Biologia Molecolare della Cellula ’08 7: Regolazione ormonale del … · 2011. 12. 20. ·...
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Biologia Molecolare della Cellula ’087: Regolazione ormonale del metabolismo del
glicogeno e della glicolisiDesensitizzazione
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Proteina-CHINASI cAMP DIPENDENTE (PKA)
Proteine target :ε metabolici
cAMP
Fosforilasi chinasi
Glicogeno Fosforilasi
Aumento della demolizione del glicogeno
Glicogeno Sintasi
Diminuzione dellasintesi del glicogeno
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Effetti fisiologiciEffetti biochimiciOrmone
Sintesi del glicogeno Livello di glucosio ematico Glicogenolisi
Utilizzo del glucosio da parte delmuscolo
Mobilizzazione dei trigliceridi Rilascio di glucosio dal fegato Livelli di cAMP nel muscoloEpinefrina
Glicolisi Gluconeogenesi Idrolisi dei trigliceridi Sintesi del glicogeno
Livello di glucosio ematico Glicogenolisi Rilascio di glucosio dal fegato Livelli di cAMP (fegato e tessuto adiposo)Glucagone
Sintesi proteica, del DNA e RNA Degradazione delle proteine Lipolisi
Crescita cellulare edifferenziamento
Gluconeogenesi Sintesi dei trigliceridi
Immagazzinamento dei combustibili Sintesi del glicogeno Livello di glucosio ematico Glicolisi
Segnala lo stato di abbondanza dinutrienti
Permeabilita’ cellulare (muscolo e tessutoadiposo)
Insulina
I principali ormoni che regolano il metabolismo energetico negli animali
Gli ormoni chiave nella regolazione del metabolismo energetico sono l’insulina, che promuove l’utilizzo delglucosio, e il glucagone e l’epinefrina, che aumentano il livello ematico del glucosio
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CONTROLLO del GLUCOSIO EMATICO (glicemia)
Negli animali il glucosio viene immagazzinato sotto forma di GLICOGENO (ungrosso polimero del glucosio) nel fegato e nel muscolo scheletrico.
Nel fegato il glucosio ottenuto dalla degradazione del glicogeno puo’ essererilasciato nella circolazione perche’ possa essere assorbito dagli altri tessuti.Nel muscolo viene utilizzato per generare energia necessaria per la contrazione.
β-cells
α-cells
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Legame α-1,4 glucosidico
1
6
5
4
3 2
1
6
41
6
5
4
3 2
glicogeno
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NELSON cap. 15CONTROLLO del GLUCOSIO EMATICO (glicemia)
Funzione del fegato e’ di mantenere costante (circa 5mM) la concentrazione di glucosio nel sangue.Risponde a GLUCAGONE e insulina.- bassa [gluc] (= fame, attivita’) α cells pancreas rilasciano GLUCAGONE aum. cAMP demolizione del glicogeno e inibiz. della glicolisi- alta [gluc] β cells pancreas rilasciano INSULINA attivazione PP1 SINTESI del GLICOGENO
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La PKA nel METABOLISMO del GLICOGENO
SINTESI del glicogeno:
UDP-glucosio + glicogeno (n residui) glicogeno (n+1) + UDP
glicogenoSINTASI
DEGRADAZIONE: glicogeno (n)
Pi
glicogenoFOSFORILASI
glucosio1-
gluc1- MUTASI gluc 6-muscolo e altri tessuti il glucosio 6-P entra nella glicolisi
glicolisi ATP
fegato :
gluc1- MUTASI gluc 6-
Pi
G-6-FOSFATASIglucosio SANGUE altri
tessuti
+ glicogeno (n-1)
L’aumento della concentrazione di cAMP indotta da stimolazione con adrenalina o glucagoneaumenta la conversione da glicogeno a glucosio1- mediante:
- L’inibizione della SINTESI del glicogeno
- L’attivazione della sua DEGRADAZIONE (glicogenolisi)
Il processo e’ reversibile quando cala la concentrazione di cAMP
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Sintesi e degradazione del glicogeno
GLICOGENOSINTASI (GS)
GLICOGENOFOSFORILASI (GP)
LODISH cap.20
(a) L’Incorporazione del glucosioda UDP-glucosio nel glicogenoe’ catalizzato dalla glicogenosintasi.(b) La rimozione di unita’ diglucosio dal glicogeno e’catalizzata dalla glicogenofosforilasi.
Siccome due enzimi differenticatalizzano la formazione e ladegradazione del glicogeno, ledue reazioni possono essereregolate in modo indipendente.(R e’ la porzione rimanente dellamolecola di glicogeno)
a
b
Legame α-1,4 glucosidico
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Regolazione della sintesi e degradazione del glicogeno indotta da cAMPin cellule epatiche e muscolari
GLUCAGONE
PKA
PIP-Ca2+
(a) Un aumento del cAMP citosolico attiva la chinasi cAMP dipendente (cAPK-PKA) cheinnesca una cascata di protein chinasi che include la Glicogeno fosforilasi chinasi(GPK) e la Glicogeno fosforilasi (GP), e porta alla demolizione del glicogeno. La cAPKattiva fosforila e inattiva la Glicogeno Sinatasi (GS) inibendo la sintesi del glicogeno. Lafosforilazione di un inibitore (PIP) della fosfoprotein fosfatasi (PP) (v. oltre) impedisce allaPP di defosforilare gli enzimi attivati della cascata di chinasi e la GS inattiva.(Gli enzimi attivi sono in toni di colore piu’ scuri, i toni piu’ chiari corrispondono alla forma inattiva)
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Regolazione della sintesi e degradazione del glicogeno indotta da cAMPin cellule epatiche e muscolari
(INSULINA) Fosfatasi
(b) Un decremento del cAMP inattiva la PKA, e libera la fosfoprotein fosfatasi (PP) nellasua forma attiva. Questo enzima rimuove i fosfati dalla GPK e GP, inibendo quindi lademolizione del glicogeno. La fosfatasi rimuove anche il fosfato alla glicogeno sintasi(GS) inattiva, attivando questo enzima e stimolando la sintesi del glicogeno.(Gli enzimi attivi sono in toni di colore piu’ scuri, i toni piu’ chiari corrispondono alla forma inattiva)
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Le Protein fosfatasiPhosphoprotein Phosphatase (PP)
Protein fosfatasi 1 (PP-1)Protein fosfatasi 2A (PP2A)Protein fosfatasi 2BProtein fosfatasi 2C
Glicogeno fosforilasi (GP)Fosforilasi chinasi (GPK)Glicogeno sintasi (GS)
La protein fosfatasi-1 e’ inibita daun inibitore fosforilato: PIP(Phosphatase Inhibitor Protein)
PP-1ATTIVA
PP-1INATTIVA
PIP inattivo
PIP attivo
PIP attivo
ATP
ADPPKAcAMP
L’aumento del cAMP inibisce l’attivita’della protein fosfatasi 1 (PP-1) inquanto la PKA rende attivo l’inibitore,fosforilandolo
P
P
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La fosforilazione da parte della PKA di- Glicogeno FOSFORILASI CHINASI (GPK) (attivattore glicogeno fosforilasi)
- Glicogeno SINTASIha effetti opposti sull’attivita’ dei due enzimiassieme all’inibizione della fosfatasi porta alla mobilitazione del glicogeno
GPK GPK-
GP GP-
ATTIVA
DEGRADAZIONE
GS GS- INATTIVA
SINTESI
gluc 1P
Quando cala la concentrazione di cAMP prevale l’attivita’ della Proteinfosfatasi (PP) con effetto opposto
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glicogeno
SINTESI
UDP
UDP- Gluc
GSGS
GPK
GPK
DEGRADAZIONE
Gluc-1PGP
GP
PKAR2C2
R24cAMP
2C
HR
Ca2+
cAMP
attivazione inibizione
HR nel fegato = GLUCAGONE (ADRENALINA) ( => GPCR accoppiati a Gs) nel muscolo = ADRENALINA
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CONTROLLO della GLICOLISI da PKA
Nel muscolo il G1P prodotto dalla GP e’ utilizzato per generare ATPG1P G6P glicolisi ciclo acido citrico
Nel fegato il glucosio puo’ essere rilasciato nel circolo sanguigno in quantoe’ presente glucosio-6-fosfatasi,
G1P G6PG6 fosfatasi
glucosio + Pi
e grazie al blocco della glicolisi.La regolazione della glicolisi avviene a livello delle 3 reazioni esoergoniche,mediante regolazione allosterica e modificazioni covalenti.
La Fosfofruttochinasi 1 (PFK-1) e’ un enzima chiave
F6P + ATP F1,6BP + ADPTetramero di 340KDaInibito da ATP, CITRATOInibizione da ATP e’ reversibile da AMPInoltre e’ attivata da F2,6BP
La regolazione mediata da cAMP dell’attivita’ PFK-1 avviene a livello dellaconcentrazione di F2,6BP
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GLICOGENO
Gluc.1PGPmutasi
PFK-1
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Regolazione ormonale della glicolisinel fegato
GLUCOSIO
sangue
G6PG1P
F6P
F1,6BP
PIRUV
F2,6BP
glicogeno
PFK-2
PFK-1FBPase-2
FBPase-1
GS
GP
UTP
UDP
PEP
Il fruttosio 2,6 bisfosfato (F2,6BP) e’regolatore della glicolisi.Riflette la disponibilita’ di GLUCOSIO= Basso GLUCAGONE
[F2,6BP]
[F2,6BP]
attivazione inibizione
Glicolisi
Glicolisi
Gluconeogenesi
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SINTESI e DEGRADAZIONE del F2,6BP sono REGOLATE daFOSFORILAZIONE dell’ENZIMA TANDEM (PFK-2 / FBPase-2)
PFK -2 FBPase -2enzima tandem
Fosfofrutto chinasi-2/Fruttosio Bisfosfatasi- 2
Fosforilazione PFK2/FBPase2(= glucagone, BASSO glucosio)ATTIVAZIONE FBPase-2INIBIZIONE PFK-2
F2,6BP
PKA
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Controllo del metabolismo del GLUCOSIO da cAMP in fegato
Glicogenolisi Glicolisi
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La modulazione della trasmissione del segnale a livello delRECETTORE:
la DESENSITIZZAZIONE
- Spegnimento del segnale
-Adattamento alla intensita’ dello stimoloPermette di ottenere una risposta cellulare che dipende dalla variazionedell’intensita’ dello stimolo piuttosto che alla quantita’ assoluta dello stesso risposta correlata alla Δ[H] quando la stimolazione e’ prolungata
Riduzione del numero di recettori funzionali per cellula
effetto a breve o a lungo termine (es. inattivazione funzionale / sequestro del recettore oppure degradazione) per stimoli ormonali, neurotrasmettitori o stimoli sensoriali
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DESENSITIZZAZONE
La quantita’ di una specie di recettore sulla superficie cellulare non e’ costante:il suo livello e’ modulato
- SENSITIZZAZIONE (incremento del n.recettori)- DESENSITIZZAZIONE (riduzione del n. recettori funzionali)
L’esposizione prolungata all’ormone porta alla riduzione dei recettori funzionali.Cio’ DESENSITIZZA la cellula a quel dato ligando= per ottenere la medesima risposta fisiologica e’ necessario uno stimolo (conc.ligando) piu’ elevato.
• I recettori possono essere internalizzati per endocitosi e degradati• I recettori possono essere internalizzati, ma restano in vescicole intracellulari e possono essere riciclati in superficie (sequestro)• I recettori restano in superficie ma diminuisce la loro affinita’ per il ligando• I recettori restano in superficie, legano l’ormone, ma il complesso ormone recettorenon e’ piu’ funzionale - disaccoppiamento dal sistema di trasduzione del segnale
(es. non e’ piu’ in grado di riconoscere / attivare le proteine G)
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SEQUESTRO DOWN-REGOLAZ INATTIVAZIONERECETTORE
INATTPROTEINA
SEGNALATRICE
PRODUZIONEINIBITORE
Cinque modi in cui una cellula target puo’ divenire desensitizzata a una molecola segnale. I meccanismi di inattivazioneche sono mostrati sia per il recettore che per le proteine segnalatrici avvengono spesso mediante fosforilazione dellaproteina che viene inattivata, ma ne sono conosciuti anche altri. Nella chemiotassi dei batteri la desensitizzazionedipende dalla metilazione del recettore.
Il processo reversibile di ADATTAMENTO o DESENSITIZZAZIONE permette alle celluledi rispondere a cambiamenti della concentrazione di ligando, piuttosto che allaconcentrazione assoluta dello stesso, per una finestra piuttosto ampia di concentrazionedi ligando.
- uno o piu’ meccanismi possono essere coinvolti- spesso coinvolge la fosforilazione dei recettori- un effetto secondario e’ l’abbassamento della [H] libero nell’ambiente extracellulare(per legame non produttivo)
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C C
D
RRX S
SX N
INTERAZIONE con il LIGANDOD113 sulla TM3S204, S207 sulla TM5F290 sulla TM6
PONTI DISOLFURO
Siti di GLICOSILAZIONE (S/T X N)
S
Siti di FOSFORILAZIONE PKA (R K/R X S/T)
Siti di FOSFORILAZIONE βARK (beta Adrenergic Receptor Kinase)
Rec. β2-Adrenergico
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L’Attivazione della PKA downregola i recettori accoppiati a GsDiagramma schematico della regolazione a feedback che controlla l’attivita’ di recettori accoppiati a Gsmediante cicli di fosforilazione e defosforilazione. Tutti i recettori di questo tipo sono fosforilati dalla chinasicAMP dipendente (PKA).
Residui addizionali sono fosforilati da chinasi specifiche per il recettore, come βARK, il cui substrato e’ ilrecettore beta-adrenergico, o da GRK.
Chinasi ATTIVATA dal RECETTORE
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Kinase PH
GβγBARK (βARK ) = Beta Adrenergic Receptor Kinase
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NC
Funzione e legame del dominio:• I domini Pleckstrin-homology (PH) si ritrovano in molte proteine della trasduzione delsegnale che si associano alle membrane.• Alcuni domini PH legano con alta affinita’ fosfoinositidi specifici formati durante latrasduzione del segnale (PI-4,5P2; PI-3,4P2, PI-3,4,5P3 - Kd a bassa µM, o nM).• Il legame ai fosfoinositidi potrebbe permettere alle proteine con domini PH dirispondere ai messaggeri lipidici per esempio mediante la rilocalizzazione presso lamembrana.• La porzione C-ter di alcuni PH e’ in grado di legare le subunita’ beta/gamma di Gproteine eterotrimeriche (v. BARK).
Domini di InterazioneI domini PH (Pleckstrin Homology)
Costituiti da circa 100 aa2 β-sheet antiparalleliβ-strands connessi da loop nonconservatiα-elica C-terminale