2 Lezione Radiazioni -...
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Radiazioni elettromagnetiche Raggi X e raggi
Radiazioni corpuscolari Particelle , , protoni,
neutroni, ....
IL TRASPORTO DI ENERGIA ASSOCIATO ALLA PROPAGAZIONE DI
PARTICELLE O DI UNONDA ELETTROMAGNETICA E DESCRITTO
DAL TERMINE RADIAZIONE
RADIAZIONI
Lunghezza donda: =cT= c/f
c : velocit f : frequenza T=1/f : periodo Nel vuoto:
c = 3*108 m/s
Intensit: I = E/(St) [W/m2]
E lenergia che unonda trasporta attraverso una superficie S in un intervallo di tempo t
E
B
Bo
Eo c
RADIAZIONE ELETROMAGNETICA
Planck (1900) ed Einstein (1905) ipotizzano che lenergia di unonda elettromagnetica sia trasportata in pacchetti
detti quanti di luce o FOTONI.
Fotoni E=hf
Costante di Planck h= 6,610-34Js = 410-15 eVs
descrizioni equivalenti
Onda e.m. = c/f
QUANTI DI LUCE: I FOTONI
I FOTONI: sono particelle prive di massa (m=0); si propagano nel vuoto con velocit della luce c=3108 m/s hanno ciascuno energia E proporzionale alla frequenza f dellonda
elettromagnetica: E=hf
= 600 nm = 610-7 m f = c/ = 51014 Hz
E = hf = (6,61034 Js)(51014 Hz) = 3,31019 J =
3,31019J 1,6 1019 J
= 2 eV
(visibile : luce gialla)
Esempio
Lenergia trasportata dai fotoni risulta pari a
Intensit di unonda
elettromagnetica I=E/St
Flusso di fotoni che attraversano la superficie S nel
tempo t
1 eV
1 eV = 1,610-19 J
ONDE RADIO
MICRO ONDE
INFRA- -ROSSO
VISIBILE
ULTRA- -VIOLETTO
RAGGI X
RAGGI GAMMA
102 1 102 104 106 108 1010 1012 1014 (m)
f (Hz) 106 108 1010 1012 1014 1016 1018 1020 1022
(cm) (mm) (m) () (fermi) (nm)
f = c
MeV keV
E = hf
GeV
(eV) E 103 106 10
9 1
eV
SPETTRO ONDE ELETROMAGNETICHE
Gli elettroni di un atomo possono muoversi su un numero discreto di orbite quantizzate, dette orbitali atomici, ciascuna corrispondente a determinati livelli di energia.
Ogni orbitale atomico pu essere occupato da un numero massimo di elettroni, dipendente dal tipo di orbitale.
Unatomo stabile (livello fondamentale) se gli elettroni occupano gli orbitali corrispondenti ai livelli energetici pi bassi.
n = numero quantico principale
Eccitazione: passaggio dal livello fondamentale ad un livello eccitato tramite assorbimento di un fotone;
Diseccitazione: ritorno al livello fondamentale tramite emissione di uno o pi fotoni.
Le onde elettromagnetiche vengono sempre emesse ed assorbite dalla materia sotto forma di fotoni:
f = E/h (E = diff. di energia tra i livelli atomici) Nelle transizioni atomiche:
TRANSIZIONI ATOMICHE
I = T4 (watt/m2)
Imax = 0.2897
T (cm)
legge di Wien
legge di Stefan
109 108 107 106 105 104 103 102
10
1 10 102 103 104 105 106 1
10000K 6000K
4000K
1000K
spettro visibile (400-700 nm)
(nm)
I
nmmW2
Nei solidi, i livelli energetici sono molto ravvicinati Spettro continuo
Emissione termica Infrarosso Ultravioletto
RADIAZIONE TERMICA
RAGGI X I raggi X sono radiazioni elettromagnetiche con frequenza compresa tra ~1017-1021 Hz
Sono prodotti nelle interazioni tra un fascio di elettroni liberi e gli atomi di un materiale.
Due processi di produzione:
SPETTRO DEI RAGGI X
I) Quando l'elettrone interagisce con il campo elettrico del nucleo di un atomo, subisce una brusca decelerazione e perde energia sotto forma di fotoni. Questo processo, chiamato
radiazione di frenamento (Bremsstrahlung),
determina lo spettro continuo dei raggi X.
RAGGI X CARATTERISTICI
SPETTRO DEI RAGGI X
II) Se l'interazione dell'elettrone incidente avviene con uno degli elettroni pi interni dell'atomo bersaglio, il processo di produzione dei raggi X prende il nome di "radiazione caratteristica". A seguito di questa interazione, entrambi gli elettroni sono diffusi fuori dall'atomo, cos che nell'orbitale rimane un posto libero o "lacuna". Successivamente uno degli elettroni pi esterni si sposta per colmare la lacuna. durante quest'ultimo processo che l'atomo emette radiazione X con un'energia che individua in maniera esatta il materiale di cui composto l'atomo bersaglio, da cui il nome "radiazione caratteristica".
Lenergia dei picchi caratteristici dipende dalle energie degli orbitali coinvolti nella transizione e quindi dal materiale attraversato dal fascio di elettroni
TUBO RADIOGENO Tubo entro il quale viene fatto il vuoto contenente: - Catodo (C) - Anodo (A) Tra C ed A viene creata una elevata differenza di potenziale (V ~ 10-1000 kV)
Anodo: piastra di metallo ad alto Z (di solito tungsteno)
Catodo: filamento metallico collegato ad un generatore di bassa tensione ed alta corrente. La corrente rende il filo incandescente (effetto Joule)
Energia cinetica media di agitazione termica degli elettroni diventa maggiore dellenergia con cui gli elettroni sono legati al metallo gli elettroni vengono emessi dal metallo (effetto termoionico)
Gli elettroni emessi vengono accelerati da V ed acquistano energia eV (10-1000 keV)
TUBO RADIOGENO Raggiunto lanodo gli elettroni interagiscono con:
I) i nuclei degli atomi che lo costituiscono produzione raggi X per Bremsstrahlung
II) gli elettroni degli atomi che lo costituiscono raggi X caratteristici La massima energia dei raggi X prodotti col processo (I) sar eV (elettrone perde tutta la sua energia cinetica emettendo un unico fotone)
SPETTRO DEI RAGGI X per un bersaglio di tungsteno bombardato con elettroni da 100 keV
eV
Per variare lenergia dei raggi X emessi si agisce su V tra catodo e anodo
Per variare lintensit dei raggi X emessi si varia la corrente che attraversa catodo
TUBO RADIOGENO
In radiologia sono necessari fasci collimati di raggi X:
- tubo schermato con piombo (buon assorbitore di raggi X) tranne una piccola zona (finestra)
- anodo inclinato rispetto alla direzione degli elettroni incidenti
V % Calore % Energia RX
60 kV 99.5 0.5 200 kV 99 1.0 4 MV 60. 40.
Lenergia del fascio di elettroni incidenti sul bersaglio in parte si converte in calore, in parte serve per produrre i raggi X
Lanodo si riscalda molto durante il processo di produzione dei raggi X
* occorre un sistema di raffreddamento
* il materiale di cui costituito lanodo deve avere un elevato punto di fusione e una buona conducibilit termica
x x
I(x) I(x+x)
X
0
25
50
75
100
intensit trasmessa
(%) I
x = 1/
Io e
spessore x
ASSORBIMENTO ESPONENZIALE I = Io e
x
coefficiente di attenuazione o di assorbimento
ASSORBIMENTO DEI RAGGI X
tubo a raggi X
struttura biologica
diaframmi schermo fluorescente
pellicola radiografica
fascio X trasmesso
fascio X incidente
osso
muscolo aria
pellicola radiografica
Immagine negativa
RADIOGRAFIA
Assorbimento differenziato dei raggi X
ossa (d = 1.8 g cm3 ) muscoli (d = 1.0 g cm3 ) grasso (d = 0.9 g cm3 ) polmoni (d = 0.3 g cm3 )
50 100 0.02 0.05
0.1 0.2 0.5
1 2
5
(keV)
(cm1)
E
TENSIONI UTILIZZATE : mammografia ~20 kV dentali ~70 kV torace ~90 kV CT ~120 kV
COEFFICIENTI DI ASSORBIMENTO Diversa opacit delle strutture biologiche ai raggi X (diverso coefficiente di assorbimento)
componenti inorganiche
elevato numero atomico
Elementi chimici presenti nellorganismo:
idrogeno
carbonio
azoto
ossigeno
componenti organiche
basso numero atomico
basso potere di assorbimento dei raggi X
fosforo
calcio
cloro
alto potere di assorbimento dei raggi X
ASSORBIMENTO DEI RAGGI X
LINTERAZIONE sar diversa a seconda di: ENERGIA NATURA DEL MEZZO (numero atomico, spessore)
3 SONO i PRINCIPALI FENOMENI di INTERAZIONE di un fascio di fotoni con un mezzo materiale:
1. Effetto Fotoelettrico 2. Effetto Compton 3. Produzione di Coppie
Dipendono dallenergia dei fotoni
Generano elettroni liberi nel mezzo
INTERAZIONE DEI FOTONI CON LA MATERIA
1. EFFETTO FOTOELETTRICO ( per U.V. , X )
Un fotone, urtando con un atomo, viene assorbito e TUTTA la sua energia ceduta ad un elettrone legato, generalmente delle orbite pi interne, che si libera dallatomo con una certa energia cinetica
La probabilit di interazione del fotone elevata per i materiali con alto numero atomico Z
ENERGIA < 100 keV
FOTONE
fotoelettrone
ATOMO
Leffetto fotoelettrico un effetto a soglia, potendosi verificare solo quando lenergia del fotone incidente superiore allenergia di legame dellelettrone
be EhE = Elegame
2. EFFETTO COMPTON ( per X ) 100 keV < ENERGIA < MeV
Un fotone cede parte della propria energia ad un elettrone di valenza dellatomo (essendo h>>EL, le- si pu considerare libero)
Lelettrone viene emesso dallatomo e il fotone diffonde
FOTONE INCIDENTE ELETTRONE EMESSO
FOTONE DIFFUSO DI ENERGIA MINORE RISPETTO AL FOTONE INCIDENTE
A differenza delleffetto fotoelettrico il fotone non cede tutta la sua energia in una sola interazione, ma rilascia solo una frazione della propria energia deviando rispetto alla direzione incidente.
Un fotone in prossimit del nucleo si trasforma in una coppia e+ e-
Al termine del suo percorso nel mezzo, il positrone si combina con un elettrone libero, dando origine a 2 FOTONI DI ANNICHILAZIONE
3. PRODUZIONE DI COPPIE ENERGIA > 1.022 MeV
Tale processo pu verificarsi solo: in presenza di un nucleo che assorba la quantit di moto del fotone per rinculo se il fotone possiede unenergia maggiore della somma delle masse delle due particelle prodotte (E 1.022 MeV)
Leccesso di energia del fotone incidente verr trasformato in energia cinetica di e+ ed e-
DAI 3 processi di interazione si producono quindi
ELETTRONI liberi Queste particelle cariche (carica -e = -1.6 * 10-19 C), dotate di una certa energia assorbita dal fascio di fotoni incidenti, cedono a loro volta lenergia nel mezzo
COME SI COMPORTANO GLI ELETTRONI NEL MEZZO? IN GENERALE, COME SI COMPORTA LA RADIAZIONE CORPUSCOLARE IN UN MEZZO?
Fascio di FOTONI ELETTRONI
Mezzo materiale
Riassumendo ......
INTERAZIONE DEI FOTONI CON LA MATERIA
Per discutere linterazione della radiazione con la materia raggruppiamo le radiazioni nei seguenti tre gruppi:
Particelle cariche pesanti (, p, ioni) e leggere (e+, e-) Particelle neutre (n) Radiazione elettromagnetica (gi discussa: in generale produce e- )
INTERAZIONE DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA
Quando una particella carica (e, p, , nuclei) attraversa la materia perde energia soprattutto negli urti con gli elettroni degli atomi del mezzo attraversato.
PARTICELLE CARICHE
Eccitazione Ionizzazione
Gli elettroni posso essere - condotti a livelli superiori (eccitazione) - strappati allatomo a cui appartengono (ionizzazione).
Energia di ionizzazione: la minima energia necessaria per
rimuovere un elettrone da un atomo
Wi
Wj Wi
PARTICELLA CARICA
Una particella carica di sufficiente energia lascia una traccia di atomi ionizzati lungo il suo percorso
E=Wi-Wj
PARTICELLE CARICHE LEGGERE
Se lenergia di una particella carica molto maggiore della sua energia di riposo (mc2), la particella perde energia anche per Bremsstrahlung Questo processo particolarmente importante per particelle di bassa massa (e)
Particelle cariche leggere perdono energia sia eccitando e ionizzando atomi, sia emettendo fotoni per Bremsstrahlung
Densit lineare di ionizzazione pi elevata per particelle pi pesanti rispetto agli elettroni
Particelle cariche pesanti hanno un percorso pi definito e, a parit di energia, pi breve rispetto a quello degli elettroni
Le interazioni vengono classificate secondo lenergia dei neutroni: freddi (E~meV); termici (E0.01 eV); epitermici (E100 keV); veloci (E~MeV)
INTERAZIONE DEI NEUTRONI CON LA MATERIA
Le interazioni dei neutroni sono fondamentalmente diverse da quelle dei fotoni e da quelle delle particelle cariche:
non hanno carica non interagiscono con gli elettroni degli atomi del mezzo
hanno elevata probabilit di raggiungere i nuclei atomici provocando reazioni nucleari
A basse energie favorita la cattura neutronica: n + AZX A+1ZX
pu essere seguita da decadimento o da fissione del nucleo nello stato finale (spesso con emissione di altri neutroni)
il nucleo nello stato finale pu essere radioattivo
INTERAZIONE DELLE RADIAZIONI CON LA MATERIA
LE RADIAZIONI SI SUDDIVIDONO IN
E 12 eV E 12 eV
Non hanno energia Hanno energia sufficiente sufficiente per per ionizzare latomo ionizzare latomo
IONIZZANTI NON IONIZZANTI (N.I.R.)
RADIAZIONI IONIZZANTI E NON
12.9 eV il risultato di una media pesata delle energie di ionizzazione degli elementi che costituiscono i tessuti umani
PERCHE E 12 eV??
RADIAZIONI IONIZZANTI
UNITA DI MISURA RADIOLOGICHE
Esposizione : definita solo per raggi X e di E < 3 MeV Unit di misura: roentgen 1R = 2.58 10-4 C/kg
Lesposizione a raggi X/ di 1R se la carica, prodotta per ionizzazione, in 1kg di aria secca 2.58 10-4 C
Dose equivalente: tiene conto dellentit del danno biologico prodotto da un particolare tipo di radiazione
Unit di misura: sievert e rem 1 Sv = 100 rem
Dose assorbita: energia ceduta da una radiazione ionizzante ad una massa unitaria
DA = Energia Assorbita / Massa
Unit di misura: gray e rad 1 Gy = 1 J/kg 1 rad = 10-2 Gy
Gli effetti biologici della radiazione sono dovuti principalmente alla ionizzazione prodotta. Anche una lieve ionizzazione pu essere dannosa per le cellule viventi pi sensibili (pu perturbare il loro funzionamento o ucciderle).
EFFICACIA BIOLOGICA RELATIVA
Tipo di radiazione EBR
Raggi X da 200 KeV 1 Raggi 1 Raggi 1
Neutroni lenti 4-5 Neutroni veloci 10
Protoni 10 Particelle 10-20
Lentit del danno biologico dipende non solo dallenergia assorbita, ma anche dalla densit degli ioni prodotti. Se sono vicini, come nella ionizzazione delle particelle , leffetto biologico maggiore.
Radiazione di riferimento
La stessa dose assorbita di differenti radiazioni pu produrre diversi livelli di danno biologico
Dose equivalente: Deq = DAEBR
EBR (efficacia biologica relativa)
La stessa dose equivalente assorbita in organi o tessuti diversi produce effetti/danni diversi!
A ogni organo/tessuto si assegna un fattore di peso w. La somma dei fattori di peso di tutti gli organi 1 (su tutto il corpo: dose efficace = dose equivalente)
Organi w
gonadi 0.20 midollo osseo 0.12 colon 0.12 polmone 0.12 stomaco 0.12 vescica 0.05 mammella 0.05 fegato 0.05 esofago 0.05 tiroide 0.05 cute 0.01 superfici ossee 0.01 altri tessuti (tot.) 0.05
totale 1.00
Dose efficace = dose equivalente pesata a seconda del diverso impatto sugli organi:
Deff = w Deq Si misura sempre in sievert
DOSE EFFICACE
Effetto GENETICO : viene trasmesso e pu manifestarsi nella progenie
Effetto NON STOCASTICO : esiste una dose soglia al di sotto (o deterministico) della quale non vi danno
Effetto SOMATICO : si limita al solo individuo colpito dalla radiazione
Si distingue tra:
E tra:
Effetto STOCASTICO : non esiste una dose soglia
EFFETTI DELLE RADIAZIONI
DOSI EFFICACI ANNUE MEDIE
i