Φρήν, Θυμός, Νόος, Κραδίη, Ἐγκέφαλος, Ψυχή.note Sul Lessico...

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A inquiry about the soul lexicon in the arcaic Geek world: Homer, the preplatonic philosophers, Hippocrates.

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    UNIVERSIT DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

    , , , , , : note sul

    lessico dellanima nellet arcaica.

  • 2

    Questo lavoro si propone di indagare il movimento semantico che un gruppo di termini quali ,

    , , , , , , , subisce in alcuni pensatori preplatonici, avendo come

    punto di partenza e termine di raffronto il valore delle stesse voci nei poemi omerici.

    Questa terminologia si riferisce, come evidente, ad unarea particolarmente delicata, quella dellumano

    inteso nelle sue determinazioni psicofisiche.

    Nello specifico, i termini di questo confronto, i poemi omerici da un lato ed il mondo complesso dei

    preplatonici dallaltro, offrono, come noto, particolari difficolt interpretative che rendono, in larga

    misura solo ipotetico e provvisorio ogni tentativo di sistemazione.

    I 27798 esametri dei poemi omerici costituiscono certamente un materiale cospicuo, tuttavia, data la

    natura compositiva dei testi, sviluppatisi nelloralit{ attraverso la plurisecolare trasmissione di un

    impianto formulare, il contenuto degli stessi non si riferisce ad una fase storica specifica e

    determinabile, e dunque, cos come elementi linguistici di una fase ionica recenziore possono trovarsi

    contigui ad altri di sicura arcaicit, probabilmente micenei, in un mlange artificiale ed in qualche

    modo metastorico, allo stesso modo elementi concettuali incoerenti, presenti nel poema, rendono

    spesso difficile un sicuro orientamento.

    Le difficolt interpretative offerte dai preplatonici sono ben note, e varr la pena, in questa sede,

    accennare soltanto alla esiguit dei frammenti che spesso rappresentano porzioni molto limitate

    dellopera complessiva di questi filosofi, alle modalit della trasmissione ad opera di autori tardi che

    ne hanno fatto un utilizzo strumentale, alle interpretazioni tradizionali a partire da quelle di Platone

    ed Aristotele che hanno contribuito a falsificarne la lettura importandovi, per primi, elementi di

    anacronismo e decontestualizzazione .

    Si proceder ad un puntuale studio dei testi, delle singole occorrenze, nei vari autori presi in esame,

    mettendo eventualmente a confronto le opinioni di studiosi che si sono occupati con profitto di questi

    temi, cercando di costruire un discorso organico che ci permetta, in fine, di trarre le conclusioni dallo

    studio dei singoli autori e dal confronto tra essi.

  • 3

    bisogna tuttavia considerare che la maggior parte degli antichi credeva che l'anima risiedesse nel petto. E perch l'anima deve

    risiedere nel petto piuttosto che altrove? Perch, in effetti, quando ci sentiamo agitati da sentimenti un po' violenti, proviamo verso la regione del cuore una dilatazione o come una stretta, e questo

    fece pensare che stesse l la sede dell'anima.

    VOLTAIRE - Dizionario filosofico. Voce resurrezione

    OMERO O DEL SAPIENTE POLMONE

    Alcuni di questi termini come , , , dopo Omero si troveranno esclusivamente in poesia e

    non possiamo sapere se e quanto gi fossero, come dice Aristotele nella Poetica, , per i

    contemporanei di Omero. Certo losservazione del grande omerista Aristarco di Samotracia secondo il

    quale il vocabolario di Omero non deve essere interpretato alla luce degli autori classici pare del tutto

    esatta, molti dei termini che si prenderanno in esame, hanno mutato significato nellintervallo che

    separa Omero dallepoca attica.

    N certo casuale che autori che con grande merito si sono occupati dellargomento come Snell1 e

    Adkins2 abbiano fatto riferimento allo Homros ex Homrou saphnizein del grammatico alessandrino

    al quale si richiama anche Milman Parry in relazione alla sua scoperta della dizione formulare dei

    poemi, tema non del tutto marginale agli interessi di questo lavoro3.

    Pu occorrere sottolineare che nei poemi non si riflettono le teorie di un medico o di un teologo

    attento ad evitare elementi eventualmente incoerenti allinterno della propria dottrina, quanto

    piuttosto i contenuti culturali di un poeta arcaico, che si muove allinterno di un apparato orale,

    tradizionale e formulare, e che attento soprattutto a soddisfare stringenti esigenze compositive (e

    in origine performative).

    Questo per anticipare che le aree semantiche di alcuni di questi termini sono in qualche modo fluide e

    che margini, talvolta notevoli, di sovrapposizione tra loro rappresentano la norma. Lo studio dei vari

    passaggi e anche lanalisi statistica pu per fornirci dei profili attendibili, o almeno permettere di

    formulare ipotesi plausibili.

    Prima di prendere in esame i rapporti che intercorrono tra le varie entit designate dai termini in

    esame, e di queste con lindividuo, si proceder{ ad una analisi di ciascuno dei nostri termini, partendo

    1 Snell.B La cultura greca e le origini del pensiero europeo, Einaudi, 1951. Cap. I, pag 1 2 Adkins A.W.H. From the many to one. A study of Personality and Vief of Human Nature in the Context of Ancient

    Greek Society, Values and Beliefs Cornell New York. Pag. 21 3 Milman Parry, Studies in the Epic Technique of Oral Verse-Making. I.Homer and Homeric Style , 1930, pag. 268 We must go back to the principle of Aristarchus of getting 'the solution . from the text', but we must enlarge it until it covers not only the meaning of a verse or passage but the poems entire

  • 4

    da 4 per la sua primaria importanza nei processi psichici (Onians5 le definisce organi della

    coscienza) oltre che per lalta incidenza nei poemi con 286 occorrenze (solo ne conta di pi con

    754).

    Per completezza si fornisce un breve cenno etimologico, pur nella consapevolezza che dal valore nel

    contesto piuttosto che dalletimologia che ci aspettiamo di far luce sul significato del termine. Sono

    stati avanzati diversi accostamenti nessuno dei quali sembra del tutto convincente: si ipotizzata una

    relazione con la radice *bhren circondare o con chiudo, cingo, ancora con phur- connesso al

    scr. *bhur tremare, fremere, queste etimologie sembrano sottolineare la natura di organo fisico di

    6.

    Chantraine7 accosta la radice di con altre radici che indicano varie parti del corpo e la connette

    anche con che ha un significato intellettuale di faccio capisco, spiego ma questultimo pu

    essere intervenuto in una epoca storica in cui anche ormai non designava pi soltanto una

    entit fisica. Onians8, per il quale il polmone, propende per una connessione con ,

    lasciar passare, o con pozzo .

    come entit fisica

    Come noto lattivit{ correlata in vario modo a di natura essenzialmente psichica e si svolge

    nellambito intellettuale, emotivo e volizionale, cionnondimeno la sua natura di elemento organico ci

    attestata da tre passaggi, nei poemi, in cui attribuita a una natura esclusivamente fisica, due,

    a distanza di pochi versi, in Il. XVI, entrambi tra il verso 480 ed il 504:

    Il. XVI, 481-482

    ' ,

    ' ' ' ' .

    Patroclo a colpire Sarpedone dove le phrnes chiudono il saldo cuore

    4 Si user per lo pi al plurale perch molto pi frequente del singolare spesso reso necessario dal metro

    5 Op.Cit. pag. 47

    6 Chantraine P. Dictionnaire etymologique de la langue grecque, Paris 1968

    7 Op.Cit.

    8 Op.Cit. pag. 72 nota 4

  • 5

    Il. XVI, 502-504

    '

    ,

    Alla fine del duello Patroclo col piede sul petto del caduto Sarpedone ne estrae la lancia e le phrnes la

    seguirono

    Il terzo in Od. IX, 301

    , ,

    , ,

    '

    Odisseo valuta se accostarsi al Ciclope, e tratta la spada dalla coscia, ferirlo al fianco, dove le phrnes

    tengono il fegato, provando tastoni con la mano

    Lanalisi di questi tre passaggi fornisce alcune informazioni circa la natura fisica delle , queste

    racchiudono il saldo cuore, cingono, chiudono il fegato, possono seguire una lancia estratta dal petto,

    sono situate nel petto (), dal quale sembra possono essere estratte.

    A questi tre passi dove la natura fisica delle in assoluto risalto ne possono essere accostati

    altri come 0d. XVIII, 345 in cui questa meno certa

    , ' .

    Dove le sono messe in relazione con kr

    e in Il, X, 9 10

    ' '

    ,

    dove, mentre suggerita una relazione con krad, le sono dette tremare dentro.

    Linterpretazione tradizionale di come diaframma dipende dalluso, tardo rispetto ad Omero,

    che ne fanno gli autori, medici e filosofi, a partire dal V-IV sec., come Platone nel Timeo (70a) e come

    si riscontra negli scritti del corpus hippocraticum attribuiti a questo periodo, come Antica Medicina

    XXII, 70: Avviene anche sotto il diaframma una sofferenza violenta, ma molto meno severa. Perch il

  • 6

    diaframma una larga e resistente sostanza, di un tessuto pi forte e nervoso e cos meno soggetto al

    dolore. Ma anche l occorrono pene e gonfiori., cui va accostata la celeberrima discussione su in

    Male Sacro XVII in cui lautore del trattato nellattribuire al caso ed alla consuetudine la connessione

    tradizionale, tra , e (nel caso di noi diremmo anche etimologica) indica

    chiaramente col termine il diaframma.

    Ritroviamo tale interpretazione, per lo pi tradizionalmente accettata, ancora nel secolo scorso, in due

    scholia che mantengono lidentificazione di col diaframma affermatasi negli autori del V e IV sec.

    Il primo a Il 11, 579: , ' ' spiega che nel verso si fa

    riferimento ad un viscere del corpo e non al principio con cui pensiamo e aggiunge che il poeta, come

    tutti gli antichi poeti, con indica il diaframma. Tuttavia il collegamento di questultimo col

    cervello, subito dopo postulato e laggiunta che la fonte del sistema nervoso il cervello, come delle

    arterie il cuore e delle vene il fegato, mostra evidentemente la dipendenza dello scoliaste da fonti

    mediche alessandrine.

    Il secondo a Il. XVI, 481: ' ' ' ' ., afferma che

    la cintura del torace sotto il polmone.

    Eustazio di Tessalonica9 autore ben pi tardo accanto a significati che tengono alla sfera mentale

    fornisce per 11,579 tre differenti spiegazioni che individuano con un elemento fisico, si

    tratterebbe propriamente di un diaframma come una membrana nervosa che separa i visceri, di un

    diaframma che circonda la zona tra i polmoni e il cuore o di una cintura (diazugma) o membrana

    (epplous) che separa il torace dai polmoni.

    Gli studiosi moderni hanno dato differenti interpretazioni della natura fisica di . Per alcuni

    resta valida linterpretazione tradizionale di diaframma, che, tuttavia, analizzando i contesti e la

    rilevanza di questo elemento che se ne ricava, sembra poco convincente. Come mostra il lessico

    specifico utilizzato nei poemi, la conoscenza generale dellanatomia doveva essere dettagliata10 e la

    sottile membrana muscolare che separa i visceri toracici da quelli addominali probabilmente non sar

    passata inosservata, tuttavia resta assai improbabile che un elemento anatomico, in definitiva, cos

    poco eminente e del quale, certamente, era ignota la reale funzione, abbia potuto assumere tanta

    importanza nei poemi.

    Ancora, la descrizione fornita in Il. XVI, 481-482 non sembra corrispondere al diaframma, che, per

    lappunto, non avvolge il cuore.

    9 Eusthathius Thessalonicienses . Commentarii ad Homeri Iliadem et Odysseam. Ed. Stallbaum .Leipzig. 1825-

    1829. 10

    Cfr. Tav. I - II

  • 7

    TAV. I ANATOMIA OMERICA

  • 8

    AV. II ANATOMIA OMERICA

  • 9

    TAV. III ANATOMIA OMERICA

  • 10

    TAV. IV ANATOMIA OMERICA

  • 11

    stata proposta anche un identificazione col pericardio che potrebbe sembrare appropriata per Il. XVI,

    481-482, ma non soddisfacente negli altri casi. D'altronde il pericardio un elemento anatomico di

    non immediato rilievo che solo a partire dalla successiva tradizione medica pu essere stato preso in

    considerazione tramite una ispezione anatomica mirata scientificamente ( infatti descritto in

    , I). Altri studiosi propongono un identificazione plurima per le che corrisponderebbe

    ora al diaframma, ora al pericardio.

    Lidentificazione di da parte di Onians11 col polmone interessante e data la natura

    dellattivit{ correlata a questo elemento, la definizione di organi della coscienza sembra

    particolarmente appropriata, se, infatti, cerchiamo di individuare, allinterno dei poemi, la sede della

    coscienza non ci sar difficile identificarla perlopi in o nel sinonimo e nel .

    Onians sostiene che linterpretazione tradizionale di come diaframma sia scarsamente

    consistente:

    un plurale, le poche occorrenze al singolare sono dovute, come sembra ad esigenze

    metriche12

    Se il , secondo linterpretazione tradizionale, va interpretato come anima-sangue, il

    diaframma sembra poco idoneo a contenerlo essendo notoriamente scarsamente irrorato.

    Le sono dette o , colore assolutamente poco appropriato per il

    diaframma.

    Lestensione fisica presupposta nei poemi non si accorda con la configurazione della sottile

    membrana in seguito detta diaframma:

    Lautore, in considerazione di questo ultimo punto, prende in considerazione Il. I, 103 passo in cui

    descritto il forte turbamento di Agamennone a seguito delle parole di Achille e Calcante

    '

    linterpretazione tradizionale del passo: il suo diaframma nero (per la collera) era pieno di furia da

    entrambe le parti comporta la difficolt{ non lieve di spiegare come una sottile membrana possa

    essere riempita da entrambe le parti (o).

    11 R.B. Onians Le origini del pensiero europeo intorno al corpo, la mente, lanima, il mondo, il tempo e il destino, Milano 1998. Pag. 47 ss. 12

    Per vero a questo primo argomento si potrebbe obiettare che anche il petto spesso al plurale stethea e che pleumon il polmone, nel Timeo platonico e in Morbo Sacro al singolare. De Morbo Sacro, III: Timeo, 70 :

  • 12

    Se ci affranchiamo dal peso della tradizione formatasi a partire da un uso tardo dei termini, queste

    difficolt come pi innanzi sar chiaro, possono essere superate attribuendo a il significato di

    polmoni e a quello di respiro. Come si gi detto, in definitiva, improbabile che un elemento

    anatomico cos poco eminente quale il diaframma venga chiamato in causa tanto spesso nei poemi.

    Analizzando proprio quei passi significativi dove descritta inequivocabilmente come organo

    fisico come Od IX, 301 siamo indotti a rivedere le certezze tradizionali

    , ,

    il celebre passo, gi preso sopra in esame, in cui Odisseo, il Ciclope disteso e reso inerme

    dallubriachezza, pondera la possibilit{ di ferirlo dove le circondano (o racchiudono) il

    fegato, il passo conferma solo apparentemente lipotesi tradizionale ippocratica. Si tenga presente

    che i polmoni e il sottile diaframma sono tanto solidali da potere considerare fegato e polmone destro

    come organi contigui, tanto che, in caso di un accesso epatico, del liquido pu invadere il polmone

    destro ed essere espulso con la tosse: quindi anche i polmoni circondano il fegato.

    O ancora il sintagma ricorrente tre volte nellIliade:

    Il. XI, 578

    ...

    13

    colp il fegato sotto le , dove valgono considerazioni analoghe al caso precedente.

    per il passo del ferimento di Sarpedone Il XVI, 481

    ' ' ' ' .

    Patroclo vibra la sua lancia contro Sarpedone e lo colp dove le circondano il denso cuore

    da notare che in nessun caso il diaframma avvolge o circonda il cuore, cosa che invece corrisponde

    puntualmente alla collocazione anatomica dellorgano tra i polmoni14.

    13

    sinonimo di 14

    Timeo, 70: ..

  • 13

    E cos, in Il. XVI, 503, quando, pochi versi avanti, Patroclo puntellandosi col piede estrae lasta dal

    corpo del nemico, e con essa fuoriuscirono le , sembra davvero pi probabile che si parli del

    polmone, piuttosto che del sottile setto diaframmatico.

    ,

    Ancora quando Aiace colpisce al petto Ettore in Il. XIV, 412 con una pietra ed egli vomita sangue ed

    preso da un ansimare doloroso Il. XIV, 437 , sono le sue a provare dolore come si legge in Il. XV,

    60

    ' ,

    ' , '

    Un ulteriore argomento dellidentificazione di con i polmoni data dal termine 15

    che indica, nei poemi, la parte alta della schiena, una zona ampia, quindi, che difficilmente avrebbe

    trovato una denominazione in rapporto ad un elemento anatomico di superficie tanto esigua e di cos

    marginale rilevanza.

    Ancora per Eschilo significa polmone: in Pers,115 pare alludere al polmone

    col rivestimento della pleura, e ancora il cuore, , situato nelle in Choe,832 ss. e va

    rammentata anche la collocazione individuata per il polmone avvolto intorno al cuore come un cuscino

    sostenuta da Platone nel Timeo 70 16.

    Omero descrive le come , laggettivo riferito ad elementi molteplici caratterizzati da

    stretta contiguit o ad un fitto intreccio anche usato in riferimento a boscaglia, fronde di rami o

    alberi o muri, lespressione, che ha valenza positiva in rapporto a , sembra appropriata alla

    struttura anatomica del polmone17 e pu rispondere alla trama delle ramificazioni di canali che ne

    caratterizzano la struttura e allintricata nervatura dei lobi poligonali esterni; il valore positivo

    dellaggettivo che allude ad una auspicabile e felice disposizione mentale non pu escludere una

    15 Il. V, 40: ,

    16 Vedi nota precedente 17 Anche lepiteto riferito a potrebbe alludere alla struttura fisica dellorgano lanoso, fitto, perch

    circondato dalle coronarie e punto di partenza di canali e di intimo contatto con ramificazioni come lalbero

    bronchiale (lat. Ramites).

  • 14

    corrispondenza tra la complessione e densit{ della trama strutturale dellorgano e la qualit{ della

    mente come funzione. Piani, quello di organo e di funzione, non nettamente separati nei poemi

    omerici.

    Sempre secondo R. B. Onians una ulteriore caratteristica delle pu essere rintracciata

    nellanalisi dellaggettivo che le accompagna quattro volte. Il termine, nei contesti, sembra

    indicare, come il precedente, una condizione desiderabile delle una ottimale disposizione

    fisiologica, ma il suo esatto significato ha creato difficolt sin dagli antichi commentatori. Esichio

    chiosa : , , , che a parte il primo significato non sembrano

    veramente appropriati, ma propone un ulteriore accostamento, che sembra pi interessante:

    : o: . Quindi laggettivo sembrerebbe riferirsi

    allasciuttezza, eventualmente di un vaso, termine che nella tradizione successive pu indicare anche

    un vaso del corpo.

    Se queste indicazioni sono esatte, allora, lasciuttezza della mente, ovvero dei polmoni, indicherebbe

    una condizione fisiologicamente ottimale, e ci si dovrebbe aspettare che la ricorrenza di una

    condizione di segno opposto sia invece deleteria per le medesime strutture e tale, naturalmente, da

    recare danno alle capacit cognitive. Se analizziamo il sonno e lubriachezza due fenomeni entrambi

    responsabili di una compromissione della normale attivit mentale possiamo trovare conferma a

    questa ipotesi. Il sonno secondo uno scoliaste e come un liquido esercita la sua azione

    spargendosi, come in Il.II, 19: ' ' , esso epiteto ricorrente per

    il vino e viene versato sulle palpebre e sulle

    Il. XIV, 164

    '

    .

    di versare a lui un sonno tranquillo e caldo sulle palpebre e sulle asiutte (efficienti).

    Anche nella letteratura latina non mancano esempi numerosi che descrivono la liquidit{ del sonno

    per tutti valga Lucrezio IV, 907 somnus per membra quietem inriget .

    Quanto al vino, i riferimenti sono altrettanto interessanti:

    Luomo danneggia le sue col vino in Od. XXI, 297 ' o appesantisce le

    sue col vino in Od. XIX,122

    ' ,

    ."

  • 15

    il vino possiede le di chi ubriaco come in Od. XVII,331:

    Raggiunge, obnubilando la coscienza, le , come quello che finalmente raggiunse quelle di

    Polifemo: Od. IX, 362

    ,

    Lo stato di umidit dunque dannoso per le e determina effetti negativi sulle capacit di

    giudizio, alterando le facolt cognitive; questa caratteristica potrebbe collegarsi a teorizzazioni

    successive che si presenterebbero quali elaborazioni di concezioni tradizionali. Nel V sec. Diogene di

    Apollonia che vede nellaria un elemento cosmico che al livello umano si configura come intelletto,

    ,secondo la testimonianza di Teofrasto, sostiene che Il avviene mediante l'aria pura e secca:

    infatti l'umidit ostacola la mente: per questo durante il sonno o negli stati di ubriachezza o di sazieta si

    pensa di meno. Ed una prova che l'umidit toglie la mente si ha in ci, che gli altri animali sono inferiori

    all'uomo nell'intelligenza: essi infatti respirano l'aria che viene dalla terra e hanno un cibo pi umido 18.

    Strettamente collegati a quanto detto sembrano alcuni frammenti di Eraclito come B118:

    . Dove la massima saggezza collegata allasciuttezza della , che, come

    vedremo nel corso del lavoro, ha ormai acquisito connotazioni molto lontana da come rappresentata

    nei poemi omerici e ha assorbito quelle funzioni psichiche che nei poemi sono distribuite tra diversi

    agenti.

    Allo stesso frammento B118 senzaltro da connettere il B36: ,

    , , , e il B 77

    , nonch, di analogo tema, B 117: ,

    , , .

    Ancora dopo Omero la concezione tradizionale secondo cui i liquidi passano nel polmone ben

    attestata: Archiloco si dice dal vino nelle in Fr. 77 Bergk , Epicarmo parla del

    vino non mescolato che si diffonde nelle in fr.35 Kaibel, cos Alceo nel frammento 39 Bergk

    Tale concezione tradizionale ancora presente in alcuni scritti ippocratici e nel Timeo platonico19.

    Onians20 sostiene che lerrata convinzione che i liquidi raggiungessero il polmone sia stata causata

    anche dalla constatazione degli effetti di questa bevanda sulla mente che era situata nel polmone o 18

    64 A 19 . ', , 19 Timeo, [91] ,

  • 16

    coincideva con esso e, forse, anche dal fatto che lalcool quando raggiunge una elevata concentrazione

    ematica viene eliminato attraverso il respiro ed per questo che il fiato delle persone che ne hanno

    assunto ha un odore cos caratteristico.

    Perch ad un certo punto il termine fu sostituito da / non chiaro, ricorre

    solo una volta in Omero, in Il. IV, 528: '

    Il motivo per cui in epoca attica troviamo tale rideterminazione semantica di , data la scarsezza

    delle fonti si pu solo congetturare: il termine fu sostituito da /.

    ricorre solo una volta in Omero, in Il. IV, 528: ' . Come si gi

    detto, secondo lavviso di Aristarco, linterpretazione del lessico omerico non trova esatta

    corrispondenza nel greco di et attica, e lo scambio di significati tra termini di aree contigue, o di

    elementi prossimi non fenomeno isolato, cos che nel greco successivo significa conocchia,

    in Omero sembra meglio rispondere al significato di fuso.

    probabile che quando si sent la necessit di dare un nome al diaframma, precedentemente elemento

    anatomicamente di scarso rilievo, si sia utilizzato un termine gi in uso: , data la sua

    espressivit (*plev, plo, che implica il galleggiare) si mostrava poco adatto e rimase nella sua

    posizione mentre pass, invece, ad indicare proprio il diaframma.

    Forse una eco della presenza del nelle , nei polmoni, si pu riconoscere nel Timeo di

    Platone, vero che il termine per polmone , ma il posto, in una certa linea di

    continuit{ con larcaico , nella porzione mediana del corpo, tra collo e diaframma nella sede del

    polmone e del cuore.

    Secondo Shirley Darcus Sullivan21, invece, le non identificavano pi, ormai, elementi anatomici

    determinati. probabile che al tempo di Omero indicassero entit meno definite del polmone,

    elementi interni al petto (), situati nel tratto tra la porzione superiore del torace e la superiore

    delladdome, ma in qualche modo indeterminati. Questa spiegazione in accordo con i tre passi citati

    in cui le , di volta in volta, indicherebbero entit anatomiche che racchiudono il cuore, sono

    intimamente connesse col fegato e comunque si situano nel petto ()22.

    Anche il fatto che il termine occorra molto pi spesso al plurale che al singolare si spiegherebbe

    meglio accogliendo questa ultima ipotesi.

    20

    Op.Cit. pag. 56 ss. 21

    Shirley Darcus Sullivan, Psychological Activity in Homer: A Study of Phren.Ottawa: Carleton University Press, 1988. Pagg. 21 - 37 22 Cfr. V. Larock - Le premires conceptions psychologiqus des grecs in: Revue belge de philologie e d'histoire.

    Tome 9 fasc.2, 1930. Pag.386 - Dopo avere analizzato varie possibilit{ lautore afferma: Sur la foi des textes,

    nous nous contenterons de dire que le terme phrnes dsigne un organe, viscre ou menbrane, qu'Homre situe

    dans la poitrine au-dessus du foie et autour du coeur

  • 17

    Per di pi, se, come pu essere ipotizzato, gi al tempo della redazione scritta dei poemi, un significato

    comunque specifico del termine si era oscurato in luogo di uno indeterminato, proprio questa

    indistinzione pu avere indotto i medici del V sec. ad adottare per il diaframma, che si imponeva alla

    loro attenzione scientifica e che mancava di un nome che lo designasse, il termine . Gli studi di

    Milman Parry23 e dei suoi seguaci hanno dimostrato la natura formulare dellepica omerica, per cui

    non solo elementi quali i frequentissimi epiteti hanno ormai perso di significato gi al tempo di Omero

    e mantengono la funzione di facilitare ladattamento dei nomi alle leggi dellesametro e

    dellimprovvisazione orale, ma queste stesse caratteristiche possono essere estese a numerosi altri

    elementi del lessico; i termini della sfera psicofisica quali , etc. si ritrovano sovente

    allinterno di formule, ad esempio anche i passaggi che abbiamo trattato, quelli in cui indicata una

    dimensione assolutamente fisica del termine, ovvero Il. XVI, 481-482 ed Od. IX, 301, pur essendo unici

    nel corpo dei poemi, mostrano caratteristiche formulari tanto nella posizione di , che in quella

    dei due verbi. Linterpetrazione, quindi, di come di non specifici elementi anatomici allinterno

    del petto sembrerebbe accordarsi ad una caratteristica della dizione formulare specifica dei poemi:

    altrimenti detto, probabile che gi{ al tempo di Omero, questi termini contenuti nellapparato

    formulare e dati insieme ad esso, fossero divenuti vaghi circa il loro esatto rapporto con entit fisiche

    precise.

    Questo oscurarsi del significato originario sarebbe avvenuto in seno ai movimenti semantici, comuni

    anche ad altra parte del lessico, prodottisi in un intervallo temporale che parte nellet{ del bronzo ed

    arriva a quella del ferro, nei tempi, quindi, che separano let{ micenea, che corrisponde ad una fase

    linguistica attestata nei poemi, allintroduzione della scrittura alfabetica.

    In questultima interpretazione delle si chiarisce meglio anche lintimo rapporto con

    (spesso al plurale), con la regione del petto, di cui indicherebbe un contenuto organico

    indeterminato, tra i due termini sussisterebbe una relazioni di interno esterno. Tanto nelle

    che in trovano sede diverse entit come , e , in entrambi o con entrambi si

    realizza un ampio spettro di attivit psichiche e le stesse preposizioni (, ed ) accompagnano i

    due termini.

    e lattivit{ psichica

    Va sottolineato che, nellintero corpo dei poemi, nei soli tre passi trattati ha una esclusiva

    dimensione corporea, nelle altre 383 occorrenze prevale uno spettro ampio di attivit psichica che,

    come mostra anche lincidenza statistica, spazia dallambito propriamente intellettuale a quello

    emotivo e a quello volizionale anche se, frequentemente, pi caratteristiche possono coesistere. Quindi

    23 Parry M., The Making of Homeric Verse: The Collected Papers of Milman Parry

  • 18

    potremmo congetturare che allaffievolirsi dellidentificazione con un elemento fisico preciso,

    probabilmente i polmoni, il termine sia stato progressivamente ed in maniera importante connotato

    psicologicamente. Successivamente nel corso del V e IV sec. , senza perdere le connotazioni

    psicologiche, passato ad indicare un elemento anatomico che si trovava sotto lattenzione scientifica

    dei medici e che mancava di un nome.

    Lidea che lattivit{ psichica possa essere connessa ai polmoni (comunque allarea toracica) , a ben

    vedere, alquanto naturale e coerente con i dati immediati dellesperienza.

    Gli accadimenti psichici che ricadono nellemotivit{ hanno notevoli riflessi fisiologici in organi ed

    apparati interni alla cassa toracica e sul respiro in particolare, quasi si confondono con questi.

    proprio questa innegabile sovrapposizione tra il versante fisiologico delle emozioni e le emozioni

    stesse che in Morbo Sacro viene rigettata quale argomento a sostegno di una qualche connessione tra

    (qui ormai chiaramente diaframma), e 24.

    Ritenere i polmoni (o il torace) il centro egemonico di questo tipo di attivit pu sembrarci astruso

    solo perch siamo saldamente inseriti in una tradizione diversa, che inizier a svilupparsi nel V sec. e

    che avr il definitivo sopravvento dopo una lunga, secolare, lotta con concezioni tradizionali. Come

    vedremo, perch il cervello possa imporsi come esclusivo centro psichico sar necessario che il corpo

    umano e la sua costituzione passi da essere un oggetto di esperienza immediata ad uno di indagine

    scientifica, medica in particolare.

    Rimarrebbe esclusa da questo discorso lattivit{ intellettuale, logica, che , solo apparentemente, meno

    legata a manifestazioni fisiologiche del tipo di quelle descritte, infatti nei poemi omerici il pensiero si

    identifica spesso col dire, col parlare25, e pu essere ambiguamente espresso da verbi che hanno quel

    primario significato, si consideri, ad esempio, Il. II, 36 ss.

    , '

    ' '

    '

    ,

    Agamennone, ingannato dal cattivo sogno inviatogli da Zeus, rivolgendo nel cose destinate a

    non compiersi, pensava (), stolto, che avrebbe preso in quel giorno, la citt di Priamo

    24

    , 25 CFR. V. Larock - Le premires conceptions psychologiqus des grecs in: Revue belge de philologie e d'histoire.

    Tome 9 fasc.2, 1930. pp. 387-388 : Comment le phrnes produisent-elles les penses? Une expression

    homrique, trs frquente, va nous clairer. Au lieu de dire penser, Homre dit souvent: se parler dans ses

    phrnes, phr{zesthai en phres (I 423 etc.). la pense est une parole intrieure. Pour Homre, pense et parole se

    confondent. Elles sont identiques. Il ne concevrait point une pense qui ne s'exprimerait pas, du moins dans les

    phrnes. Les phrnes laborent sans cesse des paroles qui sont des penses...

  • 19

    le parole alate che escono dalla bocca sono modulate dal respiro, la loro sede originaria, il loro

    punto di partenza, si trova allinterno della cassa toracica, non altrove, questi antichi non potevano

    sapere che lesioni in aree specifiche del cervello possono essere responsabili di deficit del linguaggio,

    di deficit logici.

    Onians26, sottolinea come per i primitivi, ancor pi che per noi, lattivit{ mentale si identifichi col

    linguaggio verbale come per gli indigeni della Nuova Guinea per i quali la mente nanola ha sede nella

    laringe.

    Per quanto riguarda la sfera propriamente emotiva e affettiva il termine appare coinvolto

    nella pi ampia gamma di questo genere di manifestazioni, nelle note non si prenderanno in esame,

    naturalmente, tutte le occorrenze, ma alcune pi significative ed esemplari.

    Le appaiono collegate alla gioia27, lamore pu avvolgerle28, gli dei come noto, vi infondono

    , , , 29, emozioni spiacevoli come , , possono interessare ,

    una parola pu morderle30, possono, come abbiamo visto, essere sede di dolore fisico31 e, caso che

    sar oggetto di attenzione nel prosieguo del lavoro, possono essere coinvolte da sentimenti

    contrastanti32, la rabbia e la paura possono interessare 33.

    Tadeusz Zieliski34 conta 72 occorrenze di in connessione alla sfera emotiva, contro le

    restanti 214 quasi esclusivamente ascrivibili allambito intellettuale, inoltre, almeno alcune percezioni,

    come la vista e ludito sono collegate a 35.

    il luogo deputato ad accogliere quanto viene detto, si consideri la ricorrente espressione

    formulare , ' , esse sono, quindi, connesse con la memoria

    e con la dimenticanza36, sono la sede dellimmaginazione37.

    26

    Op.Cit. pag. 36 27 lo si trova con i verbi chairein in Il. VI, 481: ., in Il XIII, 609: , terpesthai in Il. A, 474: ' ., gheghtenai in XI, 683: , gnusthai in Il. XIII, 493, ianthnai in Il. XIX, 174: , Od. III, 771: raren phres. 28 Il. III,442: 29 Un esempio per tutti in Il.XXI, 145: , il fiume Xanto infonde mnos ad Asteropeo 30 In Il.V, 493 Sarpedone rimprovera Ettore: , 31 In Il. XV, 60: 32 In Od. XIX, 471. Euriclea ha appena riconosciuto Odisseo: ' 33 In Il. II, 242: ' , Il. I, 555: ' , Il. XV, 627: 34 Tadeusz Zieliski , Homeric psychology [1922]. Pag 23 ss. 35 Per la percezione visiva si potrebbe considerare Il. XXI, 61: (che potrebbe essere detto anche figuratamente), per percezioni uditive X, 139: ' ' , nonch Od, I, 328. ' 36 Si consideri ancora Il. II, 33: , - Il. XV, 81: ' , , per la dimenticanza in Od.X, 557 lincidente di Elpenore:

  • 20

    Anche un cambiamento nello stato emotivo, come quello seguito allinfusione di o da

    parte di un dio viene percepito in , come il caso di Glauco che avverte lintervento di

    Apollo o di Telemaco che alla stessa maniera sente il e il infusogli da Atena38. Come si

    gi visto dicendo della identificazione col polmone proposta da Onians, il vino ha sulle una

    azione elettiva39, possono, inoltre, essere preda di 40.

    Per quanto riguarda lambito propriamente cognitivo pu essere interessante osservare la notevole

    variet di verbi e nomi appartenenti a questa area che accompagnano .

    si trova con /41, con 42, con 43, con 44, con 45, con

    46, con /47, con /48, con (il significato originario del

    verbo costruire in profondit{, cfr. , , , da cui covare una cosa nella profondit

    dell'anima, meditare profondamente)49, con (nel significato di mirare a qualcosa, avere

    in mente un disegno uno scopo)50, con 51, con 52, con 53, /

    54, con 55, con 56, con 57.

    , o anche in Il. VI, 285: ' . 37 In Od.I, 115 Telemaco, tra i superbi pretendenti, immagina che il padre possa tornare: , . 38 Il. XVI, 530 Od. I, 320 39 Od. IX, 362: - Od. XXI, 362: 40 Il. XVI, 805: ' , ' 41 Il.IX, 596: , - Il. XXII, 235: ' - Od.II, 363 , , - Od.III, 26"', . 42 Od. XIV, 82: ' . 43

    Il, IX , 423: ' - Il. XX, 116: ' : 44

    Il. I, 333: 45

    Il. II, 213 46

    Il. XIV, 92: 47

    Il.XXI,19: , - Il.XXIV, 282 ' 48

    Od. I, 444: ' . 49

    Od.IV, 676: ' , 50

    Il.XIII, 558: , 51

    Od. IV, 739 52

    Il. XIV,197: ' ; 53

    Od.X, 438 ', 54

    Il.XVIII, 463: : . 55

    Il.XXI, 583 ' ' 56

    Il.X, 4: . 57

    Il.XIV, 221

  • 21

    , quindi, collegato ad un ampio spettro di attivit percettive e propriamente intellettuali che si

    realizzano dentro di loro o col loro concorso. Il serbare memoria delle parole dette, pi in generale il

    ricordare ed il dimenticare, il pensare ed il pensiero, il conoscere, il prendersi cura, il macchinare o

    tessere un piano, la speranza ed il desiderare, tutto ci ha una relazione con questo elemento

    psicofisico che pare particolarmente connotato di varie e complesse funzioni intellettive. Una

    conferma del carattere prevalentemente intellettuale delle pu essere fornita dalla valutazione

    degli aggettivi che le qualificano e che sembrano appropriati alla sfera mentale della psiche.

    Le possono essere 58, 59, i due aggettivi, genericamente traducibili con buone,

    nobili, misurano laderenza dellindividuo ai valori portanti della cultura di appartenenza anche in

    senso morale60, ()-61 giuste, eque. Possono accompagnarle gli aggettivi 62 ed

    63, ovvero equilibrate, misurate allinterno e salde (che potrebbero, originariamente,

    essersi riferiti alla natura fisica di , per quanto nei contesti ne appaia chiaro ed evidente il

    senso intellettuale). Ancora sono dette che tradizionalmente si traduce con sagge,

    prudenti, di cui si riportata sopra linterpretazione proposta da Onians, e 64 curabili, con

    senso grosso modo analogo 65. Spesso possono essere persuase66 () o mutarsi

    ( / 67).

    Naturalmente la condizione di desiderabile equilibrio espressa da questi aggettivi, pu

    compromettersi ed una serie altrettanto significativa di condizioni negative, espresse da aggettivi e

    forme verbali, data per , che possono essere esiziali, funeste, ovvero 68, o come nel

    caso di Achille che si ostina a non volere restituire il corpo di Ettore, significativamente, 69,

    ascrivendo a questa entit un coinvolgimento diretto nellalterazione delle normali capacit cognitive.

    , infatti, a causa delle che leroe insiste nel suo dissennato comportamento. Un

    uomo pu, quindi, sulla stessa linea, essere stolto o folle in riferimento alle , di Elpenore,

    Odisseo dice che nelle non era connesso, non aveva saldezza e Atena si rivolge ad

    Ares insultandolo come folle, , e insano . Le dei giovani non danno garanzia di

    stabilit (non sono !), ondeggiano svolazzano 70, ed proprio questa carenza di

    58 Od.III,266, Od,XIV 421, Od.XVI, 398, Od. XXIV, 194. 59 Il. XVII, 470, Od. II, 117, Od, VII,111, Od.XI,367 60 A. W. H. Adkins . From the many to the one : a study of personality and views of human nature in the context of

    ancient Greek society, values, and beliefs - Ithaca ; New York : Cornell University Press, 1970. Pgg. 28ss. 61 Il, XXIV,40, Od.XVIII, 220, Od.XXIII,14 62 Od.XI 337- Od.XIV, 178 - OD.XVIII, 249 63 Od.VI, 252, Od.XVI, 215 Od.X, 493 64 Il.XIII, 115 65 Il.XV, 203 66

    Il.IV, 104 Il.VII, 120, Il.XIII, 788, Il.IX, 184, Il.XVI, 842, Od.I,48 67

    Il.VI, 61 68 Il.I, 342 69 Il.XXIV, 114, 135 70 Il. III, 108: '

  • 22

    saldezza a suggerire a Menelao di invitare lanziano Priamo a garantire i patti per il duello con

    Alessandro. Le possono essere direttamente rimproverate o trattate con disprezzo, il caso di

    quelle di Agamennone che, dopo aver manifestato, in un momento di sconforto, il proposito di

    abbandonare Troia, sono direttamente e veementemente rimbrottate da Odisseo71.

    Atena nel momento culminante della strage dei proci, brandisce legida su dalla volta e le dei

    proci sono frastornate, istupidite 72, questi diventano, in conseguenza, incapaci di reagire

    coerentemente, ma fuggono disordinatamente per la sala come mandrie di buoi oppresse dallestro.

    Infine, possono (figuratamente) abbandonare un individuo che in tal caso diviene incapace di

    elaborare scelte appropriate agli eventi. Dove se ne sono andate le tue prima insigni tra

    stranieri e sudditi ?, la risposta data da Ecuba a Priamo che gli ha chiesto cosa gli paia circa

    la sua volont di ascoltare il nunzio di Zeus e recarsi da Achille per riscattare il corpo del figlio73.

    Pi che ad individuare una data situazione lattivit delle sembrerebbe volta ad elaborare

    risposte rispetto ad eventi gi in atto.

    Possiamo quindi concludere che questa entit psicofisica, pur avendo una indubbia relazione con le

    emozioni, svolga prevalentemente funzioni intellettuali. Non senza rilievo, in questo senso la

    connessione con e con , Tuttavia questo elemento psicofisico non partecipa mai

    fisicamente o attivamente di questa varia attivit che pare non esplicare come soggetto, ma piuttosto

    contenere come luogo deputato: luomo pu produrre o esperire atti psichici dentro questorgano, con

    esso, o in riferimento a esso.

    Potrebbe essere utile soffermarsi su alcuni dati statistici, Tadeusz Zieliski74 confronta i propri rilievi,

    72 occorrenze del termine in ambito emotivo e 214 da riferirsi alla sfera intellettuale, con la statistica

    elaborata da Jansen (ber die beiden homerischen Cardinaltugenden, 1854, p. 32) che ascrive

    allattivit{ intellettuale 197 occorrenze, pari al 70% delle occorrenze totali, allambito emozionale 69

    occorrenze, pari al 24% e ad atti della volont 13 occorrenze pari al 5%, si evidenzia, quindi, tra i due

    studiosi una fondamentale uniformit di giudizio: le relazioni di con lintelletto sono

    allincirca tre volte pi numerose delle relazioni di con lambito emotivo.

    71 Il. XIV, 95: , 72 Od. XXII, 298: . 73

    Il.XIV, 201 74

    Op. cit. pag. 26

  • 23

    , la cui dimensione fisica molto meno marcata, appare strettamente connesso a . la

    resa del termine comune nei lessici come spirito generica e fuorviante e, certo, gli studiosi ne

    hanno dato diverse interpretazioni, per il Rohde75 , ad esempio, termine addirittura

    intraducibile e non si riferisce ad alcun organo fisico, quando esprime, invece, sostanzialmente, una

    funzione spirituale. Questo per dire come sia delicato confrontarsi con questo termine spesso tradotto

    in maniera generica e approssimativa.

    Secondo Onians76, come di seguito vedremo in dettaglio, il deve essere stato essenzialmente una

    sostanza aeriforme in relazione col sangue e va confrontato con che significa profumo, ardo

    profumi e pu essere accostato ad una ricca famiglia di termini indoeuropei, lat. fumus, sanscrito

    dhmah vapore, fumo, antico slavo dym fumo, duch soffio, spirito, letimologia in questo caso

    pi trasparente ma non molto illuminante circa il valore semantico del termine nel corpo dei poemi. In

    via preliminare, prima di indicare qualche ipotesi interpretativa, si prenderanno in conto alcune

    significative occorrenze della voce nei poemi, che forniranno un utile orientamento.

    Come accennato la natura fisica di alquanto sfumata ed alcuni autori la negano del tutto,

    tuttavia la sua collocazione nelle o nel petto, , che, come si detto, appare

    intimamente connesso a 77.

    Spesso sembrerebbe presentarsi come un principio vitale la cui perdita (frequentemente espressa col

    verbo ) comporta la morte78in seguito alla quale viene esalato79, in caso di ferita mortale

    abbandona il guerriero80, un uomo o un animale che muore rimane privato del 81, cos un uomo

    che ne uccide un altro lo priva del 82, a chi sul punto di morire o gravemente sofferente in

    75

    Rohde E. - Psiche: Culto delle anime e fede nell'immortalit presso i Greci. London 1925. Pg. 46 76

    Op. cit. pag. 69 ss. 77

    Il,IV, 152: - Il. VIII, 202: . Cfr. anche la frequente espressione formulare (21 Occorrenze): Od.X, 151 78

    Il.I, 205: ' - Il.VIII: 90 ' - Il.VIII, 270: - Il.VIII, 358: ' - Il.X, 452: ' 79

    Il.IV, 524: - Il.XIII, 654: - Il.XX, 403: , 80

    IL.IV, 470: , . - Od.III, 455: ' , ' , - Vola via dalle membra di una colomba in Il.XXIII, 880: ' - in Il.VII, 131 v lunica occorrenza relativa ad una discesa del thyms nellAde, che sar pi avanti oggetto di discussione: - Col verbo ichomai in Il.XIII,671: ' , ' Con phthsthai in Od.XV, . 81

    Il.XX, 472: - Il.III, 294: () 82

    Il.IV, 531: , '

  • 24

    seguito ad uno shock rimane poco o non gliene resta affatto83. Ancora, a chi si riprende da un

    colpo, il si raccoglie di nuovo nel petto o nelle : il caso di Ettore quando si riprende dal

    forte trauma toracico causatogli dal macigno scagliatogli da Aiace e di Menelao ferito non appena si

    accorge che la ferita ricevuta superficiale84. Inoltre il pu essere accresciuto (figuratamente)

    con doni e vettovaglie, cos Ettore ricorda agli alleati che egli sta accrescendo il di ciascuno di

    loro a spese del popolo, il , ancora, rinvigorito da cibo e vino di cui pu mancare e fatica e

    sforzo possono indebolirlo85.

    In queste occorrenze il sembra approssimarsi ad un principio vitale indispensabile a

    mantenere luomo (o lanimale) in vita ma, altrove appare in relazione con una estesa gamma di

    emozioni ora piacevoli86 ( sicch gioisce o noi gioiamo dentro il , ci che ci piace caro al

    nostro , ci si pu saziare di lacrime nel ) ora al contrario spiacevoli (il pu, infatti,

    turbarsi o noi possiamo turbarci nel nostro , cos pu essere in pena o avere pena dentro, essere

    torturato da amarezza o dolore87, una rabbia disperata pu spingere luomo a divorare il proprio

    88).

    83

    Il.I, 593: , ' (Efesto) - Il.V, 698: ' , ' , (Sarpedone) - Il.XIV, 439: ' , , ' . (Ettore) 84

    Il.XV, 240: ' , ' , ' , - Il.IV, 152: . (Ettore) - Il.XXII, 475: ' (Andromaca) 85

    Il.XVII, 226: , (Ettore) - Od.X, 461: ' ' , (Circe ad Odisseo e ai suoi compagni) - Il.I, 468: ', . - Od.XVII, 603: ' . - Il.XVII, 744: ' ( ) Od.X, 78: ' ' . 86

    Col verbo chirein: Il.I, 256: - lespressione formulare Il.XIV, 156: - Od.XXIII: 266: . Con gthin: Il.VII,189: . Con trpesthai: Il.XIXI, 312: . con terpin: Il.IX, 189: (). Con iinesthai: Il.XXIII, 597: . Con andnein: Il.XV, 674: ' ' ' . Da considerare anche, riferita alla gioia, lespressione in Od.X, 465: e in Od.VIII, 450: ' ' , nonch in Il.X, 531 lespressione formulare: . Od.XX, 59: . 87

    Con chnusthai: Il.VI, 524: . Con achuein: Il.V, 869: . Con akachzesthai: . Con odresthai: Il.XXIV, 549: ' . Con olofresthai: Il. VIII, 202: . Con stenachzesthai: Il.VII, 95: . Con chos: Il.XIV, 475: ' . Il.III, 412: ' ' . Con aschllein: Od.II,192: , ' . Con katphin: Od.XVI, 342: ' ' . Con tetisthai: Il.XVII, 664: Con (pathin) lghea: Il.IX, 321: - Il.XXII, 53: . Con kdea: Od. VIII,149: ' . Con kak: Il.XXIV, 518: ' . Con meledmata: Il.XXIII, 62: . Con odn: Od.II, 79: . Con tiromai: Il. XXII, 242: ' . Con aggettivi indicanti sofferenza: Od. XI, 39: ' . 88

    Il.VI, 202: .

  • 25

    Il coinvolto nellamore, nel desiderio e nel sentimento dellamicizia89, nella speranza e nel

    coraggio90, nellira91, nellodio92, vergogna, paura93, lorgoglio94, la piet e la mancanza di piet95, la

    sorpresa e lansia96.

    Accanto a questa ampia gamma di fenomeni emotivi, il esprime o collegato ad un notevole

    spettro di fenomeni intellettuali.

    Cos nel vengono ponderate situazioni problematiche97, o hanno luogo conflitti interiori98, nel

    parrebbero avvenire, incidentalmente, alcuni fenomeni percettivi legati alla vista come il

    guardare ammirato il palazzo dei Feaci e delle sue meraviglie da parte di Odisseo99. Il ha

    relazione con la memoria100, una saggia parola pu esservi riposta101, direttamente coinvolto

    nellattivit{ del pensare, presagire, accorgersi102, darsi pensiero, prevedere103.

    Talvolta, nel maturarsi di una decisione, durante un conflitto interiore, pu instaurarsi un dialogo col

    proprio , come si vedr avanti, ed in questo caso, la decisione si produce attraverso un

    travagliato dibattimento tra agenti psichici104. Ancora, un pu trattenere un altro , come

    un istanza che prevalga su di un'altra: il sopraggiungere di un secondo , ovvero la

    considerazione dellimpossibilit{ di spostare il masso che fa da porta allingresso, a far desistere

    Odisseo dal proposito di uccidere con la spada il Ciclope addormentato105. In questo ultimo caso il

    termine si accosta al significato di pensiero, di idea.

    89 Il.III, 139: Il.I, 196: Il.IX, 343: (Achille di Briseide). 90 Il.X, 355: Il.XVI, 266: Il.V, 670: Il.V,510: . 91 Od. XIII, 148: ' (Poseidone di Zeus) Il.I, 217: Il.XVI, 206: . 92 Unica occorrenza in Il.XV, 158: . 93 Il.XV, 561: , ' - Il.VIII, 138: ' ' 94 Il.II, 196: Il.IX, 626: - Il.IX, 636: ' (di Achille) Il.XXIII, 611: . 95 Od.XI, 55: - Il.IXX, 299: . 96 Od.I, 323: Il.XXIII, 370: 97

    Il. I, 193: ' . 98

    Il.V, 671: ' Il. VIII, 169: - Od.XX, 217: ' . 99

    Od. VII, 134: 100

    Od.I, 29: 101

    Od.I, 361: 102

    Od.IX, 213: Od.XVIII, 154: - Od.XIX, 312: ' . 103

    Od.XIV, 219: Od.XVIII, 154: . 104

    Il. XI, 401- 420 105

    Od.IX, 302: .

  • 26

    A conferma di questa dimensione intellettuale del , il termine si trova con verbi che esprimono

    lidea del parere, del conoscere, del sapere.106

    Oltre, quindi, ad essere un piuttosto indeterminato principio vitale, questa voce sembra essere in

    rapporto diretto con le emozioni e con una varia attivit mentale che avviene nel o col suo

    concorso.

    Come ultima prerogativa il si qualifica come agente della volont, infatti il a spingere

    allazione, a saziarsi, a combattere a resistere, a volere in generale107.

    Tadeusz Zieliski108per il quale il si configura, insieme a , come un organo incorporeo

    dellanima rileva questa statistica delle occorrenze della voce.

    principio vitale 85 occorrenze 11%

    Organo della passione 416 occorrenze 56%

    Organo dellintelletto 81 occorrene 11%

    Organo della volont 162 occorrenze 21%

    Conformemente alla composita natura di questoorgano psichico Snell109 lo indica come un e-motion

    organ che, come abbandona luomo al momento della morte ma, come vedremo quando si

    prender in considerazione questultima, con una sostanziale differenza, ovvero che mentre la

    continua una sua pallida esistenza nellAde dopo la morte, del si perdono le tracce, viene perso

    per sempre con la fine delluomo.

    Esiste, per vero, un passo che fa riferimento ad una discesa allAde del (altri tre sono riferiti ad

    animali) IL. VII,131: , ma lo Snell110, attribuisce questa

    unica occorrenza alla storia compositiva dei poemi ritenendo oltremodo probabile che un tardo

    compositore, ormai estraneo alla facies arcaica della lingua Omerica, non abbia sentito alcun ostacolo a

    106

    Con dokin: Od.X, 415: ' Con phainesthai Il.II, 5: Con phronin Il.II, 36: ' ' ' Con mdesthai: Il.VI, 157: - Con eidenai: Il.II, 409: . Con epstasthai: Od.IV, 730: - Con ghnnai: Il. XVI, 119: ' . 107

    Considera lespressione formulare Il.IX, 177: ' ' Il.XVII, 702: ' Il.XII, 174: Il.IV, 263: Il.VII, 74: Il.XV, 44: Il.II, 276: . Il.XIII, 73: ' . 108

    Op.Cit.pag. 31 109

    Op.Cit., cap I 110

    Op.Cit., cap I

  • 27

    sostituire con , e, pratica comune nella poesia orale, abbia costruito il suo verso traendo dal

    suo repertorio mnemonico e combinando insieme elementi compositivi originariamente separati.

    Tant che il verso appare contaminato da IL. XIII, 671

    ' , ' .

    e da Il. III,322

    ,

    La compresenza di un aspetto emozionale (pi sviluppato) accanto ad uno intellettuale spinge ad alcune

    considerazioni, la prima che queste sono aree spesso adiacenti anche in molte lingue moderne sicch non

    sempre possibile separare, per cos dire, il sentimento dal pensiero, la seconda che questultima

    circostanza ancora pi vera per questa epoca arcaica che non ha sviluppato una recisa separazione tra questi

    ambiti e per la quale il fisico, lintellettuale e lemozionale sono dati in un tutto indistinto.

    Proprio per questo motivo il perfetto , che nel greco successivo ricopre un ambito essenzialmente

    intellettuale e che si trova pure con questa esclusiva funzione in Omero, molto pi spesso, come

    , indica un movimento pi ampio e comprende significazioni emozionali e conative relative

    allessere in una determinata disposizione affettiva o di sentire, di seguito si forniscono alcuni esempi:

    di Achille Il XXIV 41: ' ,

    di Euriclea in Od I, 428: '

    Od. III, 275: ,

    Il verbo sembra significare, in questi casi: ho provato certi sentimenti, mi trovo in una certa condizione

    psichica.

    Se ne deve dedurre che nei poemi omerici quella separatezza tra esperienza puramente intellettuale e

    i dati emozionali che laccompagnano, precedendola o essendole contemporanea, alla quale noi siamo

    del tutto avvezzi, non si sviluppata.

    Noi manchiamo di un verbo completo come in grado di dare conto della complessione della

    realt senza scinderla nelle sue componenti anche contemporane; nei poemi omerici, ed questo un

    elemento di differenza col nostro modo di sentire, le esperienze vengono date senza questo tipo di

    distinzione ed insieme alla disinibita fisicit con cui gli eroi mostrano i propri sentimenti, ad esempio

    col pianto, con una singola parola si tengono uniti piani complementari della realt che per noi sono

    definitivamente divaricati.

  • 28

    Doods111 mette questo uso arcaico in relazione col paradosso di Socrate per cui la virt

    conoscenza e nessuno sbaglia di suo proposito, questa concezione platonica, secondo lautore,

    sarebbe, quindi, la rielaborazione di un antico nodo concettuale.

    Ancora Snell112 prende in esame i molti verbi che nei poemi omerici significano vedere, , ,

    , , , , , , .

    Molti di questi verbi, nel greco successivo, non sono sopravvissuti, nella prosa classica,

    presumibilmente nelluso, non ci sono che , , ad indicare latto del vedere.

    Volendo, in via preliminare, schematizzare, durante il periodo che intercorre tra Omero e Platone

    avviene un passaggio linguistico e, naturalmente, concettuale, dal concreto allastratto, dalla

    parcellizzazione dellesperienza colta nelle sue varie modalit{ operative, e non ancora come unit{, alla

    acquisizione di concetti funzionali ed unitari.

    Al di l di opportunit di ordine metrico o, comunque, inerenti le particolare caratteristiche

    compositive dei poemi, sembra evidente che i molti verbi usati nei poemi omerici, si riferiscano a modi

    speciali, affettivi e di volta in volta diversi di vedere, cos: da cui , serpente, non

    indica un generico vedere, ma un rivolgere lo sguardo con una intensit caratteristica, una qualit che

    pu essere rilevata nello sguardo altrui e che non riguarda l atto del vedere, quanto una qualit

    espressiva dello sguardo113,Odisseo, afflitto dalla nostalgia della patria, rivolge uno sguardo fisso sulla

    distesa del mare, che la forma iterativa del verbo contribuisce a rendere ancora pi

    intenso. Ancora , come , non indica la semplice funzione del vedere quanto un

    guardare intorno con curiosit{, apprensione o paura, entrambi non si trovano mai alla prima

    persona, esprimono una attitudine che si riscontra negli altri.

    , connesso a , si trova nellIliade quattro volte, tre delle quali connesso ad armi lucenti.

    Il verbo, che transitivo, esprime una gioia, un allegria che si accompagna al vedere: , ancora non

    esprime la funzione del vedere, ma il sentimento che accompagna la vista di un particolare oggetto.

    Considerazione analoga vale per che significa avere un impressione, in genere di minaccia,

    sospettare: ancora il significato determinato dalloggetto del verbo, esprime non il semplice atto del

    vedere quanto lemozione che lo accompagna.

    indica un guardare a bocca aperta, un fissare.

    Questa variet permane significativamente nelle diverse formazioni che in seguito confluiscono nel

    paradigma del verbo vedere, , , .

    111

    Doods E.R. The Greeks and the Irrational . University of California Press, 1962. Pag. 17 112

    Op.Cit., cap I 113

    Od.V, 84, 154 (Odisseo): ' /23

  • 29

    non in origine un verbo, deriva da lo spettatore e non legato, come nei casi

    precedenti, immediatamente a un oggetto, n esprime una certa attitudine nel vedere o un sentimento

    che accompagna questo atto, ma un catturare con gli occhi. Questa parola si riferisce a quellatto che

    presupposto ma non tout court espresso dai verbi precedenti.

    Il significato di nel greco classico potrebbe essere dato da -, ovvero

    modificando il significato del verbo che indica la funzione generale del vedere tramite una

    preposizione.

    In Omero mancherebbe, quindi, un verbo che esprima la funzione del vedere in quanto tale, come

    troviamo nel greco successivo, ma , invece, presente una serie di verbi che esprimono diverse

    modalit, assieme alle emozioni che le accompagnano, che presuppongono questa funzione.

    Se le funzioni del sembrano abbastanza evidenti sulla sua intrinseca natura permangono molti

    dubbi, dallanalisi delle occorrenze risulta difficile stabilire se sia un elemento dotato comunque

    di una sua fisicit in una parte del corpo, un organo emozionale o una funzione psichica, anche se,

    avverte giustamente Adkins114, tali distinzioni dovevano essere senza senso per luomo omerico,

    considerando tra laltro che nei poemi si fa difficilmente riferimento a linguaggio non materiale.

    Alcuni studiosi negano che il abbia una qualche consistenza fisica, per altri tra cui Ngelsbach e

    Autenrieth115 il termine da porsi in relazione con limpeto ed il ribollire del sangue giusta letimologia

    riportata nel Cratilo116 anche se nel dialogo platonico si menziona non il sangue ma la , e nei

    poemi non appaia alcun collegamento del al sangue che, inoltre, indicato con altri termini:

    , .

    Coerentemente con la sua interpretazione delle come polmone, Onians identifica lintrinseca

    natura del con un caldo respiro collegato al sangue.

    Lanalisi di alcuni passi dei poemi omerici mostrer{ come lidentificazione del col respiro o con

    un anima respiro possa essere plausibile almeno per una fase molto antica dei poemi.

    114

    Op.Cit. 115

    C.F.von Ngelsbach, Homerische Theologie, Nrberg, 1884 (Edizione rivista ed integrata da G. Autenrieth), pag. 461 116

    Cratilo 419e: .

  • 30

    In IL. IV, 522, Diore, con la gamba schiacciata da una pietra , cade spirando il , rantolando117, allo

    stesso modo, in Il. XIII, 653 una freccia trafigge Arpalione che tra le mani dei compagni spira il ,

    rantola118.

    In Il. XX, 403 Achille ferisce Ippodamante con la lancia ed egli ansim per il suo , e mugghi

    come un toro119.

    In Il XVI, 468 Sarpedone colpisce il cavallo Pedaso che nitr ansimando per il su , cadde nella

    polvere ed il suo vol via120.

    In Il. XV, 240 Apollo ha appena raggiunto Ettore colpito al petto da Aiace con un masso e questi si sta

    riprendendo e recuperando il , mentre il sudore e lansimare vengono meno121.

    In Il. IV, 152 Menelao rabbrividisce quando si vede colpito, ma non appena si avvede che i barbigli non

    sono penetrati, il suo si raccoglie nel petto122.

    In Od. V, 456 sgg. Odisseo si dirige con affanno verso terra, senza fiato , ma poi riprende a

    respirare e il gli si raccoglie in phrn123.

    In Il. XXII, 467 sgg. Andromaca alla vista di Ettore senza vita cade indietro esalando lanima ekpusse

    (cfr. kapns), ma quando torna a respirare il thyms si raccolse nella sua 124.

    Gli esempi in cui il sembra identificarsi col respiro possono moltiplicarsi.

    In Il. V, 696 Dalla coscia di Sarpedone viene estratta una lancia e leroe sviene, ma poi respira di nuovo

    ed il soffio di Borea lo rianima spirando su di lui che aveva penosamente esalato il 125. In Il. IX, 4

    sgg. Si paragonano a Zefiro e Borea che soffiano insieme al diviso degli Achei126.In Il. I, 593 ad

    Efesto scagliato dallOlimpo fino a Lemno da Zeus adirato, rimaneva poco 127.

    117

    IL. IV, 522: 118

    IL. IV, 522: 119

    Il. XX, 403: 120 Il XVI, 468: ' , ' ' , ' . 121 Il. XV, 240: , ' , ' , ' 122

    Il. IV, 152 : . 123 Od. V, 456: ' ' 124 Il. XXII, 467: ' , '

    125

    Il. V, 696: . 126 Il. IX, 4: ' , . 127 Il. I, 593: , '

  • 31

    Tutti i contesti esaminati e i verbi che esprimono le azioni implicate indirizzano, secondo Onians, a

    ritenere il respiro, un respiro in grado di condensarsi quindi di riscaldarsi o raffreddarsi: cos

    in Il. XXIII, 597 Il di Menelao si scald o si sciolse come rugiada128.

    Non si tratterebbe, quindi, di semplice aria ma di una sostanza areiforme in stretto contatto, secondo

    Onians, col sangue, abbondante allinterno delle alle quali il strettamente connesso, e

    tale da produrre fenomeni di condensa come quello descritto, sangue e , quindi, sarebbero in una

    relazione sinergetica e troverebbe un suo senso letimologia Platonica del Cratilo.

    Questo respiro in stretta relazione col sangue non semplice aria, ma una sostanza aeriforme interna al

    corpo che si combina ed interagisce con laria esterna si modifica in rapporto alla qualit{ del

    nutrimento e alle emozioni, fenomeni entrambi in grado di accrescere il o di consumarlo.

    Cos in Od. X, 460 Circe invita Odisseo e i suoi compagni a recuperare il , col cibo129.

    Come abbiamo gi visto quando qualcuno afflitto nel corpo o nello spirito si pu dire di lui che

    scioglie () il suo , lo consuma () o lo mangia come in Od. X, 379, dove Circe

    domanda perch Odisseo, muto, non tocca cibo n bevanda, divorando il 130

    Se la sede della coscienza, il , in quanto respiro, non si riduce semplicemente ad una

    sostanza aerea prossima al sangue indispensabile al mantenimento delle funzioni vitali, esso

    direttamente coinvolto nelle manifestazioni emozionali, che questi antichi dovettero percepire, cosa

    che effettivamente , come strettamente connesse al respiro e altrettanto strettamente correlate alla

    variazione della sua qualit. Questo spiega perch di un individuo in preda ad una emozione

    improvvisa nei poemi si possa dire come in Il.XIII, 282, il cuore palpita, o, come in Il.VII,216 che

    direttamente il a palpitare131, in quanto, come si diceva, il respiro accompagna col variare della

    sua intensit, della sua qualit, i movimenti affettivi ed in generale modula ritmo ed intensit in intimo

    rapporto alle condizioni psicofisiche.

    Cosi in Il. X, 9 si dice di Agamennone che cos fitto singhiozzava nel petto, dal profondo del cuore, le

    tremavano dentro di lui, dove lafflizione descritta con riguardo puntuale alle sue

    manifestazioni organiche e fisiologiche132.

    Anche noi che siamo avvezzi a separare gli aspetti emotivi da quelli intellettuali e da quelli pi

    immediatamente fisici manteniamo nel linguaggio, come si ricordava sopra, una nutrita serie di

    locuzioni nelle quali lattivit{ del respiro, e le sue diverse modalit, sono legate ad aspetti emozionali:

    128 Il. XXIII, 59:

    . 129

    Od. X, 460: ' ' , 130 Od. X, 379: 131

    Il. XIII, 282 Il. VII, 216 ... 132 Il. X, 9: ' ' , .

  • 32

    ansimare per il fervore, restare senza fiato per la paura, sbuffare per lindignazione, singhiozzare per il

    dolore, sbadigliare per la stanchezza, sospirare di sollievo o per la tristezza, ancora, il petto scosso

    dallemozione o tenere il fiato sospeso nellincertezza, sono espressioni molto comuni.

    Quindi dal di un uomo dipendono pensiero e sentimento, che sono tuttaltro che separabili, il

    suo ardore ed il suo coraggio che hanno una consistenza gassosa, e degli eroi detto

    spesso che spirano o 133 .

    Se il respiro coessenziale alla vita nelle sue manifestazioni fisiologiche, allemotivit{ e, naturalmente,

    alla attivit cognitiva, diviene chiara la nozione di i(n)spirazione da parte di un dio di o ,

    questa trasmissione deve avvenire attraverso uno scambio gassoso, linspirare, linsufflare lelemento

    energizzante direttamente nel delleroe, nelle sue . Gli esempi sono molti in Il X, 482,

    Odisseo indica a Diomede i Traci addormentati ed Atena gli inspira 134 o in Od. XXIV, 520 sempre

    Atena incoraggia il vecchio Laerte, gli inspira ed egli scaglia con successo lasta135.

    Lo stesso meccanismo avviene per linfusione del come in Od IX, 381 sg. Sul punto di trafiggere

    locchio del Ciclope, in un momento altamente drammatico un inspira ad Odisseo ed ai

    suoi compagni136.

    Che tali entit energetiche potessero avere consistenza gassosa lo si pu desumere dalle parole di

    Achille in Il. XVIII, 110 l dove paragona al fumo137

    Conseguentemente alla natura del respiro- possono essere inspirate non solo emozioni, ma

    anche pensieri, si pensi allespressione formulare , ' .

    O ancora, un qualche a soffiare nelle di Penelope linganno della tela138.

    in connessione con un numero di verbi che esprimono attivit intellettuale, come si gi

    visto, tra questi, per Onians, ha particolare rilievo , per il quale la derivazione di gran lunga

    pi convincente, altre ne sono state proposte, lo connette al paradigma del verbo soffio, da -

    deriva laoristo e il medio passivo .

    133 Il. III, 8: . 134

    Il X, 482: ' 135

    Od. XXIV, 520: ' 136

    Od IX, 381: . 137 Il. XVIII, 110: 138 Od, XIX, 138: , a cui si pu fare corrispondere Es. Teog. 31:

    (le Muse).

  • 33

    Ora, secondo lesposizione di Onians139, il verbo oscilla tra il significato di respirare e quello di essere

    assennati, saggi, cos In Od. V, 456 sgg. Odisseo si dirige con affanno verso terra, senza fiato

    , ma poi riprende a respirare e il gli si raccoglie in 140.

    Ma il participio perfetto , epiteto ricorrente, vale saggio, dotato di consiglio. Il verbo quindi

    significa dispongo di respiro e ovviamente ho intelligenza, saggezza, un identico concetto pu,

    quindi, essere espresso dicendo che un uomo ha buone o che : Achille nel

    mostrare il suo disprezzo per Agamennone dice in Il IX, 377: vada in malora perch Zeus gli ha

    portato via le 141, allo stesso modo Menelao pu apostrofare aspramente Antiloco in Il. XXIII

    440, esprimendo lo stesso concetto attraverso il verbo : Va in malora! Male ti dicevamo

    saggio noi Achei.142, concetto ribadito al verso 570: Antiloco, tu una volta , cosa hai

    fatto?143.

    Cos si spiega la speciale condizione di Tiresia cui Persefone ha concesso integre ed per

    questo, per lintegrit{ degli organi che presiedono la coscienza, nel caso in questione la preveggenza,

    che Tiresia solo a differenza delle altre ombre incorporee, prive di coscienza.

    Per lo stesso motivo l di Patroclo pu parlare ad Achille e la di Elpenore pu fare

    altrettanto con Odisseo, perch, in quanto insepolti, gli organi fisici indispensabili alle attivit

    psichiche dei vivi non sono stati ancora bruciati, come spiega con puntuale esattezza in Od. XI, 218 sgg.

    La madre Anticlea ad Odisseo:

    ' , .

    ,

    , ' ,

    ' ' .

    Quando la forza potente del fuoco abbia vinto i tessuti organici ed il abbandona le ossa, legge

    per i mortali che resti la sola che, come un sogno, vaga volando

    Successivamente quando la , come vedremo avanti, assorbir il la connessione di

    questultimo al respiro si offuscher del tutto.

    139

    Op. Cit. 140

    Od. V, 456: ' ' ' , ' ' 141

    Il IX, 377: 142

    Il. XXIII, 440: ', ' . 143

    Il. XXIII, 570:

  • 34

    La nei poemi omerici qualcosa di molto distante dalla nostra psiche ed altrettanto lontana

    dalla platonica; come stato detto, risulta essere un superesse pi che un esse, avendo una

    funzione essenzialmente escatologica ed essendo priva di quelle caratteristiche intellettuali,

    emozionali e volitive che definiscono la persona in quanto tale e che ritroviamo distribuite tra vari

    agenti o organi psichici come , , , , al punto che il Rhode asserisce che tanto

    poco possibile attribuire caratterische spirituali alla , da poter parlare piuttosto di un

    opposizione tra questa e lo spirito144. certamente un principio vitale indispensabile per il

    mantenimento della vita e, una volta irrimediabilmente allontanatasi dal corpo per continuare una sua

    insensibile vita nellAde, luomo muore145.

    In alcuni contesti il termine ha il valore di vita, cosi quando lambasceria prega Achille di tornare in

    battaglia, egli asserisce di avere rischiato sempre la sua in battaglia146; Agenore che teme di

    affrontare Achille riflette che il suo avversario ha una sola 147; durante lo scontro mortale tra

    Achille ed Ettore il poeta commenta che il premio della battaglia sar la di Ettore148. Nel corso

    della vita attiva delluomo la non d segni di s, compare solo in corrispondenza con episodi di

    crisi (svenimenti), cos Pelagone estrae dalla coscia di Sarpedone una lancia e questi sviene, anzi la

    lo abbandona, successivamente ritorna in s () ed credibile che anche la

    ristabilisca la sua precedente condizione149; in un altro passo Andromaca alla vista di Ettore, straziato

    da Achille, cade allindietro ed esala la per riaversi dopo poco150.

    Al di l di questi casi di crisi momentanea, sappiamo che la , in concomitanza con la morte , vola

    via dalle membra, o lascia il corpo attraverso la bocca, il petto, o attraverso una ferita151.

    Alcuni, con Onians152, identificano la sede della nella testa considerando loccasionale

    intercambiabilit di questi due elementi in alcuni contesti153, ma non sembrano esservi evidenze

    144

    Op.Cit. pag. 4 145

    Il. XXII 362: , ' 146

    Il IX 322: . 147

    Il XXI 569: , ' 148

    Il XXII 161: . 149

    Il V 696: ' , ' ' ' , 150

    Il XXII, 467: ' , . ' 151

    Il.XVI.856: ' Il. XXII.362 - Il.IX, 409: ' , . Il.XVI.505: , ' ' . - Il. XIV, 518: ' ' , . 152

    Op.Cit. 153 Si consideri Od. III,: , e Od. II 237:

    , o anche Il. I, 3: e Il XI,

    55: . Alle quali espressioni pu accostarsi Od. XI 29:

    .

  • 35

    definitive in questo senso e pare pi probabile, come ritiene Bremmer154, che manchi nel corpo una

    sede specifica per la .

    Rohde155 e Bremmer156 ritengono che in molti popoli primitivi lesperienza del sogno, della trance e

    dello svenimento sia alla base del sorgere dellidea di un doppio immateriale delluomo; tuttavia, lo

    specifico dei poemi omerici, rispetto ad altri popoli, costituito dalla assoluta povert di connotazioni

    psichiche della , che una mera insenziente immagine, un . Secondo il Rohde, la

    come una immagine delluomo riflessa nellacqua157.

    Se durante la vita attiva la non manifesta attivit alcuna, qual , allora, la sua condizione una

    volta separata dal corpo, nella casa dellAde? Si pu rispondere, come gi{ accennato, che le

    conducano un incosciente sussistere, molto lontano dalla vita attiva.

    Una volta interrotto il legame con gli organi che presiedono alle varie attivit psichiche, in maniera

    definitiva dopo il rogo funebre, le non hanno pi parte alla sensibilit{, allintelletto,

    naturalmente alla parola, persino la loro relazione con la forza di gravit risulta alterata, svolazzano158

    come nottole e, prive di voce umana159, producono un agghiacciante suono inarticolato160.

    Quanto questa condizione sia spiacevole per luomo omerico lo illustrano bene le parole di Achille ad

    Odisseo: leroe ritiene preferibile la condizione spregevole di umile , di lavoratore della pi infima

    condizione al servizio di un padrone, piuttosto che regnare su tutti i morti161. Nessun bene vale quanto

    la vita e una volta che la sia uscita dalla chiostra dei denti non c modo di farla tornare indietro,

    come ricorda Achille stesso nellIliade162.

    La madre di Odisseo, Anticlea, fornisce al figlio, sconcertato dallimpossibilit{ di abbracciarla, una

    puntuale descrizione di quanto occorre alluomo una volta morto, ci che nelle sue parole,

    sembrerebbe una legge generale per tutti i mortali: non pi i tendini tengono insieme le carni e le ossa

    dopo che la forza del fuoco le ha vinte e, non appena il lascia le ossa, la come un sogno

    vaga volando

    ' , .

    ,

    154

    Bremmer J., The early greek concept of the soul, Princeton University Press 1983 pag. 16 - 17 155

    Op.Cit, pag. 6-8, 47 156 Op .Cit , pag. 7 ss. 18 ss. 157

    Op.Cit, pag. 11 158 Od.X, 495: Od. XI, 222: ' ' . Od. XIV, 7: ' . 159 Non sar casuale che Esiodo in Scudo 131 definisce la morte che fa dimenticare della voce e

    Teognide in 569 si paragona morto ad una muta pietra, 160

    Od. XXIV, 11: ' Od. XI 44, Od. XI 633: 161

    Od XI, 489-91: ' , ' , , 162

    Il. IX, 408- 409: ' ,

  • 36

    , ' ,

    ' ' .

    La coscienza come la consistenza materiale sono attributi di quegli elementi organici compromessi

    dalla morte e definitivamente distrutti dal fuoco, senza dei quali sopravvive un , nellaspetto

    copia perfetta delluomo vivo163, ma con una rarefatta consistenza e privo di connotazioni psichiche.

    quanto ribadito nel XXIII dellIliade da Achille164 che, dopo aver tentato di abbracciare Patroclo che si

    dilegua come fumo emettendo uno stridio, prorompe meravigliato nelle celebri parole: Ah! Anche

    nellAde c una , un , ma dentro non vi sono pi le , ovvero con la morte gli

    elementi materiali della persona sono persi e permane la , un simulacro, un , un doppio

    incorporeo, tuttal pi aereo, delluomo, che non pu essere toccato, come fosse fumo o avesse la

    consistenza del sogno; se la coscienza di Patroclo appare integra, come vedremo, perch il suo corpo

    non stato ancora arso.

    Un certo numero di eccezioni alla legge enunciata da Anticlea possono trovare soddisfacente

    spiegazione allinterno del testo, per altre opportuno considerare ancora che lepos omerico non il

    prodotto di un severo teologo impegnato ad assicurare la pi rigida coerenza al suo pensiero, ma della

    poesia esametrica che conosce una lunga, secolare storia di trasmissione formulare, motivo per cui

    tradizioni distanti nel tempo e nello spazio possono coesistervi senza imbarazzo.

    Il caso di Tiresia di singolare rilevanza: Circe spiega che per uno speciale intervento di Persefone

    che il vate, bench morto, conserva , lunico ad avere coscienza ()165. Nelle

    ordinarie , lo si ribadisce, dunque proprio la perdita definitiva degli elementi psicofisici che

    regolano la coscienza () a rendere nelle parole di Achille i morti che abitano lAde

    senza senno166 o , come vengono definite quattro volte nellOdissea, teste

    dei morti prive di 167 . Il caso delle di Patroclo che parla ad Achille con integra coscienza e

    prova vivi sentimenti e di Elpenore che senza bere il sangue, allo stesso modo comunica normalmente

    con Odisseo, si spiega perch, in quanto insepolti, il fuoco non ha distrutto definitivamente gli organi

    psicofisici con i quali sussiste ancora un temporaneo legame, cos Patroclo pu parlare con Achille, ma,

    come egli afferma, una volta che il suo corpo sar arso, non apparir pi, la sua sede definitiva sar la

    casa dellAde dalla quale nessuno pu pi uscire e solo ad un eroe eccezionale come Odisseo dato di

    163

    Il XXII, 66-67: ' ' , (Patroclo), ma sarebbe sufficiente considerare che il riconoscimento delle psychi da parte di Odisseo avviene senza difficolt. 164

    Il.XXIII, 103-104: , 165

    Od. XI, 493- 496: 166

    Od. XI, 476: , 167

    Od.X, 521, 536 Od.XI,29,49:

  • 37

    entrare per ununica volta. Tra i due mondi, quello dei vivi e quello dei morti, non pu sussistere alcun

    rapporto, la separatezza tra la coscienza dei vivi e linsensibilit{ delle nellAde assoluta. Nella

    la necessit delle di bere il sangue, di assumere un elemento vitale, per recuperare

    temporaneamente le facolt{ cognitive, lungi dallessere un mero espediente poetico per giustificare la

    rottura della regola generale che presiede la condizione dei morti, pare, piuttosto, conforme al suo

    dettato: attraverso lassunzione di un elemento organico e vitale in stretta connessione fisica con

    laspetto materiale degli organi della coscienza ( e ), questa , pur distrutta dalla forza del

    fuoco, pu essere restaurata, sia pur per un breve momento. Se consideriamo i poemi omerici, la

    mitologia nel senso largo inteso da Marcel Detienne168, come una enorme caldera in cui ribollono

    come prossimi al caos, ma gi da esso distinti, elementi, nuclei concettuali dati immediatamente e che

    saranno oggetto di sviluppi e teorizzazioni successive, allora, questo accostamento del sangue alla

    coscienza non pu non far pensare alla concezione Empedoclea per la quale un rapporto analogico

    sussiste tra pensiero e sangue e cos, al celebre frammento DK B 105:

    ,

    .

    Sempre nellXI dellOdissea, troviamo, in difformit dalla legge enunciata da Anticlea, alcune che

    sembrano mantenere coscienza e attivit: Minosse169, seduto e con lo scettro tra le mani, amministra la

    giustizia tra i morti che gli si affollano intorno; lenorme Orione170 che caccia le fiere come era solito da

    vivo; i tre penitenti: Tizio171 il cui fegato divorato da due avvoltoi, Tantalo e Sisifo172 sottoposti ai loro

    noti supplizi ed infine Eracle173, o meglio un suo che come giustamente sostiene il Rohde174

    non pu essere la sua dal momento che come esplicitamente detto, Eracle si trova vivo tra gli

    immortali, sposo di Ebe dalla bella caviglia e, presumibilmente dotato della sua indispensabile .

    Eracle con larco in mano come pronto a scoccare la freccia parla ad Odisseo, a quanto sembra, senza

    avere bevuto sangue. Qui, evidentemente, ci troviamo di fronte ad eccezioni alla norma, come il caso

    di Tiresia, o, pi probabilmente, allinserimento nel corpo della narrazione di tradizioni penetrate in

    tempi differenti, in cui lortodossia omerica non aveva ancora, o non aveva pi il suo vigore.

    in questo senso notevole la seconda nel XXIV dellOdissea dove Ermes175 nella veste di

    psicopompo guida le anime dei pretendenti uccisi da Odisseo allAde (altrove, sempre, le si

    168

    Detienne Marcel Linvenzione della mitologia Boringhieri - 1983 169

    Od.XI, 567 571 170

    Od.XI, 572 - 575 171

    Od.XI, 576 - 581 172

    Od.XI, 582 - 600 173

    Od.XI, 601 - 626 174

    Op. Cit. pag. 63 175

    Od.XXIV, 1 - 14

  • 38

    diriggono autonomamente nel regno di Persefone), mentre Achille e Agamennone parlano tra loro

    mostrando integra coscienza e questultimo riconosce la di Amfimedonte suo antico ospite: sono

    proprio questi motivi, queste incoerenze col resto dei poemi, ad aver spinto Aristarco a proporre

    latetesi dellintera seconda , che lo stesso Rohde, tra altri, ritiene aggiunta di un poeta

    posteriore176.

    Ancora una volta si trova conferma della complessa stratigrafia compositiva dei poemi omerici.

    Il Rohde prende in esame i caratteri che distinguono la omerica da analoghe entit{, anime,

    presso altri popoli primitivi, rispetto alla assenza nella di connotazioni psichiche e con

    particolare riguardo alla ermetica separatezza tra il mondo dei vivi e quello dei morti che si traduce

    nella mancanza nel mondo omerico di un culto delle anime cos diffuso presso altri popoli e tuttaltro

    che sconosciuto alla grecit posteriore. In generale, i popoli primitivi attribuiscono alle anime separate

    dai corpi un potere enorme e di vasta estensione e, attraverso riti specifici, cercano di assicurarsi la

    benevolenza di queste, mentre nei poemi omerici gli spiriti non hanno alcuno spazio, n il vivo

    manifesta la minima soggezione dei morti. Ora evidente che i poemi omerici costituiscono un primum

    solo perch la lunga storia che li precede e che alla base della formazione di questi non ci nota da

    fonti letterarie e il Rohde convinto che l assenza del culto delle anime, presente presso altri popoli

    indoeuropei come Persiani, Indiani e Germani, non sia originaria, ovvero che in un epoca che precede

    la redazione scritta dei nostri poemi deve essere stato vivo un culto dei morti come poi lo troviamo in

    Grecia in epoca successiva. Il Rohde ritiene di poter identificare allinterno dei poemi le vestigia, i

    rudimenti di una condizione culturale precedente, che prevedeva un rapporto diverso con la morte e

    un diffuso culto dei morti. I funerali di Patroclo, lungi dallessere semplicemente una manifestazione di

    piet per il guerriero caduto, conterrebbero le reliquie di un rito che presupporrebbe uno stabile culto

    delle anime; si tratterebbe, quindi, di un rito officiato a beneficio del defunto e con la sua

    partecipazione.

    Achille invoca due volte lanima dellamico e le offre quanto gli aveva promesso, come se questa fosse

    presente177, il sangue delle vittime che scorre tutto intorno al cadavere178 rappresenterebbe una sua

    porzione rituale, come le offerte di vino, olio e miele sono abituali nei riti sacrificali posteriori quando

    un culto delle anime storicamente documentato, come pure il taglio e lofferta rituale dei capelli179

    che nel suo significato di sostituzione simbolica implicherebbero un lungo processo storico del rito cui

    appartengono. Anche le esibizione ginnastiche troverebbero rispondenza nellapparato cultuale

    attestato in epoca successiva. N si pu sostenere, secondo lautore, che le modalit{ rituali descritte

    sopra rappresentino delle innovazioni, possano, quindi, interpretarsi come linfluenza di credenze e

    176

    Op. Cit. pag. 10 177

    Il. XXIII, 20 ss. Il.XXIII, 180 ss. 178

    Il.XXIII, 34 179

    Il.XXIII, 141 ss.

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    culti di recente introduzione: in tale caso gli elementi ideologici sarebbero pi marcati, quando invece,

    qui, sono gli elementi rituali, per propria natura pi conservativi, ad essere propriamente

    rappresentati sullo sfondo ideologico della canonica concezione omerica della morte cos ben descritta

    nelle parole della di Patroclo180 e nelle considerazioni di Achille181, che sono cos coerenti con la

    legge generale espressa nellXI dellOdissea da Anticlea e che si gi ricordata. Ulteriori rudimenti di

    un antico culto delle anime sarebbero rintracciabili nellOdissea quando insieme ad Elpenore, come da

    lui richiesto, vengono arse le sue armi182, e nellIliade quando Achille arde insieme al nemico ucciso le

    armi di lui183. Ora, luso di ardere assieme al morto le sue armi o comunque oggetti a lui cari, diffuso in

    molti popoli, presuppone che il defunto se ne debba servire nellaldil{ e anche questo elemento

    rappresenterebbe, dunque, una sbiadita sopravvivenza dellantico culto. Ancora, levocazione dei morti

    nella prima del XI