La logica medievale -...
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La logica medievale Prof. Marco Lombardi
Dall’antichità al Medioevo
• Tra la fine del mondo antico e l'inizio del medioevo non sono molti gli eventi da segnalare riguardo la storia della logica.
• Sicuramente importante è la stesura da parte di Porfirio dell'Isagoge, ovvero un'introduzione alle Categorie di Aristotele e nemmeno si può trascurare la teoria dei sillogismi relazionali di Galeno (P=2Q, Q=2C, P=4C).
• A parte questo si può dire che fino all'XI secolo riguardo la storia della logica si assiste ad un periodo di immobilità.
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Porfirio (234 – 305)
Galeno (130 – 200)
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La questione degli universali
• Nel primo medioevo il tema che maggiormente impegna i pensatori intorno alla logica è il problema dello stato ontologico dei generi e delle specie ovvero la questione degli universali.
• Si vengono a costituire due fondamentali linee di pensiero a riguardo: • Linea nominalista: gli universali non sono altro che flatus vocis e non corrispondo
in nessun modo alla realtà (tesi fortemente propugnata da Roscellino che fu costretto ad abiurare essendo questa sua dottrina in contraddizione con il dogma cristiano della trinità).
• Linea realista: la realtà nel suo grado più alto di verità corrisponde proprio agli universali mentre i singoli individui non sono altro che accidenti (tesi propugnata da Anselmo d'Aosta).
• Solo nel XII secolo si riscopre l'Organon di Aristotele e Abelardo riesce a costruire una nuova teoria degli universali ispirandosi alle tesi aristoteliche e proponendo una soluzione secondo la quale essi consistono in immagini degli individui stampate nella nostra mente e poi sbiadite.
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Abelardo (1079 – 1142)
Anselmo d’Aosta (1033 – 1109)
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XIII secolo
• Nel XIII secolo invece la logica trova il proprio apogeo all'interno dell'epoca medievale e diventa materia fondamentale all'interno delle università affiancata da grammatica e retorica e proponendosi come studio approfondito della natura dei termini e dei loro rapporti.
• Si viene a formare il concetto di significazione grazie al quale si può dividere tra termini categorematici (cioè significanti già di loro come i soggetti e i predicati) e sincategorematici (cioè termini che significano solo se accompagnati da termini categorematici, ad esempio le congiunzioni o gli avverbi); si viene inoltre a formare una dottrina delle consequentiae distinte tra complete o incomplete di premesse e quindi perfette o imperfette.
• Inoltre nello stesso periodo si vengono a formare tesi celebri per la storia della logica come l'ex falso sequitur quodlibet - ovvero il teorema forse ideato da Duns Scoto secondo il quale da un enunciato contraddittorio può seguire qualsiasi enunciato – e anche la tesi della contrapposizione secondo la quale data la consequenzialità di due proposizioni vere è anche vera la consequenzialità delle stesse proposizioni false in ordine invertito (Se A allora B e quindi se non B allora non A).
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Duns Scoto (1265 – 1308)
Paolo Veneto (1369 – 1429)
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XIII secolo
• Sempre nel XIII secolo nelle scuole si assiste a vere e proprie battaglie combattute sul terreno logico e ci impegna anche nella soluzione di paradossi insolubili come quello del mentitore arrivando a soluzioni che suonano molto simili a disquisizioni intorno al linguaggio che ritroveremo solo nel '900.
• Un ultimo elemento che non si può non citare in questo breve riepilogo della storia della logica medievale è la differenziazione che si viene a formare tra i concetti come necessità e contingenza “de dicto” e “de re”.
• La prima riguarda la necessità (o la contingenza) della correttezza di una proposizione come nell'enunciato “necessariamente ogni individuo P della classe C gode dell'attributo A”; mentre la seconda riguarda la necessità (o la contingenza) della correttezza di un enunciato intorno ad un individuo specifico e alla sua natura al di là della coerenza logica come nella frase “nella classe C l'individuo P necessariamente gode della proprietà P”.
• Questo genere di problematiche accompagneranno la filosofia e la logica fino alla fine del XIV secolo.
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