Manuale ECDL Completo

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ECDL Modulo 1 Concetti di base della Tecnologia dell’Informazione Pag 1 Lezioni a cura del Prof. Fernando Carlà Χ Corso per il conseguimento della Patente Informatica Europea ECDL Lezioni a cura di Fernando Carlà Modulo 1 Concetti di base della Tecnologia dell'Informazione e della Comunicazione IPSSCT A. DE PACE Anno 2002

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Χ

Corso per il conseguimento della

Patente Informatica Europea

ECDL

Lezioni a cura di Fernando Carlà

Modulo 1 Concetti di base della Tecnologia dell'Informazione e

della Comunicazione

IPSSCTA. DE PACE

Anno 2002

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EUROPEAN COMPUTER DRIVING LICENCE 1.1 Per iniziare Questo primo modulo teorico è diviso in sei sezioni. Al candidato verranno sottopo-ste sei domande, una per ciascuna sezione. Le risposte devono essere di natura discorsiva. Di conseguenza la loro valutazione non è del tipo giusta o falsa ma è espressa in percentuale. Per superare la prova il candidato dovrà ottenere un punteggio medio complessivo di almeno il 60%. 1.1.1.1 Hardware, software, information technology1.1.1.2 Qual è il significato del termine informatica?E' la scienza che si propone di raccogliere, organizzare, conservare e distribuire leinformazioni tramite sistemi automatici di elaborazione dei dati. Scopo della disci-plina è quello di realizzare macchine in grado di eseguire le azioni necessarie allarisoluzione di un problema. Il termine deriva dalla fusione delle parole INFORmazio-ne autoMATICA. Cosa vuol dire Information Technology (I.T.)?La I.T. nasce dall'integrazione tra informatica e telecomunicazioni e si è sviluppataprincipalmente negli anni ottanta con il collegamento in rete dei computer. Ognisingolo computer collegato in rete può accedere a grandi banche dati, usare la po-sta elettronica, la teleconferenza, ecc. Cosa si intende con il termine multimedialità?La multimedialità permette di creare e utilizzare contemporaneamente e in manieraintegrata audio (voci, rumori, musiche), video (disegni, foto, video) e testi. Cosa vuol dire macchina a programma memorizzato?E' una macchina che non è progettata per uno scopo specifico ma è capace di ese-guire operazioni diverse in base a programmi registrati nella sua memoria. Qual è la differenza tra hardware e software?La struttura fisica, interna e esterna del computer prende il nome di hardware (hard= duro, ware = componente). L'insieme di tutti i programmi che permettono di uti-lizzare l'elaboratore si chiama software (soft = soffice) Cos'è un programma? Un programma è costituito da una successione finita di istruzioni che, eseguite insequenza, una dopo l'altra, fanno svolgere al computer delle operazioni ben defini-te. Qual è la differenza tra software di base e software applicativo? Il software di sistema, o di base, gestisce le risorse hardware del computer. La par-te più importante è il sistema operativo che gestisce processore, memorie, orologio,collegamenti in rete, dispositivo d'ingresso e di uscita dei dati. Il sistema operativopermette di ignorare le caratteristiche tecniche dell'hardware, si inserisce tra mac-china e utente rendendo il computer una macchina standard. Il software applicativo è l'insieme dei programmi che aiutano l'uomo a risolvere unavasta tipologia di problemi. Quali sono le unità fondamentali che compongono un sistema di elaborazione? Secondo il modello di Von Neumann, un sistema di elaborazione di dati è formato

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da:

1. Memoria centrale, per conservare i dati da elaborare e i dati elaborati 2. Processore centrale, per elaborare, secondo un programma residente nella

memoria, i dati 3. Dispositivi di ingresso/uscita (in/out [i/o]) per comunicare con l'esterno in

forma più accessibile all'uomo 4. Un clock, una cadenza d'orologio (un'onda quadra di una certa frequenza)

che determina la velocità con cui vengono eseguite le operazioni elementaridel processore e l'accesso alla memoria

1.1.2.1 Tipi di computer Come si classificano i computer?In quattro categorie. I supercomputer sono i più potenti, i più veloci e i più costosi. Sono utilizzati princi-palmente nelle università e nei centri di ricerca. I mainframe hanno processori potenti e grande quantità di memoria RAM. Sonoparticolarmente utilizzati in multiutenza, ossia da più persone contemporaneamen-te, ciascuna delle quali utilizza un terminale collegato al mainframe. Sono molto co-stosi, pertanto sono utilizzati da grosse società commerciali, banche, ministeri, ae-roporti. I minicomputer sono elaboratori un po' più piccoli ma in grado di gestire grandiquantità di dati in multiutenza. Il loro costo è dell'ordine di dicene di milioni e sonousati da società di medie dimensioni. I personal computer sono quelli usati per lavoro d'ufficio o in ambito domestico daun solo utente per colta. Una ulteriore distinzione può essere fatta tra computer datavolo (desktop computer) e portatili (notebook o palmtop) 1.1.3.1 Componenti di base di un personal computer Quali sono le componenti di base di un personal computer?L’unità centrale, la memoria centrale, la memoria di massa, le unità periferiche diingresso e di uscita. L’unità centrale di elaborazione, detta CPU, (central processing unit) è il ‘cer-vello’ del computer, in quanto è responsabile dell’esecuzione dei programmi e delcontrollo di tutto ciò che avviene all’interno dell’elaboratore. La memoria centrale è formata da tre tipi di memorie: la RAM (random accessmemory) costituisce il ‘banco di lavoro’ del computer, la ROM (read only memory)è una memoria di sola lettura, la memoria cache caratterizzata da una elevata ve-locità è frapposta tra la CPU e la memoria centrale e aumenta le prestazioni delcomputer. Le memorie di massa servono per immagazzinare dati e programmi esi dividono in hard disk (dischi rigidi o fissi), floppy disk (dischi flessibili e rimovi-bili), CD ROM (compact disk read only memory, dischi ottici a sola lettura), CDWROM (write once read many, sui quali è possibile registrare sequenzialmente manon è possibile alcuna operazione di modifica o cancellazione) CD WMRA (writemany read always, dischi ottici riscrivibili), DVD (digital versatile disk) di grandecapacità di memoria sono utilizzati per le applicazioni multimediali. Tra le unità pe-

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riferiche di input, o di ingresso, abbiamo la tastiera, il mouse, la track-ball (unmouse rovesciato), il touch pad (un dispositivo sensibile al tatto) lo scanner (unaspecie di fotocopiatrice che permette di leggere le immagini e le scritte stampate sudi un foglio e di trasformarle in documenti utilizzabili dal computer, la penna otticautile per leggere i codici a barre, la tavoletta grafica, lo schermo tattile, i mi-crofoni e i sistemi di riconoscimento della voce. Tra le unità periferiche di output, o di uscita, abbiamo il monitor, la stampan-te, il plotter, un dispositivo grafico di elevata precisione. 1.1.3.1 Componenti di base di un personal computer Quali sono le componenti di base di un personal computer?L’unità centrale, la memoria centrale, la memoria di massa, le unità periferiche diingresso e di uscita. L’unità centrale di elaborazione, detta CPU, (central processing unit) è il ‘cer-vello’ del computer, in quanto è responsabile dell’esecuzione dei programmi e delcontrollo di tutto ciò che avviene all’interno dell’elaboratore. La memoria centrale è formata da tre tipi di memorie: la RAM (random accessmemory) costituisce il ‘banco di lavoro’ del computer, la ROM (read only memory)è una memoria di sola lettura, la memoria cache caratterizzata da una elevata ve-locità è frapposta tra la CPU e la memoria centrale e aumenta le prestazioni delcomputer. Le memorie di massa servono per immagazzinare dati e programmi esi dividono in hard disk (dischi rigidi o fissi), floppy disk (dischi flessibili e rimovi-bili), CD ROM (compact disk read only memory, dischi ottici a sola lettura), CDWROM (write once read many, sui quali è possibile registrare sequenzialmente manon è possibile alcuna operazione di modifica o cancellazione) CD WMRA (writemany read always, dischi ottici riscrivibili), DVD (digital versatile disk) di grandecapacità di memoria sono utilizzati per le applicazioni multimediali. Tra le unità pe-riferiche di input, o di ingresso, abbiamo la tastiera, il mouse, la track-ball (unmouse rovesciato), il touch pad (un dispositivo sensibile al tatto) lo scanner (unaspecie di fotocopiatrice che permette di leggere le immagini e le scritte stampate sudi un foglio e di trasformarle in documenti utilizzabili dal computer, la penna otticautile per leggere i codici a barre, la tavoletta grafica, lo schermo tattile, i mi-crofoni e i sistemi di riconoscimento della voce. Tra le unità periferiche di output, o di uscita, abbiamo il monitor, la stampan-te, il plotter, un dispositivo grafico di elevata precisione.

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1.2 Hardware Questa sezione tratta della struttura fisica di un computer e degli elementi che lo caratterizzano, dalla unità centrale, ai dispositivi ingresso e di uscita 1.2.1.1 Unità centrale di elaborazione Cos'è l'unità centrale di elaborazione?L'Unità Centrale di Elaborazione (in inglese Central Processing Unit, abbreviatoCPU) è il microchip presente nel computer capace di elaborare i dati in ingresso efornire una risposta in uscita. Essa si identifica, nei personal computer, col micro-processore. In generale un microprocessore può essere presente in molti dispositivielettronici moderni. La CPU è un microprocessore con compiti particolari. Esso è ilcuore del Computer Quali sono i componenti più importanti di una CPU?

una unità aritmetico-logica detta ALU (Aritmetic Logic Unit), che svolge leoperazioni aritmetiche fondamentali

una unità per il calcolo in virgola mobile un set di registri, ovvero di memorie, che accolgono dati e istruzioni in via

di esecuzione una unità per il controllo del flusso dei dati una unità per l'interfaccia col BUS, cioè con le linee fisiche (fili o tracce su

cui corrono le informazioni sotto forma binaria) una unità per la gestione della memoria centrale (RAM)

Esistono sul mercato due tipi di microprocessori, che fanno capo uno allo standardApple (casa costruttrice MOTOROLA) e l’altro allo standard IBM (case costruttriciINTEL, IBM, CYRIX, AMD). I più noti e più diffusi sono i processori della Intel, dalglorioso e storico 8086 ai moderni Pentium. Un processore è caratterizzato soprat-tutto dalla sua velocità (oltre che dai suoi registri e dalle istruzioni in esso contenu-te), la quale è data dalla frequenza di clock alla quale essa lavora: un pentium III a500 MHz lavora alla frequenza di 500MHz e compie 500 milioni di operazioni ele-mentari al secondo Come sono rappresentate le informazioni all'interno di un computer? Le informazioni, nel computer, vengono rappresentate secondo la numerazione bi-naria, cioè utilizzando due sole cifre (0 e 1). Qual'è la più piccola unità di memoria?0 e 1 vengono chiamati bit (che sta per binary digit, cioè cifra binaria). La più pic-cola unità di memoria può conservare o 0 o 1, cioè un bit. 1.2.2.1 Dispositivi di input

Cos'è un dispositivo di input?

Per dispositivo di input si intende uno strumento per inserire nel computer i dati chesaranno elaborati dalla CPU.

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I dispositivi di input sono, oggi, i più disparati e rispondono a diverse esigenze dicomunicazione con la macchina. I dispositivi più comuni e sempre presenti in unpersonal computer sono:

• Tastiera, mediante la quale i dati vengono inseriti in forma alfanumerica • Mouse, mediante il quale i dati vengono inseriti con un click di un pulsante

come comando. Simili al mouse per funzionamento sono Touchpad e Tra-ckball, usati nei Notebook e il Joystick usato per i giochi.

• Altri dispositivi sono di tipo multimediale, ad esempio: • Microfono per inserire un suono • Scanner per inserire un'immagine • Videocamera e Macchina fotografica digitali • Tavoletta grafica per inserire disegni • Altri dispositivi particolari possono permettere di inserire dati esterni relativi

a strumenti di misura di qualunque tipo, altri ancora permettono di rilevarecodici come le penne ottiche. Impieghi particolari del computer possono ave-re dispositivi di input studiati per l'occorrenza.

Tutti i dispositivi elencati costituiscono una interfaccia fra l'uomo e la macchina perfacilitare la comunicazione. I dati inseriti vengono sempre tradotti in numeri binari,che è l'unico linguaggio compreso dalla CPU. 1.2.3.1 Dispositivi di output

Cos'è un dispositivo di output?

Per dispositivo di output si intende uno strumento atto a comunicare all'esterno ilrisultato della elaborazione dei dati da parte della CPU.

Anche i dispositivi di output, come quelli di input, possono essere i più disparati erispondono a diverse esigenze di comunicazione fra macchina e utente. I dispositividi output più comuni e sempre presenti in un personal computer sono:

• Monitor, mediante il quale i dati in uscita dalla unità centrale vengono visua-lizzati su uno schermo.

• Stampante, mediante la quale i dati vengono stampati su carta. Dispositividi uscita sono anche le memorie di massa su cui vengono salvati e conserva-ti nel tempo i dati elaborati.

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• Altri dispositivi di output sono di tipo multimediale, ad esempio: • Altoparlanti per la riproduzione dei suoni • Scheda d'uscita per videoregistratore o proiettore • Modem, il quale è un dispositivo di ingresso-uscita per accedere alla linea te-

lefonica Altri dispositivi particolari possono permettere di azionare dispositivi ester-

ni.

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1.3 Dispositivi di memoria Questa sezione tratta dei dispositivi di memoria. La memoria serve al computer per immagazzinare dati definitivi o provvisori. Se non vi fossero questi dispositivi la CPU non potrebbe lavorare in quanto tutti i risultati delle elaborazioni andrebbero perdu-ti. 1.3.1.1 Memorie di massa Cos'è una memoria? Una memoria è un dispositivo capace di immagazzinare, conservare e restituire in-formazioni, cioè programmi, applicazioni e dati. Nel computer sono presenti diversitipi di memorie. Ciò che differenzia le memorie è la velocità di accesso, la capacità e il prezzo. Cos'è una memoria di massa?Una memoria di massa è un dispositivo fisico capace di memorizzare permanente-mente e indefinitamente i dati prodotti nella elaborazione del computer. In base a quali caratteristiche si differenziano le memorie di massa? Le memorie di massa si differenziano per il tipo di tecnologia adottata per memoriz-zare i dati: tecnologia magnetica, tecnologia ottica e tecnologia magneto-ottica. Fra le memorie di massa più diffuse ricordiamo:

• Dischetti Floppy. Sono dischi di materiale magnetico della capaci-tà di 1,44 Mbyte. Sono riscrivibili, estraibili e trasportabili su altri computer.Per questo motivo sono veicolo di virus informatici. I dischetti vanno for-mattati (oggi sono venduti già formattati) per poter esse scritti.Cos'è la formattazione? La formattazione, che si esegue col computer me-diante un programma fornito da Windows, serve per inserire sul disco ma-gnetico i riferimenti per individuare la posizione dei dati in modo casuale

• Zip disk. Sono simili ai dischetti floppy ma di capacità notevolmente superio-re. Non sono formati standard per cui occorre il dispositivo adatto per leg-gerli e scriverli.

• Disco rigido. (Hard disk). E' presente ormai su tutti i computer,interno alla macchina e inaccessibile. Esso contiene al suo interno diversi di-schi rigidi metallici e magnetici, per cui può contenere una quantità enormedi dati (oggi normale è l'Hard Disk da 10 Gbyte (cioè 10 miliardi di Byte).Anche l'hard disk va formattato come i dischetti, prima di ricevere i pro-grammi, le applicazioni e i dati.

• CD-ROM, CD-R, CD-RW, DVD. Questi dispositivi sono basati su tec-nologia ottica. Essi vengono incisi col “masterizzatore” e letti mediante rag-gio laser. Hanno capacità da 650Mb a 7Gb.

• Nastri magnetici. Essi servono per conservare grandi quantità di dati o perfare il backup del sistema (cioè copia di tutto il contenuto dell'hard disk) perprevenire perdite di dati per malfunzionamento della macchina, sempre inagguato.

Qual'è la più piccola unità di memoria?

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Il computer lavora con dati binari, cioè con informazione che può essere solo pre-senza o assenza di corrente, ovvero vero o falso oppure 0 e 1. Il vero o falso o 0 e1 vengono chiamati bit (che sta per binary digit, cioè cifra binaria). La più piccolaunità di informazione è il bit, per cui il bit è anche l'unità di misura della memoria.Una cella di memoria può contenere 0 o 1; più cella formano un numero binario. Quali sono le unità di misura delle memorie?Un gruppo di bit formano una parola, che è già una informazione complessa. Ilcomputer è organizzato con parole minime di 8 bit. Tale parola viene chiamatabyte. L'unità di misura delle memorie del computer, comprese le memorie di mas-sa, è il byte con i multipli KiloByte (Kb=1000 byte), MegaByte (Mb=1.000.000 dibyte) e GigaByte (Gb=1.000.000.000 di byte) 1.3.2.1 Memoria veloce Cos'è la memoria centrale del computer?Le memorie di massa sono memorie lente. La CPU lavora, invece, a velocità altissi-me, per cui ha bisogno di memorie molto veloci per conservare temporaneamente idati da elaborare. Queste memorie costituiscono la memoria centrale del computere ne determinano, insieme alla CPU, la potenza di elaborazione. Quali sono le memorie veloci del computer?Le memorie veloci del computer sono:

• RAM. (Random Access Memory ovvero Memoria ad accesso casuale).E' la memoria in cui risiede il programma e i dati in fase di elaborazione. E'costruita con la stessa tecnologia del processore. Per i computer più recentila quantità di RAM può essere di 128 Mbyte, ma può arrivare anche ai giga-byte. • ROM. (Read Only Memory ovvero Memoria a sola lettura). Contienedati necessari all'avviamento della macchina, immessi dal costruttore. • PROM. (Programmable Read Only Memory ovvero memoria pro-grammabile a sola lettura). E' come una ROM ma può essere scritta una solavolta con tecniche diverse. • EPROM. (Erasable Programmable Read Only Memory ovvero Memoriaprogrammabile e cancellabile a sola lettura. • EEPROM. (Electrically Erasable Programmable Read Only Memory ov-vero Memoria cancellabile elettricamente e programmabile a sola lettura). Inessa sono memorizzati il programma e i dati del BIOS (Basic Input OutputSystem. • Registri e memoria cache. Sono memorie interne al processore, ad al-tissima velocità di accesso. Esse servono alla CPU, durante la elaborazione,per immagazzinare dati e istruzioni temporanei.

1.3.3.1 Capacità della memoria Come è organizzata la memoria del computer?Si è già detto delle unità di misura della memoria. 8 bit formano un byte, detto an-che parola. Il byte è alla base della struttura della memoria e ne costituisce, comegià detto, l'unità di misura. Nel codice binario, con 8 bit, si possono rappresentare256 combinazioni, ovvero 256 numeri (da 0 a 255). Ad esempio 00000000 rappre-senta lo zero, mentre 01000100 rappresenta il numero 132. Le informazioni vengo-no trattate utilizzando il byte, nel senso che se si vuol rappresentare un numerosuperiore a 255 vengono utilizzati due byte o più. Per rappresentare tutti i simboli alfanumerici è sufficiente un byte. Per esempio, nel

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codice ASCII, al numero decimale 32 corrisponde lo spazio fra parole, al numero 48la cifra 0 etc. I primi processori costruiti, come il mitico 8088, avevano registri a 8 bit, cioè di 1byte. Essi per fare operazioni con numeri grandi dovevano utilizzare molti cicli, sal-vando e riutilizzando dati intermedi provvisori. Ciò comportava una certa lentezza.Oggi i moderni processori utilizzano registri a 32 o 64 bit, cioè a 4 o 8 byte. Essipossono contenere numeri molto più grandi di 255 e quindi in un solo ciclo il pro-cessore può fare operazioni più complesse. Per questo motivo, oltre che per l'au-mento della velocità del clock (arrivato dai 4,7MHz dell'8088 a 1GHz degli ultimiPentium) i processori moderni sono enormemente più veloci. Perchè il byte è di 8 bit? La scelta di 8 bit per formare un byte nasce dal fatto che gli 8 bit sono compatibilicon la notazione esadecimale utilizzata nell'indirizzamento della memoria. 1.3.4.1 Prestazioni dei computer Quale computer scegliere? A questa domanda si risponde: quello che risponde meglio alle nostre esigenze. Mache significa? Un computer può essere più o meno "potente" è più o meno "veloce".Per renderlo potente occorre montare i dispositivi adatti, per renderlo veloce occor-re scegliere processori e schede madri adeguate. Da che cosa dipendono le prestazioni di un computer?Da quanto si è detto risulta chiaro che le prestazioni di un computer dipendono, ol-tre che dagli accessori montati (schede video, schede grafiche etc.), da diversi fat-tori, che ne determinano la velocità di funzionamento:

• Tipo di CPU. Un processore a 8 bit è intrinsecamente più lento di uno a 32bit perché occorrono meno cicli di clock per configurare una operazione logi-ca o matematica.

• Velocità di Clock. Il clock è la cadenza interna del computer che configurauna operazione elementare. Un processore a 4,76 MHz esegue solo, si fa perdire, 4.760.000 operazioni al secondo, mentre uno a 800MHz ne esegue800.000.000. Il secondo è circa 168 volte più veloce del primo; in altri ter-mini se il primo impiega circa tre minuti per fare una operazione il secondoimpiega solo 1 secondo.

• Memoria cache. La memoria cache è una memoria velocissima perché è in-tegrata nella CPU e quindi ad essa il processore accede con estrema veloci-tà. I dati transitori possono essere conservati nella cache oppure nelle altrememorie che sono sempre meno veloci. Quanta maggiore è la memoriacache di un computer tanto migliori sono le sue prestazioni. 256kb o 512kbdi memoria cache sono comuni nei moderni computer.

• RAM. Nella RAM risiedono le istruzioni dei programmi, i dati che servono perlavorare, i dati transitori. La RAM è una memoria veloce; se la CPU non tro-va RAM disponibile per depositare i dati, li deposita sulla memoria di massa,meno veloce. E' chiaro che maggiore è la quantità di RAM, maggiori sarannole prestazioni del computer, almeno fino ad esaurimento della richiesta dimemoria, nel senso che, se la richiesta di memoria da parte della CPU nonsupera mai i 128Mb, anche se sul computer sono presenti 256Mb, il di piùnon verrà sfruttato.

• Hard Disk. La memoria di massa è lenta di per sé, ma esistono Hard Disk divelocità diverse. Se la CPU fa molto ricorso all'Hard Disk è chiaro che quelliad accesso più veloce daranno migliori prestazioni. La capacità dell'Hard Diskè meno importante: essa determina solo quante informazioni possiamo me-morizzare permanentemente. Hard Disk di 15Gb sono divenuti comuni.

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1.4 Software Questa sezione tratta del software. Il software è l'insieme dei programmi che per-mettono al computer di lavorare. I programmi forniscono alla CPU i comandi in base ai quali elaborare le informazioni. Senza il software il computer sarebbe una bellis-sima statua tecnologica senza anima e senza vita. 1.4.1.1 Tipi di software Come viene suddiviso normalmente il software?Un software è sempre un programma scritto in un linguaggio adatto ad esserecompreso dalla CPU e contiene istruzioni che vengono eseguite dal processore.Ilsoftware si suddivide in:

• s/w di sistema (o di base) che gestisce le risorse h/w del computer e il loroutilizzo. Di esso fanno parte i programmi di boot forniti dai produttori dicomputer e che servono ad avviare la macchina e il Sistema Operativo chegestisce applicazioni e periferiche del computer.

• s/w applicativo (applicazioni), che risolve molti problemi di diversissima na-tura, come scrivere, comunicare, disegnare, fare musica.

Come funziona il software nel computer? All'avvio della macchina, il s/w di sistema prepara l'h/w a fornire in uscita sulle peri-feriche di output il necessario rapporto uomo macchina. Il s/w applicativo forniscealla macchina, tramite il s/w di sistema, le istruzioni per la elaborazione dei dati diinput e la presentazione dei risultati in uscita.

1.4.2.1 Sistema Operativo Cos'è un Sistema Operativo? Il Sistema Operativo è un s/w di sistema che si inserisce fra l'h/w della macchina eil s/w applicativo e permette all'utente di far svolgere al computer compiti particola-ri senza preoccuparsi della struttura dell'h/w. In altri termini il sistema operativo(s.o.) si fa carico di comprendere le istruzioni delle applicazioni e comandare al pro-cessore e alle periferiche quel che devono fare. Esso è l'interfaccia che permette lacomunicazione fra uomo e macchina. Quali sono i Sistemi Operativi più diffusi? I sistemi operativi più diffusi sono:MS- D.O.S. (Microsoft Disk Operating System) che si diffuse nei PC con processori8088 e 8086 Unix per macchine basate sulla CPU 68000 Motorola.

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Linux nato per rompere il predominio di Windows Windows 3.x, Windows 95, Windows 98 e infine Windows 2000, Windows Me. Come può essere l'interfaccia del Sistema Operativo? Ogni sistema operativo ha una sua interfaccia, cioè un modo per comunicare conl'utente in modo da impartire al computer i comandi per farlo funzionare. Nell'ormai vecchio sistema operativo MS- D.O.S. l'interfaccia è a caratteri, cioè suuno schermo nero occorre digitare i comandi (ad esempio il comando di formatta-zione di un dischetto o di lettura del contenuto di un file etc.), in modo sintattica-mente corretto altrimenti si ha un errore. Questa interfaccia è ormai superata. Quando Apple inventò il mouse si diffuse il sistema operativo a interfaccia grafica(GUI Graphical User Interface), in cui i comandi vengono impartiti mediante pres-sione di un pulsante che agisce su un cursore che si muove sullo schermo sul qualesono presenti icone grafiche. Windows è un sistema a interfaccia grafica. Che differenza c'è fra DOS e WINDOWS? Windows è un sistema operativo che è riusito ad imporsi nel corso degli anni fino adiventare uno standard in tutto il mondo. Né IBM né altri sono riusciti a contrastareil diffondersi di questo sistema che ha ormai soppiantato il DOS con tutti i suoi limi-ti. Tentativi di rompere il suo monopolio vi sono stati. Non ultimo Linux diffuso gra-tuitamente. Ma Windows si è tanto radicato presso gli utenti mondiali che sarà diffi-cile e lungo sostituirlo. Il DOS è un sistema operativo a caratteri con interfaccia testuale in cui i comandivengono impartiti scrivendoli con la tastiera,

Tutti i suoi problemi derivano dalla difficoltà di ricordare e scrivere correttamente icomandi. Inoltre l'interazione con l'utente è molto spartana, nonostante i tentatividi renderla più gradevole con l'uso del mouse. In figura si vede l'ambiente DOS inuna finestra Windows. WINDOWS è un sistema operativo con interfaccia grafica in cui i comandi vengonoimpartiti col mouse.

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Le icone presenti nelle finestre rappresentano i comandi o le azioni che vengono at-tivate con un semplice click del mouse. In questo caso non occorre (e non esistonopiù) digitare comandi, si digitano solo dati da inserire su richiesta. A parte la questione estetica, il sistema a interfaccia grafica è molto semplice dausare e intuitiva, tanto che ha fortemente contribuito alla diffusione del computer atutti i livelli. Perchè il desktop di windows è definito "metafora della scrivania"? La schermata iniziale di Windows 98 rappresenta una scrivania virtuale, munita dioggetti vari, di cartelle in cui sono custoditi documenti (file) di diverso genere e distrumenti per effettuare alcune operazioni. E' presente perfino un cestino in cuipossono essere trascinati col mouse (drag & drop) file e cartelle da eliminare. Nellaparte bassa dello schermo è presente la barra delle applicazioni. Cosa sono Icone, Oggetti, Pulsanti

• Le icone sono immagini simboliche che rappresentano un oggetto. Esse sono"calde", nel senso che cliccandoci sopra col mouse viene avviata un'azionedipendente dall'oggetto rappresentato.

• Gli oggetti sono programmi, cioè file esecutori di applicazioni (p.e. Word),archivi (o file), cioè contenitori di dati o informazioni di qualunque genere,cartelle, cioè contenitori di file e di altri oggetti, risorse fisiche come l'unitàfloppy A:, l'unità C:, l'unità CD-ROM D:, le stampanti etc.

• I pulsanti, come il pulsante di avvio, non rappresenta un oggetto, ma è "cal-do", nel senso che se viene cliccato col mouse, avvia un'azione

Quando viene caricato il Sistema Operativo? Appena viene acceso il computer parte la fase di bootstrap, cioè la fase in cui vieneavviato automaticamente un programma, detto firmware, contenuto nel BIOS (unamemoria di tipo EEPROM), che verifica la funzionalità della macchina. Eseguite tuttele operazioni necessarie il firmware carica in una zona della RAM il Sistema Opera-tivo (p.e. Windows 98) e lo fa partire. A questo punto il BIOS ha esaurito la sua funzione e il s.o. prende le redini della ge-stione dell'h/w e dell'interfaccia con l'utente, mediante la schermata iniziale. InWindows appare nella prima schermata il desktop. 1.4.3.1 Software applicativo Che cos'è un programma? Un programma è costituito da una serie di istruzioni, scritte in un linguaggio di pro-grammazione che la macchina possa intendere e che vengono eseguite dalla CPU,che elabora i dati forniti dall'utente in ingresso (input) e fornisce i risultati richiesti

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in uscita (output).Si è già detto che il computer è una macchina che elabora dati secondo un pro-gramma predefinito. All'inizio i problemi da risolvere col computer erano soprattuttomatematici, ed erano proprio i matematici a immettere direttamente, medianteschede forate o direttamente da tastiera, in forma binaria, la sequenza di numeri edi dati. Questa serie di numeri costituisce il programma. Un programma, perchépossa essere eseguito dalla CPU deve essere scritto in linguaggio macchina, cioè informa binaria. In quale linguaggio deve essere codificato un programma eseguibile? Con l'evoluzione del computer sono nati linguaggi di programmazione più vicini almodo di ragionare dell'uomo: il Fortran, il Cobol, il Pascal, il Basic. Di tempi moltopiù recenti sono i linguaggi a oggetti, detti visuali, i quali sono divenuti molto piùfacili da apprendere e, in parte, non necessitano di scrittura del codice, potendo o-perare col click del mouse su menu o pulsanti. Fra questi linguaggi ricordiamo il Vi-sual C, il Visual Basic, il Delphi, Html, Java per citare i più noti. Tutti questi linguag-gi vengono scritti in forma testuale rispettando la codificazione dei comandi propriadel linguaggio (per esempio la stringa Printer print "Ciao Pippo" in Visula Basic scri-ve sullo schermo "Ciao Pippo"); occorre poi, comunque, un interprete, detto compi-latore, il quale si prende il carico di trasformare la forma testuale in una sequenzadi numeri binari i quali arrivano alla CPU, la quale esegue il comando relativo. Cosa si intende per Applicazione? Una Applicazione non è altro che un programma finalizzato a gestire in forma elet-tronica un campo dell'attività umana. Per fare un esempio gestire le paghe dei di-pendenti di un'azienda. Mentre prima questa attività veniva svolta manualmente daun ragioniere usando carta e penna, oggi esistono molte applicazioni per computercapaci di svolgere questo lavoro con maggiore velocità e precisione. Quali sono le applicazioni più comuni presenti in un computer? In genere le applicazioni dei computer moderni sono tantissime e per ogni esigenza.Naturalmente ogni azienda o individuo ha necessità diverse e probabilmente adope-rerà applicazioni particolari. Possiamo tentare di classificare le applicazioni presenti sul mercato in tre gruppi(ma potrebbero essere molti di più):

• Applicazioni per uso aziendale, in cui comprendiamo tutte le applicazioniscritte per usi particolari d'azienda, per esempio Gestione magazzini, fattu-razioni e paghe, processi particolari d'industria etc.

• Applicazioni di Office Automation, in cui comprendiamo le applicazioni ten-denti a snellire e facilitare il lavoro d'ufficio nella produzione e pubblicazionedi documenti, cataloghi etc., per esempio i wordprocessor, i database, lepresentazioni, i fogli elettronici etc.

• Applicazioni multimediali. •

Che cosa s'intende per multimedialità? In senso lato significa uso di molti mezzi, verbali, iconici, cinematografici, sonori,per diffondere un'informazione. In senso più stretto il termine è riferito ad una co-municazione mediante il computer, che, con la digitalizzazione delle informazioni,può trattare e integrare contemporaneamente i diversi linguaggi. Espressione dellamultimedialità è l'ipertesto o ipermedia, oggetto d'apprendimento e di comunicazio-ne. Quali sono le applicazioni della multimedialità? Data la potenzialità intrinseca della comunicazione totale, la multimedialità trovaapplicazione nella diffusione delle informazioni (CD-ROM, Internet), nella didattica

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(CD-ROM, apprendimento in rete).L'umanità ha fatto grandi balzi in avanti quando è riuscita ad inventare mezzi nuoviper la memorizzazione, la riproduzione, la trasmissione e la distribuzione di infor-mazioni a costi più bassi e con minore energia. L'informazione rappresenta una ri-sorsa fondamentale, per i sistemi decisionali individuali e sociali, per poter determi-nare azioni efficaci e adeguate all'evoluzione e ai mutamenti. Con le nuove tecnologie nasce l'ipertesto, o, meglio, ipermedia; esso è interattivo, illettore può scegliere il percorso logico, ha una struttura reticolare delle conoscenze,in alcuni casi il lettore può modificare o creare nuove situazioni, possedendo le ca-pacità tecniche oltre che logiche per farlo. Un ipertesto è uno strumento che può a-iutare l'uomo non solo a leggere e a ricercare informazioni ma anche a pensare, acomunicare e ad apprendere nel modo che gli è più congeniale

1.4.4.1 Sviluppo del software Che cosa s'intende per ciclo di vita del software?Scrivere un programma per il computer, o più in generale produrre software, non ècosa semplice e presuppone un dispendio enorme di risorse umane in termini di ca-pacità e di tempo. Per ciclo di vita del s/w si intende tutto il percorso che va dallaprogettazione, alla produzione, alla documentazione e alla manutenzione del pro-gramma prodotto. Allo scopo di razionalizzare tale percorso è nata l'ingegneria dels/w, che studia le metodologie di progettazione e le tecniche di documentazione delciclo di vita. Secondo i canoni della ingegneria del software, Il ciclo di vita del software consistein:

• Definizione dei requisiti. Lo scopo è individuare con precisione il problema inbase alle esigenze dell'utente, l'ambiente in cui si determina, i vincoli e le ri-sorse esistenti, il perché e la convenienza dell'automazione. La documenta-zione prodotta è le specifiche dei requisiti.

• Analisi. Lo scopo è definire con precisione le modalità di interazione tra lasoluzione proposta e l'ambiente, il cosa fare. La documentazione prodotta èle specifiche funzionali.

• Disegno. Lo scopo è definire l'architettura generale della implementazionedella soluzione, il come fare. La documentazione prodotta è le specifiche didisegno.

• Implementazione. Lo scopo è definire in dettaglio la soluzione verso il com-puter. La documentazione prodotta è il prodotto.

• Testing. Lo scopo è individuare le caratteristiche da provare e definire i datidi prova (test) che le esercitano. La documentazione prodotta è le specifichedei test.

• Controllo qualità. Lo scopo è valutare, attraverso i test, la "qualità" del pro-dotto rispetto alle specifiche funzionali, e la qualità del testing effettuato. Ladocumentazione prodotta è il rapporto di qualità.

• Manutenzione. Lo scopo è modificare e accrescere le funzionalità preesistentisulla base di nuovi bisogni. La documentazione prodotta è le specifiche deirequisiti.

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1.5 Reti Informatiche Questa sezione tratta delle reti. Il computer, fin dall'inizio, è nato per comunicare e per scambiarsi dati. Sono nate le reti, in cui i computer sono collegati fra di loro mediante fili su cui viaggiano i dati. Dai pochi computer di una stanza, ai molti di un'azienda ai tutti del mondo, oggi la comunicazione è globale in tempo reale. 1.5.1.1 LAN e WAN Che cos’è una rete di computer?E’ un insieme di computer vicini o lontani che possono scambiarsi informazioni suun cavo, sulla linea telefonica o per via satellitare. Le informazioni, una volta solo ditipo testuale, sono divenute, con la digitalizzazione, multimediali, nel senso che sipossono scambiare testi, immagini, suoni, animazioni e video. La rete informatica permette di mettere in comune risorse, di modo che divienepossibile la collaborazione a distanza per la realizzazione di un progetto. Ciò au-menta la produttività in tutti i campi. Di fatto la rete globale Internet ha reso possi-bile mettere in comune le informazioni residenti su tutti i computer del mondo col-legati in rete, ma anche le più piccole reti locali permettono lo sfruttamento delleinformazioni per una più efficiente realizzazione di progetti. Quali sono le reti informatiche? Una rete può estendersi su pochi computer vicini oppure su molti computer anchemolto lontani. Poichè la rete presuppone un cavo (oppure un sistema di trasmissio-ne satellitare) che colleghi fisicamente i computer, è chiaro che si possono averediversi tipi di reti:

• LAN. Local Area Network. Rete su area locale. Si tratta di piccole retidi computer estese su aree ridotte come una stanza o al massimo un edifi-cio. In questo caso può non essere necessario il cavo telefonico, ma soltantoun cavo su cui far viaggiare le informazioni all'interno della rete. Una LAN siha in una piccola azienda o, comunque, laddove le informazioni rimangonoall'interno dell'azienda. • MAN. Metropolitan Area Network. Rete su area metropolitana. Quan-do le informazioni devono raggiungere distanze più grandi ed essere condivi-se su aree quali una intera città o ancor più, è evidente che non basta uncavo proprietario, che non può attraversare aree non proprie, se non dietroautorizzazione. Occorre, allora, appoggiarsi a reti pubbliche, quale quella te-lefonica. Tale rete raggiunge tutti gli edifici e quindi può collegare reti locali(LAN). Si forma in questo caso una rete più ampia, detta MAN. • WAN. Wide Area Network. Rete su grande area o reti geografiche.Tali reti possono estendersi fino a comprendere città o addirittura tutto ilmondo. Esse possono connettere LAN e MAN. E' evidente che tali reti nonpossono che far uso di mezzi trasmissivi di servizi pubblici. Internet è un e-sempio di WAN.

1.5.2.1 La rete telefonica e l computer Quale linea occorre per collegarsi in rete?Per collegare due o più computer in rete locale occorre un cavo ad alta velocità e leschede di collegamento che permettono di far viaggiare, secondo specifiche interne,i dati da un computer all'altro. Per collegare computer lontani occorre usufruire di una linea telefonica. In questocaso i computer che devono comunicare devono essere contemporaneamente colle-gati alla linea. Quanti tipi di linee telefoniche esistono?

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Le linee telefoniche disponibili, oltre ai cavi ottici che non hanno ancora trovato dif-fusione, sono la linea PSDN e la linea ISDN. PSDN significa Public Switched Data Network, ovvero rete pubblica di dati commu-tata. Si tratta della comune linea telefonica, che trasporta dati analogici a bassa ve-locità. ISDN significa Integrated Service Digital Network, ovvero rete digitale di servizi in-tegrati. Si tratta di una linea telefonica, diffusa su tutto il territorio nazionale, chetrasporta, molto più velocemente della linea PSDN, dati digitali. Di tale linea occorrefare espressa richiesta alla Telecom per l'allacciamento Cosa vuol dire "analogico" e "digitale"? Un segnale analogico è un segnale che varia con continuità nel tempo. Per esempioun suono è costituito da onde meccaniche di compressione e rarefazione dell'aria.Questo movimento può essere applicato alla membrana di un microfono che tra-sforma questi movimenti meccanici dell'aria in variazioni elettriche continue che ri-producono il suono e che nei registratori normali vengono registrati su nastro ma-gnetico. Se ad intervalli precisi di tempo si legge il segnale elettrico e al suo valore si asso-cia un numero proporzionale alla sua grandezza, alla fine ottengo un insieme dinumeri che, se vengono letti in sequenza con la stessa velocità con cui sono statiottenuti, riproducono lo stesso suono. La sequenza di numeri è un segnale digitaleequivalente a quello analogico. La differenza importante sta nel fatto che il segnale analogico col tempo si deteriorae può non essere più capito, mentre il segnale digitale, trattandosi di una sequenzadi numeri rimarrà sempre lo stesso. Il computer ragiona in digitale, cioè comprende sequenze di numeri, per cui se vo-gliamo fargli capire un segnale analogico dobbiamo trasformarlo in digitale. A ciòprovvedono due circuiti: il ADC (Analogic to Digital Converter) che trasforma i se-gnali analogici in digitali e il DAC (Digital to Analogic Converter) che trasforma i se-gnali digitali in analogici. Sono questi circuiti che permettono al computer di trattaretesto, immagini, suoni, filmati, trasmissione vocale e qualunque altra informazioneallo stesso modo, dando vita alla multimedialità dell'informazione. I telefonini sonodigitali; ecco perchè stanno diventando veri e propri computer, che possono inviaree ricevere voce, testi, immagini e dati in genere. Cosa occorre al computer per trasmettere dati in rete? Un computer per trasmettere informazioni in rete ha bisogno di: Scheda di rete. In rete locale, cioè dove non si usa la linea telefonica normale, oc-corre la scheda di rete, che fa riconoscere i diversi computer e permette di convo-gliare le informazioni in modo corretto. Modem. Se si usa la linea telefonica, come per Internet, occorre il modem. Il termi-ne deriva da MOdulazione DEModulazione e sta ad indicare che il segnale, per poterviaggiare sulla linea telefonica deve essere manipolato (modulato) quando esce dalcomputer e riprodotto (demodulato) quando arriva a destinazione. Se la linea tele-fonica è quella PSDN, cioè quella normale, occorre un modem analogico, nel quale ilsegnale del computer deve essere prima trasformato in analogico e in pacchetti diinformazioni. Questi pacchetti viaggiano sulla linea ad una certa velocità (dettabaud cioè bps (bit per secondo); 18.000 baud significa che il segnale viaggia a18.000 bps) e quando arrivano a destinazione vengono ritrasformati in digitale e in-terpretati correttamente. Se la linea telefonica è ISDN occorre un modem digitale, ilquale trasforma il segnale in pacchetti di informazioni che viaggiano in modo digita-le sulla linea. 1.5.3.1 La posta elettronica

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Che cos'è la posta elettronica?Tutti sappiamo cos'è la posta (mail in inglese). Inviare e ricevere informazioni conmezzi fisici. Se le informazioni vengono inviate con mezzi elettronici, attraverso reti di cavi omezzi ottici o onde elettromagnetiche terrestri o satellitari si ha la posta elettronica(e-mail in inglese). Come per la posta normale, anche per la posta elettronica oc-corre un fornitore di servizi, che si preoccupa di smaltire i messaggi e gli "oggetti"inviati. Anche se il vecchio telegrafo può essere considerato un mezzo per traspor-tare posta elettronica, oggi per posta elettronica si intende il traffico di scambio dimessaggi, informazioni e oggetti elettronici (testi, immagini, video, musica etc.)mediante il computer collegato in rete. I telefonini sono oggetti digitali computerizzati e come tali si stanno integrandosempre più col computer permettendo di scambiare non solo messaggi vocali, maanche messaggi scritti e dati mediante reti di ricetrasmettitori terrestri o satellitari. Quali sono gli usi della posta elettronica? E' evidente che su un filo elettrico non possiamo inviare un pacco di carote fresche,possiamo inviare, invece, tutto ciò che può essere convertito, in un modo o in unaltro, in dati digitali. Si è visto che il computer permette di trasformare in dati nu-merici informazioni di diverse specie, per esempio un suono, un testo, una voce,un'immagine, un filmato. E' evidente, allora, che per posta elettronica possono es-sere inviati non solo messaggi ma anche tutto il resto trasformato in dati digitali. Quali sono i vantaggi della posta elettronica?Se possiamo inviare una lettera, un'immagine e altro per posta normale e per postaelettronica, quali sono, allora, i vantaggi della posta elettronica? E' facile vederli fa-cendo un esempio: Voglio inviare un libro che ho scritto a dieci miei amici. Facciodieci pacchi, pago per dieci pacchi e li invio ai dieci amici, che dopo un paio di giornise li vedono recapitare. Se il mio libro ce l'ho in forma elettronica, cioè se l'ho scrit-to col computer, mi collego con la posta elettronica, scrivo due righe di messaggio,allego il file del libro e spedisco contemporaneamente ai dieci amici il file del librocome allegato al messaggio. Dopo due secondi tutti e dieci i miei amici hanno sulloro computer il libro: ho speso un paio di scatti telefonici urbani. I vantaggi, allora, sono:

• Velocità di recapito dei messaggi • Spedizione dei messaggi a un numero teoricamente infinito di persone contemporaneamente in tutto il mondo • Spedizione non solo di messaggi, ma anche di suoni, immagini e testi sotto forma di file allegati • Economicità della spesa (pochi scatti telefonici urbani) • Aggiornamento immediato in tempo reale delle informazioni aziendali • Diffusione capillare in tutti i luoghi più remoti della terra dove esista un computer collegato in rete o un telefonino.

Cosa occorre per la posta elettronica?Occorre una rete sulla quale diffondere le informazioni. La rete può essere privata opubblica. La rete più grande esistente è la rete Internet, sulla quale si può arrivarein tutti i punti del mondo. Per usare la posta elettronica in Internet occorre:

• un computer collegato alle rete telefonica con • un modem • un contratto con un provider per accedere a internet e avere un indirizzo di

posta elettronica

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1.5.4.1 Internet Che cos'è Internet? Internet è detta "la rete delle reti" perchè si estende su tutto il globo e permette dicollegarsi a computer remoti sfruttando la rete telefonica. A partire dall'esperimentomilitare americano di creare una rete di comunicazione indistruttibile, oggi la rete siè estesa a tutto il mondo; milioni di computer sono collegati gli uni a gli altri in for-ma reticolare e le informazioni viaggiano da un computer ad un altro scegliendo lavia più libera. In questo modo dal computer di casa propria è possibile accedere aicontenuti di tutti gli altri computer collegati formando una super banca dati accessi-bile in tempo reale. . Come si accede a Internet? Per accedere a Internet occorre essere collegati col computer a una linea telefonicamediante un modem e avere un cantratto di accesso con un provider, cioè con unfornitore del servizio. In realtà è il computer del provider, al quale noi ci colleghia-mo, che ci permette di accedere, mediante nodi, ai computer di tutto il mondo. Ilservizio è offerto oggi gratuitamente e le uniche spese da sostenere sono oggi lespese telefoniche relative a una telefonata urbana. Cos'è il World Wide Web (WWW)?Una volta Internet era solo testuale, nel senso che si accedeva ai computer remotie da essi si potevano prelevare file mediante comandi scritti sullo schermo. Ciò eraalquanto laborioso e, in un certo senso, noioso. Ancora oggi, comunque, ciò può es-sere fatto con i servizi FTP (cioè File Transfer Protocol). Poi la potenza e la multi-medialità dei computer ha permesso di scrivere (con un linguaggio chiamato HTML)e avere sullo schermo pagine colorate e piene di immagini, suoni e video interattivenelle quali si accede alle informazioni mediante click del mouse. In pratica sui com-puter dei provider di tutto il mondo esistono un numero infinito di queste pagine esi può passare dall'una all'altra, col proprio computer, semplicemente con un click.Questo insieme di pagine interattive e multimediali costituisce il Worl Wide Web. E'evidente che il World Wide Web non si identifica con Internet, di cui è solo una par-te. Data la facilità con cui si può navigare nel WWW, oggi esso è divenuto la partepiù importante. Cos'è un motore di ricerca? Ogni pagina WWW è definita da un indirizzo univoco (ad esempioWWW.MATEMATICAMENTE.IT/Index.htm), mediante il quale si può accedere ad es-sa. Data la enormità di pagine esistenti disseminate sui computer di tutto il mondo,è difficile reperire le informazioni che ci servono. Per questo motivo sono sorti adopera di aziende o di privati cittadini i motori di ricerca, cioè dei programmi capaci,una volta interrogati, di cercare nei propri archivi e trovare argomenti e pagine webrelativi all'interrogazione. In pratica si scrivono in una casella parole chiave chepossano richiamare i contenuti desiderati e cliccando su OK si avvia la ricerca. Il ri-sultato viene presentato sullo schermo come lista delle pagine trovate, a cui si puòaccedere cliccandoci sopra. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di Internet? Internet è una realtà che, nel bene e nel male, si diffonderà sempre di più, sia sucavo telefonico, sia mediante il satellite, integrato con i telefonini cellulari. Ciò per-chè non c'è chi non veda l'importanza di poter accedere liberamente e in temporeale, da qualunque parte del mondo alle informazioni di qualunque genere conte-nute in questa immensa biblioteca. I vantaggi che possiamo enumerare sono solo alcuni:

• Tempo di accesso alle informazioni zero

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• Immensità di informazioni (scientifiche, letterarie, commerciali etc.) conte-nute nel WEB

• Costi riducibili al solo collegamento telefonico urbano • Posta elettronica, messagistica, e-commerce, siti personali e altri servizi

Certo, la libertà qualche volta comporta rischi. In Internet i rischi sono legati al fat-to che tutti possono mettere in rete tutto e quindi si può trovare l'ultima relazionedi Rubbia sulla scoperta dell'ultimo Quark, ma si può trovare anche pedofilia, sessoe altro. Ma questo non è un difetto di Internet, semmai è un difetto degli uomini,che, anche eliminando internet, rimarrebbe sotto altre forme.

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1.6 Il computer nella vita di ogni giorno Questa sezione tratta dell'impiego del computer. Questa macchina è riuscita a im-porsi e a modificare radicalmente non solo il mondo del lavoro, dell'industria, dell'a-gricoltura, del commercio e delle scienze, ma anche la vita quotidiana dell'individuo, che trova in esso un mezzo per divertirsi, per lavorare, per comunicare, per impara-re. Come è potuto succedere tutto ciò? Il computer è una macchina a sé, diversa da tutte le altre. Il computer può fare tutto quello che siamo capaci di dirgli di fare; basta dirglielo nel modo giusto. 1.6.1.1 Il computer nella casa Quale impiego può trovare il computer nella casa?Il computer è entrato anche nella casa e sempre più entrerà, magari travestendosida televisore interattivo o telefonino. Ma a cosa può servire il computer in una casa.Pur essendo ancora per molti una macchina difficile, il computer può essere un ami-co capace di risolvere alcuni problemi, perchè esso è divenuto interattivo e multi-mediale. Può essere impiegato in:

• Studio. Può aiutare i nostri figli nello studio, non solo perchè in esso posso-no trovare tutte le informazioni possibili, ma anche perchè si può studiare inmodo diverso, talvolta più divertente e più proficuo dal punto di vistadell'apprendimento. Corsi interattivi di lingue e d'altro, CD-ROM tematici,Enciclopedie multimediali sono tutti nuovi oggetti d'apprendimento che pos-sono completare lo studio tradizionale. La maggior parte dei computer pre-senti nelle famiglie è stata comprata per lo studio dei figli, proprio perchè cisi rende conto di quanto indispensabile esso stia diventando.

• Giochi e tempo libero. Il computer può servire per giocare (vi sono sulmercato giochi per ogni età e tendenza, giochi di movimento, giochi d'intelli-genza), ma soprattutto per comunicare. In Internet è possibile, oltre checercare informazioni per lo studio e per il lavoro, comunicare con gli altri,scambiandosi messaggi, "chattando" e incontrandosi. E' un fenomeno so-cialmente interessante e che è letteralmente esploso.

• Contabilità. Con i programmi adatti il computer può aiutare a tenere lacontabilità familiare, i rapporti con la banca, con la borsa, con il mondo e-sterno.

• Lavoro a domicilio. Si può perfino lavorare a casa, col computer. Il telela-voro permette di lavorare stando in casa propria; come? Producendo colcomputer pratiche, disegni, relazioni etc. e inviando via internet o via reteprivata i prodotti direttamente al committente. Il telelavoro è e diventeràsempre di più una parte importante del lavoro quotidiano.

1.6.2.1 Il computer nel lavoro e nell'istruzione Come entra il computer nel mondo del lavoro?Il mondo del lavoro, le aziende, le industrie non potrebbero funzionare se non vi fosse all'interno un sistema per far circolare le informazioni. Per esempio nel repar-to produzione di un motore non si potrebbe produrre il motore se in magazzino non vi sono i pezzi; e se i pezzi non ci sono occorre ordinarli al produttore. Una volta le operazioni necessarie venivano svolte con sistemi più o meno automatizzati e con supporti cartacei da consultare e diffondere. Tutto ciò costituiva il Sistema Informa-tivo Aziendale. Oggi la diffusione delle informazioni necessarie al funzionamento di un'azienda avviene attraverso sistemi automatici computerizzati, che garantiscono sicurezza ed efficienza; il sistema informativo aziendale si è trasformato nel Siste-ma Informatico. Nell'esempio di prima, il reparto di produzione del motore controlla via computer in rete locale su un database la giacenza dei pezzi necessari e ne or-

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dina automaticamente degli altri se le scorte stanno per finire, il computer stampa l'ordine o lo invia direttamente al destinatario se questo è collegato per via telefoni-ca. Il computer ha letteralmente rivoluzionato il sistema informativo delle aziende, forse da una parte eliminando mano d'opera, ma forse richiedendone soltanto di più qualificata. . Quali sono le applicazioni del computer in un ufficio? Per Office Automation si intende Automazione del lavoro d'ufficio. Oggetti propri dell'automazione del lavoro d'ufficio sono documenti di ogni genere: messaggi, let-tere, fogli contabili, moduli, liste ecc. che vengono ricevuti o compilati, archiviati, stampati, spediti per via elettronica, e il desktop publishing, cioè l'impaginazione di riviste, dépliants, poster, opuscoli illustrativi, cataloghi per il marketing e la pianifi-cazione aziendale. In un ufficio vengono prodotti documenti di ogni genere: messaggi, lettere, fogli contabili, moduli ecc. Possono essere testi, più o meno strutturati, che vengono e-laborati con programmi di "elaborazione testi", oppure fogli contabili, che vengono elaborati con programmi per i "fogli di calcolo", e infine archivi che vengono elabo-rati con "programmi per database". A queste funzioni tipiche dell'automazione d'uf-ficio vanno aggiunti programmi per la gestione della corrispondenza, per via elet-tronica o tradizionale, intesa, grazie allo sviluppo delle reti, come scambio di mes-saggi e scambio degli oggetti esaminati in precedenza. In un ufficio o in un'azienda si possono produrre anche presentazioni di progetti o di prodotti per la promozione o per la pianificazione dell'azienda. Quali sono i software più usati in un ufficio? La produzione che può essere fatta col computer in un ufficio, come si vede, è no-tevole, anche tralasciando le applicazioni specifiche di un'azienda. La ECDL ha indi-viduato per le competenze di base nella conoscenza del computer per un uso tipico in un ufficio, i seguenti campi:

• Elaborazione di testi • Fogli di calcolo • Database • Presentazione • Internet

Questi software fanno parte ormai dei pacchetti integrati di molti produttori, per e-sempio Microsoft Office, che sarà oggetto di studio dei prossimi moduli.

Quali sono i software più usati in un'azienda? In un'azienda, oltre al software per Office Automation visto prima, si fa uso di appli-cazioni più specifiche dell'azienda. EDP (Electronic Data Processing) è il software per computer che si occupa della ge-stione magazzino, contabilità, paghe, gestione ordini e fatturazione, gestione clienti e fornitori etc. EIS (Executive Information System) è un software individuale in grado di fornire ai dirigenti quadri sintetici sulla situazione aziendale. MIS (Management Information System) è un software individuale che permette si-mulazioni di tipo statistico per una valutazione in proiezione dell'andamento dell'a-zienda. DBMS (Data Base Management System) è il software che si occupa delle basi di dati, ovvero del trattamento elettronico dei dati di cui dispone l'azienda, allo scopo di ricercare e diffondere le informazioni.

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Quale software è necessario nella progettazione del Sistema Informatico di un'azienda? Il software essenziale per un buon funzionamento del sistema informatico dell'a-zienda, a seconda delle sue dimensioni, è costituito dai programmi relativi all'EDP (magazzino, fatturazione, etc), all'Office Automation, all'informatica individuale (EIS e MIS). Più importante di tutti il DBMS (Data Base Management System) Quali vantaggi ha portato l'introduzione del computer nei diversi settori? Nel settore finanziario e in particolare nelle banche, fra i molteplici vantaggi vi è il trasferimento di fondi e moneta elettronica che sono transazioni che utilizzano le reti telematiche per trasferire da un conto all'altro un nuovo tipo di moneta, la mo-neta elettronica, la fornitura di servizi automatici di deposito e prelievo di denaro mediante carte elettroniche (per esempio Bancomat) per le quali viene usato un codice personale, la possibilità di accedere personalmente alla borsa. Nel settore del commercio all'inizio i vantaggi sono derivati dalla organizzazione informatica del magazzino e più in generale dallo sviluppo del Sistema Informatico aziendale. Oggi, grazie a Internet, si sta sempre più sviluppando l'e-commerce, cioè il commercio elettronico, in cui si vende e si acquista in rete in negozi virtuali, in pratica estendendo a tutto il mondo la zona di vendita, una volta ristretta per moti-vi geografici.

Nel settore dell'industria, oltre al Sistema Informatico, una vera e propria rivolu-zione ha subito la linea produttiva, che si è quasi completamente automatizzata grazie al computer. Ciò non significa (o non dovrebbe significare) che diminuisce la mano d'opera, ma che aumenta la richiesta di mano d'opera altamente specializzata capace di condurre minicomputer e usare applicazioni specifiche come CAD (Com-puter Aided Design), CAM (Computer Aided Manufactoring). D'altra parte l'impiego di robot, già attuale in molte aziende e in molte fasi della produzione, fa prevedere che la fabbrica del futuro sarà senza uomini alla linea di produzione, ma con uomini che sovrintendono al corretto funzionamento dei computer.

Nel settore dell'educazione e dell'istruzione le nuove tecnologie possono radi-calmente cambiare la didattica sia negli oggetti per l'apprendimento (il vecchio e caro libro di testo lascia il posto a strumenti interattivi e multimediali quali i CD-ROM, pagine web etc., che possono inglobare in sè tutti i canali comunicativi) sia nel rapporto docente discente, che diventa più paritario soprattutto se pensiamo all'apprendimento in rete, nella quale è già presente, e sempre più lo sarà, tutto il sapere dell'uomo, anche sotto forma di corsi, al quale chiunque e da ogni parte del mondo può accedere: l'insegnante perde la sua figura di "educatore" per assumere (molto più modestamente) quella di tutor, cioè di colui al quale ricorrere quando si hanno difficoltà. Ciò amplia naturalmente enormemente la diversificazione dei sape-ri e rompe la standardizzazione della scuola tradizionale. La rete può essere sfrut-tata con vantaggio anche per corsi di aggiornamento a distanza o in autoistruzione diminuendo di molto i costi per l'aggiornamento del personale. 1.6.3.1 Il computer nella vita quotidiana Come entra il computer nella vita quotidiana?Basta volgere gli occhi intorno per accorgersi come l'informatica sia entrata oggi negli studi professionali di notai, medici, dentisti, ingegneri, architetti, negli ambu-latori e nei centri per analisi mediche, nelle grandi catene di distribuzione, nelle bi-blioteche, negli sportelli postali, assicurativi, amministrativi in genere. In tutte que-ste attività il computer ha apportato cambiamenti e vantaggi non soltanto nella or-

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ganizzazione del lavoro ma anche nella efficienza, rapidità e affidabilità con cui si ottengono i risultati e si soddisfa la richiesta dell'utente. Quali cambiamenti ha introdotto il computer in un supermercato? In un supermercato, per esempio, i cambiamenti sono notevoli per tutti. Per il gestore:

• Automazione del magazzino e delle merci in arrivo • Gestione ordini e contabilità fornitori • Riduzione dei costi di gestione e aumento dell'efficienza

Per il personale • Gestione veloce ed affidabile delle operazioni di cassa, grazie all'utilizzo

di codici a barre • Eliminazione della possibilità di errori di calcolo e delle relative responsa-

bilità Scarsa incidenza sul proprio lavoro di operazioni ripetitive l'utenza

• Velocità nel servizio grazie alle velocità nelle operazioni di cassa • Possibilità di self-service (frutta e verdura, ad es.) • Possibilità di esercitare controlli grazie alle informazioni presenti sullo

scontrino

Quali cambiamenti ha introdotto il computer in una biblioteca? Alcuni fra i cambiamenti e i vantaggi che il computer ha introdotto nelle biblioteche sono: Per il gestore

• Disponibilità delle statistiche sui prestiti per migliorare il servizio • Disponibilità di dati per l'ammodernamento dei volumi

Per il personale • Gestione veloce ed affidabile delle operazioni di prestito • Disponibilità di dati per l'effettuazione di solleciti

Per l'utenza • Velocità nella ricerca e prestito • Possibilità di self-service e ricerca rapida nel database con chiavi di ricerca

opportune • Consultazione degli archivi da casa se il servizio è offerto in rete

Come si usano le carte elettroniche? Le carte elettroniche, che ormai hanno invaso la nostra vita, la hanno anche sempli-ficata per alcuni aspetti. Le carte elettroniche contengono dati sull'utente memoriz-zati sul suo supporto magnetico o nei microchip incorporati. Attraverso di esse una macchina automatica è in grado di riconoscere il possessore ed effettuare una ope-razione richiesta. Le operazioni sono in genere di tipo finanziario. Così presso una banca possiamo prelevare e depositare denaro in qualunque momento del giorno e della notte, in un supermercato possiamo pagare il conto spesa ad una cassa abili-tata, nella TV via satellite possiamo accedere ai canali a pagamento, negli uffici possiamo registrare l'entrata e l'uscita nell'orario di lavoro, nei telefonini possiamo inviare telefonate e riceverle. Come si vede le carte stanno invadendo tutti i campi ed è prevedibile che in un domani non lontano non circolerà più carta moneta, ma solo azioni elettroniche di trasferimento dati da un punto ad un altro mediante una sola carta che ci individuerà come unici al mondo.

1.7 Information Technology e Società

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L'introduzione del computer nel mondo del lavoro e dello studio ha provocato cam-biamenti radicali nel modo di lavorare e di porsi nella società. Scopo di questa se-zione è comprendere come è cambiato e come cambierà la nostra società basata sulla informazione e come affrontare correttamente il lavoro con una macchina

complessa come il computer.

1.7.1.1 Un mondo che cambia Cosa significa Società dell'Informazione?E' la società in cui è fondamentale il ruolo dell'informazione. Basta pensare alla no-stra società di solo alcuni decenni fa, società soprattutto contadina e artigianale, per rendersi conto di ciò che è avvenuto: giornali, cinema, telefono, televisione, computer, telefonia cellulare, Internet. La strada indicata è quella che ha seguito la comunicazione dell'informazione. Da una società in cui l'informazione viaggia in modo unidirezionale, da chi la produce a chi l'adopera ad una società in cui l'infor-mazione può essere prodotta da tutti e trasmessa a tutti in modo bidirezionale nella rete internet, i cambiamenti etici, morali e in genere comportamentali sono enormi. La società che si sta creando è da una parte una società libera in cui esiste davvero una pari opportunità di realizzarsi potendosi proporre in prima persona al mondo e dall'altra una società nella quale, se non si riescono a dominare le tecnologie, si ri-schia di rimane esclusi; se da una parte esiste davvero la possibilità di confrontarsi e di non essere culturalmente inferiori a nessuno, dall'altra si rischia (data la com-plessità delle conoscenze implicate) un nuovo analfabetismo culturale. Di che cosa è fatta questa Società dell'Informazione?E' fatta dei mezzi con cui l'informazione viene elaborata e trasmessa, di un plurali-smo culturale derivante dallo scambio dell'informazione a livello planetario, di un pluralismo etico derivante dal confronto di mondi diversi, da un pluralismo di lin-guaggi e alfabeti nati dalla tecnologia computerizzata, pluralismo delle fonti e dei messaggi, che, almeno apparentemente, dovrebbe aumentare la capacità critica dell'individuo, ma che, in realtà, è posseduto da pochi, i quali sono in grado già oggi di condizionare i nostri gusti, le nostre scelte, i nostri comportamenti (chi non vede pubblicità e non ne è condizionato scagli la prima pietra!). Quali cambiamenti nel mondo del lavoro sono avvenuti nella Società dell'Informazione? La società si è trasformata in Società dei servizi. Ciò vuol dire che se una volta la società era ben connotata nell'agricoltura, nelle arti e nei mestieri, e successiva-mente nell'industria e commercio, oggi, proprio per la informatizzazione e automa-zione della produzione, che non richiede più molta mano d'opera, sono richiesti dal mercato servizi tendenti alla diffusione dell'informazione e allo svolgimento di tutte quelle attività collaterali per la valorizzazione dell'azienda. Il settore dei servizi sarà, per quanto riguarda il lavoro dell'uomo, e almeno dei paesi più avanzati, quello in cui nasceranno la maggior parte delle "nuove professioni" . Quali potrebbero essere le nuove professioni?Le nuove professioni sono legate all'uso delle nuove tecnologie e alla diffusione del-le informazioni. Molti giovani sviluppano siti web per aziende che vogliono affacciar-si al mondo; più in generale in Internet può essere gestita una attività commerciale (E-commerce), oppure un'attività pubblicitaria. Il telelavoro permette di svolgere attività di produzione di documenti, immagini e altro materiale (anche pubblicitario o artistico) direttamente dalla propria casa. 1.7.2.1 Computer ed Ergonomia

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Il lavoro al computer è senza rischi?No. Tutti i lavori comportano rischi dal momento che si ripetono tutti i giorni situa-zioni e comportamenti che possono portare col tempo a malattie o a malformazioni. Occorre perciò essere ben consapevoli dei rischi che si corrono e dei fattori e accor-gimenti che possono essere utili a prevenirli. In particolare non è bene sottovaluta-re il lavoro al computer, tant'è che esiste una legge a tutela dei lavoratori in questo campo. Che cos'è l'Ergonomia? E' lo studio dei modi con cui l'uomo interagisce con le macchine e con l'ambiente e delle soluzioni atte a tutelarne la salute e ad aumentarne l'efficienza. Gli studi ergo-nomici forniscono ai progettisti gli elementi necessari per realizzare macchine ri-spondenti alle specifiche previste dalle leggi e adatte ad aumentare l'efficienza dell'utente, tutelandone nello stesso tempo la salute. Nel lavoro davanti al computer, quali possono essere gli elementi da pren-dere in considerazione per uno studio ergonomico? Ambiente, Illuminazione, Sedile, Tavolo, Tastiera e mouse, Monitor. Per l'Ambiente valgono le considerazioni generali valide per tutti gli altri lavori d'uffico. L'ambiente deve essere poco rumoroso, a temperatura giusta, senza umi-dità e al riparo da radiazioni. In particolare l'impianto elettrico deve rispettare la normativa di sicurezza europea e, dal momento che si lavora davanti a un monitor, il posto lavoro non deve essere eccessivamente vicino a finestre o fonti di luce mol-to luminose. L'illuminazione assume particolare importanza perchè interferisce con la luminosi-tà del monitor. Essa deve evitare riflessi sullo schermo e deve essere di intensità giusta. L'ambiente circostante, quali muri, mobili e altro non devono produrre rifles-si. Per il sedile dell'operatore esistono leggi europee che dettano le specifiche a cui si devono attenere i produttori. In particolare, importante è che il sedile sia regolabile e adattabile alla statura dell'operatore sia come altezza per la distensione delle gambe che come schienale e braccioli, regolabile in modo che si possa allontanare e avvicinare al tavolo e sia stabile su base a cinque razze. Il tavolo deve essere sufficientemente grande da contenere il computer, gli acces-sori, di altezza possibilmente regolabile e di superficie non riflettente. Tastiera e mouse oggi sono costruite con tutti gli accorgimenti ergonomici necessa-ri, sia per la forma che per i colori. In particolare utili possono risultare le tastiere e i mouse cordless, che permettono maggiore libertà e adattabilità agli spazi disponi-bili. Il monitor è lo strumento che può provocare danni diretti essendo fonte di radia-zioni. Il monitor deve rispondere, come l'unità centrale e tutti gli altri accessori del computer, alle normative europee esistenti. Oggi i monitor sono tutti a bassa emis-sione di radiazioni, ma è buona norma dotarli di schermo antiradiazione. Il supporto deve essere orientabile in tutte le direzioni in modo da risultare adattabile a tutti gli utenti, luminosità e contrasto devono essere regolabili per adattarli alla luminosità ambientale. Lo schermo deve essere perpendicolare all'utente per evitare distorsio-ni del collo e alla stessa altezza degli occhi. Cosa prevede la legge a protezione del lavoratore al computer? Il D. Lgs. 626/94, relativo ai rischi derivanti dal lavoro ai videoterminali, prevede che il lavoratore che svolga un lavoro continuativo su videoterminali ha diritto ad una pausa di quindici minuti ogni due ore di lavoro e che debba sottoporsi a con-trolli specialistici periodici, con frequenza almeno biennale.

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1.7.3.1 Computer e Salute Quali regole e quali precauzioni deve osservare un lavoratore al computer?Anche il lavoro al computer, come gli altri, comporta rischi se non si osservano al-cune regole e non si prendono le precauzioni necessarie affinché il lavoro si svolga senza rischi per la salute. Regole e precauzioni riguardano il controllo e la manuten-zione dell'hardware, oltre che le norme ergonomiche, di cui si occupano i produttori. Un lavoratore ha il dovere di conoscere, sia pure a grandi linee, le tecnologie utiliz-zate nei diversi dispositivi di un sistema, per un controllo del loro stato di funzio-namento e per una manutenzione ordinaria. Quali sono i controlli generali da effettuare accingendosi al lavoro? Pochi accorgimenti possono evitare danni alla salute e agli impianti. Rischi possono derivare da tutti i componenti della stazione e dai loro collegamenti.

• Stato dell'impianto di alimentazione; occorre controllare lo stato delle spine, delle prese e dei cavi. Spesso esistono prese multiple le quali non de-vono essere sovraccariche. Porre attenzione ai cavi scoperti e sostituire tutti i cavi usurati. Eliminare tutti i cavi che attraversano passaggi obbligati. • Collegamento degli accessori: stampanti, scanner e monitor vengono alimentati dalla rete e lavorano a tensioni di corrente e potenze elevate. Controllare tutti i cavi dell'alimentazione e fare in modo che non siano colle-gati alla stessa presa per non sovraccaricarla. • Hardware del sistema. Le schede interne dell'unità centrale lavorano a basse potenze e tensioni. Tuttavia l'unità centrale viene alimentata dalla rete e rischi possono insorgere dal cattivo isolamento del case. Controllare con cacciaviti cercafase eventuali dispersioni • Poichè è sempre possibile una interruzione di corrente, risulta molto utile installare gruppi di continuità, che continuano ad alimentare il computer in caso di caduta di rete, permettendo il salvataggio dei dati, che andrebbero altrimenti persi

Quali controlli dell'hardware spettano al lavoratore? Colui che lavora al computer deve fornire soltanto la manutenzione ordinaria. Ciò allo scopo di un corretto funzionamento delle macchine. Aprire l'unità centrale o le altre periferiche fa perdere il diritto alla garanzia, per cui il lavoratore non deve so-stituire schede o occuparsi della riparazione della macchina. Quando si rendesse necessario aprire l'unità centrale occorre prima di tutto togliere l'alimentazione staccando la spina. Al lavoratore spetta la pulizia del computer e delle periferiche. In questo caso oc-corre utilizzare i prodotti consigliati e staccare l'alimentazione. Monitor, mouse, tappetino, unità centrale e periferiche vanno mantenute pulite sia per motivi igienici che per motivi tecnici. La manutenzione ordinaria di una stampante (sostituzione della carta, delle cartuc-ce d'inchiostro o dei toner) o di uno scanner (sostituzione della lampada) deve es-sere svolta seguendo i libretti di istruzione che vanno conservati con cura.

1.8 Sicurezza, Diritti d'autore, Aspetti Giuridici Un computer non servirebbe a niente senza le applicazioni che permettono di otte-nere i risultati voluti. Inoltre la sicurezza e l'uso dei dati, in un sistema elettronico, ha creato una situazione nuova nel campo delle leggi che regolamentano la tutela della Privacy e i diritti d'autore. In questa sezione vengono presi in considerazione

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gli accorgimenti per la sicurezza dei dati, i diritti d'autore e gli aspetti giuridici per l'uso dei dati.

1.8.1.1 Sicurezza dei dati Cosa si intende per sicurezza dei dati?Distinguiamo:

• sicurezza contro la perdita dei dati • sicurezza contro l'accesso non autorizzato ai dati • sicurezza contro i virus informatici

Come si può prevenire la perdita di dati?Il computer, nella sua complessità, è un dispositivo fragile. La probabilità che si ve-rifichi un malfunzionamento è alta. Poichè i dati vengono memorizzati sul disco fis-so, se esso dovesse rompersi per qualche motivo, andrebbero irrimediabilmente persi. Andrebbero perse anche tutte le applicazioni installate nel computer. Per evi-tare tali possibilità occorre:

• Fare continui salvataggi del lavoro. Appena aperto un documento salvare subito il lavoro. Ogni cinque minuti salvare le modifiche apportate; ciò non è una perdita di tempo in quanto è operazione rapidissima cliccare sull'icona del dischetto sulla barra degli strumenti. In caso di malfunzionamenti si ha sempre la possibilità di riprendere al punto dell'interruzione.

• Fare copie di backup. Il backup è una operazione con la quale si fa copia di tutto il contenuto del disco fisso o più semplicemente di cartelle importanti, su supporti esterni (CD-ROM, dischetti, nastri, dischetti zip), in genere di grande capacità di memoria. Questa operazione richiede un pò di tempo per cui occorre programmarla tutte le volte che il contenuto da salvare ha subito sostanziali modifiche.

I dati possono andar perduti anche per negligenza. Quando i dischetti diventano molti è facile che si crei confusione e che non si sappia più dove sono andati a finire i dati salvati. In particolare è fondamentale:

• Etichettare chiaramente i supporti usati per il backup. Non è sufficiente ap-porre note appuntate di cui col tempo si dimentica il significato.

• Custodire il materiale di backup in luogo sicuro lontano dai computer e sotto chiave. I supporti magnetici (dischetti, nastri, dischetti zip etc.) vanno cu-stoditi in zone prive di campi magnetici (calamite, cavi elettrici ad alta ten-sione, trasmettitori di alta potenza etc.) i quali possono provocare danni ir-reparabili.

Le applicazioni che vengono usate sono state acquistate e quindi sono un patrimo-nio dell'azienda. Il lavoratore ha il dovere di custodirle e renderle disponibili in qua-lunque momento si verificano, per svariati motivi, malfunzionamenti del software, per cui occorre reinstallarle. A questo scopo:

• Fare sempre una copia dei CD-ROM o dei dischetti originali e usare le copie solo secondo le autorizzazioni di licenza .

• Custodire in luogo sicuro lontano dai computer gli originali delle applicazioni • Fare copia dei manuali d'uso e custodire gli originali in luogo sicuro.

Come si possono proteggere i dati contro l'intrusione di estranei? La diffusione della Tecnologia Informatica ha permesso l'archiviazione e la diffusio-ne di una gran massa di dati e informazioni, tanto che in tutti gli stati si è reso ne-

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cessario regolamentarne per legge l'uso nel rispetto dei diritti di tutti. Se da una parte la conoscenza di dati, anche personali, è fondamentale per la stessa esistenza di un'azienda, dall'altra si rende necessario proteggere i diritti della persona. Per questo motivo occorre adottare tutte le soluzioni possibili per impedire a personale non autorizzato l'accesso ai dati. Ciò può essere fatto in diversi modi:

• Se il computer è di uso esclusivo di un addetto responsabile, si può impedire l'accesso già all'accensione inserendo una Password (parola d'ordine) al pri-mo livello del bootstrap. In questo modo il computer non si avvia se non si digita la parola corretta.

• Se il computer viene utilizzato da più addetti, si possono proteggere median-te password singoli documenti o archivi di dati.

• Se il computer è in rete e quindi accessibile a tutti i dipendenti o addirittura a personale esterno all'azienda, si può proteggere mediante password o im-pedire l'accesso ad archivi particolari o a cartelle o a zone delle risorse del computer.

Quanto queste protezioni siano efficaci ed eludibili è difficile dire. I sistemi di prote-zione aziendali sono sufficientemente sicuri, ma esistono molte persone (Hackers) capaci di penetrare protezioni anche molto sofisticate. Una enorme quantità di ban-che dati esistono anche in Internet, dove la protezione dei dati è molto critica. Una delle preoccupazioni più importanti oggi nel campo della IT, da parte di banche, mi-nisteri e grandi gestori di dati, è proprio la sicurezza, dal momento che i sistemi a-dottati finora si sono rivelati vulnerabili. "War games" è soltanto un film, ma, pur-troppo, molto verosimile. 1.8.2.1 Virus Cos'è un virus informatico? Vi sono molti esperti di computer che non solo sanno programmare, ovvero scrivere le applicazioni che adoperiamo tutti i giorni, ma sanno anche penetrare nei meandri dei bit e dei byte e scrivere programmi capaci di diffondersi automaticamente sui computer attraverso la rete o i dischetti e provocare azioni più o meno pericolose per i dati o per il funzionamento. All'inizio si trattava di scherzi innocenti e spesso simpatici, come far cadere sullo schermo le lettere di una frase o far comparire all'improvviso un messaggio. Ma poi i virus sono diventati più cattivi e capaci di provocare danni anche irreparabili ai da-ti, alle applicazioni, al funzionamento della macchina. Se ciò, per un privato, il più delle volte è solo una seccatura, per un'azienda può diventare un incubo. Ed ecco che fiorisce un vero e proprio mercato di antivirus, cioè di programmi capaci di indi-viduare la presenza di un virus sul computer ed eliminarlo, oppure riconoscere se un dischetto è infettato e impedirne l'uso. Come si diffondono i virus informatici?Perchè un virus possa penetrare nel computer è necessario che esso venga a con-tatto col supporto che contiene il virus (cioè il programma virus). In questo modo il programma virus si autoinstalla sulla macchina e provoca (o a tempo o immediata-mente) i danni per cui è stato creato. Un computer può venire a contatto con un vi-rus attraverso:

• Un dischetto floppy. • Un CD-ROM • La rete interna • La rete Internet

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Naturalmente il programma virus non compare mai nelle cartelle contenute nel di-schetto, per cui non possiamo individuarlo con una lettura del supporto. Un virus può essere eliminato solo da un supporto riscrivibile, come dischetti floppy e hard disk, ma non da un CD-ROM, che non è riscrivibile. Naturalmente, se si è individuata la presenza di un virus su un supporto la soluzio-ne migliore è eliminare il supporto. Come si può individuare la presenza di un virus?Purtroppo un virus può essere individuato solo quando ha provocato i danni, a me-no che non si installi un guardiano alle porte di accesso della macchina. E non sem-pre ciò funziona. Come ci si può difendere dai virus informatici?

• Innanzitutto fare molta attenzione quando si inserisce un dischetto o un CD-ROM nel computer, nel senso di verificarne la provenienza in modo da esse-re sicuri che non contengano virus. Buona norma è non utilizzare dischetti esterni, usati su altri computer, o CD-ROM masterizzati in casa (talvolta an-che i CD-ROM commerciali sono poco affidabili). Se proprio ciò è indispensa-bile, installare un programma antivirus.

• Installare un programma antivirus e mantenerlo costantemente aggiornato. Questo guardiano avverte se si sta inserendo un dischetto o un CD-ROM in-fetto. In questo modo si può ripulire il supporto o precludere l'operazione. E' buona norma provvedere saltuariamente ad una scansione del disco fisso al-la ricerca di una eventuale presenza di virus, per eliminarli.

• Più difficile è proteggere i computer collegati in rete interna. In questo caso, comunque esistono programmi antivirus per la rete, che garantiscono un certo grado di sicurezza.

• Ancora più difficile è proteggersi dalla rete Internet. Oggi tutti, privati ed a-ziende, sono collegati, via telefono, alla rete Internet, sulla quale viaggiano informazioni da e per tutto il mondo. Internet rappresenta il veicolo più inte-ressante per la diffusione di un virus. Appena ci si collega, chiunque, attra-verso il provider, può penetrare nel nostro computer e installare virus o con-trollarci. Ancora più pericoloso è scaricare file e programmi da siti non trop-po seri, che non garantiscono il loro prodotto. L'unico modo per difenderci è attivare tutte le protezioni previste dal browser (Explorer o Netscape) e in-stallare, comunque un programma antivirus.

1.8.3.1 Copyright

Cos'è il copyright?

E' il diritto d'autore. Chiunque abbia creato un prodotto originale ha il diritto di pro-teggerlo da sfruttamenti economici e plagi. In tutti i paesi del mondo esistono leggi a protezione dei diritti d'autore. In particolare nel campo della IT è nata una nuova categoria di autori, gli autori di software per il computer. Per quanto riguarda la normativa generale sul copyright si rimanda al Codice Civile, che regolamenta diritti e doveri.

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Quali sono i tipi di software sul mercato?

E' presente oggi sul mercato una gran varietà di software, per ogni uso e per ogni esigenza. Dai programmi per la videoscrittura, ai programmi per la navigazione in internet, da quelli per il disegno a quelli per fare musica, dai videogiochi all'astro-nomia ai programmi di simulazione etc.. In funzione del copyright possiamo distin-guere tre tipi di software:

• Software con licenza d'uso. Molte case producono software che danno in li-cenza d'uso a pagamento a chi ne faccia richiesta. In genere un software non viene venduto all'acquirente ma viene dato in licenza d'uso; ciò vuol di-re che l'utente può solo usarlo nelle condizioni specificate nel contratto. Ogni uso improprio che si faccia è punibile a termini di legge.

• Software shareware. E' un software che viene dato in prova gratuita per un determinato periodo di tempo, scaduto il quale, l'utente deve versare una certa somma, in genere piccola, all'autore per continuare ad usarlo. Non ha importanza se il software, scaduto il periodo di prova, continua a funzionare o meno; in ogni caso la somma convenuta è dovuta.

• Software freeware. Molti autori producono software per soddisfazione perso-nale e lo concedono in libero uso a chi vuole usarlo. In questo caso niente è dovuto all'autore, ma ciò non vuol dire che il software può essere sfruttato direttamente a scopo di lucro.

Cosa si può fare col software in licenza d'uso?

La licenza d'uso del software concede alcuni diritti, che sono specificati nel contratto d'acquisto. In generale:

• si può fare copia da usare al posto dell'originale • si può usare sulle macchine per le quali è stata concessa la licenza d'uso • si possono sfruttare, anche economicamente, i prodotti ottenuti col software,

che non implichino l'uso del software da altri utenti.

Cosa non si deve fare col software in licenza d'uso?

La licenza concede dei diritti, ma anche dei doveri. In particolare:

• Non si devono fare copie per amici o per uso personale al di fuori delle mac-chine autorizzate all'uso

• Non si può sfruttare, neanche in parte, il software per creare altro software • Non si possono dare a terzi routines o file del software se non espressamen-

te previsto dal contratto

In ogni caso è il codice civile e la normativa esistente in merito ai diritti d'autore che regolano i rapporti fra diritti e doveri nel contratto fra le parti. Come comportarsi quando si acquista un software? Come detto in precedenza, avviene facilmente che il computer presenti del malfun-zionamenti, che richiedono la reinstallazione del software. Può succedere che al momento opportuno non si riescano a trovare i dischetti, o le istruzioni o altro, so-prattutto quando passa un pò di tempo. E' bene seguire, al momento dell'acquisto, alcuni accorgimenti per essere sempre pronti:

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• Al momento dell'acquisto controllare che la confezione contenga tutti i di-

schetti o CD-ROM previsti e che non siano danneggiati. • Controllare che vi siano tutti i manuali e le schede di registrazione previsti • Fare immediatamente copia dei dischetti e CD-ROM e possibilmente dei ma-

nuali d'uso. Tali copie serviranno esclusivamente ad uso interno. • Compilare e inviare immediatamente eventuali cedole di garanzia. • Compilare e inviare il modulo di registrazione del software, cosa che permet-

terà in seguito di ricevere gratuitamente o a prezzi vantaggiosi, riedizioni o modifiche del software

• Custodire tutto il materiale originale, compresi manuali e schede tecniche in luogo sicuro e lontano dal computer.

1.8.4.1 Privacy Cos'è la tutela della privacy?Ogni individuo ha il diritto alla riservatezza e può pretendere che i propri dati per-sonali non vengano diffusi se non per gli usi espressamente previsti dalla legge. Nel mondo del computer, e soprattutto ma non solo di Internet, si è sviluppata negli ul-timi anni vertiginosamente e caoticamente la diffusione di dati sui quali e con i quali sopravvivono oggi molte attività lavorative rivolte all'individuo, dalla vendita in rete, alla comunicazione alla pubblicità. Si è reso necessario, perciò, in tutto il mondo un intervento da parte del diritto, tendente a regolare giuridicamente ogni aspetto dei settori dell'informatica, in particolare quelli legati alla produzione, gestione, dif-fusione ed utilizzazione dell'informazione, attraverso l'uso della I.T. Qual'è in Italia la legge che tutela i diritti di privacy?E' la legge 675 del 1996, varata in attuazione di una direttiva comunitaria, allo sco-po di tutelare la riservatezza dei dati personali sia nel lavoro che nella vita privata. Ciò ha determinato grandi cambiamenti nei rapporti fra persone e aziende che uti-lizzano i dati e fra singoli in quanto ha fermamente ribadito il diritto alla riservatez-za e l'uso dei dati al fine di valorizzare l'individuo e non a screditarlo. A chi è rivolta la legge 675/96?La legge è rivolta a tutti, privati cittadini, professionisti, aziende, operatori internet e delle comunicazioni, banche, enti pubblici etc. In particolare agli enti che gesti-scono banche dati in cui sono archiviati i dati dei cittadini, ottenuti in modo diretto o indiretto. Ogni volta che un ente o azienda richiede dati personali ad un individuo deve citare la legge sulla privacy e dire chiaramente l'uso che si farà di essi. Cosa si prefigge la legge 675/96?Alcuni degli obiettivi della L.675/96 possono essere sintetizzati nei seguenti punti:

• Migliorare la protezione dei dati • Tenere conto delle tutele giuridiche e della riservatezza individuale nella ste-

sura e conservazione dei documenti • Proteggere i dati da utilizzi esterni non autorizzati • Garantire i diritti dei soggetti dei dati • Imporre obblighi ai detentori dei dati • Tenere conto della sicurezza nazionale

Grande attenzione viene rivolta ai diritti dei cittadini che possono chiedere informa-zioni ai titolari sull'esistenza di trattamenti di dati che li riguardano e alla serie di obblighi per i curatori e i gestori di banche dati.

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Lezioni a cura del Prof. Fernando Carlà

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Chi è il Garante della privacy?Il Garante è un istituto della legge, il quale ha il compito di tutelare e di controllare le banche dati possedute dai cittadini pubblici e privati e al quale devono essere no-tificati tutti i dati relativi alle persone siano essi archiviati su carta che elettronica-mente. Prima di conservare un dato occorre avere il consenso (scritto o orale) della perso-na interessata e nel caso in cui si conservino dati strettamente personali, ovvero che riguardino la religione, il sesso, le opinioni personali, oltre al consenso scritto occorre la preventiva autorizzazione del Garante. Al Garante devono essere comu-nicati il nome e l'indirizzo della persona di cui si conservano i dati, le finalità per cui i dati vengono conservati, il luogo in cui sono custoditi, come vengono utilizzati. Una volta espletati questi due obblighi fondamentali (consenso art.ll e notificazione art.7) occorre provvedere alla sicurezza attraverso l'emanazione di un apposito re-golamento, che indicherà, in modo preciso, che cosa si intenda con questo termine.La legge sulla privacy non si applica ai dati tenuti da persone fisiche per fini esclusi-vamente personali (es. agende con indirizzi di amici).

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Corso per il conseguimento della Patente Informatica Europea A cura del prof. Fernando Carlà

Anno 2002

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Corso per il conseguimento della

Patente Informatica Europea

ECDL

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Modulo 2 Uso del computer e Gestione dei File

Sezioni 1-5

IPSSCTA. DE PACE

Anno 2002

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Anno 2002

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Modulo 2

Sezione 1

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MODULO 2: Uso del Computer e Gestione dei File SEZIONE 1: Per iniziare 2.1.1.1 L'accensione del computer Ogni volta che si accende il computer il sistema operativo viene avviato ovvero, in

termini tecnici, viene caricato e inizializzato: questa fase viene denominata fase di boot. (Fase di boot deriva dall'espressione "to pull oneself up by one's bootstraps", che significa qualcosa come - mettersi in piedi da soli, con le proprie forze e senza aiuto esterno. Infatti, nella fase di boot il sistema operativo "sveglia" uno dopo l'altro i componenti del PC fino a che tutto il sistema non è pronto per reagire agli stimoli dell'utente.)

In Windows dopo la fase di boot viene visualizzata la schermata principale con il menu Start, eventualmente preceduta da una finestra in cui occorre inserire il proprio identificativo.

Quando viene avviato per la prima volta, Windows visualizza infatti una finestra in cui occorre specificare il proprio nome e - eventualmente - la password che si desidera utilizzare.

Se non si desidera che qualcuno lavori con il PC durante la propria assenza occorre inserire una password, altrimenti basta premere il tasto INVIO.

Dopo che la password è stata specificata, Windows è avviato e presenta la schermata principale, il desktop, cioè il piano della scrivania. E' il posto su cui si dispongono gli oggetti con cui si lavora, cioè documenti, cartelle, programmi.

Lavorando con il PC, lo schermo di Windows diventerà presto ingombro di cartelle e documenti, ma all'inizio si vedrà soltanto la barra delle applicazioni, nella parte inferiore dello schermo, con a sinistra il pulsante Start, e alcune icone sul desktop: di solito Risorse del Computer, Risorse di Rete, il Cestino e l'icona che rappresenta il browser, il programma per la navigazione in Internet.

Password La password è una parola segreta che viene immessa per proteggere l'accesso a

determinati documenti, applicazioni o ambienti e che viene usata come una chiave: chi non la conosce rimane chiuso fuori. Mentre si digitano le lettere o i numeri della password nella casella corrispondente il sistema visualizza soltanto una sequenza di asterischi, per impedire che la password venga letta.

Per far sì che Windows richieda la password all'accensione del computer bisogna aprire il men Start, selezionare la voce Impostazioni/Pannello di controllo, fare doppio clic sull'icona Password e impostare la parola segreta seguendo le indicazioni di Windows.

2.1.1.2 Spegnere correttamente il computer Il computer va spento

correttamente, chiudendo prima tutte le applicazioni aperte e poi dal menu Start/Chiudi sessione e Arresta il sistema dalla finestra di dialogo che appare.

Cliccando su OK il sisyema viene chiuso. Attendere fino alla comparsa del messaggio "Ora è

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possibile spegnere il computer" e premere il pulsante POWER. Quando il sistema operativo e le altre applicazioni lavorano, creano sul disco rigido

molti file temporanei di supporto e modificano le impostazioni di sistema. Inoltre le nuove impostazioni delle applicazioni e di Windows vengono salvate alla chiusura. Per evitare il sovraffollamento di file inutili e, probabilmente, malfunzionamenti del computer, occorre seguire la procedura di chiusura.

Se il computer viene spento accidentalmente o per malfunzionamenti, al riavvio viene effettuato SCANDISK, una utility di sistema che controlla il disco rigido, l'allocazione dei file e se ci sono inconvenienti. L'operazione di scandisk può essere interrotta, ma è consigliabile far terminare la procedura. Al contrario è bene eseguire SCANDISK, insieme ad altre utility che descriveremo in seguito, periodicamente, per una buona manutenzione della macchina.

2.1.1.3 Riavviare il computer Invece di selezionare dalla finestra di dialogo di chiusura del sistema la voce "Arresta

il sistema", si può scegliere "Riavvia il sistema". In questo modo la macchina non viene spenta ma viene eseguito di nuovo il boot e poi ricaricato il sistema operativo.

Durante la fase di riavvio del computer possono essere eseguite alcune operazioni, che servono, ad un esperto, a configurare la macchina.

Premendo, prima che si avvii il sistema operativo, il tasto DEL o CANC o il tasto funzione F2, si possono modificare le impostazioni di base, la data, le impostazioni dell'hard disk, etc: premendo invece il tasto funzione F8, Windows viene avviato secondo una serie di scelte che permettono di eseguire un controllo passo passo dei vari driver caricati e delle operazioni effettuate durante il caricamento del S.O.

2.1.1.4 Comunicare con il computer: Il Sistema Operativo. Quando il processo di avviamento del computer è terminato, ci si trova davanti al

desktop di Windows, il sistema operativo che permette di comunicare con la macchina. Attraverso il comando Start/Impostazioni/Pannello di controllo/Sistema è possibile accedere ad una finestra di dialogo nella quale si possono rilevare informazioni sul computer ed, eventualmente modificarne alcune.

Fra le altre informazioni vi è anche il tipo di sistema operativo, la sua release e il

numero di licenza. Il sistema operativo Il sistema operativo é un programma che coordina le diverse componenti hardware e

software del computer, facendo da tramite tra l'utente, i programmi in dotazione e la macchina. In altre parole, esso controlla il funzionamento e il dialogo tra gli "organi interni" del computer e l'utente. Le funzioni rese disponibili dal sistema operativo forniscono un mezzo, un'interfaccia, appunto, che permette di controllare il computer e interagire con esso.

La prima modalità di comunicazione con il computer è stata la cosiddetta interfaccia a carattere, in cui il computer riceve comandi digitati sulla tastiera e risponde attraverso parole o sequenze di caratteri (stringhe). Il più diffuso sistema operativo basato sull'interfaccia a carattere è stato MS-DOS (Microsoft Disk Operating System), il software di base dei PC fino all'avvento di Windows. Quando accendeva il computer l'utente veniva salutato da una schermata vuota, in cui comparivano soltanto i caratteri C:\> in alto a sinistra. Si trattava del prompt, o messaggio di richiesta, del DOS, con cui il sistema

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comunicava di essere pronto a ricevere comandi. Per svolgere una qualsiasi attività era necessario conoscere i comandi DOS corrispondenti e digitarli secondo la sintassi corretta.

L'interazione con il PC è diventata molto più immediata e intuitiva con l'avvento di Windows e l'interfaccia grafica utente (GUI, Graphic User Interface), che eliminava la necessità di imparare i comandi DOS.

La schermata vuota con il prompt del DOS è stata sostituita da una scrivania virtuale, il desktop, in cui si trovano le icone, piccole immagini su cui è sufficiente fare clic con il mouse per eseguire comandi, e le finestre, riquadri a video che permettono di visualizzare applicazioni, programmi in esecuzione, messaggi del sistema. (Approfondimento)

Windows iniziò ad affermarsi dalla versione 3 (nel 1990), a cui seguirono le versioni 3.1, 3.11, Windows 95 e Windows 98. Fino alla versione 3.11 Windows non era un vero e proprio sistema operativo, ma un ambiente grafico che supportava il sistema operativo MS-DOS. La trasformazione decisiva avvenne con Windows 95, che rese il sistema più moderno e facile da utilizzare(user friendly, amichevole con l'utente).

2.1.1.5 Il Desktop di Windows. Dando uno sguardo allo schermo del monitor dopo il caricamento del sistema

operativo, si nota subito che esso è pieno di molti elementi, di cui occorre conoscere il comportamento per poter operare adeguatamente. Essi sono: Oggetti, Icone, Pulsanti, Barre e Finestre.

Che cosa sono le icone? Le icone sono piccoli disegni che simboleggiano documenti, file, programmi,

applicazioni, risorse fisiche come stampanti, dischi fissi, CD-ROM, dischetti floppy. Tutti

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questi elementi sono oggetti. Sotto il disegno c'è sempre una scritta esplicativa che riporta il nome del file o del programma, o dell'oggetto.

Le icone servono a distinguere i documenti e i programmi tra loro: ogni programma o applicazione ha una sua icona caratteristica, e tutti i documenti elaborati con quell'applicazione vengono identificati dalla stessa icona.

Per cominciare a lavorare con Windows è necessario prendere confidenza con icone e finestre. Le icone possono essere selezionate, trascinate e aperte, in modo che diventino finestre.

Azioni del mouse Se si punta con il mouse un'icona, per esempio l'icona Risorse del computer, che

raffigura il PC, e si fa clic un sola volta, col pulsante sinistro, questa cambierà colore e apparirà evidenziata, cioè selezionata. Cliccando invece due volte sull'icona, apparirà la finestra contenente, appunto, le Risorse del computer.

Quando l'icona è selezionata si può fare clic con il mouse sul nome dell'icona, e si vedrà che compare un cursore intermittente. A questo punto si può cancellare il nome dato da Windows e scriverne un altro:

Risorse del computer, per esempio, può diventare "Il mio PC". Se invece non si vuole cambiare il nome dell'icona, ma si preferisce sapere quali

operazioni permette di fare, è possibile attivare il menu di scelta rapida, facendo clic sull'icona con il pulsante destro del mouse.

Se, dopo aver selezionato l'icona, si tiene premuto il pulsante sinistro del mouse e si sposta il puntatore, l'icona verrà "trascinata" sul desktop, seguendo la posizione del puntatore.

Di solito ci si riferisce al trascinamento con i termini "drag & drop" cioè "trascina e rilascia".

Alcune aree dello schermo, però, possono rivelarsi proibite: se si trascina l'icona di Risorse del computer sul Cestino, per esempio, Windows visualizza un segnale di divieto. Il metodo del trascinamento permette di selezionare con il mouse anche più icone contemporaneamente. Partendo da un punto in cui non ci siano icone, bisogna cominciare a trascinare il mouse creando un riquadro sullo schermo: tutte le icone comprese nel riquadro risulteranno selezionate.

Puntando un'icona dopo qualche attimo compare un fumetto esplicativo sulle funzioni dell'oggetto rappresentato.

Esercitazione. Impostazioni del Desktop Il desktop di Windows appare con le impostazioni che sono state memorizzate

l'ultima volta che si è lavorato col computer. Sulla barra delle applicazioni, sulla destra, sono presenti l'ora e l'icona di un altoparlantino che rappresenta le funzionalità audio del sistema. Se si porta il mouse su di esse, dopo qualche attimo compare la data del sistema e il volume dell'audio.

Per modificare il volume, cliccare una volta sola sull'icona. Appare un cursore che si sposta trascinando col mouse e che permette di regolare il volume dell'audio. Facendo doppio click sull'icona, si apre una finestra che rappresenta un mixer. In questa finestra si possono regolare i livelli di In/Out degli ingressi e delle uscite presenti sulla scheda audio del sistema.

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Per modificare la data e l'ora di sistema fare doppio click sull'ora della barra delle applicazioni. Si apre una finestra nella quale è possibile impostare ora, data, fuso orario e ora legale.

Anche il desktop di windows è un oggetto. Quando si fa click col pulsante destro del mouse su un oggetto, compare un menu a discesa con voci pertinenti al tipo di oggetto. Facendo click col destro in una zona vuota del desktop, si apre un menu. Scegliere Proprietà. Si apre una finestra di dialogo nella quale si possono impostare le caratteristiche del desktop.

2.1.1.6 Formattazione del Dischetto. Le memorie di massa, quali dischetto floppy,

hard disk, CD-RW, prima di essere usati devono essere formattati. Ma , cos'è la formattazione?

I dischi sono dispositivi di memorizzazione ad accesso random, ovvero casuale, cioè le informazioni contenute vengono ricercate dal dispositivo di lettura/scrittura, magnetico o ottico, direttamente nel punto in cui stanno al contrario dei nastri magnetici in cui occorre svolgere il nastro fino al punto giusto. Per questo motivo i dischi vengono suddivisi in tracce e settori. In questo modo quando un file viene registrato, si conosce la traccia e il settore in cui è posizionato e si può, così, cercarlo con precisione e velocemente. Questa operazione di suddivisione in tracce e settori viene detta formattazione. Un disco già usato può essere riformattato, ma in questo modo si perdono tutte le informazioni in esso contenute.

Nonostante oggi i floppy disk vengano venduti già formattati, è necessario conoscere questa operazione per una buona manutenzione dei dischetti e del disco fisso.

Per formattare il dischetto fare doppio click su Risorse del Computer e quindi click

col destro su Floppy da 3,5 pollici. Dal menu a discesa selezionare Formatta. Si apre una finestra di dialogo in cui si può scegliere fra una formattazione veloce,

che consiste in una cancellazione di tutti i file di un dischetto già usato, o completa, necessaria se il dischetto non era mai stato formattato una prima volta. E' possibile inoltre copiare sul dischetto i file di sistema. Questa operazione era necessaria una volta, col s.o. MS-DOS, per rendere autopartenti i dischetti; con Windows non è più necessaria-

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Si può dare al dischetto un'etichetta. 2.1.1.7 La Guida in Linea. Per assistere l'utente in caso di necessità Windows è stato dotato di una Guida in

linea, che può essere aperta in ogni momento per rivedere le caratteristiche principali del sistema operativo e cercare soluzioni ai propri problemi.

Visualizzare la Guida in linea è semplice: basta fare clic sulla voce Guida in linea del menu Start. In questo modo si apre la finestra Guida di Windows, che è suddivisa in due parti o frame. La parte sinistra permette di visualizzare le schede Sommario, Indice e Trova, che forniscono gli strumenti per cercare le informazioni. Nella parte destra vengono mostrate le informazioni trovate.

Consultare la Guida in linea La guida di Windows può essere consultata in tre modi: scorrendo il Sommario,

andando a guardare nell'Indice analitico e usando la funzione Trova. Nel Sommario della Guida gli argomenti sono raggruppati per capitoli principali,

rappresentati da un'icona a forma di libro chiuso. Facendo clic sull'icona si visualizzano i sottocapitoli (rappresentati da altre icone di libro) o gli argomenti (contrassegnati da un punto interrogativo). Se si fa clic sul punto interrogativo le spiegazioni degli argomenti appaiono nella parte sinistra della finestra.

La scheda Indice fornisce un Indice analitico degli argomenti presenti nella Guida. Lo si può consultare scorrendo l'elenco degli argomenti oppure scrivendo una parola nella casella che si trova sopra l'Indice: la Guida cercherà tutte le voci che iniziano con la parola specificata.

Attraverso la scheda Trova, infine, è possibile effettuare una ricerca libera per parole chiave, cioè parole che possono apparire in qualsiasi punto del testo, anche se per loro non esiste una voce specifica dell'indice.

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Le spiegazioni fornite dalla Guida appaiono in una finestra che, con il mouse, si può dimensionare a piacere sullo schermo, in modo da tenerla aperta mentre si lavora con file e documenti. Nella finestra si trovano anche i pulsanti che permettono di passare agli argomenti precedenti o successivi o stampare le spiegazioni visualizzate.

Spesso può essere utile tenere una copia dell'argomento trovato dopo una lunga ricerca. In questo caso bisogna:

• fare clic con il tasto destro del mouse all'interno dell'argomento che si desidera copiare e scegliere Seleziona tutto;

• fare di nuovo clic con il pulsante destro all'interno dell'argomento e scegliere Copia.

Windows copia l'argomento visualizzato negli Appunti, da dove può essere incollato in qualsiasi documento. Si possono copiare anche parti limitate dell'argomento selezionandole con il mouse.

La Guida in linea può essere personalizzata scegliendo la grandezza e il font dei

caratteri di testo, l'aspetto e i colori delle finestre. Ogni applicazione Windows comprende una guida in linea che ne illustra le

principali caratteristiche ed è in grado di venire in aiuto quando non si sa che cosa fare. Quando si sta lavorando con un programma il modo più immediato per attivare la guida è premere il tasto F1. Altrimenti si può selezionare il menu "?" nella finestra dell'applicazione.

Per conoscere il significato di un oggetto si può utilizzare il pulsante con il punto interrogativo (O Guida rapida) che compare in alcune finestre sia di Windows sia dei programmi applicativi. Bisogna fare clic su questo pulsante, trascinare il puntatore del mouse, che nel frattempo si è trasforma in un punto interrogativo, sull'oggetto che si vuole conoscere e quindi fare di nuovo clic per visualizzare un riquadro contenente la descrizione dell'elemento.

In alternativa si può fare clic sull'oggetto con il pulsante destro del mouse e scegliere Guida rapida dal menu che viene visualizzato.

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Esercitazione Le annotazioni richieste dagli esercizi vanno annotate sul dischetto in un file

chiamato "Esercitazione Modulo 2 Sezione 1" usando il programma WordPad. 1) Accendere il computer e osservare cosa accade durante il processo di boot e di

caricamento del sistema operativo. Cercare di descriverlo. 2) Spegnere correttamente il computer attraverso il pulsante Start/Chiudi sessione. 3) Riaccendere il computer e al termine del caricamento del sistema operativo

osservare attentamente il desktop e annotare: a) quante sono le icone presenti b) quanti sono gli oggetti presenti c) quanti sono i pulsanti presenti 4) Formattare il dischetto 5) Cercare, attraverso Start/Impostazioni/Pannello di controllo/Sistema, e annotare le

proprietà e le risorse del computer. 6) Controllare, ed eventualmente modificare la data e l'ora di sistema, il volume

dell'audio. 7) Annotare il comportamento dell'oggetto "Risorse del Computer" in risposta ai

seguenti eventi: a) Puntare con il mouse b) Fare click una volta sola col pulsante sinistro c) Fare click una volta sola col pulsante destro d) Fare click col sinistro e trascinare e) Fare click col destro e trascinare f) Fare doppio click col sinistro 8) Verificare e annotare quali sono le impostazioni dello schermo. 9) Usando la Guida in linea di Windows cercare il modo per spostare la barra delle

applicazioni. Annotare come si è proceduto.

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Modulo 2

Sezione 2

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MODULO 2: Uso del Computer e Gestione dei File SEZIONE 2: Il Desktop 2.2.1.1 Lavorare con le icone Come sì è detto già altrove, sul desktop di Windows appaiono alcuni elementi (icone,

oggetti e barre), che sono la via grafica attraverso cui il s.o. comunica con l'utente. Le icone rappresentano gli oggetti contenuti nel computer, sui quali è possibile fare alcune operazioni col mouse per avviare azioni proprie dell'oggetto. I pulsanti sono invece interruttori che avviano azioni determinate dal programma in cui lavorano. Ad esempio l'icona Risorse del computer rappresenta un oggetto (in questo caso una cartella o finestra) nel quale sono contenuti altri oggetti, mentre il pulsante Start (o Avvio) è un pulsante che può essere premuto con un click del mouse attivando un'azione, che in questo caso è l'apertura di un menu di scelta. Il tipo di azione determinata dal mouse dipende dal tipo di oggetto rappresentato.

Si è già detto nella sezione precedente delle azioni del mouse (click, doppio click, trascinamento con tasto sinistro o destro).

Provare, per esercizio, a selezionare, spostare, rinominare, aprire la cartella Risorse del computer. Provare tutte le azioni possibili col mouse e registrarne gli effetti.

Vedremo ora alcune icone particolarmente importanti.

Risorse del Computer E' la cartella più importante, sempre presente su tutti i computer. Essa contiene le

risorse della macchina sia in termini di memorie di massa (floppy disk, hard disk, CD-ROM) sia in termini di applicazioni che permettono di impostare o gestire periferiche (stampanti, collegamenti alla linea telefonica etc.).

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Una volta aperta con un doppio click del mouse (oppure selezionandola con un click e poi premendo il tasto INVIO), essa mostra il suo contenuto:

Innanzitutto le icone rappresentanti le tre risorse memorie di massa: CD-ROM, Floppy Disk e Hard Disk. Anche queste, pur avendo un'icona diversa da quella delle cartelle, sono cartelle che contengono altre cartelle o file, cioè oggetti quali applicazioni, documenti o dati. Così come abbiamo aperto la cartella Risorse del computer, possono essere aperte le altre cartelle. Osservare che le memorie di massa hanno un nome fisso (A:, C:, D:) ereditato dal DOS che indica il Driver relativo, cioè il meccanismo fisico entro cui viene inserito il dischetto o il CD-ROM. Il disco fisso C: ha anche un nome, che viene dato al momento della sua formattazione e che può essere cambiato dall'utente facendo click col destro del mouse sull'icona e scegliendo Proprietà dal menu di scelta rapida. Nel campo Etichetta può essere immesso il nome che si vuole. Quando viene inserito nel driver A: il dischetto oppure nel driver D: il CD-ROM, oltre alle indicazioni A: e D: nell'etichetta dell'icona compare anche il nome del dischetto e del CD-ROM. Il nome del dischetto può essere cambiato come per il disco fisso, mentre il nome del CD-ROM evidentemente no, essendo esso un dispositivo di sola lettura. Si può cambiare, invece, l'etichetta di un CD-RW, poiché esso è un dispositivo a lettura/scrittura, sempre che sia collegato al computer il masterizzatore riscrivibile.

Il Cestino Un'altra icona sempre presente sul computer (provate a eliminarla!) è il cestino, dove

vanno a finire le cartelle, i documenti e i file che non ci servono più. E' sufficiente trascinare un file o una cartella sul cestino per eliminarla. In realtà, così facendo, non viene cancellata definitivamente; si può ancora recuperarla aprendo il cestino con un doppio click del mouse e trascinando la cartella o il file nella cartella dove vogliamo custodirlo, oppure facendo click col destro e scegliendo Ripristina dal menu di scelta rapida ( il file o la cartella saranno rimessi al loro posto originario). Attenzione, se il cestino viene svuotato (click col destro e poi Svuota Cestino dal menu) i file e le cartelle contenute saranno definitivamente perdute.

Un altro modo per eliminare un file o una cartella è selezionarlo con un click del mouse e premendo poi il tasto CANC, essa viene posta nel cestino da cui può essere recuperata. Se si vuole eliminarli definitivamente senza passare per il cestino si deve tenere premuto insieme SCHIFT + CANC.

Le altre icone. Le altre icone presenti sul desktop rappresentano cartelle, file o collegamenti a file o

cartelle. Le cartelle, in genere, hanno un'icona che ricorda la cartella di un classificatore, mentre i file hanno icone che riportano alla applicazione che li ha prodotti, quindi indicano il tipo di file. Talvolta il s.o. non riconosce il file e quindi gli assegna un'icona generica. E' possibile collegare un tipo di file ad una applicazione in modo che tutti quei file siano aperti con quell'applicazione facendo doppio click sulla loro icona. Questa procedura sarà esaminata in altro luogo.

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Collegamento ai file e cartelle. Alcune icone contengono una freccia rivolta verso l'alto. Essa indica che si tratta di un

collegamento ad una cartella o a un file. Talvolta è utile avere sott'occhio a portata di mouse un file che usiamo spesso; allora è utile fare un collegamento ad esso, cioè avere un riferimento sul desktop, senza trasferire il file, il quale rimane nella cartella originale. Cancellando un riferimento, non si elimina il file, ma solo il riferimento ad esso. In altre parole il collegamento contiene solo le informazioni necessarie per trovare il file nel disco fisso.

Per creare un collegamento ad un file o ad una cartella si può agire in due modi: 1. Trascinare col destro l'icona nel punto desiderato. Rilasciare: si apre un menu

di scelta rapida da cui si sceglie Crea Collegamento. 2. Fare click col destro del mouse e scegliere dal menu di scelta rapida Crea

collegamento. Il collegamento viene creato nella stessa cartella. Se dal menu di scelta rapida si sceglie Invia a e poi Desktop(Crea collegamento), esso viene creato sul desktop.

2.2.2 Lavorare con le finestre 2.2.2.1 Le finestre del desktop Che cosa nascondono le icone? In Windows le icone servono a rappresentare

documenti e applicazioni. Per eseguire le applicazioni o per vedere i documenti occorre quindi aprire la finestra associata all'icona, cioè puntare l'icona con il mouse e fare doppio clic: Windows apre, cioè attiva, la finestra corrispondente.

Contemporaneamente all'apertura della finestra, compare un pulsante sulla barra delle applicazioni, che riporta il nome e l'icona corrispondente alla finestra aperta: in questo modo la barra indica sempre quante e quali sono le finestre aperte nel desktop, ovvero quante sono le applicazioni e i documenti in esecuzione sul sistema.

Tutte le finestre di Windows sono caratterizzate da alcuni elementi comuni, indispensabili per la loro gestione.

La barra del titolo riporta l'icona e il nome dell'applicazione attiva e, eventualmente, del documento visualizzato. L'icona sulla barra del titolo rappresenta l'applicazione a cui la finestra corrisponde.

Il bordo della finestra racchiude l'area di lavoro della finestra, cioè l'area all'interno della quale sono visualizzati gli oggetti presenti nella finestra.

La barra del menu, che si trova sotto la barra del titolo, contiene le voci che permettono di attivare i menu, cioè l'elenco dei comandi disponibili nella finestra attiva.

La barra di stato, che si trova sul bordo inferiore, riporta alcune informazioni sul contenuto della finestra, per esempio, se si tratta della finestra di una cartella o il numero degli oggetti che si trovano al suo interno.

I pulsanti di chiusura, riduzione a icona e ingrandimento servono a chiudere la finestra, ridurre la finestra a icona, visualizzarla a schermo intero.

Quando un documento o un'applicazione non possono essere visualizzati interamente nella finestra corrispondente, compaiono le barre di scorrimento, che permettono di far scorrere il contenuto all'interno della finestra, in senso orizzontale e verticale.

2.2.2.2 Le Operazioni con le finestre del desktop Oltre a poter essere aperte, spostate e ridimensionate, le finestre di Windows possono

essere visualizzate a schermo intero, ripristinate, ridotte a icona e, finalmente, chiuse.

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Sebbene le finestre siano state inventate per dare all'utente più di un punto di vista

sulle diverse attività eseguite dal computer, una finestra può essere ingrandita fino a occupare tutto lo schermo nascondendo il piano della scrivania: basta puntare il mouse sul pulsante di ingrandimento e fare clic.

Quando la finestra occupa tutto lo schermo si finirà probabilmente per rimpiangere la possibilità di vedere lo sfondo del desktop e si vorrà riportare la finestra alle sue dimensioni originarie: in questo caso basta fare clic sul pulsante di ripristino.

Se invece la finestra comincia a dare fastidio e si preferisce contemplare lo sfondo del desktop o cercare l'icona di un documento appena salvato, è possibile togliere una finestra dal desktop riducendola a icona: basta puntare il mouse sul pulsante di riduzione a icona e fare clic. In tal modo la finestra non viene chiusa, ma solo nascosta, e rimane sempre disponibile. La sua icona diventa un pulsante sulla barra delle applicazioni: per ingrandirla di nuovo è sufficiente fare clic. Tutte le finestre, aperte o ridotte a icona, infatti, sono rappresentate da pulsanti che compaiono sulla barra delle applicazioni, e il pulsante che corrisponde alla finestra aperta appare premuto.

Per chiudere una finestra, infine, basta fare clic sul pulsante di chiusura, oppure premere la combinazione di tasti ALT+F4.

Quando il contenuto di una finestra è troppo grande per essere visualizzato all'interno dell'area di lavoro, è possibile farlo scorrere. Si può trattare di un elenco di file e cartelle, di un'immagine o di una pagina di testo troppo lunga e che bisogna "scrollare", per usare un'espressione tratta dall'inglese "to scroll" (far scorrere, srotolare). Per far scorrere il contenuto di una finestra bisogna fare clic sulle frecce di scorrimento e tenere premuto il pulsante sinistro del mouse finché la porzione che interessa non è visualizzata.

Ci sono altri modi per far scorrere le finestre. Si può trascinare la casella di scorrimento oppure fare clic direttamente sulla barra di scorrimento: lo scorrimento è più veloce.

2.2.2.3 Le Operazioni con le finestre delle applicazioni. Le finestre delle applicazioni sono uguali alle finestre del desktop per quanto riguarda

gli elementi di cornice (barra del titolo, barra del menu, cornice, barre di scorrimento, barra di stato), ma, naturalmente, ogni applicazione ha le sue caratteristiche e le sue esigenze di gestione, per cui sia le voci di menu che le barre dei pulsanti o le barre degli strumenti possono variare; per ogni applicazione bisogna studiare attentamente quali sono le possibilità offerte per poter sfruttare appieno le potenzialità.

Le applicazioni fanno sempre uso di un nuovo tipo di finestra, per poter colloquiare con l'utente e ricevere dati con cui impostare alcuni parametri di programma. Queste finestre sono le finestre di dialogo: vediamone gli elementi.

Le finestre di dialogo Le finestre di dialogo sono utilizzate da Windows e dalle applicazioni per fornire agli

utenti informazioni su una procedura in corso o richiedere informazioni necessarie all'esecuzione di alcuni comandi.

Le finestre di dialogo spesso chiedono di effettuare scelte o di inserire informazioni secondo alcune convenzioni valide per tutte le applicazioni Windows e sono dotate di alcuni elementi caratteristici.

Di seguito descriviamo gli elementi più comuni delle finestre.

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Nelle caselle di testo è necessario specificare informazioni di tipo testuale, digitando l'opzione desiderata: per molte operazioni Windows chiede ogni sorta di informazioni e spesso ci si trova a dover compilare dei veri e propri questionari.

I bottoni di selezione esclusiva sono utilizzati quando l'utente deve scegliere tra diverse possibilità in maniera univoca. La selezione di un bottone, infatti (basta fare clic con il mouse sul bottone corrispondente) inibisce automaticamente quella degli altri della stessa serie.

A volte Windows presenta un elenco all'interno del quale occorre scegliere una voce (una parola chiave, un modello di stampante, una lingua). Per spostarsi lungo l'elenco basta fare clic sulle frecce di scorrimento, quindi si può effettuare la selezione con un clic del mouse.

Molte finestre di dialogo sono composte da più schede sovrapposte, ciascuna delle quali permette di visualizzare informazioni diverse. Per visualizzare una scheda portandola in primo piano basta fare clic sul talloncino che la identifica. È un meccanismo simile a quello presente nelle agende: calendario, appuntamenti, numeri di telefono, e così via.

Le caselle di controllo consentono di selezionare una o più opzioni, che sono in genere parametri aggiuntivi. Per selezionare o deselezionare bisogna fare clic con il mouse nella casella: un segno di spunta indica che l'opzione è selezionata

I pulsanti di incremento e decremento servono a variare il valore riportato in una casella facendo clic sulle frecce in alto o in basso: può essere la larghezza del bordo di una pagina espressa in centimetri, il numero di giorni per i quali si vuole tenere memoria delle pagine Web visitate, il numero di secondi trascorsi i quali il PC si addormenta per risparmiare energia, ecc.

Il contatore permette di regolare l'intensità di un valore. Per effettuare la selezione occorre trascinare il dispositivo di scorrimento con il puntatore delmouse. Un dispositivo di scorrimento è tipicamente utilizzato per regolare il volume dell'audio del PC.

Molti pulsanti di comando permettono di

eseguire operazioni senza determinare la chiusura della finestra. I pulsanti di comando OK e Annulla permettono di confermare o annullare un'operazione. Per attivarli occorre puntarli con il mouse e fare clic:

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Windows chiude la finestra ed esegue o annulla l'operazione descritta nella finestra. Selezionare i pulsanti OK e Annulla equivale a premere, rispettivamente, i tasti INVIO ed ESC. (Se ci si accorge di aver fatto clic su un pulsante per sbaglio e il dito tiene ancora premuto ìl pulsante del mouse, è possibile annullare il clic trascinando il puntatore fuori dall'area dì attivazione del pulsante sul video.

2.2.2.4 Passare da una finestra all'altra: il multitasking Ogni finestra di Windows equivale all'esecuzione di un programma, all'apertura di un

documento, alla consultazione del contenuto di una cartella sul disco del PC. È possibile avere più risorse aperte sul desktop, cioè svolgere più attività

contemporaneamente, grazie a una funzionalità del sistema operativo che si chiama multitasking.

A ogni finestra aperta corrisponde un pulsante sulla barra delle applicazioni che mostra il nome della finestra, lo stesso riportato sulla barra del titolo. Per attivare una finestra è sufficiente fare clic sul pulsante corrispondente: in questo modo passare da una finestra all'altra (e quindi da un programma all'altro), è facile come cambiare canale, soprattutto se le finestre sono a tutto schermo.

È possibile passare da un'applicazione all'altra anche con la tastiera. Bisogna premere il tasto TAB tenendo premuto il tasto ALT: Windows visualizza una finestra con le icone delle applicazioni attive, all'interno delle quali è evidenziata l'icona dell'applicazione in primo piano. Premendo più volte il tasto TAB e mantenendo premuto il tasto ALT, è possibile scegliere la finestra da visualizzare in primo piano.

I menu delle finestre In genere le applicazioni per PC, e così le loro finestre, presentano all'utente più

elenchi di opzioni, chiamati menu, tra cui si può scegliere il tipo di operazione che si intende effettuare con il computer.

Spesso ciascuna opzione del primo menu presentato (menu principale) permette di visualizzare, a sua volta, un ulteriore elenco di operazioni (menu secondario, o sottomenu).

Anche le finestre sono corredate di menu: si parla di menu di controllo, menu a tendina e menu di scelta rapida.

Il menu di controllo di una finestra viene attivato facendo clic con il mouse sull'icona dell'applicazione nella barra del titolo.

Nel menu di controllo si trovano i comandi Riduci a icona, Ripristina e Chiudi, che

corrispondono ai pulsanti sulla barra del titolo, i comandi Sposta e Ridimensiona (disponibili solo se la finestra non è a schermo Intero), che permettono di utilizzare i tasti di direzione per modificare la posizione e le dimensioni della finestra, e il coniando Ingrandisci, che riporta la finestra schermo intero.

I menu a tendina sono i più diffusi nelle applicazioni per PC: vengono attivati facendo clic sulle voci riportate nella barra dei menu delle finestre.

La configurazione standard della barra dei menu di una finestra tipo di Windows presenta i menu File, Modifica, Visualizza, Vai,

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Preferiti, Guida in linea. Il contenuto di ciascuno di questi menu dipende dall'oggetto che è stato selezionato all'interno della finestra.

Per attivare un menu basta fare clic sulla barra del menu in corrispondenza della voce

che interessa. Se non si desidera selezionare nessuna voce di un menu attivato basta fare clic in una zona libera della finestra.

Quando il menu è attivato si possono far scorrere le voci con il mouse: la voce selezionata viene evidenziata da un colore diverso. Sulla barra di stato compare una descrizione delle funzioni attivate dalla voce di menu. Per rendere attiva la funzione corrispondente a una voce di menu bisogna selezionarla con il puntatore del mouse e fare clic. Le voci di menu visualizzate con un colore a basso contrasto (di solito grigio) indicano che la funzione corrispondente non è disponibile.

I menu di una finestra possono anche essere aperti premendo il tasto ALT e, di seguito, la lettera che appare sottolineata nel nome del menu (se si preme ALT e F, per esempio, si visualizza direttamente il menu File. Per attivare un comando presente in un menu si possono usare i tasti freccia verticali, in modo da selezionare il comando, e poi premere il tasto INVIO, oppure si può premere direttamente il tasto della lettera sottolineata nel nome del comando.

Se invece si preme il tasto ALT o il tasto F10 e, subito dopo, la Barra spaziatrice, si visualizza il menu di controllo della finestra.

La barra delle applicazioni

La barra delle applicazioni è una riga di icone e pulsanti che si trova di solito nella

parte inferiore del desktop. Oltre al pulsante del menu Start, contiene un pulsante per ogni finestra aperta nel desktop e offre quindi il vantaggio di spostarsi con facilità tra i vari documenti e programmi in esecuzione contemporaneamente: per passare da una finestra all'altra basta fare clic sul pulsante relativo. La barra delle applicazioni, inoltre, nasconde molte funzioni utili. L'area dei messaggi, dove si trova l'orologio, permette a Windows di comunicare con l'utente attraverso diversi indicatori: l'icona della stampante, per esempio, avvisa che un processo di stampa è in corso, mentre facendo clic sull'icona del diffusore si può regolare il volume della musica suonata dal PC.

La barra delle applicazioni può essere posizionata su qualsiasi lato dello schermo con una semplice operazione di trascinamento: basta fare clic su un'area libera della barra e portare il puntatore del mouse sul lato dello schermo in cui si desidera spostarla. Il bordo superiore della barra può essere trascinato verso il centro dello schermo, in modo da ingrandirla, o, viceversa, può essere spostato verso la parte esterna dello schermo, così da ridurre la barra a una sottile linea grigia sul margine del monitor

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Per visualizzare la data corrente basta puntare il mouse sull'indicazione dell'ora e lasciare il puntatore fermo per pochi istanti: la data rimane visualizzata per alcuni secondi e poi scompare da sola. Se si fa doppio clic sull'ora, invece, Windows apre la finestra di dialogo che permette di modificare le impostazioni del calendario e dell'orologio.

Se si fa clic con il pulsante destro del mouse su una zona libera della barra e si seleziona la voce Proprietà nel menu di scelta rapida, si accede alla finestra di dialogo che permette di personalizzare le impostazioni della barra (in alternativa si può aprire il menu Start, selezionare Impostazioni e fare clic su Barra delle applicazioni e menu Avvio.

Per scegliere le impostazioni preferite è sufficiente mettere un segno di spunta nelle caselle di opzione.

. L'opzione predefinita che propone Windows mostra la barra sempre in primo piano rispetto alle altre finestre aperte, con l'orologio visibile nell'area dei messaggi.

È possibile togliere l'orologio, oppure fare in modo che la barra stia nascosta sotto il bordo dello schermo e salti fuori soltanto quando il puntatore del mouse si aggira da quelle parti mettendo un segno di spunta nella casella Nascondi automaticamente.

Nota: Le proprietà sono impostazioni che determinano il funzionamento degli elementi di Windows. Quasi tutti gli elementi di Windows hanno proprietà che possono essere modificate utilizzando la finestra di dialogo Proprietà associata a ogni elemento. Per aprire questa finestra bisogna fare clic con il pulsante destro del mouse sull'elemento e selezionare la voce Proprietà dal menu di scelta rapida.

Orientarsi nel caos delle finestre: Se il desktop è ricoperto da una ventina di finestre e non si trova più un'icona libera da selezionare, si può utilizzare il comando Riduci a icona tutte le finestre nel menu di scelta rapida che si apre premendo il pulsante destro del mouse sulla barra delle applicazioni; in questo modo si può ripulire lo schermo con un solo clic. Le altre voci presenti nel menu permettono di affiancare le finestre aperte in senso orizzontale o verticale (Affianca orizzontalmente e Affianca verticalmente) oppure impilarle come tegole su un tetto (Sovrapponi).

Il menu Start Quando si fa clic sul pulsante Start (O Avvio), se si utilizza Windows 95), situato

all'estremità sinistra della barra delle applicazioni, viene visualizzato il menu Start. I comandi del menu Start permettono di eseguire le applicazioni che sono installate

sul PC, sia per compiere funzioni specifiche, come scrivere una lettera o disegnare un'immagine, sia per svolgere attività di carattere più generale, come mettere ordine nei propri documenti o cambiare l'aspetto della scrivania.

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Il menu Start è composto da un elenco di voci che a loro volta possono essere costituite da una serie di ramificazioni o sottomenu.

Per scorrere il menu basta passare con il mouse sulle voci e attivare i menu secondari. Per chiuderlo è sufficiente fare clic sul desktop. Si può usare anche la tastiera, utilizzando la combinazione di tasti CTRL+ESC per aprire il menu e i tasti freccia per "sfogliarlo".

Di solito il menu Start presenta le seguenti opzioni: • Programmi Visualizza l'elenco delle applicazioni che sono disponibili sul PC

e permette di selezionare il programma che si desidera eseguire. La scelta di questo menu rappresenta in genere il primo metodo utilizzato per eseguire un programma. Per i programmi d'uso più frequente, però, è utile creare dei collegamenti direttamente sul desktop, in modo tale da averli più facilmente a portata di mano.

• Preferiti Permette di aprire il menu Preferiti, nel quale l'utente può inserire i file, le cartelle, le pagine Web e i programmi utilizzati più spesso, in modo da riuscire a ritrovarli ed aprirli più rapidamente. E' un menu che, per definizione, deve essere personalizzato dall'utente. Crearsi un menu Preferiti a misura delle proprie esigenze è facile: basta intervenire sulla cartella C:\Windows\Preferiti e aggiungere, spostare o rimuovere documenti utilizzando gli stessi metodi che consentono di modificare le altre cartelle del computer.

• Dati recenti Visualizza l'elenco degli ultimi file che sono stati aperti. Anche questa opzione ha lo scopo di facilitare il recupero degli ultimi documenti su cui si è lavorato. Basta selezionare uno di questi file per avviare l'applicazione utilizzata per crearlo e aprire il documento.

• Impostazioni. Contiene i comandi utilizzabili per controllare il funzionamento del sistema operativo, del desktop e delle stampanti. L'opzione Pannello di controllo aiuta a installare il software e a modificare le impostazioni di Windows (data e ora, schermo, periferiche multimediali, modem, mouse, tastiera, ecc.). Con il comando Stampanti è possibile visionare lo stato delle stampanti collegate e dei processi di stampa in corso. Il comando Barra delle applicazioni apre la finestra di dialogo che consente di personalizzare la barra delle applicazioni e il menu Start. Selezionando la voce Opzioni cartella è possibile personalizzare il desktop e le finestre delle cartelle.

• Trova Permette di cercare file o cartelle quando se ne dimentica il nome o la posizione in cui sono stati memorizzati.

• Guida in linea Attiva la guida in linea di Windows, lo strumento predisposto per assistere l'utente in caso di necessità. È una sorta di vademecum che può essere aperto e sfogliato in ogni momento per rivedere le caratteristiche principali del sistema operativo e cercare la soluzione ai problemi incontrati.

• Esegui Visualizza una finestra di dialogo che permette di aprire un programma, una cartella, un documento o una risorsa Internet.

• Disconnetti Se il computer è collegato a una rete locale, questo comando consente di chiudere il sistema e riavviarlo per un altro utente. Si può utilizzare per disconnettersi rapidamente dalla rete e riconnettersi utilizzando un nome utente differente (per esempio, quando servono un nome utente e una password speciale per utilizzare particolari risorse di rete), per chiudere la propria sessione di lavoro in modo da consentire l'accesso a un altro utente, oppure semplicemente per disconnettersi dalla rete e continuare a lavorare sul computer non più collegato.

• Chiudi sessione Visualizza la finestra di dialogo "Fine della sessione di lavoro", che permette di spegnere o riavviare il sistema. Se si spegne il PC prima di aver chiuso correttamente il sistema, infatti, si rischia di perdere dati

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importanti o danneggiare file in uso. Windows ha predisposto una procedura di chiusura che permette di controllare i programmi e i file aperti e "fare le pulizie domestiche" mettendo tutto in ordine prima che il computer venga spento. Nella finestra di dialogo sono presenti una serie di opzioni: Stand by è il comando che permette di concedere al computer "una siesta" e portarlo in modalità di sospensione, in modo da ridurre al minimo il consumo energetico, quando non lo si utilizza per qualche tempo, per esempio durante la pausa pranzo o mentre si è impegnati in altre attività. Arresta il sistema è la voce da scegliere quando si desidera terminare la sessione di lavoro. Se ci sono ancora finestre di documenti o di applicazioni aperte Windows se ne accorge e lo segnala, chiedendo se si vuole salvare. Riavvia il sistema permette a Windows di chiudersi e ripartire senza spegnere il computer. E una soluzione che si adotta quando i programmi si bloccano e il PC si comporta in modo strano. Riavvia il sistema in modalità MS-DOS è l'opzione con cui è possibile attivare il prompt dei comandi del sistema MS-DOS.

Per modificare il menu Start o i suoi sottomenu come Programmi e Accessori si può aprire la finestra Proprietà/Barra delle applicazioni e selezionare la scheda Applicazioni del menu Start, che contiene tutte le istruzioni necessarie per aggiungere o togliere delle opzioni dai menu.

I programmi all'interno del menu Start possono essere facilmente risistemati con il trascinamento, in modo da avere quelli più usati nelle posizioni superiori e quindi non dover cercare ogni volta scorrendo il menu con il mouse. Farlo è semplice: dopo aver aperto il menu, basta trascinare l'icona del programma nella nuova posizione in cui si vuole inserirlo. È possibile spostare anche più programmi contemporaneamente, trascinandoli tutti insieme.

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Questionario Mod2 Sez2 1) Alle proprietà di un oggetto si accede: 1. facendo doppio click sulla sua icona 2. facendo click col sinistro del mouse 3. facendo click col destro del mouse 4. facendo click col destro del mouse e poi selezionando Proprietà da menu 2) E' possibile cancellare tutte le icone del desktop. 1. vero 2. falso 3) Un collegamento ad un file o cartella si riconosce: 1. perchè l'icona è più grande delle altre 2. perchè l'icona è l'immagine di windows 3. per la presenza di una freccia rivolta in alto sull'icona 4. perchè nell'etichetta cìè scritto collegamento 4) Una finestra di dialogo serve a: 1. contenere un programma in esecuzione 2. a dare informazioni all'utente 3. a ricevere dati dall'utente per impostare proprietà di oggetti 4. a controllare l'esattezza di certe operazioni 5) I bottoni di selezione esclusiva servono a: 1. selezionare più opzioni possibili 2. selezionare solo un'opzione fra molte proposte 3. selezionare un testo da un elenco a discesa 4. regolare l'intensità di una proprietà 6) Il multitasking è: 1. la possibilità di effettuare scelte multiple in un programma in esecuzione 2. la possibilità di eseguire più volte un'operazione senza compromettere il

sistema 3. la possibilità di eseguire contemporaneamente più applicazioni in finestre

diverse 4. la possibilità di eseguire contemporaneamente più applicazioni nella stessa

finestra. 7) Nel menu di una finestra è sempre presente la voce File. 1. vero 2. falso 8) Per posizionare la barra delle applicazioni al centro del desktop occorre: 1. trascinare la barra al centro del desktop 2. cliccare col destro e scegliere la posizione dalle proprietà 3. non si può posizionare la barra al centro del desktop ma solo ai bordi 4. fare doppio click su un punto vuoto della barra 9) Ad una applicazione si può accedere soltanto attraverso il pulsante Start. 1. vero 2. falso 10) Trascinando l'icona di un file sul cestino: 1. il file viene aperto nell'applicazione che lo ha prodotto 2. il file viene cancellato definitivamente 3. il file viene provvisoriamente cancellato e non compare più nella cartella 4. il file viene spostato in un'altra cartella Esercitazione Mod2 Sez2

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1. Aprire la cartella "Documenti". Spostare nel Cestino 3 file di cui si è annotato il nome. Aprire il Cestino e ripristinare i file cancellati.

2. Creare sul Desktop i collegamenti all'Hard Disk e al Dischetto Floppy (dove si trovano le relative cartelle?). Successivamente selezionale entrambe contemporaneamente ed eliminarle.

3. In quanti modi si può fare una selezione multipla di file e cartelle sul desktop? Provare tutti i modi individuati.

4. Aprire l'applicazione WordPad. Scrivere il proprio nome e cognome. Rispondere alla domanda precedente. Non chiudere WordPad, ma ridurre a icona la finestra di WordPad e continuare l'esercitazione.

5. Aprire la cartella Risorse del Computer e poi la cartella Documenti. Dimensionarle alla stessa grandezza in modo da allinearle una accanto all'altra. Cliccare sui pulsanti della due finestre sulla barra delle applicazioni e annotare in WordPad come si comportano le finestre e i pulsanti. Sovrapporre le due finestre e riprovare coi pulsanti. Annotare il comportamento. Chiudere la due finestre.

6. Aprire la finestra Documenti. Provare i tre pulsanti in alto a destra della finestra (Riduzione a Icona, Ripristina/Ingrandisci, Chiudi) e descrivere il comportamento in Wordpad.

7. Cliccare col destro del mouse su un punto vuoto della barra delle applicazioni. Provare una alla volta le voci di menu. Descrivere il comportamento in WordPad.

8. Salvare il file di WordPad mediante File/Salva col proprio CognomeNomeData (es: CarlàFernando240300) e consegnare il dischetto all'istruttore.

Esercitazione 2 1) Osservare le icone del desktop e cercare di dire se si tratta di un file o di una

cartella, di una risorsa del sistema o di un collegamento. 2) Creare sul desktop un collegamento ad ogni oggetto presente nella cartella Risorse

del computer. Una volta create, selezionarle contemporaneamente e cancellarle. 3) Disporre nei vari modi possibili le icone del desktop utilizzando il pulsante destro

del mouse e Disponi icone del menu di scelta rapida. Ripèristinare le impostazioni modificate.

4) Aprire la finestra Risorse del Computer. Aprire il programma WordPad da Start/Programmi/Accessori/WordPad. Disporre le due finestre una accanto all'altra. Scrivere in WordPad cosa compare in ciascuna barra della finestra risorse del computer. Salvare il file sul dischetto col nome "Esercitazione_Mod2_Sez2". Chiudere le due finestre.

5) Aprire Risorse del computer. Aprire Il disco C:. Aprire la cartella stampanti. Aprire WordPad. Facendo click col destro su un punto vuoto della barra delle applicazioni disporre le finestre nei vari modi possibili. Ingrandire le finestre a tutto schermo. Cliccando sui pulsanti della barra delle applicazioni attivare una alla volta le finestre aperte. Chiudere tutte le finestre contemporaneamente.

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Modulo 2

Sezione 3

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MODULO 2: Uso del Computer e Gestione dei File SEZIONE 3: Organizzare i file 2.3.1.1 File, Cartelle e Directory L'organizzazione delle risorse: Cartelle/Directory e Documenti Tutte le operazioni che si eseguono con il computer comportano l'utilizzo di cartelle e

documenti, gli "oggetti" di cui si serve il sistema operativo per organizzare le informazioni. Con il termine cartelle si indicano le directory, cioè i raccoglitori in cui sono ordinati

i file del computer. È un termine diventato comune con l'avvento dei sistemi a interfaccia utente grafica, quali Windows e Macintosh, in cui le directory (e le sottodirectory) sono raffigurate con l'icona di una cartella o di una piccola ventiquattrore. Negli ambienti DOS e UNIX, invece, le cartelle si chiamano ancora directory.

Di solito si paragona il disco rigido del computer a un grande schedario: le cartelle che si trovano sul disco rigido rappresentano i cassetti dello schedario e contengono a loro volta altre cartelle (sottocartelle) oppure semplici documenti. Come i cassetti di uno schedario, anche ogni cartella è individuata da un nome preciso.

Nella realtà una cartella è un luogo del disco del PC, o di un dischetto, in cui vengono memorizzati i file. Le cartelle permettono di identificare delle aree di lavoro in cui archiviare i programmi da eseguire e i documenti creati o da consultare.

Se la cartella è chiusa si può vedere soltanto la sua icona e il nome assegnato. Quando si apre la cartella, Windows visualizza una finestra che mostra l'elenco dei documenti o delle altre cartelle che si trovano al suo interno. Sapere gestire le cartelle è molto importante per un uso efficiente del computer. Windows mette a disposizione due strumenti che permettono di organizzare i propri documenti: Risorse del computer e Esplora Risorse.

L'Applicazione Esplora Risorse

Risorse del computer offre una rappresentazione grafica di ciò che si trova dentro il

PC. Le cartelle nella finestra Risorse del computer sono disposte su vari livelli, poiché ogni cartella può contenere altre cartelle. Quando si fa doppio clic sull'icona Risorse del computer

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appare il primo livello, che comprende le unità disco del PC (il disco rigido, l'unità floppy e quella CD-ROM) e altre cartelle.

Per sapere che cosa contiene un'unità disco o una cartella bisogna fare doppio clic sulla sua icona: apparirà un'insieme di file o di altre cartelle. Le icone differiscono nell'aspetto in base al tipo di file che rappresentano o ai programmi utilizzati per crearle.

Esplora Risorse è la nuova edizione del programma Gestione Risorse (introdotto da Windows 95) che permette di gestire cartelle e documenti. Per visualizzarlo bisogna fare clic sul pulsante Start, aprire il menu Programmi e selezionare la voce Esplora risorse.

La finestra di Esplora risorse è suddivisa in due parti. Nel pannello di sinistra ci sono le cartelle; se si fa clic su una cartella il suo contenuto appare nel pannello di destra.

Il vantaggio del sistema a cartella consiste nel fatto che permette un'organizzazione gerarchica e strutturata delle informazioni, dove ogni cartella può racchiudere il numero di sottocartelle e di documenti desiderato ma può essere contenuta in una sola cartella. Questo permette di descrivere il sistema a cartelle come una specie di albero, chiamato anche albero delle cartelle o gerarchia delle cartelle.

I sistemi operativi DOS, Windows, OS/2, Macintosh e UNIX hanno tutti un sistema di memorizzazione di cartelle o directory) e documenti organizzato in una struttura gerarchica o ad albero. La struttura ad albero delle cartelle si vede bene nel pannello di sinistra della finestra di Esplora Risorse. Nella parte superiore dell'albero si trova il desktop. Al livello inferiore ci sono le cartelle Risorse del computer, Internet, Risorse di rete, Cestino e tutte le cartelle e i documenti che sono stati salvati sul desktop. A lato delle cartelle che contengono altre cartelle c'è il segno "+": facendo clic su questo segno si può ampliare la "ramificazione" dell'albero e entrare nei livelli sempre più profondi, fino ad arrivare a icone che non hanno segno o contengono il segno "-": significa che si è arrivati all'ultimo livello. Per tornare indietro, basta fare clic sul segno "-" in modo da chiudere le cartelle aperte in precedenza.

2.3.1.2 Creare Cartelle:Organizzare il Lavoro Per evitare confusione e disordine è importante cercare di organizzare il proprio

materiale in modo ordinato. Come in uno schedario reale, è inutile creare tante cartelle dai nomi poco significativi. Invece, conviene raggrupparli, metterli in una cartella con nome facilmente ricordabile, e tenere il più sgombra possibile la scrivania.

Il primo passo per organizzare il proprio materiale consiste nel creare nuove cartelle in cui riporre i documenti. Si possono creare nuove cartelle direttamente sul desktop, dentro la finestra di Esplora risorse o, nel caso di sottocartelle, nella finestra di una cartella qualsiasi (a eccezione di Risorse del computer) in cui si desidera inserirle.

Sul desktop basta fare clic con il pulsante destro del mouse e selezionare l'opzione Nuovo, quindi specificare che si desidera creare una cartella.

All'interno di Esplora risorse, o nella finestra di una cartella, si deve aprire il menu File, scegliere il comando Nuovo e fare clic su Cartella.

In entrambi i casi si vedrà apparire l'icona di una cartella con il nome "Nuova cartella" evidenziato. A questo punto bisogna digitare sopra la scritta il nome che si intende dare alla cartella e fare clic con il mouse: la nuova cartella è pronta per essere utilizzata.

2.3.1.3 Esaminare Cartelle/Directory Le cartelle, come i file e gli altri oggetti di Windows, hanno le loro proprietà che

possono essere visualizzate ed esaminate. Le proprietà di un oggetto chiaramente dipendono dal tipo di oggetto. Per esempio le proprietà di una stampante saranno diverse dalle proprietà di un file documento di Word.

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Per accedere alle proprietà di una cartella, fare click col destro del mouse su di essa e scegliere Proprietà dal menu di scelta rapida:

Nella prima scheda,

"Generale", sono contenute tutte le informazioni, come nome, tipo, percorso, dimensione e contenuto, nome DOS (ricordarsi che il DOS sopporta nomi brevi di 8 lettere e tre lettere di estensione, per cui i nomi lunghi di Windows vengono troncati e terminano col segno di Tilde, ad indicare che il nome è stato accorciato.).

Il percorso è l'indirizzo (o path) in cui si trova la cartella. Windows ha conservato la denominazione DOS del percorso di un file o cartella. Esso viene indicato separando le varie sottocartelle o sottodirectory, con

uno slash inverso, partendo dalla ramificazione più alta. Ad esempio C:\windows\desktop\File001.doc significa che il file di nome File001.doc si trova nella cartella Desktop, che si trova nella cartella Windows, la quale si trova nel disco C:.

Gli attributi delle cartelle possono essere modificati selezionando o deselezionando le tre caselle di selezione Solo lettura, Archivio, Nascosto.

• Selezionando con un click del mouse Sola lettura, la cartella e il suo contenuto, sono consultabili per sola lettura e ne è impedita la modifica.

• Selezionando Archivio, verrà creata una copia di backup tutte le volte che la cartella subirà una modifica.

• Selezionando Nascosto, la cartella non apparirà nella directory di appartenenza, se nella Opzione cartella/Visualizza della finestra di appartenenza non è stato scelto Visualizza Tutti i File.

Nel caso il computer sia configurato come server Web, vi è una seconda scheda, nella quale si può scegliere se condividere la cartella in web, oppure tenerla riservata.

2.3.1.4 Esaminare la Cartella Desktop Una cartella diversa dalle altre è la cartella Desktop, è la scrivania, che contiene tutte

le altre cartelle. Sembrerebbe che essa debba essere il tronco, cioè il primo ramo della struttura ad albero delle directory. In realtà non è così. I contenitori principali di tutte le altre cartelle sono le memorie di massa Hard disk (C:), dischetto floppy (A:) e CD-ROM (D:). Il Desktop è una cartella che si trova in C: nella cartella Windows (il suo indirizzo è quindi C:\Windows\Desktop).

Per accedere alle proprietà del Desktop fare click col destro in un punto vuoto e scegliere Proprietà dal menu di scelta rapida, oppure scegliere Schermo dalla finestra Start/Impostazioni/Pannello di Controllo, oppure doppio click su Pannello di Controllo

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della finestra Risorse del computer. Si apre la finestra di dialogo costituita da più schede, mediante le quali è possibile modificare a piacimento le impostazioni dello schermo:

Dalla scheda Impostazioni si possono impostare: • il numero dei colori dello schermo che dipendono dalla memoria della scheda

video • la definizione dello schermo in pixel, cioè punti in cui è suddiviso lo

schermo. Quanto maggiore è questa definizione (sempre che sia sopportata dal monitor e dalla scheda video), tanto più piccole appariranno le icone, ma tanto maggiore è il loro numero visibile.

Mediante la scheda Sfondo è possibile impostare il colore e il motivo dello sfondo; mediante la scheda Screen Saver è possibile attivare un Salva Schermo, cioè un'immagine in movimento che appare dopo alcuni minuti di inattività del computer; mediante la scheda Aspetto è possibile cambiare i colori delle finestre e attraverso la scheda Effetti si possono definire alcuni effetti del Desktop.

Nella cartella Pannello di controllo vi sono altre applicazioni che permettono di vedere e modificare le impostazioni del sistema operativo. Alcune di esse sono direttamente accessibili mediante le icone sulla barra delle applicazioni nella zona dei messaggi.

Facendo doppio click sull'icona Sistema appare la finestra di dialogo, in cui è

possibile esaminare le caratteristiche del sistema, le periferiche installate e le risorse impegnate:

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L'impostazione dei driver delle periferiche è per utenti avanzati. Oltre a Schermo e Sistema, nella finestra Pannello di Controllo sono presenti molte

cartelle che permettono di impostare il sistema: Accesso facilitato: Windows può essere modificato per essere usato, per esempio, da

persone con limitazioni fisiche: si può aumentare il contrasto e la dimensione dei caratteri, oppure impostare i tasti in modo da ridurre la velocità di ripetizione.

Data ora: E' possibile modificare la data e l'ora di sistema, cioè l'orologio e il calendario interni del PC. L'ora di sistema determina tutti i parametri di ora e data nei documenti.

Impostazioni internazionali: Grazie a questo programma è possibile impostare il fuso orario e i formati di valuta, numeri e date adatti al proprio paese. Con questa funzione si può modificare la lingua di sistema non appena si arriva in un nuovo paese.

Installazione applicazioni: Facendo clic su questa icona si apre una finestra di dialogo che fornisce tutte le indicazioni necessarie per installare nuove applicazioni o disinstallare programmi non più in uso.

Internet: La finestra di dialogo Proprietà - Internet contiene le impostazioni relative all'impiego del browser e alla connessione a Internet.

Modem: Se si desidera collegarsi a un servizio in linea bisogna avere un modem. Quando il modem è collegato e acceso bisogna fare clic sull'icona del modem: Windows si informa sui dati tecnici del modem e lo presenta al PC, in modo che possa funzionare.

Mouse: Windows permette di cambiare la velocità con cui si muove il puntatore del mouse e di scegliere tra molte forme di puntatore. Inoltre i mancini possono scambiare il pulsante sinistro con quello destro.

Multimedia: È il centro di controllo di tutti i componenti aggiuntivi che vengono usati dalle applicazioni multimediali: audio, video, file MIDI, CD musicali.

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Nuovo hardware: Quando si aggiunge un nuovo componente hardware al computer bisogna informare Windows facendo clic su questa icona: Windows si occuperà di presentare il nuovo arrivato al resto del PC.

Password: Facendo clic su questa icona si apre la finestra di dialogo che permette di impostare la password con cui si entra in Windows, di definire i profili degli utenti che utilizzeranno il computer ed eseguire altre operazioni relative alla sicurezza.

Periferiche di gioco: È la finestra di dialogo che consente di installare gli accessori dedicati alle attività di gioco.

Rete: La finestra di dialogo Rete contiene le impostazioni di configurazione della rete locale e le impostazioni per la connessione a Internet.

Risparmio energia: Questo programma contiene i controlli che permettono di spegnere automaticamente il monitor, il disco rigido e gli altri componenti del computer.

Stampanti: È un collegamento alla gestione delle stampanti: permette di controllare i processi di stampa in corso, nonché di installare una nuova stampante.

Suoni: Quando si accende il PC Windows fa sentire un trionfale Tada: a ogni evento, come l'apertura di un'applicazione, lo spegnimento del PC o un segnale di errore, può essere assegnato un suono di questo tipo. La finestra di dialogo Proprietà - Suoni permette di scegliere i suoni da associare agli eventi.

Tastiera: Questa icona serve per dire a Windows che è stata cambiata la tastiera, oppure per modificare la velocità di ripetizione dei tasti. Se i tasti che si digitano sulla tastiera non corrispondono a quelli visualizzati sullo schermo, è possibile che si debba modificare il tipo o la lingua della tastiera.

Telefonia: La finestra di dialogo Proprietà - Composizione numero contiene impostazioni che controllano la modalità di composizione dei numeri impiegata dal modem.

Tipi di carattere: Windows fornisce una serie di Tipi di carattere (font) standard, ma se ne trovano moltissimi altri in commercio. Quando si vogliono installare nuovi Tipi di carattere bisogna fare clic su questa icona.

Utente: La procedura guidata Attiva composizione per più utenti aiuta a impostare il nome e la password degli utenti in modo che il computer possa essere utilizzato da più persone. Per ogni persona è anche possibile impostare il desktop in modo differente.

2.3.1.5 Verificare le proprietà di un file Un file è l'oggetto di windows, registrato sulla memoria di massa, che contiene i dati,

le informazioni o il programma relativo ad una applicazione; una cartella può essere vuota o contenere altri oggetti, il file è il punto d'arrivo, è il protagonista del nostro lavoro, il file non contiene altro se non le informazioni relative alla sua specie.

Come detto altrove, un file ha sempre un nome e una estensione del nome di tre lettere, la quale indica il tipo di file. Per accedere alle proprietà del file fare click col destro sulla sua icona e scegliere Proprietà dal menu di scelta rapida:

Dalla finestra di dialogo si possono desumere le propietà: Tipo, Percorso, Dimensione, Nome DOS, Data di creazione, Ultima Modifica,

Ultimo Accesso. Selezionando le relative caselle si possono impostare le proprietà Sola Lettura, se si

vuole che il file non venga modificato accidentalmente, Archivio se si vuole creare una copia di backup durante la modifica, Nascosto se si desidera che il file non compaia nell'elenco della cartella che lo contiene. Perchè si possa ottenere ciò, è necessario impostare nella finestra di dialogo da Visualizza/Opzioni Cartella Non Mostrare i File Nascosti.

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2.3.1.6 Rinominare File e Cartelle Per cambiare il nome di

un'icona bisogna selezionare l'icona e fare clic sulla casella del nome: quando Windows visualizza un cursore intermittente è possibile digitare il nuovo nome. Per attivare il cursore intermittente nella casella si può anche fare clic con il pulsante destro suiricona e scegliere la voce Rinomina dal menu di scelta rapida. In alter-nativa, è possibile selezionare l'icona e premere il tasto F2: il nome della cartella appare evidenziato e si può digitare un altro nome.

2.3.2 Copiare, spostare,

cancellare File e Cartelle Man mano che si lavora

con il computer aumentano le cartelle e i documenti prodotti e quindi crescono le esigenze di riorganizzare le proprie procedure di archiviazione. Niente paura: cartelle e documenti possono essere tagliati e spostati in modo semplice, seguendo vari metodi.

2.3.2.1 Selezionare File e Cartelle Prima di tutto, però, occorre selezionarli. Per selezionare un file o una cartella si fa

click col sinistro del mouse sull'icona. Volendo si possono selezionare anche più file o cartelle contemporaneamente; per selezionare file o cartelle consecutivi si fa click sul primo, poi, tenendo premuto il tasto SHIFT cliccare sull'ultimo. La serie di file e cartelle appaiono sul fondo blu della selezione. Per selezionare file e cartelle sparsi in una finestra o sul desktop, fare click su ciascun file o cartella tenendo premuto il tasto CTRL.

2.3.2.2 Spostare o copiare File e Cartelle Per spostare un oggetto è necessario cliccare una volta sulla sua icona, per

selezionarlo, e poi fare clic sul comando Taglia del menu Modifica oppure sul pulsante Taglia, quello con le forbici sulla barra degli strumenti.

Dopo aver aperto la cartella di destinazione bisogna fare clic sul comando Incolla del menu Modifica, o sul pulsante Incolla della barra degli strumenti, e gli oggetti selezionati saranno trasferiti nella nuova posizione.

La procedura di "copia e incolla" è molto simile: basta fare clic sul comando Copia del menu Modifica, o sul pulsante Copia che rappresenta l'immagine di due documenti, posizionarsi con il cursore del mouse nella cartella di destinazione e quindi fare clic sul comando o sul pulsante Incolla. I comandi Taglia, Copia e Incolla possono essere selezionati anche dal menu di scelta rapida che appare quando si fa clic con il pulsante destro sull'icona di una cartella o di un documento.

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Un'altra tecnica per spostare o copiare cartelle e documenti da un disco all'altro, da una cartella al desktop oppure tra due cartelle è il trascinamento: in questo caso però bisogna essere molto bravi a controllare i movimenti del mouse, per non correre il rischio di perdere in giro qualche documento.

Se si utilizzano le finestre delle cartelle, si deve aprire la finestra della cartella di origine e la finestra della cartella di destinazione o fare almeno in modo che la sua icona sia visibile.

Se si utilizza la finestra di Esplora risorse, invece, è utile aprire la cartella di origine nel pannello di destra della finestra e fare in modo che la cartella di destinazione sia visibile nell'albero delle cartelle che viene visualizzato a sinistra.

Dopo aver selezionato gli oggetti da spostare o da copiare, mantenendo premuto il pulsante sinistro del mouse si devono trascinare le icone sulla cartella di destinazione.

Se la cartella è aperta, si trascinano le icone in un'area vuota della finestra; se è chiusa, si deve trascinare il puntatore del mouse sull'icona della cartella di destinazione, in modo che venga evidenziata. lì trascinamento si conclude rilasciando il pulsante del mouse. A questo punto la cartella o il documento vengono trasferiti nella posizione desiderata.

Utilizzando il pulsante sinistro del mouse gli oggetti trascinati vengono spostati da una cartella all'altra. Se invece si esegue il trascinamento con il pulsante destro del mouse, quando si arriva alla cartella di destinazione viene visualizzato un menu che permette di scegliere il tipo di operazione da compiere (spostare, copiare, creare un collegamento, annullare l'ultima operazione).

Le regole per trascinare le icone cambiano se le operazioni di copia o spostamento avvengono tra unità diverse. Per copiare qualcosa dal disco rigido a un floppy, per esempio, basta trascinare l'elemento sull'icona del floppy nella finestra di Risorse del computer o Esplora risorse.

Se dopo aver spostato, copiato o riordinato qualche cartella e documento ci si accorge di aver compiuto degli errori o ci si trova a rimpiangere la situazione di partenza, si può ritornare sui propri passi e risistemare le cose come prima attraverso il pulsante Annulla, il comando Annulla del menu Modifica, oppure la combinazione di tasti CTRL+Z.

2.3.2.5 Cancellare File e Cartelle I file e cartelle selezionati in una finestra o in Gestione Risorse possono essere

cancellati semplicemente premendo il tasto CANC. In questo caso essi vengono posti nel Cestino e quindi occupano ancora posto sul disco fisso e possono essere recuperati nel caso ci si pentisse. Quando i file e cartelle non servono proprio più, una volta selezionati possono essere eliminati definitivamente o svuotando il cestino, o aprendolo, selezionando i file da eliminare e premendo il tasto CANC, oppure, una volta selezionati nella cartella di appartenenza, premere i tasti SHIFT+CANC.

2.3.3 Cercare File e Cartelle 2.3.3.1 Lo strumento TROVA Quando l'hard disk si riempie di documenti e cartelle può risultare difficile ricordare

la localizzazione nell'albero delle directory, senza contare che i nomi dei documenti possono essere dimenticati. Per ritrovar queste cartelle e documenti esiste in windows un potente strumento: lo strumento TROVA. Ad esso si accede dal pulsante Start/Trova/File e Cartelle.

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2.3.3.2 Cercare un file per nome, data etc. La finestra di dialogo che compare, è costituita da tre schede, che permettono di

ricercare file e cartelle in base a nome, data o tipo. Scheda Nome o Percorso: In questa scheda è possibile ricercare i file in base al nome o parte di esso in tutte le

risorse del computer. Nel campo Nome può essere immesso qualunque raggruppamento di caratteri alfa numerici che possano essere contenuti nel nome vero, compresi i caratteri jolly "?" e "*". Il ? sta al posto di un singolo carattere, mentre l'asterisco * sta al posto di un intero gruppo di caratteri. In altri termini, immettendo nel campo nome "Doc18??.*" l'applicazione Trova cercherà nel percorso specificato tutti i file o cartelle che:

• cominciano con "doc18" • poi hanno due caratteri qualunque • l'estensione può essere qualunque In definitiva "Doc1801.doc" e "Doc1803.wav" rispondono ai requisiti e saranno

elencati nella parte inferiore ella finestra. Al contrario "Doc18011.doc" e "Doc2103.wav" non rispondono ai requisiti e non saranno elencati.

Nel campo Testo contenuto si può immettere un testo, che verrà ricercato all'interno dei documenti. Questa opzione è molto potente e utile per la ricerca di documenti testuali.

Nella casella Cerca in: si può mettere il percorso nel quale cercare e nella casella di spunta si può includere o escludere le sottocartelle.

I pulsanti sulla destra permettono di avviare, interrompere una ricerca o di riavviarla. Scheda Data Nella scheda Data i file e le cartelle si possono ricercare per diversi parametri

mediante i pulsanti di selezione in un certo intervallo di tempo. Scheda Avanzate: Nella scheda Avanzate si può specificare il tipo di file, ad esempio documento di

Word, e la dimensione approssimativa in Kbyte. Tutti gli elementi indicati nelle tre schede concorrono alla ricerca dei file e cartelle.

Premendo il pulsante Trova la ricerca viene avviata e le occorrenze vengono elencate nella

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finestra in basso, che si comporta come una finestra di gestione risorse, configurabile attraverso le voci dei menu.

Da questa finestra i file trovati possono essere aperti, copiati, cancellati o spostati con

le stesse modalità delle altre finestre attraverso le voci di menù o cliccando col destro sull'icona del file o facendo doppio click.

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2-3 Esercitazione Mod2 Sez3 1. Aprire WordPad e rispondere alle seguenti domande: a. Che differenza c'è fra cartelle e directory? b. Che differenza c'è fra file e cartella? c. Che cosa significa Struttura ad albero delle directory? d. Che cosa si intende per path o percorso di un file? e. Spiegare che cosa vuol dire la scritta nella barra Indirizzo

"C:\Documenti\ECDL\Test.doc". 2. Salvare il file col nome CognomeNomeData (es: BianchiGiacomo290300),

senza chiudere l'applicazione. 3. Crea sul dischetto una cartella di nome Test_Data (es: Test_290300). Creare in

questa cartella 4 sottocartelle con i nome "Grandi", "Piccoli", "Varie" e "Test". 4. Usando Esplora Risorse esaminare le proprietà del disco C:. Senza chiudere

Esplora Risorse, annotare in WordPad tutte le proprietà rilevate. 5. Sempre usando Esplora Risorse, aprire il disco C:, aprire la cartella

Documenti. Annotare in WordPad quanti sono i file presenti e quante le cartelle. Cercare le proprietà di una cartella e di un file e scriverle in WordPad.

6. Usando Esplora Risorse aprire il dischetto, cercare la cartella Test e rinominarla "TestECDL". Scrivere in WordPad quale metodo si adoperato per rinominarla, quali metodi altri sono possibili e quale ritenete il più rapido.

7. Usando Esplora Risorse, aprire la cartella Documenti. Selezionare uno dei file presenti e spostarlo nella cartella Varie del dischetto. Scrivere in WordPad il metodo adoperato, quali altri metodi sono possibili per spostare un file da una cartella ad un'altra. Riportare i file nella cartella originale.

8. Usando il pulsante destro del mouse e il menù di scelta rapida, spostare un file dalla cartella Documenti alla cartella Varie del dischetto. Con la stessa tecnica Copiare il file da Varie a Documenti. Cancellare il file da Varie. Rifare le stesse operazioni usando i menu delle finestre di partenza e di destinazione (operazioni di Taglia, Copia e Incolla).

9. Usando l'utilità Trova, cercare nella cartella Documenti e Sottocartelle i file .doc scritti negli ultimi 15 giorni. Copiare nella cartella Grandi del dischetto i due file più grandi e nella cartella Piccoli i tre file più piccoli (ricordarsi la selezione multipla).

10. Usando l'utilità Trova, cercare in C: e sottocartelle tutti i file superiori a 50 kbyte. Annotare in WordPad.

11. Usando l'utilità Trova, cercare in C: e sottocartelle tutti i file non più lunghi di 50 kbyte e antecedenti al 31 dicembre 1998. Annotare in WordPad.

12. Salvare il file con le modifiche sul dischetto. Chiudere WordPad e consegnare il dischetto all'istruttore.

Esecitazione 2 Avviare il programma WordPad e, nella prima riga, scrivere la propria sigla di

identificazione e la data corrente. Salvare tale file sul desktop assegnandogli, come nome, il proprio CognomeNome

(nel seguito dell'esercitazione ci si riferirà a questo file come file risposte). Ricercare nella cartella "Documenti" (incluse le sottocartelle) i file con estensione

"TXT" e scrivere l'esito della ricerca nel file risposte. Trovare quanti file wav, mid e avi ci sono sul vostro sistema e scriverne

rispettivamente il numero nel file risposte. Trovare rispettivamente il file più piccolo e quello più grande contenuti nella cartella

"Documenti" (incluse le sottocartelle) e scriverne nomi e dimensioni nel file risposte. Trovare il file modificato meno recentemente contenuto nella cartella "Documenti" o

in un sue sottocartella e riportarne nome e data di modifica nel file risposte. Salvare il file. Salvare lo stesso file sul dischetto. Cancellare il file dal desktop.

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Cercare sul disco rigido la cartella "Documenti". Creare sotto di essa 4 nuove carelle: "Varie", "Grandi", "Piccoli" e "Test".

Avviare il programma WordPad e, nella prima riga, scrivere il proprio Nome e Cognome e la data corrente.

Salvare tale file nella cartella "Test" assegnandogli, come nome, il proprio CognomeNome.

Copiare tutti i file con estensione ".txt" nella cartella "Varie" Spostare i 5 file più grandi contenuti nella cartella "Documenti" o in una sottocartella

nella cartella "Grandi" e i 5 file più piccoli nella cartella "Piccoli" Quali applicazioni sono state utilizzate per risolvere i due punti precedenti? Scrivere

una breve motivazione della scelta fatta nel file risposte

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Modulo 2

Sezione 4

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MODULO 2: Uso del Computer e Gestione dei File SEZIONE 4: Un Editor di Testo e altre Applicazioni di Windows 2.4.1 Editor di Testo Senza ulteriori spese per applicazioni particolari, Windows offre già la possibilità di

sfruttare il computer per semplici operazioni di scrittura e disegno. Per l'editing, ovvero scrittura di un testo ed eventuale formattazione (cioè impostazioni di stili), da Start/Programmi/Accessori si può accedere a Blocco Note e a WordPad.

Blocco note: il blocco per gli appunti Blocco note è un editor di testo, un programma che consente di visualizzare e

modificare un file di solo testo (.txt), cioè un documento che contiene esclusivamente lettere, numeri

e simboli della tastiera, senza elementi di formattazione (cioè caratteri in grassetto, corsivo o in varie dimensioni).

Blocco note deve le sue origini a Windows 3.0. A quei tempi, infatti, le informazioni di configurazione (cioè l'aggiornamento periodico del PC e delle sue prestazioni) erano conservate all'interno di file di testo che dovevano essere regolarmente modificati. Blocco note serviva a questo scopo, perché oltre ai file di testo legge anche i file con estensione .INI (file di configurazione), .LOG (file di "manutenzione") e .INF (i file che contengono informazioni per le installazioni dei programmi).

Nelle versioni successive di Windows le operazioni di configurazione del sistema sono state automatizzate o, data la loro complessità, effettuate da amministratori di sistema. Blocco note però è rimasto e si è trasformato in un "taccuino" per veloci annotazioni o modifiche di testi (osservare la sua icona).

Blocco note visualizza i file di testo in una linea continua. Per rendere la lettura più agevole è possibile utilizzare la funzionalità di a capo automatico, che consente al programma di adeguare automaticamente il testo alla larghezza della finestra di Blocco note: basta fare clic sulla voce A capo automatico del menu Modifica.

2.4.1.1 Lanciare e usare WordPad

WordPad è un programma di videoscrittura che consente sia di scrivere dei contenuti sia di dare loro una formattazione, cioè una forma grafica. Per esempio, si può cambiare il tipo di carattere (font) e colorare il testo oppure applicare attributi di formattazione come il grassetto, il corsivo e il sottolineato attraverso il comando Carattere del menu Formato.

Aprire WordPad e Creare un File WordPad si apre da Start/Programmi/Accessori/WordPad

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WordPad è una applicazione della Microsoft uguale a Word 6.0 di cui conserva tutte

le caratteristiche. I documenti creati con Word 6.0 vengono aperti da WordPad conservando tutta la formattazione.

All'apertura della applicazione è pronto un foglio bianco su cui scrivere il proprio testo. E' aperto, in definitiva un file, al quale si deve dare solo un nome.

Per il resto, come in ogni finestra di Windows, sono presenti le varie barre, del titolo, del menu, degli strumenti, di stato etc.. Attraverso la barra del menu si può accedere a tutte le funzionalità di WordPad. Attraverso le barre degli strumenti è possibile effettuare rapidamente alcune operazioni.

Le operazioni da fare

quando si scrive un testo a cui si vuole dare una certa forma grafica sono:

• scrittura del testo • impostazione della pagina di stampa • formattazione di caratteri e paragrafi • salvataggio del lavoro • stampa del lavoro Impostazione della pagina Dal menu File/Imposta pagina si accede ad una finestra di dialogo che permette di

impostare tipo di foglio, orientamento e margini

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Con il pulsante Stampante è possibile scegliere la stampante

fra quelle disponibili e impostarne le proprietà. Dal menu File/Anteprima di stampa è possibile avere una

prima visione di come verrà stampato il documento. Dal menu File è possibile inviare il documento scritto come

allegato di una e-mail. Selezionando File/Invia.. si apre la finestra di invio e-mail; basta compilarla e cliccare su Invia.

Scrittura, ricerca e modifica del testo, formattazione Quando si scrive un testo col computer bisogna seguire alcune regole, in modo da

rendere semplice e possibile la modifica del testo o la reimpaginazione. In un wordprocessor: • un carattere è un simbolo introdotto da tastiera o dai simboli del font

adoperato. Fanno parte dei caratteri il simbolo di a capo senza fine paragrafo ()

(SHIFT+INVIO), il simbolo di fine paragrafo ( ), il simbolo di interruzione di pagina etc. Essi vengono trattati tutti allo stesso modo, nel senso che possono essere rimossi col tasto CANC e BACKSPACE. Naturalmente anche lo spazio è un carattere. Ai caratteri corrisponde un codice ASCII, cioè un numero da 0 a 255 (per esempio lo spazio ha numero 32, mentre lo zero ha numero 58). Per introdurre nel testo un carattere non presente sulla tastiera tenere premuto il tasto ALT e comporre sul tastierino numerico il codice del carattere.

• per parola si intende l'insieme di caratteri fra uno spazio e un altro • per paragrafo si intende il testo contenuto fra un segno di fine paragrafo e il

successivo. Attenzione il segno di a capo senza interruzione di paragrafo non costituisce fine paragrafo; in altri termini se si vuole andare a capo senza interrompere il paragrafo premere SHIFT+INVIO.

• i segni di interpunzione vanno legati alla parola precedente e seguiti da spazio • l'apostrofo non va né preceduto né seguito da spazio Una volta scritto il testo, è possibile modificarlo e spostarlo con il trascinamento col

mouse o con le operazioni di Taglia, Copia e Incolla contenute nel menu Modifica. Le altre voci di menu permettono di trovare

ed, eventualmente, sostituire delle parole ricorrenti con altre.

La voce di menu Formato permette di effettuare alcuni tipi di formattazione, cioè impostare le proprietà di carattere, paragrafo e avere elenchi puntati e tabulazioni.

Formato carattere: permette di impostare il tipo di font, la grandezza e proprietà come grassetto, corsivo, colore etc.

Formato Paragrafo: permette di impostare le

proprietà dei paragrafi, cioè l'allineamento e i rientri. Formato Elenco puntato: permette di avere

un elenco numerato. La numerazione si adatta automaticamente se dovessero essere inseriti nuovi paragrafi.

Formato Tabulazioni: permette di impostare dei punti di incolonnamento sul righello in modo che, indipendentemente dal tipo di font, il testo può essere incolonnato con

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precisione. Le tabulazioni possono essere impostate direttamente sul righello cliccando nel punto desiderato.

Inserimento di elementi e oggetti La voce di menu Inserisci permette di inserire Data e ora di

sistema in diversi formati e Oggetti. Un oggetto è un file creato con una applicazione. Inserendo tale oggetto in WordPad esso può essere modificato facendo doppio click su di esso. In questo modo l'oggetto viene aperto nell'applicazione che lo ha creato. Finita la modifica si chiude l'applicazione e si torna a WordPad. Ad esempio si può inserire un'immagine creata con Paint mediante la casella ad esclusione Da file presente nella finestra di dialogo che si apre selezionando Inserisci/Oggetto. Appare l'immagine in mezzo al testo. Facendo click su di essa si aprono le funzionalità di Paint, si ritocca il disegno; per uscire da modifica basta fare click fuori dall'immagine.

Come si vede WordPad non offre grandi possibilità di creare testi articolati, tuttavia

può risolvere molte situazioni, sia in termini di disponibilità di altre applicazioni, sia in termini di velocità d'uso. Se non serve un documento con molte pretese, è più facile e più rapido usare WordPad. In altri termini ci sono situazioni in cui è sufficiente il Blocco Note, altre in cui è sufficiente WordPad, altre in cui è necessario una applicazione più complessa, come Word 2000.

2.4.1.2 Salvare il lavoro fatto

Non aspettare mai la fine del lavoro per salvare il documento; ricordarsi che vi sono mille motivi per cui il computer può andare in avaria, cancellando così la RAM e perdendo il lavoro. Nelle applicazioni più complesse esiste un sistema di salvataggio automatico che può essere impostato e ciò garantisce la perdita solo degli ultimi dati, ma deve entrare nell'abitudine salvare a brevi intervalli il documento.

Se il documento viene salvato per la prima volta, cliccando su File/Salva si apre una finestra di dialogo in cui occorre specificare alcuni parametri del file:

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Innanzitutto in Salva in: bisogna specificare la cartella in cui salvare il documento selezionandolo dalla finestra a discesa che si apre cliccando sulla freccia a destra. Occorre scrivere il nome del file nella casella di testo Nome del file. Il nome può essere scritto con o senza estensione. Nel caso si scriva l'estensione, questa deve essere fra quelle sopportate da WordPad e separata da un punto dal nome.

Infine nella casella Tipo di File, nel caso in cui col nome non sia stata scritta l'estensione, occorre specificare il tipo di file. WordPad può salvare il file in diversi formati: testo (.TXT), Rich Format Text (.RTF), documento di WordPad (.DOC).

Il formato testo non salva la formattazione e serve solo per file contenenti dati o istruzioni o informazioni. RTF è un formato che conserva alcuni elementi di formattazione ed è riconosciuto da quasi tutte le applicazioni e dai browser di internet. Il formato DOC è proprio dei documenti di Microsoft Word, ha tutti gli elementi di formattazione impostati e può essere riconosciuto dalle altre applicazioni solo se queste dispongono dei filtri di importazione necessari. I documenti .doc di WordPad vengono riconosciuti da tutti i Microsoft Word dalla edizione 6.0 in poi.

Una volta impostati tutti gli elementi necessari si può cliccare sul pulsante Salva e il lavoro è al sicuro sul disco fisso nella directory prescelta. Ricordarsi di fare sempre copia dei documenti importanti su dischetto, da riporre lontano dal computer in luogo sicuro.

2.4.1.3 Salvare il lavoro sul dischetto Se, dopo aver salvato la prima volta il file sul disco, si clicca su File/Salva oppure sul

pulsante con l'icona del dischetto, non compare più la finestra di dialogo, ma il file viene salvato automaticamente nella directory impostata precedentemente.

Se si vuole salvare il file sul dischetto si può fare in due modi: • chiudere Wordpad e copiare il file dalla directory in cui si è salvato sul

dischetto • senza chiudere il file, usare la scelta di menu File/Salva con nome. Usando la voce di menu File/Salva con nome, si riapre la finestra di dialogo in cui

nella finestra Salva in: si deve scegliere il Dischetto Floppy e, volendo, si possono modificare gli altri elementi. Attenzione, però. Ora risulta attivo il file salvato con le ultime caratteristiche e ne è la prova che nella barra del titolo compare il nome ultimo salvato. Ciò significa che tutte le modifiche verranno salvate in questo file e non in quello salvato precedentemente sul disco fisso. Per non correre rischi di avere due file con contenuto diverso è meglio seguire il primo metodo: terminare il lavoro e poi trasferire o copiare il file su dischetto.

2.4.1.4 Chiusura di WordPad La chiusura del programma si può fare dal menu File/Esci oppure cliccando sul

pulsante di chiusura della finestra di WordPad. Se le ultime modifiche al documento non sono state salvate appare una finestra di dialogo in cui viene richiesto se salvarle o no oppure se annullare l'operazione di chiusura.

Le altre Applicazioni di Windows Paint: il programma per disegnare L'equivalente di WordPad per le immagini è Microsoft Paint, il programma di

Windows dedicato alla grafica e al disegno. Grazie a Paint è possibile realizzare grafici, disegnare a mano libera, ritagliare

fotografie o modificarle.

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Paint può aprire file grafici memorizzati nei formati bitmap (.bmp), Tagged Image File Format (.TIF), JPEG (.JPG) e GIF (.GIF). I file creati o modificati con Paint possono essere salvati come file bitmap utilizzando vari schemi di colori (monocromatico, 16 colori, 256 colori e colori a 24 bit) e in formato GIF e JPEG.

Gli attrezzi per disegnare, colorare e modificare immagini si trovano nella barra degli strumenti di Paint, che passeremo in rassegna, indicando i principi di base per utilizzarli.

La Matita permette di tracciare linee sottili, il Pennello di disegnare linee più spesse, l'Aerografo di creare effetti tipo "bomboletta spray". Per attivarli è sufficiente fare clic sul pulsante relativo, posizionare il puntatore del mouse e quindi trascinarlo in modo da tracciare il disegno. Se si sbaglia, si può ricorrere alla Gomma per cancellare.

Gli strumenti Linea e Curva permettono di tracciare linee rette e curve: dopo averli selezionati bisogna posizionare il puntatore del mouse nel punto dove incomincia la linea e

trascinare. Finché non si rilascia il pulsante del mouse, l'estremità della retta segue gli spostamenti del puntatore e può essere agevolmente posizionata. Per fissarla al "foglio" è sufficiente rilasciare il tasto del mouse. Per creare una curva bisogna posizionare il puntatore del mouse sulla retta e "stirarla" (trascinando il mouse) per definire i punti di curvatura.

Per le forme geometriche si possono utilizzare gli strumenti Rettangolo ed Ellisse, in modo del tutto simile a quello appena descritto. Con Poligono si possono tracciare figure geometriche con varie forme e numero di lati. Dopo aver selezionato lo strumento bisogna fare clic nel punto prescelto e tracciare una retta. Tutti i successivi clic del mouse disegnano i lati del poligono.

Per tracciare figure regolari (quadrati con lo strumento Rettangolo e cerchi con strumento Ellisse) è necessario tenere premuto il tasto SHIFT mentre si trascina il mouse.

Le righe e le figure possono essere colorate utilizzando la Tavolozza dei colori. Per selezionare un colore è sufficiente fare clic con il mouse su quello desiderato. Se si fa clic con il pulsante sinistro il colore viene considerato colore di primo piano, se invece si utilizza il pulsante destro viene trattato come colore di sfondo.

Dopo aver selezionato un colore si può scegliere uno strumento per disegnare, per esempio la matita o il pennello: ogni forma tracciata utilizzando il pulsante sinistro del mouse assumerà il colore di primo piano, mentre ogni disegno realizzato con il pulsante destro avrà il colore dello sfondo.

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Lo strumento Riempi, che raffigura un barattolo di vernice, permette di riempire di colore un'area delimitata, per esempio un quadrato o un cerchio. Basta fare clic sul pulsante Riempi, e poi all'interno dell'area da colorare.

Anche in Paint è possibile scrivere testi: dopo aver selezionato il pulsante Testo (contenente la lettera "A"), bisogna posizionare il puntatore nella posizione scelta e, senza rilasciare il pulsante del mouse, disegnare un rettangolo tratteggiato. Compare la casella di testo in cui è possibile incominciare a scrivere.

Gli strumenti Seleziona e Seleziona parte consentono di definire un'area precisa dell'immagine sulla quale intervenire. Seleziona consente di effettuare selezioni rettangolari, mentre Seleziona parte permette di definire un contorno preciso, anche curvo e irregolare. Per attivarli bisogna selezionarli con il mouse, quindi fare clic in un punto dell'immagine e tracciare la selezione trascinando il mouse tenendo premuto il pulsante sinistro. Un'area selezionata può essere spostata in un punto qualsiasi trascinandola con il mouse, oppure copiarla e incollarla. In alternativa è possibile intervenire sulla parte selezionata con altri strumenti, per esempio Ruota o Allunga o gli altri comandi che si trovano nel menu Immagine, senza influenzare il resto dell'immagine.

Con il pulsante Ingrandisci (la lente di ingrandimento) si può avere una ripresa ravvicinata di una parte dell'immagine. Bisogna fare clic sul pulsante e posizionare il rettangolo che appare nell'area di disegno in modo da racchiudere la parte che si vuole ingrandire, quindi fare di nuovo clic. Per tornare al livello di ingrandimento normale è necessario fare di nuovo clic su Ingrandisci oppure selezionare il comando Zoom del menu Visualizza per controllare con maggiore precisione il livello di ingrandimento.

Kodak Imaging: ritoccare le fotografie Kodak Imaging è il programma di Windows che permette di visualizzare, acquisire e

modificare le fotografie digitali. Imaging possiede quattro barre degli strumenti. La barra degli strumenti Standard

permette di aprire, salvare e stampare i documenti, ingrandire o rimpicciolire la visualizzazione dell'immagine (zoom) e ridimensionarla.

Per acquisire un'immagine attraverso lo scanner bisogna selezionare lo scanner facendo clic sull'opzione Seleziona scanner del menu File, scegliere il proprio scanner dall'elenco visualizzato e, nella finestra di dialogo aperta nel frattempo dal driver dello scanner, fare clic sul pulsante di acquisizione dell'immagine (di solito si chiama Acquisisci), in modo che l'immagine appaia nella finestra di Kodak Imaging.

Con la barra degli strumenti Digitalizzazione si possono acquisire immagini tramite scanner. La barra degli strumenti Disegno offre la possibilità di intervenire graficamente sulle immagini. Imaging è dotato anche di una barra degli strumenti chiamata Annotazioni che permette di annotare le immagini in vari modi. Oltre agli strumenti Selezione oggetti, Disegno a mano libera, Linea retta e Testo, praticamente simili ai corrispondenti strumenti di Paint, ci sono altri strumenti particolari: l'Evidenziatore, che ha un effetto simile a quello ottenuto con un comune evidenziatore da tavolo, il Timbro, che permette di inserire nel punto in cui si fa clic scritte come "Approvato", "Bozza", "Ricevuto", "Respinto", o lo strumento Commento, una sorta di "Post-it virtuale" con cui si possono scrivere commenti su un rettangolo giallo non trasparente. Per inserire invece un commento su fondo trasparente, in modo da fondere la scritta con l'immagine, si deve utilizzare lo strumento Testo. Facendo clic nel punto prescelto, Windows apre la finestra di dialogo Testo, nella quale è possibile digitare il testo da inserire.

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Se si fa clic o doppio clic su un'immagine, al posto di Kodak Imaging potrebbe essere

eseguito un altro programma, Kodak Anteprima, una sorta di fratello minore di Imaging che permette di aprire le immagini per la sola visualizzazione.

La finestra di Anteprima è molto simile a quella di Imaging, ma contiene un numero inferiore di pulsanti e strumenti. Per modificare un'immagine visualizzata in Anteprima di Imaging si deve selezionare il comando Apri immagine per modifiche del menu File o la combinazione di tasti CTRL + E.

La Calcolatrice Tra gli accessori di Windows c'è Calcolatrice, un programma di calcolo a 13 cifre

molto intuitivo, "disegnato" a immagine e somiglianza delle vere calcolatrici. Infatti, si presenta come una finestra con tasti (i numeri e le funzioni) e display (la casella di testo che visualizza i numeri). Si possono immettere i numeri e i simboli delle operazioni facendo clic col mouse sui pulsanti della calcolatrice, oppure digitandoli alla tastiera. il pulsante BACK della Calcolatrice permette di correggere una cifra errata, mentre i pulsanti CE e C cancellano rispettivamente il numero e il calcolo correnti.

Nel menu Visuulizza ci sono i comandi che permettono di trasformare la calcolatrice Standard in Scientifica (è sufficiente fare clic su una delle opzioni del menu), una calcolatrice molto più estesa e potente, in grado di eseguire complesse funzioni matematiche, come le calcolatrici scientifiche da tavolo.

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La mappa dei caratteri La tastiera italiana non contiene tutti i caratteri disponibili. Esistono caratteri inusuali,

simboli grafici e segni particolari utilizzati in altri alfabeti, simboli musicali e matematici che, pur non essendo presenti sulla tastiera, sono conosciuti da Windows.

Mappa caratteri è il programma che permette di cercare e copiare un carattere d'uso poco frequente. È costituito da una finestra che visualizza tutti i caratteri disponibili. Dopo aver scelto il tipo di font da utilizzare nella casella Carattere (Arial, Courier, Symbol. ..) fate doppio clic sul carattere, oppure fate clic sul carattere e poi sul pulsante Seleziona. Il carattere prescelto viene visualizzato nella casella Caratteri da copiare. A questo punto non rimane che fare clic sul pulsante Copia: il carattere viene copiato negli Appunti di Windows, da dove può essere incollato in qualsiasi programma attraverso il comando Incolla del menu Modifica oppure la combinazione di tasti CTRL+V. Se capita di utilizzare spesso un carattere particolare è utile imparare la combinazione di tasti necessaria per visualizzarlo: nell'angolo inferiore destro della finestra, infatti, Mappa caratteri indica la combinazione di tasti da impiegare per riprodurre il carattere selezionato. La combinazione di tasti che corrisponde ai simbolo ©, per esempio, è ALT+0169: si può visualizzare il simbolo direttamente nel programma di videoscrittura tenendo premuto il tasto ALT mentre si digita il numero 0169 sul tastierino numerico.

Un impianto stereofonico Il PC è in grado di leggere i CD musicali al pari di un impianto hi-fi: basta inserire un

CD musicale nel lettore e chiudere lo sportello. Di solito, dopo pochi secondi, il computer riconosce la natura audio del supporto e avvia automaticamente il programma Lettore CD riproducendo il primo brano. Se ciò non accade, si può avviare il programma dal menu Programmi/Accessori/Svago, facendo clic sulla voce Lettore CD.

La finestra di Lettore CD presenta una serie di pulsanti specifici (Riproduci, Arresta, Pausa, Avanzamento veloce) e altri pulsanti per scegliere il tipo di riproduzione (casuale, sequenziale, ecc.), simili a quelli del vero lettore CD di casa.

Il registratore di suoni Registratore di suoni è un programma che consente di riprodurre e modificare file in

formato WAVE e, se si è dotati di un microfono, di registrare la propria voce.

Dopo aver aperto la finestra del programma, il comando Apri del menu File permette

di scegliere il file da riprodurre. Per riprodurre il file si possono utilizzare i comandi Play e Stop, oppure il cursore orizzontale per cambiare la posizione corrente all'interno del file audio.

Per registrare la vostra voce, invece, aprite un nuovo documento e, quando siete pronti, selezionate il pulsante Registra. Facendo clic su Stop si termina la registrazione. Per riascoltarla posizionate il cursore all'inizio della barra e selezionate Play.

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Prima di effettuare la registrazione è bene scegliere le caratteristiche del formato audio, utilizzando il comando Proprietà audio del menu Modifica. Windows apre la finestra Proprietà audio che, attraverso la scheda Registrazione, permette di scegliere il volume di registrazione, la qualità di registrazione (CD, Radio, Telefono) e, attraverso il pulsante Personalizza, il suo formato. La registrazione si può salvare come un normale file, facendo clic sul comando Salva con nome del menu File.

Utilizzando l'icona Volume, cioè il piccolo altoparlante giallo che si trova nella barra delle applicazioni, si può controllare il volume e il bilanciamento dei suoni che provengono dalle casse acustiche, dalle cuffie o dai microfoni.

Quando si fa clic una volta si visualizza una piccola finestra in cui si può regolare il volume delle casse acustiche.

Se invece si fa clic due volte sull'icona Volume si apre la finestra di dialogo Controllo volume, che mostra l'intero mixer con cui si possono regolare le impostazioni della propria scheda audio. Se l'icona non appare, fare clic sull'icona Multimedia in Pannello di Controllo e selezionare la casella Mostra Controllo del Volume sulla barra delle applicazioni.

Dopo aver aperto o registrato un file audio è possibile intervenire sul suono in vari modi, per esempio sostituendo o miscelando una parte di un file con un altro, tramite i comandi del menu Modifica, oppure creando effetti speciali nella riproduzione attraverso le opzioni del menu Effetti.

Il lettore multimediale Lettore Multimediale è un programma in grado di riprodurre vari tipi di file

multimediali, file audio, MIDI e video.

Dopo aver avviato il programma, si deve utilizzare il comando Apri del menu File

per selezionare il tipo di file da vedere (o ascoltare). I comandi di gestione della riproduzione sono gli stessi del Lettore CD (Riproduci,

Arresta, ecc.). Con Lettore multimediale è possibile anche copiare un file multimediale, o una sua parte, in un altro file, utilizzando i pulsanti Selezione. Per selezionare una porzione di brano posizionate l'indicatore all'inizio della parte che intendete copiare e fate clic sul pulsante Inizia selezione, quindi spostatelo nel punto finale della selezione e fate clic sul pulsante Termina selezione.

La selezione può essere copiata facendo clic sulla voce Copia Oggetto del menu Modifica (oppure premendo la combinazione di tasti CrRL+C) e quindi incollata in un altro file, per esempio un documento di Word. Windows inserisce un'icona o un fotogramma del file di partenza: è sufficiente fare clic su di esso per attivare il video o l'audio.

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Windows offre un altro programma che permette di eseguire file multimediali: ActiveMovie. Con ActiveMovie si possono riprodurre file MIDI e filmati nei formati AVI, MPEG (.MPG), QuickTime (.MOV) e altri formati video. Durante la riproduzione dei file sono disponibili una serie di comandi. e un display di facile uso, simile a quelli del videoregistratore. ActiveMovie di solito si avvia automaticamente quando si fa clic sul nome di un file con estensione AVI in Esplora risorse o nella finestra di una cartella.

Controllare la salute dei dischi: le utility Nel menu Accessori si trova un sottomenu, Utilità di sistema, che contiene una serie

di utility in grado di gestire la manutenzione del sistema e diagnosticare eventuali problemi di funzionamento dei dischi.

Con ScanDisk è possibile controllare accuratamente la superficie dei dischi alla ricerca di blocchi di dati danneggiati o inutilizzabili. Quando si esegue ScanDisk Windows apre una finestra che chiede di specificare su quali unità disco bisogna effettuare il controllo (basta selezionare l'unità prescelta) e il tipo di controllo da eseguire. Quello Standard è più veloce ma si concentra soltanto su file e cartelle. Il controllo Approfondito, invece, aggiunge allo Standard anche il controllo della superficie del disco (i cluster). Si può attivare la correzione automatica errori per far sì che ScanDisk elimini automaticamente tutti gli errori rilevati.

Le unità dischi, come una sorta di grande scacchiera, sono suddivise in tanti blocchi uguali, ognuno dei quali contiene la stessa quantità di dati. I file molto grandi di solito vengono frammentati in più pezzi e posizionati in base alle esigenze di spazio del disco stesso. Se su un disco ci sono spazi vuoti originati dalla cancellazione di file precedenti, per esempio, può capitare che siano utilizzati per memorizzare un nuovo file e che il file, se è di grandi dimensioni, venga suddiviso in più parti, tra loro non contigue. Un po' come se un convoglio fermo in stazione si trovasse ad avere i propri vagoni "parcheggiati" su binari differenti. Il computer è ancora in grado di recuperare le informazioni, ma può impiegarci più tempo, poiché la testina di lettura deve spostarsi da una zona all'altra del disco, senza poter seguire i percorsi abituali.

Grazie al programma Utilità di deframmentazione dischi (chiamato in gergo Defrag, dal nome dell'antico programma per DOS) è possibile riorganizzare tutte le informazioni e sistemarle sul disco in modo contiguo e non frammentato, secondo i criteri più utili per il lavoro delle testine.

Non ci sono regole fisse che stabiliscono quanto spesso controllare il livello di frammentazione di un disco, una volta al mese è un'indicazione che potrebbe andare bene per la maggior parte degli utenti. Quando si nota un rallentamento del sistema senza ragioni apparenti è comunque buona norma controllare il disco.

Quando si avvia il programma, Windows visualizza la finestra Unità, nella quale occorre scegliere il disco da deframmentare: il processo di deframmentazione parte automaticamente. Durante la deframmentazione si può visualizzare una mappa del disco rigido facendo clic sul pulsante Dettagli: sullo schermo appare una griglia di rettangoli colorati, ognuno dei quali rappresenta un settore del disco rigido. È possibile sospendere in qualunque momento l'esecuzione del programma facendo clic sul pulsante Sospendi oppure interromperla facendo clic su Ferma. Se si deve utilizzare il computer, è consigliabile fermare il programma ed eseguirlo in un momento di inattività.

Un sistema in buona salute richiede anche operazioni di pulitura costanti: si tratta di cancellare tutti quei file detti temporanei (quelli con estensione .tmp) che non sono più utili al sistema, ma solo d'ingombro. Windows e le applicazioni, infatti, di solito creano file provvisori per le loro esigenze di sistema che poi cancellano quando non servono più. In realtà questi file molto spesso non vengono rimossi e continuano a occupare spazio inutile,

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con il rischio di confondere anche i programmi che li hanno creati. Per questo è opportuno controllare regolarmente che vengano cancellati utilizzando il programma Pulitura disco.

Quando si avvia il programma, Windows chiede per prima cosa di specificare il disco da ripulire, quindi apre la finestra di Pulitura disco. La finestra permette di indicare la tipologia di file temporanei da eliminare (File temporanei Internet, Cestino, File temporanei, Programmi scaricati) e mostra la quantità di spazio liberato su disco. Per avere ulteriori informazioni sul tipo di file temporanei si può fare clic sulle varie opzioni: il programma visualizza nella parte inferiore della finestra la descrizione dei file e le operazioni eseguite da Pulitura disco. Se volete che Windows cancelli i file inutili ogni volta che si riempie il disco, selezionate la scheda Impostazioni e fare clic sulla casella. Se l'unità ha poco spazio libero, esegui automaticamente Pulitura disco.

É possibile dire a Windows di eseguire automaticamente le operazioni di manutenzione, per esempio, effettuare il controllo del disco rigido con ScanDisk durante la notte (a patto, naturalmente, di lasciare il PC acceso). Se si fa clic sulla voce Ottimizzazione di Windows del menu Accessori/Utilità di sistema, si apre la finestra Ottimizzazione guidata di Windows, che permette di scegliere quali unità di sistema eseguire e in quale fascia oraria. Quando si è programmata un'operazione, l'icona dell'utilità di ottimizzazione compare nell'area dei messaggi sulla barra delle applicazioni, accanto all'orologio. Per modificare in seguito le impostazioni scelte è sufficiente fare clic sull'icona e intervenire nella finestra Utilità di pianificazione.

Copie di sicurezza: il backup Fare un backup significa eseguire delle copie di sicurezza dei file, che permettono di

recuperare facilmente le informazioni memorizzate nel caso in cui accada qualcosa ai file originali.

Anche se l'ipotesi di perdere le proprie cartelle e i propri documenti può apparire remota, in realtà i file possono essere esposti a vari pericoli, dall'uso incauto del computer da parte di un utente inesperto, che può cancellare o modificare documenti senza accorgersene, al guasto hardware che rende illeggibile il disco.

Quanto più si lavora su documenti importanti, o che richiedono tempo per essere realizzati, tanto più è utile avere a disposizione copie recenti dei propri file.

Il backup dei dati è un'operazione molto semplice: basta copiare i file dall'hard disk (o altro supporto) a un'unità di memorizzazione che si può conservare lontano dal PC, in un luogo sicuro. Per i piccoli lavori è sufficiente utilizzare un floppy disk: è il sistema di backup più economico. Altrimenti si possono scorrere le utilitv di Windows e selezionare un programma specifico, Microsoft Backup, che permette di effettuare operazioni di backup e recupero dei file in modo rapido ed efficace. Backup è in grado di comprimere i file in modo da occupare la minima quantità di spazio possibile e può suddividere i file copiati su vari supporti, floppy disk, CD riscrivibili, cartucce JAZ o ZIP, senza creare confusione tra i dati.

Quando si avvia il programma compare una finestra di dialogo che permette di scegliere l'operazione di backup da eseguire. Attraverso l'opzione Creare un nuovo processo di backup si accede alla procedura guidata del programma. Come prima cosa Backup chiede se si vuole effettuare una copia di tutto il disco o soltanto di alcuni file selezionati.

Per eseguire il backup di singole cartelle selezionatele nel pannello di sinistra della cartella. Dopo aver scelto che cosa copiare, Backup chiede di specificare se si vogliono copiare tutti i file selezionati o soltanto quelli nuovi o modificati rispetto all'ultimo processo di backup. Se si sta eseguendo il primo backup dei file, è necessario scegliere di copiare Tutti i file selezionati. Se il backup non è il primo si può scegliere l'opzione File nuovi o modificati: è un'opzione che riduce notevolmente i tempi, ma obbliga l'utente a conservare anche i file del backup precedente.

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Si passa quindi alla selezione del dispositivo da utilizzare per il backup: un file, uno dei dischi fissi presenti sul computer, oppure un apposito dispositivo di backup (per esempio una cartuccia nastro). Windows agevola l'operazione suggerendo il file C:\MyBackup.qic.

Nella tappa successiva del processo Backup permette di confrontare i file di backup con quelli originali, in modo da individuare eventuali errori nella copiatura, e comprimere i dati per salvare spazio. Se si selezionano queste due opzioni, i tempi del processo di backup si allungano, ma si guadagna in sicurezza e si può risparmiare spazio su disco (la compressione riduce a circa la metà le dimensioni dei file originali).

L'ultima finestra della procedura guidata chiede di assegnare il nome al processo di backup e, finalmente, dà il via al backup.

Dopo aver creato una copia di backup può essere necessario utilizzarla per recuperare i dati archiviati: questa operazione si chiama Ripristino (Restore). Anche per compiere questa operazione si possono seguire le istruzioni del Ripristino guidato, che si attiva selezionando l'opzione Ripristina i file di cui è stato eseguito il backup all'avvio di Backup.

É un'operazione molto simile al processo di backup, in cui l'utente viene guidato passo per passo. Al termine, viene fornito un rapporto completo in formato testo sull'operazione eseguita.

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Esercitazione Mod2 Sez4. Usare un editore di testo 1. Aprire il programma WordPad e creare sul dischetto un file col nome

CognomeNomeData. Scrivere sulla prima riga il Nome e cognome, la data e il modulo e sezione della esercitazione. Rispondere poi alle seguenti domande. Alla fine non chiudere il programma:

a. Spiegare in poche parole la differenza fra un editore di testo e un Wordprocessor.

b. Blocco Note può essere considerato un Wordprocessor? c. WordPad può essere considerato un Wordprocessor? Perchè? 2. Aprire Blocco Note, scrivere qualche riga e impostarlo in modo da

visualizzare il testo nella finestra. Lasciare aperto Blocco Note e WordPad. Aprire un altro documento WordPad (come fare?) e lavorare con tutte e tre le finestre aperte in multitasking.

3. Cercare (come?) nel disco C: un'immagine con estensione .bmp, prendere nota dell'indirizzo. Sul secondo documento (da non salvare) WordPad inserire l'immagine..

4. Scrivere un testo a piacere e provare a posizionare l'immagine in vari modi. Rispondere sul primo documento per iscritto in quanti modi si può allineare l'immagine.

5. Scrivere sul primo documento una riga di testo (ad esempio "Riga scritta per provare la formattazione"). Copiarla più volte. Formattare le diverse righe di prova ciascuno in un modo offerto da WordPad.

6. Salvare il documento sul dischetto. Chiudere tutte le finestre aperte senza salvare il resto.

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Modulo 2

Sezione 5

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MODULO 2: Uso del Computer e Gestione dei File SEZIONE 5: Gestione della stampa 2.5.1.1 Stampare da una stampante predefinita Windows si prende cura dei processi di stampa. Ciò vuol dire che, qualunque sia

l'applicazione usata, nel momento in cui diciamo stampa il documento, è il sistema operativo che gestisce tutte le operazioni, mette in lista d'attesa i documenti da stampare, provvede a selezionare la stampante impostata se ve ne sono più di una a disposizione.

Per stampare un documento, la via più semplice è aprire il menu File dell'applicazione e selezionare Stampa. Si apre la finestra di dialogo in cui è possibile impostare alcuni parametri. Questi parametri dipendono dalle possibilità della stampante impostata come predefinita. Vedremo in seguito come impostare una stampante come predefinita. Un altro modo è quello di cliccare col destro del mouse sull'icona del file da stampare e sceglier Invia a.../Stampa dal menu di scelta rapida. In questo caso viene aperto il file nel programma che lo ha prodotto e alla fine della stampa viene richiuso.

Un altro modo ancora è quello di cliccare sul pulsante Stampa della barra degli strumenti. In questo caso, però, non è possibile impostare i parametri di stampa in quanto si passa alla stampa diretta. Nella finestra in figura sono visibili i parametri impostabili.

Nella casella di testo Nome compare il nome della stampante e dalla lista a discesa,

se sono presenti più stampanti installate sul computer, si può scegliere la stampante collegata. Cliccando sul pulsante Proprietà si possono impostare alcuni parametri di stampa, che dipendono dal tipo di stampante scelta:

Certamente, però, con tutte le stampanti è possibile scegliere il formato del foglio,

l'orientamento del foglio, stampa a colori o B/N. Una volta impostato il numero di copie, l'intervallo di stampa e altro, si può cliccare

su OK e Windows si occuperà del resto. Il documento viene posto in lista d'attesa e intanto si possono fare altre operazioni.

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2.5.1.2 Cambiare la stampante di default e installarne altre Ma cosa significa installare una stampante? Prendiamo il caso di un computer

portatile come un Notebook. Proprio per la sua caratteristica questo computer può lavorare in diversi posti, dove, probabilmente sono disponibili stampanti diverse. Bene se sul notebook non è installata quella stampante, non potremo selezionarla e utilizzarla, quindi non potremo stampare i documenti. Se sono disponibili i dischetti originali della stampante, o è presente nel database di windows il driver di quella stampante, è possibile installarla, cioè caricare il driver necessario perché windows comprenda e usi i comandi per farla funzionare.

Quindi sul notebook posso installare molte stampanti e all'occorrenza scegliere quella che ho a disposizione. Se si apre la cartella Stampanti in Risorse del computer oppure da Start/Impostazioni/Stampanti, si trovano le icone delle stampanti già installate e un'icona Aggiungi Stampante che attiva l'installazione guidata; windows chiede dove cercare il drive della stampante. Se sono stati forniti dischetti con la stampante, bisognerà indicare il drive A: se si tratta di dischetti floppy o il drive D: se si tratta di CD-ROM, il resto dell'installazione è automatico. Se non si hanno a disposizione dischetti o CD-ROM, si può tentare di trovare nell'elenco fornito da windows il tipo di stampante giusto. In questo caso, probabilmente, verrà chiesto di inserire del drive D: il CD-ROM di Windows, sul quale si trovano numerosi drive delle stampanti più diffuse.

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Una volta installata la nuova stampante essa si aggiunge all'elenco di quelle

disponibili e comparirà nell'elenco della finestra di dialogo Stampa, dalla quale può essere selezionata.

Osservare, nella cartella Stampanti che la stampante predefinita è segnata con un segno di spunta. Ciò significa che ogni volta che si accende il computer, la stampante usata dal sistema operativo sarà quella. Se si vuole impostare come predefinita un'altra stampante è sufficiente cliccare col destro del mouse sull'icona e selezionare dal menu di scelta rapida Imposta come Predefinita.

2.5.1.3 Visualizzare sul desktop la coda di stampa Come detto sopra, Windows si occupa della stampa, provvedendo a mettere in coda

tutti i documenti che gli sono stati inviati, salva momentaneamente le informazioni sul disco fisso e stampa i documenti uno alla volta (in background) mentre l'utente può svolgere altri lavori.

Quando sono in atto processi di stampa, sulla barra delle applicazioni nell'area dei messaggi, compare l'icona della stampante, che permette di interrompere o eliminare quelle stampe che si vuol eliminare. Facendo doppio click su di essa si apre una finestra in cui sono elencati tutti i documenti da stampare e lo stato di avanzamento della stampa. Allo stesso risultato si perviene scegliendo Apri dal menu di scelta rapida che si apre cliccando col destro sull'icona della stampante attiva, nella finestra Stampanti a cui si accede da Risorse del computer oppure da Start/Impostazioni/Stampamti

Attraverso la voce di menu File è possibile interrompere e poi riprendere la stampa,

è possibile selezionare un documento in attesa di stampa ed eliminarlo, è possibile annullare tutto il processo di stampa.

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Manutenzione delle stampanti Attualmente tutte le stampanti vengono fornite col software di manutenzione, che

permette di attivare procedure per il corretto funzionamento e per risolvere eventuali problemi che si presentano. E' evidente che ogni casa produttrice fornisce il proprio software, che quindi non può essere generalizzato, ma alcune procedure sono comuni.

Ad esempio allineare le cartucce di stampa. Se la stampante è dotata di due cartucce

di inchiostro, una per il nero e una per i colori, le due cartucce vanno allineate con la procedura guidata.

Anche la pulizia delle testine di stampa può essere eseguita via software, così come la stampa di una pagina di prova o le prove di corretto collegamento della stampante.

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Esercitazione Modulo 2 Sezione 5 1. Stampante predefinita significa: a. che la stampante è stata scelta per stampare un documento b. che la stampante viene selezionata all'accensione del computer c. che la stampante deve essere ancora configurata d. che la stampante disponibile è unica 2. Installare una nuova stampante scegliendola fra quelle disponibili nell'archivio

di windows. 3. Stampare un documento scritto con Wordpad scegliendo una stampante

disponibile diversa da quella predefinita. 4. Annotare tutte le impostazioni che possono essere fatte con la stampante

predefinita del proprio computer.

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PROVA D'ESAME SIMULATA PER IL MODULO 2

Le annotazioni richieste dagli esercizi vanno annotate sul dischetto in un file chiamato col proprio nome e cognome e numero di skills card, usando il programma WordPad.

1) Formattare il dischetto che vi è stato consegnato. 2) Cercare, attraverso Start/Impostazioni/Pannello di controllo/Sistema, e annotare le

proprietà del computer nella scheda Generale, spiegando il significato dei termini riportati. 3) Verificare e annotare quali sono le impostazioni dello schermo, spiegando il

significato dei termini. 4) Aprire la cartella "Documenti". Copiare sul dischetto in una cartella chiamata

"FileCopiati" i 3 file più piccoli 5) In quanti modi si può fare una selezione multipla di file e cartelle sul desktop?

Spiegarli in poche parole. 6) Rispondere alle seguenti domande: a. Che differenza c'è fra cartelle e directory? b. Che differenza c'è fra file e cartella? c. Che cosa significa Struttura ad albero delle directory? d. Che cosa si intende per path o percorso di un file? e. Spiegare che cosa vuol dire la scritta nella barra Indirizzo

"C:\Documenti\ECDL\Test.doc". 7) Crea sul dischetto una cartella di nome Test_Data (es: Test_290300). Creare in

questa cartella 4 sottocartelle con i nome "Grandi", "Piccoli", "Varie" e "Test". 8) Usando Gestione (Esplora) Risorse aprire il dischetto, cercare la cartella Test e

rinominarla "TestECDL". Scrivere in WordPad quale metodo si è adoperato per rinominarla, quali metodi altri sono possibili e quale ritenete il più rapido.

9) Usando l'utilità Trova, cercare nella cartella Documenti e Sottocartelle i file .doc scritti negli ultimi 45 giorni. Copiare nella cartella Grandi del dischetto i due file più grandi e nella cartella Piccoli i tre file più piccoli. Spiegare quale metodo si è usato. Cercare in C: e sottocartelle tutti i file superiori a 50 kbyte, antecedenti al 31 dicembre 1998 e con estensione .doc. Annotare in WordPad il numero di file trovati.

10) Rispondere alle seguenti domande. a. Spiegare in poche parole la differenza fra un editore di testo e un

Wordprocessor. b. Blocco Note può essere considerato un Wordprocessor? c. WordPad può essere considerato un Wordprocessor? Perchè? 11) Cercare (come?) nel disco C: un'immagine con estensione .bmp e inserirla sul

documento da consegnare allineandola a destra del foglio. 12) Scegliere quattro paragrafi del testo scritto e formattarli rispettivamente con: a) carattere Courier New 12, grassetto, rientro prima riga 1 cm. b) carattere Times New Roman 10, grassetto corsivo, centrato. c) carattere Times New Roman 14, corsivo, allineato a destra. d) carattere Arial 8, normale, allineato a destra. 13) Stampante predefinita significa: a. che la stampante è stata scelta per stampare un documento

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b. che la stampante viene selezionata all'accensione del computer c. che la stampante deve essere ancora configurata d. che la stampante disponibile è unica 14) Salvare il file nella directory principale del dischetto, col nome

"CognomeNomeNumeroSkillsCard". Consegnare il dischetto all'ispettore.

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Corso per il conseguimento della

Patente Informatica Europea

ECDL

Lezioni a cura di Fernando Carlà

Modulo 3 Elaborazione testi

IPSSCTA. DE PACE

Anno 2002

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Modulo 3

Sezione 1

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MODULO 3: Elaborazione Testi SEZIONE 1: Per iniziare 3.1.1 Primi passi con un elaboratore di testi 3.1.1.1 Aprire un programma di elaborazione testi Introduzione I word processor, o programmi per l'elaborazione dei testi, sono le applicazioni per

PC più diffuse. La maggior parte dei documenti, infatti, oggi sono prodotti mediante programmi computerizzati. Nel corso degli anni i word processor si sono arricchiti di funzioni e strumenti che permettono di realizzare in modo sempre più agevole documenti articolati nei contenuti e sofisticati nell'impaginazione.

Uno dei word processor più diffusi è Microsoft Word 2000. La fascia alta sul mercato dei word processor è dominata da tre applicazioni: Microsoft Word per Windows, Corel WordPerfect e Lotus Word Pro. Di Microsoft Word esiste anche una versione per il sistema operativo Mac OS, che permette di utilizzare il programma con i computer Macintosh. Microsoft Word fa parte della suite Microsoft Office, la quale contiene le applicazioni usate in ufficio e che saranno oggetto del corso ECDL, quali EXCELL, ACCESS, POWER POINT.

Aprire Microsoft Word 2000 Per aprire Microsoft Word 2000 si può procedere in diversi modi: • da Start/Programmi/Microsoft Word • cliccando sul pulsante della barra di Office • facendo doppio click su un documento di Word In quest' ultimo modo si apre il documento entro l'applicazione, pronto per essere

modificato. 3.1.1.2 Aprire un documento esistente e salvarlo Un documento di word può essere aperto in diversi modi. La via più semplice è

quella di fare doppio click sulla sua icona se essa è visibile sul desktop o nella finestra che la contiene. Se non si sa dove si trova il documento da aprire si può cercare con l'utilità TROVA e quindi farci doppio click sopra.

Poichè è presumibile che i documenti vengano conservati nella cartella Documenti o in una cartella personale, la via più naturale è quella di aprire il documento attraverso il menu File/Apri dell'applicazione. Nella finestra di dialogo che appare occorre cercare il documento e farci doppio click sopra oppure cliccando sul pulsante Apri.

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Per facilitare la ricerca del documento da aprire, Word 2000 offre una finestra di

dialogo ricca di possibilità: il pulsante Cronologia presenta un elenco di documenti creati o modificati in ordine

di data. Questo elenco, sotto forma di collegamenti ai file, è contenuto nella cartella File Recenti, il cui indirizzo si può vedere aprendo la casella di testo a discesa Cerca in....

il pulsante Documenti, che è quello selezionato di default, presenta l'elenco dei file contenuti nella cartella Documenti

il pulsante Desktop presenta l'elenco dei file contenuti nel Desktop il pulsante Preferiti presenta un elenco di collegamenti ai file contenuti nella cartella

Preferiti, il cui indirizzo può essere visto aprendo la casella a discesa Cerca in... il pulsante Cartelle Web presenta l'elenco di file e cartelle presenti nella cartella

Cartelle Web presente in Risorse del computer Aprendo il menu File appare in fondo un elenco degli ultimi file aperti, fra cui si può

scegliere il file desiderato. Il pulsante Apri è costituito, in realtà, di due pulsanti cliccando sulla freccetta a destra si apre un menu che permette

di scegliere di aprire il documento per modificarlo, oppure in sola lettura, come copia per non modificare l'originale, oppure nel browser se si tratta di documento HTML.

Microsoft Word possiede diversi filtri che permettono di aprire e modificare anche documenti scritti con altre applicazioni o con formato diverso da quello di default, che è .doc. Nella casella di testo a discesa Tipo File si può scegliere fra una serie di formati; all'apertura della finestra di dialogo, comunque, viene selezionato il formato proprio di Word 2000.

Una volta cliccato sul pulsante apri, il documento appare nella sua finestra di modifica e può essere manipolato a piacimento.

3.1.1.3 Aprire documenti diversi In Word 2000 si possono aprire più documenti contemporaneamente. Ciascun

documento viene aperto in una finestra diversa di word. Ciascuna finestra è indipendente e può essere configurata con le barre e i pulsanti che si desidera. Le finestre dei diversi

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documenti sono gestibili dalla barra delle applicazioni o dal menu Finestre, possono essere affiancate sia orizzontalmente che verticalmente, e ridimensionate.

3.1.1.4 Creare un nuovo documento Mentre sono aperti documenti per la modifica o in sola lettura per la consultazione,

possono essere, naturalmente, creati nuovi documenti semplicemente scegliendo File/Nuovo

dal menu, oppure premendo i tasti CTRL+N, oppure cliccando sul pulsante nuovo della barra degli strumenti. Un documento viene aperto senza specifiche di tipo o altro. Tutte le indicazioni si potranno impostare al momento del primo salvataggio nella finestra di dialogo che si apre.

3.1.1.5 Salvare un documento

Una volta scritto, il documento può essere salvato sul disco fisso o su un dischetto.

Per salvare il documento scliere File/Salva dalla barra del menu oppure cliccare sul pulsante

salva della barra degli strumenti. Se il documento viene salvato per la prima volta si apre la finestra di dialogo,

altrimenti il salvataggio avviene automaticamente senza altre richieste da parte di Word. Per visualizzare la finestra di dialogo ed eventualmente modificare alcune impostazioni, si deve scegliere File/Salva con nome. Si può dare lo stesso nome al file oppure un altro nome; in questo caso non viene cancellato il primo documento, il quale viene chiuso e rimane, invece aperto quello salvato con un altro nome.

La finestra di dialogo Salva con

nome appare identica a quella Apri, con i pulsanti Cronologia, Documenti, Desktop, Preferiti e Cartelle Web, per accedere direttamente alle relative cartelle, le caselle di testo a discesa Nome File, in cui bisogna

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mettere il nome del file o selezionarlo con un click del mouse dall'elenco della cartella aperta, e Tipo File, in cui si può scegliere un formato di documento diverso da quello standard

Particolarmente interessanti sono i formati Solo testo, usato per scrivere script, ovvero programmi, che devono essere interpretati da interpreti (Visual Basic, Java etc.), Rich Text Format (RTF), riconosciuto da molte applicazione e Pagina Web, con cui il documento viene salvato in formato HTML, cioè nel linguaggio in cui sono scritte le pagine di Internet e quindi sono visibili in un browser, come Explorer o Netscape.

Nella casella di testo a discesa Salva in: si può scegliere la risorsa e la cartella in cui salvare il file. Se si vuol salvare sul dischetto occorre selezionare dall'elenco Floppy da 3,15" (A:). Facendo doppio click sulla risorsa o sulla cartella, il suo contenuto viene mostrato nell'elenco. Prima di far click sul pulsante Salva, accertarsi che si stia salvando il file nella cartella desiderata dando un'occhiata nella casella Salva in, altrimenti si rischia di non sapere dove ritrovarlo (naturalmente c'è sempre l'utilità Trova).

3.1.1.6 Chiudere il documento Fatte le operazioni di lettura o di modifica del documento, esso può essere chiuso.

Per far ciò scegliere Chiudi dal menu File. Per chiudere tutti i documenti aperti senza uscire dal programma, tenere premuto MAIUSC, quindi scegliere Chiudi tutto dal menu File.

3.1.1.7 Usare la funzione di Help Le potenzialità di Word 2000 sono tante. Talvolta, pur essendo il programma molto

intuitivo, non si riesce a risolvere un problema o non si capisce come arrivare ad una certa soluzione. In questo caso indispensabile risulta l'Help in linea. Ad esso si accede mediante il pulsante sulla barra dei menu, oppure premendo il tasto funzione F1

Word 2000 dispone dell'assistente, che guida e suggerisce soluzioni nel contesto in

cui si sta operando.Cliccando sull'assistente se è visibile, oppure cliccando su Guida in linea Microsoft Word compare l'assistente, che propone dei temi e una casella di testo in cui si possono digitare parole chiave per la ricerca dell'argomento. Cliccando poi su Cerca viene presentato un elenco delle occorrenze. Se non soddisfano, si può tentare un'altra ricerca.

La voce di menu Nascondi Assistente di Office permette di nascondere l'assistente se si ritiene sia ingombrante, ma esso è pronto a ricomparire non appena si clicca sulla guida.

Il pulsante permette di attivare la guida rapida cliccando col cursore col punto interrogativo su una parola o un oggetto. Se è disponibile un argomento collegato all'oggetto o alla parola, esso viene mostrato. Se il pulsante non è visibile sulla barra degli strumenti, è possibile inserirlo mediante Visualizza/Barre degli strumenti e poi Personalizza. Trovato il pulsante nell'elenco, è sufficiente trascinarlo su una barra degli strumenti visibile. L'uso del pulsante di Guida rapida può risolvere molti dubbi sull'uso degli oggetti presenti nella finestra di Word.

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3.1.2 Modificare le impostazioni di base 3.1.2.1 Cambiare il modo di visualizzazione di una pagina Cominciamo presentando il layout di base dello schermo e gli strumenti di

navigazione all'interno del documento, così da prendere confidenza con la rappresentazione dei fogli e delle pagine sullo schermo.

Quando si esegue il programma, Word visualizza immediatamente un nuovo documento vuoto sul quale è possibile iniziare il proprio lavoro. Il foglio di carta è rappresentato da un'ampia area bianca all'interno della finestra di lavoro. I righelli posti sui lati sinistro e superiore della finestra di lavoro indicano in centimetri le dimensioni del foglio elettronico e permettono di metterlo in relazione con le dimensioni del foglio di stampa.

Sul lato inferiore e su quello destro della finestra sono posizionate le barre di scorrimento, che consentono di "scorrere" il foglio o la sequenza di fogli in direzione verticale o orizzontale: le pagine di un documento elettronico non si possono "sfogliare", infatti, ma soltanto visualizzare nello spazio bidimensionale dello schermo. Per visionare le pagine in successione bisogna utilizzare la barra di scorrimento verticale: facendo clic sul triangolino posto sul lato inferiore della barra (il pulsante di scorrimento) e facendo clic, si scorre all'interno della pagina di riga in riga; il triangolino sul lato superiore, invece, serve per risalire a piccoli passi all'interno della pagina.

lì doppio triangolino (o pulsante di scorrimento rapido) permette di scorrere il documento scendendo o salendo da una pagina all'altra, con grande rapidità.

Per spostarsi si può anche trascinare con il mouse la casella di scorrimento: apparirà una piccola finestra che mostra il numero e l'eventuale titolo della pagina che si sta sfogliando. Nella barra di scorrimento si trova anche un altro strumento che può risultare utile per sfogliare documenti che hanno una struttura complessa: si tratta del pulsante Seleziona oggetto da sfogliare, rappresentato sulla barra da un pallino.

Attraverso questo pulsante è possibile spostarsi tra le pagine in modo selettivo, scegliendo, per esempio, soltanto le parti che contengono immagini, tabelle o parole

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specifiche. Quando si fa clic su questo pulsante, infatti, compare una finestra in cui si può scegliere l'elemento in base al quale si vuole sfogliare il documento.

Scegliere come visualizzare i documenti Word permette di vedere la pagina in modi diversi, che

risultano più o meno utili a seconda delle operazioni che si stanno compiendo, attraverso le opzioni presenti nel menu Visualizza.

La visualizzazione Normale, in cui appare soltanto il righello orizzontale, è quella predefinita per la maggior parte delle operazioni di elaborazione del testo. Per vedere il file suddiviso in pagine secondo le impostazioni che avrà una volta stampato si deve utilizzare la modalità di visualizzazione Layout di stampa.

La visualizzazione Layout di stampa utilizza una maggiore quantità di memoria del sistema e potrebbe rallentare lo scorrimento delle pagine sullo schermo, soprattutto se il documento contiene molte immagini o una formattazione complessa. Per questo, quando si lavora sul testo è preferibile utilizzare la visualizzazione Normale.

Un'altra opzione del menu Visualizza è Layout Web, introdotta con Office 2000. Questa modalità di visualizzazione permette di vedere il documento come se fosse visualizzato da un browser Web, ovvero dal programma per la navigazione in Internet: è l'opzione da utilizzare quando si vuole trasferire un documento scritto con Word in una pagina Web, perché mostra come apparirà il testo "tradotto" nel linguaggio HTML, il formato tipico dei documenti del Web.

La modalità di visualizzazione Struttura, infine, offre una mappa del documento che mostra l'organizzazione del testo in titoli di diverso livello e in paragrafi. È un'opzione utile per esaminare e modificare la struttura del file e può essere d'aiuto per meglio organizzare il contenuto del documento.

È possibile cambiare modalità di visualizzazione non solo dal menu Visualizza ma anche utilizzando i pulsanti posti sul lato sinistro della barra di scorrimento orizzontale

: quando si sceglie una modalità di visualizzazione del documento, il pulsante relativo viene attivato e appare "premuto" rispetto agli altri.

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3.1.2.2 Usare gli strumenti di ingrandimento / zoom della pagina Spesso accade che il documento attivo non appare per tutta la sua larghezza e per

vedere la parte nascosta occorra usare le barre di scorrimento orizzontale. Ciò dipende dall'ingrandimento impostato. Attivando la voce di menu Visualizza/zoom appare la finestra di dialogo Zoom:

In essa si può impostare l'ingrandimento col quale visualizzare la pagina, che può essere al 100% della sua grandezza o ingrandita o rimpicciolita. La modalità dipende esclusivamente dalle necessità. Per esempio se i caratteri risultano molto piccoli e quindi poco visibili, si può usare un ingrandimento per lavorare più comodamente, ma ciò può comportare l'uso delle barre di scorrimento, per muoversi all'interno della pagina. Al contrario se occorre avere una visione d'insieme della pagina si può scegliere Pagina Intera; probabilmente i caratteri saranno illegibili, ma in questo modo si ha la visione d'insieme.

Nella casella di testo Percentuale si può mettere un valore a piacere da 0 a 100 in modo da adattare perfettamente la pagina allo spazio finestra disponibile.

L'ingrandimento della pagina sullo schermo non c'entra niente con la stampa del documento. Esso riguarda soltanto la modalità di "vedere" il foglio durante il lavoro. Per avere l'idea di ciò che verrà stampato si deve attivare Anteprima di stampa, di cui parleremo in seguito. I

La visualizzazione "Layout di stampa" permette già di avere un'idea della stampa del documento essendo in modalità "wyswyg", ciòè "ciò che vedi è ciò che verrà stampato".

3.1.2.3 Modificare la barra degli strumenti Word 2000 ha introdotto una novità rispetto alle edizioni precedenti: le barre

intelligenti. Sia la barra dei menu che le barre degli strumenti sono intelligenti nel senso che si adattano automaticamente all'uso che ne fa l'utente; se alcune voci di menu non vengono usate di frequente esse non vengono mostrate nell'elenco a discesa, ma compare in fondo una doppia freccia, che indica che alcune voci sono nascoste. E' sufficiente cliccare sopra la freccia o attendere qualche secondo perché l'elenco si apra e mostri tutte le voci.

Anche le barre degli strumenti, se contengono molti pulsanti, presentano sulla destra

un pulsante con una freccia rivolta in basso che apre i pulsanti rimanenti.

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Naturalmente le barre degli strumenti sono personalizzabili, inserendo o eliminando pulsanti o creando barre personali.

Per visualizzare una barra degli strumenti basta aprire la voce di menu Visualizza/Barre degli strumenti e scegliere se aprire o chiudere una barra spuntando o togliendo il segno di spunta dall'elenco. Per modificare una barra degli strumenti, personalizzarle e crearne di nuove selezionare Visualizza/Barre degli strumenti/Personalizza. Si apre la finestra di dialogo seguente.

Nella scheda Barre degli strumenti si possono attivare, nascondere, creare o eliminare barre.Attraverso il pulsante "Tastiera" si possono collegare tasti di scelta rapida alle voci di

menu. Nella scheda Comandi

compaiono accanto alle voci di menu i pulsanti relativi ai vari comandi contenuti nella voce di menu. Per inserire un pulsante in una barra visibile nella finestra di Word, è sufficiente selezionarlo dall'elenco e trascinarlo sulla barra nel punto in cui sii vuole inserire. Allo stesso modo si può eliminare un

pulsante da una barra trascinando fuori dalla barra in un punto qualunque.

Finita la personalizzazione, i cambiamenti si possono salvare scegliendo nella casella

di testo Salva in.. Normal oppure Documento1. Nel primo caso i cambiamenti si riferiscono a tutte le finestre di word, nel secondo solo alla finestra del documento attivo.

Nella scheda Opzioni si possono impostare alcune preferenze, come attivare icone grandi, animare i menu e altro.

E' bene rammentare che tutto ciò che si può fare in Word, lo si trova nelle voci di menu, mentre nelle barre degli strumenti possono non essere presenti i pulsanti necessari. Per contro i pulsanti offrono una via rapida per attivare azioni. Far prima conoscenza di tutte le voci di menu e poi utilizzare i pulsanti, eventualmente personalizzando le barre a seconda delle proprie esigenze.

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3.1.3 Scambiare i documenti 3.1.3.1 Salvare documenti in un altro formato La possibilità di sfruttare un documento scritto in word in altri ambienti è un

problema che è stato affrontato fin dalle origini dei wordprocessor. Se non avessimo questa possibilità di scambio, il nostro lavoro sarebbe limitato e poco efficiente. A questo scopo tutte le applicazioni hanno filtri di importazione ed esportazione, cioè programmi capaci di trasformare un formato in un altro in modo da poter aprire e modificare i documenti scritti in altro formato. Ciò è comune non solo ai wordprocessor ma anche a molte applicazioni di produttori di software diversi.

I filtri di importazione/esportazione possono essere selezionati al momento dell'installazione dell'applicazione, per cui, se non esistesse il filtro desiderato nell'applicazione installata sul proprio computer, occorre installarla utilizzando i dischi originali.

I filtri di importazione riguardano la voce Apri del menu File. Se tentiamo di aprire in Word un documento scritto in altro formato (per esempio p.e Word per Mac oppure WordPerfect o altro), se il filtro relativo è stato installato, Word apre il documento riconoscendo la formattazione e altri elementi. Se il filtro non esiste, il documento non viene riconosciuto, ma viene aperto ugualmente con risultati imprevedibili. Se si tratta di documenti Office (Excell, PowerPoint, Access) viene aperta una finestra di dialogo in cui viene chiesto come collegare il documento a quello attivo.

Come è stato accennato prima, esistono formati di documenti di carattere generale che vengono riconosciuti da tutti i wordprocessor senza bisogno di filtri. Per esempio il formato .TXT e il formato .RTF. Il primo non ha elementi di formattazione, ma solo i codici relativi ai caratteri ASCII. E' evidente che questo formato non serve per scrivere documenti che devono avere una certa forma comunicativa. Essi servono a scrivere informazioni veloci o appunti, ma soprattutto per scrivere script, ovvero routines per linguaggi di programmazione o tutto ciò in cui non è necessaria formattazione di caratteri e di paragrafi.

Il formato .RTF (Rich Text Format) è un formato in cui vi sono alcuni elementi di formattazione di carattere e di paragrafo. Questo formato è riconosciuto da tutti i wordprocessor e da applicazioni in quanto è uno dei primi formati nati quando il computer non offriva ancora le potenzialità che offre oggi.

Per aprire un documento .TXT o .RTF è sufficiente scegliere File/Apri dal menu e selezionare il documento. Una volta modificato, può essere salvato in diversi formati, secondo le necessità.

Basta scegliere il formato nella casella Tipo File. Word propone inizialmente lo

stesso formato col quale è stato aperto, ma ciò non toglie che possiamo salvarlo (esportarlo) in un altro formato.

3.1.3.2 Salvare documenti per il WEB Da quando Internet è diventato WWW (World Wide Web) è nato un nuovo formato,

il quale può essere letto e interpretato dai browser internet, come Explorer o Netscape: il formato HTML (Hiper Text Markup Language). HTML è un vero e proprio linguaggio di

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programmazione col quale può essere impostata una pagina così come la vediamo quando navighiamo in rete. Scrivere una pagina Web in Html non è facile, poichè bisogna conoscere il linguaggio; per questo motivo Microsoft Word e gli altri Wordprocessor e altri programmi hanno dato la possibilità di salvare una pagina, scritta e formattata normalmente, in formato HTML. In altre parole, senza conoscere il linguaggio html, si può scrivere tranquillamente una pagina in word, abbellirla come si vuole e poi salvarla nel formato HTML scegliendolo dalla casella di testo Tipo File. In questo modo Word traduce la pagina scritta in linguaggio html. Questa pagina può essere inviata ad un sito che la pubblica sul web.

Per vedere come apparirà in internet basta scegliere Visualizza/Layout Web dal menu. Se si volesse vedere lo script, cioè il testo occorre aprire la pagina con un programma come Front Page e visualizzarla come HTML.

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Esercitazione Modulo 3 Sezione 1 1. Aprire Microsoft Word 2000. Scrivere nella prima riga del documento il

proprio Cognome e Nome, il numero di Skills Card e la data. Salvare il documento sul dischetto in una cartella di nome "Documenti Word". Lasciare aperto il documento; in esso verranno riportate tutte le annotazioni richieste.

2. Dire in quanti modi si può aprire un documento di Word e descriverli. 3. In quali modalità si può aprire un documento di word? (Caratteristiche del

pulsante Apri). 4. E' possibile aprire in Word un documento scritto con un altro elaboratore di

testi? Vero Falso 5. In Word è possibile salvare un documento nel formato di un altro elaboratore

di testi. Spiegare come si fa. 6. Secondo te, a cosa può servire salvare un documento di word come Solo

Testo? 7. Lasciando aperto il documento su cui si sta scrivendo, aprire come copia un

documento word contenuto nella cartella documenti del disco fisso. Usare contemporaneamente i due documenti per le operazioni successive.

8. Salvare il documento copia sul dischetto nella cartella "Documenti Word" una prima volta nel formato Word e una seconda come Solo Testo.

9. Cliccare sul pulsante Guida Rapida del menu "?". Cliccando poi su tre oggetti diversi della finestra di word, descriverne le caratteristiche mostrate dalla guida.

10. Cercare mediante la guida un argomento relativo all'apertura di documenti e alla chiusura di documenti. Riportare, con la tecnica del copia e incolla, gli argomenti trovati, sul documento aperto

11. Provare tutti i modi possibili di visualizzazione di pagina e gli ingrandimenti disponibili. Annotare le caratteristiche sul dischetto.

12. Selezionare Personalizza dalla voce di menu Visualizza/Barre degli strumenti. Creare una barra personale chiamandola col proprio nome e inserirvi i pulsanti relativi alla formattazione del paragrafo. Renderla visibile e mostrarla all'istruttore.

13. Scrivere nel file corrente tutti i formati disponibili per esportare il documento attivo.

14. Usando il comando di menu Salva con nome, salvare sul dischetto il documento delle annotazioni in 5 formati diversi, cominciando col formato Word (.doc). Chiudere Word e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 3

Sezione 2

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MODULO 3: Elaborazione Testi SEZIONE 2: Operazioni di base 3.2.1 Inserire i dati 3.2.1.1 Inserire Caratteri, Parole, Frasi Per inserire nuovo testo o modificare quello già scritto è sufficiente posizionarsi con

il cursore del mouse nel punto desiderato e fare clic: il puntatore abbandona la forma a freccia e si trasforma in un trattino verticale lampeggiante per segnalare il punto di inserimento dei testi, in cui è possibile iniziare a scrivere digitando i caratteri sulla tastiera, incollare parti di testo o compiere altre operazioni.

Per spostare il punto di inserimento dei testi, spostate il puntatore del mouse nella posizione che desiderate e fate clic. Potete utilizzare anche la tastiera: i tasti con le frecce permettono di spostare il punto di inserimento su e giù di una riga di testo alla volta o avanti e indietro di un carattere per volta. Il tasto HOME sposta il cursore all'inizio della riga corrente, il tasto FINE alla fine della riga. Se il cursore è posizionato alla fine del testo, esso non si sposta oltre, in basso o a destra, ma soltanto a sinistra o in alto. D'altra parte, se il cursore non scende o non si sposta a destra, vuol dire che si è arrivati alla fine del testo.

3.2.1.2 Usare il comando "Annulla" Mentre si scrive può essere necessario modificare la composizione per migliorare la

leggibilità del testo: si possono spostare degli elementi, copiare delle parti e inserirle in altri punti o semplicemente cancellare porzioni di testo. Per cancellare le parole lettera per lettera bisogna posizionarsi con il puntatore alla fine della parola e premere il tasto BACKSPACE oppure fare clic davanti alla parola e utilizzare il tasto CANC.

Con la combinazione di tasti CTRL + CANC è possibile cancellare il testo procedendo di parola in parola.

Se invece si vogliono eliminare porzioni più ampie di testo bisogna prima di tutto selezionarle: il modo più semplice per farlo consiste nel posizionarsi con il puntatore davanti al primo carattere e poi trascinare il mouse fino alla fine del blocco. Dopo avere selezionato il testo, è possibile cancellarlo con una sola operazione premendo il tasto CANC.

Talvolta si rende necessario annullare un'operazione, perchè fatta per errore oppure

per ripensamento. In questo caso Word offre uno strumento potente, il comando

Modifica/Annulla o il pulsante , il quale permette di annullare operazioni andando a ritroso. Cliccando sul pulsante si apre un menu a discesa dal quale si possono annullare diverse azioni precedenti contemporaneamente. Una volta annullate delle azioni, esse

possono essere recuperate cliccando sul pulsante ripristina , che funziona come il pulsante annulla.

3.2.1.3 Inserire un nuovo paragrafo Insieme al testo visibile, sul foglio vi sono dei simboli non visibili normalmente, che

indicano la presenza in quel punto di una interruzione di paragrafo o semplicemente un

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ritorno a capo ( ) oppure una interruzione di pagina o di sezione. Tali simboli possono

esser resi visibili cliccando sul pulsante . Ricordiamo che per: • carattere si intende qualunque carattere ASCII o simbolo inseribile da tastiera o

mediante Inserisci/Simbolo. Ad ogni carattere è assegnato un codice da 0 a 255. Un carattere si può inserire anche digitando sul tastierino numerico il numero di codice tenendo premuto il tasto ALT.

• parola si intende l'insieme di caratteri contenuti fra due spazi (anche lo spazio è un carattere e corrisponde al codice 32).

• paragrafo si intende l'insieme delle parole contenute fra un segno di fine

paragrafo ( ) e un altro. • Per inserire un un segno di fine paragrafo basta premere il tasto INVIO. Talvolta

è necessario andare a capo senza, però, terminare il paragrafo per non modificare la formattazione. In questo caso premere il tasto SHIFT+INVIO; non viene

inserito il segno di fine paragrafo, ma solo il segno di ritorno a capo ( ). 3.2.1.4 Inserire caratteri speciali o simboli Come detto anche in precedenza, i caratteri codificabili con un byte sono 256 e i

codici relativi vanno da 0 a 255. Ad esempio le lettere dalla a alla z minuscole vanno da 97 a 122. Alcuni codici sono utilizzati dal sistema per indicare il ritorno a capo, nuova linea etc. Altri ancora vengono definiti da ciascun tipo di font e possono essere simboli grafici o matematici.

Conoscendo il font e il numero di codice, il carattere può essere inserito mediante il tastierino numerico, digitando il codice mentre si tiene premuto il tasto ALT. Ancora più semplicemente, un carattere speciale o un simbolo può essere inserito dal menu Inserisci/Simbolo. In questo modo appare l'elenco dei simboli disponibili:

La finestra di dialogo è formata da due schede. Nella scheda Simboli si può scegliere il font nella casella Tipo di carattere e poi il carattere cliccando su di esso. Selezionato il carattere o il simbolo, se esso viene utilizzato spesso, si può assegnate un tasto di scelta rapida mediante il relativo pulsante. Se al simbolo è già associato un tasto di scelta rapida, esso appare scritto in basso. Col tasto inserisci viene inserito il simbolo e se ne può scegliere un altro.

Nella scheda Caratteri speciali si trova un elenco dei caratteri adoperati da Word nella formattazione con i relativi tasti di scelta rapida:

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3.2.1.5 Inserire un'interruzione di pagina Word impagina automaticamente il testo in funzione della grandezza dei caratteri e

delle altre formattazioni di cui parleremo. Talvolta si rende necessario cambiare pagina volutamente. In questo caso è sufficiente inserire una interruzione di pagina da Inserisci/Interruzione/di pagina dal menu Inserisci. Dal menu Inserisci si possono inserire nel testo molte altre cose, che verranno, comunque, spiegate in seguito.

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3.2.2 Selezionare i dati 3.2.2.1 Selezionare caratteri, parole, frasi ... In word,come in tutti i programmi che girano sotto windows, tutte le operazioni

vengono eseguite sull'oggetto o sul testo selezionato. La selezione appare in negativo rispetto al resto del testo.

Vi sono molti modi per selezionare una parte di testo. Per selezionare il testo e la grafica è possibile utilizzare il mouse o la tastiera. Sono

inoltre disponibili metodi per la selezione di elementi di una tabella, disegni o testo nella visualizzazione Struttura.

Selezione di testo e grafica con il mouse

Per selezionare Procedura

Una quantità qualsiasi di testo

Trascinare il puntatore del mouse sul testo che si desidera selezionare.

Una parola Fare doppio clic sulla parola.

Un elemento grafico Fare clic sull'elemento grafico.

Una riga di testo Spostare il puntatore del mouse a sinistra

della riga finché non si trasforma in una freccia rivolta a destra, quindi fare clic.

Più righe di testo

Spostare il puntatore del mouse a sinistra delle righe finché non si trasforma in una freccia rivolta a destra, quindi trascinare verso l'alto o verso il basso.

Una frase Tenere premuto CTRL, quindi fare clic in un punto qualsiasi della frase.

Un paragrafo

Spostare il puntatore del mouse a sinistra del paragrafo finché non si trasforma in una freccia rivolta a destra, quindi fare doppio clic. In alternativa, fare triplo clic in un punto qualsiasi del paragrafo.

Più paragrafi

Spostare il puntatore del mouse a sinistra dei paragrafi finché non si trasforma in una freccia rivolta a destra, fare doppio clic, quindi trascinare verso l'alto o verso il basso.

Un blocco di testo Fare clic all'inizio della selezione, scorrere

fino alla fine della selezione, quindi tenendo premuto MAIUSC fare clic.

Un intero documento

Spostare il puntatore del mouse a sinistra del testo del documento in un punto qualsiasi finché non si trasforma in una freccia rivolta a destra, quindi fare triplo clic.

Intestazioni e piè di pagina In visualizzazione Normale scegliere

Intestazione e Piè di pagina dal menu Visualizza. In visualizzazione Layout di pagina, fare doppio clic

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sul testo inattivo dell'intestazione o del piè di pagina, quindi spostare il puntatore del mouse a sinistra dell'intestazione o del piè di pagina finché non si trasforma in una freccia rivolta a destra e fare triplo clic.

Commenti, note a piè di pagina e note di chiusura

Fare clic nel riquadro, spostare il puntatore del mouse a sinistra del testo finché non si trasforma in una freccia rivolta a destra, quindi fare triplo clic.

Un blocco verticale di testo, a eccezione del testo contenuto nella cella di una tabella

Tenendo premuto ALT, trascinare il puntatore del mouse sul testo.

Selezionare testo ed elementi grafici Selezionare il testo tenendo premuto MAIUSC e premendo i tasti di DIREZIONE.

Premere Per estendere la selezione

MAIUSC+Freccia DESTRA Di un carattere verso destra

MAIUSC+Freccia SINISTRA Di un carattere verso sinistra

CTRL+MAIUSC+Freccia DESTRA Alla fine di una parola

CTRL+MAIUSC+Freccia SINISTRA All'inizio di una parola

MAIUSC+FINE Alla fine di una riga

MAIUSC+HOME All'inizio di una riga

MAIUSC+Freccia GIÙ Alla riga successiva

MAIUSC+Freccia SU Alla riga precedente

CTRL+MAIUSC+Freccia GIÙ Alla fine di un paragrafo

CTRL+MAIUSC+Freccia SU All'inizio di un paragrafo

MAIUSC+PGGIÙ Alla schermata successiva

MAIUSC+PGSU Alla schermata precedente

CTRL+MAIUSC+HOME All'inizio di un documento

CTRL+MAIUSC+FINE Alla fine di un documento

ALT+CTRL+MAIUSC+PGGIÙ Alla fine di una finestra

CTRL+5 (Tn) All'intero documento

CTRL+MAIUSC+F8, quindi utilizzare i tasti di direzione. Premere ESC per annullare la modalità di selezione

A un blocco verticale di testo

F8+tasti di direzione. Premere un A un punto specifico del documento

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tasto di direzione per annullare la modalità di selezione

Suggerimento Se si conosce la combinazione di tasti per spostare il punto di inserimento, in genere è possibile selezionare il testo utilizzando la stessa combinazione di tasti e tenendo premuto MAIUSC. CTRL+Freccia DESTRA, ad esempio, consente di spostare il punto di inserimento alla parola successiva e CTRL+MAIUSC+Freccia DESTRA consente di selezionare il testo dal punto di inserimento all'inizio della parola successiva.

3.2.3 Selezionare i dati 3.2.3.1 Selezionare caratteri, parole, frasi ... Le funzioni taglia e incolla permettono di manipolare con estrema facilità le parti del

testo, in modo del tutto simile agli altri applicativi di Windows. Per spostare o copiare un testo, selezionatelo e scegliete l'azione appropriata dal

menu Modifica: Taglia o Copia. Poi fate clic nel punto in cui volete inserire il testo e scegliete Incolla.

In alternativa, dopo aver selezionato il testo, potete seguire altre procedure: • Usate il pulsante destro del mouse per svolgere le operazioni che preferite sul

testo, senza passare dal menu Modifica. • Utilizzate la tecnica di drag and drop: per spostare il testo in questo modo

posizionate il puntatore del mouse in un punto qualsiasi del testo selezionato, trascinate il testo nella nuova posizione e rilasciate il pulsante del mouse. Durante il trascinamento apparirà un quadratino tratteggiato che indica lo spostamento del testo.

• Per spostare il testo fate la stessa cosa ma tenendo premuto il tasto GTRL (il pulsante del mouse deve essere rilasciato prima del tasto CTRL). Durante il trascinamento il puntatore visualizza insieme al quadratino un segno +, per indicare che si sta facendo una copia del testo selezionato.

• Per rendere più veloci queste operazioni usate le combinazioni di tasti corrispondenti: CFRL+C per copiare qualcosa, CTRL+V per incollare, CTRL+X per tagliare i testi da spostare in qualche altra parte.

Mentre le versioni precedenti di Word permettevano di mantenere in memoria soltanto una selezione di testo per volta, ed era quindi necessario incollare il pezzo, tagliato o copiato, prima di compiere una nuova selezione, Word 2000 permette di conservare negli Appunti ben dodici selezioni di testo, così da poter manipolare il testo in modo articolato, effettuando più spostamenti, tagli e modifiche tra le parti.

Quando si taglia o si copia un elemento senza aver prima incollato il precedente,

Word apre una finestra degli Appunti che visualizza le selezioni precedentemente tagliate o copiate durante la sessione di lavoro. È possibile verificare il contenuto di tali "stralci" di testo passando il puntatore del mouse su ogni singolo appunto: per ciascuna icona Word visualizza una piccola finestra in cui è possibile leggere l'inizio del testo in modo da farsi un'idea del suo contenuto. La finestra Appunti è una barra di strumenti che può essere

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attivata da Visualizza/Barre degli strumenti/Appunti e che può essere posizionata come le altre barre

Una volta individuato il segmento che si vuole incollare basta fare clic su di esso e Word lo inserisce all'interno del testo in corrispondenza della posizione del puntatore.

Quando il magazzino di appunti diviene troppo pieno è possibile svuotarlo selezionando il pulsante Cancella appunti, posizionato sul lato destro della finestra. In questo modo tutte le selezioni effettuate in precedenza e inserite in memoria per essere incollate in altre posizioni vengono eliminate.

3.2.3.2 Copiare e spostare testi fra documenti Le funzioni Taglia Copia e Incolla di word possono essere usate, naturalmente, anche

fra documenti diversi aperti. E' evidente che per usare le tecniche di drag & drop occorre avere sott'occhio contemporaneamente le finestre su cui si deve operare; usando invece le voci di menu o la tastiera le finestre d'origine e d'arrivo possono essere attivate una alla volta dalla barra delle applicazioni. In ogni modo le tecniche per copiare o spostare testo sono identiche, sia che ci si trovi nello stesso documento, sia che si stia operando con più documenti.

3.2.3.3 Cancella un testo Mentre si scrive può essere necessario modificare la composizione per migliorare la

leggibilità del testo: si possono spostare degli elementi, copiare delle parti e inserirle in altri punti o semplicemente cancellare porzioni di testo.

Per cancellare le parole lettera per lettera bisogna posizionarsi con il puntatore alla fine della parola e premere il tasto BACKSPACE oppure fare clic davanti alla parola e utilizzare il tasto CANC.

Con la combinazione di tasti CTRL + CANC è possibile cancellare il testo procedendo di parola in parola.

Se invece si vogliono eliminare porzioni più ampie di testo bisogna prima di tutto selezionarle. Dopo avere selezionato il testo, è possibile cancellarlo con una sola operazione premendo il tasto CANC.

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3.2.4 Trovare e sostituire 3.2.4.1 Usare i comandi Trova e Sostituisci Word predispone una serie di strumenti avanzati per compiere ricerche all'interno del

testo e sostituire in modo automatico gli elementi trovati con altri giudicati più appropriati. La funzione di ricerca e sostituzione permette di compiere in modo automatico le

revisioni sul testo, senza che sia necessario leggere tutto il documento. Per attivare la funzione di ricerca selezionate il menu Modifica e scegliete la voce

Trova. Word apre una finestra di dialogo nella quale sono presenti tre schede: Trova, Sostituisci e Vai a.

La scheda Trova permette di cercare parole all'interno del testo. Se si seleziona

questa opzione compare una casella di testo nella quale bisogna scrivere la parola ricercata e premere il pulsante Trova Successivo:

Word setaccia l'intero documento evidenziando in sequenza gli elementi che corrispondono al termine ricercato.

Per visualizzare meglio le operazioni di ricerca è utile ridurre al minimo la finestra di dialogo Trova, in modo da avere una visione complessiva del testo.

Si può andare avanti nella ricerca premendo più volte il pulsante Trova successivo: il programma continua a evidenziare i termini trovati fino ad arrivare alla fine del documento.

La seconda scheda della finestra Trova è la scheda Sostituisci. Se si seleziona questa opzione appaiono due caselle: nella prima è possibile

specificare il termine che si vuole cercare mentre la seconda consente di sostituire la parola trovata con un nuovo termine. Si può decidere di vagliare caso per caso la sostituzione del termine cercato con un'altra parola utilizzando il pulsante Sostituisci, oppure sostituire in un'unica operazione tutte le occorrenze della parola cercata selezionando il pulsante Sostituisci tutti.

Le opzioni Trova e Sostituisci sono utilissime per correggere un errore che si ripete in tutto il documento. Se avete sempre sbagliato a digitare un termine, per esempio, potete correggere tutti gli errori con una sola operazione: scrivete nella casella Trova il nome

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sbagliato e nella casella Sostituisci con il nome corretto, quindi fate clic sul pulsante Sostituisci tutto. Il termine sarà modificato automaticamente in tutto il documento.

La terza scheda della finestra Trova, infine, contiene la voce Vai a, che permette non solo di visualizzare determinati elementi all'interno del documento ma anche di spostarsi direttamente alla posizione nel testo dove è presente l'elemento.

Nella parte sinistra della finestra si trova un menu in cui sono indicati tutti gli

elementi che è possibile cercare (pagine, titoli, paragrafi, ecc.) e, nella parte destra, una casella in cui vanno inseriti altri criteri di ricerca, per esempio il numero della pagina che si vuole cercare o il livello di titolo.

Una volta impostati i criteri di ricerca basta selezionare il pulsante Vai a e Word si posiziona direttamente nell'area del documento che corrisponde al criterio di ricerca.

Trova e sostituisci: funzioni avanzate La scheda Trova della finestra di dialogo Trova e sostituisci offre molte possibilità

di ricerca personalizzata. Se si seleziona il pulsante Altro la finestra si allarga ed evidenzia le opzioni di ricerca disponibili. I pulsanti di selezione esclusiva posti sul lato sinistro della finestra, per esempio, permettono di restringere o allargare il campo della ricerca secondo parametri predefiniti. Il pulsante Maiuscole/minuscole consente di cercare le parole soltanto nell’esatta sequenza di maiuscole e minuscole con cui sono state digitate nel campo Trova. Quando si attiva questa opzione il programma cerca una parola trascurandone tutte le occorrenze in contesti inutili. Se si sta cercando la parola alba, per esempio, il programma ignorerà il termine ogni volta che compare con la A maiuscola come nome proprio di persona. Il pulsante Solo parole intere elimina dalla ricerca parole che sono contenute all’interno di altre parole. Per fare un esempio, mentre la ricerca semplice individua la sequenza di caratteri "mente" anche all’interno della parola "generalmente", questa opzione permette di evidenziare solo le occorrenze in cui questa parola compare da sola e non come parte di altre parole. L’opzione Cerca caratteri jolly permette di cercare caratteri speciali ed effettuare ricerche specifiche attraverso l’introduzione di una serie di simboli chiamati caratteri jolly. Word fornisce un elenco di tutti i caratteri jolly che è possibile inserire per rendere specifica la ricerca. Selezionando il pulsante Speciale, infatti, è possibile visualizzare una lista di tutti i caratteri disponibili associati alla loro funzione di ricerca.

Inserendo all’inizio della parola o della parte di parola il carattere "<", per esempio, è possibile cercare tutte le parole che iniziano con tale segmento ma non quelle che lo contengono o che finiscono in questo modo.

Una volta selezionato dal menu Speciale il carattere jolly per la ricerca, esso è inserito direttamente nel campo Trova: di seguito è necessario introdurre tra parentesi la

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parola o la parte di parola che si vuole cercare. La ricerca <(ment), per esempio, permette di trovare "mentitore" o "menta", ma non "comunemente". Infine, è possibile cercare parole in base al loro formato o a determinate caratteristiche grafiche. Attraverso il pulsante Formato si possono cercare soltanto le parole evidenziate o scritte con un determinato carattere, le tabelle o gli elementi grafici di un certo tipo.

Per questa opzione non è necessario specificare nessun elemento testuale nella casella Trova, in quanto la ricerca procede non sulle parole ma sugli attributi di formattazione che le caratterizzano. Quando si attiva la funzione Trova in Word è possibile anche chiudere la finestra di dialogo e utilizzare direttamente i pulsanti presenti sulla barra di scorrimento verticale. Dopo che è stata imposta una ricerca, infatti, i pulsanti Pagina successiva e Pagina precedente della barra diventano blu: ciò indica che il programma non si sta più spostando all’interno del documento di pagina in pagina, ma utilizzando come criterio la presenza dell’elemento indicato per la ricerca.

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Esercitazione Modulo 3 Sezione 2 1. Aprire Word e creare un nuovo documento sul dischetto col nome "Modulo 3

Sezione 2". Scrivere il proprio nome e il numero di skills card e la data. 2. Ricopiare il primo paragrafo del Modulo 3 Sezione 2. 3. Riportare sotto al testo un esempio di carattere, uno di parola e uno di

paragrafo, selezionandoli dal testo e ricopiandoli col metodo drag & drop dal testo precedente. Provare ad annullare una o più operazioni e poi ripristinarle usando i relativi pulsanti.

4. Usando il menu Inserisci/Simbolo inserire alcuni simboli scegliendoli da più font. Assegnare ad un simbolo un tasto di scelta rapida. Chiudere la finestra di dialogo. Inserire il simbolo utilizzando il tasto di scelta rapida assegnato.

5. Inserire un'interruzione di pagina e rispondere alle seguenti domande: 6. In quanti e quali modi si può selezionare una parte di testo? 7. In quanti e quali modi si può copiare testo da un documento ad un altro? 8. Usando il comando Trova dire quante volte compare nel testo scritto il gruppo

di lettere "per". Impostando correttamente le opzioni di ricerca dire quante volte compare la parola "Per" e la parola "In".

9. Usando il comando Sostituisci, sostituire una parola a piacere con un'altra e poi ripristinare il testo originale.

10. Salvare il file, chiudere Word e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 3

Sezione 3

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MODULO 3: Elaborazione Testi SEZIONE 3: Formattazione 3.3.1 Formattare un testo 3.3.1.1 Cambiare il font e le dimensioni dei caratteri L'aspetto del testo è determinato dal formato del carattere. È possibile scegliere il tipo

di carattere (font), rendere più grandi o più piccole le lettere, trasformarle in grassetto, corsivo o sottolineato. Font è l'insieme di lettere, numeri e simboli che formano un particolare carattere tipografico.

I termini font e carattere tipografico sono utilizzati con lo stesso significato. Di solito il font predefinito in Word è il Times New Roman, un carattere classico simile a quello utilizzato da molte riviste e giornali. Per modificarlo si possono scegliere due strade. La prima consiste nel selezionare il menu Formato dalla barra dei menu e fare clic sulla voce Carattere: Word apre una finestra per la modifica approfondita, completa di tutte le opzioni per personalizzare i caratteri.

L'altro metodo, più veloce ma meno ricco di opzioni, consiste nel lavorare

direttamente sulla barra degli strumenti Formattazione, modificando il tipo di carattere nella casella Tipo di carattere e scegliendo la sua dimensione nella casella Dimensione carattere.

In questo caso è sufficiente selezionare il pulsante freccia posto a lato del menu a discesa a fare clic: compare la lista di tutti i tipi di caratteri, e ciascuna voce è visualizzata secondo l'impostazione grafica del carattere corrispondente, in modo da dare un'idea dell'effetto grafico prodotto dal carattere.

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Una volta scelto il tipo di carattere che si vuole utilizzare, si deve selezionarlo: a questo punto si potrà scrivere del nuovo testo secondo il carattere scelto, o anche modificare l'impostazione di una porzione di testo precedentemente selezionata.

Se si apre la finestra Formato Carattere, invece, si può lavorare con tre schede: Tipo, Spaziatura e posizione ed Effetti di testo.

3.3.1.2 Usare il corsivo, il grassetto

etc. La scheda Tipo permette di definire

stili, dimensioni e caratteristiche del carattere. Al suo interno sono presenti i menu a discesa per Tipo di carattere, Stile e Dimensioni, gli stessi disponibili nella barra degli strumenti Formattazione. Selezionando il menu a discesa Tipo di carattere e scegliendo una delle voci elencate è possibile vedere l'effetto grafico del carattere scelto nella finestra di anteprima. Per mettere in evidenza determinate parole si può formattarle con il grassetto, il corsivo e il sottolineato, selezionando l'opzione nella casella Stile.

Per modificare lo stile del testo risulta più comodo utilizzare i pulsanti Grassetto, Corsivo e Sottolineato posti sulla barra degli strumenti Formattazione: di solito, infatti, la formattazione in grassetto, corsivo o sottolineato riguarda brevi porzioni di testo, deve essere variata spesso e richiede pertanto un accesso rapido e agevole ai comandi.

3.3.1.3 Colori e brio nel testo Nella finestra Tipo carattere è possibile modificare le dimensioni del carattere,

colorare porzioni di testo, inserire sottolineature particolari per le singole parole o per intere porzioni di testo. Inoltre, una lunga lista di caselle di opzione permette di aggiungere effetti particolari al testo, quali il rilievo o l'ombreggiatura.

Le dimensioni o corpo del carattere è espressa in punti tipografici. La dimensione standard per una lettera commerciale è 12 punti. I testi di un quotidiano hanno in genere un corpo di 8-9 punti, mentre i titoli principali possono essere di 72 punti o più.

Spaziatura e posizione è la seconda scheda della finestra Formato carattere e permette di variare lo spazio tra i caratteri e la loro posizione rispetto alla riga immaginaria di scrittura. In particolare, la casella Proporzioni consente di dilatare o restringere le proporzioni del testo rispetto alla grandezza normale.

La casella Spaziatura, invece, permette di introdurre maggiore o minore spazio tra i caratteri rispetto a quello previsto dal tipo di carattere usato. Introducendo un diverso valore di spaziatura è quindi possibile modificare la distanza tra le singole lettere del testo.

Attraverso la casella Posizione, invece, è possibile variare la posizione della scrittura da quella normale dove essa è posta al centro della linea di scrittura, a quella di apice o pedice, dove invece i caratteri sono posti rispettivamente sopra o sotto tale riga.

Sia per la spaziatura sia la posizione dei caratteri Word propone comunque un valore predefinito, che è possibile modificare utilizzando i pulsanti di incremento e decremento.

L'ultima scheda della finestra Formato carattere riguarda alcuni "effetti speciali" che è possibile attribuire al testo (Coriandoli, Luci di Las Vegas, Sfondo lampeggiante...) ma che non sono trasportabili sulla pagina stampata e saranno stampati come caratteri

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sottolineati o in corsivo. Queste impostazioni grafiche possono servire per evidenziare in modo originale delle parti di testo che aiutino il lavoro di scrittura, o per costruire rudimentali prototipi di presentazione multimediale o di pagine Web.

Immaginate di avere un blocco di testo perfettamente formattato nel carattere, nelle dimensioni del carattere, nel tipo di stile e così via. Per creare un altro blocco di testo con lo stesso aspetto non è necessario ripetere tutta la procedura di formattazione: si può utilizzare

il pulsante Copia formato , che si trova sulla barra degli strumenti Formattazione. Selezionate un blocco di testo che contiene la formattazione da utilizzare su un altro blocco di testo e fate clic sul pulsante Copia formato: il cursore del mouse si trasforma in un cursore a barra con un pennello a sinistra. Selezionate il testo che volete formattare: quando rilasciate il pulsante del mouse, Word attribuisce al testo le stesse caratteristiche di formattazione del primo blocco di testo.

Oltre a variare tipo di carattere e grandezza, è possibile intervenire anche sul colore dei caratteri adattandolo ai propri gusti.

Per modificare il colore di una porzione di testo selezionatela con il mouse e

utilizzare il pulsante Colore carattere , posizionato sulla barra degli strumenti Formattazione. Se si fa clic direttamente sul pulsante si applica il colore che appare nella sottolineatura della lettera A (l'ultimo colore utilizzato); per selezionare un carattere diverso fate clic sulla piccola freccia nera a lato del pulsante e scegliere il colore preferito dalla finestra di opzioni.

È anche possibile mettere in evidenza frasi e parole con un evidenziatore colorato, proprio come si fa quando si scrive o si legge un documento su carta. Per evidenziare il testo

fate clic sul pulsante Evidenzia e poi selezionate con il mouse (il cui puntatore nel frattempo si è trasformato in un pennarello) la parte di testo interessata. Per disattivare l'evidenziazione è sufficiente selezionare il testo e fare clic sulla casella Non presente che si trova tra le opzioni di colori.

L'evidenziazione di parti del documento risulta molto utile quando si deve "passare" il documento ad altri utenti incaricati di correggerlo o controllarlo. Per evidenziare parti di un documento da stampare con una stampante monocromatica è consigliabile utilizzare un colore chiaro. Per modificare il colore dell'evidenziazione fate clic sulla freccia accanto al pulsante Evidenzia e selezionare il colore preferito. È possibile visualizzare o nascondere l'evidenziazione, ma non il testo evidenziato, sullo schermo e nella stampa del documento scegliendo la voce Opzioni del menu Strumenti e selezionando o deselezionando la casella di controllo Testo evidenziato nella scheda Visualizza.

Aggiungere un nuovo carattere al proprio programma Spesso, soprattutto quando si compiono lavori di grafica o si vuole creare una linea

grafica personalizzata e originale per i propri documenti, si cercano tipi di caratteri aggiuntivi che possono essere inseriti nel proprio programma di video scrittura.

Cd-Rom, dischetti allegati a riviste, ma anche siti specializzati su Internet permettono di trovare tutte le novità più sofisticate nel settore e di ottenere, gratis o a pagamento, nuovi font da inserire nei propri documenti. Siti come typeindex (www.abouttype.com) o fontfont (www.fontfont.de/fffstuff/f_central.html), per esempio, si rivolgono direttamente agli specialisti del settore fornendo continui aggiornamenti sulle ultime novità in campo tipografico. Ma anche semplici siti “contenitori” di risorse, come Tucows (www.tucows.com), offrono una vasta gamma di tipi di carattere - molti dei quali gratuiti - per arricchire il proprio “parco scrittura” e variare secondo le proprie esigenze di comunicazione il tipo di carattere utilizzato.

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Una volta individuato il tipo di font che si vuole utilizzare, per introdurlo nella lista di tipi di carattere riconosciuti da Word è sufficiente selezionare il file contenente il tipo di carattere, in formato .TTF o .FON, e copiarlo nella cartella Tipi di carattere, accessibile da Pannello di controllo. In questo modo il carattere è inserito nella configurazione di Windows e viene riportato nell'elenco Tipi di carattere di tutti i documenti di Office 2000.

3.3.1.4 Allineamento del testo Buona parte della formattazione, cioè dell'aspetto attribuito al testo, avviene a livello

di paragrafo: rientro del paragrafo, spaziatura tra le righe, tabulazioni, allineamento dei testi e così via.

Per impostare questi elementi fate clic sulla voce Paragrafo del menu Formato: Word apre una finestra di dialogo nella quale sono visualizzate due schede, Rientri e spaziatura e Distribuzione testo.

La scheda Rientri e Spaziatura permette di definire lo spazio tra le lettere e tra le righe del paragrafo, il rientro di paragrafo e l'allineamento del testo.

La casella Allineamento contiene un menu a discesa dal quale è possibile scegliere l'allineamento a sinistra, a destra, centrato o giustificato. Di solito l'opzione più utilizzata è la giustificazione del testo, che permette di ordinare il testo in modo che sia perfettamente allineato con i margini sinistro e destro del foglio. Quando si seleziona questa funzione Word calcola per ogni riga lo spazio tra i caratteri presenti e li dispone in modo che le righe siano tutte della stessa larghezza.

Dopo aver selezionato il testo è possibile scegliere l'allineamento preferito semplicemente facendo clic su uno dei pulsanti che si trovano nella barra degli strumenti

Formattazione

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La casella Livello struttura, invece, permette di scegliere, da un menu a discesa, i livelli di testo da assegnare ai paragrafi del documento. I livelli non hanno rilievo grafico: si tratta dì strumenti che permettono di ordinare e gestire in modo gerarchico i contenuti del testo. I diversi livelli dì struttura assegnati ai paragrafi potranno essere visualizzati con l'opzione Struttura del menu Visualizza.

3.3.1.6 Rientri dei paragrafi Nella scheda Rientri e spaziatura si trovano anche i comandi che permettono di dare

rilievo grafico ai diversi paragrafi in cui è diviso il documento. E' ormai convenzione, infatti, evidenziare con accorgimenti grafici i diversi paragrafi di un documento: per farlo è possibile dividere i paragrafi lasciando una riga di spazio, oppure introdurre per la prima riga di ciascun paragrafo un rientro di riga che aumenti la distanza dal margine.

La prima area della finestra, chiamata Rientri, contiene diverse caselle per stabilire un margine di rientro, per la prima riga di ciascun paragrafo. Per introdurre il rientro basta fare clic sui pulsanti di incremento e decremento di ciascuna casella e continuare fino a quando si raggiunge il livello di rientro desiderato: di solito si usa non superare il mezzo centimetro. Il rientro più utilizzato è quello del margine sinistro, ma è possibile anche applicare dei rientri a destra, o dei rientri sporgenti, utili quando si creano elenchi o bibliografie.

I rientri sporgenti permettono di creare una gerarchia ancora più articolata tra le parti del testo e di organizzare maggiormente la struttura visiva del documento. Per applicare un rientro sporgente è necessario selezionare la casella Speciale e scegliere dal menu a discesa la voce Sporgente.

3.3.1.7 Cambiare l'interlinea testo La seconda area della finestra è chiamata Spaziatura e permette di introdurre degli

spazi tra i diversi paragrafi e tra le righe all'interno di ciascun paragrafo. Infatti, se nelle relazioni e nei documenti lunghi è maggiormente utilizzato il rientro

di paragrafo per evidenziare i paragrafi, nelle lettere formali e nei documenti brevi si usa spaziare con una riga vuota i diversi paragrafi del testo. È possibile impostare questa opzione per l'intero documento modificando i valori delle caselle Prima e Dopo all'interno dell'area spaziatura: la casella Prima indica lo spazio da lasciare sopra ciascun paragrafo selezionato, mentre la casella Dopo imposta lo spazio tra un paragrafo e quello successivo.

La casella Interlinea, invece, non modifica solo la distanza tra i diversi paragrafi, ma si applica a tutte le righe del documento. Diversi tipi di documento richiedono impostazioni di interlinea differenti: se si vuole dare maggiore leggerezza al testo per facilitare la lettura di documenti lunghi, per esempio di relazioni, è utile aumentare il valore della spaziatura da quello di interlinea singola, che è il valore predefinito, a un valore superiore, per esempio interlinea 1,5 righe o addirittura interlinea doppia, cioè uno spazio di due righe vuote tra ciascuna riga di scrittura.

La terza area della finestra, infine, è l'Anteprima, che permette di avere una visione del testo formattato secondo i parametri inseriti.

Per visualizzare il formato di un paragrafo si può selezionare il pulsante ? dalla Barra dei menu, scegliere la voce Guida rapida e portare il cursore del mouse, che nel frattempo si è trasformato in un punto interrogativo, all'interno di un paragrafo.

Quando si fa clic compare la descrizione delle formattazioni che sono state applicate al paragrafo e al carattere.

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È possibile modificare i rientri di paragrafo in modo rapido utilizzando gli indicatori

posti sul righello orizzontale di Word . AI confine tra l'area bianca del foglio, che indica la parte in cui è possibile scrivere, e quella grigia, che rappresenta i margini, si trovano gli indicatori, che permettono di modificare le impostazioni della larghezza di rientri, margini e colonne. Puntando il mouse sul punto di incontro dei due indicatori, in modo che il puntatore si trasformi in una freccia orizzontale a due punte, e trascinandolo, si può spostare il margine del foglio.

Facendo clic sul rettangolino posto sotto l'indicatore inferiore, invece, è possibile spostare il paragrafo selezionato, in modo che presenti un margine diverso da quello generale.

Spostando solo l'indicatore superiore si può fare rientrare la prima riga rispetto al paragrafo. L'indicatore inferiore permette di creare dei rientri sporgenti, in cui è il paragrafo a rientrare rispetto alla prima riga.

3.3.1.5 Sillabazione del testo testo La seconda scheda della finestra Formato paragrafo, Distribuzione testo, serve per

distribuire in modo razionale all'interno della pagina le righe dei paragrafi.

La casella d'opzione Controlla righe isolate, per esempio, impedisce che l'ultima riga di un paragrafo venga stampata in una nuova pagina vuota, o che la prima riga di un paragrafo nuovo sia disposta alla fine della pagina.

Le caselle d'opzione Mantieni assieme le righe e Mantieni con il successivo permettono di impedire che il programma inserisca interruzioni di pagina all'interno di uno stesso paragrafo o tra due paragrafi selezionati, in modo da evitare che due paragrafi collegati così come un paragrafo e il suo titolo si vengano a trovare su due pagine differenti.

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La spunta della casella Non sillabare mantiene le parole intere senza essere spezzate a fine rigo. La sillabazione è utile quando viene scelto l'allineamento giustificato per evitare grandi spazi fra parole, che risultano antiestetici.

3.3.1.8 Copiare la formattazione. Per copiare il formato di un testo selezionato, in un'altra parte di testo occorre

selezionare il testo formattato e poi fare click sul pulsante Copia formato . Il cursore si trasforma in pennello. Portarsi all'inizio del testo da formattare e selezionarlo col mouse. Quando si rilascia il pulsante del mouse la formattazione viene applicata al testo.

Finito di copiare il formato, il pulsante Copia formato si disattiva. Per mantenerlo attivo per più operazioni occorre cliccare due volte. Alla fine rifare click per disattivare il copia formato.

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3.3.2 Altre funzionalità 3.3.2.1 Tabulazioni Nella finestra Formato paragrafo vi è il pulsante Tabulazioni, che compare in basso

su entrambe le schede della finestra. Le tabulazioni sono posizioni

predefinite all'interno del documento che aiutano ad allineare il testo.

Stabilire dei punti di tabulazione, quindi, consente di allineare e disporre in modo più preciso il testo sulla pagina.

Quando si fa clic su questo pulsante Word apre una finestra di dialogo che permette di gestire le tabulazioni, la stessa finestra che si può aprire selezionando la voce Tabulazioni del menu Formato. All'interno della finestra sono presenti i comandi che permettono di specificare la misura delle tabulazioni e la distanza fra una tabulazione e l'altra.

Una volta impostate tutte le misure di tabulazione basta premere OK e all'interno del paragrafo selezionato sono inserite le tabulazioni Impostate: ciò significa che è possibile posizionare il cursore di Word su ciascun punto di tabulazione in sequenza premendo di volta in volta il tasto TAB.

È possibile inserire e modificare le tabulazioni anche dalla finestra di lavoro, utilizzando il righello orizzontale. In questo caso bisogna fare clic sul pulsante di

tabulazione posto a sinistra della Barra del righello ; con un clic consecutivo è possibile scegliere il tipo di tabulazione che si vuole inserire, centrata, allineata a destra o a sinistra, oppure decimale .

Una volta scelto il tipo di tabulazione, per inserirla bisogna fare clic sul righello nel punto in cui si vuole venga posizionata. A questo punto la tabulazione è inserita ed è possibile vederne l'indicazione sul righello. Per togliere un'indicazione di tabulazione dal righello basta selezionarla con il mouse e trascinarla verso il bordo sinistro della pagina di Word.

3.3.2.2 Aggiungere bordi al testo Per enfatizzare una parte di testo, insieme agli altri modi, vi è anche la possibilità di

aggiungere bordi e rilievi. Per ottenere ciò, selezionare la parte di testo al quale si vuole applicare un bordo e fare click sulla voce di menu Formato/Bordi e sfondo. Appare la finestra di dialogo in cui si possono impostare tutti i parametri necessari.

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Nella scheda Bordi si possono impostare il tipo di linea, lo spessore, il colore e la

disposizione del bordo. Nella casella a discesa si può scegliere a chi applicare il bordo, al testo selezionato oppure al paragrafo. Col pulsante Opzioni si può scegliere la distanza del bordo dal testo, col pulsante Linea Orizzontale si può scegliere una linea grafica da inserire orizzontalmente nel testo.

Nella seconda scheda è possibile impostare un bordo per la pagina, definendone la distanza dai margini oltre agli altri elementi.

Infine nella scheda Sfondo è possibile scegliere un colore di sfondo per il bordo scelto e definire la trasparenza o elementi grafici di riempimento.

3.3.2.3 Elenchi puntati e numerati Gli elenchi sono un ottimo sistema per rappresentare in modo ordinato un insieme di

elementi o per indicare una serie di passi da compiere in sequenza. Inoltre, sono molto semplici da realizzare.

Sulla barra degli strumenti Formattazione di Word, infatti, si trovano due pulsanti

specifici , che permettono di definire elenchi puntati (in cui un punto viene posto all'inizio di ogni voce) e numerati (in cui ogni voce è introdotta da un numero).

Provate a realizzare un elenco: dopo aver scritto una serie di nomi, premendo sempre il pulsante INVIO dopo ogni termine, selezionateli e fate clic su uno dei due pulsanti: Word crea automaticamente un elenco puntato o numerato É anche possibile rendere più articolato l'elenco applicando dei rientri ad alcuni punti: dopo averli selezionati,

premete il pulsante Aumenta rientro , che si trova a fianco del pulsante per la creazione dell'elenco puntato. I punti saranno spostati (in gergo si dice indentati) a destra e indicati da un diverso segno di punto elenco.

Gli elenchi possono essere numerati o contrassegnati da marcature grafiche, come puntini o motivi geometrici: Word offre una vasta gamma di indicatori per personalizzare il

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tipo di elenco che si vuole utilizzare. Per vedere i tipi di elenco a disposizione selezionate il menu Formato e fate clic sulla voce Elenchi puntati e numerati: Word apre una finestra dove sono presentate le diverse soluzioni grafiche per risolvere l'impaginazione di elenchi e sottoelenchi in forma numerata o grafica.

La funzione Elenchi, oltre a permettere un'impaginazione più ordinata, consente l'aggiornamento automatico di un elenco numerato. Quando si aggiunge un nuovo elemento alla lista, infatti, non è necessario rinumerare tutte le voci: è sufficiente posizionarsi con il puntatore nel punto dove si vuole aggiungere l'elemento e inserirlo. Word aggiorna da solo tutto l'elenco secondo la nuova numerazione.

Se dopo aver creato un elenco volete tornare al testo normale, selezionatelo e fate di nuovo clic sul pulsante Elenco che avete utilizzato per realizzarlo: gli indicatori di elenco saranno cancellati.

3.3.3 Maschere 3.3.3.1 Scelta di un modello per un documento Molto spesso in ufficio si usano stampati o documenti che presentano sempre la

stessa struttura, come domande, certificazioni etc.. In questi casi è utile avere un modello, il quale può essere adattato alle diverse esigenze del momento. I modelli, o se vogliamo maschere, possono essere creati dall'utente, ma ve ne sono già di pronti. Essi sono salvati con l'estensione .dot

Creazione di un modello per un documento Un modello può essere creato sulla base di un documento esistente. In questo caso scegliere Apri dal menu File, quindi aprire il documento desiderato.

Su di esso si possono fare le modifiche necessarie. Fatte tutte le modifiche, salvare il documento con Salva con nome. Si apre la finestra di dialogo. Nella casella Tipo File scegliere la voce modello. Scelto il nome e la cartella si può fare click sul pulsante Salva.

Per creare un nuovo modello senza partire da un documento esistente, scegliere

Nuovo dal menu File. Si apre la finestra di dialogo:

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Selezionare Modello nella casella di gruppo Crea nuovo. Si può scegliere fra un

modello esistente o crearne uno nuovo vuoto. Nella finestra d'anteprima si può osservare la struttura del modello. Fatte le scelte fare clic su OK. Scegliere Salva con nome dal menu File. Nella casella Tipo file fare clic su Modello di documento. Questo tipo di file sarà già selezionato se si sta salvando un file creato come modello.

Il modello creato può essere salvato in una cartella qualunque, ma è buona norma salvarlo nella cartella di default, la cartella predefinita Modelli, che verrà specificata automaticamente nella casella Salva in. Per salvare il modello in una scheda diversa da quella Generale, passare alla sottocartella corrispondente all'interno della cartella Modelli.

Nella casella Nome file digitare un nome per il nuovo modello, quindi fare clic su Salva. Aggiungere gli elementi di testo o grafica che si desidera inserire in tutti i nuovi documenti creati sulla base del modello ed eliminare gli elementi non necessari. Apportare le modifiche desiderate alle impostazioni dei margini, della dimensione e dell'orientamento della pagina, degli stili e di altri formati.

Fare clic su Salva , quindi scegliere Chiudi dal menu File. 3.3.3.2 Lavorare con i modelli Per lavorare con i modelli occorre aprirne uno, fare le modifiche e salvarlo come

documento. Per aprire un modello da una cartella qualunque, selezionare dal menu File/Apri.

Nella finestra di dialogo che si apre, scegliere Modello di documento nella casella Tipo File. Cercare il modello nella cartella desiderata e fare click sul pulsante Apri.

Per aprire un modello dalla cartella Modelli, selezionare Nuovo... dal menu File e procedere selezionando modello dal gruppo Crea Nuovo; scegliere il modello e cliccare sul pulsante OK.

A questo punto si possono effettuare tutti i cambiamenti che si vuole, ma ... attenzione! è meglio salvare subito, ancor prima di fare la prima modifica, il file come documento, altrimenti, cliccando inavvertitamente sul pulsante Salva (quello con l'icona del dischetto) si potrebbe salvare il modello modificato. Per evitare ciò, selezionare Salva con nome dal menu File, scegliere Documento Word nella casella Tipo File, dare il nome al file e scegliere la cartella di destinazione. A questo punto fare click sul pulsante Salva.

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Esercitazione Modulo 3 Sezione 3 1. Aprire Word e creare un nuovo documento sul dischetto di nome

“Esercitazione Modulo 3 Sezione 3. Scrivere il proprio nome, codice della skills card e la data attuale. Riportare in questo documento le risposte alle domande proposte.

2. Rispondere alle seguenti domande: a. Cosa propone la pressione del pulsante Cronologia nella finestra di dialogo

dell’apertura di un documento word? b. Dire in quanti e quali modi si può salvare il documento word sul proprio

computer. c. La grandezza con cui appare la pagina sul video è quella che verrà stampata.

Vero Falso. d. In una parola non possono essere usati caratteri diversi. Vero Falso. e. Un paragrafo è una entità, all’interno della quale si possono usare rientri

diversi per le diverse righe. Vero Falso. f. Con quale estensione è salvato sul disco un modello word? g. Quante indentazioni possono essere fatte in un elenco numerato? h. Cosa distingue la fine di un paragrafo da un semplice ritorno a capo del rigo? i. Come si inserisce un ritorno a capo senza fine paragrafo? 3. Riprodurre sul documento attivo, introducendo un salto di pagina, l’articolo

seguente, cercando di individuare esattamente i caratteri e le dimensioni e tutti gli altri elementi di formattazione.

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Aggiungere un nuovo carattere al proprio programma di impaginazione

(Articolo tratto da Futuro No Problem di Repubblica)

Spesso, soprattutto quando si compiono lavori di grafica o si vuole creare una linea

grafica personalizzata e originale per i propri documenti, si cercano tipi di caratteri aggiuntivi che possono essere inseriti nel proprio programma di video scrittura.

Cd-Rom, dischetti allegati a riviste, ma anche siti specializzati su Internet permettono di trovare tutte le novità più sofisticate nel settore e di ottenere, gratis o a pagamento, nuovi font da inserire nei propri documenti.

Siti come typeindex (www.abouttype.com) o fontfont (www.fontfont. de/fffstuff/f_central.html), per esempio, si rivolgono direttamente agli specialisti del settore fornendo continui aggiornamenti sulle ultime novità in campo tipografico. Ma anche semplici siti “contenitori” di risorse, come Tucows (www.tucows.com), offrono una vasta gamma di tipi di carattere - molti dei quali gratuiti - per arricchire il proprio “parco scrittura” e variare secondo le proprie esigenze di comunicazione il tipo di carattere utilizzato.

Una volta individuato il tipo di font che si vuole utilizzare, per introdurlo nella lista di

tipi di carattere riconosciuti da Word è sufficiente selezionare il file contenente il tipo di carattere, in formato .TTF o .FON, e copiarlo nella cartella Tipi di carattere, accessibile da Pannello di controllo.

In questo modo il carattere è inserito nella configurazione di Windows e viene

riportato nell'elenco Tipi di carattere di tutti i documenti di Office 2000.

Un elenco di caratteri presenti in Word è:

1. Times New Roman a. Tahoma

Courier New Arial

b. Comic Sans Serif 2. Verdana

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Modulo 3

Sezione 4

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MODULO 3: Elaborazione Testi SEZIONE 4: Rifinire un documento 3.4.1 Stili e paginatura 3.4.1.1 Utilizzare i vari stili

Nella sezione precedente abbiamo visto come un testo possa essere abbellito applicando la formattazione di carattere e di paragrafo. Ma Word offre ancora di più. E' possibile, con un unico click del mouse applicare a un testo o all'intero paragrafo formattazioni di carattere e di paragrafo. L'insieme delle caratteristiche di formattazione di un paragrafo si chiama stile del paragrafo. Word offre già molti stili preconfezionati, ma l'utente può crearne di propri.

Per attribuire uno stile a un paragrafo o a un insieme di paragrafi è sufficiente selezionarli, aprire la casella Stili e scegliere quello voluto; al paragrafo selezionato verranno attribuiti tutti gli elementi di formattazione di quello stile.

Facendo click sulla freccia della casella Stili, si apre la lista degli stili principali disponibili disponibili. Ricordiamo che per vedere o stile applicato a un paragrafo si può aprire il menu ?/Guida rapida e cliccare col cursore col punto interrogativo sul paragrafo.

Per avere l'elenco completo e la possibilità di modificare o creare stili, aprire il menu

Formato/Stli... Si apre la finestra di dialogo seguente: Per applicare lo stile è sufficiente selezionarlo dall'elenco e fare click sul pulsante

Applica. Fare attenzione! Uno stile Titolo1 (p.e.) definito su un computer può essere diverso

dallo stile Titolo1 di un altro computer, se questo stile è stato modificato dall'utente. Ciò non vuol dire che il documento scritto col primo apparirà alterato sul secondo, in quanto word definisce sempre il formato carattere e paragrafo elemento per elemento.

Le caratteristiche dello stile appaiono nella descrizione. Gli stili Titolo già definiti in word possono essere utili quando si vuole creare un

testo strutturato a diversi livelli e si ha intenzione di fare automaticamente un sommario alla fine del documento.

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Per modificare uno

stile secondo le proprie esigenze, per esempio se il tipo di carattere dello stile Normale non è di proprio gradimento, basta scegliere lo stile e fare click su pulsante Modifica. Si apre una finestra di dialologo in cui è possibile eseguire le modifiche.

Per modificare per

esempio il tipo di carattere o la numerazione, fare click sul pulsante Formato. Fatte le scelte, fare click su OK per attivare le nuove

impostazioni.

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Per utilizzare lo stile modificato con i nuovi documenti basati sullo stesso modello bisogna selezionare la casella di controllo Aggiungi al modello. Lo stile verrà aggiunto al modello applicato al documento attivo.

Se si fa click sul pulsante Nuovo.. invece che Modifica..., si attivano nella finestra di dialogo precedente anche le voci Tipo e In Base a:. Si opera poi allo stesso modo della modifica. Si può accoppiare allo stile creato anche un tasto di scelta rapida cliccando sul pulsante relativo. In questo modo si può creare un archivio di stili personali.

Ricordiamo che per copiare uno stile (cioè il formato carattere e paragrafo) da un

testo ad un altro si può far uso del pulsante copia formato . Se si deve ripetere più volte la copia formato, fare doppio click e al termine cliccare ancora per disattivare il pulsante.

3.4.1.2 Inserire il numero di pagina I numeri di pagina diventano importanti quando il documento prende più pagine.

Word numera automaticamente le pagine, quando si cambiano le impostazioni di margini o di foglio o di altro.

Per inserire i numeri di pagina nel documento fare click sul menu Inserisci/Numeri di Pagina. Si apre la finestra di dialogo che permette di impostare i parametri.

Si può decidere di mettere il numero di pagina in alto o in basso, a sinistra al centro o

a destra e di inserirlo sulla prima pagina o no. Il numero di pagina viene inserito nell'intestazione o nel piè di pagina e può convivere con altri elementi.

Cliccando sul pulsante formato si può impostare il formato dei numeri.

Nella casella Formato si può scegliere

il formato. Si può includere, insieme al numero di pagina, il numero del capitolo in funzione dello stile assegnato, ossia, se si è impostato allo stile Titolo1 il titolo di inizio capitolo, questi vengono numerati automaticamente e il numero può apparire, separato da un separatore a scelta, dal numero di pagina.

Si può infine specificare da dove iniziare la numerazione. Questa opzione ritorna utile quando un documento molto

lungo è spezzettato in più file. In questo modo la numerazione finale dopo la stampa risulta continua.

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3.4.2 Intestazione e piè di pagina 3.4.2.1 Aggiungere Intestazione e Piè di Pagina Le intestazioni e il piè di pagina rappresentano elementi molto utilizzati

nell'impaginazione di documenti formali, perché permettono di fornire al documento una "cornice" informativa che caratterizza ogni pagina.

Le intestazioni, che possono contenere testo o immagini, sono poste sopra il margine superiore della pagina, mentre i piè di pagina occupano lo spazio del margine inferiore.

Nelle intestazioni e nei piè di pagina si possono inserire diverse informazioni: per esempio, si può immettere la data del documento, il titolo del capitolo, il nome dell'autore o il logo dell'azienda che lo ha redatto.

Una volta inserite, le intestazioni e i piè di pagina si ripetono per tutte le pagine del documento. E però possibile scegliere di fare comparire questi elementi solo sulla prima pagina, come "copertina" di presentazione di tutto il testo, oppure, come spesso accade, su tutte le pagine a eccezione della copertina. È anche possibile inserire intestazioni e piè di pagina diversi per la pagine pari e le pagine dispari, in caso di documenti affiancati, oppure differenziare l'intestazione da una sezione all'altra di uno stesso documento.

Per inserire questi elementi selezionate la voce di menu Visualizza/Intestazioni e piè di pagina. Word inserisce all'esterno dei margini superiore e inferiore della pagina due aree tratteggiate, nelle quali è possibile digitare il testo; inoltre, compare una barra di lavoro che permette di inserire elementi standard e numerazioni di pagine e di spostarsi tra le diverse intestazioni.

Passando il cursore sui pulsanti esce un fumetto che ne spiega la funzione. 3.4.2.2 Inserire data, ora etc. Il pulsante Inserisci numero di pagina, per esempio, permette di inserire

automaticamente nel piè di pagina o nell'intestazione il numero della pagina corrente, il secondo pulsante, invece, inserisce il numero di pagina relativo, indicando la posizione della pagina rispetto all'intero documento: per esempio, pagina 3 di 24.

I pulsanti Inserisci data e Inserisci ora inseriscono rispettivamente data e ora di produzione del documento.

Gli altri pulsanti servono per definire lo stile di intestazione e piè di pagina, inserire dei bordi, variare l'intestazione in alcune parti del documento o spostarsi tra i diversi elementi.

Word fornisce anche un glossario di elementi standard, a cui è possibile attingere nella creazione delle proprie intestazioni e piè di pagina. Per visualizzarlo è sufficiente fare clic sul pulsante Inserisci voce di glossario.

3.4.2.3 Utilizzare nell'intestazione la formattazione Naturalmente, oltre alle possibilità offerte dai pulsanti della barra dell'intestazione, è

possibile formattare il testo inserito con tutte le modalità offerte dalla voce di menu Formato, sia per quanto riguarda il carattere che il paragrafo.

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3.4.3 Vocabolario e grammatica 3.4.3.1 Usare gli strumenti di controllo ortografico È tutto corretto? Una volta che si è finito di scrivere il proprio testo è necessario

rileggerlo per verificare se ci sono imprecisioni, parole ripetute o refusi, ovvero errori di digitazione.

Word offre una serie di strumenti che aiutano a controllare l'ortografia e la grammatica del testo e a correggere gli errori sia in fase di stesura sia successivamente, durante la revisione del documento.

Mentre si scrive il testo, infatti, Word sottolinea le parole che presentano dei problemi ortografici con una linea ondulata rossa e segna con una linea verde le imprecisioni grammaticali.

Non sempre questi strumenti sono graditi a chi scrive, soprattutto perché possono disturbare la leggibilità del testo e confondere l'utente. È possibile iniziare a scrivere e attivare i correttori solo in fase finale, quando si rilegge il tutto per correggerlo. Per attivare o disattivare gli strumenti di correzione selezionate il menu Strumenti e fate clic sulla voce Opzioni.

Word apre una finestra che permette di personalizzare le funzioni di correzione del testo o la presenza di suggerimenti in linea.

Dalla finestra Opzioni selezionate la scheda Ortografia e grammatica e scegliete le

caselle d'opzione che desiderate attivare. Se si mette un segno di spunta nelle caselle Controllo ortografico durante la

digitazione, Ignora parole maiuscole, Ignora parole con numeri, Ignora indirizzi Internet e percorsi di file, per esempio, si attiva il correttore automatico durante la

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digitazione, ma si escludono dalla correzione alcune categorie di parole (le parole maiuscole, le parole con numeri, gli indirizzi Internet o di file). Gli errori individuati dal correttore possono essere rivisti "a mano", oppure si può ricorrere ai suggerimenti di Word. Per utilizzare gli strumenti di correzione di Word selezionate la parola o la frase sottolineata dal correttore e fate clic con il tasto destro del mouse.

Il programma apre una finestra di dialogo a lato della parola, in cui sono presentati i suggerimenti di Word ed eventuali sinonimi con i quali è possibile sostituire la parola.

E' possibile anche sostituire direttamente l'elemento sbagliato con una delle opzioni suggerite da Word: per farlo, selezionate dalla finestra di dialogo il suggerimento che si volete accogliere e fate clic: il testo è corretto secondo l'indicazione scelta.

E' possibile attivare una correzione automatica del testo, in

modo che Word modifichi autonomamente durante la battitura i termini che presentano anomalie grammaticali. L'affidabilità di questo sistema non è ancora completa: a volte, infatti, vengono 'corrette" parole esatte, ma che il computer non è in grado di comprendere o riconoscere. Spesso, comunque, la correzione si rivela un risparmio di tempo.

Per attivare questa funzione selezionate il menu Strumenti e fate clic sulla voce

Correzione automatica. Word apre una finestra dalla quale è possibile attivare la funzione di correzione durante la digitazione e anche inserire una lista di errori che si compiono di frequente e che si vogliono correggere in modo automatico.

Se selezionate la casella di controllo Sostituisci il testo durante la digitazione, infatti, si attivano in basso i campi Sostituisci e Con. E' cosi possibile inserire nel campo Sostituisci le voci che si sbagliano più di frequente e nel campo Con i termini sostitutivi degli errori.

Correggere durante la fase di scrittura aiuta a tenere sotto controllo il testo, ma può anche risultare dispersivo e frammentare il processo creativo.

Molti preferiscono tenere separati il momento della scrittura da quello della correzione, ed effettuare le revisioni tutte insieme nella fase finale.

Word permette anche di effettuare una lettura selettiva del documento, fermandosi solo sulle parti ambigue dal punto di vista grammaticale o ortografico.

Per "saltare" da un errore all'altro selezionate un elemento segnalato dal correttore e fate doppio clic sul pulsante Stato di ortografia e grammatica , posto sulla barra di stato: con un primo doppio clic Word apre una finestra di dialogo nella quale si visualizzano i suggerimenti ortografici, grammaticali o stilistici elaborati dal programma per quella parola; con un secondo doppio clic si passa all'elemento successivo, "saltando" in un'altra parte del documento.

Dalla finestra di dialogo si può decidere di ignorare il suggerimento (selezionando l'opzione Ignora frase), o di accettarlo: in questo caso si deve fare clic su una delle opzioni con cui Word consiglia di sostituire l'errore.

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Le stesse funzioni del pulsante Stato ortografia e grammatica sono accessibili dal menu Strumenti. Se selezionate la voce Controllo ortografia e grammatica, infatti, Word inizia a perlustrare il documento alla ricerca di errore.

Quando incontra una parola sottolineata dal correttore, il programma apre una

finestra di dialogo, analoga alla precedente ma con funzioni estese, dalla quale è possibile visualizzare i suggerimenti, accettarli o anche decidere di ignorare tutte le occorrenze di quell'errore all'interno del documento.

3.4.3.2 Usare gli strumenti di controllo grammaticale Correggere un errore ortografico è semplice, in quanto Word confronta la parola

errata con quella memorizzata del dizionario e propone la correzione. Più complicata è la correzione grammaticale e ancor più difficile è la correzione

sintattica, in quanto intervengono, in questo caso, elementi di stile e di gusto che possono essere personali. Tuttavia Word avanza dei suggerimenti su costruzioni di frase che appaiono scorrette o poco usate.

Per attivare il controllo grammaticale bisogna selezionare la casella Controlla grammatica nella finestra di controllo ortografico che si apre attivando il Controllo Ortografia e Grammatica dal menu Strumenti, vista in precedenza.

La frase o la parola che sembra non corretta viene evidenziata in verde nella prima finestra di testo e nella seconda appare il commento di correzione, che può essere accettato o no mediante i pulsanti a lato.

Nel caso si voglia disattivare la correzione grammaticale, per rendere più veloce la correzione ortografica, è sufficiente deselezionare la casella Controlla grammatica.

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3.4.4 Impostazione del documento 3.4.4.1 Modificare l'impostazione della pagina Quando si inizia a scrivere con Word, il programma mostra un' impostazione e un

carattere predefiniti. Si tratta però di impostazioni che possono essere ridefinite in base alle esigenze e ai gusti dell'utente, che può così personalizzare l'impaginazione del documento.

Impaginare un documento con Word significa impostare tutti gli elementi che caratterizzano le pagine del documento, la delimitazione dei margini, che permette di stabilire quanto spazio deve occupare il testo scritto rispetto all'area del foglio, al definizione del paragrafo e altro.

Se si definiscono i criteri di impaginazione prima di iniziare a scrivere, le impostazioni si attivano per tutto il testo, se invece si è già cominciato a scrivere ma si vuole cambiare qualcosa nell'impostazione grafica, è necessario selezionare l'area all'interno della quale apportare le modifiche e poi introdurre i nuovi canoni di impaginazione.

Oltre alla formattazione del carattere e del paragrafo, si deve impostare la pagina per poter avere la giusta impaginazione. Word provvede automaticamente a distribuire il testo nelle varie pagine a seconda delle dimensioni del foglio e di tutti gli altri elementi scelti.

Impostazione della pagina. Per impostare la pagina fare click su File/Imposta Pagina. Si apre la finestra di

dialogo, composta di quattro schede.

La scheda Dimensioni, permette di definire le dimensioni e l'orientamento del foglio

di stampa. La casella Dimensione foglio presenta un menu a discesa dove sono visualizzati i

formati di carta più diffusi a seconda della funzione e della nazione di utilizzo (in Italia di solito è A4). Se il tipo di foglio che si vuole utilizzare per la stampa non è presente nell'elenco è possibile personalizzare le dimensioni utilizzando i pulsanti di incremento e decremento presenti nella finestra per definire esattamente la larghezza e la lunghezza del

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foglio. Attenzione alla stampante, però: il formato definito in Word deve corrispondere ai fogli di carta che verranno inseriti nel cassetto della stampante.

Orientamento, permette di stabilire l'orientamento del foglio. Attraverso i pulsanti di selezione esclusiva è possibile stabilire se esso dovrà essere posizionato in senso verticale o orizzontale.

Si utilizza il termine landscape (paesaggio) per indicare l'orientamento orizzontale del foglio e portrait (ritratto) per definire l'orientamento verticale.

Nella scheda Layout della finestra Imposta pagina si trovano opzioni sofisticate per l'impostazione della pagina, per esempio la possibilità di inserire numeri di riga o impaginare il documento con dei bordi: selezionando i relativi pulsanti si apriranno le finestre di dialogo che permettono di specificare i parametri per queste impostazioni.

3.4.4.2 Modificare i margini della pagina La scheda Margini, permette di definire quanto spazio si vuole lasciare ai bordi del

testo.

La finestra presenta cinque campi: i primi quattro, Superiore, Inferiore, Destro e

Sinistro, forniscono le dimensioni di ciascun margine secondo l'impaginazione predefinita. Il quinto parametro è dedicato alla rilegatura. In alcuni casi, infatti, per esempio nelle

tesi di laurea o negli appunti, i fogli stampati saranno uniti attraverso spirali o cuciture ed è quindi utile lasciare uno spazio aggiuntivo sul lato interno o superiore del foglio, per far sì che possa essere rilegato.

Il campo Rilegatura serve per aumentare lo spazio di un margine senza modificare

la simmetria del testo rispetto alla pagina: se si aumenta il valore di un margine rispetto agli altri, infatti, la pagina viene centrata secondo valori asimmetrici e può risultare spostata verso destra o verso sinistra.

Meglio quindi impostare lo spazio per la rilegatura, che permette di lasciare inalterata la centratura del testo.

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Nella scheda Margini si trova anche un riquadro, Distanza dal bordo, che permette di definire la distanza dal bordo della pagina di Intestazioni e Piè di pagina, spazi predefiniti che si trovano nella parte superiore o inferiore della pagina dove vengono inseriti elementi standard del documento, quali il titolo del capitolo, il logo dell'azienda o la data di realizzazione.

Attenzione! La distanza dal bordo di intestazioni e piè di pagina deve essere sempre

inferiore a quella del margine inferiore o superiore: in caso contrario, infatti, il testo del documento viene stampato sotto l'intestazione o il piè di pagina.

L'opzione Pagine affiancate è utile nel caso si debba stampare il documento in modalità fronte-retro: mettendo il segno di spunta nella casella relativa i margini interni e esterni delle pagine affiancate risulteranno uguali.

Se si seleziona la casella Due pagine per foglio è possibile stampare due pagine del documento sullo stesso foglio, mantenendo simmetrici i margini interni ed esterni: questa opzione è molto utile quando si realizzano depliant o biglietti di invito che devono essere piegati in due dopo essere stati stampati.

Una volta definiti i margini e gli altri criteri di impaginazione, è possibile decidere se applicare la formattazione impostata all'intero documento o solo a una parte definita del testo.

Nella finestra Imposta pagina, infatti, è presente per tutte le schede il menu a discesa Applica a, che permette di scegliere se applicare l'impostazione a tutto il documento oppure soltanto dal punto in cui ci si trova in poi. Se in precedenza è stata selezionata una parte di testo compare anche l'opzione Applica alla parte selezionata.

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Esercitazione Modulo 3 Sezione 4 1. Aprire Word e creare sul dischetto un documento col nome "Esercitazione

Modulo 3 Sezione 4". Scrivere il proprio nome e numero di skills card e la data odierna. 2. Rispondere per iscritto nel file alle seguenti domande: a. Che cosa s'intende per stile di un paragrafo? b. Come si può creare uno stile personale e memorizzarlo in word? c. Elencare le operazioni da fare per applicare uno stile ad un paragrafo. d. In quanti e quali modi si può applicare uno stile a un paragrafo? e. Dire in poche parole che cosa sono Intestazione e Piè di pagina. f. Nell'Intestazione si possono inserire solo il numero di pagina e l'ora. Vero

Falso g. L'intestazione si inserisce mediante la voce di menu Visualizza/Intestazione e

piè di pagina. Vero Falso. h. Le parole errate vengono evidenziate con una sottolineatura in verde. Vero

Falso i. Il controllo ortografico può essere eseguito solo contemporaneamente al

controllo grammaticale. Vero Falso. j. Dire qual'è la via per attivare la correzione ortografica automatica. k. E' possibile impostare in word una dimensione di foglio inferiore a quello

massimo sopportato dalla stampante? Si No. l. Cosa accade se la distanza dell'intestazione dal margine del foglio è maggiore

del margine superiore? m. Un foglio A4 orizzontale è largo 29,9 cm, mentre il carrello della stampante

A4 è largo 21 cm. Cosa accade quando si stampa un foglio in orizzontale? 3. Scrivere dieci paragrafi di due righe ciascuno. Applicare a ciascuno di essi

dieci stili disponibili nel programma word del proprio computer. 4. Impostare la pagina con i seguenti valori. Margine superiore 3cm, margine

inferiore 2,5 cm, margine destro 3cm, morgine sinistro 3cm, rilegatura 1cm. 5. Inserire una intestazione contenente le seguenti indicazioni formattate con

carattere Arial 10: "Modulo 3 Sezione 4" a sinistra, Data, ora e numero di pagina di numero di pagine sulla stessa riga a destra.

6. Inserire un piè di pagina con la scritta "Corso per la patente ECDL" e inserendo una clip art usando il comando Inserisci/Immagine/Clip art. Ridurre la clip art a dimensioni di piè di pagina.

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Modulo 3

Sezione 5

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MODULO 3: Elaborazione Testi SEZIONE 5: Stampa 3.5.1 Preparazione della stampa 3.5.1.1 Visualizzare l'anteprima di un documento Dopo aver completato un documento, il passo successivo è stamparlo. Se la

visualizzazione corrente è Layout di stampa, ciò che appare sullo schermo di Word corrisponde a quello che otterrete in fase di stampa (wyswyg); di solito, però, mentre operate con il programma potete vedere solo una parte della pagina, ma si può ricorre allo Zoom per rimpicciolire la pagina fino a vederla tutta. Un modo migliore per controllare ciò che verrà stampato è quello di attivare l'anteprima di stampa.

Per far ciò, selezionate Anteprima di stampa dal menu File oppure fate clic

sull'omonimo pulsante nella barra degli strumenti standard. L'Anteprima di stampa è molto utile per controllare se i margini sono allineati nel modo corretto e se i numeri di pagina appaiono al punto giusto. Una volta aperta l'Anteprima Word mostrerà il vostro documento in piccolo e visualizzerà il cursore sotto forma di lente di ingrandimento. Posizionate la lente sul documento e fate clic per visualizzare il documento nelle sue dimensioni reali.

Sulla barra degli strumenti Anteprima di stampa compaiono diversi pulsanti che

permettono di vedere con facilità il documento in diversi aspetti: mandarlo alla stampa, ingrandirlo o rimpicciolirlo, pagina singola o multipla, percentuale d'ingrandimento, righello, riduci di una pagina, schermo intero e Chiudi.

Controllato che tutto sia a posto si può inviare alla stampa o chiudere l'anteprima facendo clic su Chiudi.

3.5.1.2 Usare le opzioni di base della stampa Le funzioni di stampa sotto windows non sono prerogativa dell'applicazione, ma di

essa si occupa il sistema operativo. In altra parte di corso è stato detto come si possa installare una stampante, come selezionarla come predefinita, come scegliere fra più stampanti disponibili. Una volta mandato in stampa il documento, è windows che se ne occupa, liberando l'applicazione da questa incombenza, mettendo in coda il documento.

Per attivare la stampa si può far click sul pulsante stampa della barra degli strumenti

standard . In questo caso il documento passa direttamente alla stampa, secondo le impostazioni predefinite, che potrebbero non corrispondere alle proprie aspettative.

E' sempre meglio attivare la stampa dal menu File/Stampa. In questo caso si apre una finestra di dialogo, che permette di impostare alcuni parametri.

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Innanzitutto nel riquadro Stampante si può scegliere la stampante dall'elenco a discesa del campo Nome.

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Poichè ogni stampante ha le sue caratteristiche, col pulsante Proprietà... si possono impostare dei parametri come: la qualità di stampa (ottima, normale,

risparmio), corrispondente ad un valore di punti per pollice maggiore o minore, il formato e il tipo di carta, orientamento della carta, stampa ordinata e fascicolata, stampa a colori o in scala di grigi e altro a seconda della stampante selezionata.

Negli altri

riquadri si possono impostare altri

parametri come le pagine da stampare, il numero di copie e altro. Dal pulsante Opzioni... si accede ad un'altra finestra di dialogo in cui è possibile far

stampare anche i caratteri non stampabili, testo nascosto e altro. Completate le impostazioni si può procedere alla stampa cliccando sul pulsante OK.

Se ancora non è tempo di stampare si può chiudere la finestra di dialogo col pulsante Chiudi. In questo caso i parametri impostati rimangono attivi fino a quando non si chiude Word o non si modificano.

3.5.1.3 Stampare da una stampante predefinita. A questo punto non rimane che stampare. Val la pena ricordare che una stampante

predefinita è la stampante che viene selezionata da windows alla partenza. Una stampante può essere impostata come predefinita aprendo la cartella stampanti da Start/Impostazioni/Stampanti oppure da Risorse del computer/Stampanti. Far click col destro sulla stampante da definire e scegliere Imposta come predefinita dal menu a discesa rapida.

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Esercitazione Modulo 3 Sezione 5 1. Aprire Word e creare un nuovo documento sul

dischetto col nome "Esercitazione Modulo 3 Sezione 5". Scrivere il proprio nome, il numero di skills card e la data odierna.

2. Rispondere alle seguenti domande: a. Cosa s'intende per stampante predefinita? b. E' possibile che sul computer siano installate più di una stampante? Si No. c. Cambiando stampante cambia sempre la formattazione del testo da stampare a

seconda del tipo di stampante. Vero Falso. d. Ogni stampante adopera solo caratteri definiti dalla casa produttrice. Vero

Falso. e. Con word non è possibile stampare solo una parte di documento selezionato.

Vero Falso. f. Con word è possibile stampare una pagina alla volta o intervalli di pagine.

Vero Falso. g. Spiegare cosa accade spuntando la casella di selezione Fascicola nella finestra

di dialogo Stampa. h. In Word è possibile stampare le pagine dall'ultima alla prima per avere i fogli

già ordinati. Vero Falso 3. Formattare tutti i paragrafi del testo scritto in modo da

avere rientro prima riga 1,5 cm, giustificati e con carattere Arial 12. Fra un paragrafo e l'altro l'interlinea sia di 1,5.

4. Salvare il documento e stamparlo selezionando una stampante disponibile e impostando in modo corretto i parametri impostabili.

5. Consegnare il dischetto e il foglio stampato all'istruttore.

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Modulo 3

Sezione 6

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MODULO 3: Elaborazione Testi SEZIONE 6: Funzioni avanzate 3.6.1 Tabelle 3.6.1.1 Creare tabelle standard Le tabelle vi permettono di organizzare le informazioni in righe e colonne e possono

servire non solo nella presentazione di dati, ma anche per disporre in modo ordinato immagini e testo.

Le tabelle possono essere utili per migliorare l'impaginazione di documenti, soprattutto nel caso di pagine da pubblicare su Internet, e permettere l'allineamento di immagini e testo in modo da ottenere un layout regolare e uniforme.

Le tabelle sono costituite da una serie di celle (o caselle) orizzontali e verticali: ogni fila di celle orizzontali forma una riga, mentre una serie di celle verticali costituisce una colonna.

Si possono disegnare tabelle standard, dove la grandezza di righe e colonne mantiene

un valore costante, e tabelle personalizzate, in cui alcune righe sono più grandi di altre, per mettere in maggiore risalto i contenuti.

Per costruire una tabella standard aprite il menu Tabella e fate clic sulla voce Inserisci tabella: Word apre una finestra di dialogo nella quale è possibile specificare il numero di righe e di colonne che volete inserire; i bottoni di selezione esclusiva permettono di decidere se impostare una grandezza fissa per tutte le caselle oppure stabilire una grandezza variabile a seconda dei dati contenuti alloro interno.

Il pulsante Adatta alla pagina, invece, è specifico per i documenti che devono essere utilizzati sul Web: esso, infatti, permette di variare le dimensioni della tabella adattandole alla finestra del browser.

Una volta impostati tutti i parametri desiderati, fate clic sul pulsante OK e la tabella sarà inserita nel punto in cui si trova il cursore. Per scrivere, inserire immagini o altri elementi in una cella è sufficiente posizionarsi con il puntatore all'interno di una cella e fare clic. Per spostarvi da una cella all'altra utilizzate i tasti freccia. Potete anche premere il tasto TAB per spostavi di cella in cella sulla stessa riga e i tasti MAIUSC + TAB per spostarvi indietro (a sinistra) nella riga.

Se avete già del testo a disposizione, provate a utilizzare l'opzione Converti/Testo in tabella, che si trova nel menu Tabella.

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Selezionate il testo che volete convertire, fate clic su questo comando Tabella/Converti il testo in Tabella, scegliete una delle Opzioni di adattamento automatico e le modalità di separazione del testo, quindi fate clic su OK.

3.6.1.2 Modificare gli attributi delle celle Una volta costruita, la tabella è facilmente modificabile e adattabile a diverse

esigenze. È possibile, per esempio, modificare la grandezza delle celle: posizionatevi sui bordi della cella in modo che il cursore assuma la forma di una doppia freccia, fate clic e, tenendo premuto il pulsante del mouse, spostate il margine aumentando o diminuendo la grandezza di righe e colonne.

Se invece vi posizionate sul lato orizzontale o verticale di una cella il cursore assume la forma di una freccia nera: facendo clic con il pulsante destro del mouse si seleziona l'elemento e compare un menu a discesa.

Attraverso le opzioni contenute nel menu è possibile compiere sull'elemento una serie di operazioni: si può tagliare la cella o suddividerla in più parti, oppure raggruppare più celle tra loro. È anche possibile modificare la grafica dell'elemento, definendo un bordo o uno sfondo colorato, o disponendo il testo secondo un orientamento verticale.

Per spostare o ridimensionare l'intera tabella, invece, posizionatevi con il puntatore sulla tabella fino a quando non compaiono agli angoli i quadratini per la modifica.

Il quadratino di spostamento,

contrassegnato da una freccia a croce, permette di selezionare l'intera tabella per spostarla, tagliarla o cancellarla dal documento. Il quadratino di ridimensionamento, invece, posto sul lato destro

della tabella, permette di ridimensionare la tabella allo stesso modo di un'immagine o un disegno.

3.6.1.3 Inserire ed eliminare righe e colonne Naturalmente nella tabella

creata si possono anche aggiungere o eliminare righe, colonne e celle, utilizzando le opzioni che si trovano nel menu Tabella.

Attraverso questi strumenti

è quindi possibile variare gli elementi della tabella e personalizzarli secondo le proprie esigenze.

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3.6.1.4 Aggiungere bordi Nel caso di tabelle irregolari (cioè con righe e colonne di grandezze differenti)

potreste però trovare più comodo utilizzare gli strumenti di disegno a mano libera. Se si seleziona la voce di menu Tabella/Disegna tabella, oppure si fa clic sul

pulsante Tabelle e bordi presente nella barra degli strumenti Standard, si apre la barra degli strumenti Tabelle e bordi, che permette di disegnare direttamente con il mouse righe e colonne di grandezza diversa.

Per iniziare a disegnare

selezionate il pulsante Disegna tabella

, contrassegnato da una matita: il puntatore del mouse si trasforma in una matita. Trascinando il mouse potete

definire l'altezza e la larghezza della tabella. Dopo aver definito la "cornice", passate all'interno: trascinate il mouse nel punto in cui volete tracciare una riga o una colonna e disegnatela.

Ripetete questa operazione per il numero di volte necessario. Quando avete finito di disegnare le righe e le colonne premete ESC. Il puntatore del mouse riprende la solita forma a I maiuscola: significa che potete fare clic all'interno di una cella e iniziare a digitare il testo.

Oltre a migliorare la presentazione delle tabelle, Word 2000 fornisce nuovi strumenti di impaginazione per migliorare la loro disposizione nel foglio e integrarle meglio nella pagina.

È possibile sistemare la tabella in modo armonico con il resto del documento, posizionandola al centro della pagina in modo che sia incorniciata dal testo. Per farlo selezionate la tabella, premete il pulsante destro del mouse e fate clic sulla voce Proprietà tabella.

Word apre una finestra di dialogo contenente diverse schede per la formattazione avanzata.

Scegliendo la scheda Tabella è possibile osservare le impostazioni di allineamento rispetto al testo e modificarle: se si utilizza la disposizione testo Ravvicinato è possibile posizionare il testo in modo contiguo rispetto alla tabella.

E' possibile applicare bordi ad ogni cella o a gruppi di celle mediante i pulsanti bordi Se si vuole scegliere anche il tipo di linea per i bordi,

conviene scegliere il menu Formato/Bordi e sfondo, dal quale, nella finestra di dialogo che si apre, oltre alla linea si può scegliere il colore e lo sfondo.

3.6.1.5 Formattazione automatica Word 2000 offre anche la possibilità di applicare automaticamente una

formattazione. Facendo click sulla voce di menu Tabella/Formattazione automatica si apre una

finestra di dialogo in cui si può scegliere fra diversi formati disponibili.

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Ordinare i dati Organizzare i dati in tabelle permette anche di trattarli con alcuni strumenti tipici dei

fogli di lavoro, cioè i documenti realizzati con Excel. È possibile, per esempio, ordinare le voci in modo alfabetico, numerico o in base alla data, oppure calcolare la somma di una riga o di una colonna di numeri.

Per ordinare gli elementi di una colonna all'interno della tabella selezionate l'intera tabella, fate clic sul menu Tabella e scegliete la voce Ordina. Word apre una finestra di dialogo nella quale sono evidenziati i diversi fattori che è possibile ordinare e i parametri di ordinamento. Nelle caselle Ordina per è passibile definire le colonne che si vogliono ordinare, mentre nella casella Tipo si impostano i parametri per l'ordinamento: è possibile scegliere se ordinare le colonne in modo alfabetico, numerico o in base alla data.

Un'altra funzione importata dai fogli di lavoro è quella della somma dei valori di più righe o colonne nella tabella. Per ottenere la somma di più righe posizionatevi sull'ultima cella della riga e scegliere la voce Formule dal menu Tabella. Word apre una finestra di dialogo nella quale sono presentate le opzioni disponibili per compiere operazioni con le celle. Nella casella Formula l'operazione di somma (SUM) è l'opzione predefinita, identificata con la formula =SUM(LEFT): l'espressione significa che verranno utilizzati per la somma tutti i valori posti a sinistra della cella selezionata; posizionandosi invece sulla cella di una colonna sarebbe comparsa la formula =SUM(ABOVE): significa che la somma avviene tra tutti i valori delle celle poste sopra quella selezionata

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3.6.2 Disegni e immagini 3.6.2.1 Aggiungere un'immagine nel documento Word offre diverse possibilità per abbellire un documento e renderlo perfino

multimediale. Si possono inserire tutti gli oggetti che si vuole, di cui alcuni verranno stampati, mentre altri sono utilizzabili solo nel documento elettronico. Così possiamo inserire immagini, clip art, disegni, suoni, filmati e altri oggetti per rendere interattivo il documento. Inserire nel testo un'immagine o un altro elemento grafico è molto semplice. Basta sceglier la voce di menu Inserisci/immagine. Si sceglie poi l'elemento da inserire.

Agli elementi grafici inseriti sono collegate due barre di strumenti che permettono di

modificare l'elemento: La barra di strumenti Disegno e la barra di strumenti Immagine. Gli strumenti per disegnare Gli strumenti per il disegno disponibili, permettono di ottenere disegni vettoriali che

possono essere anche molto complessi.

Se la barra degli strumenti Disegno non appare nella finestra di lavoro di Word aprite

il menu Visualizza, selezionate l'opzione Barre degli strumenti e fate clic sulla voce Disegno.

Word permette sia di disegnare a "mano libera" sia di utilizzare strumenti per tracciare figure e forme predefinite, per costruire disegni più regolari.

Selezionando la voce Forme, all'interno della barra Disegno, si apre un menu a discesa dove sono elencati i diversi tipi di forme disponibili.

Il pulsante Linee, per esempio, permette di tracciare linee e figure a mano libera; il pulsante Forme, invece, permette di aggiungere forme già predefinite al documento. Con i pulsanti Freccia è possibile disegnare frecce dalle forme più diverse, mentre lo strumento Callout costruisce delle cornici di testo, come nei fumetti, per commentare illustrazioni o introdurre commenti e note.

Il menu Forme presenta anche la voce Diagrammi di flusso, che permette di costruire diagrammi e mappe concettuali, utili nei testi di spiegazione e nelle presentazioni aziendali. Ogni voce del menu Forme, poi, presenta a sua volta un sottomenu di opzioni.

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Una volta scelto il tipo di forma che volete inserire, fate clic sulla corrispondente voce di menu: il cursore del mouse si trasforma in crocetta, indicando che in quel punto è possibile iniziare a disegnare una figura.

Per disegnare figure predefinite, per esempio, tenete premuto il pulsante sinistro e trascinate il cursore finché la figura non ha acquistato la dimensione desiderata: a quel punto rilasciate il pulsante del mouse e la forma risulta inserita nel testo.

Le linee a mano libera, invece, possiedono ciascuna una propria "tecnica di disegno". Per le linee e le frecce, per esempio, fate clic sul documento e iniziate a disegnare: una volta che si rilascia il pulsante la figura è conclusa e diviene un oggetto "chiuso".

Per le linee curve, invece, è possibile definire con una serie di clic consecutivi i punti di curvatura della linea, per poi chiuderla con un doppio clic nel punto desiderato.

In ogni caso fare qualche prova è il modo migliore per comprendere rapidamente come utilizzare lo strumento di disegno selezionato.

Dopo aver costruito un disegno, è possibile spostarlo, cancellarlo o copiarlo selezionandolo con il mouse. Facendo clic su di esso, infatti, Word evidenzia i contorni del disegno: significa che può essere cancellato premendo il tasto CANC, trascinato con il mouse in un'altra posizione del testo oppure modificato.

Per individuare in modo più semplice le aree di grafica rispetto a quelle di testo è

possibile utilizzare il pulsante Selezione oggetti . Questo strumento trasforma il puntatore in una freccia di selezione che consente di selezionare gli oggetti della finestra attiva. Per selezionare un solo oggetto è sufficiente fare clic sull'oggetto desiderato, mentre per selezionare più oggetti è necessario trascinare la freccia sugli oggetti.

Per modificare le dimensioni di un disegno selezionato, posizionate il puntatore del mouse su uno dei vertici dell'immagine, che appaiono evidenziati: le cosiddette "maniglie". A questo punto il puntatore cambia forma ed è possibile agire sul disegno trascinando il mouse per ingrandirlo, rimpicciolirlo o deformarlo. Di solito tenere premuto il tasto SHIFF mentre si effettuano operazioni di selezione sulle maniglie di un oggetto grafico permette di ingrandire o rimpicciolire l'oggetto in maniera proporzionale, evitando deformazioni indesiderate.

È anche possibile colorare il contorno dell'immagine e riempirne la sagoma con sfondi e colori. Per colorare il contorno del disegno, una volta selezionata l'immagine, fate clic sul pulsante Colore linea.

Word apre una tavolozza di colori dalla quale è possibile scegliere la tonalità che si vuole utilizzare per i bordi.

Allo stesso modo, facendo clic sul pulsante Colore riempimento, è possibile riempire con un colore o con degli sfondi particolari l'interno dell'oggetto grafico.

Il pulsante Ombreggiatura, invece, permette di aggiungere un effetto ombreggiato all'immagine, mentre il pulsante 3D costruisce una proiezione tridimensionale dell'oggetto.

Quando si inserisce un oggetto, esso viene posto '.sopra" il testo e può coprirne delle parti. È possibile però spostare l'oggetto "sotto" la superficie del testo, in modo che compaia come sfondo del documento. Per farlo, selezionate l'oggetto disegnato e fate clic sul pulsante Disegno, posto sulla barra di Disegno. Word apre un menu di opzioni che permettono di modificare il disegno, per esempio ruotandolo, capovolgendolo o modificandone il livello di profondità nel documento. La voce Ordine, per esempio, permette di portare il disegno in primo piano o mandarlo in secondo piano, sia rispetto ad altri oggetti sia rispetto al testo del documento. All'interno di ogni sagoma disegnata, inoltre, è possibile aggiungere del testo. Per farlo selezionate il disegno e fare clic con il pulsante destro: Word apre un menu di scelta rapida. Selezionando la voce Aggiungi testo compare all'interno dell'immagine un'area di testo nella quale è possibile iniziare a scrivere.

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WordArt WordArt è un'applicazione che permette di inserire all'interno del documento Word

elementi testuali trattati come grafica. Wordart combina forme, colori e caratteri in un unico oggetto. Per inserire un elemento WordArt posizionatevi con il puntatore nell'area desiderata e fate clic sull'icona WordArt, situata sulla barra di disegno. Il programma apre una finestra di dialogo in cui si trova una griglia di opzioni grafiche. Si possono realizzare, per esempio, testi ondulati, tridimensionali o disposti in senso verticale.

Se selezionate una delle opzioni e fate clic su OK il programma apre la finestra Modifica testo WordArt, che permette di inserire il testo al quale si vuole applicare la grafica Wordart, nonché il tipo e le dimensioni di carattere che si vogliono adottare.

Una volta immessi tutti i parametri necessari fate clic su OK e Word inserisce la WordArt nel punto selezionato.

La WordArt è a tutti gli effetti un'immagine: per selezionarla posizionatevi con il puntatore sull'elemento in modo che la freccia si trasformi in croce e fate clic; per spostarla all'interno della pagina trascinatela con il mouse; per modificarne il formato grafico, invece, fate clic (o doppio clic) sull'area interessata e aprite in tal modo la barra degli strumenti WordArt.

Selezionando il pulsante

Formato WordArt, per esempio, potete modificare i colori di riempimento del carattere, oppure potete variare forma e ondulazione del testo attraverso il pulsante Forma del testo. Per ruotare il testo, invece, è sufficiente fare clic sul pulsante Ruota per gradi e trascinare un angolo dell'elemento nella direzione in cui si desidera ruotarlo. Come per le altre immagini inserite in Word, è possibile ingrandire o deformare l'oggetto posizionandosi sui quadratini bianchi del contorno e trascinandolo nella direzione desiderata.

Se, per esempio, ci si posiziona sul quadratino del lato inferiore dell'immagine e lo si trascina verso il basso, l'immagine viene deformata in lunghezza secondo la direttrice del movimento.

Le ClipArt Se selezionate la voce Immagine del menu Inserisci (oppure premete il pulsante

inserisci immagine sulla barra di Disegno) e fate clic sulla voce ClipArt, si apre la finestra ClipArt, da cui è possibile consultare un archivio di immagini, e nelle ultime versioni di Word anche di suoni e filmati, da aggiungere al testo.

Word 2000 ha migliorato le funzionalità ClipArt in modo da rendere più comoda la gestione e la ricerca delle immagini e da introdurre possibilità di scambio con il Web, attingendo risorse da siti Internet.

La finestra Inserisci ClipArt contiene tre schede che raccolgono i diversi tipi di media che si possono inserire. Le immagini contenute nell'archivio ClipArt possono essere di tipo bitmap (per esempio gif, .bmp, .jpg) o in formato metafile di Windows (.wmf). Le immagini bitmap sono formate da una serie di punti che compongono forme e linee. Sono create utilizzando programmi di disegno, per esempio Microsoft Paint, oppure acquisendo un'immagine per mezzo di uno scanner. Le immagini bitmap non possono essere convertite in Oggetti di disegno, ma è possibile modificarne le dimensioni e il colore o ritagliarle utilizzando i pulsanti della barra degli strumenti Immagine. .

Il formato metafile di Windows, invece, indica che le immagini inserite nel

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testo possono essere trattate come disegni e modificate direttamente con gli strumenti di disegno di Word: è possibile, per esempio, scomporre tali immagini in più parti per spostarne alcuni pezzi o colorarli in modo diverso. La scheda Immagini contiene disegni e fotografie nei formati grafici più diffusi (.bmp, .wmf, .jpg .gif ecc.). La scheda Suoni raggruppa file audio in formato .wav, .mid o .au. La scheda Filmati, invece, può contenere sia video e animazioni, in formato .avi .mpeg e .mov, sia immagini gif animate, cioè le piccole animazioni che si vedono sulle pagine Web. I file di ogni scheda sono ordinati in categorie in base all'argomento rappresentato. Una volta selezionato il tipo di file che si vuole inserire, per esempio attraverso la scheda Immagini, si può iniziare la ricerca sfogliando tutte le categorie presenti o effettuare una richiesta "mirata" su specifici temi, formati o tipi di disegno.

Dopo aver individuato la categoria che vi interessa, fate clic sull'icona corrispondente: Word apre la cartella selezionata e mostra, in formato ridotto, tutte le immagini ClipArt contenute all'interno.

Posizionandosi con il mouse su ciascuna icona è possibile visualizzare una breve descrizione dell'immagine e verificare quanto "pesa" in termini di memoria.

Se fate clic sull'immagine, invece, si apre la barra dei pulsanti ClipArt, attraverso la quale è possibile inserire l'immagine all'interno del testo (con il pulsante Inserisci ClipArt), spostarla in un'altra cartella tematica o vederne un'anteprima.

Se fate clic sul pulsante Visualizza anteprima potete dare

un'occhiata al file selezionato dall'archivio. Questa funzione permette di vedere un'immagine nelle dimensioni reali con le quali sarà inserita, ma è utile soprattutto nel caso di suoni e animazioni: in questi casi, infatti, Word lancia l'applicazione per far ascoltare l'audio o vedere il filmato video e permette di avere un'idea più completa del file che si vuole inserire.

Il pulsante Aggiungi a Preferiti o a un'altra Categoria permette di organizzare l'archivio ClipArt: facendo clic su di esso, infatti, l'immagine selezionata viene inserita nella cartella Preferiti di ClipArt ed è resa disponibile per accessi successivi.

È anche possibile inserire la ClipArt in altre cartelle dell'archivio, per esempio aggiungere l'immagine di una foglia, archiviata nella cartella Natura, anche nella cartella Stagioni, in modo da personalizzare l'archivio secondo i propri criteri di classificazione. In questo modo si semplifica anche la ricerca di un'immagine, in quanto essa comparirà in più categorie.

Il pulsante Cerca oggetti ClipArt analoghi, infine, permette di compiere ricerche più estese in base a parole chiave o altri parametri di ricerca: se fate clic su di esso la finestra si allarga a comprendere una serie di opzioni con cui è possibile, per esempio, cercare file che siano simili all'originale per tipo di disegno, oppure che presentino la stessa dimensione o gamma di colori.

3.6.2.2 Applicare al documento uno sfondo colorato Una pagina Word può essere abbellita anche dandole uno sfondo colorato con o

senza filigrana. Naturalmente questa possibilità serve ad abbellire una pagina WEB e lo sfondo della pagina è visibile solo in visualizzazione WEB. Per inserire uno sfondo scegliere il menu Formato/Sfondo/Effetti riempimento.... Si apre Una finestra di dialogo.

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Essa è costituita da tre schede, con le quali è possibile inserire, oltre che un colore di

sfondo, anche una trama o un motivo o un'immagine. Se si volesse stampare il documento word con lo sfondo occorre salvarla come HTML, visualizzarla con un browser (p.e. Explorer) e quindi impostare la stampa con lo sfondo.

Se proprio si vuole avere una pagina Word con uno sfondo colorato, si può inserire una casella di testo grande a piacere e scrivere il testo all'interno di essa. Alla casella di testo può essere dato uno sfondo colorato o una trama che verrà stampata.

Per inserire una casella di testo, visualizzare la barra degli strumenti Disegno e fare

click sul pulsante Casella di Testo e disegnare la casella tracciandola sulla pagina. Una volta tracciata, selezionarla cliccando sul bordo e cliccare sulla freccetta a destra del pulsante Riempimento .

3.6.2.3 Spostare disegni e immagini in un documento Inserito un elemento nel documento, sia esso un'immagine, una casella di testo o un

disegno, occorre stare attenti a dove si posiziona e in qual modo è legata al testo. Infatti, modificando la pagina o inserendo o eliminando del testo, l'immagina si muove e potrebbe non apparire più dove volevamo.

Innanzitutto occorre decidere in qual modo l'immagine dovrà apparire nel testo, per esempio se il testo deve incorniciare l'immagine, oppure stare sopra e sotto o dietro o davanti etc.. Per ottenere questa disposizione, selezionare l'immagine cliccandoci sopra; se non si apre automaticamente la barra di strumenti Immagine, attivarla da Visualizza/Barre degli Strumenti/Immagine. Appare la barra, dalla quale si può impostare la disposizione del testo. In alternativa si può cliccare col destro sull'immagine e scegliere la voce di menu Formato immagine dal menu di scelta rapida.

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Se l'immagine è in linea col testo, essa viene trattata come fosse testo e si sposta

insieme al resto durante l'impaginazione. Negli altri casi occorre vedere a quale paragrafo è collegata. Ciò è indicato da un'ancora all'inizio del paragrafo, che compare se si seleziona l'immagine ed è attivo il pulsante Mostra tutto .

L'ancora indica che

l'immagine rimarrà ancorata a quel paragrafo, così, se si inserisce del testo prima dell'ancora, l'immagine scende col testo, mentre se del testo viene inserito dopo l'ancora,

l'immagine non si muove. Agendo opportunamente l'elemento può essere disposto in ogni punto della pagina

ottenendo l'effetto desiserato. 3.6.2.4 Modificare le dimensioni di un elemento grafico Qualunque elemento inserito in una pagina word può essere ridimensionato e,

volendo deformato. Per ridimensionare un'immagine o altro è sufficiente cliccarci sopra in modo da

selezionarla. Appaiono agli angoli e ai bordi dei quadratini neri detti maniglie, trascinando i quali si può allargare o allungare (maniglie ai bordi) o allargare e allungare contemporaneamente (maniglie agli angoli).

Per evitare la deformazione dell'immagine, fare le operazioni di ridimensionamento tenendo premuti i tasti SHIFT e CTRL. Tenendo premuto solo SHIFT si ridimensiona dalla parte del trascinamento allargando e allungando. Tenendo premuto anche il tasto CTRL si ridimensiona da entrambi i lati specularmente.

L'effetto del ridimensionamento su un'immagine dipende dalla definizione con cui l'immagine è stata prodotta; un ingrandimento eccessivo potrebbe deteriorarne la qualità.

Le dimensioni di un elemento grafico possono essere impostate con estrema precisione cliccando col destro sull'immagine e scegliendo Formato Immagine dal menu di scelta rapida. Dalla finestra di dialogo che appare si possono fare le varie impostazioni; tale finestra è formata da varie schede e si adegua al tipo di elemento selezionato.

3.6.3 Importare oggetti

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3.6.3.1 Importare un foglio elettronico Una caratteristica importante di word è la possibilità di importare in una pagina un

elemento (oggetto) esterno prodotto con un'altra applicazione e modificarlo o aggiornarlo con l'applicazione che lo ha prodotto. Per esempio si può importare un foglio di lavoro Excell e modificarlo all'interno di word. Per importare un oggetto si deve far click sul menu Inserisci/Oggetto. Si apre una finestra di dialogo.

La finestra è costituita da due schede, la prima permette di creare un nuovo oggetto,

la seconda permette di creare l'oggetto partendo da un file esistente. Per esempio se vogliamo inserire un foglio Excell già esistente e avere la possibilità

di modificarlo in word, si deve scegliere il file cercandolo con Sfoglia. Se si vuole che l'originale sia collegato in modo da essere sempre aggiornato si deve selezionare la casella Collega al file.

Per modificare l'oggetto creato fare doppio click sull'oggetto. In questo modo si apre la modalità modifica ed è come se si lavorasse nell'applicazione propria dell'oggetto

3.6.3.2 Importare file di immagini, tabelle o grafici Allo stesso modo si può inserire qualunque file che sia stato prodotto con una

applicazione. Così un'immagine prodotta con Paint può essere inserita come oggetto ed essere modificata con paint. Se l'immagine è stata prodotta con Corel Draw, può essere inserita e modificata con Corel Draw.

Un oggetto importante che può essere inserito è, per esempio, Equation, cioè una equazione matematica. Inserendo come oggetto Microsoft Equation, si apre nella pagina uno spazio in cui si può scrivere l'equazione, la quale può sempre essere modificata cliccando due volte sopra.

Scegliendo dall'elenco Microsoft Graph viene inserito un

grafico. Cliccando col destro sopra al grafico e scegliendo Grafico/Modifica dal menu di scelta rapida si apre una finestra in

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cui è possibile effettuare tutte le modifiche necessarie, come scelta del tipo e molti altri parametri.

Infine si può inserire un file, selezionando Inserisci/file... dalla barra dei menu. Si

apre la finestra di dialogo in cui è possibile scegliere il file. In genere si inserisce un file di testo, che può essere un file word o un file di solo testo. Ciò può essere selezionato dalla casella Tipo file. Se viene selezionato un file non di testo, questo viene aperto ugualmente ma con risultati imprevedibili, in quanto Word considera solo file di testo.

Inserire un file può tornare utile quando si vuole inserire un testo già scritto in un punto del documento attivo, o per accodare più file piccoli per formare un documento grande: è più facile gestire un file piccolo che uno di grandi dimensioni.

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3.6.4 Stampa Unione 3.6.4.1 Creare una lista di distribuzione Si tratta di una funzionalità di Word che permette di creare modelli di stampa

predefiniti, per esempio lettere circolari, da completare ogni volta con dei dati specifici, per esempio indirizzi di singoli destinatari.

Nella stampa unione si unisce un documento Word, che contiene le informazioni destinate a restare invariate in tutte le stampe (il documento principale) con un altro documento, definito origine dati, che contiene l'archivio con i dati specifici da utilizzare per ogni singola stampa. In questo modo si possono creare automaticamente serie di lettere, buste, etichette nelle quali variano solo le informazioni utilizzate come origine dati.

Se immaginiamo di realizzare una lettera commerciale da inviare a più destinatari contemporaneamente, per esempio, il documento principale sarebbe costituito dal corpo della lettera, mentre l'origine dei dati potrebbe essere rappresentata da una tabella di Word in cui sono raccolti i dati (nomi e indirizzi) dei destinatari.

Come documento origine dati è possibile utilizzare anche un database, un foglio elettronico, un elenco contatti di Microsoft Outlook.

Per utilizzare le funzioni di stampa unione, è necessario per prima cosa creare con Word il documento principale, per esempio una lettera, da utilizzare come modello per la stampa.

Dopo aver preparato il documento, scegliete il comando Stampa unione dal menu Strumenti. Si aprirà la finestra di dialogo Prepara stampa unione.

Nella sezione Documento principale fate clic sul pulsante Crea, quindi su Lettere

tipo e poi sul pulsante Finestra attiva. Il documento attivo sarà convertito in documento principale per la stampa unione.

In questo modo è possibile passare al secondo punto della stampa unione e definire il documento che si vuole utilizzare come origine dati: selezionando il pulsante Dati nella finestra di dialogo, infatti, potete aprire il menu relativo e scegliere se creare una nuova origine dati oppure se utilizzare un file di origine dati già esistente.

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Se scegliete la prima opzione sarete guidati nella creazione di una tabella di Word in cui si possono memorizzare nomi, indirizzi o altri dati. Nella finestra Nuova origine dati è presente una lista di campi standard da inserire nella tabella: potete eliminare i campi predefiniti, selezionandoli e premendo il pulsante Rimuovi, o aggiungere campi diversi, digitando il nome nella casella Nomi di campo e premendo poi il pulsante Aggiungi. Dopo aver specificato i campi desiderati per l'origine dati, fate clic su OK e salvate il documento creato.

Word aprirà una finestra di dialogo per avvertire che i campi della tabella creata sono vuoti: per compilare la tabella con i dati selezionate l'opzione Modifica origine dati.

In questo modo potete riempire i campi della tabella creata con i dati che volete

utilizzare per la stampa unione. Nella finestra Modulo dati, infatti, potete riempire i campi con le informazioni relative, compilando ogni campo della tabella e passando a quello successivo mediante il pulsante Nuovo. Dopo aver immesso i dati, potete visualizzare il documento creato facendo clic sul pulsante Origine, oppure salvarlo direttamente facendo clic su OK.

Se l'archivio dal quale prelevare i dati è già disponibile, invece, dovete fare clic su Apri origine dati. Dopo averlo selezionato e aperto il file, alla successiva richiesta di Word fate clic su Modifica documento principale.

Il passaggio successivo alla preparazione del documento di origine dati, infatti, consiste nella modifica del documento principale, in modo che siano inseriti i campi unione, ovvero le aree all'interno del documento in cui andranno immesse le informazioni variabili prelevate dal database, per esempio nomi e indirizzi.

Campo unione Un campo unione è un segnaposto, per esempio "Nome" o "Città", per informazioni

che saranno unite nel documento principale dall'origine dati. Il campo unione "Città", per esempio, potrebbe diventare "Parigi".

Per inserire un campo unione posizionatevi con il puntatore nel punto desiderato e fate clic, quindi selezionare il pulsante Inserisci campo unione nella barra degli strumenti Stampa unione; nel menu a discesa troverete elencati tutti i campi presenti nella tabella Word o nella documento scelto come origine dati: fate clic sul campo che volete inserire.

Una volta scelto il tipo di campo unione che si vuole inserire, per esempio Cognome, all'interno del documento viene inserita un'area attiva: quest'area è in grado di prelevare le informazioni dal documento di origine dati e immetterle all'interno del documento

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principale: in questo modo ogni documento potrà contenere un Cognome di destinatario diverso.

Per evidenziare le informazioni unite è possibile formattare i campi unione, per esempio formattare in grassetto un indirizzo o utilizzare un tipo di carattere diverso per il nome e il cognome. Per formattare i dati uniti dovete formattare i campi uniti nel documento principale.

Non formattate i dati direttamente nell'origine dati, in quanto la formattazione non verrà mantenuta dopo l'unione dei dati nel documento.

Selezionate il campo unione che corrisponde ai dati che volete formattare nel documento principale, scegliete Carattere dal menu Formato e quindi selezionate le opzioni desiderate.

Se i campi unione vengono visualizzati tra parentesi graffe, per esempio { MERGEFIELD Città) significa che al posto dei risultati dei campi vengono visualizzati i codici di campo. Non spaventatevi: il tipo di visualizzazione non influisce sul modo in cui i dati saranno uniti al documento principale. Se tuttavia desiderate visualizzare i risultati dei campi unione, fate clic con il pulsante destro del mouse sul codice del campo unione, quindi scegliete Mostra/nascondi codici campo dal menu di scelta rapida.

Dopo aver completato il documento principale con l'inserimento di tutti i campi unione, scegliete Salva con nome dal menu File, assegnate un nome al file e fate clic su Salva.

È possibile vedere l'effetto ottenuto dal documento principale unito ai dati del documento origine selezionando il pulsante Visualizza dati uniti, che si trova sulla barra degli strumenti Stampa unione. Al posto dei campi unione verranno visualizzate le informazioni contenute nel primo record di dati. Per visualizzare le informazioni contenute in altri record fate clic sui pulsanti freccia sulla barra degli strumenti Stampa unione oppure digitate il numero di un record nella casella Record specificato e premete INVIO.

Una volta definiti i campi unione nel documento principale, è possibile iniziare a produrre i documenti, unendo il modello creato con il file di origine dati: per unire i dati scegliete di nuovo il comando Stampa unione nel menu Strumenti e, nella finestra di dialogo Prepara stampa unione, fate clic sul pulsante Unisci in Unisci i dati al documento.

Word produce un nuovo documento, che assembla il documento principale ai dati relativi ai campi unione, prelevati dall'origine dati: le diverse pagine del documento, infatti, contengono ciascuna il modello di lettera definito, compilato con le informazioni provenienti da ciascun record, per esempio i nomi e gli indirizzi dei destinatari.

Per inviare le lettere personalizzate direttamente alla stampante scegliete Stampante dalla casella Unisci a, quindi fate clic su Unisci.

Collegare una lista a buste o etichette di indirizzi Così come si può scrivere un documento tipo da inviare a destinatari diversi mediante

la lista della stampa unione, allo stesso modo la lista può essere collegata ad etichette o a buste in modo da avere la stampa automatica di tutte le buste a con i destinatari.

Per far ciò si procede come per la stampa unione, con l'unica differenza che si sceglie Etichette o Buste dall'elenco che si apre quando si clicca su Crea della scheda Prepara Stampa Unione. Fatto ciò occorre solo impostare la grandezza delle etichette o delle buste e procedere alla stampa unione.

Ordinari i dati da unire

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Le funzionalità di stampa unione permettono anche di ordinare i record di dati da inserire nel documento principale oppure selezionare soltanto insiemi specifici di dati da unire. Dopo aver impostato un documento principale, selezionato un'origine dati e inserito i campi unione nel documento principale, scegliete Stampa unione dal menu Strumenti. In Unisci i dati al documento, scegliete Opzioni querv, quindi fate clic sulla scheda Ordina i record e selezionate almeno un campo di dati e quindi un tipo di ordinamento. Il tipo di ordinamento verrà memorizzato automaticamente nel documento principale con i criteri di selezione dei record.

Ogni volta che si apre il documento principale, i record di dati saranno recuperati e ordinati automaticamente in base alle opzioni specificate per la querv. Se invece volete selezionare record di dati specifici da un'origine dati, in Unisci i dati al documento dovete scegliere Opzioni querv, quindi fare clic sulla scheda Filtra i record. Selezionate un campo di dati nella casella Campo e quindi un'espressione di confronto nella casella Criterio. Nella casella Valore digitate il testo o il numero con cui si desidera confrontare il contenuto del campo di dati. Se, per esempio, volete selezionare esclusivamente i record di dati relativi a persone residenti a Milano, selezionate Città dalla casella Campo, scegliete Uguale a nella casella Criterio, quindi digitate Milano nella casella Valore. Per specificare più criteri di selezione, selezionate E oppure O per collegare i criteri desiderati e ripetete il passaggio precedente, dalla selezione del campo di dati.

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Esercitazione Modulo 3 Sezione 6 1. Aprire in Word un documento col nome "Esercitazione Modulo 3

Sezione 6". Scrivere il proprio nome, codice di skills card e la data. Riportare in questo file tutta l'esercitazione successiva.

2. Rispondere alle seguenti domande: a. Una tabella è una griglia con celle di dimensioni fisse. Vero Falso b. Una tabella è un insieme di celle, nelle quali è possibile inserire solo testo.

Vero Falso c. Un'immagine clipart è un oggetto. Vero Falso d. Definire un oggetto, per come viene interpretato da Word. e. In una tabella è possibile inserire un oggetto. Vero Falso f. Dire quali operazioni sono necessarie per inserire una riga in una tabella. g. Il numero massimo di colonne in una tabella è 64. Vero Falso h. Un'immagine .JPG non può essere inserita in un documento Word. Vero Falso i. E' possibile inserire in Word solo immagini salvate su file. Vero Falso j. Spiegare in poche parole come si comporta un oggetto inserito in Word. k. La Stampa Unione è una stampa di un documento tipo collegato a una lista o a

un database. Vero Falso. l. Dire in poche parole le operazioni da fare per creare una lista collegata ad

etichette e indirizzi. 3. Riprodurre nel documento corrente la tabella seguente, rispettando

tutti gli elementi di formattazione.

Corso per il conseguimento della patente informatica Europea ECDL Anno 2000

Elenco dei Pulsanti

relativi ad alcuni elementi di formattazione

Nome Funzione

Icona Voce di menu Osser

vazioni

Grassetto

Applica il grassetto ad un carattere

Formato / Carattere / Grassetto

Questo elemento riguarda il formato carattere

Elenco Numerato

Crea un elenco numerato

Formato / Elenchi numerati Quest

i tre elementi riguardano il formato paragrafo

Elenco puntato

Crea un elenco con puntato

Formato / Elenchi puntati

Paragrafo giustificato

Giustifica il paragrafo

Formato / Paragrafo / Giustificato

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4. Creare una Stampa unione di un documento di poche righe indirizzato a cinque persone. Siano presenti solo i campi Nome, Indirizzo, Città. Stampare il documento finale contenente la cinque lettere.Salvare i file sul dischetto.

5. Salvare il documento e consegnare il dischetto all'istruttore.

PROVA D’ESAME SIMULATA PER IL MODULO 3 PATENTE INFORMATICA EUROPEA ECDL

Aprire sul dischetto un file word di nome “Prova d’esame simulata”. Scrivere il

proprio nome e numero di skills card e la data odierna. Rispondere alle seguenti domande: 1. In quanti modi Word permette di visualizzare la pagina? 2. Descrivere in poche parole in che consiste la visualizzazione Layout di

stampa. 3. Il comando Annulla di Word permette di annullare solo l’ultima operazione

fatta. Vero Falso 4. Per paragrafo, in Word, si intende: 1) l’intervallo di caratteri fra uno spazio e un altro 2) l’intervallo di caratteri fra inizio e fine riga 3) l’intervallo di caratteri fra un segno di fine paragrafo e un altro 4) l’intervallo di caratteri fra una nuova linea e un’altra 5. Portando il cursore del mouse a sinistra del foglio fino a che diventa freccia

rivolta a in alto a destra e cliccando viene selezionata: 1) una parola 2) l’insieme delle parole fra due punti 3) l’intera riga 4) l’intero paragrafo 6. Word 2000 permette di copiare negli appunti solo una selezione. Vero Falso 7. Che effetto ha sul trascinamento di una selezione il tener premuto il tasto

CTRL? 1) Sposta la selezione 2) Copia la selezione 3) Cancella la selezione 4) Formatta a maiuscolo la selezione 8. Un font è: 1) un insieme di caratteri formattati in grassetto 2) un insieme di caratteri di una certa forma grafica 3) un insieme di caratteri a cui è stata assegnata la formattazione (grandezza e

stile) 4) un insieme di caratteri di codici compresi fra 32 e 126 9. Spiegare in poche parole che cos’è il Piè di pagina. 10. Elencare tutte le formattazioni di carattere e di paragrafo contenute nel testo

seguente:

Aggiungere un nuovo carattere al proprio programma di impaginazione

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Spesso, soprattutto quando si compiono lavori di grafica o si vuole creare una linea grafica personalizzata e originale per i propri documenti, si cercano tipi di caratteri aggiuntivi che possono essere inseriti nel proprio programma di video scrittura. Cd-Rom, dischetti allegati a riviste, ma anche siti specializzati su Internet permettono di trovare

tutte le novità più sofisticate nel settore e di ottenere, gratis o a pagamento, nuovi font da

inserire nei propri documenti.

11. Dal menu Inserisci/Oggetto si può inserire in word un file creato con un’altra applicazione e modificarlo senza uscire da word. Vero Falso

12. Riprodurre esattamente la pagina seguente rispettando tutti gli elementi di formattazione e salvare il file sul dischetto col nome “File di prova”.

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13.

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Il lavoro collaborativo: le discussioni

Se con gli strumenti di revisione è comunque necessario chiudere il file e inviarlo ai diversi utenti, per poi aspettarne la versione modificata, le nuove funzioni di Discussione di Word 2000 permettono a più utenti di intervenire nello stesso momento su un unico documento e visualizzare in contemporanea le note dei collaboratorPer utilizzare la funzione Discussioni in Word è necessario essere collegati in rete; inoltre l'amministratore di rete, per esempio il Service Provider presso il quale è stato effettuato l'abbonamento a Internet, deve aver installato sul proprio server l'apposito software per le discussioni, Microsoft Office Server Extension. Se il server presso il quale si è abbonati possiede queste funzionalità, è possibile utilizzare gli strumenti di Discussione. Si può avviare una discussione aprendo il documento direttamente da Word, senza ricorrere a un browser o a un altro programma specifico per il lavoro in rete. Per iniziare una discussione selezionate il menu Strumenti, scegliete la voce Collaborazione in linea e fate clic su Discussioni Web

.

Nella parte inferiore della finestra di lavoro, inoltre, compare la barra degli strumenti Discussioni, attraverso la quale è possibile visualizzare o nascondere gli altri interventi, e inserire un nuovo commento a una parte o all'intero documento.

Le discussioni sono memorizzate sul server

in un data base separato dal documento: quando un utente accede all'area discussioni può vedere i diversi commenti che sono stati prodotti sul documento e aggiungere il proprio intervento. Ogni utente può modificare o eliminare i propri interventi, ma non può intervenire sui commenti degli altri, a meno che

non siano state effettuate impostazioni diverse da parte dell'amministratore del server.

Per inserire un commento in linea posizionatevi nel punto desiderato all'interno del documento e fate clic sul pulsante Inserisci discussione nel documento. Inserite l'argomento dell'intervento nella casella Oggetto di discussione e quindi digitate il vostro contributo nella casella Testo della discussione. A lato del testo comparirà un riquadro di discussione, che visualizza tutti gli interventi e le risposte fornite da altri utenti. Inoltre, alla fine del paragrafo (oppure dell'immagine o della tabella) alla quale è stato aggiunto l'intervento, sarà visualizzata

un'icona di discussione. Quando si apre il documento e si seleziona dal menu Strumenti l'opzione Collaborazione in linea/Discussioni Web, tutte le parti del documento a cui sono stati dedicati interventi di discussione appaiono evidenziate da questa icona. Per aggiungere il proprio intervento di risposta a un altro commento fate clic sulla relativa icona di discussione. selezionate il pulsante Mostra un menu di operazioni, nel riquadro di discussione e fate clic sulla voce Rispondi. I commenti sono raggruppati in base all'intervento dal quale

hanno origine. In questo modo è possibile seguire il filo della discussione e intervenire solo alle "conversazioni" che interessano.

La prima volta che si utilizza questa funzione Word apre una finestra di dialogo nella quale chiede di specificare il nome del server che si vuole utilizzare per la discussione e l'eventuale identificativo che si vuole adottare come partecipante alla discussione. Una volta inseriti i dati basta fare clic su OK.

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Aggiungere un nuovo carattere al proprio programma di impaginazione

(Articolo tratto da Futuro No Problem di Repubblica)

Spesso, soprattutto quando si compiono lavori di grafica o si vuole creare una linea

grafica personalizzata e originale per i propri documenti, si cercano tipi di caratteri aggiuntivi che possono essere inseriti nel proprio programma di video scrittura.

Cd-Rom, dischetti allegati a riviste, ma anche siti specializzati su Internet permettono di trovare tutte le novità più sofisticate nel settore e di ottenere, gratis o a pagamento, nuovi font da inserire nei propri documenti.

Siti come typeindex (www.abouttype.com) o fontfont (www.fontfont. de/fffstuff/f_central.html), per esempio, si rivolgono direttamente agli specialisti del settore fornendo continui aggiornamenti sulle ultime novità in campo tipografico. Ma anche semplici siti “contenitori” di risorse, come Tucows (www.tucows.com), offrono una vasta gamma di tipi di carattere - molti dei quali gratuiti - per arricchire il proprio “parco scrittura” e variare secondo le proprie esigenze di comunicazione il tipo di carattere utilizzato.

Una volta individuato il tipo di font che si vuole utilizzare, per

introdurlo nella lista di tipi di carattere riconosciuti da Word è sufficiente selezionare il file contenente il tipo di carattere, in formato .TTF o .FON, e copiarlo nella cartella Tipi di carattere, accessibile da Pannello di controllo.

In questo modo il carattere è inserito nella configurazione di Windows e viene riportato

nell'elenco Tipi di carattere di tutti i documenti di Office 2000.

Un elenco di caratteri presenti in Word è:

1. Times New Roman a. Tahoma

Courier New Arial

b. Comic Sans Serif 2. Verdana

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Corso per il conseguimento della

Patente Informatica Europea

ECDL

Lezioni a cura di Fernando Carlà

Modulo 4 Foglio Eletronico

IPSSCTA. DE PACE

Anno 2002

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MODULO 4

SEZIONE 1

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MODULO 4: Foglio Elettronico SEZIONE 1: Per iniziare 4.1.1 Primi passi col Foglio Elettronico 4.1.1.1 Aprire un programma di Foglio Elettronico Introduzione Cos'è un foglio di calcolo? Quando due studenti americani nel 1979 si accorsero (per

modo di dire) che il computer poteva, fra l'altro, anche e soprattutto calcolare, pensarono di dividere lo schermo in tante caselle, nelle quali mettere soprattutto numeri e formule ed effettuare calcoli automaticamente fra i numeri contenuti nelle caselle. Era nato il primo foglio elettronico che si chiamava VisiCalc. Da quel tempo molta strada è stata fatta. I moderni fogli di calcolo, pur conservando l'idea di base, sono divenuti davvero potenti. Addirittura, oltre che fare calcoli, possono essere programmati per eseguire procedure anche molto complesse. Il più conosciuto foglio elettronico oggi è senz'altro MICROSOFT EXCEL 2000, ma molti altri sono stati e sono presenti attualmente sul mercato (come Lotus 123). Il motivo per cui Excel si è imposto è da ricercare nella sua potenza, ma anche nella sua perfetta integrazione con gli altri programmi Microsft (Word, Power Point, Access) e con il mondo di Internet.

Che cosa fa un foglio elettronico?

Un foglio elettronico, o foglio di calcolo (in inglese spreadsheet), è costituito da una

tabella in cui è possibile disporre dati, formule e valori. La principale attrattiva del foglio di calcolo, tuttavia, non consiste nell'ordinare i dati secondo differenti parametri, ma riguarda soprattutto la possibilità di creare tabelle dinamiche, in cui compiere operazioni e istituire relazioni tra i dati.

Il foglio di calcolo, infatti, è uno strumento che permette di organizzare dati di qualsiasi genere secondo criteri di gestione personali, trasformarli in grafici e diagrammi oppure utilizzarli per formulare ipotesi di sviluppo e costruire modelli previsionali.

Questa versatilità ha portato i fogli di calcolo a essere tra le applicazioni più diffuse e utilizzate da tutte le fasce di utenti, negli uffici come nell'home computing.

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Anno 2002

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Per esempio, un foglio di calcolo può essere utilizzato per gestire le spese mensili. Le celle della tabella non servono solo a presentare i dati ma a contenere formule che li mettono in relazione. È possibile creare una cella dove si sommano tutti i valori di spesa e ottenere il budget complessivo, un'altra cella invece può servire a mettere in relazione tutte le spese per l'auto in modo da ricavare il valore della spesa media mensile destinata ai trasporti. Qualora si modifichi uno solo dei valori all'interno del foglio non è necessario effettuare di nuovo tutti i calcoli, perché il programma provvede automaticamente ad aggiornare tutti i valori in base alle formule impostate dall'utente.

La possibilità di trasformare le informazioni numeriche in grafici e diagrammi può aiutare a comprendere i dati ed elaborarli ulteriormente. Ordinare i dati in modo chiaro e articolato, inoltre, permette di interpretarli più facilmente e facilita i processi decisionali che su tali dati devono essere basati.

Se si raccolgono in un foglio elettronico i dati relativi al budget di un'azienda, per esempio, è possibile confrontare i valori inseriti per le Entrate e le Uscite e utilizzare le funzioni di Previsione, Tendenza e Crescita per prevedere gli andamenti futuri.

Il programma mette a disposizione una serie di formule matematiche che possono servire a elaborare i dati in entrata e costruire in base a essi dei modelli di previsione, definiti Scenari.

Un'altra possibilità offerta dai fogli elettronici è costruire in modo rapido moduli di vario genere basati sui dati raccolti: i moduli possono essere utilizzati su Internet o distribuiti su carta stampata per effettuare ordini di acquisto o richieste di informazioni.

Per aprire un foglio di calcolo si può: • avviare il programma da Start/Programmi/Microsoft Excel. Viene presentato

una nuova cartella (Cartel1) e un nuovo foglio (Foglio1). • avviare il programma cliccando sull'icona di Excel sulla Barra di Office (se

presente) • facendo doppio click su un documento Excel. Si apre il programma e il

documento nel punto in cui era stato salvato. 4.1.1.2 Aprire una cartella esistente e salvarla In Excel l'unità fondamentale di immagazzinamento dei dati è costituita dalla Cartella

di Lavoro, che viene salvata come documento Excel (Nome.xls). La cartella può contenere uno o più fogli indipendenti o collegati fra loro. Ogni foglio è costituito da una griglia di rettangoli (celle) per un totale di 256 colonne (nominate con le lettere dell'alfabeto) e da 65.535 righe numerate, di modo che ogni cella ha il suo nome individuato dalla lettera della colonna e dal numero della riga, come in un gioco di battaglia navale.

Per aprire una cartella esistente si può procedere in diversi modi: • fare doppio click sull'icona del file. Si apre il programma e la cartella relativa

al file. • aprire il programma da Start/Programmi/Microsoft Excel e poi dal menu

scegliere File/Apri. Cercare nella finestra di dialogo che si apre la cartella e cliccare sul pulsante Apri.

Dopo aver modificato la cartella di lavoro, essa può essere salvata in vari modi: dal menu File/Salva o File/Salva con nome cliccando sull'icona Salva ( ). 4.1.1.3 Aprire diverse cartelle In Excel si possono aprire più cartelle contemporaneamente per trasferire dati o

mettere in relazione dati di cartelle diverse. Per aprire più cartelle si aprono una alla volta dal

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Anno 2002

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menu File/Apri. Le finestre delle varie cartelle possono essere ridimensionate per vederle tutte nella finestra di Excel oppure possono essere mantenute a tutto schermo e attivarle una alla volta dalla Barra delle Applicazioni cliccando sul pulsante relativo.

4.1.1.4 Creare una nuova cartella e salvarla All'apertura del programma, Excel presenta una cartella vuota di nome Cartell1, il cui

nome può essere cambiato quando viene salvata per la prima volta. Nel caso si volesse aprire una nuova cartella è sufficiente cliccare su File/Nuovo. Si apre una finestra di dialogo.

In essa è possibile scegliere fra una cartella vuota o un modello presente nella scheda Soluzioni foglio di calcolo.

Una volta creata la cartella, è possibile salvarla dal menu File/Salva o cliccando sull'icona Salva sulla barra degli strumenti. Si apre una finestra di dialogo in cui è possibile scegliere il nome e il percorso in cui salvare il file.

4.1.1.5 Salvare una cartella esistente su hard disk o dischetto Nel caso si voglia salvare un file aperto in un'altra cartella dell'hard disk o sul

dischetto si deve far uso del comando di menu File/Salva con nome. In questo caso si apre la solita finestra di dialogo in cui si può specificare il percorso dove salvare il file e, volendo, anche cambiare il nome del file. Attenzione! Salvando il file in un'altra cartella o con un altro nome, esistono a questo punto due file: quello precedente, che viene conservato ma non aggiornato, e quello salvato, che rimane attivo e che viene modificato con le operazioni successive.

4.1.1.6 Chiudere una cartella Una cartella attiva può essere chiusa semplicemente dalla voce di menu File/Chiudi.

Attenzione! prima di cliccare su File/Chiudi accertarsi che sia attiva la cartella desiderata, cliccandoci dentro o cliccando sul relativo pulsante sulla Barra delle Applicazioni (la cartella attiva è riconoscibile dalla barra del titolo evidenziata.

4.1.1.7 Usare la funzione di Help

Cliccando su ? sulla Barra degli Strumenti, si

attiva l'help di Excel, al quale si può fare ricorso per risolvere tutti i dubbi che si possono presentare.

Cliccando due volte su Guida in linea di Microsoft Excel o premendo il tasto funzione F1 si apre la guida, col sommario dei contenuti fra cui anche la Guida all'uso della guida. Si possono cercare informazioni attraverso il Sommario o attraverso una ricerca libera oppure attraverso l'indice analitico. Naturalmente le informazioni cercate possono essere

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Anno 2002

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stampate col relativo pulsante. Informazioni possono essere cercate mediante l'Assistente di Office. Ad esso si può

porre la domanda e nel caso venga trovata una occorrenza si apre la guida nel punto giusto.

La Guida rapida ( ) si attiva trascinando l'icona su una parte del foglio elettronico sensibile. Se viene trovata una occorrenza relativa al contesto, viene aperta una finestra con le spiegazioni sulla funzione dell'oggetto.

La voce di menu Office sul Web attiva un collegamento al sito Microsoft per gli aggiornamenti sulla Office, naturalmente se il computer è collegato a Internet.

La voce Rileva problemi e ripristina attiva una procedura di rilevamento di errori o malfunzionamenti dell'applicazione cercando di risolvere i problemi reinstallando parte dell'applicazione.

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4.1.2 Modificare le impostazioni di base 4.1.2.1 Modificare il modo di visualizzazione sullo schermo

Lo schermo di Excel può essere visualizzato in diversi modi. Attivando il menu

Visualizza si apre un menu dal quale possono essere impostati i modi di visualizzazione oltre che personalizzare le barre degli strumenti.

Innanzitutto la visualizzazione può essere Normale e Anteprima interruzione pagina.Il primo è il modo normale in cui si apre Excel. In esso sono presenti le barre degli strumenti e il foglio senza indicazioni delle interruzioni di pagina. Il secondo mostra le interruzioni di pagina. Ciò è importante se si vuole impostare il contenuto del foglio per pagina da stampare; infatti è sufficiente trascinare la linea di interruzione di pagina per posizionarla nel punto desiderato.

Quando si vuole avere il massimo campo visivo basta cliccare sulla voce di menu Schermo Intero e scompariranno tutte le barre di strumenti. Rimane solo la barra del menu. Fatte le operazioni a tutto schermo, si torna alla visualizzazione in finestra cliccando di nuovo sul menu Visualizza/Schermo Intero.

4.1.2.2 Usare lo strumento Zoom Anche in Excel come nelle altre applicazioni Office, vi

è la possibilità di adattare la visibilità del foglio di lavoro alle proprie esigenze, mediante il comando Zoom, accessibile da Visualizza/Zoom oppure dal pulsante Zoom ( ) se presente sulla barra degli strumenti.

Dalla finestra di dialogo si può scegliere la modalità più

conveniente tenendo presente che ingrandire molto restringe il campo visivo mentre rimpicciolire porta ad una scarsa leggibilità. Forse non è necessario ricordare che la modalità di visualizzazione dello schermo non ha niente a che fare con la stampa su carta.

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4.1.2.3 Modificare le barre degli strumenti Le barre degli strumenti sono diverse e possono essere attivate e disattivate,

modificate e reimpostate a piacimento. Possono essere personalizzate e se ne possono creare di nuove secondo le proprie esigenze. Può essere modificata e personalizzata anche la barra dei menu.

Per attivare o disattivare una barra di strumenti cliccare sul menu Visualizza/Barre degli strumenti e scegliere dall'elenco la barra desiderata.

Per aprire la finestra di dialogo che consente le operazioni di modifica delle barre si può attivare il menu Visualizza/Barre degli strumenti/Personalizza oppure Strumenti/Personalizza. In entrambi i casi si apre la finestra di dialogo

Questa finestra è costituita da 3 schede, una per i comandi di menu (barra dei menu),

una per le barre degli strumenti (barre dei pulsanti) e una di opzioni. Per operare modifiche e personalizzazioni nei comandi e nei pulsanti occorre tenere aperta tale finestra ed effettuare le operazioni con trascinamenti e uso del pulsante destro del mouse. Di seguito sono riportate alcune operazione fra le tante possibili, a titolo di esempio; molte altre possibilità possono essere cercate sulla guida.

Personalizzare i menu Per aggiungere un comando a un menu 1. Visualizzare la barra degli strumenti contenente il menu a cui si desidera

aggiungere un comando. 2. Scegliere Personalizza dal menu Strumenti, quindi scegliere la scheda

Comandi. 3. Selezionare la categoria del comando dall'elenco Categorie. 4. Trascinare il comando desiderato dall'elenco Comandi al menu a cui si

desidera aggiungerlo. Quando il menu visualizza un elenco di comandi, posizionare il puntatore del mouse nel punto in cui si desidera che venga visualizzato il comando, quindi rilasciare il pulsante del mouse.

Per eliminare un comando da un menu 1. Visualizzare la barra degli strumenti contenente il comando che si desidera eliminare

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2. Scegliere Personalizza dal menu Strumenti. 3. È necessario che la finestra di dialogo Personalizza resti aperta, tuttavia sarà

possibile spostarla. 4. Sulla barra degli strumenti fare clic sul menu contenente il comando che si desidera

eliminare. 5. Trascinare il comando che si desidera eliminare fuori dal menu.

Per spostare i menu o i comandi di menu È possibile spostare o copiare un menu da una barra degli strumenti a un'altra. È

anche possibile spostare un sottomenu in un punto qualsiasi dello schermo, creando così una barra degli strumenti mobile. Se un sottomenu non dispone di un quadratino di spostamento non sarà possibile spostarlo.

Per rinominare un menu personalizzato

1. Visualizzare la barra degli strumenti contenente il menu personalizzato che si desidera rinominare.

2. Scegliere Personalizza dal menu Strumenti. 3. È necessario che la finestra di dialogo Personalizza resti aperta, tuttavia sarà

possibile spostarla. 4. Sulla barra degli strumenti fare clic con il pulsante destro del mouse sul menu

personalizzato che si desidera rinominare, quindi digitare il nuovo nome nella casella Nome nel menu di scelta rapida. Per reimpostare un pulsante della barra degli strumenti o un comando di menu

1. Visualizzare la barra degli strumenti contenente il pulsante o il comando di cui si desidera ripristinare le impostazioni originali.

2. Scegliere Personalizza dal menu Strumenti. 3. È necessario che la finestra di dialogo Personalizza resti aperta, anche se è possibile

spostarla. 4. Effettuare una delle seguenti operazioni:

a. Per reimpostare un pulsante, fare clic con il pulsante destro del mouse sul pulsante, quindi scegliere Reimposta dal menu di scelta rapida.

b. Per reimpostare un comando, fare clic sul menu contenente il comando, fare clic con il pulsante destro del mouse sul comando, quindi scegliere Reimposta dal menu di scelta rapida.

Note 1. Il comando Reimposta consente di ripristinare l'immagine, il nome e il comando

originali del pulsante o del comando incorporato. Se al pulsante o al comando è stata assegnata una macro, questa non sarà più associata a quel pulsante o comando ma non verrà eliminata.

2. Il comando Reimposta non è disponibile per pulsanti che visualizzano un elenco quando vengono scelti. Per reimpostare una barra degli strumenti incorporata

1. Scegliere Personalizza dal menu Strumenti, quindi scegliere la scheda Barre degli strumenti.

2. Selezionare la barra degli strumenti di cui si desidera ripristinare le impostazioni originali.

3. Scegliere il pulsante Reimposta. Nota Non è possibile reimpostare una barra degli strumenti personalizzata.

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Per reimpostare un menu incorporato

1. Visualizzare la barra degli strumenti contenente il menu personalizzato di cui si desidera ripristinare le impostazioni originali.

2. Scegliere Personalizza dal menu Strumenti. 3. È necessario che la finestra di dialogo Personalizza resti aperta, tuttavia sarà

possibile spostarla. 4. Fare clic con il pulsante destro del mouse sul menu che si desidera reimpostare,

quindi scegliere Reimposta dal menu di scelta rapida. Nella scheda Opzioni è possibile reimpostare i menu e i pulsanti, cioè visualizzare

quello che Excel mostra alla prima apertura.

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4.1.3 Scambiare documenti 4.1.3.1 Salvare una cartella con un altro formato Microsoft Excel permette di importare dati e salvare le cartelle in formati diversi. Ciò

è particolarmente utile quando si hanno dati provenienti da altre applicazioni o che si vogliono trasportare in un'altra applicazione. Per importare o esportare dati è necessario che siano stati installati i filtri necessari; se non è presente il filtro desiderato, può essere aggiunto mediante il CD di installazione di OFFICE 2000. Quando si salva un documento per la prima volta oppure quando si clicca su File/Salva con nome, si apre la finestra di dialogo

Nella casella Tipo file èpossibile scegliere il formato da un elenco molto vasto. Per

esempio il formato .TXT (testo) permette di salvare i dati come un file di testo, in cui le varie righe del foglio sono riportate in righe successive e le varie colonne sono separate da punti e virgola. Tale formato è riconoscibile da tutte le applicazioni di database. Allo stesso modo si può salvare il foglio nei formati dei database più diffusi, come dbase III, Access, FoxPro etc.

Allo stesso modo si può aprire in Excel, mediante il comando File/Apri, un database di altro formato (dbase III, Access etc.). E' sufficiente cliccare su File/Apri e nella finestra di dialogo che si apre scegliere il formato del file da importare oppure Tutti i file nella casella

Tipo file e poi scegliere Apri in Excel dal pulsante Apri ( ). All'apertura possono essere richieste delle informazioni per gestire correttamente il file aperto.

4.1.3.2 Salvare una cartella per un sito WEB Un formato particolarmente utile per salvare un foglio elettronico è il formato

HTML. Ciò permette di avere una pagina da utilizzare in un sito Web, e quindi utilizzabile in Internet o in una rete locale. Per salvare una cartella Excel in formato WEB cliccare su

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File/Salva con nome e poi scegliere Pagine Web nella casella Tipo file. Appare la finestra di dialogo

In questa finestra ci sono caselle e pulsanti con cui si può dare un titolo alla pagina

Web, salvare tutta la cartella o un solo foglio, rendere la pagina web interattiva (cioè si può lavorare con il foglio come se ci si trovasse in Excel). Esaurite tutte le impostazioni fare click sul pulsante Salva se si vuole salvare la pagina in una cartella per poi utilizzarla in un momento successivo, oppure fare click sul pulsante Pubblica. In questo caso la pagina .html viene salvata nel sito scelto (o sul proprio computer o sul computer del provider presso cui esiste il sito).

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Esercitazione 1. Aprire l'applicazione Microsoft Excel; aprire un nuovo documento e salvarlo

su un dischetto col nome proprio. In esso saranno svolte le esercitazioni. 2. Lasciando aperta l'applicazione Excel, aprire in Word un file di nome

"Esercitazione Excel Modulo 1" e tenerlo aperto. In esso vengano riportate tutte le osservazioni richieste nel corso dell'esercitazione.

3. Rispondere alle seguenti domande: a. Quale estensione ha un file di Microsoft Excel? b. In quanti e quali modi si può aprire un documento Excel? c. Quante righe esistono in un foglio Excel? d. Quante colonne esistono in un foglio Excel? e. Che cosa significa "Cella AB24"? f. Che differenza c'è tra Cartella e Foglio di Excel? 4. Salvare la cartella, creata in precedenza sul dischetto, sull'Hard disk nella

cartella Documenti col nome "Prova di Excel". Cercare con Esplora Risorse la cartella salvata e provare a eliminarla. Descrivere cosa succede e perchè? Annullare l'operazione. Chiudere la cartella "Prova di Excel", aprire la cartella salvata sul dischetto. Eliminare il file "Prova di Excel" dal disco fisso.

5. Cercare sulla Guida di Excel un argomento relativo alla gestione delle Barre degli strumenti e con Copia Incolla trasportarlo nel documento word aperto.

6. Impostare la visualizzazione di Excel a tutto schermo. Impostare la visualizzazione del foglio al 73%. Provare tutte le altre possibilità di zoom offerte da Excel.

7. Attivare e disattivare una alla volta tutte le barre di strumenti presenti in Excel. Alla fine lasciare attive solo la barra Standard e la barra Formattazione.

8. Modificare la barra Standard aggiungendo due pulsanti non presenti nella barra, scrivere in word quali sono i pulsanti e poi eliminarli.

9. Spostare la barra Formattazione al centro dello schermo e poi riportarla nella posizione originale.

10. Elencare in quanti modi la tua versione di Excel permette di salvare la cartella di lavoro attiva.

11. Cercare sul disco fisso un file di Excel, aprirlo. Salvarlo sul dischetto col nome "Prova di Excel" in formato testo (.txt). Chiudere il documento. Aprire con Blocco Note il documento "Prova di Excel.txt" e osservare il modo in cui è stato salvato. Scrivere le osservazioni sul documento word.

12. Chiudere tutti i documenti aperti. Consegnare il dischetto all'istruttore.

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MODULO 4

SEZIONE 2

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MODULO 4: Foglio Elettronico SEZIONE 2: Operazioni di base 4.2.1 Inserire i dati Prima di passare all'inserimento dei dati, guardiamo un attimo l'ambiente di lavoro di

Microsoft Excel. Oltre alle normali barre presenti in ogni finestra windows (barra del menu, barre degli strumenti, barra di stato, barra del titolo etc.) sono presenti alcune caselle e barre tipiche.

La Casella del nome riporta il nome della cella attiva e permette di cercare subito

una cella desiderata, a cui è stato dato un nome (Selezionare una cella, cliccare sulla Casella del nome, scrivere il nome che si vuol dare alla cella e premere INVIO. Cliccando sulla freccetta della Casella del nome esce l'elenco dei nomi; cliccando su uno di essi viene attivata la cella di quel nome).

Nella Barra della formula viene inserito il dato o la formula che si sta scrivendo in una cella oppure appare il dato o la formula presente nella cella attiva. Essa serve anche a modificare il contenuto di una cella (operazione che si può fare anche direttamente nella cella cliccandoci due volte sopra).

Cliccando sulle schede del foglio si attiva l'uno o l'altro dei fogli della cartella. Coi Pulsanti di scorrimento si rendono visibili le schede dei fogli eventualmente non visibili. Con le Barre di scorrimento ci si può muovere in tutto il foglio.

4.2.1.1 Inserire numeri in una cella Per digitare i dati all'interno di una cella posizionatevi con il puntatore sopra di essa e

fate clic: Excel evidenzia la cella con un bordo nero, per indicare che la cella è attiva e che potete inserire i dati. Mentre digitate Excel visualizza quello che state scrivendo nella cella

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selezionata e nella barra della formula. Per "fissare" i dati nella cella selezionata dovete eseguire una qualsiasi delle seguenti operazioni:

• premere INVIO • fare clic sul pulsante lnvio (il segno di spunta verde) accanto alla barra

della formula • premere un tasto freccia per selezionare una cella diversa • fare clic su una cella diversa per selezionarla

Se cambiate idea all'improvviso e non volete che i dati appaiano nella cella

selezionata, fate clic sul pulsante Annulla (la X rossa) accanto alla barra della formula. Nelle celle si possono digitare numeri, etichette o formule. I numeri possono

rappresentare valori, lunghezze o quantità, come £ 100 o 0,05. Le etichette servono per segnalare che cosa significano i numeri del vostro foglio di lavoro: etichette tipiche sono "Novembre", 'Vendite", "Entrate" e altre indicazioni di questo genere. Le formule vi permettono di calcolare risultati in base ai numeri che digitate: possono essere molto semplici, come la somma di due numeri, oppure molto complesse.

Per muovervi da una cella all'altra potete utilizzare i tasti Freccia, che permettono di spostarsi in tutte le direzioni, una cella per volta. Il tasto TAB, invece, sposta il cursore alla cella successiva, mentre la combinazione di tasti MAIUSC + TAB lo riporta alla cella precedente.

Anche la Casella del nome può aiutare a muoversi da una cella all'altra. Inserire numeri in una cella è molto semplice: selezionare la cella cliccandoci sopra e

scrivere il numero; Excel capirà che quello che abbiamo scritto è un numero. Se vogliamo che un numero (esempio un numero di telefono) venga interpretato da Excel come testo, iniziare a digitare il numero facendolo precedere da un apostrofo.

Se vogliamo introdurre il risultato di una operazione (per esempio 3*7/25) iniziare a digitare l'operazione col segno di uguale (=).

I numeri inseriti vengono allineati a destra. Se la cella non è capace di contenere tutte le cifre compare una sequenza di #. Se la cella è formattata come generale, il numero viene convertito in notazione esponenziale. Allargando la cella il numero appare nella sua interezza.

I numeri con la virgola vengono inseriti normalmente con la virgola o col punto come

separatore dei decimali a seconda di come è configurato il computer (verificare ciò da Pannello di controllo/Impostazioni Internazionali/Numeri; in questa scheda si può scegliere quale separatore usare).

Suggerimenti per l'immissione di numeri Caratteri che è possibile utilizzare come numeri In Microsoft Excel i numeri

possono contenere solo i seguenti caratteri: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 + - ( ) , / $ % . E e

I segni di addizione (+) iniziali vengono ignorati e una virgola singola (,) viene interpretata come separatore decimale. Tutte le restanti combinazioni di numeri e caratteri non numerici vengono interpretate come testo.

Immissione di frazioni Per evitare che le frazioni vengano interpretate come date,

utilizzare uno 0 (zero) iniziale. Immettere ad esempio 0 1/2. Immissione di numeri negativi Far precedere i numeri negativi da un segno meno

(-) o racchiuderli tra parentesi ().

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Allineamento dei numeri Tutti i numeri vengono allineati al bordo destro delle celle. Per modificare l'allineamento, selezionare la cella, scegliere Celle dal menu Formato, quindi fare clic sulla scheda Allineamento e selezionare le opzioni desiderate.

Visualizzazione dei numeri Il formato numerico applicato a una cella determina il

modo in cui il numero in essa contenuto verrà visualizzato sul foglio di lavoro. Se si digita un numero in una cella a cui è stato applicato il formato numerico Generale, è possibile che tale numero venga visualizzato con un formato differente. Se ad esempio si digita L. 50.000 verrà applicato automaticamente un formato di valuta. Per modificare il formato numerico, selezionare le celle contenenti i numeri. Scegliere Celle dal menu Formato, fare clic sulla scheda Numero, quindi selezionare una categoria e un formato.

Formato numerico Generale Nelle celle a cui è stato applicato il formato

numerico predefinito Generale i numeri vengono visualizzati come interi (789), frazioni decimali (7,89) o in notazione scientifica (7,89E+08) nel caso in cui il numero sia troppo lungo per essere visualizzato interamente nella cella. Il formato Generale consente di visualizzare un massimo di 11 cifre, inclusi caratteri quali "E" e "+" e la virgola (,). Per utilizzare numeri superiori a 11 cifre, è possibile applicare un formato numerico scientifico incorporato, ad esempio la notazione esponenziale, oppure un formato numerico personalizzato.

Limite di 15 cifre Indipendentemente dal numero di cifre visualizzate, è possibile

memorizzare numeri con un massimo di 15 cifre decimali. Se un numero contiene più di 15 cifre significative, verrà arrotondato per difetto alla quindicesima cifra decimale.

Immissione di numeri come testo I numeri vengono memorizzati come dati numerici anche se si utilizza il comando

Celle per applicare il formato testo alle celle che li contengono. Affinché alcuni numeri, ad esempio dei numeri di serie, vengano interpretati come testo, occorre digitarli solo dopo aver applicato il formato testo alle celle vuote. Se si sono già digitati i numeri, applicare il formato testo alle celle, fare clic su ciascuna cella, quindi premere F2 e poi INVIO per immettere di nuovo i dati.

Impostazioni internazionali I caratteri che vengono riconosciuti come numeri

variano in base alle opzioni selezionate utilizzando l'icona Impostazioni internazionali nel Pannello di controllo. Tali opzioni determinano anche il formato predefinito per i numeri. In base alle impostazioni italiane ad esempio la virgola (,) viene utilizzata come separatore.

4.2.1.2 Inserire un testo in una cella Anche inserire un testo in una cella è molto semplice. E' sufficiente selezionare la

cella e scrivere. Il testo digitato appare nella cella e nella barra della formula. Finito di digitare il testo premere invio o usare uno degli altri modi descritti sopra.

Se si vuol modificare il testo scritto selezionare la cella e modificare il testo nella Barra della formula oppure fare doppio click sulla cella e modificare il testo direttamente; terminata la modifica premere INVIO.

Se il testo è lungo e nella cella accanto non sono presenti dati, esso appare tutto invadendo le celle vuote, altrimenti appare troncato. Per visualizzarlo tutto vedremo come fare quando parleremo della formattazione.

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4.2.1.3 Inserire simboli, data e ora in una cella I simboli presenti in ogni font di caratteri sono accessibili attivando il tasto Bloc Num

e digitando il loro codice dal tastierino numerico tenendo premuto il tasto ALT. In una cella può essere immessa anche una data e l'ora. Questi dati vengono trattati da

Excel in modo diverso dai numeri e dal testo. Per separare le varie parti di una data, utilizzare il segno di divisione (/) o il trattino (-), ad esempio 9/5/2002 o 5-set-2002.

Per immettere un'ora utilizzando il sistema a 12 ore, digitare l'ora seguita da uno spazio e quindi da una a o una p, ad esempio 9.00 p In caso contrario, l'ora verrà immessa come AM.

Suggerimenti • Per immettere la data corrente, premere CTRL+; (punto e virgola). • Per immettere l'ora corrente, premere CTRL+: (due punti). 4.2.1.4 Inserire semplici formule in una cella Una formula è un'insieme di operazioni su numeri, funzioni e contenuti numerici di

celle e fornisce in uscita un valore numerico. Ad esempio =35*A3/A5 è una formula che significa moltiplicare 35 per il contenuto della cella A3 e dividere per il contenuto della cella A5. Una formula è sempre preceduta dal segno di uguale.

Per inserire una formula in una cella: 1. Fare clic sulla cella in cui si desidera immettere la formula. 2. Digitare = (segno di uguale). 3. Se si fa clic sul pulsante Modifica formula oppure sul pulsante Incolla

funzione , il segno di uguale verrà inserito automaticamente. 4. Immettere la formula. 5. Premere INVIO. Suggerimenti • È possibile immettere la stessa formula in un intervallo di celle. Selezionare

l'intervallo, digitare la formula, quindi premere CTRL+INVIO. • È anche possibile immettere una formula in un intervallo di celle copiandola

da un'altra cella. Vedremo in seguito come fare. 4.2.1.5 Inserire semplici formule in una cella I dati che sono stati immessi nelle celle possono essere modificati a piacimento

direttamente nella cella cliccandoci due volte sopra oppure nella barra della formula dopo aver selezionato la cella. Sulla barra della formula sono presenti tre pulsanti . Il segno di uguale serve per inserire una formula, che comincia sempre con uguale, il segno di spunta serve a confermare l'immissione del dato. Infine il segno X serve ad annullare una modifica effettuata.

Attenzione questo pulsante non ha niente a che fare col comando "Annulla" del menu Modifica, il quale annulla una operazione fatta.

Inserire serie di dati Se una selezione contiene un numero, una data o un intervallo temporale, Excel

permette di riempire le celle successive continuando la sequenza progressiva.

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Se, per esempio, una cella contiene il valore 1, è possibile continuare a riempire le successive celle della riga seguendo la sequenza numerica crescente. Se invece si inserisce in una cella il valore Lunedì, la sequenza riempita da Excel è quella dei giorni della settimana, ma si può provare anche con i mesi, e così via.

Per riempire una serie di celle in base a una sequenza selezionate una cella e immettete il primo valore della serie, per esempio un giorno o un mese. Nell'angolo inferiore destro della cella in cui avete digitato i dati vedrete apparire un quadratino nero di riempimento. Posizionate il cursore del mouse direttamente sul quadratino in modo che il cursore si trasformi in una croce nera. Tenendo premuto il pulsante sinistro, trascinate il mouse sulle celle che volete riempire con la serie. Mentre spostate il mouse, Excel visualizza il mese o il giorno in ogni cella che evidenziata.

Se volete creare una serie crescente dovete trascinare la selezione verso destra o verso il basso, mentre se volete stabilire un ordine decrescente a partire dalla cella iniziale la selezione va trascinata verso sinistra o verso l'alto.

Oltre a sequenze numeriche, è possibile produrre delle serie complesse e utilizzare giorni, mesi e altri intervalli temporali insieme. In questi casi bisogna però specificare il tipo di sequenza che si vuole inserire. Se il vostro primo dato è 'maggio '96", per esempio, dovete specificare se volete continuare la serie in base al mese, introducendo quindi giugno, luglio '96 e così via, o se volete invece procedere in base all'anno, continuando con maggio '97, maggio '98 ecc.

Per specificare il tipo di serie inserite il primo dato della sequenza, quindi effettuate il trascinamento sulle altre celle tenendo premuto il tasto destro del mouse. Alla fine della selezione compare un menu di scelta rapida, dove sono elencate tutte le opzioni in base alle quali si può continuare la serie.

La voce Serie, in particolare, apre una finestra di dialogo che permette di scegliere il tipo di serie numeriche che si vogliono utilizzare -per esempio lineari o progressive - il valore di incremento con il quale si vuole proseguire la serie e, nel caso di intervalli temporali, le unità di data - come giorno, mese, anno - in base alle quali continuare la serie.

Una volta selezionate le opzioni da utilizzare è sufficiente premere il pulsante OK perché Excel inserisca la serie desiderata nell'intervallo di celle.

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4.2.2 Selezionare i dati 4.2.2.1 Selezionare una cella o un insieme di celle adiacenti e non. Le operazioni che vengono effettuate in Excel si ripercuotono sulla cella o sulle celle

selezionate. In Excel è possibile selezionare una sola cella, più celle adiacenti e non, una sola riga o una sola colonna, più righe e più colonne adiacenti e non. Le celle selezionate (adiacenti o non) costituiscono un "intervallo".

Per selezionare Operazione da eseguire

Testo in una cella Se l'impostazione di modifica diretta nella cella è attivata, selezionare la cella, fare doppio clic al suo interno, quindi selezionare il testo.

Se l'impostazione di modifica diretta nella cella è disattivata, selezionare la cella, quindi il testo sulla barra della formula.

Una singola cella Fare clic sulla cella oppure spostarsi su quella desiderata utilizzando i tasti di direzione.

Un intervallo di celle Fare clic sulla prima cella dell'intervallo, quindi trascinare la selezione fino all'ultima cella.

Tutte le celle di un foglio di lavoro

Fare clic sul pulsante Seleziona tutto.

Celle non adiacenti o intervalli di celle

Selezionare la prima cella o il primo intervallo di celle, quindi selezionare le altre celle o gli altri intervalli tenendo premuto CTRL.

Un intervallo di celle esteso

Fare clic sulla prima cella dell'intervallo, quindi sull'ultima tenendo premuto MAIUSC. Per visualizzare l'ultima cella è possibile scorrere il foglio.

Un'intera riga Fare clic sull'intestazione di riga.

Un'intera colonna Fare clic sull'intestazione di colonna.

Righe o colonne adiacenti

Trascinare il puntatore sulle intestazioni di riga o di colonna oppure selezionare la prima riga o la prima colonna, quindi selezionare l'ultima riga o l'ultima colonna tenendo premuto MAIUSC.

Righe o colonne non Selezionare la prima riga o la prima colonna,

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adiacenti quindi selezionare le altre righe o le altre colonne tenendo premuto CTRL.

Un numero maggiore o minore di celle rispetto alla selezione corrente

Fare clic sull'ultima cella che si desidera includere nella selezione tenendo premuto MAIUSC. La nuova selezione sarà rappresentata dall'intervallo rettangolare che racchiude tutte le celle comprese tra quella attiva e l'ultima selezionata.

4.2.3 Copiare, spostare, cancellare 4.2.3.1,2,3,4,5 Usare le funzioni Copia Taglia e Incolla, cancellare e spostare

dati. Copiare, spostare, cancellare dati di una cella sono operazioni fondamentali. In

generale esse possono essere condotte come nelle altre applicazioni windows con qualche particolarità, data la distribuzione dei dati in un reticolo di celle.

• Copiare e spostare dati si può fare:

• usando i pulsanti Taglia ( ), Copia ( ), Incolla ( ) • usando le voci di menu Modifica/Taglia, Copia, Incolla • trascinando la selezione sulla cella in cui si vuole copiare i dati. Quando si copia una cella trascinandola o facendo clic sul pulsante Taglia o Copia

e quindi sul pulsante Incolla, verrà copiata l'intera cella, inclusi i formati, la formula con il relativo risultato e le note.

Nella tabella seguente sono riportate diverse modalità di spostamento o copia di dati.

Spostare o copiare caratteri all'interno di una cella

1. Fare doppio clic sulla cella da modificare. 2. Selezionare i caratteri da spostare o copiare. 3. Per spostare i caratteri, fare clic sul pulsante

Taglia. Per copiare i caratteri, fare clic sul pulsante Copia. 4. Fare clic nel punto all'interno della cella in cui si

desidera incollare i caratteri. 5. Fare clic sul pulsante Incolla . 6. Premere INVIO.

Spostare o copiare parte del contenuto di una cella in un'altra cella

1. Fare doppio clic sulla cella da spostare o copiare. 2. Selezionare i caratteri da spostare o copiare. 3. Per spostare la selezione, fare clic sul pulsante

Taglia.Per copiare la selezione, fare clic sul pulsante Copia. 4. Fare doppio clic sulla cella in cui si desidera

spostare o copiare i dati. 5. Fare clic nel punto all'interno della cella in cui si

desidera incollare i caratteri. 6. Fare clic sul pulsante Incolla. 7. Premere INVIO. Note • Per copiare tutta una formula o parte di essa,

selezionare la parte desiderata, fare clic sul pulsante Copia e premere ESC per uscire dalla cella. Fare doppio clic sulla cella in cui si desidera incollare i dati, posizionare il punto di inserimento dove desiderato, quindi fare clic sul pulsante Incolla.

• Quando si fa doppio clic su una cella o si preme

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F2 per modificarla, i tasti di direzione possono essere utilizzati solo per spostarsi all'interno della cella. Per passare a un'altra cella, occorre prima premere INVIO per rendere effettive le modifiche apportate alla cella attiva.

Spostare o copiare celle intere

1. Selezionare le celle da spostare o copiare. 2. Posizionare il puntatore sul bordo della selezione.

3. Per spostare le celle, trascinare la selezione sulla

cella superiore sinistra dell'area di incollamento. I dati esistenti nell'area di incollamento verranno sostituiti. Per copiare le celle, trascinare la selezione tenendo premuto CTRL. Per inserire le celle tra quelle esistenti, trascinare la selezione tenendo premuto MAIUSC o MAIUSC+CTRL a seconda che si desideri spostare o copiare le celle. Per spostare la selezione su un foglio differente, trascinarla sulla scheda del foglio tenendo premuto ALT.

Suggerimento Per spostare o copiare le celle in una diversa cartella di lavoro o in posizioni distanti da quella di origine, selezionare le celle e fare clic sul pulsante Taglia per spostarle o sul pulsante Copia per copiarle. Passare all'altro foglio o all'altra cartella di lavoro, selezionare la cella superiore sinistra dell'area di incollamento e fare clic sul pulsante Incolla.

Copiare celle all'interno di una riga o di una colonna

1. Selezionare le celle contenenti i dati da copiare. 2. Trascinare il quadratino di riempimento sulle

celle da riempire, quindi rilasciare il pulsante del mouse. Le formule o i valori esistenti nelle celle verranno sostituiti e verrà copiata la formattazione.

Note • Per inserire rapidamente nella cella attiva il

contenuto della cella superiore, premere CTRL+D. Per inserire il contenuto della cella a sinistra, premere CTRL+R.

• Se si trascina il quadratino di riempimento in alto o a sinistra di una selezione rimanendo all'interno delle celle selezionate senza oltrepassare la prima colonna o la prima riga, i dati contenuti nell'area selezionata verranno eliminati ma la formattazione verrà mantenuta.

• Se valori quali numeri o date vengono incrementati anziché copiati nell'intervallo selezionato, selezionare di nuovo i valori originari e trascinare il quadratino di riempimento tenendo premuto CTRL.

Copiare una selezione in diverse posizioni

1. Selezionare le celle da spostare o copiare. 2. Fare clic sul pulsante Copia. 3. Selezionare la cella superiore sinistra di ciascuna

area di incollamento tenendo premuto CTRL. 4. Fare clic sul pulsante Incolla. Per incollare di

nuovo la stessa area di copia su un foglio di lavoro differente, passare a tale foglio e ripetere i passaggi 3 e 4.

Nota Per annullare il bordo tratteggiato al termine

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dell'operazione di copia, premere ESC.

Raccogliere e incollare più elementi

• Selezionare il primo elemento che si desidera copiare. • Scegliere il pulsante Copia sulla barra strumenti degli

Appunti. • Se l'elemento successivo che si desidera copiare si trova

in un altro programma, passare al programma in questione.

• Selezionare l'elemento successivo. • Scegliere il pulsante Copia sulla barra strumenti degli

Appunti. Se la barra strumenti degli Appunti non è disponibile, scegliere Copia dal menu Modifica.

• Ripetere i passaggi da 3 a 5 finché tutti gli elementi desiderati non saranno stati copiati, fino a un massimo di 12 elementi.

• Fare clic sul punto del documento in cui si desidera incollare gli elementi.

• Per incollare tutti gli elementi copiati, scegliere il pulsante Incolla tutto sulla barra strumenti degli Appunti. Se non si desidera incollare tutti gli elementi copiati, è possibile incollare elementi specifici. Note

Se la barra strumenti degli Appunti non è disponibile, significa che il programma o il tipo di visualizzazione con cui si sta lavorando non consentono di mostrare o incollare più elementi dagli Appunti di Office. Se tuttavia Appunti di Office viene visualizzato in uno dei programmi di Office, qualsiasi elemento tagliato o copiato verrà raccolto automaticamente. • Quando si utilizzano gli Appunti di Office per copiare e

incollare una formula in Microsoft Excel, verrà incollato solo il valore ma non la formula.

• Se si copiano più intervalli in Excel e poi si sceglie il pulsante Incolla tutto, questi verranno incollati all'interno di una colonna, dall'alto verso il basso.

• In Excel il pulsante Incolla tutto non è disponibile se tra gli elementi raccolti vi è un oggetto disegno o un'immagine.

Inserire celle spostate o copiate tra le celle esistenti

• Selezionare le celle contenenti dati da spostare o copiare. • Per spostare la selezione, fare clic sul pulsante Taglia.

Per copiare la selezione, fare clic sul pulsante Copia. • Selezionare la cella in alto a sinistra dell'area in cui si

desidera inserire le celle tagliate o copiate. • Scegliere Celle tagliate o Celle copiate dal menu

Inserisci. • Fare clic nella direzione in cui si desidera spostare le

celle circostanti. Nota Per annullare il bordo tratteggiato al termine

dell'operazione di copia, premere ESC. Impedire di Se si copia un intervallo che include celle vuote,

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sovrascrivere dati esistenti con celle vuote

attenersi alla procedura indicata di seguito per evitare di incollare le celle vuote sovrascrivendo dati già esistenti.

• Selezionare le celle da copiare. • Fare clic sul pulsante Copia. • Selezionare la cella superiore sinistra dell'area di

incollamento. • Scegliere Incolla speciale dal menu Modifica. • Selezionare la casella di controllo Salta celle vuote.

Copiare solo le celle visibili, ad esempio da una struttura

Se il foglio di lavoro contiene celle, righe o colonne nascoste, è anche possibile copiare solo le celle visibili. È ad esempio possibile copiare solo i dati di riepilogo visualizzati in una struttura.

• Selezionare le celle da copiare. • Scegliere Vai a dal menu Modifica. • Scegliere il pulsante Speciale. • Selezionare il pulsante di opzione Solo celle visibili,

quindi scegliere OK. • Fare clic sul pulsante Copia. • Selezionare la cella superiore sinistra dell'area di

incollamento. • Fare clic sul pulsante Incolla.

Nota I dati copiati verranno incollati in righe e colonne consecutive. Se l'area di incollamento contiene righe o colonne nascoste, sarà necessario scoprirla per visualizzare tutte le celle copiate.

Copiare o spostare dati da una cartella ad un'altra.

Aprire le cartelle e selezionare i fogli da e in cui copiare i dati.

• Selezionare le celle da copiare. • Fare clic sul pulsante Copia o sul pulsante Taglia. • Selezionare la cella del foglio della cartella in cui

copiare. • Fare clic sul pulsante Incolla.

Per cancellare dati contenuti nelle celle selezionare le celle e premere il tasto CANC.

Ricordarsi che è sempre possibile rimediare ad un errore di cancellazione cliccando su

Modifica/Annulla nella barra del menu oppure sul pulsante Annulla ( ) sulla barra degli strumenti

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4.2.4 Trovare e sostituire 4.2.4.1 Usare il comando Trova Come nelle altre applicazioni Office, è possibile cercare e trovare dati. Il comando è

Modifica/Trova: si apre la finestra di dialogo in cui è possibile specificare gli elementi da cercare.

È possibile cercare testo o numeri specifici che si desidera controllare o modificare e

quindi sostituire automaticamente i dati trovati. È anche possibile selezionare tutte le celle contenenti lo stesso tipo di dati della cella attiva, ad esempio delle formule, oppure le celle con contenuto diverso dalla cella attiva.

Trovare testo o numeri 1. Selezionare l'intervallo di celle in cui si desidera effettuare la ricerca. Per

effettuare la ricerca nell'intero foglio, fare clic su una cella qualsiasi. 2. Scegliere Trova dal menu Modifica. 3. Nella casella Trova immettere il testo o i numeri da cercare. 4. Dalla casella Cerca in selezionare il tipo di informazioni da cercare. 5. Scegliere il pulsante Trova successivo. Nota Per annullare una ricerca in corso, premere ESC. 4.2.4.2 Usare il comando Sostituisci Nella finestra di dialogo Trova è presente il pulsante Sostituisci.... Premendo tale

pulsante la finestra si modifica

In questo modo è possibile sostituire un dato con un altro. 1. Selezionare l'intervallo di celle in cui si desidera effettuare la ricerca. Per

effettuare la ricerca nell'intero foglio, fare clic su una cella qualsiasi. 2. Scegliere Sostituisci dal menu Modifica. 3. Nella casella Trova immettere il testo o i numeri da cercare.

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4. Nella casella Sostituisci con immettere i caratteri da sostituire a quelli esistenti. Per eliminare i caratteri indicati nella casella Trova, lasciare vuota la casella Sostituisci con.

5. Scegliere il pulsante Trova successivo. 6. Per sostituire solo le occorrenze evidenziate dei caratteri trovati, scegliere

Sostituisci. Per sostituire tutte le occorrenze dei caratteri trovati, scegliere Sostituisci tutto. Nota Per annullare una ricerca in corso, premere ESC. 4.2.5 Righe e colonne 4.2.5.1 Inserire righe e colonne Se si rende necessario ampliare la struttura del

foglio, introducendo nuovi elementi tra le righe e le colonne presenti, potete aggiungere con facilità nuove celle, righe o colonne.

Per inserire una cella o un intervallo di celle posizionatevi sulla cella dove volete che siano inserite le nuove unità e selezionate un numero di righe corrispondente a quello delle nuove unità che volete inserire: se, per esempio, volete introdurre tre nuove celle, selezionate tre righe.

Dopo aver selezionato l'intervallo di celle, aprite il menu lnserisci e fate clic sulla voce Celle. Excel apre una finestra di dialogo che permette di decidere se spostare le altre celle del foglio a destra o in basso rispetto al punto di inserimento.

Una volta scelta una delle opzioni della finestra di dialogo, il programma completa

l'operazione aggiungendo le celle nel punto indicato. Si può aprire la finestra di dialogo Inserisci celle anche con la tastiera, premendo la

combinazione di tasti Ctrl e +. Per inserire una nuova colonna fra due colonne esistenti la procedura è analoga.

Posizionatevi su una cella qualsiasi della colonna dove volete introdurre la nuova unità, aprite il menu Inserisci e scegliete la voce Colonna: Excel provvede a inserire una colonna vuota nella posizione selezionata. Se, per esempio, ci si trova sulla colonna D, essa viene spostata a destra di una posizione e al suo posto è inserita una nuova colonna vuota.

Per inserire nuove righe, scegliete la voce Righe dal menu Inserisci. La nuova riga farà spostare le altre righe di una posizione.

4.2.5.2 Modificare la larghezza delle colonne e l'altezza delle righe La larghezza delle righe e l'altezza delle colonne può essere impostata a piacere in

due modi: Portando il cursore sulle intestazioni nel punto di divisione delle colonne e delle

righe, esso si trasforma in una riga con una freccia a doppia punta. Ciò indica che trascinando a destra o a sinistra per le colonne o sopra e sotto per le righe si modifica la larghezza e l'altezza.

Per modificare l'altezza delle righe:

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• Trascinare il bordo inferiore dell'intestazione di riga fino ad assegnare alla riga

l'altezza desiderata Suggerimenti

• Adattare la riga al contenuto Per adattare l'altezza della riga al contenuto delle celle, fare doppio clic sul bordo inferiore dell'intestazione di riga.

• Modificare l'altezza di più righe Per modificare l'altezza di più righe, selezionarle, quindi trascinare il bordo inferiore dell'intestazione di una delle righe selezionate. Per modificare l'altezza di tutte le righe del foglio di lavoro, fare clic sul pulsante Seleziona tutto e trascinare il bordo inferiore di una delle righe.

• Per modificare la larghezza delle colonne: • Trascinare il bordo destro dell'intestazione di colonna fino ad assegnare alla colonna

la larghezza desiderata.

La larghezza di colonna visualizzata corrisponde al numero medio di cifre del tipo di

carattere standard presenti in una cella. Suggerimenti

• Adattare la larghezza al contenuto Per adattare la larghezza della colonna al contenuto, fare doppio clic sul bordo destro dell'intestazione di colonna. Per applicare questa operazione a tutte le colonne del foglio di lavoro, fare clic sul pulsante Seleziona tutto, quindi fare doppio clic sul bordo destro di una delle intestazioni di colonna.

• Modificare la larghezza di più colonne Per modificare la larghezza di più colonne, selezionarle, quindi trascinare il bordo destro dell'intestazione di una delle colonne selezionate. Per modificare la larghezza di tutte le colonne del foglio di lavoro, fare clic sul pulsante Seleziona tutto e trascinare il bordo destro dell'intestazione di una delle colonne.

• Copiare la larghezza Per copiare la larghezza da una colonna a un'altra, selezionare una cella nella colonna, fare clic sul pulsante Copia sulla barra degli strumenti Standard, quindi selezionare la colonna di destinazione. Scegliere Incolla speciale dal menu Modifica e selezionare il pulsante di opzione Larghezza colonne. Cliccando sulla voce di menu Formato/Colonne e Formato/Righe si apre un menu

a discesa

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La voce Adatta permette di adattare la larghezza e l'altezza della cella al contenuto.

Nascondi e Scopri permettono di nascondere righe e colonne selezionate e scoprire righe e colonne nascoste. Le voci Altezza... e Larghezza... fanno aprire una finestra di dialogo in cui immettere il valore desiderato. Questo valore rappresenta:

• il numero di caratteri contenuti nella larghezza della colonna secondo il carattere standard attivo

• l'altezza della riga in punti carattere . • Naturalmente i valori impostati vengono applicati alle righe e alle colonne

selezionate. 4.2.5.3 Cancellare righe e colonne Quando si elimina una cella, questa viene rimossa dal foglio di lavoro e le celle

circostanti vengono spostate per riempire lo spazio lasciato vuoto. Quando si cancella una cella, ne vengono rimossi il contenuto (ovvero la formula e i dati), i formati (inclusi quelli numerici e condizionali nonché i bordi) e le note, ma la cella vuota rimane sul foglio di lavoro.

Cancellare il contenuto, i formati o le note delle celle 1. Selezionare le celle, le righe o le colonne da cancellare. 2. Scegliere Cancella dal menu Modifica, quindi scegliere Tutto, Contenuto,

Formati o Note. Note

• Se si fa clic su una cella e si preme CANC o BACKSPACE, verrà rimosso il contenuto della cella ma non le note o i formati.

• Se si cancella una cella, verranno rimossi i formati, il contenuto, le note o tutte e tre queste informazioni. Il valore di una cella cancellata è 0 (zero) e una formula che contiene un riferimento a una cella cancellata riceve il valore 0. Suggerimento Per rimuovere tutte le note da un foglio di lavoro, scegliere Vai a dal

menu Modifica, scegliere il pulsante Speciale e selezionare Note, quindi scegliere Cancella dal menu Modifica e infine Note.

Eliminare celle, righe o colonne 1. Selezionare le celle, le righe o le colone da eliminare. 2. Scegliere Elimina dal menu Modifica. Le celle circostanti verranno spostate per riempire lo spazio lasciato vuoto. Nota I riferimenti assoluti alle celle spostate vengono aggiornati automaticamente

in modo da rifletterne la nuova posizione e tenere aggiornate le formule. Le formule del

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foglio di lavoro contenenti un riferimento a una cella eliminata visualizzeranno tuttavia il valore di errore #RIF!.

4.2.6 Ordinare i dati 4.2.6.1 Disporre in ordine numerico crescente o decrescente i dati selezionati Quando si ordina un elenco, le righe vengono ridisposte in base al contenuto di una

colonna. Per disporre un elenco in ordine alfanumerico utilizzando i dati contenuti in una colonna, è possibile specificare un tipo di ordinamento crescente (da 0 a 9, spazi iniziali, punteggiatura e da A a Z).

Ordinare le righe in ordine crescente in base al contenuto di una colonna A meno che non vengano modificate, le opzioni di ordinamento impostate per un

elenco verranno utilizzate anche per gli ordinamenti successivi. 1. Fare clic su una cella della colonna in base alla quale si desidera effettuare

l'ordinamento.

2. Fare clic su Ordinamento crescente ( ). Ordinare le righe in base al contenuto di due o più colonne Per un risultato ottimale, è preferibile assegnare delle etichette di colonna all'elenco

che si desidera ordinare. 1. Fare clic su una cella dell'elenco che si desidera ordinare. 2. Scegliere Ordina dal menu Dati. Si apre la finestra di dialogo

3. Nelle caselle Ordina per e Quindi per selezionare le colonne di cui si

desidera effettuare l'ordinamento. Se occorre effettuare l'ordinamento in base a più di tre colonne, ordinare l'elenco in

base a quelle meno significative. Se ad esempio l'elenco contiene delle informazioni sugli impiegati che si desidera ordinare per Ufficio, Titolo, Cognome e Nome, sarà necessario ordinare l'elenco due volte. La prima volta, selezionare Nome dalla casella Ordina per e ordinare l'elenco. La seconda volta, selezionare Ufficio dalla casella Ordina per, quindi Titolo dalla prima casella Quindi per e infine Cognome dalla seconda casella Quindi per e ordinare di nuovo l'elenco.

4. Selezionare le altre opzioni di ordinamento desiderate, quindi scegliere OK. Se necessario, ripetere i passaggi da 2 a 4 utilizzando le colonne in ordine di

importanza.

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Note • Se la colonna specificata nella casella Ordina per contiene delle voci

duplicate, è possibile effettuare un ulteriore ordinamento specificando un'altra colonna nella prima casella Quindi per. Se anche questa colonna contiene degli elementi duplicati, è possibile specificare una terza colonna di ordinamento nella seconda casella Quindi per.

• Quando si ordinano delle righe appartenenti a una struttura del foglio di lavoro, verranno ordinati i gruppi di livello più alto (di livello 1) in modo che le righe e le colonne di dettaglio restino unite anche nel caso in cui siano nascoste.

Ordinare le colonne in base al contenuto delle righe 1. Fare clic su una cella dell'elenco che si desidera ordinare. 2. Scegliere Ordina dal menu Dati. 3. Scegliere il pulsante Opzioni. 4. Nella casella Orientamento, selezionare Ordina da sinistra a destra, quindi

scegliere OK. 5. Nelle caselle Ordina per e Quindi per selezionare le righe di cui si desidera

effettuare l'ordinamento. Ordinare gli elenchi di mesi, di giorni della settimana o gli elenchi personalizzati 1. Selezionare una cella o un intervallo dell'elenco che si desidera ordinare. 2. Scegliere Ordina dal menu Dati. 3. Scegliere il pulsante Opzioni. 4. Nella casella Prima chiave di ordinamento selezionare l'ordinamento

personalizzato desiderato, quindi scegliere OK. 5. Selezionare le altre opzioni di ordinamento desiderate, quindi scegliere OK. Note • L'ordinamento personalizzato viene applicato solo per la colonna specificata

nella casella Ordina per. Per ordinare in base a più colonne utilizzando un criterio personalizzato, è necessario eseguire i singoli ordinamenti separatamente. Per ordinare ad esempio le colonne A e B in quest'ordine di importanza, ordinare l'elenco prima in base alla colonna B e specificare il tipo di ordinamento personalizzato nella finestra di dialogo Opzioni di ordinamento, quindi ordinare l'elenco in base alla colonna A.

• Se si desidera disporre le voci di un elenco secondo un ordine specifico, ad esempio nel caso di dati organizzativi, è possibile utilizzare un elenco personalizzato.

Tipi di ordinamento predefiniti I tipi di ordinamento utilizzati in Microsoft Excel consentono di ordinare i dati in

base al valore di questi ultimi anziché in base al formato. Di seguito vengono riportati i criteri seguiti per l'ordinamento crescente. Per

l'ordinamento decrescente tale ordine va invertito, fatta eccezione per le celle vuote che vengono sempre poste alla fine.

Numeri I numeri vengono ordinati a partire dal più piccolo numero negativo al più grande numero positivo.

Ordinamento alfanumerico Quando si ordina un testo alfanumerico, questo viene disposto da sinistra verso destra e carattere per carattere. Una cella contenente il testo "A100" ad esempio verrà posta dopo una cella contenente la voce "A1", ma prima di una cella contenente la voce "A11".

Il testo e le combinazioni di testo e numeri vengono ordinati nel modo seguente:

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0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 (spazio) ! " # $ % & ( ) * , . / : ; ? @ [ \ ] ^ _ ` { | } ~ + < = > A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z

Gli apostrofi (') e i trattini (-) vengono ignorati. Nel caso in cui l'unica differenza tra due stringhe di testo è determinata dalla presenza del trattino, il testo che lo include viene ordinato per ultimo.

Valori logici Il valore logico FALSO viene posto prima del valore logico VERO. Valori di errore Tutti i valori di errore hanno la stessa priorità di ordinamento. Celle vuote Le celle vuote vengono sempre poste alla fine. 4.2.6.2 Disporre in ordine alfabetico crescente o decrescente i dati selezionati Ordinare le righe in ordine decrescente in base al contenuto di una colonna A meno che non vengano modificate, le opzioni di ordinamento impostate per un

elenco verranno utilizzate anche per gli ordinamenti successivi. 1. Fare clic su una cella della colonna in base alla quale si desidera effettuare

l'ordinamento.

2. Fare clic su Ordinamento decrescente ( ). Per tutte le altre modalità di ordinamento vale ciò che è stato detto nel paragrafo

precedente riguardo all'ordinamento crescente. Strutturare un foglio elettronico come un database Excel non solo è utile per organizzare e manipolare numeri, ma può costituire un

pratico strumento per costruire in modo semplice archivi di dati. Strutturando un foglio come un database è possibile mettere in relazione i dati in base a determinati criteri di ricerca, cercare informazioni e riorganizzarle secondo nuovi criteri di ordinamento.

Se si vuole rendere più efficiente la propria agenda degli indirizzi, per esempio, è possibile trasferirla su un foglio elettronico. In questo modo si possono ordinare tutti i nomi dei propri amici in base alla città di residenza, oppure è possibile effettuare una ricerca per scoprire in tempo utile la data di un compleanno.

Per strutturare un foglio elettronico come un database è necessario creare delle

categorie di ordinamento in base alle quali organizzare i dati, per esempio, nel caso di un'agenda con indirizzi, nome, numero di telefono, data del compleanno ecc, in modo che ogni categoria costituisca l'etichetta di una colonna.

Un foglio elettronico di questo tipo contiene la stessa categoria di dati in ciascuna colonna, e i dati di ciascuna riga sono correlati tra loro. Continuando con l'esempio

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dell'agenda, mentre le colonne dovrebbero contenere i dati dello stesso tipo (nome, indirizzo, ecc.) in ogni riga andrebbero i dati riferiti alla stessa persona.

Nell'inserire i dati è importante non lasciare alcuna riga vuota e dare alle informazioni un'impostazione omogenea, per esempio scrivendo date e indirizzi sempre allo stesso modo.

Dopo aver creato una lista di dati omogenei è possibile ordinarli secondo diversi parametri, in modo da disporre le righe di un elenco in base al contenuto di una colonna.

Nel caso dell'agenda, per esempio, è possibile ordinare gli indirizzi secondo la città di residenza, oppure in ordine alfabetico in base al cognome e così via.

Per ordinare i dati di una lista selezionate una delle celle che contengono i dati da organizzare, aprite il menu Dati e fate clic sulla voce Ordina: Excel apre una finestra di dialogo nella quale è possibile scegliere uno o più parametri di ordinamento.

Una volta selezionate le colonne e il tipo di ordinamento che si vuole effettuare, fate clic sul pulsante OK e Excel ridispone tutte le righe del foglio in base all'ordine crescente o decrescente dei valori contenuti nelle colonne selezionate.

Filtrare i dati di una lista Oltre a ordinare la lista in base a parametri stabiliti, è possibile filtrare i dati in modo

da visualizzare soltanto le righe che interessano. Dalla rubrica di indirizzi, per esempio, è possibile ottenere la lista di tutti gli amici residenti in una certa città.

Il filtro permette non solo di visualizzare i dati che interessano, ma anche di modificarli o produrre grafici a partire da essi. A differenza dell'ordinamento, lo strumento del filtro non sposta le righe della lista, ma nasconde le righe che non soddisfano i criteri di selezione.

Per individuare rapidamente gli elementi che volete visualizzare in un elenco, selezionate una cella del foglio o una voce di campo, aprite il menu e fate clic sulla voce Filtro, quindi scegliete la voce Filtro automatico dal menu a discesa: Excel inserisce un pulsante di selezione per il filtro automatico a lato di ogni etichetta di colonna.

Se si fa clic su una delle frecce dei pulsanti di selezione per il filtro è possibile

visualizzare un menu con tutte le voci presenti nella colonna e scegliere la voce in base alla quale filtrare i dati. Per tornare a vedere tutte le righe del foglio selezionate dal menu la voce Tutto.

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Filtri personalizzati È anche

possibile raffinare la ricerca e applicare dei filtri personalizzati, cioè filtri che possono essere utilizzati per visualizzare righe in grado di soddisfare più condizioni in una stessa colonna.

In questo modo, per esempio, nella lista degli indirizzi si possono selezionare le righe che fanno riferimento a più nomi di città. Se scegliete la voce Personalizza dal menu per il filtro che compare a lato di ogni colonna, Excel apre una finestra di dialogo nella quale è possibile indicare i criteri di selezione.

Nella casella Mostra righe selezionate l'operatore di confronto in base al quale filtrare i dati: gli operatori possono essere Uguale, Maggiore o Minore di, oppure, nel caso di valori testuali, Inizia con, Finisce, Contiene, ecc.

Una volta inserito l'operatore di confronto, inserite il valore da utilizzare come termine di confronto nella casella del valore alla sua destra.

In un foglio per la contabilità, per esempio, potrebbe essere necessario selezionare tutte le voci di spesa che superano £ 200.000.

Nella finestra Personalizza è possibile utilizzare anche due criteri di filtro per la stessa colonna, per esempio cercare le righe che contengono valori compresi fra £200.000 e £400.000.

Dopo aver selezionato il primo operatore di confronto , si deve fare clic sul pulsante AND e introdurre un secondo operatore di confronto.

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Esercitazione 1. Aprire l'applicazione Microsoft Excel; aprire un nuovo documento e salvarlo

su un dischetto col nome proprio e la data dell'esercitazione. In esso saranno svolte le esercitazioni.

2. Lasciando aperta l'applicazione Excel, aprire in Word un file di nome "Esercitazione Excel Modulo 1Sezione 2" e tenerlo aperto. In esso vengano riportate tutte le risposte e le osservazioni richieste nel corso dell'esercitazione.

3. Rispondere alle seguenti domande: a. In quale unità di misura viene espressa la larghezza di una colonna? b. In quale unità di misura viene espressa l'altezza di una riga? c. Descrivere le operazioni necessarie per impostare la larghezza di tre colonne

contigue al valore di 15,5. d. Descrivere le operazioni necessarie, solo col mouse, per impostare tre colonne

al contenuto delle celle. 4. Costruire una tabella inserendo nella cella A1 l'etichetta "Spese". Dalla cella

B2 alla cella M2 inserire i nomi dei mesi. Dalla cella A3 alla cella A7 inserire le voci "Vitto", "Vestiti", "Telefono", "ENEL", "Auto"

5. Inserire nelle celle corrispondenti a ogni mese le uscite verosimili corrispondenti alle diverse voci.

6. Adattare automaticamente la larghezza delle colonne e l'altezza delle righe ai contenuti delle celle. Correggere righe e colonne che contengono testo allargandole leggermente.

7. Modificare la voce "Vestiti" in "Vestiario" 8. Modificare la voce "Spese" in "Bilancio familiare d'uscita per l'anno 1999" 9. Selezionare l'intervallo A1:M7 e copiarlo nella stessa posizione del Foglio2. 10. Operando sul foglio 2 cancellare, dopo averle selezionate tutte, i contenuti

delle celle C5, D7, J4:J7. 11. Annullare l'operazione precedente. 12. Spostare la colonna C dopo la colonna G. Riportare la colonna spostata nella

posizione predente. 13. Tornare sul Foglio1. Mettere in ordine alfabetico crescente l'intervallo B3:B7.

Mettere in ordine numerico crescente l'intervallo C3:C7. Mettere in ordine numerico decrescente l'intervallo C3:C7.

14. Chiudere i file aperti e consegnare il dischetto all'istruttore

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MODULO 4

SEZIONE 3

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MODULO 4: Foglio Elettronico SEZIONE 3: Funzioni e formule 4.3.1 Funzioni aritmetiche e logiche Prima di passare all'uso di formule e funzioni è bene chiarire meglio i riferimenti alle

celle e agli intervalli, in quanto essi sono di norma usati nelle formule e nelle funzioni. Un riferimento identifica una cella o un intervallo di celle in un foglio di lavoro e

viene utilizzato per la ricerca dei valori che si desidera includere in una formula. Grazie ai riferimenti in una sola formula è possibile utilizzare i dati contenuti in diverse parti di un foglio di lavoro oppure il valore di un'unica cella in più formule. È inoltre possibile fare riferimento a celle di altri fogli della stessa cartella di lavoro, ad altre cartelle di lavoro e a dati presenti in altri programmi. I riferimenti a celle in altre cartelle di lavoro sono denominati riferimenti esterni e i riferimenti ai dati di altri programmi sono denominati riferimenti remoti.

In base all'impostazione predefinita, in Excel viene utilizzato lo stile di riferimento A1, in cui le colonne sono identificate da lettere (da A a IV, per un totale di 256 colonne) e le righe sono identificate da numeri (da 1 a 65536). Tali lettere e numeri costituiscono le intestazioni di riga e di colonna. Per fare riferimento a una cella, immettere la lettera della colonna seguita dal numero di riga. D50 si riferisce ad esempio alla cella posizionata all'intersezione tra la colonna D e la riga 50. Per fare riferimento a un intervallo di celle, immettere il riferimento della cella nell'angolo superiore sinistro dell'intervallo, i due punti (:), quindi il riferimento della cella nell'angolo inferiore destro. Di seguito sono riportati esempi di riferimenti.

Per fare riferimento a Utilizzare

Cella all'intersezione della colonna A e della riga 10

A10

Intervallo di celle delimitato dalla colonna A e dalle righe da 10 a 20

A10:A20

Intervallo di celle delimitato dalla riga 15 e dalle colonne da B a E

B15:E15

Tutte le celle della riga 5 5:5

Tutte le celle delle righe da 5 a 10 5:10

Tutte le celle della colonna H H:H

Tutte le celle delle colonne da H a J H:J

Intervallo di celle delimitato dalle colonne da A a E e dalle righe da 10 a 20

A10:E20

Lo Stile di riferimento R1C1 viene usato maggiormente nelle macro e nelle routines Visual Basic. In questo riferimento si inseriscono dopo R il numero di riga e dopo C il numero di colonna ad esempio R10C2 indica la cella B10.

I riferimenti possono essere assoluti e relativi. Se in una formula scriviamo per esempio =somma(A1:D1) e la formula viene inserita

nella cella E1, in questa cella comparirà la somma dei contenuti delle celle da A1 a D1. Se

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ora copiamo la formula nella cella E2 Excell intende che il riferimento alle celle è relativo, cioè, poichè la formula si trova in E2, l'intervallo della formula diventa A2:D2 e la formula copiata sarà =somma(A2:D2); e cos' via se copiamo la formula in altre celle. Questo tipo di riferimento si chiama relativo.

Se, al contrario, in una formula vogliamo che il riferimento ad una cella o ad un intervallo sia assoluto, e cioè che la cella o l'intervallo rimanga sempre lo stesso copiando la formula, allora dobbiamo far precedere i nomi di cella dal simbolo $. Così, se scriviamo =somma($A$1:$D$1), anche se copiamo la formula, viene sempre riportata la somma relativa alle celle da A1 a D1. E' da osservare che possiamo rendere assoluti o relativi riga e colonna, oppure l'una o l'altra. Così, se scriviamo $A1 intendiamo dire che la colonna è relativa e cambierà nelle formule copiate, mentre la riga rimane fissa la 1. Possiamo avere perciò per una cella le scritte A1, $A1, A$1, $A$1 rendendo relative riga e colonna, solo colonna, solo riga, entrambe.

Etichette e nomi È possibile utilizzare le etichette delle righe e delle colonne di un

foglio di lavoro per fare riferimento alle celle delimitate da tali righe e colonne. "Prezzo", "Quantità" e "Totale" sono esempi di etichette utilizzabili. In alternativa, è possibile assegnare nomi descrittivi che rappresentino celle, intervalli di celle, formule o valori costanti.

Riferimenti 3D Se si desidera analizzare dati presenti in una cella o un intervallo di

celle in più fogli all'interno della cartella di lavoro, utilizzare i riferimenti 3D. Un riferimento 3D include il riferimento di cella o di intervallo preceduto da un intervallo di nomi di fogli di lavoro. È possibile utilizzare qualunque nome memorizzato tra il primo e l'ultimo nome del riferimento. =SOMMA(Foglio2:Foglio13!B5) ad esempio consente di addizionare i valori contenuti nella cella B5 in tutti i fogli compresi tra il Foglio 2 e il Foglio 13 inclusi.

Non è inutile, a questo punto, dare una definizione di formula e funzione. Una formula è un'insieme di costanti e riferimenti uniti da operatori matematici. Una

formula in Excel inizia con = (uguale). Ad esempio =(A1*235*B3+C5) è una formula che inserisce nella cella il risultato delle operazioni contenute in essa. Gli operatori matematici riconosciuti da Excel sono

+ Somma - Sottrazione * Moltiplicazione / Divisione % Percentuale ^ Elevamento a potenza = Uguale a > Maggiore di < Minore di >= Maggiore di o uguale a <= Minore di o uguale a <> Diverso da & Concatenamento di testo Essi sono chiamati anche funzioni in quanto effettuano un calcolo fra dati o fra

funzioni.

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Una funzione è una ruotine che Excel richiama ogni volta che la incontra e che fornisce un valore (numerico o di stringa) calcolato dalla routine. Ad esempio somma(intervallo) è una funzione che calcola la somma dei contenuti dell'intervallo di celle specificato, Adesso() calcola la data odierna. Excel contiene moltissime funzioni per tutte le esigenze di calcolo. Cercare nella guida alle voci Funzioni matematiche e trigonometriche, Funzioni statistiche, funzioni del database, funzioni data e ora etc.. Una funzione termina sempre con aperta e chiusa parentesi () anche se fra di esse non vi sono parametri.

4.3.1.1 Usare le funzioni aritmetiche e logiche Le funzioni più importanti sono senza dubbio gli operatori aritmetici (+ - * /) di

somma, differenza, prodotto e quoziente, che permettono di costruire formule per tutte le esigenze insieme all'operatore elevamento a potenza (^). Ricordiamo ancora che una formula comincia sempre con =(uguale) e può contenere costanti, riferimenti di celle e di intervalli, funzioni.

Se in una formula sono presenti diversi operatori, l'ordine di esecuzione delle

operazioni sarà quello illustrato nella tabella che segue. Se una formula contiene operatori dotati della stessa precedenza, come quelli di moltiplicazione e divisione, essi verranno calcolati da sinistra a destra. Per modificare l'ordine del calcolo, racchiudere tra parentesi la parte della formula che si desidera calcolare prima.

Operatore Descrizione

: (due punti) (spazio singolo) ; (punto e virgola)

Operatori di riferimento

– Negazione (–1)

% Percentuale

^ Elevamento a potenza

* e / Moltiplicazione e divisione

+ e – Addizione e sottrazione

& Concatenazione di stringhe

= < > <= >= <> Confronto

Quando in una cella viene introdotta una formula che contiene riferimenti, se qualche valore contenuto nei riferimenti cambia, Excel ricalcola le formule e aggiorna i valori nelle celle contenenti le formule.

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Per accedere a tutte le funzioni disponibili in Excel si può attivare il comando

Inserisci/Funzione... dalla barra del menu. Si apre la finestra di dialogo Incolla Funzione che presenta l'elenco di tutte le funzioni.

In basso è riportata una spiegazione e la sintassi della funzione. Per ulteriori

informazioni si può cliccare sulla guida (?) in basso a sinistra. Scelta la funzione è sufficiente fare click su di essa. Si apre un'altra finestra in cui è

possibile scegliere le celle o gli intervalli interessati

Nelle funzioni e nelle formule sono contenuti, in genere, celle e intervalli. Per

individuare l'intervallo contenuto in una formula è sufficiente fare doppio click sulla cella che contiene la formula. Excel evidenzia con un contorno azzurro l'intervallo. Per cambiare il riferimento si può trascinare il contorno in un'altra posizione oppure modificarlo trascinando col sinistro il quadratino di riempimento della selezione. Fatte le modifiche è sufficiente premere INVIO.

4.3.1.2 Riconoscere i messaggi standard di errore associati a formule Se non è possibile calcolare il risultato di una formula, verrà visualizzato un valore di

errore. È possibile ad esempio che si verifichi un errore se si utilizza del testo laddove la formula richiede un valore numerico, se si elimina una cella a cui fa riferimento una formula

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oppure se si utilizza una cella non sufficientemente ampia da consentire la visualizzazione del risultato.

Altri valori di errore possono dipendere da ragioni esterne alla formula stessa. Se ad esempio una formula visualizza #N/D oppure #VALORE!, è possibile che l'errore risieda in una cella a cui la formula fa riferimento. È possibile individuare le celle che forniscono valori di errore alle formule tramite gli strumenti di controllo nel modo seguente

1. Visualizzare la barra degli strumenti Controllo scegliendo Controllo dal menu Strumenti, quindi Barra degli strumenti Controllo.

Prima di utilizzare la barra degli strumenti Controllo, scegliere Opzioni dal menu

Visualizza e assicurarsi che nella scheda Visualizza sia selezionato il pulsante di opzione Mostra tutto o Mostra segnaposti.

2. Fare clic sulla cella in cui è visualizzato l'errore.

3. Fare clic sul pulsante Individua errore ( ). Nota Per selezionare la cella all'estremità opposta di una freccia di controllo, fare

doppio clic sulla freccia stessa. Gli errori più ricorrenti, che compaiono in una cella che contiene una formula errata

sono:

Errore #####

Un valore di errore ##### si verifica quando la cella contiene un numero, una data o un'ora che non rientra nella cella oppure quando contiene una formula di data e/o di ora che genera un risultato negativo.

Errore #VALORE!

Il valore di errore #VALORE! viene visualizzato quando viene utilizzato un tipo di argomento o di operando errato oppure se la caratteristica Correzione automatica formula non è in grado di correggere la formula.

Errore #DIV/0! Il valore di errore #DIV/0! viene visualizzato quando il divisore di una formula è uguale a 0 (zero).

Errore #NOME? Il valore di errore #NOME? viene visualizzato quando il testo contenuto in una formula non viene riconosciuto.

Errore #N/D

Il valore di errore #N/D viene visualizzato quando il valore che occorre a una funzione o a una formula non è disponibile. Se certe celle del foglio di lavoro sono destinate a contenere dati non ancora disponibili, immettere il valore #N/D in queste celle. In tal modo le formule che fanno riferimento a esse non calcoleranno alcun valore e restituiranno semplicemente il valore #N/D.

Errore #RIF! Il valore di errore #RIF! viene visualizzato quando un riferimento di cella non è valido.

Errore #NUM! Il valore di errore #NUM! viene visualizzato quando si

verifica un problema con un numero contenuto in una formula o in una funzione.

Errore #NULLO!

Il valore di errore #NULLO! viene visualizzato quando si specifica un'intersezione di due aree che non si intersecano.

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4.3.1.3 Usare lo strumento riempimento automatico per copiare o incrementare dati

Nella seconda sezione si è già parlato di copiare e incollare dati e come ottenere

automaticamente serie di dati. Ricordiamo in questo paragrafo che per copiare o spostare i dati (valori o formule) contenuti in una selezione, oltre che operare con i comandi Taglia, Copia e Incolla, possono essere usati i pulsanti sinistro e destro del mouse e il tasto CTRL una volta posizionato il cursore sul bordo della selezione o sul quadratino di riempimento automatico. I risultati che si ottengono trascinando con le varie combinazioni di tasti sono:

Trascinando dal bordo della selezione

Trascina la selezione col pulsante sinistro del mouse

Sposta la selezione nel punto desiderato. Verranno chieste informazioni se sono presenti altri dati

CTRL+Trascina la selezione col pulsante sinistro del mouse

Copia la selezione nel punto desiderato. Verranno chieste informazioni se sono presenti altri dati

Trascina la selezione col pulsante destro del mouse con o senza il tasto CTRL

Si apre un menu di scelta rapida per effettuare diverse azioni

Trascinando dal quadratino di riempimento della selezione

Trascina la selezione col pulsante sinistro del mouse

Riempie le celle contigue con serie dipendenti dal tipo di dati, come numeri, mesi, giorni etc., crescenti o decrescenti a seconda dello spostamento.

CTRL+Trascina la selezione col pulsante sinistro del mouse

Copia la selezione nelle caselle ricoperte nello spostamento del mouse.

Trascina la selezione col pulsante destro del mouse con o senza il tasto CTRL

Si apre un menu di scelta rapida per effettuare diverse azioni

Trascinando col destro del

mouse il quadratino di riempimento, in particolare, si apre il menu di scelta rapida. Se si fa click sulla voce Serie... si apre una finestra di dialogo in cui si può decidere con che tipo di serie si devono riempire le celle.

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4.3.1.4,5 Capire e usare i riferimenti relativi e assoluti nelle formule e funzioni. Abbiamo spiegato nell'introduzione che cos'è un riferimento relativo e assoluto.

Aggiungiamo qui qualche approfondimento. La potenza del foglio elettronico stà nel fatto che esso calcola proprio facendo

riferimento alle celle del foglio o addirittura di altri fogli o di altre cartelle, di modo che, se vengono modificati i dati dei riferimenti, vengono ricalcolate tutte le formule e nelle relative caselle appaiono i dati aggiornati. Nelle tabelle, molto spesso si ha bisogno di totali parziali e complessivi oppure di formule che calcolino un valore in base ai dati contenuti in righe o colonne. In questi casi sarebbe noioso riscrivere per ogni riga o colonna la stessa formula con i riferimenti cambiati. Ecco allora che Excel intende, per default, che il riferimento è relativo, per cui, copiando la formula nella riga successiva, automaticamente i riferimenti vengono fatti ai dati della riga successiva, a meno che gli indici di riga e colonna non vengano fatti precedere dal simbolo $; in tal caso Excel intende il riferimento come assoluto.

Prendiamo ad esempio una formula che calcola la forza di attrazione newtoniana, date le masse di due corpi e la distanza ( F=k*M*m/d2). I dati siano disposti nel seguente modo:

in A1 sia presente la costante k nell'intervallo A2:C2 siano presenti M, m, e d. Altri valori di M, m e d siano presenti

nelle righe successive negli intervalli A3:C3, A4:C4 etc. Nella cella D2 scriviamo la formula, che risulterà

=$A$1*A2*B2/(C2^2) La cella A1 deve essere un riferimento assoluto perchè nella formula il valore è

sempre lo stesso. Le celle A2, B2 e C2 sono riferimenti relativi, perchè nelle diverse righe i valori di M, m e d cambiano. Copiando la formula nelle celle D3, D4 etc. essa per ogni riga sarà cambiata automaticamente rispettando il riferimento. Così in D3 la formula diventa =$A$1*A3*B3/(C3^2) , in D4 diventa =$A$1*A4*B4/(C4^2) etc.. Se non avessimo messo il simbolo di riferimento assoluto, $, davanti alla cella A1 le formule sarebbero diventate in D3 =A2*A3*B3/(C3^2), in D4 =A3*A4*B4/(C4^2), chiaramente errate perchè in A2, A3 etc. sono contenuti valori di M.

4.3.2 Lavorare con le funzioni. 4.3.2.1 Usare la funzione di somma. Tutte le funzioni matematiche, con la loro sintassi e spiegazioni, si possono trovare

nella guida di Excel cercando "Funzioni matematiche e trigonometriche". Allo stesso modo si possono cercare le "Funzioni statistiche", le "Funzioni di database" etc. In questo paragrafo trattiamo soltanto la funzione somma() e nel successivo la funzione media(), semplicemente per fare un esempio ed essendo esse molto usate.

Funzione SOMMA Somma tutti i numeri presenti in un intervallo di celle. Sintassi SOMMA(num1;num2; ...) Num1; num2;... sono da 1 a 30 argomenti di cui si desidera il valore totale o somma. • I numeri, i valori logici e la rappresentazioni di numeri in formato testo digitati

direttamente nell'elenco degli argomenti vengono inclusi nel calcolo. Vedere i primi due esempi che seguono.

• Se un argomento è costituito da una matrice o da un riferimento, verranno utilizzati solo i numeri presenti nella matrice o nel riferimento, mentre le celle vuote, i valori

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logici, il testo o i valori di errore verranno ignorati. Vedere il terzo degli esempi che seguono.

• Gli argomenti rappresentati da valori di errore o da testo non convertibile in numeri determinano degli errori.

Esempi SOMMA(3; 2) è uguale a 5 SOMMA("3"; 2; VERO) è uguale a 6 in quanto i valori in formato testo vengono

convertiti in numeri e il valore logico VERO viene considerato uguale a 1. A differenza di quanto illustrato nell'esempio precedente, se A1 contiene "3" e B1

contiene VERO: SOMMA(A1; B1; 2) è uguale a 2 in quanto i riferimenti a valori non numerici

presenti nei riferimenti non vengono convertiti. Se le celle dell'intervallo A2:E2 contengono i valori 5, 15, 30, 40 e 50: SOMMA(A2:C2) è uguale a 50 SOMMA(B2:E2; 15) è uguale a 150 La funzione somma è la funzione più comunemente usata. Se essa serve solo a

verificare la somma di un certo intervallo di celle, ricordare che quando viene selezionata una zona del foglio, appare automaticamente la somma dei valori numerici sulla barra di stato.

Naturalmente la funzione somma (come tutte le altre funzioni) possono entrare a far parte di una formula. Per esempio =A3*135/somma(A5:D10) effettua il prodotto fra il contenuto della cella A3 per 135 e divide per la somma dei valori dell'intervallo A4:D10.

4.3.2.2 Usare la funzione di media. La funzione media() fa parte delle "Funzioni statistiche" il cui elenco completo si può

trovare nella guida di Excel Funzione MEDIA Essa restituisce la media aritmetica degli argomenti. Sintassi MEDIA(num1; num2; ...) Num1; num2;... sono da 1 a 30 argomenti numerici di cui si desidera calcolare la

media. Osservazioni • Gli argomenti devono essere numeri o nomi, matrici oppure riferimenti che

contengono numeri. • Se una matrice o un riferimento contiene testo, valori logici o celle vuote, tali

valori verranno ignorati. Le celle contenenti il valore zero verranno invece incluse nel calcolo.

Suggerimento Quando si calcola la media delle celle, tenere presente la differenza esistente tra celle vuote e celle che contengono il valore zero, soprattutto nel caso in cui sia stata deselezionata la casella di controllo Zeri nella scheda Visualizza, che è possibile visualizzare scegliendo Opzioni dal menu Strumenti. Le celle vuote non vengono conteggiate, al contrario degli zeri.

Esempi Se l'intervallo A1:A5 viene denominato Punteggi e contiene i numeri 10, 7, 9, 27 e 2: MEDIA(A1:A5) è uguale a 11 MEDIA(Punteggi) è uguale a 11 MEDIA(A1:A5; 5) è uguale a 10 MEDIA(A1:A5) è uguale a SOMMA(A1:A5)/CONTA.NUMERI(A1:A5) è uguale a

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Se l'intervallo C1:C3 viene denominato AltriPunteggi e contiene i numeri 4, 18 e 7: MEDIA(Punteggi; AltriPunteggi) è uguale a 10,5 Oltre la media aritmetica esistono le funzioni matematiche di altre medie: MEDIA.DEV Restituisce la media delle deviazioni assolute dei valori rispetto alla

loro media MEDIA Restituisce la media degli argomenti MEDIA.VALORI Restituisce la media degli argomenti, inclusi i numeri, il testo e i

valori logici MEDIA.GEOMETRICA Restituisce la media geometrica MEDIA.ARMONICA Restituisce la media armonica MEDIANA Restituisce la mediana dei numeri specificati MEDIA.TRONCATA Restituisce la media della parte interna di un insieme di dati

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4.3. Esercitazione 1. Aprire l'applicazione Microsoft Excel; aprire dal dischetto il documento .xls

col proprio nome. In esso saranno svolte le esercitazioni. 2. Lasciando aperta l'applicazione Excel, aprire in Word un file di nome

"Esercitazione Excel Modulo 1Sezione 3" e tenerlo aperto. In esso vengano riportate tutte le risposte e le osservazioni richieste nel corso dell'esercitazione.

3. Rispondere alle seguenti domande: a. Che differenza c'è fra una formula e una funzione? b. Per scrivere una formula in Excel è necessario farla precedere dal segno

d'apostrofo ('). Vero Falso c. Per introdurre un numero in una cella occorre farlo precedere dal segno + o -.

Vero Falso d. Cosa indica il messaggio d'errore "#NOME"? e. Cosa indica il messaggio d'errore "#######"? f. Descrivere le operazioni da fare per riempire 10 celle contigue con valori

crescenti di 0.3 unità partendo da 2. g. Le funzioni di Excel non possono essere usate in una formula. Vero Falso h. Dire esattamente cosa vuol dire la formula =somma(A1:F1)*$H$1/(0.5*G1)

scritta in J1e scrivere la formula che si ottiene ricopiandola in J3. 4. Aprire, se non è già aperto, il file Excel dell'esercitazione Sezione 2, relativo

alle spese mensili. Riempire le celle con valori di uscite verosimili. Alla fine di ogni riga e di ogni colonna inserire rispettivamente (usando la formula adeguata) la somma annuale per voce e la somma mensile delle voci di spesa.

5. Ancora, alla fine di ogni colonna (copiando la formula) inserire la percentuale mensile di spesa. Allo stesso modo, alla fine di ogni riga inserire la percentuale annuale di spesa per ogni voce.

6. Immettere nella cella P2 lo stipendio mensile. 7. Scrivere con una formula alla fine di ogni colonna il risparmio mensile

(stipendio-spesa) e alla fine della riga il risparmio annuale. 8. Cercare nella guida la sintassi della funzione MEDIA, scrivere nella cella A10

"Risparmio medio mensile" e nella cella A11 la formula per ottenere il risparmio medio mensile.

9. Salvare tutti i file e consegnare il dischetto all'istruttore.

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MODULO 4

SEZIONE 4

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MODULO 4: Foglio Elettronico SEZIONE 4: Formattazione 4.4.1 Formattare le celle: numeri 4.4.1.1 Formattare le celle per inserire numeri interi e decimali. Formattare un foglio di lavoro significa non solo dare ad esso un aspetto

esteticamente migliore e più gradevole, ma soprattutto renderlo più leggibile mettendo in evidenza gli elementi importanti.

Excel offre una gamma vastissima di opzioni di formattazione: potete modificare i caratteri, i bordi, lo stile dei numeri e l'allineamento per rendere più gradevole l'aspetto dei fogli di lavoro.

La procedura per modificare i caratteri nelle celle non è molto diversa da quella di Word: evidenziate i caratteri che volete formattare, quindi selezionate un carattere dall'elenco a discesa Tipo di carattere sulla barra degli strumenti Formattazione e una dimensione per il carattere. Per applicare uno stile particolare fate clic sul pulsante Grassetto, Corsivo o Sottolineato.

Ma Excel offre di più, in quanto una cella contiene dati. In questo senso essa può essere formattata, o predisposta, per contenere tipi di dati particolari. Per formattare una cella in base al tipo di dati fare click su Formato/Celle della barra dei menu; si apre la finestra di dialogo, costituita da diverse schede.

Innanzi tutto esaminiamo la scheda Numero. In essa è possibile scegliere da un lungo elenco come vogliamo che appaia un numero nella cella. Attenzione! anche se un numero apparirà, per esempio, senza cifre decimali, esso è sempre memorizzato con la precisione con cui è stato immesso (se abbiamo inserito 12,5 e scegliamo come visualizzazione di cella numero intero, nella cella apparirà 12, ma rimane memorizzato 12,5. Se si cambia il formato numerico di cella apparirà 12,5).

Selezionando Numero dall'elenco delle categorie appare la casella in cui si può immettere il numero di cifre decimali da visualizzare, eventualmente il separatore delle migliaia e come appaiono i numeri negativi. Se inseriamo un numero con 2 cifre decimali e abbiamo scelto come formato cella 4 cifre decimali, verranno aggiunti due zeri in modo che le cifre decimali siano 4. In alcuni campi scientifici non è indifferente scrivere 12,53 e 12,5300, per cui bisogna stare attenti alle proprie esigenze. Scegliendo dall'elenco delle categorie Generale, il numero sarà visualizzato con le cifre decimali immesse senza gli zeri finali dopo la virgola. Se si vuole immettere i numeri con le cifre decimali volute occorre scegliere la categoria Personalizzato.

1. Selezionare le celle che si desidera formattare.

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2. Scegliere Celle dal menu Formato, quindi scegliere la scheda Numero. 3. Dall'elenco Categoria selezionare una categoria, quindi un formato

incorporato simile a quello desiderato. 4. Dall'elenco Categoria selezionare Personalizzato. 5. Per creare il formato desiderato, modificare i codici del formato numerico

nella casella Tipo. La modifica di un formato incorporato non ne comporta la rimozione. È possibile specificare un massimo di quattro sezioni di codici di formato. Le sezioni,

separate da un punto e virgola, definiscono i formati relativi ai numeri positivi e negativi, ai valori zero e al testo, in tale ordine. Se si specificano solo due sezioni, la prima viene utilizzata per i numeri positivi e gli zeri e la seconda per i numeri negativi. Se si specifica una sezione, tutti i numeri ne utilizzano il formato. Se si salta una sezione, includere il punto e virgola finale relativo a tale sezione.

Il simbolo # una posizione di una cifra. Introducendo come maschera nel formato

personalizzato #.###### significherà che verranno visualizzate tutte le cifre intere e tutte le decimali fino sei senza aggiungere zeri finali. In ogni caso conviene prendere confidenza scegliendo formati stabiliti o sperimentando maschere personalizzate e vedere come verrà visualizzato il numero.

4.4.1.2 Formattare le celle per inserire numeri interi e decimali. Una funzione importante in Excel è la funzione data. Una cella può essere formattata

per contenere date scegliendo Data dall'elenco delle categorie della scheda Numero. E' possibile scegliere fra numerosi formati data a seconda delle proprie esigenze. Attenzione, però! Escel ha il suo modo di interpretare le date.

Poiché le regole che determinano il modo in cui i programmi di calcolo interpretano le date sono complesse, quando si immettono date è necessario utilizzare il massimo della precisione. Ciò garantirà un alto livello di precisione nei calcoli delle date.

Modalità con cui Excel interpreta le date ambigue Quando interpreta date ambigue, Excel procede per supposizioni. Ad esempio,

quando si inserisce una data che include solo il mese e una o due cifre, Excel assume che da 1 a 31 sia il giorno e che l'anno sia l'anno corrente. Excel assume che 01 dicembre sia 1 dicembre dell'anno corrente, non dicembre dell'anno 2001 oppure che dicembre 32 sia 1 dicembre 1932.

Modalità secondo cui Excel interpreta gli anni a due cifre Per impostazione predefinita, quando si inserisce un valore di anno a due cifre, Excel lo interpreta nel seguente modo:

da 00 a 29 Excel interpreta i valori di anno a due cifre da 00 a 29 come gli anni che vanno dal 2000 al 2029. Ad esempio, se si digita la data 28/5/19, Excel assume che la data sia 28 maggio, 2019.

da 30 a 99 Excel interpreta i valori anno a due cifre da 30 a 99 come gli anni che vanno dal 1930 al 1999. Ad esempio, se si digita la data 28/5/98, Excel assume che la data sia 28 maggio, 1998.

Utilizzare anni a quattro cifre Per assicurarsi che Excel interpreti i valori anno nel modo desiderato, è possibile digitare i valori anno a quattro cifre (ad esempio, 2001, piuttosto che 01).

Excel tratta le date come un numero seriale. La funzione che restituisce tale numero è DATA(anno;mese;giorno).

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Anno può avere da una a quattro cifre. L'anno viene interpretato a seconda del sistema di data utilizzato. In base all'impostazione predefinita, Excel per Windows utilizza il sistema di data 1900 .

Se anno è compreso tra lo 0 (zero) ed il 1899 (incluso), tale valore viene aggiunto al 1900 per calcolare l'anno. Ad esempio, DATA(100;1;2) restituirà il 2 gennaio 2000 (1900+100).

Se anno è compreso tra 1900 e 9999 (incluso), tale valore viene utilizzato come anno. Ad esempio, DATA(2000;1;2) restituirà il 2 gennaio 2000.

Se anno è minore di 0 o maggiore di 10000, verrà restituito il valore di errore #NUM!.

Mese è un numero che rappresenta il mese dell'anno. Se mese è maggiore di 12, quel numero di mesi verrà aggiunto al primo mese dell'anno specificato. Ad esempio, DATA(1998;14;2) restituirà il numero seriale che rappresenta il 2 febbraio 1999.

Giorno è un numero che rappresenta il giorno del mese. Se giorno è maggiore del numero di giorni del mese specificato, quel numero di giorni verrà aggiunto al primo giorno del mese. Ad esempio, DATA(1998;1;35) restituirà il numero seriale che rappresenta il 4 febbraio 1998.

Osservazioni In Excel, le date vengono memorizzate come numeri seriali in sequenza in

modo da potervi eseguire dei calcoli. Se la cartella di lavoro utilizza il sistema di data 1900, la data 1 gennaio 1900 viene memorizzata come numero seriale 1. Ad esempio, nel sistema di data 1900, la data 1 gennaio 1998 viene memorizzata come numero seriale 35796 perché sono passati 35.795 giorni dal 1 gennaio 1900. Vedere. L'orario viene memorizzato come numero decimale frazione del giorno aggiunto alla data. La funzione ORARIO(ora;minuto;secondo) restituisce tale numero. In definitiva scrivendo in una cella formattata data "12/03/2003 13:47" Excel memorizza il numero 37692,57. Le funzioni ANNO(numero), Mese(numero), Giorno(numero), ora(numero), minuto(numero), secondo(numero) restituiscono l'anno, il mese, il giorno, l'ora, i minuti e i secondi di un numero seriale. Se sivule trasformare un numero seriale in data e ora basta formattare la cella in data in una delle forme proposte dalla finestra di dialogo.

La funzione DATA risulta particolarmente utile nelle formule in cui anno, mese e giorni sono formule e non costanti.

Esempio DATA(1998;1;1) è uguale a 35796, che è il numero seriale corrispondente alla data 1

gennaio 1998. L'orario viene 4.4.1.3 Formattare le celle per differenti valute. Esaminiamo ora la formattazione Valuta e Contabilità di una cella. Esse permettono

di rappresentare i numeri nelle varie modalità usate nel mondo finanziario.

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La finestra di dialogo permette di scegliere, nella categoria Valuta, il simbolo di

valuta e il numero di cifre decimali. Il formato contabilità permette, inoltre, di avere incolonnati il simbolo di valuta e le cifre decimali. Ricordare che dalle Impostazioni Internazionali, accessibili da Pannello di controllo, è possibile impostare il separatore delle migliaia e il separatore decimale.

4.4.1.4 Formattare le celle per valori percentuali. Un altro tipo di formattazione di cella molto usato è il formato numero percentuale.

Anche questo è selezionabile dall'elenco Categorie della Scheda Numero della finestra di dialogo che si apre cliccando su Formato Celle... accessibile dal menu Formato oppure cliccando due volte sulla selezione di celle in modo da attivare il menu di scelta rapida.

Se la cella è formattata come numero percentuale, immettendo il valore 0.35 verrà visualizzato 35%. In pratica questo formato moltiplica per cento il valore immesso e aggiunge il simbolo %. Attenzione! Ricordare sempre che la formattazione di cella è solo un modo per visualizzare in un certo modo il numero immesso; nei calcoli viene sempre usato il numero così come è stato immesso. Anche se nella cella appare 35%, nei calcoli viene usato il valore 0,35.

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4.4.2 Formattare le celle: testo. 4.4.2.1,2 Modificare le dimensioni del testo e formattare il contenuto delle celle. Dalla scheda Formato Numero, una cella può essere formattata anche come testo. Ciò

significa che anche se inseriamo in una cella un numero, esso verrà interpretato come se fosse un testo (in altri termini come se in una cella generica avessimo inserito " '1423 ").

Formattare il testo contenuto nelle celle è cosa diversa. Dalla finestra di dialogo Formato celle si può scegliere la scheda Carattere.

In essa è possibile scegliere il font, le dimensioni, lo stile, il colore e altre

caratteristiche. Il formato scelto verrà applicato a tutte le celle della selezione su cui si sta operando. E' chiaro che se una cella è formattata come numero, tale formattazione permane e il formato carattere verrà applicato ai numeri presenti nelle celle.

Le varie opzioni di formattazione del testo sono accessibili anche dalla barra degli strumenti Formattazione, attraverso i pulsanti relativi.

Il formato carattere scelto può essere applicato a tutto il contenuto di una cella o di una selezione oppure ad una parte del contenuto di una cella. Per far ciò bisogna attivare la modalità modifica nella cella cliccandoci due volte. A questo punto si può selezionare col mouse la parte di testo desiderato e applicare colore, e formato testo desiderato.

Le modifiche di formattazione di una parte di testo possono essere eseguite anche

nella barra della formula; la formattazione applicata comparirà nella cella. 4.4.2.3 Modificare l'orientamento del testo. Scegliendo la scheda Allineamento della finestra di dialogo Formato celle si può

impostare la disposizione del testo all'interno di una cella

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Il testo può essere allineato orizzontalmente a sinistra, a destra o centrato, e

verticalmente in alto, in basso e al centro. Nella casella Rientro si può impostare il valore del rientro rispetto al bordo della cella.

Spuntando la casella Testo a capo, se il testo immesso è troppo lungo per essere contenuto nella cella, essa si allunga in modo che esso va a capo. Naturalmente se la cella venisse allungata orizzontalmente il testo si ridispone fino a riempirla tutta. Le celle vicine a destra e a sinistra, naturalmente, si adegueranno alla nuova larghezza di riga.

Spuntando la casella Riduci e adatta il testo immesso viene adattato alla cella rimpicciolendolo.

Spuntando la cella Unione celle, tutte le celle della selezione vengono unite a formare un'unica cella; le celle intorno conservano la loro dimensione. L'unione celle permette di creare tabelle complesse, moduli e altro.

La casella Orientamento, insieme alla casella Gradi, permette di impostare l'orientamento del testo, verticale o inclinato che sia. Per orientare il testo si può immettere il valore nella casella Gradi, oppure trascinare col mouse il piccolo rombo rosso.

L'allineamento orizzontale del testo di una selezione di celle si può fare anche direttamente coi pulsanti relativi della barra Formattazione.

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4.4.3 Formattare le celle: insieme di celle. 4.4.3.1 Raggruppare le celle. Come accennato sopra, più celle possono essere raggruppate per formare un'unica

cella. Ciò permette di ottenere tabelle molto articolate e incolonnate in modo da formare veri e propri modelli.

Per raggruppare più celle, effettuare la selezione e aprire la finestra di dialogo Formato Cella cliccando col destro del mouse sulla selezione oppure dal menu Formato/Celle.

Spuntare la casella Unisci celle. Per eliminare il raggruppamento da una selezione, togliere il segno di spunta.

Per unire celle si può far uso del pulsante Unisci celle ( ) della barra di Formattazione. Le celle unite possono essere formattate come tutte le altre celle.

4.4.3.2 Aggiungere un bordo a un insieme di celle. Un'altra delle schede della finestra di dialogo Formato celle è la scheda Bordo

In essa si possono impostare i bordi della cella o di una selezione scegliendo il tipo di

linea, il colore e dove inserire i bordi. Ciascun bordo può essere impostato separatamente mediante i pulsanti che funzionano in modo on-off e cioè cliccando si inserisce il bordo e cliccando ancora si disinserisce. Il tutto può essere controllato in anteprima nella casella. Nella figura si vede come ciascuna cella può avere i suoi bordi e i suoi sfondi.

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Nella scheda Motivo si può scegliere sia un colore di sfondo che un motivo di sfondo per far risaltare i dati contenuti nelle celle e rendere più leggibile la tabella.

Infine la scheda Protezione permette di proteggere i dati.

Le celle possono essere bloccate e nascoste. Perchè la protezione possa funzionare è

necessario, dopo aver spuntato le caselle Bloccata e Nascosta, proteggere il foglio di lavoro usando la voce di menu Strumenti/Protezione... (eventualmente usando una password). Spuntando Bloccata, Excel impedirà che il contenuto della cella possa essere modificato; spuntando Nascosta, non verrà visualizzata nella barra della formula la eventuale formula in essa contenuta, ma solo il suo valore.

Formattazione automatica. Alla fine di questo paragrafo, ma sarebbe bene provarla prima, parliamo della formattazione automatica, che ci permetterà di vedere cosa può fare Excel con la formattazione delle celle e del testo.

Per attivare la formattazione automatica, selezionare la zona da formattare fare click su Formato/Formattazione automatica. Si apre la finestra di dialogo, dalla quale si può scegliere un modello di formattazione:

Naturalmente, una volta scelto il modello, la formattazione può essere modificata a piacere.

Cliccando sul pulsante Opzioni..., vengono visualizzate le caselle di selezione in basso, con le quali si può attivare o disattivare ogni tipo di formattazione.

Formattazione condizionale. Se una cella contiene i risultati delle formule o altri valori che si desidera controllare,

è possibile identificare le celle tramite l'applicazione di formati condizionali. Sarà possibile, ad esempio, applicare alle celle uno sfondo verde, ovvero l'evidenziazione, per valori di vendita effettiva superiori ai valori di vendita prevista e uno sfondo rosso per il caso contrario.

Quando cambiano le condizioni, se il valore delle celle cambia e non corrisponde più

alle condizioni specificate, il formato condizionale previsto per tali celle verrà temporaneamente eliminato. I formati condizionali rimangono applicati alle celle fino a quando non vengono rimossi, anche se nessuna delle condizioni specificate è presente e i formati non sono visualizzati.

Per attivare la formattazione condizionale, dopo aver selezionato la zona, cliccare su Formato/Formattazione condizionale. Si apre una finestra di dialogo in cui può essere immessa la formula di condizionamento.

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Il pulsante Aggiungi permette di inserire una seconda condizione e anche una terza.

Nelle prime due caselle si sceglie la condizione e nelle altre due si possono inserire o valori costanti, oppure riferimenti a celle, selezionabili direttamente sul foglio, cliccando sul quadratino a destra.

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4.4.4 Controllo ortografico. 4.4.4.1 Usare lo strumento controllo ortografico. Excel dispone, naturalmente, anche di un controllo ortografico, che può essere

attivato dal menu Strumenti/Controllo ortografico, oppure cliccando sul pulsante relativo

( )

Come si vede dalla finestra di dialogo, si può scegliere il dizionario e, attraverso i

pulsanti, si possono effettuare tutte le operazioni di correzione. Cliccando su Strumenti/Correzione automatica si apre una finestra di dialogo in cui è

possibile attivare la correzione durante la digitazione e impostare gli errori ricorrenti da correggere automaticamente.

Nella casella di testo Sostituisci può essere inserito un errore che facciamo di

frequente e correggerlo col contenuto della casella Con. In questo modo si può personalizzare la correzione durante la digitazione.

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4.4.5 Impostazione del documento. 4.4.5.1 Modificare i margini. Per stampare correttamente il proprio lavoro è importante imparare a regolare

l'aspetto del foglio, in modo che le stampe corrispondano a ciò che si visualizza sullo schermo.

Anteprima di stampa Prima di tutto conviene utilizzare la funzionalità Anteprima di stampa, che permette

di verificare l'aspetto che il foglio assumerà una volta stampato, impaginazione inclusa: aprite il menu File e selezionate il comando Anteprima di stampa, oppure fate clic sul

pulsante Anteprima di stampa ( ) sulla barra degli strumenti Standard. Excel apre la finestra dell'Anteprima di stampa, in cui appare il vostro foglio di

lavoro a pagina intera e un cursore a forma di lente di ingrandimento. Se volete vedere una parte del foglio più da vicino, fate clic con il mouse e ne

ingrandirete la visualizzazione, quindi fate clic per tornare alla visualizzazione in modalità foglio intero.

Per uscire dall'Anteprima di stampa e tornare al foglio di lavoro attivo fate clic sul pulsante Chiudi.

Definire i margini. I margini delimitano l'area di stampa e permettono di dimensionare lo spazio bianco tra il bordo del foglio e i dati stampati sulla pagina. Per impostare i margini scegliete il comando Imposta pagina dal menu File e fate clic sulla scheda Margini,

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Inserite le dimensioni desiderate nelle caselle Superiore, Interiore, Sinistro e

Destro. Se dovete stampare un foglio di lavoro di piccole dimensioni rispetto all'area di

stampa, potete centrarlo tra i margini orizzontale e verticale selezionando una delle opzioni Centra nella pagina.

Una volta definito le impostazioni, fate clic su Anteprima di stampa per verificare l'effetto dei margini sul documento stampato. Se sono necessarie modifiche potete compierle direttamente in anteprima di stampa, facendo clic sul pulsante Margini e trascinando i quadratini che appariranno sul foglio.

4.4.5.2 Aggiustare il documento. Excel di solito riempie una pagina intera con i dati di un foglio di lavoro, poi inizia a

stampare su una seconda pagina. Per assicurarvi che la suddivisione delle pagine sia ordinata e abbia un senso logico potete inserire le interruzioni di pagina.

Per creare un'interruzione selezionate Visualizza/Anteprima interruzione di pagina: Excel mostra il foglio di lavoro con delle linee tratteggiate, che indicano le interruzioni di pagina predefinite, dettate dalle dimensioni della carta. Fate clic nella cella in cui volete inserire un'interruzione di pagina verticale o orizzontale e selezionate Inserisci/Interruzione di pagina: Excel traccia un'interruzione di pagina verticale e orizzontale, visualizzando una linea continua, a sinistra e in cima alla cella selezionata. Per tornare alla modalità di visualizzazione precedente selezionate Visualizza/Normale.

Se avete selezionato la modalità di visualizzazione Anteprima interruzioni di pagina, potete regolare la posizione delle interruzioni di pagina anche facendo clic con il mouse e trascinandole.

Se non siete soddisfatti delle interruzioni di pagina che avete aggiunto potete eliminarle facilmente: dopo averle visualizzate, posizionate il puntatore del mouse sulla linea blu continua dell'interruzione di pagina che volete cancellare, in modo che il puntatore si trasformi in una doppia freccia, e tenendo premuto il pulsante sinistro, trascinate il mouse verso il lato superiore o sinistro del foglio di lavoro, quindi rilasciate il pulsante.

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4.4.5.3 Aggiungere intestazione e piè di pagina.

Quando si devono stampare più fogli relativi agli stessi dati è utile inserire

intestazioni e piè di pagina che ne facilitino la lettura, indicando, per esempio, il titolo o il numero di pagina.

Per aggiungere un'intestazione o un piè di pagina aprite il menu File e selezionate il comando Imposta pagina, quindi fate clic sulla scheda Intestazione e piè di pagina della finestra di dialogo Imposta pagina.

Si può aprire direttamente la scheda anche selezionando il comando

Visualizza/lntestazione e piè di pagina.... La scheda permette di stabilire il tipo di intestazioni e piè di pagina da inserire nel

foglio. È possibile scegliere uno dei modelli predefiniti che si trovano nelle caselle Intestazione e Piè di pagina (come il nome del foglio, la data e l'ora, il numero della pagina, il nome del file o quello dell'autore) oppure fare clic sui pulsanti Personalizza intestazione o Personalizza piè di pagina per modificare la formattazione o aggiungere nuovi elementi alla propria intestazione o al piè di pagina.

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Dopo aver scelto le impostazioni che preferite fate clic su OK e intestazioni e piè di

pagina saranno inseriti in tutte le pagine del foglio. 4.4.5.4 Cambiare l'orientamento del documento. Spesso i fogli di lavoro sono più larghi che lunghi: in questi casi potete modificare

l'orientamento del foglio di lavoro (di solito l'orientamento predefinito è quello verticale) e selezionare l'orientamento orizzontale: nella finestra Imposta pagina, selezionare la scheda Pagina e, nel riquadro Orientamento, fate clic sul pulsante Orizzontale.

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Questa scheda permette di impostare anche il rapporto fra le dimensioni di stampa.

Interessante è la scelta Adatta a: che permette di contenere la selezione in una sola o più pagine a piacere. Excel calcola la grandezza dei caratteri e comprime la selezione o il foglio fino a contenerla nelle pagine impostate nelle caselle di testo. Fatte le scelte desiderate si può controllare ciò che verrà stampato cliccando sul pulsante Anteprima di stampa.

L'ultima scheda della finestra di dialogo Imposta pagina è la scheda Foglio: In questa scheda si possono impostare l'area di stampa e le righe e colonne che si

desidera siano ripetute in ciascuna pagina. Gli intervalli possono essere scritti direttamente nelle caselle di testo, oppure selezionarli sul foglio cliccando sull'icona a destra della casella di testo: viene presentato il foglio sul quale si può effettuare la selezione; fatto ciò cliccare di nuovo sull'icona della casella di testo che è rimasta visibile sul foglio.

Si può decidere, infine, mediante le caselle di selezione se stampare la griglia o no, se stampare in nero e con qualità bozza e la sequenza delle pagine da stampare, che può essere orizzontale o verticale.

Fatte queste operazioni si è pronti per passare alla stampa.

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4.4 Esercitazione. 1. Aprire l'applicazione Microsoft Excel; aprire dal dischetto il documento .xls

col proprio nome. In esso saranno svolte le esercitazioni. 2. Lasciando aperta l'applicazione Excel, aprire in Word un file di nome

"Esercitazione Excel Modulo 4 Sezione 4" e tenerlo aperto. In esso vengano riportate tutte le risposte e le osservazioni richieste nel corso dell'esercitazione.

3. Rispondere alle seguenti domande: a. Per formato cella si intende lo stile di testo in essa contenuto. Vero Falso b. Una cella di un foglio Excel può contenere solo testo e numeri. Vero Falso c. Qual'è la differenza fra formato cella e formato testo? d. Dire cosa accade inserendo in una cella formato data un numero. e. Dire in quanti e quali modi si può visualizzare una data in una cella formato

data. f. Per inserire in una cella un numero in formato valuta bisogna scriverlo come

testo facendolo precedere dal simbolo di valuta. Vero Falso g. Dire che cosa verrà visualizzato in una cella formato data, inserendo il numero

3. h. Per inserire un numero negativo in una cella è necessario che essa sia

formattata come numero. Vero Falso i. Il segno della separazione dei decimali deve essere necessariamente il punto.

Vero Falso j. In qual modo si può verificare qual'è il segno di separazione delle migliaia

impostato sul proprio computer? k. In una cella il testo inserito può essere formattato solo tutto allo stesso modo.

Vero Falso 4. Nel documento Excel aperto sul dischetto, riprendendo l'esercizio della

sezione precedente, formattare la zona numerica in formato numerico contabilità. 5. Selezionare tutta la zona delle spese e attivare la formattazione automatica.

Scegliere un modello e applicarlo. 6. Personalizzare la formattazione dell'esercizio precedente, modificando qualche

colore di sfondo, qualche motivo e altro. 7. Applicare ai totali di spesa mensili la formattazione condizionale in modo che

se la spesa mensile supera i 1.500.000, i valori vengano scritti in rosso, altrimenti in verde. 8. Aggiungere al foglio intestazione e piè di pagina facendo comparire

nell'intestazione "Modulo 4 Sezione 4 Pag. x di X Data ora odierna". Nel piè di pagina scrivere "Corso ECDL Anno 2000" centrato e in carattere Times 10.

9. Usando il tasto funzione Stamp e il programma Photo Editor, trasferire nel documento Word l'immagine della zona del foglio relativa ai dati.

10. Chiudere tutti i file e consegnare il dischetto all'istruttore.

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MODULO 4

SEZIONE 5

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MODULO 4: Foglio Elettronico SEZIONE 5: Stampa 4.5.1 Stampare semplici fogli elettronici. 4.5.1.1 Usare le opzioni di base della stampa. Anteprima. Stampare un foglio elettronico non è la stessa cosa che stampare un documento .doc.

Il fatto è che un testo si estende solo in verticale, mentre un foglio elettronico si estende sia in orizzontale che in verticale, in modo che nessun formato di carta o di stampante riuscirebbe a contenerlo tutto.

Nei paragrafi precedenti si è già parlato di molte impostazioni ed anche dell'anteprima di stampa. Se in Word l'anteprima di stampa non è praticamente necessaria in quanto il programma è wyswyg, cioè vediamo direttamente sullo schermo come il documento verrà stampato, in Excel non è così, proprio perchè un foglio di lavoro non è un testo in prosa. Allora il miglior modo di procedere alla stampa del documento è quello di controllarlo con l'anteprima.

Cominciamo con l'esaminare la finestra di dialogo che si apre cliccando su File/Stampa.

La finestra è simile a quella di Word; in più offre la possibilità di stampare, oltre ad

una selezione, anche i fogli attivi e tutta la cartella. Offre anche la possibilità di stampare le pagine da... a... . Andiamo con ordine.

Stampa tutto. Excel suddivide il foglio in pagine a seconda della grandezza delle celle e alla formattazione. Vi sono due modi per vedere il contenuto delle pagine:

usare la visualizzazione/Anteprima interruzione di pagina. In questo caso sul foglio appaiono in azzurro le linee di separazione di pagina orizzontali e verticali e, stampato in grigio, il numero di pagina. Trascinando col mouse le linee di interruzione, si possono reimpostare le pagine. Naturalmente non è una modalità wyswyg, per cui non sono visibili morgini, intestazioni etc.

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usare l'anteprima di stampa cliccando sul pulsante Anteprima. Nella finestra che si apre, si possono scorrere e visionare le pagine una ad una con la possibilità di reimpostare margini, intestazioni etc. Una lente di ingrandimento per cursore permette di ingrandire punti particolari. Fare di nuovo click per ritornare alla visione totale.

Stampa pagine da... a... Per scegliere le pagine da stampare occorre sapere i numeri

di pagine. Essi si possono trovare o in visualizzazione Anteprima interruzione di pagina oppure in Anteprima di stampa. Individuate le pagine, si può scegliere l'intervallo da stampare.

4.5.1.2 Vedere un documento in anteprima. Come detto prima, l'anteprima di stampa in Excel è necessaria per avere l'idea precisa

di ciò che verrà stampato. Per attivare l'anteprima di stampa si può agire in diversi modi:

cliccare sul pulsante Anteprima di stampa della barra degli strumenti standard

( ) usare il comando File/Anteprima di stampa cliccare sul pulsante della finestra di dialogo che si apre col comando

File/Stampa Facendo riferimento alla figura del paragrafo precedente, i pulsanti "succ." e "prec."

permettono di scorrere avanti e indietro le pagine, il pulsante "Stampa.." apre la finestra di dialogo di stampa, il pulsante "Imposta.." apre la finestra di dialogo Imposta pagina già esaminata in altro paragrafo, il pulsante "Margini.." visualizza sul foglio le linee dei

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margini, le quali possono essere trascinate direttamente allo scopo di inserire nella pagina qualche riga o qualche colonna del foglio. Il pulsante "Anteprima di interruzione di pagina" chiude la finestra Anteprima di stampa e apre il foglio elettronico in visualizzazione anteprima interruzione di pagina

4.5.1.3 Stampare un foglio di lavoro o un'intera cartella. Tornando alla finestra di dialogo Stampa, nell'area "Stampa" si può selezionare

mediante le caselle di scelta esclusiva se stampare l'intero foglio di lavoro o l'intera cartella oppure soltanto la selezione.

Stampare l'intero foglio di lavoro. Innanzi tutto si può stampare uno o più fogli di

lavoro a scelta. Per selezionare più fogli di lavoro, cliccare, tenendo premuto il tasto CTRL,

sull'etichetta del foglio in basso ( ) (ricliccare tenendo premuto CTRL per deselezionare). Excel valuta le zone del foglio in cui sono presenti dati e propone come stampa solo quella parte. Naturalmente se si vogliono includere nella stampa righe e colonne vuote o con i semplici bordi, si può allargare l'area di stampa, impostandola da File/Area di stampa, dopo averla selezionata.

Stampare tutta la cartella. Stampare tutta la cartella equivale a selezionare tutti i

fogli in cui sono presenti dati. Anche in questo caso, se si vogliono includere o escludere dalla stampa zone, occorre impostarle come area di stampa.

4.5.1.4 Stampare una parte del foglio. L'ultima voce del riquadro Stampa è "Selezione". Questa opzione permette di

stampare solo la zona selezionata del foglio attivo. Talvolta si ha necessità di comprimere in un unico foglio stampato la selezione. In questo caso, come già detto in altro paragrafo, si può decidere il rapporto di stampa della selezione. Cliccando su File/Imposta pagina oppure cliccando sul pulsante Imposta.. della visualizzazione Anteprima di stampa, si apre la finestra di dialogo Imposta pagina, che abbiamo esaminato in altro paragrafo. Nella scheda "Pagina" si può impostare il rapporto o adattare alla pagina.

Ciò fatto, non dimenticare di rivedere l'anteprima per esser sicuri che tutto sia a

posto. Si può cliccare, alla fine, sul pulsante Stampa.

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4.5 Esercitazione. 1. Aprire l'applicazione Microsoft Excel; aprire dal dischetto il documento .xls

col proprio nome. In esso saranno svolte le esercitazioni. 2. Lasciando aperta l'applicazione Excel, aprire in Word un file di nome

"Esercitazione Excel Modulo 4 Sezione 5" e tenerlo aperto. In esso vengano riportate tutte le risposte e le osservazioni richieste nel corso dell'esercitazione.

3. Rispondere alle seguenti domande: a. Elencare le operazioni da fare per stampare una selezione di celle di un foglio

di lavoro. b. Non si possono stampare due fogli di lavoro contemporaneamente. Vero Falso c. E' possibile stampare tutto un foglio di lavoro e solo una selezione di un altro

foglio? Sì No d. Con quale sequenza verranno stampate le pagine di un foglio di lavoro molto

largo e molto lungo? e. Cosa vuol dire "Stampare una pagina con rapporto 80%"? Descrivere le

operazioni necessarie per impostare tale valore. f. L'Anteprima di stampa permette solo di vedere come verrà stampato il foglio.

Vero Falso 4. Stampare, se è disponibile una stampante, oppure, usando Photo Editor,

riportare l'immagine del foglio stampato sul documento word, la selezione del proprio foglio di lavoro su foglio orizzontale adattandolo alla pagina e con margini 3, 3, 3, 3.

5. Fare la stessa operazione dell'esercizio precedente stampando la selezione in grandezza 100% centrandola nel foglio.

6. Chiudere i file e consegnare il dischetto e le stampe all'istruttore.

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MODULO 4

SEZIONE 6

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MODULO 4: Foglio Elettronico SEZIONE 6: Funzioni avanzate 4.6.1 Importare oggetti. 4.6.1.1 Importare oggetti come immagini, grafici, testi. Come in Word anche in Excel è possibile inserire in un foglio elettronico elementi e

oggetti provenienti da file o da altre applicazioni, come immagini, grafici, testi, suoni e filmati. Il procedimento è sostanzialmente analogo. Cliccando sulla voce di menu Inserisci, si apre l'elenco delle opzioni, fra cui, in particolare Immagine e Oggetto...

Cliccando sulla voce Immagine si apre l'elenco, da cui, come si può vedere, si può

scegliere fra una clipart o un'immagine da file (in questo caso si apre la finestra di dialogo solita per la ricerca e l'apertura dei file) o un wordart o forme varie o prelevare direttamente l'immagine da uno scanner o fotocamera collegata.

Interessante è la voce Organigramma, la quale permette di inserire simboli per realizzare strutture gerarchiche e organigrammi. Cliccando sulla voce si apre la finestra Organization Chart che permette di costruire carte gerarchiche anche molto complesse.

A questo si deve aggiungere che la barra degli strumenti "Disegno", attivabile da Visualizza/Barre degli strumenti, ha molti pulsanti che permettono di inserire caselle di testo, disegni, wordart etc.. Il tutto può essere raggruppato per formare un'unica immagine spostabile e ridimensionabile.

Inserisci/Oggetti.. permette, invece di inserire elementi creati con altre applicazioni e modificabili attraverso di esse. Cliccando su Oggetti.. si apre la finestra di dialogo seguente:

Nella prima scheda si può scegliere dall'elenco l'oggetto da creare. Cliccando, per

esempio, su Audio Wave, si apre il registratore di suoni, col quale si può registrare un pezzo che verrà indicato sul foglio con un piccolo altoparlante. Facendo doppio click col mouse si apre un menu di scelta rapida con le voci per suonare il pezzo o modificarlo mediante il Registratore di suoni.

Per inserire un testo complesso e formattato si può inserire l'oggetto Documento di Microsoft Word. Si apre una finestra di word nelle quale è possibile scrivere direttamente e formattare oppure, mediante il menu Inserisci/File..., importare un file word esistente. Il testo apparirà in una casella spostabile e ridimensionabile.

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4.6.1.2 Spostare e modificare le dimensioni di oggetti importati. Gli oggetti inseriti sul foglio possono essere spostati e ridimensionati a piacere. Facendo click sull'oggetto, sia essa immagine o altro, esso viene selezionato e

compaiono i quadratini di ridimensionamento ai bordi e agli angoli del riquadro, sui quali il cursore del mouse acquista l'aspetto di doppia freccia indicando che si può trascinare per ingrandirlo o rimpicciolirlo; passando il cursore sul riquadro esso acquista l'aspetto di freccia a quattro punte, indicando che può essere spostato sul foglio.

Cliccando col destro del mouse sull'oggetto, si apre un menu di scelta rapida, col quale si possono effettuare diverse operazioni.

Facendo doppio click sull'oggetto viene aperto per la modifica all'interno dell'applicazione con cui è stato creato. Una volta effettuate le modifiche, dal menu File si può scegliere di tornare a Excel.

4.6.2.1 Generare differenti tipi di diagrammi e grafici. Un discorso a parte meritano i grafici, in quanto Excel di per sé configura serie di dati

che possono essere trasformati in grafico. Office offre la possibilità di creare grafici all'interno di tutte le sue applicazioni

(Word, Power Point etc.), fornendo la griglia per inserire i dati e poi offrendo gli strumenti per creare il grafico desiderato e per modificarlo.

Un grafico può essere inserito in una applicazione anche come oggetto da Inserisci/Oggetto.., se con Office è stato installato Grafico di Microsoft Graph 2000, che comparirà nell'elenco degli oggetti inseribili.

Quando si costruisce un grafico, i valori di ogni riga o colonna del foglio di lavoro diventano una serie di dati. In un foglio relativo alle spese mensili di un'azienda, per esempio, le singole colonne del foglio, come Trasporti, Affitto, Personale ecc, costituiscono ciascuna una serie di dati che può essere visualizzata sotto forma di curva o barra nel grafico e viene contraddistinta da un colore o motivo diverso.

Si chiama serie di dati un gruppo di dati correlati tracciati in un grafico. A ogni serie di dati è associato un colore o motivo unico. In un grafico è possibile tracciare una o più serie di dati, rappresentati nella legenda del grafico.

Ogni valore di una singola cella costituisce un punto dati che va a formare la serie: l'andamento della serie è dato dai diversi valori, o punti dati, contenuti all'interno della colonna e descrive la variazione nel tempo per quella categoria di spesa. In questo modo è possibile osservare l'andamento di una variabile del foglio non più sotto forma di unità distinte e isolate tra loro (i valori delle singole celle), ma in forma analogica come flusso o curva di dati.

I grafici di Excel sono composti da diversi elementi: nell'asse delle ascisse sono contenute le categorie del foglio che si vogliono utilizzare come serie del grafico, per esempio le voci di spesa dell'azienda; l'asse delle ordinate, invece, di solito contiene i valori in base ai quali variano le categorie. È comunque possibile invertire tale impostazione in modo da ottenere un grafico con le categorie disposte in senso orizzontale. Nell'area fra l'asse delle ascisse e delle ordinate si trova il tracciato dei dati, che descrive l'andamento delle categorie rispetto ai parametri stabiliti.

Corredano poi il grafico elementi testuali, quali legende e titoli, che permettono di interpretare il disegno. Le intestazioni di riga e colonna sono utilizzate come etichette di categoria e legenda. Se l'insieme da rappresentare non include le intestazioni, Excl genera delle intestazioni implicite.

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In Excel è possibile includere il grafico nel foglio di lavoro che contiene i dati oppure crearlo su un foglio dedicato. In entrambi i casi il grafico è collegato ai dati di origine e sarà aggiornato automaticamente in caso di variazione.

Excel permette di realizzare vari tipi di grafici, ognuno dei quali può mettere in evidenza diverse caratteristiche dei dati, grafici a linee, a istogrammi, a torte etc..

Costruire un grafico con la Creazione Guidata

Excel è dotato di una procedura guidata che ha lo scopo di facilitare la costruzione di

grafici anche agli utenti meno esperti. Dopo aver selezionato l'intervallo di celle contenente i dati necessari per la realizzazione del grafico, fate clic sul pulsante Creazione guidata

Grafico ( ), posto sulla barra degli strumenti (in alternativa potete scegliere il comando Grafico del menu Inserisci): il programma apre una serie di finestre di dialogo attraverso le quali è possibile scegliere il tipo di grafico che si vuole inserire, i dati che si vogliono utilizzare per creare il tracciato e la posizione del grafico all'interno della cartella di lavoro.

La prima finestra della Creazione guidata permette di scegliere tra i diversi tipi di

grafico disponibili. Nel menu Tipi di grafico sono elencati i diversi formati che si possono dare ai dati,

mentre nel riquadro Scelte disponibili sono visualizzate le diverse versioni, per esempio piatte o tridimensionali, del grafico scelto. Selezionando un tipo di grafico dal menu è possibile leggere una breve descrizione della sua struttura; inoltre, è possibile vedere un'applicazione del modello scelto selezionando il pulsante Tenere premuto per visualizzare l'esempio.

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Una volta scelto il tipo di grafico che volete utilizzare, premete il pulsante Avanti per passare alla finestra Dati di origine, in cui sarà visualizzato l'aspetto del vostro grafico.

Fate clic su uno dei pulsanti di selezione esclusiva Serie in: per modificare il modo in

cui Excel utilizza i dati per organizzare il grafico. Se si seleziona il pulsante Righe Excel utilizza le eventuali etichette di riga sull'asse y del grafico, mentre facendo clic sul pulsante Colonne saranno le etichette di colonna ad essere impiegate sull'asse x.

Fate clic su Avanti per fare apparire la finestra Opzioni del grafico.

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Questa finestra contiene diverse schede che permettono di attribuire un nome agli

elementi del grafico, come gli assi delle categorie e le legende, di personalizzare il disegno della griglia o spostare la posizione della legenda rispetto al grafico. Per inserire il titolo, per esempio, selezionate la scheda Titoli, fate clic nella casella Titolo del grafico e digitate il nome scelto.

Dopo aver inserito le opzioni desiderate, fate clic su Avanti: si arriva al quarto passaggio, che permette di decidere dove collocare il grafico.

La finestra Posizione foglio, infatti, consente di scegliere se collocare il grafico sullo

stesso foglio di lavoro che contiene i dati (fate clic su Come oggetto in e selezionate il foglio di lavoro in cui va inserito) oppure su un altro foglio all'interno della cartella di lavoro (fate clic su Crea nuovo foglio).

Dopo aver definito la collocazione del grafico premete il pulsante Fine e Excel disegnerà il grafico.

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4.6.2.2 Modificare e completare un grafico con titolo ed etichette. Anche dopo essere stato costruito un grafico può essere facilmente modificato: è

possibile correggere i titoli, aggiungerne altri, cambiare i colori della legenda e così via. Gli elementi del grafico che possono essere modificati si chiamano oggetti. Di seguito riepiloghiamo gli oggetti principali che si trovano in un grafico:

Area del grafico: il riquadro nel quale è rinchiuso il grafico, bordi inclusi.

Area del tracciato: l'area costituita dal grafico vero e proprio (a torta, a barre, a linee...)

Asse delle categorie <asse X>: l'asse che contiene le categorie del tracciato, di solito è l'asse orizzontale o della x.

Asse dei valori <asse y>: l'asse che contiene i valori del tracciato, di solito si tratta della verticale o della y.

Legenda: un piccolo riquadro che descrive la serie dei dati del tracciato e spiega che cosa rappresenta ogni elemento del grafico.

Titolo del grafico: il testo che descrive il grafico. Viene automaticamente centrato nella parte superiore dell'area del grafico

Valori: gli elementi individuali di una serie di dati. Possono essere rappresentati come barre, punti su una linea, fetta di una torta ecc.

Griglia: linee che partono da un asse e attraversano il tracciato in modo da facilitare la lettura dei valori delle serie.

Gli oggetti sono identificati dalle etichette degli oggetti, che ne visualizzano il nome. È possibile far apparire le etichette semplicemente posizionando il cursore del mouse sopra l'oggetto di cui si vuole vedere il nome. Se le etichette non fossero visibili aprite il menu Strumenti, selezionate Opzioni e fate clic sulla casella Mostra nomi della scheda Grafico.

Per modificare il titolo del grafico fate clic sul titolo in modo che appaia contornato da un bordo, quindi fate clic in un punto qualunque all'interno del titolo per visualizzare il cursore a barra e digitate le modifiche. Se volete cambiare lo stile di formattazione applicato al titolo o alle voci della legenda, invece, selezionateli in modo che appaiano i bordi di contorno e fate clic con il pulsante destro del mouse. Si aprirà un menu di scelta rapida, in cui

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dovete scegliere il comando Formato titolo grafico (o Formato legenda): Excel mostra la finestra di dialogo relativa, che permette di scegliere il tipo di carattere, lo stile, le dimensioni, il colore e le altre opzioni di formattazione da applicare agli elementi selezionati. La finestra per modificare la formattazione si può far apparire anche facendo doppio clic sulla voce su cui si vuole intervenire.

La barra degli strumenti Grafico Per lavorare su un grafico più agevolmente, potete aprire la barra degli strumenti

Grafico, che contiene numerosi pulsanti utili per visualizzare e modificare gli elementi del grafico. Aprite il menu Visualizza e selezionate Barre degli strumenti/Grafico.

Nella barra degli strumenti si trovano i seguenti comandi:

Oggetti grafico: utilizzando questo elenco è possibile selezionare uno degli elementi del grafico senza dover fare clic su di esso.

Formato oggetto selezionato: permette di modificare la formattazione dell'elemento selezionato nell'elenco Oggetti grafico. Le opzioni di formattazione disponibili dipendono dall'oggetto selezionato. Se l'oggetto è l'area del grafico, per esempio, si può modificare il motivo, il tipo carattere e le proprietà, mentre se si tratta dell'asse delle categorie si può cambiare il motivo, la scala, il tipo carattere, il tipo di numero e l'allineamento.

Tipo di grafico: consente di scegliere un tipo di grafico diverso per la rappresentazione dei dati

Legenda: facendo clic sul questo pulsante si può aggiungere una legenda a destra dell'area del tracciato, oppure, se il grafico la contiene già, rimuoverla.

Tabella dati: visualizza sotto il grafico una tabella che contiene i dati utilizzati per crearlo, oppure, se la tabella è già presente, permette di cancellarla.

Per riga: traccia la serie di dati del grafico in base alle righe dei dati. Per colonna: traccia la serie di dati del grafico in base alle colonne dei dati. Inclina il testo in basso: modifica l'aspetto delle etichette degli assi x in modo

che appaiano inclinate verso il basso. Inclina il testo in alto: modifica l'aspetto delle etichette degli assi x in modo

che appaiano inclinate verso l'alto. È possibile utilizzare gli strumenti Per riga e Per colonna della barra degli strumenti

Grafico per cambiare la direzione della serie dei dati che generano il tracciato. Lo strumento Per riga organizza il grafico derivando i valori delle serie dei dati dalle righe, mentre lo strumento Per colonna permette di derivare i valori delle serie dei dati dalle colonne

L'intervallo dei dati Se il grafico si trova nello stesso foglio di lavoro che contiene i dati, quando si

seleziona l'area del grafico appare un bordo colorato attorno alle etichette e ai dati utilizzati per creano. È possibile spostare il bordo in modo da ridefinire l'intervallo dei dati rappresentati nel grafico, per esempio per aggiungere una serie di dati. La procedura da seguire è molto semplice: digitate i dati e le etichette che volete aggiungere nelle celle adiacenti ai dati esistenti. Selezionate l'area del grafico facendo clic sull'area vuota tra il bordo del grafico e l'area del tracciato e quindi trascinate il quadratino nell'angolo in basso a destra del bordo di delimitazione fino a includere i nuovi dati nella selezione: quando

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rilasciate il pulsante del mouse Excel visualizza il grafico che rappresenta il nuovo intervallo di dati.

Formattare i grafici Una volta definiti i contenuti del grafico, ci si può sbizzarrire a modificarne l'aspetto

"estetico", operando su colori, bordi e opzioni di formattazione varie. Excel crea i grafici a colori. Se la vostra stampante è in bianco e nero, icolori saranno riprodotti con diverse tonalità di grigio. Può quindi essere utile, per esempio, scegliere uno sfondo bianco e motivi molto diversi per le serie adiacenti, in modo da distinguerle facilmente. Se il grafico sarà stampato a colori, invece, si possono utilizzare differenti motivi e colori per dare maggiore enfasi ai vari dati.

Per formattare una serie di dati fate clic su di essa con il pulsante destro del mouse e selezionate il comando Formato serie dati. Si aprirà la finestra di dialogo Formato serie dati, con la scheda Motivo in primo piano.

Le opzioni all'interno della scheda sono diverse a seconda del grafico su cui state lavorando. Se si tratta di un istogramma, per esempio, potete selezionare un colore per la colonna dalla tavolozza nel riquadro Area. Per sfumare il colore fate clic su Riempimento e selezionate una sfumatura.

Se volete mettere in risalto elementi particolari del grafico potete provare ad applicare un bordo. Per esempio, potete mettere un bordo attorno all'area del grafico in modo da creare un riquadro, oppure incorniciare il titolo per evidenziarlo. Si può scegliere lo stile, il colore, lo spessore e l'eventuale ombreggiatura del bordo e dargli un effetto tridimensionale. Per applicare un bordo fate clic con il pulsante destro del mouse in un'area vuota del grafico e selezionate il comando Formato area grafico. Si aprirà la scheda Motivo della finestra Formato area grafico:

nell'area Bordo fate clic sul pulsante di selezione esclusiva Personalizzato e quindi su Stile per selezionare uno stile fra quelli disponibili. Con il pulsante Colore potete scegliere un colore per la linea, mentre la casella Spessore visualizza l'elenco delle opzioni disponibili per le dimensioni della linea. Dopo aver impostato le vostre opzioni fate clic su OK.

Nella scheda Motivo si trovano anche i comandi per applicare uno sfondo al grafico: selezionate un colore dalla tavolozza nel riquadro Area e fate clic su Riempimento se invece di uno sfondo omogeneo volete applicare una sfumatura, un motivo, una trama o un'immagine.

Per incorniciare un titolo, invece, fate clic su di esso con il pulsante destro del mouse e scegliete Formato titolo grafico: attivate il pulsante Bordo Personalizzato e scegliete le opzioni per definire il vostro bordo.

L'ordine delle serie di dati È possibile modificare l'ordine delle serie di dati in un grafico per facilitarne la lettura

oppure per raggrupparle secondo uno schema che si ritiene più logico. Per cambiare l'ordine delle serie di dati fate clic su una serie con il pulsante destro del mouse e scegliete il comando Formato serie dati. Selezionate la scheda Ordine delle serie della finestra di dialogo Formato serie dati, scegliete una serie nella casella Ordine delle serie e quindi fate clic sul pulsante Sposta in alto o Sposta in basso per modificare la posizione della serie nel grafico. I cambiamenti sono visualizzati nell'anteprima disponibile all'interno della finestra. Quando siete soddisfatti dei risultati ragiunti fate clic su OK. La finestra di dialogo sarà chiusa e il grafico sarà aggiornato col nuovo ordine delle serie di dati.

La formattazione degli assi

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Anche la formattazione dell'asse X o dell'asse Y può essere modificata per meglio

rispondere alle caratteristiche del grafico. Se, per esempio, volete modificare la formattazione dell'asse Y dal formato Numero al formato Valuta, fate clic con il pulsante destro del mouse sull'asse Y e scegliete il comando Formato asse. Si aprirà la finestra di dialogo Formato asse, in cui deve essere selezionata la scheda Numero. Scegliete l'opzione Valuta nella casella Categoria: la casella Esempio mostra come le celle selezionate appariranno dopo l'applicazione della nuova formattazione; fate clic su OK in modo che il grafico sia aggiornato con le nuove opzioni.

Quando si crea un grafico Excel definisce automaticamente le scale dei valori degli assi derivandole dai valori utilizzati per creare il grafico. È comunque possibile cambiare questa scala, per esempio se le serie dati risultano troppo vicine e la scala automatica non riesce a evidenziare le differenze. Selezionate la scheda Scala della finestra Formato asse: le opzioni che si trovano sotto le Impostazioni automatiche sono quelle predefinite dal programma. Le opzioni Valore minimo e Valore massimo definiscono il valore iniziale e quello finale su cui è impostato l'asse, mentre Unità di base e Unità principale specificano l'unità di suddivisione dell'asse tra i due estremi. Per modificare la scala dell'asse selezionate le caselle e digitate i valori di riferimento, quindi fate clic su OK. lì grafico sarà aggiornato con la nuova scala dell'asse.

Grafici 3D Se avete scelto di rappresentare i vostri dati attraverso un grafico 3D, potete

intervenire sulla visualizzazione tridimensionale modificandone l'elevazione e la rotazione. L'elevazione crea un effetto visivo simile a quello che si avrebbe osservando il grafico da punti di vista a diverse altezze, mentre la rotazione muove il grafico intorno all'asse verticale.

Per regolare la visualizzazione di un grafico 3D fate clic con il pulsante destro del mouse su un'area vuota del grafico e selezionate il comando Visualizzazione 3D dal menu di scelta rapida.

Excel apre la finestra Visualizzazione 3D: digitate i valori nelle caselle Elevazione e Rotazione oppure premete i pulsanti relativi.

L'effetto ottenuto con l'applicazione delle nuove impostazioni viene mostrato dal grafico di esempio che si trova nella finestra di dialogo. Fate clic su OK e il grafico sarà aggiornato con le nuove modalità di visualizzazione.

4.6.2.3 Cambiare il tipo di grafico. Se il grafico che avete costruito vi sembra non aiutare la comprensione visiva dei dati,

provate con un tipo diverso. Fate clic sull'area del tracciato e premete il pulsante destro del mouse.

Scegliete la voce Tipo di grafico dal menu di scelta rapida : si aprirà la finestra di

dialogo Tipo di grafico, che permette di scegliere una nuova modalità di rappresentazione per i dati oppure una nuova scelta disponibile per lo stesso grafico.

Nello stesso menu si trovano altri comandi che permettono di modificare gli elementi del grafico e richiamano delle finestre di dialogo del tutto simili a quelle che fanno parte della procedura di Creazione guidata Grafico. La voce Opzioni grafico permette di cambiare le opzioni standard del grafico selezionato, per esempio aggiungere il titolo e la griglia per rendere più facile la comprensione dei dati. Facendo clic su questa voce si apre la finestra di dialogo Opzioni grafico, che contiene tutte le opzioni disponibili per il tipo di grafico scelto.

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Per visualizzare la griglia del grafico, per esempio, scegliete la scheda Griglia e quindi selezionate le caselle di controllo corrispondenti alla griglia che volete aggiungere. Nella finestra apparirà un'anteprima delle opzioni scelte. Se invece avete bisogno di spostare la legenda, che di solito viene posizionata alla destra del grafico, scegliete la scheda Legenda e quindi selezionate la posizione che preferite.

Con il comando Dati di Origine è possibile cambiare l'origine dei dati su cui si basa il grafico: si possono aggiungere o eliminare dei dati aggiungendo o escludendo una o più serie di dati. I cambiamenti operati sono visualizzati nell'anteprima della finestra, che può servire per decidere se accettare o rielaborare le variazioni. Per eliminare una serie di dati per esempio, fate clic sul comando Dati di Origine, scegliete la scheda Serie e selezionate il nome della serie che cercate, quindi fate clic su Elimina e poi su OK: la serie di dati sarà tolta dal grafico.

La voce Posizione, infine, permette di aprire la finestra di dialogo Posione grafico, con cui si può assegnare una nuova posizione al grafico. Per spostare in un foglio dedicato un grafico incorporato nello stesso foglio di lavoro dei dati, per esempio, selezionate questo comando, fate clic su Crea nuovo foglio e quindi su OK. La finestra di dialogo verrà chiusa e il grafico sarà posizionato su un foglio nuovo di nome Grafico1. Questo foglio fa parte della stessa cartella di lavoro e viene inserito alla sinistra del foglio contenente i dati rappresentati nel grafico. Il grafico resta comunque collegato con i dati del foglio di lavoro e sarà aggiornato automaticamente al variare dei dati.

4.6.2.4 Spostare e cancellare grafici. Terminata la Creazione guidata il grafico è inserito nel foglio di lavoro scelto; se sono

necessarie modifiche è comunque possibile spostarlo in un'altra posizione, ridimensionarlo o migliorarne le caratteristiche grafiche.

Prima di tutto fate clic sul mouse in modo da selezionarlo: appariranno alcuni rettangoli neri, le maniglie, agli angoli e ai lati del bordo del grafico. Per spostare il grafico in una nuova posizione senza modificarne le dimensioni posizionate il cursore del mouse all'interno del grafico e, tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse, trascinatelo in modo che il cursore si trasformi in una freccia quadrupla. Quando siete arrivati nella posizione voluta rilasciate il pulsante sinistro del mouse.

Per ingrandire o ridurre il grafico, invece, posizionate il cursore del mouse sopra una maniglia e tenete premuto il pulsante sinistro in modo che il cursore si trasformi in una doppia freccia. Trascinate il mouse (Excel visualizza un contorno della dimensione del grafico che segna il movimento del puntatore) e rilasciatelo quando siete soddisfatti delle dimensioni raggiunte.

Utilizzando le maniglie centrali è possibile modificare la posizione di un solo lato per volta, con le maniglie d'angolo si possono controllare due lati contemporaneamente. Se trascinate la maniglia centrale inferiore, per esempio, potete spostare il lato inferiore del grafico per allungarlo o accorciarlo, mentre con la maniglia nell'angolo inferiore sinistro sposterete contemporaneamente sia il lato inferiore sia quello sinistro.

Il grafico può essere spostato o ridimensionato solo se lo avete inserito come oggetto grafico nel foglio di lavoro in cui sono contenuti anche i dati.

Se premete il tasto MAIUSC mentre agite su una delle maniglie ai vertici, il ridimensionamento sarà proporzionale, rispetterà cioè il rapporto tra altezza e larghezza della finestra.

Per eliminare un grafico è sufficiente fare clic sull'area del grafico per selezionarlo e premere il tasto CANC. I dati che lo hanno originato restano invariati nel foglio di lavoro.

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4.6 Esercitazione. 1. Aprire l'applicazione Microsoft Excel; aprire dal dischetto il documento .xls

col proprio nome. In esso saranno svolte le esercitazioni. 2. Lasciando aperta l'applicazione Excel, aprire in Word un file di nome

"Esercitazione Excel Modulo 4 Sezione 6" e tenerlo aperto. In esso vengano riportate tutte le risposte e le osservazioni richieste nel corso dell'esercitazione.

3. Rispondere alle seguenti domande: a. Citare qualche esempio di oggetto inseribile in un foglio Excel. b. Descrivere un modo per mettere sul foglio Excel un testo lungo formattato. c. Descrivere un modo per unire a un grafico una didascalia di una certa

lunghezza esplicativa dei dati. d. Un oggetto inserito in un foglio non può più essere modificato. Vero Falso e. Per modificare la grandezza di un oggetto sul foglio occorre fare doppio click

su di esso. Vero Falso f. Per stampare solo un grafico del foglio attivo, senza i dati del foglio, occorre

selezionarlo e poi attivare il comando File/Stampa. Vero Falso g. Citare qualche oggetto formattabile di cui è costituito un grafico. h. Secondo te per esprimere dati percentuali è più adatto un grafico a istogrammi

o un grafico a torta? Spiegare perchè. i. Come faresti a includere in un grafico una descrizione parlata di esso? 4. Completare, se non lo è, il foglio creato in precedenza. Se non è disponibile,

creare il seguente foglio e applicare ad esso una formattazione automatica. Nelle colonne e righe dei totali sono contenute formule.

5. Inserire in alto a sinistra fuori dai dati un'immagine clip art adeguata al

contenuto. Effettuare tutte le operazioni di ridimensionamento e spostamento. Far click col destro del mouse e provare le schede della finestra di dialogo Formato Immagine...

6. Selezionare la parte contornata in blu nel foglio e cliccando sul pulsante Creazione guidata grafico, creare un grafico a linee simile a quello in figura.

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7. Scambiare le serie mettendo in ascissa le etichette della leggenda e viceversa, ossia scambiando le righe con le colonne. Riportare il grafico all'origine.

8. Facendo doppio click su ciascun oggetto del grafico, formattarlo a piacimento, cercando di dare un aspetto professionale la grafico.

9. Provare a cambiare tipo di grafico (a istogrammi, a torta e altri) e valutare la leggibilità. Scegliere alla fine quello che si ritiene più chiaro.

10. Con i dati dell'ultima colonna e poi dell'ultima riga, creare un grafico a torta esplosa e inserirlo sul foglio 2.

11. Chiudere tutti i file e consegnare il dischetto all'istruttore

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Corso per il conseguimento della

Patente Informatica Europea

ECDL

Lezioni a cura di Fernando Carlà

Modulo 5 Basi di Dati Sezioni 1-5

IPSSCTA. DE PACE

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Modulo 5

Sezione 1

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MODULO 5: Basi di dati SEZIONE 1: Per iniziare 5.1.1 Primi passi con un database. Se si ha bisogno di archiviare i propri dischi, oppure di gestire entrate e uscite di un

magazzino, o ancora di catalogare i libri di una biblioteca, o di gestire l'elenco docenti per ottenere consigli di classe, cattedre e quant'altro, allora si ha bisogno di un DATABASE.

Gli archivi costituiscono una memoria di lavoro indispensabile per gestire quantità ingenti di informazioni, per ordinare gli elementi utili, metterli in relazione e filtrare i dati che devono essere utilizzati nelle varie circostanze.

Prima della diffusione dei sistemi informatici gli archivi erano gestiti in forma cartacea, con schedari e registri, che permettevano di catalogare e ordinare i dati in base a un unico criterio di ricerca e rendevano piuttosto disagevole il recupero e l'analisi dell'informazione. L'avvento del computer nella gestione degli archivi ha notevolmente migliorato i processi di memorizzazione e recupero dei dati: la creazione di software specifici per la gestione di banche dati, chiamati DBMS (Data Base Management System), ha infatti permesso di unificare in un unico programma applicativo le funzionalità di archiviazione e gestione dei dati. Se all'inizio i software per la gestione di database occupavano grande spazio in memoria e risultavano abbastanza complessi da utilizzare, oggi programmi come Microsoft Access uniscono sofisticate funzioni di archiviazione, ricerca e analisi dei dati a un'interfaccia amichevole, e consentono un utilizzo versatile, adatto alle più svariate esigenze.

Il database, quindi, permette di creare una memoria digitale vasta e "intelligente" che può essere utilizzata ai più diversi livelli di complessità.

Access è uno dei programmi di database più diffusi e fa parte delle edizioni Professional e Premium di Microsoft Office 2000. Del programma è disponibile anche una versione per Macintosh. Altri database molto utilizzati sono File Maker Pro della File Maker (molto diffuso nel mondo Mac) e Borland Paradox della Corel.

Qualche nozione di base Il database è un insieme integrato di informazioni omogenee, che fornisce una serie

di strumenti, come tabelle, query, maschere e report, per la catalogazione, l'ordinamento e la ricerca dei dati. Prima di entrare nel vivo della realizzazione dei database è necessario introdurre i termini più importanti che è indispensabile conoscere per affrontare la gestione dei database.

Gli elementi costitutivi di un database sono i seguenti: I campi: un campo è uno spazio nel database che contiene un'unità di informazione,

come un nome, un numero di telefono, una data. Quando si crea un database è necessario includere un campo per ogni categoria di dati a cui si è interessati. Per esempio campo cognome; in esso nella colonna verranno messi tutti i cognomi.

I record: un record è costituito da un insieme di campi riferiti a un singolo soggetto. In un database che raccoglie i dati dei clienti, per esempio, tutte le informazioni relative a uno stesso cliente sono registrate in un record. Per esempio cognome, nome, indirizzo, città etc. dello stesso individuo sono tutti i campi che costituiscono un record. Il database è come una tabella in cui ogni colonna è un campo e ogni riga è un record.

Le tabelle: come detto nell'esempio, una tabella è un elenco che visualizza più record contemporaneamente. Più precisamente, ogni riga di una tabella di un database è costituita da un record, ogni colonna un campo.

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I file: un file di database contiene una o più tabelle. Access salva i file di database con l'estensione MDB, che significa Microsoft data-base.

Il database può essere pensato come una serie di tabelle, ognuna delle quali contiene informazioni omogenee. Access 2000, in particolare, è un database relazionale: questo significa che i dati non sono memorizzati in un'unica grande tabella, ma in più tabelle tutte in relazione tra loro, tanto che le informazioni di diverse tabelle possono essere unite ed è possibile eseguire ricerche in più tabelle contemporaneamente. Il data base relazionale, ovvero creare più tabelle per organizzare i dati si rende necessario quando i dati sono interdipendenti e metterli tutti insieme potrebbe essere difficile oltre che dispendioso come memoria, poichè molti dati verrebbero ripetuti inutilmente molte volte. Per esempio se bisogna archiviare articoli, fornitori con tutti i dati relativi, mettendo tutto in una tabella si ripeterebbe per lo stesso fornitore nome, cognome etc., se invece si costruisce una tabella articoli e una fornitori e nella tabella mettiamo un solo riferimento al fornitore (per esempio il numero di identificazione), i dati li mettiamo una volta sola risparmiando molta memoria, non solo, ma potremo facilmente saper quali fornitori forniscono lo stesso articolo e quali articoli sono forniti dallo stesso fornitore.

Un data base relazionale è un data base in grado di gestire più tabelle correlate ed estrarre informazioni da più tabelle contemporaneamente. La correlazione si fa mettendo nei record di una tabella un riferimento (un codice) ai record dell'altra. In questo modo in ogni momento si possono sapere tutti i record della prima tabella che hanno il riferimento ad un record della seconda, cioè i record della prima collegati a un record della seconda.

All'interno del database si possono costruire diverse tabelle che raggruppano record dello stesso tipo: in un archivio per la gestione semplice di un magazzino, per esempio, tutti i record relativi ai dati anagrafici dei fornitori possono essere raggruppati in una tabella Fornitori, in una tabella Articoli si possono mettere tutti gli articoli, mentre in una tabella Carico e Scarico si possono mettere le operazioni quotidiane di carico e scarico degli articoli. Questa tabella è relazionata alle altre due, in modo che per ogni operazione si conosce l'articolo e il fornitore di esso. Anche l'articolo è relazionato al fornitore in modo che a ciascuno di essi corrisponda uno o più fornitori.

Attraverso un sistema di relazioni tra i dati, inoltre, è possibile combinare informazioni provenienti da ambienti diversi, ordinando l'archivio in modo flessibile e rispondente a diverse esigenze di ricerca.

I campi comuni alle diverse tabelle sono definiti campi chiave. Nella tabella con i dati delle operazioni di carico e scarico, per esempio, è possibile inserire un campo chiave ID Operazione: tutti i record della tabella, quindi, conterranno un campo ID Operazione, numerato in modo progressivo, che permette di identificare la categoria di record e la posizione del record all'interno della categoria, per esempio ID Operazione 3. Lo stesso si fa con le altre tabelle.

Nella tabella Operazioni sarà inserito ID Articolo e ID Fornitore, nella tabella Articoli vi sarà il campo ID Fornitore. Questo insieme di relazioni permette di ordinare i dati relativi alle operazioni di carico e scarico per articolo e per fornitore. Quando si evidenzia nella tabella una operazione, automaticamente possono essere visualizzati tutti i dati relativi all'articolo e al fornitore.

I campi chiave possono essere definiti elementi di intersezione tra i diversi insiemi di dati, che consentono all'utente di creare sottoinsiemi sempre diversi, rispondenti alle proprie esigenze di ricerca e assemblaggio dei dati.

Gli elementi fondamentali del database sono le tabelle. Nella progettazione del database è essenziale progettare opportunamente le tabelle e loro relazioni, perchè il database funzioni correttamente. Questo è il lavoro più difficile. Dalle tabelle derivano altri elementi importanti del database, che permettono di ottenere da esso il massimo rendimento per la immissione, ricerca e stampa dei dati. Gli altri elementi sono:

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Le maschere: La modalità di visualizzazione tabella risulta spesso poco leggibile e difficile da gestire. Per facilitare l'aggiornamento, la modifica o il calcolo sui dati è possibile creare delle maschere. Le maschere di Access sono simili ai comuni moduli che si devono compilare per richiedere un documento: ad ogni campo corrisponde un'etichetta ed è previsto uno spazio utilizzabile per l'inserimento delle informazioni.

La peculiarità di questo strumento, tuttavia, consiste nel fatto che i campi di una maschera possono essere prelevati da più tabelle diverse. Nel database sulla gestione magazzino, per esempio, attraverso una maschera si può creare un record contenente le informazioni relative ad un'operazione di carico e scarico prelevando ID Articolo e ID Fornitore direttamente dall'elenco articoli e fornitori. Tutto ciò sarà più chiaro quando costruiremo il database partendo dal progetto.

La maschere, inoltre, permettono di visualizzare le informazioni secondo diverse modalità grafiche e aggiungere immagini, note o commenti ai campi. Nella maschera sugli articoli, per esempio, è possibile inserire le foto dei tipi di prodotto.

Le query. Le query sono il mezzo con cui è possibile interrogare un database. Quando si definisce una query si chiedono al database informazioni di qualche natura. Con le query è possibile recuperare i dati dalle tabelle e organizzarli in modo diverso.

Se il data base rappresenta il magazzino, per esempio, si potrebbe interrogarlo per sapere quante operazioni di carico sono state fatte il giorno tot oppure l'elenco degli articoli forniti dallo stesso fornitore. La query, quindi, permette di utilizzare i dati delle tabelle in modo dinamico, mettendo in relazione le informazioni, filtrando i dati che interessano, effettuando ricerche incrociate sui record che rispondono a determinate caratteristiche.

I report. I report permettono di organizzare e riepilogare le informazioni contenute in un database, riordinando i dati provenienti da una tabella o da una query. In genere i report sono destinati alla stampa: a questo scopo Access offre vari layout preformattati che possono aiutare a impaginare i dati, dando loro una veste grafica gradevole ed efficace.

Moduli e macro. Access fornisce anche degli strumenti avanzati che permettono di automatizzare alcune funzioni di ricerca e calcolo sui dati. Le macro, per esempio, permettono di creare e memorizzare procedure automatiche per l'utilizzo del programma: in questo modo è possibile semplificare le operazioni che si compiono più di frequente. I moduli, invece, costituiscono delle maschere con funzioni avanzate. Moduli e macro, tuttavia, richiedono l'implementazione da parte di utenti esperti e risultano utili solo quando è necessario gestire archivi di dati molto complessi che richiedono funzioni personalizzate.

Ci preoccuperemo ora di prender confidenza con un data base, aprendone uno

esistente, osservando l'ambiente di lavoro, modificandolo e infine chiudendolo. Al solito, molto importante risulta l'uso della guida in linea, la quale può guidarci nelle situazioni più o meno difficili.

5.1.1.1 Aprire programma di database . Per aprire Microsoft Access, come per le altre applicazioni Office, vi sono diversi

modi: fare click sul pulsante Access ( ) della barra delle applicazioni Office. Se questa

non fosse visibile si può attivarla da Start/Programmi/Esecuzione automatica/Barra degli strumenti di Office.

fare click su Avvio/Programmi/Microsoft Access fare doppio click direttamente su un file .mdb (file di database Access). In questo

caso si apre direttamente il database all'interno dell'applicazione.

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Facendo click su Start/Programmi/Microsoft Access si apre l'applicazione e compare l'ambiente di lavoro con la prima finestra di dialogo, in cui possiamo scegliere se creare o aprire un database.

Preoccupiamoci, per ora, di aprire un database esistente in modo da poter esaminare

l'ambiente di lavoro e la struttura di un database. 5.1.1.2 Aprire un database esistente con le impostazioni di default. Per aprire un database esistente basta sceglierlo dall'elenco della finestra di dialogo

oppure cliccare su Altri file.. per aprire un database non in elenco. Ciò equivale a far click

sul menu File/Apri o sul pulsante Apri ( ) della barra degli strumenti standard. In questo caso si apre la solita finestra di dialogo, simile a quella delle altre applicazioni Office, nella quale si può cercare il file da aprire. Noi apriamo un database in dotazione con Office e cioè il Database di esempio Northwind, nel quale possono essere esaminati tutti gli oggetti disponibili in Access, dalle tabelle alle query, alle macro, ai moduli.

Scelto il database dall'elenco fare click su OK e siamo in ambiente Access.

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Si può aprire solo un database alla volta. Aprendo un secondo database si chiude il

primo, dopo aver chiesto se si vogliono salvare i cambiamenti. La finestra Access è la solita di Windows. In essa vi è la barra di menu e le barre

degli strumenti, mediante le quali si può operare nella creazione e nell'uso del database. Vedremo in seguito come modificare o personalizzare l'ambiente.

La finestra Database contiene, invece, tutti gli oggetti del database, elencati nella parte introduttiva. In questa finestra possono essere creati, esaminati e modificati tabelle, maschere, query, macro, report, moduli e pagine. In alto è presente una barra degli strumenti con i pulsanti che permettono di gestire la lettura e modifica degli oggetti o la creazione e modifica della struttura dell'oggetto. Inoltre vi sono i pulsanti per le diverse modalità di visualizzazione degli elenchi.

Selezionando a sinistra il tipo di oggetto, a destra viene riportato l'elenco degli

oggetti esistenti. Ricordare che tutti gli oggetti del database sono contenuti nello stesso file di database .mdb (in questo caso Northwind).

Prima di tutto apriamo una tabella, allo scopo di studiarne la struttura e fare qualche modifica ai record. Facciamo doppio click sul nome della tabella (es. Clienti) oppure selezioniamo la tabella e facciamo click sul pulsante Apri della barra. Appare la tabella con il suo contenuto.

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Nella tabella appare la struttura del database, costituita da campi (ID Cliente, Nome

società etc.) e i record (le righe). Ai bordi, a destra e in basso, vi sono le barre di scorrimento che permettono di visualizzare tutta la tabella; in basso, inoltre, vi è il sistema di navigazione fra i record.

Cliccando sulle frecce si può andare al precedente o al seguente, al primo o all'ultimo

e, col pulsante all'immissione di un nuovo record che si accoda a quelli esistenti. A destra compare anche il numero totale di record presenti nella tabella.

Sulla sinistra di ogni riga (di ogni record) appare (se la tabella possiede relazioni con altre tabelle) un segno +, che sta ad indicare che, cliccandoci sopra, si apre un'altra tabella contenente tutti i record collegati al record della prima.

5.1.1.3 Modificare un record in un database esistente e salvarlo. Per modificare un record di una tabella è sufficiente cliccare all'interno di un campo.

Appare il cursore a I che indica la possibilità di digitare dalla tastiera. Per spostarsi da un campo all'altro o da un record all'altro si possono usare, oltre al

mouse, i tasti freccia, con i quali si avanza nel testo e alla fine si passa al campo successivo o precedente o (con le frecce su e giù) al record precedente e successivo, oppure il tasto tabulazione col quale ci si sposta di campo in campo in avanti o indietro (tenendo premuto il tasto MAIUSC); spostandosi di campo il testo contenuto appare evidenziato pronto per essere sostituito totalmente alla prima digitazione; per annullare la evidenziazione senza cancellare il dato presente, cliccare col mouse.

Apportate le modifiche, esse, appena lasciato il campo, vengono registrate nel database, quindi non è possibile annullarle se non digitando nuovamente il testo originale oppure cliccando, senza aver fatto altre modifiche, sul tasto Annulla ( ) o sul menu Modifica/Annulla record salvato.

5.1.1.4 Salvare il database su hard disk o dischetto. Le modifiche apportate ai record di una tabella o alla sua struttura vengono salvate

immediatamente nel database, perciò quando si chiude la tabella o il database non viene fatta alcuna richiesta di conferma o salvataggio delle modifiche.

Per salvare il database la procedura è sempre la stessa: click su File/Salva, e in questo caso non viene fatta nessuna richiesta sul nome e sulla cartella in cui salvare (a meno che non si tratti di un database appena creato), oppure su File/Salva con nome, e in questo caso appare la solita finestra, che ci permette di salvare il database con un nome diverso o su un altro disco (Hard disk o dischetto). Il database viene salvato, come detto prima, in un unico file con estensione .mdb (Microdoft Data Base). Se i dati sono molti e il database è complesso (ricco di maschere, report, query etc.) il file può risultare anche molto grande e

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non salvabile su dischetto. Ricordare, comunque, che gestire il database da dischetto può risultare lento. Il dischetto serve solo a trasferire database da un computer a un altro.

5.1.1.5 Chiudere il database. Per chiudere il database basta fare click sul pulsante di chiusura solito, in alto a destra

della finestra del database, oppure sul comando File/Chiudi. Poichè le modifiche ai record o alla struttura delle tabelle, maschere etc. vengono salvate subito, nella chiusura non viene chiesto nulla e il database viene chiuso direttamente.

La chiusura del database non fa uscire da Access, ma si rimane nell'ambiente. Per uscire dall'applicazione fare click su File/Esci. Ciò chiude il database e l'applicazione.

5.1.1.6 Usare le funzioni di Help. Come detto negli altri moduli, la guida in linea dell'applicazione è di fondamentale

importanza per capire e risolvere i problemi che si presentano. Se è aperto il database di esempio Northwind, oltre al pulsante della guida ?, sulla barra del menu è presente anche il pulsante GUIDA. Cliccando su questo si apre una spiegazione sul database di esempio, utilissima per capire come si struttura e si progetta un database.

Per aprire la guida in linea, invece, fare click su ? e poi su Guida in linea Microsoft Access oppure premere il tasto funzione F1. Si apre la guida in cui, come in tutte le altre applicazioni Office, si può cercare l'argomento in diversi modi, non ultimo utilizzando l'assistente.

Sono presenti tre schede: Sommario, Ricerca libera e Indice. Nella scheda sommario

cliccando sul segno + accanto alle voci, si apre la lista dei sottotitoli; un sottotitolo può contenere altri sottotitoli e così via. Facendo click su un argomento, accanto appare il suo sviluppo. Da esso, in forma ipermediale, si può passare agli argomenti attinenti.

Se si ha a che fare con un problema, o non si sa come attuare una operazione, si può ricorrere alla scheda Ricerca libera. In essa si immettono nella relativa casella di testo le parole chiave che individuino l'argomento cercato; cliccando poi su Cerca vengono ricercati ed elencati in basso gli argomenti trovati. Facendo click su uno di essi, a destra appare l'argomento, che può essere selezionato e quindi copiato negli appunti per un uso qualsivoglia, oppure può essere stampato mediante il pulsante stampa.

La scheda Indice fornisce l'indice analitico, mediante il quale può trovare l'argomento attraverso la voce d'indice.

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Volendo si può sempre chiedere all'assistente di cercare un argomento. Se l'assistente non è visibile si può visualizzarlo mediante il comando ?/Mostra l'Assistente di Office.

Dal menu ? si accede anche alla voce Guida rapida ( ). Cliccando su di essa il cursore si trasforma nella freccia e punto interrogativo. Facendo click sui pulsanti o su altre parti attive dello schermo appare un fumetto di spiegazioni sull'uso o sulla funzione dell'oggetto.

5.1.2 Modificare le impostazioni di base. 5.1.2.1 Modificare il modo di visualizzazione sullo schermo. In Access non vi sono molti modi di

visualizzazione sullo schermo delle finestre. Poichè nel database sono contenute molte tabelle, query, maschere etc., i diversi modi di visualizzazione si riferiscono all'elenco da visualizzare o al tipo di elenco mostrato

Le voci di menu corrispondono alle voci della finestra Database, dal quale si possono selezionare con un click del mouse.

Le modalità di visualizzazione dell'elenco

sono quelle solite ( ) Icone grandi, Icone piccole, Elenco e Dettagli. Queste modalità sono accessibili sia dal menu Visualizza sia dalla finestra Database.

5.2.1.2 Modificare la barra degli strumenti. Data la peculiarità dell'applicazione, le barre degli strumenti di Access si adeguano

alle necessità. Cliccando su Visualizza/Barre degli strumenti appare un elenco che può mancare di alcune voci se esse non sono mai state attivate. Per vedere l'elenco completo, per altro personalizzabile con la creazione di altre barre, di deve fare click Visualizza/Barre degli strumenti/Personalizza..

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Come nelle altre applicazioni Office, anche qui sono presenti tre schede. Nella scheda Barre degli strumenti si può attivare o disattivare una barra spuntando la

casella di spunta, creare una nuova barra, modificarne una esistente. Per creare una nuova barra cliccare su Nuova.. Viene richiesto il nome e quindi viene creata la barra vuota. In questa si possono trascinare, dalla scheda Comandi, i pulsanti desiderati. Se si vuole eliminare un pulsante, di questa o di altre barre, basta trascinarlo fuori dalla barra.

Nella scheda Opzioni si possono impostare alcuni elementi sulla visualizzazione dei menu e delle barre.

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5.1 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 5 Sezione 1

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande: a. Dare una definizione di Database. b. Quali sono i vantaggi di una archiviazione elettronica rispetto a una cartacea? c. Un campo di un database è: 1) una riga di dati relativi allo stesso soggetto 2) un dato qualunque relativo ad un soggetto 3) una colonna in cui sono contenuti dati omogenei 4) una colonna in cui si possono raccogliere testi e numeri d. Un record di un database è: 1) Una riga di una tabella, che contiene dati diversi relativi allo stesso

soggetto 2) una colonna di una tabella in cui sono contenuti dati omogenei 3) tutte le colonne che contengono dati numerici 4) tutte le righe di una tabella che contengono dati esclusivamente

testuali e. Elencare gli oggetti che costituiscono un database Access. f. La Maschera è l'oggetto fondamentale di un database Access. Vero Falso g. Una Query è una tabella estratta da un'altra in base a chiavi di ricerca dei

record. Vero Falso h. Cosa si intende per database relazionale? i. Che cosa lega due tabelle in relazione tra loro in un database relazionale? j. Un Report è modo per presentare in forma stampata articolata i dati di un

database. Vero Falso 3. Aprire Microsoft Access. Alla richiesta iniziale, aprire, scegliendolo

dall'elenco, il database Northwind e osservare attentamente l'ambiente di lavoro. 4. Visualizzare l'elenco tabelle e aprire la tabella Clienti. 5. Modificare alcuni record spostandosi fra i campi prendendo nota delle

modifiche fatte. Chiudere la tabella. Riaprirla e, dopo aver controllato che le modifiche sono state registrate, annullare le modifiche per non alterare il database.

6. Servendosi dei pulsanti della finestra database spostarsi fra i record. Chiudere la tabella.

7. Usando il comando File/Esporta provare a salvare sul dischetto il database in formato Access. Se il file risulta troppo lungo annullare l'operazione. Controllare le proprietà del database Northwind col comando File/Proprietà e riportare sul file word la lunghezza del file e la sua posizione sul disco fisso.

8. Chiudere il database Northwind col comando File/Chiudi. Senza aprire alcun database, creare una barra dgli strumenti personalizzata col nome proprio e inserire almeno cinque pulsanti del menu Visualizza. Visualizzare la barra e inserirla sotto alla barra degli strumenti standard. Chiudere la finestra Personalizza.

9. Eliminare la barra creata, dopo averla mostrata all'istruttore. 10. Aprire la guida di Access sulla scheda Sommario. Cliccare su Informazioni

preliminari e quindi su Informazioni preliminari per il primo utilizzo di database. Leggere attentamente il contenuto.

11. Navigare nella guida cercando le definizioni di tabella, query, maschera, report.

12. Chiudere la guida. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 5

Sezione 2

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MODULO 5: Basi di dati SEZIONE 2: Creare un database 5.2.1 Operazioni di base. 5.2.1.1 Impostare e pianificare un database . Nella creazione di un database, la parte più impostante e più difficile è senza dubbio

la sua progettazione, cioè stabilire quali devono essere le tabelle e quali le loro relazioni. In genere chi si accosta per la prima volta a un database è portato a sottovalutare questo punto, un pò per l'inesperienza, un pò perchè si ha fretta di vedere che cosa succede. Il più delle volte ciò porta a buttar giù tutto quello che si è fatto e ricominciare dall'inizio.

Anche se Access fornisce creazioni guidate di un database, è raro che possano soddisfare completamente le esigenze personali, per cui è bene che si sappia esattamente come progettare e realizzare il database. Esamineremo, perciò, le possibilità che offre Access per creare un database con la creazione guidata, ma creeremo, peraltro, un database personale, semplice, per facilitarne la comprensione, sufficientemente completo per poter esaminare tabelle, maschere, query etc.

Abbiamo visto che, quando si apre l'applicazione, appare una finestra di dialogo, mediante la quale si può aprire un database esistente, o crearne uno nuovo vuoto oppure uno nuovo da modelli esistenti o da creazione guidata.

Cliccando su Database vuoto viene richiesto solo il nome del database e viene aperto il database nel quale occorre creare tabelle, maschere etc.. E' quello che utilizzeremo in seguito.

Se si fa click su Progetti e creazioni guidate si apre una finestra di dialogo, la stessa che si apre facendo click sul comando File/Nuovo..., se la finestra iniziale non fosse visibile.

La finestra è costituita da due schede. Nella scheda Generale si può aprire un database vuoto, in cui creare tabelle, maschere etc. oppure un progetto di database. Nella seconda scheda si può scegliere fra un modello di database o seguire una creazione guidata.

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Scelto il modello di database la creazione guida passo passo attraverso la scelta dei

campi delle tabelle, delle relazioni etc.. Alla fine viene creato un database completo, che può essere modificato a piacere in tutti gli oggetti presenti. La creazione guidata può essere molto utile, ma per comprendere appieno le proprietà degli oggetti del database è più utile procedere all'inizio ad una creazione di un database personale.

Impostazione di un semplice database. Supponiamo di voler creare un semplice database per gestire un magazzino per il solo

carico e scarico degli articoli. Il database deve contenere l'elenco degli articoli immagazzinati con i dettagli di nome, prezzo, fornitore etc., l'elenco dei fornitori con i dettagli di nome, indirizzo, città etc., infine la tabella più importante sarà quella che contiene le operazioni quotidiane di carico o scarico di una serie di articoli con la data e tutti i riferimenti necessari.

Qui comincia il lavoro di progettazione del database: quante e quali tabelle creare?

quali campi devono contenere? quali devono essere le relazioni fra loro in modo da rendere automatica la gestione? Ricordiamo che la relazione fra le tabelle è fondamentale e che le tabelle devono contenere i campi che le mettono in relazione. A complicare la scelta delle tabelle vi è il fatto che una operazione di carico o di scarico che si vuol registrare può contenere un numero variabile di articoli diversi.

Una soluzione accettabile appare quella di creare una tabella dei nomi delle operazioni (la chiameremo Operazioni), una tabella che contiene l'elenco degli articoli relativi ad una operazione di carico o scarico (la chiameremo Articoli dell' Operazione), una tabella degli articoli (la chiameremo Articoli) e una tabella dei fornitori (la chiameremo Fornitori). Ciò non toglie che ognuno potrebbe trovare soluzioni diverse.

Nelle tabelle metteremo i campi essenziali e quelli indispensabili per le relazioni, cioè i campi che collegano l'elenco articoli di una operazione alla operazione relativa e i campi che collegano gli articoli alle tabelle articoli e fornitori.

Il progetto si concretizza in questo modo:

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Tabella Campi Descrizione Collegamenti

Operazioni

ID Op Chiave primaria contatore

Collegato a ID Op della tabella Articoli dell'operazione.

Data Data dell'operazione

Carico Campo logico Scarico Campo logico Presso Testo

Articoli dell'operazione

ID Elenco Contatore record Chiave primaria

ID Op Numero Codice

operazione Chiave primaria

Collegato alla tabella Operazioni

ID Articolo

Numero Codice articolo Chiave primaria

Collegato alla tabella Articoli

Articoli

ID Articolo

Contatore articoli Chiave primaria

Collegato alla tabella delle operazioni

Nome Testo

ID Fornitore

Numero Codice fornitore Chiave primaria

Collegato alla tabella fornitori

Prezzo Numero

Fornitori

ID Fornitore

Contatore Chiave primaria

Collegato a Codice Articolo

Nome Testo Indirizzo Testo Città Testo Telefono Testo

A questo punto abbiamo pianificato il nostro database, Naturalmente molti altri

campi potrebbero essere aggiunti alle tabelle per automatizzare alcune operazioni, come inventario, esistenza articoli, somme totali e parziali delle operazioni etc. Ma non vogliamo appesantire la comprensione dei principi di base. Nei paragrafi seguenti creeremo le tabelle, le maschere etc.

5.2.1.2 Creare una tabella con campi e attributi. Intanto, dopo aver aperta l'applicazione, scegliamo Database vuoto dalla finestra di

dialogo, come detto prima, e alla richiesta del nome del database digitare Magazzino e salvare il file sul dischetto, dove il database sarà salvato col nome Magazino.mdb.

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Viene creato il database vuoto, nel quale creeremo le tabelle.

Le possibilità offerte sono tre. Considereremo la prima, in quanto è quella che ci

insegna a creare le tabelle. La visualizzazione di una tabella o di una maschera o degli altri oggetti del database

può essere "visualizzazione normale" e "visualizzazione struttura". Nella visualizzazione normale possiamo inserire i dati e navigare, mentre nella visualizzazione struttura è possibile modificare struttura dell'oggetto aperto. Un oggetto può essere aperto, come vedremo nelle

due modalità con i pulsanti. Facciamo doppio click sulla prima delle tre voci della finestra Magazzino e si apre la

finestra Tabella in visualizzazione struttura

In questa finestra possiamo introdurre i campi della tabella, specificarne il tipo di dati

che dovrà contenere ed eventualmente aggiungere una descrizione. Cominciamo col creare la nostra tabella Operazioni, la quale, come detto prima, deve contenere i campi: ID Op (contatore), data (data), carico (sì/no), scarico (sì/no), presso (testo).

Facciamo click sulla prima casella della prima riga e digitiamo ID Op, clicchiamo poi nella casella accanto (Tipo di dati) e apriamo la lista a discesa, dalla quale selezioniamo Contatore. Nella scheda in basso (Proprietà del campo) si possono inserire, cliccando nelle varie caselle e scegliendo dalle liste, le proprietà del campo. Possono andar bene quelle di

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default. Notare che nel riquadro a destra compare una spiegazione della proprietà selezionata.

Nella casella descrizione non è necessario mettere niente. Il campo ID Op deve essere collegato alla tabella Articoli dell'operazione, per cui deve essere chiave primaria: selezioniamo la riga cliccando sulla sinistra all'esterno e poi sul pulsante Chiave primaria () della barra degli strumenti standard. Appare sulla sinistra una chiave ad indicare che il campo è stato configurato correttamente.

Passiamo sulla seconda riga cliccando nella casella Nome e inseriamo Data; accanto selezioniamo Data come tipo di campo. In basso nell'area Proprietà del campo alla voce Richiesto selezioniamo Sì. Allo stesso modo, nella terza e quarta riga, come nome di campo mettiamo Carico e Scarico e come tipo scegliamo Sì/No. Nella quinta riga, allo stesso modo inseriamo Presso e come tipo di dati scegliamo testo. Nella zona Proprietà, come dimensione campo mettiamo 255 (per avere un campo abbastanza lungo) e come Consenti lunghezza zero mettiamo Sì, in modo da non essere costretti, in fase di immissione dati, a immettere obbligatoriamente un dato.

Finito di inserire i campi fare click sul pulsante di chiusura della finestra ( ) e apparirà la richiesta di salvare e quindi il nome con cui salvare la tabella. Digitiamo "Operazioni" e clicchiamo su OK. In alternativa fare click su File/Salva e alla richiesta del nome digitare Operazioni; per chiudere la visualizzazione struttura cliccare sul pulsante di chiusura. Nell'elenco delle tabelle appare la tabella Operazioni, che ancora non contiene alcun dato.

Capito il meccanismo di creazione di una tabella, possiamo creare anche le altre con i nomi, i campi e il tipo di dati decisi nel progetto. Ciò fatto l'elenco tabelle dovrebbe contenerle tutte, ancora vuote di dati. Vedremo ora come muoversi nelle tabelle e poi come inserire i dati.

5.2.1.3 Navigare in una tabella. Per aprire in visualizzazione normale (cioè lettura e scrittura) una tabella si deve

selezionare dall'elenco e premere INVIO, oppure fare doppio click o, in alternativa, cliccare sul pulsante Apri della barra degli strumenti della finestra Database.

Nella barra di stato in basso vi sono i pulsanti per muoversi fra i record: primo record

( ), ultimo record ( ), precedente e successivo. Digitando il numero nella casella di testo, viene cercato il record corrispondente. A destra compare anche il numero totale di record inseriti. Vi è anche il pulsante di inserimento di un nuovo record ( ). In questo caso il cursore si posiziona sul primo record vuoto alla fine della tabella.

Ci si può muovere fra i record e fra i campi come per una qualsiasi tabella usando il mouse oppure i tasti freccia e il tasto TAB.

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5.2.1.4 Inserire dati in una tabella . Per inserire i dati in una tabella occorre portarsi alla fine di essa e riempire i campi.

Se un dato è stato configurato come necessario, Access non permette di andare al record successivo se il dato non viene inserito correttamente. Allo stesso modo occorre rispettare il tipo di dato impostato nella struttura; se il campo è numerico non si può inserire un testo. Se i dati sono corretti si può passare a un record successivo e così via. Attenzione, il campo contatore, che è una chiave primaria, si inserisce automaticamente, oppure può essere inserito dall'utente; in questo caso, poichè i duplicati non sono ammessi, il numero deve essere diverso da tutti gli altri contenuti. Una chiave primaria può essere anche testuale, ma vale sempre l'univocità della chiave.

A questo punto possiamo inserire qualche dato, cominciando dalla tabella Fornitori, la quale, nel nostro database, è quella più indipendente, cioè i dati contenuti in essa non dipendono da altre tabelle.

Naturalmente, vedremo in seguito che l'uso delle maschere consente un inserimento dei dati e una loro modifica molto più intuitiva come interfaccia.

La tabella potrà apparire in questo modo:

Come per le tabelle di word o di Excel i campi possono essere allargati o ristretti a

piacere trascinandoli dal punto di divisione in modo che si possa leggere il contenuto per intero.

Dopo aver messo qualche dato nella tabella Fornitori, mettiamo qualche dato anche nella tabella Articoli, la quale è collegata a quella fornitori. Ma qui bisogna stare attenti! Nella tabella articoli compare un campo (ID Fornitore) che collega il record a un fornitore, e quindi bisognerebbe inserire il numero corrispondente al fornitore. Per far ciò occorrerebbe stamparsi la tabella fornitori e avere davanti agli occhi il dato da inserire; ma anche in questo caso gli errori possono essere frequenti.

Se effettuiamo ora il collegamento fra la tabella Articoli e la tabella Fornitori, questo inserimento si può fare semplicemente scegliendo da un elenco.

5.2.2 Definire le chiavi. 5.2.2.1 Definire una chiave primaria. Un database, ovvero un archivio elettronico, trova la sua importanza nel momento in

cui possiamo reperire i dati velocemente a seconda delle nostre necessità, altrimenti sarebbe sufficiente elencare i dati su un foglio. Per facilitare la ricerca dei dati si devono impostare chiavi e indici.

Della chiave primaria abbiamo già parlato; nelle tabelle create in precedenza abbiamo impostato chiavi primarie su un solo campo e su più campi. Si è detto che una chiave primaria serve ad individuare univocamente un record. Nella tabella Articoli, per esempio, abbiamo impostato il campo ID Articolo, un campo contatore, come chiave primaria

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selezionando il campo e cliccando sul pulsante Chiave Primaria. Ciò vuol dire che nella tabella non vi potrà essere un record che abbia il numero ID Articolo uguale ad un altro. Se vengono impostati come chiave primaria più campi contemporaneamente, vorrà dire che nella tabella non vi potrà essere un record che abbia tutti i valori dei campi chiave contemporaneamente uguali ad un altro record. Le chiavi primarie, che sono obbligatorie, nel senso che occorre impostarne almeno una, servono a collegare le tabelle fra di loro per la ricerca e la selezione dei dati. Nel momento in cui si stabilisce una relazione fra una chiave primaria di una tabella e un campo omogeneo di un'altra, in un attimo, selezionando un record della prima, vengono automaticamente selezionati, e all'occorrenza modificati o cancellati, tutti i record della seconda tabella collegati alla prima. Facendo riferimento al nostro database, creiamo, nel modo seguente, un collegamento uno a molti (cioè ad un record della prima tabella corrispondono più record della seconda) fra ID Fornitore della tabella Fornitori e ID fornitore della tabella Articoli.

Aprire la finestra Relazioni facendo click sul menu Strumenti/Relazioni.. oppure sul

pulsante relazioni della barra degli strumenti ( ). Fare click col destro del mouse e scegliere dal menu che si apre Mostra tabella. Aggiungere tutte e quattro le tabelle che abbiamo creato; notare che le tabelle si possono spostare a piacere per avere la migliore visibilità.

Per creare un collegamento basta trascinare il campo chiave primaria (nel nostro caso ID Fornitore della tabella Fornitori) sul campo relativo della tabella che si vuol collegare (nel nostro caso ID Fornitore della tabella Articoli). Il collegamento appare come una linea che parte dal campo della prima tabella e arriva al campo della seconda.

Giacchè ci siamo, creiamo gli altri collegamenti indicati nel piano che avevamo fatto prima. La finestra Relazioni dovrebbe apparire così:

Chiudere la finestra Relazioni e aprire la tabella Fornitori. Si noti che accanto ad ogni

record appare un segno più (+) che sta ad indicare che a quel record appartengono molti articoli. Facendo click sul segno +, si apre una sotto tabella nella quale vengono elencati tutti gli articoli forniti da quel fornitore. Non solo, ma accanto ai record degli articoli appare il segno più relativo ai collegamenti fra l'articolo e le operazioni.La sotto tabella può essere chiusa cliccando di nuovo sul segno, che nel frattempo si è trasformato in meno (-).

5.2.2.2 Impostare un indice . Un altro elemento importante di una tabella è l'indice. L'indice serve ad ordinare i

dati di una tabella per facilitarne la ricerca. Se vogliamo, ad esempio ritrovare dati nella tabella fornitori, sarà più facile se essa viene ordinata per nome del fornitore, o ancor meglio per nome e per città o altro. Per ottenere un ordinamento automatico, si assegna al campo un

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indice. L'indice può essere assegnato anche a più campi e in questo caso sarà chiamato indice multicampo.

Per assegnare un indice ad un campo, aprire la tabella in modalità struttura, prima selezionandola dall'elenco e poi facendo click sul pulsante struttura.

Selezionare il campo al quale si vuole assegnare l'indice. Nella scheda Generale, che compare in basso, selezionare Indicizzato e scegliere Sì (duplicati ammessi). Notare che è possibile scegliere anche duplicati non ammessi; in questo caso Access non ammetterebbe nomi uguali in record diversi.

Si può creare anche un indice multicampo. Per far ciò occorre aprire la tabella in modalità struttura come detto in precedenza e poi aprire la tabella degli indici facendo click

sul pulsante Indici ( ) della barra degli strumenti oppure sul menu Visualizza/Indici; appare la tabella degli indici impostati.

In questa tabella si può creare un indice singolo o multicampo dandogli il nome (che

può essere lo stesso del campo) nella colonna Nome Indice, scegliendo il campo da indicizzare nella colonna Nome Campo e impostando l'ordine nella colonna Criterio di Ordinamento. Per creare un indice multicampo scrivere una volta sola il nome dell'indice e scegliere in righe successive e nell'ordine di indicizzazione i campi di ordinamento (massimo 10).

Così come sono stati creati, nella stessa tabella gli indici possono essere rimossi semplicemente selezionando la riga dell'indice e premendo il tasto CANC oppure premendo il destro del mouse e cliccando su Elimina righe.

Nota: gli indici facilitano la ricerca e l'ordinamento dei dati rendendola più veloce ed efficace; ad esempio se i dati di una tabella sono molto numerosi se il campo è indicizzato occorre molto meno tempo per trovare i dati in base alle chiavi impostate nella query. Tuttavia ogni volta che si inserisce un dato, l'indice deve essere ricostruito e ciò comporta un rallentamento che può risultare fastidioso. In conclusione un indice deve essere impostato solo se si pensa di dover fare molte interrogazioni su quel campo, altrimenti è meglio non indicizzarlo. I campi chiave primaria sono indicizzati automaticamente.

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5.2.3 Impostare una tabella. 5.2.3.1 Modificare gli attributi di una tabella. Gli attributi di una tabella sono l'insieme di proprietà degli elementi che la

costituiscono. Gli elementi che costituiscono una tabella sono i record e i campi di cui essi sono costituiti. In termini più precisi nel linguaggio di programmazione a oggetti, la tabella è un oggetto di un database (insieme alle Maschere, Query etc.). Tale oggetto ha delle proprietà (attributi), che sono il nome, i campi e i record. I campi a loro volta hanno delle proprietà (attributi), che sono il nome, il tipo etc. Gli oggetti e le proprietà o attributi possono essere modificati.

Abbiamo già creato una tabella inserendo in essa i campi e le loro proprietà. Una volta creata essa può essere modificata a piacimento inserendo nuovi campi, eliminando campi esistenti o modificando le proprietà di ciascun campo.

Per modificare gli attributi di una tabella occorre selezionarla nella finestra Database

e aprirla in modalità Struttura cliccando sul pulsante Struttura ( ). Appare la struttura della tabella con tutti i campi e le loro proprietà. Si possono

selezionare uno o più campi anche non consecutivi contemporaneamente tenendo premuto il tasto CTRL, ed eliminarli premendo il tasto CANC o cliccando col destro del mouse sulla selezione e scegliendo Elimina dal menu di scelta rapida, oppure scegliendo Elimina dal menu Modifica. In ogni caso Access chiede conferma dell'operazione, la quale è irrecuperabile. Insieme ai campi vengono, naturalmente, eliminati anche i dati di tutti i record relativi a quei campi.

5.2.3.2 Modificare gli attributi dei campi . Anche i campi hanno le loro proprietà o attributi che dipendono dal tipo di campo.

Per modificare le proprietà del campo occorre aprire la tabella in visualizzazione struttura come detto sopra. Cliccando nella colonna Nome del campo si può modificare il nome e cliccando sulla colonna Tipo Dati si può modificare il tipo di dato che il campo può contenere (contatore, testo, numero, data, meno Sì/No etc.).

E' evidente che cambiando il tipo di dati del campo, i dati presenti nella tabella di quel campo saranno conservati solo se il tipo è simile (ad esempio testo e memo), altrimenti saranno cancellati e il campo risulterà vuoto.

Scelto il tipo di dati, in basso alla finestra struttura compariranno le proprietà impostabili relative a quel tipo di dati.

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In figura è selezionato il tipo di dati numerico. Nella scheda generale vi sono le proprietà impostabili, la cui spiegazione compare a destra quando si clicca sulla proprietà. Come si vede, in questo caso si può impostare il tipo di dato numerico, le cifre decimali, una maschera di input, una etichetta che apparirà nelle maschere, i limiti di input, cioè il numero viene accettato in fase di immissione dati solo se corrisponde a Valido se.., etc.. Nella scheda Ricerca si può impostare l'oggetto in cui comparirà il dato (casella di testo, casella combinata etc.). Ad esempio se scegliamo per il campo ID Fornitori come oggetto Casella Combinata, sotto appaiono tutte le proprietà della casella combinata

Se nella proprietà Origine Riga scegliamo la tabella collegata al campo (nel nostro

caso la tabella Fornitori) quando apriamo la tabella articoli e clicchiamo sul campo ID Fornitori invece di una singola casella di testo, appare una casella combinata, con una freccetta, cliccando sulla quale si apre l'elenco fornitori da cui si può scegliere il fornitore senza digitarlo e senza, quindi, commettere errori di digitazione e senza bisogno di ricordare il codice di quel fornitore.

E utile visualizzare tutti i campi collegati ad altri in una finestra collegata perchè ciò facilita l'immissione dei dati e la loro modifica.

In caso di dubbio sul significato delle proprietà si può attivare la guida in linea premendo il tasto F1.

Terminate le modifiche ai campi si può chiudere la finestra e Access chiederà conferma delle modifiche apportate.

5.2.4 Aggiornare un database. Per aggiornare un database, cioè modificare o aggiungere record, occorre aprire la

tabella in Visualizzazione Foglio Dati facendo doppio click sul suo nome nella finestra Database oppure selezionandola e cliccando sul pulsante Apri.

Ricordiamo che per muoversi fra i dati si può usare: • il mouse • il tasto TAB • i tasti FRECCIA • il tasto INVIO I pulsanti in basso alla tabella ( ) permettono di

muoversi fra i record. Talvolta il campo non mostra tutto il suo contenuto, soprattutto quando è un campo

testo o memo. Per facilitare l'immissione o la modifica del dato presente si può attivare la funzione zoom premendo MAIUSC+F2.

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Se la tabella è costituita da molti campi può accadere che non siano tutti contemporaneamente visibili e di perdersi nella modifica. Può essere utile in questo caso (come avviene anche in Excel) poter bloccare alcuni campi perchè siano sempre visibili. Per far ciò selezionare i campi facendo click sul primo in alto sulla etichetta del campo; poi fare click sull'ultimo tenendo premuto il tasto MAIUSC. Una volta selezionate le colonne fare click sul menu Formato/Blocca Colonne. Per sbloccarle basta fare click sul menu Formato/Sblocca tutte le colonne. Notare che nel menu Formato vi sono tutte le voci (come per Excel) per formattare la tabella, assegnare la larghezza delle colonne in caratteri e l'altezza delle righe in punti, dare un colore di sfondo e altro.

Per adattare rapidamente la larghezza delle colonne al contenuto, fare doppio click sul bordo destro dell'etichetta del campo.

Per cambiare l'ordine delle colonne basta trascinarle nel punto desiderato dopo averle selezionate. Per modificare definitivamente l'ordine delle colonne occorre operare in Visualizzazione struttura cambiando l'ordine dei campi.

5.2.4.1 Modificare dati in una tabella . Per modificare i dati della tabella cliccare nella cella ed effettuare la modifica,

eventualmente premendo MAIUSC+F2 per attivare la finestra di zoom. Fatta la modifica premere INVIO.

Se la tabelle è relazionata ad altre, appaiono i segni + al lato dei record collegati. Cliccando sul + si apre la tabella collegata nella quale è possibile apportare eventuali modifiche. Per chiuderla fare click sul segno -.

5.2.4.2 Cancellare dati in una tabella. Per cancellare dati presenti in una cella basta selezionarla e premere CANC oppure

cliccare su Modifica/Elimina. Muovendosi con i tasti FRECCIA il campo viene automaticamente selezionato e può essere cancella con le solide modalità. Non è possibile cancellare i contenuti di più celle contemporaneamente anche se è possibile selezionarle tenendo premuto il tasto MAIUSC, a meno che non si elimini tutto il record.

5.2.4.3 Aggiungere record a un database . Per aggiungere record alla tabella vi sono diversi modi: 1. Cliccare sul menu Inserisci/Nuovo Record 2. Cliccare sul pulsante Nuovo Record ( ) 3. Portarsi alla fine della tabella cliccando sul pulsante , e poi inserire i dati

nel record vuoto 4. Scorrere la tabella fino a portarsi alla fine In ogni caso appare un record vuoto. Appena si cominciano a inserire i dati nei

campi, automaticamente viene assegnato il numero di record univoco nel campo contatore. Inserito un record, allo stesso modo se ne possono inserire altri.

5.2.4.4 Cancellare record in un database. Anche cancellare un record dalla tabella è molto semplice. Dopo aver selezionato il

record cliccando sul pulsante a sinistra del record o selezionato più record trascinando la selezione sui pulsanti a sinistra dei record, si può:

• Cliccare sul menu Modifica/Elimina

• Cliccare sul pulsante Elimina Record

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• Cliccare col destro del mouse nella selezione e scegliere Elimina Record dal menu di scelta rapida

In ogni caso i record selezionati vengono eliminati, ma subito dopo appare l'informazione che i record stanno per essere eliminati definitivamente e che l'operazione è irreversibile. Si chiede, quindi, conferma. A questo punto si fa in tempo a ripensarci; se si risponde Sì l'eliminazione è definitiva e irrecuperabile.

Prima di concludere questa sezione è bene dare uno sguardo alla stampa della tabella.

Cliccando su File/Stampa Appare la finestra di dialogo Stampa:

In questa finestra possiamo impostare i soliti parametri di stampa e decidere se

stampare tutto o alcune pagine o una selezione di record. Più interessante è l'anteprima di stampa che si attiva cliccando sul pulsante

Anteprima di stampa oppure su File/Anteprima di stampa. Appare la finestra

nella quale, al solito, si può vedere l'aspetto delle pagine che verranno stampate, ma

in particolare si può inviare la tabella ad un documento Word. Cliccando sul pulsante si può scegliere se unire a word la tabella come stampa unione, oppure aprire un documento word con la tabella oppure ancora analizzare la tabella con Excel.

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Le stesse scelte possono essere effettuate direttamente dalla finestra Database

selezionando la tabella e cliccando sul pulsante della barra degli strumenti.

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5.2 Esercitazione Modulo 5 Sezione 2. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 5 Sezione 2

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande: a. Cosa occorre fare per pianificare un Database? b. In quanti modi si può creare una nuova tabella? c. Quale campo è sempre presente in una tabella? d. E' possibile avere in una tabella due campi con lo stesso nome anche se di tipo

diverso? e. Cosa s'intende per Chiave primaria? f. Dire in poche parole a cosa serve un indice. 3. Ridurre a icona Word dopo aver salvato il file. 4. Aprire Microsoft Access e creare in una cartella su C: un nuovo database col

nome "Magazzino". 5. Dalla finestra Database, creare una nuova tabella col nome "Fornitori" con i

campi indicati nella tabella fornita con le dispense. Creare sul campo contatore una chiave primaria e creare un indice nel campo "Nome".

6. Aprire in visualizzazione struttura la tabella creata e inserire almeno cinque fornitori con tutti i dati richiesti.

7. Creare tutte le altre tabelle indicate nella tabella fornita con le dispense senza inserire per ora alcun record.

8. Creare i collegamenti fra le tabelle come indicato nella colonna Collegamenti della tabella indicata, nel modo seguente: aprire la finestra Relazioni cliccando sul pulsante Relazioni oppure sul menu Strumenti/Relazioni; aggiungere una alla volta tutte le tabelle create cliccando su Visualizza/Mostra Tabella oppure sul pulsante Mostra Tabella; creare i collegamenti trascinando il campo della tabella da collegare sul campo dell'altra tabella.

9. Riaprire in visualizzazione struttura tutte le tabelle e modificare i campi collegati a quelli di altre tabelle scegliendo nella scheda Generale l'oggetto Casella Combinata impostando a piacere le proprietà e mettendo nella proprietà Origine riga la tabella associata.

10. Chiudere la visualizzazione struttura salvando le modifiche 11. Aprire la tabella Articoli e inserire almeno cinque record utilizzando la casella

combinata per scegliere il fornitore. 12. Procedere allo stesso modo inserendo almeno cinque record nella tabella

Operazioni e nella tabella Articoli dell'operazione. 13. Modificare, eliminare e reinserire qualche record per esercitarsi sulle

operazioni di modifica. 14. Chiudere tutte le tabelle e il database. 15. Se il file magazzino.mdb può essere trasferito sul dischetto farne una copia e

consegnarla all'istruttore, altrimenti assicurarsi che il file su C: non venga cancellato.

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Modulo 5

Sezione 3

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MODULO 5: Basi di dati SEZIONE 3: Uso di maschere 5.3.1 Creare una maschera. Abbiamo creato le tabelle, inserito e modificato i dati, le quali permettono una

visione d'insieme dei dati, ma diventano scomode da manipolare se sono complesse o hanno molti capi. Oltre alla visualizzazione Foglio dati, per visualizzare e immettere dati in un tabella è possibile utilizzare le maschere. Esse sono un modo di visualizzare i dati un record per volta vedendone, però i dettagli, e con altre possibilità che vedremo in seguito.

Le maschere di Access sono simili a moduli cartacei: ad ogni campo corrisponde un'etichetta ed è previsto uno spazio utilizzabile per l'inserimento delle informazioni, detto controllo. Ad esempio una casella di testo o una casella combinata sono controlli, ma esistono anche altri controlli, come pulsanti, caselle di selezione e altro, che possono facilitare l'uso delle maschere. Ricordare che ad ogni controllo corrispondono alcune proprietà (come formato del testo, posizione, colore di sfondo etc.

Quando si inseriscono dati in una maschera, i dati sono in realtà introdotti nella tabella o nelle tabelle che supportano la maschera; se invece si utilizza una maschera per visualizzare delle informazioni, esse vengono tratte da una o più tabelle del database. Una maschera, infatti, può essere associata a più tabelle (e quindi riunire i campi e i dati provenienti da varie tabelle).

Access permette di creare una maschera una maschera di partenza, con cui viene aperto il database, di modo che le maschere possono diventare una vera e propria interfaccia con cui l'utente gestisce l'immissione, la modifica e il reperimento e stampa dei dati.

5.3.1.1 Creare una semplice maschera .

Se il database viene creato con la creazione guidata, Access crea automaticamente

anche le maschere, ma ciò non ci aiuterebbe a capirne il funzionamento e quindi a creare interfacce personalizzate. Perciò procederemo alla creazione personalizzata.

Per creare una maschera occorre fare click sul pulsante Maschere della finestra Database.

Come per le tabelle anche qui possiamo creare una maschera in Visualizzazione struttura oppure procedere ad una Creazione guidata. In ogni caso facendo click sul pulsante

Nuovo ( ) appare la finestra Nuova Maschera, nella quale sono elencate tutte le possibilità di creazione di una nuova maschera:

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Come si vede, le possibilità sono: • Visualizzazione struttura, che apre una maschera vuota nella quale dovremo

inserire i vari oggetti e controlli • Creazione guidata, nella quale attraverso varie schede si immettono le

informazioni per creare la maschera secondo le nostre esigenze • Maschera standard a colonne • Maschera standard tabulare • Maschera standard foglio dati In queste ultime tre le maschere hanno un aspetto standard in cui i campi sono in

colonna. oppure in orizzontale come in una tabella oppure come una tabella. Comunque sia stata creata, una maschera può sempre essere modificata in seguito.

Creando una maschera in Visualizzazione struttura appare una maschera vuota e le barre degli strumenti per inserire i controlli e quant'altro ci serve.

Per inserire un controllo basta selezionarlo sulla barra degli strumenti e tracciarlo

nella maschera. Verranno poi chiesti, mediante schede successive le proprietà del controllo, come tabella o query collegata, campi o altro.

Per creare dal nulla un controllo occorre avere ben chiara l'idea della sua funzione, la qual cosa non è sempre semplice. Per questo motivo conviene, almeno all'inizio, creare una

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maschera mediante la Creazione guidata, in quanto in questa modalità vengono chieste automaticamente tutte le indicazioni che servono. Creiamo, per il nostro database una maschera, che chiameremo Articoli, in cui appaiano gli articoli e il loro fornitore con nome e cognome.

Dopo aver cliccato su Nuovo, selezioniamo dall'elenco Creazione guidata maschera

oppure facciamo doppio click su Crea una Maschera mediante una creazione guidata della finestra Database-Maschere. Appare la prima scheda:

Nella casella combinata Tabelle/Query scegliamo la tabella di origine dei dati, cioè

Articoli. Le query sono tabelle che contengono solo dati rispondenti a determinate condizioni; di esse parleremo in seguito. Cliccando sulla freccetta singola possiamo scegliere quali campi far vedere nella maschera; poichè il campo ID articolo, essendo automatico non ci interessa, selezioniamo gli altri tre trasportandoli nel riquadro a destra. Se vogliamo eliminarne qualcuno basta cliccare sulla freccetta a sinistra che si attiva, ovviamente, solo quando a destra sono presenti dei campi.

Ciò fatto clicchiamo sul pulsante Avanti e appare la seconda scheda:

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Si può scegliere fra quattro formati di maschera. Scegliamo il tipo a colonne: In essa i

campi appariranno incolonnati come si può vedere nell'anteprima accanto. Provare gli altri tipi per trovare eventualmente quello più consono al proprio gusto. Possiamo cliccare ancora su Avanti. La scheda successiva è la seguente:

In questa scheda possiamo impostare uno stile selezionandolo dall'elenco.

L'anteprima appare a sinistra. Scegliamo la standard. Possiamo cliccare su Avanti; apparirà l'ultima scheda.

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Dopo aver immesso il titolo della maschera, che chiameremo Articoli, possiamo o

aprire la maschera per immettere o modificare dati, o aprire la maschera in Visualizzazione struttura per modificarla. Clicchiamo su Fine.

Se tutto è stato fatto correttamente dovrebbe apparire la maschera come in figura:

Al solito è possibile navigare fra i dati presenti e aggiungere nuovi dati. Osservare

che nel campo ID Fornitori appare la freccetta della casella combinata poichè così la avevamo impostata quando abbiamo creato la tabella Articoli; essendo ID Fornitori collegato alla tabella Fornitori, in esso appare l'elenco dei fornitori con selezionato il dato relativo all'articolo mostrato in tabella; se volessimo cambiarlo sarebbe sufficiente sceglierne un altro dall'elenco. Naturalmente tutte le variazioni e modifiche saranno apportato nelle tabelle, la maschera è solo un modo per vedere i dati.

Talvolta, quando si hanno tabelle collegate, come nel nostro caso, può essere utile avere i dati di più tabelle nella stessa maschera, in modo da poter inserire nuovi dati senza cambiare ambiente . Ciò è possibile; per esempio possiamo inserire nella maschera Articoli che stiamo creando i campi Nome e Indirizzo dei Fornitori, i quali appariranno nella maschera collegati al record Articolo selezionato. Per inserire altri campi nella maschera nella scheda della creazione guidata relativa alla scelta della tabella e dei campi da inserire, scegliere un'altra tabella, la tabella Fornitori, e aggiungere i campi Nome e Indirizzo. A questo punto compare una nuova scheda, che prima non era apparsa in quanto la tabella di origine dei campi era unica.

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Viene chiesto quale deve essere la tabella primaria da cui dipendono i dati della

seconda tabella e, date le relazioni impostate nel nostro database (uno a molti fra fornitori e articoli, la primaria sarà Articoli e la secondaria Fornitori, in quanto ad ogni articolo corrisponde un unico fornitore, mentre ad ogni fornitore possono corrispondere più articoli. Se scegliessimo, come tabella primaria Fornitori, la scheda si modifica e viene chiesto se la tabella articoli deve essere presentata come sottomaschera nella maschera principale oppure come maschera attivabile al click di un pulsante. Nella finestra è sempre visibile un'anteprima di come appariranno le maschere. Per creare maschere con più tabelle è necessario che queste siano collegate fra loro. Creando la maschera Fornitori nel modo suddetto, essa dovrebbe apparire così:

Come si vede, sia nella maschera Articoli che in quella Fornitori, è possibile inserire

contemporaneamente nuovi articoli e nuovi fornitori.

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5.3.1.2 Inserire i dati in una maschera usando semplici maschere. I dati nelle maschere si inseriscono come nelle tabelle. Infatti sono presenti gli stessi

pulsanti di navigazione visti in precedenza ( ) coi quali è possibile muoversi avanti e indietro, all'ultimo o al primo record e aggiungere nuovi record. Con i tasti TAB e INVIO ci si sposta fra i campi.

Talvolta occorre inserire più volte record simili. In questo caso conviene copiare tutto un record e incollarlo in un nuovo record. In pratica occorre selezionare tutti i campi facendo click sulla freccia presente in alto a sinistra della maschera e poi su Modifica/Copia. Aggiungere un nuovo record cliccando sul pulsante Nuovo Record e quando appare il record vuoto cliccare su Modifica/Incolla. A questo punto è sufficiente apportare le modifiche desiderate. Alla chiusura della maschera tutte le modifiche verranno salvate nel database.

Per esercizio create le maschere relative alle operazioni di carico e scarico utilizzando le tabelle Operazioni e Articoli delle operazioni. Conviene creare una maschera con le due tabelle con Operazioni come tabella principale e Articoli dell'operazione come tabella secondaria. In questo modo essendo ID Op di Operazioni collegata a ID Op di Articoli dell'operazione si avranno nella stessa maschera tutti i dati da inserire o modificare. Se tutto si è fatto correttamente si noterà che è difficile aggiungere articoli in base al numero di codice, a meno che non si abbia l'elenco stampato davanti. Per facilitare l'immissione occorre cambiare, in Visualizzazione Struttura Tabella, il formato della casella di testo in casella combinata nella scheda Ricerca e impostare le proprietà, eliminare poi le maschere create e ricrearle in modo che possano riconoscere le modifiche apportate. Alla fine dovremmo avere una maschera di questo tipo:

La casella combinata col codice dell'articolo è stata aperta per far vedere come è

facile scegliere da essa, senza errori, l'articolo da caricare o scaricare. 5.3.1 Modificare una maschera. Una volta costruita una maschera, qualunque sia stata la modalità, essa può sempre

essere modificata a piacimento sia per quanto riguarda la sua struttura che per la formattazione.

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Per modificare la maschera selezionare Maschere dalla finestra Database e poi la maschera da modificare; fare, quindi, click sul pulsante Struttura che ormai conosciamo bene. Apparirà la maschera modificabile:

Cliccando su ciascun oggetto esso viene selezionato. Per selezionare più oggetti

tenere premuto il tasto MAIUSC mentre si clicca col sinistro. Per selezionare la maschera senza alcun oggetto cliccare al di fuori degli oggeti dentro la maschera. Le operazioni di modifica si ripercuotono sull'oggetto o gli oggetti selezionati.

5.3.2.1 Definire la formattazione del testo. Il testo delle etichette o degli oggeti presenti nella maschera può essere formattato

semplicemente utilizzando la barra della formattazione, esattamente come si fa in Word

Se si apre il menu Formato appaiono molte voci che permettono di allineare gli

oggetti, ridimensionarli, modificarli, cambiarli etc. Provare alcune voci per capirne il funzionamento.

5.3.2.2. Cambiare il colore di sfondo . Nella barra della formattazione sono presenti anche il secchiello, il pennello e la A

che servono per dare uno sfondo colorato o colorare la linea di contorno o colorare il testo. Se si vuol colorare lo sfondo della maschera occorre cliccare nella maschera al di fuori degli oggetti in modo che sia selezionata solo la maschera. I colori possono animare una maschera e renderla più efficace dal punto di vista grafico.

5.3.2.3. Importare un'immagine o un file grafico. Anche le immagini possono rendere più efficaci le

maschere dal punto di vista grafico. Per inserire un'immagine, al solito, cliccare su Inserisci/Immagine... e apparirà la solita finestra di dialogo per la ricerca dell'immagine. Naturalmente l'immagine è ridimensionabile e posizionabile a piacimento.

Aprendo il menu Inserisci si notano altre voci interessanti.

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Possiamo inserire un grafico salvato con altre applicazioni o un oggetto, come un suono o un foglio Excel o altro come si è già visto nelle altre applicazioni Office. Gli oggetti inseriti sono modificabili con le applicazioni che li hanno prodotti.

Una voce interessante è Inserisci/Grafico... In un database vi possono essere tabelle o query che si prestano ad essere rappresentate in grafico. Cliccando su Inserisci/Grafico il cursore diventa crocetta e permette di disegnare nella maschera, sempre in visualizzazione struttura, il riquadro che accoglierà il grafico; subito dopo si attiva una procedura di creazione guidata , in cui viene chiesta la tabella o query di origine, il tipo di grafico e come disporre i dati. Creato il grafico, questo può essere modificato a piacere cliccando col destro del mouse sui vari elementi. Si apre un menu di scelta rapida che permette le modifiche. Come in Excel, il grafico rimane collegato ai dati e viene aggiornato automaticamente.

5.3.2.4. Modificare la disposizione degli oggetti nella maschera . Naturalmente è possibile cambiare totalmente la disposizione degli oggetti nella

maschera. Selezionando un oggetto cliccandoci sopra, il cursore diventa manina nera; l'oggetto può essere trascinato nella posizione voluta.

Se l'etichetta di un campo è stata creata automaticamente con la creazione guidata della maschera, viene selezionata e trascinata col campo, ma anche in questo caso etichetta e campo sono modificabili e spostabili indipendentemente. Gli oggetti selezionati, al solito, sono muniti di maniglie che permettono il loro ridimensionamento; il quadratino più grande in alto a sinistra è la presa per lo spostamento.

Nella maschera possono essere inseriti molti altri oggetti, accessibili dalla Casella degli Strumenti:

Se essa non fosse visibile si può visualizzare da Visualizza/Casella degli Strumenti. Da sinistra a destra abbiamo: Selezione oggetti • Creazione guidata controlli. Permette di creare un controllo definendone

tutte le proprietà. • Etichetta. Inserisce un'etichetta. • Casella di testo. Inserisce una casella di testo. • Gruppo di opzioni. Inserisce una cornice contenete più controlli che vengono

raggruppati e spostati contemporaneamente con la cornice. • Interruttore. Pulsante On/Off al quale può essere associata una routine o una

macro. • Pulsante di opzione. Casella di controllo esclusiva (uno solo fra molti). • Casella di controllo. Casella di controllo (una o più fra molti). • Casella combinata. Elenco di dati a discesa fra cui si può scegliere con un

click del mouse, collegata a una tabella o indipendente. • Casella di riepilogo. Lista di dati collegata a una tabella o indipendente. • Pulsante di comando. Pulsante a cui associare eventi o una routine in Visual

Basic o attivare/disattivare maschere, etc. • Immagine. Inserisce un'immagine. • Cornice oggetto non associato. Inserisce un oggetto modificabile con

l'applicazione che l'ha prodotto. Equivale a Inserisci/Oggetto... • Cornice oggetto associato. Inserisce una cornice associandola ad un oggetto

specificato nelle proprietà della cornice che si attivano cliccando col destro del mouse e poi su Proprietà.

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• Interruzione di pagina • Struttura a schede. Inserisce una finestra di dialogo a schede. Nelle proprietà

si può definire l'evento, il numero di schede, i dati e le routines in Visual Basic che si devono attivare; queste routines possono essere scritte direttamente oppure create in modo guidato.

• Sottomaschera/Sottoreport. Inserisce una sottomaschera per visualizzare dati di altre tabelle.

• Linea. Inserisce una linea grafica. • Rettangolo. Inserisce un rettangolo grafico. • Altri controlli I controlli inseribili dalla casella degli strumenti sono importanti per creare interfacce

per gli utenti finali anche inesperti di Access, in modo che sia semplice la gestione del database. Alcuni di questi controlli sono semplici, ma altri prevedono la capacità di associare eventi e routines; il che richiede una certa esperienza e fa parte di un corso Access di secondo livello.

Intanto possiamo esercitarci a inserire qualche controllo. Per esempio inseriamo nella maschera Operazioni un pulsante il quale mostri la maschera Articoli e su quella Articoli un pulsante che attivi la maschera Operazioni.

Cliccare su Pulsante di comando e disegnare, sempre in Visualizzazione struttura, nella maschera Operazioni un pulsante. Si apre una creazione guidata. Nella prima scheda scegliamo Categorie/Maschere e Azioni/Apri maschera. Cliccare su Avanti. Si apre la seconda scheda nella quale scegliamo Articoli come maschera da aprire.

Clicchiamo su Avanti e la scheda seguente chiede se mostrare tutti i record oppure solo alcuni record su condizione. Scegliamo di mostrare tutti i record.

Nella scheda successiva, dopo aver premuto Avanti, inseriamo "Articoli" come etichetta del pulsante. Nella scheda successiva occorre inserire il nome del comando; lasciamo quello indicato e clicchiamo su Fine.

Chiudiamo la maschera e salviamo le modifiche. La stessa cosa occorre fare nella maschera Articoli dove il pulsante sarà "Operazioni" e la maschera che si deve aprire è Operazioni. Inseriti i due pulsanti e chiuse le maschere dalla Visualizzazione struttura, aprire la maschera Operazioni e provare i pulsanti.

Tutto quello che abbiamo fatto finora è stato fatto nel "corpo" della maschera.

Se clicchiamo col destro in un punto vuoto della maschera appare un menu di scelta rapida fra le cui voci c'è l'attivazione o la disattivazione dell'Intestazione/Piè di pagina maschera e l'attivazione-disattivazione di Intestazione/Piè di pagina pagina

Nella Intestazione e Piè di pagina possiamo collocare

un titolo della maschera o un'intestazione di pagina di stampa e informazioni che si ripetono. Per far ciò è sufficiente inserire negli spazi appositi, modificabili trascinando le linee di divisione, etichette o altri controlli, come mostrato nell'esempio che stiamo sviluppando:

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Se pensiamo che Access, come tutte le altre applicazioni di Office, è programmabile

in Visual Basic, è evidente come si può creare una vera e propria applicazione di database con tanta di interfaccia utente e automatizzazione di procedure per una gestione anche molto complessa dei dati.

Stampa delle maschere e delle tabelle. Naturalmente in Access è possibile stampare direttamente i dati in formato maschera

o in formato tabella o query. Alla stampa si accede da File/Stampa.

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Appare la solita finestra che è inutile ormai spiegare. Cliccando, invece, sul pulsante Imposta... appaiono due schede in cui si possono impostare i margini e scegliere se stampare la maschera così come appare oppure stampare solo i dati. Le maschere sono fatte di elementi grafici che rallentano molto la stampa, oltre al dispendio di inchiostri.

Nella scheda Colonne si può impostare il numero di colonne su cui stampare. Le stesse impostazioni possono essere fatte cliccando su File/Imposta pagina. In

questo modo tutte le informazioni vengono mantenute e l'anteprima ci farà vedere come effettivamente sarà la stampa.

Naturalmente quello descritto è un metodo di stampa rapido che va bene per controlli veloci dei dati. Parleremo in seguito dei Report, che sono stampe organizzate di dati selezionati in base a tabelle o query.

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5.3 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 5 Sezione 3

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande: a. Dire in poche parole che cos'è una maschera di Access. b. Una maschera in un database è indispensabile. Vero, Falso. c. Cosa si intende per Controllo presente in una maschera? d. Descrivere quali sono le operazioni da fare per impostare lo sfondo di una

maschera. e. Dire almeno cinque elementi, o controlli o oggetti che possono essere inseriti

in una maschera. f. Dire alcune azioni che possono essere fatte con un Pulsante di comando. 3. Ridurre a icona Word dopo aver salvato il file. 4. Aprire il database di nome "Magazzino" creato nella esercitazione precedente. 5. Creare mediante la creazione guidata una maschera di nome "Fornitori" con

sottomaschera "Articoli" usando come fonte dati la tabella "Fornitori" e la tabella "Articoli". 6. Creare, sempre con la creazione guidata, una maschera "Articoli" con

sottomaschera "Fornitori" usando le tabelle dell'esercizio precedente. 7. Confrontare le due maschere e valutare quale è più efficiente per l'immissione

o la modifica di dati, inserendo due nuovi record e facendo delle modifiche a quelli esistenti. 8. Creare, come negli esercizi precedenti, Una maschera "Operazioni" con

sottomaschera "Articoli dell'operazione" usando come fonti dati le tabelle "Operazioni" e "Articoli dell'operazione".

9. Inserire qualche dato per valutare l'efficienza della maschera. 10. Inserire nella maschera "Fornitori" un pulsante di comando che apra la

maschera "Operazioni" e nella maschera "operazioni" un pulsante di comando che apra la maschera "Fornitori".

11. Inserire nella maschera "Operazioni", nell'intestazione, un'etichetta col titolo "Operazioni di carico e scarico", formattandolo in modo personale.

12. Aprire tutte le maschere create in visualizzazione struttura e sistemare i vari controlli in modo più personale, spostandoli nella maschera, selezionando più controlli e allineandoli con i comandi di allineamento.

13. Chiudere tutte le maschere e salvare il database. 14. Se il file magazzino.mdb può essere trasferito sul dischetto farne una copia e

consegnarla all'istruttore, altrimenti assicurarsi che il file su C: non venga cancellato, in quanto sarà usato nelle prossime esercitazioni.

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Modulo 5

Sezione 4

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MODULO 5: Basi di dati SEZIONE 4: Reperire Informazioni 5.4.1 Operazioni di base. Un archivio elettronico, per quanto molto più efficiente e veloce di un archivio

cartaceo, sarebbe in fondo poca cosa se non permettesse di reperire informazioni sui record nel modo più flessibile possibile. In realtà è proprio questa possibilità che rende un database potente e utile. Pensiamo ai grandi archivi criminali della Polizia o all'anagrafe tributaria dello stato. Il reperimento e il confronto delle informazioni permette di scoprire in brevissimo tempo situazioni che rimarrebbero certamente nascoste in un archivio di carta. Per fare un esempio banale, forse, nell’ambito della scuola, nell’istante in cui ho finito di inserire in un archivio Excel oppure Access i dati relativi alle cattedre dei docenti, cinque minuti dopo sono pronti i consigli di classe stampati in bell’ordine; una volta occorreva una settimana per comporli.

Vi sono più modi per estrarre i dati da un database: Ricerca: usando lo strumento Trova è possibile individuare record che

corrispondono ai criteri impostati Filtro: applicando un filtro, cioè un insieme di criteri di selezione, è possibile

eliminare (provvisoriamente) da una tabella i dati non rispondenti al filtro. Eliminando il filtro, la tabella mostra tutti i suoi dati.

Query: si tratta di un insieme di criteri, salvati e quindi riutilizzabili, che applicati producono una tabella vera e propria con solo i record rispondenti ai criteri.

E' evidente che se si ha bisogno spesso di cercare dati in un database con gli stessi criteri, è bene crearsi query, le quali vengono salvate col database e fanno parte di esso.

Vedremo in dettaglio questi modi e in particolare le query. Per vedere come una query o una ricerca funziona, è opportuno che le tabelle che abbiamo creato contengano un certo numero di record, per cui conviene fare un pò di esercizio di inserimento e modifica dei dati.

Ricominciamo dall'inizio con l'apertura del database e inseriamo nuovi record a piacimento.

5.4.1.1 Accedere a un database esistente . Abbiamo gia visto all'inizio come si accede ad un database. Non c'è nulla di nuovo

rispetto alle altre applicazioni Office, di cui Access fa parte. Il modo più semplice e diretto è quello di fare doppio click sull'icona con cui il

database viene indicato nell'elenco dei file della cartella ( ); viene aperto automaticamente Access e il database nella finestra a schede che conosciamo, a meno che non si sia impostata una apertura con maschera iniziale.

Si può aprire Access in uno dei modi conosciuti, da AVVIO/PROGRAMMI/MICROSOFT ACCESS o cliccando sull'icona della Barra di Office se visibile ( ). In questo caso appare la finestra seguente:

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nella quale appare un elenco degli ultimi file utilizzati, da cui si può scegliere il

database oppure cliccare su Altri file... In questo caso si apre la solita finestra di dialogo in cui cercare il database.

Apriamo il database Magazzino e inseriamo nelle diverse tabelle un certo numero di record.

5.4.1.2 Trovare un record sulla base di criteri assegnati. Il modo più semplice per trovare un dato in una tabella è quello di usare lo strumento

Trova. Per usare questo strumento aprire la tabella o la maschera nella quale cercare,

posizionarsi col cursore sul campo nel quale effettuare la ricerca e fare click sul pulsante

Trova ( ) sulla barra degli strumenti Visualizzazione maschera o tabella, oppure sul menu Modifica/Trova. Si apre la finestra di dialogo:

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Come si vede basta inserire nel campo Trova l'occorrenza da cercare e specificare nella casella Cerca in: in quale campo cercare. Nella casella Confronta: si può decidere se cercare come parte del campo oppure come campo intero oppure ancora come inizio del campo. Per ultimo si può decidere nella casella Cerca in:, in basso, che si apre cliccando sul pulsante Altro/Standard, il quale funziona come On/Off, la direzione in cui cercare Su, Giù oppure in tutto il campo.

Eseguite le impostazioni si può cliccare su Successivo per trovare la prima occorrenza e poi man mano tutte le altre.

La finestra Trova e Sostituisci permette anche di sostituire i campi trovati con altri dati:

Basta inserire nella casella Sostituisci con: il dato con cui sostituire l'occorrenza

trovata e decidere se sostituire tutte le occorrenze in una volta oppure solo quella attiva. Occorre fare attenzione nell'uso di Sostituisci tutto, in quanto può risultare

pericoloso. Access non dispone di un comando di annullamento per cui se alcune sostituzioni fossero errate o non corrispondessero alle nostre aspettative non sarebbe più possibile recuperarle. Non dimenticare mai, comunque, di avere sempre una copia del database aggiornato.

5.4.1.3 Creare una semplice query. Come abbiamo già detto una query è una interrogazione che si fa sulle tabelle

esistenti per ottenere una nuova tabella di dati rispondenti a criteri scelti. Le query vengono salvate nel database e possono, quindi, essere utilizzate ogni volta che si apre.

Il modo più immediato per creare una query è quello di cliccare sul pulsante Nuovo

( ) nella scheda Query della tabella Database, oppure cliccare su Inserisci/Query nella Barra dei Menu. Appare, comunque, la finestra di creazione della nuova query

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Nella quale si può scegliere il tipo di query da creare: Visualizzazione struttura. Apre la query in Visualizzazione struttura come avviene

per le tabelle e le maschere per una creazione di query personalizzata Creazione guidata query semplice. Permette di creare una query semplice, detta

anche query di selezione, cioè una semplice tabella di selezione Creazione guidata query a campi incrociati. Permette di creare una matrice in

modo da gestire in modo semplice i dati provenienti da più tabelle in relazione fra di loro Creazione guidata query ricerca duplicati. Permette di cercare tutti i record

contenenti un campo uguale (per esempio nel nostro database potremmo cercare nella tabella Articoli tutti i record che hanno lo stesso prezzo

Creazione guidata query ricerca dati non corrispondenti. Cerca in una prima tabella dati a cui non corrispondono record in una seconda tabella (per esempio fornitori a cui non corrisponde nessun articolo, oppure articoli a cui non corrisponde nessun fornitore).

Cominciamo col creare una semplice query partendo dalla Visualizzazione struttura.

E' evidente che per creare una query bisogna aver chiaro in mente il risultato che si vuole ottenere. Per esempio, cosa potremmo estrarre dalle nostre tabelle Articoli e Fornitori? Potremmo avere bisogno di una tabella che contenga gli articoli di prezzo inferiore alle 1000 lire e i fornitori che forniscono l'articolo.

Facciamo click su Visualizzazione struttura della finestra Nuova Query. Appare la finestra Struttura della query insieme alla finestra di selezione delle tabelle da inserire:

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Le tabelle da inserire possono essere aggiunte anche cliccando sul pulsante Aggiungi

tabella ( ). Contemporaneamente la barra dei menu si modifica e compare la voce Query. Se la

apriamo appaiono tutti i tipi di query che possiamo creare

• Query di selezione. E' quella di default e che stiamo creando. • Query a campi incrociati. E' quella già vista nella finestra Nuova query. • Query di creazione tabella... permette di creare una tabella partendo da altre

tabelle o altri database. • Query di aggiornamento. Permette di aggiornare i dati di una tabella, per

esempio i prezzi degli articoli aumentandoli del 15%. • Query di accodamento. Permette di accodare in una tabella dati provenienti

da altre tabelle o database. • Query di eliminazione. Permette di eliminare record da una tabella, per

esempio record antecedenti ad una certa data. Ogni volta che si seleziona un tipo di query, cambia l'elenco delle voci nella finestra

Visualizzazione struttura.

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Nella finestra Mostra tabella, cliccando sul pulsante Aggiungi, aggiungiamo le tabelle Articoli e Fornitori e poi clicchiamo su Chiudi. Le tabelle appariranno, con le loro relazioni, nella parte superiore della finestra.

Nella parte inferiore appare una tabella, le cui voci, come detto, cambiano col tipo di query scelto e che è uguale alla tabella-query che verrà creata. In essa possiamo selezionare i campi che devono comparire, l'ordinamento e i criteri di selezione dei dati. Notare, cliccando col destro su una casella, che la casella si può formattare nello stesso modo in cui abbiamo fatto nelle tabelle normali.

Facciamo click nella prima casella dei campi, che è una casella combinata contenente l'elenco di tutti i campi di tutte le tabelle presenti; dall'elenco scegliamo il campo Articoli.Nome. Nella casella delle tabelle della stessa colonna appare automaticamente il nome della tabella Articoli. In realtà la riga delle tabelle non è necessaria e può essere nascosta cliccando col destro e disattivando Mostra Tabelle dal menu di scelta rapida. In alternativa si può scegliere prima la tabella e poi il campo.

Nella seconda colonna facciamo la stessa cosa scegliendo il campo Articoli.Prezzo. Nella terza e quarta colonna scegliamo i campi Fornitori.Nome e Fornitori.Città.

Accertiamoci che le caselle di selezione Mostra relative ai campi sia spuntata. A questo punto dobbiamo inserire i criteri e questa è la cosa più complicata. Si

potrebbe scrivere la condizione di selezione nella casella relativa direttamente, se si conosce la sintassi dei comandi; per esempio il nome del campo occorre indicarlo fra parentesi quadre e separare la tabella dal campo con un punto esclamativo. Se voglio indicare il criterio che il prezzo dell'articolo sia inferiore a 1000 lire, dovrò scrivere [Articoli]![Nome]<1000. Se non si conosce la sintassi si può ricorrere alla creazione guidata, in ogni caso occorre conoscere almeno gli operatori i più usati.

Poichè volevamo scegliere il criterio "prezzo dell'articolo inferiore a 1000", nella colonna Articoli.Prezzo, nella casella criteri scriviamo "<1000" (senza gli apici).

Vedremo nel prossimo paragrafo come inserire criteri multipli di selezione. Abbiamo per ora completato la nostra semplice query. Facciamo click su File/Chiudi

oppure sul pulsante di chiusura. Diamo alla query il nome "QueryPrezziMinori1000" e salviamola.

Apriamo la query facendo doppio click sul suo nome oppure selezionandola e cliccando sul pulsante Apri. La tabella-query creata dovrebbe apparire come in figura

Creazione guidata di una query Vediamo ora come si può creare una query con la Creazione guidata. Fare click sulla

voce Crea una query mediante una creazione guidata della finestra Database oppure su Nuovo e poi Creazione Guidata Query semplice.

Si apre la prima scheda, identica a quella vista per la creazione di una tabella, in cui viene richiesto di inserire i campi di una o più tabelle che devono comparire nella query. Cliccando su Avanti si apre la seconda scheda

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nella quale si può scegliere se creare una query Dettaglio, cioè nella query

compaiono tutti i campi scelti, oppure di riepilogo, cioè una tabella in cui compare anche un campo di riepilogo. Per esempio nel nostro caso potremmo volere la somma dei prezzi degli articoli presenti in una operazione di carico e scarico; selezionando Riepilogo e cliccando su Opzioni riepilogo... si apre una finestra nella quale si seleziona Somma fra le operazioni possibili. Naturalmente le opzioni di riepilogo dipendono dal tipo di campo scelto.

La scheda successiva è quella di chiusura; viene creata la query senza criteri di selezione. Aprendo la query in Visualizzazione struttura possiamo inserire, come abbiamo fatto sopra, tutti i criteri che vogliamo.

5.4.1.4 Creare una query con criteri multipli. La ricerca dei dati su un solo campo è interessante ma sarebbe limitata se si potesse

fare solo questo. Infatti se i record fossero migliaia, la selezione ottenuta dalla query sarebbe troppo vasta per essere utilizzabile con efficacia. Per esempio se cercassimo i fornitori per città la lista sarebbe lunga, se invece li cerchiamo per città e per nome, otterremo una lista molto più facilmente consultabile. Una query con più criteri di selezione si chiama Query con criteri multipli. Possono essere inseriti un criterio per ogni campo presente nella tabella-query.

I criteri di selezione possono essere impostati su testo, numeri e date. Ogni tipo criterio ha i propri operatori, che sono poi quelli che permettono di

impostare i filtri. Operatori di testo. Se il campo è un campo di testo il tipo di criterio sarà di testo.

Uno degli operatori di testo più importanti è Like insieme ai caratteri jolly (* = qualunque gruppo di lettere e ? = qualunque lettera). Se si scrive nella casella del campo criteri Like "*matita*" si intende cercare tutti gli articoli il cui nome contiene matita e può cominciare e finire con qualunque raggruppamento di lettere. E' evidente che togliendo l'asterisco iniziale o finale si cercheranno i nomi che terminano o iniziano con un gruppo di lettere. I punti interrogativi possono sostituire singole lettere che diventano variabili, cioè qualunque lettera.

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Operatori numerici. Si applicano ai campi numerici e confrontano numeri. Gli operatori maggiore (>), minore (<), uguale (=) etc. possono essere usati tutti per selezionare record numerici. Scrivendo nella casella criteri Prezzo "<1000" (naturalmente senza gli apici) verranno selezionati tutti gli articoli di prezzo inferiore a 1000 lire.

Operatori data. Le date sono numeri speciali per cui il loro confronto avviene con alcuni degli operatori numerici.

Se vogliamo conoscere tutti gli operatori, il modo migliore è quello di utilizzare il Generatore di espressioni, che è uno strumento che ci permette di comporre, senza bisogno di scrivere, criteri anche molto complessi.

Per attivare il generatore di espressioni occorre aprire la query in Visualizzazione struttura. Appare la finestra struttura della query. Posizionare il cursore in una casella di criteri qualunque. Il generatore di espressione si può attivare cliccando sul pulsante Genera

( ) oppure cliccando col destro nella casella e scegliendo Genera... dal menu di scelta rapida.

Come si vede vi sono vari pulsanti mediante i quali vengono inseriti direttamente

nella formula gli operatori. Col pulsante Incolla si inserisce nel criterio che si sta scrivendo un campo o un valore selezionato nelle colonne in basso. Nella prima colonna sono elencate tutte le risorse del database; il segno + indica che la voce contiene altre voci, che si aprono cliccando due volte; il + diventa - in modo che si possa richiudere la voce ricliccandoci sopra.

Nella seconda colonna appaiono i contenuti della voce della prima. In figura, essendo selezionata la query da noi costruita, appaiono i campi della query.

Nella terza colonna vengono elencate le voci contenute nella voce selezionata nella seconda. Interessante è selezionare Funzioni predefinite della voce Funzioni; vengono elencate tutte le funzioni matematiche, numeriche e di stringa che possono essere utilizzate nel criterio.

Per esercizio costruiamo un criterio che selezioni tutti i record degli articoli il cui nome contenga "gomm" e il prezzo sia inferiore a 1000 lire. Il criterio potrebbe essere scritto direttamente nella zona di scrittura del generatore di funzioni o in una casella di criteri qualunque nella forma (senza apici, naturalmente) "[Articoli.Nome] LIKE "*gomm*" AND [Articoli.Prezzo]<1000".

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Se facciamo in questo modo e salviamo la query e poi la riapriamo in Visualizzazione struttura, ci accorgiamo che sono stati creati due nuovi campi, ciascuno dei quali contiene un criterio. Ciò significa che i criteri scritti nei vari campi sono collegati fra loro dalla funzione AND ed è quindi indifferente scrivere il criterio tutto in una volta o scriverli separatamente in ciascun campo. Ora creiamo il criterio in questo secondo modo.

Posizioniamo il cursore nella casella criteri del campo Articolo.Nome e apriamo il Generatore di espressioni. Appare selezionata la nostra query; selezioniamo nella seconda colonna il campo Articoli.Nome e clicchiamo sul pulsante Incolla oppure facciamo doppio click sul campo. Nella zona di scrittura compare [Articoli.Nome]. Inseriamo (si può anche scrivere direttamente) LIKE cliccando sul pulsante relativo. Digitiamo infine, separandolo con uno spazio, "*gomm*" compresi gli apici. Il criterio è scritto; basta fare click su OK e il criterio appare scritto nella casella dei criteri. Facciamo la stessa cosa nel campo Prezzo; apriamo il Generatore di espressioni e facciamo doppio click sul campo Prezzo; digitiamo poi "<1000" senza apici (ricordarsi che gli apici indicano una stringa di caratteri mentre una espressione senza apici indica una operazione matematica o un valore). Facciamo click su OK e abbiamo finito.

E' chiaro che allo stesso modo possiamo inserire tutti i criteri che vogliamo; basta fare attenzione alla sintassi per non incorrere in errori.

5.4.1.5 Salvare una query. Quando si chiude la Visualizzazione struttura viene chiesto (se sono state apportate

modifiche) se si vuol salvare la query. Basta rispondere Sì. La query viene salvata e appare nell'elenco delle query, utilizzabile tutte le volte che si vuole.

Ogni volta che la query viene aperta essa viene aggiornata automaticamente ai cambiamenti che sono stati apportati alle tabelle. Costruendo query adeguate si può tenere sotto controllo tutto il database e reperire le informazioni in un batter d'occhio.

5.4.1.6 Applicare dei filtri a una query. Una volta ottenute le tabelle, le maschere e le query, ad esse è possibile applicare i

filtri allo scopo di far apparire in elenco solo i record che vogliamo in base a criteri stabiliti. I filtri, in definitiva, sono solo criteri di selezione che possono essere applicati e rimossi da una tabella, maschera o query per facilitarne la consultazione e che, a differenza delle query, vanno persi quando la tabella viene chiusa.

Per applicare un filtro occorre, innanzi tutto, aprire la tabella, maschera o query a cui si vuole applicare e poi fare click su uno dei due pulsanti

Come si vede dalla figura, i filtri disponibili sono due: Filtro in base a selezione. Selezionato in un campo una parte di testo o un numero o

una data, verranno mostrati, una volta applicato il filtro, solo i record contenenti la selezione. Filtro in base a maschera. Si può scrivere, come fatto per le query, un criterio di

selezione anche complesso e ottenere l'elenco dei record rispondenti al criterio. Per creare un filtro in base a selezione:

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1. In un campo di una maschera, di una sottomaschera, di un foglio dati o di un foglio dati secondario, trovare la parte di testo o il valore che i record devono contenere per essere inclusi nei risultati del filtraggio.

2. Selezionare il valore, quindi scegliere il pulsante Filtro in base a selezione sulla barra degli strumenti. La selezione del valore definisce i record che verranno restituiti dal filtro.

Quando si salva una tabella o una maschera, vengono salvati anche i filtri creati. È possibile applicare di nuovo i filtri, se necessario, alla successiva apertura della tabella o della maschera.

Quando si salva una query, vengono salvati anche i filtri creati, ma non vengono aggiunti i criteri del filtro alla griglia di struttura della query. È possibile applicare di nuovo i filtri dopo aver eseguito la query, alla successiva apertura della stessa.

Se è stato creato un filtro in un foglio dati secondario o in una sottomaschera, questo filtro sarà disponibile anche quando si apre in modo indipendente la tabella o la maschera per il foglio dati secondario o per la sottomaschera.

È possibile inoltre filtrare record che non hanno un determinato valore. Dopo aver selezionato un valore, fare clic su di esso con il pulsante destro del mouse, quindi scegliere Filtro ad esclusione selezione.

Per creare un filtro in base a maschera: 1. Aprire una tabella, una query o una maschera. 2. Fare clic sul pulsante Filtro in base a maschera sulla barra degli strumenti per

passare alla finestra Filtro in base a maschera. È possibile specificare dei criteri per la maschera, la sottomaschera, il foglio dati

principale o qualsiasi foglio dati secondario visualizzato. Ciascun foglio dati secondario o sottomaschera ha le proprie schede Cerca e Oppure.

3. Scegliere il campo in cui si desidera specificare i criteri che i record devono

soddisfare per essere inclusi nel set di record filtrati. 4. Immettere i criteri selezionando il valore desiderato dall'elenco del campo, se

l'elenco comprende valori di campo, oppure digitando il valore nel campo stesso. Per trovare i record in cui un determinato campo è vuoto o non vuoto, digitare Is Null o Is Not Null nel campo. Per trovare i record tramite un'espressione criterio, digitare l'espressione nel campo corrispondente oppure immettere un'espressione utilizzando il Generatore di espressioni. Se vengono specificati valori in più campi, il filtro restituisce i record solo se contengono gli stessi valori specificati in tutti i campi.

5. Per specificare valori alternativi che i record possono avere per essere inclusi nei risultati del filtraggio, fare clic sulla scheda Oppure per il foglio dati, il foglio dati secondario, la maschera o la sottomaschera che si sta filtrando e immettere ulteriori criteri. Il filtro restituisce i record se contengono tutti i valori specificati nella scheda Cerca o tutti i valori specificati nella prima scheda Oppure o tutti i valori specificati nella seconda scheda Oppure, e così via.

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6. Fare clic sul pulsante Applica filtro sulla barra degli strumenti. Per esercizio applichiamo alla tabella Articoli un filtro che mi mostri gli articoli di

prezzo inferiore a 1000 lire. Aprire la tabella Articoli in Visualizzazione dati cliccando sul pulsante Apri o

cliccando due volte sul nome della tabella.Aperta la tabella cliccare sul pulsante Filtro in base a maschera. Appaiono solo i campi vuoti. Nel campo Prezzo digitare "<1000" (naturalmente senza gli apici). A questo punto scegliere il menu Filtro/Applica filtro e nell'elenco appariranno solo i record di prezzo inferiore a 1000 lire.

Naturalmente ciò può essere fatto anche in una query o una maschera. Nel prossimo paragrafo vedremo come eliminare questo filtro definitivamente. 5.4.1.7 Rimuovere dei filtri da una query. I filtri creati, come detto sopra, possono essere salvati con la query o la tabella e

riutilizzati alla prossima apertura. Naturalmente essi possono essere rimossi.

Il pulsante Applica filtro della barra degli strumenti ( ) funziona in Acceso/Spento, cioè cliccando una prima volta viene applicato il filtro, cliccando una seconda volta viene rimosso e la tabella appare con tutti i suoi record. La stessa funzione si ottiene dal menu Record/Applica filtro/ordina e Rimuovi/Filtro/ordina.

Per eliminare qualsiasi tipo di filtro, indipendentemente dal metodo utilizzato per crearlo. Aprire, prima di tutto la tabella e poi aprire dal menu Record/Filtro/Ordinamento/filtro avanzato.. la finestra Ordinamento/Filtro avanzato

Si tratta della tabella già esaminata nella creazione di query, nella quale possono

essere inseriti ed eliminati tutti i criteri che si vuole. In questa tabella appaiono tutti i filtri creati nei vari campi.

Se si vuole eliminare completamente il filtro scegliere il menu Modifica/Cancella griglia e poi cliccare sul menu Filtro/ Applica filtro della barra del menu e infine chiudere la finestra Ordinamento/filtro avanzato. Se il filtro è stato eliminato, il pulsante Applica/Filtro appare disattivato.

Eliminiamo ora il filtro applicato alla tabella Articoli nel paragrafo precedente. Aprire la tabella Articoli e poi, scegliendo il menu Record/Filtro/ordinamento

avanzato... la finestra Filtro/ordinamento avanzato. Dal menu Modifica scegliere Cancella griglia e poi fare click sul pulsante Applica/Filtro se è visibile la barra degli strumenti oppure scegliere il menu Filtro/Applica filtro dalla barra dei menu.

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5.4.2 Perfezionare una interrogazione. 5.4.2.1 Aggiungere campi a una query. La Visualizzazione struttura della query permette di modificare a piacimento una

query creata. Si possono inserire nuovi campi e nuovi criteri, oppure eliminare campi superflui o criteri.

Se per esempio nella query da noi creata oltre al nome del Fornitore volessimo aggiungere anche il campo Indirizzo, procederemmo nel modo seguente.

Dalla finestra Database scegliamo la scheda Query e poi la query QueryPrezzoMinore1000 e poi clicchiamo sul pulsante Struttura. Appare la finestra che conosciamo già

Il nuovo campo può essere inserito trascinandolo dalla zona tabelle in una casella

vuota oppure scegliendolo dall'elenco che si apre cliccando sulla freccetta della casella combinata. Naturalmente a questo punto possiamo inserire anche criteri.

5.4.2.2. Eliminare campi da una query . L'eliminazione di un campo della query può essere logico, nel senso che esso non

comparirà nella tabella-query ma esiste comunque nella sua struttura oppure eliminare completamente il campo dalla struttura.

Nel primo caso è sufficiente eliminare la spunta dalla casella Mostra nel secondo caso occorre selezionare la colonna relativa al campo cliccando nella barra in cima alla colonna quando il cursore diventa frecceta rivolta in basso.

A questo punto si può premere il tasto CANC oppure scegliere Modifica/Elimina

colonne. Niente vieta di cancellare casella per casella.

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Terminate le operazioni di modifica chiudere la query e salvare. Tipi di query Prima di chiudere il discorso sulle query è bene dare uno sguardo ai diversi tipi,

poichè esse, oltre che aiutare a cercare dati nel database, possono aiutare a manutenzionarlo. I tipi di query che esamineremo sono: • Query a calcolo • Query creazione tabella • Query di aggiornamento • Query di riepilogo • Query di accodamento • Query di eliminazione Query a calcolo In una query creata nei modi detti prima o durante la creazione di una query qualsiasi

è possibile inserire campi di calcolo in modo che il risultato dei calcoli impostati viene inserito nella tabella-query.

Ad esempio, se accanto al prezzo di un articolo vogliamo il prezzo senza IVA possiamo impostare il calcolo.

Creiamo una nuova query di nome QueryPrezziSenzaIVA cliccando su Creare una query in visualizzazione struttura della finestra Database.

Dalla finestra di scelta delle tabelle aggiungiamo la sola tabella Articoli. Nella finestra Visualizzazione struttura query, che già conosciamo, inseriamo i campi

Nome e Prezzo o trascinandoli dalla zona tabelle oppure scegliendoli dalla casella combinata dei campi.

Come terzo campo scegliamo ancora Prezzo. Nella casella Campo appare il nome del campo Prezzo; digitiamo la formula per calcolare il prezzo IVA esclusa (supponendo che l'IVA sia del 20% PrezzoSenza IVA=Prezzo/1.2) e cioè "Prezzo/1.2", naturalmente senza apici. Premiamo il tasto INVIO; Access modifica la formula in "espr1:[Prezzo]/1.2", che è il calcolo che noi vogliamo. Naturalmente potevamo noi stessi scrivere [Prezzo]/1.2.

Il risultato dovrebbe essere

Al posto di "Espr1" possiamo scrivere "Prezzo senza IVA" che sarà l'etichetta del

campo nella tabella-query.

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Chiudiamo e salviamo la query. Apriamo la query creata e controlliamo che tutto sia come voluto.

Naturalmente, se la tabella è complessa e contiene diversi campi numerici, si possono impostare calcoli fra più campi indicandoli con la loro etichetta fra parentesi quadre.

Query Creazione Tabella Può tornare utile talvolta disporre di una tabella che contiene campi provenienti da

più tabelle, per esempio una tabella che contenga gli articoli con accanto il nome del fornitore e non il suo codice numerico. Una tabella del genere, che verrà salvata nella scheda Tabelle della finestra Database, può essere creata semplicemente creando una query dalla visualizzazione struttura, inserendo in essa le tabelle da cui vogliamo prelevare i campi e inserendo i campi voluti; volendo si possono anche inserire criteri di selezione.

A questo punto clicchiamo sul menu Query e scegliamo Query di creazione tabella... dall'elenco.

Viene chiesto il nome della nuova tabella e se salvarla nel database corrente o esportarla in un altro database. Dopo aver dato il nome e cliccato su OK, la tabella non è stata ancora creata. Per crearla cliccare su Query/Esegui. In questo modo vengono creati i record e la tabella. Salvata la tabella, la query rimane ancora attiva e si può salvare come query oppure scartarla.

La tabella creata non contiene una chiave primaria. Se si vuole utilizzare la tabella per collegarla ad altre occorre inserire una chiave primaria aprendola in visualizzazione struttura.

Query di Aggiornamento Le query di aggiornamento consentono di aggiornare i dati tutti in una volta, per

esempio aumentare tutti i prezzi di 1000 lire degli articoli e portarli a 1200 lire. Il risultato della query è permanente e non permette di tornare indietro; perciò prima di eseguire la query è bene accertarsi che i criteri di selezione siano corretti (facendo p.e. prima una query di selezione).

Come esempio facciamo una query sulla nostra tabella Articoli. Apriamo una query in Visualizzazione struttura come ormai sappiamo fare (doppio click su Crea una query in visualizzazione struttura); inserire dalla finestra Tabelle la tabella Articoli. A questo punto fare click su Query/Query di aggiornamento nella barra dei menu. LA finestra struttura si modifica e fra le voci di riga della tabella compare la voce Aggiorna a:.

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Nel campo inseriamo Prezzo, nella casella Aggiorna a: mettiamo 1200 e nella casella criteri mettiamo =1000.

A questo punto facciamo click su Query/Esegui della barra dei menu e l'aggiornamento viene eseguito dopo aver chiesto conferma dell'operazione. Non occorre salvare la query creata, in quanto questo tipo di query non produce una tabella ma modifica la tabella originale, per cui se vogliamo vedere i risultati dobbiamo aprire la tabella Articoli.

Query di Riepilogo. Questo tipo di query consente di eseguire calcoli su campi numerici. Access dispone

di svariate funzioni che possono essere applicate al campo. Per esempio si potrebbe calcolare la somma dei prezzi degli articoli di tutte le operazioni di carico e di quelle di scarico per ottenere l'esistenza in termini di valore.

Le funzioni disponibili sono elencate nella casella combinata della query di riepilogo. Al solito facciamo un esempio con le nostre tabelle: troviamo la somma di tutte le operazioni di carico e di scarico per ciascun articolo.

Apriamo una nuova query in visualizzazione struttura e inseriamo le tabelle e i campi come in figura. Facciamo click su Visualizza/Totali oppure sul pulsante Totali della barra

degli strumenti ( ). Nella tabella appare la riga Formula, nella quale dalla casella combinata si può scegliere la formula da applicare.

Come si vede per ID Articolo e relativo Nome la formula è di Raggruppamento, in

quanto un campo non numerico può essere solo raggruppato (cioè la somma avverrà per tutti gli articoli dello stesso nome). Per il campo prezzo la formula è invece di somma. Il criterio di selezione per eseguire la somma è che nella tabella Operazioni il campo Carico sia Vero e quindi selezionare solo le operazioni di carico. Naturalmente lo stesso si può fare per le operazioni di scarico.

Completata la tabella clicchiamo su Query/Esegui e compare la tabella-query. Quando si chiude la tabella viene chiesto se si vuol salvare la query.

La query di riepilogo può essere creata anche con la creazione guidata selezionando Riepilogo nella scheda.

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Query di Accodamento Le query di accodamento permettono di accodare dati di una tabella scelta in base a

criteri di selezione ad un'altra tabella dello stesso database o di un altro. Per esempio si può creare una tabella vuota di Fornitori di Lecce e creare la query per accodarci i record dalla tabella Fornitori.

Si deve, al solito, creare una query in visualizzazione struttura, inserire le tabelle e i campi e cliccare poi su Query/Query di accodamento. La tabella compare la riga Accoda a: nelle cui caselle occorre inserire almeno un campo di accodamento, cioè almeno un campo i cui dati devono essere aggiunti alla tabella di destinazione. E' evidente che per poter accodare dati, occorre la tabella di destinazione, la quale può contenere tutti o almeno un campo uguale a quello della tabella di provenienza.

Creiamo una tabella FornitoriDiLecce copiando la sola struttura della tabella Fornitori, facendo click col destro su Fornitori e poi scegliendo Copia; cliccare ancora col destro e scegliere incolla dal menu di scelta rapida e nella finestra di dialogo mettere il nome FornitoriDiLecce e selezionare Sola struttura. Cliccare su OK.

Creare ora una nuova query in visualizzazione struttura e inserire la tabella Fornitori e tutti i campi della tabella. Cliccare su Query/Query di accodamento; vengono inseriti automaticamente tutti i campi da accodare; nei criteri di Città mettiamo "='Lecce'" e infine cliccare sul pulsante Esegui ( )

Viene chiesto il nome della tabella di destinazione, che può essere scelta anche dalla

casella combinata. Cliccando su OK i dati vengono accodati. La query può essere salvata. Query di Eliminazione Con questa query si possono eliminare record non più utili, in modo da ripulire una

tabella e tenerla sempre efficiente. Occorre, comunque, fare molta attenzione in quanto i record vengono eliminati definitivamente. E' opportuno creare prima una query Crea Tabella per conservare i dati che poi saranno eliminati.

Per creare una query di eliminazione procedere come negli altri casi, creando una query in visualizzazione struttura, inserendo tutti i criteri di eliminazione e cliccando poi sul pulsante Esegui ( ). Si viene informati sul numero di record che saranno eliminati e si chiede conferma.

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5.4.3. Ricercare, selezionare e ordinare. Come si vede, le query offrono una vasta gamma di modalità per la ricerca e la

manutenzione dei dati. Come vedremo in seguito, esse insieme con i Report consentono di presentare i dati nelle forme più svariate e complesse.

Occorre sottolineare che i concetti fin qui espressi hanno una validità molto pi vasta di quello che si pensa; basti pensare che la Società dell'Informazione si basa totalmente sull'informazione e sulla archiviazione dei dati, la cui ricerca diventa essenziale; spesso applichiamo nella vita di ogni giorno criteri di ricerca senza accorgercene: inserendo il bancomat nell'apposita fessura viene cercato nell'archivio della banca il nostro nome e il numero di codice, usando un motore di ricerca in Internet inseriamo criteri per estrarre le pagine dal database Internet, anche timbrando il cartellino d'ingresso e uscita dal lavoro aggiorniamo un database.

5.4.3.1. Ricercare, selezionare e ordinare dati sulla base di criteri assegnati . Da ciò che è stato detto fino ad ora risulta chiaro che è di fondamentale importanza

comprendere cos'è un criterio di ricerca dei dati. Il criterio di ricerca è un concetto generale che bisogna saper applicare, sia che si tratti di una query, che di un filtro avanzato che di una interrogazione ad un database qualunque.

Il criterio di ricerca è un insieme di condizioni alle quali devono soddisfare i record perchè possano essere inseriti nella selezione. In definitiva il motore del database analizza uno alla volta tutti i record del database e li confronta con le condizioni del criterio; se il record soddisfa a tutte le condizioni esso viene inserito nella selezione. Importante è quindi comprendere il criterio; la sintassi con cui scriverlo, pur seguendo modalità logiche comuni, dipende dal programma del database e dal linguaggio adottato.

E' facile, ad esempio, capire e scrivere in una query il criterio di selezione se diciamo "voglio tutti i record dei fornitori che risiedono a Lecce"; infatti se esiste un campo Città, basta inserire in questo campo il criterio [Città]="Lecce" e otterremo il risultato voluto. Ma è molto meno intuitivo cosa fare se vogliamo "i fornitori che risiedono a Lecce per i quali sono state effettuate operazioni di carico in data dal 12/10/99 al 11/10/00". In questo caso sono coinvolte tutte le tabelle e il criterio diventa molto più complesso dal punto di vista sintattico.

In senso generale, ricordiamo che il criterio di un campo contiene sempre il nome del campo e operatori logico-matematici che ne specificano l'occorrenza e i criteri dei diversi campi sono collegati da operatori logici.

I nomi dei campi vengono scritti fra parentesi quadre, preceduti dal punto esclamativo e dal nome della tabella fra parentesi quadre; per esempio, se vogliamo indicare il campo Nome della tabella Fornitori dovremo scrivere [Fornitori]![Nome]. Gli operatori logico-matematici li vedremo nel prossimo paragrafo. Tabelle diverse possono essere utilizzate nello stesso criterio se sono in relazione fra loro.

Per realizzare una ricerca in base a un criterio assegnato vi sono due modi: • creare una query • applicare un Ordinamento/Filtro avanzato Entrambi i modi sono stati esposti nei paragrafi precedenti.

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5.4.3.2 Ricercare, selezionare e ordinare dati mediante comuni operatori logici. Gli operatori logici, come detto sopra, permettono di unire criteri relativi a più tabelle

o più criteri relativi alla stessa tabella. Ricordiamo che utilizzando il Generatore di espressioni, in esso vengono elencati

tutti gli operatori disponibili. Gli operatori disponibili in Access sono di tre tipi • Aritmetici • Di confronto • Logici Gli operatori aritmetici sono: -, +, * (moltiplicato), / (divisione), \ (divisione intera),

mod (modulo). Gli operatori di confronto sono: < (minore), > (maggiore), = (uguale), <= (minore o

uguale), >= (maggiore o uguale), <> (diverso), between (compreso). Gli operatori logici sono: AND (entrambe vere), OR (basta una vera), NOT (non

vera), XOR (solo una vera), EQV (una equivalente all'altra, IMP (una implica l'altra). L'operatore AND può essere scritto direttamente in un criterio oppure è sottinteso

quando vengono inseriti più criteri in campi diversi in una query. Ad esempio, volendo cercare gli articoli il cui nome contiene gomma o gomme e il cui prezzo sia inferiore a 1500 lire, possiamo scrivere in una query relativa alla tabella Articoli, nel campo prezzo "<1500" e nel campo nome "LIKE '*gomm*'"; fra i due campi esiste l'operatore AND. Oppure possiamo scrivere solo nel campo Prezzo "[Prezzo]<1500 AND [Nome] LIKE '*gomm*'" o "[Articoli]![Prezzo]<1500 AND [Articoli]![Nome] LIKE '*gomm*'". Otterremo comunque il risultato voluto.

Anche l'operatore OR può essere scritto direttamente oppure essere sottinteso se i diversi criteri vengono scritti in una query nelle righe successive Oppure. Ad esempio se vogliamo cercare gli articoli di prezzo inferiore a 1000 oppure superiore a 5000 possiamo scrivere nel criterio del campo Prezzo di una query "<1000" e nella casella Oppure ">5000". In alternativa possiamo scrivere nella casella criterio del campo prezzo "[Prezzo]<1000 OR [Prezzo]>5000". Otterremo lo stesso risultato.

L'operatore NOT deve essere scritto nel criterio. Per esempio volendo cercare gli articoli che non contengono gomma o gomme potremo scrivere nella casella criterio del campo Nome "NOT LIKE '*gomm*'".

L'ordinamento dei dati può facilitare la ricerca. Esso può essere impostato nella

griglia dell'interrogazione delle tabelle, in quanto è sempre presente in ogni campo la possibilità dell'ordinamento crescente o decrescente. Naturalmente impostando l'ordinamento in più campi, l'elenco dei record apparirà ordinato prima secondo il primo campo, a parità del primo campo secondo il secondo campo e così via.

Una volta ottenuta la tabella come risultato dell'interrogazione, se non è stato fatto prima, è sempre possibile applicare un ordinamento semplice aprendola in visualizzazione

dati, posizionandosi in un campo e cliccando su uno dei pulsanti Ordinamento ( ) oppure cliccando sul menu Record/Ordina. E' possibile selezionare più campi contigui e applicare l'ordinamento a tutti.

Quando si chiude la tabella viene chiesto se salvare le modifiche oppure no. Se si risponde Sì le modifiche vengono apportate nella query, dalla quale possono, comunque, essere modificate.

Solo in Visualizzazione struttura della query è possibile applicare tipi di ordinamento diverso a ciascun campo e a campi anche non contigui.

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5.4 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 5 Sezione 4

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande: a. In quanti modi è possibile aprire un database Access? b. Quali sono i modi per visualizzare una una maschera o una tabella o una

query? c. Spiegare in poche parole cosa si intende per criterio di ricerca di un record in

una tabella (funzione Trova). d. Spiegare in poche parole che differenza c'è fra una query e un filtro. e. Elencare almeno quattro tipi di query. f. A cosa può servire una query di accodamento? g. Scrivere per esteso il criterio per cercare (nel database descritto nella

dispensa) gli le operazioni in data compresa fra il 10/12/2000 e il 13/03/2001. h. Il criterio scritto sopra si può intendere come criterio multiplo? Dire cosa

s'intende per criterio multiplo. i. In quali casi una query può contenere campi di più tabelle? j. Quanti tipi di operatori sono presenti in Access? k. Come si comportano gli operatore OR, AND e XOR? 3. Ridurre a icona Word dopo aver salvato il file. 4. Aprire il database di nome "Magazzino" creato nella esercitazione precedente. 5. Creare mediante la creazione guidata una query di nome

"QueryPrezzoInferiore1000" contenente i campi Articolo.Nome, Articolo.Prezzo, Fornitori.Nome, Fornitori.Città.

6. Eliminare la query creata nel precedente punto e creare la stessa query con Crea una query in Visualizzazione struttura.

7. Inserire nel primo campo un criterio a piacere e controllare il risultato aprendo la query in visualizzazione dati.

8. Fare la stessa cosa con gli altri campi, uno alla volta. 9. Inserire i criteri Prezzo dell'articolo superiore a 1000 lire e nome dell'articolo

contenete "carta". Controllare il risultato e chiudere la query. 10. Aprire la tabella "Fornitori" e selezionare con un filtro in base a selezione i

fornitori di Lecce. 11. Selezionare nella stessa tabella i fornitori di Lecce con filtro in base a

maschera. 12. Creare una query simile a "QueryPrezzoInferiore1000" applicando alla tabella

"Articoli" il filtro Ordinamento/Filtro avanzato, inserendo almeno un criterio utilizzando il Generatore di espressioni e salvandola col nome "QueryPrezzoInferiore1000bis".

13. Confrontare il risultato delle due query, ordinandole entrambe in senso crescente sul campo Articoli.Nome.

14. Chiudere tutte le query e salvare il database. 15. Se il file magazzino.mdb può essere trasferito sul dischetto farne una copia e

consegnarla all'istruttore, altrimenti assicurarsi che il file su C: non venga cancellato, in quanto sarà usato nelle prossime esercitazioni.

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Modulo 5

Sezione 5

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MODULO 5: Basi di dati SEZIONE 5: Rendiconti Fino ad ora abbiamo visto tabelle, maschere e query e abbiamo imparato a stamparle.

Access offre un'altra possibilità di visualizzare i dati contenuti nelle tabelle o query sia su schermo sia in stampa: i Report o Rapporti.

I rapporti sono modi di presentare i dati in forma personalizzata e graficamente piacevole, ottenibile con creazioni guidate o modificabili a piacere in visualizzazione struttura per inserire tutti gli elementi che si ritiene opportuno. I Rapporti o Report possono essere basati su una o più tabelle o query e possono contenere tutti i campi correlati in modo da avere una visione critica dei dati presenti nel database.

5.5.1 Generare rapporti. La finestra Database di Access contiene la voce Report. Cliccando su tale voce si

attiva la scheda Report nella quale è possibile creare i rapporti, i quali saranno salvati nel database e aggiornati, con le tabelle e query presenti, ogni volta che vengono aperti per essere visualizzati o stampati.

Vi sono tre modi per creare un Report dalla scheda Report: 1. Pulsante Nuovo 2. Crea un Report in Visualizzazione struttura 3. Crea un Report mediante una creazione guidata I modi 2 e 3 sono contenuti nell'elenco che si apre cliccando sul pulsante Nuovo. Esamineremo nei prossimi paragrafi alcuni modi per creare un report. 5.5.1.1 Presentare i dati (sullo schermo o a stampa) in una particolare sequenza. Cliccando sul pulsante Nuovo della scheda Report ( ) si apre la finestra

Nuovo Report, nella quale sono elencati tutti i modi per generare una presentazione a schermo o in stampa dei dati

simile a quella esaminata per le tabelle e le query. Innanzi tutto vediamo che vi sono

due modi standard per presentare i dati: Report standard a colonne

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Report standard tabulare Nel primo i dati vengono presentati con i campi messi in colonna uno sotto l'altro e

una linea separa un record dal successivo. Nel secondo i campi vengono messi uno accanto all'altro come in una tabella e permettono un confronto diretto fra campi.

Come esempio creiamo un Report a colonne e uno tabulare, basandoci sulle tabelle e query create nel nostro database di esempio.

Clicchiamo su Report standard: a colonne per selezionare la voce e poi dalla casella combinata di scelta della tabella o query d'origine scegliamo la tabella Articoli. Facciamo click su OK.

Viene creato immediatamente il rapporto, il quale appare in Visualizzazione dati.

Cliccando sul pulsante di chiusura viene chiesto se si vuol salvare il Report e se si

risponde Sì viene chiesto il nome da assegnargli. Chiamiamo questo report "Articoli". Lo utilizzeremo in seguito per apportare modifiche.

Creiamo ora il report standard tabulare cliccando ancora sul pulsante Nuovo e scegliendo dall'elenco Report standard: tabulare. Nella casella combinata delle tabelle e query scegliamo la query QueryPrezzoSenzaIVA. Clicchiamo su OK e anche qui viene presentato il report in visualizzazione dati

Chiudendo il report viene chiesto il nome da assegnare. Lasciamo il nome suggerito

da Access.

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Creando report standard a colonne o tabulari non è possibile scegliere campi da più tabelle o query, anche se, naturalmente è possibile inserirli successivamente in visualizzazione struttura.

Se vogliamo creare rapporti più complessi e con raggruppamento di dati (database permettendo) dobbiamo ricorrere alla creazione guidata o crearla ex novo nella Visualizzazione struttura.

La creazione guidata, al solito, presenta, come per le maschere, una serie di schede nelle quali occorre specificare di volta in volta le informazioni necessarie alla creazione.

Seguiamo passo passo la creazione di un report "Articoli_Fornitore" contenente anche i dati del fornitore.

Facciamo doppio click sulla voce "Crea un report mediante una creazione guidata", il che equivale a fare click su Nuovo e poi scegliere dall'elenco "Creazione guidata report". Appare la prima finestra

nella quale viene chiesto di inserire i campi che devono comparire nel report.

Selezionando una tabella alla volta possono essere inseriti tutti i campi che, naturalmente, siano correlati fra loro, esattamente come è stato fatto per le maschere.

Scegliamo la tabella "Articoli" e inseriamo i campi Nome, Prezzo. Scegliamo poi la tabella fornitori e inseriamo i campi Nome, Indirizzo, Città, Telefono.

Cliccando su Avanti appare la seconda scheda

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nella quale è possibile scegliere come visualizzare i dati. Tener presente che Access

analizza automaticamente le relazioni esistenti fra le tabelle e in funzione di questo permette poi di raggruppare i dati in tutte le forme possibili. Ad esempio possiamo scegliere, nel nostro caso, se l'elenco deve essere sviluppato in base agli articoli e sotto compare il relativo fornitore oppure in base ai fornitori e sotto compaiono tutti gli articoli di quel fornitore. Poiché noi vogliamo l'elenco degli articoli, scegliamo "In base a articoli" e poi clicchiamo su Avanti.

La scheda seguente permette di inserire livelli di gruppo, ovvero rientri per alcuni campi che ne evidenzino l'appartenenza allo stesso gruppo di informazioni. Ad esempio, mettendo come primo gruppo Nome_Articolo, tale nome appare su una riga evidenziato e tutti gli altri dati su una seconda riga.

Cliccando ancora su Avanti appare la scheda successiva nella quale è possibile indicare un ordinamento rispetto ai campi presenti.

Nella scheda successiva possiamo scegliere il layout, ovvero la disposizione sul foglio dei campi

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Come si vede si può scegliere un layout verticale, tabulare o giustificato; accanto

appare l'anteprima. Si può scegliere, inoltre, l'orientamento del foglio. Nella scheda successiva è possibile scegliere uno stile di formattazione della stampa;

tener presente, comunque, che tutto è modificabile in Visualizzazione struttura. Infine viene chiesto il nome da dare al Report. Cliccando su Fine viene creato il rapporto, che verrà aggiornato tutte le volte che le tabelle cambiano.

Alla fine della creazione guidata, il report potrebbe apparire come in figura

Come si vede la riuscita non è delle migliori, per esempio il campo Articoli_Nome è

stretto oltre che avere un'etichetta inadeguata. Le correzioni possono essere apportate modificando il report.

5.5.1.2 Modificare un Rapporto. Come per le maschere, anche per i report è possibile modificarli a piacere.

Selezioniamo dalla finestra Database il Report appena creato con la creazione guidata e facciamo click su Visualizzazione struttura.

Appare la finestra nella quale possiamo fare le modifiche.

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L'ambiente è molto simile a quello delle maschere; abbiamo molti strumenti che ci

permettono di inserire nuovi campi, introdurre criteri di selezione dei record, inserire immagini, pulsanti e altro ancora.

Cominciamo col far posto al campo Articoli_Nome allargandolo (basta cliccarci sopra e tirare per la maniglia). Cambiamo poi l'etichetta da Articoli_Nome in Nome dell'Articolo, allargando anche il campo verso il basso. Allarghiamo anche l'etichetta Telefono, in modo che ci stia tutto il nome. Il risultato dovrebbe apparire più o meno così

5.5.1.3 Creare e personalizzare intestazione e piè di pagina. Nella Visualizzazione struttura è possibile vedere che il foglio è costituito da più

zone, in ciascuna delle quali è collocata una informazione: • Intestazione Report • Intestazione pagina • Corpo • Piè di pagina pagina • Piè di pagina report L'Intestazione report contiene un titolo che appare nella prima pagina soltanto. Nell'Intestazione pagina sono contenute etichette o informazioni che appariranno in

tutte le pagine del report nella stessa posizione. Nel Corpo sono contenuti i dati. Nel Piè di pagina pagina possono essere presenti dati (numero di pagina, orario di stampa etc.) che si

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ripeteranno in ogni pagina, mentre nel Piè di pagina report si possono mettere informazioni che appariranno solo alla fine di tutti i dati del rapporto.

Naturalmente tutte queste zone possono essere dimensionate semplicemente trascinando la barra di separazione in alto o in basso.

Già abbiamo modificato l'Intestazione report cambiando il nome, ma è possibile inserire molti altri elementi. Se clicchiamo sulla voce di menu Inserisci appare il menu .

Accanto è visibile la Casella degli strumenti attivabile, se non è già visibile, da

Visualizza/Casella degli strumenti. Proviamo a inserire un'immagine-logo accanto al titolo. Cliccare all'interno della

zona del titolo e poi su Inserisci/Immagine. Al solito appare la finestra di ricerca dell'immagine. Scegliamo una clipart e dimensioniamola. Oltre ad un'immagine si può inserire un grafico, un oggetto creato con un'altra applicazione, un collegamento ipertestuale e altro.

Mediante la Casella degli strumenti si possono inserire dei controlli, come etichette, caselle di testo, caselle combinate, pulsanti e altro, che possono risultare utili per la gestione del report a video.

5.5.1.4 Raggruppare i dati di un Rapporto (es. Totali, Subtotali etc.). Un report è utile e importante in quanto i dati possono essere presentati non solo

come un semplice elenco, ma anche raggruppati. Per ogni gruppo possono essere inseriti calcoli o altro in base al tipo di dati. Ciò permette di mettere in evidenza alcuni aspetti dei dati che possono risultare utili per la comprensione degli eventi. Per esempio, per un agente di vendita potrebbe essere utile alla fine della giornata o della settimana avere l'elenco degli ordini, raggruppati per cliente e per ciascun gruppo cliente avere il totale in euro degli ordini fatti.

È possibile raggruppare al massimo 10 campi o espressioni in un report. Espressione è qualsiasi combinazione di operatori, costanti, valori letterali, funzioni e nomi di campi (colonne), controlli e proprietà che danno come risultato un singolo valore.

Per raggruppare i record in un report occorre prima di tutto aprire il report in Visualizzazione struttura, quindi fare click sul pulsante Ordinamento e Raggruppamento

( ) oppure sul menu Visualizza/Ordinamento e Raggruppamento. Appare la finestra Ordinamento e Raggruppamento

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Nella prima riga della colonna Campo o espressione si possono selezionare i campi in

base ai quali fare il raggruppamento e l'ordinamento. Il campo può essere scelto dall'elenco della casella combinata, una espressione può essere scritta direttamente oppure composta col

Generatore di espressioni accessibile mediante il pulsante relativo ( ). Il campo o l'espressione nella prima riga rappresenta il primo livello (o livello zero)

di ordinamento, vale a dire il set più grande. La seconda riga rappresenta il secondo livello di ordinamento, e così via.

Dopo aver immesso le impostazioni nella colonna Campo o espressione, il Criterio di ordinamento verrà impostato a Crescente, che consente di eseguire l'ordinamento dalla A alla Z oppure da zero a 9.

Per cambiare il criterio di ordinamento, selezionare Decrescente dall'elenco. Con Decrescente l'ordinamento viene eseguito dalla Z alla A oppure da 9 a zero.

Una volta scelto il campo occorre impostare le proprietà di gruppo delle voci scritte sotto.

Il raggruppamento può avvenire a diversi livelli, nidificati (massimo 10). Per creare un livello di gruppo è necessario impostare le proprietà Intestazione (gruppo) o Piè di pagina (gruppo) a Sì e impostare le altre proprietà di raggruppamento.

Impostando a Sì l'Intestazione di gruppo o il Piè di pagina di gruppo, nella struttura del report appare la zona relativa, nella quale si possono inserire etichette, campi calcolati e tutto quello che vogliamo. Per eliminare queste zone è sufficiente impostare a No Intestazione o Piè di pagina.

Raggruppa secondo. In questa casella occorre specificare il modo in cui si desidera raggruppare i valori. Le opzioni disponibili dipendono dal tipo di dati del campo in base al quale si esegue il raggruppamento. Se si esegue il raggruppamento in base a un'espressione, saranno visibili tutte le opzioni per tutti i tipi di dati.

Intervallo raggruppamento. In questa casella occorre specificare un intervallo valido per i valori del campo o per l'espressione in base alla quale si sta eseguendo il raggruppamento.

Stampa sezione unita. In questa casella si può specificare se un gruppo verrà stampato sulla stessa pagina per intero o solo in parte.

Applichiamo le regole scritte sopra creando un report "Operazioni di scarico", raggruppando le operazioni per data; inseriremo poi i subtotali per ciascun gruppo e infine il totale.

Innanzi tutto creiamo una query di selezione sulla quale baseremo poi il nostro report. Nella query inseriamo (eseguire una creazione guidata) i campi seguenti scegliendoli dalle relative tabelle: dalla tabella Operazioni i campi Data, Presso e Carico; dalla tabella Articoli scegliamo i campi Nome e Prezzo e, infine, dalla tabella Fornitori scegliamo il

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campo Nome. Le altre schede possiamo lasciarle invariate. Creata la query, aprirla in Visualizzazione struttura e nel criterio relativo al campo Carico scrivere "[Carico]=Vero", naturalmente senza gli apici. Salvare. Passiamo alla scheda Report.

Facendo click su Nuovo nella scheda Report, scegliamo Creazione guidata report. Come abbiamo descritto prima, nella scheda di inserimento dei campi scegliamo dalla query Operazioni di carico creata i precedenza i campi Data e Presso; dalla tabella Articoli scegliamo i campi Nome e Prezzo e, infine, dalla tabella Fornitori scegliamo il campo Nome. Le schede successive possiamo lasciarle senza alcuna modifica accettando i dati di default. Dare il nome al report chiamandolo "Operazioni di Carico". Nell'ultima scheda clicchiamo su Fine e il report è creato. Ora bisogna modificarlo, inserendo i raggruppamenti e poi subtotali e totali.

Apriamo il report in Visualizzazione struttura. Poichè non abbiamo ancora raggruppato i dati per Data, non è presente la zona Piè di pagina di Data, nella quale inserire i sub totali. Il concetto è che i calcoli che vengono inseriti in una casella di testo si riferiscono ai dati contenuti nel raggruppamento a cui il piè di pagina si riferisce. Per esempio se inseriamo una somma nel piè di pagina del gruppo, essa verrà eseguita sui dati presenti nel gruppo; se, invece, la inseriamo nel piè di pagina report, essa si riferirà a tutti i dati contenuti nel report, se la inseriamo nel piè di pagina pagina, essa si riferirà ai dati contenuti nella pagina.

Per creare il raggruppamento clicchiamo sul pulsante Ordinamento e

Raggruppamento ( ); nella prima riga della tabella inseriamo il campo Data e poniamo a Sì sia l'intestazione che il piè di pagina; gli altri dati siano come in figura

Chiudiamo la finestra. Nella struttura del report compare il Piè di pagina di Data, cioè

il piè di pagina del gruppo. Selezioniamo dalla casella degli strumenti il controllo Casella di Testo e disegniamola, trascinandola col mouse in questa zona, incolonnandola alla colonna Prezzo ed etichettandola "SubTotale". Nella casella di testo digitiamo la formula per il calcolo della somma, cioè "=Somma([Prezzo])" senza gli apici. Notare il campo Prezzo fra parentesi quadre per indicare il valore del campo e il segno di uguale che precede le formule.

Nel Piè di pagina Report inserire la stessa casella di testo con la stessa formula etichettandola "Totale" e allineandola al campo prezzo.

Se tutto è stato eseguito correttamente la struttura del report dovrebbe apparire come in figura.

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Chiudiamo la finestra e salviamo le modifiche. Possiamo aprire adesso il report o

stamparlo.

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Modificare l'aspetto di un report Un report è a tutti gli effetti una tabella. Access offre la possibilità di editarla sia in

Word che in Excel in modo da sfruttare le caratteristiche delle due applicazioni per dargli un aspetto particolare.

Per inviare a Word un report aprirlo in visualizzazione dati. Compare nella barra dei pulsanti il pulsante Collegamenti Office

Cliccando sulla voce Pubblica con MS Word, il report viene aperto in Word in

formato .RTF. In Word il file può essere modificato a piacere, salvato e stampato. Cliccando sulla voce Analizza con MS Excel viene creata in Excel una tabella con i

dati presenti nel report. I dati possono, poi, essere analizzati con gli strumenti di Excel. Ricordiamo che anche tabelle e query possono essere pubblicate in Word e analizzate

in Excel.

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5.5 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 5 Sezione 4

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande: a. Dire in poche parole cosa si intende per report in Access. b. Che differenza c'è fra un report tabulare e uno a colonne? c. E' possibile inserire in un report dati provenienti da tabelle diverse? d. In un report non è possibile utilizzare query come fonte dei dati. Vero o Falso. e. E' possibile inserire in un report standard a colonne campi di altre tabelle? f. Quali sono le zone principali della struttura di un report? g. Quali informazioni è logico inserire nel Piè di pagina report? e quali nel Piè di

pagina pagina? 3. Ridurre a icona Word dopo aver salvato il file. 4. Aprire il database di nome "Magazzino" creato nelle esercitazioni precedenti.

Se non fosse disponibile creare, secondo le indicazioni date nelle sezioni precedenti un database nuovo.

5. Utilizzando la maschera "Operazioni" inserire un numero sufficiente di record sia di carico che di scarico in modo da poter effettuare una query.

6. Creare una query di nome "Operazioni di carico" che contenga i campi Data, Presso, Carico, Articolo_Nome, Prezzo, Fornitore_Nome. Il campo Carico sia invisibile e con criterio di selezione uguale a Vero.

7. Sulla base della query creata, creare un Report di Nome "Operazioni di carico" con i record raggruppati per data.

8. Aprire il report creato in Visualizzazione struttura e inserire nel Piè di pagina Data una casella di testo che contenga la somma dei prezzi degli articoli del gruppo e un'etichetta "Sub Totale".

9. Inserire nel Piè di pagina report una casella di testo contenente la somma totale e l'etichetta "Totale".

10. Salvare il report e, se possibile, effettuarne una stampa. 11. Modificare il report apportando qualche miglioramento estetico nella

formattazione e nell'impostazione della pagina, inserendo eventualmente un logo. 12. Aprire il report in Word e salvarlo in formato .doc sul dischetto dopo aver

apportato qualche miglioramento estetico. 13. Chiudere tutti i file e salvare. 14. Se il file magazzino.mdb può essere trasferito sul dischetto farne una copia e

consegnarla all'istruttore, altrimenti assicurarsi che il file su C: non venga cancellato.

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PROVA SIMULATA ECDL MODULO 5 – DATABASE 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Prova Modulo 5". In esso

svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. a. Che cos’è un database relazionale? b. Elencare gli oggetti che costituiscono un database Access. c. E' possibile avere in una tabella due campi con lo stesso nome anche se di tipo

diverso? d. Che cos’è una maschera di Access? e. Spiegare in poche parole che differenza c'è fra una query e un filtro. f. Esistendo in un database un campo “Data”, scrivere per esteso il criterio per

cercare in una query i record con data compresa fra il 10/12/2000 e il 13/03/2001. g. Come si comporta l’operatore OR? h. Dire in poche parole cosa si intende per report in Access. i. Quali informazioni è logico inserire nel Piè di pagina report? e quali nel Piè di

pagina pagina? 2. Aprire Microsoft Access e creare in A: un databese col nome "Magazzino". 3. Creare le tabelle con i campi e le relazioni contenute nella scheda seguente

Tabella Campi Descrizione Collegamenti

Operazioni

ID Op Chiave primaria contatore

Collegato a ID Op della tabella Articoli dell'operazione.

Data Data dell'operazione

Carico Campo logico Scarico Campo logico Presso Testo

Articoli dell'operazione

ID Elenco Contatore record Chiave primaria

ID Op Numero Codice

operazione Chiave primaria

Collegato alla tabella Operazioni

ID Articolo

Numero Codice articolo Chiave primaria

Collegato alla tabella Articoli

Articoli

ID Articolo

Contatore articoli Chiave primaria

Collegato alla tabella delle operazioni

Nome Testo

ID Fornitore

Numero Codice fornitore Chiave primaria

Collegato alla tabella fornitori

Prezzo Numero

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Anno 2002

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Fornitori

ID Fornitore

Contatore Chiave primaria

Collegato a Codice Articolo

Nome Testo Indirizzo Testo Città Testo Telefono Testo

4. Accertarsi di aver creato i collegamenti giusti fra le tabelle. 5. Cominciando dalla tabella Fornitori, poi con Articoli e infine con Operazioni e

Articoli dell’operazione, inserire in ciascuna tabella almeno sei record vari, in modo da poter eseguire successivamente una selezione mediante query.

6. Creare, sempre con la creazione guidata, una maschera "Articoli" con sottomaschera "Fornitori" usando le tabelle dell'esercizio precedente.

7. Creare una query di nome "Operazioni di carico" che contenga i campi Data, Presso, Carico, Articolo_Nome, Prezzo, Fornitore_Nome. Il campo Carico sia invisibile e con criterio di selezione uguale a Vero.

8. Sulla base della query creata, creare un Report di Nome "Operazioni di carico" con i record raggruppati per data, inserendo il subtotale in ciascun gruppo e il totale alla fine del report.

9. Chiudere il database e consegnare il dischetto.

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Anno 2002

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Corso per il conseguimento della

Patente Informatica Europea

ECDL

Lezioni a cura di Fernando Carlà

Modulo 6 Strumenti di presentazione

Sezioni 1-7

IPSSCTA. DE PACE

Anno 2002

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Anno 2002

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Modulo 6

Sezione 1

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Anno 2002

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MODULO 6: Strumenti di Presentazione SEZIONE 1: Per iniziare 6.1.1 Primi passi con gli strumenti di presentazione. 6.1.1.1 Aprire un programma di Presentazione. Introduzione L'esigenza di presentare agli altri i propri dati o le proprie informazioni, di qualunque

genere esse siano, sia a livello aziendale, che didattico o per altri scopi, è stata sempre sentita. Le applicazioni capaci di creare presentazioni efficaci e di grande impatto, sono divenute sempre più sofisticate e con l'avvento dei computer multimediali, sono divenite capaci di produrre con facilità documenti di presentazione di livello professionale.

Un documento di presentazione è un documento che integra diversi elementi di comunicazione, testo, immagini, suoni, filmati, che rendono efficace la comunicazione del messaggio. Esso è formato da diapositive (slider), che possono essere proiettate, viste sul monitor o stampate, in sequenza oppure in forma reticolare con salti ipertestuali e contengono tutti gli elementi multimediali, attivabili automaticamente o manualmente con un click del mouse.

Di applicazioni per produrre presentazioni ne esistono molte, e alcune anche molto professionali. Noi ci occuperemo di Microsoft Power Point, che fa parte, insieme alle altre applicazioni studiate in questi moduli, di Microsoft Office.

Aprire Microsoft Power Point. Come per tutte le altre applicazioni di Office, anche Power Point può essere aperto in

diversi modi: da Start/Programmi/Microsoft Power Point facendo doppio click col pulsante sinistro del mouse su un documento .ppt (un

documento di Power Point) facendo click col pulsante sinistro del mouse sull'icona Aperta l'applicazione si presenta l'ambiente di lavoro simile alle altre applicazioni di

Office, con la barra del menu, le barre degli strumenti etc.

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Anno 2002

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6.1.1.2 Aprire un programma di Presentazione. Appena aperto, Power Point

presenta una finestra di dialogo con la quale si può aprire una presentazione esistente oppure seguire un percorso guidato per creare una presentazione personalizzata. Una diapositiva deve contenere gli elementi della comunicazione distribuiti opportunamente per avere un impatto efficace; perciò in questo caso è di particolare importanza sfruttare dei modelli preconfezionati, che possono comunque essere personalizzati.

Mediante i pulsanti di scelta a

esclusione si può aprire, innanzi tutto, una presentazione esistente. Le ultime presentazioni aperte compaiono nell'elenco. Se si vuole aprire un'altra presentazione, facciamo click su Altri file.. e si aprirà la solita finestra di dialogo, nella quale possiamo cercare il file e aprirlo.

La finestra di dialogo iniziale si apre all'apertura di Power Point automaticamente, se la casella di scelta della scheda Visualizzazione del menu Strumenti/Opzioni è spuntata. Durante il lavoro tale finestra non è accessibile, ma si può aprire l'equivalente cliccando su File/Nuovo.

Aperta la presentazione si entra nell'ambiente di lavoro per modificarla o presentarla.

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Anno 2002

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L'ambiente di lavoro, come si vede, mostra, oltre alle solite barre di strumenti e del

menu, una zona a sinistra con l'indice delle diapositive con gli elenchi in esse contenuti in modo che sia facile la selezione per la modifica. Infatti cliccando sull'icona della diapositiva o sull'elenco viene visualizzata nella finestra a lato la diapositiva. In basso vi è una casella per le note o gli appunti relativi a quella diapositiva.

Vedremo in seguito quali sono le altre modalità di visualizzazione. 6.1.1.3 Aprire diversi documenti. Naturalmente Power Point permette di aprire più presentazioni contemporaneamente

in modo da copiare o trasportare elementi dall'una all'altra. In questo modo è possibile sfruttare diapositive già confezionate e snellire così il lavoro.

Per aprire un'altra presentazione fare click sul pulsante Apri ( ) oppure su File/Apri, cercare il file e aprirlo.

6.1.1.4 Salvare una presentazione su Hard disk o su dischetto. Ciascuna presentazione aperta può essere salvata su disco fisso o su dischetto

cliccando sul pulsante Salva ( ) della barra degli strumenti standard. In questo caso, se la presentazione viene salvata per la prima volta si apre la finestra di dialogo solita in cui inserire il nome e scegliere la cartella, altrimenti il file viene salvato direttamente senza ulteriori richieste. Questo pulsante equivale al comando File/Salva.

Se si vuol dare un altro nome alla presentazione, oppure se si vuole salvarla in un'altra cartella, allora occorre cliccare sul menu File/Salva con nome. In questo caso si apre sempre la finestra di dialogo in cui si può scegliere un altro nome o un'altra cartella. Ricordarsi, comunque, che il file col nome precedente non viene cancellato, ma viene chiuso automaticamente e lasciato nella sua cartella; nell'applicazione rimane aperto e attivo il nome dell'ultimo salvataggio.

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Per trasferire una presentazione su dischetto è preferibile copiarlo con le solite modalità. Ciò permette di controllare la grandezza del file e prendere le precauzioni necessarie. Bisogna ricordare che nelle presentazioni spesso sono presenti diverse immagini o suoni o altri elementi che occupano molto spazio, per cui il file .ppt potrebbe non entrare in un solo dischetto. Occorre ricorrere, in questi casi, alla copia su CD, se si ha il masterizzatore, oppure al Backup o al Winzip, che permettono di spezzare il file su più dischetti.

6.1.1.5 Chiudere il documento di presentazione. Quando sono stati aperti più file, è possibile chiuderli uno alla volta cliccando sul

pulsante di chiusura della relativa finestra ( ) oppure sul menu File/Chiudi. In questo modo rimane aperta l'applicazione.

Chiudendo l'applicazione dal pulsante di chiusura della finestra oppure dal menu File/Esci, viene chiesto se salvare le ultime modifiche apportate ai vari file e poi vengono chiuse tutte le presentazioni e l'applicazione.

6.1.1.6 Usare le funzioni di Help. Spesso la guida in linea viene sottovalutata.

Al contrario essa è di primaria importanza per imparare a sfruttare al meglio l'applicazione e per superare eventuali problemi che si presentano. Tutto ciò che si può fare con l'applicazione, certamente è presente nella guida. Trovare l'argomento relativo è semplice.

Cliccando sulla voce di menu si apre il menu da cui si può attivare la guida o l'assistente di Office o la guida rapida.

Cliccando su Guida in linea di Microsoft Power Point, oppure premendo il tasto funzione F1 si apre la guida.

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Nella finestra sono presenti tre schede, Sommario, Ricerca libera e Indice. Nella scheda Sommario sono contenuti tutti i titoli del contenuto della guida in

modo da poterla consultare per argomento, sfruttando sempre i collegamenti ipertestuali presenti.

La scheda Indice, invece contiene l'indice analitico in modo da poter cercare un argomento mediante una parola in esso contenuta.

La scheda Ricerca libera è la più interessante in quanto permette di cercare argomenti attraverso parole chiave ponendo direttamente il quesito. Tale quesito può essere posto anche direttamente all'assistente di Office digitandolo nella casella del quesito.

Nella casella di testo viene inserita la domanda o l'argomento cercato. Si clicca poi sul pulsante Cerca e inizia la ricerca. I titoli degli argomenti trovati vengono elencati nella casella elenco in basso, dove si può scegliere un argomento attinente al proprio problema. Sulla destra viene sviluppato l'argomento in forma ipertestuale, in modo da poter navigare in tutti gli argomenti collegati.

Il testo può essere stampato oppure copiato e incollato in un'altra applicazione dopo averlo selezionato col mouse.

6.1.2 Modificare le impostazioni di base. 6.1.2.1 Modificare il modo di visualizzazione sullo schermo. All'apertura di una presentazione di Power Point, l'interfaccia che si presenta è quella

vista in un paragrafo precedente, cioè, oltre tutte le barre di strumenti e di stao caratteristiche di tutte le applicazioni windows, lo schermo risulta diviso in tre riquadri. Il riquadro struttura, nella quale compare l'elenco delle diapositive con i relativi contenuti, i quali possono essere compressi o espansi con un doppio click col pulsante sinistro del mouse oppure scegliendo Comprimi o Espandi dal menu di scelta rapida che si apre cliccando col pulsante destro del mouse sull'icona della diapositiva.

Nel riquadro diapositiva appare la diapositiva, che può essere modificata in tutte le sue parti. Cliccando col pulsante sinistro del mouse vengono selezionate le varie parti di cui essa è composta in modo da poter apportare le modifiche. Cliccando col pulsante destro del mouse si apre un menu di scelta rapida che consente di effettuare diverse operazioni.

In basso compare il riquadro note, in cui è possibile inserire osservazioni e note, le quali possono, in seguito, essere stampate o visualizzate insieme alla diapositiva.

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Si può cambiare modo di visualizzare la diapositiva sullo schermo cliccando sulla voce di menu Visualizza.

Quella descritta è la modalità Visualizzazione normale ed è quella in cui si effettua la

creazione e la modifica delle diapositive. La visualizzazione Sequenza diapositive presenta tutte le diapositive in formato ridotto in modo da poter controllare la sequenza ed eventualmente cambiarne l'ordine.

Una diapositiva può essere spostata semplicemente trascinandola, tenendo premuto il

pulsante sinistro del mouse, nel punto desiderato. La modalità Pagina note visualizza la casella di testo note, in modo da poterla

modificare a piacimento.

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Infine, l'ultima modalità di visualizzazione è Presentazione che equivale alla

pressione del tasto funzione F5. Con essa viene avviata la presentazione a partire dalla diapositiva selezionata.

La voce Schema permette di accedere agli schemi della diapositiva, delle note etc. in modo da poterli modificare più agevolmente.

Le diverse modalità di visualizzazione sono accessibili, in modo più rapido, mediante i pulsanti relativi presenti in basso a sinistra nel riquadro struttura . Da sinistra a destra si hanno le visualizzazioni Normale, Struttura, Diapositiva, Sequenza, Presentazione.

6.1.2.2 Usare gli strumenti di ingrandimento/zoom della pagina. I vari riquadri dello schermo sono ingrandibili a piacimento per poter

visualizzare i dettagli. Sulla barra degli strumenti standard è presente il pulsante Zoom, e nella voce di menu Visualizza è presente la voce Zoom, che permette di impostare il fattore di ingrandimento.

Il fattore di ingrandimento impostato si riferisce la riquadro selezionato. In altri termini, ogni riquadro (struttura, diapositiva e note) può essere ingrandito o rimpicciolito semplicemente cliccandoci sopra per selezionarlo e poi impostando lo zoom. Così, uno alla volta, possono essere ingranditi tutti e tre i riquadri.

Al solito, occorre ricordare che la visualizzazione sullo schermo non ha niente a che fare con ciò che verrà stampato.

6.1.2.3 Modificare la barra degli strumenti. Anche in Power Point, come nelle altre applicazioni Office, le barre degli strumenti

possono essere visualizzate o nascoste e personalizzate inserendo i pulsanti più usati e nascondendone altri.

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Per visualizzare o nascondere una barra degli strumenti fare click sulla voce di Menu Visualizza/Barre degli strumenti. Appare l'elenco delle barre disponibili.

Per visualizzare o nascondere una barra basta selezionare la casella di spunta relativa.

Per modificare una barra fare click sulla voce Personalizza...

Nella scheda Comandi scegliere la categoria e sulla destra appariranno le icone dei

pulsanti disponibili. Per inserire un pulsante in una barra presente sullo schermo basta trascinarla al suo interno prendendola dalla finestra personalizza. Per eliminare un pulsante basta prenderlo dalla barra e rilasciarlo nella finestra Personalizza.

Nella scheda Barre degli strumenti si possono visualizzare, nascondere o eliminare le barre o crearne di nuove inserendoci i pulsanti che si desidera. Per creare una nuova barra fare click su Nuova. Viene richiesto il nome da dare alla barra. Dopo aver cliccato su OK, appare la barra ancora vuota di pulsanti. Selezionare la scheda Comandi e prelevare i pulsanti desiderati trascinandoli sulla barra creata.

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6.1.3 Scambiare documenti. 6.1.3.1 Salvare una presentazione con un altro formato. Quando si salva un documento Power Point, il suo formato standard è quello

Presentazione (estensione .ppt). Ma le informazioni contenute in una diapositiva possono essere salvate in diversi altri modi, data la peculiare sua struttura. Per esempio si possono salvare le informazioni testuali di tutte le diapositive in un formato riconoscibile da Word, oppure si può salvare la diapositiva come se fosse un'immagine (sia essa bmp oppure gif o Jpg o wmf). La presentazione può essere salvata in formato Power Point di una precedente edizione. Si può infine salvare in un formato da mandare in rete come pagina web.

Se si fa click su File/Salva con nome si apre la finestra di dialogo del salvataggio in cui si può scegliere il Tipo di file.

Scegliendo, per esempio, il formato immagine File Jpeg viene chiesto se salvare tutte

le diapositive oppure solo quella corrente. Tale immagine potrà essere usata come tutte le altre immagini. Se si sceglie, invece, Struttura/RTF vengono salvate tutte le parti testuali in un documento apribile con un editor di testo. Per avere un'idea precisa dei diversi formati è consigliabile provarli.

6.1.3.2 Salvare una presentazione in formato WEB. Un formato particolare e particolarmente utile data la diffusione delle reti, è il

formato WEB. Per salvare in formato web fare click sul menu File/Salva come pagina web... Nella solita finestra di dialogo compare un pulsante Pubblica, cliccando sul quale si

apre una serie di finestre di dialogo in cui si possono impostare diversi parametri per la pubblicazione del file Html prodotto.

Cliccando su Salva la presentazione viene salvata in formato html visionabile con Microsoft Explorer 5 o seguenti. Se si apre questo file con Explorer si può godere della presentazione come se si fosse nell'ambiente Power Point.

Internet è divenuto un palcoscenico mondiale in cui tutti possiamo diventare visibili a tutti. Con i siti gratuitamente offerti da molte società possiamo davvero, se abbiamo qualcosa da dire, farci sentire in tutto il mondo. Una presentazione messa in rete può essere goduta da un numero teoricamente molto elevato di persone di tutti i livelli sociali, di tutti i livelli culturali. E questa è una conquista di libertà unica nella storia e ormai irrinunciabile.

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6.1 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 6 Sezione 1

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande: a. In quanti e quali modi si può aprire una presentazione di Power Point? b. E' possibile aprire in Power Point contemporaneamente 3 presentazioni? c. Come fareste per cercare nella guida una introduzione sull'uso di Power Point che

spieghi a cosa serve e quali sono le sue caratteristiche? d. Quanti e quali sono i modi di visualizzazione della presentazione sullo schermo?

Spiegarne la differenza. e. Nella visualizzazione normale non è possibile usare lo zoom nel riquadro delle

note. Vero Falso f. E' possibile ridimensionare i riquadri struttura, diapositiva e note in

visualizzazione normale? g. Non è possibile zoomare soltanto il riquadro diapositiva in visualizzazione

normale. Vero Falso h. Spiegare l'uso dello zoom in visualizzazione normale. i. E' possibile salvare una presentazione in formato RTF? j. Salvando in html una presentazione essa perde tutte le animazioni. Vero Falso k. Cosa vuol dire salvare una presentazione per Internet? 3. Aprire Power Point. Alla richiesta iniziale cliccare su Annulla. Creare una

nuova presentazione cliccando su File/Nuovo e selezionando dalla scheda Presentazioni "Informazioni generali sul progetto".

4. Salvare sul dischetto la presentazione col nome "Esercitazione Modulo 6". 5. Aprire la guida di Power Point e leggere l'introduzione dalla scheda

Sommario. 6. Esaminare i riquadri dello schermo e modificarne la grandezza. 7. Usare la funzione di zoom in ciascuno dei riquadri fermandosi ad una visione

confortevole dei tre riquadri. 8. Usare, dal menu Visualizza, tutte le modalità di visualizzazione sullo schermo

e verificare le operazioni che è possibile effettuare in ciascuna di esse. 9. Controllare quale modalità di visualizzazione non è accessibile dai pulsanti in

basso a sinistra dello schermo, confrontandoli con le voci di menu. 10. Verificare se è possibile inserire un pulsante Stampa sulla barra delle

visualizzazioni posta in basso a sinistra dello schermo. 11. Personalizzare la barra degli strumenti standard inserendo ed eliminando

qualche pulsante. 12. Creare una barra degli strumenti personale chiamandola col proprio nome,

inserire almeno 3 pulsanti. Collocarla nella parte bassa dello schermo e infine eliminarla. 13. Salvare la presentazione in formato normale. Salvare poi la presentazione sul

dischetto con lo stesso nome ma in formato WEB. 14. Aprire non in linea Explorer e visualizzare il file salvato in formato WEB.

Attivare la presentazione e valutare ciò che avviene. 15. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 6

Sezione 2

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MODULO 6: Strumenti di Presentazione SEZIONE 2: Operazioni di base 6.2.1 Creare una presentazione. 6.2.1.1 Creare una nuova presentazione. Quando si avvia Power Point, all'interno della finestra principale appare, come detto

nella prima sezione, una finestra di dialogo che presenta tre opzioni: Creazione guidata Contenuto, Modello struttura e Presentazione vuota, oltre all'opzione di apertura di una presentazione esistente. PowerPoint si presenta mostrando i diversi metodi disponibili per creare presentazioni. Vediamoli un po' più da vicino.

La Creazione guidata Contenuto è lo strumento più veloce per creare una presentazione. Facendo clic su questa voce si avvia una procedura guidata che, attraverso semplici passaggi, permette di scegliere, tra i modelli in memoria, il tipo di presentazione che più corrisponde alle proprie esigenze.

Cliccando su Avanti, oppure sui quadrati colorati si procede nella creazione guidata. Nella prima fase, Tipo di presentazione, PowerPoint presenta una serie di pulsanti

(Tutte, Generale, Società, Progetti, Vendite e marketing, Corso Carnegie...), a ognuno dei quali corrisponde una lista di modelli tra cui si può scegliere il tipo più vicino alla presentazione che si intende creare.

Se si seleziona il pulsante Società, per esempio, appaiono i modelli Piano commerciale, Riunione della società, Risultati finanziari, Incontro con i nuovi dipendenti, etc.

Per scegliere un modello selezionatelo con il mouse e quindi fate clic su Avanti. Il programma avvia la seconda fase, Stile presentazione, in cui potete scegliere il tipo di output, cioè di utilizzo, previsto per la presentazione. le opzioni sono varie: presentazione su schermo, presentazione sul Web, lucidi, diapositive 35mm. L'ultima fase, Opzioni presentazione, richiede di inserire il titolo e gli altri elementi quali il piè di pagina, la data dell'ultimo aggiornamento e il numero di diapositiva.

Dopo aver impostato tutti i dati fate clic su Fine, in modo che Power Point cerchi il modello di presentazione più vicino alle vostre esigenze: il programma visualizza la prima

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diapositiva, con una struttura per l'intera presentazione, e con i riquadri di testo da riempire con i propri dati.

L'autocomposizione risulta di grande aiuto nella maggior parte dei casi. Ma può

accadere che si voglia creare una presentazione che non si trova nella lista dell'autocomposizione. In questi casi è consigliabile preparare la propria presentazione utilizzando i modelli predefiniti che si trovano nella libreria, cioè nella raccolta, del programma.

Si può scegliere Presentazione vuota e poi procedere a definirne, diapositiva per diapositiva, la struttura, oppure scegliere Modello Struttura. I modelli di struttura sono pagine in cui sono già stati preimpostati il fondino e i colori da utilizzare per i testi; questo permette di scegliere il layout d'impaginazione delle diapositive una dopo l'altra.

6.2.1.2 Scegliere un layout automatico per una diapositiva (titolo, organigramma

etc.). Per scegliere un modello di impaginazione selezionate l'opzione Modello struttura

all'apertura di PowerPoint. Selezionando il modello con il mouse si può vederne un'anteprima nel riquadro destro della finestra. PowerPoint apre la finestra Nuova diapositiva, che permettere di scegliere, tra una lista di layout, lo schema da assegnare alla prima diapositiva.

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Di solito la prima diapositiva si imposta come diapositiva titolo. Dopo aver scelto il layout, la prima diapositiva appare nella finestra di lavoro di

PowerPoint: è sufficiente fare clic sulle aree predefinite per inserire il testo, che sarà automaticamente colorato e formattato secondo le impostazioni predefinite del modello.

Se invece fate clic sulla scheda Presentazioni avrete a disposizione una lista di presentazioni: selezionatene una e il programma ne mostrerà l'intera struttura, molto simile a quella della creazione guidata, che potete modificare e personalizzare in base alle vostre esigenze.

Se all'avvio del programma fate clic su Presentazione vuota, infine, PowerPoint apre la finestra Nuova diapositiva, che permette di scegliere un layout automatico per la diapositiva, nel quale però dovrete impostare lo sfondo e i colori.

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6.2.1.3 Modificare il layout di una diapositiva. Scegliendo un modello di diapositiva non vuol dire che il suo layout non possa essere

modificato. Ogni elemento della diapositiva, testo, immagini e altro, può essere modificato, eliminato, inserito, spostato, copiato; il testo può essere riformattato.

Per far ciò occorre selezionare l'elemento cliccandoci sopra e dopo procedere alle operazioni di modifica.Gli elementi più impostanti di una diapositiva sono senz'altro il testo e le immagini. Il testo viene inserito sempre in una casella di testo e le immagini occupano la loro cornice. In questo modo testo e immagini possono essere distribuiti sulla diapositiva in posizioni libere.

6.2.1.4 Aggiungere testo. Il testo è un elemento molto importante delle diapositive, perché permette di

evidenziare gli elementi più importanti della presentazioni e i contenuti su cui si vuole attirare l'attenzione dei destinatari. È bene utilizzarlo in modo moderato, privilegiando frasi chiare ed essenziali, poiché una presentazione con molto testo comporta uno sforzo maggiore da parte di chi deve recepirla. Se non si può fare a meno di utilizzare testi lunghi è sempre consigliabile suddividerli all'interno di più diapositive.

Nelle prossime pagine vedremo come inserire il testo nelle diapositive, lavorando con il riquadro diapositiva.

Come detto prima, il testo delle diapositive è contenuto nelle caselle di testo. Se avete creato una nuova presentazione con la Creazione guidata o attraverso un Modello struttura, le caselle di testo sono già state inserite dal programma, vuote ma posizionate e formattate secondo lo stile di layout prescelto.

Per inserire il testo posizionatevi nel riquadro diapositiva, fate clic nella casella di testo, in modo che il bordo appaia evidenziato, e digitate. Le lettere appaiono con la formattazione di default del box di testo, che può essere successivamente modificata con gli strumenti della barra di Formattazione.

Per modificare velocemente la formattazione di un testo, selezionatelo e scegliete la voce Carattere dal menu di scelta rapida che si apre facendo clic con il pulsante destro del mouse.

Se volete spostare la casella di testo posizionate il cursore del mouse sul bordo della casella, in modo che si trasformi in una freccia quadrupla e, tenendo premuto il pulsante sinistro, trascinatela nel punto desiderato. Per ridimensionare la forma della casella fate clic, posizionatevi con il mouse su una delle maniglie bianche e, sempre tenendo premuto il pulsante sinistro, trascinate fino a raggiungere la dimensione voluta.

È importante accertarsi sempre che il testo non ecceda rispetto alle dimensioni del box. A differenza di altri programmi di videoscrittura, infatti, PowerPoint non consente di far scorrere il testo all'interno di più campi (o tra diapositive diverse): se il testo è troppo lungo è necessario tagliano oppure ridimensionare la casella che lo contiene. Per modificare il testo fate clic nella casella e digitate le correzioni come fareste con qualsiasi editor di testo.

È anche possibile creare nuove caselle di testo: selezionate il comando del menu

Inserisci/Casella di testo, oppure l'icona Casella di testo ( ) sulla barra degli strumenti Disegno, spostate il cursore nel punto in cui volete inserire la casella, fate clic sulla diapositiva e trascinate il mouse in modo da dimensionarla.Se vi capita di compiere un errore, si può rimediare utilizzando il comando Annulla. Finito di digitare i testi, ricordarsi di verificare l'ortografia con il controllo automatico, che si attiva premendo il tasto F7 o selezionando il comando Controllo ortografia sulla barra degli strumenti.

È possibile modificare il titolo o il testo della diapositiva anche lavorando nel Riquadro struttura. In questo caso è sufficiente posizionarsi con il mouse nel punto in cui si

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vuole inserire il testo, fare clic in modo che appaia un cursore a barra e digitare. Mentre si digita il testo PowerPoint visualizza la dia positiva su cui si sta lavorando nel Riquadro diapositiva e mostra le modifiche che si stanno compiendo passo dopo passo.

Per quanto riguarda la struttura e i contenuti della presentazione. di solito si segue uno schema molto semplice: introduzione, trattazione degli argomenti, conclusioni. Le prime slide, infatti, dovrebbero rappresentare una sorta di indice, che informa sui contenuti trattati, quelle successive dovrebbero essere dedicate alla presentazione dei vari argomenti e quelle finali "tirare le somme". La regola base, comunque, vuole che a ogni dia positiva corrisponda l'illustrazione di un concetto.

Il rapporto tra diapositive grafiche e diapositive testuali dipende dagli scopi della presentazione: di solito quelle testuali prevalgono nelle presentazioni didattiche, quelle grafiche nelle presentazioni commerciali. È importante, però, che nelle diapositive testuali non si vada oltre le cinque, sei righe e si utilizzino frasi brevi o elenchi. Questi ultimi, infatti, oltre a permettere di presentare un concetto articolato in più punti, hanno maggiore immediatezza.

6.2.1.5 Aggiungere un'immagine da una raccolta. Le diapositive di PowerPoint possono contenere due tipi principali di oggetti grafici:

gli oggetti disegno e le immagini. Gli oggetti disegno includono le forme, le curve, le linee, le figure a mano libera e le Wordart e possono essere modificati e decorati con colori, motivi, bordi e altri effetti utilizzando la barra degli strumenti Disegno, del tutto simile a quella di Word. Di ciò ci occuperemo in altra sezione.

A differenza degli oggetti disegno le immagini sono oggetti grafici che vengono copiati da un altro file e includono bitmap, ClipArt, immagini catturate con uno scanner o una fotocamera digitale oppure fotografie digitali scaricate da Internet. le immagini possono essere ridimensionate, ricolorate e decorate con gli strumenti posti sulla barra degli strumenti Immagine.

In PowerPoint è disponibile un'ampia raccolta di immagini ClipArt. Per inserire una

ClipArt in una presentazione potete creare una nuova diapositiva utilizzando un layout di tipo ClipArt e Testo: in questo caso è sufficiente fare doppio clic nel segnaposto appropriato e PowerPoint apre la finestra Raccolta ClipArt Microsoft, del tutto simile a quella vista in Excel e in Word.

Se volete inserire un'immagine ClipArt in una diapositiva già esistente, invece, utilizzate il pulsante Inserisci ClipArt ( ) sulla barra degli strumenti Standard oppure il comando ClipArt del menu Inserisci. Dopo che è stato avviato l'inserimento di un'immagine ClipArt compare una finestra di dialogo che permette di selezionare, nelle categorie in cui è organizzato l'archivio di PowerPoint, l'immagine da inserire nella diapositiva.

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Per inserire una qualunque altra immagine, invece, selezionate il comando Immagine del menu Inserisci e quindi fare clic sulla voce Da file del menu a discesa. Una volta che l'immagine è stata inserita in una diapositiva, PowerPoint visualizza la barra degli strumenti Immagine, che può essere impiegata per modificare il contrasto, la luminosità e la colorazione dell'oggetto. Per utilizzare un comando è sufficiente fare clic sull'immagine, per selezionarla, e poi fare clic sul comando.

Se la barra degli strumenti Immagine non viene visualizzata automaticamente, fate clic con il pulsante destro del mouse sull'immagine, quindi scegliete Mostra barra degli strumenti Immagine dal menu di scelta rapida.

6.2.2 Copiare, spostare, cancellare testo. 6.2.2.1 Usare le funzioni Copia e Incolla per duplicare un testo. Le funzioni di taglia copia e incolla in Power Point sono simili a quelle delle altre

applicazioni Office. In realtà tali funzioni sono proprie del sistema operativo, più che delle singole applicazioni.

Ricordiamo qui che tali funzioni possono essere configurate in diversi modi: Dal menu Modifica e poi Taglia, Copia, Incolla e Incolla speciale Mediante i tasti di scelta rapida CTRL+X per tagliare, CTRL+C per copiare,

CTRL+V per incollare un testo selezionato. Mediante il mouse trascinando una selezione per tagliare e incollare oppure

trascinando tenendo premuto il tasto CTRL per copiare e incollare una selezione Più in dettaglio, un testo già scritto in una casella di testo per essere copiato in

un'altra casella o in un'altra diapositiva, o in un'altra presentazione, deve essere selezionato con le solite tecniche (con i tasti SHIFT e frecce oppure col mouse), poi attivare, con una delle modalità dette prima, la funzione Copia ( in questo modo il testo viene copiato negli appunti di Windows) e infine posizionare il cursore a I oppure il cursore del mouse, se la selezione viene trascinata, nel punto in cui si vuole inserire il testo, e rilasciare il pulsante del mouse oppure attivare la funzione Incolla con una delle modalità dette prima (il contenuto degli appunti viene inserito senza che il testo selezionato venga cancellato).

6.2.2.2 Usare le funzioni Taglia e Incolla per spostare un testo. Naturalmente il testo selezionato può essere copiato in altro punto e

contemporaneamente cancellato. In questo caso occorre attivare, invece della funzione Copia, la funzione Taglia. In questo modo il testo viene copiato negli appunti di Windows e cancellato dalla posizione corrente.

6.2.2.3 Cancellare un testo selezionato. Nel caso la selezione voglia essere semplicemente cancellata senza essere copiata in

altra parte, è sufficiente premere il tasto CANC. Ricordare, comunque, che se si è commesso un errore è sempre possibile rimediare

premendo il pulsante Annulla ( ).

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6.2.3 Copiare, spostare, cancellare immagini. 6.2.3.1 Usare le funzioni Copia e Incolla per duplicare un'immagine. Gli Appunti di windows, cioè la memoria in cui vanno a finire i Taglia e Copia, non

fanno distinzione fra testo e immagini. Essi riconoscono se si tratta di testo o di immagini o di altri oggetti, per cui le operazioni necessarie per copiare e incollare immagini è esattamente lo stesso che per un testo.

Occorre innanzi tutto selezionare l'immagine da copiare cliccandoci sopra una volta col mouse, quindi attivare la funzione di Copia con una delle modalità dette sopra. Spostarsi in un punto vuoto della stessa diapositiva oppure in un'altra diapositiva della stessa presentazione o di un'altra e incollare il contenuto degli appunti.

La funzione Incolla speciale.. permette di incollare il contenuto degli appunti in diversi modi. Cliccando sulla voce di menu si apre una finestra di dialogo, in cui è possibile effettuare una scelta su come incollare il contenuto degli appunti:

6.2.3.2 Usare le funzioni Taglia e Incolla per spostare un'immagine. Se invece della funzione Copia viene attivata la funzione Taglia, l'immagine

selezionata viene cancellata, ma viene sempre memorizzata negli appunti da cui può essere incollata in altro punto.

6.2.3.3 Cancellare un'immagine. L'immagine selezionata può essere cancellata semplicemente premendo il tasto

CANC. Anche qui, eventuali errori sono rimediabili premendo il tasto annulla oppure la voce di menu Modifica/Annulla.

6.2.4 Copiare, spostare, cancellare diapositive. 6.2.4.1 Usare le funzioni Copia e Incolla per duplicare una diapositiva. Talvolta alcune diapositive di una presentazione cambiano solo per qualche

elemento. In questi casi può essere utile duplicare una diapositiva e apportare poi le eventuali modifiche.

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Per le diapositive si opera come per un'immagine o un testo; in altri termini viene copiata negli appunti di windows e poi inserita nella struttura della stessa presentazione o di altre. Ciò che cambia è il modo di procedere a seconda della visualizzazione.

Se si è in Visualizzazione Normale, l'azione di Copia e Incolla deve essere fatta nel riquadro struttura. In questo riquadro selezionare la diapositiva che si vuol copiare con un click del mouse sopra l'icona dell'elenco. A questo punto attivare la funzione Copia in uno dei modi soliti. Spostarsi infine sulla diapositiva, prima della quale si vuole inserire il contenuto degli appunti e attivare la funzione Incolla.

Se si è in Visualizzazione Sequenza diapositive sono visibili, miniaturizzate, tutte le diapositive della presentazione, per cui è sufficiente selezionare la diapositiva che si desidera copiare cliccandoci sopra, attivare la funzione Copia, cliccare sulla diapositiva prima della quale si vuole inserire e attivare la funzione incolla.

6.2.4.2 Usare le funzioni Taglia e Incolla per spostare una diapositiva. Ciò che è stato detto sopra vale pari pari per la funzione Taglia. In questo caso la

diapositiva viene cancellata, ma esiste sempre negli appunti di windows, da cui può essere incollata in qualunque altra presentazione come diapositiva e nelle altre applicazioni come immagine.

6.2.4.3 Cambiare l'ordine delle diapositive. Talvolta risulta necessario cambiare l'ordine delle diapositive. Questa operazione può

essere eseguita sia in visualizzazione normale all'interno del riquadro struttura, che in visualizzazione Sequenza diapositive. In entrambi i casi occorre spostare le diapositive cliccandoci sopra col mouse e trascinandole nel punto di inserimento, rilasciando alla fine il pulsante. Si può ricorrere anche al Taglia la diapositiva e Incolla nel punto desiderato. Ciò è utile quando si devono spostare più diapositive contemporaneamente.

6.2.4.4 Cancellare una diapositiva. Al solito, una diapositiva selezionata si può eliminare semplicemente premendo il

tasto CANC. Molte delle operazioni descritte in questi paragrafi possono essere fatte anche

cliccando col pulsante destro del mouse e scegliendo il comando opportuno dal menu di scelta rapida che si apre.

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1. 6.2. Esercitazione. 2. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 6 Sezione 2

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 3. Rispondere alle seguenti domande:

a. Quali vantaggi comporta creare una nuova presentazione mediante la creazione guidata?

b. Se all'apertura di Power Point non appare la finestra di dialogo per la scelta della creazione guidata, come fare per attivarla?

c. Il layout di una diapositiva inserita automaticamente non può essere modificato. Vero Falso

d. Un testo, in una diapositiva di Power Point, può essere inserito solo in una casella di testo. Vero Falso

e. Cosa accade se il testo di una casella di testo supera le dimensioni della diapositiva?

f. Le funzioni di Taglia Copia e Incolla in Power Point lavorano in modo diverso da Word? Vero Falso

g. In quanti e quali modi si può copiare un'immagine sulla stessa diapositiva? h. In quanti e quali modi si può copiare un'immagine da una diapositiva ad

un'altra? i. In quanti e quali modi si può copiare un'immagine da una presentazione ad

un'altra? j. In quanti e quali modi si può cambiare l'ordine delle diapositive in una

presentazione? 4. Aprire dal dischetto la presentazione creata nella sezione precedente. Se non si

dispone di essa, crearne una nuova scegliendo un modello esistente e dandole il nome "Esercitazione Modulo 6".

5. Inserire dopo la prima diapositiva una nuova scegliendo un layout "Titolo". Inserirne un'altra scegliendo un altro layout a piacere.

6. Spostare gli elementi in una posizione diversa e provare il ridimensionamento osservando il comportamento dei vari elementi.

7. Inserire nella diapositiva Titolo un'immagine Clipart. Ridimensionala cambiandone le dimensioni.

8. Inserire una casella di testo e digitarci dentro un breve testo. Ridimensionare la casella e osservarne il comportamento.

9. Copiare in tutti i modi possibili l'immagine sulla stessa diapositiva e in una diapositiva diversa annullando ogni volta l'operazione mediante il pulsante Annulla.

10. Dire quale, secondo te, è il modo migliore per copiare l'immagine da una diapositiva ad un'altra e perchè.

11. Spostare, in tutti i modi possibili, le due diapositive create di due posti in avanti nella presentazione, annullando ogni volta l'operazione. Quali difficoltà si sono incontrate?

12. Cancellare contemporaneamente le due diapositive inserite. 13. Chiudere tutti i file e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 6

Sezione 3

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MODULO 6: Strumenti di Presentazione SEZIONE 3: Formattazione 6.3.1 Formattare testi. 6.3.1.1 Cambiare tipo e dimensione dei caratteri. La formattazione in Power Point non presenta particolari difficoltà essendo del tutto

simile a quella di Word. Anche in Power Point si può formattare la pagina, i paragrafi e i caratteri. Trattandosi

di diapositive da proiettare, oltre che di pagine da stampare, vi sono alcune particolarità che metteremo in evidenza.

L'impostazione della pagina permette di impostare l'orientamento e la grandezza della diapositiva. Per impostare la pagina fare click sulla voce di menu File/Imposta pagina... Si apre la finestra di dialogo un pò diversa da quella che si apre in Word.

Nella casella Formato diapositive si può scegliere fra diverse possibilità, come

formato schermo e formato lucidi. Naturalmente la scelta dipende dalla destinazione della presentazione. Se si intende stampare la presentazione su carta, conviene scegliere il formato A4, mentre se si intende proiettare la presentazione con proiettore diapositive 35 mm, conviene scegliere il formato adatto da stampare su lucido. Normalmente la presentazione dovrà essere proiettata col computer tramite un videoproiettore, per cui il formato impostato per default è il formato schermo di 24x18 cm.

Nella casella Orientamento si può scegliere l'orientamento del foglio, orizzontale o verticale, ed anche l'orientamento del foglio note e struttura. Per vedere il risultato delle scelte si può far click su Visualizza/Pagina note. In fase di stampa possono essere impostati molti parametri per avere su carta il risultato del lavoro (vedere la sezione Stampa).

Nella casella Numero di diapositive da: si può impostare l'inizio della numerazione delle diapositive.

In figura non sono visibili le caselle delle dimensioni orizzontale e verticale della diapositiva, coperte dalla casella combinata, che possono essere impostati se si sceglie il formato Personalizzato.

Abbiamo già detto che il testo di una diapositiva è contenuto sempre in una casella di

testo, e questo per poterlo distribuire a piacimento. La formattazione del carattere in una casella di testo si può fare in due modi:

1. cliccando sulla casella di testo si entra in modalità modifica (appare il cursore a I sul testo). Se si seleziona il testo desiderato la formattazione sarà applicata solo su di esso.

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2. cliccando ancora sul bordo della casella, si esce dalla modalità modifica e viene selezionata la casella. In questo caso la formattazione verrà applicata a tutto il testo della casella.

Per cambiare il tipo o le dimensioni dei caratteri

fare click su Formato/Carattere oppure su Carattere del menu di scelta rapida che si apre cliccando col destro del mouse sul testo. Si apre la solita finestra di dialogo in cui si può scegliere il font, le dimensioni e altro. Per quanto riguarda il font, ricordare che la chiarezza e la leggibilità sono fondamentali se si vuol fare arrivare a destinazione il messaggio. Non scegliere, quindi, font poco leggibili. Le dimensioni del carattere sono da rapportare all'importanza del testo; i dettagli esplicativi di un titolo o un sottotitolo vanno scritti con caratteri più piccoli perchè sono meno importanti rispetto al concetto fondamentale.

6.3.1.2 Usare neretto, corsivo, sottolineatura, Maiuscole/Minuscole. Naturalmente anche in power Point è possibile impostare uno stile di testo.

Anche se la finestra di dialogo è leggermente diversa da quella Word, presenta le

stesse caratteristiche: nella casella Stile è possibile scegliere fra normale, grassetto, corsivo e grassetto corsivo. Con le caselle di selezione si può impostare il sottolineato. Per trasformare il testo in maiuscolo o minuscolo occorre fare click su Formato/Maiuscole/Minuscole.. e scegliere dalla finestra di dialogo che si apre se trasformare tutta la selezione in maiuscolo o minuscolo o normale o altro.

6.3.1.3 Applicare ombreggiatura, usare apici e pedici. Le caselle di selezione della finestra di

dialogo Carattere permettono di scegliere altri tipi di effetti:

Per esempio il testo può apparire in rilievo oppure ombreggiato. Due effetti molto utili nelle formule chimiche o matematiche sono l'apice e ilo

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pedice. L'apice è un carattere in alto a destra della parola (p.e. una potenza) e il pedice è un carattere in basso a destra della parola (p.e. H2SO4). L'effetto apice si può dimensionare a piacere impostando la variazione percentuale rispetto alla grandezza del testo base.

6.3.1.4 Usare caratteri di differenti colori. Infine dalla finestra di dialogo si

può scegliere il colore del testo: Facendo click su Colore e poi su

Altri colori si apre la finestra Colore da cui si può scegliere fra un gran numero di colori dipendente dalla scheda video.

La stessa cosa si può fare selezionando il testo e facendo click sul pulsante Colore carattere ( ) della barra di Disegno. Se tale barra non fosse visibile, si può visualizzarla da Visualizza/Barre degli strumenti.

6.3.1.5 Centrare il testo o

allinearlo. Oltre al carattere si può

formattare anche il paragrafo. Anche in questo caso si può formattare tutta la casella contemporaneamente selezionandola senza essere in modalità modifica (non deve comparire il cursore a I lampeggiante), oppure ogni paragrafo del testo separatamente posizionando il cursore a I (perciò bisogna essere in modalità modifica) all'interno del paragrafo desiderato e applicando la formattazione.

Sulla barra degli strumenti standard sono presenti i pulsanti di allineamento del testo

( ). Altri pulsanti possono essere aggiunti secondo quanto detto nella prima sezione.

In alternativa si può far click su Formato.

L'allineamento del testo, al solito, può essere a sinistra, a destra, centrato e

giustificato. 6.3.1.6 Modificare l'interlinea. Dall'elenco del menu Formato si può scegliere anche Interlinea per stabilire la

distanza fra una riga e l'altra. Cliccando su interlinea appare la finestra di dialogo Interlinea...

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Si può scegliere l'interlinea fra le righe del

paragrafo e la distanza prima e dopo del paragrafo. La misura dell'interlinea può essere scelta nella casella accanto ai valori e può essere in righe o in punti carattere. Per esempio 12 punti significa una distanza pari a un carattere 12, 24 punti sarà il doppio.

In genere in una diapositiva la grandezza dei caratteri è maggiore che non in word, perchè le diapositive vanno proiettate e quindi i caratteri devono essere grandi per attirare l'attenzione. Per questo motivo l'interlinea può essere anche minore di una riga per non disperdere il testo. Impostata l'interlinea, l'effetto può essere controllato mediante il pulsante Anteprima.

6.3.1.7 Usare gli elenchi puntati e numerati. Un formato paragrafo particolarmente importante in Power Point è l'elenco puntato o

numerato, in quanto molto spesso si ha necessità di presentare serie di alternative o liste, anzi in una buona presentazione non dovrebbero esserci testi lunghi, ma solo spot che fissino le idee portanti.

Dall'elenco menu Formato si fa click su Elenchi puntati e numerati.. e si apre la finestra di dialogo

La finestra di dialogo che si apre è leggermente diversa da quella di Word. Al solito è

possibile scegliere in ciascuna delle due schede o un segno per l'elenco puntato oppure numeri e lettere per un elenco numerato.

I pulsanti posti in basso nella scheda permettono innanzi tutto di scegliere, oltre ai simboli standard di punti per i quali si può scegliere il colore col pulsante Colore, fra un'immagine o un carattere.

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Se si fa click su Immagine si apre una finestra da cui si può scegliere un'immagine da un archivio di clipart, oppure, cliccando sul pulsante Importa clipart, importare un'immagine qualunque, che può essere aggiunta all'archivio.

Se si fa click su Carattere si può, invece, scegliere un carattere come punti elenco o un simbolo. Si apre la finestra di dialogo Punto elenco da cui si può scegliere il font e il carattere.

Scelto il tipo di punti elenco, sia esso carattere o immagine, si può stabilire, mediante la casella Dimensione, la grandezza del punto elenco espressa in percentuale del testo puntato. Il risultato può essere questo:

6.3.2 Modificare il riquadro di testo. 6.3.2.1 Modificare le dimensioni del riquadro di testo e spostarlo. Formattato il testo all'interno della casella, si può ridimensionare la casella in modo

da disporre il testo all'interno nel modo più conveniente.

Il testo, all'interno della casella, si dispone a seconda della dimensione adattandosi alla larghezza e dimensionando automaticamente la lunghezza. Se il testo non è contenuto tutto

per lunghezza e sporge fuori dalla diapositiva, non viene continuato nella diapositiva seguente, ma viene troncato. In questo caso occorre rimpicciolire il testo scegliendo un

carattere più piccolo. Il ridimensionamento della casella avviene al solito trascinando le maniglie laterali o

d'angolo, quando il cursore del mouse assume la forma a doppia freccia. Per spostare la casella all'interno della diapositiva occorre posizionarsi col puntatore

del mouse su un bordo. Il cursore assume la forma a freccia quadrupla, indicando che si può trascinare. Per spostare, invece, una casella da una diapositiva ad un'altra occorre usare le varie modalità del Taglia Incolla.

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6.3.2.2 Definire spessore, stile e colore di un riquadro. Una volta posizionata la casella si può farne risaltare l'importanza aggiungendo bordi

e sfondi, ombre etc.. Il miglior modo per impostare le caratteristiche della casella è quello di cliccare sulla voce di menu Formato/Casella di testo.. oppure cliccando col destro del mouse sulla casella e scegliere Formato Casella di testo.. dal menu di scelta rapida. In ogni caso si apre la finestra di dialogo Formato casella di testo, la quale è costituita da diverse schede.

Innanzi tutto la scheda Colori e linee permette di scegliere un colore di sfondo e un

tipo di linea e il suo colore per il contorno. Cliccando su Colore della zona Riempimento si accede a diverse finestre di dialogo in cui si può scegliere un colore, una trama e degli effetti di sfumatura per lo sfondo. Nella zona Linea si può scegliere il tipo di linea, lo spessore e il tratteggio.

Nella scheda Casella di testo è possibile impostare la

posizione del testo all'interno della casella, p.e. al centro, in alto o in basso, i margini, cioè la distanza del testo dai margini della casella, e con le caselle di selezione se adattare la casella al testo o lasciarla grande a piacere, se il testo deve andare a capo automaticamente o no, e infine se il testo deve essere ruotato di 90° o meno. E' presente il pulsante Anteprima che permette di vedere l'effetto delle scelte senza uscire dalla finestra di dialogo.

Nella scheda Dimensioni interessante, oltre alle possibilità di dimensionamento della casella, è la possibilità di ruotare la casella di un angolo a piacere, per dare un certo movimento alla diapositiva.

La scheda Posizione, infine, permette di posizionare esattamente la casella all'interno della diapositiva.

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La maggior parte degli effetti visti possono essere applicati anche mediante la barra degli strumenti Disegno, che esamineremo in dettaglio nella sezione seguente e nella quale sono presenti pulsanti che permettono di dare ombre o effetti tridimensionali alla casella.

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1. 6.3. Esercitazione. 2. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 6 Sezione 3

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 3. Rispondere alle seguenti domande: a. Un testo, in una casella di testo, può essere formattato solo tutto allo stesso

modo. Vero Falso b. Descrivere le operazioni necessarie per entrare in modalità Modifica in una

casella di testo. c. Quali operazioni occorre fare per aumentare il margine sinistro del testo

rispetto al bordo della casella di testo? d. E' possibile mutare l'inclinazione della casella di testo rispetto alla

diapositiva? e. E' possibile inclinare un paragrafo di testo rispetto agli altri in una casella di

testo? f. Dire cosa occorre fare per inclinare di 90° il testo in una casella di testo. g. E' possibile usare per i punti elenco un'immagine fatta con una fotocamera

digitale? h. Che differenza c'è fra un elenco puntato e uno numerato? Quando usare l'uno e

quando l'altro? i. Come fare per avere in un elenco numerato un sottoelenco numerato con

lettere? 4. Aprire dal dischetto il file .ppt di nome "Esempio". Selezionare la prima

diapositiva e poi una casella di testo. Inserire un testo adeguato al tema. 5. Selezionare la casella e formattare tutto il testo dandogli in carattere Verdana

24, grassetto, ombreggiato e colore rosso. 6. Selezionare la prima lettera del testo, ingrandirla a 48 punti e darle colore blu. 7. Selezionare una casella di testo della seconda diapositiva e inserire un elenco

puntato di almeno 4 item. Usare per i punti un'immagine clipart. 8. Dimensionare opportunamente la casella trascinandone i bordi. Verificare le

dimensioni mediante la scheda Formato casella di testo e variare opportunamente i margini e il posizionamento del testo.

9. Dare un bordo e uno sfondo alla casella usando la finestra di dialogo Formato casella di testo e verificarne l'effetto estetico mediante il pulsante Anteprima, eventualmente cambiando i colori di testo e sfondo.

10. Organizzare le prime diapositive scrivendo i testi verosimili per il modello di presentazione scelto e formattare opportunamente, secondo il proprio senso estetico il testo e le caselle di testo.

11. Chiudere tutti i file e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 6

Sezione 4

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MODULO 6: Strumenti di Presentazione SEZIONE 4: Grafici e diagrammi 6.4.1 Disegnare oggetti. Le diapositive di PowerPoint possono contenere due tipi principali di oggetti grafici:

gli oggetti disegno e le immagini. Gli oggetti disegno includono le forme, le curve, le linee, le figure a mano libera e le Wordart e possono essere modificati e decorati con colori, motivi, bordi e altri effetti utilizzando la barra degli strumenti Disegno, del tutto simile a quella di Word.

Con l'aiuto di tale barra si possono realizzare disegni anche molto complessi. Dal menu Inserisci si possono inserire in una diapositiva sia le immagini che altri oggetti, come si vedrà in seguito.

Parliamo innanzi tutto del disegno. Se la barra degli strumenti non fosse visibile, si può visualizzarla cliccando su Visualizza/Barre degli strumenti/Disegno.

Sostando col mouse per qualche istante sui pulsanti appare il fumetto che ne spiega la

funzione. Ricordiamo ancora che la barra può essere personalizzata, aggiungendo o eliminando

pulsanti, cliccando su Visualizza/Barre degli strumenti/Personalizza.. e scegliendo dalla finestra di dialogo la categoria e, infine, trascinando i pulsanti dentro o fuori dalla barra del disegno.

6.4.1.1 Usare differenti stili di linee.

Il pulsante Linea ( ) permette di disegnare sulla diapositiva linee rette. Cliccare sul pulsante per attivarlo, puntare nel punto desiderato sulla diapositiva e trascinare fino a ottenere la linea desiderata. Rilasciare il pulsante e la linea verrà disegnata.

Oltre alle linee rette è possibile disegnare linee spezzate e a mano libera. Per far ciò fare click sul pulsante Forme e quindi scegliere Linee dal menu.

Per disegnare linee spezzate selezionare il pulsante Figura a mano libera ( ) e poi fare click consecutivamente nei vari punti; per terminare la spezzata fare doppio click nell'ultimo pinto oppure premere ESC. Se la spezzata viene chiusa, può essere riempita con trame, colori ed effetti.

Disegnata la linea, si possono cambiare gli attributi, come spessore, colore etc., cliccando sui pulsanti di stile ( ) con cui si può scegliere lo spessore, il tratteggio e il tipo di freccia

6.4.1.2 Spostare le linea di una diapositiva. In base all'impostazione predefinita, ogni volta che si disegna, ridimensiona o sposta

una forma o un altro oggetto, questo viene bloccato alle linee di una griglia invisibile. La griglia, definita da linee a spaziatura regolare, consente di allineare gli oggetti in modo più accurato. È anche possibile allineare o bloccare gli oggetti alle forme esistenti selezionando l'opzione Disegno/Blocca/Sulle forme. Utilizzare ad esempio questa opzione quando si

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desidera disporre in pila delle forme sovrapponendole esattamente l'una sull'altra oppure quando si desidera fare in modo che alcune linee tocchino il bordo di un'altra forma.

Per ignorare temporaneamente le impostazioni della griglia e quindi trascinare con continuità punto punto , premere ALT mentre si trascina o si disegna l'oggetto.

Per fare in modo che la linea venga tracciata seguendo angoli di 15 gradi dal punto d'inizio, trascinare tenendo premuto MAIUSC.

Per estendere la linea retta in direzioni opposte a partire dal primo punto di interruzione, trascinare tenendo premuto CTRL.

Disegnata la linea, essa può essere spostata e ridimensionata come per tutti gli oggetti di una diapositiva. Basta selezionare la linea cliccandoci sopra e poi trascinare o ridimensionare trascinando i quadratini di ridimensionamento.

6.4.1.3 Modificare il colore delle linee e degli oggetti. Le linee, come tutte le altre forme e oggetti, possono essere colorate mediante i

pulsanti colore ( ).

Il pulsante Riempimento, il primo dei tre, permette di dare un colore ad una zona

chiusa, sia essa una forma o una linea spezzata. Cliccando su di esso si apre la tavolozza dei colori; in questa si può scegliere anche un effetto di riempimento sfumato a uno o due colori.

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Con gli effetti di riempimento si può dare una sfumatura, una trama, un motivo o un'immagine come sfondo all'oggetto.

Il secondo pulsante, il pulsante Colore linea, dà un colore alla linea di contorno dell'oggetto

Cliccando su Linee con motivi si apre una finestra di dialogo in cui è possibile

scegliere un motivo e i colori di primo e secondo piano del motivo. Naturalmente il motivo diventa visibile se lo spessore della linea o del contorno dell'oggetto è sufficientemente grande.

Il terzo pulsante è stato già esaminato qiando abbiamo parlato delle caselle di testo. Esso serve a dare un colore al testo.

6.4.1.4 Usare varie forme geometriche. Cliccando sulla voce di menu Forme si apre un sottomenu in

cui, oltre alle linee, si possono scegliere molti tipi di forme, cioè oggetti disegno già impostati.

Aprendo il menu Connettori si può scegliere fra una vasta

tipologia di connettori. Un connettore è una linea retta o spezzata che collega due o più riquadri o oggetti in modo che, se viene spostato uno degli oggetti, la linea rimane ancorata ad essi.

Quando si è scelta la forma

del connettore, il cursore del mouse diventa croce e quando si passa su un oggetto della diapositiva, esso viene contornato con una cornice e i punti di ancoraggio ai lati e ai vertici. Fare click sul primo oggetto, poi sul secondo nei punti che si desidera

collegare. I connettori risultano utili per costruire diagrammi di flusso e organigrammi. La voce Forme permette di scegliere fra diverse forme, alle quali è possibile

applicare colori ed effetti come per tutti gli altri oggetti. Poichè per tutti gli oggetti si può applicare un

collegamento ipertestuale con un click del mouse, tali forme possono essere utili per navigare fra le diapositive o collegarsi alla rete internet.

La voce Frecce contiene diverse forme di frecce a una o più punte e di diversa forma.

La voce Diagrammi di flusso contiene diverse forme simboliche che si usano nel disegno dei diagrammi di flusso. Unendo queste forme con i connettori è possibile costruire diagrammi anche complessi e modificarli con facilità.

La voce Stelle e decorazioni contiene diverse forme di stella a più punte. La voce Callout contiene diverse forme di fumetti nei quali è possibile inserire un

testo da collegare a un oggetto o per creare delle vere strisce.

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Il testo all'interno del callout può essere formattato a piacimento. Se si è sbagliata

forma del callout, o dell'oggetto che si è disegnato, si può sempre cambiare dal menu Disegno/Trasforma Oggetto Selezionato.

La voce Pulsanti di azione contiene diverse forme di pulsante relative ad azioni che si possono compiere cliccando col mouse o passandoci sopra.

Per disegnare un pulsante, sceglierlo dall'elenco cliccandoci sopra e poi disegnarlo sulla diapositiva trascinando fino alla grandezza desiderata. Quando si rilascia il pulsante del mouse si apre una finestra di dialogo in cui è possibile configurare l'azione al click del mouse o al passaggio, come passare ad un'altra diapositiva, eseguire una macro o un programma etc., contemporaneamente si può attivare un suono.

Con la voce Altre Forme è possibile caricare da file una clipart o un'immagine .wmf creata precedentemente o presente in archivio.

6.4.1.5 Ruotare o traslare un oggetto. L'oggetto disegnato può, naturalmente, essere spostato a piacimento semplicemente

agganciandolo e trascinandolo in una nuova posizione. Alla fine dello spostamento, rilasciare il pulsante del mouse.

L'oggetto può essere anche ruotato. Sulla barra del Disegno è presente il pulsante Rotazione ( ); cliccando su di esso il cursore si trasforma nell'immagine del pulsante e intorno all'oggetto selezionato compaiono i punti di aggancio per la rotazione. Per ruotare l'oggetto, basta agganciare un punto e trascinare il mouse fino alla rotazione desiderata. Per terminare cliccare in punto qualunque della diapositiva oppure premere ESC.

Oltre che ruotare, un oggetto si può anche ribaltare. Cliccando su Disegno/Ruota e capovolgi, si apre un sottomenu con le voci necessarie per compiere capovolgimento orizzontale o verticale, rotazione di 90° a destra o a sinistra oltre alla rotazione generica vista prima.

6.4.1.6 Modificare gli attributi di un disegno. Terminato il disegno si potrebbe non essere soddisfatti del lavoro. E' sempre

possibile modificare gli attributi del disegno. Ciò può essere fatto direttamente coi pulsanti colori e linee della barra del disegno dopo aver selezionato l'oggetto cliccandoci sopra. Cliccando su Disegno/Trasforma oggetto selezionato si può modificare la forma dell'oggetto.

Altri attributi si possono modificare cliccando su Formato/Forme.. oppure cliccando col destro del mouse e scegliendo Formato Forme.. dal menu di scelta rapida. In entrambi i casi si apre la finestra di dialogo Formato Forme:

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in essa fra gli altri attributi, si può impostare anche la trasparenza in modo che si

possa vedere al di sotto. 6.4.1.7 Applicare l'ombreggiatura a un disegno. Per aumentare l'effetto tridimensionale dell'oggetto

disegnato, si può applicare anche un'ombra, oppure dare un effetto

a tre dimensioni mediante i pulsanti ombre e 3D ( ). Cliccando sul pulsante Ombreggiatura si apre il menu delle

ombre:

Scelto il tipo di ombra da applicare si può cliccare su Impostazione ombreggiatura. Si apre la barra dell'ombreggiatura mediante la quale, cliccando ripetutamente su un pulsante si può regolare la profondità. Con l'ultimo pulsante si può dare un colore diverso all'ombra.

L'effetto 3D dà un aspetto solido all'oggetto. Anche in questo caso si può scegliere il tipo di effetto dall'elenco e poi regolare la direzione della luce, il tipo di proiezione etc. mediante la barra 3d:

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6.4.2 Creare un organigramma. Un organigramma è una struttura ad albero, in cui vengono messe in evidenza le

relazioni e le dipendenze delle varie parti costituenti una realtà. Per esempio, in un'azienda, l'organigramma può rappresentare le relazioni e le dipendenze fra i vari reparti, con i nomi dei dirigenti e con le funzioni.

Un organigramma è costituito da rettangoli o altre forme, nelle quali vengono inseriti i dati, e da linee che li collegano. Tanto per intenderci un organigramma può essere costruito semplicemente usando caselle di testo e Collegamenti.

Power Point, dato l'uso frequente che di esso si fa, mette a disposizione una guida automatica, un vero e proprio programma, per la costruzione di un organigramma.

6.4.2.1 Creare un organigramma. Cliccando su Inserisci/Immagine/Organigramma si avvia il programma che consente

di creare l'organigramma. Il programma è indipendente e permette di creare un file che si può salvare e utilizzare come oggetto Organization Chart. In altri termini si possono creare diversi organigrammi e inserirli, come vedremo dopo, come oggetto.

Nella finestra Organization Chart è presente la solita barra del menu, mediante la

quale è possibile aprire, salvare, creare un file e scegliere tipo, stile, colori, linee etc. Oltre alla barra del menu è presente la barra degli oggetti e del disegno

Cliccando su un pulsante si possono aggiungere all'organigramma degli altri

rettangoli collegandoli direttamente a quelli esistenti. Cliccando col destro del mouse su un riquadro si apre un menu di scelta rapida col

quale si possono cambiare alcuni attributi. Cliccando all'interno di un riquadro si può cambiare o scrivere il testo, il quale può

essere formattato mediante la voce di menu Testo. I riquadri possono essere spostati, semplicemente trascinandoli sopra un altro

riquadro; in questo modo si sposta anche il collegamento; a seconda della forma che assume il cursore passandolo sopra al riquadro, si può collegare in parallelo o in dipendenza.

Per ogni ulteriore spiegazione ricordarsi che la Guida in linea, a cui si accede premendo F1, fornisce tutti i chiarimenti di cui si ha bisogno.

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Creato l'organigramma si può tornare a Power Point ed esso viene inserito nella diapositiva, oppure si può salvare come file.

6.4.2.2 Modificare la struttura di un organigramma. Per modificare un organigramma, selezionarlo e cliccare su Modifica/Oggetto

Organigramma. Si apre un sottomenu con due voci. La voce Converti.. permette di convertire il file in un'altra edizione di Organization

Chart, mentre la voce Modifica apre il programma nel quale il file può essere modificato a piacere e salvato.

6.4.2.3 Creare differenti tipi di diagrammi. Anche in Power Point, come in Excel e in Word, è possibile creare diagrammi, o

meglio grafici, di diverse forme. Essi sono oggetti prodotti da una applicazione, come Microsoft Graph 2000 o Microsoft Excel, che viene avviata automaticamente quando si clicca su Inserisci/Grafico oppure sul pulsante Inserisci grafico della barra degli strumenti standard.

All'avvio del programma viene proposta la tabella dei dati e il tipo di grafico a istogrammi, che possono essere modificati a piacimento, inserendo altre serie di dati, modificando quelle esistenti e formattando il grafico disegnato.

Prima di tutto occorre inserire i dati nella tabella che è del tutto simile a un foglio

Excel. Man mano che vengono inserirti i dati il grafico si modifica. Quando si è terminato basta fare click sulla diapositiva e scompare la tabella.

Per modificare il grafico nei suoi elementi fare doppio click su di esso. Il grafico rimane contornato da una linea spessa che indica che è aperto in modalità Modifica.

La barra del menu si adegua alle esigenze di impostazioni del grafico e compaiono altre voci di menu, mediante le quali si possono performare le diverse operazioni di formattazione.

Per modificare i vari elementi si può fare click col destro del mouse sull'elemento. Si apre un menu di scelta rapida, diverso per ciascun elemento, dal quale si può procedere alla modifica. Ad esempio cliccando sugli istogrammi si può modificare il tipo di grafico, cliccando sulla griglia si può modificare la griglia. Allo stesso modo si possono impostare le

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legende, i colori dello sfondo e tutto ciò che è necessario per dare al grafico un aspetto professionale.

Sulla barra del menu compaiono, in particolare, due pulsanti, Dati e Grafico. Cliccando sul primo si può scambiare le serie fra righe e colonne della tabella; cliccando, invece, su grafico si può scegliere il tipo di grafico e altro.

6.4.3 Immagini e altri oggetti. 6.4.3.1 Importare immagini da altri file. La voce di menu Inserisci permette di inserire in una diapositiva molti tipi di oggetti.

E' conveniente, per esercizio, provare tutte le voci di menu per rendersi conto delle possibilità che si hanno di rendere efficace una diapositiva.

Cliccando su Inserisci/Immagine si apre il menu a discesa da cui si può inserire una

clipart o un'immagine da un file esistente, forme o un organigramma o un WordArt, un'immagine direttamente da scanner o una tabella Word.

In ogni caso si apre una finestra mediante la quale è possibile configurare le azioni per inserire l'oggetto.

Per esempio se si clicca su Immagine da scanner, si apre l'interfaccia di acquisizione da scanner, se questo è collegato al computer. Se si clicca su Da file.. si apre la solita finestra per la ricerca del file immagine. L'immagine scelta apparirà sulla diapositiva. Contemporaneamente si apre la barra degli strumenti Immagine. Se ciò non avvenisse, si può sempre aprire da Visualizza/Barre degli strumenti/Immagine, che permette di tagliarla, aumentare o diminuire contrasto e luminosità etc., come visto in altra parte di questo modulo.

6.4.3.2 Cambiare le dimensioni di un'immagine e spostarla.

Passando il cursore del mouse sull'immagine selezionata, esso acquista la forma a

freccia quadrupla che suggerisce che si può trascinare per spostarla in altra parte della diapositiva. Ricordare che, tenendo premuto il tasto ALT si sgancia lo spostamento dalla griglia per permettere un posizionamento più accurato.

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Le maniglie intorno all'immagine, ai lati e agli angoli, servono per ridimensionare l'immagine rispettandone le proporzioni (trascinando dagli angoli) o deformandola (trascinando dai lati).

Cliccando col destro del mouse all'interno dell'immagine, si apre un menu di scelta rapida, mediante il quale si possono configurare diverse e importanti azioni, come si vedrà in seguito. Facendo click su Formato immagine si apre una finestra di dialogo, mediante la quale è possibile impostare alcuni elementi, come posizione e grandezza, colori, bordi etc. Ricordare che molte di queste operazioni possono essere fatte direttamente mediante i pulsanti della barra del disegno.

6.4.3.3 Importare altri oggetti. Aprendo il menu Inserisci si vede che, oltre ad immagini, si possono importare e

inserire nella diapositiva grafici, tabelle e altri oggetti. Cliccando su grafici, come già detto e visto prima, si apre la procedura per la

creazione di un grafico mediante Microsoft Graph 2000. Cliccando, invece, su Tabella, si attiva la procedura automatica per creare una

tabella. Si apre una finestra di dialogo in cui si richiede di specificare il numero di righe e di colonne. Ciò fatto viene disegnata la tabella, in cui inserire i dati. Naturalmente, come in word, si può visualizzare la barra degli strumenti Tabella e Bordi da menu Visualizza/Barre degli strumenti. Con essa è possibile modificare a piacere la tabella, inserendo e togliendo righe e colonne, colorando lo sfondo e formattando il testo.

Cliccando su Oggetto.., così come avviene in tutte le altre applicazioni Office, si ha la possibilità di inserire un oggetto, cioè un file creato e modificabile con altra applicazione, per esempio un foglio Excel, un documento Word, un'immagine Photo Editor, un suono o un video etc..

Al click del mouse, vengono cercate le applicazioni installate e compare l'elenco degli oggetti inseribili.

L'oggetto può essere creato mediante l'applicazione, che si apre quando si clicca su

un oggetto dell'elenco, oppure può essere inserito da un file esistente, se si selezione Crea da file. In basso compare una spiegazione sulla funzione dell'oggetto scelto.

Ad esempio se si inserisce un foglio di lavoro Excel, appare il foglio, che può essere modificato a piacimento secondo le regole Excel, usando formule, riferimenti etc. Appare la barra degli strumenti propria dell'oggetto inserito, che permette di modificarlo. Finite le modifiche si può uscire cliccando fuori dall'area dell'oggetto; scompare anche la barra di

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modifica dell'oggetto. Per ritornare in modalità modifica occorre cliccare due volte sull'oggetto, mentre cliccando una volta sola, l'ggetto viene selezionato per le operazioni di spostamento o di copia e incolla.

6.4.3.4 Copiare un oggetto importato nel documento principale. L'oggetto inserito può, naturalmente essere esportato in un'altra applicazione o

nell'applicazione che l'ha creato con la tecnica del copia e incolla. Rimane però sempre un oggetto indipendente inserito nell'applicazione. Se copiamo l'oggetto Foglio di lavoro Excel, creato all'interno di Power Point, in un foglio di lavoro Excel all'interno dell'applicazione, il foglio copiato, pur rimanendo modificabile cliccandoci due volte sopra, rimane come oggetto inserito nel foglio attivo e non come un nuovo foglio di lavoro.

6.4.3.5 Aggiungere effetti ai bordi di un oggetto. L'oggetto inserito è una parte della diapositiva, che può essere abbellita aggiungendo

ad essa effetti e bordi. Al solito, dopo aver selezionato l'oggetto cliccandoci sopra, si può cliccare col destro

del mouse e poi su Formato oggetto.. del menu di scelta rapida che si apre, oppure usare direttamente i pulsanti della barra degli strumenti Disegno.

Vedremo in seguito che si possono aggiungere anche effetti di movimento e di collegamento ipertestuale a tutti gli elementi della diapositiva.

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6.4. Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 6 Sezione 4

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Cosa si intende in Power Point per Oggetto grafico? b. Per stile di una linea si intende il colore e lo spessore. Vero Falso. c. Per disegnare un triangolo occorre necessariemente sceglierlo fra le Forme

disponibili. Vero Falso d. Quanti e quali tipi di linee si possono disegnare su una diapositiva? e. Elencare i diversi modi in cui si può ruotare un oggetto. f. In quanti modi e quali modi si può creare un organigramma in Power Point? g. Dire il nome di almeno quattro Oggetti creabili in Power Point come nuovi o

da da file. h. Qual'è, secondo te, la differenza fra un oggetto Forma e un oggetto Immagine

di Photo Editor? 3. Aprire dal dischetto il file .ppt di nome "Esempio". Usando gli strumenti di

disegno creare, sulla prima diapositiva accanto al titolo, un semplice logo relativo al progetto presentato usando linee, forme, testi, colori e sfumature.

4. Il disegno creato è un disegno vettoriale e può essere salvato su file in formato WMF (Windows metafile). Salvarlo su file mediante un programma che tratti tali immagini.

5. Mediante la voce di menu Incolla speciale, trasformare il disegno .wmf in formato Jpeg, copiarlo in Photo editor e salvarlo come file di disegno Jpg sul dischetto. Eliminare dalla diapositiva l'immagine jpg creata e lasciare solo l'immagine wmf.

6. Nella seconda diapositiva creare, mediante Inserisci/Immagine/Organigramma, un organigramma a tre livelli per una struttura gerarchica di realizzazione del progetto. Dimensionarlo e posizionarlo correttamente.

7. Inserire una nuova diapositiva dopo la seconda e Disegnare lo stesso organigramma usando forme, caselle di testo, collegamenti e raggruppando il tutto.

8. Aggiungere all'organigramma un bordo ombreggiato, scegliendo colori opportuni in modo che siabbia la sensazione del rilievo.

9. Chiudere tutti i file e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 6

Sezione 5

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MODULO 6: Strumenti di Presentazione SEZIONE 5: Stampa e distribuzione Una volta completate le diapositive, per così dire statiche, si può pensare già alla

stampa e alla distribuzione del documento senza l'uso del computer. Il documento può essere stampato oppure trasformato in diapositive da 35 mm da proiettare col proiettore. E' chiaro che in questi casi sono inutili effetti di animazione o sonori, in quanto non riproducibili. Il modo più interessante di presentare il documento è di proiettarlo con videoproiettore mediante il computer. In questo caso sono possibili molti effetti, sonori, di animazione, interattivi, dimostrativi e di navigazione, che rendono la presentazione senza dubbio molto più interessante, oltre che efficace. Ci occuperemo ora della diffusione del documento via stampa. Nelle prossime sezioni saranno esaminati effetti diversi con cui arricchire la presentazione via computer.

6.5.1 Impostazione delle diapositive. 6.5.1.1 Selezionare un formato d'uscita appropriato per la presentazione:

lavagna luminosa, volantino etc. I modi per distribuire, e quindi presentare, il documento in modo statico possono

essere diversi: come lucidi per lavagna luminosa come volantino come diapositiva 35 mm destinata alla proiezione su schermo come stampa su formati diversi

E' bene avere chiara fin dall'inizio la destinazione del documento, poichè, in questo modo, si possono sfruttare meglio gli spazi della diapositiva. Per esempio, se è previsto di distribuire il documento in stampa formato A4 (foglio 21x29 cm circa) lo spazio disponibile è diverso che se il documento è destinato alla proiezione o visualizzazione con computer in cui lo schermo. D'altro canto se si deve fare un volantino o una locandina di formato grande, è evidente che all'interno possiamo posizionare molto più testo.

Tuttavia, se la presentazione è complessa, non bisogna trascurare di prevedere una presentazione con computer animata, anche se nell'immediato essa deve essere solo stampata.

Per impostare il formato della diapositiva fare click su File/Imposta pagina.., si apre la finestra di dialogo Imposta pagina:

Nella casella combinata Formato diapositiva si può scegliere la destinazione del

documento: A Presentazione su schermo corrisponde un formato 24x18 cm, a Lettera USA

corrisponde un formato 21,6x27,9 cm, a Formato A4 corrisponde il formato standard

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21x29,7 cm, a Diapositiva 35 mm corrisponde un formato 35x27 mm, a Lucidi corrisponde il formato Lettera USA 31,6x27,9 cm, a Striscione corrisponde un formato 2,4x19,2 cm e infine a Personalizzato corrisponde un formato a piacere. Notare che selezionando uno dei formati, nelle caselle delle dimensioni in basso vengono visualizzate le dimensioni proporzionali con cui le diapositiva verranno visualizzate sullo schermo. E' in fase di stampa che le dimensioni vengono riportate a quelle standard oppure ridotte proporzionalmente per adattarle alla pagina.

6.5.1.2 Cambiare l'orientazione delle diapositive: orizzontale o verticale. Accanto alla casella combinata della finestra di dialogo Imposta pagina si può

scegliere l'orientamento verticale o orizzontale sia della diapositiva che delle note. Si potrà scegliere se stampare sullo stesso foglio o in fogli diversi diapositiva e note, nella finestra di dialogo Stampa, come vedremo in seguito.

6.5.2 Preparazione per la distribuzione. 6.5.2.1 Aggiungere note per chi presenta le diapositive. L'inserimento di note in una presentazione può essere molto utile, se non

indispensabile, perchè il lavoro risulti chiaro non solo a chi utilizzasse presentazione, ma allo stesso autore. Infatti i dettagli e i riferimenti si dimenticano facilmente; inoltre nelle note si possono riportare suggerimenti utili.

Inserire note, lunghe quanto si vuole, e formattate come si vuole, è molto semplice. Nella Visualizzazione Normale dell'interfaccia di Power Point, il riquadro in basso a

destra è riservato alle note relative alla diapositiva corrente. Basta cliccare nel riquadro e appare il cursore a I che indica l'inserimento del testo.

Al testo scritto si possono applicare alcuni elementi di formattazione, sia di paragrafo che di carattere, l'essenziale per rendere chiaro il testo.

6.5.2.2 Numerare le diapositive. In basso nella finestra di dialogo Imposta pagina vi è la casella Numero di diapositive

da.. in cui si può inserire l'inizio della numerazione delle diapositive, nel caso occorre seguire la numerazione di una presentazione precedente o occorra inserire le diapositive in un documento word.

6.5.2.3 Usare uno strumento di controllo ortografico. Scritti tutti i testi sia delle diapositive che delle note, si può procedere ad un controllo

ortografico premendo il tasto funzione F7 oppure attivandolo da Strumenti/Controllo ortografico.

Si apre una finestra di dialogo in cui viene evidenziato il termine ritenuto errato o non conosciuto e i suggerimenti per la correzione. A destra sono presenti i pulsanti necessari a effettuare le sostituzioni e a continuare nella correzione.

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6.5.3 Stampa. 6.5.3.1 Visualizzare in anteprima il documento. La stampa di una presentazione è diversa dalla stampa di un documento word o di un

foglio Excel, in quanto le diapositive, in genere, sono ricche di colori e di sfondi e risultano più grafiche che testuali. Inoltre la struttura e le note possono essere stampate sullo stesso foglio o a parte.

Ciò implica una possibilità di molteplici arrangiamenti oltre alla possibilità di inserire nel foglio intestazioni e piè di pagina diversi da quelli presenti nella diapositiva.

La diapositiva può essere stampata anche in sfumature di grigio al posto dei colori, o addirittura in bianco e nero. Ciò allo scopo di risparmiare nella stampa, laddove non siano necessari i colori, per esempio quando la stampa serve solo come promemoria.

Se si fa click su Visualizza/Schema appare l'elenco degli schemi che si possono stampare e modificare:

Schema diapositiva Permette di controllare

determinate caratteristiche del testo, quali il tipo, la dimensione e il colore del carattere, lo sfondo o gli effetti speciali applicati.

Quando si vuole modificare l'aspetto di tutte le diapositive, non è necessario intervenire in ogni singola diapositiva: se si seleziona Visualizza/Schema diapositiva e si ritocca una slide, le modifiche saranno applicate automaticamente a tutte le diapositive della presentazione. Lo stesso avviene se si deve inserire su ogni diapositiva un'immagine o un testo particolare, per esempio il nome o il logo della società. Selezionando Visualizza/Schema diapositiva appare un'immagine come quella mostrata dalla figura, in cui sono evidenziati una serie di segnaposti che indicano l'area titolo del layout automatico, l'area oggetto del layout automatico e un'area per le informazioni da inserire come piè di pagina, quali la data, l'ora e il numero di diapositiva.

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Fare clic nel punto in cui si vuole inserire l'oggetto e selezionare la voce relativa del

menu Inserisci: per esempio, per inserire il nome della società, selezionate Inserisci/Casella di testo e digitate il vostro testo, quindi fate di nuovo clic. Il testo sarà inserito in tutte le diapositive, nella stessa posizione in cui si trova sullo Schema diapositiva, come potrete verificare selezionando Visualizza/Sequenza diapositive

Attenzione! Non digitare nei segnaposti di testo dello schema diapositiva. I segna posti, infatti, permettono soltanto di controllare la formattazione del testo, non i contenuti. Per aggiungere del nuovo testo è necessario inserire una casella di testo.

Lo Schema titolo, invece, disponibile selezionando Visualizza/Schema titolo, permette di controllare solo le diapositive che utilizzano il layout Diapositiva titolo. Se volete che le diapositive titolo abbiano un aspetto diverso dalle altre diapositive della presentazione, per esempio una formattazione che metta in maggior risalto il testo, potete modificarle rapidamente lavorando con lo Schema titolo.Fare click nel segnaposto del titolo (che conterrà la voce "fare clic per modificare lo stile del titolo dello schema"), definire i nuovi attributi di formattazione utilizzando il comando Carattere del menu di scelta rapida e le modifiche saranno applicate a tutte le diapositive impostate come diapositive titolo.

Schema Stampati permette di organizzare sul foglio i vari elementi e inserire una Intestazione e Piè di pagina relativi al foglio. A seconda dell'impostazione dell'orientazione del foglio scelto nella finestra di dialogo Stampa (orizzontale o verticale) e numero di diapositive da disporre sulfoglio, nello schema appare la disposizione delle diapositive oltre alle caselle contenenti informazioni. Anche in questa visualizzazione si possono inserire oggetti che verranno stampati in ogni foglio.

L'ultimo schema e lo Schema Note. Cliccando su questa voce appare lo schema: Al solito, l'orientazione della pagina (orizzontale o verticale) può essere scelta dalla

finestra di dialogo Imposta pagina attivabile cliccando su File/Imposta pagina. Anche in

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questo schema si può modificare la formattazione e inserire oggetti che verranno stampati in ogni foglio.

Per vedere l'anteprima della diapositiva in grigio o in bianco e nero occorre fare click

sul pulsante Anteprima gradazione di grigio ( ) della barra degli strumenti standard (se non fosse visibile si può sempre inserire cliccando su Visualizza/Barre degli strumenti/Personalizza e trascinando il pulsante sulla barra). In alternativa si può cliccare sulla voce di menu Visualizza/Bianco e nero. La diapositiva apparirà in sfumature di grigio. Se mentre si clicca si tiene premuto il tasto MAIUSCOLE la diapositiva appare in bianco e nero.

Contemporaneamente si attiva (se presente sulla barra degli strumenti standard. Se ciò non fosse si può inserirlo con le modalità dette prima) il

pulsante Modalità Bianco e Nero ( ). Cliccando su di esso si apre il menu a discesa mediante il quale si ha la possibilità di scegliere fra molte alternative.

6.5.3.2 Cambiare la visualizzazione: diapositiva singola, sequenza, note. La visualizzazione degli schemi permette di controllare ciò che verrà stampato. Per

poter effettuare altre operazioni, come modifica della diapositiva, modifica dell'ordine e delle note si hanno altre modalità di visualizzazione a cui si può accedere mediante i pulsanti posti in basso a sinistra dello schermo o mediante le voci del menu Visualizza.

Ad esempio cliccando sul pulsante Visualizzazione Diapositive( ) oppure cliccando sul menu Visualizza/Diapositiva (ricordare che se le voci non sono presenti in elenco si possono inserire come si fa con i pulsanti delle barre degli strumenti). In questa modalità appare una sola diapositiva che può occupare tutto lo schermo per una maggior facilità di modifica.

Cliccando invece su Visualizza/Sequenza diapositive oppure sul pulsante Sequenza diapositive ( ). In questo modo appare sullo schermo la sequenza delle diapositive con i numeri d'ordine e con le impostazioni di ognuna. In questa modalità si può cambiare l'ordine delle diapositive semplicemente trascinandole nella posizione corretta. Si possono selezionare anche più diapositive (cliccando su di esse tenendo premuto il tasto MAIUSCOLE). Su di esse si possono fare tutte le operazioni di trascinamento e modifica.

Infine cliccando sul menu Visualizza/Pagina Note (non è disponibile il relativo pulsante) viene mostrata la diapositiva con il campo note nel quale si possono effettuare tutte le modifiche necessarie.

Completate tutte le operazioni sui vari schemi si può procedere alla stampa.

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6.5.3.3 Stampare le diapositive in varie viste e formati d'uscita. Cliccando su File/Stampa.. appare la finestra di dialogo Stampa.

Innanzi tutto scegliamo dal riquadro Stampa di: che cosa stampare. L'opzione

Diapositive permette di stampare una diapositiva per pagina. Se si seleziona Stampati è possibile creare degli stampati conformi allo schema

Stampati visto prima.

Per creare gli stampati selezionare questa opzione e indicate il numero di diapositive

da stampare in ogni pagina nel riquadro stampati (apparirà un'anteprima che visualizza la disposizione delle diapositive sul foglio), quindi fate clic nelle caselle di controllo situate nella parte inferiore della finestra per indicare l'aspetto delle diapositive:

Gradazioni di grigio: i colori sono convertiti in gradazioni di grigio Solo bianco e nero: le immagini sono stampate in bianco e nero, senza gradazioni di

grigio.

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Adatta alla pagina: aumenta o riduce le dimensioni per adattarle al formato della pagina

Cornice diapositive: traccia una linea sottile attorno ai bordi delle diapositive. Se si vuole stampare anche le note inserite nelle diapositive scegliere Pagina note.

PowerPoint stampa una copia delle diapositive nella parte superiore della pagina e le note del relatore nella parte inferiore secondo lo schema visto nei paragrafi precedenti

Se invece serve una stampa che mostri la struttura della presentazione, così come appare nel riquadro struttura della finestra di lavoro, selezionate Visualizzazione struttura.

È possibile stampare soltanto alcune diapositive facendo clic sull'opzione Diapositiva corrente oppure inserendo nella casella di testo Diapositive del riquadro Intervallo di stampa i numeri delle diapositive che si vogliono stampare.

Abbiamo visto nell'esame degli schemi che in essi si possono modificare intestazione e piè di pagina. Per modificarli o inserirli in fase di stampa selezionare Visualizza/Intestazione e piè di pagina in modo da aprire la finestra omonima.

La scheda Diapositiva della finestra permette di includere nelle diapositive la data e l'ora (che possono essere aggiornate automaticamente oppure fisse, a seconda dei pulsanti di selezione esclusiva su cui si fa click, il numero di diapositiva e un eventuale piè di pagina.

Attraverso la scheda Note e stampati, invece, è possibile aggiungere la data e l'ora, il numero di pagina, intestazioni e piè di pagina alle pagine note e agli stampati.

Spesso le diapositive sono stampate su lucidi, che vengono poi mostrati tramite un proiettore. Per stampare su lucidi inserite i lucidi nel vassoio della stampante predisposta a questo tipo di stampe, quindi selezionate File/Imposta pagina: si aprirà la finestra Imposta pagina, in cui dovete selezionare l'opzione Lucidi nella casella Formato diapositive. Se necessario, modificate i valori delle impostazioni Larghezza, Altezza e Numero diapositive da, quindi fate clic su OK e seguite la procedura solita per stampare.

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6.5 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 6 Sezione 5

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. In quanti e quali modi si può impostare il formato d'uscita delle diapositive? b. Qual'è il formato migliore per una presentazione mediante lavagna luminosa? c. La presentazione come volantino non permette di includere oggetti

multimediali. Vero Falso d. Dire come si inseriscono note in una diapositiva. e. A cosa possono servire le note in una diapositiva? f. Come far cominciare la numerazione delle diapositive da un numero

qualunque? g. Cosa si intende in Power Point per schema stampati? h. Inserendo una clipart nello schema diapositiva essa verrà mostrata in tutte le

diapositive. Vero Falso. i. Che cosa si può stampare in Power Point, oltre alle diapositive? j. Che vantaggio può esserci a stampare le diapositive in bianco e nero?

3. Aprire dal dischetto il file .ppt di nome "Esempio". Scegliere il formato d'uscita Lucido, orizzontale per le diapositive e verticale per note e struttura.

4. Col comando Visualizza/Intestazione e piè di pagina inserire intestazioni e piè di pagina sia sulle diapositive che su note e stampati, completi di data e ora e le scritte "Esercitazione sulla stampa del documento di Power Point".

5. Visualizzare una alla volta le modalità di visualizzazione sullo schermo e tutti gli schemi. Inserire in ciascuno schema una clipart o il logo disegnato nell'esercitazione precedente e controllare che sia presente su tutte le diapositive e su tutte le pagine di stampa.

6. Stampare una sola diapositiva in scala di grigio, una pagina note e una pagina stampato.

7. Chiudere tutti i file e consegnare il dischetto e fogli stampati all'istruttore.

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Modulo 6

Sezione 6

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MODULO 6: Strumenti di Presentazione SEZIONE 6: Effetti speciali Se la presentazione viene stampata o proiettata staticamente su uno schermo, non ha

bisogno di effetti particolari per attirare l'attenzione se non quelli di rendere accattivante alla vista le parti interessanti che devono passare nella comunicazione mediante il colore, la presenza di un'immagine, la grandezza del testo.

Se la presentazione deve essere mostrata mediante il computer, allora può essere resa molto più interessante e comunicativa con l'aggiunta di effetti di animazione di immagini, di testi e di diapositive e suoni di sottofondo o esplicativi che partono a comando o automaticamente. Ne risulta alla fine un vero e proprio filmato che può essere comandato manualmente nel suo svolgimento oppure automaticamente senza intervento del presentatore.

Non dimenticare mai, però, di non eccedere nell'uso degli effetti, i quali potrebbero diventare preponderanti ed eccessivi a scapito della leggibilità del documento e della efficacia della comunicazione del messaggio.

6.6.1 Animazioni. 6.6.1.1 Aggiungere alle diapositive delle animazioni di repertorio. Le animazioni permettono di rendere più vivaci le diapositive, facendo sì che i

contenuti si rivelino agli occhi degli spettatori in modi insoliti e sorprendenti. Un'animazione semplice ma di effetto, per esempio, è quella che permette di visualizzare le voci contenute in un elenco ad intervalli prestabiliti.

PowerPoint consente di applicare ai testi delle diapositive molti effetti speciali, e di divertirsi cercando di trovare le animazioni più gradevoli ed efficaci.

Per creare un'animazione è consigliabile lavorare nella modalità di visualizzazione Normale. Selezionare la diapositiva e fare clic nella casella che contiene il testo a cui si vuole applicare l'effetto, in modo che la casella di testo appaia evidenziata, quindi visualizzare la barra degli strumenti Effetti animazione e fate clic sul pulsante dell'effetto da applicare. In alternativa fare click su Presentazione/Animazione preimpostata e scegliere dall'elenco.

Con Effetto auto il testo entra nella diapositiva da destra

emettendo il suono di un auto, mentre con Effetto volo entra da sinistra con il suono di una freccia. Effetto clic fa comparire il testo dal centro con un rumore di scatto fotografico, mentre Effetto lampeggiamento lo fa lampeggiare una volta. Se si seleziona Effetto testo laser o Effetto testo macchina da scrivere il testo si compone una lettera alla volta, con un rumore di laser oppure di macchina da scrivere. Con Effetto testo caduta le parole cadono dall'alto una dopo l'altra.

Se si fa clic sul pulsante Anteprima animazione ( ) si apre una piccola finestra che mostra l'effetto applicato.

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I primi due pulsanti ( ) riguardano rispettivamente la diapositiva titolo e il testo della diapositiva. Sono effetti preimpostati per l'animazione del titolo e del testo contenuto nella diapositiva.

E' consigliabile prendere confidenza con gli effetti di animazione provandoli. Poichè il testo può entrare nella diapositiva per paragrafo o per riga o per carattere, ricordarsi che, se i testi entrano più lentamente di quanto l'ascoltatore legge i messaggi, ciò può provocare un senso di noia che compromette l'efficacia della comunicazione.

6.6.1.2 Modificare le animazioni predefinite. Se invece le animazioni fornite da PowerPoint non soddisfano, si possono creare

delle animazioni personali. Fare clic sul pulsante Animazione personalizzata ( ) o in alternativa fare click su Presentazione/Animazione personalizzata..: PowerPoint apre la finestra di dialogo Animazione personalizzata.

Come si vede la finestra di dialogo è costituita da diverse schede. Nella prima scheda,

Ordine e intervalli, si può decidere l'ordine di ingresso dei testi presenti e se l'animazione è automatica dopo un certo numero di secondi o viene attivata con un click del mouse. Mediante le frecce si può modificare l'ordine, selezionando la voce e spostando su e giù con le frecce. Si può includere o escludere dall'animazione alcune caselle di testo selezionandole o deselezionandole spuntando le caselle di selezione.

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Nella scheda Effetti si possono scegliere gli effetti da applicare alla casella di testo selezionata.

Il riquadro Immissione animazione e suono permette scegliere fra molti effetti

d'entrata del testo e un suono che l'accompagni. Il suono può essere personalizzato utilizzando un qualunque file .wav.

Nel riquadro Immissione testo si può decidere se fare entrare il testo tutto insieme o per parole e lettere. Nel riquadro Dopo l'animazione si può decidere cosa deve accadere al termine dell'immissione del testo.

Le altre due schede si riferiscono a effetti applicabili a oggetti inseriti nella diapositiva. La scheda Grafico permette di animare un grafico, mentre la scheda Impostazioni multimediali permette di impostare elementi dell'oggetto che dipendono dal tipo di oggetto.

Invece di modificare le opzioni delle finestre di dialogo Transizione diapositive e Animazione personalizzata, si può controllare l'animazione delle diapositive dalla visualizzazione Sequenza diapositiva: scegliere Visualizza/Sequenza diapositive, selezionare una o più diapositive e fare clic con il pulsante destro del mouse, quindi scegliere la voce Animazione personalizzata dal menu di scelta rapida. Si aprirà un sottomenu che contiene le opzioni di animazione applicabili al testo della diapositiva: selezionarne una e si potrà vedere l'effetto direttamente nella visualizzazione Sequenza diapositive.

6.6.2 Suoni. 6.6.2.1 Usare effetti sonori. Si è già detto nel paragrafo precedente come inserire suoni nell'animazione dei testi.

Alcuni suoni sono preimpostati, altri si possono attivare da un file presente sul computer. L'abuso di suoni preimpostati fa scadere la qualità della presentazione e talvolta risultano sgradevoli per chi li ascolta. Se proprio si vuole attirare l'attenzione in qualche momento, è meglio usare suoni personali, che danno, comunque, originalità al documento.

Altri suoni sono attivabili all'ingresso della prima diapositiva o durante la transizione da una diapositiva all'altra, il che può essere utile se la presentazione deve girare da sola sul computer, magari a ciclo continuo come uno spot pubblicitario. Altro suono può essere attivato con un click o col passaggio del mouse su un oggetto, per esempio se si vuol far partire una spiegazione parlata in un momento della presentazione. Questi effetti saranno trattati nel paragrafo seguente.

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6.6.3 Dissolvenze. 6.6.3.1 Aggiungere effetti di dissolvenza. Le transizioni sono effetti speciali che permettono di rendere più armonioso il

passaggio da una diapositiva all'altra durante la presentazione. Ve ne sono di vari tipi: uno dei più utilizzati è l'effetto tendina, che scopre la slide successiva facendo scorrere via orizzontalmente, verticalmente oppure in diagonale la diapositiva corrente.

Per impostare un effetto di transizione aprire il menu Presentazione e selezionare la voce Transizione diapositiva: PowerPoint apre la finestra di dialogo Transizione diapositiva.

Si Può scegliere un effetto dall'elenco a discesa che si trova nel riquadro Effetto (per

esempio Dissolvenza, Taglio netto, A comparsa da destra) e vederne l'anteprima nel riquadro dell'immagine.

Selezionare la velocità della transizione facendo clic sul pulsante Lento, Medio o Veloce e impostare le modalità di passaggio da una diapositiva all'altra nel riquadro Avanzamento: per controllare l'avanzamento con il mouse fare clic nella casella Con un clic del mouse, per dire al programma di sfogliare automaticamente le diapositive, invece, fare clic nella casella Automaticamente dopo e inserire il numero di secondi nella casella di testo sottostante.

Le opzioni presenti nell'elenco Suono, infine, permettono di riprodurre un suono quando appare la diapositiva: questa opzione è da utilizzare con moderatezza, perché può risultare stucchevole e infastidire chi assiste alla presentazione.

Dopo aver definito tutte le impostazioni, fate clic sul pulsante Applica per applicare la transizione alla diapositiva corrente, oppure sul pulsante Applica a tutte, per utilizzarla con tutte le diapositive della presentazione.

Anche se le transizioni non influiscono in modo rilevante sull'ingombro del file della presentazione, è consigliabile utilizzarle in modo moderato, evitando, per esempio, di inserirne molti tipi differenti all'interno della stessa presentazione. Le transizioni, infatti, possono aiutare a richiamare l'attenzione su un dettaglio o su una schermata, ma un uso eccessivo può creare confusione ed essere d'ostacolo alla leggibilità delle diapositive.

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I pulsanti di azione Di solito nelle presentazioni le diapositive sono visualizzate una dopo l'altra, secondo

l'ordine prestabilito. I pulsanti d'azione possono essere utilizzati per scorrere la presentazione in modo più libero e flessibile, creando collegamenti per il passaggio alla prima o all'ultima diapositiva, a quella precedente o alla successiva.

Per inserire un pulsante di azione in una diapositiva visualizzare la slide e selezionare Presentazione/Pulsanti d'azione: si vedrà apparire un menu con diversi pulsanti.

Fare clic su uno dei pulsanti e,

quando il cursore del mouse si è trasformato in una croce, posizionatevi nel punto in cui volete inserire il pulsante. Tenendo premuto il tasto sinistro, trascinate il mouse in modo da disegnare il pulsante, quindi rilasciatelo. Vedrete apparire la finestra di dialogo Impostazioni azione:

Fatr clic su Effettua

collegamento a e selezionare una diapositiva o altro collegamento dall'elenco a discesa.

Per modificare le dimensioni del pulsante, selezionarlo con un clic del mouse e quindi ridimensionarlo come si fa con una forma qualsiasi. Per mantenere inalterato il rapporto tra la larghezza e l'altezza tenere premuto il tasto MAIUSC mentre si trascina

Se dopo aver creato un pulsante di azione si vuole cambiare il collegamento a cui il pulsante conduce, selezionare il pulsante e fare clic con il tasto destro del mouse, quindi selezionate dal menu di scelta rapida Collegamento ipertestuale/Modifica collegamento ipertestuale per richiamare la finestra di dialogo Impostazioni azione e modificare le opzioni.

Se invece si vuole eliminare un pulsante che si era inserito in una diapositiva, selezionarlo facendo clic con il mouse e quindi premere il tasto CANC.

Se i contenuti della presentazione richiedono un collegamento tra due diapositive, un rimando a un'altra presentazione, a un documento realizzato con un programma diverso oppure a un indirizzo Internet, si possono utilizzare i collegamenti ipertestuali.

È possibile creare un collegamento ipertestuale a partire da qualsiasi oggetto inserito nella diapositiva: il testo, le immagini, le forme, le tabelle ecc. Per inserire un collegamento ipertestuale selezionare l'oggetto che deve rappresentare il collegamento e fare clic sul pulsante Collegamento ipertestuale . Si aprirà la finestra di dialogo Inserisci collegamento ipertestuale, che permette di definire le modalità e la destinazione del collegamento.

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Il testo che rappresenta un collegamento ipertestuale appare sottolineato e di un

colore coordinato con la combinazione di colori. Dopo che si è fatto clic su un collegamento ipertestuale e si è visitata la pagina relativa, il colore del collegamento cambia in modo da indicare i collegamenti già visualizzati. I collegamenti ipertestuali sono attivi solo durante l'esecuzione della presentazione, non durante la fase di creazione.

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6.6 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 6 Sezione 6

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Che differenza c'è fra una animazione preimpostata e una personalizzata? b. Cosa permette di definire una animazione personalizzata? c. Il testo di un paragrafo può entrare solo tutto in una volta. Vero Falso d. I suoni possono accompagnare solo le transizioni delle diapositive. Vero Falso e. Cosa può accadere al termine di una animazione? f. Si può animare l'apparizione di un grafico o di una immagine? g. Secondo te come si può sostituire un pulsante d'azione?

3. Aprire dal dischetto il file .ppt di nome "Esempio". Animare la prima diapositiva scegliendo una animazione preimpostata e una personalizzata. Osservare l'effetto mediante l'anteprima.

4. Animare in modo opportuno tutte le diapositive in modo che la presentazione risulti gradevole. Le animazioni siano automatiche e non su click del mouse.

5. Decidere la transizione delle diapositive in modo che la presentazione si avvii automaticamente e le diapositive siano lette con facilità, eventualmente decidendo il tempo di permanenza di ciascuna e inserendo effetti di dissolvenza.

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Modulo 6

Sezione 7

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MODULO 6: Strumenti di Presentazione SEZIONE 7: Supporti operativi Ormai, completati tutti i dettagli della presentazione non resta che provarla. Se essa è

destinata al computer, si hanno diversi supporti per renderla interattiva e per intervenire in modo che si possano intercalare commenti, digressioni e altro. Power Point mette a disposizione molti strumenti, che a saperli usare adeguatamente completano degnamente il documento e lo rendono altamente professionale.

6.7.1 Fare una presentazione. 6.7.1.1 Iniziare una presentazione da una qualsiasi diapositiva. Per avviare la presentazione si può selezionare Visualizza/Presentazione o

Presentazione/Visualizza presentazione oppure premere il tasto F5. L'effetto è lo stesso: PowerPoint esegue la presentazione, partendo dalla prima diapositiva. Se si vuol partire da una diapositiva qualunque basta posizionarsi sulla diapositiva prescelta o in Visualizzazione normale o in Visualizzazione sequenza e cliccare sul pulsante Presentazione ( ) in basso a sinistra dello schermo. In questo caso viene visualizzata la diapositiva corrente.

Per vedere la diapositiva successiva premere il tasto FRECCIA A DESTRA o FRECCIA IN ALTO, per tornare alla diapositiva precedente utilizzare i tasti FRECCIA A SINISTRA o FRECCIA IN BASSO. In alternativa si può fare clic con il pulsante destro del mouse e scegliere le opzioni del menu di scelta rapida.

In questo menu si trovano anche i comandi che

permettono di "saltare" da una diapositiva all'altra della presentazione: se si seleziona la voce Vai a, peT titolo, infatti, si può scegliere la diapositiva da visualizzare.

Il menu di scelta rapida si può aprire anche facendo clic sul pulsante che si trova nell'angolo inferiore a sinistra della diapositiva durante la presentazione.

Per terminare la presentazione e tornare alla visualizzazione normale premete ESC oppure il tasto con il segno meno.

In realtà ci sono altri tasti, oltre ai tasti freccia, che permettono di spostarsi tra le diapositive durante la presentazione. Se si fa clic sul pulsante con il punto interrogativo che si trova nel menu di scelta rapida apparirà la Guida presentazione, che fornisce l'elenco di pulsanti e tasti da utilizzare durante la presentazione.

Se sono state inserite delle opzioni di animazione per gli elementi della diapositiva, in modo che siano visualizzati una alla volta (per esempio un effetto di animazione del testo) la pressione dei tasti FRECCIA IN ALTO o FRECCIA A DESTRA, e ogni altra operazione che di solito provocherebbe il passaggio alla diapositiva successiva, provocherà invece la visualizzazione di un nuovo elemento della diapositive corrente. Solo dopo aver visualizzato tutti gli elementi di una diapositiva sarà possibile passare a quella successiva.

Nel corso della presentazione si può facilmente richiamare le note che erano state inserite in una diapositiva. Quando si arriva alla diapositiva, fare clic con il pulsante destro del mouse e selezionate il comando Note del relatore dal menu di scelta rapida: apparirà la finestra Note del relatore, che mostra il testo inserito. Si possono anche aggiungere altri commenti, semplicemente digitando il testo. Per continuare la presentazione, fare clic sul pulsante Chiudi.

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E' anche possibile prendere degli appunti relativi alla presentazione e poi raccoglierli in un documento Word: se selezionate il comando Appunti presentazione dal menu di scelta rapida si aprirà la finestra omonima, in cui è possibile digitare il testo.

Gli appunti possono essere trasferiti in un documento Word facendo clic sul pulsante

Esporta: selezionando questo comando si visualizza una finestra di dialogo che chiede se si desidera inviare la minuta e le attività a Microsoft Word. Selezionare questa casella e fare clic sul pulsante Esporta: viene avviato Word, che visualizza un documento contenente gli appunti. A questo punto è possibile assegnare un nome al documento e salvarlo.

Nella finestra di dialogo Appunti presentazione si trova anche la scheda Attività, che permette di definire un elenco di attività durante la presentazione. È necessario inserire una descrizione dell'attività, specificare la persona a cui si intende assegnarla nella casella Assegnata a e indicare la data entro la quale deve essere conclusa nella casella Scadenza. Tutte le attività inserite nella scheda appariranno in una diapositiva che sarà visualizzata al termine della presentazione.

Misurare la durata della presentazione Quando si prova la presentazione è possibile misurarne la durata, in modo da sapere

esattamente quanto tempo si impiegherà per visualizzare ogni diapositiva. Per controllare la durata della presentazione selezionare la modalità di visualizzazione Sequenza diapositive e fare clic sul pulsante Prova intervalli ( ) oppure scegliere il comando Presentazione/Prova intervalli. Power Point visualizza la prima diapositiva a schermo intero e la finestra di dialogo Prova, che mostra il tempo di permanenza della diapositiva sullo schermo e la durata totale della presentazione.

Commentare la diapositiva come si farebbe durante la presentazione reale e quindi

fare clic sul pulsante Successivo per visualizzare la diapositiva seguente. Quando avete visualizzato l'ultima diapositiva sullo schermo appare una finestra con

cui PowerPoint comunica la durata complessiva della presentazione e chiede se si desidera registrare i nuovi intervalli e utilizzarli per l'esecuzione della presentazione. Se si risponde sì, durante la presentazione il programma farà avanzare automaticamente le diapositive dopo un

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numero di secondi corrispondente al tempo stabilito durante la prova della presentazione e non sarà necessario premere i tasti FRECCIA per passare alle diapositive successive. Il tempo di permanenza di ogni diapositiva sullo schermo, inoltre, apparirà sotto ogni diapositiva in modalità di visualizzazione Sequenza.

Definire l'esposizione della presentazione La presentazione può essere impostata in modi diversi a seconda della situazione in

cui sarà eseguita, per esempio in presenza di un relatore oppure in automatico presso uno stand.

Per definire queste opzioni selezionate il comando Presentazione/Imposta presentazione: si aprirà la finestra di dialogo Imposta Presentazione.

Fare clic su uno dei pulsanti che si trovano nel riquadro Tipo presentazione per

impostare le modalità con cui si vuole eseguire la presentazione: Con relatore (schermo intero): se si sceglie questa modalità le diapositive occupano

l'intero schermo ed e possibile spostarsi tra di esse con la tastiera o il mouse. E' l'opzione da selezionare per le presentazioni che saranno mostrate con il commento di un relatore.

Scorrimento individuale (finestra): questa opzione permette di eseguire la presentazione all'interno di una finestra standard con i menu e le barre degli strumenti di PowerPoint visibili. Potete spostarvi tra le diapositive con il mouse o con la tastiera.

Presentazione continua (schermo intero): con questa opzione si può eseguire la presentazione di diapositive a schermo intero riavviandola automaticamente dopo cinque minuti di inattività. Se si seleziona questo pulsante, infatti, sarà selezionata automaticamente anche la casella di controllo Effettua ciclo continuo fino a ESC. In questa modalità, però, è possibile spostarsi tra le diapositive soltanto con il mouse: è quindi necessario inserire collegamenti ipertestuali o pulsanti di azione che permettono di muoversi tra le diapositive.

Nel riquadro Diapositive della finestra di dialogo è possibile impostare la porzione di presentazione che si desidera visualizzare durante l'esecuzione e la modalità di scorrimento delle diapositive. Nel riquadro Avanzamento diapositive, infine, è possibile dire al programma se utilizzare l'avanzamento manuale oppure quello automatico, con gli intervalli salvati durante la misurazione della durata della presentazione.

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6.7.1.2 Usare strumenti di navigazione sullo schermo. Se nel corso della presentazione si vuole richiamare l'attenzione del pubblico su un

particolare dettaglio delle diapositive, si può scrivere o disegnare sullo schermo: fare clic con il pulsante destro del mouse e selezionate Opzioni puntatore/Penna. Il puntatore si trasforma in una piccola penna, che si può trascinare per disegnare linee e forme. Quando si è terminato di utilizzare la penna premere il tasto ESC.

I segni della penna non sono permanenti: quando si passa alla diapositiva successiva vengono cancellati automaticamente. Se si prova a tornare alla diapositiva su cui si è disegnato, infatti, si può notare che i segni sono stati eliminati. Se invece capita di doverli cancellare mentre si sta mostrando la diapositiva, si può farlo facilmente: fare clic con il pulsante destro del mouse, selezionare la voce Schermo dal menu di scelta rapida e quindi l'opzione Cancella penna.

Il colore predefinito della penna, che corrisponde sempre al colore del testo contenuto nella diapositiva, può essere cambiato secondo le proprie preferenze: scegliere Opzioni Puntatore dal menu di scelta rapida, fare clic su Colori penna e selezionare un colore dal sottomenu.

Se si vogliono tracciare linee rette, tenere premuto il tasto MAIUSC mentre si trascina il mouse.

Se nel corso della presentazione avete si ha bisogno di oscurare lo schermo temporaneamente, selezionate Schermo/Schermo nero dal menu di scelta rapida. Per tornare a visualizzare la presentazione sarà sufficiente fare clic sullo schermo.

Si può ottenere lo schermo nero anche premendo il tasto N. Se si preme il tasto B, invece, lo schermo diventerà bianco.

6.7.1.3 Nascondere delle diapositive. Se si vogliono aggiungere alla presentazione alcune diapositive da tenere come

riserva nel caso avanzi tempo durante la presentazione, si possono inserire delle diapositive nascoste.

Per nascondere una o più diapositive selezionarle in modalità Sequenza diapositive e

fare clic sul pulsante Nascondi diapositive ( ) oppure selezionare il comando Presentazione/Nascondi diapositive. Il numero delle diapositive nascoste apparirà barrato.

Una diapositive nascosta può essere la diapositiva sommario, che contiene un elenco

puntato con tutti i titoli delle diapositive selezionate. Si può crearla rapidamente selezionando tutte le diapositive, ad eccezione della prima, in modalità Sequenza diapositive

e poi facendo clic sul pulsante Diapositiva sommario ( ). Dopo averla creata, spostarla alla fine della presentazione per utilizzarla in caso di necessità.

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Per visualizzare una diapositiva nascosta durante la presentazione selezionare il comando Vai a/Per titolo del menu di scelta rapida: sarà visualizzato l'elenco di tutte le diapositive, comprese quelle nascoste, identificate dal numero tra parentesi. Fare clic sulla diapositiva e Power Point la farà apparire sullo schermo.

Per portare di nuovo in evidenza una diapositiva nascosta, selezionarla in modalità di visualizzazione Sequenza diapositive e fare di nuovo clic sul pulsante Nascondi diapositiva.

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6.7 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 6 Sezione 7

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Come fare per impostare automaticamente i tempi di permanenza di una diapositiva sullo schermo in una presentazione automatica?

b. A cosa possono servire diapositive nascoste? c. Come fare per ottenere automaticamente un sommario di tutte le diapositive? d. Elencare tutti i modi per attivare e disattivare la penna in una presentazione. e. Premendo il pulsante Presentazione della barra degli strumenti standard la

presentazione parte dalla diapositiva selezionata. Vero Falso f. Elencare tutte le modalità per passare alla prima diapositiva durante una

presentazione. 3. Aprire dal dischetto il file .ppt di nome "Esempio". determinare il tempo di

esposizione delle diapositive, impostare la presentazione in automatico e controllare i tempi per ciascuna diapositiva.

4. Creare una diapositiva Sommario, spostarla alla fine della sequenza e renderla Nascosta. Se le diapositive sommario sono più di una, ridurre le dimensioni dei testi in modo di averne una sola.

5. Iniziare manualmente la presentazione dalla terza diapositiva. Usare la penna per sottolineare con tre colori diversi tre righe con una linea retta.

6. Durante la presentazione, cliccare col destro sullo schermo e poi su ? del menu di scelta rapida. Leggere attentamente la funzione dei vari tasti.

7. Chiudere tutti i file e consegnare il dischetto all'istruttore.

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PROVA D’ESAME SIMULATA PER IL MODULO 6 STRUMENTI DI PRESENTAZIONE

PATENTE INFORMATICA EUROPEA ECDL 1. Aprire sul dischetto un file word di nome “Prova d’esame simulata Modulo 6”.

Scrivere il proprio nome e numero di skills card e la data odierna. Rispondere alle seguenti domande:

a. Quanti e quali sono i modi di visualizzazione della presentazione sullo schermo?

b. Nella Visualizzazione Normale non è possibile usare lo zoom nel riquadro delle note. Vero Falso

c. Un testo, in una diapositiva di Power Point, può essere inserito soltanto in una casella di testo. Vero Falso

d. Dire almeno due modi per cambiare l’ordine delle diapositive in un documento di Power Point.

e. Quali operazioni bisogna fare per aumentare il margine sinistro del testo rispetto al bordo della casella di testo?

f. Non è possibile inclinare una casella di testo di 45°. Vero Falso g. Descrivere una alternativa per disegnare un triangolo oltre all’uso delle

Forme poligonali. h. Dire il nome di almeno quattro oggetti creabili in Power Point come nuovi

o da file. i. Qual è il formato d’uscita migliore di una diapositiva per una

presentazione su lavagna luminosa? j. Cosa si riesce a stampare in Power Point con lo schema Stampati? k. Che differenza c’è fra una animazione preimpostata e una personalizzata? l. Si può animare l’apparizione di un Grafico? Sì No m. Dire due modi per navigare fra le diapositive di una presentazione. n. La penna è attivabile solo in una presentazione manuale. Vero Falso

2. Creare una presentazione con Power Point rispondente alle seguenti richieste e salvarla sul dischetto col nome proprio:

a. Il tema della presentazione è “La mia Azienda” b. La presentazione è costituita da 5 diapositive, di cui una Titolo c. La diapositiva Titolo contiene un logo aziendale disegnato con gli

strumenti per il disegno. d. La seconda diapositiva contiene un organigramma dell’azienda oltre a una

casella di testo esplicativa. e. La terza diapositiva contiene un grafico sul volume di affari complessivo

degli ultimi cinque anni e una casella di testo esplicativa del grafico. f. Le altre due diapositive siano articolate per mettere in evidenza la

produzione dell’azienda e contengono almeno un testo e un’immagine g. Tutte le diapositive sono dotate di pulsanti avanti e indietro. h. In ogni diapositiva sia contenuta almeno una animazione. i. Determinare i tempi di permanenza delle diapositive e impostare la

presentazione in automatico. j. All’apertura della prima diapositiva è collegata una musica che può essere

una standard di windows. k. Salvare tutti i file sul dischetto da consegnare all’esaminatore.

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Corso per il conseguimento della

Patente Informatica Europea

ECDL

Lezioni a cura di Fernando Carlà

Modulo 7 Reti Informatiche

Sezioni 1-8

IPSSCTA. DE PACE

Anno 2002

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Modulo 7

Sezione 1

Per iniziare

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 1: Per iniziare C'era una volta ARPAnet, divenuta poi INTERnet.... Ormai la storia è nota un pò a

tutti e quando sentiamo parlare di reti il nostro pensiero corre a INTERNET, perché essa è LA RETE. E' incredibile quel che è successo da quel lontano 1958, quando il presidente americano Eisenhower decise di stanziare i fondi per la creazione di un sistema di comunicazione militare indistruttibile, timoroso della potenza a cui stava assurgendo l'Unione Sovietica dopo il lancio dello Sputnik. Nacque allora l'ARPA (Advanced Research Project Agency) che realizzò ARPAnet, la prima rete. Successivamente i militari costruirono una loro rete e cedettero ai civili, alle università, Arpanet, ormai obsoleta. Compagnie private e pubbliche hanno trasformato Arpanet in Internet. Nel bene e nel male questa rete ha abbattuto i confini culturali, religiosi, politici e di casta ed ha messo, per la prima volta nella storia dell'umanità, tutti gli uomini, almeno in teoria, nelle condizioni di farsi ascoltare e conoscere dal resto dell'umanità.

Ma cos'ha di tanto importante questa rete o di diverso rispetto ai tradizionali sistemi di comunicazione? Prendiamo la linea telefonica della Telecom. In questa rete esiste una Autorità centrale che decide come smistare le comunicazioni, se viene meno questo centro, la comunicazione viene interrotta. In Arpanet non esistevano livelli di autorità, era una rete paritaria, nel senso che ogni computer collegato poteva ricevere e inviare informazioni a tutti gli altri, di modo che, se veniva meno un computer, l'informazione poteva essere ricevuta e ritrasmessa da un altro. Ma immaginiamo di voler inviare da un computer ad un altro un messaggio che duri tre minuti tutto insieme; la linea attraverso cui passa il messaggio occuperà quei computer per tutto questo tempo; presto il sistema si intaserà e non sarà più possibile comunicare. Se, invece, suddividiamo quel messaggio (i dati che lo costituiscono) in piccoli pacchetti, aggiungiamo a ciascuno di essi l'indirizzo di destinazione e la sequenza in cui deve essere ricomposto, allora questi pacchetti possono prendere vie diverse, non occupate e arrivare tutti a destinazione, prima o poi, ed essere ricomposti. Questo sistema è alla base di Arpanet prima e di o INTERNET poi e si chiama Packet switching, cioè commutazione a pacchetto. In realtà il nostro messaggio, quello che parte dal nostro computer destinato per esempio ad un computer australiano, viene scomposto in tanti pacchetti, ciascuno viene inviato sui fili della rete (la rete telefonica normale) e instradato da computers (detti router) che si occupano di trovare una via libera al momento. Alla fine tutti i pacchetti arrivano al destinatario e qui vengono ricomposti nell'ordine. Accade davvero che i pacchetti del nostro messaggio passino uno per Parigi, un altro per Sidney un altro ancora per Stoccolma. Accade anche che per mandare un messaggio a Roma, qualche pacchetto passi per il Sud Africa perché quella è la via che il router ha trovato libera in quel momento. E' anche vero che chi conosce a fondo il sistema di comunicazione (i protocolli, i comandi, le impostazioni etc.) può inserirsi in questo gioco sui fili e manomettere i computer da cui partono e arrivano informazioni.

Stiamo parlando di Internet, ma internet non è la sola rete. Alla fine cos'è una rete? Stiamo parlando naturalmente di computer. Una rete è l'insieme delle strutture hardware (cavi, fibre ottiche, satelliti, ripetitori radio etc.) su cui viaggiano i dati) e il software (protocolli di comunicazione) che permettono a più computer situati in luoghi diversi, anche molto lontani fra loro, di comunicare in modo paritario.

Internet è la rete delle reti. Oggi in realtà Internet è un'insieme di reti collegate da computer detti gatewais (accessi). E' come un'autostrada con i diversi caselli d'accesso e proprio per far capire l'importanza di questa infrastruttura informatica, essa è stata chiamata "Information Highways", cioè Autostrade dell'Informazione.

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Perchè questa rete di computer planetaria possa funzionare occorre che i computer parlino la stessa lingua. Questa lingua si chiama "protocollo di trasmissione". Il protocollo usato in internet, ma anche nelle reti locali, che sfrutta il Packet Switching è il TCP/IP (Tranfer Control Protocol/Internet Protocol).

Fino a non molti anni fa le comunicazioni internet erano esclusivamente testuali, cioè occorreva scrivere dalla tastiera un comando, attendere la risposta, riscrivere un altro comando fino ad ottenere l'informazione richiesta. Il risultato era un testo da leggere o stampare. Con la nascita delle GUI (Graphic User Interface), cioè delle interfacce grafiche e l'uso del mouse, nacque presso il CERN di Ginevra il WWW (World Wide Web ovvero ragnatela planetaria), cioè trasmissione di testo, suoni e immagini e navigazione mediante click del mouse. Nacquero così i primi Browser, i primi linguaggi (HTML Hyper Text Markup Language) di codifica e decodifica delle informazioni e le pagine Web così come le conosciamo oggi. Se prima occorreva collegarsi ad un indirizzo per volta e con esso colloquiare per ottenere o fornire informazioni, oggi nel WWW basta un click del mouse per volare mediante link ipertestuali da un indirizzo ad un altro, navigando per tutto il mondo, o meglio, per tutti i quaranta - cinquanta milioni di computer collegati nella rete delle reti.

Ciò che caratterizza il WWW è la pagina web che è la parte multimediale del web. Mentre prima sui computer della rete esistevano files che potevano essere scaricati o letti, oggi esistono pagine, miliardi di pagine pubblicate, codificate in HTML o linguaggi più moderni, contenenti testo, suoni, immagini, moduli per la richiesta o invio di informazioni. A ciascuna pagina corrisponde un indirizzo ben preciso, unico, cioè una cartella di un computer di un provider (fornitore del servizio) sparso nel mondo; collegandosi a questo indirizzo possiamo visualizzare sul nostro computer la pagina, mediante i browser che le decodificano. Le pagine contengono sempre link ipertestuali che ci fanno collegare ad altri indirizzi e quindi ad altre pagine in una navigazione infinita che passa attraverso le decine di milioni di computer sparsi in tutto il mondo.

Ognuno di noi, attraverso un provider, può realizzare il proprio sito, cioè la cartella in cui mettere le proprie pagine web con i contenuti che vogliamo e renderle visibili a chi, nel mondo, ha voglia e tempo per guardarle. Questa è una conquista di libertà dalla portata immensa.

La libertà è irrinunciabile, qualunque siano i rischi che comporta; non è Internet che può essere cattiva, ma è l'uso che se ne può fare; guai però a cominciare a regolamentarla o, peggio, censurarla! Significherebbe che qualche tizio o gruppo di tizi ci dirà quello che possiamo dire e quello che non possiamo dire.

Esiste un proprietario del Web? No. A Ginevra presso il CERN ha sede il Web Consortium (Http://www.w3.org) che ha il compito di definire i linguaggi e i protocolli che costituiscono il web (HTTP, HTML etc.) e stabilire le regole relative al suo uso.

7.1.1 Internet. Per iniziare. L'invenzione del WWW ha fatto esplodere dal 1995 Internet. Proprio per la facilità di

uso di questo sistema, in cui non occorre conoscere linguaggi e comandi per navigare nella rete, moltissime persone, anche senza conoscenze profonde del computer, si sono accostate a questo tipo di comunicazione. Ma occorre ricordare che il WWW (cioè l'insieme delle pagine web e del software che le gestisce) non è l'unico servizio offerto in rete. Altri servizi sono presenti (col loro software, col loro protocollo di comunicazione etc.) a cui si può accedere indipendentemente dal WWW.

I servizi più conosciuti, insieme al WWW, sono la posta elettronica, con la quale è possibile ricevere e inviare messaggi quasi in tempo reale in tutto il mondo, i newsgroup, gruppi in cui si può partecipare a discussioni su qualunque argomento scrivendo le proprie osservazioni e leggendo quelle degli altri, servizio FTP di trasferimento di file di qualunque

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genere da computer remoti al nostro, chat, in cui ci si può scambiare chiacchiere in diretta, videoconferenza, in cui, utilizzando microfoni e videocamere, è possibile che più persone sparse nel mondo interagiscano in tempo reale in voce e in video.

Il rapporto di comunicazione fra i computer della rete è quello di client/server. In altri termini c'è sempre un computer che interroga per ricevere informazioni (client) e uno che deve fornire le risposte (server). A turno i computer possono comportarsi da client o da server. Per client e server, quindi, non bisogna intendere tanto il computer fisico, ma i programmi (i protocolli) che permettono al computer di capire cosa deve fare dell'informazione che sta ricevendo.

Per svolgere questa funzione i computer hanno bisogno dei protocolli di comunicazione, che non sono altro che i software che gestiscono i vari servizi. In definitiva se a un server (il computer del provider che mi permette di inserirmi in rete) arriva un messaggio per me, esso deve capire se si tratta di un messaggio di posta elettronica, oppure di un file, oppure di una pagina web che io ho richiesto. Bene, può farlo grazie ai protocolli. Il protocollo di posta in arrivo, per esempio, dirà al computer che ciò che sta arrivando è un messaggio destinato a me, e, quindi, lo riporrà nella mia cartella fino a quando io non vado a cercarlo col mio computer. Se si trattasse, invece, di una pagina web da me richiesta, me la invierebbe, mediante la linea telefonica sul mio computer (client), il quale deve avere il software capace di visualizzala sullo schermo (il browser). I protocolli sono quindi la base software che gestisce tutti i tipi di informazioni che viaggiano sulla rete ( e non solo sulla rete, ma anche sui telefonini, che coi computer e fra loro dialogano ormai perfettamente).

I protocolli più diffusi sono: HTTP. (Hyper Text Transfer Protocol) Protocollo di trasferimento ipertestuale. E'

quello che permette la comunicazione ipertestuale, ovvero le pagine web. HTTPS. (Hyper Text Transfer Protocol Secure) Trasferimento HTTP sicuro, cioè in

grado di mantenere la riservatezza di dati importanti come numeri di carte di credito o altro. FTP. (File Transfer Protocol) Protocollo di trasferimento file. Permette di trasferire

file di qualunque genere da un computer remoto ad un altro. IMAP. (Internet Message Access Protocol) Protocollo di accesso ai messaggi

internet, addetto alla ricezione dei messaggi di posta elettronica. NNTP. (Network News Transfer Protocol) Protocollo addetto alla gestione dei

messaggi dei newsgroup su un server news. POP3. (Post Office Protocol) Protocollo di ufficio postale. E' il protocollo più diffuso

per la ricezione di messaggi di posta elettronica. SMTP. (Simple Mail Transfer Protocol) Protocollo per il semplice trasferimento di

posta. E' il più diffuso protocollo per l'invio di messaggi di posta elettronica. Telnet. Protocollo dotato di una interfaccia grafica che permette di dialogare con

computer remoti per ottenere risposte, dare comandi o invio di file. Per questa caratteristica, ne fanno uso gli hacker per aggirare i controlli sullo scambio delle informazioni.

Come ci si collega a Internet? Per terminare questa introduzione, necessaria per comprendere i principi basilari

della rete, vediamo cosa occorre per collegarsi a Internet. Innanzi tutto occorre la linea telefonica e il contratto col fornitore di servizi (Telecom

e altri). La linea telefonica può essere PSTN (la tradizionale linea analogica), oppure ISDN (la moderna linea telefonica digitale ad alta velocità), oppure ADSL che può trasportare oltre 9 MB di dati al secondo. Essa ci permette di collegarci al provider, cioè al fornitore del servizio (per esempio TIN, Telecom Italia Net, Libero Infostrada, Kataweb etc.). Oggi sono disponibili anche servizi internet satellitari, per i quali occorre naturalmente una attrezzatura hardware appropriata.

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Collegato alla linea telefonica da una parte e al computer dall'altra vi è il MODEM (specifico per il tipo di linea telefonica a disposizione), il dispositivo che modula e demodula il segnale che viaggia sulla linea.

Sul computer devono essere presenti i software client, cioè tutti quei programmi che permettono di interrogare il server del provider. Il più importante programma client è il browser (Explorer della Microsoft o Netscape che sono i più diffusi).

Una volta installato il modem, il quale permette collegamenti telefonici gestiti dal sistema operativo indipendentemente dal browser e da internet (si può per esempio chiamare direttamente un numero telefonico, si può spedire un fax etc.), occorre configurare il collegamento a internet secondo le specifiche date dal provider e configurare il servizio di posta elettronica mediante un altro software client come Outlook o Outlook Express.

Oggi esistono molti provider che offrono l'accesso a internet gratuito e diffondono un CD-ROM che permette un collegamento guidato, cioè forniscono un primo numero telefonico, mediante il quale ci si collega la server del provider, e poi una serie di richieste che terminano con la fornitura di tutti i dati occorrenti per i successivi collegamenti.

Avendo già questi dati, windows offre una configurazione guidata che permette di configurare il computer.

I dati occorrenti che vengono forniti dal provider sono: • Per l'accesso al server: UserID (Identificazione personale) che è un nome

dato da noi utenti e confermato dal provider (es. fercarla) e password (parola d'ordine) scelta da noi e strettamente personale. UserID e password vengono richiesti dal provider ogni volta che ci colleghiamo per entrare in internet.

• Anche per la posta elettronica vengono forniti dal provider: l'indirizzo che è sempre composto da un nome seguito dalla chiocciola (@) e poi dal dominio del server (tin.it); per esempio [email protected] e la password per poter entrare nella casella della posta (che naturalmente è riservata), per esempio 100655 o qualunque altro gruppo di caratteri alfanumerici.

• Per configurare il collegamento occorre: il numero telefonico del provider (es. 0832313257 che è il numero per Lecce del provider TIN); il DNS primario e secondario, cioè i numeri riservati ai provider per l'accesso. Essi possono essere dinamici, nel senso che automaticamente vengono assegnati dal provider al momento del collegamento, oppure fissi (per esempio il DNS primario di TIN è 212.216.112.222 e il DNS secondario è 212.216.172.162).

• Per il servizio newsgruop occorre l'indirizzo del'NNTP server (per esempio, sempre per TIN esso è news.tin.it).

• Per il servizio di posta in arrivo occorre l'indirizzo del POP3 server (per TIN esso è box.clubnet.tin.it per un abbonamento gratutito a Clubnet).

• Per il servizio di posta in partenza occorre l'indirizzo del'SMTP server (per l'abbonamento citato a Clubnet è mail.clubnet.tin.it).

Richiesto e ottenuto da un provider un accesso a internet e un account di posta elettronica, si avranno i dati detti sopra con i quali è possibile configurare sia l'Accesso Remoto, cioè la chiamata al provider, sia il programma di posta elettronica (ad esempio Outlook Express). Ricordarsi di conservare sempre in un luogo sicuro questi dati, in quanto il computer può andare in avaria con molta facilità e la memoria non è sempre pronta come si crede.

Per configurare la connessione a internet, una volta installato il modem, si può seguire la procedura guidata di Windows oppure richiamare direttamente le schede di configurazione. Per accedere alla connessione guidata cliccare su Avvio/ Programmi/ Accessori/ Comunicazioni/Connessione guidata Internet. Appare la prima scheda, in cui, se non vi sono altre esigenze, si sceglie Connessione manuale.

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Cliccando su Avanti appare la seconda scheda, nella quale sceglieremo Tramite linea telefonica e modem.

Nella terza scheda

nella quale metteremo il numero telefonico del provider. Il resto può rimanere

invariato. Nella quarta scheda

metteremo UserID e password di accesso a internet che ci sono stati forniti dal

provider. Continuando appare la scheda nella quale occorre specificare un nome da dare alla connessione (è

evidente che si possono configurare più connessioni a provider diversi). Andando avanti appaiono diverse schede in cui vengono richiesti, se non sono mai stati inseriti, i dati che

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abbiamo elencato sopra. Se tutto è andato bene, basta accendere il modem, collegarlo alla presa telefonica e cliccando sull'icona di Explorer o Netscape, apparirà la richiesta della UserID e della password e ci troveremo immersi nei meandri del web.

Se ciò non accade, qualcosa è andato storto e bisogna controllare che i dati siano corretti.

Cominciamo con l'Accesso Remoto. Apriamo Risorse del Computer e quindi la cartella Accesso Remoto. Vi deve essere il file di collegamento che è stato creato con la connessione guidata. Se non ci fosse dobbiamo crearlo cliccando su Nuova connessione, se c'è si possono controllare le proprietà cliccando col destro del mouse sull'icona e poi su Proprietà. In ogni caso occorre controllare il numero di telefono del provider e i DNS primario e secondario, se sono stati forniti.

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Controllati tutti i dati riprovare la connessione. 7.1.1.1 Aprire un programma di navigazione (Browser). Dicevamo nell'introduzione che una volta in Internet si comunicava scrivendo

comandi alla consolle e aspettando le risposte testuali. Poi furono inventate le interfacce grafiche e i primi programmi capaci di leggere le pagine WWW, scritte in linguaggio HTML. Il primo di questi programmi (detti browser, sfogliatori) fu Mosaic da cui discese direttamente il browser più usato agli inizi della grande diffusione di internet, Netscape. Poco alla volta Microsoft è riuscita, nonostante l'opposizione legale di Netscape e altri, a imporsi sul mercato con Internet Explorer, che venne inserito nel sistema operativo Windows 95 e successivi. Oggi Microsoft Internet Explorer e Netscape sono i browser più diffusi.

E' possibile scaricare gratuitamente le ultime edizioni di questi browser collegandosi ai rispettivi siti

http://www.microsoft.com/download/search.asp? http://home.netscape.com/download/ Dal sito Netscape è possibile scaricare Navigator, cioè solo il browser vero e proprio,

oppure Netscape Communicator, che conprende, oltre al navigatore, anche i programmi per la posta elettonica, la lettura di news e la gestione degli altri servizi disponibili in rete.

A parte qualche piccola differenza, i due browser si assomigliano molto. Ci occuperemo in dettaglio di Microsoft Internet Explorer.

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Per avviare il browser ed entrare in Internet fare doppio click sull'icona di Explorer

( ), oppure click sull'icona Avvio veloce presente sulla barra delle applicazioni

( ), o, infine, cliccando su Avvio/Programmi/Internet Explorer. Viene avviata la richiesta di Accesso

remoto, nella quale occorre specificare la UserID e la password, le quali possono essere memorizzate per non digitarle più alle prossime aperture del browser. Altri browser, come Netscape, prevedono l'apertura preventiva dell'accesso remoto e poi quella del browser.

Il browser è in grado di leggere,

naturalmente, sia le pagine web presenti sulla rete che le pagine HTML presenti sul proprio computer, perciò può essere aperto anche non in linea. Il pulsante Impostazioni permette di definire alcune preferenze di cui parleremo in seguito. Facendo click su Connetti viene avviata la chiamata telefonica al provider, quindi viene aperta la Home Page, cioè la prima pagina, in genere quella del provider, attraverso la quale è possibile cominciare la navigazione, oppure un'altra scelta da noi a piacimento, come vedremo i seguito. Non confondiamo la finestra del browser con la pagina web visualizzata. Il browser è l'insieme dei comandi e delle possibilità offerte dal programma, la pagina web, oltre le informazioni, presenta tutti i link per navigare; Internet Explorer è un programma che risiede sul nostro computer, la pagina web può stare ovunque su uno dei milioni di computer sparsi nel mondo.

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7.1.1.2 Capire come è strutturato un indirizzo web. Ma come funziona la faccenda del navigare? Un pò come la posta. Se sulla busta non

ci metto l'indirizzo del destinatario, la mia lettera non arriverà mai a destinazione. Bene! Nel browser vi è sempre la barra degli indirizzi

nella quale occorre scrivere, o appare automaticamente quando clicchiamo su un link

di una pagina web, l'indirizzo corrispondente alla pagina che vogliamo visualizzare. In altri termini, ad ognuna dei milioni e milioni di pagine o di file o di altre risorse esistenti in tutto il mondo nei milioni di computer della rete, corrisponde un unico indirizzo, che ci permette di andare a cercarla.

Il sistema di indirizzamento inventato per internet si chiama DNS (Domain Name System), che, come detto nei paragrafi precedenti deve essere assegnato al provider che ci permette l'ingresso in rete e che il provider ci comunica insieme alle altre informazioni. Il DNS è costituito da quattro serie di tre numeri (per esempio 212.216.112.222) e ciascun DNS corrisponde ad un provider, cioè ad un computer collegato agli altri nella rete. Se nella barra degli indirizzi scrivo 212.216.112.222 poi premo il tasto INVIO, il browser del mio computer va a cercare la Home Page del sito corrispondente (in questo caso TIN). Un sistema di questo genere è, però, poco trasparente per l'utente, perchè non lascia intuire il contenuto del sito o della pagina. E' stato, perciò, inventato l'URL.

URL sta per Uniform Resource Locator ed è un indirizzo, costituito da più elementi.

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Il protocollo, come abbiamo visto, determina il tipo di servizio offerto dal server. Ad

esempio http:// sono pagine ipertestuali, ftp:// sono file trasferibili dal server al client, news:// è un servizio di newsgroup.

Il tipo di risorsa del server può anche non esserci. Specifica il tipo di file contenuto nel server. WWW, che sta per World Wide Web indica la pagina html.

Nome di dominio è il nome sito assegnato da appositi organismi nazionalie scelto dal proprietario.

Il tipo di dominio può essere diverso e viene creato e assegnato da organizzazioni mondiali. Attualmente i tipi più diffusi sono: .com (siti commerciali http://www.microsoft.com), .edu (siti educational http://www.harvard.edu), .gov (siti governativi americani http://www.fbi.gov), .mil (siti militari americani http://www.sf.mil), .net (provider di rete http://www.pacificnet.net), .org (organizzazioni diverse da quelle viste prima http://www.greenpeace.org).

Ci sono poi i siti nazionali che hanno per tipo di dominio la sigla nazionale (.it per l'Italia, .uk per l'Inghilterra, .fr per la Francia etc.

Attenzione, l'indirizzo può essere anche la directory del proprio computer dove esiste una pagina web. Così, scrivendo C://ECDL/index.htm verrebbe caricata da browser, se esiste, la pagina di nome Index.htm che si trova nella cartella ECDL del mio disco fisso.

7.1.1.3 Visualizzare una data pagina web. Queste le parti essenziali dell'indirizzo, nel senso che devono essere presenti quando

lo scriviamo nella barra degli indirizzi. Digitando un indirizzo e premendo INVIO il browser si collega al server e, se nient'altro è specificato, carica la Home page di quel server.

Dopo l'indirizzo, separate da "/", possono essere scritte tutte le cartelle e sottocartelle e infine la pagina web della directory dove essa è situata sul server dove risiede. Il più delle volte non si conosce tutto il percorso della pagina che cerchiamo, perciò le Home Page sono una specie di sommario ricco di link, attraverso cui possiamo visitare tutte le pagine presenti sul sito o collegarci ad altri server per cercare le informazioni. Se si osserva la barra degli indirizzi ogni volta che clicchiamo su un link si vede che in essa appare l'indirizzo completo della pagina a cui il link tende e nella barra di stato il DNS identificativo del server.

Oggi la maggior parte dei siti sono http://, cioè siti web, perciò è possibile omettere la dicitura; i browser interpretano correttamente l'indirizzo anche se scritto senza http://.

Quando scriviamo un indirizzo nella casella combinata della barra dell'indirizzo, Explorer memorizza il sito che appare nell'elenco, da cui può essere selezionato in seguito senza bisogno di riscriverlo e visualizza la pagina cercata.

Nelle pagine web, come abbiamo detto, sono sempre presenti link, collegamenti ad altre pagine. Tali collegamenti in genere sono colorati e sottolineati e quando il cursore del mouse ci passa sopra si trasforma in manina con indice puntato. Il link può essere costituito da un testo o da un'immagine attivi; quando ci si clicca sopra col sinistro del mouse, il

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browser legge l'indirizzo collegato col link e vi si collega. Se la pagina richiesta non fosse presente sul server, viene inviato un messaggio d'errore. Se si clicca col destro del mouse appare un menu di scelta rapida fra le cui voci vi è anche Apri in un'altra finestra, che permette di aprire la pagina collegata in un nuova finestra in modo da averle contemporaneamente presenti sullo schermo.

7.1.1.4 Cambiare la pagina iniziale di navigazione. Quando si apre per la prima volta Internet compare in genere la home page del

produttore del programma oppure quella del provider. Presto, però, ci si rende conto che è meglio aprire la home page del proprio provider, che contiene link utili e servizi, come la posta elettronica, e altro.

E' possibile cambiare la pagina iniziale aprendo il browser, anche non in linea, e scegliendo il menu Strumenti/Opzioni Internet

Si apre una finestra a schede in cui è possibile impostare non solo la pagina di

apertura del browser, ma molti altri parametri.

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Nella scheda Generale si può impostare l'indirizzo della pagina; per esempio

www.tin.it se si vuol partire con i servizi offerti da TIN oppure con www.matematicamente.it se si vuol partire con sito culturale scientifico.

Nella zona File Temporanei Internet è possibile eliminare, o cambiare le impostazioni, i file salvati temporaneamente in una cartella del nostro disco fisso.

Nella cartella Cronologia vengono conservati gli indirizzi visitati per un certo numero di giorni, che possono essere impostati nella relativa casella. Altre impostazioni di formato sono accessibili tramite i pulsanti in basso della scheda.

Le altre schede permettono di configurare il browser secondo le nostre necessità. Esse verranno esaminate al momento opportuno.

7.1.1.5 Chiudere il browser. Per chiudere il browser è sufficiente cliccare sulla X in altro a destra della finestra

oppure sul menu File/Chiudi. Attenzione! Chiudere il browser non significa chiudere il collegamento telefonica;

ciò non avviene necessariamente automaticamente. Ricordarsi di cliccare due volte sull'icona che compare i basso a destra sulla barra delle applicazioni e poi su Disconnetti nella finestra di dialogo che appare. Si sente il click della disconnessione. A questo punto siamo sicuri che gli scatti telefonici sono stati interrotti.

7.1.1.6 Usare le funzioni di Help.

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Come tutte le applicazioni windows, anche Explorer (o gli altri browser) hanno la guida in linea che può essere consultata per risolvere i vari dubbi o problemi che possono insorgere durante l'uso.

Alla guida si accede, al solito, premendo il tasto F1 oppure cliccando sul menu ?/Sommario e Indice

Le tre schede Sommario, Indice, Cerca ci permettono di trovare gli argomenti a

seconda della nostra esigenza. Il pulsante Nascondi fa apparire l'argomento a tutto schermo nascondendo le schede, i pulsanti Avanti Indietro fanno muovere fra le pagine esplorate. La procedura per cercare informazioni è la solita. Per esempio se vogliamo memorizzare un indirizzo che ci è sembrato interessante, in modo da ritrovarlo con facilità facciamo click su Ricerca delle pagine web desiderate e poi su Elencare le pagine preferite; accanto compaiono le informazioni desiderate

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7.1.2. Modificare le impostazioni di base. 7.1.2.1 Modificare il modo di visualizzazione sullo schermo. Poiché la schermata del browser deve adattarsi a diverse definizioni di schermo

(internet si può avere anche su computer un po’ vecchi) è possibile in Explorer avere diverse possibilità per ottenere la visualizzazione più efficace, per esempio lavorando a tutto schermo oppure modificando la grandezza dei caratteri oppure visualizzando solo il testo etc.

Visualizzazione a tutto schermo: per lavorare a tutto schermo basta premere il tasto funzione F11 oppure cliccando sul menu Visualizza/Schermo intero. La schermata occuperà tutto lo schermo con la sola barra dei pulsanti in alto e i soliti tre pulsanti di windows in alto a destra. Per tornare alla visualizzazione normale basta cliccare sul pulsante Ripristina

( ). Modificare la grandezza dei caratteri dei testi: cliccando su Visualizza/Carattere

appare una vasta scelta di grandezza di caratteri, da molto piccolo

( ) a molto grande ().

Modificare la grandezza delle icone della barra degli strumenti: La barra degli strumenti è personalizzabile e fra le diverse possibilità vi è quella di avere le icone grandi o piccole, con o senza le etichette, come vedremo nel paragrafo successivo.

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7.1.2.2 Modificare la barra degli strumenti. Cliccando su Visualizza/Barra degli strumenti è possibile attivare o disattivare le

barre di strumenti disponibili

E', inoltre possibile personalizzare la barra dei pulsanti standard, aggiungendo o

rimuovendo alcuni pulsanti. Cliccando su Visualizza/Barre degli strumenti/Personalizza si apre la finestra di dialogo relativa che permette, oltre che aggiungere e rimuovere pulsanti semplicemente selezionandone uno e poi cliccando sul pulsante Aggiungi o Rimuovi, anche di impostare la grandezza dei pulsanti, scegliendo fra grandi o piccoli, e attivando o disattivando le etichette. Il tutto per avere maggiore leggibilità o maggiore spazio a disposizione.

E' possibile infine cambiare l'ordine dei pulsanti nella barra semplicemente cliccando

sui pulsanti Sposta su e Sposta giù dopo aver selezionato il pulsante da spostare. 7.1.2.3 Visualizzare le immagini di una pagina web. Come vedremo nel paragrafo successivo, la pagina web potrebbe apparire senza

immagini, con un riquadro bianco segnaposto al posto di esse. Per visualizzare l'immagine nascosta basta cliccare col destro del mouse sul segnaposto. Si apre un menu di scelta rapida con la voce Mostra Immagine. Cliccando su di essa, l'immagine appare.

7.1.2.4 Caricare i testi ma non le immagini di una pagina web.

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Caricare una pagina web può risultare un'operazione lunga, specialmente se essa è ricca di immagini. Per risparmiare tempo e soprattutto scatti telefonici se si è in linea, si può decidere di caricare solo i testi. Questa è un'impostazione che Explorer mantiene e che viene applicata ad ogni apertura del browser.

Cliccando su Strumenti/Opzioni Internet.. e poi sulla scheda Avanzate della finestra a schede che si apre, appaiono tutte le impostazioni possibili.

Nell'elenco Elementi multimediali si possono

attivare o disattivare la visualizzazione delle immagini, le animazioni, i suoni e i filmati. E' vero che una pagina web senza immagini e suoni perde molto del suo fascino, ma non bisogna dimenticare che gli scatti telefonici corrono sul filo. Gli elementi multimediali possono essere disattivati, al loro posto compare un segnaposto. Cliccando col destro del mouse su di esso appare il menu di scelta rapida che permette di vedere o sentire l'elemento mancante, salvarlo su disco, copiarlo e incollarlo.

L'elenco delle voci dipende dal tipo di elemento multimediale.

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7.1 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 7 Sezione 1

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Dare una definizione di Rete. b. Che cosa occorre per collegarsi in Internet? c. Cosa significa e che cos'è il WWW? d. Che cos'è un protocollo di trasmissione? e. Qual'è il protocollo di trasmissione usato per il collegamento in internet? f. Qual'è il protocollo usato per il servizio WWW? g. Cosa significa FTP e di che tipo di servizio internet si tratta? h. Cosa è il DNS (Domain Name Server)? i. Quali sono gli elementi costitutivi essenziali di un URL (Universal Resource

Locator)? j. In che linguaggio sono scritte le pagine web? k. Dare una definizione di Browser Internet.

3. Aprire Microsoft Explorer in modalità non in linea. Se l'accesso a internet è tramite LAN, dopo aver aperto il browser, scegliere Non in linea dal menu File.

4. Cercare mediante la funzione TROVA di windows i file .htm presenti sul proprio computer, prendere nota del percorso di uno di essi (oppure si adoperi il Copia Incolla), digitarlo nella casella dell'indirizzo del browser e visualizzare la pagina.

5. Impostare la pagina scelta come pagina iniziale, dopo aver preso nota della pagina iniziale impostata per poterla ripristinare dopo l'esercizio. Chiudere il browser e riaprirlo; controllare che si apra con la pagina scelta. Alla fine di tutta l'esercitazione ricordarsi di ripristinare la pagina iniziale precedente.

6. Da Strumenti/Opzioni Internet.. disattivare le immagini e ricaricare la pagina. Cliccando col destro del mouse riattivare una alla volta le immagini. Reimpostare la visualizzazione delle immagini.

7. Modificare la grandezza dei caratteri dal menu Visualizza/Carattere provando tutte le dimensioni. Adottare quella più soddisfacente.

8. Modificare la barra degli strumenti inserendo, se non è presente, il pulsante di ingrandimento dei caratteri, scegliendo pulsanti piccoli e senza etichette.

9. Visualizzare la pagina a tutto schermo e riportarla in visualizzazione normale. 10. Chiudere il browser. Riaprire il browser in modalità in linea. Collegarsi al sito

http://www.matematicamente.it e cominciare ad esplorarlo. 11. Navigare nella guida cercando informazioni sugli indirizzi internet. 12. Chiudere la guida. Chiudere il browser. Chiudere tutte le applicazioni aperte e

consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 7

Sezione 2

Navigazione in WEB

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 2: Navigazione in web 7.2.1 Accedere a un indirizzo web. E' ora di cominciare a navigare. Internet è un immenso contenitore di informazioni

di qualunque genere, scientifico, sociale, culinario, politico che si aggiorna continuamente e si trasforma grazie al lavoro di milioni di persone che quotidianamente aggiornano, modificano, immettono pagine web sui server sparsi sul pianeta. Questa enorme quantità di informazioni (ma anche servizi, radio, banche, e-commerce, shopping) è alla portata di tutti, basta conoscere l'indirizzo URL, digitarlo nella casella relativa e il browser si occuperà di mostrarci la pagina.

Il bello della rete, e ciò per cui è stato creato il termine "navigare", è, però, l'andare a vento di link in link fra server di tutto il mondo scoprendo cose interessanti, non immaginabili. E' come un'avventura che ci porta fra mari sconosciuti, che ci permette di conoscere gente diversa, dalle idee geniali, ma talvolta anche stupide; a tutti è permesso creare e mettere in rete (oggi anche gratuitamente) pagine web, informazioni, notizie, scoperte, romanzi, programmi, soluzioni, musica, film. L'umanità, o almeno una parte di essa, diventa visibile all'umanità. Però, ma c'è un però, per conoscere una persona internettiana (la sua pagina web) occorre conoscere il suo indirizzo, il suo URL. E questo, il più delle volte è impossibile. E' vero che esistono sul mercato e nella stessa rete le Pagine gialle di internet, ma in esse sono elencati soprattutto siti commerciali o culturali o di importanza sociale. Vedremo che in rete esistono anche i motori di ricerca, una grossa risorsa.

In ogni caso, se conosciamo l'indirizzo, basta scriverlo nella casella e premere INVIO. Il browser invierà in rete la richiesta e sul nostro computer arriverà (se vi ricordate, in forma di pacchetti di dati che vengono messi assieme proprio dal browser) la pagina richiesta. Essa può diventare il punto di partenza per raggiungere un'altra pagina e così via.

Ma andiamo per gradi. 7.2.1.1 Aprire un URL (Uniform Resource Locator) e raccogliere i dati. Supponiamo di volere comprare qualcosa di introvabile nei negozi specializzati della

nostra città, ad esempio un pocket computer. Esiste un sito www.adl.it che vende elettronica in rete. Ma ciò è troppo consumistico. Supponiamo, invece, di voler un algoritmo che mi permetta di calcolare il pH di una soluzione date le concentrazioni dei sali, acidi e basi disciolte. Esiste un sito www.matematicamente.it che contiene matematica e scienze varie.

Apriamo Microsoft Explorer in linea. Digitiamo nella casella dell'indirizzo l'URL scritto sopra (se stiamo leggendo queste pagine in versione elettronica possiamo fare direttamente click sul collegamanto) e premiamo il tasto INVIO.

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Appare l'Home Page di marematicamente.it fra i cui link ha anche la voce "Itinerari multidisciplinari"; clicchiamo sul link. Appare l'elenco di alcuni articoli fra cui anche il Calcolo del pH... Clicchiamo ancora sul link e appare l'articolo. Siamo arrivati alla informazione che volevamo. Vedremo che la pagina web può essere salvata, ma ora possiamo anche selezionare tutto il testo, copiarlo negli appunti di windows e incollarlo, per esempio in word, per leggerlo comodamente una volta che avremo chiuso il collegamento telefonico. Salvando la pagina sul proprio computer, essa può essere rivisitata col browser in modalità non in linea. Tutto ciò per risparmiare sugli scatti telefonici.

7.2.1.2 Aprire un link ipertestuale o un file grafico e tornare alla pagina di

origine. Raggiungere un URL è, quindi, estremamente semplice, basta conoscere l'indirizzo.

Ma non necessariamente; il segreto del www è il link, un click del mouse su un testo o un'immagine, è questo il segreto dell'esplosione di internet; non occorre scrivere niente, il link ci porterà o ad una pagina web situata sullo stesso computer o ad un altro URL situato alla parte opposta del mondo, con un click. Se questa non è fantascienza...

Di link in link possiamo navigare per la grande rete, ma se non avessimo qualche strumento per orientarci, davvero presto ci troveremmo dispersi. Gli strumenti ce li fornisce il browser. La barra degli strumenti possiede alcuni pulsanti che ci permettono di andare Avanti, Indietro fra le pagine visitate oppure tornare alla Home Page, cioè alla pagina impostata come iniziale.

Il browser, una volta trovata la pagina cercata, la memorizza sul nostro computer per

averla pronta se viene richiesta nuovamente; perciò con i pulsanti Avanti e Indietro, viene caricata rapidamente la pagina precedente o successiva. Quando non sappiamo più dove andare a parare è ora di ritornare alla prima pagina cliccando su Pagina Iniziale. Da qui possiamo intraprendere un altro percorso

7.2.1.3 Navigare fino ad un sito specificato e raccogliere i dati. In definitiva navigare è semplice. Ma per trovare in rete i dati che ci servono occorre

avere un minimo di informazioni. Facciamo due esempi, il primo perchè dovuto, il secondo perchè interessante.

La ECDL, per la quale queste righe sono state scritte, per l'Italia fa capo all'AICA (Associazione italiana per l'Informatica e il Calcolo Automatico), che è presente in internet all'indirizzo www.aicanet.it. In questo sito possiamo trovare tutte le informazioni che ci interessano riguardo alla patente, ai contenuti, alle competenze, agli esami. In particolare possiamo trovare il Syllabus ultima edizione, cioè l'elenco delle competenze che occorre possedere per superare gli esami. Per esercizio apriamo il sito e scarichiamolo sul nostro computer in modo da poterlo stampare o consultare a piacimento non in linea.

Allora apriamo il browser cliccando due volte sull'icona di Microsoft Explorer. Una volta entrati nella pagina iniziale, digitiamo nella casella l'indirizzo scritto sopra. Appare l'Home Page di AICA. In questa pagina vi sono i link per le pagine riguardanti la patente.

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Clicchiamo su ECDL-Info e apparirà la pagina relativa alla patente contenente tutte

le informazioni, fra cui anche il programma di esami. Clicchiamo su Programma di esami (Syllabus) ed entreremo nella pagina dedicata al Syllabus, compreso il link per scaricare la versione PDF, cioè leggibile con Acrobat Reader, che è un programma che si può scaricare gratuitamente cliccando sul link relativo.

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Raccolte le informazioni volute possiamo ritornare alla Home Page di AICA, cliccando sul link relativo, oppure possiamo tornare alla Home Page del nostro provider (o alla pagina impostata come iniziale) cliccando sul pulsante Pagina Iniziale della barra dei pulsanti.

Torniamo alla Pagina Iniziale. Supponiamo ora di voler trovare su internet e-books da scaricare gratuitamente (gli e-

books sono libri elettronici che possono essere letti sul proprio computer o su un pocketPC). Esistono siti che si prodicano in questo senso (nel senso del gratuito) e siti che vendono libri ed e-books, per esempio www.ebookgratis.it, www.liberliber.it e poi tutte le case editrici www.mondadori.it, www.laterza.it, etc.

Se il browser è ancora aperto e in linea, scriviamo l'indirizzo di ebookgratis e premiamo il tasto INVIO.

Appare la Home Page di ebookgratis con l'elenco degli e-books disponibili. Alcuni dei libri risiedono sul sito e possono essere scaricati direttamente, altri risiedono sui siti delle relative case editrici, a cui i link ci conducono. Con un po' di pazienza ci si può costruire una biblioteca con libri di qualunque genere. E' interessante leggere gli e-books, soprattutto sui pocketPC, che possiamo portare dappertutto, anche sulla spiaggia. Provare per credere.

Scaricare programmi, dati, e-books e quant'altro da internet è cosa semplice; in genere basta cliccare su Download che è sempre presente vicino al dato da scaricare e appare una finestra di dialogo in cui viene chiesta la cartella in cui mettere il file e poi tutto avviene automaticamente. Se il file è lungo (megabyte) occorre un po' di pazienza e il dispendio di qualche scatto telefonico (in fondo in fondo niente è totalmente gratis!), ma alla fine ne vale la pena se i dati che cercavamo e che abbiamo trovato sono veramente utili.

Abbiamo imparato ad aprire un URL e a muoverci nella rete mediante i link, abbiamo

cercato e trovato informazioni. Esamineremo in seguito in dettaglio i servizi offerti dalla rete e impareremo ad utilizzarli.

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7.2 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 7 Sezione 2

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Per usare il browser occorre essere necessariamente collegati alla linea telefonica. Vero Falso.

b. Dove si possono cercare URL di siti web? c. Cosa vi è elencato nella casella combinata dell'indirizzo nel browser Microsoft

Explorer? d. Per raggiungere un URL remoto occorre necessariamente passare per il sito

del provider. Vero Falso. 3. Aprire Microsoft Explorer in linea. 4. Aprire il sito del giornale Repubblica (quale pensi sia l'URL? In genere le

agenzie o gli enti importanti hanno l'indirizzo uguale al nome, p.e. www.repubblica.it). 5. Cercare un articolo di cronaca fresco di giornata e sfruttando il copia/incolla

trasferirlo nel documento word aperto sul dischetto (ricordare che la selezione del testo in una pagina web si fa trascinando il mouse).

6. Usando i link disponibili e navigando nel sito cercare qualche corso per computer on line e scrivere nel documento word il suo indirizzo completo che compare nella casella degli indirizzi.

7. Tornare alla alla Pagina Iniziale d'apertura. Usando i pulsanti Avanti/Indietro richiamare qualche pagina visitata e poi tornare alla prima.

8. Aprire il sito dell'AICA come indicato nella dispensa e scaricare sul dischetto il file relativo al Syllabus.

9. Chiudere il collegamento internet. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 7

Sezione 3

Ricerca in WEB

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 3: Ricerca in web 7.3.1 Usare un motore di ricerca. E' bello navigare in rete. A vele spiegate si possono raggiungere siti inaspettati e

raccogliere informazioni di cui non avremmo sospettato l'esistenza. Ma se cerchiamo informazioni ben precise, allora la navigazione diventa faticosa, dispersiva e dispendiosa. Che fare? E' evidente che è impossibile conoscere neanche la minima parte dei siti esistenti nel web o della enorme quantità di pagine che li costituiscono. Esistono le pagine gialle dei siti internet, esistono riviste specializzate che recensiscono siti importanti o interessanti, ciò può essere d'aiuto... ma qualcuno pensò di mettere in un enorme database le pagine presenti in web (o almeno gran parte) e di renderle disponibili agli internauti. Si sa che in un database i dati possono essere cercati con query che ne selezionano alcuni in base a chiavi di ricerca: il gioco è fatto, erano nati i motori di ricerca. Essi ci facilitano enormemente la ricerca dei dati: è sufficiente immettere in una casella una o più parole chiave relative al tipo di dati cercati e il motore si preoccupa di cercare nell'archivio le pagine che contengono riferimenti ad esse e fornircene l'elenco con l'indirizzo completo e il link per accedervi immediatamente.

Un motore di ricerca è un programma (un software) che da una parte è in continuo contatto con i server di tutta la rete aggiornando continuamente gli indirizzi e i contenuti, dall'altro ha un'interfaccia con la quale interagisce con l'utente, chiedendo le chiavi della ricerca, effettuando la ricerca nel database e presentando i risultati in una lista di link.

Un motore di ricerca è quindi uno strumento che si occupa di scandagliare continuamente la rete per mantenere aggiornato quanto più possibile il database delle pagine esistenti nel web.

Ma come funziona più esattamente il motore di ricerca? I motori di ricerca esistenti sono tutti uguali? No!

In realtà i motori di ricerca possono funzionare in due modi: • ricerca per parole chiave (per esempio Altavista, WebCrawler, Lycos) • ricerca per struttura ad indice (per esempio Virgilio, Yahoo!) La ricerca per parole chiave viene effettuata da un programma che si occupa di

monitorare continuamente la rete e le pagine dei siti alla ricerca delle parole chiave nel titolo o nel contenuto della pagina. Alla fine fornisce l'elenco degli indirizzi delle pagine trovate. Se cerchiamo informazioni ben precise, individuabili con uno o più termini, questa ricerca può essere molto efficace. Tuttavia può incorrere in difficoltà se la parola chiave è troppo generica (ciò comporterà un elenco infinito di indirizzi) o troppo specifica da non trovare occorrenze, mentre esisteranno in rete un sacco di pagine che trattano l'argomento. Se, però, le parole chiave sono azzeccate, con una velocità notevole avremo un elenco sufficientemente ristretto di indirizzi da visitare subito cliccando sul link.

Il motore si preoccupa anche di classificare i siti trovati in base alle occorrenze e alla rispondenza con le parole chiave, mettendo per primi quelli hanno più occorrenze (che presumibilmente sono quelli che noi cerchiamo) e poi man mano gli altri. Accanto viene scritta anche la percentuale di pertinenza; ma questa si baso solo su criteri statistici e non su una selezione "intelligente" delle pagine.

Per limitare il numero di pagine nella ricerca, in questi motori si possono inserire le parole in diversi modi:

• Inserendo una o più parole nella casella della richiesta, la ricerca sarà condotta cercando le pagine in cui è presente una o più delle parole digitate. Ad esempio se digitiamo Vacanze in montagna, il motore cercherà le pagine che contengono vacanze, quelle che contengono montagna e quelle che contengono vacanze e montagna. Il risultato sarà una lunga lista di indirizzi.

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• Inserendo una frase scritta fra virgolette la ricerca sarà condotta cercando nelle pagine l'intera frase. Ad esempio scrivendo "Vacanze in montagna" saranno cercate le pagine che contengono tutta la frase e l'elenco sarà senz'altro molto più breve e rispondente alle nostre esigenze.

• Inserendo prima delle parole chiave i simboli "+" e "-" la ricerca sarà condotta cercando nelle pagine la presenza contemporanea delle parole col + ed escludendo quelle che contengono le parole col -. Ad esempio digitando nella casella "+vacanze -montagna" senza apici saranno cercate informazioni sulle vacanze al mare, all'estero etc., ma non su quelle in montagna.

• L'asterisco è un carattere jolly come nella funzione Trova di windows e sta per qualunque gruppo di lettere. Ad esempio digitando come parola chiave "zoo*" saranno cercate pagine con zoo, zoologia, zootecnia etc.

• Ogni motore di ricerca può adottare soluzioni proprie per restringere la ricerca dando la possibilità di effettuare ricerche avanzate, per esempio adoperando gli operatori logici come AND, OR, NOT, NEAR come legami fra le parole oppure, come in Altavista, specificando se ciò che si cerca è un link, un titolo, un URL. Gli indirizzi di Altavista, Webcrauler e Lycos sono www.altavista.it,

www.webcrawler.com, www.lycos.it. I motori di ricerca strutturati a indice presentano un elenco di categorie e

sottocategorie a cui può appartenere la ricerca che vogliamo effettuare; all'interno di queste categorie viene poi effettuata la ricerca per parole chiave. Ciò implica che le pagine web siano state prima catalogate per categorie; ciò non può esser fatto in automatico da un software opportuno, per cui deve essere fatto da una moltitudine di operatori che continuamente cercano e catalogano le pagine del web. Di conseguenza le pagine catalogate sono in numero inferiore a quelle rintracciabili dagli altri motori, ma il risultato può essere più efficace.

Per effettuare una ricerca con questi motori bisogna sfogliare le categorie, poi le sotto categorie, poi le sotto sotto categorie fino a trovare quella che ci interessa. Alla fine viene visualizzato l'elenco delle pagine che trattano l'argomento.

Questi motori di ricerca possono effettuare la ricerca anche per parole chiave, ma si appoggiano per questo ad altri motori che operano in questo modo. Per esempio Yahoo! prima cerca nel proprio database per categorie, se non vengono trovate occorrenze sposta la ricerca su Inktomi, l'immenso database di pagine web realizzato dall'Università di Berkeley in California.

Oltre a www.Virgilio.it e www.Yahoo!.com altri motori di ricerca di questo tipo sono www.katalogo.it, arianna.iol.it.

Naturalmente non bisogna aspettarsi che la stessa ricerca effettuata da motori diversi produca lo stesso elenco, perchè ogni motore ha le sue caratteristiche e i suoi parametri. Per questo motivo è buona norma eseguire una ricerca con più motori.

Per avere informazioni e consigli sui motori di ricerca esistono dei siti che lo fanno (per esempio www.searchenginewatch.com e www.motoridiricerca.it).

I motori di ricerca più diffusi sono misti, nel senso che hanno suddiviso la ricerca per categorie, all'interno delle quali viene effettuata poi la ricerca per parole chiave.

Oltre ai motori di ricerca esistono in rete siti che forniscono raccolte ordinate di

informazioni. Gli OPAC (On-line Public Access Catalog, cataloghi on-line ad accesso pubblico) sono appunto siti che forniscono cataloghi ad accesso pubblico. Gli indirizzi degli OPAC sono forniti dal sito dell'AIB (Associazione Italiana Biblioteche) all'indirizzo www.aib.it.

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7.3.1.1 Definire i requisiti della ricerca. Abbiamo capito cos'è un motore di ricerca. Pensate se non li avessero inventati. Si

dice che oggi in rete è presente tutto o quasi. E' vero. Ti interessa sapere come cacciano gli indigeni australiani? Qualcosa in rete c'è di certo. Ti interessa sapere come si fa una torta al limone? Troverai anche questo. Useremo un motore di ricerca. Ma proprio questo è il punto. Il motore di ricerca sarà utile se metteremo dentro parole chiave adatte. Ma quali? Metteremo la parola torta? Probabilmente verrà fuori un elenco di 100.000 siti fra cui quelli in cui vi è "grafico a torta" o "lana torta e ritorta" o "torta di riso" o "fetta di torta" che non

c'entrano niente con quello che ci interessa. Ora è chiaro che definire i requisiti della ricerca è importante proprio per restringere

la ricerca e ottenere liste abbastanza brevi e possibilmente rispondenti alle nostre esigenze. Ciò non è facile; non è facile neanche dare indicazioni precise su come comportarsi. Se invece di torta scriviamo "+torta +limone", forse l'elenco si restringe e se scriviamo "+torta +limone +ricette" forse si restringe ancora. Se ci venissero in mente termini ancora più pertinenti alla ricetta della torta al limone sarebbe ancora meglio, sempre che essi siano contenuti nella pagina, quella giusta, che magari parla della ricetta della torta al limone senza mai adoperare questi termini.

Ma poniamoci un problema reale e vediamo cosa riusciamo a fare. Cerchiamo articoli o informazioni sui quark, i componenti delle particelle subatomiche.

Innanzitutto scegliamo il motore di ricerca: può essere Lycos oppure Altavista. Come parole chiave cominciamo con "quark". Potremo continuare con "+quark

+atomo +particelle". Una volta ottenuti i primi elenchi, essi stessi ci possono suggerire link adatti o altre

parole chiave da adoperare.

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7.3.1.2 Fare ricerca mediante parole chiave. Apriamo Internet cliccando sull'icona di Microsoft Explorer. Una volta che appare la

home Page iniziale, digitiamo nella casella degli indirizzi www.lycos.it. Appare la Home Page di Lycos

Nella casella Cerca scriviamo "quark" e selezioniamo Mondo nelle caselle ad

esclusione, poichè è presumibile che i migliori articoli sui quark siano in Inglese su siti americani. Ma se si vogliono informazioni solo in Italiano possiamo cliccare la casella relativa. Clicchiamo sul pulsante Trova! e dopo qualche attimo appare il risultato della ricerca

Come si vede sono state trovate 274128 pagine, la maggior parte delle quali non

c'entra proprio niente con quello che cercavamo. Sarà lungo e dispendioso cercare fra di esse le pagine buone.

Torniamo indietro alla prima pagina cliccando sul pulsante Indietro e nella casella cerca digitiamo "+quark +atomi +particelle". Clicchiamo sul pulsante Trova! e questa volta i risultati sono proprio buoni

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Intanto le pagine trovate sono solo 249, ma si vede che quelle più pertinenti trattano

proprio di ciò che ci interessa. Apriamo la prima occorrenza, Particelle subatomiche, e vediamo di che cosa si tratta. L'indirizzo può già orientarci sulla bontà dei contenuti. Se si tratta di una università possiamo contare su un certo rigore scientifico. Il bello di internet è che ci costringe a essere critici e a saper discernere fra le sciocchezze messe in rete e le cose serie.

7.3.1.3 Fare una ricerca usando i comuni operatori logici. Sopra alla casella Cerca vi è un link "Ricerca avanzata" che ci permette di restringere

ancora di più il campo della ricerca mettendo a disposizione varie opzioni di ricerca.

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Non visibili nell'immagine vi sono molte altre opzioni. Non sempre, però, non ostante tutti questi accorgimenti messi a disposizione dai motori di ricerca, si riesce ad arrivare allo scopo.

Gli operatori logici, come abbiamo visto, possono restringere il campo della ricerca, ma ogni motore di ricerca utilizza una propria sintassi. In genere nel sito è presente una guida, ma se ciò non fosse disponibile, conviene provare usando i diversi modi per inserire un operatore. Per esempio per la ricerca fatta prima si poteva scrivere "quark and atomo and particelle" oppure "+quark + atomo + particelle" oppure "quark & atomo & particelle".

E' buona norma, quando si trova un sito che risponde alle nostre aspettative, conservare il suo indirizzo. Vedremo in seguito come fare.

Altri motori di ricerca. Oltre ai motori di ricerca per pagine www, esistono motori per cercare altre risorse in

rete, come newsgroup, indirizzi di posta elettronica, siti ftp etc.. la maggior parte dei motori per web contengono anche possibilità di altre ricerche, ma ci sono anche siti specifici. Per esempio www.deja.com/usenet permette di cercare newsgroup, www.whowere.com e www.bigfoot.com permettono di cercare indirizzi di persone fisiche.

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7.3.2 Stampa. Una volta trovata la pagina che ci interessa, molto probabilmente vorremo stamparla

o salvare i risultati della ricerca. La pagina web non è come una pagina di word. La pagina web si adatta allo schermo e alla sua definizione, per cui quello che vediamo non necessariamente è quello che vedremo sul foglio stampato. Occorre avere, quindi ben chiaro, quali sono i parametri da impostare per ottenere i risultati voluti e quali informazioni devono comparire sulla pagina.

7.3.2.1 Vedere l'anteprima di stampa. Microsoft Explorer non permette di vedere l'anteprima di stampa, mentre Netscape sì.

In ogni caso non è tanto importante vedere l'anteprima, ma sapere che cosa verrà stampato. Infatti premendo il pulsante Stampa della barra degli strumenti ( ) la pagina selezionata passa subito alla stampa e potremmo ritrovarci nel foglio cose che non volevamo o che addirittura non comprendiamo.

Conviene passare prima per l'impostazione della pagina e poi per il comando Stampa. Ciò ci permette di impostare tutti i parametri necessari.

Prima di passare alla stampa, forse conviene salvare sul proprio computer la pagina web che ci interessa, in modo da visitarla o stamparla non in linea. Ciò fa risparmiare tempo e scatti telefonici.

Per salvare la pagina web corrente è sufficiente cliccare su File/Salva con nome. Appare la finestra di dialogo Salva con nome

Si può scegliere la cartella e il nome con cui salvare la pagina e anche il formato. Per salvare tutti i file necessari per visualizzare la pagina, comprese le immagini, i

frame e i fogli di stile, fare clic su Pagina Web, completa. Questa opzione consente di salvare tutti i file nel formato originale.

Per salvare tutte le informazioni necessarie per visualizzare questa pagina in un unico file in codifica MIME, fare clic su Archivio Web. Questa opzione consente di salvare un'istantanea della pagina Web corrente. Questa opzione è disponibile solo se è installato Outlook Express 5 o una versione successiva.

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Per salvare solo la pagina HTML corrente, fare clic su Pagina Web, solo HTML. Questa opzione consente di salvare le informazioni presenti sulla pagina Web, ma non i file di grafica, audio e altri file.

Per salvare solo il testo della pagina Web corrente, fare clic su Solo testo. Questa opzione consente di salvare le informazioni presenti sulla pagina Web in formato solo testo.

Con le opzioni Pagina Web, completata e Archivio Web è possibile visualizzare tutta la pagina Web in modalità non in linea, senza aggiungere la pagina all'elenco Preferiti e senza contrassegnarla per la visualizzazione non in linea.

Facendo clic su Pagina Web, completa verrà salvata solo la pagina corrente. 7.3.2.2 Modificare le opzioni di stampa. Come detto sopra, prima

di stampare conviene impostare le opzioni di stampa, in modo che sul foglio appaia ciò che vogliamo .

Innanzi tutto impostiamo la pagina cliccando su File/Imposta pagina. Appare la finestra Imposta Pagina

Scegliamo la grandezza

del foglio, che in genere è A4 e poi l'origine, cioè il cassetto dei fogli se questa opzione è disponibile con la stampante in uso. Decidiamo poi se la stampa deve essere su foglio orizzontale o verticale e impostiamo i margini. Ciò fatto passiamo all'Intestazione e Piè di pagina.

Teniamo presente che una pagina web non è lunga un foglio A4 ma può essere lunga anche molti fogli; aggiungere elementi in queste zone può facilitare la letture della pagina stessa. Per inserire elementi nell'Intestazione e/o nel Piè di pagina occorre conoscerne la sintassi, che possiamo trovare nella guida alla voce Stampa di una pagina web. In essa sono contenuti i codici da inserire, come descritto sotto:

Per stampare Digitare

Il titolo della finestra &W

L'indirizzo o URL della pagina &u

La data nel formato breve, come specificato dalle impostazioni internazionali nel Pannello di controllo &d

La data nel formato esteso, come specificato dalle impostazioni internazionali nel Pannello di controllo &D

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L'ora nel formato specificato dalle impostazioni internazionali nel Pannello di controllo &t

L'ora nel formato a 24 ore &T

Il numero della pagina corrente &p

Il numero complessivo delle pagine &P

Il testo riportato dopo &b come centrato &b

Il testo riportato dopo &b&b come giustificato a destra &b&b

Una singola e commerciale (&) &&

Per riportare un testo qualunque basta digitarlo. Nella intestazione della figura sopra

è scritto il codice che produrrà il seguente testo: "Titolo della pagina Pagina 1 di 3", cioè a sinistra il titolo della pagina e al centro Pagina 1 di 3 se le pagine totali fossero tre.

Mediante il pulsante Stampante si accede alla finestra Stampante, che si attiva anche quando si clicca sul comando File/Stampa. In questa finestra è possibile scegliere la stampante se ve ne sono disponibili più di una e impostare anche i parametri di stampa che la stampante scelta permette di impostare (qualità di stampa etc.)

7.3.2.3

Stampare una pagina web usando le opzioni di base della stampa

Impostata la

pagina possiamo passare alla stampa. Clicchiamo su File/Stampa... e appare la finestra Stampa

La finestra è

simile a quella delle altre applicazioni di Office e non c'è bisogno di ritornarci sopra. E' da notare La stampa dei Frames. Una pagina web può essere costituita da più pagine, le quali vengono mostrate in zone diverse e adiacenti dello schermo chiamate Frame; a noi sembra di vederne una ma in realta le pagine reali sono più di una. Cliccando col

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mouse dentro un frame esso viene attivato. Nella finestra di stampa possiamo scegliere se stampare tutti i frame come visualizzati sullo schermo, oppure solo il frame selezionato oppure infine tutti i frame separatamente.

Le due caselle di spunta in fondo ci danno la possibilità di stampare tutti i documenti collegati e la tabella dei collegamenti della pagina.

A questo punto non rimane che cliccare su OK e la pagina viene inviata alla stampa. Ricordiamo anche che Microsoft Explorer offre la possibilità di stampare anche solo

il testo selezionato. E' sufficiente selezionare il testo col mouse e poi cliccare col destro nella zona selezionata. Appare un menu di scelta rapida con la voce Stampa

7.3.2.4 Presentare il risultato di una ricerca in forma stampata. Presa confidenza con tutti gli elementi impostabili della stampa e soprattutto con

l'Intestazione e il Piè di pagina, è possibile mettere ordine fra le pagine trovate e presentarle in forma stampata.

Se si tratta del risultato di una ricerca e le pagine da stampare sono diverse, è utile averle prima tutte pronte per poterle analizzare meglio e ordinarle. Per far ciò conviene salvare in una cartella tutte le pagine interessate alla relazione, rivederle non in linea per tutto il tempo necessario, selezionare le pagine o le parti interessanti e infine procedere alla stampa mettendo nell'intestazione le indicazioni utili per individuare la sequenza.

Naturalmente, una volta salvate le pagine con tutti gli elementi correlati, possiamo farne quello che vogliamo: ricordiamo che Word è capace di aprire pagine web, le quali possono essere risalvate in formato doc; è evidente che attraverso questi passaggi possiamo creare un nuovo documento basato su di esse.

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7.3 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 7 Sezione 3

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Dare una definizione di Motore di ricerca. b. In quanti e quali modi può funzionare un motore di ricerca? c. Che cosa s'intende per parola chiave in un motore di ricerca? d. Come funziona un motore di ricerca a indice? e. Come si fa ad escludere dalla ricerca una determinata parola?. f. I caratteri jolly non sono usabili in un motore di ricerca.Vero Falso g. Dire il significato dell'operatore logico NOT. h. E' possibile vedere l'Anteprima di stampa nel browser Microsoft Explorer? i. Quale risultato si ottiene premettendo ad un testo &b nell'intestazione nella

stampa di una pagina web? j. Indica almeno tre codici di stampa e il loro significato del browser Microsoft

Explorer. 3. Aprire Internet. Trovare nella Home Page del provider il motore di ricerca e

indicare di che tipo si tratta. 4. Mediante il motore di ricerca del provider effettuare una ricerca con una sola

parola chiave per trovare pagine web relative ad un argomento di vostro interesse. Salvare il risultato della ricerca in un file sul dischetto.

5. Restringere la ricerca adoperando più parole chiave e gli operatori logici.Salvare il risultato della ricerca in un file sul dischetto.

6. Effettuare le stesse ricerche fatte sopra ma col motore di ricerca Altavista e poi con Lycos. Scrivere nel file del dischetto le differenze osservate.

7. Stampare una pagina web a piacere impostando i margini di stampa a 3, 3, 3, 3 cm e inserendo nell'intestazione soltanto la data e l'ora corrente oltre all'indirizzo del sito. Se non si dispone di una stampante stampare su file sul dischetto.

8. Chiudere internet. Interrompere la connessione telefonica. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 7

Sezione 4

Segnalibri

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 4: Segnalibri 7.4.1 Creare un segnalibro. Nella navigazione in Internet capiterà senz'altro di imbattersi in siti, di cui vogliamo

ricordare l'indirizzo, anzi è buona norma tener memoria degli indirizzi interessanti (magari divisi per categorie); gli indirizzi si dimenticano con estrema facilità! Tutti i browser hanno questa funzione che si chiama segnalibro (in Italiano) o bookmark (in Inglese) in Netscape e Preferiti in Microsoft Explorer. Il concetto è lo stesso ed anche il modo di funzionamento. Segnalibro o Preferiti è una cartella che si trova in C:\Windows. Essa può essere aperta direttamente, modificata e salvata o trasportata su altri computer. Descriveremo in seguito la funzione Preferiti di Microsoft Explorer.

7.4.1.1 Aprire una pagina mediante un segnalibro (bookmark).

Sulla barra dei pulsanti del browser è presente il pulsante Preferiti ( ), cliccando sul quale si apre la finestra preferiti, che occupa la parte sinistra della finestra di Explorer.

Come si vede, nell'elenco vi sono pagine web e cartelle, nelle quali vi sono altre

pagine web. Quelle che si vedono in figura sono state immesse, nella cartella C:\Windows\Preferiti dalla Microsoft o dal produttore del computer. Se vogliamo collegarci ad una pagina web presente nell'elenco è sufficiente cliccare su di essa. Automaticamente il browser chiede il collegamento telefonico e accede all'indirizzo della pagina, se essa esiste ancora, altrimenti manda un messaggio di errore.

Poichè la finestra preferiti occupa spazio dello schermo, richiamata la pagina desiderata, può essere chiusa cliccando sul pulsante Chiudi in alto a destra.

7.4.1.2 Assegnare un bookmark ad una pagina web. Ma come si fa ad aggiungere a Preferiti la pagina web desiderata . La funzione è

veramente semplice e intuitiva, anche perchè è automatizzata. Navigando in Internet ci troviamo prima o poi ad esclamare "Oh! è proprio quello che

cercavo". Bene a questo punto clicchiamo sul pulsante Preferiti e poi su Aggiungi

( ) della finestra che si apre. Naturalmente ciò che verrà aggiunto alla cartella sarà la pagina web corrente e

l'indirizzo relativo che compare nella casella di testo dell'indirizzo.

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7.4.1.3 Aggiungere pagine web alla cartella dei bookmark. Possiamo salvare la pagina web attiva in una cartella qualunque all'interno della

cartella Preferiti (o altrove). Cliccando su Aggiungi si apre una finestra di dialogo in cui si può decidere dove e come salvare la pagina.

Prima di tutto nella casella Nome viene suggerito un nome che in genere è il titolo

della pagina, ma che possiamo modificare a piacere per ricordare meglio il suo contenuto. Poi dobbiamo specificare dove metterla cliccando sul pulsante Crea in <<. Cliccando su questo pulsante si apre la parte inferiore della finestra con l'elenco delle cartelle presenti e compare il pulsante Nuova Cartella. Possiamo scegliere di creare una nuva cartella accodata alle altre o all'interno di quelle presenti; beh! il sistema funziona esattamente come le finestre Salva.

Ultimo punto importante è la casella di selezione Disponibile in modalità non in linea. Se questa casella viene selezionata, si attiva il pulsante Personalizza... Ciò significa che se la casella di selezione non è spuntata viene salvato soltanto l'indirizzo della pagina, se è selezionata viene salvata anche la pagina web in modo che sia visitabile non in linea e, tramite il pulsante Personalizza... possiamo definire che cosa salvare e se la pagina deve essere aggiornata periodicamente collegandosi in rete.

Ma andiamo con ordine. Spuntiamo la casella e clicchiamo su Personalizza. Appare la prima finestra della procedura guidata. In essa viene spiegata la procedura. Clicchiamo su Avanti e appare la seconda finestra

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In questa finestra è possibile definire se salvare i collegamenti della pagina e fino a

quale livello. E' evidente, come spiega la nota, che se si sceglie di salvare molte pagine collegate aumenterà il tempo per salvarle e occuperanno spazio sul disco. Cliccando su Avanti appare la terza finestra

In essa è possibile scegliere se l'aggiornamento della pagina deve avvenire

manualmente, al momento della connessione, cliccando sul comando Strumenti/Sincronizza, oppure pianificare un aggiornamento automatico. Se si sceglie la pianificazione, andando avanti compare la scheda della pianificazione in cui si può specificare ogni quanto tempo deve essere aggiornata la pagina e altro.

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L'ultima scheda permette di assegnare alla pagina una password per potervi accedere. Passando il cursore sull'elenco delle pagine di preferiti, se la pagina non è disponibile

non in linea appare accanto al cursore un segno di divieto. Ricordiamo infine che accanto alla casella dell'indirizzo vi è la Barra dei Collegamenti

nella quale si possono inserire, semplicemente trascinando le icone relative, i collegamenti che si usano più di frequente.

Allo stesso modo si possono rimuovere trascinandoli via dalla barra. Ovunque si abbia

un'icona di una pagina web, basta agganciarla col mouse e trascinarla sulla barra per ottenere un collegamento. In questo modo si può anche aggiungere un collegamento a Preferiti.

Il secondo pulsante della finestra Preferiti è Organizza..., che permette di mettere

ordine nella cartella Preferiti quando questa diventa piena di indirizzi e pagine web. Anche se questo lavoro può essere fatto manualmente lavorando direttamente nella

cartella, la finestra di dialogo che appare facilita il compito

I pulsanti presenti nella finestra sono chiari e non hanno bisogno di molte spiegazioni.

Selezionando una pagina web dall'elenco, nel riquadro in basso a sinistra appaiono le proprietà del collegamento e la possibilità di modificarle.

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La casella di selezione permette di impostare la disponibilità non in linea; cliccando su

di essa si attiva la stessa procedura vista precedentemente. Le proprietà di una pagina web si possono modificare anche direttamente cliccando

col destro del mouse su di essa e scegliendo Proprietà dal menu di scelta rapida. Per finire un consiglio; mantenendo aggiornata la cartella preferiti si risparmia tempo,

molto tempo e scatti, molti scatti.

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7.4 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 7 Sezione 4

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Cosa si intende in browser internet per segnalibro o bookmark? b. Dove è situata la cartella Preferiti? c. La cartella Preferiti può essere esportata da un computer ad un altro? d. Scorrendo l'elenco di Preferiti, cosa indica se la pagina è disponibile non in

linea? e. Come si fa a trasformare un indirizzo di una pagina web da in linea a non in

linea? 3. Aprire il browser e connettersi in Internet. Aprire Preferiti e collegarsi ad una

pagina dell'elenco cliccandoci sopra. 4. Navigare fino a raggiungere una pagina ritenuta interessante e salvarla in

Preferiti in una cartella denominata "Indirizzi Personali" in modalità in linea. 5. Modificare le proprietà della pagina salvata trasformandone la visibilità in non

in linea. Annotare che cosa succede. Osservare le altre proprietà e impostarle in modo che la pagina si aggiorni automaticamente ogni giorno.

6. Usando il pulsante Organizza... creare nella cartella Preferiti una nuova cartella di nome "Nuovi indirizzi", trasferire la pagina salvata nella nuova cartella ed eliminare la cartella "Indirizzi personali".

7. Posizionare in cima all'elenco la cartella creata. 8. Chiudere il browser. Se il file non è lungo, trasferire la pagina salvata sul

dischetto cliccando col destro del mouse e scegliendo i comandi adatti. 9. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 7

Sezione 5

Posta elettronica: primi passi

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 5: Posta Elettronica: per iniziare 7.5.1 Primi passi con la posta elettronica. La posta elettronica (e-mail ovvero electronic-mail) è uno dei più importanti servizi

offerti in Internet, è il servizio che, insieme al web, ha contribuito di più alla diffusione della rete. Ormai, con la gratuità con cui i provider permettono l'accesso ad internet e la gratuità della casella di posta personale, questo mezzo è usato da gran parte della popolazione mondiale (o almeno dei paesi più evoluti dal punto di vista tecnologico), talvolta in alternativa o insieme con la posta tradizionale.

La posta elettronica offre molti vantaggi rispetto a quella tradizionale, di cui ci si rende immediatamente conto quando la si usa. Intanto costa quanto uno scatto telefonico, può raggiungere una infinità di destinatari contemporaneamente in tutto il mondo, può essere ricevuta anche in nostra assenza, si possono allegare testi, immagini, suoni, può interagire con la messagistica SMS dei telefonini, è sempre e ovunque con noi con un telefonino WAP. Nel futuro (che è cominciato già ieri) è prevedibile che la comunicazione personale sarà sempre più integrata fra computer e dispositivi personali di comunicazione.

Per comunicare con la posta elettronica occorre disporre di alcune cose: naturalmente dell'accesso a Internet mediante un provider. Il provider offre, in genere, la casella di posta elettronica, cioè una cartella sul proprio server in cui raccogliere e conservare i messaggi ricevuti, e naturalmente un indirizzo personale. Occorre, infine, un programma che gestisca la posta. Quest'ultimo per la verità non è strettamente necessario, perché della gestione della posta può incaricarsi, mediante il browser, il provider, che nella propria Home page, permette l'accesso alla posta e lo scambio di messaggi, talvolta anche l'invio di SMS a telefonini cellulari. Oggi i servizi e-mail offerti dai provider sono anche abbastanza sofisticati; tuttavia se si vuol gestire la posta con razionalità ed efficienza è bene utilizzare un programma di posta elettronica, come Eudora o Microsoft Outlook o il suo fratello minore Microsoft Outlook Express. MIcrosoft Outlook è fornito con Office 2000, mentre Microsoft Outlook Express viene fornito gratuitamente con Windows ed Explorer. Naturalmente esistono molti altri programmi, ma essendo Microsoft Outlook integrato con windows e Office 2000, lo utilizzeremo nel seguito.

L'indirizzo di posta elettronica viene fornito dal provider col contratto di accesso a Internet e, come l'URL, è costituito da quattro parti ben definite.

Nome o nomignolo dell'utente, per esempio fernando.carla Presso cioè il famoso simbolo della chiocciolina @ Nome del server, per esempio tin Nome del dominio, per esempio it In definitiva l'indirizzo è [email protected]. Esso è strettamente personale ed

individua la nostra casella, alla quale si può accedere soltanto conoscendo il nome utente e la password, forniti dal provider al momento dell'accettazione del contratto.

7.5.1.1 Aprire un programma di posta elettronica. Parleremo in questo paragrafo prima di Microsoft Outlook Express, il quale è presente

in ogni computer che abbia Microsoft Explorer. Questo programma è molto più semplice di Microsoft Outlook e di esso contiene solo alcune funzionalità. Proprio per la sua semplicità viene adoperato dalla maggior parte degli utenti di posta elettronica. Parleremo poi delle funzioni di Outlook non contenute in Outlook Explress.

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Entrambi i gestori di posta elettronica, quando vengono aperti per la prima volta devono essere configurati, nel senso che occorre specificare almeno un account di posta elettronica (altrimenti che gestore di posta sarebbe!) ovvero la casella, i protocolli, le password e l'indirizzo forniti dal provider. Avendo più account si possono configurare tutti, in modo che Outlook possa scaricare dai server tutta la posta in arrivo. Gli elementi necessari per la configurazione dell'account sono stati elencati in altro paragrafo. Li elenchiamo anche qui per semplicità:

• l'indirizzo; per esempio [email protected] • il nome utente; per esempio fecarla • la password per poter entrare nella casella della posta (che naturalmente è riservata),

per esempio 100655 o qualunque altro gruppo di caratteri alfanumerici. • il numero telefonico del provider (es. 0832313257 che è il numero per Lecce del

provider TIN); • il DNS primario e secondario, cioè i numeri riservati ai provider per l'accesso. Essi

possono essere dinamici, nel senso che automaticamente vengono assegnati dal provider al momento del collegamento, oppure fissi (per esempio il DNS primario di TIN è 212.216.112.222 e il DNS secondario è 212.216.172.162).

• l'indirizzo del'NNTP server (per esempio, sempre per TIN esso è news.tin.it) per il servizio newsgruop.

• l'indirizzo del POP3 server (per TIN esso è box.clubnet.tin.it per un abbonamento gratutito a Clubnet) per il servizio di posta in arrivo .

• l'indirizzo del'SMTP server (per l'abbonamento citato a Clubnet è mail.clubnet.tin.it) per il servizio di posta in partenza. All'apertura del gestore inizia la configurazione guidata. E' sufficiente immettere i dati

nelle varie caselle. Viene chiesto alla fine se il gestore che stiamo configurando deve essere il predefinito (ciò vuol dire che quando avremo a che fare con posta elettronica verrà attivato questo gestore); rispondiamo Sì e Outlook è pronto per essere usato.

Clicchiamo sulla icona di Outlook Express presente sulla barra dell'avvio veloce della

Barra delle Applicazioni del desktop ( ) e appare la finestra del gestore di posta elettronica.

Outlook funziona per cartelle, nel senso che tutti i messaggi di posta elettronica in

arrivo e in partenza, gli appuntamenti, i contati etc. vengono conservati in cartelle, che è possibile visionare cliccando sull'elenco presente sulla sinistra della finestra, in cui troviamo

• Posta in arrivo. In essa vengono conservati tutti i messaggi ricevuti, prelevati dal server mediante il collegamento a Internet che si attiva cliccando sul pulsante Invia/Ricevi

presente sulla barra degli strumenti ( ). Cliccando sul pulsante e selezionando poi Ricevi tutti, viene aperto automaticamente il collegamento con Internet, senza aprire il browser, e vengono scaricati tutti i nuovi messaggi ricevuti insieme agli eventuali allegati. Contemporaneamente vengono cancellati dal server. I messaggi sono poi esplorabili non in linea, con un risparmio notevole di scatti telefonici.

• Posta in uscita. In questa cartella vengono conservati tutti i messaggi scritti e non ancora inviati completi degli eventuali allegati. Il gestore di posta permette di scrivere non in linea tutti i messaggi che si vuole e poi, cliccando sul pulsante Invia/Ricevi e Invia tutti, aprire Internet, senza aprire il browser, e inviare ai server relativi tutti i messaggi.

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• Posta Inviata. In questa cartella vengono parcheggiati fino a che non vengono cancellati, tutti i messaggi che sono stati inviati dalla Posta in Uscita, la cui cartella viene svuotata al momento dell'invio.

• Posta Eliminata. In questa cartella vengono conservati i messaggi ricevuti e cancellati. E' una specie di cestino che permette di recuperare messaggi cancellati per errore fino a che non vengono cancellati definitivamente.

• Bozze. In questa cartella vengono conservati i messaggi scritti, non compiuti e non inviati, in modo da poterli riprendere e completarli per l'invio. In altri termini, quando scriviamo un messaggio e poi si clicca sul pulsante Salva, il messaggio viene conservato in questa cartella.

• Nel secondo riquadro in basso compaiono i Contatti, ovvero gli indirizzi a cui inviare i messaggi. Gli indirizzi possono essere singoli o gruppi di indirizzi, che permettono di

inviare un messaggio contemporaneamente a più destinatari con un unico click del mouse.

Naturalmente possono essere create tutte le cartelle che vogliamo per un uso più personale del gestore. I dettagli per l'invio e la ricezione di messaggi li vedremo in seguito nei prossimi paragrafi.

Microsoft Outlook, a differenza di Microsoft Outlook Express, contiene altre funzionalità che lo rendono più completo per la gestione totale della comunicazione.

Cliccando sull'icona di Microsoft Outlook ( ), che compare nella Barra di Office o nell'elenco Start/Programmi se il programma è stato installato, appare l'interfaccia del programma:

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Come si vede la finestra appare più ricca di cartelle, in quanto, oltre alla posta

elettronica, Outlook gestisce anche contatti, appuntamenti, diari e collegamenti ad altre applicazioni. Il funzionamento è, però, del tutto simile ad Outlook Express, nel senso che si tratta di un insieme di cartelle nelle quali vengono conservate le varie informazioni, naturalmente con tutti gli automatismi che consente la gestione elettronica.

Esaminiamo brevemente le varie cartelle. I dettagli saranno presi in considerazione quando si presenterà l'occasione.

Nel gruppo Collegamenti ad Outlook vi sono le seguenti cartelle: • Cartella Outlook Oggi la quale mostra un sommario di tutte le altre cartelle • Cartella Posta in arrivo che contiene la posta che è già stata scaricata dal provider • Cartella Calendario per programmare appuntamenti e riunioni • Cartella Contatti per archiviare dati relativi a persone con cui abbiamo rapporti • Cartella Attività per pianificare attività e progetti • Cartella Diario che permette di tenere memoria della giornata lavorativa o di altro • Cartella Note per prendere appunti volanti • Cartella Posta eliminata che contiene tutti i messaggi che sono stati eliminati prima di

essere eliminati definitivamente. • Nel gruppo Collegamenti vi sono le cartelle: • Cartella Bozze che contiene i messaggi da inviare e non ancora finiti. In essa vanno a

finire i messaggi che stiamo scrivendo e salviamo facendo click su Salva • Cartella Posta in uscita che contiene tutti i messaggi scritti e da inviare. Essi verranno

inviati quando si clicca su Invia tutti

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• Cartella Posta inviata nella quale vengono conservati i messaggi inviati quando si clicca su Invia tutti. In questo caso i messaggi vengono cancella ti dalla cartella Posta in uscita e salvati in questa.

• Nel gruppo Altri collegamenti vi sono le cartelle: • Risorse del computer • Documenti • Preferiti

7.5.1.2 Aprire la cassetta delle lettere di un dato utente. Abbiamo visto che per aprire la cassetta delle lettere (l'account di posta elettronica

ovvero la cartella personale presente sul server) occorre conoscere prima di tutto qual'è il server; potrebbe essere tin.it oppure libero.it oppure tiscali.it etc.. Poi occorre conoscere il nome utente (il codice del proprietario della cassetta) e infine la password. Se la cassetta è nostra il lavoro lo abbiamo già fatto configurando il gestore e conosceremo senz'altro il nome utente e la password. Se la cassetta non è nostra (non dovremmo entrare!) occorre conoscere tutti gli altri dati.

Conoscendo queste informazioni come fare per vedere la posta ricevuta? Mediante Outlook Express occorre conoscere l'account completo, cioè occorre

conoscere tutti gli elementi elencati per la configurazione del gestore, creare l'account e quindi cliccare su Ricevi Tutti del pulsante Invia/Ricevi. Tutti i messaggi vengono scaricati nella cartella Posta in Arrivo e da qui possiamo visitarli.

Se si conoscono soltanto il nome utente, la password e il server, allora possiamo aprire la cassetta collegandoci ad Internet mediante il browser, andare all'indirizzo del server (per esempio www.libero.it) e nella sua Home Page certamente vi sono le caselle in cui inserire nome utente e password mediante cui accedere alla cassetta delle lettere del proprietario (naturalmente se si è autorizzati!!).

7.5.1.3 Leggere un messaggio. Una volta aperta la cassetta delle lettere col gestore di posta elettronica o direttamente

dal browser è possibile leggere i messaggi. Nel browser vengono elencati nella parte superiore dello schermo tutti i messaggi

presenti in ordine di data, dal più recente al più vecchio. Cliccando sulla barra sopra la data i messaggi possono essere ordinati dal più vecchio al più nuovo. I messaggi non letti appaiono in grassetto, che scompare una volta letti. Per leggere un messaggio basta cliccarci sopra; nella parte inferiore dello schermo appare il messaggio completo con gli eventuali link ad allegati o a indirizzi.

Con Outlook Express occorre fare click sulla cartella Posta in Arrivo e nella parte destra in alto della finestra appare l'elenco dei messaggi, anche qui in ordine di data decrescente e anche qui con i messaggi non letti in grassetto. Per leggere il messaggio basta cliccarci sopra e in basso a destra compare il messaggio.

Mediante gli strumenti presenti sia nel browser che in Outlook è possibile rispondere o cancellare il messaggio. Cancellando i messaggi dal browser, essi verranno eliminati definitivamente, mentre cancellandoli da Outlook essi vengono conservati nella cartella Posta eliminata fino a che non vengono cancellati definitivamente.

I messaggi scaricati dal server mediante il pulsante Ricevi tutti di Outlook o Outlook Express, vengono cancellati, per cui, entrando nelle propria posta da un altro computer mediante il browser si rischia di non trovare più i messaggi ricevuti, i quali, comunque, sono salvati sul proprio computer dove è configurato Outlook.

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7.5.1.4 Chiudere il programma di posta elettronica. Una volta letta la posta o fatte le altre attività permesse dal programma Outlook si

chiude semplicemente cliccando sul pulsante Chiudi della finestra oppure cliccando sul menu File/Esci.

Quando si chiude il programma di posta elettronica ricordarsi sempre di controllare che il computer non sia rimasto connesso alla rete, perchè gli scatti telefonici continuerebbero ad andare senza alcuna utilità per noi. Quando il collegamento è attivo, sulla barra di stato, in basso a destra della barra della applicazioni del desktop, appare l'icona del collegamento lampeggiante. Cliccando su di essa appare la finestra di dialogo in cui sono riportati i minuti di collegamento e i pulsanti con cui disconnettersi. Cliccando su disconnetti si sente chiaro il click del telefono che si disconnette dalla rete.

7.5.1.5 Usare le funzioni di Help. Microsoft Outlook Express è un programma semplice e intuitivo. Microsoft Outlook è

più complesso. In caso di dubbi sull'uso dei due gestori di posta esiste sempre la guida in linea pronta a dare tutte le spiegazioni necessarie. Essa funziona come le altre guide in Windows.

Cliccando su "?" del menu e poi su Sommario e indice oppure premendo il tasto F1 appare la finestra della guida

con tutti gli argomenti disponibili.

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7.5.2. Modificare le impostazioni di base. Come tutti i programmi che girano sotto windows anche Microsoft Outlook e

Microsoft Outlook Express hanno una interfaccia configurabile a piacere, in modo da adattarla alle esigenze personali. Si possono configurare il modo di visualizzazione e le barre degli strumenti.

7.5.2.1 Modificare il modo di visualizzazione. Cliccando sulla voce di menu Visualizza si accede al sottomenu delle visualizzazioni;

posizionandosi sulla voce Visualizzazione corrente si accede alle varie possibilità di visualizzazione

Come si vede si possono visualizzare tutti i messaggi, oppure solo quelli non letti.

Cliccando su Personalizza visualizzazione corrente... si apre una finestra nella quale è possibile configurare la visualizzazione corrente per ogni condizione

Come si vede nella figura nella prima casella si può selezionare il tipo di messaggio e

nella casella sottostante definire l'azione cliccando sulla voce sottolineata. Nella terza casella si può dare un nome alla visualizzazione. Si possono creare molte visualizzazioni cliccando

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sulla voce Definisci visualizzazioni... In essa si possono definire e impostare le visualizzazioni che appariranno nell'elenco del menu Visualizza/Visualizzazione corrente. In questo modo è possibile avere pronte diverse configurazioni e usare l'una o l'altra a seconda delle esigenze.

7.5.2.2 Modificare la barra degli strumenti. Naturalmente anche in Microsoft Outlook e Microsoft

Outlook Express, come nelle altre applicazioni Microsoft, è possibile riconfigurare e personalizzare la barra degli strumenti o le barre degli strumenti.

In Microsoft Outlook Express occorre cliccare col destro del mouse sulla barra degli strumenti e appare l'elenco delle due barre che si possono attivare

Cliccando su Personalizza... appare la finestra in cui è possibile aggiungere o rimuovere pulsanti e configurare i pulsanti stessi come grandi o piccoli con etichetta o senza.

In Microsoft

Outlook per attivare le barre degli strumenti occorre cliccare su Visualizza/Barre degli strumenti. Anche qui vi è la voce Personalizza... che permette di attivare e disattivare le barre disponibili, creare barre personali e aggiungere e togliere pulsanti come nell'Express.

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7.5 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 5 Sezione 5

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Elencare alcuni vantaggi della posta elettronica. b. Di cosa bisogna disporre per comunicare con la posta elettronica? c. Quali sono gli elementi di un indirizzo di posta elettronica? d. In quanti e quali modi si può accedere alla posta elettronica? e. Citare due programmi per la gestione della posta elettronica. f. Quale vantaggio offre un programma per la gestione della posta? g. Quali sono gli elementi che servono per configurare un account di posta

elettronica in Microsoft Outlook o altri programmi? 3. Aprire Microsoft Outlook Express. Esaminare tutte le cartelle e visualizzare

qualche messaggio. 4. Chiudere Microsoft Outlook Express. Aprire la connessione a internet e

accedere alla posta personale o alla posta dell'istruttore previa autorizzazione e chiedendo gli elementi essenziali.

5. Salvare un messaggio sul computer in modo da leggerlo non in linea. 6. Ordinare i messaggi presenti in ordine di data crescente. 7. Uscire da internet e aprire Microsoft Outlook Express. 8. Mediante la voce di menu Visualizza/Visualizzazione corrente/Definisci

visualizzazioni.. creare una visualizzazione personalizzata e inserirla nell'elenco. Crearne una seconda e provare le visualizzazioni selezionandole dall'elenco.

9. Modificare la barra degli strumenti inserendo tre pulsanti disponibili. 10. Attivare la guida e cercare informazioni, da copiare nel file word, sugli

account. 11. Chiudere Microsoft Outlook Express. 12. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 7

Sezione 6

Messaggi

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 6: Messaggi Dopo aver visto cosa occorre per accedere alla propria posta elettronica, entriamo ora

nel vivo della messaggistica, creando e inviando un messaggio. 7.6.1 Inviare un messaggio. Per inviare un messaggio di posta elettronica occorre innanzi tutto comporlo in tutte le

sue parti e infine procedere alla spedizione. E' bene ricordare, in questa sede, che, quando si è collegati in internet, gli scatti

telefonici corrono e, anche se non si hanno problemi di consumi, è buona norma rimanere connessi solo se è strettamente indispensabile. Per questo motivo è bene non scrivere i messaggi durante il collegamento, ma al di fuori con le modalità che vedremo in seguito, e, una volta pronto, attivare il collegamento e procedere all'invio.

L'uso del gestore della posta elettronica facilita indubbiamente tutte le operazioni e di esso parleremo nei paragrafi seguenti, ma, ad onor del vero, esso non è strettamente indispensabile. Se non si vuole usare il gestore, si può procedere nel modo seguente:

1. Scrivere il messaggio usando Blocco note e salvare il testo per un uso successivo. 2. Selezionare tutto il messaggio e cliccare su Copia 3. Aprire internet e accedere alla propria posta 4. Cliccare su Nuovo messaggio 5. Cliccare su Incolla dopo aver posizionato il cursore nello spazio del testo 6. Scrivere gli altri elementi necessari del messaggio 7. Cliccare su Invia 8. Chiudere la connessione Internet

Quello descritto è un modo un po' spartano di inviare un messaggio. L'uso del gestore della posta permette di comporre messaggi formattati, con immagini, collegamenti e altro, per cui è altamente raccomandabile il suo uso.

7.6.1.1 Creare un messaggio. Apriamo Microsoft Outlook Express in modalità non in linea. Sulla barra degli

strumenti vi è il pulsante Nuovo messaggio ( ) con una freccetta a lato. Cliccando sul pulsante si apre la finestra di composizione del nuovo messaggio senza uno stile; cliccando invece sulla freccetta si apre un elenco di stili di messaggi già pronti o da creare. Ricordarsi sempre che siamo in internet, in particolare siamo nel WWW, per cui i messaggi verranno visualizzati come pagine web (sed il gestore ne è capace) e come tali possono contenere tutti gli elementi di una pagina web. Bisogna, però, ricordare anche che non tutti i gestori di posta elettronica supportano le diverse codifiche di un messaggio. Outlook Express è in grado di inviare messaggi in tre formati:

• HTML • RTF • Testo normale Il formato HTML può contenere tutti gli elementi di una pagina web, ma può essere

letto dal destinatario solo se il suo gestore di posta elettronica ha queste caratteristiche (in altri termini se ha anche lui Outlook). Il formato RTF contiene solo formattazione Rich Text File. Il formato solo testo è povero, contiene solo il testo, ma è supportato da tutti i gestori di posta elettronica. Ricevendo un messaggio in HTML e leggendolo con un gestore solo testo si vedranno geroglifici che confondono il messaggio.

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E' buona norma inviare messaggi in solo testo specialmente quando sono indirizzati a più destinatari.

Per scegliere il formato desiderato cliccare su Strumenti/Opzioni della finestra di Outlook Express e poi aprire la scheda Invia. In essa è possibile selezionare il formato del messaggio.

Scegliamo allora uno stile da quelli in elenco, ma possiamo provare anche a creare un nostro stile e salvarlo per usarlo come marchio di fabbrica dei nostri messaggi.

Facciamo click su Seleziona elementi decorativi... e si apre la finestra relativa

Come si vede c'è già un lungo elenco da cui scegliere ma possiamo anche creare una

nostra pagina cliccando sul pulsante Nuovo... oppure sul pulsante Modifica. In entrambi i casi viene aperto Microsoft Front Page, l'applicazione nella quale può essere creata la pagina da usare nel messaggio.

Scelto lo stile, se ci interessa uno stile, si apre la finestra di dialogo nella quale è possibile inserire tutti gli elementi del messaggio, alcuni necessari altri opzionali.

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La finestra è un vero e proprio editore di testo con tutti i pulsanti necessari alla

formattazione e tutti i menu per la gestione del documento che stiamo scrivendo. Le voci di menu permettono di inserire immagini, suoni, sfondi, organizzare il testo formattato con rientri, elenchi etc.

7.6.1.2 Inserire un indirizzo nel campo "destinatario". La prima casella in alto, contraddistinta da A:, permette di inserire l'indirizzo del

destinatario. Possiamo inserirlo direttamente digitandolo (ad esempio [email protected]) oppure scegliendo dall'elenco dei contatti (dalla rubrica) che si apre cliccando sul pulsante a

sinistra della casella ( )

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La rubrica può contenere indirizzi individuali o gruppi già preparati nella gestione dei

contatti in Outlook Express come già visto in precedenza, oppure creando nuovi contatti cliccando sul pulsante Nuovo contatto. Se si vuole inviare il messaggio a più destinatari contemporaneamente si possono scrivere direttamente nella casella A: tutti gli indirizzi, separati da una virgola oppure selezionando contemporaneamente o uno alla volta dalla rubrica gli indirizzi r cliccando sul pulsante Aggiungi accanto a sinistra delle caselle degli indirizzi.

Vi sono altre due caselle in cui si possono inserire indirizzi, la casella Cc: e la casella Ccn:. Quest'ultima, se non presente nella finestra Nuovo, si può visualizzare cliccando su Visualizza/Tutte le intestazioni.

In Cc: si possono inserire indirizzi "per conoscenza", cioè destinatari a cui si vuol far conoscere il messaggio per conoscenza. Ciascuno di essi non conosce però gli altri destinatari.

In Ccn: si possono inserire indirizzo/i di destinatari, i quali conoscono tutti i nomi a cui è stato indirizzato il messaggio.

7.6.1.3 Inserire un titolo nel campo "oggetto". Importante, come in una lettera normale, è l'oggetto del messaggio, che è bene sempre

specificare per facilitare la comunicazione. L'oggetto del messaggio possiamo scriverlo nella casella Oggetto:; esso non sia

prolisso e sia sempre sempre chiaro; comparirà nell'intestazione del messaggio ricevuto, di modo che il destinatario ha già un'idea del contenuto senza aprire il messaggio.

A questo punto non resta che scrivere il contenuto del messaggio e aggiungere gli elementi che si possono aggiungere, come il biglietto da visita e allegati (cioè file di qualunque genere).

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7.6.1.4 Aggiungere il "biglietto da visita" in calce al messaggio. Un biglietto da visita è un file contenente non solo l'indirizzo e-mail di una persona,

ma anche tutte le altre indicazioni che uno ritiene necessario dare agli altri. Questo file è di tipo particolare (si chiama vCard), in quanto può essere letto non solo dalla posta elettronica ma anche da tutti i dispositivi per lo scambio di messaggi elettronici che usano la stessa codifica. Prima di essere aggiunto ad un messaggio, il biglietto da visita deve essere creato, prima inserendo i dati nella rubrica di Microsoft Outlook Express e poi esportando il contatto creato mediante il comando File/Esporta/Biglietto da visita della rubrica. Il contatto nella rubrica può essere inserito in vari modi; eccone alcuni:

• Dalla finestra principale di Outlook Express cliccando su Contatti/NUovo contatto della casella Contatti

• Dalla finestra principale di Outlook Express cliccando su Strumenti/Rubrica e poi cliccando sul pulsante Nuovo/Contatto

• Cliccando sui pulsanti A:, Cc:, e Ccn della finestra Nuovo messaggio e poi cliccando su Nuovo contatto

In ogni caso si apre la stessa finestra a schede Proprietà, nella quale si possono inserire tutti i dati.

Una volta creato il contatto, occorre selezionarlo nella finestra Rubrica, attivandola col

comando Strumenti/Rubrica della finestra di Outlook Express, e infine cliccare sul comando File/Esporta/Biglietto da visita.

Creato il biglietto da visita è possibile inserirlo nel proprio messaggio semplicemente cliccando su Inserisci/Biglietto da visita del menu della finestra Nuovo messaggio. Il biglietto da visita inviato potrà essere inserito dal destinatario nei propri contatti. Per altri dettagli si può consultare la guida cercando Biglietto da visita.

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7.6.1.5 Usare un correttore ortografico se disponibile. Possiamo ora inserire il testo. Se abbiamo deciso di mandare il messaggio in formato

HTML possiamo sbizzarrirci a formattarlo come vogliamo, usando tutti gli elementi di formattazione di carattere e paragrafo. Fra le varie voci Outlook Express fornisce anche il correttore ortografico che permette di non commettere errori di ortografia. Per attivarlo basta fare click sul pulsante Correzione ortografica e si apre la finestra di correzione in cui vengono suggeriti rimedi per i termini ritenuti errati.

7.6.1.6 Allegare un file al messaggio. Abbiamo visto come si possa allegare al messaggio il proprio biglietto da visita.

Abbiamo detto anche che il biglietto da visita è un file particolare. Allo stesso modo possiamo allegare al messaggio qualunque tipo di file vogliamo. E questo è uno dei grandi vantaggi della posta elettronica rispetto alla posta tradizionale. In teoria posso allegare al messaggio tutta l'enciclopedia britannica se la avessi in formato elettronico. In pratica, poichè i file allegati devono essere trasmessi via cavo telefonico alla destinazione, per file grandi occorre molto tempo per inviarli e molto tempo per scaricarli da parte del destinatario, sempre se non sopravvengono interruzioni sulla linea telefonica. Conviene, in definitiva allegare sempre file piccoli.

I file allegati possono essere file di testo, immagini, suoni, filmati e tutti gli altri. Allo stesso messaggio possono essere allegati più file.

Allegare un file è molto semplice: basta cliccare sul pulsante con la clicps ( ) oppure cliccare sul menu Inserisci/Allegato. Compare la solita finestra di ricerca del file. Una volta scelto il file basta fare click sul pulsante Allega; si può, spuntando la relativa casella di selezione, creare anche un collegamento al file, in modo che, ricevuto il messaggio, cliccandoci sopra esso viene aperto nell'applicazione che lo ha prodotto.

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7.6.1.7 Mandare un messaggio con alta/bassa priorità. La funzionalità "priorità" di un messaggio permettere di mettere in evidenza presso il

destinatario l'urgenza del messaggio in modo che esso non passi inosservato. Si tratta, in definitiva, di contrassegnare il messaggio che apparirà nell'elenco dei messaggi del destinatario con un simbolo che richiama l'attenzione.

La priorità può essere alta e verrà contrassegnata col simbolo del punto esclamativo (!), e bassa e verrà contrassegnata con una freccia rivolta in giù. La priorità può essere anche normale e in questo caso il messaggio non sarà contrassegnato da alcun simbolo.

Per default la priorità impostata è quella normale. Per impostare un'altra priorità basta cliccare sul pulsante Priorità della finestra Nuovo messaggio

oppure sulla voce di menu Messaggio/Imposta priorità. La priorità impostata è valida

solo per il messaggio corrente. I simboli descritti appaiono nell'elenco dei messaggi del gestore della posta nella

posizione a sinistra ( ). Cliccando su di essi è possibile ordinare i messaggi secondo la priorità o gli allegati. Microsoft Outlook permette anche di contrassegnare il messaggio per il completamento ( ), cioè inviare al destinatario un promemoria. Cliccando sul menu Azioni/Contrassegna per il completamento appare una finestra nella quale è possibile inserire l'azione da fare e la data entro cui deve essere fatta (ad esempio Rispondere entro il Venerdì 25 settembre 2001).

Naturalmente queste funzionalità sono sfruttabili solo se il destinatario possiede lo stesso gestore di posta.

7.6.2. Copiare, spostare, cancellare. 7.6.2.1 Usare le funzioni "Copia" e "Incolla" per duplicare un testo nel

messaggio o in un altro messaggio attivo. Abbiamo detto che la finestra Nuovo messaggio è un vero e proprio editor di testo, con

le funzionalità più importanti. Inoltre tutte le applicazioni che operano sotto windows hanno la importante funzionalità del taglia, copia e incolla non solo all'interno della stessa applicazione, ma anche fra applicazioni diverse.

E' quindi molto facile copiare testo da un file word o Blocco note o Wordpad e incollarlo nel messaggio che stiamo scrivendo.

Per far ciò, selezioniamo la parte di testo da copiare con le solite modalità (col mouse o con i tasti freccia e il tasto Maiuscole) e poi copiamolo negli appunti di windows:

• premendo i tasti CTRL+C • premendo i tasti CTRL+Ins • cliccando sulla voce di menu Modifica/Copia • Posizionarsi nel punto in cui inserire il testo memorizzato: • premendo i tasti CTRL+V • premendo i tasti SHIFT+Ins • cliccando sulla voce di menu Modifica/Incolla

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7.6.2.2 Usare "Taglia" e "Incolla" per spostare un testo all'interno di un

messaggio o in un altro messaggio attivo. Allo stesso modo si può spostare del testo all'interno del messaggio. Per far ciò,

selezioniamo la parte di testo da spostare con le solite modalità (col mouse o con i tasti freccia e il tasto Maiuscole) e poi copiamolo negli appunti di windows, eliminandolo contemporaneamente dalla posizione corrente:

• premendo i tasti CTRL+X • cliccando sulla voce di menu Modifica/Taglia • Posizionarsi nel punto in cui inserire il testo memorizzato: • premendo i tasti CTRL+V • premendo i tasti SHIFT+Ins • cliccando sulla voce di menu Modifica/Incolla

Naturalmente le stesse operazioni possiamo farle col mouse, semplicemente trascinando la parte selezionata nel punto d'inserimento per spostarla, tenendo premuto il tasto CTRL mentre si trascina per copiare la parte selezionata.

7.6.2.3 Usare "Taglia" e "Incolla" per inserire nel messaggio un testo prelevato

altrove. Il testo da copiare nel messaggio può provenire da qualunque altro documento, come

detto prima, in quanto questa è una caratteristica delle applicazioni che lavorano sotto windows. Le modalità per eseguire le operazioni sono esattamente le stesse viste sopra.

7.6.2.4 Cancellare parte del testo in un messaggio. Per cancellare parte del testo di un messaggio basta selezionarla e premere il tasto

CANC. In questo caso il testo cancellato non viene inserito negli appunti di windows e non può, quindi, essere copiato altrove.

7.6.2.5 Cancellare un file allegato ad un messaggio. Abbiamo visto sopra come allegare un file ad un messaggio. Naturalmente se si

commette qualche errore, è sempre possibile ritornare sui propri passi eliminando il file o i file allegati. L'elenco dei file allegati compaiono nella casella Allegati. Per cancellare un file allegato al messaggio occorre cliccare col destro del mouse sul file da eliminare. Si apre un menu di scelta rapida

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nel quale vi è la voce Rimuovi. Cliccandoci sopra il file viene rimosso. Naturalmente è inutile dire che il file non viene cancellato fisicamente, ma solo rimosso dall'elenco.

Abbiamo finalmente completato il messaggio. Rimane, se vogliamo, di inserire una

firma elettronica, cioè una firma che contenga dati personali e che Outlook inserisce automaticamente alla fine del messaggio.

Ovviamente prima di inserire la firma personale, bisogna crearla. Per far ciò clicchiamo su Strumenti/Opzioni della finestra di Outlook Express e poi sulla scheda Firma. Si apre la finestra

in cui nel primo riquadro appare l'elenco delle firme create e nel secondo è possibile

scrivere la firma oppure caricare un file che contenga la firma. Questo file può essere di tipo testo (.txt) oppure di tipo HTML; in questo caso la firma può essere molto articolata, contenere immagini e altro. Essa può essere preparata usando un editor di pagine web, come Front Page, in dotazione a Microsoft Office Professional o altri editor (ve ne sono in giro una infinità).

Una delle firme in elenco può essere impostata come predefinita. In questo caso essa sarà usata nei messaggi automaticamente se è spuntata la casella Aggiungi la firma a tutti i messaggi in uscita. In ogni caso, nella finestra Nuovo messaggio si può scegliere una delle firme della lista cliccando sulla voce di menu Inserisci/Firma.

Ora il messaggio è completo. A questo punto possiamo: • cliccare su File/Salva. In questo caso il messaggio non viene inviato, ma solo salvato

nella cartella Bozze, dalla quale può essere prelevato per eventuali modifiche. • cliccare sul pulsante Invia oppure su File/Invia messaggio. In questo caso il

messaggio non viene inviato, ma custodito nella cartella Posta in uscita, dalla quale

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può essere spedito insieme ad altri eventualmente preparati utilizzando il pulsante Invia/Ricevi della finestra di Outlook Express. I messaggi vengono inviati realmente e scaricati solo quando il computer è in linea.

Per inviare il messaggio scritto cliccare sul pulsante Invia. In questo modo viene inviato il solo messaggio selezionato dall'elenco o appena scritto. Cliccando, invece, sulla freccetta a lato del pulsante Invia/Ricevi si apre un menu in cui è presente il comando Invia tutti con cui si spediscono tutti i messaggi in elenco. Se il computer non è collegato si apre la finestra di accesso remoto in cui viene chiesto di collegarsi: cliccando su Connetti viene aperto il collegamento telefonico e, senza aprire il browser, vengono spediti i messaggi. Si può decidere se alla fine rimanere in linea o chiudere il collegamento, spuntando la relativa casella nella finestra delle Operazioni che compare insieme a quella della connessione.

I messaggi inviati vengono conservati nella cartella Posta inviata ed eliminati dalla cartella Posta in uscita.

7.6.3 Leggere un messaggio. 7.6.3.1 Aprire la cartella della posta. Per leggere un messaggio ricevuto, occorre cercarlo nella cartella Posta in arrivo. Ma

naturalmente per trovare il messaggio (anche non in linea) bisogna averlo prelevato (scaricato) dal server del nostro o dei nostri provider. Abbiamo detto in altro luogo che il gestore di posta elettronica deve essere configurato anche per gli account, cioè per i server da cui prelevare la posta.

Per scaricare tutti i messaggi che abbiamo ricevuto occorre cliccare sul pulsante Invia/Ricevi e quindi sul comando Ricevi tutti

Se non siamo in rete, Outlook chiede, mediante l'accesso remoto, il collegamento

telefonico e una volta entrati in internet, senza aprire il browser, inizia il download dei messaggi ricevuti, che verranno salvati nella cartella Posta in arrivo e contemporaneamente cancellati dal server. Finito il download viene chiuso il collegamento e possiamo leggere i nostri messaggi con tranquillità non in linea.

Per aprire la cartella della posta in arrivo cliccare su Posta in arrivo della sezione Cartelle. Questa voce appare in grassetto quando contiene messaggi non letti. Se la sezione Cartelle non compare in Outlook Express, cliccare su Visualizza/Layout e spuntare le caselle delle zone che si vuol far comparire nella visualizzazione.

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Si può anche visualizzare il riquadro dell'anteprima. Per visualizzare il riquadro

Anteprima in Microsoft Outlook cliccare su Visualizza/Riquadro Anteprima. Nel riquadro Elenco dei messaggi appare l'elenco dei messaggi ricevuti che può essere

ordinato in base agli elementi che si desidera, semplicemente cliccando una prima volta sull'intestazione della colonna; cliccando un'altra volta si inverte l'ordine.

7.6.3.2 Evidenziare un messaggio e aprirlo. Cliccando una volta sola sul messaggio, esso viene

evidenziato e su di esso si possono effettuare diverse operazioni, come si può vedere aprendo il menu Messaggio. Si può anche far click col pulsante destro del mouse e si apre un menu di scelta rapida

Come si vede si può aprire il messaggio oppure stamparlo, rispondere, spostare il file altrove e vederne le proprietà.

Per aprire il messaggio clicchiamo su Apri oppure facciamo doppio click sul messaggio oppure cliccare su File/Apri. In ogni caso il messaggio viene aperto in una finestra e può essere esplorato come nel browser. Nella finestra sono presenti tutti i pulsanti e i menu per manipolare il messaggio e spostarsi fra i messaggi precedenti e successivi per leggerli tutti.

Come abbiamo visto un messaggio può contenere degli allegati.

Per visualizzare un allegato

• Nel riquadro di anteprima fare clic sull'icona a forma di graffetta ( ) nell'intestazione del messaggio, quindi sul nome del file.

In alternativa • Nella parte superiore della finestra del messaggio fare doppio clic sull'icona a

forma di graffetta nell'intestazione del messaggio.

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• Per salvare un allegato, scegliere Salva allegati dal menu File, quindi fare clic sul nome del file. Per salvare l'allegato dal riquadro di anteprima, fare clic sull'icona a forma di graffetta, quindi scegliere Salva allegati.

• Quando il messaggio include un allegato, viene visualizzata un'icona a forma di graffetta accanto al messaggio nell'elenco di messaggi.

7.6.3.3 Riporre il messaggio. Dopo che è stato letto, il messaggio può essere riposto chiudendo semplicemente la

finestra del messaggio cliccando su File/Chiudi o sul pulsante Chiudi. Il messaggio rimarrà nella cartella fino a quando non verrà eliminato. I messaggi eliminati rimangono ancora, per sicurezza, nella cartella Posta eliminata fino alla eliminazione definitiva dall'hard disk.

7.6.4 Rispondere a un messaggio. Microsoft Outlook e Microsoft Outlook Express hanno, naturalmente, tutte le

funzionalità per rispondere ad un messaggio e rendere così molto facile la comunicazione. 7.6.4.1 Usare la funzione "Rispondi al mittente". Il modo più semplice per rispondere ad un messaggio al solo mittente, dopo averlo

letto, è quello di cliccare sul pulsante Rispondi ( ). In questo modo viene preparato automaticamente un nuovo messaggio con l'indirizzo del mittente già inserito nella casella A:, nella casella Oggetto viene inserito l'oggetto del messaggio ricevuto preceduto da R: e nella zona del testo viene inserito il messaggio ricevuto completo di tutte le indicazioni. Non rimane che eliminare le parti che non sono importanti al fine della risposta, aggiungere la risposta e inviare.

Il messaggio originale appare in modo diverso a seconda del formato scelto per il messaggio; se il formato è solo testo le righe del messaggio appaiono precedute dal segno di >, mentre il formato è HTML appaiono in azzurro. In ogni modo possono essere modificate come si vuole, anche se non bisogna perdere di vista che la chiarezza è fondamentale e non bisogna mai appesantire un messaggio con fronzoli non necessari.

7.6.4.2 Usare la funzione "Rispondi a tutti". Se il messaggio originale contiene anche altri destinatari (casella Cc:) si può decidere

di rispondere a tutti contemporaneamente. In questo caso più del pulsante Rispondi, è utile il

pulsante Rispondi a tutti ( ). In questo caso vengono aggiunti automaticamente nel campo Cc: tutti gli indirizzi degli altri destinatari. Completare il messaggio modificandolo a piacere e si è pronti per inoltrarlo.

7.6.4.3 Rispondere inserendo il messaggio originale. Come visto prima i pulsanti Rispondi e Rispondi a tutti preparano un nuovo messaggio

in cui viene inserito anche il messaggio originale. Naturalmente si può decidere di creare ex novo un nuovo messaggio e inserire col copia-incolla il testo del messaggio ricevuto, ricordando di metterlo in evidenza per far capire che si tratta del messaggio originale ed eliminare le parti non importanti per non costringere il destinatario a rileggere tutto quello che sa già.

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7.6.4.4 Rispondere senza inserire il messaggio originale. Se non si vuole inserire il messaggio originale nella risposta si può sempre usare i

pulsanti Rispondi e Rispondi a tutti e cancellare poi tutto il messaggio originale dopo averlo selezionato. In questo modo si sfruttano tutti gli altri elementi inseriti automaticamente, ciò che evita di commettere errori nella digitazione degli indirizzi.

Naturalmente, se non si vuole inserire nella risposta il messaggio originale e non interessano gli altri elementi si può sempre partire da un nuovo messaggio.

E' presente in Outlook Express e in Outlook un pulsante che permette di inoltrare

messaggi ricevuti ad altri destinatari; è il pulsante Inoltra ( ). Cliccando su questo pulsante, se è stato selezionato un messaggio ricevuto nella cartella Posta in arrivo, si apre la finestra Nuovo messaggio con dentro il messaggio selezionato. A questo punto è sufficiente aggiungere il destinatario e inoltrare il messaggio. Se sono stati selezionati più messaggi, essi vengono allegati, per cui, cliccando su Inoltra, si apre la finestra Nuovo messaggio con i messaggi selezionati allegati e il campo testo vuoto; occorre perciò compilare il messaggio in tutte le sue parti e spedire.

7.6.4.5 Spedire il messaggio. Pronto il messaggio, può essere spedito. Ripetiamo anche in questo paragrafo le

modalità, per non dimenticare che i messaggi in uscita vengono prima riposti nella cartella Posta in uscita.

I messaggi vengono inviati realmente e scaricati solo quando il computer è in linea. Per inviare il messaggio scritto cliccare sul pulsante Invia. In questo modo viene inviato il solo messaggio selezionato dall'elenco o appena scritto. Cliccando, invece, sulla freccetta a lato del pulsante Invia/Ricevi si apre un menu in cui è presente il comando Invia tutti con cui si spediscono tutti i messaggi in elenco. Se il computer non è collegato si apre la finestra di accesso remoto in cui viene chiesto di collegarsi: cliccando su Connetti viene aperto il collegamento telefonico e, senza aprire il browser, vengono spediti i messaggi. Si può decidere se alla fine rimanere in linea o chiudere il collegamento, spuntando la relativa casella nella finestra delle Operazioni che compare insieme a quella della connessione.

I messaggi inviati vengono conservati nella cartella Posta inviata ed eliminati dalla cartella Posta in uscita.

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7.6 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 7 Sezione 6

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. In quanti formati può essere scritto un messaggio di posta elettronica in Outlook Express?.

b. Cosa può essere inviato con un messaggio solo testo? c. Cosa vuol dire in Outlook "inoltrare un messaggio" ad un destinatario? d. Che differenza c'è fra il pulsante Nuovo (messaggio) e il pulsante Rispondi"? e. Che differenza c'è fra i campi Cc: e Ccn: della finestra Nuovo messaggio?. f. Come si inseriscono più destinatari nel campo destinatario A:? g. Cos'è un Biglietto da visita, come si crea e come si allega ad un messaggio? h. Cosa significa spedire un messaggio con Priorità Alta o Bassa? i. Descrivere le azioni da fare per allegare due file ad messaggio? j. In outlook esiste un correttore ortografico. Vero Falso k. Completato un messaggio in Outlook Express non in linea si clicca sul

pulsante Invia. Cosa accade? e cliccando sul menu File/Salva? l. Che differenza c'è tra i pulsanti Rispondi, Rispondi a tutti e Inoltra della

finestra di Outlook Express? m. Cosa occorre fare, una volta compilato un messaggio in Outlook Express, per

spedirlo al destinatario? 3. Aprire Microsoft Outlook Express del proprio computer. Se esso non è

configurato lavorare in modalità non in linea. 4. Visualizzare, se non presenti, il riquadro Cartelle e il riquadro Contatti.

(Cliccare su Visualizza/Layout) 5. Aprire una alla volta le cartelle presenti ed esplorarne il contenuto. 6. Selezionare uno alla volta i messaggi presenti e dire il formato in cui essi sono

stati spediti, la priorità e se contiene allegati. 7. Usando le funzioni copia e incolla riportare una parte di un messaggio sul

documento word del dischetto. 8. Selezionare un messaggio e inserire l'indirizzo del mittente nella lista dei

contatti. 9. Creare un messaggio indirizzandolo a [email protected] e per conoscenza a

[email protected], [email protected]. e [email protected]. 10. Compilare un altro messaggio a piacere inserendo un'immagine e dandogli

un'alta priorità. Riporli entrambi nella cartella Posta in uscita. 11. Se Outlook è configurato, inviare i messaggi scritti e poi eliminarli prima dalla

cartella Posta inviata e poi da quella Posta eliminata, altrimenti salvare i messaggi scritti sul dischetto.

12. Se il computer è collegato in rete, aprire il collegamento, aprire la propria cassetta delle lettere o, in mancanza, quella dell'istruttore. Scegliere un messaggio non personale e rispondere al messaggio.

13. Chiudere il collegamento telefonico. Chiudere il gestore di posta elettronica. 14. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 7

Sezione 7

Usare l’indirizzario

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 7: Indirizzi 7.7.1 Usare l'indirizzario. Un modo per rendere veloce la posta elettronica è quello di crearsi una buona rubrica

(o indirizzario). In essa potranno essere contenuti tutti i dati dei nostri corrispondenti, dei gruppi e quant'altro serve. Vedremo ora come mantenere efficiente una rubrica, aggiungendo nomi e gruppi, eliminando ciò che è diventato superfluo. Per aprire la rubrica si può operare in molti modi a seconda del contesto in cui ci si trova. Nella finestra di Outlook Express

possiamo cliccare sul pulsante Rubrica ( ) oppure cliccare su Strumenti/Rubrica. Nella finestra che si apre vi sono tutti i comandi per gestire gli indirizzi.

7.7.1.1 Aggiungere un indirizzo all'elenco. Per aggiungere un nuovo indirizzo alla rubrica possiamo operare in diversi modi: • senza aprire la finestra Rubrica possiamo cliccare su Contatti/Nuovo contatto

della finestra di Outlook( )

• dopo aver aperto la finestra Rubrica cliccando sul pulsante Nuovo ( ) • dopo aver aperto la finestra Rubrica cliccando su File/Nuovo contatto In ogni caso si apre la finestra delle propietà, in cui scheda dopo scheda possiamo

inserire tutti i dati della persona che ci interessano.

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Nella casella Indirizzi di posta elettronica possiamo inserire uno alla volta tutti gli

indirizzi della persona se ne possiede più di uno e mediante i pulsanti possiamo aggiungerli alla lista, modificarli, eliminarli o impostarli come predefiniti, nel senso che quell'indirizzo sarà usato da Outlook nella corrispondenza. E' inutile esaminare tutte le schede; si inseriscono dati personali, d'ufficio e altro.

Una volta completate le schede basta cliccare su OK e il nuovo contatto sarà aggiunto alla lista della rubrica; esso comparirà contemporaneamente nell'elenco Contatti della finestra di Outlook.

7.7.1.2 Cancellare un indirizzo dall'elenco. Per cancellare un indirizzo dall'elenco si può fare in diversi modi: • dalla finestra di Outlook selezionare il contatto nel riquadro Contatti, cliccare

col destro del mouse e scegliere Elimina dal menu di scelta rapida • aprire la finestra Rubrica, selezionare il contatto dall'elenco e cliccare sul

pulsante Elimina ( ) • aprire la finestra Rubrica e cliccare su File/Elimina . 7.7.1.3 Creare un nuovo indirizzario/lista di distribuzione. Una lista di distribuzione o Gruppo è un insieme di contatti che Outlook tratta come se

fosse un unico contatto. In altri termini spesso occorre inviare lo stesso messaggio a più persone contemporaneamente o direttamente o per conoscenza. In questi casi, invece di

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inserire uno alla volta gli indirizzi nella casella A: o Cc:, è sufficiente inserire il gruppo e Outlook automaticamente invia a tutti i componenti lo stesso messaggio.

Per creare un gruppo occorre aprire la finestra Rubrica e cliccare poi su File/Nuovo gruppo... . Si apre la finestra Gruppo, costituita da due schede

Nella scheda Gruppo dobbiamo inserire prima di tutto il nome del gruppo, il quale

verrà visualizzato nell'elenco della rubrica e dei contatti. Occorre poi inserire i contatti: nella casella Membri gruppo vi sono i pulsanti con cui selezionare i contatti dall'elenco già presente oppure inserirne di nuovi col pulsante Nuovo contatto. In questo caso il contatto viene aggiunto al gruppo e all'elenco della rubrica.

Nelle caselle Nome e Posta elettronica poste al di sotto è possibile, invece, inserire nuovi contatti che vengono aggiunti, mediante il relativo pulsante, solo al gruppo e non all'elenco della rubrica. Il gruppo si inserisce in un messaggio allo stesso modo di un contatto singolo.

7.7.1.4 Aggiornare un indirizzario con la posta in arrivo. Naturalmente la rubrica creata può essere modificata a piacere ed aggiornata con i

nuovi contatti da cui riceviamo posta. Possiamo aggiungere un contatto da un messaggio ricevuto ricopiando i dati del mittente, ma ciò comporta fatica e soprattutto rischio di commettere errori. Il nuovo contatto può essere inserito direttamente dal messaggio ricevuto; selezionare il messaggio ricevuto dall'elenco di Outlook, poi cliccare col destro del mouse sul messaggio oppure cliccare su Strumenti; selezionare infine la voce Aggiungi il mittente alla rubrica. In questo modo il nome del mittente e il suo indirizzo vengono all'elenco. Se poi vogliamo inserire altri dati basta aprire Proprietà, una volta selezionato il contatto, dal menu di scelta rapida che si apre col click del pulsante destro del mouse oppure da File/Proprietà.

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7.7.2. Messaggi a più indirizzi. 7.7.2.1 Rispondere a un messaggio usando una lista di distribuzione. Abbiamo già spiegato in altra parte il significato di A:, Cc: e Ccn: presenti nella

finestra Nuovo messaggio. Ripetiamo per comodità in questi paragrafi come spedire un messaggio contemporaneamente a più destinatari.

Aprire la finestra Nuovo messaggio e inserire nella casella destinatario (A:) il gruppo e i contatti a cui si vuol mandare il messaggio cliccando sul pulsante Destinatario a sinistra della casella. Si apre la finestra Selezione destinatari da cui si possono aggiungere contatti e gruppi in elenco. Naturalmente possiamo aggiungere anche indirizzi non in elenco scrivendoli nella casella e separandoli con un punto e virgola.

7.7.2.2 Mandare un messaggio in copia a vari indirizzi. Operando esattamente nello stesso modo, anzi contemporaneamente, visto sopra

possiamo inviare copia per conoscenza (Cc:) a tutti i contatti e gruppi che vogliamo. 7.7.2.3 Mandare copie silenti. Le copie silenti sono copie del messaggio inviate a uno o più destinatari, l cui indirizzi

sono stati immessi nella casella Ccn: e che non compariranno nella lista Cc: che arriverà, invece, a tutti gli indirizzi contenuti in Cc:. In altri termini Cc e A: riceveranno il messaggio con tutti gli indirizzi immessi ma senza gli indirizzi Ccn:.

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7.7 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 7 Sezione 7

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. Dire alcuni modi per aprire la Rubrica di Outlook Express. b. In quanti modi si può aggiungere un contatto alla rubrica? Quale ritieni più

veloce? c. In quanti modi si può cancellare un contatto dalla rubrica? d. Spiegare le operazioni da fare per creare un gruppo o lista di distribuzione. e. E' possibile avere un contatto in un gruppo e non nella rubrica. Vero o falso. f. Come si può aggiungere alla rubrica un contatto direttamente dal messaggio

ricevuto? g. Cosa si intende per copia silente?

3. Aprire Microsoft Outlook Express in modalità non in linea. 4. Inserire nella rubrica almeno 5 contatti con alcuni dati. 5. Modificare un contatto cambiando qualche dato relativo alla residenza e

all'indirizzo di posta elettronica. 6. Creare un gruppo o lista di distribuzione contenente tre contatti che compaiono

nella rubrica e due che non compaiono. 7. Se si ha a disposizione una stampante stampare la rubrica e consegnarla

all'istruttore oppure stamparla su file sul dischetto col nome "Rubrica". 8. Spedire un nuovo messaggio, in modalità non in linea, ad uno dei contatti del

gruppo creato e per conoscenza a tutto il gruppo. Mandare anche una copia silente ad un altro destinatario della rubrica. Riporre il messaggio nella cartella Posta in uscita. Mostrare i risultati all'istruttore.

9. Chiudere Outlook. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Modulo 7

Sezione 8

Gestione dei messaggi

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MODULO 7: Reti Informatiche SEZIONE 8: Gestione dei messaggi 7.8.1 Organizzare i messaggi. Se si utilizza internet di frequente, presto si presenterà la necessità di organizzare in

qualche modo i messaggi ricevuti, perchè diventeranno troppi e difficile sarà trovare quelli che ci interessano. E' vero che è bene cancellare i messaggi che non rivestono importanza, è vero che, come vedremo, vi sono possibilità di ricerca dei messaggi, tuttavia, specialmente se la posta elettronica viene usata per lavoro, può risultare molto utile creare cartelle separate per accogliere messaggi dello stesso argomento o dello stesso mittente o altro ancora.

7.8.1.1 Cercare un messaggio. Se non abbiamo provveduto ancora a creare cartelle personalizzate per accogliere i

messaggi, può essere condotta una ricerca su un messaggio giacente nella lunga lista dei messaggi presenti nella cartella Posta in arrivo. Basta fare click sul pulsante Trova

( ) oppure su Modifica/Trova. Il pulsante Trova ci porta direttamente nella finestra Trova messaggio, mentre il comando Modifica/Trova apre un elenco in cui vi sono i comandi per trovare un messaggio, un contatto etc.

Come si vede nella finestra di dialogo possiamo inserire tutti dati in base ai quali

trovare il messaggio. Le caselle Da:, A:, Oggetto: e Messaggio possono contenere anche solo parte del testo, nelle caselle data possiamo inserire una data per limitare il periodo in cui cercare. Una volta avviata la ricerca, si apre al di sotto della finestra un riquadro in cui vengono elencati tutti i messaggi trovati; cliccando su di essi vengono aperti per la lettura con le solite modalità.

Il pulsante Sfoglia... permette di cambiare la cartella in cui cercare: Tale cartella, naturalmente, può essere una qualunque cartella, anche quelle create personalmente per ordinare i messaggi.

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7.8.1.2 Creare una nuova cartella della posta. Una nuova cartella può essere creata con le solite modalità, inserendola in una già

presente in un qualunque punto della struttura ad albero . • Ad esempio se vogliamo creare una cartella Lavoro che contenga una

sottocartella Messaggi ECDL, il tutto come sottocartelle della cartella Posta in arrivo possiamo:

• cliccare su File/Cartella/Nuova cliccare col destro del mouse su una cartella del riquadro Cartelle in Outlook Express si apre la finestra Nuova cartella nella quale possiamo specificare il nome e la cartella

in cui crearla.

Creiamo prima la cartella Lavoro come sottocartella di Posta in arrivo e poi la cartella

Messaggi ECDL come sottocartella di Lavoro. Tutta la struttura ad albero delle cartelle la ritroviamo in Outlook Express. Il segno + accanto alla cartella significa che contiene altre cartelle e cliccandoci sopra si scopre l'elenco. Intanto il segno + diventa - ; cliccando su di esso scompaiono le sottocartelle per avere una visione più ampia della struttura.

7.8.1.3 Cancellare un messaggio. I messaggi che non servono più vanno eliminati perchè ingombrano il disco fisso e

creano confusione. Per cancellare uno o più messaggi bisogna aprire la cartella nella quale sono contenuti e selezionarli con le solite modalità, cioè cliccandoci sopra. Se si vuol selezionare più di un messaggio tenere premuto il tasto CTRL e cliccare su ciascuno di essi oppure cliccare sul primo e poi, tenendo premuto MAIUSCOLE, cliccare sull'ultimo.

Una volta selezionati i messaggi da eliminare possiamo: • premere il tasto CANC • cliccare col destro del mouse e poi su Elimina • cliccare su Modifica/Elimina

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Il messaggio viene cancellato dalla cartella e posto nella cartella Posta Eliminata. Per eliminarli definitivamente e irreversibilmente occorre cancellarli da questa cartella.

Un buon metodo, quando i messaggi sono diventati molti, può essere quello di trovare con la funzione Trova i messaggi di un certo tipo o per data ed eliminarli poi dall'elenco trovato con le stesse modalità.

7.8.1.4 Spostare un messaggio in una nuova cartella. Per spostare un messaggio da una cartella ad un'altra si fa esattamente come si fa in

Gestione Risorse, cioè: trascinando col mouse il messaggio da una cartella ad un'altra. Se durante lo

spostamento si tiene premuto il tasto CTRL il messaggio viene copiato nella nuova cartella. cliccando col destro del mouse si apre un menu di scelta rapida con le voci Sposta e

Copia nella cartella ( ). Naturalmente scegliendo una voce si apre la finestra per la scelta della cartella.

cliccando sul menu Modifica si trovano le stesse voci di menu Sposta e Copia nella cartella

In questi modi il messaggio viene spostato manualmente. Ma vi è un modo per ottenere un ordinamento automatico, nel senso che al momento della ricezione il messaggio può essere inserito, a seconda del tipo, in una determinata cartella. Per far ciò dobbiamo creare delle regole di ordinamento, cioè dobbiamo specificare ad Outlook " se il messaggio è ... allora mettilo ...".

Per creare delle regole di ordinamento in Outlook Express selezionare prima di tutto la cartella per la quale varranno le regole e poi cliccare su Strumenti/Regole messaggi/Posta elettronica. Si apre la finestra nella quale possiamo crearle.

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Se non sono state create ancora regole, si apre prima la finestra per definirle. La stessa finestra si apre cliccando su Nuova...

Come si vede dalla figura vi sono 4 caselle. Nella prima possiamo scegliere

spuntandole le condizioni della regola, nella seconda l'azione da fare, nella terza appare la descrizione della regola con parole calde per i valori che possono essere modificati. Nell'ultima, infine, si può specificare il nome della regola, che apparirà nell'elenco delle regole della finestra precedente.

Una volta completate le regole, occorre immettere i valori cliccando sulle parole calde della terza casella; in questo modo si apre una finestra di dialogo in cui possiamo immettere i valori. Per esempio cliccando sulla voce contiene contatti si apre la finestra che chiede di quali contatti si tratta. Questi contatti possono essere scritti direttamente oppure cercati nella rubrica. Allo stesso modo devono essere inseriti i valori delle altre regole. Completati tutti i dati la regola creata viene aggiunta in elenco nella finestra Regole messaggi, in cui può essere attivata o disattivata spuntando la casella.

Ora, quando arriverà un messaggio, secondo l'esempio

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fatto, con le regole descritte in basso esso verrà spostato dalla cartella Posta in arrivo nella cartella Lavoro specificata nella regola.

La finestra Regole messaggi contiene un'altra funzionalità interessante nella scheda Mittenti Bloccati. Con l'accesso gratuito ad internet, ma anche per quello a pagamento, il nostro indirizzo di posta elettronica viene conosciuto da molti, i quali lo sfruttano, talvolta anche contro le regole di netiquette (galateo di comportamento internet www.fau.edu/netiquette/netiquette.htm) e della privacy, inviando messaggi non richiesti, il più delle volte di tipo commerciale o pubblicitario, per cui ci ritroviamo con la nostra casella di posta elettronica stracolma di messaggi indesiderati. Nella scheda Mittenti bloccati possiamo specificare una serie di mittenti o di domini che verranno posti direttamente nella Posta eliminata al momento della ricezione.

Cliccando su Aggiungi si apre la finestra in cui possiamo scrivere l'indirizzo

indesiderato e aggiungerlo all'elenco. Microsoft Outlook offre anche la possibilità di colorare in modo diverso i messaggi indesiderati e altre funzionalità.

7.8.1.5 Ordinare i messaggi secondo un dato criterio (per nome, soggetto, data

etc.). Selezionando una cartella nella finestra di Outlook Express, i messaggi, come abbiamo

visto, vengono elencati nel riquadro superiore in genere secondo la data decrescente in modo da avere per primi i messaggi più recenti. Ma per una più efficace ricerca, essi possono essere ordinati in base a tutti i campi che compaiono in alto alla lista

In pratica possiamo ordinare per priorità, per allegati, per completamento, per

mittente, per oggetto, per data. Cliccando una volta si ottiene l'ordinamento diretto e cliccando una seconda volta quello inverso.

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7.8 Esercitazione. 1. Aprire su un dischetto un file Word di nome "Modulo 7 Sezione 8

Esercitazione". In esso svolgere l'esercitazione seguente rispondendo ai quesiti. 2. Rispondere alle seguenti domande:

a. In quanti modi si può creare una nuova cartella in Outlook Express?. b. In quanti modi si può spostare un messaggio da una cartella ad un'altra? c. Cos'è la netiquette? d. Come si possono bloccare mittenti non desiderati? e. In cosa consiste un Regola di ordinamento?. f. Dire le fasi di creazione di una regola di ordinamento.

3. Aprire Microsoft Outlook Express in modalità non in linea. Se non sono contenuti messaggi nella Posta in arrivo, creare un account e scaricare la posta dell'istruttore; ritornare non in linea.

4. Ordinare i messaggi presenti in tutti i modi possibili. 5. Creare nella cartella Posta in arrivo una sottocartella "Selezione". 6. Copiare tre messaggi dalla cartella Posta in arrivo nella cartella Selezione. 7. Eliminare dalla cartella Selezione un messaggio e trasferirne un altro nella

cartella Bozze. 8. Usando la funzionalità Trova cercare tutti i messaggi ricevuti negli ultimi tre

giorni. 9. Creare una regola che contenga le seguenti condizioni per la cartella Selezione:

Mittente [email protected], Cc [email protected], priorità bassa e aggiungere una condizione a piacere.

10. Dopo aver mostrato il risultato all'istruttore, eliminare la cartella Selezione da File/Cartella/Elimina

11. Chiudere Outlook Express. Chiudere tutte le applicazioni e consegnare il dischetto all'istruttore.

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Prova simulata Modulo 7. 1. Aprire il browser presente sul vostro computer. Controllare che sia in linea. 2. Mediante un motore di ricerca a piacere cercare informazioni sulla ECDL 3. Selezionare e copiare negli appunti l'elenco delle occorrenze trovate. 4. Cercare attraverso l'elenco il sito dell'AICA. 5. Aprire il gestore di posta elettronica presente sul computer. 6. Creare un messaggio inserendo gli appunti e scrivendo in coda la procedura

adoperata per arrivare al sito dell'AICA. 7. Scrivere l'indirizzo esatto dell'AICA. 8. Mandare il messaggio all'istruttore e per conoscenza all'indirizzo della scuola e

a due indirizzi a piacere. 9. Firmare il messaggio e inviarlo. 10. Salvare la home page dell'AICA sul disco fisso in una cartella a piacere. 11. Creare un altro messaggio. Allegare la pagina web salvata. 12. Rispondere nel messaggio alle seguenti domande:

a. Come si fa per escludere dalla ricerca, mediante un motore di ricerca, la parola "università"?

b. Quale differenza di prezzo si avrà per mandare un messaggio con allegati a Roma e uno senza allegati a New York?

c. Cosa occorre per configurare un account nel gestore di posta elettronica? d. Spiegare in poche parole la procedura per creare in Outlook Express un gruppo

di indirizzi e. Come si possono bloccare nel proprio gestore di posta elettronica i mittenti non

desiderati? 13. Firmare il messaggio e inviarlo all'indirizzo dell'istruttore, per conoscenza a tre

indirizzi a piacere e inviare una copia nascosta al proprio indirizzo per essere sicuri che sia stato inviato.

14. Chiudere tutte le applicazioni aperte.