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prof. Francesco Ragusa Università di Milano Interazioni Elettrodeboli anno accademico 2018-2019 Lezione n. 16 27.11.2018 Corrente Adronica: Fattori di Forma CVC e decadimento π π 0 e ν e Decadimenti con variazione di stranezza The Eightfold Way. Correnti di SU(3)

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prof. Francesco RagusaUniversità di Milano

Interazioni Elettrodeboli

anno accademico 2018-2019

Lezione n. 1627.11.2018

Corrente Adronica: Fattori di FormaCVC e decadimento π− → π0 e− νe

Decadimenti con variazione di stranezzaThe Eightfold Way. Correnti di SU(3)

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 475

Digressione: la corrente elettromagneticaLa conservazione della corrente elettromagnetica implica che F3 = 0

Imponendo questa condizione sulla parametrizzazione

Osserviamo cheIl primo termine diventa pertanto

Il secondo termine è nullo per l’antisimmetria di σμν

Otteniamo in definitiva

L’elemento di matrice della corrente elettromagnetica del protone è pertanto

Gli esperimenti di scattering elastico e p → e p permettono di misurare i fattori di forma F1 e F2 in funzione del momento trasferito q2

( ) ( ) ( )2 2 21 2 3 0

2f ip pi q

q u F q F q F q q um

μννμ μ

μσ

γ⎡ ⎤

+ + =⎢ ⎥⎢ ⎥⎣ ⎦

( ) 0f em ip J x pμμ∂ = ( )0 iq x

f em ip J p eμμ

⋅∂ ( )0 0f em iq p J pμμ= =

f iq p pμμγ = −/ /

( )f ip f i pu p p u−/ / p ppu mu=/( ) 0f ip p p pu m m u= − =

( )23 0f ip pq u F q q uμμ = ( )2 2

3 0f ip pq F q u u = ( )23 0F q =

( ) ( ) ( )2 21 20

2f if em i p pi q

p J p u F q F q um

μννμ μ σ

γ⎡ ⎤

= +⎢ ⎥⎢ ⎥⎣ ⎦

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 476

Digressione: la corrente elettromagneticaPer una particella puntiforme che obbedisce all’equazione di Dirac

Il Fattore di Forma F1 è costante (non dipende da q2) ed è uguale a 1Il Fattore di Forma F2 è sempre nullo

Occorre tenere presente che il fattore F2 rappresenta una interazione di momento magnetico aggiuntiva

La corrente vettoriale contiene già una interazione di tipo magneticoLo abbiamo visto nel limite di bassa energia

Lo si può vedere esplicitamente con la Scomposizione di Gordon della corrente vettoriale

Dal momento che F2 descrive una interazione di momento magnetico aggiuntiva viene detta “Momento Magnetico Anomalo”

In particolare il suo valore a momento trasferito nullo κ = F2(0)In alcuni articoli o testi si fa la sostituzione F2 → κF2 con F2(0) = 1 e κ è il momento magnetico anomalo

f iu uμγ

( ) ( )12i i i if f f fu u u p p i p p um

μμ μνν

γ σ⎡ ⎤= + + −⎢ ⎥⎣ ⎦

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Scomposizione di GordonLa scomposizione di Gordon mette in evidenza i due termini di interazione di una particella di Dirac

L’interazione di una particella senza spinL’interazione dovuta al momento magnetico

Per dimostrare la relazione sviluppiamo il secondo termine

Dalle regole di commutazione delle matrici γμ

Utilizzando la relazione per i due termini otteniamo

( )i if fu p p uμνν

σ − ( )( )2 i if fiu p p uμ ν ν μ

νγ γ γ γ= − −

( )2 f f f i i iiu p p p p uμ ν μ μ ν μ

ν νγ γ γ γ γ γ= − − +/ /

( )2i i if f fi

imu u u p p uμ μ ν ν μννγ γ γ γ γ= − + +

( ) ( )2 22 if f i i f i f if f ii

u p p u im gu u pu p pg p uμ μν μ νν ν

ν ν μμν μν ν νγ γγ γ γσ − = −−− ++

{ }, 2 2g gμ ν μν μ ν μν ν μγ γ γ γ γ γ= → = −

( ) ( )12i i i if f f fu u u p p i p p um

μμ μνν

γ σ⎡ ⎤= + + −⎢ ⎥⎣ ⎦

f f fu p mu=/

i i ip u mu=/

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 478

Scomposizione di Gordon

Applicando ancora una volta l’equazione di Dirac otteniamo

Ridisponendo i termini otteniamo la scomposizione di Gordon della corrente vettoriale

( ) ( )2i i i i if f f f fu p p u i mu u iu p p uμ μμν μν

σ γ− = − + +

( ) ( )12i i i if f f fu u u p p i p p um

μμ μνν

γ σ⎡ ⎤= + + −⎢ ⎥⎣ ⎦

( )2 22f i f f i iifi

imu u u p p p p uμ μμ μ μγ γ γ= − + − + −/ /

( ) ( )2 22f f i i f i f f f i i ii

u p p u imu u u g p p g p p uμν μ μν ν μ μν μ νν ν ν ννσ γ γ γ γ γ− = − + − + −

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I Fattori di Forma del protoneRitorniamo ai fattori di forma elettromagnetici

Le figure riportano i due fattori di forma del protone†

† Borkowski et al Nucl. Phys. 93 (1975) p. 461Thomas A., Weise W. – The structure of the nucleon p. 11-12 – John Wiley and Sons 2001

( )12pp

em

μ κ= + 1 2.792847 351 0.000000028κ+ = ±

κ

misure di NMR

F1(0) = 1

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I Fattori di Forma del protoneUna analisi analoga può essere fatta per il neutrone

Le figure mostrano i risultati di esperimenti e n → e n che permettono di misurare i fattori di forma in funzione del momento trasferito q2

Misure dei Fattori di Forma del neutrone mostrano una complessa struttura di cariche e correnti

Il neutrone si comporta come se avesse un nucleo positivo e una superficie negativa (con la carica totale ovviamente nulla): n → p + π− → n

( ) ( ) ( )2 21 20

2f i

n nf em i p p

i qp J p u F q F q u

m

μννμ μ σ

γ⎡ ⎤

= +⎢ ⎥⎢ ⎥⎣ ⎦

1.9130427 0.00000052np

em

μ = − ±

( )21 0nF q ≈

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 481

Corrente elettromagnetica e isospinIl formalismo precedente può essere unificato utilizzando gli isospinori Ψ per descrivere protoni e neutroni

Per il protone possiamo scrivere la corrente vettoriale come

La matrice 2×2 può essere riscritta utilizzando le matrici di Pauli τ

Otteniamo pertanto

Occorre tenere presente che gli operatori γμ e (1 + τ3)/2 operano in spazi differenti e quindi la loro posizione relativa non è essenziale

Pertanto, nello spazio dell’isospin, la corrente del protone è la somma di due termini

La corrente è un isoscalare

La corrente è la componente 3 dell‘isovettore

pn

ψψ

⎛ ⎞⎟⎜Ψ = ⎟⎜ ⎟⎜⎝ ⎠

p p pjμ μψ γ ψ= ( )( ) ( )1 00 0

pp n n

μ ψψ ψ γ ψ=

( ) 31 0 10 0 2

τ+=

312pj

μ μ τγ

+= Ψ Ψ

3p Sj j jμ μμ = +

Sjμ

3jμ

1Sjμ μγ= Ψ Ψ

12V

μ μγ= Ψ Ψj τ

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Corrente elettromagnetica e isospinAnalogamente per il neutrone

Per tutte le correnti introdotte possiamo introdurre i fattori di forma

A seconda dei casi la corrente JX, gli spinori u e la matrice T sono Per X = n, p

La corrente JX è un operatore nello spazio degli spinori uLa matrice T non è presente

Per X = S, VLa corrente JX è anche un operatore nello spazio degli isospinori uLa matrice T è o 1 (S) o τ3 (V)

Si hanno ovviamente le seguenti relazioni

3n Sj j jμ μμ = −

( ) ( ) ( )2 21 20

2f i

X Xf i p pX

i qp j p u F q F q Tu

m

μνμ νμ σ

γ⎡ ⎤

= +⎢ ⎥⎢ ⎥⎣ ⎦

( )1,2 1,21,212

pS nF F F= + ( )1,2 1,21,212

pV nF F F= −

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 483

Il Fattore di Forma del π±

Richiamiamo alcuni risultati relativi al campo complesso φ soluzione della equazione di Klein-Gordon

Descrive una particella puntiforme di spin zero s±

La corrente elettromagnetica è data da

Consideriamo adesso gli stati di particella singolaUtilizzando l’espansione in operatori di creazione e distruzione per il campo φè facile calcolare l’elemento di matrice della corrente elettromagnetica

Anche nel caso del mesone π l’interazione forte modifica l’elemento di matriceConsiderazioni di invarianza relativistica portano a concludere che

L’elemento di matrice può dipendere solo dai 4-vettori pi e pf

L’elemento di matrice contiene funzioni scalari (invarianti) della variabile q2

Invece che i due 4-vettori pi e pf è conveniente utilizzare la loro somma e la loro differenza

( )† †emj ieμ μ μφ φ φ φ⎡ ⎤= ∂ − ∂⎣ ⎦

†, 2 0ps p E a+ =

( ) ( ) ( )em, | | . i fi p p x

f i i fs p j x s p e p p eμ μμ − − ⋅+ + = +

i fq p pμ μμ = − i fP p pμ μμ = +

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 484

Il Fattore di Forma del π±

Pertanto l’elemento di matrice si può scrivere

Una ulteriore semplificazione deriva dalla conservazione della corrente elettromagnetica

Osserviamo che l’elemento di matrice dipende da x solo attraverso l’esponenziale e pertanto

Sostituendo

Si verifica facilmente che qμPμ = 0 e quindi

In definitiva otteniamo

La funzione Fπ(q2) è il fattore di forma elettromagnetico del pionePer una particella scalare puntiforme Fs(q2) = 1

( ) ( ) ( )[ ]2 2em, | | . iq x

f ip j x p e F q P G q q eμ μ μπ ππ π+ + − ⋅= +

( ) ( )em em 0j x q j xμ μμ μ∂ = =

( ) ( )2 2 0F q q P G q q qμ μπ μ π μ+ =

( ) ( )( )2em, | | . iq x

f i i fp j x p eF q p p eμ μμππ π+ + − ⋅= +

( )em 0j xμμ∂ =

( )2 2 0q G qπ = ( )2 0G qπ =

( ) ( )em, | | . iq xf i i fs p j x s p e p p eμ μμ+ + − ⋅= +

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Il Fattore di Forma del π±

Il fattore di forma del π+ si può misurare in vari modiMediante la fotoproduzione di pioni con fotonireali o virtuali

Mediante lo scattering di pioni su elettroni

Calcoliamo il momento trasferito q2

In queste reazioni il momento trasferito è sempre negativo

Si dice che q2 è space-likeIl valore massimo q2 = 0 si ha per

La figura mostra la compilazione dei dati di due esperimenti

I risultati sono compatibili con

ki kfπ−π−

pi pf

γ

e− e−

ki kfe−e−

pi pf

γ

p n

π+

π−

( )22i fq k k= − 2 2 2 2i f i fm m E Eπ π= + − + ⋅p p

( )0 1Fπ =

e eπ π− − − −→

i f=p p

e p e n π− − +→

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 486

La corrente debole adronica

3Vj Jα α=

†1 2J J iJα α α= +

1810472Da quanto fin qui esposto, in particolare richiamiamo la diapositiva , risulta evidente che la componente vettoriale della corrente debole adronica ha molte analogie con la componente isovettoriale della corrente elettromagnetica

Entrambe le correnti sono “insensibili” alle correzioni radiative fortiIl fattore di forma relativo tende a 1 per q2 → 0

È possibile che anche la componente vettoriale della corrente debole sia conservata

Queste analogie risultano implicite se si fanno le seguenti assunzioniIl nucleone è descritto da un campo isospinorialeLa teoria è invariante per trasformazioni globali di isospin SU(2)

Esistono 3 correnti conservate J1, J2, J3

Alle 3 correnti corrispondono 3 cariche T1, T2, T3

La componente isovettoriale della corrente adronica elettromagnetica è la corrente J3

La componente vettoriale della corrente debole adronica è la corrente J1 + iJ2

Questa ipotesi fu proposta da Gell-Mann e prende il nome diConserved Vector Current o, in breve, CVC

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Il decadimento “β” del pione carico π−

Come applicazione della ipotesi CVC calcoliamo la larghezza del decadimento

È un decadimento raro dato il piccolo volume dello spazio delle fasi dovuto al piccolo Q valore del decadimentoÈ tuttavia molto interessante perchè consente una verifica della CVC

L’ampiezza del decadimento è data da

Dobbiamo calcolare l’elemento di matrice adronicoInnanzitutto, per l’invarianza relativistica, l’elemento di matrice può dipendere solo dai 4-vettori pi e pf

Sappiamo inoltre che la corrente ha una parte polare e una assiale

( )0 5| | 12 eG

J u vμμ νπ π γ γ−

+= −M

0 0 0| | | | | |J V Aμ μ μπ π π π π π− − −+ + += +

0 | | i fJ ap bpμ μ μπ π−+ = +

0eeπ π ν− −→

081.036 10

ee

all

π π ν

π

− −

→ −

Γ= ×

Γ

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 488

Il decadimento “β” del pione carico π−

Dimostriamo adesso che solo la parte vettoriale V+ della corrente contribuisce all’elemento di matrice

Consideriamo le proprietà di trasformazione per inversione spaziale P(ricordiamo che P−1 = P e P|π,p> = −|π,−p>)

Per la componente temporale abbiamo

Per la componente spaziale

In modo analogo per la parte assiale dell’elemento di matrice si ottiene

Nella diapositiva precedente abbiamo visto che per motivi di invarianza

Solo l’elemento di matrice vettoriale si comporta come un 4-vettoreIn modo analogo si dimostra che per π− → μ− νμ contribuisce solo A+

0 0, | | ,f iVπ π−+p p

0, | | ,f iπ π−+p V p

0 0, | | ,f iVπ π−+= p pPP PP 0 0V V+ +=P P

0 0, | | ,f iVπ π−+= − −p p

0, | | ,f iπ π−+= − − −p V p + += −V VP P

0 0 0 0, | | , , | | ,f i f iA Aπ π π π− −+ += − − −p p p p

0 0, | | , , | | ,f i f iπ π π π− −+ += − −p A p p A p

0 0A A+ += −P P

+ +=A AP P

0 | | i fJ ap bpμ μ μπ π−+ = +

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 489

Il decadimento “β” del pione carico π−

0 0| | | |J Vμ μπ π π π− −+ +=

[ ],l m lmk kT V i V μμ ε=

[ ]1 3 132 2 2,T V i V iVε= = − [ ]2 3 231 1 1,T V i V iVε= =

[ ] [ ]1 3 2 3, ,T V i T V+ 2 1iV V= − − [ ]1 2 3,T iT V= + [ ]3,T V+=V+= −

[ ]3,V T V+ +=

1802464

Utilizziamo adesso l’ipotesi CVC per calcolare l’elemento di matrice

L’ipotesi CVC consiste nell’assumere che le correnti deboli cariche e la corrente elettromagnetica siano correnti di isospin V1, V2, V3

In particolareLa componente isovettoriale della corrente elettromagnetica è V3

Per la corrente debole V+ = V1 + i V2 (V− = V1 − i V2 )Nella diapositiva (con l’identificazione J = V ) abbiamo visto che le cariche e le correnti soddisfano le seguenti regole di commutazione

In particolare

Dalle due relazioni precedenti si ottiene

In conclusione

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 490

Il decadimento “β” del pione carico π−

Questa regola ci permette di trovare una relazione fraL’elemento di matrice del decadimento β del π−

L’elemento di matrice della corrente elettromagnetica del π−

Il π− e il π0 sono due autostati |T, T3> dell’isospin

Otteniamo pertanto

Sfruttiamo le proprietà degli operatori di innalzamento e abbassamento

Introducendo nell’elemento di matrice

[ ]3,V T V+ +=

1, 1π− = − 0 1, 0π =

0 | | 1, 0 | | 1, 1V Vμ μπ π−+ += − [ ]31, 0 | , | 1, 1V T+= −

( )( )3 3 3 3, 1 , 1T T T T T T T T T+ = − + + + 1, 1 2 1, 0T+ − =

( )( )3 3 3 3, 1 , 1T T T T T T T T T− = + − + − 1,0 2 1, 1T− = −

3 31, 0 | | 1, 1V T T V+ += − − 3 31, 0 | | 1, 1 1, 0 | | 1, 1V T T V+ += − − −

3 31, 0 | | 1, 1 1, 0 | | 1, 1V T T V+ +− − − 32 1, 0 | | 1, 0V= 32 1, 1 | | 1, 1V− − −

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 491

Il decadimento “β” del pione carico π−

Utilizzando l’ipotesi CVC abbiamo pertanto ottenuto

Ricordiamo inoltre che l’ipotesi CVC identifica V3 con la corrente elettromagnetica jem

Un’ultima semplificazione si ottiene dalla proprietà della corrente elettro-magnetica rispetto all’operatore di coniugazione di carica C = C−1 = C†

Questa relazione dice semplicemente che il segno del campo elettromagneticodipende dal segno della carica elettrica della particella

Inoltre il π0 è un autostato di C con autovalore +1 C|π0> = +|π0>

Otteniamo pertanto

Da cui

Pertanto l’elemento di matrice del decadimento β del π− è

0 0 03 3| | 2 | | 2 | |V V Vμπ π π π π π− − −

+ = −

ki kfπ−π−

pi pf

γ

e− e−

1em emC j C jμ μ− = −

0 0em| |jμπ π 0 † 0

em| |C j Cμπ π= 0 0em| |jμπ π= −

0 0em| | 0jμπ π =

0em| | 2 | |V jμ μπ π π π− − −

+ = −

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 492

Il decadimento “β” del pione carico π−

Pertanto che l’elemento di matrice adronico della corrente debole può essere calcolato a partire dall’elemento di matrice della corrente elettromagnetica

Il Q valore del decadimento è molto piccolo

La massima quantità di moto è di appena 4 MeV

Introducendo i valori numerici vediamo che

È possibile pertanto trascurare la dipendenza da q2 e assumere Fπ(q2) = 1

Pertanto

Il calcolo è a questo punto semplice ed è lasciato come esercizio

0em| | 2 | |V jμ μπ π π π− − −

+ = −

( ) ( )( )2em, | 0 | .f i i fp j p F q p pμ μμ

ππ π± ± = +

0 eQ m m mπ π−= − − 139.570 134.977 0.511 4.082 MeV= − − =

02 2 2max 2 2i f i fq m m E Eπ π−= + − + ⋅p p 00

2 2 2m m m Eπ ππ π−−= + −

2 2 6 2max 4.626MeV 4.626 10 GeV 0q −= = ×

( )0 | | 2 i fV p pμ μ μπ π−+ = − +

( )0 0

25

330e

Gm mβ

ππ ν ππ−Γ = −

22 22 2

218

ll l

G mf m m

ν π πππ

⎛ ⎞⎟⎜Γ = − ⎟⎜ ⎟⎟⎜⎜⎝ ⎠da confrontare con

pi = 0

0 0E mπ π≈( )0 22q m mπ π−≈ −

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 493

Il decadimento β del neutroneCon lo stesso procedimento nel caso del decadimento β del neutrone si può verificare la relazione fra

La parte vettoriale dell’elemento di matrice della corrente caricaLa parte isovettoriale della corrente elettromagnetica

Infatti per l’ipotesi CVC

Utilizzando il commutatore

Otteniamo

Per le proprietà di T+ e T−

Introduciamo nell’elemento di matrice

Abbiamo pertanto la relazione fra l’elemento di matrice del decadimento βe quello della corrente isovettoriale elettromagnetica

1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 13 32 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2, | | , , | | , , | | ,V V Vμ

+ − = − − −

1 1 1 1 1 1 1 13 32 2 2 2 2 2 2 2, | | , , | | ,V V T T Vμ

+ ++ − = − −

1 1 1 12 2 2 2, ,T+ − = + 1 1 1 1

2 2 2 2, ,T− = −

[ ]3,V T V+ +=

| | | |p J n p V nμ μ+ += 1 1 1 1

2 2 2 2, | | ,V μ+= −

em em| | | | | |p V n p j p n j nμ μ μ+ = −

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 494

Decadimenti con variazione di SAbbiamo già notato (diapositiva ) che la corrente debole adronica ha una parte che non conserva la stranezza (che ha una parte polare e una assiale)

Bisogna comunque sottolineare che non tutti i decadimenti che coinvolgono particelle strane sono dovuti alla corrente S†α

Ad esempio il seguente decadimento è indotto dalla corrente

La prima regola di selezione relativa alla corrente ΔS ≠ 0 è |ΔS| = 1

Questa regola empirica è fortemente supportata dalla non esistenza del decadimento altrimenti favorito per spazio delle fasi

Questo decadimento avrebbe una variazione |ΔS| = 2: mai osservatoLa seconda regola di selezione è ΔS = ΔQ

Questa regola impone una correlazione fra i segni delle variazioni della carica elettrica e della stranezza del sistema adronico

La base empirica è ancora una volta la non osservazione di decadimenti altrimenti permessi e favoriti dallo spazio delle fasi

n π− −Ξ → 1321.71 939.56 139.57 242.58Q = − − =

1798460

†0Sh Sα α

Δ ≠ ≡

( )0e ee ν ν± ±Σ → Λ + +

( ) ( )en e μμ ν ν+ + +Σ → + + 1QΔ = − 1SΔ = +

†0Sh Jα α

Δ = ≡

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 495

Decadimenti con variazione di SLa regola di selezione ΔS = ΔQ spiega anche perché

Esiste il decadimentoNon esiste il decadimento

E analogamente per i decadimenti del mesone K0

La regola di selezione ΔS = ΔQ può essere facilmente compresa nell’ambito del modello a quark

Un adrone è composto da quarkUn mesone da una coppia quark-antiquarkUn barione da tre quark

Ad esempio, il decadimento Λ0 → p π−

Il quark s (S = −1, q = −1/3) si trasforma in un quark u (S = 0, q = +2/3)La trasformazione di un quark s in quark u porta a variazioni correlate di stranezza e carica elettrica

L’assenza dei decadimenti proibiti è facilmente compresa considerando la composizione degli adroni in termini di quark

0eK eπ ν− +→ + + 1QΔ = − 1SΔ = −

0eK eπ ν+ −→ + + 1QΔ = + 1SΔ = −

ud

dus

duu

π−

0Λ−W

p

( )0 1 1u sS S SΔ = − = − − = + ( )2 13 3 1u sQ q qΔ = − = − − = +

( )uus+Σ = ( )n udd=

( )0K ds= ( )udπ+ = ( )udπ− =

s u→

s u→

la transizione non porta al neutrone

la transizione porta solo al mesone π−

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 496

Decadimenti con variazione di SIl processo più semplice da calcolare è il decadimento del mesone K−

È un decadimento analogo al decadimento del mesone π: π− → μ− νμPoichè c’è variazione di stranezza l’elemento di matrice adronico è

Come nel caso del decadimento del pione l’elemento di matrice è diverso da zero solo per la parte assiale

Un calcolo analogo a quanto fatto per il π− porta al risultato

La costante a è stata inserita perchè le misure sperimentali mostrano che per riprodurre il risultato occorrerebbe utilizzare una costante G più piccola(a ≈ 0.22)

La differenza fra la costante di accoppiamento fra le transizioni senza e con variazione di stranezza portò Cabibbo a ipotizzare che la corrente adronica fosse così composta

θc è l’angolo di Cabibbo ( θc ≈ 13o )

K μμ ν− −→ +

0 | |S Kμ −

( )22 2 22 2 238

KKK

K

mG fa m m

μμμ ν π

− −→Γ = −

( ) ( ) ( )cos sinc ch x J x S xμ μ μθ θ+ + += +

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 497

L’angolo di CabibboLa presenza di cosθc nella corrente ΔS = 0 spiega la differenza fra

La costante di accoppiamento ricavata dal decadimento del μLa costante di accoppiamento ricavata dal decadimento del neutrone

cos 13o = 0.974

L’ipotesi di Cabibbo permette di recuperare il concetto di universalità messo in crisi dalla differenza relativamente grande fra l’intensità dei decadimenti con ΔS = 0 e |ΔS| = 1

Le interazioni deboli di corrente carica possono essere descritte da correnti deboli (cariche) dei quark

Ad esempio, per il decadimento β del neutrone ( d → u )Per il decadimento di una particella strana ( s → u )

L’ipotesi di Cabibbo si può esprimere dicendo che i quark d e s sono “mescolati”I campi d e s sono sostituiti dai campi d' e s'

Le correnti deboli Jμ e Sμ sono sostituite dalla corrente

La combinazione ortogonale s' compare in una analoga corrente con il quark c

( )51J u dμ μγ γ+ = −( )51S u sμ μγ γ+ = −

cos sinc cd d sθ θ′ = + sin cosc cs d sθ θ′ = − +

( ) ( ) ( )5 5 51 cos 1 sin 1c cu d u d u sμ μ μγ γ θ γ γ θ γ γ′− = − + −

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 498

The Eightfold WayLa proliferazione di particelle “elementari” stimolò l’elaborazione di teorie per classificare gli stati osservati

La teoria di maggiore successo fu la “Eightfold Way” di Gell-Mann†

Le ipotesi di Gell-Mann erano:Gli 8 Barioni noti (in quegli anni …) formano un super-multipletto che generalizza i multipletti di isospinLa simmetria alla base di questa associazione è una generalizzazionedella simmetria unitaria dell’isospinTutti i membri di un supermultipletto dovrebbero avere la stessa massa

In natura la simmetria è rottaI barioni sono classificati secondo una rappresentazione 8-dimensionaledel gruppo SU(3)

Anche i mesoni pseudoscalari vengono inseriti in un ottetto con la predizione di un ulteriore singoletto di isospinPer arrivare a questa classificazione studiamo il gruppo SU(3)

Preliminarmente alcune definizioni sui gruppi unitari†Murray Gell-Man – “The Eightfold Way: A Theory Of Strong Interaction Simmetry” -Report non pubblicato Caltech CTSL-20, 1961

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 499

Gruppi SU(N)Per definizione il gruppo U(N) è il gruppo delle matrici unitarie N N ( = n n)

Una generica matrice n n del gruppo U(N) soddisfa pertanto la relazione

L’equazione precedente implica n n relazioni fra gli n n elementi di matriceInoltre U è una matrice complessa n n e ha pertanto 2 n n parametri reali

Pertanto dei 2 n n parametri reali solo 2 n n n n n n sono indipendentiIl gruppo SU(N) è il sottogruppo di U(N) delle matrici con determinante = 1

La richiesta che il determinante sia 1 riduce di un’altra unità il numero dei parametri indipendenti

Pertanto i parametri indipendenti dei due gruppi più importanti per la fisica delle particelle sono

SU(2) 3 parametri realiSU(3) 8 parametri reali

Veniamo alle rappresentazioni:Una rappresentazione è un omomorfismo di un gruppo con un gruppo di matrici definite su uno spazio vettoriale di dimensione nI fisici spesso chiamano rappresentazione i vettori dello spazio vettoriale

†UU I=

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 500

Gruppi SU(N)Tutti i gruppi hanno una rappresentazione banale di dimensione uno che corrisponde all’elemento 1La dimensione della rappresentazione di dimensione più piccola successiva dipende dal gruppoSi introduce inoltre la rappresentazione coniugata

Se la rappresentazione è costituita dalle matrici M allora la rappresentazione coniugata è costituita dalle matrici M*

Ricordiamo che l’operazione di aggiunto e di coniugazione complessa, in teoria di campi quantistici, fa passare dalle particelle alle antiparticelle

Le rappresentazioni non banali di dimensione più piccola per i gruppi SU(2) e SU(3) sono

SU(2): è realizzata su uno spazio vettoriale di dimensione 2La rappresentazione coniugata delle matrici M* coincide la rappresentazione normale

Esiste una trasformazione unitaria che trasforma le matrici M in M*Una sola rappresentazione:

SU(3): è realizzata su uno spazio vettoriale di dimensione 3La rappresentazione coniugata delle matrici M* non coincide con la rappresentazione normaleDue rappresentazioni: e

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 501

The Eightfold WayRitorniamo al modello a quark di Gell-Mann

Gell-Mann ipotizzò che i tre quark (u, d, s) fossero una base della rappresentazione 3 del gruppo SU(3)

Si tratta di un gruppo di operatori unitariUtilizzando i generatori λn una generica matrice di questo gruppo può essere rappresentata come

Abbiamo visto che il gruppo dipende da 8 parametri reali: 8 generatoriLe matrici λn soddisfano le seguenti regole di commutazione

Le grandezze fijk sono le costanti di struttura del gruppo fijk è totalmente antisimmetricoGli elementi diversi da zero sono

8

1

exp n nn

U i α λ=

⎡ ⎤⎢ ⎥= ⎢ ⎥⎣ ⎦∑

, 2i j ijk kifλ λ λ⎡ ⎤ =⎢ ⎥⎣ ⎦

ijk fijk ijk fijk ijk fijk 12

12−

12

12

32

12− 1

232

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 502

La rappresentazione 3 di SU(3)Le 8 matrici della rappresentazione 3 (matrici di Gell-Mann) sono

Evidentemente gli operatori λ3 e λ8 commutano fra di loro (sono diagonali)Per motivi che saranno evidenti fra poco si definiscono gli operatori

Gli operatori T3e Y sono già in forma diagonaleAnalizziamo il loro comportamento sulla base standard

Rappresentiamo sul piano Y T3 i 3 stati

1 2 3

0 1 0 1 0 00 01 0 0 0 0 0 1 00 0 0 0 0 0 0 0 0

iiλ λ λ

⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞−⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟= = = −⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠54 6

0 0 00 0 1 0 00 0 0 0 0 0 0 0 1

0 01 0 0 0 1 0

i

iλ λ λ

⎛ ⎞ ⎛ ⎞⎛ ⎞−⎟ ⎟⎟⎜ ⎜⎜⎟ ⎟⎟⎜ ⎜⎜⎟ ⎟⎟= = =⎜ ⎜⎜⎟ ⎟⎟⎜ ⎜⎜⎟ ⎟⎟⎜ ⎜⎜⎟ ⎟⎟⎟⎟ ⎟⎜⎜ ⎜⎝ ⎠⎝ ⎠ ⎝ ⎠

7 8

1 0 00 0 0 10 0 0 1 0

30 0 0 0 2i

iλ λ

⎛ ⎞⎛ ⎞ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟= − = ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟−⎟⎟ ⎟⎜ ⎜⎝ ⎠ ⎝ ⎠

1 128 3 33

Y Tλ λ= =

01 00 1 00 0 1

u d s⎛ ⎞⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟= = = ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠

Y

T12

12−

13

23−

ud

s

13 2T u u= +

123T d d= −

3 0T s s=

13Y u u= +

13Y d d= +

23Y s s= −

3

1 0 010 1 0

2 0 0 0T

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜ ⎟= −⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎟⎜⎝ ⎠

1 0 010 1 0

3 0 0 2Y

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜ ⎟= ⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟− ⎟⎜⎝ ⎠

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 503

La rappresentazione 3 di SU(3)Analogamente studiamo la rappresentazione coniugata in cui generatori sono

Riportiamo per brevità solo gli operatori λ3 e λ8

Definiamo nuovamente

Studiamo infine l’effetto dei generatori diagonali sulla base standard

Rappresentiamo sul piano Y T3 i 3 stati

*n nλ λ→ −*

8 8*

1 1

exp expn n n nn n

U i U iα λ α λ= =

⎡ ⎤ ⎡ ⎤⎢ ⎥ ⎢ ⎥= → =⎢ ⎥ ⎢ ⎥

⎦−

⎣ ⎣ ⎦∑ ∑

* *3 8

1 0 0 1 0 010 1 0 0 1 0

30 0 0 0 0 2λ λ

⎛ ⎞⎛ ⎞− − ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟− = − = −⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟ ⎜⎜ ⎟⎟⎟ ⎟⎜ ⎜⎝ ⎠ ⎝ ⎠

* *1 128 3 33

Y Tλ λ= − = − 3

1 0 010 1 0

2 0 0 0T

⎛ ⎞− ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟= ⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎟⎜⎝ ⎠

1 0 010 1 0

3 0 0 2Y

⎛ ⎞− ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟= −⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎟⎜⎝ ⎠

01 00 1 00 0 1

u d s⎛ ⎞⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟= = = ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟ ⎜⎜ ⎜ ⎟⎟ ⎟⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠

123T u u= −

13 2T d d= +

3 0T s s=

13Y u u= −

13Y d d= −

23Y s s= +

Y

T

12

12−

23

13−

du

s

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 504

Interpretazione: Carica elettricaQuesti stati rappresentano i tre quark o i tre anti-quark

Analizziamo i numeri quantici dei vettori base delle due rappresentazioni

Innanzitutto la carica elettrica con la relazione di Gell-Mann e Nishijima

Per i tre stati della rappresentazione 3

E analogamente per la rappresentazione 3

Gli stati hanno pertanto carica frazionaria

Quark Q B T T3 S

u 2+

3 13 1

21

+2 0

d −13 1

3 12

12

− 0

s −13 1

3 0 0 1

Y

T1212−

13

23−

ud

s

Y

T

12

12−

13−

23

u d

s

32Q Y

Te

= +

1 1 26 2 3

uQe

= + = 1 1 16 2 3

dQ

e= − = −

2 10

6 3sQe

= − + = −

1 1 26 2 3

uQ

e= − − = −

1 1 16 2 3

dQ

e= − + =

2 10

6 3sQ

e= + =

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 505

Interpretazione: Numero BarionicoInoltre ricordiamo la definizione della Ipercarica

Attribuiamo la stranezza e il numerobarionico ai vari stati

Per la rappresentazione 3

Per lo stato Y=1/3 B = 1/3, S = 0

Per lo stato Y=1/3 B = 1/3, S = 0

Per lo stato Y=−2/3 B = 1/3, S = −1Per la rappresentazione 3

Per lo stato Y=−1/3 B = −1/3, S = 0

Per lo stato Y=−1/3 B = −1/3, S = 0

Per lo stato Y=2/3 B = −1/3, S = +1

I famosi Quark e Anti-Quark con carica frazionaria di Gell-Mann

Y B S= +

Y

T1212−

13

23−

ud

s

Y

T

12

12−

13−

23

u d

s

u

d

s

u

d

s

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 506

Le correnti di SU(3)Abbiamo già detto che interazioni deboli che abbiamo studiato possono essere interpretate a livello dei quark costituenti

Queste transizioni possono descritte in modo unitario nell’ambito del modello a quark

Nel caso di SU(2) abbiamo introdotto correnti di isospin

Possiamo generalizzare quel formalismo a SU(3)

ud

dus

duu

π−

0Λ−W

p

νee

dud

duu

n

−W

p

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 507

Le correnti di SU(3)In modo completamente analogo a quanto visto per SU(2) si può definire l’isospinore

Si può definire la Lagrangiana libera dei quark come

Notiamo che questo implica che le masse dei tre quark sono ugualiRichiedere l’invarianza di questa lagrangiana rispetto alle trasformazioni di SU(3) porta a 8 correnti conservate

A queste correnti corrispondono 8 cariche conservate

u

ds

uq d

s

ψψψ

⎛ ⎞ ⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜⎟⎜ ⎟⎜⎟⎜ ⎟Ψ = ≡ =⎟ ⎜ ⎟⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎜ ⎟ ⎟⎜⎜ ⎟⎟⎜ ⎝ ⎠⎜ ⎟⎝ ⎠

( )q m qμμγ= ∂ +L

12 kkV q qμ μγ λ= Inoltre è conservata la corrente barionica B q Iqμ μγ=

† 312k kQ q qdλ= ∫ r † 3B q qd= ∫ r

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 508

Le correnti di SU(3)Le cariche soddisfano le regole di commutazione di SU(3)

Le regole di commutazione dei campi sono

Come abbiamo visto sono molto importanti le due seguenti cariche La terza componente dell’isospin

L’ipercarica

[ ] 12,k kQ q qλ= − † †1

2,k kQ q q λ⎡ ⎤ =⎣ ⎦

,i j ijk kQ Q if Q⎡ ⎤ =⎢ ⎥⎣ ⎦

3 3T Q=

823

Y Q=

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 509

Le correnti di SU(3)Una combinazione importante, che porta alla corrente elettromagnetica

Ricordiamo la definizione fatta per le correntiPer capire la definizione di calcoliamo la somma delle due matrici che definiscono le correnti V3 e V8

Utilizzando questo risultato troviamo la corrente elettromagneticaespressa in funzione dei tre quark ( e delle loro cariche elettriche!)

Per quel che riguarda le correnti deboli si hanno le seguenti identificazioni

em 3 813

j V Vμ μμ = +

12k kV q qμ μγ λ=

3 3

1 0 01 10 1 0

2 2 0 0 0T λ

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜= = − ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎟⎜⎝ ⎠8

1 0 01 1 10 1 0

2 62 3 0 0 2Y λ

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜= = ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟− ⎟⎜⎝ ⎠⎟

23

13 3

13

0 01

0 02

0 0Q T Y

⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟= + = −⎜ ⎟⎜ ⎟⎜ ⎟⎟⎜ − ⎟⎜⎝ ⎠⎟

emjμ

2 1 1em 3 3 3j q Qq u u d d s sμ μ μ μ μγ γ γ γ= = − −

1 2J V iVμ μ μ+ = + 54S V iVμ μ μ

+ = +

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 510

Le correnti di SU(3)È facile verificare le seguenti regole di commutazione

La corrente J+ cambia la carica elettrica di una unità

La corrente S+ cambia la carica elettrica di una unità

Pertanto la corrente adronica carica h = J+cosθc + S+sinθc ha la regola di selezione ΔQ = 1

La corrente J+ conserva l’ipercarica (quindi la stranezza)

La corrente S+ cambia l’ipercarica di una unità |ΔS| = 1

Inoltre questa regola insieme alla prima implica che ΔQ = ΔS

Per finire le regole dell’isospin

La corrente J+ cambia l’isospin (T3) di una unità

La corrente S+ cambia l’isospin di 1/2

[ ],Q J Jμ μ± ±= ±

[ ], 0Y J μ± =

[ ],Q S Sμ μ± ±= ±

[ ]3,T J Jμ μ± ±= ±

[ ] 13 2,T S Sμ μ

± ±= ±

[ ],Y S Sμ μ± ±= ±

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 511

Le correnti di SU(3)Per finire scriviamo le correnti esplicitando il contenuto dei quarkPer la corrente J+

Pertanto la corrente J+ trasforma un quark d in un quark uPer la corrente S+ otteniamo

Pertanto la corrente S+ trasforma un quark s in un quark u

1 2J V iVμ μ μ+ = + 1 2

0 1 0 0 0 0 1 01 11 0 0 0 0 0 0 0

2 2 20 0 0 0 0 0 0 0 0

iii i

λ λ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞−+ ⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜= + =⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎝ ⎠ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠

( )0 1 00 0 00 0 0

uJ u d s d

sμ μγ+

⎛ ⎞ ⎛ ⎞⎟⎜ ⎟⎜⎟⎜ ⎟⎜⎟= ⎜ ⎟⎜⎟ ⎟⎜ ⎟ ⎜ ⎟⎟⎜⎜ ⎟⎟⎜ ⎝ ⎠⎝ ⎠u dμγ=

4 50 0 1 0 0 0 0 11 10 0 0 0 0 0 0 0 0

2 2 2 0 0 0 0 01 0 0

iiii

λ λ⎛ ⎞ ⎛ ⎞ ⎛ ⎞−⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜+ ⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟= + =⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎜ ⎜ ⎜⎟ ⎟ ⎟⎟ ⎟⎟ ⎜ ⎜⎜ ⎝ ⎠ ⎝ ⎠⎝ ⎠

54S V iVμ μ μ+ = +

( )0 0 10 0 00 0 0

uJ u d s d

sμ μγ+

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Interazioni Elettrodeboli – Francesco Ragusa 512

Le correnti di SU(3)Il formalismo sviluppato permette di trovare relazioni fra gli elementi di matrice di moltissimi processi

Analogo all'ipotesi CVCL’invarianza (globale) per SU(3) è una simmetria nello spazio del “sapore”(flavor) dei quark

La sua origine è nella quasi uguaglianza delle masse dei quark più leggeri

La simmetria è rotta per i quark più pesantiNon ci sono sviluppi sostanziali per gruppi più estesi di SU(3)

Non ci sono sviluppi interessanti se si richiede una invarianza locale