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LA MENTE AUTISTICA: un cervello «speciale»

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LA MENTE

AUTISTICA:

un cervello

«speciale»

AUTISMO (dal greco αὐτός = stesso) viene utilizzato per la prima volta dallo psichiatra svizzero Eugen Bleuler nel 1911 per descrivere una particolare caratteristica di pazienti SCHIZOFRENICI.

PER LA SCIENZA UFFICIALE L’AUTISMO ESISTE DAL 1943

UN PO’ DI STORIA…

non sono schizofrenici

DICHIARAZIONE DI LEO KANNER

1943

I bambini a cui si riferisce non hanno deliri e allucinazioni e presentano i primi

sintomi da piccoli

Nello stesso anno, all’insaputa dello stesso Kanner, Hans Asperger descrive pazienti “affetti da psicopatia autistica”

Sono pazienti che presentano le stesse caratteristiche descritte da Kanner.

Entrambi gli autori utilizzano il termine “autistico” per riferirsi all’inaccessibilità che caratterizza questi pazienti.

Entrambi gli autori sospettano che il disturbo sia di origine genetica.

UN PO’ DI STORIA…

L’Autismo oggi…

Incidenza dell’Autismo (dati aggiornati a Gennaio 2014): 1:68 – incidenza di tutto lo Spettro dell’Autismo

1:100 – incidenza forme più severe

Dott.ssa Chiara Picinelli – Biologa

Università Campus Bio-Medico Centro Mafalda Luce - MI

Rapporto M:F 4:1

Oggi si parla di

Disturbi dello spettro autistico per

indicare la diversità con cui si

manifestano questi disturbi.

Che cos’è l’Autismo oggi…

deficit nella COMUNICAZIONE SOCIALE

deficit dell’ IMMAGINAZIONE (repertorio ristretto di attività e interessi + comportamenti ripetitivi e stereotipati)

altre manifestazioni (anomalie sensoriali e percettive, disturbi dell’ attenzione, disturbi della regolazione emotiva)

L’ AUTISMO è un disturbo organico che provoca un’alterazione nello sviluppo e nel funzionamento

del cervello e si manifesta con:

La Mente Autistica

1) Deficit della Mente Sociale

Neuroni Specchio (competenza sociale: simulazione mentale-

intersoggettività–imitazione-linguaggio non verbale, etc)

Teoria della Mente (adattamento sociale-emozioni-empatia-test

delle false credenze)

2) Deficit delle Funzioni Esecutive

4) Deficit di Coerenza centrale (iper-ipo-sensorialità –attenzione ai

dettagli)

MENTE VISIVA\CONCRETA MENTE ENATTIVA

“il linguaggio e le parole sono modalità di pensiero che mi sono estranee,tutti i miei pensieri sono come la percezione nella mia mente di diverse videocassette”

“per disporre del concetto di gatto ho bisogno di incontrarne diversi tipi per riempire la mia biblioteca mentale di video: non possiedo cioè un concetto generalizzato del gatto”

“io non ho una memoria basata sul linguaggio: quando sento la parola”sopra”isolata da un contesto,visualizzo il ricordo d’ infanzia di un cane che salta sopra un recinto”

(Temple Grandin, 1996)

PENSIERO VISIVO/MEMORIA VISIVA

Neurotipici: hanno al capacità innata ad orientarsi verso gli stimoli

sociali salienti, ad attribuire naturalmente un significato sociale a ciò

che vedono e pensano, a discriminare l’informazione rilevante da

quella non rilevante e ad essere ENTRINSECAMENTE MOTIVATI a

risolvere compiti di natura sociale una volta identificati

Autistici: presentano l’incapacità di adattarsi in situazioni sociali

naturali in quanto non in grado di cogliere gli aspetti salienti di una

situazione sociale. Si tratta di un disturbo innato che impedisce loro

di fare esperienze adeguate in incontri sociali e quindi di accumulare

il senso della propria mente.

MENTE ENATTIVA

EYE TRACKING: particolare tecnologia che permette di osservare e

misurare i punti in cui fissa lo sguardo una persona durante

l’osservazione di situazioni sociali complesse

MENTE ENATTIVA

La Mente Autistica

1) Deficit della Mente Sociale

Neuroni Specchio (competenza sociale: simulazione mentale-

intersoggettività–imitazione-linguaggio non verbale, etc)

Teoria della Mente (adattamento sociale-emozioni-empatia-test

delle false credenze)

2) Deficit delle Funzioni Esecutive

4) Deficit di Coerenza centrale (iper-ipo-sensorialità –attenzione ai

dettagli)

MENTE VISIVA\CONCRETA MENTE ENATTIVA

Particolare classe di NEURONI

AUDIOVISUOMOTORI che si attivano allo

stesso modo quando mettiamo in atto

un’azione finalizzata e quando osserviamo

qualcuno mettere in atto la stessa azione.

NEURONI A SPECCHIO

Ci permettono di ATTRIBUIRE INTENZIONI

AGLI ALTRI: il sistema specchio fa risuonare

la catena giusta di neuroni prima che il gesto

altrui sia messo in atto. coinvolge molteplici

regioni cerebrali, incluse le aree del

linguaggio, e sembra intervenire sia nella

ripetizione e comprensione di azioni ed

emozioni che, soprattutto nell’individuazione

del loro SCOPO.

Non è, infatti, l’osservare le

varie sequenze di un

movimento finalistico ad

attivare il sistema

specchio, MA LA

COSCIENZA DEL VALORE

FINALISTICO DEL GESTO.

NEURONI A SPECCHIO

Grazie alla simulazione

incarnata il significato delle

esperienze altrui è compreso

non in virtù di una spiegazione,

ma di una comprensione

interna (sim. Empatia)

Percepire un’azione e

comprenderne il significato

equivale a simularla internamente,

attraverso un meccanismo non

conscio, automatico e

prelinguistico di simulazione

mentale definito «SIMULAZIONE

INCARNATA».

NELLE PERSONE CON AUTISMO È STATO MESSO IN EVIDENZA

COME IL SISTEMA DEI NEURONI A SPECCHIO SIA

IPOFUNZIONANTE

TEORIA DELLA MENTE

Il deficit interessa quindi:

• PROCESSO DI MENTALIZZAZIONE;

• CAPACITÀ METACOGNITIVE ED AUTORIFLESSIVE

Per MENTALIZZAZIONE si intende il "tenere a mente la mente propria e altrui".

In altre parole, il "rappresentarsi internamente gli stati mentali", riferiti a se stessi e

altri.

La METACOGNIZIONE indica un tipo di autoriflessività sul fenomeno cognitivo,

attuabile grazie alla possibilità - molto probabilmente peculiare della specie umana -

di distanziarsi, auto-osservare e riflettere sui propri stati mentali. L'attività

metacognitiva ci permette, tra l'altro, di controllare i nostri pensieri, e quindi anche

di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento.

TEORIA DELLA MENTE

TEST DI FALSA CREDENZA

TEORIA DELLA MENTE

• Difficoltà ad attribuire un significato alle

azioni altrui

• Difficoltà ad anticipare quello che faranno

IL MONDO SOCIALE DIVENTA

IMPREVEDIBILE, CAOTICO E DIFFICILMENTE

GESTIBILE

SEGNALI DI DEFICIT TEORIA DELLA MENTE:

• Assenza o scarsità del gesto di indicazione

• Assenza o povertà del gioco simbolico

Deficit nella comunicazione/interazione sociale

Deficit nella Comunicazione/interazione

sociale Non usa i gesti Mimica scarsa

Scherzi Modi di dire

Barzellette

Sarcasmo

COSA POTREBBE NON CAPIRE….

Deficit nella comunicazione sociale

Regole

della conversazione

Istruzioni verbali

complesse

La Mente Autistica

1) Deficit della Mente Sociale

Neuroni Specchio (competenza sociale: simulazione mentale-

intersoggettività–imitazione-linguaggio non verbale, etc)

Teoria della Mente (adattamento sociale-emozioni-empatia-test

delle false credenze)

2) Deficit delle Funzioni Esecutive

4) Deficit di Coerenza centrale (iper-ipo-sensorialità –attenzione ai

dettagli)

MENTE VISIVA\CONCRETA MENTE ENATTIVA

FUNZIONI ESECUTIVE

• Consistono in una serie di operazioni che consentono il

controllo volontario del comportamento cognitivo e

motorio.

• Si possono definire anche come la capacità di mantenere

un assetto mentale di «problem solving» per raggiungere

un qualche obiettivo.

LE FUNZIONI ESECUTIVE INCLUDONO:

Capacità di programmare il comportamento intenzionale

L’inibizione delle risposte automatiche

Il mantenimento dell’assetto

La ricerca organizzata

La flessibilità di pensiero e azione

FUNZIONI ESECUTIVE

QUINDI IL COMPORTAMENTO DELLE

PERSONE CON AUTISMO APPARE:

• Rigido e inflessibile (angoscia per ogni modificazione

dell’ambiente e della routine)

• Concentrato su aspetti minimali (capacità

straordinarie)

• Con interessi e comportamenti ristretti ripetitivi e

stereotipati (deficit dell’immaginazione)

Difficoltà a pianificare e

organizzare le proprie attività

Programmare le proprie azioni, soprattutto se complesse

organizzare il materiale scolastico

Inibire risposte “prepotenti” spegnere le candeline al

compleanno di un’altra persona

Adattare i propri piani alle circostanze interrompere un’attività perché

è terminata l’ora di quel professore

Modalità di comportamento, attività ed interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati

Routine

Ordine Situazioni

chiare

COERENZA CENTRALE

LA CAPACITA’ DI SINTETIZZARE IN UN TUTTO COERENTE, O

DI SISTEMATIZZARE IN UN SISTEMA DI CONOSCENZA, LE

MOLTEPLICI ESPERIENZE PARCELLARI CHE INVESTONO

L’APPARATO SENSORIALE

Il deficit di coerenza centrale nelle persone con

autismo si traduce con forti DISPERCEZIONI e

DIFFICOLTÀ SENSORIALI

La percezione nell’autismo

• Udito

• Tatto

• Propriocezione

• Vestibolare

• Vista

• Gusto e olfatto

PROBLEMI UDITIVI

Eco, suoni acuti e striduli, rumori

improvvisi.

Mi spaventavo alle feste se sentivo

scoppiare i palloncini, era come

un'esplosione. Ed era una tortura, quando

gli invitati iniziavano a suonare le trombette

o a fare rumore”

“I rumori leggeri, a cui le persone riescono a non

badare, mi distraevano.”

“Mi è difficile escludere una voce e ascoltare un’altra.”

“Se mi trovo in un luogo rumoroso, non

riesco a capire quello che mi viene detto, perché non

riesco a escludere il rumore di

sottofondo.”

“Quando sono stanca ho una

maggiore tendenza a smettere di ascoltare”

PROBLEMI VISIVI

Problemi di elaborazione delle informazioni visive nel cervello.

Difficoltà a riconoscere le facce.

Difficoltà di percezione della profondità.

Intolleranza al movimento degli occhi dell'altra persona.

“Da bambina ero attratta dai colori vivaci e dagli oggetti in movimento che erano stimolanti visivamente,

come gli aquiloni e modellini di aeroplano. Adoravo

guardare le porte scorrevole dei centri commerciali che si

aprivano e si chiudevano”

“Un autistico mi disse di avere

difficoltà a guardare le

persone negli occhi perché gli

occhi non stanno mai fermi”

OLFATTO E GUSTO

Possono amare annusare gli oggetti, l'olfatto può fornire loro informazioni più affidabili sull'ambiente circostante che non la vista o l’udito.

Gusti limitati

consistenza, l'odore, sapore,

suono

“Io, ad esempio, odiavo tutto quello che era gelatinoso, come i budini o gli

albumi d'uovo poco cotti. Molti detestano

i cibi croccanti perchè producono un rumore troppo forte

quando li masticano.”

Gli odori possono essere distrattori

Esempi di reattività sensoriale

Vestibolare:

si agita in certe posizioni o le evita (stare prono, a testa in giù), è a disagio quando si trova su superfici non piane appare spento, poco reattivo a giochi motori, come farlo saltare, andare sull’altalena o sullo scivolo

Alcuni trovano quasi insopportabile il contatto dei

vestiti sulla pelle.

Certi rumori (l’aspirapolvere, il telefono, uno scoppio

improvviso, le urla dei bambini) provocano la reazione

immediata di coprirsi le orecchie e urlare.

Alcuni sembrano insensibili al dolore o al freddo

pungente.

Altri non esitano a battere ripetutamente la testa

contro il muro, mentre un tocco leggero sulla spalla li

fa urlare di paura.

Esempi:

È come se mentre ascolto avessi una protesi uditiva bloccata sul volume «al massimo» «Certi suoni, come la campanella della scuola, mi fanno male alle orecchie come fa il dentista quando col trapano mi tocca un nervo e mi fa sobbalzare»

Temple Grandin

«Questi sono i suoni che mi sconvolgono al punto da indurmi a coprirmi le orecchie per non sentirli: le grida, i posti affollati e rumorosi, il polistirolo quando viene toccato, i palloni, le macchine rumorosi, i treni, (…), il rumore del mare, i pennarelli e i fuochi d’artificio»

Therese Joliffe

Comportamenti per “difendersi” dalle sensazioni (esempi):

evitare contatto fisico

non indossare certi vestiti

tapparsi le orecchie

urlare se c’è rumore

non mangiare certe consistenze

Comportamenti per “ricercare” sensazioni (esempi):

mettere in bocca oggetti

guardare oggetti in movimento

camminare in punta di piedi

annusare i capelli

Difficoltà a comprendere

le emozioni degli altri

Modo anomalo

di esprimere le emozioni

Difficoltà ad adattare

Il comportamento alle

circostanze

Ansia e regolazione emotiva

Anomalie dell’attenzione

Tempi brevi di

attenzione Difficoltà a spostare

l’attenzione

da uno stimolo

ad un altro

Preferire

i dettagli

DEFICIT DI COERENZA CENTRALE

Stephen Wiltshire

TALENTI SPECIALI!!

Tecnologia

Calcolo

Dettagli visivi

Memoria visiva

Abilità musicali

es. discriminare note

Per i ragazzi con autismo le cose da imparare sono molte di più….

Gestire la frustrazione e a trovare comportamenti alternativi più efficaci (fornire modelli di comportamento, insegnare a chiedere aiuto)

Imparare a condividere giochi o attività con gli altri (piccolo gruppo)

Comprendere le regole sociali e come comportarsi in certe situazioni (storie sociali, simulate, video modeling)

Imparare a sostenere una conversazione (conversazioni guidate in piccolo gruppo, uso di storie sociali o conversazioni a fumetti)

Migliorare la comprensione del linguaggio sociale (verbale e non)

Favorire la comprensione e l’espressione delle proprie emozioni

Comprendere il punto di vista dell’altro

IN CONCLUSIONE

Come iniziare con l’Autismo?

Grazie

per l’attenzione

www.angsatorino.org www.asperger.it