calendario 2012

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*Calendàrio s. m. [dal lat. calendarium, der. di calendae (v. calende); in origine «libro di credito, di scadenze», perché gli interessi maturavano il primo del mese]. Calènde (ant. calèndi) s. f. pl. [lat. calendae -arum, di origine incerta, forse connesso con il lat. calare, gr. καλέω («chiamare»); la forma calendi è dall’abl. calendis]. – Nella notazione romana (notazione che soltanto nel medioevo prenderà, proprio da calende, il nome di calendario), il primo giorno del mese, sacro a Giunone. Calendario 2012 *

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*Calendàrio s. m. [dal lat. calendarium, der. di calendae (v. calende); in origine «libro di credito, di scadenze», perché gli interessi maturavano il primo del mese]. Calènde (ant. calèndi) s. f. pl. [lat. calendae -arum, di origine incerta, forse connesso con il lat. calare, gr. καλέω («chiamare»); la forma calendi è dall’abl. calendis]. – Nella notazione romana (notazione che soltanto nel medioevo prenderà, proprio da calende, il nome di calendario), il primo giorno del mese, sacro a Giunone.

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Il termine “mese” proviene dalla parola latina “mensis” che trae origine a sua volta dalla radice indoeuropea “me” che significa “misurare”. Il calendario da noi usato si chiama “Calendario Gregoria-no” ed è frutto di molte modificazioni avvenute nei secoli a partire da quello egizio. Quest'ultimo, nato per regolare il lavoro agricolo, era composto da tre stagioni di quattro mesi, ciascuno di 30 giorni. Il calendario romano si basava su quello egizio, quindi iniziava con la bella stagione e si concludeva con l'inizio dell'inverno, contando solo 10 mesi e tralasciando i due più freddi, gennaio e febbraio, in cui non si svolgevano lavori nei campi.

Nel VII secolo a.C., il re Numa Pompilio, successore di Romolo, ha completato il calendario aggiungendo i due mesi mancanti attribuendo loro i nomi “januarius” all'undicesimo mese e “februarius” al dodicesimo, che era diventato di fatto l'ultimo mese del nuovo calendario romano.

Un'ulteriore modifica è stata in seguito apportata da Giulio Cesare il quale, nel 46 a.C., ne ha modificato il modello promulgando il “Calendario Giuliano” che faceva iniziare l'anno il primo gennaio e non più il primo marzo. Anticipare di due mesi l'inizio dell'anno ha comportato lo slittamento di tutti gli altri ed il cambiamento dei nome di alcuni di essi:

1. Ianuaris, gennaio, è il mese dedicato a Ianus ovvero Giano, divinità rappresentata con due visi perché era custode dell'inizio e dell'apertu-ra. Il suo nome deriva infatti dalla parola “ianua” che vuol dire “porta”, luogo di passaggio che lui presiede con un viso rivolto all'esterno e uno rivolto all'interno della città. In questo mese la metafora della separazione tra anno passato e nuovo è resa allungando il collo della g che diventa confine come lo è la porta stessa il cui colore è marrone. La font scelta è FoundryFormSans, BookOSF.

2. Febrarius, febbraio, deriva dalla parola “Februa” che si traduce in “purificazione”. In questo mese infatti si celebravano a Roma le feste espiatorie, dette “Februali”, in vista del nuovo anno che originariamente iniziava con marzo. In questo mese la metafora della

purificazione è resa con la font Helvetica Neue LT Std che viene declina-ta dal corpo Black estended fino all'UltraLight.

3. Martius, marzo, era il mese dedicato a Marte, dio della guerra ma anche protettore della natura e del suo risorgere primaverile. In questo mese la metafora della resurrezione a nuova vita è resa dalla font in outline: se ogni giorno del mese si colora con la penna il numero lo si rende visibile e in un certo senso vissuto. La font scelta è Thorowgood D in versione regular trasformata in outline.

4. Aprilis, aprile, significa “aprire” e veniva inteso nell'accezione di aprire i propri cuori al sole primaverile nel mese che era dedicato anche a Venere, regina della stagione dei fiori e dei frutti. In questo mese i giorni sono disposti come i raggi del sole che diventano sempre più colorati man mano che passa il tempo. Domenica primo aprile il sole sorgerà alle ore 06.54 e tramonterà alle 19.35, domenica 15 aprile il sole sorgerà alle ore 06.31 e tramonterà alle 19.51, lunedì 30 aprile il sole sorgerà alle 06.08 e tramonterà alle 20.07.

5. Maius, maggio, era il mese dedicato a Maia, la dea della terra e dell'abbondanza. La metafora dell'abbondanza è resa con la scrittura del numero del giorno in lettere, declinate in tre font diverse: Century Gothic Italic, Musero Italic e Bodoni Italic.

6. Junius, Giugno, era il mese dedicato a Giunone la dea della materni-tà, per celebrare il periodo dell'anno in cui la terra è più feconda. La fonte di ispirazione per rendere il concetto di fecondità è la tavola sinottica del catattere Univers “21 variations sur un thème unique” disegnata da Frutiger nel 1954.

7. Iulius, luglio, era originariamente il quinto mese del calendario di Romolo e si chiamava Quintilis. Giulio Cesare lo ha rinominato Iulius in suo onore per glorificare nel tempo il nome del fondatore del grande impero romano. Il simbolo di Giulio Cesare era l'elefante perché nella Battaglia di Tapso (6 febbraio del 46 a.C.), la sua Legio V resistette eroicamente alla carica dei pachidermi usati dai nemici per cui l'elefante divenne il simbolo della vittoria. L'immagine della testa del

pachiderma si scopre giorno per giorno, unendo i puntini di riferimento e la font scelta è Musero Italic.

8. Augustus, agosto, era originariamente il sesto mese dell'anno, Sestilis, ma Giulio Cesare lo ha rinominato in onore della famiglia Augustea da cui discendeva lui stesso. Per ricordare l'importanza attribuita da Giulio Cesare all'albero genealogico, anche i giorni del mese diventano nipoti dell'anno e del mese, e figli delle settimane. La font scelta è Proforma.

9. September, settembre, era il settimo mese dell'antico calendario romano e ha mantenuto nel nome la radice “septe” sebbene ora sia il nono mese dell'anno. Il font scelto è Insigna Roman perché la "S" di settembre si prestava, con un accorgimento, a sembrare un 9 facendo così convivere le due diverse identità del mese.

10. October, ottobre, deriva dal numero latino octo, essendo stato originariamente l'ottavo mese. Con la font Myriad Pro si è voluto ricordare la vera provenienza del nome del mese evidenziando nella lettera “O” la possibilità di diventare “8”.

11. November, novembre, ha mantenuto la radice “nove”, essendo stato originariamente il nono mese, e anche in questo caso si è voluto rimarcarlo visivamente con l'utilizzo della font Helvetica Neue LT Std Condensed nei colori tipici di novembre e della sua caratteristica pioggia autunnale.

12. December, dicembre, ha mantenuto la radice “decem”, come decimo mese del calendario di Romolo e lo si è voluto ricordare un’ultima volta visivamente.

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Il termine “mese” proviene dalla parola latina “mensis” che trae origine a sua volta dalla radice indoeuropea “me” che significa “misurare”. Il calendario da noi usato si chiama “Calendario Gregoria-no” ed è frutto di molte modificazioni avvenute nei secoli a partire da quello egizio. Quest'ultimo, nato per regolare il lavoro agricolo, era composto da tre stagioni di quattro mesi, ciascuno di 30 giorni. Il calendario romano si basava su quello egizio, quindi iniziava con la bella stagione e si concludeva con l'inizio dell'inverno, contando solo 10 mesi e tralasciando i due più freddi, gennaio e febbraio, in cui non si svolgevano lavori nei campi.

Nel VII secolo a.C., il re Numa Pompilio, successore di Romolo, ha completato il calendario aggiungendo i due mesi mancanti attribuendo loro i nomi “januarius” all'undicesimo mese e “februarius” al dodicesimo, che era diventato di fatto l'ultimo mese del nuovo calendario romano.

Un'ulteriore modifica è stata in seguito apportata da Giulio Cesare il quale, nel 46 a.C., ne ha modificato il modello promulgando il “Calendario Giuliano” che faceva iniziare l'anno il primo gennaio e non più il primo marzo. Anticipare di due mesi l'inizio dell'anno ha comportato lo slittamento di tutti gli altri ed il cambiamento dei nome di alcuni di essi:

1. Ianuaris, gennaio, è il mese dedicato a Ianus ovvero Giano, divinità rappresentata con due visi perché era custode dell'inizio e dell'apertu-ra. Il suo nome deriva infatti dalla parola “ianua” che vuol dire “porta”, luogo di passaggio che lui presiede con un viso rivolto all'esterno e uno rivolto all'interno della città. In questo mese la metafora della separazione tra anno passato e nuovo è resa allungando il collo della g che diventa confine come lo è la porta stessa il cui colore è marrone. La font scelta è FoundryFormSans, BookOSF.

2. Febrarius, febbraio, deriva dalla parola “Februa” che si traduce in “purificazione”. In questo mese infatti si celebravano a Roma le feste espiatorie, dette “Februali”, in vista del nuovo anno che originariamente iniziava con marzo. In questo mese la metafora della

purificazione è resa con la font Helvetica Neue LT Std che viene declina-ta dal corpo Black estended fino all'UltraLight.

3. Martius, marzo, era il mese dedicato a Marte, dio della guerra ma anche protettore della natura e del suo risorgere primaverile. In questo mese la metafora della resurrezione a nuova vita è resa dalla font in outline: se ogni giorno del mese si colora con la penna il numero lo si rende visibile e in un certo senso vissuto. La font scelta è Thorowgood D in versione regular trasformata in outline.

4. Aprilis, aprile, significa “aprire” e veniva inteso nell'accezione di aprire i propri cuori al sole primaverile nel mese che era dedicato anche a Venere, regina della stagione dei fiori e dei frutti. In questo mese i giorni sono disposti come i raggi del sole che diventano sempre più colorati man mano che passa il tempo. Domenica primo aprile il sole sorgerà alle ore 06.54 e tramonterà alle 19.35, domenica 15 aprile il sole sorgerà alle ore 06.31 e tramonterà alle 19.51, lunedì 30 aprile il sole sorgerà alle 06.08 e tramonterà alle 20.07.

5. Maius, maggio, era il mese dedicato a Maia, la dea della terra e dell'abbondanza. La metafora dell'abbondanza è resa con la scrittura del numero del giorno in lettere, declinate in tre font diverse: Century Gothic Italic, Musero Italic e Bodoni Italic.

6. Junius, Giugno, era il mese dedicato a Giunone la dea della materni-tà, per celebrare il periodo dell'anno in cui la terra è più feconda. La fonte di ispirazione per rendere il concetto di fecondità è la tavola sinottica del catattere Univers “21 variations sur un thème unique” disegnata da Frutiger nel 1954.

7. Iulius, luglio, era originariamente il quinto mese del calendario di Romolo e si chiamava Quintilis. Giulio Cesare lo ha rinominato Iulius in suo onore per glorificare nel tempo il nome del fondatore del grande impero romano. Il simbolo di Giulio Cesare era l'elefante perché nella Battaglia di Tapso (6 febbraio del 46 a.C.), la sua Legio V resistette eroicamente alla carica dei pachidermi usati dai nemici per cui l'elefante divenne il simbolo della vittoria. L'immagine della testa del

pachiderma si scopre giorno per giorno, unendo i puntini di riferimento e la font scelta è Musero Italic.

8. Augustus, agosto, era originariamente il sesto mese dell'anno, Sestilis, ma Giulio Cesare lo ha rinominato in onore della famiglia Augustea da cui discendeva lui stesso. Per ricordare l'importanza attribuita da Giulio Cesare all'albero genealogico, anche i giorni del mese diventano nipoti dell'anno e del mese, e figli delle settimane. La font scelta è Proforma.

9. September, settembre, era il settimo mese dell'antico calendario romano e ha mantenuto nel nome la radice “septe” sebbene ora sia il nono mese dell'anno. Il font scelto è Insigna Roman perché la "S" di settembre si prestava, con un accorgimento, a sembrare un 9 facendo così convivere le due diverse identità del mese.

10. October, ottobre, deriva dal numero latino octo, essendo stato originariamente l'ottavo mese. Con la font Myriad Pro si è voluto ricordare la vera provenienza del nome del mese evidenziando nella lettera “O” la possibilità di diventare “8”.

11. November, novembre, ha mantenuto la radice “nove”, essendo stato originariamente il nono mese, e anche in questo caso si è voluto rimarcarlo visivamente con l'utilizzo della font Helvetica Neue LT Std Condensed nei colori tipici di novembre e della sua caratteristica pioggia autunnale.

12. December, dicembre, ha mantenuto la radice “decem”, come decimo mese del calendario di Romolo e lo si è voluto ricordare un’ultima volta visivamente.

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Il termine “mese” proviene dalla parola latina “mensis” che trae origine a sua volta dalla radice indoeuropea “me” che significa “misurare”. Il calendario da noi usato si chiama “Calendario Gregoria-no” ed è frutto di molte modificazioni avvenute nei secoli a partire da quello egizio. Quest'ultimo, nato per regolare il lavoro agricolo, era composto da tre stagioni di quattro mesi, ciascuno di 30 giorni. Il calendario romano si basava su quello egizio, quindi iniziava con la bella stagione e si concludeva con l'inizio dell'inverno, contando solo 10 mesi e tralasciando i due più freddi, gennaio e febbraio, in cui non si svolgevano lavori nei campi.

Nel VII secolo a.C., il re Numa Pompilio, successore di Romolo, ha completato il calendario aggiungendo i due mesi mancanti attribuendo loro i nomi “januarius” all'undicesimo mese e “februarius” al dodicesimo, che era diventato di fatto l'ultimo mese del nuovo calendario romano.

Un'ulteriore modifica è stata in seguito apportata da Giulio Cesare il quale, nel 46 a.C., ne ha modificato il modello promulgando il “Calendario Giuliano” che faceva iniziare l'anno il primo gennaio e non più il primo marzo. Anticipare di due mesi l'inizio dell'anno ha comportato lo slittamento di tutti gli altri ed il cambiamento dei nome di alcuni di essi:

1. Ianuaris, gennaio, è il mese dedicato a Ianus ovvero Giano, divinità rappresentata con due visi perché era custode dell'inizio e dell'apertu-ra. Il suo nome deriva infatti dalla parola “ianua” che vuol dire “porta”, luogo di passaggio che lui presiede con un viso rivolto all'esterno e uno rivolto all'interno della città. In questo mese la metafora della separazione tra anno passato e nuovo è resa allungando il collo della g che diventa confine come lo è la porta stessa il cui colore è marrone. La font scelta è FoundryFormSans, BookOSF.

2. Febrarius, febbraio, deriva dalla parola “Februa” che si traduce in “purificazione”. In questo mese infatti si celebravano a Roma le feste espiatorie, dette “Februali”, in vista del nuovo anno che originariamente iniziava con marzo. In questo mese la metafora della

purificazione è resa con la font Helvetica Neue LT Std che viene declina-ta dal corpo Black estended fino all'UltraLight.

3. Martius, marzo, era il mese dedicato a Marte, dio della guerra ma anche protettore della natura e del suo risorgere primaverile. In questo mese la metafora della resurrezione a nuova vita è resa dalla font in outline: se ogni giorno del mese si colora con la penna il numero lo si rende visibile e in un certo senso vissuto. La font scelta è Thorowgood D in versione regular trasformata in outline.

4. Aprilis, aprile, significa “aprire” e veniva inteso nell'accezione di aprire i propri cuori al sole primaverile nel mese che era dedicato anche a Venere, regina della stagione dei fiori e dei frutti. In questo mese i giorni sono disposti come i raggi del sole che diventano sempre più colorati man mano che passa il tempo. Domenica primo aprile il sole sorgerà alle ore 06.54 e tramonterà alle 19.35, domenica 15 aprile il sole sorgerà alle ore 06.31 e tramonterà alle 19.51, lunedì 30 aprile il sole sorgerà alle 06.08 e tramonterà alle 20.07.

5. Maius, maggio, era il mese dedicato a Maia, la dea della terra e dell'abbondanza. La metafora dell'abbondanza è resa con la scrittura del numero del giorno in lettere, declinate in tre font diverse: Century Gothic Italic, Musero Italic e Bodoni Italic.

6. Junius, Giugno, era il mese dedicato a Giunone la dea della materni-tà, per celebrare il periodo dell'anno in cui la terra è più feconda. La fonte di ispirazione per rendere il concetto di fecondità è la tavola sinottica del catattere Univers “21 variations sur un thème unique” disegnata da Frutiger nel 1954.

7. Iulius, luglio, era originariamente il quinto mese del calendario di Romolo e si chiamava Quintilis. Giulio Cesare lo ha rinominato Iulius in suo onore per glorificare nel tempo il nome del fondatore del grande impero romano. Il simbolo di Giulio Cesare era l'elefante perché nella Battaglia di Tapso (6 febbraio del 46 a.C.), la sua Legio V resistette eroicamente alla carica dei pachidermi usati dai nemici per cui l'elefante divenne il simbolo della vittoria. L'immagine della testa del

pachiderma si scopre giorno per giorno, unendo i puntini di riferimento e la font scelta è Musero Italic.

8. Augustus, agosto, era originariamente il sesto mese dell'anno, Sestilis, ma Giulio Cesare lo ha rinominato in onore della famiglia Augustea da cui discendeva lui stesso. Per ricordare l'importanza attribuita da Giulio Cesare all'albero genealogico, anche i giorni del mese diventano nipoti dell'anno e del mese, e figli delle settimane. La font scelta è Proforma.

9. September, settembre, era il settimo mese dell'antico calendario romano e ha mantenuto nel nome la radice “septe” sebbene ora sia il nono mese dell'anno. Il font scelto è Insigna Roman perché la "S" di settembre si prestava, con un accorgimento, a sembrare un 9 facendo così convivere le due diverse identità del mese.

10. October, ottobre, deriva dal numero latino octo, essendo stato originariamente l'ottavo mese. Con la font Myriad Pro si è voluto ricordare la vera provenienza del nome del mese evidenziando nella lettera “O” la possibilità di diventare “8”.

11. November, novembre, ha mantenuto la radice “nove”, essendo stato originariamente il nono mese, e anche in questo caso si è voluto rimarcarlo visivamente con l'utilizzo della font Helvetica Neue LT Std Condensed nei colori tipici di novembre e della sua caratteristica pioggia autunnale.

12. December, dicembre, ha mantenuto la radice “decem”, come decimo mese del calendario di Romolo e lo si è voluto ricordare un’ultima volta visivamente.

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