitari pubblici nel territorio.

Solo in alcuni casi si assiste ad una proficua collaborazione, direciproca utilità. Per questo cito brevemente due ricerche, di cui unaè stata realizzata presso una A.S.L. di Napoli il cui obiettivo eraquello di responsabilizzare gli allievi stessi , individuati come lea-ders, a dare informazioni agli allievi delle altre classi sui temi dellasessualità e della droga; un’altra ancora ,presso la A.S.L. di Terni,articolata in tre anni ed effettuata in collaborazione con il Provvedi-torato agli studi, la Regione e l’Università. Anche questa esperienzaha avuto come destinatarie le scuole seguendo un modello di Ed.socio affettiva. Altre aree individuabili sono quelle inerenti l’ed. al-la salute nella gestione di alcune malattie a carattere cronico e percitarne solo alcune, quelle cardiologiche, con pazienti diabetici, epi-lettici, quelli affetti da sclerosi multipla, patologie autoimmuni ecc.

Interessante una ricerca svolta dall’Università di Padova atti-nente alla “Percezione dello stato di salute e del sostegno sociale trai potenziali donatori non consaguinei di midollo osseo” allo scopodi valutare in questi individui lo stato di salute psicologico per indi-viduarne possibili sviluppi di patologie psichiatriche.

Passando ad un aspetto più ludico, ma non meno importante, èquello che riguarda l’applicabilità e l’importanza dell’esperienzasportiva alla psicologia quale elemento terapeutico come per es. nelcaso degli adolescenti fra i quali si è riscontrato come esito unrafforzamento della stima di sé ed un incremento della capacità re-lazionale.Importante il contributo dell’Associazionismo sportivonella promozione dello sport no profit per tutti, compreso la campa-gna antidoping. Pare che solo l’Italia abbia un comitato olimpicoche si occupa degli anziani, dei disabili, dei soggetti a rischio ecc.

Vale la pena di sottolineare ancora il carattere di sfida culturale,politica oltrechè psicologica proposta da questo convegno.

Ritengo oltremodo doveroso, però, confrontare e valutarescientificamente la pluralità dei modelli teorici di riferimento(co-gnitivi, psicodinamici, sistemici, antropologici ecc.) a proposito deifattori che influenzano l’assunzione di condotte nocive, aumentarele nostre conoscenze specifiche sul significato dei comportamentisalutari e costruttivi, definirne i criteri, in modo da poter valutare laqualità e l’efficacia degli interventi effettuati. Una prassi educativadeve comunque essere conforme alle scoperte sull’apparato psichi-co e sul suo sviluppo. Dobbiamo chiederci, in sostanza, se è semprenecessario un intervento di Ed. alla salute e se educare alla salutedetermini sempre un reale e continuativo benessere dei destinatari.Quanto sopra detto oltre ad informare gli iscritti sui temi trattati alConvegno ha come intenzione quello di aprire un dibattito su que-st’area della psicologia. Si invitano pertanto gli psicologi interessatiad inviarci le loro esperienze, i loro commenti nel caso fossero inte-ressati a pubblicare i loro articoli oppure a contattare i consiglierireferenti (Maria Gabriella D’Angelo e Giuseppe La Face) per ulte-riori informazioni.

Uno spazio per la Psicologia della salute in Sicilia

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14 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

RECENSIONI NEWS

G. Sammartano - C. XibiliaDal mito multiprofessionale al Servizio di Psicologiapercorsi - antinomie - prospettiveEd. Laterza (pp. 277 lire 30 mila)

Il volume racconta un percorso personale, professionale e isti-tuzionale degli Autori che ha condotto alla realizzazione del Servi-zio di Psicologia.

Partendo da rigorose riflessioni - quali l’analisi della “culturalocale” (vedi Prefazione di R. Carli) degli Psicologi in rapporto allacultura generale delle istituzioni sanitarie, l’analisi delle coordinatetemporali specifiche, la consapevolezza dei limiti istituzionali nonsubiti passivamente ma criticamente valutati - gli Autori danno for-ma e senso al percorso compiuto. Con stile lineare e nello stessotempo coinvolgente, narrano, nella forma di una “rammemorazionecondivisa” i travagli, le contraddizioni che hanno accompagnato lanascita della “Casa degli Psicologi” proprio negli anni in cui la pro-fessione, individuandosi, si è data un proprio ordinamento con l’in-cisiva Presidenza dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliadi C. Xibilia.

Segue una analisi puntuale su un tema: il confronto tra la mul-tiprofessionalità, divenuta spesso un mito nella pratica professiona-le, e la monoprofessionalità che “non ha avuto la visibilità e la pos-sibilità di espressione che meritava”. Gli Autori sottolineano, inol-tre, come possano esser riscoperte “esperienze multiprofessionalispontanee, frutto di elastiche negoziazioni e non di formule orga-nizzative precodificate”; queste ultime hanno determinato, attraver-so “importanti fenomeni di rimozione sociale”, la reimmissione delprimato del “biologico” sullo “psicologico”: Due paradigmi che,nel dialogo iniziale tra G. Sammartano e il proprio “maestro” D.Napolitani (gruppoanalista di iniziale formazione psichiatrica), ven-gono considerati “non minimamente equiparabili tra di loro, se nonin chiave riduzionistica”. Questo dialogo, non tanto nei contenutiquanto nel procedere, può essere assunto, in vari passi, quale me-tafora dell’intero scritto: il richiamo al passato, nella dimensionepersonale, attraverso una lettera di D. Napolitani degli anni ’80 e,nellíambito professionale, con la nascita di un’idea nel corso di unconvegno del 1983; l’invito al “maestro” a rendere “pubblica unariflessione sulle istituzioni e sul loro rapporto con il pensiero psi esul dogma multidisciplinare” diviene un’analisi innovativa, degliAutori, su questi temi.

Un grazie a G. Sammartano e C. Xibilia per aver dato avvio,con coraggio e determinazione, ad un processo di trasformazionedella psicologia sanitaria che ha avuto, ed ha, eco in varie regionid’Italia. Un apprezzamento particolare per aver sistematizzato, inmodo chiaro e puntuale, “un brano della nostra storia” di Psicologicaratterizzato dal confronto tra più “psicologie”, dal tentativo di“recuperare l’omogeneità epistemologica della disciplina” e dallalegittimazione a gestire la professione attraverso strutture organiz-zative specifiche.

Antonella La Commare- Consigliere

A cura di Renata Mancuso e Angela Maria Di VitaOltre Proserpina: identità, rappresentazioni sociali e disagio nel ciclo di vita femminileFrancoAngeli, Milano, 2000 (pp. 217 lire 32 mila).

Una riflessione sul femminile operata a partire da ricerche psi-co-sociologiche condotte quasi esclusivamente da donne. Potrebbecosì essere definito il volume curato da Renata Mancuso e AngelaMaria Di Vita che raccoglie dieci saggi ciascuno dei quali indaga edesamina aspetti specifici di un femminile presentato in termini pro-blematici e colto nei momenti più significativi del ciclo di vita.

Ne emerge il quadro di una identità complessa, costretta a farequotidianamente i conti con le aspettative ed i pregiudizi propri edaltrui, contesa tra il bisogno di autorealizzazione ed il desiderio/ob-bligo di ricoprire un ruolo significativo nella famiglia e negli affetti.

Siamo lontani dai trionfalismi femministi dei decenni passati,la donna che ha ottenuto l’emancipazione per cui ha tanto lottatoriflette adesso sul come e sul cosa è cambiato nella propria condi-zione e nella considerazione di sé.

Il tutto è supportato da dati di ricerca che attribuiscono concre-tezza alle idee. Un libro da leggere e su cui meditare per chiunqueauspica (ma anche per chi si sente minacciato da) una identità fem-minile forte e serena. Patrizia Garofalo

Piano Sanitario RegionaleCol Decreto del Presidente della Regione Siciliana

dell'11 maggio 2000, pubblicato sul supplemento ordi-nario alla G.U.R.S. n. 26 del 02/06/2000, è stato appro-vato il Piano Sanitario Regionale 2000/2002. Tale prov-vedimento, previsto espressamente dalla L.R. n. 30 delnovembre 1993, dopo anni di attesa, ha finalmente tro-vato il suo naturale sbocco legislativo. Il Piano SanitarioRegionale diventa, quindi, il fondamentale Atto di indi-rizzo di politica sanitaria che definisce gli indirizzi pro-grammatici per il perseguimento degli obiettivi. In talecontesto, purtroppo, il PSR, non tenendo conto delle in-dicazioni provenienti dal D.L.GVO n. 229/99 (DecretoBindi) ha palesato inique forzature corporativisticheunilateralmente a favore dei medici e a netto danno perla nostra professione. In particolare il suddetto Piano:

• specifica e disciplina i requisiti professionali perl'attribuzione delle funzioni di responsabile di diparti-mento, distretto, servizio ed unità operative prevedendoche il Direttore Generale deve attribuire le predette fun-zioni di direttore e responsabile di dipartimento e di di-rettore di distretto, esclusivamente a dirigenti medici;

• prevede al punto 2.1.3. che nell'ambito del diparti-mento delle dipendenze patologiche il responsabile deveessere individuato fra i dirigenti medici di struttura com-plessa in possesso dei requisiti individuati nel D.M. n.444/90 e nella legge 45/99 e successive normative na-zionali e regionali…….. il responsabile del Ser.T. è undirigente medico in possesso dei requisiti previsti dalD.M. n. 444/90 e dalla Legge 45/99 cui sono affidaticompiti di direzione e controllo dell'assetto organizzati-vo complessivo del servizio;

• non prevede che della Commissione Regionale, perla formazione professionale faccia parte l'Ordine degliPsicologi, includendo invece, sia rappresentanti dell'Or-dine dei Medici, che dell'Ordine degli Odontoiatri.

Per tutto ciò l'Ordine degli Psicologi della RegioneSicilia ha ritenuto opportuno e necessario ricorrere alTAR chiedendo la legittima sospensione del Decreto.Purtroppo il TAR si è già pronunciato contro la richiestadi sospensione, ma ciò non inficia la legittimità del no-stro ricorso per il quale riteniamo, pur nelle lungagginidel giudizio, di poter ottenere il giusto riconoscimentodella fondatezza delle questioni espresse.

Approvato il Ddl n. 4932 ma…..L'ormai famoso e tanto atteso Ddl n. 4932, "Norme

sull'organizzazione e sul personale del settore sanitario"è stato di recente approvato sia alla Camera sia al Sena-to. Tale approvazione riveste un ruolo di fondamentaleimportanza per molti colleghi in quanto il su indicatodisposto legislativo all'art. 2 comma 3 testualmente reci-ta "il titolo di specializzazione in psicoterapia, ricono-sciuto, ai sensi degli articoli 3 e 35 della legge 18 feb-braio 1989, n. 56, come equipollente al diploma rilascia-to dalle corrispondenti scuole di specializzazione uni-versitaria, deve intendersi valido anche ai fini dell'in-quadramento nei posti organici di psicologo per la disci-plina di psicologia e di medico o psicologo nella disci-plina di psicoterapia, fermi restando gli altri requisiti

CONTINUA A PAG. 18

NEWS: a cura di Roberto Pagano✍

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 15

BILANCIO CONSUNTIVO 1999

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16 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEL PARERE DI CONGRUITA’ E PER LA LIQUIDAZIONE

DELLE PARCELLE PROFESSIONALI DEGLI PSICOLOGI

Il Consiglio Regionale degli Psicologi della Regione Sicilia-na con deliberazione n° ... del ..... adotta il seguente Regolamen-to, valevole per la concessione del parere di congruità e per la li-quidazione delle parcelle emesse dagli psicologi iscritti all’Alboprofessionale della regione siciliana ovvero operanti nel suo ter-ritorio.

Art. 1L’emissione del parere di congruità, la revisione e liquidazio-

ne delle parcelle relative alle prestazioni professionali degli psi-cologi operanti nella regione siciliana, vengono espressi, conproprio atto deliberativo, dal Consiglio Regionale dell’Ordine,sulla base di quanto previsto dai commi 1 e 2 dell’art. 19 del “Nomenclatore-Tariffario degli Psicologi Italiani”, approvato condelibera del Consiglio Nazionale dell’Ordine il 18 Dicembre1998, in attesa di approvazione ministeriale.

Art. 2L’esame istruttorio della singola richiesta di parere viene

svolto dalla Commissione Pareri Parcelle, composta da tre consi-glieri con maggiore esperienza nella libera professione o, in man-canza, dalla Commissione Produzione Servizi.

Art. 3Le tariffe da assumere a base della valutazione di congruità

delle parcelle per le prestazioni rese dagli psicologi ai sensi degliartt. 1, 3 e 35 della legge 18 febbraio 1988 n° 56, sono quelle in-dicate dal “Nomenclatore-Tariffario” di cui all’art. 1 del presenteregolamento.

Le prestazioni effettive che non trovassero evidente corri-spondenza con quelle declarate dal citato Nomenclatore sarannoequiparate a quelle similari contenute nello stesso.

Art. 4I professionisti che intendono avvalersi della liquidazione

delle parcelle professionali con efficacia vincolante ed esecutiva,devono avere preventivamente comunicato al Consiglio Regiona-le stralcio dell’accordo stipulato con il committente, con l’indica-zione specifica della natura reciprocamente vincolante dell’inte-sa.In assenza dell’accordo di cui al comma precedente il Consigliopotrà, a richiesta dell’interessato, revisionare la parcella, o di-chiararne la congruità, senza che la stessa assuma valore vinco-lante ed esecutivo.

Art. 5La richiesta di parere o di parere/liquidazione deve essere

presentata in triplice copia, utilizzando l’apposito schema allega-to al presente Regolamento.

Art. 6Il professionista, alla richiesta di parere di congruità e liqui-

dazione delle parcelle, dovrà allegare i seguenti documenti:a) Copia della delibera o della lettera di incarico, ovvero del di-

sciplinare di incarico e del contratto di prestazione professio-nale, l’accordo circa il valore vincolante del parere, sotto-scritti per la conformità all’originale, da conservare agli attidell’Ordine.

b) La parcella che è stata rimessa al committente, in triplice co-pia , da verificare per il parere ovvero da revisionare per la li-quidazione.

c) Una relazione cronologica sintetica sull’origine, natura edestensione dell’incarico, con tutte le notizie atte a fare identi-ficare e valutare, in modo chiaro e documentale, le prestazio-ni professionali effettivamente fornite.

d) L’indicazione analitica e documentale delle spese sostenute edelle indennità spettanti, così come indicate dagli artt.. 16, 17e 18 del citato “Nomenclatore-Tariffario”.

e) Le relazioni, gli elaborati, i progetti ed ogni altro documentodai quali possano evincersi la tipologia, il contenuto e la du-rata delle prestazioni.

f) La documentazione quietanzata circa anticipi ed accontieventualmente percepiti.

Art. 7Il Consiglio Regionale dell’Ordine, e per esso la Commissio-

ne all’uopo delegata, potrà revisionare autonomamente la parcel-la ovvero previa audizione del professionista, invitandolo a revi-sionarla secondo le indicazioni regolamentari fornitegli.

La proposta di deliberato che la Commissione sottoporrà al-l’approvazione del Consiglio potrà così articolarsi:

1. Parere di congruità semplice. 2. Parere di congruità e liquidazione, ove ricorrano i presup-

posti di cui all’art. 4 del presente Regolamento.

Art. 8Il Consiglio Regionale dell’Ordine esprimerà il proprio pare-

re entro 90 giorni dalla data di recepimento dell’istanza.

Art. 9Il professionista è tenuto a versare all’Ordine Regionale una

tassa per il rilascio del parere/liquidazione pari al 3% dell’am-montare dell’onorario sul quale ha richiesto al Consiglio di espri-mersi, consegnandone ricevuta di versamento all’atto del ritirodel parere.

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE IN USO DELLA SALA RIUNIONI DELLA SEDE

DEL CONSIGLIO DELL'ORDINE

Il Consiglio Regionale dell'Ordine degli Psicologi della Re-gione Siciliana, con deliberazione n°... del ..... adotta il seguenteRegolamento, a valere per la concessione in uso temporaneo del-la sala riunione della sede.

Art. 1Il Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia-

na, al fine di promuovere lo sviluppo della professione, favoriscel'incontro e l'associazionismo tra gli psicologi a fini professionalie scientifici e sostiene tutte le iniziative intese a facilitare il pro-gresso culturale degli iscritti.

Art. 2Il Consiglio dell'Ordine da mandato al Presidente o ad un suo

delegato, sentito il parere della Commissione Produzione Servizi,di mettere a disposizione di associazioni culturali, professionali ogruppi di iscritti all'Albo regionale la sala riunioni della sede perincontri, riunioni, seminari e conferenze, a condizione che sianosoddisfatti i seguenti requisiti:a) le iniziative siano conformi al decoro ed alla dignità della

professione, siano fondate su materie di interesse scientificoo professionale e rivolte a settori o alla generalità degli psico-logi;

b) la partecipazione sia gratuita e riservata prevalentemente aglipsicologi;

c) sia prevista la partecipazione di non più di 40 persone, secon-do i parametri della legge 626 e delle altre norme in materiadi sicurezza;

d) la sala riunioni sia lasciata in ordine;e) la richiesta sia presentata in forma scritta, almeno 30 giorni

prima, ma non più di 90 giorni prima, della data prevista per

REGOLAMENTI

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 17

REGOLAMENTI

lo svolgimento dell'iniziativa. In essa andrà specificato il ca-rattere dell'iniziativa, le date, gli orari, i temi trattati, il nume-ro previsto di partecipanti e verrà indicato il responsabile ,che manterrà i contatti con la segreteria e con il Presidente osuo delegato. Le associazioni sono tenute ad allegare copiadello statuto.

f) i responsabili dell'iniziativa dichiarino per iscritto l'impegnoal risarcimento di eventuali danni arrecati agli arredi ed allastruttura e l'assunzione di responsabilità per eventuali dannialle persone partecipanti, sollevando espressamente l'Ordineda tale carico;

g) che dette riunioni si svolgano in orari di segreteria ovvero inpresenza di un consigliere.

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI PATROCINIO

Il Consiglio dell'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia-na, con deliberazione n.... del ... adotta il seguente Regolamentoper la concessione di patrocinio.

Art. 1Al fine di promuovere la cultura psicologica e contribuire al-

lo sviluppo della professione il Consiglio dell'Ordine degli Psico-logi della Regione Siciliana può patrocinare avvenimenti cultura-li quali seminari, congressi o giornate di studio aventi le caratte-ristiche previste dal successivo art. 3, organizzati da persone fisi-che, Enti pubblici o privati, Associazioni, Gruppi a qualsivogliatitolo costituiti diversi dal Consiglio stesso.

Art. 2Il patrocinio può essere concesso a titolo gratuito o a titolo

oneroso. Sono a titolo gratuito i patrocini che non prevedonoesborso economico e si esercitano mediante apposizione del logodell'Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana su manifesti,locandine, pieghevoli, pubblicazioni, materiale propagandisticoin genere.

Sono a titolo oneroso i patrocini che prevedono, oltre all'ap-posizione del logo dell'Ordine come sopra descritto, anche laconcessione di un contributo economico, che non può superare lasomma di lire unmilionecinquecentomila, da erogarsi secondo lemodalità previste dal successivo art. 5.

Le iniziative patrocinate vengono, ove possibile, pubblicizza-te attraverso il Bollettino ed il sito Internet dell'Ordine.

Art. 3Per essere ammessa a concessione di patrocinio gratuito l'ini-

ziativa culturale deve rispondere ad almeno uno dei criteri sottoindicati:1. Deve prevedere l'ampia partecipazione di Psicologi.2. Deve, a insindacabile giudizio del Consiglio dell'Ordine degli

Psicologi della Regione Siciliana, rivestire elevato interessescientifico.

3. Deve favorire lo sviluppo e/o la visibilità della Professione.4. Deve affrontare tematiche di particolare interesse sociale.

Art. 4Per essere ammessa a concessione di patrocinio oneroso l'ini-

ziativa culturale deve rispondere ad almeno due dei criteri previ-sti dall'Art. 3 e deve essere considerata dal Consiglio rilevanteper la promozione della cultura psicologica e/o per lo sviluppodella Professione. La concessione di patrocinio oneroso è comun-que vincolata alla disponibilità di fondi in bilancio. I responsabilidelle iniziative culturali ammesse a concessione di patrociniooneroso dovranno impegnarsi a riportare su tutti gli atti pubblici-tari la dicitura "con il contributo dell'Ordine Regionale degli Psi-cologi".

Art. 5Il contributo derivante dalla concessione di patrocinio a titolo

oneroso potrà essere erogato o in danaro o mediante la prestazio-ne di servizi gestiti dall'Ordine da determinarsi esplicitamente divolta in volta.

Art. 6Non possono essere ammesse a concessione di patrocinio, né

gratuito né oneroso, le iniziative aventi le caratteristiche di Corsidi formazione o di specializzazione o di perfezionamento, di sta-ges e simili. Tali iniziative potranno tuttavia, al fine di favorire lacomunicazione a tutti gli iscritti, essere pubblicizzate mediantegli organi di informazione dell'Ordine.

Art. 7Onde ottenere la concessione dei patrocini di cui alla presen-

te deliberazione i soggetti interessati dovranno inoltrare richiestaal Presidente del Consiglio dell'Ordine almeno due mesi primadella data di svolgimento dell'attività per cui il patrocinio vienerichiesto.

La domanda dovrà contenere, almeno a grandi linee, la de-scrizione del programma previsto e degli obiettivi che l'iniziativasi propone. Dovrà inoltre specificare le generalità dell'Ente orga-nizzatore, i professionisti coinvolti e le relative professionalità, ledate, la sede, l'eventuale costo per i partecipanti.

Art. 8La concessione di patrocinio, sia a titolo gratuito che a titolo

oneroso, viene deliberata dal Consiglio dell'Ordine, sentito il pa-rere della Commissione per la promozione della cultura psicolo-gica e lo sviluppo della professione, e viene notificata tempesti-vamente al richiedente.

CASELLE POSTALI ELETTRONICHEDI SERVIZIO DEL NOSTRO ORDINE

[email protected] è l’e-mail ufficiale dell’Ordine.

[email protected] per il Presidente

[email protected] per il Vicepresidente

[email protected] per il Consigliere Segretario

[email protected] per il Consigliere Tesoriere

[email protected] per questioni riguardanti ildominio [email protected]

[email protected] per quel che riguarda il sito webwww.ordinepsy.sicilia.it

[email protected] per raggiungere i componentidel Comitato di Redazione

[email protected] per inoltrare un proprio contri-buto alla lista sperimentale

[email protected] per chiedere di essere aggiuntialla lista sperimentale

La lista sperimentale viene utilizzata per diffondere in tempi ridotti infor-mazioni di interesse generale per la nostra categoria, in genere si trattadi incontri, convegni, congressi, seminari.

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18 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

INFORMAZIONI

Gruppo di lavoro “Decreti d’area, formazione, sviluppo della professione”

Dovrà nei prossimi mesi trovare attuazione il decreto Zec-chino che modifica gli ordinamenti universitari istituendo duelivelli di formazione. Verrà rivoluzionato l’attuale modo diconcepire il percorso accademico e, soprattutto nell’area dellespecializzazioni, si dovranno prevedere gli indirizzi da pro-muovere.

È compito dell’Ordine costruire un’intesa con le Universitàsiciliane affinché si possa realizzare una mappa formativa ar-monica, il più possibile completa ed articolata, rispondente allerichieste che il mercato del lavoro indirizzerà alla categoria nelprossimo futuro.

In preparazione di un incontro con i vertici istituzionali deiCorsi di Laurea interessati, il nostro Ordine propone la costitu-zione di un gruppo di lavoro che avrà il compito di individuarele istanze formative emergenti nella categoria e nel territorio elo sviluppo prevedibile per la professione.

Al gruppo, che sarà coordinato dal Consigliere Dr. Mauri-zio Cuffaro, sono caldamente invitati a partecipare tutti i colle-ghi interessati. Le adesioni potranno essere indirizzate alla Se-greteria dell’Ordine o direttamente al Dr. Cuffaro ai numeri091-346931 o 0339-1702454.

IIII NNNNFFFFOOOORRRRMMMM AAAA ZZZZ IIII OOOONNNNIIII OOOONNNN LLLL IIII NNNNEEEE

www.europa.eu.int

"Europa" è il portale dell'Unione Europea.

✔ Consente di seguire l'attualità dell'Unione Europea. ✔ Si accede all'insieme dei testi legislativi in vigore e in

discussione. ✔ Molto utile per la conoscenza dei progetti europei.

Gli iscritti possono recarsi presso la sede:- lunedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore

12.00- martedì e giovedì dalle ore 16.30 alle ore

18.30Tel.: 091 6256708

840 500290 accessibile con tariffa urbanada tutti i distretti telefonici della Siciliaescluso quello di Palermo (091) con uncosto pari alla telefonata urbana.

fax: 091 7301854 (attivo 24 ore/24 ore)E-mail: [email protected] internet: www.ordinepsy.sicilia.itIl Presidente, il Vicepresidente e il Segreta-rio ricevono in sede gli iscritti previo ap-puntamento tramite la segreteria.

ORARIO DI RICEVIMENTO IN SEDE

CONTINUA DA PAG. 14previsti per i due profili professionali". Ma non tutte le cosebuone, purtroppo, arrivano presto a buon fine. Il collega Ma-rio Rossini, attento e utile osservatore di questioni legislati-ve, in data 03/12/2000 trasmette la seguente e-mail: "Perchéil DDL4732 ("norme sull’organizzazione e sul personale delsettore sanitario", ove tra il resto si dispone l'equipollenzapsicoterapia art.3 (Uni-private) art.35 ai fini concorsuali nelSSN) approvato ormai da un mese non è in Gazzetta ?

Lo comunica stasera 2/12 la pagina 132 di Televideo:perché Ciampi ha deciso di non firmarlo e l'ha rinviato alleCamere.

Anche se l'oggetto ufficiale della bocciatura da parte diCiampi riguarda un altro punto del provvedimento (art. 6.2,che intende rendere possibile pubblicare gli accordi collettivinazionali saltando il parere del Consiglio di Stato) l'effetto élo stop all'intero testo, che deve ora tornare a cercare unospazio nell'agenda parlamentare (tra Finanziaria, pausa festi-va e imminente fine legislatura) per essere riesaminato e vo-tato, prima in Commissione Montecitorio, poi in Aula Came-ra, poi in Commissione Palazzo Madama, infine in Aula Se-nato".

E la storia, purtroppo, ancora continua.

Commissione Europea per le impreseBureau de Rapprochement des Enterprises

Corrispondente n. 965Via Roma n. 170/a 97100 RAGUSATel.:0932-683079 Fax: 0932-655868

ORDINE DEGLI PSICOLOGIDELLA SICILIA

• INFORMAEUROPA •

L’Ordine degli Psicologi della Sicilia ed il BRE965 di Ragusa, hanno sottoscritto una convenzio-ne, in cui si prevede che il BRE 965 fornirà, a tuttigli psicologi iscritti all’Ordine, informazioni per:

• Ricerca partners esteri per attività di sviluppo professionale;

• Informazioni circa la struttura dell’Unione Europea per le sue direzioni;

• Informazioni circa i programmi di finanziamento comunitario;

• Sostegno per la formulazione di progetti.

L’iniziativa viene codotta gratuitamente e senza scopo di lucro.

Gli iscritti all’Ordine, occupati e non, possono tra-smettere al BRE i propri dati ed eventuali progettiutilizzando il numero verde di fax 800-042929,mediante la compilazione di un modulo da richie-dere alla segretria dell’Ordine. Saranno contattatida esperti, che forniranno tutte le informazioninecessarie.

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Psicologi e Psicologia in Sicilia • 19

AGGIORNAMENTO ALBO

1926 Pisani Antonina ME1927 Arcoleo Simona PA1928 Augello Daniela Maria CL1929 Cannata Maria Grazia SR1930 Codetta Raiteri Gianna Elisabetta EN1931 Faranda Grazia CT1932 Lorico Esposto Concetta PA1933 Pecorella Francesca PA1934 Peligra Avarino Maria Luisa SR1935 Ramistella Valeria PA1936 Terranova Maria Concetta PA1937 Tutone Lorena PA1938 Avara Maria Pia PA1939 Buscarino Lucia AG1940 Cannarozzo Maria Angela EN1941 Curti Daniela AG1942 D’Auria Angelo CL1943 Federico Alessandra PA1944 Ferro Adele PA1945 Gullo Mario PA1946 Insalaco Irene Giovanna CL1947 Lo Burgio Aurelia PA1948 Lo Monaco Daniela PA1949 Matraxia Rossella Nunzia CL1950 Mendolia Antonina PA1951 Miano Paola Angela CT1952 Monti Valeria PA1953 Noto Francesca Maria ME1954 Novara Cinzia PA1955 Pasta Hélène PA1956 Porsio Nadia Rita Maria PA1957 Randazzo Ninfa PA1958 Rubino Elena PA1959 Saja Eliana PA1960 Scalisi Katia Patrizia TP1961 Scimeca Giovanna PA1962 Seidita Daniela PA1963 Spinella Gaia PA1964 Stallone Laura PA1965 Taccetta Cinzia EN1966 Tarantolo Tiziana PA1967 Tornitore Rosa Barbara CT1968 Traina Giuseppina PA1969 Tutone Arianna PA1970 Valpreda Manola CT1971 Vassallo Vittoria PA1972 Vitellaro Simona PA1973 Alaimo Giuseppina AG1974 Buscema Fausto F.R.1975 Cavallaro Davide Romano CT1976 Città Santina PA1977 Costantino Angelo ME1978 Costantino Francesco PA1979 Di Martino Angela PA1980 Falgares Giorgio PA1981 Ferla Maria Rosa SR1982 Franchina Massimo ME1983 Galullo Fiorella PA1984 Inzerillo Florenza PA1985 Lo Re Carmela CT1986 Marconi Marina TP1987 Mascolino Elda Chiara CT1988 Matranga Pasquale PA1989 Milletarì Filomena PA1990 Mortillaro Mariangela PA1991 Pedone Giuseppe PA1992 Pisciotta Serenella PA1993 Raffa Tiziana ME1994 Ragusa Serena PA1995 Randisi Roberta F.R.

1996 Ridulfo Maria Carmela PA1997 Russo Alfonsa AG1998 Santospirito Claudia PA1999 Sica Andrea Nicola CT2000 Stallone Vita TP2001 Tantillo Marcella PA2002 Virgilio Elvira PA2003 Zaffora Angela EN2004 Adamo Giuseppina CT2005 Agrigento Maria PA2006 Basile Maria Pia CT2007 Bonardi Maria Flora CT2008 Capizzi Giuseppe Emanuele Antonio EN2009 Caruso Giuseppe CT2010 Consales Anna TP2011 Cutrona Tiziana PA2012 D’Amico Giuliana SR2013 Drogo Giuseppina Maria Letizia CL2014 Faranda Monica ME2015 Granà Antonella PA2016 Granatella Valeria CL2017 Iandolino Simona PA2018 Marchese Alessandra PA2019 Marrone Lucia AG2020 Messina Sebastiano SR2021 Mirisola Daniela Maria Filippa RG2022 Monastero Gaia PA2023 Perlini Rita Immacolata CT2024 Puleo Rosa PA2025 Randazzo Daniela PA2026 Reitano Silvia F.R.2027 Rossi Piera CT2028 Padua Carmela RG2029 Sausa Giuseppina PA2030 Alberti Carmela PA2031 Alfano Vincenzo PA2032 Avola Maria RG2033 Castellano Anna Maria PA2034 Culotta Anna Maria Rita PA2035 D’Amanti Sabrina RG2036 D’Amore Irene PA2037 Dell’Aquila Milena TP2038 Di Bassiano Daniela PA2039 Di Mauro Grazia Maria CT2040 Giuffrida Maria Gabriella PA2041 Guccione Karin PA2042 Li Vecchi Damiana PA2043 Loiacono Elvira TP2044 Maltese Saveria TP2045 Micalizzi Orazio Ettore CT2046 Pecorella Alfonsina PA2047 Pecorella Anna PA2048 Piacentino Caterina TP2049 Pintus Giancarlo EN2050 Piola Maria Luisa PA2051 Rizzo Antonella PA2052 Rizzo Pinna Michela AG2053 Rolleri Laura PA2054 Russo Carmela TP2055 Santagati Caterina CT2056 Scimeca Maria PA2057 Vaccaro Antonella AG2058 Vagnoni Davide PA2059 Varveri Loredana EN

Aragona Elena PAImpellizzeri Roberta PARunfolo Marina PAZambito Felicia PA

1976 iscritti all’Albo al 22-12-2000

Nuovi iscritti all’Albo dal 7-4-2000 al 22-12-2000N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES. N. ISCRIZ. COGNOME E NOME RES.

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20 • Psicologi e Psicologia in Sicilia

(SEGUE DALLA PRIMA PAGINA)EDITORIALE

A riprova di ciò, in altre regioni dell’Unione Europea (Da-nimarca, Svezia, Finlandia, ecc.) la presenza dello psicologoassume un ruolo di grande valenza.

Anche la Norvegia (4.417.599 abitanti, 3 università), Pae-se non comunitario, quasi omologo alla Sicilia (4.961.388abitanti, 3 università), l’Associazione degli Psicologi (A.P.A.)ha iscritto quasi 4.000 professionisti psicologi, con un rappor-to di quasi 1 ogni 1.000 abitanti, i quali nella gran maggioran-za svolgono la loro attività (ben retribuita!) all'interno dellascuola.

In Sicilia, come si può dedurre, il rapporto è di quasi 1ogni 2.300 abitanti.

Come sapete, ci siamo dovuto adeguare alle direttive co-munitarie per quanto concerne l'ambito della libera professio-ne: appare oltre modo opportuno adeguarci anche per quantoconcerne lo stile di vita, e con una attenzione particolare ver-so utenze deboli.

La riforma universitaria, appena varata, con la formazio-ne triennale e la laurea specialistica quinquennale, rispondeall'esigenza di facilitare l'immissione nel lavoro in tempi bre-vi e di poter avere libero accesso in tutti gli Stati dell'Unione.

Il Governo ha presentato un disegno di legge per modifi-care gli Ordini professionali, nella prospettiva di una realegaranzia del prodotto offerto ed una protezione del consuma-tore.

Viviamo all'interno di una società in grande trasformazio-ne: abitudini, stili di vita, linguaggi e modalità espressive simodificano continuamente in tempi troppo veloci.

La nostra mente è fortemente bersagliata da stimoli multi-mediali di ogni genere.

È pur vero che ogni cambiamento di per sé è un fenomenopositivo, poiché tende alla organizzazione di un nuovo equili-brio, più stabile del precedente.

Ma, è oltremodo importante essere attori, e non spettatoridi questo cambiamento: il computer non è un nuovo giocatto-lo con cui chattare o ascoltare musica, è un "individuo virtua-le" col quale possiamo comunicare soltanto se ne conosciamoil linguaggio.

Leggere il cambiamento, capirne il percorso, è l'unicomodo per non dare le solite risposte, spesso banali, ai bisogniemergenti e pressanti.

L'universo scuola, ricco di pianeti e di stelle, ma anche dimeteoriti, di fatto è già cambiato, nel senso che finalmentel'alunno, il suo sapere ed il suo progetto di vita (il "prodottofinito") sono al centro del reale interesse.

L'autonomia scolastica pone finalmente l'insegnante di-nanzi alla sua responsabilità formativa, nel senso che oggipiù che mai detiene un ruolo strategico nel processo di cam-biamento dell'allievo.

Questo processo di trasformazione della organizzazioneformativa italiana (scolastica ed universitaria) allinea il no-stro paese ai percorsi formativi comunitari, il cui obiettivo -non dimentichiamolo - è quello di dare quanto prima un titolo(e le competenze) spendibile subito nel mercato del lavoro.

La scuola siciliana purtroppo è ancora troppo distante daiparametri nazionali e comunitari.

Tra gli "indicatori regionali per la valutazione delle politi-che di sviluppo", definiti dall'ISTAT, vi è il "tasso di scolariz-zazione della scuola superiore" (il cosiddetto "prodotto fini-to" del percorso formativo).

Senza alcun dubbio negli ultimi quindici anni si è fatto ungrosso passo avanti verso l'allineamento con i parametri na-zionali, passando dal 50,6 dell'a.s. 1985/86 al 74,8 dell'a.s.1997/98.

Ma su base nazionale la Sicilia è purtroppo al penultimoultimo posto, insieme alla Campania, con circa 20 (VENTI)punti di distacco dai primi (Liguria ed Umbria con 95, il Mo-

Psicologi e Psicologia in SiciliaGiornale dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia

a cadenza trimestrale

Direttore Responsabile:FULVIO GIARDINA

Coordinamento Editoriale:MARIA GABRIELLA D’ANGELO, ROBERTO PAGANO

Comitato di Redazione:SERGIO AMICO, CLAUDIO CASIGLIA,

SEBASTIANO CIAVIRELLA, MAURIZIO CUFFARO

Redazione:Via Salvatore Marchesi, 5 - 90144 Palermo

Tel. 091 6256708 e Fax 091 7301854e-mail: [email protected]

Aut. Trib. di Palermo, n. 29/98 del 17/19-11-1998

Chiuso in Redazione il 29 dicembre 2000

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lise ed il Friuli con 94.All'ultimo posto vi è il Trentino-Alto Adige, con 69,9, ma

con un tasso di disoccupazione tra i 15 ed i 24 anni di 6 (SEI),rispetto al 60,7 (SESSANTA VIRGOLA SETTE) della Sici-lia.

Le scuole siciliane necessitano di interventi strutturali,non solo nell'adeguamento degli edifici, ma soprattutto nelladeterminazione di un nuovo clima partecipativo, in cui la mo-tivazione degli alunni, la competenza degli insegnanti, lacompartecipazione del personale non docente, la responsabi-lità educativa dei genitori siano rafforzati e tesi verso ilbenessere individuale e collettivo.

Le scuole siciliane (circa 1.660 Scuole Materne, 398 Cir-coli Didattici, 450 Scuole Media Inferiori, 487 Istituti Supe-riori) contengono realmente il futuro della nostra regione e -pur nella affermazione del principio dell'autonomia scolastica- è compito di tutti, della classe politica, dirigente e profes-sionale in particolare, contribuire al miglioramento della qua-lità della vita all'interno di esse.

Alla luce di queste considerazioni, ritengo che tra gli in-terventi strutturali vi debba essere la presenza stabile e conti-nuativa dello psicologo all'interno del mondo scolastico.

Non vi è dubbio che il professionista che, per formazionee competenza, analizza, legge, gestisce il cambiamento altruiè lo psicologo.

Il Convegno appena concluso deve divenire un punto dipartenza per nuove e future intese professionali, alla lucesoprattutto dell'autonomia politica ed amministrativa dellaSicilia.

Il nostro Ordine seguirà con attenzione l'evoluzione deldisegno di legge, e vi informerà tempestivamente.

La Sicilia gode di una forte autonomia politica ed ammi-nistrativa, tale da poter sicuramente legiferare in merito allapresenza necessaria dello psicologo nella scuola, e poter darerisposte concrete ai bisogni di un'intera collettività.

In conclusione, colgo l'occasione per fare a tutti voi, allevostre famiglie, i più cari auguri per un sereno Natale ed unfelice anno nuovo.