Intro Grec 8

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Greco antico/Segni diacritici, regole dell'accento, segni di interpunzione 1 Greco antico/Segni diacritici, regole dell'accento, segni di interpunzione Spiriti Gli spiriti si scrivevano soltanto su una vocale o un dittongo iniziale e sulla consonante rho (Ρ ρ). Il loro nome (in greco πνεῦμα (pneuma), in latino spiritus significa propriamente «soffio». Essi indicano la presenza (spirito aspro) o l'assenza (spirito dolce) di un'aspirazione iniziale nella pronuncia della parola. Lo spirito aspro indica, come detto, la presenza di aspirazione iniziale. Si segna sopra la vocale iniziante di parola quando essa era anticamente preceduta da sigma o digamma, o entrambi, che, cadendo, hanno lasciato aspirazione, e su rho. Lo spirito dolce indica la completa assenza di aspirazione iniziale, e si segna sempre su parola iniziante per vocale, a meno che sia di origine aspra. Accenti L'accento può essere acuto, grave o circonflesso. Ci sono leggi che governano la caduta dell'accento: 1. 1. Se la parola è tri/polisillabica, e l'ultima è breve, l'accento cadrà sulla terzultima; se l'ultima è lunga l'accento cadrà sulla penultima. 2. 2. Se la parola è bisillabica l'accento cadrà sull'ultima o sulla penultima sillaba. Se una parola bisillabica ha la prima lunga e la seconda breve, e nel caso in cui l'accento cada sulla prima sillaba, l'accento sarà circonflesso (legge del trocheo finale,detta anche legge sotera dalla parola greca che ne trova applicazione) 3. 3. Nella contrazione di due vocali, se l'accento cade sul primo elemento della contrazione, l'accento sarà circonflesso, se cade sul secondo elemento sarà acuto.L'accento acuto, secondo la legge di limitazione, non può cadere oltre la terzultima sillaba, sulla penultima se circonflesso. L'accento acuto sull'ultima si chiama ossitono, sulla penultima Classificazione delle parole sulla base dell'accento Dal punto di vista dell'accento, le parole greche vengono classificate nel seguente modo: parole ossítone: hanno l'accento acuto sull'ultima sillaba (ad es. ἐγώ); parole parossítone: hanno l'accento acuto sulla penultima sillaba (ad es. ἄγω); parole proparossítone: hanno l'accento acuto sulla terzultima sillaba (ad es. ἔγωγε); parole perispòmene: hanno l'accento circonflesso sull'ultima sillaba (ad es. τιμῶ); parole properispòmene: hanno l'accento circonflesso sulla penultima sillaba (ad es. δῶρον). Leggi di limitazione dell'accento greco L'accento greco era regolato da precise leggi (leggi di limitazione) che ne limitavano i gradi di libertà: In primo luogo, si ribadisce che l'accento acuto e quello grave possono cadere sia su vocali lunghe sia su vocali brevi; l'accento circonflesso cade solo e soltanto su vocali lunghe. trisillabismo: l'accento non può in nessun caso ritrarsi oltre la terz'ultima sillaba; legge dell'ultima sillaba: se l'ultima sillaba è lunga, l'accento acuto cadrà sulla penultima; parole ossitone all'interno di frase: l'accento grave cade sull'ultima sillaba di una parola ossitona, all'interno di frase, non mai però prima di segno di interpunzione debole o forte; legge del trocheo finale, o legge σωτῆρα: se l'ultima è breve e la penultima è lunga e l'accento cade sulla penultima, allora quest'ultima avrà l'accento circonflesso, come nella parola σωτῆρα, "salvatore", fatti salvi i casi contemplati dalla seguente;

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Transcript of Intro Grec 8

  • Greco antico/Segni diacritici, regole dell'accento, segni di interpunzione 1

    Greco antico/Segni diacritici, regole dell'accento,segni di interpunzione

    Spiriti

    Gli spiriti si scrivevano soltanto su una vocale o un dittongo iniziale e sulla consonante rho ( ). Il loro nome (in

    greco (pneuma), in latino spiritus significa propriamente soffio. Essi indicano la presenza (spirito aspro) o

    l'assenza (spirito dolce) di un'aspirazione iniziale nella pronuncia della parola.

    Lo spirito aspro indica, come detto, la presenza di aspirazione iniziale. Si segna sopra la vocale iniziante di parola

    quando essa era anticamente preceduta da sigma o digamma, o entrambi, che, cadendo, hanno lasciato aspirazione, e

    su rho. Lo spirito dolce indica la completa assenza di aspirazione iniziale, e si segna sempre su parola iniziante per

    vocale, a meno che sia di origine aspra.

    Accenti

    L'accento pu essere acuto, grave o circonflesso. Ci sono leggi che governano la caduta dell'accento:

    1.1. Se la parola tri/polisillabica, e l'ultima breve, l'accento cadr sulla terzultima; se l'ultima lunga l'accento

    cadr sulla penultima.

    2.2. Se la parola bisillabica l'accento cadr sull'ultima o sulla penultima sillaba. Se una parola bisillabica ha la prima

    lunga e la seconda breve, e nel caso in cui l'accento cada sulla prima sillaba, l'accento sar circonflesso (legge del

    trocheo finale,detta anche legge sotera dalla parola greca che ne trova applicazione)

    3.3. Nella contrazione di due vocali, se l'accento cade sul primo elemento della contrazione, l'accento sar

    circonflesso, se cade sul secondo elemento sar acuto.L'accento acuto, secondo la legge di limitazione, non pu

    cadere oltre la terzultima sillaba, sulla penultima se circonflesso. L'accento acuto sull'ultima si chiama ossitono,

    sulla penultima

    Classificazione delle parole sulla base dell'accento

    Dal punto di vista dell'accento, le parole greche vengono classificate nel seguente modo:

    parole osstone: hanno l'accento acuto sull'ultima sillaba (ad es. );

    parole parosstone: hanno l'accento acuto sulla penultima sillaba (ad es. );

    parole proparosstone: hanno l'accento acuto sulla terzultima sillaba (ad es. );

    parole perispmene: hanno l'accento circonflesso sull'ultima sillaba (ad es. );

    parole properispmene: hanno l'accento circonflesso sulla penultima sillaba (ad es. ).

    Leggi di limitazione dell'accento greco

    L'accento greco era regolato da precise leggi (leggi di limitazione) che ne limitavano i gradi di libert:

    In primo luogo, si ribadisce che l'accento acuto e quello grave possono cadere sia su vocali lunghe sia su vocali

    brevi; l'accento circonflesso cade solo e soltanto su vocali lunghe.

    trisillabismo: l'accento non pu in nessun caso ritrarsi oltre la terz'ultima sillaba;

    legge dell'ultima sillaba: se l'ultima sillaba lunga, l'accento acuto cadr sulla penultima;

    parole ossitone all'interno di frase: l'accento grave cade sull'ultima sillaba di una parola ossitona, all'interno di

    frase, non mai per prima di segno di interpunzione debole o forte;

    legge del trocheo finale, o legge : se l'ultima breve e la penultima lunga e l'accento cade sulla

    penultima, allora quest'ultima avr l'accento circonflesso, come nella parola , "salvatore", fatti salvi i casi

    contemplati dalla seguente;

  • Greco antico/Segni diacritici, regole dell'accento, segni di interpunzione 2

    legge di Vendryes, o legge delle parole anfibrache, o legge : Le parole che hanno l'ultima breve, la

    penultima lunga, la terzultima breve, si sottraggono all'applicazione della legge e hanno l'accento acuto

    sulla terzultima. La legge di Vendryes chiamata appunto legge , poich la parola la esemplifica

    perfettamente.

    legge di Wheeler o legge del dattilo finale: una parola con l'accento acuto sull'ultima, ritrae l'accento sulla

    penultima, se la terzultima lunga, mentre la penultima e la finale sono brevi: ad esempio, che diventa

    .

    Inoltre:

    Nella contrazione di due vocali, se l'accento cade sul primo elemento della contrazione, l'accento sar

    circonflesso, se cade sul secondo elemento sar acuto.L'accento acuto, secondo la legge di limitazione, non pu

    cadere oltre la terzultima sillaba, sulla penultima se circonflesso. L'accento acuto sull'ultima si chiama ossitono,

    sulla penultima

    Si tenga presente che in greco antico l'accento tende a permanere nella sua sede originaria, a meno che una delle

    leggi sopra descritte non ne alteri la posizione. A volte, come nel caso dei temi della terza declinazione in iota,

    avvengono dei fenomeni che serviranno ai fini dell'accento.

    Nota bene

    Posizione grafica dell'accento rispetto agli spiriti aspro e dolce: come abbiamo gi accennato, scritto sopra le

    vocali minuscole iniziali di parola accentate, l'accento acuto posto a destra dello spirito aspro o dolce, come

    in ; l'accento circonflesso posto al di sopra dello spirito aspro e dolce. Il gruppo grafico formato da

    accento e spirito posto in alto a sinistra delle maiuscole. Attenzione: nei dittonghi propri, l'accento si scrive

    graficamente sulla vocale chiusa, ma si legge sulla vocale aperta, come nella parola . Nei dittonghi

    impropri, se la vocale lunga un'iniziale maiuscola, l'accento e lo spirito vengono scritti in alto a sinistra della

    vocale lunga, non sull'iota ascritto, come in .

    Nota bene

    Ai fini dell'accentazione i dittonghi ed finali di parola sono sentiti come brevi (tranne che nell'ottativo di

    alcuni tempi). Perci una parola come proparossitona e una parola come perispomena.

    Invece gli stessi dittonghi sono lunghi nell'ottativo e nei nomi contratti.

    I segni di interpunzione

    I segni di interpunzione usati in greco antico sono :

    la virgola "," che corrisponde alla virgola usata in italiano;

    il punto fermo "." che corrisponde al punto fermo usato in italiano;

    il punto in alto "" che, a seconda del contesto, pu corrispondere al nostro punto e virgola e ai nostri due punti;

    il punto e virgola ";" che corrisponde al nostro punto interrogativo.

  • Fonti e autori delle voci 3

    Fonti e autori delle vociGreco antico/Segni diacritici, regole dell'accento, segni di interpunzione Fonte: http://it.wikibooks.org/w/index.php?oldid=252542 Autori: Doctum doces, Hippias, K'n-yan, LoStrangolatore,

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  • Greco antico/Pronuncia 1

    Greco antico/Pronuncia

    La pronuncia del greco antico, cos come si studia nelle scuole, il frutto di una convenzione: infatti i suoni del

    greco antico hanno subto una trasformazione profonda nel passaggio dalla fase arcaica a quella bizantina.

    La pronuncia bizantina del greco molto simile a quella del greco moderno; essa fu proposta dal filologo tedesco

    Johannes Reuchlin (1455-1522), da cui trae la denominazione di pronuncia reucheliana o itacistica dal modo in

    cui viene pronunciata la [ita], che sostenne l'opportunit di leggere il greco antico come il greco moderno.

    A questa tendenza "modernistica" reag l'umanista olandese Erasmo da Rotterdam (1466-1536), il quale cerc di

    reintegrare la pronuncia del greco classico (pronuncia erasmiana o etacistica, dal nome in cui viene pronunciata

    la [ta]).

    La pronuncia etacistica quella che riflette maggiormente la realt fonetica del greco antico ed quella adottata nelle

    scuole italiane ed europee. La pronuncia itacistica invece correntemente usata nelle scuole greche.

    Vocali

    Le vocali si pronunciano nel seguente modo:

    : si pronuncia molto aperta.

    , : (e breve) si pronuncia chiusa [e] come in essa; (e lunga) si pronuncia aperta [:] come in lei, lunga; nella

    prassi scolastica hanno la stessa apertura e lunghezza;

    , : o (o breve) si pronuncia chiusa [o] come in oltre; (o lunga) si pronuncia aperta lunga [:] come in oro;

    nella prassi scolastica hanno la stessa apertura e lunghezza;

    : si pronuncia come la u francese [y] in mur "muro", sucre "zucchero"; tuttavia:

    quando si trova nei dittonghi, si pronuncia come la "u" italiana;

    il dittongo si legge [u]: "bue";

    Il dittongo , in greco antico, quando deriva da , si pronuncia [e:] (e lunga chiusa), oggi leggiamo "ei"

    Il dittongo , in greco antico, quando deriva da , si pronuncia [o:] (o lunga chiusa), oggi leggiamo ugualmente

    "u".

    Consonanti

    Le consonanti si pronunciano nel seguente modo:

    : ha sempre suono gutturale, ma quando si trova prima di , , , , si pronuncia come la n italiana di panca.

    : ha sempre suono gutturale.

    : ha suono dolce come "zaino".

    : propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [t ]; nella prassi scolastica si pronuncia come il gruppo "th" nella

    parola inglese "think", come nel greco moderno.

    : propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [k ]; nella prassi scolastica si pronuncia come la c aspirata in

    toscano o il ch tedesco, come in greco moderno.

    : propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [p ]; nella prassi scolastica si pronuncia come la f italiana, come in

    greco moderno.

    : si pronuncia come la t italiana.

    : si pronuncia come la x latina.

    : scrive le due consonanti ps come in psicologia.

  • Fonti e autori delle voci 2

    Fonti e autori delle vociGreco antico/Pronuncia Fonte: http://it.wikibooks.org/w/index.php?oldid=250375 Autori: Beck, Errwen, G4, Halinor, OrbiliusMagister, Ramac, Sauron Il Grande, Wim b, , 9

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  • Greco antico/Numerazione 1

    Greco antico/Numerazione

    Nell'antica Grecia pareTemplate:Chiarire esistessero due tipi di numerazione, entrambe in base dieci. La pi antica

    (numerazione attica) venne usata correntemente fino al V secolo a.C., quando entr in uso la numerazione ionica che

    prese il sopravvento in et alessandrina.

    La numerazione attica

    Nella numerazione attica (o erodianica) il sistema era puramente additivo ed esisteva un numero limitato di simboli

    di valore costante. Il numero 1 era rappresentato con un trattino verticale, ripetuto fino a quattro volte per

    rappresentare, appunto, i numeri da 1 a 4. A questo simbolo se ne aggiungevano altri appositi per il 10, il 100, il

    1000 e il 10000.

    1= ( | (cerchietto, archetto, trattino)

    10= - o (trattino orizzontale, cerchietto pi grande)

    100=

    1000= (albero)

    10.000= C (capanna, dall'egizio?)

    Ad esempio per rappresentare il numero 7699 bisognava usare 31 simboli:

    9 (1) + 9 (10) + 6 (100) + 7 (1000)

    Il problema era la smisurata ripetizione di segni identici.

    Nel VI secolo a.C. ci fu una sostanziale semplificazione della notazione. Furono introdotte cifre speciali per 5, 50,

    500, 5000: una base 5 ausiliaria per supportare la base 10. Cos nel caso del 7699

    1 (5000) + 2 (1000) + 1 (500) + 1 (100) + 1 (50) + 4 (10) + 1 (5) + 4 (1)

    15 segni e non pi 31. Tale evoluzione alleggeriva la notazione, ma era un regresso per quel che riguardava il

    calcolo: infatti inserendo cifre speciali supplementari all'unit e ad ogni potenza della sua base, si diminuirono le

    possibilit operatorie (resti e riporti sottostavano a pi regole) e ci si costrinse al ricorso di tavole per contare e

    abachi (supporto esterno).

    Inoltre fu usato il metodo dell'acrofonia, cio si usava come segno di un numero l'iniziale del nome del numero

    stesso, ad esempio 5 = Pente = , 10 = Deka = , mentre il 50 era dato da una sovrapposizione delle due lettere. In

    questo modo si and oltre l'ideogramma.

    La numerazione ionica

    Nella numerazione ionica (o alfabetica) si faceva uso delle lettere dell'alfabeto greco; tuttavia richiedeva ben

    ventisette simboli, tre in pi di quanti ne contenesse l'alfabeto classico, motivo per cui si utilizzavano delle lettere

    presenti nell'alfabeto arcaico: il digamma (), che in et medievale viene deformato in stigma (), il qoppa () e il

    sampi ().

  • Greco antico/Numerazione 2

    : 1 : 10 : 100

    : 2 : 20 : 200

    : 3 : 30 : 300

    : 4 : 40 : 400

    : 5 : 50 : 500

    (stigma): 6 : 60 : 600

    : 7 : 70 : 700

    : 8 : 80 : 800

    : 9 (qoppa): 90 (sampi): 900

    La scrittura di un numero si otteneva per giustapposizione di questi simboli, con un principio di posizione analogo a

    quello della numerazione decimale: ad esempio, il numero 123 si scriveva come e non , sebbene questo

    potrebbe sembrare equivalente visto che i simboli hanno un valore fisso.

    Era possibile anche scrivere numeri pi grandi di 999: per le migliaia fino a 9000 si precedeva uno dei numeri unitari

    con un apostrofo ('), cos ad esempio 1000 diventava ', mentre per le decine di migliaia si usava il simbolo M, ad

    esempio 320000 diventava M

    .

    I greci rappresentavano anche le frazioni utilizzando l'apostrofo, posizionandolo per alla fine del numero anzich

    all'inizio. Cos, per esempio, diventava '. Questa notazione andava bene finch il numeratore era unitario, perch

    quando non lo era si prestava a facili ambiguit. Ad esempio, ' oppure . A causa di questo, nel tempo si

    utilizzarono altri metodi, come ad esempio porre un trattino sopra al numeratore per distinguerlo, finch Diofanto di

    Alessandria non introdusse una rappresentazione del tutto analoga alla nostra, ma con le posizioni di numeratore e

    denominatore invertite.

  • Fonti e autori delle voci 3

    Fonti e autori delle vociGreco antico/Numerazione Fonte Autori: Doctum doces, Hippias, LoStrangolatore, 2 Modifiche anonime

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  • Greco antico/Pronuncia 1

    Greco antico/Pronuncia

    La pronuncia del greco antico, cos come si studia nelle scuole, il frutto di una convenzione: infatti i suoni del

    greco antico hanno subto una trasformazione profonda nel passaggio dalla fase arcaica a quella bizantina.

    La pronuncia bizantina del greco molto simile a quella del greco moderno; essa fu proposta dal filologo tedesco

    Johannes Reuchlin (1455-1522), da cui trae la denominazione di pronuncia reucheliana o itacistica dal modo in

    cui viene pronunciata la [ita], che sostenne l'opportunit di leggere il greco antico come il greco moderno.

    A questa tendenza "modernistica" reag l'umanista olandese Erasmo da Rotterdam (1466-1536), il quale cerc di

    reintegrare la pronuncia del greco classico (pronuncia erasmiana o etacistica, dal nome in cui viene pronunciata

    la [ta]).

    La pronuncia etacistica quella che riflette maggiormente la realt fonetica del greco antico ed quella adottata nelle

    scuole italiane ed europee. La pronuncia itacistica invece correntemente usata nelle scuole greche.

    Vocali

    Le vocali si pronunciano nel seguente modo:

    : si pronuncia molto aperta.

    , : (e breve) si pronuncia chiusa [e] come in essa; (e lunga) si pronuncia aperta [:] come in lei, lunga; nella

    prassi scolastica hanno la stessa apertura e lunghezza;

    , : o (o breve) si pronuncia chiusa [o] come in oltre; (o lunga) si pronuncia aperta lunga [:] come in oro;

    nella prassi scolastica hanno la stessa apertura e lunghezza;

    : si pronuncia come la u francese [y] in mur "muro", sucre "zucchero"; tuttavia:

    quando si trova nei dittonghi, si pronuncia come la "u" italiana;

    il dittongo si legge [u]: "bue";

    Il dittongo , in greco antico, quando deriva da , si pronuncia [e:] (e lunga chiusa), oggi leggiamo "ei"

    Il dittongo , in greco antico, quando deriva da , si pronuncia [o:] (o lunga chiusa), oggi leggiamo ugualmente

    "u".

    Consonanti

    Le consonanti si pronunciano nel seguente modo:

    : ha sempre suono gutturale, ma quando si trova prima di , , , , si pronuncia come la n italiana di panca.

    : ha sempre suono gutturale.

    : ha suono dolce come "zaino".

    : propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [t ]; nella prassi scolastica si pronuncia come il gruppo "th" nella

    parola inglese "think", come nel greco moderno.

    : propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [k ]; nella prassi scolastica si pronuncia come la c aspirata in

    toscano o il ch tedesco, come in greco moderno.

    : propriamente sarebbe un'occlusiva aspirata [p ]; nella prassi scolastica si pronuncia come la f italiana, come in

    greco moderno.

    : si pronuncia come la t italiana.

    : si pronuncia come la x latina.

    : scrive le due consonanti ps come in psicologia.

  • Fonti e autori delle voci 2

    Fonti e autori delle vociGreco antico/Pronuncia Fonte: http://it.wikibooks.org/w/index.php?oldid=250375 Autori: Beck, Errwen, G4, Halinor, OrbiliusMagister, Ramac, Sauron Il Grande, Wim b, , 9

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  • Greco antico/Introduzione 1

    Greco antico/Introduzione

    L'incipit dell'Odissea in lingua greca antica

    Il greco antico lo stadio storico del

    processo evolutivo della lingua greca.

    Tale stadio dello sviluppo della lingua

    greca viene comunemente compreso

    tra il periodo arcaico (circa tra il IX ed

    il VI secolo a.C.) ed il periodo classico

    (all'incirca fino al IV secolo a.C.)

    Il greco antico preceduto, nel II

    millennio a.C. dal Miceneo ed invece

    seguito dal greco ellenistico, definito

    Koin o greco biblico, la cui

    evoluzione porter al greco bizantino.

    Il greco antico stata una delle lingue

    pi importanti nella storia della cultura dell'umanit: stata la lingua di Omero ed stata la lingua dei primi filosofi e

    dei primi scrittori dell'occidente.

    Termini del greco antico sono stati utilizzati dai romani, e, attraverso questi, sono arrivati fino ai nostri giorni. La

    nomenclatura binomiale, sebbene sia espressa in latino, attinge fortemente nel vocabolario del greco antico.

    Numerosi concetti, come quello di democrazia, sono nati nella Grecia antica e sono pervenuti ai nostri giorni.

    Il greco antico era, come il greco moderno che ne la naturale evoluzione, una w:lingua indoeuropea, le cui origini

    sono ancora oggi difficili da chiarire: le diverse tipologie di linguaggi greci che venivano parlati in Grecia, avevano

    una comune radice che i linguisti hanno definito protogreco, diffuso, prima della migrazione dorica, in area

    balcanica. Rintracciare un antenato precedente risulta, causa la mancanza di testi scritti, molto difficoltoso, ma

    sembra poter affermare una stretta comunione di radici del greco antico con la lingua armena, parlando cos di un

    progenitore chiamato greco-armeno.

    Si pu pensare che il protogreco abbia perso la propria unit linguistica al tempo della invasione dorica, a seguito

    della quale, in un periodo compreso all'incirca fra il 1200 ed 1000 a.C., si sono sviluppate numerose varianti di greco

    antico, ricordati come dialetti greci. Le prime attestazioni del greco antico compaiono circa nell'8 secolo a.C. con lo

    sviluppo di un definito alfabeto.

    La perdita dell'unit linguistica porta allo sviluppo di diverse variet di greco che corrisponde alla suddivisione del

    popolo greco antico, ognuno dei quali con uno specifico dialetto: dorico, eolico e ionico. Essi avevano caratteristiche

    peculiari, ma erano talmente affini da essere intellegibili tra loro.

    In Italia, il greco antico studiato, insieme al latino, nel liceo classico.

  • Greco antico/Introduzione 2

    Dialetti

    possibile suddividere i dialetti del greco antico in 4 gruppi:

    Gruppo occidentale (in marrone e nocciola):

    Greco nord-occidentale

    Dorico

    Gruppo del Greco eolico (in giallo):

    Eolico asiatico

    Tessaliano

    Greco di Beozia

    Greco ionico o Greco ionico-attico (in viola e indaco):

    Attico

    Eubeo

    Greco delle Cicladi

    Arcadocipriota (in verde):

    Greco di Arcadia

    Cipriota

    Dopo le conquiste di Alessandro Magno, il greco antico si evolver in una forma unitaria, definita koin, dando

    origine ad un greco comune, largamente basato sul dialetto attico, ma con importanti influenze provenienti dagli altri

    dialetti.

  • Greco antico/Introduzione 3

    Morfologia

    Il greco, come molte altre lingue indoeuropee, una lingua inflessa. fortemente arcaica nella conservazione delle

    forme dell'indoeuropeo. Nel greco antico i nomi (inclusi i nomi propri) hanno 5 casi (nominativo, genitivo, dativo,

    accusativo e vocativo), 3 generi (maschile, femminile e neutro) e 3 numerali (singolare, duale e plurale). I tempi

    hanno 4 modi (indicativo, imperativo, congiuntivo, e ottativo), 3 diatesi (attiva, media e passiva) e 3 persone (prima,

    seconda e terza).

  • Fonti e autori delle voci 4

    Fonti e autori delle vociGreco antico/Introduzione Fonte: http://it.wikibooks.org/w/index.php?oldid=256364 Autori: Burnout, Diablo, Doctum doces, LoStrangolatore, OrbiliusMagister, Sauron Il Grande, Wim b, 7Modifiche anonime

    Fonti, licenze e autori delle immaginiImmagine:Beginning Odyssey.svg Fonte: http://it.wikibooks.org/w/index.php?title=File:Beginning_Odyssey.svg Licenza: Public Domain Autori: User:Bibi Saint-Pol

    File:AncientGreekDialects (Woodard) it.svg Fonte: http://it.wikibooks.org/w/index.php?title=File:AncientGreekDialects_(Woodard)_it.svg Licenza: Creative Commons Zero Autori:AncientGreekDialects (Woodard).svg: User Future_Perfect_at_Sunrise Derivative work: LoStrangolatore

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    Greco antico/Segni diacritici, regole dell'accento, segni di interpunzioneSpiritiAccentiClassificazione delle parole sulla base dell'accentoLeggi di limitazione dell'accento greco

    I segni di interpunzione

    LicenzaGreco antico/PronunciaVocali Consonanti

    LicenzaGreco antico/NumerazioneLa numerazione atticaLa numerazione ionica

    LicenzaGreco antico/PronunciaVocali Consonanti

    LicenzaGreco antico/IntroduzioneDialetti Morfologia

    Licenza