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ESTETICA
Esperienza estetica e interpretazione dell’arte 1
Prof. Alfredo Nazareno d’Ecclesia
Il Problema Estetico
Il problema estetico riguarda la natura dell’opera d’arte, il suo
fine e i rapporti che intercorrono tra l’attività estetica e le altre
attività umane.
Questi tre aspetti capitali del problema estetico continuano ad
essere oggetto di discussione.
La Bellezza
Cos’è la bellezza per l’uomo e perché egli è così attratto dal
bello fino al punto di sublimarlo; perché la sua sensazione lo
avvolge e lo catapulta fino ad inebriarlo?
La Bellezza 2
L’estetica appartiene al mondo dei sentimenti, ma non ne
consegue che necessariamente tutto ciò che è sentimentale
debba essere estetico. Ci sono sentimenti importanti che, pur
essendo metaforicamente “belli” (cioè interessanti, degni,
attraenti) hanno una loro propria specificità e appartengono ad
ambiti diversi da quello estetico e, pertanto, sono oggetto di
altre forme educative.
La Bellezza 3
La Bellezza é una qualità delle cose percepite che suscitano
sensazioni piacevoli, che attribuiamo a concetti, oggetti,
animali o persone nell'universo osservato. Sentita attraverso
l’esperienza, si collega ad un emozione che è espressione
stessa della vita; pertanto si può dire che sapere riconoscere,
ascoltare e rispettare le emozioni altrui, significa ascoltare e
rispettare le persone nella loro globalità.
La Bellezza 4
La bellezza è inscindibile con l’osservatore? Gli oggetti, senza
osservatore, possono essere senz'altro concepiti, ma mancano
del tutto di quel carattere di interazione pratica con
un'intelligenza percettiva. Si considera la bellezza di un
oggetto, intrinsecamente connessa con un soggetto che lo
contempla, il quale "applica" il giudizio all'oggetto e lo ritiene
bello in grazia del concetto di bellezza che porta in sé.
La Bellezza 5
La parola estetica risulta, a prima vista, molto significativa,
considerato che etimologicamente equivale a “percepire il
mondo sensibile”.
Quindi, niente a che fare con il significato corrente, oggi
imperante, per cui estetica è qualcosa di inerente alla cura e
alla bellezza del corpo e nei migliori dei casi un tentativo di
riferimento all’arte.
Estetica significa
Estetica, invece, vuole indicare qualcosa di molto più ampio e
cioè una consapevolezza profonda dell’esistenza e del rapporto
con il reale che solo l’educazione alla bellezza, l’estetica
appunto può fare acquisire all’essere umano.
Rendere la persona capace di scoprire e godere questa
dimensione e, persino, di realizzarla e produrla è una
conquista. Tutto quello che è estetico nella vita può significare,
ad esempio: grazia, eleganza, distinzione, gusto, armonia,
proporzione, ordine.
Nascita del termine
L’Estetica, dal greco àisthesis, indicava, fino alla seconda
metà del ‘700, lo studio delle sensazioni, la dottrina della
conoscenza sensibile.
Il filosofo tedesco A. Baumgarten, introdusse nel 1750 (con la
sua opera “Aesthetica”) il nuovo significato del termine:
scienza filosofica che ha per oggetto l’arte, il bello.
Etimologia del termine Estetica
La parola "aesthetica" ha origine dalla parola greca αἴσθησις,
che significa "sensazione", e dal verbo αἰσθάνομαι, che
significa "percepire attraverso la mediazione del senso".
Originariamente l'estetica, infatti, non è una parte a sé stante
della filosofia, ma l'aspetto della conoscenza che riguarda l'uso
dei sensi.
Estetica 1
Il filosofo tedesco non propone, infatti, soltanto una
gnoseologia, ma la sua ricerca si esplica nell’indicare due vie
che avevano conosciuto nella tradizione classica un itinerario
per buona parte autonomo: la psicologia e la percettologia, da
un lato, e dall’altro la precettistica sulla bellezza e sull’arte.
Tutta la sua speculazione parte dallo studio delle opere di
Aristotele: Retorica, Poetica e De Anima.
Estetica 2
Aristotele, nella suddetta opera, usa l’aggettivo aistetikè
(ίή) in un contesto in cui ragiona di “fantasia”
(ί ή) “logica” e “estetica” ίή.
Inglobando in un momento culminante le tre facoltà su cui
verte la sua intera trattazione: cioè la sensazione,
l’immaginazione e l’intelletto.
ARISTOTELE, Dell’Anima, 424a, 20, in Opere vol. II,
Laterza, Bari 1998, p.159.
Confronto Filosofico
ARISTOTELE
In termini molto lineari, il
De Anima costituisce il
codice di base per tutte le
riflessioni che si sono a
lungo e tuttora specificate
nella psicologia, ma anche
per un tempo relativamente
breve nell’estetica.
PLATONE
Platone ha cercato di
risolvere il problema
estetico nel contesto della
teoria delle “Idee” facendo
dell’estetica una specie di
controprova di tale teoria.
PLATONE
L’arte, secondo questo filosofo, deve essere intesa come
imitazione della natura e questa, a sua volta, è concepita come
imitazione delle idee. L’oggetto della imitazione è la bellezza.
Nel “Filebo”, Platone descrive la bellezza ( ) come
un preludio sensibile del “Bene” inaccessibile, quasi si
trattasse del “portico” della casa del “Bene”.
Estetica 3
Nella filosofia antica il bello, è sempre studiato in relazione
alla natura propria dell’essere e delle cose quindi correlata a
nozioni metafisiche, etiche.
La ricerca della bellezza è nella natura e viene riprodotta
nell’arte (che è imitazione della natura).
Oggetto dell’arte sono rappresentazioni confuse, ma chiare
(sensibili ma perfette) mentre in opposto, oggetto della
conoscenza razionale sono le rappresentazioni distinte
(concetti).
Estetica- Arte
Estetica, sia nel significato
istitutivo del Baumgarten sia
in quello dell’uomo della
strada dei nostri giorni,
indica precisamente
l’orientamento opposto, cioè
quello di designare lo sforzo
per pungolare e rendere
acute le reazioni sensoriali.
L’attestazione etimologica,
invece, non sottolinea
affatto un preponderanza del
concetto per l’ambito dell’
“arte”, come d’altronde si
presenta nell’uso medio -
alto del termine; comunque
si parla di una radice verbale
totalmente differente, anche
se, come vedremo è
possibile passare dall’una
all’altra.
Estetica- Arte 2
Vediamo le due radici lessicali “est” e “art”, entrambe con
l’intento di conoscere l’ambito. A livello di definizione è senza
dubbio “est” che ha avuto la meglio. Ma, se si esamina
l’origine dei due termini, si riscontra che “art” viene da molto
lontano e preesiste da molti secoli all'antagonista “estetica”; di
quest’ultima è possibile indicarne la data di nascita precisa
1750.
Estetica- Arte 3
La radice “art”, invece, è permanentemente collocata in tutta
la cultura della latinità in cui, fra l’altro, corrisponde da vicino
a un termine greco ancor più remoto e “solido”, “τέχνη”
“téchne”. L’uso del termine tecnica influisce nel modo
migliore sul significato da dare tanto al “téchne” greco quanto
all’“ars” latino.
Estetica- Arte 4
Per la nostra cultura il termine “arte”, risulta compromesso
dalla storia e dagli usi rinascimentali e romantici che ne fanno
un prodotto alto, raro e prezioso.
Invece il significato etimologico equivale a lavorare, produrre,
compiere atti trasformativi della materia con intelligenza e
abilità.
Quindi, appare chiaro che sia l’ars latina sia la téchne greca
indicano interventi tecnici in una accezione molto larga e
generica; infatti fu introdotto un sistema che indicasse una
gerarchia di valori improntata a una scala ascendente dai valori
della mano e della fatica fisica e quelli della mente.
Estetica- Arte 5
Tutto questo era in stretta rispondenza alla struttura sociale che
vedeva, in tutto il mondo greco-romano, la radicale
suddivisione tra gli schiavi e i cittadini liberi. Da questa
suddivisione si hanno le “artes serviles” (l’artigianato) e le
“artes liberales”, le uniche degne dell’uomo libero.
Del resto la cultura greco-latina sentì il bisogno di distinguere
un produrre generico delle arti da un produrre decisamente più
raffinato e spirituale perché affidato alla sola materia
totalmente degna dell’uomo libero: la materia verbale.
Spirituale in quanto fatta di “spirito, di “soffio”.
Le Sette Arti Liberali
Grammatica
Retorica
Dialettica
Aritmetica
Geometria
Musica
Astronomia
Tecnica- Arte
Dunque accanto alla “tecnica-arte” si trova in una posizione
privilegiata la “poiesis” che è un fabbricare per eccellenza
perché non usa marmi e colori, ma solo la sostanza spirituale.
Certo l’arte indica un grado di abilità, ma d’ordinaria
amministrazione, mentre la poesia è il risultato di uno stadio
supplementare.
In Platone l’esperienza mobile della poesia è vista come
riflesso sovraumano perché corrisponde quasi a una discesa di
poteri divini entro la pochezza umana. Il poeta parla in quanto
ispirato dal nume.
Arte
Arte può essere adoperata per indicare ed esprimere
qualsiasi realtà, situazione, stato d’animo, sentimento,
aspirazione o ideale dell’uomo.
Grazie per l’attenzione